ITTO20010185A1 - Procedimento e sistema per la saldatura laser di due o piu' lamiere metalliche fra loro sovrappost, e dispositivo di bloccaggio delle lamier - Google Patents

Procedimento e sistema per la saldatura laser di due o piu' lamiere metalliche fra loro sovrappost, e dispositivo di bloccaggio delle lamier Download PDF

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ITTO20010185A1
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sheet
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Description

DESCRIZIONE dell'invenzione industriale dal titolo: "Procedimento e sistema per la saldatura laser di due o più lamiere metalliche fra loro sovrapposte, e dispositivo di bloccaggio delle lamiere utilizzato nel procedimento"
TESTO DELIA DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un procedimento ed un sistema per la saldatura laser di lamiere metalliche sovrapposte.
La saldatura di lamiere metalliche sovrapposte mediante fascio laser è stata proposta già da tempo, in particolare nell''industria automobilistica, per la realizzazione di scocche di autoveicoli o loro parti, in sostituzione della più tradizionale saldatura elettrica a punti. Dopo una prima diffusione crescente della tecnica di saldatura laser circa a partire dal 1990 (vedere a titolo di esempio il brevetto europeo EP-B-0 440 001 a nome Comau), l'applicazione di tale tecnologia nell'industria automobilistica ha avuto una battuta d'arresto a causa dell'impiego sempre più diffuso nelle carrozzerie di autoveicoli di lamiere zincate, ossia rivestite con uno strato protettivo di zinco, ad esempio depositato per galvanizzazione. Lo zinco ha una temperatura di fusione pari a 419°C, ed una temperatura di vaporizzazione pari a 906°C, mentre l'acciaio costitutente la lamiera presenta tipicamente una temperatura di fusione intorno ai 1530°C. Per saldare le lamiere è necessario portare a fusione l'acciaio che le costituisce, il che significa che la saldatura viene effettuata in presenza di vapori di zinco. Nel caso della saldatura elettrica a punti, tale fenomeno non dà origine a sostanziali inconvenienti, in quanto l'acciaio delle lamiere comincia a fondersi in corrispondenza della zona di contatto fra le lamiere (perché tale zona è quella avente la resistività elettrica più alta) ed in quanto gli elettrodi di saldatura esercitano anche un'azione di pressione sulle lamiere che provoca l'espulsione dalla zona di contatto delle lamiere dell'eventuale quantità in eccesso di bagno di fuso e dei vapori di zinco. Nel caso della saldatura laser, invece, il bagno fuso comincia a formarsi in corrispondenza della superficie esterna della lamiera contro la quale viene diretto il fascio laser. Non appena la zona del bagno fuso, che assume tipicamente una sagoma a guisa di buco di serratura (key hole) si estende fino alla zona di contatto fra le lamiere, i vapori di zinco nel frattempo formatisi in tale zona sfuggono all'esterno passando attraverso la via di minore resistenza, costituita dal bagno fuso stesso. Si determinano pertanto schizzi di metallo fuso che pregiudicano la qualità di tenuta della saldatura, nonché la qualità estetica del prodotto ottenuto.
Sono già state proposte in passato svariate soluzioni nel tentativo di ovviare al suddetto inconveniente. Una prima soluzione consiste nel modificare la conformazione di almeno una delle lamiere nella zona di saldatura, in modo tale da definire fra le lamiere sovrapposte uno spazio che può essere sfruttato dai vapori di zinco per sfuggire all'esterno (vedere ad esempio brevetti USA US-A-4 682 002 e US-A-4 916 284). Una soluzione analoga consiste nel predisporre degli elementi distanziatori fra le lamiere, sempre allo scopo di definire uno spazio per l'evacuazione dei vapori di zinco (WO-A-99/08829, JP-A-5318155) . Tutte le suddette soluzioni note presentano tuttavia l'inconveniente di richiedere l'esecuzione di un'operazione in più rispetto al ciclo di lavoro tradizionale, in quanto occorre ricavare le suddette porzioni deformate distanziatrici nelle lamiere, oppure comunque applicare ad esse degli elementi aggiuntivi, il che aumenta i tempi ed i costi di produzione .
Lo scopo della presente invenzione è quello di superare il problema tecnico sopra descritto in modo semplice ed efficiente.
In vista di raggiungere tale scopo, l'invenzione ha per oggetto un procedimento per la saldatura laser di due lamiere metalliche tra loro sovrapposte,
in cui almeno una delle lamiere presenta, sulla sua superficie di contatto con l'altra lamiera, uno strato protettivo di un materiale avente una temperatura di vaporizzazione inferiore alla temperatura di fusione del metallo costituente la lamiera,
in cui le lamiere da saldare vengono bloccate fra loro durante l'operazione di saldatura con l'ausilio di mezzi di bloccaggio, ed
in cui la saldatura viene eseguita dirigendo un fascio laser nella zona da saldare delle lamiere sovrapposte così bloccate,
caratterizzato dal fatto che la saldatura viene effettuata mantenendo le lamiere fra loro leggermente distanziate nella zona di saldatura mediante i suddetti mezzi di bloccaggio, in modo tale per cui i vapori del metallo protettivo che si creano durante la saldatura possono sfogare attraverso lo spazio definito fra le due lamiere.
In altre parole, l'idea di base dell'invenzione va contro un pregiudizio tecnico che si riscontra nella tecnica nota. In tutti i sistemi di saldatura noti del tipo sopra menzionato, infatti, sono previsti mezzi di bloccaggio destinati a bloccare in posizione le lamiere durante l'operazione di saldatura. Il pregiudizio cui si accennava sopra consiste proprio nel fatto che tali mezzi di bloccaggio sono stati sempre concepiti per premere in contatto le lamiere fra loro al fine di consentire l'effettuazione della saldatura. Nel caso dell'invenzione, invece, i mezzi di bloccaggio delle lamiere, nella loro condizione operativa, non premono le due lamiere fra loro, bensì le mantengono in una posizione leggermente distanziata 1'una dall'altra. Studi ed esperienze condotti dalla Richiedente hanno mostrato che tale leggero distanziamento non pregiudica la possibilità di ottenere una saldatura di buona qualità, in quanto nella zona di saldatura lo spazio fra le due lamiere viene riempito dal bagno del metallo fuso ad opera del fascio laser. Nello stesso tempo, lo spazio fra le lamiere che rimane in immediata adiacenza alle zone saldate consente ai vapori di zinco che si formano durante l'operazione di saldatura di sfuggire all'esterno senza dover passare attraverso il bagno fuso e senza quindi dare luogo alle difettosità menzionate sopra.
Secondo l'invenzione, almeno una delle lamiere viene mantenuta nella suddetta condizione distanziata dall'altra lamiera con l'ausilio di mezzi di presa facenti parte dei suddetti mezzi di bloccaggio. Tali mezzi di presa sono ad esempio scelti fra ventose a depressione o mezzi ad effetto magnetico.
Nella forma preferita di attuazione dell'invenzione, i suddetti mezzi di bloccaggio includono un supporto definente una superficie di riferimento ed appoggio per una prima lamiera, ed un organo di bloccaggio spostabile rispetto al supporto fra una posizione inoperativa ed una posizione operativa prefissata, in cui detto organo mobile definisce una superficie di riferimento ed appoggio per la seconda lamiera, la superficie di appoggio sull'organo mobile essendo affacciata, in tale condizione operativa, alla superficie di appoggio sul supporto ed essendo distanziata da questa di una lunghezza superiore alla somma degli spessori delle lamiere da saldare.
Sempre secondo l'invenzione, entrambe le lamiere vengono inizialmente posizionate, tra loro sovrapposte, sopra la superficie di riferimento e di appoggio del supporto, con l'organo mobile di bloccaggio nella sua posizione inoperativa, dopodiché l'organo mobile di bloccaggio viene spostato nella sua posizione operativa, così da portare la superficie di appoggio dell'organo mobile di fronte a quella del supporto, con la seconda lamiera ancora appoggiata sopra la prima lamiera e distanziata dalla superficie di appoggio dell'organo mobile. La seconda lamiera viene infine afferrata e portata contro detta superficie di appoggio dell'organo mobile con l'ausilio di detti mezzi di presa, in modo da distanziarla dalla prima lamiera. I mezzi di presa provvedono a mantenere le due lamiere in tale condizione distanziata durante tutta l'esecuzione delle operazioni di saldatura, così da ottenere i vantaggi che sono sopra esposti.
Naturalmente, l'invenzione ha anche per oggetto il sistema di saldatura utilizzato nel procedimento secondo l'invenzione, detto sistema comprendendo mezzi di bloccaggio per bloccare in posizione le lamiere da saldare durante le operazioni di saldatura, e mezzi per dirigere un fascio laser nella zona da saldare delle lamiere sovrapposte così bloccate . Come già sopra indicato, 1 mezzi di bloccaggio sono predisposti per mantenere le lamiere leggermente distanziate fra loro nella zona di saldatura durante l'esecuzione della saldatura. A tal fine, come sopra indicato, i mezzi di bloccaggio includono mezzi di presa scelti fra ventose a depressione, mezzi ad effetto magnetico o altro, per mantenere almeno una delle lamiere nella suddetta condizione distanziata dalla lamiere adiacente. Sempre secondo quanto già indicato nella forma preferita di attuazione i mezzi di bloccaggio comprendono un supporto ed un organo di bloccaggio spostabile rispetto ad esso. In tale forma di attuazione, i suddetti mezzi di presa sono ad esempio associati all'organo mobile dei mezzi di bloccaggio e sono spostabili, quando l'organo mobile di bloccaggo è nella sua posizione operativa, fra una posizione avanzata di afferramento ed una posizione arretrata di mantenimento.
Infine, l'invenzione ha anche per oggetto un dispositivo di bloccaggio preso a se stante, utilizzabile per bloccare in posizione due lamiere metalliche sovrapposte da saldare ed avente le caratteristiche che sono già state sopra indicate. I mezzi di presa associati all'organo mobile di bloccaggio sono spostabili, quando l'organo mobile di bloccaggio è nella sua posizione operativa, fra una posizione avanzata di afferramento ed una posizione arretrata di mantenimento, in cui essi sono atti a mantenere la seconda lamiera distanziata dalla prima lamiera. Come già indicato i mezzi di presa possono essere in forma di una o più ventose a depressione, o di mezzi di presa ad effetto magnetico o altro. Nel primo caso, possono essere previsti mezzi attuatori per comandare lo spostamento dei mezzi a ventosa fra la posizione avanzata e la posizione arretrata. In alternativa, i mezzi a ventosa sono realizzati in modo da includere una parte a ventosa portata all'estremità di uno stelo tubolare a soffietto servente per la comunicazione della ventosa con una sorgente di depressione, in modo tale per cui quando la depressione viene comunicata alla ventosa per provocare 1'afferramento della seconda lamiera, lo stelo a soffietto si contrae, provocando lo spostamento della ventosa verso la sua posizione arretrata, in cui la lamiera, dopo essere stata afferrata, viene mantenuta in condizione distanziata dall'altra lamiera.
Naturalmente, non è affatto esclusa la possibilità di realizzare dispositivi di bloccaggio di un tipo anche completamente diverso, ad esempio provvisti di mezzi di afferramento atti ad impegnare sia la prima lamiera, sia anche la seconda lamiera, come pure è possibile in teoria prevedere un dispositivo di bloccaggio in cui, invece di un supporto ed un organo mobile, sono previsti due organi entrambi mobili, ad esempio provvisti ciascuno di rispettivi mezzi di presa.
Inoltre, anche i mezzi di afferramento potrebbero essere realizzati in un qualunque modo diverso da quello sopra descritto, fermo restando il principio che è alla base dell'invenzione, che è quello di mantenere le due lamiere bloccate in una posizione fra loro leggermente distanziata durante l'esecuzione della saldatura.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'invenzione risulteranno dalla descrizione che segue con riferimento ai disegni annessi, forniti a puro titolo di esempio non limitativo, in cui:
la Figura 1 è una vista prospettica che illustra schematicamente il procedimento di saldatura secondo l'invenzione,
- la Figura 2 è una vista laterale schematica di un esempio di attuazione di un dispositivo di bloccaggio secondo l'invenzione, nella sua posizione inoperativa,
- la Figura 3 è una vista in sezione secondo la linea III-III della figura 2,
la Figura 4 illustra il dispositivo di bloccaggio della figura 2 nella sua condizione operativa, con gli organi di presa a ventosa nella loro posizione avanzata di afferramento,
- la Figura 5 è una vista in sezione secondo la linea V-V della figura 4, ed in scala ampliata,
la Figura 6 illustra il dispositivo di bloccaggio della figura 1 nella sua condizione operativa, con gli organi di presa a ventosa nella loro posizione arretrata in cui le due lamiere da saldare vengono mantenute distanziate,
- la Figura 7 è una vista in sezione secondo la linea VII-VII della figura 6,
- la Figura 8 è una vista in scala ampliata di un particolare della figura 7, che si riferisce ad un primo esempio di attuazione dei mezzi di presa a ventosa,
- la Figura 9 illustra una variante della figura 8, nella condizione inoperativa,
la Figura 10 illustra la soluzione della figura 9 nella sua condizione operativa, e
la Figura 11 è un'ulteriore vista corrispondente a quella della figura 7, che illustra il procedimento di saldatura secondo l'invenzione.
Nella figura 1, i numeri di riferimento 1, 2 indicano rispettivamente due elementi di lamiera di acciaio zincata facente parte di una scocca di autoveicolo. Gli elementi 1, 2 presentano flange piane parallele e sovraposte la, 2a che vengono saldate fra loro in corrispondenza di tratti di saldatura W, mediante un fascio laser L (che viene focalizzato da un dispositivo non illustrato) e che si sposta di moto relativo rispetto alle lamiere 1, 2. Secondo l'invenzione, durante la saldatura, le flange la, 2a vengono bloccate in posizione mediante uno o più dispositivi di bloccaggio 3, che mantengono lo flange la, 2a in una posizione leggermente distanziata fra loro. A tal fine, ciascun dispositivo di bloccaggio 3 comprende un supporto 4, che definisce una superficie di riferimento ed appoggio per la flangia 2a, ed un organo mobile 5 che è montato girevole rispetto al supporto 4 intorno ad un'asse 6 fra una posizione inoperativa (non illustrata nella figura 1) ed una posizione operativa (illustrata nella figura 1) in cui l'organo mobile 5 definisce una superficie di riferimento ed appoggio 5a per la flangia la. Nella posizione operativa illustrata dell'organo mobile 5, le superfici di riferimento e di appoggio 4a, 5a definite rispettivamente dal supporto 4 e dall'organo mobile 5 sono fra loro distanziate di una lunghezza superiore alla somma degli spessori delle flange la, 2a delle lamiere 1, 2. Ciascun organo mobile 5 è provvisto, nel caso dell'esempio illustrato, di due organi di presa 7, che verranno illustrati più in dettaglio nel seguito, che possono essere ad esempio del tipo a ventosa, o del tipo ad effetto magnetico. Gli organi di presa 7 sono spostabili rispetto all'organo mobile 5, quando quest'ultimo è nella posizione operativa illustrata, fra una posizione avanzata, in cui essi afferrano la flangia la dopo che questa è stata preliminarmente sovrapposta in contatto con la flangia 2a, ed una posizione arretrata (spostata verso l'alto con riferimento alla figura 1) , in cui tali organi di presa 7 mantengono la flangia la in contatto con la superficie di riferimento ed appoggio 5a di ciascun organo mobile 5. In tale condizione, le due flange la, 2a risultano leggermente distanziate fra loro, in modo tale da definire uno spazio G attraverso il quale possono evacuare i vapori di zinco che si formano durante la saldatura.
Le figure 2, 3 illustrano più in dettaglio il dispositivo di bloccaggio 5 nella forma di attuazione utilizzante organi di presa a ventosa. Tali figure si riferiscono alla posizione inoperativa del dispositivo di bloccaggio. Come si vede, il supporto 4 è un supporto definente una superificie 4a di riferimento ed appoggio delle flange la, 2a la cui posizione nello spazio è determinata. L'organo mobile 5 è articolato intorno all'asse 6 ad un'estremità a forcella del supporto 4. I disegni annessi non illustrano i mezzi attuatori utilizzati per comandare la rotazione dell'organo mobile 5 rispetto al supporto 4. Tali mezzi possono essere realizzati in un qualunque modo noto e possono essere ad esempio costituiti da un cilindro a fluido o da un attuatore ad azionamento elettrico. Tali particolari costruttivi non sono stati inclusi nella presente descrizione, dal momento che essi, come già detto, possono essere realizzati in un qualunque modo noto ed inoltre in quanto essi, presi a se stanti, non rientrano nell'ambito dell'invenzione. Infine, l'eliminazione di tali particolari costruttivi dai disegni rende questi ultimi di più pronta e facile comprensione.
Tornando alle figure 2, 3, ciascun organo mobile 5, nell'esempio illustrato è provvisto di due organi di presa 7 costituiti ciascuno da una ventosa 7a destinata ad essere messa in comunicazione tramite uno stelo tubolare 7b con una sorgente di depressione (non illustrata). Lo stelo 7b è spostabile lungo il suo asse rispetto all'organo mobile 5 in modo tale per cui, quando l'organo mobile 5 è nella posizione operativa illustrata nella figura 1, la ventosa 7a è spostabile fra una posizione avanzata di presa della flangia la ed una posizione arretrata (spostata verso l'alto con riferimento alla figura 1) di mantenimento della flangia la in posizione distanziata dalla flangia 2a.
La figura 4 mostra la struttura della figura 2 nella condizione operativa dell'organo mobile 5, con gli organi di presa 7 nella loro condizione avanza^ta.
La figura 5 è una vista in sezione secondo la linea V-V della figura 4. Il dispositivo di bloccaggio è conformato in modo tale per cui la posizione operativa dell'organo mobile 5 è rigorosamente predeterminata ed è definita da mezzi di fine corsa di qualunque tipo noto (non illustrati) definiti fra il supporto 4 e l'organo mobile 5. In altre parole, a differenza di quanto si verifica nei sistemi noti, l'organo mobile 5 non viene ruotato fino ad una posizione in cui esso preme le due flange la, 2a fra loro. Come visibile chiaramente nella figura 5, quando l'organo mobile 5 è nella sua posizione operativa, la superficie di riferimento e bloccaggio 5a dell'organo mobile 5 è parallela ed affacciata alla superficie di riferimento e bloccaggio 4a del supporto 4. Tuttavia, la distanza D fra tali superifici è maggiore della somma degli spessori Si, S2 delle due flange la, 2a.
Come visibile nella figura 2, quando il dispositivo di bloccaggio 3 è nella sua condizione inoperativa, le due flange la, 2a vengono sovrapposte in contatto fra loro sopra la superficie di riferimento 4a del supporto 4. Con riferimento alla figura 5, quando l'organo mobile 5 viene portato nella sua condizione operativa, le ventose 7a sono portate nella loro condizione avanzata di presa, in cui esse entrano in contatto con la superficie superiore della flangia la. In tale condizione, le ventose 7a possono essere premute contro la flangia la e la depressione comunicata ad esse attraverso gli steli tubolari 7b. Tali steli vengono quindi comandati in modo da arretrare (ossia spostarsi verso l'alto con riferimento alla figura 5), per cui la flangia la afferrata dalle ventose viene portata in contatto con la superficie di riferimento ed appoggio 5a dell'organo mobile 5. Tale condizione è visibile nelle figure 6, 7.
I disegni annessi non mostrano in dettaglio i mezzi utilizzati per comandare lo spostamento dei dispositivi a ventosa 7 fra la loro posizione avanzata di presa e la loro posizione arretrata. A titolo di esempio, ed in modo schematico, la figura 8 illustra un caso in cui lo stelo tubolare 7b è connesso rigidamente ad un corpo cavo 8 la cui cavità 9 comunica con la sorgente di depressione. Lo stelo 7b è connesso rigidamente al corpo cavo 8 e quest'ultimo è invece spostabile rispetto all'organo mobile 5 mediante un qualsiasi dispositivo di comando (non illustrato). Le figure 9, 10 illustrano una variante in cui lo stelo tubolare 7b è conformato a soffietto in modo tale per cui quando la cavità della ventosa viene messa in comunicazione con la sorgente di depressione, lo stelo a soffietto 7b si contrae determinando l'arretramento della ventosa la .
La figura 11 è una vista corrispondenza a quella della figura 7 che mostra come la saldatura viene effettuata mentre le lamiere la, 2a vengono mantenute fra loro distanziate nel modo che è stato sopra descritto. Come si vede nei tratti ove viene diretto il fascio laser L, lo spazio G viene riempito dal bagno fuso di saldatura W, che poi solidifica con il raffreddamento. Nei tratti rimanenti, invece, fra le due lamiere rimane lo spazio G che assicura che i vapori di zinco che si formano durante la saldatura possano evacuare senza creare alcun difetto di saldatura.
Naturalmente, come già indicato più volte, in luogo dei mezzi di presa a ventosa sarebbe possibile utilizzare mezzi di presa ad affetto magnetico, oppure qualunque altro tipo di organo di presa. Potrebbero essere previsti mezzi di presa su entrambi gli organi del dispositivo di bloccaggio, per afferrare tutte le lamiere. Inoltre, il dispositivo di bloccaggio potrebbe avere entrambi i suoi elementi mobili fra una condizione aperta ed una condizione chiusa. L'intera struttura del dispositivo di bloccaggio potrebbe essere poi dotata della possibilità di limitati movimenti di aggiustaggio, per autocentrarsi sulla zona della struttura da saldare.
Infine, fermo restando il principio del trovato, i particolari di costruzione e le forme di attuazione potranno ampiamente variare rispetto a quanto descritto ed illustrato a puro titolo di esempio, senza per questo uscire dall'ambito della presente invenzione.

Claims (18)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Procedimento per la saldatura laser di due lamiere metalliche (1, 2) fra loro sovrapposte, in cui almeno una delle lamiere (1, 2) presenta, sulla sua superficie di contatto con l'altra lamiera, uno strato protettivo di un materiale avente una temperatura di vaporizzazione inferiore alla temperatura di fusione del materiale costituente la lamiera, in cui le lamiere da saldare vengono bloccate fra loro durante l'operazione di saldatura con l'ausilio di mezzi di bloccaggio, ed in cui la saldatura viene eseguita dirigendo un fascio laser nella zona da saldare delle lamiere sovrapposte così bloccate, caratterizzato dal fatto che la saldatura viene effettuata mantenendo le lamiere (la, 2a) fra loro leggermente distanziate nella zona di saldatura mediante i suddetti mezzi di bloccaggio (3), in modo tale per cui i vapori del materiale protettivo che si creano durante la saldatura possono sfogare attraverso lo spazio definito fra le due lamiere.
  2. 2. Procedimento di saldatura secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che almeno una delle lamiere (1, 2) viene mantenuta nella suddetta condizione distanziata dalla lamiera adiacente con l'ausilio di mezzi di presa (7).
  3. 3. Procedimento di saldatura secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che i mezzi di presa (7) sono scelti fra ventose a depressione o mezzi ad effetto magnetico.
  4. 4. Procedimento di saldatura secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di bloccaggio (7) includono un sopporto (4) definente una superficie di riferimento ed appoggio (4a) per una prima lamiera (2a), ed un organo di bloccaggio (5) spostabile a rispetto al supporto (4) fra una posizione inoperativa ed una posizione operativa prefissata, in cui detto organo mobile (5) definisce una superficie di riferimento ed appoggio (5a) per la seconda lamiera (la), la superficie di appoggio (5a) sull'organo mobile (5) essendo affacciata, in tale condizione operativa, alla superficie di appoggio (4a) sul supporto (4) ed essendo distanziata da questa di una lunghezza (D) superiore alla somma degli spessori delle lamiere da saldare .
  5. 5. Procedimento di saldatura secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che entrambe le lamiere (1, 2) vengono inizialmente posionate, tra loro sovrapposte, sopra la superficie di riferimento ed appoggio del supporto , con l'organo mobile di bloccaggio (5) nella sua posizione inoperativa, dopodiché l'organo mobile di bloccaggio (5) viene spostato nella sua posizione operativa, così da portare la superficie di appoggio (5a) dell'organo mobile (5) di fronte a quella del supporto (4), con la seconda lamiera (la) ancora appoggiata sopra la prima lamiera (2a) e distanziata dalla superficie di appoggio (5a) dell'organo mobile (5), detta seconda lamiera (la) essendo infine afferrata e portata contro detta superficie di appoggio (5a) dell'organo mobile (5) con l'ausilio di detti mezzi di presa (7), in modo da distanziarla dalla prima lamiera (2a).
  6. 6. Sistema per la saldatura laser di due lamiere metalliche (1, 2) fra loro sovrapposte, in cui almeno una delle lamiere, presenta, sulla sua superficie di contatto con l'altra lamiera, uno strato protettivo di un materiale avente una temperatura di vaporizzazione inferiore alla temperatura di fusione del materiale costituente la lamiera, detto dispositivo comprendendo mezzi di bloccaggio (3) per bloccare in posizione le lamiere da saldare durante l'operazione di saldatura, e mezzi per dirigere un fascio laser (L) nella zona da saldare delle lamiere sovrapposte (la, 2a) così bloccate, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di bloccaggio (3) sono predisposti per mantenere le lamiere (la, 2a) leggermente distanziate fra loro nella zona di saldatura durante l'esecuzione della saldatura, in modo tale per cui i vapori del materiale protettivo che si creano durante la saldatura possono sfogare attraverso lo spazio definito fra le due lamiere.
  7. 7. Sistema di saldatura secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di bloccaggio (3) includono mezzi di presa (7), scelti fra ventose a depressione e mezzi ad effetto magnetico o altro, per mantenere almeno una delle lamiere (la, 2a) nella suddetta condizione distanziata dalla lamiera adiacente.
  8. 8. Sistema di saldatura secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che sono previsti mezzi di presa per ciascuna lamiera.
  9. 9. Sistema di saldatura secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di bloccaggio (3) comprendono un supporto (4) definente una superficie di riferimento ed appoggio (4a) per una prima lamiera (2a) ed un organo di bloccaggio (5) spostabile rispetto al supporto (4) fra una posizione inoperativa ed una posizione operativa prefissata, in cui detto organo mobile (5) definisce una superficie di riferimento ed appoggio (5a) per la secondo lamiera (la), la superficie di appoggio (5a) sull'organo mobile (5) essendo affacciata in tale condizione operativa alla superficie di appoggio (4a) sul supporto (4) ed essendo distanziata da questa di una lunghezza (D) superiore alla somma degli spessori delle lamiere da saldare (1, 2).
  10. 10. Sistema di saldatura secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che i suddetti mezzi di presa (7) sono associati all'organo mobile (5) dei mezzi di bloccaggio (3) e sono spostabili, quando l'organo mobile di bloccaggio (5) è nella sua posizione operativa, fra una posizione avanzata di afferramento ed una posizione arretrata di mantenimento.
  11. 11. Dispositivo per bloccare in posizione due lamiere metalliche sovrapposte da saldare, caratterizzato dal fatto che comprende: un supporto (4) definente una superficie di riferimento ed appoggio (4a) per una prima lamiera (2a), un organo di bloccaggio (5) spostabile rispetto al supporto (4) fra una posizione inoperativa ed una posizione operativa prefissata, in cui detto organo mobile (5) definisce una superficie di riferimento ed appoggio (5a) per la seconda lamiera (la), la superficie di appoggio (5a) sull'organo mobile (5) essendo affacciata in tale condizione operativa alla superficie di appoggio (4a) sul supporto ed essendo distanziata da questa di una lunghezza (D) superiore alla somma degli spessori (Si, S2) delle lamiere (1, 2) da saldare, e mezzi di presa (7) associati all'organo mobile di bloccaggio (5) e spostabili, quando l'organo mobile di bloccaggio (5) è nella posizione operativa, fra una posizione avanzata di afferramento ed una posizione arretrata di mantenimento, in cui essi sono atti a mantenere la seconda lamiera (la) distanziata dalla prima lamiera ed in contatto con detta superficie di riferimento ed appoggio (5a) dell'organo mobile di bloccaggio.
  12. 12. Dispositivo di bloccaggio secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di presa comprendono mezzi a ventosa (7) spostabili rispetto all'organo mobile di bloccaggio (5) fra detta posizione avanzata e detta posizione arretrata .
  13. 13. Dispositivo di bloccaggio secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che comprende mezzi attuatori per comandare lo spostamento dei mezzi a ventosa (7) fra la posizione avanzata e la posizione arretrata.
  14. 14. Dispositivo di bloccaggio secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che detti mezzi a ventosa includono una parte a ventosa (7a) portata all'estremità di uno stelo tubolare a soffietto (7b) servente per la comunicazione con una sorgente di depressione, in modo tale per cui quando la parte a ventosa (7a) viene collegata con la sorgente di depressione per afferrare la seconda lamiera (la), lo stelo a soffietto (7b) si contrae, provocando lo spostamento della ventosa (7a) verso la sua posizione arretrata.
  15. 15. Dispositivo di bloccaggio secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che anche il supporto (4) è provvisto di mezzi di presa.
  16. 16. Dispositivo di bloccaggio secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che i mezzi di presa (7) sono ad effetto magnetico.
  17. 17. Dispositivo di bloccaggio secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che anche detto sopporto (4) è mobile fra una posizione in operativa ed una posizione operativa.
  18. 18. Dispositivo di bloccaggio secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che l'intera struttura del dispositivo è dotata della possibilità di un movimento limitato di aggiustaggio per autocentrarsi sulla struttura da saldare. Il tutto sostanzialmente come descritto ed illustrato e per gli scopi specificati.
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