ITMO20070143A1 - Capsula per contenere dosi di bevande solubili - Google Patents

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ITMO20070143A1
ITMO20070143A1 IT000143A ITMO20070143A ITMO20070143A1 IT MO20070143 A1 ITMO20070143 A1 IT MO20070143A1 IT 000143 A IT000143 A IT 000143A IT MO20070143 A ITMO20070143 A IT MO20070143A IT MO20070143 A1 ITMO20070143 A1 IT MO20070143A1
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Description

Descrizione di invenzione industriale avente per titolo :
"CAPSULA PER CONTENERE DOSI DI BEVANDE SOLUBILI".
DESCRIZIONE
L'invenzione riguarda una capsula per contenere dosi di bevande solubili.
E' noto da tempo l'utilizzo di macchine automatiche che sono in grado di preparare ed erogare bevande solubili .
Queste macchine comprendono un serbatoio di liquido solvente, generalmente acqua, che viene riscaldata e che, a comando, viene inviata, mediante una pompa ed attraverso un tubo di trasporto, verso una zona nella quale vengono collocate delle capsule che contengono delle sostanze solubili in forma di polvere che, miscelate con l'acqua, diventano bevande.
Le capsule sono permeabili e la miscelazione con le sostanze solubili avviene al loro interno.
Le macchine sono dotate di un dispositivo erogatore al disotto del quale è prevista una zona in cui vengono collocati i contenitori per le bevande erogate, come, ad esempio, bicchieri monouso oppure tazze .
Una capsula per contenere bevande solubili è nota dal brevetto WO 2005/092160.
Secondo questo brevetto, la capsula è composta da una porzione inferiore a tazza che forma una base con una bocca di erogazione, e da una porzione superiore di chiusura che forma una imboccatura di ingresso del liquido solvente.
Tra la porzione inferiore e la porzione superiore è definita una camera di contenimento nella quale viene posta una dose dì una sostanza solubile in forma di polvere .
La sostanza è contenuta tra due elementi filtranti trasversali posti nella camera di contenimento rispettivamente sopra e sotto la dose e l'elemento filtrante inferiore forma una serie di nervature in rilievo che sono destinate a penetrare nella dose di sostanza in polvere e che definiscono un percorso obbligato per la sostanza quando viene disciolta, in modo che la miscelazione tra la componente in polvere ed il liquido solvente, cioè l'acqua, sia la più completa possibile, prima di uscire attraverso la bocca di erogazione.
Una ulteriore cialda per contenere bevande solubili è nota dal brevetto WO 2005/018395.
Secondo questo brevetto, è prevista una cialda che comprende un corpo contenitore nel quale sono definite due camere sovrapposte.
Il corpo contenitore presenta una apertura superiore che è normalmente chiusa con un diaframma perforabile ed un bordo interno che delimita le due camere e sul quale è fissata un secondo diaframma perforabile .
Tra i due diaframmi è contenuta una dose di sostanza solubile, mentre, sotto il secondo diaframma, è formata la seconda camera che è provvista, alla estremità inferiore, di una bocca di erogazione.
Tra la faccia inferiore del secondo diaframma e la imboccatura superiore della seconda camera che la collega con la prima camera, è posizionato un elemento filtrante che è provvisto di una serie di punte rivolte verso la faccia inferiore del secondo diaframma.
Tra le punte sono previsti fori di passaggio che conducono a delle gole di raccolta le quali, loro volta, conducono a delle zone perimetrali dell'elemento filtrante che sono provviste di aperture calibrate in modo da far passare solamente la sostanza sciolta verso la camera inferiore.
L'acqua in pressione viene immessa nella prima camera superiore per mezzo di un gruppo iniettore di una macchina erogatrice, il quale perfora il primo diaframma ed eroga l'acqua in pressione.
All'interno della prima camera la pressione aumenta progressivamente ed il secondo diaframma viene spinto sulle punte dell'elemento filtrante fino a che viene perforato da queste.
La bevanda sciolta passa attraverso l'elemento filtrante e viene quindi raccolta all'interno della seconda camera inferiore e, da questa, viene erogata all'esterno attraverso la bocca di erogazione che è formata da una serie di aperture tali da controllare la velocità della erogazione della bevanda.
Una ulteriore capsula per contenere sostanze solubili è nota dal brevetto WO 2004/087529 Al.
Secondo questo brevetto, la capsula comprende un corpo tronco-conico che ha una apertura superiore che è chiusa per mezzo di un primo foglio di materiale plastico o di alluminio e che presenta una parete di fondo che rientra per un tratto all'interno del corpo.
Tra il primo foglio e la parete di fondo è definita una prima camera di contenimento nella quale è contenuta una dose di sostanza solubile.
Questa parete di fondo forma un bordo inferiore che delimita una apertura di larghezza sostanzialmente uguale a quella del corpo e che è chiusa anch'essa con un secondo foglio di materiale plastico o di alluminio .
La parete di fondo è interessata da una pluralità di fori passanti e presenta centralmente un rialzo 1 quale, inferiormente, è dotato di nervature cilindriche che si appoggiano sul secondo foglio.
Tra la prete di fondo ed il secondo foglio resta definita una seconda camera sottostante la prima camera .
La capsula è destinata ad essere usata in una macchina automatica che è dotata di un apparato di iniezione di acqua in pressione.
Questo apparato comprende un iniettore che perfora il primo fogli, immette l'acqua in pressione nella prima camera e provvede a perforare anche il secondo foglio.
La sostanza solubile si scioglie all'interno della prima camera e si raccoglie nella seconda camera inferiore, passando attraverso i fori ottenuti nella parete di fondo e, quindi, viene erogata attraverso il foro ottenuto nel secondo foglio.
Un'altra capsula per contenere sostanze solubili è nota dal brevetto WO 2005/080223.
Secondo questo brevetto, la capsula presenta un corpo contenitore che definisce al proprio interno una camera di contenimento per contenere una dose di sostanza solubile.
Il corpo contenitore presenta una apertura superiore che è sigillata con un foglio di materiale perforabile ed un fondo che definisce una zona centrale delimitata da una linea di frattura predefinita .
La capsula è utilizzata in macchine erogatrici di bevande che sono dotate di un gruppo di iniezione che inietta acqua in pressione nella camera di contenimento, dopo aver perforato il foglio di materiale perforabile e di un gruppo pressore che è predisposto per spingere sulla zona centrale in modo che questa si fratturi e rientri all'interno della camera, lasciando aperta la zona centrale in modo che attraverso questa la bevanda possa defluire.
Il gruppo pressore è dotate di un organo di contatto con la zona centrale che ha sezione predeterminata, in mood tale che, penetrando anch'esso all'interno della camera per un breve tratto, definisca un passaggio della bevanda di dimensioni desiderate e variabili tra esso ed i bordi della apertura definita dalla rimozione della zona centrale.
Una ulteriore capsula per contenere sostane solubili per formare bevande, è nota dal brevetto US 2006/0236871.
Secondo questo brevetto, la capsula comprende un corpo contenitore per contenere una dose di sostanza solubile .
Il corpo contenitore è conformato a bicchiere ed ha la estremità superiore aperta che è sigillata con un foglio di materiale perforabile e la estremità inferiore che può essere completamente chiusa oppure aperta nel centro, ma sigillata con un diaframma inferiore di materiale perforabile; tra la estremità superiore e quella inferiore è definita una camera di contenimento di una dose di sostanza solubile.
Sia nella zona della estremità superiore sia in quella della estremità inferiore sono previsti due rispettivi elementi selezionatori che consistono ciascuno in un corpo piatto che è dotato di aperture passanti e che nella rispettiva zona centrale forma una rientranza vero la camera di contenimento: le due rientranze ottenute nel corpo piatto degli elementi selezionatori sono tra loro coassiali.
Su ciascun corpo piatto sono disposi elementi filtranti in tessuto che sono destinati a proteggere le aperture passanti e che sono sigillati lungo i rispettivi perimetri sui corrispondenti corpi piatti in modo tale che tra questi non filtri la sostanza sciolta .
La capsula è destinata ad essere inserita in una sede di una macchina erogatrice automatica la quale è dotata di un iniettore superiore di acqua in pressione che dopo aver perforato il foglio di materiale perforabile che chiude la estremità superiore, si posiziona all'interno della rientranza superiore senza lacerarla e immette acqua all'interno della camera di contenimento per sciogliere la sostanza solubile attraverso le aperture ricavate nell'elemento selezionatore superiore.
La macchina erogatrice è anche dotata di un puntale inferiore cavo che, quando la pressione all'interno della camera dì contenimento aumenta e la estremità inferiore del corpo a bicchiere si flette verso l'esterno, è destinato a perforare questa estremità inferiore o, nella una ulteriore versione della capsula, a perforare il diaframma inferiore, posizionandosi nella corrispondente rientranza, senza lacerarla .
La bevanda sciolta passa attraverso le aperture ricavate nell'elemento selezionatore inferiore e viene erogata all'esterno attraverso una cavità assiale di cui è dotato il puntale inferiore.
Una ulteriore forma di realizzazione di un cialda per contenere sostanze solubili è nota dal brevetto WO 92/07775.
Secondo questo brevetto è prevista una cialda che ha un corpo contenitore di una dose di una sostanza solubile .
Il corpo contenitore ha forma tronco-conica ed è chiuso alla base maggiore superiore con una parete convessa verso l'esterno.
Analogamente, il fondo del corpo contenitore è sagomato come la parete superiore convessa e si protende all'interno di una camera di contenimento definita nel corpo contenitore.
Quest'ultimo presenta, sostanzialmente in una zona mediana, un diaframma trasversale poroso che è fissato perimetralmente alla parete interna del corpo contenitore .
La parte superiore convessa presenta centralmente una zona indebolita e predisposta per essere perforata con un organo perforatore di cui è provvista una corrispondente macchina erogatrice di bevande e che consiste in un ago assialmente cavo 1 guale presenta luci di erogazione di acqua in pressione che sono orientate in modo da dirigere getti di acqua sulla faccia interna della parete superiore e rimbalzate da questa verso tutte le zone della camera di contenimento, affinché l'acqua possa essere distribuita in modo sostanzialmente uniforme in tutte queste zone.
La macchina erogatrice è dotata, oltre che dell'organo perforatore come detto in precedenza, anche di un ricettacolo all'interno del quale deve essere posta la capsula per poter essere utilizzata. Questo ricettacolo comprende un secondo corpo contenitore che è aperto superiormente e che è conformato sostanzialmente tronco-conico come il corpo della capsula, ma leggermente più grande per poterlo contenere al proprio interno.
A sua volta, questo secondo corpo contenitore è alloggiato in un dispositivo collettore della macchina erogatrice che è destinato a raccogliere a bevanda formata ed a convogliarla verso l'esterno. Il fondo di questo secondo corpo contenitore è dotato di una serie di perforatori rivolti verso il fondo del corpo contenitore, che ha spessore minore delle pareti, in modo da poter essere perforato con facilità .
Quando l'iniettore della macchina erogatrice inietta acqua in pressione all'interno della camera di contenimento, dopo aver perforato la parete superiore, la pressione all'interno di questa camera aumenta e la parete di fondo si flette verso l'esterno, andando in contatto con i perforatori del secondo corpo contenitore.
Questi perforatori sono assialmente cavi e, quando penetrano all'interno della camera di contenimento dove, dopo l'iniezione di acqua si è formata la miscela liquida che da origine ad una bevanda, fanno passare questa miscela che viene erogata all'esterno, dopo aver attraversato un filtro previsto nel dispositivo collettore.
Un'altra capsula per contenere sostanze solubili per attere bevande pronte è nota dal brevetto WO 2006/045536.
Secondo questo brevetto, la capsula comprende un corpo contenitore che definisce al proprio interno una camera di contenimento di una dose di sostanza solubile.
Questo corpo contenitore presenta una estremità perforabile ed una contrapposta estremità di base che è aperta, ma che viene sigillata con un foglio di materiale perforabile dopo che la capsula viene riempita con la sostanza solubile.
La macchina erogatrice che utilizza questa capsula è dotata di un elemento di appoggio per la estremità di base della capsula, o, più precisamente, del foglio di materiale perforabile che viene normalmente mantenuto estroflesso verso l'esterno, iniettando un piccolo volume di gas idoneo.
L'elemento di appoggio è dotato di una pluralità di elementi perforatori destinati a perforare il foglio quando viene richiesta la erogazione della bevanda. La macchina erogatrice comprende anche un corpo a campana che è predisposto per accoppiarsi con l'elemento di appoggio, sovrapponendosi alla capsula e che è dotato, al vertice della parete interna, di un perforatore/iniettore che è collegato con una canalizzazione di erogazione di acqua in pressione e che è destinato ad iniettare acqua in pressione all'interno della camera di contenimento dopo aver perforato la estremità perforabile.
Il corpo contenitore della capsula è anche dotato di un bordo periferico che è serrabile a tenuta tra l'elemento di appoggio ed il corpo a campana.
Quando viene richiesta la erogazione di una bevanda posta all'interno della capsula, questa viene posta sopra l'elemento di appoggio con il corpo a campana in una posiziona allontanata da questo per consentire il posizionamento del capsula.
Successivamente, un meccanismo fa avvicinare il corpo a campana all'elemento di base ed il perforatore/iniettore penetra all'interno della camera di contenimento, iniettando in questa acqua in pressione .
All'interno della camera di contenimento la pressione aumenta progressivamente ed il foglio di materiale perforabile si flette verso gli elementi perforatori che lo perforano.
Tra gli elementi perforatori sono definiti canali di raccolta della bevanda che la portano verso una bocca di erogazione verso l'esterno.
Questo stato della tecnica presenta una serie di inconvenienti .
Un primo inconveniente è che le capsule note presentano una struttura estremamente complicata ed il loro montaggio e riempimento risulta spesso difficoltoso, essendo composte da più elementi.
Un altro inconveniente è che, a causa della struttura delle capsule note la distribuzione di acqua in pressione nella dose di sostanza solubile e, quindi la miscelazione, risultano disomogenee e, pertanto, la qualità della bevanda erogata non è in alcuni casi accettabile a causa della presenza di residui insoluti di sostanza polverulenta.
Un ulteriore inconveniente è che, a causa di questa disomogenea distribuzione dell'acqua all'interno della dose di sostanza solubile, e dei conseguenti residui insoluti che restano formati, la concentrazione della sostanza nella bevanda risulta ridotta e, quindi, il sapore ne risulta alterato negativamente.
Un ulteriore inconveniente della tecnica nota è che in molti casi è necessario disporre di macchine erogatrici che siano dotate di un doppio dispositivo per perforare le capsule ad entrambe le estremità, cioè per iniettare acqua in pressione e per consentire l'uscita e la erogazione delle bevande formate.
Questo richiede la realizzazione di macchine di struttura complicata e, quindi, sensibilmente costosa, anche in rapporto alla natura delle bevande da erogare che sono generalmente molto umili e che, pertanto, richiedono tempi lunghi di ammortamento dei cosi dì costruzione.
Uno scopo dell'invenzione è migliorare lo stato della tecnica .
Un altro scopo dell'invenzione è realizzare una capsula per contenere dosi di bevande solubili che sia di struttura semplificata e tale da consentire una ottima distribuzione di liquido solvente, nel caso specifico acqua, nella dose di sostanza solubile, in modo da ottenere una miscelazione completa ed omogenea.
Un altro scopo dell'invenzione è quello di realizzare una capsula per contenere dosi di bevande solubili che sia formata con il minor numero possibile di pezzi componenti, in modo da risultare di costruzione più economica rispetto alle capsule note.
Secondo un aspetto dell'invenzione è prevista una capsula per contenere dosi di bevande solubili comprendente un corpo contenitore che sagoma una cavità interna di contenimento di almeno una dose e che definisce: una apertura di introduzione in detta cavità interna di un liquido solvente in pressione, erogabile con mezzi a tubo erogatore, e chiudibile a tenuta con mezzi di chiusura perforabili con spostamenti assiali di detti mezzi a tubo erogatore, un fondo dotato di mezzi apribili di uscita di bevande solute, caratterizzata dal fatto che comprende mezzi di apertura predisposti per aprire detti mezzi apribili di uscita e cooperanti con detti mezzi a tubo erogatore.
Secondo un altro aspetto dell'invenzione è previsto un metodo per la produzione di bevande istantanee comprendente preparare una capsula dì contenimento caricata con una dose di una bevanda solubile in polvere; introdurre in detta capsula un liquido solvente per sciogliere detta dose, ottenere una apertura di erogazione con mezzi perforatori in una zona di detta capsula in modo tale da erogare all'esterno di detta capsula una bevanda soluta con detto liquido solvente, caratterizzato dal fatto che tra detto introdurre e detto sciogliere è previsto comprimere detta dose all'interno di detta capsula. La capsula per contenere dosi di bevande solubili ed il metodo per la produzione di bevande solubili consentono, pertanto, dì realizzare una ottima ed omogenea miscelazione tra il liquido solvente e la dose di sostanza solubile, migliorando la concentrazione della sostanza nella bevanda erogata.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'invenzione risulteremmo maggiormente evidenti dalla descrizione dettagliata di una capsula per contenere dosi di bevande solubili, illustrata a titolo indicavo, e non imitativo, negli uniti disegni in cui:
Figura 1 è una vista in sezione trasversale di una prima forma di attuazione di una capsula per contenere dosi di bevande solubili, in una configurazione chiusa;
Figura 2 è una vista in sezione trasversale della capsula di Figura 1 in una configurazione di immissione di un liquido solvente;
Figura 3 è una vista in prospettiva esplosa della capsula di Figura 1 vista dall'alto;
Figura 4 è una vista in prospettiva esplosa della capsula di Figura 1 vista dal basso;
Figura 5 è una vista in sezione trasversale di una seconda attuazione di una capsula per contenere dosi di bevande solubili, in una configurazione chiusa ermeticamente ;
Figura 6 è una vista in sezione trasversale della capsula di Figura 5 in una configurazione di immissione di un liquido solvente;
Figura 7 è una vista esplosa ed in prospettiva della capsula di Figura 5;
Figura 8 è una vista in scala molto ingrandita di un dettaglio della capsula di Figura 1;
Figura 9 è una vista in sezione trasversale interrotta della capsula di Figura 1, in una terza ulteriore possibile variante di attuazione, in una configurazione chiusa;
Figura 10 è una vista in sezione trasversale della capsula di Figura 9 in una configurazione di immissione di un liquido solvente;
Figura 11 è una vista esplosa ed in prospettiva della capsula di Figura 10;
Figura 12 è una vista in sezione trasversale interrotta di una quarta ulteriore forma di attuazione di una capsula per contenere dosi di bevande solubili, in un configurazione chiusa;
Figura 13 è una vista in sezione trasversale della capsula dì Figura 12 in una configurazione di immissione di un liquido solvente;
Figura 14 è una vista esplosa ed in prospettiva della capsula di Figura 13;
Figura 15 è una vista in sezione trasversale di una quinta attuazione di una capsula per contenere dosi di bevande solubili, in una configurazione chiusa; Figura 16 è una vista in sezione trasversale interrotta della capsula di Figura 15 in una configurazione di immissione di un liquido solvente; Figura 17 è una vista esplosa ed in prospettiva della capsula di Figura 15;
Figura 18 è una sesta attuazione di una capsula per contenere dosi di bevande solubili, in una configurazione chiusa;
Figura 19 è una vista in sezione trasversale della capsula di Figura 18, in una configurazione di immissione di un liquido solvente;
Figura 20 è una vista esplosa ed in prospettiva dall'alto della capsula di Figura 18;
Figura 21 è una vista esplosa ed in prospettiva dal basso della capsula di Figura 18;
Figura 22 è una vista in sezione trasversale di una settima attuazione di una capsula per contenere dosi di bevande solubili, in una configurazione chiusa; Figura 23 è una vista in sezione trasversale della capsula di Figura 22, in una configurazione di immissione di un liquido solvente e di erogazione di una bevanda soluta;
Figura 24 è una vista esplosa della capsula di Figura 23.
Con riferimento alle Figure da 1 a 4, si nota che una capsula 1 per contenere una dose 2 di sostanza solubile destinata alla produzione di una bevanda solubile, è composta da un corpo contenitore 3, normalmente in materiale plastico pre-formato e di forma tronco-conica, il quale presenta, in una zona considerata superiore, una base maggiore in cui è ricavata una apertura 4 per introdurre sia la dose 2 nel corpo contenitore 3, sia un liquido solvente erogato da mezzi erogatori, normalmente costituiti da un tubo 5 rigido o sostanzialmente rigido.
Il corpo contenitore 3 presenta un fondo 6, che rappresenta la base minore del corpo contenitore 3, nel quale è ricavabile, come verrà detto più avanti, una luce di uscita 7 attraverso la quale viene espulsa, normalmente per gravità, una bevanda soluta, ottenuta all'interno della capsula 1, sciogliendo la dose 2 con un predeterminato volume di liquido solvente, nel caso specifico acqua calda in pressione, alimentata da un gruppo pompante di una macchina automatica dispensatrice ed introdotto nel corpo contenitore 3 per mezzo di un tubo erogatore 5. All'interno del corpo contenitore 3 è definita una cavità interna, indicata con il riferimento 8, che è chiusa in corrispondenza della apertura 4 con una lamina 9 di materiale perforabile, normalmente Alluminio, ma che potrebbe anche essere una lamina di materiale polimerico o cartaceo.
In questa cavità interna 8 è posizionato un primo diaframma elastico 10 che centralmente forma una sede concava 11 che si prolunga verso l'interno della cavità interna 8 e che ha la estremità rivolta verso il fondo 6 chiusa.
Il primo diaframma elastico 10 presenta una superficie anulare che circonda la sede concava 11 che è attraversata da una pluralità di fori 12 che mettono in comunicazione una camera di soluzione 13, che è definita tra il primo diaframma elastico 10 e la parete di fondo 6 e nella quale è posta la dose 2, con una contigua camera 14 di distribuzione del liquido solvente che è<1>definita tra il primo diaframma elastico 10 e la lamina 9 quando questa chiude la apertura 4.
Il primo diaframma elastico 10 appoggia con il proprio bordo esterno 15 su un profilo di appoggio 16 che è ricavato perimetralmente nella apertura 4 e che lo mantiene in posizione corretta, cioè centrato all'interno della camera di soluzione 13, ed è predisposto per potersi flettere in direzione assiale verso il fondo 6.
Nella camera di soluzione 13 è sistemato anche un secondo diaframma 17 permeabile, che è posto tra il primo diaframma 10 ed il fondo 6 e che può essere anch'esso flessibile in direzione assiale: gli assi centrali del primo diaframma 10 e del secondo diaframma 17 sono sostanzialmente comuni ad entrambi e coincidono tra loro.
Come è visibile ancora nelle Figure da 1 a 4, il secondo diaframma 17 definisce tra se ed il fondo 6 una ulteriore camera 21 di raccolta delle bevande solute, prima che queste vengano espulse all'esterno ed inoltre forma un collo 18 che è centrato e che si prolunga verso la sede concava 11.
Il collo 18 ha diametro leggermente superiore al diametro esterno della sede 11 ed è predisposto per ricevere quest'ultima al proprio interno quando il primo diaframma 10 si flette verso il fondo 6.
La sede concava 11 forma, sulla propria parete esterna, un collare 19 in rilievo verso l'esterno che è destinato ad appoggiarsi sulla imboccatura del collo 18, in modo tale da trasmettere una flessione assiale del primo diaframma 10 al secondo diaframma 17.
Quest'ultimo, in una prima versione della capsula 1, forma, da parte opposta al collo 18, un perforatore 20 che è destinato a perforare il fondo 6 quando il secondo diaframma 17 si flette verso il fondo 6, spinto a sua volta dalla flessione del primo diaframma 10.
Questo perforatore 20, che in questa versione della capsula 1 è ottenuto in un solo pezzo con il secondo diaframma 17, comprende, come è visibile sia nelle Figure 1 e 2, sia nella Figura 8 in scala ingrandita, un corpo 23 sostanzialmente cilindrico che presenta assialmente una cavità 22 all'interno della quale è disposto, oppure ricavato, un secondo elemento a tubo 24 coassiale con il corpo 23 e che ha diametro inferiore rispetto a questo, in modo tale da definire tra loro una camera anulare 25.
Il secondo elemento a tubo 24 è collegato con una estremità interna al corpo 23 per mezzo di un labbro anulare 26 in modo da essere, come detto, un unico pezzo con questo ed ha una cavità assiale 27 che ha una estremità rivolta all'esterno aperta mentre la estremità opposta sfocia in una piccola camera 28 ricavata in una zona di attacco del perforatore 20 al collo 18.
La piccola camera 28 presenta una serie di aperture 29 che sfociano nella ulteriore camera di raccolta 21 e che mettono in comunicazione quest'ultima con l'esterno quando il secondo diaframma 17 è flesso verso il fondo 6 e l'elemento perforatore 20 lo ha perforato, come visibile nella Figura 2.
Il bordo 30 della estremità rivolta all'esterno del perforatore 20 è affilato e presenta un andamento obliquo per creare una sorta di punta sbieca che favorisce la perforazione del fondo 6.
Nella parete perimetrale dell'elemento a tubo 24 è anche ricavata una luce 31 che mette in comunicazione tra loro la cavità assiale 27 dell'elemento a tubo 24 con la camera anulare 25.
Anche il secondo diaframma 17 presenta una superficie nella quale sono ricavate aperture di passaggio 32 per permettere alle bevande solute nella camera di soluzione 13 di passare nella camera di raccolta 21. Come si può vedere dalla Figura 2, il tubo rigido 5, che è parte di una macchina per erogare bevande solubili e che ha la duplice funzione di perforare la lamina 9 e di erogare acqua calda in pressione, è dotato di fori di espulsione 33 che sono ricavati nella parete laterale del tubo rigido 5, ad una prestabilita distanza dalla estremità perforante, indicata con 134 e chiusa; con la espressione prestabilita distanza si intende una distanza che permette all'acqua in pressione di essere erogata all'interno della camera di soluzione 13: pertanto, quando il tubo rigido 5 è penetrato completamente all'interno della sede concava 11, i fori di espulsione 33 si trovano oltre la lamina 9 perforata, come visibile ancora nella Figura 2.
Quando il secondo diaframma 17 è flesso completamente, si appoggia sul fondo 6; si fa notare che il bordo esterno del secondo diaframma 17 è conformato secondo un profilo convesso 34 che si accoppia con un contro-profilo concavo 35 ricavato nel corpo contenitore 3 dove la parete laterale di questo, indicata con 36, si raccorda con il fondo 6. Va anche segnalato che sul secondo elemento a diaframma 17 è sistemabile un filtro 37 per filtrare le bevande solute che passano verso la camera di raccolta 21, in modo tale che in questa non giungano particelle non solute di bevande.
In una seconda versione della capsula 1, illustrata nelle Figure 5, 6, 7 si nota che il primo diaframma 10 è ancora dotato del collare in rilievo 19 ricavato all'esterno della sede concava 11 che è a contatto con 1 collo 18, mentre il secondo diaframma, indicato con 117, forma una sede centrale 38, che può essere cilindrica oppure leggermente conica, nella quale è accolto in modo scorrevole assialmente il perforatore, indicato in questo caso con 120, il quale, nel caso che la sede centrale 38 sia leggermente conica, si impegna con questa durante lo scorrimento .
In altre parole, la sede concava 11 si appoggia ancora direttamente sul collo 18, ma in questo caso il primo diaframma 10 non si flette verso il fondo 6. Il tubo di erogazione 5, attraversando la sede concava 11 spinge direttamente il perforatore 120 verso il fondo 6 in modo da perforarlo, come visibile in Figura 6.
In questa seconda versione della capsula 1, anche il secondo diaframma 117 può non essere flessibile; tuttavia presenta come nella versione precedente, una molteplicità di aperture 132 che lo attraversano per permettere alle bevande solute di passare dalla camera di soluzione 13 alla camera di raccolta 21, per poi essere espulse verso l'esterno attraverso una serie di aperture 129, che sono ricavate trasversalmente nel perforatore 120, ed una cavità assiale 127 di questo, il quale, pertanto, ha struttura sostanzialmente uguale a quella del perforatore 20 precedentemente descritto, ma non è realizzato in un solo pezzo con il secondo diaframma 117, ma è guidato scorrevole all'interno del collo 18 .
Anche in questa seconda versione della capsula 1 è previsto l'impiego di un filtro 37 appoggiato sulla superficie del secondo diaframma 117, per impedire il passaggio di particelle insolute di bevande nella camera di raccolta 21.
Con riferimento alle Figure 9, 10, 11 si osserva una terza versione possibile della capsula 1 che, comunque mantiene sostanzialmente le stesse caratteristiche generali della prima versione.
Si nota pertanto che, anche in questa terza versione, la capsula 1 comprende un corpo contenitore, indicato con 303, il quale sagoma in fondo 306 ed un contrapposta apertura 304, chiudibile a tenuta con una lamina 309 applicata sul bordo perimetrale della apertura 304 e perforabile con un tubo erogatore 5 rigido o semi-rigido in dotazione ad una macchina erogatrice di bevande solubili.
All'interno del corpo contenitore 303 è definita una camera di soluzione 313 in cui viene caricata una dose 302 di una bevanda solubile in polvere.
All'interno di questa camera di soluzione 313 è sistemato ancora un primo diaframma 310 flessibile secondo un asse centrale "A" perpendicolare alla superficie di questo e di simmetria, il quale ha il bordo perimetrale 315 che appoggia contro le facce interne 316 di pareti perimetrali 336, che formano il corpo contenitore 303.
Contigua alla camera di soluzione 313 è prevista una camera di distribuzione 314 che è definita tra il primo diaframma 310 e la lamina 309.
Come si può osservare nella Figura 7 il primo diaframma 310 forma centralmente una sede concava 311 che è rivolta verso la apertura 304 e che è destinata a ricevere al proprio interno la estremità 134 del tubo erogatore 5 in una fase di erogazione ed inoltre presenta una serie di aperture 332 che attraversano il corpo del primo diaframma 310, per mettere in comunicazione la camera di distribuzione 314 con la adiacente camera di miscelazione 313.
Ciascuna apertura 312 presenta, dalla parte rivolta verso la camera di miscelazione 313, un rispettivo prolungamento 350 che è destinato a penetrare nella dose 302 di bevanda in polvere e che è assialmente percorso da un condotto 351 aperto.
Il primo diaframma 310 forma in corrispondenza della sede concava 311, ma rivolto da parte opposta, un elemento femmina 352 che si prolunga verso l'interno della camera di miscelazione 313 e che è dotato assialmente di una cavità 353 che ha fondo cieco.
La cavità 353 è destinata a ricevere al proprio interno un corrispondente elemento maschio 354 che si protende verso di questa da un secondo diaframma 317 che è sistemato all'interno della camera di miscelazione, precisamente tra il primo diaframma 310 ed il fondo 306 di questa.
Questo secondo diaframma 317 è anch'esso flessibile secondo l'asse "A" che è sostanzialmente coincidente con quello del primo diaframma 310 e presenta un corpo attraversato da una serie di aperture passanti 332, in modo tale da mettere in comunicazione la camera di miscelazione 313 con una camera di raccolta 321 definita tra il secondo diaframma 317 ed il fondo 306.
Il secondo diaframma 317 forma, da parte opposta all'elemento maschio 354 ed in un solo pezzo, un perforatore 320 che è sostanzialmente identico a quello della prima versione della capsula 1 descritta in precedenza e che pertanto presenta una cavità assiale 327 che è ricavata in un elemento a tubo 324 che si prolunga all'interno di una cavità 325 ricavata assialmente nel perforatore 320.
La cavità assiale 327 è collegata alla camera di raccolta 321 per mezzo di aperture 329 ricavate trasversalmente nel perforatore 320 il quale presenta il bordo inferiore 330 affilato ed obliquo per formare una sorta di punta in grado di perforare la lamina 309.
Anche in questo caso, la cavità assiale 327 è posta in comunicazione con la cavità 325 per mezzo di una luce 331 ricavata trasversalmente nell'elemento a tubo 324.
Sulle aperture 332 è disposto, anche in questa terza versione della capsula 1, un filtro 337 per filtrare le bevande solute nella camera di miscelazione 313 ed evitare che particelle insolute della dose 302 raggiungano la camera di raccolta 321.
Le estremità perimetrali del secondo diaframma 317 sono sagomate in modo tale da accoppiarsi a tenuta con un contro-profilo concavo 335 ricavato nel corpo contenitore 320, nella zona di raccordo tra le pareti laterali 336 ed il fondo 306.
Con riferimento alle Figure 12, 13, 14 si osserva una quarta versione della capsula 1.
In questa quarta versione è previsto ancora un corpo contenitore 403 che comprende una parete laterale 436 ed un fondo 406 a cui questa è raccordata.
La parete 436 definisce, da parte opposta al fondo 406, una apertura 404 per la introduzione di una dose 402 di una bevanda in polvere la quale è contenuta in una camera di miscelazione 413 definita all'interno del corpo contenitore 403.
Anche in questa quarta versione della capsula 1, la apertura 404 è chiudibile con una lamina 409 che perforabile con una estremità di un tubo erogatore 405 che è montato su una macchina erogatrice di bevande solubili di tipo noto ed in grado di spostarsi tra una posizione di riposo distante dalla capsula 1 ad una posizione di erogazione di acqua calda in pressione in cui dopo aver perforato la lamina 409, penetra nella capsula 1 ed eroga l'acqua calda in pressione necessaria per la soluzione della dose 402 della bevanda in polvere.
In questa quarta versione della capsula 1, il corpo contenitore 403 forma una sede concava 411 che è ricavata eccentricamente rispetto alla camera di miscelazione 413 e che destinata, come nelle versioni precedentemente descritte, a ricevere al proprio interno la estremità perforante del tubo di erogazione 405, dopo che questo ha perforato la lamina 409.
Tra questa e la sede concava 411 resta definito un passaggio 414 attraverso il quale l'acqua erogata raggiunge l'interno della camera di miscelazione 413 la quale ha andamento anulare.
La lamina 409 che, in questo caso è preformata, presenta una porzione 410 che è piegata per formare un'ansa che si prolunga all'interno della camera di miscelazione 413, in modo tale da formare all'interno di questa con la parete 436 un percorso obbligato per l'acqua erogata, che si sviluppa penetrando all'interno della dose 402.
La parete 436 del corpo contenitore 403 forma, a sua volta, una porzione 453 che è sollevata dal fondo 406 e che sagoma, come detto, l'andamento anulare della camera di miscelazione 413,
Questa porzione 453 si prolunga verso la lamina 409 per un tratto predeterminato in modo tale da formare, con questa, un ulteriore passaggio 432 per la bevanda soluta che viene inviata in una camera di raccolta 421 definita centralmente concentrica alla camera dì miscelazione 413.
All'interno della camera di raccolta 421 è sistemato, in modo scorrevole e guidato, un perforatore 420 che assialmente è dotato di un condotto 427 che è aperto ad entrambe le estremità.
Questo perforatore 420 è destinato a perforare il fondo 406 con una estremità 430 rivolta verso questo erogando una bevanda soluta attraverso il condotto 427 .
In questa quarta versione della capsula 1, il fondo 406 può prevedere, come visibile nelle Figure 15 e 16, una apertura 407 già definita e mantenuta normalmente chiusa con una ulteriore lamina perforabile 460 applicata in modo aderente sulla faccia esterna del fondo 406.
E' da notare che tra la camera di miscelazione 413 e la camera di raccolta 421 resta definita una zona concava anulare 463 destinata a ricevere al proprio interno un collare di appoggio indicato con 464 nella Figura 16 ed in dotazione alla sede di alloggiamento della capsula 1 di una macchina erogatrice di bevande solubili .
Sulla estremità 431 del perforatore 420 opposta alla estremità 430, è collocato un filtro 437 per filtrare le bevande solute ed evitare che particelle insolute di una dose 402 passino nel condotto 427.
Con riferimento alle Figure 18, 19, 20, si osserva una quinta versione della capsula 1.
Secondo questa quinta versione illustrata nelle Figure 15, 16, 17, la capsula 1 presta un corpo 503 contenitore che comprende una parete esterna 536, un fondo 506 ed una apertura 504, definita da parte opposta al fondo 506, per la introduzione di una dose 502 di una bevanda in polvere, la quale è contenuta in una camera di soluzione 513 a sua vola definita all'interno del corpo contenitore 503.
La apertura 504 è chiudibile a tenuta con una lamina perforabile 509, realizzata, ad esempio, in Alluminio, la quale è fissata in modo aderente ad un contorno della apertura 504, ad esempio per mezzo di un materiale collante.
Inoltre, la apertura 504 forma un profilo di appoggio interno 516 sul quale appoggia un bordo esterno 515 di un primo diaframma 510, mantenuto in posizione centrata all'intero della camera di soluzione 513. Tra la lamina 509 ed il primo diaframma 510 è definita una camera di distribuzione 514 contigua alla camera di soluzione 513 e posta in comunicazione con questa per mezzo di una pluralità di fori 512 ricavati nel diaframma 510.
Quest'ultimo forma, centralmente, una sede concava 511 nella quale è destinato ad essere ricevuto una estremità 530 di un tubo erogatore 505 in dotazione ad una macchina erogatrice di bevande solubili e predisposto per erogare acqua calda in pressione dopo aver perforato la lamina 509 ed essere penetrato all'interno della sede concava 511.
Come si vede nelle Figure 18 e 19, la camera di soluzione è anulare e centralmente il fondo 506 presenta una porzione 553 sollevata e che si sviluppa all'interno della camera di soluzione 513, fungendo da appoggio centrale per la sede concava 511 del primo diaframma 510.
Il fondo 506 del corpo contenitore 503 è sagomato in modo da formare un bordo di appoggio 535 per un secondo diaframma 517 anulare che forma, con il fondo 506, una camera di raccolta 521, all'interno della quale viene raccolta una bevanda soluta prima della erogazione .
Il secondo diaframma 517 è attraversato da una pluralità di fori (non visibili) i quali mettono in comunicazione tra loro la camera di soluzione 513 con la camera di raccolta 521.
All'interno dì quest'ultima sono disposti dei setti 533 e 534, come visibile nella Figura 20, destinati a creare un labirinto nel quale una bevanda soluta deve passare forzatamente prima di essere erogata all'esterno, in modo tale da migliorare, con questo passaggio nel labirinto, la miscelazione della bevanda soluta.
La forma e le dimensioni dei setti 533 e 534 possono essere qualsiasi e definite dalle specifiche esigenze .
Il fondo 506 presenta una apertura 507 già definita e proteggibìle con la applicazione su una faccia esterna del fondo 506 di una ulteriore lamina 560 adesiva la quale forma un manicotto flessibile 561 assialmente cavo e normalmente ripiegato verso la faccia esterna del fondo 506, in modo da chiudere a tenuta l'apertura 507 quando non deve essere erogata una bevanda soluta.
Con riferimento alle Figure 18, 19, 20, 21, è illustrata una sesta versione della capsula 1.
Secondo questa sesta versione, è previsto un corpo contenitore 603 che comprende un fondo 606 ed una parete laterale 636.
Da parte opposta al fondo 606 è ancora prevista una apertura 604 attraverso la quale è possibile riempire la capsula 1 con una dose di una bevanda in polvere. Le pareti 636 ed il fondo 606 definiscono una camera di soluzione 613 nella quale avviene lo scioglimento della dose di bevanda solubile per mezzo di acqua calda in pressione erogata da un tubo erogatore 605 in dotazione ad una macchina erogatrice di bevande solubili.
La apertura 604 è chiusa a tenuta con un coperchio 609 presagomato e sottile, il quale forma centralmente una sede 611 sostanzialmente cilindrica ed assialmente cava che si prolunga verso il fondo 606 e che è chiusa da una seconda lamina 661 adesiva e perforabile.
All'interno della sede 611 è sistemato in modo scorrevole assialmente un perforatore 620 che presenta un canale 627 centrale che ha una estremità chiusa 621 rivolta verso il coperchio 609 ed una estremità contrapposta 622 aperta, ma protetta con la lamina 661.
In prossimità della estremità chiusa 621, sono ricavate luci trasversali 623 di passaggio ed altre luci 624 sono ricavate nella parte che delimita la sede 611, per permettere il passaggio di una bevanda soluta dalla camera di soluzione 613 al canale centrale 627, attraverso una serie di fori passanti 632 ricavati nella sede 611.
Il coperchio 609 sagoma una serie dì pareti 670 che sono rivolte e si prolungano all'interno della camera di soluzione 613 fino a raggiungere il fondo 606, il quale forma delle gole di ritenzione 671 destinate a ricevere in incastro le estremità delle pareti 670 ed a trattenerle fissate al fondo 606.
Queste pareti 670, come visibile in dettaglio nella Figura 21, definiscono un percorso ad elica che l'acqua in pressione, dopo essere stata erogata dal tubo erogatore 605, deve compiere in modo obbligato prima di raggiungere il canale centrale 627, attraverso le luci trasversali 623.
Le pareti 670 sono pertanto affondate nella dose di una bevanda in polvere e costringono l'acqua calda in pressione erogata a raggiungere tutti i punti della dose, migliorando la miscelazione con questa.
In questa sesta versione della capsula 1, l'ingresso 637 per il tubo erogatore di acqua calda in pressione è ricavato eccentricamente nel coperchio 609,mentre un elemento 671 solidalmente collegato con il tubo erogatore 605 e, pertanto, mobile con questo, penetra nella sede 611 spìngendo il perforatore 620 verso il fondo 606, fino a perforare la seconda lamina adesiva 661.
Secondo una settima versione della capsula 1 illustrata nelle Figure 22, 23, 24, si nota che questa comprende ancora un corpo contenitore 703 che è formato da un fondo 706 ed una parete laterale 736 che definisce, al proprio interno, una cavità interna 708 in cui è ricavata una camera di soluzione 713.
La cavità interna 708 definisce una apertura 704 opposta al fondo 706 che permette di introdurre una dose di bevanda solubile in polvere nella camera di soluzione 713.
Il corpo contenitore 703 sagoma anche un ingresso 737 a vaschetta 714, disposto eccentricamente rispetto alla camera di soluzione 713, ma collegato con questa attraverso un passaggio 732.
L'ingresso 737 è destinato a ricevere al proprio interno la estremità di un tubo erogatore 705 che è in normale dotazione di una macchina erogatrice di bevande solubili e che, come già detto in precedenza, è mobile tra una posizione di riposo ed una posizione di erogazione nella quale si introduce nell'ingresso 737.
La apertura 704 e l'ingresso 737 sono entrambi chiudibili con un coperchio sagomato e sottile 709, che è realizzato in materiale perforabile, in modo tale da consentire al tubo erogatore 705 di attraversarlo per raggiungere l'ingresso a vaschetta 714.
Il coperchio 709, in dettaglio, sagoma centralmente una sede cava 711 ed una porzione anulare piegata 710 che si prolunga all'interno della camera di soluzione 713, penetrando nella dose di bevanda solubile in polvere e formando con la parete 736 un percorso obbligato per l'acqua calda in pressione erogata dal tubo erogatore 705, in modo tale che questa raggiunga tutte le zona della dose, rendendo sostanzialmente completa la soluzione di questa.
Come si può vedere nelle Figure 24 e 25, il fondo 706 presenta una porzione 753 che sì protende centrata verso l'interno della camera di soluzione 713, in corrispondenza della sede cava 711.
Quest'ultima è predisposta per ricevere al proprio interno un membro spintore 770 che è collegato con il tubo erogatore 705 che è mobile con questo, come indicato schematicamente con la barra di collegamento 771.
Questo membro spintore 770 è destinato a premere sul fondo cieco della sede concava 711, indicato con 772, facendo flettere il coperchio 709 in direzione del fondo 706 quando il tubo erogatore 705 penetra nella vaschetta 714.
Ancora con riferimento alle Figure 24 e 25, si nota che la porzione 753 definisce al proprio interno una sede 754 sostanzialmente cilindrica che è centrata nella camera di soluzione 713 e che presenta una imboccatura 755 ed un contrapposto fondello 756 nel quale definita una apertura 757, normalmente chiusa con una lamina 758 di materiale perforabile.
Sulla imboccatura 755 è disposto un filtro 759 che ha una porosità predeterminata per evitare che particelle insolute di una dose di una bevanda possano essere erogate all'esterno.
Nella sede 754 è sistemato scorrevole un perforatore 720 che presenta una estremità rivolta verso il filtro 759 ed una contrapposta estremità rivolta verso la apertura 757 e destinata a perforare la lamina 758 quando, in una condizione di erogazione di una bevanda soluta, il perforatore 720 viene spinto dal fondo cieco 772 della sede cava 711, a sua volta spinta dal membro spintore 770.
Il perforatore 720 presenta assialmente un canale di passaggio 721 che, quando la lamina 758 è perforata, mette in comunicazione la camera di soluzione 713 con l'esterno, attraverso il filtro 759 che protegge l'ingresso della sede cava 711.
Il funzionamento della capsula 1 viene descritto di seguito, facendo riferimento di volta in volta a tutte le versioni attuative precedentemente descritte .
Secondo la prima versione della capsula 1 per contenere dosi di bevande solubili, la capsula 1 viene posizionata all'interno di una sede appositamente prevista in una convenzionale macchina erogatrice di bevande solubili, la quale è dotata di un tubo rigido 5 per la erogazione di acqua calda in pressione che è spostabile tra una posizione di riposo allontanato dalla sede, ad una di erogazione avvicinata alla sede, come verrà indicato di seguito. La capsula 1 è preparata inserendo all'interno di essa, precisamente all'interno della cavità interna 8 attraverso la apertura 4, una dose di una bevanda solubile in polvere, nel caso specifico, a titolo di esempio, caffè, ma che potrebbe essere una qualsiasi altra sostanza solubile, come, ad esempio, thè, camomilla, tisane.
La apertura 4 viene poi sigillata con una lamina 9, preferibilmente di alluminio e perforabile con il tubo rigido 5.
Quando la capsula 1 è posta da un consumatore nella sede della macchina erogatrice e questa viene attivata per avere la erogazione di caffè, il tubo rigido 5, che normalmente giace nella posizione allontanata, si sposta in direzione della capsula 1 perforando la lamina 9 ed iniziando la erogazione di acqua calda in pressione che, in questo caso è il liquido solvente.
L'acqua erogata si spande sul primo diaframma elastico 10, tra questo e la parte residua della lamina 9, cioè nella camera di distribuzione 14, e penetra nella camera di soluzione 13 attraverso i fori 12 i quali sono distribuiti in modo tale che l'acqua possa raggiungere tutte le zone della camera di soluzione 13 e sciogliere, quindi, in modo completo tutta la dose di bevanda in polvere contenuta in questa.
Mentre prosegue la erogazione di acqua calda in pressione, il tubo rigido 5 continua lo spostamento verso il fondo 6 della capsula 1, guidato nella sede concava 11 ed appoggiandosi sul fondo di questa.
Il caffè soluto si raccoglie progressivamente nella camera di raccolta 21, passando attraverso le aperture di passaggio 32.
Il tubo rigido 5 continua il suo spostamento facendo deformare elasticamente il primo diaframma 10 in direzione del fondo 6: in questo modo, il primo diaframma 10 comprime progressivamente la dose di caffè contenuta all'interno della camera di soluzione 13.
Poiché il primo diaframma 10 è posto a contatto con il secondo diaframma 17 mediante il collare 19 che è appoggiato sul collo 18 ricavato in questo, anche il secondo diaframma si flette in direzione del fondo 6 della capsula 1.
Lo spostamento del secondo diaframma 17 causa la perforazione del fondo 6, come visibile nella Figura 2, da parte del perforatore 20 che, in questa prima versione della capsula 1, è ricavato in un solo pezzo con il secondo diaframma 17.
Lo spostamento del perforatore 20 verso l'esterno della capsula 1 porta la serie di aperture 29 ricavate in questo a spostarsi verso il fondo 6, consentendo il passaggio del caffè soluto verso l'esterno, mettendo in comunicazione la camera di raccolta 21 con l'esterno attraverso la cavità assiale 27 ricavata nel perforatore 20 e, quindi, consentendo la erogazione verso il consumatore.
Durante il passaggio del caffè soluto nella cavità assiale 27, un quantità di aria viene risucchiata dall'esterno attraverso la cavità 22 che circonda la cavità assiale 27 e la luce 31 e viene miscelata con il caffè soluto in fase di erogazione.
In questo modo, il caffè soluto viene arricchito di aria durante la erogazione e forma una piacevole crema sulla superficie del caffè erogato che si deposita in un contenitore sottostante il bordo 30 dell'erogatore 20.
Il filtro 37 sistemato sulla superficie del primo diaframma 10 protegge i fori 12 da passaggio di particelle insolute di caffè, evitando che queste si depositino prima nella camera di raccolta 21 e poi che vengano erogate verso l'esterno, cadendo nel contenitore dal quale il consumatore beve.
Il bordo esterno del secondo diaframma 17 è dotato di un profilo 34 sagomato in modo tale da accoppiarsi a tenuta con il contro-profilo 35 del corpo contenitore 3 della capsula 1, con il quale la parete laterale 36 di questo si raccorda con il fondo 6, in modo da impedire anche in questa zona infiltrazioni di particelle insolute tra la camera di soluzione 13 e la camera di raccolta 21.
La luce di uscita 7 può essere formata come una apertura ricavata nel fondo 6 e successivamente chiusa con una ulteriore lamina perforabile, oppure può essere ricavata nel fondo 6 come un contorno prefratturabile ricavato in quest'ultimo.
Secondo la seconda versione della capsula 1 per contenere dosi di bevande solubili illustrata nelle Figure 5, 6, 7, si nota che il perforatore 120 non è più ricavato in un solo pezzo con il secondo diaframma 117, ma è separato da questo e sistemato in modo scorrevole, guidato in una sede centrale 38, cilindrica oppure leggermente conica che si stringe verso il fondo 6, ricavata in quest'ultimo e spinto dal fondo della sede cava 11 quando il tubo di erogazione 5 penetra in questa spingendola verso il fondo 106 mentre eroga acqua calda in pressione.
Anche in questa seconda versione della capsula 1, l'acqua calda erogata viene dapprima raccolta nella camera di distribuzione 14, dalla quale passa nella camera di soluzione 13 attraverso i fori 12 ricavati nel primo diaframma 10, che si appoggia con il proprio bordo esterno 15 perimetrale sul profilo di appoggio 16 del corpo contenitore 3.
Tuttavia, nella pratica, il funzionamento di questa seconda versione della capsula 1 è sostanzialmente simile a quello della precedente prima versione.
L'acqua calda erogata dal tubo erogatore 5 dopo che questo ha perforato la lamina 9, scioglie la dose 2 di caffè contenuta all' interno della camera di soluzione 13.
Il caffè soluto passa progressivamente nella camera di raccolta 21 attraverso la molteplicità di aperture 132 ricavate nel secondo diaframma 117 e protette da un filtro 37 che impedisce il passaggio nella camera di raccolta 21 di eventuali particelle di caffè insolute.
In questa seconda versione della capsula 1, il tubo erogatore 5 preme direttamente sul perforatore 120 il quale, spinto in direzione del fondo 6, lo perfora scivolando verso l'esterno.
Contemporaneamente, lo spostamento del perforatore 120 mettendo in comunicazione la camera di raccolta 21 con l'esterno, consentendo la erogazione del caffè soluto attraverso la serie di aperture 129 e la cavità assiale 127.
In questa seconda versione non è prevista la flessione del primo diaframma 10 e del secondo diaframma 117, il quale appoggia anche in questo caso con il profilo convesso 34 del bordo esterno sul contro-profilo concavo 35 ricavato nel corpo contenitore 3 nel punto di raccordo tra il fondo 6 e la parete laterale 36.
Nella terza versione della capsula 1 illustrata nelle Figure 9, 10, 11, il tubo erogatore 5 perfora come nelle versioni precedentemente descritte la lamina 309 e penetra all'interno della sede concava 311 spingendo progressivamente sul fondo di questa e, contemporaneamente, erogando acqua calda in pressione.
Questa acqua calda si raccoglie dapprima nella camera di distribuzione 314 e, attraverso la serie di aperture 332 ricavate nel primo diaframma 310, che anche in questo caso, è flessibile e comprime , quindi, il caffè nella camera di soluzione 313, si spande all'interno dì questa, sciogliendo la dose 2 di caffè contenuta.
La miscelazione dell'acqua con il caffè è favorita, in questa terza versione della capsula 1, dalla penetrazione nella dose 2, dei prolungamenti 350 che si protendono da ciascuna apertura passante 332 che convogliano l'acqua per mezzo dei rispettivi condotti aperti 351.
Anche in questa terza versione della capsula 1 il primo diaframma 310 si flette sotto la spinta del tubo erogatore 5 e preme sul secondo diaframma 317 facendo flettere ance questo verso il fondo 306 del corpo contenitore 302.
La spinta del tubo erogatore 5 viene trasmessa al secondo diaframma 317 dall'elemento femmina 352 che è innestato sull'elemento maschio 354 che si prolunga dal secondo diaframma 17 verso questo, accomodato nella sua cavità assiale cieca 353.
Anche in questa terza versione, il perforatore 320 è ottenuto in un solo pezzo con il secondo diaframma 317 e per questa ragione, quando questo si flette verso il fondo 306, questo viene perforato dal perforatore 320 che mette in comunicazione la camera di raccolta 320 con l'esterno, attraverso delle aperture 329 e della cavità assiale 327.
Anche in questo caso, durante il passaggio del caffè soluto nella cavità assiale 327 verso l'esterno, attraverso la luce 331 e la cavità 335 viene aspirata aria che si miscela con il caffè durante la erogazione e che genera un piacevole strato di crema all'interno del contenitore in cui viene raccolto per essere consumato.
Il passaggio del caffè soluto tra la camera di soluzione 313 e la camera di raccolta 321 avviene attraverso le aperture 332 ricavate nel secondo diaframma 317 protette dal filtro 337.
Nella quarta versione della capsula 1 il tubo perforatore 5 perfora la lamina 409 che in questo caso è sagomata e non completamente piana, che chiude il corpo contenitore 403 e che può essere formata come un sottile coperchio perforabile realizzato con uno stampaggio di un foglio laminare di un materiale plastico per alimenti.
Il tubo erogatore 5 penetra all'interno della sede concava 411 che, in questa versione della capsula 1, è ricavata eccentricamente rispetto alla camera di soluzione 413 ed eroga acqua in pressione che segue il percorso indicato dalle frecce "F", costretta dalla porzione ad ansa 410 che penetra all'interno della dose 2 di caffè contenta nella camera di soluzione 413.
Il percorso è volutamente sinuoso ed è formato anche dalla porzione 453 sollevata rispetto al fondo 406; in questo modo, l'acqua calda in pressione si distribuisce in modo sostanzialmente uniforme all'interno della camera di soluzione 413 che, in questa quarta versione della capsula 1, ha forma complessivamente anulare.
Centralmente, la porzione sollevata 453 definisce la camera di raccolta 421 nella quale scorre il perforatore 420 che è assialmente percorso dal condotto 427 il cui ingresso , come si può vedere nella Figura 15 oppure 16, è protetto da un filtro 437 che ha porosità predeterminata in modo tale da creare una differenza di pressione tra la camera di soluzione 413 e la camera di raccolta 421 che aumenta con l'aumentare dell'acqua erogata all'interno della camera di soluzione 413.
Quando questa differenza di pressione raggiunge un valore prestabilito, la forza che spinge sul filtro 437 fa spostare il perforatore 420 in direzione del fondo 406 fino a perforarlo, mettendo in comunicazione la camera di raccolta 421 con l'esterno e consentendo al erogazione di caffè soluto.
E' possibile che nella zona concava 463 definita dalla porzione 453 sollevata si accomodi un collare 464 di appoggio appositamente previsto nella macchina erogatrice automatica per sostenere in posizione corretta la capsula 1 durante la perforazione della lamina 409 e la erogazione di caffè.
Con riferimento alla quinta versione della capsula 1 illustrata nelle Figure 18, 19, 20, si nota che il tubo erogatore 505 perfora la lamina 509, penetrando nella sede concava 511 definita nel primo diaframma 510 ed erogando acqua calda in pressione.
Questa acqua calda erogata si raccoglie nella camera di distribuzione 514 e da questa viene distribuita nella camera di soluzione 513 attraverso la pluralità di fori 512 ricavati nel primo diaframma 510.
La camera di soluzione 513 che ha forma anulare ed il fondo 506 presenta centralmente una porzione sollevata 553 che funge anche da elemento di battuta ed arresto del tubo erogatore 520.
Il caffè soluto viene raccolto nella camera di raccolta 521 dopo che è passato attraverso la pluralità di fori ricavati nel secondo diaframma 517 e viene costretto a compiere un percorso tortuoso tra gli interstizi definiti tra i setti 533 e 534: questo percorso migliora la miscelazione tra acqua e la dose di caffè.
Quando la pressione all'interno del corpo contenitore 503 raggiunge un valore predeterminato, il manicotto flessibile 561 della lamina 560 si distacca da questa e si flette verso 1'sterno, aprendo la apertura 507 e mettendo in comunicazione la camera di raccolta 521 con l'esterno e consentendo la erogazione di caffè soluto attraverso manicotto flessibile 561 che, per questa ragione, è assialmente cavo.
Nella sesta versione della capsula 1 illustrata nelle Figure 21, 22, 23, il tubo erogatore 605 perfora il coperchio 609 in una zona eccentrica dove è previsto l'ingresso 637, conformato a vaschetta 614, ed eroga acqua calda in pressione che dall'ingresso 637 si diffonde nella camera di soluzione 613, sciogliendo la dose di caffè in polvere contenuta in questa.
Il percorso dell'acqua erogata è a spirale ed è definito dalle pareti 679 affondate nella dose di caffè e trattenute sulla parte interna del fondo 606 dalle gole 671.
In questo modo, l'acqua calda in pressione erogata raggiunge tutte le zone della dose di caffè in polvere, rendendo uniforme la miscelazione con questo .
Il caffè soluto passa all'interno della sede 611 attraverso la serie di ulteriori luci 624, previa filtrazione attraverso il filtro 632, e l'elemento 671 preme sul perforatore 620 spingendo verso il fondo 606 fino a perforare la seconda lamina 661 che chiude ermeticamente la sede 611 e mettendo il comunicazione con l'esterno il canale centrale 627. In questo canale centrale 627 giunge il caffè soluto proveniente dalla camera di soluzione 613 quando, a causa dello spostamento del perforatore 620 oltre il fondo 606, le luci 623 ricavate nel perforatore 620 si allineano alle ulteriori luci 624 ricavate nella sede 611 le quali sono protette da un filtro a manicotto per impedire il··passaggio di particelle insolute di caffè.
In questa posizione del perforatore 620 il caffè viene erogato dalla camera di soluzione 613 all'esterno .
Nella settima versione della capsula 1, il coperchio 709 viene perforato da un tubo erogatore 705 il quale penetra nell'ingresso 736 disposto eccentricamente e che è mobile insieme ad un membro spintore 770 con il quale è meccanicamente collegato, ad esempio, in modo schematico, per mezzo della barra di collegamento 771.
Quest'ultimo si introduce contemporaneamente nella sede cava 711 facendo flettere il coperchio 709 verso il fondo 706 e causando lo scorrimento del perforatore 720 all'interno della sede 754 fino a perforare il fondo 796, mettendo in comunicazione il canale di passaggio 721 con l'esterno.
L'acqua calda in pressione erogata dal tubo erogatore 705 segue il percorso definito nella camera di soluzione 713 dalla porzione piegata 710 e dalla porzione 753 che si solleva dal fondo 706, sciogliendo tutta la dose di caffè contenuta nella camera di soluzione 713.
Il caffè soluto passa attraverso il filtro 759 che protegge l'ingresso della sede 754 e viene erogato all'esterno attraverso il canale di passaggio 721.
Il perforatore 720 perfora, quando viene spinto verso il fondo 706, la lamina 758 che chiude ermeticamente la apertura 757 prevista nel fondo 706.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Capsula (1) per contenere dosi (2; 302; 402; 502) di bevande solubili comprendente un corpo contenitore (3; 303; 403; 503; 603) che sagoma una cavità interna (8; 708) di contenimento di almeno una dose (2; 302; 402; 502) e che definisce: una apertura (4; 304; 404; 504; 604; 704) di introduzione in detta cavità interna (8; 708) di un liquido solvente in pressione, erogabile con mezzi erogatori (5; 405; 505; 605; 705) e chiudibile a tenuta con mezzi di chiusura (9; 309; 409; 509; 609; 709) perforabili con spostamenti assiali di detti mezzi erogatori (5; 405; 505; 605; 705); un fondo (6; 306; 406; 506; 606; 706) dotato di mezzi apribili (7; 407; 507; 661; 758) di uscita di bevande solute, caratterizzata dal fatto che comprende mezzi di apertura (20; 320; 420; 520; 620; 720) predisposti per aprire detti mezzi apribili (7; 407; 507; 661; 758) di uscita e cooperanti con detti mezzi erogatori (5; 405; 505; 605; 705).
  2. 2) Capsula secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi erogatori comprendono un tubo erogatore (5; 405; 505; 605; 705) sostanzialmente rigido, associato in modo mobile ad una macchina erogatrice tra una posizione di riposo ed una posizione di perforazione ed erogazione .
  3. 3) Capsula secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi di apertura (20; 320; 420; 520; 620; 720) sono azionabili con spinte di detti mezzi a tubo erogatore (5; 405; 505; 605; 705).
  4. 4) Capsula secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi di apertura (20; 320; 420; 520; 620; 720) sono attivabili con pressioni generate in detta cavità interna (8; 708) da erogazioni di detto liquido solvente in pressione erogate da detti mezzi erogatori (5; 405; 505; 605; 705).
  5. 5) Capsula secondo la rivendicazione 2, in cui detti mezzi di apertura (20; 320; 420; 520; 620; 720) sono sistemati in detta cavità interna (8; 708) sostanzialmente allineati a detto tubo erogatore (5; 405; 505; 605; 705) ed in modo scorrevole tra una posizione ritenuta all'interno di detta cavità interna (8; 708) ed una posizione di uscita di bevande solute, protesi all'esterno di detta cavità interna oltre detto fondo (6; 306; 406; 506; 606; 706).
  6. 6) Capsula secondo la rivendicazione 1, in detta cavità interna (8; 708) sono sistemati mezzi separatori (10; 310; 410; 510) definenti una camera di immissione (14; 314; 411; 514; 614; 714) di detto fluido in pressione ed una adiacente camera di soluzione (13; 313; 413; 513; 613; 713) di detta almeno una dose con detto liquido solvente in pressione.
  7. 7) Capsula secondo la rivendicazione 6, in cui detta camera di immissione (14; 314; 411; 514; 614; 714) è definita in una posizione eccentrica rispetto a detta camera di soluzione (13; 313; 413; 513; 613; 713).
  8. 8) Capsula secondo la rivendicazione 6, in cui detta camera di immissione (14; 314; 411; 514; 614; 714) è definita in una posizione sostanzialmente allineata in prolungamento di detta camera di soluzione (13; 313; 413; 513; 613; 713).
  9. 9) Capsula secondo la rivendicazione 6, in cui detti mezzi separatori (10; 310; 410; 510) comprendono mezzi di passaggio (12; 332; 350; 351; 414; 512; 614; 732) di detto liquido in pressione erogato tra detta camera di immissione (14; 314; 411; 514; 614; 714) e detta camera di soluzione (13; 313; 413; 513; 613; 713). 10)Capsula secondo la rivendicazione 6, m cui detti mezzi separatori comprendono un primo diaframma (10; 310; 410; 510) sistemabile in detta cavità interna (8; 708) sostanzialmente parallelo a detta apertura di introduzione (4; 304; 404; 504; 604; 704). 11)Capsula secondo la rivendicazione 2 oppure 10, in cui detto primo diaframma (10; 310; 410; 510) sagoma una sede concava (11; 311; 411; 511; 611; 711) che si prolunga verso detto fondo (6; 306; 406; 506; 606; 706) e predisposta per ricevere in appoggio interno detto tubo erogatore (5; 405; 505; 605; 705) in una posizione perforata di detti mezzi di chiusura (9; 309; 409; 509; 609; 709) e dì erogazione dì detto liquido solvente in pressione.' 12)Capsula secondo la rivendicazione 1 oppure 11, in cui detta sede concava (11; 311; 411; 511; 611; 711) si prolunga in appoggio su detti mezzi di apertura (20; 320; 420; 520; 620; 720). 13)Capsula secondo la rivendicazione 1, oppure 11 oppure 12, in cui detto primo diaframma (10; 310; 410; 510) è flessibile verso detti mezzi di apertura (20; 320; 420; 520; 620; 720) in modo tale che in una configurazione flessa, detta sede concava (11; 311; 411; 511; 611; 711) spinga detti mezzi di apertura (20; 320; 420; 520; 620; 720) per aprire detti mezzi apribili (7; 407; 507; 661; 758). 14)Capsula secondo la rivendicazione 11 oppure 13, in cui detta configurazione flessa avviene quando detto tubo erogatore (5; 405; 505; 605; 705) penetra in appoggio interno in detta sede concava (11; 311; 411; 511; 611; 711) con uno spostamento di perforazione di detti mezzi di chiusura (9; 309; 409; 509; 609; 709) e di erogazione di detto liquido solvente in pressione . 15)Capsula secondo la rivendicazione 9 oppure 10, in cui detti mezzi di passaggio comprendono una pluralità di fori passanti (12; 332; 350; 351; 414; 512; 614; 732) ricavati in detto primo diaframma (10; 310; 410; 510) e distribuiti in modo tale da distribuire detto liquido solvente in pressione in tutta detta almeno una dose. 16)Capsula secondo la rivendicazione 1 oppure 15, in cui detti fori passanti (12; 332; 350; 351; 414; 512; 614; 732) comprendono prolungamenti (350) assialmente cavi rivolti verso detta camera di soluzione (13; 313; 413; 513; 613; 713) ed inseribili in detta almeno una dose. 17)Capsula secondo la rivendicazione 1, in cui detta cavità interna (8; 708) è cilindrica. 18)Capsula secondo la rivendicazione 1, in cui detta cavità interna (8; 708) è tronco-conica con la base minore definente detto fondo (6; 306; 406; 506; 606; 706). 19)Capsula secondo una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 18, in cui detti primo diaframma (10; 310; 410; 510) è circolare e detta sede cava (8; 708) è ricavata in una posizione sostanzialmente centrata. 20)Capsula secondo la rivendicazione 1 oppure 12, in cui detti mezzi di apertura comprendono un elemento perforatore (20; 320; 420; 520; 620; 720) che definisce una estremità di perforazione rivolta verso detto fondo (6; 306; 406; 506; 606; 706) ed una contrapposta estremità di contatto con detta sede concava (11; 311; 411; 511; 611; 711). 21)Capsula secondo la rivendicazione 5 oppure 20, in cui detto elemento perforatore (20; 320; 420; 520; 620; 720) è spostabile assialmente tra detta posizione di ritenuta e detta posizione di uscita, guidato con mezzi di guida (38; 453; 611; 737). 22)Capsula secondo la rivendicazione 21, in cui detti mezzi di guida comprendono un secondo diaframma permeabile (17; 317; 517) sistemato in detta cavità interna (8; 708) e definente una apertura centrata dotata di bordi di guida (18; 38; 611; 754) di detto elemento perforatore (20; 320; 420; 520; 620; 720). 23)Capsula secondo la rivendicazione 21 oppure 22, in cui detto elemento perforatore (20; 320; 420; 520; 620; 720) e detto secondo diaframma permeabile (17; 317; 517) sono realizzati in un solo pezzo. 24)Capsula secondo la rivendicazione 23, in cui detto secondo diaframma permeabile (17; 317; 517) è flessibile verso detto fondo (6; 306; 406; 506; 606; 706). 25)Capsula secondo la rivendicazione 22, in cui detto secondo diaframma permeabile (17; 317; 517) definisce in detta camera di soluzione una terza camera di raccolta (21; 321; 421; 521; 754) di bevande solute compresa tra detto secondo diaframma e detto fondo (6; 306; 406; 506; 606; 706). 26)Capsula secondo la rivendicazione 22 oppure 25, in cui detto secondo diaframma permeabile (17; 317; 517) comprende una pluralità di fori di passaggio (32) di dette bevande solute da detta camera di soluzione (13; 313; 413; 513; 613; 713) in detta camera di raccolta (21; 321; 421; 521; 754). 27)Capsula secondo la rivendicazione 20, in cui in detto elemento perforatore (20; 320; 420; 520; 620; 720)sono ricavati: un canale di uscita (27; 127; 327; 427; 627; 721); canali di collegamento (29; 129; 329; 623) tra detto canale di uscita (27; 127; 327; 427; 627; 721) e detta camera di raccolta (21; 321; 421; 521; 754). 28)Capsula secondo la rivendicazione 27, in cui detto canale di uscita (27; 127; 327; 427; 627; 721) comprende mezzi di aspirazione di aria dall'esterno (31; 331), in modo tale da miscelare aria aspirata con dette bevande solute. 29)Capsula secondo la rivendicazione 28, in cui detti mezzi di aspirazione comprendono almeno un canale (25; 125; 325) ricavato parallelamente a detto canale di uscita (27; 127; 327; 427; 627; 721) e collegato a questo con almeno una luce di collegamento (31; 331). 30)Capsula secondo la rivendicazione 22, in cui tra detto secondo diaframma permeabile (17; 317; 517) e detta camera di soluzione (13; 313; 413; 513; 613; 713)sono interposti mezzi filtranti (37; 337; 437) predisposti per filtrare dette bevande solute durante un passaggio verso detta camera dì raccolta (21; 321; 421; 521; 754). 31)Capsula secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi apribili (7; 407; 507; 661; 758) di uscita comprendono una porzione di detto fondo (6; 306; 406; 506; 606; 706) fratturabile secondo linee di fatturazione predefinite. 32)Capsula secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi di chiusura perforabili comprendono una membrana laminare (9; 309; 409; 509; 609; 709) perforabile e fissabile a tenuta su un bordo perimetrale (16; 516) di detta apertura di immissione (4; 304; 404; 504; 604; 704). 33)Capsula secondo la rivendicazione 4, in cui in detta cavità interna (8; 708) sono sistemati mezzi deviatori (410; 453; 533; 534; 670; 710; 753) di detto liquido solvente in pressione definenti un percorso di soluzione. 34)Capsula secondo la rivendicazione 33, m cui detto percorso di soluzione comprende elementi a parete (670) introducìbilì in detta almeno una dose e prolungati verso detto fondo (606). 35)Capsula secondo la rivendicazione 34, in cui detti elementi a parete (670) definiscono un percorso a spirale. 36)Capsula secondo la rivendicazione 34, in cui detti elementi a parete (670) definiscono un percorso a serpentina. 37)Capsula secondo la rivendicazione 36, in cui detti percorso a serpentina comprende un percorso sinusoidale. 38)Capsula secondo la rivendicazione 4, in cui detti mezzi aprìbili di uscita comprendono: una apertura (507) ricavata in detto fondo (506); un segmento di tubo flessibile (561) applicato su una superficie esterna di detto fondo (506), avente una imboccatura comunicante con detta apertura (507) ed una contrapposta uscita comunicante con l'esterno. 39)Capsula secondo la rivendicazione 38, in cui detto segmento di tubo flessibile (561) è flessibile tra una configurazione di chiusura di detta apertura (507) in cui è mantenuto ripiegato ed aderente a detta superficie esterna ed una configurazione di apertura in cui è flesso con detta estremità opposta rivolta verso l'esterno. 40)Capsula secondo la rivendicazione 39, in cui detto segmento di tubo flessibile (561) sagoma, in corrispondenza di detta estremità comunicante, un collare di adesione al contorno di detta apertura (507) ricavata in detto fondo (506). 41)Capsula secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi erogatori comprendono: un tubo erogatore (605; 705) montato mobile in una macchina di erogazione di bevande solubili tra una posizione di riposo ed una posizione di erogazione introdotto<1>in detta apertura di introduzione: un membro spintore (671; 771) mobile solidalmente a detto tubo erogatore (605; 705) e cooperante con detti mezzi di apertura (20; 320; 420; 520; 620; 720) per aprire detti mezzi apribili di uscita (7; 407; 507; 661; 758). 42)Metodo per la produzione di bevande istantanee comprendente preparare una capsula (1) di contenimento caricata con una dose (2; 302; 402; 502) di una bevanda solubile in polvere; introdurre in detta capsula (1) un liquido solvente per sciogliere detta dose, ottenere una apertura di erogazione (7; 407; 507; 661; 758) con mezzi perforatori (20; 320; 420; 520; 620; 720) in una zona di detta capsula in modo tale da erogare all'esterno di detta capsula (1) una bevanda soluta con detto liquido solvente, caratterizzato dal fatto che tra detto introdurre e detto sciogliere è previsto comprimere detta dose all'interno di detta capsula (1). 43)Metodo secondo la rivendicazione 42, in cui detto comprimere comprende comprimere con mezzi a diaframma flessibile (10; 310; 410; 510) sistemati trasversalmente all'interno di detta capsula (1) e flessi verso detta dose (2; 302; 402; 502). 44)Metodo secondo la rivendicazione 43, in cui detti mezzi a diaframma flessibile (10; 310; 410; 510) sono flessibili per mezzo di detti mezzi perforatori (20; 320; 420; 520; 620; 720). 45)Metodo secondo la rivendicazione 43, in cui detti mezzi a diaframma flessibile (10; 310; 410; 510) sono flessibili per mezzo di spìnte generate pressioni di detto liquido solvente in detta capsula (1).
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