IT201600094824A1

IT201600094824A1 - Capsula monouso per macchine di erogazione di bevande in forma di infuso

Info

Publication number: IT201600094824A1
Application number: IT102016000094824A
Authority: IT
Inventors: Roberto Stefanoni
Original assignee: Imper Spa
Priority date: 2016-09-21
Filing date: 2016-09-21
Publication date: 2018-03-21
Also published as: RU2742218C2; EP3509966B1; JP2019530551A; EP3509966A1; BR112019005466A2; AU2017330600A1; CN109963797A; CA3037095A1; IL265490A; US10988307B2; RU2019111889A; RU2019111889A3; WO2018055497A1; CN109963797B; US20190248577A1

Description

CAPSULA MONOUSO PER MACCHINE DI EROGAZIONE DI

BEVANDE IN FORMA DI INFUSO

Campo tecnico dell’invenzione

La presente invenzione riguarda in generale la preparazione di bevande a base di sciroppi, concentrati liquidi od in polvere a partire da capsule monouso, ed in particolare una capsula monouso di tipo monodose o pluridose per macchine per la preparazione di bevande in forma di infuso.

Background

Sono note capsule monouso per la preparazione di bevande a base di sciroppi, concentrati liquidi od in polvere utilizzate nelle macchine di erogazione di bevande in forma di infuso. Tali capsule comprendono tipicamente una cavità sigillata all’interno della quale è contenuto uno sciroppo, un concentrato liquido od in polvere. Come noto, una bevanda finale è ottenuta inserendo la capsula in una camera di infusione di una macchina per l’erogazione di bevande infuse e successivamente forando la capsula con uno o più speciali perforatori in corrispondenza di un suo coperchio e di un suo fondo per consentire il passaggio di un flusso di liquido attraverso di essa. A seconda della tipologia di macchina di erogazione e di capsula, il liquido può procedere dal coperchio della capsula verso il fondo oppure nel verso opposto.

La domanda di brevetto italiano copendente numero 102015000051841 a nome della richiedente descrive ad esempio una capsula monouso del tipo suddetto comprendente un corpo cavo a forma di tazza sigillato superiormente da un coperchio fissato su una sua flangia ed inferiormente da una pellicola applicata sul fondo all’interno della sua cavità.

Sul fondo è ricavata un’apertura passante per l’erogazione. Questa apertura passante di erogazione è sagomata ad imbuto e funge da condotto di erogazione per una bevanda infusa, consentendo di semplificare la struttura del gruppo di infusione e di evitare il problema della contaminazione di sapori tra bevande preparate in successione, causato dal progressivo sporcamento del condotto di erogazione di un gruppo di infusione tradizionale.

Nel corpo cavo è alloggiato un inserto comprendente una porzione discoidale di forma troncoconica ed uno stelo che si estende assialmente dalla sommità di detta porzione discoidale troncoconica. La porzione discoidale troncoconica poggia sul fondo della capsula, mentre lo stelo si estende assialmente oltre la sommità della capsula, per cui, una volta applicato sul corpo cavo a forma di tazza di quest’ultima, il coperchio assume una conformazione a cupola.

La porzione discoidale troncoconica comprende una pluralità di aperture passanti ricavate nel suo mantello, mentre nella sua concavità sono ricavati degli elementi di perforazione che risultano rivolti verso la pellicola che sigilla il fondo della capsula.

L’inserto è mobile assialmente tra una posizione di assemblaggio o confezionamento, nella quale la porzione discoidale troncoconica poggia sul fondo del corpo cavo e l’estremità libera dello stelo preme contro il coperchio deformandolo verso l’esterno, ed una posizione di apertura, nella quale l’estremità libera dello stelo viene fatta avanzare in direzione assiale e la porzione discoidale viene appiattita sul fondo, per cui gli elementi perforatori interferiscono con la pellicola interna lacerandola.

L’apertura della capsula per l’erogazione della bevanda infusa avviene quindi dall’interno, meccanicamente, per effetto del movimento dell’inserto conseguente alla chiusura della camera di infusione di una macchina per l’erogazione di bevande infuse. Durante la chiusura infatti un’apposita leva della macchina preme contro il coperchio della capsula andando così a spostare assialmente lo stelo dell’inserto sottostante.

L’inserto della capsula della domanda di brevetto italiano 102015000051841 suddetta comprende inoltre un elemento a forma di tazza con funzione di distributore del liquido di infusione, che è alloggiato nel corpo della capsula in una sede ricavata in prossimità di un suo bordo flangiato. Lo stelo è inserito a tenuta in un’apertura di diametro corrispondente ricavata centralmente nell’elemento a forma di tazza, per cui la configurazione complessiva di confezionamento della capsula è tale che l’inserto separa la sua cavità in due settori adiacenti tra loro non comunicanti. Una volta inserita la capsula nel gruppo di infusione di una macchina erogatrice, come sopra indicato lo stelo dell’inserto avanza assialmente, così creando un gioco radiale con l’apertura ricavata nell’elemento a forma di tazza e consentendo il passaggio del liquido di infusione nella cavità per formare la bevanda, che fuoresce dal fondo della capsula attraverso la pellicola interna lacerata dagli elementi perforatori della porzione discoidale dell’inserto.

Capsule di questa tipologia sono estremamente efficaci nel determinare l’apertura dall’interno della capsula per consentire l’erogazione di una bevanda infusa, ma presentano l’inconveniente di non impedire il gocciolamento dei residui di bevanda al termine della fase di erogazione. Al termine di una fase di infusione infatti all’interno della capsula resta inevitabilmente una certa quantità del liquido iniettato.

Inoltre, le attuali capsule di questa tipologia risultano perfettibili per quanto riguarda il livello di mescolamento tra il liquido di infusione ed il prodotto in esse contenuto, il che è particolarmente importante nel caso di prodotti quali sciroppi, concentrati liquidi ed in polvere, ove le qualità organolettiche della bevanda finale dipendono fortemente dalla mescolazione degli ingredienti.

Sommario dell’invenzione

Il problema tecnico posto e risolto dalla presente invenzione è pertanto quello di fornire una capsula monouso per macchine di erogazione di bevande a base di sciroppi, concentrati liquidi ed in polvere, che consenta di ovviare agli inconvenienti sopra menzionati con riferimento alla tecnica nota.

Tale problema viene risolto da una capsula monouso secondo la rivendicazione 1. Caratteristiche preferite della presente invenzione sono oggetto delle rivendicazioni dipendenti.

Un’idea di soluzione alla base dell’invenzione è quella di realizzare una capsula monouso analoga a quella descritta nella domanda copendente di brevetto italiano numero 102015000051841, a nome della richiedente, per quanto riguarda la conformazione del corpo della capsula ed il principio di funzionamento dell’inserto. Diversamente dalla capsula monouso della suddetta domanda di brevetto italiano, l’inserto della capsula secondo l’invenzione comprende unicamente una porzione discoidale ed uno stelo, ma non un elemento distributore a forma di tazza.

Un’altra differenza tra l’inserto della capsula monouso della suddetta domanda di brevetto italiano e quello della capsula secondo l’invenzione è che la porzione discoidale non presenta aperture passanti nel suo mantello e lo stelo comprende una cavità assiale passante che definisce un canale che funge da condotto di erogazione per la bevanda infusa.

La configurazione complessiva dell’inserto è tale che, quando viene iniettato nella cavità della capsula, il liquido di infusione diretto verso il fondo di quest’ultima, si mescola con il prodotto contenuto nella sua cavità, sia esso uno sciroppo, un concentrato liquido od in polvere, e risale verso il suo coperchio fino ad entrare nel canale definito dallo stelo per poi defluire all’esterno della capsula.

Grazie a queste caratteristiche, il deflusso della bevanda infusa dalla capsula avviene come in un sifone, ciò che consente di eliminare i problemi di gocciolamento che tipicamente si presentano al termine di una fase di erogazione a causa dei residui di liquido di infusione all’interno della capsula.

Un vantaggio dell’invenzione è che la circolazione del liquido di infusione dal fondo alla sommità della capsula ed il successivo deflusso della bevanda infusa attraverso lo stelo dell’inserto promuovono la mescolazione della bevanda a beneficio delle sue qualità organolettiche.

Secondo una forma realizzativa dell’invenzione, l’inserto comprende una porzione discoidale di forma troncoconica ed uno stelo che si estende assialmente dalla sommità della porzione discoidale troncoconica. La porzione discoidale poggia sul fondo della capsula, mentre lo stelo si estende assialmente oltre la sommità della capsula, per cui, una volta applicato sul corpo cavo a forma di tazza di quest’ultima, il coperchio assume una conformazione a cupola. La porzione discoidale troncoconica comprende una pluralità di elementi di perforazione che risultano rivolti verso la pellicola interna che sigilla il fondo della capsula.

Gli elementi di perforazione sono preferibilmente distanziati radialmente dall’apertura di erogazione ricavata sul fondo della capsula, per cui una bevanda infusa che defluisce attraverso il canale dello stelo dell’inserto non defluisce assialmente, ma viene deviata radialmente dalla pellicola che sigilla il fondo fino a raggiungere le aperture prodotte dagli elementi di perforazione. Questa soluzione consente di ridurre la vorticosità del flusso in uscita della bevanda infusa e la formazione di bolle, ciò che risulta preferito nel caso di bevande ottenute da concentrati in polvere.

Secondo una forma realizzativa alternativa dell’invenzione, l’inserto è disposto sostanzialmente a rovescio, cioè con la porzione discoidale vincolata in prossimità della sommità della capsula attraverso un elemento anulare a rottura programmata e lo stelo che si estende assialmente dalla porzione discoidale verso il fondo della capsula medesima. In seguito alla chiusura della capsula in una camera di infusione, la porzione discoidale si distacca dall’elemento anulare e lo stelo dell’inserto perfora la pellicola che sigilla il fondo della capsula portandosi in prossimità dell’apertura di erogazione. Tale apertura di erogazione presenta una sezione trasversale minore di quella del canale definito dallo stelo cavo, in modo da determinare un’accelerazione del flusso di bevanda in uscita. Questa caratteristica è molto vantaggiosa nel caso di bevande a base di sciroppi e concentrati liquidi, giacché contribuisce alla loro miscelazione.

Altri vantaggi, caratteristiche e le modalità di impiego della presente invenzione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di sue forme di realizzazione, presentate a scopo esemplificativo e non limitativo.

Descrizione breve delle figure

Verrà fatto riferimento alle figure dei disegni allegati, in cui:

- le figure 1 e 2 sono viste prospettiche rispettivamente dall’alto e dal basso di una capsula secondo una forma realizzativa dell’invenzione;

- la figura 3 è una vista prospettica in esploso della capsula di figura 1;

- la figura 4 è una vista in sezione longitudinale della capsula di figura 1;

- la figura 4a mostra un dettaglio di un inserto della capsula di figura 4;

- la figura 5 è una vista in sezione longitudinale analoga a quella di figura 4, in cui la capsula comprende un inserto con elementi perforatori di tipo differente;

- la figura 5a mostra un dettaglio dell’inserto della capsula di figura 5;

- le figure 6 e 7 sono viste prospettiche rispettivamente dall’alto e dal basso di una capsula secondo una forma realizzativa alternativa dell’invenzione;

- la figura 8 è una vista prospettica in esploso della capsula di figura 6;

- le figure 9 e 10 sono viste in sezione longitudinale della capsula di figura 6 rispettivamente in una configurazione di confezionamento ed in una configurazione operativa.

Descrizione dettagliata di forme preferite di realizzazione

Facendo inizialmente riferimento alle figure da 1 a 5a, una capsula monouso secondo l’invenzione è indicata in generale con il numero di riferimento 100.

La capsula 100 comprende un corpo cavo 110 a forma di tazza adatto a ricevere una dose misurata di uno sciroppo o, più in generale, un concentrato liquido, oppure un prodotto in polvere, ad esempio caffè, latte, cioccolata e simili.

Il corpo cavo 110 comprende un fondo 111, una parete perimetrale 112 sul cui bordo di sommità è presente una flangia 113. In una condizione di confezionamento, il corpo cavo 110 a forma di tazza è chiuso da un coperchio 120 (mostrato in trasparenza in figura 1) fissato a tenuta sulla flangia 113, ad esempio una pellicola fatta di un materiale poliaccoppiato, che ha la funzione di sigillarne la cavità per consentire la conservazione nel tempo del prodotto in forma granulare o particellare in esso contenuto.

Nel fondo 111 è ricavata un’apertura passante 114, ad esempio di sezione trasversale circolare, per l’erogazione della bevanda infusa ottenibile dal prodotto contenuto nella capsula 100.

Nella forma realizzativa illustrata, l’apertura passante 114 ha una forma ad imbuto atta a facilitare l’efflusso di una bevanda infusa ed è rinforzata mediante una pluralità di nervature radiali 115.

L’apertura passante 114 è sigillata da una pellicola 130 applicata sul fondo 111 all’interno del corpo cavo 110 e fatta, ad esempio, in un materiale poliaccoppiato, che definisce con la sua parete perimetrale 112 ed il coperchio 120 una camera chiusa per la conservazione del prodotto in forma granulare o particellare.

La capsula 100 comprende inoltre un inserto 200 alloggiato nel suo corpo 110. L’inserto 200 si estende assialmente dal fondo 111 del corpo cavo 110 al coperchio 120.

L’inserto 200 comprende una porzione discoidale 210 ad esempio di forma troncoconica con un bordo perimetrale 211 destinato a poggiare sul fondo 111 del corpo 110 della capsula 100 ed un mantello 212. L’inserto 200 è provvisto di mezzi di perforazione associati alla porzione discoidale 210. Tali mezzi di perforazione sono uno o più elementi indicati con il numero di riferimento 213 che sporgono assialmente dalla concavità della porzione discoidale 210, rivolta in uso verso la pellicola interna 130.

Come mostrato in figura 4 e nel dettaglio della figura 4a, gli elementi di perforazione 213 possono ad esempio avere una forma ad aletta.

Come mostrato in figura 5 e nel dettaglio della figura 5a, gli elementi di perforazione possono avere in alternativa una forma a coda di rondine, che consente non solo di forare la pellicola interna 130, ma anche di muovere le sue porzioni tagliate verso l’apertura passante 114 per favorire la fuoriuscita della bevanda infusa.

L’inserto 200 comprende inoltre uno stelo 220 che si estende assialmente dalla porzione discoidale troncoconica 210. L’estremità libera dello stelo 220 sporge assialmente oltre il bordo flangiato 113 del suo corpo 110 per cui in una configurazione assemblata della capsula il coperchio 120 viene deformato ed assume una forma convessa o a cupola.

Nella forma realizzativa illustrata lo stelo 220 comprende inoltre vantaggiosamente delle nervature di rinforzo 221, che si estendono da esso radialmente verso l’esterno.

Secondo l’invenzione, lo stelo 220 comprende inoltre una cavità assiale passante 222 che definisce un canale per l’erogazione di una bevanda. La cavità passante comprende un’apertura di ingresso 223 ricavata in prossimità dell’estremità libera, e quindi del coperchio 120, ed un’apertura di uscita 224 ricavata all’estremità opposta e pertanto rivolta verso la pellicola interna 130 applicata sul fondo 111 del corpo cavo 110.

Come noto, successivamente all’inserimento in una macchina per l’erogazione di bevande in forma di infuso, la camera di infusione di tale macchina viene chiusa a tenuta determinando il bloccaggio della capsula 100 tipicamente in corrispondenza del suo bordo flangiato. Il coperchio 120 viene compresso nella direzione indicata dalla freccia P e perforato direttamente in fase di chiusura od immediatamente dopo da uno o più elementi aghi iniettori che consentono l’iniezione di un liquido di infusione. Nelle figure 4 e 5 la freccia IN indica schematicamente la posizione di un ago iniettore. Conseguentemente, lo stelo 220 si muove assialmente e la porzione discoidale troncoconica 210 si appiattisce sul fondo 111, cosicché gli elementi perforatori 213 penetrano nella pellicola interna 130 realizzando corrispondenti aperture per l’efflusso di una bevanda infusa attraverso l’apertura passante 114.

La configurazione complessiva dell’inserto 200 è tale che, quando viene iniettato nella cavità della capsula 100, un liquido di infusione diretto verso il fondo 111 di quest’ultima si mescola con il prodotto contenuto nella sua cavità formando una bevanda e tale bevanda risale verso il suo coperchio 120 fino a raggiungere l’apertura di ingresso 223 ed entrare nel canale 222 definito dallo stelo 220 per poi defluire all’esterno della capsula 100 attraverso l’apertura di uscita 224.

In altri termini, il deflusso della bevanda infusa dalla capsula 100 avviene come in un sifone, ciò che consente di eliminare i problemi di gocciolamento che tipicamente si presentano al termine di una fase di erogazione a causa dei residui di liquido di infusione all’interno della capsula.

Le frecce nelle figure 4 e 5 mostrano schematicamente il flusso del liquido di infusione e della bevanda infusa all’interno della capsula 100.

Come mostrato nella sezione longitudinale di figura 4, ed anche in quella di figura 5, gli elementi di perforazione 213 dell’inserto 200 sono preferibilmente disposti distanziati radialmente dall’apertura di uscita 224. Pertanto, il flusso di bevanda infusa uscente dal canale 222 non raggiunge direttamente l’apertura passante 114, ma viene deviato radialmente dalla pellicola interna 130 fino a raggiungere le aperture praticate in essa dagli elementi di perforazione 213. Questa caratteristica offre il vantaggio di ridurre la vorticosità della bevanda e le bolle migliorandone le qualità organolettiche.

Facendo ora riferimento alle figure da 6 a 10, viene descritta una forma realizzativa alternativa della capsula secondo l’invenzione.

Come si può notare, in questo caso l’inserto 200 è disposto sostanzialmente a rovescio rispetto a quello della forma realizzativa sopra descritta, cioè con la porzione discoidale 210 vincolata in prossimità della sommità della capsula 100 e lo stelo 220 che si estende assialmente dalla porzione discoidale 210 verso il fondo 111 della capsula 100 medesima.

La porzione discoidale 210 è vincolata in prossimità della sommità della capsula 100 attraverso un elemento anulare a rottura programmata indicato con il numero di riferimento 214.

Analogamente alla forma realizzativa sopra descritta, lo stelo 220 comprende una cavità assiale passante 222 che definisce un canale per l’erogazione di una bevanda. La cavità passante 222 comprende un’apertura di ingresso 223 ricavata in prossimità dell’estremità libera, e quindi del coperchio 120, ed un’apertura di uscita 224 ricavata all’estremità opposta e pertanto rivolta verso la pellicola interna 130 applicata sul fondo 111 del corpo cavo 110.

Con particolare riferimento alle figure 9 e 10, in seguito alla chiusura della capsula 100 in una camera di infusione, la porzione discoidale 210, premuta verso il fondo 111 come schematicamente indicato dalla freccia P, si distacca, rompendosi, dall’elemento anulare 214 che lo sostiene nella condizione di confezionamento, e lo stelo 220 dell’inserto 200 attraversa, perforandola, la pellicola interna 130 che sigilla il fondo 111 della capsula 100, portandosi in prossimità dell’apertura passante 114. Si comprenderà quindi che in questo casi i mezzi di perforazione dell’inserto 200 sono costituiti dal bordo perimetrale 225 che circonda l’apertura di uscita 224 dello stelo 220. Per favorire la penetrazione della pellicola interna 130, il bordo perimetrale 225 può essere vantaggiosamente sagomato tagliente, ad esempio rastremato e/o eventualmente provvisto di un profilo a dente di sega.

Si noterà che in questa condizione lo stelo 220 impegna a guisa di tappo l’apertura da esso formata nella pellicola interna impedendo quindi la fuoriuscita della bevanda infusa, che così è costretta a fluire verso il coperchio 120 della capsula 100 e ad entrare nel canale 222.

Sul fondo 111 della capsula 100 in corrispondenza dell’apertura passante 114 può essere vantaggiosamente ricavato un elemento di centraggio configurato in modo da ricevere lo stelo 220 durante il suo movimento assiale, così favorendone il movimento relativo rispetto all’apertura passante 114 e la sua funzione di tappo. L’elemento di centraggio, indicato con il numero di riferimento 111a, può ad esempio essere un collare cilindrico che si estende assialmente dal fondo 111 verso il coperchio 120.

Le frecce in figura 10 mostrano schematicamente il flusso del liquido di infusione e della bevanda infusa all’interno della capsula 100. Si noterà che tale flusso è del tutto simile a quello della prima forma realizzativa dell’invenzione sopra descritta.

Nella forma realizzativa illustrata l’apertura passante 114 per l’erogazione della bevanda infusa dalla capsula 100 presenta una sezione trasversale minore di quella del canale 222 definito dallo stelo cavo 220. Questa configurazione dell’apertura passante 114, che non è essenziale per l’invenzione, ha l’effetto di determinare un’accelerazione del flusso di bevanda in uscita. Tale caratteristica è molto vantaggiosa nel caso di bevande a base di sciroppi e concentrati liquidi, giacché contribuisce alla loro miscelazione non solo all’interno della capsula, ma anche lungo il percorso di uscita da essa.

La presente invenzione è stata fin qui descritta con riferimento a sue forme preferite di realizzazione. È da intendersi che possano esistere altre forme di realizzazione che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, come definito dall’ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito riportate.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Capsula monouso (100) per macchine per la preparazione di bevande, detta capsula (100) comprendendo: i) un corpo cavo (110) a forma di tazza adatto a ricevere una dose misurata di uno sciroppo, un concentrato liquido od in polvere, detto corpo cavo (110) comprendendo un fondo (111) nel quale è ricavata un’apertura passante (114) ed una parete perimetrale (112) sul cui bordo perimetrale è presente una flangia (113); ii) un coperchio (120) fissato a tenuta su detta flangia (113); iii) una pellicola (130) applicata su detto fondo (111) all’interno del corpo cavo (110) in modo da chiudere a tenuta detta apertura passante (114); iv) un inserto (200) alloggiato in detto corpo cavo (110), detto inserto comprendendo una porzione discoidale (210) ed uno stelo (220) che si estende assialmente dalla sommità di detta porzione discoidale troncoconica (210), in cui l’inserto (200) comprende mezzi di perforazione (213, 225) ed è mobile assialmente tra una posizione di confezionamento, nella quale lo stelo (220) preme contro il coperchio (120) deformandolo verso l’esterno, ed una posizione di apertura, nella quale lo stelo (220) è avanzato assialmente verso la pellicola (130) e la fora mediante detti mezzi di perforazione (213, 225), ed in cui detto stelo (220) comprende una cavità assiale passante (222) che definisce un canale per l’erogazione di una bevanda, detta cavità passante (222) comprendendo un’apertura di ingresso (223) ricavata ad un’estremità dello stelo (220) disposta in prossimità del coperchio (120) della capsula (100) ed un’apertura di uscita (224) ricavata all’estremità opposta dello stelo (220) e rivolta verso la pellicola (130).
2. Capsula (100) secondo la rivendicazione 1, in cui la porzione discoidale (210) dell’inserto (200) ha una forma troncoconica con un bordo perimetrale (211) che poggia sul fondo (111) del corpo (110) della capsula (100) ed un mantello (212), nonché uno o più elementi di perforazione (213) che sporgono assialmente da una sua concavità e sono rivolti verso la pellicola (130) che sigilla il fondo (111).
3. Capsula (100) secondo la rivendicazione 2, in cui detti elementi di perforazione (213) hanno una forma ad aletta.
4. Capsula (100) secondo la rivendicazione 2, in cui detti elementi di perforazione (213) hanno una forma a coda di rondine.
5. Capsula (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 4, in cui gli elementi di perforazione (213) dell’inserto (200) sono disposti distanziati radialmente dall’apertura di uscita (224).
6. Capsula (100) secondo la rivendicazione 1, in cui l’inserto (200) è disposto con la porzione discoidale (210) vincolata in prossimità della sommità della capsula (100) e lo stelo (220) si estende assialmente dalla porzione discoidale (210) verso il fondo (111) della capsula (100) medesima.
7. Capsula (100) secondo la rivendicazione 6, in cui la porzione discoidale (210) è vincolata in prossimità della sommità della capsula (100) attraverso un elemento anulare (214) a rottura programmata.
8. Capsula (100) secondo la rivendicazione 6 o 7, in cui un bordo perimetrale (225) dell’apertura di uscita (224) dello stelo (220) è rastremato e/o provvisto di un profilo a dente di sega.
9. Capsula (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 6 a 8, comprendente inoltre un elemento di centraggio (111a) ricavato sul fondo (111) in corrispondenza dell’apertura passante (114), detto elemento di centraggio (111a) essendo configurato in modo da ricevere lo stelo (220) durante il suo movimento assiale verso la pellicola (130).
10. Capsula (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 6 a 9, in cui l’apertura passante (114) della capsula (100) presenta una sezione trasversale minore di quella del canale (222) definito dallo stelo cavo (220).