ITTO20130192A1 - Dispositivo di collegamento per fissare due elementi, in particolare per costruzioni edili - Google Patents

Dispositivo di collegamento per fissare due elementi, in particolare per costruzioni edili

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ITTO20130192A1
ITTO20130192A1 IT000192A ITTO20130192A ITTO20130192A1 IT TO20130192 A1 ITTO20130192 A1 IT TO20130192A1 IT 000192 A IT000192 A IT 000192A IT TO20130192 A ITTO20130192 A IT TO20130192A IT TO20130192 A1 ITTO20130192 A1 IT TO20130192A1
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Franco Febbo
Corrado Femia
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Franco Febbo
Corrado Femia
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    • E04B1/26Structures comprising elongated load-supporting parts, e.g. columns, girders, skeletons the supporting parts consisting of wood
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    • E04BUILDING
    • E04BGENERAL BUILDING CONSTRUCTIONS; WALLS, e.g. PARTITIONS; ROOFS; FLOORS; CEILINGS; INSULATION OR OTHER PROTECTION OF BUILDINGS
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Description

DESCRIZIONE
del brevetto per invenzione industriale dal titolo:
“DISPOSITIVO DI COLLEGAMENTO PER FISSARE DUE ELEMENTI, IN PARTICOLARE PER COSTRUZIONI EDILIâ€
La presente invenzione à ̈ relativa ad un dispositivo di collegamento per fissare due elementi, in particolare per costruzioni edili.
Nel settore edile, à ̈ sentita l’esigenza di costruire edifici aventi un telaio portante costituito da elementi in legno (montanti, travi, ecc…), e di poter assemblare tale telaio in modo semplice e veloce, senza manodopera specializzata.
Nello stato dell’arte, à ̈ noto di realizzare case prefabbricate assemblando travi in legno aventi già forma, dimensioni e struttura tali da poter essere montate con un basso numero di lavorazioni aggiuntive. Durante l’assemblaggio, in genere, le travi vengono fissate l’una all’altra tramite bulloni. Questo tipo di fissaggio à ̈ robusto, ma richiede attrezzatura dedicata e comporta tempi relativamente elevati, in particolare per disporre e mantenere le travi nella posizione desiderata, l’una rispetto all’altra, durante il serraggio dei bulloni.
Inoltre, i fori per i bulloni normalmente vengono realizzati direttamente durante le operazioni di assemblaggio, in modo da ottenere la precisione necessaria nell’accoppiamento delle travi. Tuttavia, come accennato sopra, sarebbe preferibile prevedere elementi che non necessitano di lavorazioni aggiuntive durante l’assemblaggio.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un dispositivo di collegamento per fissare due elementi, in particolare per costruzioni edili, il quale consenta di risolvere in maniera semplice ed economica gli inconvenienti sopra esposti, e in particolare consenta di assemblare un telaio in legno di una casa in modo rapido, senza manodopera esperta, ma in estrema sicurezza, preferibilmente senza elettro-utensili ed attrezzatura dedicata, evitando operazioni di foratura prima o durante l’assemblaggio.
Secondo la presente invenzione viene realizzato un dispositivo di collegamento per fissare due elementi, in particolare per costruzioni edili, come definito nella rivendicazione 1.
L'invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
- le figure 1 Ã ̈ una vista prospettica di una preferita forma di attuazione del dispositivo di collegamento per fissare due elementi, in particolare per costruzioni edili, secondo la presente invenzione; - la figura 2 Ã ̈ analoga alla figura 1 e mostra il dispositivo di collegamento con parti in sezione; - la figura 3 mostra in scala ingrandita un particolare della figura 2; e
- la figura 4 mostra una variante della figura 2.
In figura 1, il numero di riferimento 1 indica un dispositivo di collegamento per fissare due elementi. Il dispositivo di collegamento 1 trova vantaggiosa, ma non esclusiva, applicazione nelle costruzioni edili, ad esempio per la realizzazione di telai in legno per case prefabbricate, per la realizzazione di cancellate o ringhiere, ecc… In alternativa, il dispositivo 1 potrebbe essere utilizzato anche per il montaggio di elementi di arredamento (scaffali, armadi, ecc…).
Il dispositivo di collegamento 1 comprende due elementi, indicati dal numero di riferimento 2 e 3 e definiti ad esempio da rispettive travi in legno di una capriata.
La trave 2 si estende lungo un asse 4 e comprende una porzione 5 di collegamento, la quale à ̈ delimitata superiormente da una superficie 6, inferiormente da una superficie 7 e lateralmente da due fianchi 8 opposti. La porzione 5 ha due fenditure 9 verticali, le quali si estendono ortogonalmente all’asse 4 e sono distanziate assialmente l’una dall’altra. Come visibile in figura 2, le fenditure 9 hanno rispettive aperture 10 in corrispondenza dei fianchi 8 e, preferibilmente, si estendono a partire dalla superficie 6, senza raggiungere la superficie 7. Tuttavia, potrebbero essere previste soluzioni alternative, senza interessare la superficie 6, ad esempio realizzando le fenditure 9 come fresature a partire dai fianchi 8.
Per ciascuna fenditura 9, il dispositivo 1 comprende un relativo supporto 12, il quale preferibilmente à ̈ piatto ed ortogonale all’asse 4, à ̈ realizzato in materiale metallico e comprende una porzione di attacco 13 impegnante la fenditura 9. La porzione 13 ha uno spessore sostanzialmente uguale a quello della fenditura 9, in modo da rimanere bloccata assialmente dalla porzione 5. La porzione 13 à ̈ bloccata anche nelle altre direzioni, in ogni senso. Come illustrato in figura 2 a titolo di esempio, la porzione 13 ha una forma ad U rovesciata ed à ̈ disposta a cavallo di un nucleo 14 della porzione 5: la porzione 13 comprende una traversa 15 appoggiata su una superficie superiore del nucleo 14, per impedire al supporto 12 di traslare verticalmente verso il basso; e due braccia laterali 17 che si estendono verso il basso dalle estremità della traversa 15 e sono appoggiate su rispettive facce laterali del nucleo 14, per impedire movimenti orizzontali del supporto 12 ortogonalmente all’asse 4. Il bloccaggio verso l’alto à ̈, invece, ottenuto tramite due tasselli 19, ciascuno dei quali impegna una corrispondente sede di ritenzione 20 realizzata, in parte, su uno dei fianchi 8 e, in parte, sul bordo di un braccio 17 e rimane interposto tra le travi 2 e 3 al termine dell’assemblaggio. Tuttavia, sistemi diversi potrebbero essere utilizzati per fissare ciascun supporto 12 alla trave 2.
Con riferimento alla figura 3, i supporti 12 comprendono rispettive piastre 21, le quali sporgono lateralmente a sbalzo attraverso le aperture 10 e hanno rispettive superfici superiori 22 definenti un appoggio. Preferibilmente, ciascuna delle piastre 21 comprende un braccio 24 ed una porzione di estremità 25, che à ̈ collegata alla porzione 13 tramite il braccio 24 e definisce una sporgenza verso l’alto rispetto al braccio 24. In corrispondenza della porzione 25, la superficie 22 definisce un piano inclinato 26, il quale ha una pendenza rivolta dall’alto verso il basso andando verso il fianco 8.
Con riferimento alle figure 1 e 2, la trave 3 si estende lungo un asse 34 e comprende una porzione di estremità 35 avente una faccia 36 frontale, che à ̈ trasversale all’asse 34 ed à ̈ appoggiata contro uno dei fianchi 8. L’asse 34 à ̈ parallelo alla direzione in cui sporgono le piastre 21 da tale fianco 8.
La porzione 35 ha due fenditure 39 verticali, le quali sono parallele all’asse 34 e sono distanziate l’una dall’altra della stessa quantità presente tra le fenditure 9, in modo da essere allineate rispettivamente con le fenditure 9. In corrispondenza della faccia 36, le fenditure 39 hanno rispettive aperture che sono impegnate rispettivamente dai bracci 24 delle piastre 21. Preferibilmente, le fenditure 39 sono aperte verso il basso, oltre che verso la faccia 36, in modo da inserire le piastre 21 nelle fenditure 39 abbassando la porzione 35 durante l’assemblaggio.
Per ciascuna fenditura 39, il dispositivo 1 comprende una relativa piastra 42, la quale à ̈ alloggiata in una zona superiore 43 della fenditura 39, à ̈ fissata alla porzione 35 (ad esempio tramite viti), à ̈ sostanzialmente complanare ad una corrispondente piastra 21 ed à ̈ appoggiata, con un proprio bordo inferiore, sulla superficie 22 di tale piastra 21. Preferibilmente, le piastre 42 sono realizzate in materiale metallico. Al di sotto delle piastre 42, le fenditure 39 hanno rispettive zone 44 alloggianti le porzioni 25, che pertanto rimangono nascoste. Lo spessore delle piastre 21 à ̈ sostanzialmente uguale a quello delle zone 44 in modo da rimanere bloccate dalla porzione 35 della trave 3 in direzione ortogonale alle fenditure 39.
Tornando alla figura 3, preferibilmente il bordo inferiore di ciascuna piastra 42 definisce una sede 45 inferiore, la quale à ̈ impegnata dalla corrispondente porzione 25 e ha un profilo sagomato in modo da fermare un eventuale scorrimento della piastra 42 rispetto al supporto 12 in direzione parallela all’asse 34.
Nel particolare esempio illustrato, le sedi 45 hanno una sagoma complementare al profilo o bordo delle porzioni 25, per cui possono esercitare un bloccaggio in entrambi i sensi. Preferibilmente, le sedi 45 hanno rispettivi piani inclinati 46 che sono appoggiati sui piani 26 e scorrono su questi ultimi quando le porzioni 25 entrano nelle sedi 45 dal basso durante l’assemblaggio, in modo da forzare in modo automatico la faccia 36 contro il fianco 8 durante la traslazione verso il basso della porzione 35, anche per effetto del peso della trave 3. Vantaggiosamente, il bordo di ciascuna sede 45 comprende uno spallamento rettilineo 47, il quale si estende ortogonalmente all’asse 34 ed à ̈ affacciato e parallelo ad uno spallamento rettilineo 48 definente l’estremità della corrispondente porzione 25.
Per bloccare in direzione verticale la trave 3, il dispositivo 1 comprende almeno un chiavistello 50 scorrevole tra una posizione inattiva, in cui lascia libertà alle porzioni 25 di andare ad impegnare le corrispondenti sedi 45 durante l’assemblaggio, ed una posizione di bloccaggio, in cui impedisce un eventuale spostamento verso l’alto delle piastre 42 rispetto alle piastre 21. Preferibilmente, il chiavistello 50 à ̈ scorrevole tra le posizioni inattiva e di bloccaggio all’interno della fenditura 39, ad esempio in direzione parallela all’asse 34. In particolare, le porzioni 25 hanno rispettive guide 51 impegnate in modo scorrevole da rispettivi chiavistelli 50, che nella posizione di bloccaggio impegnano corrispondenti sedi di bloccaggio 53 realizzate nelle piastre 42 lungo lo spallamento 47. In alternativa, le guide 51 costituiscono parte delle piastre 42, e le sedi 53 sono realizzate nelle piastre 21.
Lo spostamento di ciascun chiavistello 50 verso la sua posizione di bloccaggio può essere di tipo automatico, ossia provocato da una molla non illustrata, alloggiata ad esempio nelle guide 51; in questo caso, ciascun chiavistello 50 ha una punta 54 con un bordo superiore inclinato in modo tale da provocare un arretramento automatico del chiavistello 50 verso la sua posizione inattiva contro l’azione della molla quando la punta 54 viene in contatto con la piastra 42. In alternativa, secondo una soluzione non illustrata, il chiavistello 50 può essere traslato agendo dall’esterno, ad esempio utilizzando un’asta di comando, la quale viene infilata manualmente in direzione orizzontale nella porzione 35, attraverso un’asola laterale parallela all’asse 34, fino ad impegnare il chiavistello 50 e viene poi spostata manualmente lungo la suddetta asola per traslare il chiavistello 50.
Secondo una ulteriore variante non illustrata, il chiavistello 50 à ̈ scorrevole parallelamente all’asse 4 e blocca almeno una delle piastre 21 alla porzione 35. In particolare, il chiavistello 50 può essere definito da un semplice perno inserito manualmente dall’esterno nella porzione 35.
La figura 4 mostra una variante dove i vari componenti del dispositivo 1 sono stati identificati dai medesimi numeri di riferimento utilizzati nelle figure da 1 a 3, ove possibile. A differenza della soluzione delle figure da 1 a 3, le travi 3 sono orizzontali (non illustrate) e la trave 2 à ̈ verticale. L’estremità superiore della trave 2 ha due fenditure verticali 9a e due fenditure verticali 9b, le quali sono ortogonali alle fenditure 9a. I supporti 12 sono quattro: due di essi comprendono rispettive porzioni 13a alloggiate nelle fenditure 9a, mentre gli altri due comprendono rispettive porzioni 13b alloggiate nelle fenditure 9b. Ciascuna delle porzioni 13a ha due intagli verticali 55 rivolti verso il basso ed impegnati rispettivamente dalle porzioni 13b; queste ultime hanno rispettivi intagli verticali 56, i quali sono realizzati in corrispondenza degli intagli 55, sono rivolti verso l’alto e sono impegnati rispettivamente dalle porzioni 13a. In questo modo, i supporti 12 rimangono vincolati l’uno agli altri e possono supportare due travi 3 orizzontali ortogonali.
Come accennato sopra, in fase di assemblaggio dopo aver posizionato e bloccato i supporti 12 nelle fenditure 9 tramite i tasselli 19, la porzione 35 della trave 3 viene abbassata in modo da infilare le piastre 21 nelle fenditure 34. Quando le porzioni 25 entrano in impegno nelle sedi 45 ed i piani 46 si appoggiano sui piani 26, per effetto del peso della trave 3 l’inclinazione dei piani 46,26 svolge una funzione di cuneo che fa spostare la porzione 35 verso il fianco 8 e forza la faccia 36 della trave 3 contro tale fianco 8, bloccando anche i tasselli 19. Nel contempo, le piastre 42, entrando in contatto con le punte 54, fanno arretrare i chiavistelli 50. Quando l’abbassamento della trave 3 à ̈ completo, i chiavistelli 50 scattano nelle sedi 53 in modo da bloccare le travi 2,3 l’una all’altra.
Da quanto precede appare evidente che il dispositivo 1 consente di accoppiare le travi 2,3 in modo relativamente semplice e veloce, senza dover realizzare lavorazioni in fase di assemblaggio e senza utilizzare manodopera specializzata. Rispetto alle soluzioni note, inoltre, il dispositivo 1 garantisce una maggiore sicurezza in cantiere e non richiede l’uso di elettro-utensili ed attrezzature dedicate.
È evidente che le travi 2,3 rimangono bloccate l’una all’altra in ogni direzione, grazie alla presenza e al dimensionamento delle fenditure 9,39 e grazie ai sistemi di ritenzione previsti per impedire spostamenti in verticale delle piastre 21,42 rispetto alle travi 2,3.
Inoltre, l’accoppiamento tra i piani inclinati 26,46 permette di portare automaticamente la trave 3 nella sua posizione finale, aiuta a mantenere tale posizione finale e, nel contempo, aiuta a bloccare la trave 3 in direzione parallela all’asse 34.
Inoltre, l’accoppiamento tra le travi 2,3 risulta particolarmente robusto. Infatti, realizzando le piastre 21,42 in un materiale relativamente rigido e/o resistente, rispetto al legno delle travi 2,3, à ̈ possibile ottenere una robustezza almeno pari a quella ottenibile tramite bulloni.
Nel contempo, il legno delle travi 2,3 consente di ottenere una elevata capacità anti-sismica nelle costruzioni edili.
Altri vantaggi sono evidenti ed impliciti per un tecnico del ramo sulla base delle caratteristiche sopra descritte.
Da quanto precede appare evidente che al dispositivo 1 descritto con riferimento alle figure allegate possono essere apportate modifiche e varianti che non esulano dal campo di protezione della presente invenzione, come definito nelle rivendicazioni allegate.
In particolare, il dispositivo 1 potrebbe comprendere un unico supporto 12 ed un'unica piastra 42 impegnante una unica fenditura 39, disposta ad esempio approssimativamente a metà della porzione 35. Inoltre, le porzioni 13 dei supporti 12 potrebbero essere accoppiate alla trave 2 in modo diverso da quanto indicato a titolo di esempio, eventualmente anche senza le fenditure 9.

Claims (1)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1.- Dispositivo di collegamento (1) per fissare due elementi, in particolare per costruzioni edili, il dispositivo comprendendo un primo elemento (2) estendentesi lungo un primo asse (4) ed un secondo elemento (3), il quale si estende lungo un secondo asse (34) trasversale a detto primo asse (4) e ha almeno una fenditura (39); ed essendo caratterizzato dal fatto di comprendere: - almeno un supporto (12) portato in posizione fissa da detto primo elemento (2) e comprendente una prima piastra (21), la quale sporge rispetto a detto primo elemento (2) in direzione parallela a detto secondo asse (34) ed impegna una prima zona (44) di detta fenditura (39); - almeno una seconda piastra (42), la quale à ̈ alloggiata in posizione fissa in una seconda zona (43) della detta fenditura (39), à ̈ sostanzialmente complanare a detta prima piastra (42) ed à ̈ appoggiata su detta prima piastra (42). 2.- Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere, inoltre, mezzi di ritenzione (50,51) che impediscono un allontanamento della detta seconda piastra (42) da detta prima piastra (21) in direzione ortogonale a detto secondo asse (34). 3.- Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di ritenzione (50,51) comprendono almeno un chiavistello (50) scorrevole tra una posizione inattiva, in cui lascia libertà alla detta seconda piastra (42) di andare ad appoggiarsi su detta prima piastra (21) durante l’assemblaggio, ed una posizione di bloccaggio, in cui blocca detta prima piastra (21) ad uno tra detto secondo elemento (3) e detta seconda piastra (42). 4.- Dispositivo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto chiavistello (50) à ̈ scorrevole lungo una direzione giacente in detta fenditura (39). 5.- Dispositivo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di ritenzione comprendono una guida (51) impegnata in modo scorrevole da detto chiavistello (50) e facente parte di una tra dette prima e seconda piastra (21,42). 6.- Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta prima piastra (21) ha uno spessore sostanzialmente uguale a quello della detta prima zona (44). 7.- Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto primo elemento (2) ha almeno una ulteriore fenditura (9); detto supporto (12) comprendendo una porzione di attacco (13) disposta in detta ulteriore fenditura (9); mezzi di bloccaggio (19) essendo previsti per trattenere in posizione fissa detta porzione di attacco (13). 8.- Dispositivo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di bloccaggio comprendono un tassello (19) disposto e nascosto tra i detti primo e secondo elemento (2,3). 9.- Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta prima piastra (21) comprende una porzione di estremità (25), la quale à ̈ sporgente verso la detta seconda piastra (42) e ha un bordo superiore definente un piano inclinato (26) avente una pendenza rivolta dall’alto verso il basso andando verso il detto primo elemento (2). 10.- Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che: - detta prima piastra (21) comprende una porzione di estremità (25) che à ̈ sporgente verso detta seconda piastra (42); e - detta seconda piastra (42) ha una sede (45) impegnata da detta porzione di estremità (25) ed avente uno spallamento rettilineo (47), il quale si estende ortogonalmente a detto secondo asse (34) ed à ̈ affacciato e parallelo ad uno spallamento rettilineo (48) della detta porzione di estremità (25).
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