ITTO20070315A1 - Metodo ed impianto per l'unione di due parti di una calzatura - Google Patents

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ITTO20070315A1
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Raffaele Saurwein
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Axes Soluzioni Aziendali S A
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Description

DESCRIZIONE
La presente invenzione è relativa ad un metodo per l'unione di due parti di una calzatura.
In particolare, la presente invenzione è relativa ad un metodo per l'unione di una suola ad una tomaia, cui la trattazione che segue farà esplicito riferimento senza per questo perdere in generalità.
Nel campo delle calzature, in genere, è noto di unire la suola alla tomaia tramite l'interposizione di un materiale collante. A tale scopo, la tomaia disposta su di un relativo corpo sagomato di formatura, e la suola vengono avanzate attraverso una stazione di deposito collante, nella quale sulla tomaia e sulla suola vengono depositati rispettivi strati di materiale collante del tipo a solvente. Prima di disporre la suola sulla tomaia entrambi gli strati di materiale collante depositato vengono attivati esponendoli ad una fonte di calore, convenientemente una resistenza elettrica. Ad attivazione ultimata, la suola viene quindi sovrapposta manualmente alla tomaia, dopo di che la suola e la tomaia vengono pressate l'una contro l'altra in presse meccaniche fino ad ottenere una completa adesione dei due strati di materiale collante. Siccome la suola, ma anche la tomaia presentano memorie di forma e le superfici su cui è disposto il materiale collante possono risultare non perfettamente piane, la pressatura richiede normalmente l'esercizio di elevate spinte che inevitabilmente vengono almeno in parte trasferite anche a parti della diverse da quelle a contatto della suola, con la conseguenza che per evitare strappi o deformazioni permanenti della tomaia, la tomaia stessa deve essere adeguatamente dimensionata e spesso sovradimensionata rispetto alla resistenza richiesta dal normale utilizzo della calzatura.
Sempre a seguito della pressatura, a causa del fatto che il supporto della tomaia è rigidamente collegato ad un corpo fisso di attacco, sul supporto stesso ad ogni pressata si generano tensioni concentrate che portano alla rottura parziale del supporto stesso in tempi brevi.
Infine, successivamente alla fase di deposito del materiale collante sulla tomaia, proprio per le caratteristiche realizzative della tomaia stessa, si rende spesso necessario effettuare una operazione cosiddetta "di spianatura", per garantire il contatto tra i due strati di collante sull'intera interfaccia suola-tomaia.
La modalità di formatura appena descritta, anche se utilizzata, risulta essere scarsamente soddisfacente in quanto l'ottenimento di calzature aventi un elevato grado di qualità e di finitura ed una sostanziale invarianza dello stesso grado di qualità è subordinato all 'utilizzo di manodopera specializzata. Ε' infatti essenziale depositare l'esatta quantità di materiale collante e disporre lo stesso all'interno di perimetri o zone predeterminati per evitare indesiderate colature a seguito della pressatura ed indispensabili successive operazioni di pulitura, così come è indispensabile disporre la suola in posizione prestabilita sulla tomaia.
Oltre a quanto esposto, la modalità realizzativa descritta e l'uso di materiali collanti a solvente comportano sia durante il collegamento della suola alla tomaia che a collegamento ultimato l'insorgere di emissione sgradevoli e la presenza di sostanze tossiche che per quanto ripulite a fine formatura che non possono essere comunque asportate completamente ed inevitabilmente vengono, quindi, trasferite all'utente durante l'utilizzo della calzatura con le prevedibili conseguenze.
Scopo della presente invenzione è quello di fornire un metodo per l'unione di due parti di una calzatura, il quale consenta in maniera semplice ed economica di risolvere i problemi sopra esposti, e di realizzare, nel contempo, calzatura di elevata qualità e costanza di forma operando in sostanziale assenza di emissioni sgradevoli e nocive.
Secondo la presente invenzione viene fornito un metodo per il collegamento di un elemento di suola ad una tomaia di una calzatura; il metodo comprendendo le fasi di interporre un materiale collante tra l'elemento di suola e la tomaia, di accoppiare fra loro l'elemento di suola e la detta tomaia e di esercitare una azione di pressatura dell'elemento di suola e della tomaia l'uno contro l'altra; caratterizzato dal fatto che l'interposizione del materiale collante comprende le fasi di disporre almeno uno strato di materiale collante sostanzialmente solido unicamente su uno tra il detto elemento di suola e la detta tomaia, e dal fatto che la detta azione di pressatura viene effettuata utilizzando primi e secondi mezzi a cuscino gonfiabili contrapposti.
Preferibilmente, nel metodo sopra definito, lo strato di materiale collante viene disposto unicamente al disopra dell'elemento di suola.
La presente invenzione è, inoltre, relativa, ad un impianto per il collegamento di un elemento di suola ad una tomaia di una calzatura.
Secondo la presente invenzione viene realizzato un impianto per il collegamento di un elemento di suola ad una tomaia di una calzatura; l'impianto comprendendo mezzi alimentatori per interporre un materiale collante tra l'elemento di suola e la tomaia, e mezzi di forzamento per esercitare una azione di pressatura dell'elemento di suola e della tomaia l'uno contro l'altra; caratterizzato dal fatto che i detti mezzi alimentatori comprendono mezzi di formatura per formare almeno uno strato di materiale collante sostanzialmente solido unicamente su uno tra il detto elemento di suola e la detta tomaia, e dal fatto che i detti mezzi pressori comprendono primi e secondi mezzi a cuscino gonfiabili contrapposti.
L'invenzione verrà ora descritta con riferimento alle figure allegate, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
la figura 1 illustra, in maniera schematica e sostanzialmente a blocchi, una porzione intermedia di una preferita forma di attuazione dell'impianto per l'unione di due parti di una calzatura realizzato secondo i dettami della presente invenzione;
la figura 2 illustra, in elevazione laterale ed in scala ingrandita, un particolare dell'impianto di figura 1;
la figura 3 illustra, schematicamente ed in elevazione laterale, una porzione iniziale dell'impianto di figura 1;
la figura 4 è una vista in scala fortemente ingrandita secondo le frecce IV della figura 3; e
la figura 5 illustra in scala fortemente ingrandita un particolare della figura 1.
Nelle figure 1 e 3, con 1 è indicato, nel suo complesso, un impianto per l'unione di due parti di una calzatura, e, in particolare, un impianto per l'unione di una suola 3 di spessore qualsiasi ad una tomaia 4 di una calzatura, indicata nel suo complesso con 5 (figure 1, 2 e 5).
L'impianto 1 comprende una unità 6 di preparazione della suola 3, una stazione 7 di carico della tomaia 4, una stazione 8 di disposizione della suola 3 sulla tomaia 4, una zona 9 intermedia di pressatura e unione della suola 3 alla tomaia 4, una stazione 10 di raffreddamento ed una stazione 10' di scarico dell'assieme B suola-tomaia realizzato.
Con riferimento alla figura 3, l'unità 6 comprende un piano 11 di appoggio per un nastro 12 di materiale plastico o cartaceo, preferibilmente carta siliconata, avente una adesività minore di quella della suola 3 e costituente parte di una bobina 13 da svolgere portata da un supporto fisso non illustrato. L'unità 6 comprende, inoltre, un dispositivo riavvolgitore 18 motorizzato per trascinare il nastro 12 a contatto del piano 11 di appoggio in una direzione 14 rettilinea, ed attorno ad uno spigolo 15 di un elemento deviatore 16 fisso a freccia disposto a valle del piano 11 nel senso di avanzamento del nastro 12 ed a monte del riavvolgitore 18. In prossimità di una zona di ingresso del piano 11 di appoggio è previsto un gruppo erogatore 19 atto ad erogare in maniera continua un materiale collante, preferibilmente un materiale poliuretanico del tipo termo igro reattivo. Il gruppo erogatore 19 è conformato in modo da depositare su una superficie superiore del nastro 12 uno strato 20 continuo di materiale adesivo avente uno spessore S predeterminato e variabile in funzione della particolare applicazione e/o dello spessore della suola e, convenientemente tra 0.1 e 10 millimetri, ed una larghezza maggiore (figura 4) o al limite uguale alla larghezza massima della suola 3 stessa.
A valle del gruppo erogatore 19 nel senso di avanzamento del nastro 12 ed al disopra del piano 11 di appoggio è disposto un rullo pressore 22 parallelo al piano e disposto ad una distanza D dal piano minore della somma degli spessori dello strato 20 e della suola 3. Sul rullo 22 è avvolta una porzione intermedia di un nastro 23 svolto da una bobina 24 e riavvolto su una testa 25 di riavvolgitura dopo essere stato deviato da un rullo 26 parallelo al rullo 22 e disposto ad una distanza dal piano 11 uguale a quella del rullo 22 stesso.
All'uscita dall'unita 6, le suole 3 procedono verso un magazzino di stoccaggio o polmone intermedio (non illustrato), oppure proseguono direttamente verso la stazione 8 attraversando, quando richiesto, una stazione 27 di bordatura. Nella stazione 27 è alloggiato un gruppo abrasivo 28, di per sé noto, atto ad asportare una porzione perimetrale di materiale collante presente sulla suola 3.
Le stazioni 7, 8,10,10' e la zona 9 sono attraversate da un ramo 29 di mandata di un convogliatore 30, il quale costituisce parte dell'impianto 1 ed un cui nastro 30' è avvolto ad anello attorno a due rulli deviatori 31, di cui uno motorizzato per avanzare il nastro 30' in senso antiorario nella figura 1. Il nastro 30' porta solidalmente collegati una pluralità di perni 32 radiali fissi estendentisi ortogonalmente al ramo 29 e disposti ad un passo P costante l'uno dall'altro. Ciascuno dei perni 32 definisce un attacco fisso per un relativo organo 33 di supporto, di per sé noto, il quale porta calzata una relativa tomaia 4 ed è accoppiato a scorrimento al relativo perno 32 nella stazione 7. A tale scopo, ciascun organo 33 di supporto è provvisto di un foro 34 cieco impegnato in maniera scorrevole dal relativo perno 32, il quale porta ad una sua estremità libera un pulsante 35, un cui elemento mobile è atto a cooperare con il fondo del foro cieco 34 per segnalare la posizione relativa tra perno 32 e organo 33.
Sempre con riferimento alla figura l e, in particolare alla figura 2, ciascun perno 32 è circondato da un rispettivo corpo 37 a cuscino gonfiabile, una cui apertura 38 di ingresso/uscita estendentesi attraverso il nastro 30' è atta ad essere collegata ad una camera 39 alimentata con aria compressa o altro equivalente fluido in pressione durante lo spostamento del ramo 29 di mandata verso la stazione di scarico 10'.
Oltre che dal ramo 29, la zona intermedia 9 di pressatura è attraversata dal ramo 43 di mandata di un nastro 41a di un ulteriore convogliatore 41 parzialmente sovrapposto al convogliatore 30. Il nastro 41a è mobile in senso orario nella figura 1 in maniera sincrona con il convogliatore 30, è avvolto ad anello attorno a due rulli 42 deviatori, di cui uno motorizzato paralleli fra loro e ai rulli 31. Il ramo 43 di mandata è parzialmente avvolto attorno a due rulli deviatori 44 paralleli ai rulli 42 e disposti ad una distanza dal ramo 29 minore della distanza dei rulli 42. In questo modo, il ramo 43 di mandata presenta un tratto intermedio 43a parallelo al ramo 29 e disposto ad una distanza predefinita dal ramo 29 stesso e due tratti 43b di estremità inclinati di un angolo A predeterminato.
Il nastro 41a porta solidalmente collegata ad una sua superficie esterna una pluralità di corpi 46 a campana o a tazza, i quali sono disposti fra loro equidistanziati ad un passo Pi uguale al passo P e comprendono una parete 47 di fondo solidalmente collegata al nastro 41a ed una parete 48 laterale, la quale nella zona 9 di pressatura si estende verso il ramo 29 e presenta una proprio bordo terminale libero 48a disposto in posizione sostanzialmente tangente al ramo 29 così da circondare completamente e definire un appoggio laterale per il corpo a cuscino 37.
Secondo una variante non illustrata, ciascun corpo 46 a campana è conformato in modo da tale per cui il suo bordo 48a si estende in posizione distanziata dal ramo 29 e il ramo 29 stesso porta solidalmente collegato un collare di appoggio laterale per il corpo 37 a cuscino ed atto ad accoppiarsi al corpo 46 a campana per definire un involucro esterno chiuso.
Sempre con riferimento alla figura 2, all'interno di ciascun corpo 46 a campana è alloggiato un rispettivo corpo 50 a cuscino gonfiabile, una cui apertura 50a di ingresso/uscita si estende attraverso la relativa parete 47 ed il nastro 41a, ed è atta ad essere collegata ad una camera di fluido in pressione, convenientemente aria compressa o altro equivalente fluido in pressione, indicata nel suo complesso con 51.
Ancora con riferimento alla figura 2, ciascun corpo 50 a cuscino alloggia una relativa sorgente termica 52 (figura 2), convenientemente del tipo a microonde, attivabile per riscaldare il materiale collante disposto sulla suola.
Il funzionamento dell'impianto 1 verrà ora descritto con riferimento alle figure allegate considerando per semplicità di esposizione una sola tomaia 4 ed una sola suola 3 da unire ed a partire da una condizione istantanea di funzionamento, in cui l'organo 33 supporto con calzata la relativa tomaia 4 è disposto nella stazione 8 accoppiato ad uno dei perni 32 in modo da premere il pulsante 35, il relativo corpo a cuscino 37 è disposto in una condizione sgonfia di riposo e sul tratto del nastro 12 a monte del rullo pressore 22 è depositato lo strato 20 di materiale collante.
A partire da tale condizione, durante la traslazione del nastro 20, la suola 3 viene appoggiata sullo strato di materiale collante a monte del rullo 22, come illustrato nelle figure 1 e 4; durante l'avanzamento del nastro 12 nella direzione 14, la suola 3 viene schiacciata dal rullo 22 e serata tra i nastri 20 e 23 provocando il progressivo incollaggio del materiale collante sottostante la suola 3 alla suola 3 stessa, e del materiale collante esterno alla suola 3 al nastro 23; la suola 3 sempre tenuta premuta dal nastro 23 avanza, quindi, verso il rullo 26 all'uscita dal quale a causa della repentina deviazione del nastro 23 stesso in direzione sostanzialmente ortogonale al piano 11 di appoggio la parte di materiale collante esterno alla suola 3 abbandona il nastro 12 per incollarsi al nastro 23 che, come detto in precedenza, presenza una aderenza maggiore di quella del nastro 12. Non appena la suola 3 transita oltre lo spigolo 15 dell'elemento a freccia 16, a causa della brusca deviazione anche del nastro 12, la suola 3 prosegue parallelamente al piano 11, mentre il materiale collante sottostante la stessa suola 3 progressivamente si distacca dal nastro 12 avendo quest'ultimo una adesività minore di quella della suola 3. A questo punto, la suola 3 gommata, ossia provvista di uno strato di materiale collante sostanzialmente solido, quando richiesto, viene avanzata attraverso la stazione 27 di sbordatura, nella quale una porzione perimetrale di materiale collante presente sulla suola 3 viene rimosso tramite l'utensile 28, dopo di che viene avanzata verso il polmone intermedio (non illustrato) in attesa di essere trasferita nella stazione 8 oppure direttamente trasferita nella stazione 8 stessa. Raggiunta la stazione 8, la suola 3 viene posizionata sulla tomaia 4 e quindi pre-collegata alla tomaia 4 stessa mediante saldatura a punto utilizzando, ad esempio, un utensile riscaldatore che fonde localmente il materiale collante formando un assieme B suola-tomaia. A questo punto, vengono attivati entrambi i convogliatori 30 e 41, i cui nastri avanzando in sincronismo determinano il progressivo inserimento dell'assieme B suola-tomaia all'interno del relativo corpo 46 a campana. Quando il bordo 48a del corpo 46 a campana è disposto in posizione affacciata al ramo 29, l'apertura 38 del corpo 37 a cuscino perviene in comunicazione con la camera 39 in pressione e quindi il corpo 37 a cuscino viene progressivamente gonfiato distanziando l'organo 33 di supporto dal ramo 29 fino ad annullare praticamente il vincolo con il perno 32. Il pulsante 35 a questo punto comanda l'emissione di un segnale di avvenuto disaccoppiamento ed autorizza la continuazione del processo. A seguito dell'avanzamento dei nastri, l'apertura 50a viene portata in comunicazione con la camera 51 ed anche il corpo 50 a cuscino viene progressivamente gonfiato delimitando con il relativo corpo a cuscino 37 una sede a volume variabile di alloggiamento della tomaia 4, del relativo organo 33 di supporto e della suola 3. Il gonfiaggio di entrambi i cuscini 37 e 50 prosegue fino a raggiungere un condizione gonfia operativa. Durante il gonfiaggio il volume della sede diminuisce progressivamente e proporzionalmente aumenta il forzamento della suola 3 contro la tomaia 4 fino al raggiungimento di una pressione massima di pressatura, raggiunta la quale viene attivata la sorgente termica 52 che provoca la fusione del materiale collante. A causa dell'elevato stato di pressione, il materiale collante allo stato liquido penetra e riempie tutti gli interstizi presenti tra la suola 3 e la tomaia 4. Ultimata la fusione, la sorgente termica 52 viene disattivata e lo stato di forzamento esistente mantenuto durante l'avanzamento del corpo 46 a campana attraverso la stazione 10 di raffreddamento, nella quale, ad esempio mediante ventilazione forzata o tramite impianti frigoriferi, il materiale collante viene nuovamente riportato allo stato solido. Nel caso di utilizzo di materiali poliuretanici igro reattivi, la solidificazione è anche conseguente alla presenza nel materiale collante di particelle di acqua che durante il riscaldamento si trasformano in vapore diffondendosi in tutto il materiale collante trasformandolo in un corpo solido infondibile e tenace. Alternativamente, o parallelamente alle particelle d'acqua disperse nel materiale collante, il passaggio del materiale collante dallo stato liquido a quello solido viene agevolato spruzzando tramite ugelli erogatori (non illustrati) acqua sulla suola 3 o sulla tomaia 4 o su entrambe, preferibilmente prima di gonfiare i cuscini 37 e 50.
Ultimato il raffreddamento, il successivo avanzamento dei nastri provoca il collegamento a scarico delle aperture dei cuscini 37 e 50, il conseguente sgonfiaggio dei cuscini 37 e 50 stessi ed il graduale l'allontanamento del corpo 46 a campana che consente il prelievo e l'allontanamento della calzatura nella stazione 10'.
Da quanto precede appare evidente come, rispetto alle modalità realizzative note, il fatto di realizzare uno strato di materiale collante solido disposto uniformemente sull'intera superficie della suola, di spessore predeterminato ed unicamente entro il bordo perimetrale della suola stessa permetta, innanzitutto, di ottenere calzature aventi un elevato e costante grado di qualità e di finitura e quindi un elevato pregio estetico. L'esatto dosaggio del materiale collante inibisce, infatti, l'insorgere di indesiderate colature ed elimina la necessità di qualsiasi operazione di preparazione delle parti da unire, quali la cardatura, e la spalmatura della tomaia e della suola e di pulitura finale che, oltre ad essere costose e relativamente complesse sono notoriamente operazioni particolarmente inquinanti.
Oltre a questo, l'impianto 1 descritto consente di ottenere un collegamento uniforme e stabile della suola indipendentemente dalle condizioni geometriche o di memoria della suola o della tomaia, in quanto la fusione del materiale collante in condizioni di pressatura favorisce la diffusione del materiale collante liquefatto tra la suola e la tomaia ed il riempimento di tutti gli spazi presenti tra suola e tomaia, mentre il mantenimento delle condizioni di forzamento fino alla completa risolidificazione del materiale collante determina elevata stabilità di giunzione e di forma.
Il fatto di utilizzare corpi a cuscino per forzare l'una contro l'altra la tomaia e la suola permette di esercitare, non sono una energica azione di forzamento, ma un forzamento uniforme su tutta la calzatura. Diversamente dalle soluzioni note, infatti, i cuscini gonfiabili 37 liberano la tomaia 4 ed il relativo organo 33 di supporto da vincoli rigidi esterni. Tale uniformità di forzamento permette di ridurre, sempre rispetto alle soluzioni note, l'entità del forzamento e quindi le sollecitazioni trasferite alla tomaia che, pertanto, non deve più essere sovradimensionata con evidente riduzione di costi e di materiali. L'assenza di vincoli rigidi tra gli organi di supporto delle tomaie e l'esterno in condizioni di pressatura permette, poi, di preservare gli organi di supporto stessi in quanto viene evitato l'insorgere di sollecitazioni concentrate nella zona di interfaccia perno-organo di supporto che sono le responsabili di rotture a fatica dell'organo di supporto stesso anche dopo un numero relativamente ridotto di utilizzi.
Da quanto precede appare, inoltre, evidente come la modalità realizzativa descritta permetta di eliminare definitivamente l'uso di materiali collanti del tipo a solvente che, come ben noto, sono forti emettitori di esalazioni sgradevoli, ed i cui residui tossici pervengono spesso a contatto del piede nonostante le previste operazioni di pulitura finale. In altre parole, l'eliminazione di materiali collanti a solvente migliora le condizioni di lavoro degli addetti alla produzione delle calzature e quelle ambientali in genere oltre che la salubrità della calzatura.
Secondo una diversa forma di realizzazione, non illustrata, ciascuno dei cuscini 50 alloggiati nei corpi 46 a campana comprende una sede di almeno parziale alloggiamento e posizionamento della suola 3 ed una pluralità di fori collegabili ad una sorgente a vuoto per trattenere la suola 3 in impegno alla citata sede realizzando in tal modo un posizionamento automatico della suola 3 sulla relativa tomaia 4 senza la necessità di prevedere la stazione 8.
Da quanto precede appare evidente che al metodo e all'impianto 1 descritto possono essere apportate modifiche e varianti senza per questo uscire dall'ambito protettivo definito dalle rivendicazioni. In particolare, diversa potrebbe essere la modalità e/o i convogliatori per lo spostamento delle tomaie e delle suole, così come diversi in numero e per forma potrebbero essere i corpi a cuscino gonfiabili. Nel caso di suole supportanti il tacco è possibile prevedere gusci di protezione del tacco e degli stessi corpi a cuscino. Infine, i cuscini 37 potrebbero non disaccoppiare completamente gli organi 33 di supporto dai rispettivi perni 32 ma sfilarli in modo che i perni 32 impegnino il relativo foro cieco con gioco radiale.
Da ultimo, è evidente che le sorgenti termiche 52 disposte in ciascuno dei corpi a cuscino 50 gonfiabili possono essere sostituite da un'unica sorgente termica comune disposta nella zona intermedia di pressatura 9 ed associata al corpo 46 a campana che si trova nella zona 9 e nel quale il materiale collante deve essere riscaldato.

Claims (27)

  1. R IV EN D ICA Z ION I 1. Metodo per il collegamento di un elemento di suola ad una tomaia di una calzatura; il metodo comprendendo le fasi di interporre un materiale collante tra l'elemento di suola e la tomaia, di accoppiare fra loro l'elemento di suola e la detta tomaia e di esercitare una azione di pressatura dell'elemento di suola e della tomaia l'uno contro l'altra; caratterizzato dal fatto che l'interposizione del materiale collante comprende le fasi di disporre almeno uno strato di materiale collante sostanzialmente solido unicamente su uno tra il detto elemento di suola e la detta tomaia, e dal fatto che la detta azione di pressatura viene effettuata utilizzando primi e secondi mezzi a cuscino gonfiabili contrapposti.
  2. 2. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il detto strato di materiale collante viene disposto unicamente al disopra del detto elemento di suola.
  3. 3. Metodo secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che il deposito del detto materiale collante viene effettuato in modo da realizzare uno strato continuo e di spessore uniforme .
  4. 4. Metodo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che il deposito del detto materiale collante viene effettuato depositando uno strato esteso uniforme di materiale collante su di una superficie di supporto, sovrapponendo a tale strato esteso l'elemento di suola in modo che almeno tutta la superficie dell'elemento di suola sia disposta a contatto del materiale collante, forzando l'elemento di suola contro la detta superficie di supporto e distaccando almeno l'elemento di suola e la corrispondente sottostante porzione di materiale collante dalla detta superficie di supporto.
  5. 5. Metodo secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che il deposito del detto materiale collante, la sovrapposizione del detto elemento di suola, il forzando l'elemento di suola contro la detta superficie dì supporto ed il distaccamento dell'<’>elemento di suola e della corrispondente sottostante porzione di materiale collante dalla superficie di supporto vengono effettuati durante lo spostamento della detta superficie di supporto in una direzione di avanzamento.
  6. 6. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere una fase di parziale collegamento del detto elemento di suola alla detta tomaia.
  7. 7. Metodo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che la detta fase di collegamento viene effettuata realizzando tra l'elemento di suola e la tomaia una o più giunzioni puntiformi tramite il detto materiale collante.
  8. 8. Metodo secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere una fase di riscaldamento del detto materiale collante dopo aver accoppiato fra loro l'elemento di suola e la tomaia.
  9. 9. Metodo secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che il detto riscaldamento viene effettuato in una condizione di sostanziale massima pressatura del detto elemento di suola contro la detta tomaia.
  10. 10. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere una fase di umidificazione del detto materiale collante.
  11. 11. Metodo secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che la detta fase di umidificazione del detto materiale collante viene effettuata durante una fase di riscaldamento del detto materiale collante.
  12. 12. Metodo secondo una delle rivendicazioni da 8 a 11, caratterizzato dal fatto che il riscaldamento del detto materiale collante viene effettuato utilizzando una sorgente termica disposta all'interno dei detti mezzi a cuscino.
  13. 13. Metodo secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che l'umidificazione del detto materiale collante viene effettuata variando l'umidità di almeno uno tra il detto elemento di suola e la detta tomaia.
  14. 14. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la detta azione di pressatura viene effettuata utilizzando un corpo di formatura disposto all'interno della tomaia e supportando il corpo di formatura, la tomaia ed il detto elemento di suola unicamente tramite i detti mezzi a cuscino gonfiabili.
  15. 15. Metodo secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che la detta azione di pressatura viene effettuata gonfiando i detti mezzi a cuscino gonfiabili in modo da liberare almeno parzialmente il detto supporto di formatura da un iniziale accoppiamento del supporto di formatura ad un corpo fisso di attacco.
  16. 16. Impianto per il collegamento di un elemento di suola ad una tomaia di una calzatura; l'impianto comprendendo mezzi alimentatori per interporre un materiale collante tra l'elemento di suola e la tomaia, e mezzi di forzamento per esercitare una azione di pressatura dell'elemento di suola e della tomaia l'uno contro l'altra; caratterizzato dal fatto che i detti mezzi alimentatori comprendono mezzi di formatura per formare almeno-uno strato di materiale collante sostanzialmente solido unicamente su uno tra il detto elemento di suola e la detta tomaia, e dal fatto che i detti mezzi pressori comprendono primi e secondi mezzi a cuscino gonfiabili contrapposti.
  17. 17. Impianto secondo la rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi formatura comprendono mezzi dosatori e mezzi di trasferimento per realizzare uno strato continuo e di spessore uniforme unicamente sul detto elemento di suola.
  18. 18. Impianto secondo la rivendicazione 17, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi erogatori erogano un materiale termo igro reattivo.
  19. 19. Impianto secondo la rivendicazione 17 o 18, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi di trasferimento comprendono una superficie di supporto portante uno stato esteso di materiale collante formato dai detti mezzi erogatori, mezzi di forzamento dell'elemento di suola contro la detta superficie di supporto e mezzi separatori per distaccare l'elemento di suola e la corrispondente sottostante porzione di materiale collante dalla superficie di supporto.
  20. 20. Impianto secondo la rivendicazione 19, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi pressori comprendono almeno un rullo di forzamento disposto affacciato alla detta superficie di supporto e ad una distanza dalla superficie di supporto approssimante per difetto la somma degli spessori del detto elemento di suola e dello strato di materiale collante .
  21. 21. Impianto secondo la rivendicazione 20, caratterizzato dal fatto che la detta superficie di supporto è mobile in una direzione di avanzamento.
  22. 22. Impianto secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 16 a 21, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di riscaldamento del detto materiale collante disposti all'interno dei detti mezzi a cuscino gonfiabili.
  23. 23. Impianto secondo la rivendicazione 22, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi di riscaldamento comprendono mezzi a microonde.
  24. 24. Impianto secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 16 a 23, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi spruzzatori per avanzare un getto di fluido umidificante verso almeno uno tra il detto elemento di suola e la detta tomaia.
  25. 25. Impianto secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 16 a 24, caratterizzato dal fatto di comprendere un organo di supporto e, per ciascuna detta tomaia, un rispettivo corpo di formatura disposto all'interno della tomaia; mezzi di accoppiamento rilasciabili sotto la spinta dei detti mezzi a cuscino gonfiabili essendo previsti per vincolare il detto corpo di formatura al detto organo di supporto quando i detti mezzi a cuscino gonfiabili sono disposti in una condizione sgonfia di riposo e per disaccoppiare il corpo di formatura dall'organo supporto quando i detti mezzi a cuscino gonfiabili sono disposti in una condizione gonfia di pressatura.
  26. 26. Impianto secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 16 a 25, caratterizzato dal fatto di comprendere primi e secondi mezzi convogliatori ad anello; i detti primi mezzi convogliatori ad anello supportando una pluralità di primi cuscini gonfiabili ed i detti secondi mezzi convogliatori ad anello supportando una pluralità di secondi cuscini gonfiabili atti a cooperare, ciascuno, con un rispettivo primo corpo a cuscino gonfiabile per definire una sede a volume variabile di alloggiamento di una rispettiva detta tomaia e di un rispettivo detto elemento di suola.
  27. 27. Metodo e impianto per il collegamento di un elemento dì suola ad una tomaia di una calzatura, sostanzialmente come descritti con riferimento ad una qualsiasi delle figure allegate.
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