ITMO20090243A1 - Impianto per lavorare un prodotto alimentare - Google Patents

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ITMO20090243A1
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Italy
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thrust
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IT000243A
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Maurizio Costantini
Uliano Malagoli
Franco Vezzali
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Ve Ma C Societa A Responsabilita Limitata
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    • A22BUTCHERING; MEAT TREATMENT; PROCESSING POULTRY OR FISH
    • A22CPROCESSING MEAT, POULTRY, OR FISH
    • A22C7/00Apparatus for pounding, forming, or pressing meat, sausage-meat, or meat products
    • A22C7/0023Pressing means
    • A22C7/003Meat-moulds
    • A22C7/0038Demoulding means

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Description

Impianto per lavorare un prodotto alimentare L’invenzione concerne un impianto per lavorare un prodotto alimentare, in particolare un prosciutto, o un trancio di carne, contenuto all’interno di uno stampo per poter essere pressato e sagomato in modo da assumere una forma sostanzialmente parallelepipeda, e da poter, così, essere sottoposto a successivi trattamenti, quali ad esempio un trattamento di congelamento per poi essere affettato con macchine affettatrici industriali ad alta velocità, come ad esempio nel caso di un prosciutto stagionato, o a lavorazioni precedenti la fase di stagionatura, come, ad esempio, nel caso dello speck.
Sono noti impianti per lavorare un prodotto alimentare che impiegano stampi costituiti da una pluralità di elementi di stampo tra loro sovrapponibili, ciascuno dei quali à ̈ dotato di almeno una sede a forma di canale aperto verso l’alto, all’interno della quale à ̈ inseribile il prodotto alimentare da pressare e sagomare e, successivamente, da congelare. Ciascun elemento di stampo à ̈ dotato di mezzi di compressione, costituiti da un pistone scorrevole connesso ad una parete di spinta, per comprimere in direzione longitudinale il prodotto contenuto nella sede dell’elemento di stampo e chiudere, in tal modo, l’elemento di stampo.
Quando gli elementi di stampo sono sovrapposti, ciascun elemento di stampo funge da coperchio per la sede dell’elemento immediatamente inferiore e ciascun mezzo di compressione agisce sul prodotto contenuto nella sede dell’elemento immediatamente inferiore.
Di conseguenza, per poter inserire il prodotto alimentare da pressare e per poter estrarre il prodotto alimentare dagli elementi di stampo, una volta pressato, Ã ̈ necessario allontanare i mezzi di compressione dalla sede di ogni elemento di stampo, per poi poter togliere ogni elemento di stampo dallo stampo ed espellere il prodotto alimentare dallo stampo stesso.
Infatti, una volta aperti gli elementi di stampo e rimossi gli elementi di stampo dallo stampo, le aperture collocate all’estremità del canale di ogni elemento di stampo vengono liberate e il prodotto alimentare, tramite mezzi di espulsione, può essere spinto fuori dallo stampo.
Negli impianti per lavorare un prodotto alimentare di tipo noto le laboriose manovre di apertura e chiusura di ogni elemento di stampo avvengono in specifiche stazioni di apertura e chiusura e sono realizzate manualmente da operatori addetti a tali funzioni.
Pertanto, le manovre per aprire e per chiudere ogni elemento di stampo richiedono un notevole dispendio di tempo, di energie, di manodopera e di costi, dal momento che richiedono l’intervento di personale addetto.
Uno scopo dell’invenzione à ̈ superare i difetti degli impianti per lavorare un prodotto alimentare di tipo noto. Un altro scopo dell’invenzione à ̈ ottenere un impianto per lavorare un prodotto alimentare.
Secondo l’invenzione à ̈ previsto un impianto per lavorare un prodotto alimentare come definito nella rivendicazione 1. Grazie all’invenzione, à ̈ possibile ottenere un impianto per lavorare un prodotto alimentare che permette di velocizzare e facilitare le operazioni di apertura e di chiusura degli elementi di stampo di uno stampo atto a contenere un prodotto alimentare.
Inoltre, à ̈ possibile ottenere un impianto per lavorare un prodotto alimentare notevolmente più efficiente ed economico degli impianti di tipo noto.
L’invenzione potrà essere meglio compresa ed attuata con riferimento agli allegati disegni che ne illustrano forme esemplificative e non limitative di attuazione, in cui: Figura 1 à ̈ una vista dall’alto di uno stampo utilizzato in un impianto per lavorare un prodotto alimentare secondo l’invenzione;
Figura 2 Ã ̈ una vista frontale di un elemento di stampo dello stampo di Figura 1;
Figura 3 à ̈ una vista dall’alto dell’impianto per lavorare un prodotto alimentare secondo l’invenzione;
Figura 4 à ̈ una vista frontale di un apparato per aprire stampi utilizzato nell’impianto per lavorare un prodotto alimentare secondo l’invenzione;
Figura 5 à ̈ una vista laterale dell’apparato per aprire stampi di Figura 4;
Figura 6 à ̈ una vista parziale sezionata dall’alto di un dispositivo estrattore di cui à ̈ dotato l’apparato per aprire stampi di Figura 4 in una configurazione operativa;
Figura 7 à ̈ una vista parziale sezionata dall’alto del dispositivo estrattore di Figura 6 in una ulteriore configurazione operativa;
Figura 8 Ã ̈ una sezione presa lungo un piano VIII-VIII di Figura 4;
Figura 9 Ã ̈ una vista laterale ingrandita e parziale del dispositivo estrattore di Figura 6 in una configurazione operativa di riposo;
Figura 10 Ã ̈ una sezione presa lungo il piano X-X di Figura 4 mostrante un mezzo di aggancio del dispositivo estrattore di Figura 6;
Figura 11 Ã ̈ un dettaglio parziale e ingrandito di un mezzo di aggancio di Figura 10;
Figura 12 Ã ̈ una vista parziale del dispositivo estrattore di Figura 6 in una prima configurazione operativa;
Figura 13 Ã ̈ una vista parziale del dispositivo estrattore di Figura 6 in una seconda configurazione operativa;
Figura 14 Ã ̈ una vista parziale del dispositivo estrattore di Figura 6 in una terza configurazione operativa;
Figura 15 Ã ̈ una vista parziale del dispositivo estrattore di Figura 6 in una quarta configurazione operativa;
Figura 16 Ã ̈ una vista parziale del dispositivo estrattore di Figura 6 in una quinta configurazione operativa;
Figura 17 Ã ̈ una vista parziale del dispositivo estrattore di Figura 6 in una sesta configurazione operativa;
Figura 18 Ã ̈ una vista parziale del dispositivo estrattore di Figura 6 in una settima configurazione operativa;
Figura 19 Ã ̈ una vista parziale del dispositivo estrattore di Figura 6 in una ottava configurazione operativa;
Figura 20 à ̈ una vista frontale di un apparato per chiudere stampi utilizzato nell’impianto per lavorare un prodotto alimentare secondo l’invenzione;
Figura 21 à ̈ una vista laterale dell’apparato per chiudere stampi di Figura 20;
Figura 22 Ã ̈ una sezione presa lungo il piano XXII-XXII di Figura 20.
Con riferimento alla Figura 3, à ̈ mostrato un impianto 100 per lavorare un prodotto alimentare secondo l’invenzione, tale prodotto alimentare essendo contenuto in uno stampo 1, mostrato nelle Figure 1 e 2.
Lo stampo 1 comprende una pluralità di elementi di stampo 2, tra loro sovrapponibili, ciascuno dei quali comprende un telaio 6 (Figura 2) al quale à ̈ rigidamente fissata una pluralità di elementi tubolari 3, aperti ad entrambe le estremità, destinati a ricevere i prodotti da pressare, ad esempio prosciutti o tranci di carne. Gli elementi tubolari 3 hanno sezione sostanzialmente rettangolare, con vertici arrotondati.
Alle estremità opposte degli elementi tubolari 3 sono previste rispettive aperture 8, praticate nella parte superiore di ciascun elemento tubolare 3. Alle estremità opposte della parte inferiore del telaio 6, sotto gli elementi tubolari 3, sono accoppiati a scorrimento degli elementi pressori 5, ciascuno dei quali à ̈ dotato di una coppia di aste 7, che si accoppiano a scorrimento al telaio 6 e fungono da guida per gli elementi pressori 5. Il numero degli elementi pressori 5 à ̈ uguale al numero degli elementi tubolari 3 di ciascun elemento di stampo 2.
Ogni estremità 17, 18 di ciascuna asta 7 à ̈ provvista di una porzione agganciabile 13, con la quale un apparato per aprire stampi 200 (Figura 4), incluso nell’impianto 100, interagisce, come verrà spiegato in dettaglio nel seguito, per agganciarsi alle aste 7 e, conseguentemente, per far scorrere gli elementi pressori 5 verso le estremità libere di ogni elemento tubolare 3, per liberare, così, ciascun elemento di stampo 2 dagli elementi pressori 5.
La porzione agganciabile 13 può comprendere un elemento aggettante 14, ad esempio di forma discoidale, almeno una parte del quale sporge oltre una superficie laterale 16 dell’asta 7.
L’elemento aggettante 14 può essere fissato all’asta 7 tramite opportuni mezzi di fissaggio, non mostrati nelle Figure, che, ad esempio possono comprendere viti, oppure può essere saldato all’asta 7.
Lungo le pareti laterali degli elementi tubolari 3 può essere ricavata un’apertura 327 (Figura 20), disposta per ricevere un elemento ad uncino 326 di un dispositivo di bloccaggio 325 compreso nell’impianto 100 e mostrato in dettaglio nel seguito della descrizione.
In un elemento di parete 19 del telaio 6 situato nella parte inferiore del telaio 6, al di sotto di ogni elemento tubolare 3 può essere ricavata un’apertura passate 20, ad esempio in forma di asola. Può essere prevista anche una pluralità di aperture passanti 20, ad esempio in numero di due per ogni elemento di parete 19, come mostrato nella Figura 2.
Le aperture passanti 20 permettono ad un apparato per chiudere stampi 300 (Figura 20), incluso nell’impianto 100, di contattare una superficie di spinta 21 dell’elemento pressore 5, al fine di spingere l’elemento pressore 5 verso l’interno di ogni elemento di tubolare 3 e di comprimere, in tal modo, il prodotto alimentare ivi contenuto.
Quando due elementi di stampo 2 vengono sovrapposti, gli elementi pressori 5 dell’elemento di stampo superiore possono essere inseriti nelle aperture 8 degli elementi tubolari 3 dell’elemento di stampo 2 sottostante, in modo da poter scorrere all’interno di detti elementi tubolari 3.
Nella parte superiore di ciascun elemento tubolare 3, in posizione sostanzialmente centrale, à ̈ prevista un’apertura trasversale 9. Nella parte inferiore del telaio 6, sotto a ciascun elemento tubolare 3, in posizione centrale corrispondente alla posizione dell’apertura trasversale 9, può essere fissata rigidamente una pluralità di elementi divisori trasversali 10, che possono essere in numero uguale al numero degli elementi tubolari 3. Gli elementi divisori trasversali 10 sono disposti in modo che, quando due elementi di stampo 2 vengono sovrapposti, gli elementi divisori 10 dell’elemento di stampo 2 superiore si inseriscono nelle aperture trasversali 9 degli elementi tubolari 3 dell’elemento di stampo 2 sottostante, in modo da dividere in due parti detti elementi tubolari 3. In tal modo, in ciascun elemento tubolare 3 possono essere pressate separatamente due unità di prodotto, ad esempio due prosciutti, o due tranci di carne.
Gli elementi divisori 10, essendo fissati rigidamente al telaio 6, restano in posizione fissa all’interno dei rispettivi elementi tubolari 3 e non possono essere soggetti ad intraversamenti, che potrebbero danneggiare, o deformare, i prodotti contenuti negli elementi tubolari 3.
Per assemblare lo stampo 1 à ̈, pertanto, sufficiente sovrapporre tra loro gli elementi di stampo 2, avendo cura di inserire gli elementi pressori 5 nelle aperture 8 degli elementi tubolari 3. Non à ̈ necessario alcun fissaggio meccanico tra i vari elementi di stampo, perché la pressatura dei prodotti avviene all’interno degli elementi tubolari 3 e le forze che si sviluppano in fase di pressatura non si trasmettono tra un elemento di stampo 2 e quelli ad esso adiacenti.
Nel telaio 6 sono previsti degli elementi di bloccaggio 11 unidirezionali, che agiscono sulle aste 7 degli elementi pressori 5, in modo da non ostacolarne lo scorrimento verso l’interno degli elementi tubolari 3, ma di impedirne lo scorrimento verso l’esterno degli elementi tubolari 3.
Ciò garantisce che la pressione applicata ai prodotti contenuti negli elementi tubolari 3 dagli elementi pressori 5 venga mantenuta anche quando cessa la spinta applicata sulle superfici di spinta 21 dall’apparato per chiudere stampi 300.
In altre parole, gli elementi pressori 5 rimangono a battuta e conferiscono una spinta contro i prodotti alimentari pressati contenuti negli elementi tubolari 3 anche dopo che lo stampo 1, rimosso da una stazione di chiusura stampi in cui viene chiuso, venga trasportato, ad esempio, in un magazzino.
Come mostrato nella Figura 3, l’impianto 100 comprende una pluralità di stazioni di lavorazione, disposte in successione lungo una direzione di avanzamento D seguita dagli stampi 1 e indicata con una freccia in Figura 3. In ogni stazione di lavorazione lo stampo 1 subisce dei trattamenti che permettono di realizzare un ciclo completo di lavorazione dei prodotti alimentari contenuti negli stampi 1.
Il ciclo di lavorazione inizia con il prelievo, ad esempio da un magazzino frigorifero non raffigurato, da parte di un operatore 22 di uno stampo 1.
Gli elementi tubolari 3 dello stampo 1 prelevato dal magazzino frigorifero contengono i prodotti alimentari che sono stati pressati in un ciclo di lavorazione precedente in una stazione di chiusura stampi 301 dell’impianto 100 prima di essere depositati nel magazzino frigorifero.
Lo stampo 1 prelevato dal magazzino frigorifero presenta una configurazione chiusa C, assunta al termine delle operazioni subite nella stazione di chiusura stampi 301 di un ciclo di lavorazione precedente e illustrata ad esempio con riferimento all’elemento di stampo 2 inferiore dello stampo 1 di Figura 1.
Nella configurazione chiusa C, le aste 7 e gli elementi pressori 5 degli elementi di stampo 2 risultano inseriti all’interno degli elementi tubolari 3, in particolare, gli elementi pressori 5 si trovano a battuta contro i prodotti alimentari pressati ivi inseriti e, come descritto precedentemente, vi rimangono bloccati a battuta grazie agli elementi di bloccaggio 11.
Nello stampo 1 prelevato dal magazzino frigorifero tutti gli elementi di stampo 2 sono nella configurazione chiusa C.
Lo stampo 1, mediante mezzi a carrello 23 guidati dall’operatore 22, viene portato in corrispondenza di una parte iniziale 24 dell’impianto 100 per essere poi disposto in appoggio su mezzi di convogliamento 25.
I mezzi di convogliamento 25 possono comprendere nastri trasportatori o altri dispositivi di tipo noto per il trasporto automatico di oggetti, i quali, una volta azionati da mezzi motori, ad esempio comprendenti motori del tipo passo-passo, permettono agli oggetti disposti al di sopra di essi di avanzare lungo la direzione di avanzamento D per spostarsi da una all’altra delle stazioni che compongono l’impianto 100 di lavorazione di prodotti alimentari.
Grazie ai mezzi di convogliamento 25 lo stampo 1 raggiunge una stazione di apertura stampi 201 dell’impianto 100, dove l’apparato per aprire stampi 200 interagisce con lo stampo 1 al fine di aprire lo stampo 1 e di consentire, quindi, agli elementi di stampo 2 di passare dalla configurazione chiusa C ad una configurazione aperta A.
Nella configurazione aperta A, mostrata con riferimento agli elementi di stampo 2 posti al di sopra dell’elemento di stampo 2 inferiore dello stampo 1 di Figura 1, le aste 7 risultano sostanzialmente estratte dagli elementi tubolari 3 e, conseguentemente, gli elementi pressori 5 si trovano in prossimità dell’esterno degli elementi tubolari 3, lontani dai prodotti alimentari.
L’apparato per aprire stampi 200 comprende un telaio principale 26 comprendente una struttura di supporto 27 atta a sostenere i mezzi di convogliamento 25 e, quindi, lo stampo 1 che, come detto precedentemente, à ̈ trasportato e supportato dai mezzi di convogliamento 25.
Il telaio principale 26 comprende, inoltre, una struttura di supporto principale 28, comprendente una prima struttura a portale 45 ed una seconda struttura a portale 46.
La prima struttura a portale 45 e la seconda struttura a portale 46 sono provviste di mezzi a montante 29, ad esempio in numero di due rispettivamente, e di mezzi a traversa 30 che possono collegare i mezzi a montante 29.
I mezzi a montante 29 e i mezzi a traversa 30 possono essere di forma sostanzialmente parallelepipeda con sezione sostanzialmente rettangolare.
La prima struttura a portale 45 può essere disposta lungo la direzione di avanzamento D ad esempio a monte della seconda struttura a portale 46.
I mezzi a montante 29 possono essere disposti perpendicolarmente ad un piano di appoggio 31 su cui à ̈ collocato l’apparato per aprire stampi 200.
Sono previsti piedistalli 41 tramite i quali i mezzi a montante 29 sono collegati al piano di appoggio 31.
Ciascun piedistallo 41 può essere associato ad un mezzo a montante 29.
La struttura di supporto principale 28 può comprendere, inoltre, ulteriori piedistalli 42, ad esempio in numero di due, disposti a valle della seconda struttura a portale 46, rispetto alla direzione di avanzamento D, detta seconda struttura a portale 46 risultando quindi essere interposta tra la prima struttura a portale 45 e gli ulteriori piedistalli 42, lungo la direzione di avanzamento D.
I piedistalli 41 e gli ulteriori piedistalli 42 sono a due a due allineati lungo la direzione di avanzamento D, così come lo sono i mezzi a montante 29 della prima struttura a portale 45 e i mezzi a montante 29 della seconda struttura a portale 46.
I piedistalli 41 e gli ulteriori piedistalli 42 disposti su uno stesso lato della macchina per aprire stampi 200 in direzione sostanzialmente parallela alla direzione di avanzamento D, sono reciprocamente collegati tramite mezzi a barra 39, di forma sostanzialmente parallelepipeda e con sezione sostanzialmente rettangolare.
Ulteriori mezzi a barra 47 possono essere previsti per collegare la coppia di piedistalli 41 della prima struttura a portale 45 e la coppia di ulteriori piedistalli 42, rispettivamente.
Per aumentare la stabilità al telaio principale 26 dai mezzi a barra 39 e dagli ulteriori mezzi a barra 47 possono dipartirsi elementi trasversali 48 che fissano la struttura di supporto principale 28 alla struttura di supporto 27.
Gli elementi trasversali 48 possono essere sbarre aventi almeno una sezione trasversale rettangolare e una sezione longitudinale trapezoidale.
I mezzi a traversa 30 possono essere disposti parallelamente al piano di appoggio 31 e possono collegare i mezzi a montante 29 dello stesso portale o i mezzi a montante 29 dei due portali.
Il telaio principale 26 può comprende, inoltre, elementi di rinforzo 32, mostrati in Figura 4, atti a collegare i mezzi a montante 29 ai mezzi a traversa 30 per conferire un ulteriore sostegno e rafforzare il telaio principale 26 dell’apparato per aprire stampi 200.
Gli elementi di rinforzo 32 possono essere sbarre aventi almeno una sezione rettangolare.
I mezzi a traversa 30 sostengono mezzi di azionamento 33, i quali possono comprendere un riduttore, non raffigurato, e un motore 33a, in particolare del tipo elettrico e autofrenante.
I mezzi di azionamento 33 sono disposti pressoché al centro dei mezzi a traversa 30.
Il motore 33a dei mezzi di azionamento 33 à ̈ provvisto di un albero motore 35 che aziona in rotazione una puleggia motrice 36, ad esempio disposta in prossimità di una estremità dell’albero motore 35.
La puleggia motrice 36 à ̈ girevole intorno ad un primo asse di rotazione B intorno al quale ruota anche l’albero motore 35.
La puleggia motrice 36 trascina una cinghia 37, ad esempio dentata, avvolta inoltre intorno ad una puleggia condotta 38, montata su un albero 49 calettato ai mezzi a barra 39 e girevole intorno ad un secondo asse di rotazione E.
Il primo asse di rotazione B ed il secondo asse di rotazione E appartengono ad uno stesso piano sostanzialmente perpendicolare al piano di appoggio 31.
Il motore 33a dei mezzi di azionamento 33 consente, quindi, di movimentare la cinghia 37 verticalmente, vale a dire in maniera sostanzialmente perpendicolare al piano di appoggio 31, dal basso verso l’alto o viceversa a seconda del verso di rotazione dell’albero motore 35, il quale, azionato dal motore 33a dei mezzi di azionamento 33, movimenta la puleggia motrice 36.
Un piano principale indicato con linea S nelle Figure 6 e 7 e ortogonale al piano delle Figure 6 e 7 suddivide l’apparato per aprire stampi 200 in due zone operative, una prima zona operativa 43 ed una seconda zona operativa 44, disposte da parti opposte rispetto a detto piano principale S.
La prima zona operativa 43 e la seconda zona operativa 44 sono sostanzialmente simmetriche rispetto al piano principale S, ed operano, ad esempio, specularmente e simultaneamente, la prima zona operativa 43 essendo mostrata in dettaglio nelle Figure 6 e 7.
Nel seguito verrà, perciò, descritta in dettaglio, per brevità e per motivi di chiarezza, la struttura ed il funzionamento della sola prima zona operativa 43, sostanzialmente uguali a quelli della seconda zona operativa 44.
L’apparato per aprire stampi 200 comprende un dispositivo estrattore 50, atto ad interagire con le aste 7 dello stampo 1 in maniera automatizzata, per portare lo stampo 1 dalla configurazione chiusa C alla configurazione aperta A, allontanando gli elementi pressori 5 dalla posizione di battuta contro il prodotto alimentare inserito all’interno di ogni elemento tubolare 3 e portandoli verso le estremità libere di ogni elemento tubolare 3.
Il dispositivo estrattore 50 à ̈ mobile in direzione verticale, vale a dire sostanzialmente perpendicolarmente al piano di appoggio 31, nel modo in cui verrà spiegato nel seguito.
Con riferimento alle Figure 6 e 7, il dispositivo estrattore 50 comprende una piastra 56, disposta in prossimità dei mezzi a montante 29 per vincolare a scorrimento il dispositivo estrattore 50 alla struttura di supporto principale 28 dell’apparato per aprire stampi 200, e, in particolare, ai mezzi a montante 29 della seconda struttura a portale 46.
A tale scopo, la piastra 56 à ̈ collegata tramite mezzi di fissaggio comprendenti viti e bulloni oppure mediante saldatura, a mezzi a lamiera 57, ad esempio conformati ad “L†e, ad esempio, in numero di due. I mezzi a lamiera 57 sono disposti, infatti, in modo che un primo braccio 54 della “L†si colleghi alla piastra 56 e un secondo braccio 55 risulti sostanzialmente parallelo ad un lato dei mezzi a montante 29 della seconda struttura a portale 46, in particolare il lato sostanzialmente perpendicolare alla direzione di avanzamento D.
Una traversa 67, mostrata parzialmente in Figura 8 e disposta sostanzialmente perpendicolarmente alla direzione di avanzamento D collega reciprocamente la piastra 56 e una corrispondente piastra analoga alla piastra 56 prevista nella seconda zona operativa 44.
Tra un lato dei mezzi a montante 29 e ciascuno dei secondi bracci 55, sono interposti e fissati ai secondi mezzi a braccio 55, elementi a pattino 58 di forma sostanzialmente parallelepipeda. I secondi bracci 55 sono montati sulla piastra 56 in modo tale che la distanza tra di essi e i mezzi a montante 29 sia pressoché uguale allo spessore degli elementi a pattino 58, cosicché questi ultimi risultino a battuta contro le pareti dei mezzi a montante 29 della seconda struttura a portale 46.
Gli elementi a pattino 58, nell’uso, quando il dispositivo estrattore 50 viene azionato a muoversi verticalmente, scorrono, infatti, strisciando lungo le pareti di ciascun mezzo a montante 29 della seconda struttura a portale 46, tale ciascun mezzo a montante 29 della seconda struttura a portale 46 costituendo, così, una sorta di supporto e guida per il dispositivo estrattore 50.
Gli elementi a pattino 58 devono quindi essere realizzati in un qualsiasi materiale resistente all’usura per strisciamento.
Sulla piastra 56 possono essere montati, inoltre, tramite i mezzi di fissaggio o tramite saldatura, ulteriori mezzi a lamiera 59, disposti per supportare placche 60 atte a serrare la cinghia 37, tali ulteriori mezzi a lamiera 59 essendo del tutto simili nella struttura e nella disposizione a ciascun mezzo a lamiera 57, ma situati più distanti dai mezzi a montante 29 rispetto ai mezzi a lamiera 57.
Le placche 60 possono avere forma sostanzialmente palallelepipeda con sezione rettangolare.
Gli ulteriori mezzi a lamiera 59 consentono di serrare la cinghia 37 tra una loro parete e una parete delle placche 60, così da vincolare rigidamente la cinghia 37 alla piastra 56.
In questo modo, quando la cinghia 37 viene azionata a muoversi verticalmente, dal basso verso l’alto o viceversa a seconda del verso in cui il motore 33a dei mezzi di azionamento 33 aziona in rotazione l’albero motore 35 e, quindi, anche la puleggia motrice 36, trascina il dispositivo estrattore 50 in modo concorde.
Le placche 60 possono essere in numero di due, ad esempio nel caso in cui la cinghia 37 non sia chiusa ad anello, ma sia interrotta e sia necessario, perciò, fissare entrambe le sue estremità.
In alternativa le placche 60 possono essere collegate direttamente al secondo braccio 55 dei mezzi a lamiera 57, senza che sia necessario prevedere gli ulteriori mezzi a lamiera 59.
La seconda zona operativa 44 comprenderà gli stessi elementi della prima zona operativa 43, disposti specularmente rispetto al piano principale S.
L’apparato per aprire stampi 200 comprende, inoltre, un’ossatura di supporto 61, atta a sostenere ulteriormente il dispositivo estrattore 50. L’ossatura di supporto 61 ha forma sostanzialmente di cornice, vale a dire comprende una coppia di barre 63 sostanzialmente parallele collegate, ad esempio mediante saldatura ed in prossimità delle loro estremità, da una coppia di ulteriori barre 64 sostanzialmente parallele tra di loro e sostanzialmente perpendicolari alle suddette barre 63. Parte delle barre 63 e una delle ulteriori barre 64 sono mostrate nelle Figure 6 e 7, mentre l’altra ulteriore barra 64 non à ̈ raffigurata in quanto facente parte della seconda zona operativa 44.
L’ossatura di supporto 61 può comprendere, inoltre, ancora ulteriori barre 62, ad esempio in numero di due, disposte reciprocamente parallele, ed estendetisi parallelamente alla direzione di avanzamento D. Di nuovo, solamente una ancora ulteriore barra 62 à ̈ mostrata nelle Figure 6 e 7.
Le ancora ulteriori barre 62 sono separate da una distanza minore rispetto alla distanza tra le ulteriori barre 64, vale a dire che le ancora ulteriori barre 62 sono più vicine al piano principale S rispetto alle ulteriori barre 64.
Ulteriori elementi di rinforzo 65 possono essere previsti per collegare l’ossatura 61 alla piastra 56, e quindi, al telaio 26 dell’apparato per aprire stampi 200. In particolare, gli ulteriori elementi di rinforzo 65 possono collegare le ancora ulteriori barre 62 alla piastra 56, mediante saldatura oppure mediante l’interposizione, tra le ancora ulteriori barre 62 e la piastra 56, di ulteriori placche 66 fissate tramite mezzi di fissaggio non mostrati nelle Figure.
Alle ulteriori barre 64 Ã ̈ collegata una ulteriore piastra 68 disposta sostanzialmente perpendicolarmente alla piastra 56 e mostrata nella Figura 8.
Per collegare l’ulteriore piastra 68 a ciascuna delle ulteriori barre 64 sono previsti mezzi di sostegno che possono includere mezzi a piattaforma, comprendenti, ad esempio, due piattaforme 69, come mostrato nella Figura 8, disposte sostanzialmente parallelamente al piano di appoggio 31 e mezzi a pilastro montati sulle piattaforme 69 destinati a sostenere l’ulteriore piastra 68.
I mezzi a pilastro possono comprendere un pilastro 70 per ciascuna piattaforma 69.
Con riferimento alla Figura 9, à ̈ mostrata una vista laterale ingrandita e parziale del dispositivo estrattore 50 in una configurazione operativa di riposo R, assunta quando non à ̈ in funzione.
Sulla ulteriore piastra 68 sono montati primi mezzi attuatori 71, ad esempio di tipo lineare e agenti in una direzione sostanzialmente parallela ad una direzione verticale V perpendicolare al piano di appoggio 31.
I primi mezzi attuatori 71 possono comprendere un primo cilindro 72, all’interno del quale à ̈ scorrevole un primo pistone 73, il quale, in configurazioni operative del dispositivo estrattore 50, viene movimentato ad estendersi lungo la direzione verticale V in modo da fuoriuscire dal primo cilindro 72 per agire su un supporto inclinabile 74 atto ad essere inclinato in un piano verticale di un angolo α sufficiente a consentire al dispositivo estrattore 50 di interagire con le aste 7, nel modo che verrà spiegato con maggior dettaglio nel seguito della descrizione.
Il supporto inclinabile 74 à ̈ imperniabile intorno ad un terzo asse di rotazione G sostanzialmente parallelo al piano di appoggio 31 e ortogonale al piano di Figura 9, grazie a mezzi a cerniera 75 disposti per consentire, quindi, di inclinare il dispositivo estrattore 50 di una quantità pari all’angolo α.
I mezzi a cerniera 75 sono connessi, come visibile in Figura 5, da un lato ad un elemento intermedio 53 collegato a sua volta alla ulteriore piastra 68.
Superiormente ai mezzi a cerniera 75 e collegati ad essi à ̈ disposto un corpo scatolare 76 di forma sostanzialmente parallelepipeda ed estendentesi lungo la direzione di avanzamento D che alloggia mezzi a riduttore non illustrati necessari al funzionamento del dispositivo estrattore 50.
I mezzi a cerniera 75 risultano, quindi, connessi da un lato alla ulteriore piastra 68 e dall’altro al corpo scatolare 76.
Il corpo scatolare 76 à ̈ disposto, inoltre, per sostenere secondi mezzi attuatori 77, ad esempio anch’essi di tipo lineare e agenti in una direzione orizzontale O sostanzialmente perpendicolare alla direzione verticale V e alla direzione di avanzamento D.
I secondi mezzi attuatori 77 possono essere vincolati al corpo scatolare 76 tramite saldatura.
I secondi mezzi attuatori 77 possono comprendere secondi cilindri 78, all’interno di ognuno dei quali à ̈ scorrevole un secondo pistone 79, il quale, in configurazioni operative del dispositivo estrattore 50, viene movimentato ad estendersi lungo la direzione orizzontale O in modo da estendersi al di fuori del secondo cilindro 78 in avvicinamento allo stampo 1.
I secondi cilindri 78 e i secondi pistoni 79 possono essere in numero di due, come mostrato nella Figura 6.
I mezzi attuatori 77, in particolare i secondi pistoni 79, sono collegati a primi mezzi ad asta 80 estendentesi lungo la direzione di avanzamento D, ai quali à ̈ connessa una pluralità di aste di pressione 81, ad esempio in numero uguale agli elementi tubolari 3.
Nell’uso, i primi mezzi ad asta 80 e, quindi, le aste di pressione 81 vengono movimentate dai secondi mezzi attuatori 77 a scorrere lungo una direzione parallela alla direzione orizzontale O per portarsi in corrispondenza degli elementi di bloccaggio 11 dello stampo 1 e, successivamente, di premerli. Ciò determina uno scorrimento degli elementi tubolari 3, delle aste 7 e degli elementi pressori 5, in particolare uno scorrimento verso l’esterno degli elementi tubolari 3.
Le aste di pressione 81 possono avere forma cilindrica.
Il dispositivo estrattore 50 comprende, inoltre, terzi mezzi attuatori 82, agenti in una direzione sostanzialmente parallela alla direzione orizzontale O. Ciascuno dei terzi mezzi attuatori 82 Ã ̈ atto ad impegnarsi con la porzione agganciabile 13 di ogni asta 7.
I terzi mezzi attuatori 82 possono comprendere una cremagliera 83, provvista di una dentatura inferiore accoppiabile ad esempio a mezzi a ruota dentata 97 posti all’interno del corpo scatolare 76, mostrati in Figura 5, che vengono azionati a ruotare da ulteriori mezzi di azionamento 89, illustrati in Figura 6, i quali possono comprendere un riduttore, non raffigurato, e un motore, in particolare del tipo elettrico e autofrenante.
Il motore degli ulteriori mezzi di azionamento 89 Ã ̈ provvisto di un albero che trasmette il moto ai suddetti mezzi a ruota dentata 97.
I mezzi a ruota dentata 97 possono comprendere una coppia di ruote dentate 97a e 97b.
Ruotando tali mezzi a ruota dentata 97 la cremagliera 83 si avvicina o si allontana dallo stampo 1 a seconda del verso di rotazione dei mezzi a ruota dentata 97.
Può essere prevista una pluralità di cremagliere 83, ad esempio due, come mostrato nelle Figure 6 e 7.
Le cremagliere 83, nell’uso, si inserisce all’interno del corpo scatolare 76. Devono, perciò, essere previste opportune aperture passanti disposte in un involucro del corpo scatolare 76 per permettere il passaggio delle cremagliere 83.
Ad una estremità delle cremagliere 83 più prossima al piano Π sono collegati secondi mezzi ad asta 84, anch’essi estendentesi lungo la direzione di avanzamento D, ai quali à ̈ connessa una pluralità di mezzi di presa 85, ad esempio in numero uguale agli elementi tubolari 3. In particolare, ogni mezzo di presa 85, nell’uso, interagisce con le porzioni agganciabili 13 delle coppie di aste 7 di ogni elemento tubolare 3, per produrre uno scorrimento delle aste 7 verso l’esterno di ogni elemento tubolare 3.
Con riferimento alle Figure 10 e 11, ogni mezzo di presa 85 comprende una coppia di ganasce elastiche 86, ognuna destinata, nell’uso, ad agganciare una porzione agganciabile 13 di ogni asta 7.
Le ganasce elastiche 86 comprendono una coppia di elementi di serraggio 87 rivolti affacciati l’uno verso l’altro e imperniati ad una loro estremità in modo tale da poter ruotare allontanandosi o avvicinandosi l’uno dall’altro. In questo modo à ̈ possibile aumentare una distanza tra la coppia di elementi di serraggio 87, passando da una condizione di riposo (mostrata nella ganascia elastica 86 a destra in Figura 11), in cui gli elementi di serraggio 87 risultano almeno in parte a contatto, ad una posizione operativa (mostrata nella ganascia elastica 86 a sinistra in Figura 11) in cui gli elementi di serraggio 87 risultano reciprocamente allontanati.
Ciò consente, nell’uso, che un’asta 7, una cui sezione trasversale à ̈ mostrata in Figura 11 in tratteggio, possa essere ricevuta tra gli elementi di serraggio 87.
Le ganasce elastiche 86 sono dotate di mezzi elastici 88, ad esempio comprendenti molle, che permettono agli elementi di serraggio 87 di mantenere bloccata l’asta 7, una volta interposta tra gli elementi di serraggio 87.
Possono essere previsti terzi mezzi ad asta, non illustrati, fissati al telaio 26 dell’apparato per aprire stampi 200 in modo tale da sovrastare i secondi mezzi ad asta 84 e, perciò, i mezzi di presa 85. I suddetti terzi mezzi ad asta possono comprendere una sbarra, estendentesi lungo la direzione di avanzamento D, sulla quale à ̈ imperniato un elemento distaccante conformato, ad esempio, ad “L†. L’elemento distaccante può ruotare attorno ai terzi mezzi ad asta, quando azionato da quarti mezzi attuatori, per portarsi da una posizione di riposo in cui l’elemento distaccante à ̈ sollevato, ad una posizione operativa in cui l’elemento distaccante ruota intorno all’asta e si porta repentinamente in posizione ribassata per interagire con i mezzi di presa 85. L’urto provocato dall’elemento distaccante sui mezzi di presa 85 consente alle ganasce elastiche 86, una volta che i mezzi di presa 85 hanno estratto le aste 7 dagli elementi tubolari 3, nel modo spiegato in dettaglio nel seguito della descrizione, di rilasciare le aste 7. Ciò consente di evitare che le aste 7 siano sottoposte a sollecitazioni meccaniche e si danneggino.
L’apparato per aprire stampi 200 comprende, inoltre, un dispositivo centratore 90, mostrato nelle Figure 8 e 10, disposto per interagire con lo stampo 1 allo scopo di allineare lo stampo 1, quando viene portato dai mezzi di convogliamento 25 in prossimità dell’apparato per aprire stampi 200, all’apparato per aprire stampi 200 stesso. In questo modo tutti i componenti del dispositivo estrattore 50 risultano allineati, secondo una direzione perpendicolare alla direzione di avanzamento D, ai componenti dello stampo 1 con i quali devono interagire.
Il dispositivo centratore 90 presenta un piano mediano trasversale T che può coincidere con quello dell’apparato per aprire stampi 200.
Il dispositivo centratore 90 à ̈ provvisto di quinti mezzi attuatori 91 che possono comprendere una coppia di terzi cilindri 92, all’interno di ognuno dei quali à ̈ scorrevole un terzo pistone 93. I terzi pistoni 93 sono fissati sulla ulteriore piastra 68, in modo tale che i terzi pistoni 93 agiscano in direzioni reciprocamente opposte.
L’estremità libera di ognuno dei terzi pistoni 93 à ̈ assicurata ad ulteriori mezzi di sostegno 94 che si accoppiano scorrevolmente a mezzi di guida 95 destinati ad accompagnare e a sostenere i movimenti dei quinti mezzi attuatori 91.
I mezzi di guida 95 possono comprendere aste 95a, 95b, rispettivamente fissate alle ancora ulteriori barre 62 e alle ulteriori barre 64.
L’estremità libera di ognuno dei terzi pistoni 93 à ̈ collegata ad un elemento di centraggio 98, disposto sostanzialmente perpendicolarmente al piano di appoggio 31. Gli elementi di centraggio 98, e quindi, i quinti mezzi attuatori 91, devono essere posti ad una distanza maggiore di una lunghezza di ognuno degli elementi tubolari 3.
Nell’uso, gli elementi di centraggio 98 realizzano una sorta di vincolo per lo stampo 1, in quanto abbracciano lo stampo 1 così da bloccarlo tra di loro.
Il funzionamento dell’apparato per aprire stampi 200 verrà illustrato nel seguito.
Quando lo stampo 1, tramite i mezzi di convogliamento 25 azionati da opportuni comandi inviati da una unità di elaborazione e controllo non illustrata, raggiunge l’apparato per aprire stampi 200, viene innanzitutto azionato il dispositivo centratore 90, per allineare lo stampo 1 all’apparato per aprire stampi 200.
I terzi pistoni 93 sono in una posizione estratta (mostrata con riferimento ad un terzo pistone 93 a destra in Figura 10) e vengono movimentati a scorrere verso l’interno dei rispettivi terzi cilindri 92, così da assumere una posizione ritratta (mostrata con riferimento ad un terzo pistone 93 a sinistra in Figura 10). Di conseguenza vengono spostati in maniera concorde anche gli elementi di centraggio 98 di una quantità tale che gli elementi di centraggio 98 vengono portati a battuta contro il telaio 6 dello stampo 1.
Nel caso in cui i terzi pistoni 93 che azionano gli elementi di centraggio 98 a portarsi contro il telaio 6 dello stampo 1 vengono estesi per una lunghezza diversa l’uno dall’altro, significa che il dispositivo centratore 50 non à ̈ centrato rispetto allo stampo 1.
Di conseguenza, il dispositivo estrattore 50 deve essere azionato dai terzi pistoni 93 a muoversi lungo i mezzi di guida 95 per allinearsi rispetto allo stampo 1. Il valore dello spostamento del dispositivo estrattore 50 à ̈ stabilito dall’unità di elaborazione e controllo in funzione della reciproca differenza di estensione dei terzi pistoni 93 quando portano gli elementi di centraggio 98 contro il telaio 6 dello stampo 1 e della larghezza dello stampo 1. In caso contrario, vale a dire se i terzi pistoni 93 che azionano gli elementi di centraggio 98 a portarsi contro il telaio 6 dello stampo 1 vengono estesi per una stessa lunghezza, significa che il dispositivo centratore 50 à ̈ centrato rispetto allo stampo 1.
Una volta centrato l’apparato per aprire stampi 200 e, in particolare in dispositivo estrattore 50 rispetto allo stampo 1, i quinti mezzi attuatori 91 allontanano gli elementi di centraggio 98 dal telaio 6 dello stampo 1.
A questo punto, i mezzi di azionamento 33 vengono azionati dall’unità di elaborazione e controllo per mettere in rotazione la puleggia motrice 36 e movimentare, così, il dispositivo estrattore 50, trascinato dalla cinghia 37.
Il dispositivo estrattore 50, può, ad esempio, essere movimentato verticalmente, vale a dire in una direzione sostanzialmente perpendicolare al piano di appoggio 31 e in allontanamento dal piano di appoggio 31. Il dispositivo estrattore 50 viene movimentato di una quantità tale che le proprie aste di pressione 81 siano alla stessa altezza delle aste 7 dell’elemento di stampo 2 inferiore dello stampo 1. Nelle Figure 12-19 sono mostrate, in successione, le configurazioni operative che il dispositivo estrattore 50 assume per disinserire le aste 7 dagli elementi tubolari 3. In una prima configurazione operativa 101, mostrata in Figura 12, il dispositivo estrattore 50 à ̈ nella configurazione di riposo R.
Successivamente, come mostrato in una seconda configurazione operativa 102 in Figura 13, i primi mezzi attuatori 71 azionano il primo pistone 73 ad estendersi lungo la direzione verticale V. In questo modo il supporto inclinabile 74 viene ruotato intorno al terzo asse di rotazione G dell’angolo α. Allo stesso tempo vengono inclinati dello stesso angolo α la cremagliera 83 (e i mezzi di presa 85 ad essa collegati tramite i secondi mezzi ad asta 84) e le aste di pressione 81.
Contemporaneamente, il motore degli ulteriori mezzi di azionamento 89 aziona in rotazione i mezzi a ruota dentata 97 calettati sul suo albero motore e disposti all’interno del corpo scatolare 76. I mezzi a ruota dentata 97 s’impegnano con la dentatura inferiore della cremagliera 83 in modo tale che la rotazione dei mezzi a ruota dentata 97 si converta in un moto lineare della cremagliera 83, in particolare un moto lineare che, in questa fase, avvicina la cremagliera 83 allo stampo 1.
Insieme alla cremagliera 83 si muovono dello stesso moto i mezzi di presa 85 fino a portarsi in prossimità e in posizione superiore alla porzione agganciabile 13 dell’asta 7 (terza configurazione operativa 103 di Figura 14).
A questo punto il primo pistone 73 viene azionato a ritrarsi, cosicché il supporto inclinabile 74 viene ruotato nuovamente e si riporta nella posizione della prima configurazione 101, come illustrato in una quarta configurazione operativa 104 in Figura 15.
Di nuovo, il movimento del supporto inclinabile 74 Ã ̈ collegato a quello dei mezzi di presa 85 e delle aste di pressione 81, che, quindi, si abbassano. In particolare, mentre i mezzi di presa 85 si abbassano, gli elementi di serraggio 87 delle ganasce elastiche 86 dei mezzi di presa 85 si allargano interagendo con le aste 7, a causa della forza dovuta al movimento di abbassamento e grazie ai mezzi elastici 88. In questo modo i mezzi di presa 85 agganciano le aste 7.
In seguito, vengono azionati i secondo mezzi attuatori 77. Il secondo pistone 79 viene estratto dal secondo cilindro 78 e movimentato verso lo stampo 1. In questo modo vengono avvicinati allo stampo 1 anche i primi mezzi ad asta 80 e, quindi, le aste di pressione 81, così come mostrato in una quinta configurazione operativa 105 in Figura 16, fino a premere gli elementi di bloccaggio 11 dello stampo 1.
Le aste di pressione 81 spingendo gli elementi di bloccaggio 11 permettono alle aste 7 di poter scorrere all’interno degli elementi tubolari 3. Gli elementi di bloccaggio 11, infatti, agiscono sulle aste 7 degli elementi pressori 5, in modo da non ostacolarne lo scorrimento verso l’interno degli elementi tubolari 3, ma di impedirne lo scorrimento verso l’esterno degli elementi tubolari 3.
Una volta premuti gli elementi di bloccaggio 11 dalle aste di pressione 81, l’albero del motore degli ulteriori mezzi di azionamento 89 cambia verso di rotazione e conseguentemente lo stesso accade per i mezzi a ruota dentata 97. La cremagliera 83 viene quindi movimentata in allontanamento dallo stampo 1, come mostrato in una sesta configurazione operativa 107 nella Figura 17. Ciò comporta che anche i mezzi di presa 85 subiscano una forza diretta in allontanamento dallo stampo 1. Tale forza porta i mezzi di presa 85 ad agire contro la porzione agganciabile 13 dell’asta 7 e, in particolare, con l’elemento aggettante 14.
L’elemento aggettante 14 viene così premuto dai mezzi di presa 85 e l’asta 7 viene, conseguentemente, fatta scorrere verso l’esterno dell’elemento tubolare 3.
Successivamente o contemporaneamente, anche i secondi pistoni 79, e quindi le aste di pressione 81, vengono movimentati a ritrarsi come mostrato in una settima configurazione operativa 107 nella Figura 18.
L’operazione di estrazione dell’asta 7 viene svolta contemporaneamente per tutti gli elementi tubolari 3 che compongono un elemento di stampo 2.
Una volta che la superficie di spinta 21 dell’elemento pressore 5 giunge in prossimità dell’elemento di parete 19, il che equivale a dire che l’asta 7 à ̈ estratta dall’elemento tubolare 3, (ottava configurazione operativa 108 di Figura 19), il dispositivo estrattore 50 viene movimentato a muoversi in verticale affinché i mezzi di presa 85 si liberino dalle aste 7 e possano essere pronti per estrarre le aste 7 di un ulteriore elemento di stampo 2, posizionato immediatamente al di sopra dell’elemento di stampo 2 in cui le aste 7 sono appena state estratte.
Contemporaneamente al movimento verticale del dispositivo estrattore 50 per liberarsi dalle aste 7 nella ottava configurazione operativa 108, l’elemento distaccante, eventualmente previsto, viene azionato a ruotare attorno ai terzi mezzi ad asta, così da portarsi repentinamente in una posizione ribassata in cui interagisce colpendo i mezzi di presa 85. L’urto provocato dall’elemento distaccante sui mezzi di presa 85 impedisce alle aste 7 di rimanere bloccate tra le ganasce elastiche 86 mentre il dispositivo estrattore 50 si muove verticalmente, il che sottoporrebbe le aste 7 a sollecitazioni meccaniche che potrebbero deformare le aste 7 ad esempio flettendole.
Il dispositivo estrattore 50 assume le suddette configurazioni operative 101-108 mostrate nelle Figure 12-19 tante volte quanti sono gli elementi di stampo 2 che formano lo stampo 1.
In Figura 6 à ̈ mostrata una porzione di stampo 1 situata nella prima zona operativa 43 in cui parte delle aste 7, ad esempio quelle dell’elemento di stampo 2 dislocato inferiormente nello stampo 1, sono state estratte e sono nella configurazione aperta A e parte delle aste 7, ad esempio quelle dell’elemento di stampo 2 posto immediatamente al di sopra dell’elemento di stampo 2 dislocato inferiormente nello stampo 1, devono ancora essere estratte e sono nella configurazione chiusa C.
In Figura 7 Ã ̈ mostrata una porzione di stampo 1 situata nella prima zona operativa 43 in cui tutte le aste 7 sono state estratte.
Al termine dell’operazione di estrazione di tutte le aste 7 dello stampo 1, il dispositivo estrattore 50 viene movimentato verso il piano di appoggio 31 per assumere la posizione della prima configurazione operativa 101 di Figura 12.
La seconda zona operativa 44 funziona nella stessa maniera e, ad esempio, in contemporanea alla prima zona operativa 43, cosicché le aste 7 di uno stesso elemento di stampo 2 vengono estratte in simultanea.
L’apparato per aprire stampi 200 à ̈ gestito e controllato da un’unità centrale la quale impartisce i comandi per comandarlo.
In definitiva, l’apparato per aprire stampi 200 risulta completamente automatizzato e non necessita di personale addetto per compiere le operazioni descritte sopra.
L’apparato per aprire stampi 200 consente, pertanto, di velocizzare le manovre per aprire ogni elemento di stampo 2, vale a dire per estrarre le aste 7, e consente, inoltre, un notevole risparmio economico.
Quando tutte le aste 7 di tutti gli elementi di stampo 2 sono estratte, lo stampo 1 viene trasportato dai mezzi di convogliamento 25, seguendo la direzione di avanzamento D, in una stazione di disimpilamento 401, dove gli elementi di stampo 2 vengono disimpilati e, cioà ̈, rimossi dallo stampo 1.
Una volta estratte le aste 7 dagli elementi tubolari 3 nella stazione di apertura stampi 201 Ã ̈ possibile, infatti, separare i vari elementi di stampo 2 che compongono lo stampo 1 prelevato dal magazzino frigorifero.
In tale stazione di disimpilamento 401, mostrata schematicamente in Figura 3, à ̈ previsto un apparato di disimpilamento comprendente una struttura di sostegno dotata di mezzi a braccio disposti su un solo lato dei mezzi di convogliamento 25 oppure su entrambi i lati dei mezzi di convogliamento 25 che trasportano lo stampo 1. In quest’ultimo caso, i mezzi a braccio agiscono allo stesso modo del caso in cui sono previsti da un solo lato, ma in modo speculare.
I mezzi a braccio comprendono una pluralità di elementi a braccio di forma sostanzialmente parallelepipeda che, quando lo stampo 1 giunge in corrispondenza della stazione di disimpilamento 401, viene azionata da opportuni mezzi attuatori a muoversi linearmente lungo una direzione perpendicolare alla direzione di avanzamento D per portarsi al di sotto di una porzione inferiore 99 (mostrata in Figura 1) collocata in una zona inferiore del telaio 6 dell’elemento di stampo 2 immediatamente al di sopra dell’elemento di stampo 2 inferiore dello stampo 1.
I mezzi a braccio vengono poi azionati a muoversi verticalmente; in questo modo lo stampo 1, a meno dell’elemento di stampo 2 inferiore, viene sollevato, mentre l’elemento di stampo 2 inferiore rimane a contatto con i mezzi di convogliamento 25. Gli elementi di stampo 2 sono, infatti, sovrapposti nello stampo 1 senza alcun fissaggio meccanico tra i vari elementi di stampo 2 e, perciò, sollevando lo stampo 1 a meno dell’elemento di stampo 2 inferiore, quest’ultimo viene separato dal resto degli elementi di stampo 2.
L’elemento di stampo 2 rimosso dallo stampo 1 viene poi trasferito dai mezzi di convogliamento 25 in una stazione di prelievo prodotto 501 successiva alla stazione di disimpilamento 401 lungo la direzione di avanzamento D.
Quando l’elemento di stampo 2 si à ̈ allontanato dalla stazione di disimpilamento 401, almeno per una distanza pari alla larghezza dell’elemento di stampo 2 stesso, i mezzi a braccio vengono movimentati per riabbassare lo stampo 1 a contatto con i mezzi di convogliamento 25. Successivamente, i mezzi a braccio si portano al di sotto della porzione inferiore 99 dell’elemento di stampo 2 immediatamente al di sopra del nuovo elemento di stampo 2 inferiore dello stampo 1.
Le suddette manovre per disimpilare lo stampo 1 vengono ripetute dai mezzi a braccio per un numero di volte pari al numero degli elementi di stampo 2 che compongono lo stampo 1 così come prelevato dal magazzino frigorifero meno uno.
I mezzi di convogliamento 25 trasferiscono gli elementi di stampo 2 appena disassemblati, in coda l’uno all’altro, nella stazione di prelievo prodotto 501.
Nella stazione di prelievo prodotto 501 i prodotti alimentari pressati contenuti all’interno degli elementi tubolari 3 di ognuno degli elementi di stampo 2 vengono espulsi dall’elemento di stampo 2 stesso.
A tale scopo, nella stazione di prelievo prodotto 501 à ̈ prevista una ulteriore struttura di sostegno dotata di mezzi di prelievo disposti lateralmente ai mezzi di convogliamento 25 che trasportano lo stampo 1. I suddetti mezzi di prelievo, non illustrati, possono essere previsti su un solo lato dei mezzi di convogliamento 25, oppure su entrambi i lati. In quest’ultimo caso, i mezzi di prelievo agiscono allo stesso modo del caso in cui sono previsti da un solo lato, ma in modo speculare.
I mezzi di prelievo comprendono una pluralità di elementi di prelievo, ciascuno dei quali à ̈ dotato di un’asta fissata ad una superficie di spinta che si inseriscono a scorrimento all’interno di ogni estremità libera degli elementi tubolari 3 dove à ̈ contenuta la coppia di unità di prodotto alimentare pressata, per spingere quest’ultima verso le rispettive estremità libera opposte degli elementi tubolari 3.
Grazie al fatto che l’elemento di stampo 2 à ̈ stato separato dagli altri elementi di stampo 2 dello stampo 1, le unità di prodotto alimentare possono scorrere all’interno dell’elemento tubolare 3 sotto l’azione di spinta esercita dai mezzi di prelievo.
Il numero degli elementi di prelievo à ̈ uguale al numero degli elementi tubolari 3 di ciascun elemento di stampo 2. Le unità di prodotto alimentare espulse sono raccolte in opportuni contenitori e, successivamente, possono essere affettate con macchine affettatrici industriali ad alta velocità.
Una volta espulse le unità di prodotto alimentare, i mezzi di prelievo vengono rimossi dagli elementi tubolari 3 e l’elemento di stampo 2 può essere trasferito in una stazione di pulitura 601 successiva alla stazione di prelievo prodotto 501.
Nella stazione di pulitura 601 gli elementi di stampo 2 vengono sottoposti ad una pluralità di lavorazioni atte a togliere residui dei prodotti alimentari eventualmente rimasti sulle pareti degli elementi tubolari 3.
In particolare, gli elementi di stampo 2 vengono dapprima lavati utilizzando un fluido, ad esempio vapore acqueo, poi risciacquati e, per ultimo, asciugati tramite getti d’aria. Grazie alle alte temperature a cui viene portato il vapore acqueo, gli elementi di stampo 2 vengono igienizzati così da eliminare eventuali microrganismi presenti, nocivi per l’uomo.
Al termine delle lavorazioni subite nella stazione di prelievo prodotto 501 e nella stazione di pulizia 601, ogni elemento di stampo 2 risulta pulito e svuotato dal prodotto alimentare, così da essere pronto per essere nuovamente riempito da altre unità di prodotto alimentare.
Uno ad uno gli elementi di stampo 2 vengono, poi, movimentati dai mezzi di convogliamento 25 lungo la direzione di avanzamento D verso una stazione di riempimento 701. Nella stazione di riempimento 701 gli elementi di stampo 2 vengono fermati in modo che, ad esempio un operatore, possa inserire a scorrimento all’interno degli elementi tubolari 3 un nuovo prodotto alimentare, in particolare un prosciutto, o un trancio di carne, non ancora pressato né sagomato. Ad esempio, possono essere inserite due unità di prodotto alimentare.
Una volta riempito, ogni elemento di stampo 2 viene trasferito in una stazione di impilamento 801, dove gli elementi di stampo 2 vengono impilati e, cioà ̈, sovrapposti l’uno sull’altro per formare un nuovo stampo 1.
Tale stazione di impilamento 801 comprende un apparato di impilamento del tutto analogo strutturalmente all’apparato di disimpilamento della stazione di disimpilamento 401.
In questo caso, quando un elemento di stampo 2, in cui sono stati inseriti i prodotti alimentari nella stazione di riempimento 701, giunge in corrispondenza della stazione di impilamento 801, viene bloccato da opportuni mezzi di bloccaggio. Nel momento in cui giunge in prossimità della stazione di impilamento 801 un ulteriore elemento di stampo 2, la pluralità di elementi a braccio viene azionata da opportuni mezzi attuatori a muoversi linearmente lungo una direzione perpendicolare alla direzione di avanzamento D per portarsi al di sotto della porzione inferiore 99 dell’elemento di stampo 2 bloccato nella stazione di impilamento 801.
I mezzi a braccio vengono poi azionati a muoversi verticalmente; in questo modo sollevano l’elemento di stampo 2 e contemporaneamente l’ulteriore elemento di stampo 2 viene portato dai mezzi di convogliamento 25 in corrispondenza della stazione di impilamento 801. I mezzi a braccio riabbassano poi l’elemento di stampo 2 sollevato, e lo sovrappongono all’ulteriore elemento di stampo 2. Gli elementi pressori 5 dell’elemento di stampo 2 si inseriscono nelle aperture 8 degli elementi tubolari 3 dell’ulteriore elemento di stampo 2. In questo modo i due elementi di stampo 2 risultano assemblati e compongono lo stampo 1.
Di nuovo, quando giunge in prossimità della stazione di impilamento 801 un ancora ulteriore elemento di stampo 2, la pluralità di elementi a braccio viene azionata da opportuni mezzi attuatori a muoversi linearmente lungo una direzione perpendicolare alla direzione di avanzamento D per portarsi al di sotto della porzione inferiore 99 dell’elemento di stampo 2 inferiore che forma lo stampo 1.
I mezzi a braccio vengono poi azionati a muoversi verticalmente; in questo modo sollevano lo stampo 1 e contemporaneamente l’ancora ulteriore elemento di stampo 2 viene portato in corrispondenza della stazione di impilamento 801. I mezzi a braccio riabbassano poi lo stampo 1 sollevato, e lo sovrappongono all’ancora ulteriore elemento di stampo 2. Gli elementi pressori 5 dell’elemento di stampo 2 inferiore dello stampo 1 si inseriscono nelle aperture 8 degli elementi tubolari 3 dell’ancora ulteriore elemento di stampo 2.
In questo modo si aggiunge un altro elemento di stampo 2 allo stampo 1.
Le suddette manovre per impilare gli elementi di stampo 2 e formare, così, lo stampo 1 finale vengono ripetute dai mezzi a braccio per un numero di volte pari al numero degli elementi di stampo 2 desiderato per comporre lo stampo 1 meno uno.
Una volta assemblato, con il numero di elementi di stampo 2 desiderato, lo stampo 1 viene movimentato dai mezzi di convogliamento 25 lungo la direzione di avanzamento D per essere trasferito in una stazione di chiusura stampi 301 dell’impianto 100, dove l’apparato per chiudere stampi 300 interagisce con lo stampo 1 al fine di chiuderlo e di consentire, quindi, agli elementi di stampo 2 di passare dalla configurazione aperta A alla configurazione chiusa C.
Ciò consente di pressare e di sagomare le unità di prodotto inserite negli elementi tubolari 3 di ogni elemento di stampo 2, le quali assumono una forma sostanzialmente parallelepipeda, la cui sezione ricalca quella degli elementi tubolari 3.
L’apparato per chiudere stampi 300 comprende un elemento a telaio 302 dotato di un elemento di sostegno 303 atto a sostenere i mezzi di convogliamento 25 e, quindi, lo stampo 1.
L’elemento a telaio 302 comprende, inoltre, una struttura portante 304, comprensiva di un primo elemento a portale 305 e di un secondo elemento a portale 306.
Il primo elemento a portale 305 ed il secondo elemento a portale 306 sono provvisti di elementi a montante 307, ad esempio in numero di due rispettivamente, e di elementi a traversa 308 che possono collegare gli elementi a montante 307.
Gli elementi a montante 307 e gli elementi a traversa 308 possono essere di forma sostanzialmente parallelepipeda con sezione rettangolare.
Il primo elemento a portale 305 può essere disposto lungo la direzione di avanzamento D ad esempio a monte del secondo elemento a portale 306.
Gli elementi a montante 307 possono essere disposti perpendicolarmente ad un piano di sostegno 328 su cui à ̈ collocato l’apparato per chiudere stampi 300 che può coincidere con il piano di appoggio 31.
Sono previsti elementi a piedistallo 309 tramite i quali gli elementi a montante 307 sono collegati al piano di sostegno 328.
Ciascun elemento a piedistallo 309 può essere associato ad un elemento a montante 307.
Un piano indicato con linea L nelle Figure 220-222 e ortogonale al piano delle Figure 220-222 suddivide l’apparato per chiudere stampi 300 in due aree operative, una prima area operativa 310 ed una seconda area operativa 311, disposte da parti opposte rispetto a detto piano L.
La prima area operativa 310 e la seconda area operativa 311 sono sostanzialmente simmetriche rispetto al piano L, ed operano, ad esempio, specularmente e simultaneamente, la prima area operativa 310 essendo mostrata in dettaglio in Figura 22.
Nel seguito verrà, perciò, descritta in dettaglio, per brevità e per motivi di chiarezza, la struttura ed il funzionamento della sola prima area operativa 310, sostanzialmente uguali a quelli della seconda area operativa 311.
Gli elementi a traversa 308 sostengono mezzi di movimentazione 312, i quali possono comprendere, ciascuno, un riduttore e un motore 312a, in particolare del tipo elettrico e autofrenante.
Il motore 312a dei mezzi di movimentazione 312 à ̈ provvisto di mezzi ad albero motore, non illustrati, che azionano in rotazione un elemento a puleggia motrice 313, ad esempio disposto in prossimità di una estremità degli elementi a traversa 308.
L’elemento a puleggia motrice 313 à ̈ girevole intorno ad un asse di rotazione M intorno al quale ruotano anche i mezzi ad albero motore.
L’elemento a puleggia motrice 313 trascina un elemento a cinghia 315, ad esempio dentato, avvolto inoltre intorno ad un elemento a puleggia condotta 314, collegato ai mezzi a montante 307 tramite un elemento di collegamento 318, avente una struttura piastriforme.
L’asse di rotazione M può essere sostanzialmente parallelo alla direzione di avanzamento D e ortogonale al piano di Figura 20.
Il motore 312a dei mezzi di movimentazione 312 consente, quindi, di movimentare l’elemento a cinghia 315 verticalmente, vale a dire in maniera sostanzialmente perpendicolare al piano di sostegno 328, dal basso verso l’alto o viceversa a seconda del verso di rotazione dei mezzi ad albero motore, i quali, azionati dal motore 312a dei mezzi di movimentazione 312, movimentano l’elemento a puleggia motrice 313.
L’apparato per chiudere stampi 300 comprende un dispositivo di spinta 316, atto ad interagire con la superficie di spinta 21 dell’elemento pressore 5 in maniera automatizzata, al fine di spingere ogni elemento pressore 5 verso l’interno di ogni elemento di tubolare 3 e di comprimere, in tal modo, il prodotto alimentare ivi contenuto. In questo modo, lo stampo 1 passa dalla configurazione aperta A alla configurazione chiusa C.
Il dispositivo di spinta 316 à ̈ mobile in direzione verticale, vale a dire sostanzialmente perpendicolarmente al piano di sostegno 328, nel modo in cui verrà spiegato nel seguito.
Con riferimento alle Figure 20-22, il dispositivo di spinta 316 comprende elementi a piastra 317, ad esempio in numero uguale agli elementi a montante 307 e disposti in prossimità di ognuno di essi, per vincolare a scorrimento il dispositivo di spinta 316 alla struttura portante 304 dell’apparato per chiudere stampi 300, e, in particolare, agli elementi a montante 307 stessi.
A tale scopo, ad ogni elemento a piastra 317 sono fissati primi mezzi a pattino 319, disposti parallelamente all’elemento a piastra 317, di forma sostanzialmente parallelepipeda con sezione rettangolare, i quali contattano un lato degli elementi a montante 307.
Sono previsti secondi mezzi a pattino 320 e terzi mezzi a pattino 321, anch’essi di forma sostanzialmente parallelepipeda con sezione rettangolare, disposti perpendicolarmente all’elemento a piastra 317 e rigidamente fissati da un lato ad essa, per contattare altri lati degli elementi a montante 307, rispettivamente il lato più prossimo e più lontano al piano L.
I primi mezzi a pattino 319, i secondi mezzi a pattino 320 e i terzi mezzi a pattino 321, nell’uso, quando il dispositivo di spinta 316 viene azionato a muoversi verticalmente, scorrono, infatti, strisciando lungo le pareti di ciascun elemento a montante 307, tale ciascun elemento a montante 307 costituendo, così, una sorta di supporto e guida per il dispositivo di spinta 316. I primi mezzi a pattino 319, i secondi mezzi a pattino 320 e i terzi mezzi a pattino 321 devono quindi essere realizzati in un qualsiasi materiale resistente all’usura per strisciamento.
I terzi mezzi a pattino 321 sono collegati, tramite l’impiego di elementi di fissaggio quali viti e bulloni non illustrati, all’elemento a cinghia 315, il quale risulta quindi rigidamente vincolato all’elemento a piastra 317.
In questo modo, quando l’elemento a cinghia 315 viene azionato a muoversi verticalmente, dal basso verso l’alto o viceversa a seconda del verso in cui il motore 312a dei mezzi di movimentazione 312 aziona in rotazione i mezzi ad albero motore e, quindi, anche l’elemento a puleggia motrice 313, l’elemento a cinghia 315 trascina il dispositivo di spinta 316 in modo concorde.
Ogni coppia di elementi a piastra 317 delle due aree operative à ̈ reciprocamente collegata da un’asta di sostegno 322, di forma parallelepipeda con sezione rettangolare, disposta per supportare il dispositivo di spinta 316.
In particolare, l’asta di sostegno 322 supporta una pluralità di elementi di spinta 323, ad esempio in numero uguale agli elementi tubolari 3, aventi forma parallelepipeda cava ed estendentesi in una direzione sostanzialmente perpendicolare alla direzione di avanzamento D.
Ogni elemento di spinta 323 alloggia al suo interno aste di spinta 324, ad esempio in numero di quattro, che, nell’uso, vengono movimentate, tramite elementi di azionamento non illustrati, a muoversi linearmente lungo una direzione perpendicolare alla direzione di avanzamento D per spingere la superficie di spinta 21 degli elementi pressori 5, contattabile attraverso le aperture passanti 20.
Gli elementi di azionamento possono comprendere cilindri idraulici.
L’apparato per chiudere stampi 300 comprende, inoltre, un dispositivo di bloccaggio 325, mostrato in Figura 22.
Il dispositivo di bloccaggio 325 à ̈ disposto per interagire con lo stampo 1 allo scopo di allineare lo stampo 1, quando viene portato dai mezzi di convogliamento 25 in prossimità dell’apparato per chiudere stampi 300, all’apparato per chiudere stampi 300 stesso, e di bloccarlo in posizione fissa. L’operazione di centraggio à ̈ necessaria affinché tutti i componenti del dispositivo di spinta 316 risultano allineati, secondo una direzione perpendicolare alla direzione di avanzamento D, con i componenti dello stampo 1 con i quali devono interagire.
Possono essere disposti due dispositivi di bloccaggio 325 per ogni area operativa, così come illustrato il Figura 22, i quali operano reciprocamente in contemporanea e a specchio rispetto al piano L.
Il dispositivo di bloccaggio 325 à ̈ vincolato da un lato all’asta di spinta 324, in modo tale da essere mobile verticalmente insieme al dispositivo di spinta 316.
Dall’altro lato, il dispositivo di bloccaggio 325 comprende, un elemento ad uncino 326, disposto per agganciare lateralmente il telaio 6 dello stampo 1.
L’elemento ad uncino 326 à ̈ imperniato al dispositivo di bloccaggio 325 in modo da essere ruotabile intorno ad un altro asse di rotazione N, perpendicolare al piano di sostegno 328 e al piano di Figura 22, così da passare da una posizione di riposo in cui l’elemento ad uncino 326 à ̈ lontano dallo stampo 1, ad una posizione operativa in cui l’elemento ad uncino 326 contatta lo stampo 1 e, in particolare, s’inserisce in un elemento di apertura 327, così da agganciarsi al telaio 6 dello stampo 1.
L’azione combinata dei dispositivi di bloccaggio 325 permette, quindi, di centrare lo stampo 1 rispetto all’apparato per chiudere stampi 300 e di bloccare lo stampo 1 in una posizione che consente alle aste di spinta 324 di interagire con le superfici di spinta 21.
Il funzionamento dell’apparato per chiudere stampi 300 verrà illustrato nel seguito.
Lo stampo 1, dopo essere stato assemblato nella stazione di impilamento 801, viene trasferito dai mezzi di convogliamento 25, azionati da opportuni comandi inviati dall’unità di elaborazione e controllo, in corrispondenza della stazione di chiusura stampi 301.
A questo punto, il motore 312a dei mezzi di movimentazione 312 viene azionato dall’unità di elaborazione e controllo per mettere in rotazione l’elemento a puleggia motrice 313 e movimentare, così, il dispositivo di spinta 316, trascinato dall’elemento a cinghia 315, nonché il dispositivo di bloccaggio 325.
Il dispositivo di spinta 316, può essere movimentato verticalmente, vale a dire in una direzione sostanzialmente perpendicolare al piano di sostegno 328, ad esempio, in allontanamento dallo stesso. Il dispositivo di spinta 316 viene movimentato di una quantità tale che le proprie aste di spinta 324 siano alla stessa altezza delle porzioni di aperture passanti 20, dell’elemento di stampo 2 inferiore dello stampo 1, libere dagli elementi di bloccaggio 11.
Viene poi azionato il dispositivo di bloccaggio 325 e l’elemento ad uncino 326 aggancia e blocca lo stampo 1.
Gli elementi di azionamento azionano poi le aste di spinta 324 ad avvicinarsi allo stampo 1. Quando ognuno di essi arriva a contattare la corrispondente superficie di spinta 21, le aste di spinta 324 esercitano una spinta su quest’ultima tale da far scorrere ogni elemento pressore 5 all’interno del rispettivo elemento tubolare 3 di una quantità prestabilita, così da pressare le unità di prodotto alimentare inserite all’interno degli elementi tubolari 3 nella stazione di riempimento 701.
Gli elementi di azionamento possono operare in maniera indipendente l’uno dall’altro. In questo modo, si possono pressare diversamente le unità di prodotto a seconda della rispettiva grandezza. Le unità di prodotto, infatti, possono avere una grandezza diversa l’una dall’altra.
Successivamente, viene invertito il moto delle aste di spinta 324, che si allontanano, così, dall’elemento di stampo 2 inferiore, l’elemento ad uncino 326 viene riportato nella posizione di riposo e l’asta di sostegno 322 viene movimentata a salire verticalmente di una quantità tale che le proprie aste di spinta 324 siano alla stessa altezza delle porzioni di aperture passanti 20, dell’elemento di stampo 2 immediatamente superiore all’elemento di stampo 2 inferiore dello stampo 1, libere dagli elementi di bloccaggio 11.
A questo punto vengono azionati nuovamente il dispositivo di bloccaggio 325 e le aste di spinta 324 per pressare le unità di prodotto inserite negli elementi tubolari 3 dell’elemento di stampo 2 immediatamente al di sopra dell’elemento di stampo 2 inferiore dello stampo 1.
Le manovre per pressare le unità di prodotto vengono ripetute finché non sono stati inseriti gli elementi pressori 5 di tutti gli elementi di stampo 2 dello stampo 1. La seconda area operativa 311 funziona nella stessa maniera e in contemporanea alla prima area operativa 310, cosicché gli elementi pressori 5 di un elemento di stampo 2 vengono inseriti in simultanea.
L’apparato per chiudere stampi 300 à ̈ gestito e controllato dall’unità centrale la quale impartisce i comandi per comandarlo.
In definitiva, l’apparato per chiudere stampi 300 risulta completamente automatizzato e non necessita di personale addetto per compiere le operazioni descritte sopra.
L’apparato per chiudere stampi 300 consente, pertanto, di velocizzare le manovre per chiudere ogni elemento di stampo 2, vale a dire per inserire gli elementi pressori 5, e consente, inoltre, un notevole risparmio economico.
Al termine delle operazioni subite nella stazione di chiusura stampi 301, lo stampo 1 può essere trasferito dall’operatore 22, mediante i mezzi a carrello 23 in un magazzino per stoccarlo. Ad esempio può essere trasportato in un magazzino frigorifero, dove le unità di prodotto subiscono un trattamento di congelamento.
L’apparato per aprire stampi 200 e l’apparato per chiudere stampi 300 sono realizzati in leghe metalliche comprendenti acciaio inossidabile.
Nell’impianto 100 può essere inoltre disposta, tra la stazione di prelievo prodotto 501 e la stazione di lavaggio 601 un apparato di chiusura aste (del tutto simile all’apparato per chiudere stampi 300) in modo da diminuire lo spazio occupato dallo stampo 1 che viene movimentato lungo la direzione di avanzamento D, così da diminuire l’ingombro dell’impianto 100. In questo caso à ̈ necessario un corrispondente apparato di apertura aste tra la stazione di riempimento 701 e la stazione di impilamento 801 (del tutto simile all’apparato per aprire stampi 200).
L’impianto 100 per lavorare un prodotto alimentare permette, quindi, di velocizzare e facilitare le operazioni di apertura e di chiusura degli elementi di stampo che contengono il prodotto alimentare.
L’impianto 100 per lavorare un prodotto alimentare risulta, inoltre, notevolmente efficiente ed economico.
Infatti, l’apparato per aprire stampi 200 e l’apparato per chiudere stampi 300 secondo l’invenzione, che corrispondono agli apparati in cui vengono compiute le manovre più complesse e lunghe del ciclo di lavorazione dei prodotti alimentari, sono totalmente automatizzati, consentendo, quindi un notevole risparmio di tempo.
In una versione alternativa, non raffigurata, l’apparato per aprire stampi 200 à ̈ provvisto di un apparato di disimpilamento del tutto simile all’apparato di disimpilamento descritto in precedenza con riferimento alla stazione di disimpilamento 401. In questa versione, l’apparato di disimpilamento viene montato sul telaio 26 dell’apparato per aprire stampi 200 in posizione inferiore rispetto al dispositivo estrattore 50.
Una volta che il dispositivo estrattore 50 ha estratto le aste 7 dell’elemento di stampo 2 posto all’estremità inferiore di uno stampo 1 portato in corrispondenza della stazione di apertura stampi 201, i mezzi a braccio dell’apparato di disimpilamento vengono azionati, come descritto precedentemente, per sollevare lo stampo 1 tranne l’elemento di stampo 2, in modo da separare quest’ultimo dallo stampo 1 e allontanarlo dalla stazione di apertura stampi 200 verso la stazione di prelievo prodotto 501 tramite i mezzi di convogliamento 25.
Le operazioni compiute dal dispositivo estrattore 50 e dall’apparato di disimpilamento si ripetono per un numero di volte pari al numero degli elementi di stampo meno uno.
In questa versione, la stazione di apertura stampi 201 e la stazione di disimpilamento 401 sono accorpate in un’unica stazione, ma il funzionamento del dispositivo estrattore 50, del dispositivo centratore 90 e dell’apparato di disimpilamento à ̈ sostanzialmente uguale a quello descritto in precedenza.
Allo stesso modo, l’apparato per chiudere stampi 300, in una versione alternativa, non raffigurata, à ̈ provvisto di un apparato di impilamento del tutto simile all’apparato di impilamento descritto in precedenza con riferimento alla stazione di impilamento 801. In questa versione, l’apparato di impilamento viene montato sull’elemento a telaio 302 dell’apparato per chiudere stampi 300 in posizione inferiore rispetto al dispositivo di spinta 316.
Quando viene portato in corrispondenza dell’apparato per chiudere stampi 300 un elemento di stampo 2, proveniente dalla stazione di riempimento 701, il dispositivo di spinta 316 viene azionato per spingere le superfici di spinta 19 in modo che gli elementi pressori 5 s’inseriscano all’interno dei rispettivi elementi tubolari 3. Successivamente, un ulteriore elemento di stampo 2 viene portato in prossimità dell’apparato per chiudere stampi 300 e i mezzi a braccio dell’apparato di impilamento vengono azionati, come descritto precedentemente, a sollevare l’elemento di stampo 2, mentre l’ulteriore elemento di stampo 2 viene portato in corrispondenza dell’apparato per chiudere stampi 300, al disotto dell’elemento di stampo 2. I mezzi a braccio depongono poi l’elemento di stampo 2 sollevato sopra l’ulteriore elemento di stampo 2 e il dispositivo di spinta 316 agisce poi contro le superfici di spinta 19 di quest’ultimo.
Le operazioni compiute dall’apparato di impilamento e dal dispositivo di spinta 316 si ripetono per un numero di volte pari al numero degli elementi di stampo meno uno.
In questa versione, la stazione di chiusura stampi 301 e la stazione di impilamento 801 sono accorpate in un’unica stazione, ma il funzionamento del dispositivo di spinta 316, del dispositivo di bloccaggio 325 e dell’apparato di impilamento à ̈ sostanzialmente uguale a quello descritto in precedenza.

Claims (23)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparato (200) per aprire uno stampo (1) atto a contenere un prodotto alimentare, detto stampo (1) comprendendo almeno un elemento (2) di stampo comprendente un elemento tubolare (3), all’interno del quale sono scorrevoli elementi pressori (5) ciascuno dei quali à ̈ fissato ad una coppia di mezzi ad asta (7), caratterizzato dal fatto che comprende una stazione di apertura stampi (201) nella quale à ̈ previsto un dispositivo estrattore (50) dotato di mezzi di presa (85) mobili in avvicinamento a detti mezzi ad asta (7) per agganciarsi a detti mezzi ad asta (7) e trascinare detti mezzi ad asta (7) in allontanamento da detto stampo (1).
  2. 2. Apparato secondo la rivendicazione 1, e comprendente, inoltre, una unità di elaborazione e controllo disposta per rilevare la presenza di detto stampo (1) in detta stazione di apertura stampi (201) e azionare detto dispositivo estrattore (50).
  3. 3. Apparato secondo la rivendicazione 2, in cui detto rilevare e detto azionare avvengono in maniera automatica.
  4. 4. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di presa (85) comprendono un elemento di presa (86) dotato di una coppia di elementi di serraggio (87) disposti per serrare detti mezzi ad asta (7).
  5. 5. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto dispositivo estrattore (50) Ã ̈ azionabile a muoversi verticalmente lungo mezzi a montate (29) di detto apparato (200), tramite mezzi di azionamento (33).
  6. 6. Apparato secondo la rivendicazione 5, in cui detti mezzi di azionamento (33) comprendono un motore (33a) che aziona una trasmissione con organo flessibile (36, 37, 38) connessa a detto dispositivo estrattore (50).
  7. 7. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di presa (85) sono collegati a mezzi attuatori (82) che movimentano detti mezzi di presa (85) in allontanamento o in avvicinamento a detto stampo (1).
  8. 8. Apparato secondo la rivendicazione 7, in cui detti mezzi attuatori (82) comprendono una cremagliera (83) e una ruota dentata (97).
  9. 9. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 6 a 8, quando la rivendicazione 7 dipende dalla rivendicazione 6, in cui detto dispositivo estrattore (50) Ã ̈ inclinabile in un piano verticale per consentire a detti mezzi di presa (85) di agganciare detti mezzi ad asta (7).
  10. 10. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto dispositivo estrattore (50) comprende, inoltre, aste di pressione (81) disposte per premere elementi di bloccaggio (11) di detti mezzi ad asta (7) previsti in detto stampo (1) in modo da permettere uno scorrimento di detti mezzi ad asta (7).
  11. 11. Apparato (300) per chiudere uno stampo (1) atto a contenere un prodotto alimentare, detto stampo (1) comprendendo almeno un elemento (2) di stampo comprendente un elemento tubolare (3), all’interno del quale sono scorrevoli elementi pressori (5) ciascuno dei quali à ̈ fissato ad una coppia di mezzi ad asta (7), caratterizzato dal fatto che comprende una stazione di chiusura stampi (301) nella quale à ̈ previsto un dispositivo di spinta (316), mobile in avvicinamento a detto stampo (1) e atto ad esercitare una spinta su un elemento pressore (5) di detto stampo (1) per comprimere detto prodotto alimentare in detto stampo (1).
  12. 12. Apparato secondo la rivendicazione 11, e comprendente, inoltre, una unità di elaborazione e controllo disposta per rilevare la presenza di detto stampo (1) in detta stazione di chiusura stampi (301) e azionare detto dispositivo di spinta (316).
  13. 13. Apparato secondo la rivendicazione 12, in cui detto rilevare e detto azionare avvengono in maniera automatica.
  14. 14. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 11 a 13, in cui detto dispositivo di spinta (316) comprende almeno una asta di spinta (324) disposta per esercitare una pressione su una superficie di spinta (21) di detto elemento pressore (5), inserendosi in aperture passanti (20) di detto almeno un elemento (2) di stampo.
  15. 15. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 11 a 14, in cui detto dispositivo di spinta (316) Ã ̈ azionabile a muoversi verticalmente lungo elementi a montate (307) di detto apparato (300) tramite mezzi di movimentazione (312).
  16. 16. Apparato secondo la rivendicazione 15, in cui detti mezzi di movimentazione (312) comprendono un motore (312a) che aziona una trasmissione con organo flessibile (313, 314, 315) connessa a detto dispositivo di spinta (316).
  17. 17. Impianto comprendente un apparato (200) per aprire uno stampo (1) secondo le rivendicazioni 1-10 disposto in una stazione (201) di apertura stampi e/o un apparato (300) per chiudere detto stampo (1) secondo le rivendicazioni 11-16 disposto in una stazione (301) di chiusura stampi.
  18. 18. Impianto secondo la rivendicazione 16, e comprendente, inoltre, un apparato di disimpilamento disposto per disassemblare detto stampo (1) separando elementi di stampo (2) costituenti detto stampo (1), detto apparato di disimpilamento essendo collocato in una stazione (401) di disimpilamento disposta a valle di detta stazione (201) di apertura stampi.
  19. 19. Impianto secondo la rivendicazione 17, e comprendente, inoltre, un apparato di disimpilamento disposto per disassemblare detto stampo (1) separando elementi di stampo (2) costituenti detto stampo (1), in cui detto apparato di disimpilamento à ̈ collocato in detta stazione (201) di apertura stampi.
  20. 20. Impianto secondo una delle rivendicazioni da 16 a 19, e comprendente, inoltre, in successione, una stazione (501) di prelievo prodotto, in cui detto prodotto viene espulso da detto stampo (1), e una stazione (701) di riempimento in cui un nuovo prodotto viene inserito in detto stampo (1).
  21. 21. Impianto secondo una delle rivendicazioni da 16 a 20, e comprendente, inoltre, una stazione (601) di pulizia in cui detti elementi di stampo (2) vengono igienizzati, detta stazione (601) di pulizia essendo collocata a valle di detta stazione (501) di prelievo prodotto.
  22. 22. Impianto secondo una delle rivendicazioni da 16 a 21, e comprendente, inoltre, un apparato di impilamento disposto per assemblare detto stampo (1), sovrapponendo elementi di stampo (2) costituenti detto stampo (1), detto apparato di impilamento essendo collocato in una stazione (801) di impilamento disposta a monte di detta stazione (301) di chiusura stampi.
  23. 23. Impianto secondo la rivendicazione 21, e comprendente, inoltre, un apparato di impilamento disposto per assemblare detto stampo (1), sovrapponendo elementi di stampo (2) costituenti detto stampo (1), in cui detto apparato di impilamento à ̈ collocato in detta stazione (301) di chiusura stampi.
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