ITPR20110064A1 - Dispositivo di presa - Google Patents

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ITPR20110064A1
ITPR20110064A1 IT000064A ITPR20110064A ITPR20110064A1 IT PR20110064 A1 ITPR20110064 A1 IT PR20110064A1 IT 000064 A IT000064 A IT 000064A IT PR20110064 A ITPR20110064 A IT PR20110064A IT PR20110064 A1 ITPR20110064 A1 IT PR20110064A1
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IT
Italy
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release mouths
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strip
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IT000064A
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Lucio Bonini
Paolo Borelli
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B S Societa In Nome Collettivo Di Vittorio Bonin
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    • A21BAKING; EDIBLE DOUGHS
    • A21CMACHINES OR EQUIPMENT FOR MAKING OR PROCESSING DOUGHS; HANDLING BAKED ARTICLES MADE FROM DOUGH
    • A21C9/00Other apparatus for handling dough or dough pieces
    • A21C9/08Depositing, arranging and conveying apparatus for handling pieces, e.g. sheets of dough
    • A21C9/081Charging of baking tins or forms with dough
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A21BAKING; EDIBLE DOUGHS
    • A21CMACHINES OR EQUIPMENT FOR MAKING OR PROCESSING DOUGHS; HANDLING BAKED ARTICLES MADE FROM DOUGH
    • A21C15/00Apparatus for handling baked articles
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B65CONVEYING; PACKING; STORING; HANDLING THIN OR FILAMENTARY MATERIAL
    • B65GTRANSPORT OR STORAGE DEVICES, e.g. CONVEYORS FOR LOADING OR TIPPING, SHOP CONVEYOR SYSTEMS OR PNEUMATIC TUBE CONVEYORS
    • B65G47/00Article or material-handling devices associated with conveyors; Methods employing such devices
    • B65G47/74Feeding, transfer, or discharging devices of particular kinds or types
    • B65G47/90Devices for picking-up and depositing articles or materials
    • B65G47/91Devices for picking-up and depositing articles or materials incorporating pneumatic, e.g. suction, grippers

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  • Mechanical Engineering (AREA)
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Description

DESCRIZIONE
“Dispositivo di presaâ€
La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo di presa di almeno una sfoglia di pasta.
Sono noti dispositivi di movimentazione di una sfoglia di pasta che prelevano le sfoglie da un primo nastro e le introducono in vaschette poste su un secondo nastro. Tali dispositivi di presa comprendono una piastra da cui si protendono in allontanamento una pluralità di ventose destinate a venire in contatto con la sfoglia di pasta per vincolarla. Tali ventose sono normalmente flessibili. Per rilasciare la sfoglia di pasta esse inoltre comprendono un getto d’aria che permette di allontanare la sfoglia aderente alle stesse.
Tale soluzione non à ̈ esente da inconvenienti.
In particolare vi à ̈ il rischio che la sfoglia di pasta venga rilasciata in modo disuniforme e conseguentemente la sfoglia presenterà una serie di bombature sul contenitore sottostante in cui viene posizionata.
In questo contesto, il compito tecnico alla base della presente invenzione à ̈ proporre un dispositivo di presa che superi gli inconvenienti della tecnica nota sopra citati.
In particolare un importante scopo della presente invenzione à ̈ mettere a disposizione un dispositivo di presa in grado di permettere una distribuzione ordinata delle sfoglie in un contenitore di raccolta.
Il compito tecnico precisato e gli scopi specificati sono sostanzialmente raggiunti da un dispositivo di presa, comprendente le caratteristiche tecniche esposte in una o più delle unite rivendicazioni.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente chiari dalla descrizione indicativa, e pertanto non limitativa, di una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva di un dispositivo di presa illustrato negli uniti disegni in cui:
-figura 1 mostra una vista in pianta di un componente di un dispositivo di presa secondo la presente invenzione; -figura 2 mostra un ingrandimento di una porzione di figura 1;
-figura 3 mostra una vista in pianta da un punto di vista opposto a quello di figura 1;
-figura 4 mostra una vista in sezione secondo il piano A-A di figura 1;
-figura 5 mostra una vista in sezione secondo il piano C-C di figura 3;
-figura 6 mostra una vista in sezione secondo il piano B-B di figura 1;
-figura 7 mostra una vista in sezione secondo il piano D-D di figura 4;
-figura 8 mostra un dispositivo di presa secondo la presente invenzione.
Oggetto della presente invenzione à ̈ un dispositivo di presa di almeno una sfoglia di pasta. Tipicamente tale sfoglia di pasta à ̈ relativa ad una pasta precotta, specialmente fresca.
Il dispositivo 1 comprende una testa 200 operativa a sua volta comprendente una pluralità di bocche 300 di rilascio di detta sfoglia posizionabili di fronte ad un piano 21 immaginario di riferimento.
La testa 200 operativa comprende inoltre un primo percorso 5 alimentante prime bocche 301 di rilascio facenti parte di detta pluralità di bocche 300 di rilascio.
La testa 200 operativa comprende inoltre un secondo percorso 50 alimentante seconde bocche 302 di rilascio. Le seconde bocche 302 di rilascio sono distinte dalle prime bocche 301 di rilascio e fanno parte di detta pluralità di bocche 300 di rilascio (in figura 2 con i numeri di riferimento 300, 301, 302 sono state indicate per chiarezza espositiva solo alcune delle bocche di rilascio e delle prime e delle seconde bocche).
Le prime bocche 301 di rilascio si trovano in una prima zona almeno in parte interposta tra le restanti bocche 300 di rilascio.
Le prime bocche 301 di rilascio si trovano in una prima striscia 303, le seconde bocche 302 di rilascio si trovano in una seconda e in una terza striscia 304, 305; la prima striscia 303 Ã ̈ almeno in parte interposta tra la seconda e la terza striscia 304, 305.
Preferibilmente, ma non necessariamente la prima, la seconda e la terza striscia 303, 304, 305 sono rettilinee.
Tutte le bocche 300 di rilascio del dispositivo 1 si trovano in detta prima, seconda e terza striscia 303, 304, 305. Vantaggiosamente il dispositivo 1 comprende mezzi di regolazione della portata d’aria lungo il primo e il secondo percorso 5, 50. Vantaggiosamente i mezzi di regolazione della portata d’aria comprendono una prima valvola di regolazione posta a monte del primo percorso 5 e una seconda valvola di regolazione posta a monte del secondo percorso 50. Normalmente lungo il secondo percorso 50 transita una portata di fluido maggiore che lungo il primo percorso 5. Questo consente alla sfoglia di allontanarsi dalla testa 200 operativa con una configurazione presentante una leggera concavità rivolta verso l’alto (sagomata ad U). Ciò agevola il corretto posizionamento planare delle sfoglie su un supporto piano sottostante (minimizzando la formazione di pieghe o avvallamenti).
Il secondo percorso 50 comprende una diramazione 500 (da intendersi anche come una zona di diramazione, non necessariamente un incrocio di tre condotti in un punto) da cui si sviluppa:
-un primo ramo 51 alimentante le seconde bocche 302 di rilascio poste in detta seconda striscia 304;
-un secondo ramo 52 alimentante le seconde bocche 302 di rilascio poste in detta terza striscia 305.
Le bocche 300 di rilascio sono attraversate da getti fluidi solo in uscita dal dispositivo 1.
Tipicamente la sfoglia di pasta manipolata dal dispositivo 1 Ã ̈ sostanzialmente piana.
Il dispositivo comprende un corpo 2 realizzato in un unico pezzo. Il corpo 2 comprende una superficie 20 operativa posizionabile di fronte ad un piano 21 immaginario di riferimento di sviluppo infinito. La superficie 20 operativa à ̈ sagomata per definire le bocche 300 di rilascio destinate ad interagire con la sfoglia di pasta. Più in generale la superficie 20 operativa à ̈ sagomata per definire una pluralità di bocche 3 di passaggio di un fluido (comprendenti le bocche 300 di rilascio) destinate ad interagire con la sfoglia di pasta. In particolare detta pluralità di bocche 3 di passaggio interagiscono con la sfoglia di pasta essendo interessate da una sovrappressione e/o da una depressione.
Preferibilmente la superficie 20 operativa si sviluppa tra due piani paralleli immaginari aventi reciproca distanza pari a 5 millimetri. Vantaggiosamente, definiti due punti qualunque appartenenti alla superficie 20 operativa, esiste sempre una linea continua che li collega, detta linea facendo interamente parte della superficie 20 operativa ed essendo interposta tra i due piani paralleli.
Opportunamente la superficie 20 operativa à ̈ tutta realizzata nel medesimo materiale. In particolare tale materiale à ̈ un materiale antiaderente, ad esempio teflon.
Preferibilmente la superficie 20 operativa à ̈ rigida e non morbida. Il contatto con la sfoglia non à ̈ dunque tale da deformare la superficie 20 operativa. Analogamente la superficie 20 operativa non à ̈ deformata quando detta pluralità di bocche 3 di passaggio sono poste in sovrappressione o depressione. La superficie 20 operativa comprende una zona 4 di contatto con la sfoglia; il rapporto tra detta zona 4 di contatto e la superficie 20 operativa à ̈ compresa tra 0,05 e 0,4, preferibilmente tra 0,05 e 0,2. Il rapporto tra le zone 4 di contatto e la proiezione della superficie 20 operativa su un piano contenente la zona 4 di contatto à ̈ compresa tra 0,1 e 0,2. Sulla proiezione della superficie 20 operativa su un piano contenente la zona 4 di contatto, la densità delle bocche 3 di passaggio à ̈ compresa tra 1 e 3 bocche ogni 5 cm<2>.
Come esemplificato nelle unite figure detta pluralità di bocche 3 di passaggio definisce una pluralità di asole 35 allungate lungo una medesima direzione di sviluppo preponderante.
La pluralità di bocche 3 di passaggio del fluido comprende:
-un primo gruppo 31 di bocche;
-un secondo gruppo 32 di bocche, le bocche del secondo gruppo 32 essendo distinte dalle bocche del primo gruppo 31; opportunamente il secondo gruppo 32 di bocche coincidendo con le bocche di rilascio 300 di cui in precedenza (in figura 2 con i numeri di riferimenti 31 e 32 per chiarezza espositiva sono state indicate solo alcune delle bocche del primo e del secondo gruppo). Il primo gruppo 31 di bocche almeno in una prima modalità operativa esplica un’azione di trattenimento per aspirazione della sfoglia di pasta.
Il secondo gruppo 32 di bocche sono bocche di rilascio che emettono un getto fluido e sono idonee a rilasciare la sfoglia di pasta vincolata al dispositivo 1 di presa. Vantaggiosamente il primo gruppo 31 di bocche in una seconda modalità operativa à ̈ interessata da una sovrappressione per generare una barriera che impedisce l’ingresso nel primo gruppo 31 del fluido in uscita dal secondo gruppo 32 di bocche. Opportunamente il secondo gruppo 32 di bocche emette il getto fluido in almeno parziale contemporaneità alla seconda modalità operativa assunta dal primo gruppo 31 di bocche.
Come esemplificato nelle unite figure detta zona 4 di contatto delimita (circonda) almeno una concavità 40 di detto corpo 2; su un fondo 41 di detta concavità 40 à ̈ ricavata almeno una bocca del secondo gruppo 32.
Le sezioni di passaggio delle bocche del secondo gruppo 32 hanno superficie minore o uguale di 0,35 mm<2>. Questo consente di ottenere un getto altamente concentrato ed energico.
L’aspirazione del primo gruppo 31 non à ̈ esplicata all’interno delle concavità 40 (essendo presente la sfoglia che occlude il passaggio). La proiezione di tutte dette concavità 40 su un piano comprendente la zona 4 di contatto à ̈ compresa tra il 10% e il 40% della proiezione della superficie 20 operativa su detto piano comprendente la zona 4 di contatto. La zona di aspirazione del primo gruppo 31 di bocche à ̈ compresa tra il 60% e il 90% (preferibilmente tra il 70-80%) della proiezione della superficie 20 operativa su detto piano comprendente la zona 4 di contatto.
Vantaggiosamente la zona 4 di contatto comprende una pluralità di superfici 400 di contatto che giacciono in un medesimo piano e che sono tra loro separate. L’impiego di una pluralità di superfici 400 di contatto fa si che si agevoli la rimozione della sfoglia dal dispositivo 1.
Vantaggiosamente ogni superficie 400 di contatto circonda una corrispondente concavità 40 sul cui fondo à ̈ presente una bocca facente parte di detto secondo gruppo 32.
Il dispositivo 1 comprende inoltre mezzi 60 di aspirazione operativamente collegabili a detto primo gruppo 31. Il secondo gruppo 32 di bocche à ̈ invece operativamente scollegato dai mezzi 60 di aspirazione. Opportunamente i mezzi 60 di aspirazione comprendono una campana di generazione del vuoto a bassa depressione (ad esempio nella condizione operativa preferita tale campana genera una depressione corrispondente a 4000-5000 Pa). Ciò consente di evitare di danneggiare la sfoglia o di risucchiarla all’interno delle bocche del primo gruppo 31.
Il corpo 2 comprende una apertura 65 in comunicazione fluida con tutte le bocche del primo gruppo 31 e operativamente collegata ai mezzi 60 di aspirazione.
Opportunamente le bocche del primo gruppo 31 sono in comunicazione fluida con un dispositivo 632 di alimentazione di un fluido in pressione. Tale dispositivo 632 di alimentazione opportunamente fronteggia detta apertura 65.
Il primo gruppo 31 comprende un primo sottogruppo 311 di bocche disposte lungo una prima fila 33.
Il secondo gruppo 32 comprende un primo insieme 321 di bocche poste lungo detta prima fila 33; lungo la prima fila 33 le bocche del primo sottogruppo 311 sono alternate con una o più bocche del primo insieme 321. Preferibilmente il primo gruppo 31 comprende un secondo sottogruppo 312 di bocche disposte lungo una seconda fila 34, detta seconda fila 34 essendo affiancata alla prima fila 33 (vedasi figura 2). Opportunamente le bocche del primo gruppo 31 sono comprese tra il 40% e il 60% di tutte le bocche 3 di passaggio.
Il secondo gruppo 32 comprende un secondo insieme 322 di bocche disposte lungo la seconda fila 34; le bocche del secondo sottogruppo 312 sono alternate con una o più bocche del secondo insieme 322. Vantaggiosamente, ma non necessariamente sono presenti almeno altre due file (oltre la prima e la seconda fila 33, 34) lungo cui sono disposte le bocche del primo e del secondo gruppo 31, 32 (vedasi ad esempio figura 1).
Il corpo 2 comprende:
-almeno una prima sezione 63 d’ingresso di un getto fluido in pressione all’interno del corpo 2;
-una canalizzazione 64 che pone in comunicazione fluida detta prima sezione 63 d’ingresso e una pluralità di bocche del secondo gruppo 32.
Il primo e il secondo percorso 5, 50 si sviluppano preponderantemente in modo parallelo ad un piano, in particolare ad un piano individuato dalla zona 4 di contatto. Il percorso che collega la apertura 65 con le bocche del primo gruppo 31 si sviluppa sostanzialmente trasversalmente al piano individuato dalla zona 4 di contatto. In particolare il corpo 2 Ã ̈ definito da una lastra; il percorso che collega la apertura 65 con le bocche del primo gruppo 31 si sviluppa lungo lo spessore della lastra; il primo e il secondo percorso 5, 50 si sviluppano preponderantemente lungo un piano di sviluppo preponderante di detta lastra.
Il primo e il secondo percorso 5, 50 si sviluppano preponderantemente lungo direttrici reciprocamente parallele e ortogonali. Opportunamente il primo e il secondo percorso 5, 50 sono ottenuti forando con un utensile il corpo 2. A tal proposito il primo e il secondo percorso 5, 50 comprendono una pluralità di canali affiancati separati dall’esterno del corpo 2 mediante tappi di chiusura. Tali tappi di chiusura servono infatti ad occludere il punto in cui l’utensile di foratura à ̈ stato inserito all’interno del corpo 2 durante la lavorazione del corpo 2 stesso. Opportunamente il corpo 2 non à ̈ realizzato per stampaggio, ma attraverso una lavorazione alle macchine utensili (fresa e trapano) di un pezzo solido.
Oggetto della presente invenzione à ̈ un metodo di controllo di un dispositivo di presa presentante una o più delle caratteristiche indicate in precedenza. Il metodo di controllo comprende una fase di rilascio di una sfoglia 10 in un supporto sottostante; detta fase di rilascio comprende le seguenti sottofasi:
-far fuoriuscire da dette prime bocche 301 di rilascio corrispondenti getti di un fluido operativo;
-far fuoriuscire da dette seconde bocche 302 di rilascio corrispondenti getti di un fluido operativo.
La velocità e/o la pressione di almeno un getto fuoriuscente da una di dette prime bocche 301 di rilascio à ̈ maggiore della velocità dei getti fuoriuscenti da dette seconde bocche 302 di rilascio. La fase di far fuoriuscire da dette prime bocche 301 di rilascio corrispondenti getti di un fluido operativo à ̈ almeno in parte contemporanea alla fase di far fuoriuscire da dette seconde bocche 302 di rilascio corrispondenti getti di un fluido operativo.
Opportunamente il metodo di controllo comprende una fase di presa di una sfoglia piana, detta fase di presa precedendo la fase di rilascio e comprendendo le fasi di:
-posizionare almeno una parte delle seconde bocche 302 di rilascio in corrispondenza di un primo e di un secondo bordo della sfoglia 10;
-posizionare almeno una parte delle prime bocche 301 di rilascio in corrispondenza di una porzione centrale di una superficie della sfoglia 10. Questo fa si che il fluido in uscita dalle seconde bocche 302 si introduca all’interno delle prime bocche 301 impedendo il distacco della sfoglia.
Opportunamente la fase di presa prevede di esplicare un’azione di aspirazione attraverso le bocche del primo gruppo 31. Opportunamente durante la fase di presa nessun getto fluido fuoriesce attraverso dette prime e seconde bocche 301, 302 (o più in generale attraverso le bocche del secondo gruppo 32).
La presente invenzione consegue molteplici vantaggi. Innanzitutto essa permette di fare in modo che la sfoglia di pasta si distacchi dal dispositivo di presa evitando che si formino degli avvallamenti nel momento in cui giunge su un supporto sottostante destinato ad accogliere la sfoglia che lascia il dispositivo 1 di presa. Ciò à ̈ ottenuto agendo in modo particolare su una attenta distribuzione dei getti fluidi che fuoriescono dalla varie bocche del dispositivo 1.
L’invenzione così concepita à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo che la caratterizza. Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti. In pratica, tutti i materiali impiegati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi, a seconda delle esigenze.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di presa di almeno una sfoglia di pasta caratterizzato dal fatto di comprendere una testa (200) operativa comprendente: -una pluralità di bocche (300) di rilascio di detta sfoglia posizionabili di fronte ad un piano (21) immaginario di riferimento; -un primo percorso (5) alimentante prime bocche (301) di rilascio facenti parte di detta pluralità di bocche (300) di rilascio; -un secondo percorso (50) alimentante seconde bocche (302) di rilascio, dette seconde bocche (302) di rilascio essendo distinte dalle prime bocche (301) di rilascio e facendo parte di detta pluralità di bocche (300) di rilascio. 2.Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che le prime bocche (301) di rilascio si trovano in una prima zona almeno in parte interposta tra le restanti bocche (300) di rilascio. 3. Dispositivo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che le prime bocche (301) di rilascio si trovano in una prima striscia (303), le seconde bocche (302) di rilascio si trovano in una seconda e in una terza striscia (304, 305); la prima striscia (303) à ̈ almeno in parte interposta tra la seconda e la terza striscia (304, 305). 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che la prima, la seconda e la terza striscia (303, 304, 305) sono rettilinee. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 3 o 4, caratterizzato dal fatto che tutte le bocche (300) di rilascio del dispositivo (1) si trovano in detta prima, seconda e terza striscia (303, 304, 305). 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 3 o 4 o 5, caratterizzato dal fatto che detto secondo percorso (50) comprende una diramazione (500) da cui si sviluppa: -un primo ramo (51) alimentante le seconde bocche (302) di rilascio poste in detta seconda striscia (304); -un secondo ramo (52) alimentante le seconde bocche (302) di rilascio poste in detta terza striscia (305). 7.Dispositivo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che dette bocche (300) di rilascio sono attraversate da getti fluidi solo in uscita dal dispositivo (1). 8.Metodo di controllo di un dispositivo di presa secondo le rivendicazioni da 1 a 7, comprendente una fase di rilascio di una sfoglia (10) in un supporto sottostante; detta fase di rilascio comprendendo le seguenti sottofasi: -far fuoriuscire da dette prime bocche (301) di rilascio corrispondenti getti di un fluido operativo; -far fuoriuscire da dette seconde bocche (302) di rilascio corrispondenti getti di un fluido operativo; caratterizzato dal fatto che: -la velocità di almeno un getto fuoriuscente da una di dette prime bocche (301) di rilascio à ̈ maggiore della velocità dei getti fuoriuscenti da dette seconde bocche (302) di rilascio; e/o -la pressione di almeno un getto fuoriuscente da una di dette prima bocche (301) di rilascio à ̈ maggiore della pressione dei getti fuoriuscenti da dette seconde bocche (302) di rilascio. 9.Metodo secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto di comprendere una fase di presa di una sfoglia piana, detta fase di presa precedendo la fase di rilascio e comprendendo le fasi di: -posizionare almeno una parte delle seconde bocche (302) di rilascio in corrispondenza di un primo e di un secondo bordo della sfoglia (10); -posizionare almeno una parte delle prime bocche (301) di rilascio in corrispondenza di una porzione centrale di una superficie della sfoglia (10). 10. Metodo secondo la rivendicazione 8 o 9, caratterizzato dal fatto che la fase di far fuoriuscire da dette prime bocche (301) di rilascio corrispondenti getti di un fluido operativo à ̈ almeno in parte contemporaneo alla fase di far fuoriuscire da dette seconde bocche (302) di rilascio corrispondenti getti di un fluido operativo.
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