ITMO20070179A1 - Apparato contenitore e metodo per produrre e consumare bevande solubili - Google Patents

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ITMO20070179A1
ITMO20070179A1 IT000179A ITMO20070179A ITMO20070179A1 IT MO20070179 A1 ITMO20070179 A1 IT MO20070179A1 IT 000179 A IT000179 A IT 000179A IT MO20070179 A ITMO20070179 A IT MO20070179A IT MO20070179 A1 ITMO20070179 A1 IT MO20070179A1
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compartment
container
soluble
dispensing device
solute
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IT000179A
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Massimiliano Pineschi
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Massimiliano Pineschi
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    • A47JKITCHEN EQUIPMENT; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; APPARATUS FOR MAKING BEVERAGES
    • A47J31/00Apparatus for making beverages
    • A47J31/40Beverage-making apparatus with dispensing means for adding a measured quantity of ingredients, e.g. coffee, water, sugar, cocoa, milk, tea
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    • A47J31/401Beverage-making apparatus with dispensing means for adding a measured quantity of ingredients, e.g. coffee, water, sugar, cocoa, milk, tea whereby the powder ingredients and the water are delivered to a mixing bowl
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Description

PINESCHI MASSIMILIANO.
Descrizione di invenzione industriale avente per titolo:
"APPARATO, CONTENITORE E METODO PER PRODURRE E CONSUMARE BEVANDE SOLUBILI”.
CAMPO TECNICO.
L'invenzione riguarda un apparato, contenitore e metodo per produrre e consumare bevande solubili.
STATO DELLA TECNICA ANTERIORE.
E’ noto da tempo l’utilizzo di macchine automatiche che sono in grado di preparare ed erogare bevande solubili.
Queste macchine comprendono un serbatoio di liquido solvente, generalmente acqua, che viene riscaldata e che, a comando, viene inviata, per mezzo di una pompa ed attraverso un tubo di trasporto, verso una zona nella quale vengono collocate delle capsule che contengono dosi di sostanze solubili allo stato di polvere che, miscelate con l’acqua, diventano bevande consumabili.
Le capsule sono permeabili all'acqua e la miscelazione con le sostanze solubili avviene al loro interno durante il passaggio di questa.
Le macchine sono poi dotate di un dispositivo erogatore al disotto del quale è prevista una zona in cui vengono collocati ì bicchieri, o altri contenitori, normalmente monouso, per ricevere e contenere le bevande erogate e dai quali poterle bere.
Una capsula per contenere bevande solubili è nota dal brevetto WO 2005/092160.
Secondo questo brevetto, la capsula è composta da una porzione inferiore a tazza che
forma una base con una bocca dì erogazione, e da una porzione superiore di chiusura
che forma una imboccatura di ingresso del liquido solvente.
Tra la porzione inferiore e la porzione superiore è definita una camera di contenimento
nella quale viene posta una dose di una sostanza solubile in forma di polvere la quale
viene miscelata con acqua calda in pressione e trasformata da questa in bevanda che
viene poi raccolta in un sottostante bicchiere.
Una ulteriore capsula per contenere bevande solubili è nota dal brevetto WO
2005/018395.
Secondo questo brevetto, è prevista una capsula che comprende un corpo contenitore
nel quale sono definite due camere sovrapposte.
Il corpo contenitore presenta una apertura superiore che è normalmente chiusa con un
diaframma perforabile ed un bordo interno che delimita le due camere e sul quale è
fissata un secondo diaframma perforabile.
Tra i due diaframmi è contenuta una dose di sostanza solubile, mentre, sotto il secondo
diaframma, è formata la seconda camera che è provvista, alla estremità inferiore, di una « bocca di erogazione.
L’acqua in pressione viene immessa nella prima camera superiore per mezzo di un
gruppo iniettore di una macchina erogatrice, il quale perfora il primo diaframma ed eroga
l’acqua in pressione.
All’interno della prima camera la pressione aumenta progressivamente ed il secondo
diaframma viene spinto su delle punte dell'elemento filtrante fino a che viene perforato
da queste.
La bevanda sciolta passa attraverso l'elemento filtrante e viene quindi raccolta all’interno
della seconda camera inferiore e, da questa, viene erogata all'esterno attraverso la
bocca di erogazione che è formata da una serie di aperture tali da controllare la velocità della erogazione della bevanda.
Una ulteriore capsula per contenere sostanze solubili è nota dal brevetto WO 2004/087529 A1.
Secondo questo brevetto, la capsula comprende un corpo tronco-conico che ha una apertura superiore che è chiusa per mezzo di un primo foglio di materiale plastico o di alluminio e che presenta una parete di fondo che rientra per un tratto all'interno del corpo.
Tra il primo foglio e la parete di fondo è definita una prima camera di contenimento nella quale è contenuta una dose di sostanza solubile.
Questa parete di fondo forma un bordo inferiore che delimita una apertura di larghezza sostanzialmente uguale a quella del corpo e che è chiusa anch'essa con un secondo foglio di materiale plastico o di alluminio.
Tra la prete di fondo ed il secondo foglio resta definita una seconda camera sottostante la prima camera.
La capsula è destinata ad essere usata in una macchina automatica che è dotata di un apparato di iniezione di acqua in pressione.
Questo apparato comprende un iniettore che perfora il primo foglio, immette l’acqua in pressione nella prima camera e provvede a perforare anche il secondo foglio.
La sostanza solubile si scioglie all'interno della prima camera e si raccoglie nella seconda camera inferiore, passando attraverso i fori ottenuti nella parete di fondo e, quindi, viene erogata attraverso il foro ottenuto nel secondo foglio.
Un'altra capsula per contenere sostanze solubili è nota dal brevetto WO 2005/080223.
Secondo questo brevetto, la capsula presenta un corpo contenitore che definisce al proprio interno una camera di contenimento per contenere una dose di sostanza solubile.
Il corpo contenitore presenta una apertura superiore che è sigillata con un foglio di materiale perforabile ed un fondo che definisce una zona centrale delimitata da una linea di frattura predefinita.
La capsula è utilizzata in macchine erogatrici di bevande che sono dotate di un gruppo iniettore che inietta acqua in pressione nella camera di contenimento, dopo aver perforato il foglio di materiale perforabile e di un gruppo pressante che è predisposto per spingere sulla zona centrale in modo che questa si fratturi e rientri all'interno della camera, lasciando aperta la zona centrale in modo che attraverso questa la bevanda possa defluire.
Il gruppo pressante è dotato di un organo di contatto con la zona centrale che ha sezione predeterminata, in modo tale che, penetrando anch'esso all’interno della camera per un breve tratto, definisce un passaggio della bevanda di dimensioni desiderate e variabili tra esso ed i bordi della apertura definita dalla rimozione della zona centrale.
Una ulteriore capsula per contenere sostane solubili per formare bevande, è nota dal brevetto US 2006/0236871.
Secondo questo brevetto, la capsula comprende un corpo contenitore per contenere una dose di sostanza solubile.
Il corpo contenitore è conformato a bicchiere ed ha la estremità superiore aperta che è sigillata con un foglio di materiale perforabile e la estremità inferiore che può essere completamente chiusa oppure aperta nel centro, ma sigillata con un diaframma inferiore di materiale perforabile; tra la estremità superiore e quella inferiore è definita una camera di contenimento di una dose di sostanza solubile.
La capsula è destinata ad essere inserita in una sede di una macchina erogatrice automatica la quale è dotata di un iniettore superiore di acqua in pressione che dopo aver perforato il foglio dì materiale perforabile che chiude la estremità superiore, si posiziona all'interno della rientranza superiore senza lacerarla e immette acqua all'interno della camera di contenimento per sciogliere la sostanza solubile attraverso le aperture ricavate nell'elemento selezionatore superiore.
La macchina erogatrice è anche dotata di un puntale inferiore cavo che, quando la pressione all'interno della camera di contenimento aumenta e la estremità inferiore del corpo a bicchiere si flette verso l'esterno, è destinato a perforare questa estremità inferiore o, nella una ulteriore versione della capsula, a perforare il diaframma inferiore, posizionandosi nella corrispondente rientranza, senza lacerarla.
La bevanda sciolta passa attraverso le aperture ricavate nell’elemento selezionatore inferiore e viene erogata all'esterno attraverso una cavità assiale di cui è dotato il puntale inferiore.
Una ulteriore forma di realizzazione di un cialda per contenere sostanze solubili è nota dal brevetto WO 92/07775.
Secondo questo brevetto è prevista una cialda che ha un corpo contenitore di una dose di una sostanza solubile.
Il corpo contenitore ha forma tronco-conica ed è chiuso alla base maggiore superiore con una parete convessa verso l’esterno.
Analogamente, il fondo del corpo contenitore è sagomato come la parete superiore convessa e si protende all'interno di una camera di contenimento definita nel corpo contenitore.
Quest'ultimo presenta, sostanzialmente in una zona mediana, un diaframma trasversale poroso che è fissato perimetralmente alla parete interna del corpo contenitore.
La parte superiore convessa presenta centralmente una zona indebolita e predisposta per essere perforata con un organo perforatore di cui è provvista una corrispondente macchina erogatrice di bevande e che consiste in un ago assialmente cavo il quale presenta luci di erogazione di acqua in pressione che sono orientate in modo da dirigere getti di acqua sulla faccia interna della parete superiore e rimbalzate da questa verso tutte le zone della camera di contenimento, affinché l'acqua possa essere distribuita in modo sostanzialmente uniforme in tutte queste zone.
La macchina erogatrice è dotata, oltre che dell’organo perforatore come detto in precedenza, anche di un ricettacolo all’interno del quale deve essere posta la capsula per poter essere utilizzata.
Questo ricettacolo comprende un secondo corpo contenitore che è aperto superiormente e che è conformato sostanzialmente tronco-conico come il corpo della capsula, ma leggermente più grande per poterlo contenere al proprio interno.
A sua volta, questo secondo corpo contenitore è alloggiato in un dispositivo collettore della macchina erogatrice che è destinato a raccogliere a bevanda formata ed a convogliarla verso l'esterno.
Il fondo di questo secondo corpo contenitore è dotato di una serie di perforatori rivolti verso il fondo del corpo contenitore, che ha spessore minore delle pareti, in modo da poter essere perforato con facilità.
Quando l'iniettore della macchina erogatrice inietta acqua in pressione all’interno della camera di contenimento, dopo aver perforato la parete superiore, la pressione all’interno di questa camera aumenta e la parete di fondo si flette verso l’esterno, andando in contatto con i perforatori del secondo corpo contenitore.
Questi perforatori sono assialmente cavi e, quando penetrano all'interno della camera di contenimento dove, dopo l’iniezione di acqua si è formata la miscela liquida che da origine ad una bevanda, fanno passare questa miscela che viene erogata all'esterno, dopo aver attraversato un filtro previsto nel dispositivo collettore.
Un'altra capsula per contenere sostanze solubili per attere bevande pronte è nota dal brevetto WO 2006/045536.
Secondo questo brevetto, la capsula comprende un corpo contenitore che definisce al proprio interno una camera di contenimento di una dose di sostanza solubile.
Questo corpo contenitore presenta una estremità perforabile ed una contrapposta estremità di base che è aperta, ma che viene sigillata con un foglio di materiale perforabile dopo che la capsula viene riempita con la sostanza solubile.
La macchina erogatrice che utilizza questa capsula è dotata di un elemento di appoggio per la estremità di base della capsula, o, più precisamente, del foglio di materiale perforabile che viene normalmente mantenuto estroflesso verso l'esterno, iniettando un piccolo volume di gas idoneo.
L'elemento di appoggio è dotato di una pluralità di elementi perforatori destinati a perforare il foglio quando viene richiesta la erogazione della bevanda.
La macchina erogatrice comprende anche uri corpo a campana che è predisposto per accoppiarsi con l’elemento di appoggio, sovrapponendosi alla capsula e che è dotato, al vertice della parete interna, di un perforatore/ìniettore che è collegato con una canalizzazione di erogazione di acqua in pressione e che è destinato ad iniettare acqua in pressione all'interno della camera di contenimento dopo aver perforato la estremità perforabile.
Quando viene richiesta la erogazione di una bevanda posta all'interno della capsula, questa viene posta sopra l'elemento di appoggio con il corpo a campana in una posiziona allontanata da questo per consentire il posizionamento del capsula.
Successivamente, un meccanismo fa avvicinare il corpo a campana all'elemento di base ed il perforatore/iniettore penetra all'interno della camera di contenimento, iniettando in questa acqua in pressione.
All'interno della camera di contenimento la pressione aumenta progressivamente ed il foglio di materiale perforabile si flette verso gli elementi perforatori che lo perforano. Tra gli elementi perforatori sono definiti canali di raccolta della bevanda che la portano verso una bocca di erogazione verso l'esterno.
Questo stato della tecnica presenta una serie di inconvenienti.
Un primo inconveniente è che per poter erogare e consumare una bevanda solubile è necessario avere a disposizione un numero elevato di componenti che devono essere eliminati dopo l'impiego, come, ad esempio, un contenitore, una capsula esausta all'interno della quale resta la dose bagnata di polvere che ha generato la bevanda, una confezione che racchiude in modo sigillato ciascuna capsula prima dell'impiego della stessa, la scatola che contiene le varie confezioni di capsule, la scatola che contiene i contenitori per le bevande erogate.
Un altro inconveniente è che le macchine erogatrici devono essere dotate di un apposito meccanismo che cattura le capsule per portarle nella posizione di utilizzo e di un condotto ed un serbatoio per convogliare e raccogliere le capsule utilizzate.
Un ulteriore inconveniente è che se il serbatoio di raccolta ed il condotto di convogliamento non vengono ripetutamente svuotati, la macchina erogatrice si blocca, interrompendo la produzione e la erogazione delle bevande.
Un altro inconveniente è che le macchine erogatrici note richiedono dimensioni complessive elevate, a causa della necessaria presenza del serbatoio per raccogliere le capsule usate e per questa ragione non sono sistemabili su scrivanie nel caso in cui si desideri utilizzarle personalmente.
Un ulteriore inconveniente è che una bevanda di un tipo, ad esempio caffè, contenuta in una capsula inquina il contenuto di una capsula che contiene una bevanda diversa, ad esempio thè, e che viene utilizzata successivamente.
SCOPI DELL’INVENZIONE.
Uno scopo dell’invenzione è migliorare lo stato della tecnica.
Un altro scopo dell’invenzione è realizzare un apparato, contenitore e metodo per produrre e consumare bevande solubili che permetta di rendere più semplici e più compatte le macchine per preparare ed erogare bevande solubili.
Un ulteriore scopo dell’invenzione è realizzare un apparato, contenitore e metodo per produrre e consumare bevande solubili che permetta di evitare inquinamenti tra bevande diverse.
Un altro scopo dell’invenzione è realizzare un apparato, contenitore e metodo per produrre e consumare bevande solubili che permetta di ridurre in modo rilevante i componenti che devono essere smaltiti dopo l'uso, riducendo in modo sensibile i costi di produzione di bevande solubili.
Un ulteriore scopo dell'invenzione è mettere a punto un apparato, contenitore e metodo che permettano di realizzare macchine per la produzione e la erogazione di bevande solubili che abbiano dimensioni contenute, tali da permetterne una sistemazione anche in spazi ridotti, come, ad esempio, un angolo di una scrivania, permettendo di essere usate anche in modo personale da un singolo utente.
Secondo un aspetto dell’invenzione è previsto un apparato per produrre e consumare bevande solubili comprendente: un dispositivo di erogazione di un liquido solvente per sciogliere dosi di bevande solubili in polvere; un contenitore di dette dosi di bevande solubili da sciogliere, caratterizzato dal fatto che detto contenitore comprende mezzi di collegamento con detto dispositivo di erogazione e mezzi di raccolta di una bevanda soluta accessibili dall'esterno, in modo tale da consumare detta bevanda soluta direttamente da detto contenitore.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione è previsto un contenitore per produrre e consumare bevande solubili caratterizzato dal fatto che comprende: un corpo di contenimento; un primo vano di contenimento di almeno una dose di bevande solubili da sciogliere definito in detto corpo; un ingresso ricavato in detto primo vano di contenimento per la introduzione di un liquido solvente erogato da un dispositivo di erogazione; un secondo vano di raccolta di una bevanda soluta, aperto ed accessibile dall’esterno, definito in detto corpo separatamente da detto primo vano e collegabile a questo con mezzi di collegamento, detto secondo vano consentendo ad un utente di bere detta bevanda soluta direttamente da detto contenitore.
Secondo un altro aspetto dell'invenzione è previsto un metodo per produrre e consumare bevande solubili, comprendente e fasi di: predisporre in un primo vano di un contenitore una dose di bevanda solubile in polvere; introdurre in detto primo vano un liquido solvente in modo tale da sciogliere all'interno di questo detta dose ed ottenere una bevanda soluta pronta da bere; erogare detta bevanda soluta; caratterizzato dal fatto che dopo detto erogare è previsto raccogliere detta bevanda soluta ed erogata in un secondo vano di detto contenitore, separato da detto primo vano ed accessibile dall’esterno, in modo tale da poter bere detta bevanda soluta direttamente da detto secondo vano.
L'apparato, il contenitore ed il metodo per produrre e consumare bevande solubili consentono, pertanto, di preparare ed erogare bevande solubili che vengono raccolte direttamente nello stesso contenitore che contiene le dosi di bevande solubili in polvere e da sciogliere e dal quale le bevande solute possono essere bevute direttamente.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di una forma di realizzazione di un apparato e di un contenitore per produrre e consumare bevande solubili, illustrato a titolo indicativo, e non limitativo, nelle unite tavole di disegni in cui:
Figura 1 è una vista molto schematica ed in sezione di un apparato per produrre e consumare bevande solubili;
Figura 2 è una vista molto schematica in sezione ed interrotta di una seconda attuazione di un apparato per produrre e consumare bevande solubili;
Figura 3 è una vista molto schematica in sezione ed interrotta di una terza attuazione di un apparato per produrre e consumare bevande solubili;
Figura 4 è una vista in sezione interrotta di un dettaglio dell’apparato di Figura 1 ;
Figura 5 è una vista in sezione interrotta di una seconda attuazione del dettaglio dell’apparato dì Figura 1 ;
Figura 6A è una vista in prospettiva di un contenitore di dosi di bevande solubili che ha dimensioni ridotte e dal quale si può anche bere una bevanda soluta;
Figura 6B è una vista in prospettiva di un contenitore di dosi di bevande solubili che ha dimensioni maggiori e dal quale si può anche bere una bevanda soluta;
FORME DI ATTUAZIONE DELL’INVENZIONE.
Con particolare riferimento alla Figura 1, è illustrata una prima forma di attuazione di un apparato per produrre e consumare bevande solubili, indicato con 1 e nel seguito indicato brevemente come apparato 1.
L'apparato 1 comprende un dispositivo 2 di erogazione di un liquido solvente, normalmente acqua, che è montato su una macchina erogatrice automatica ''M" per sciogliere dosi 3 di bevande solubili in polvere preventivamente sistemate all’interno di un contenitore 4.
Il contenitore 4 è formato da due gusci, rispettivamente un primo guscio esterno 5 ed un secondo guscio interno 6 che è sistemarle all’interno del primo guscio esterno 5.
Sia il primo guscio esterno 5, sia il secondo guscio interno 6 sono preformati, in modo tale da formare rispettivamente un primo vano 7 ed un secondo vano 8.
Inoltre, come si può vedere nella Figura 1, tra le pareti laterali del primo guscio esterno 5 ed il secondo guscio interno 6 è definita una intercapedine 9 che forma dei mezzi di collegamento per collegare il primo vano 7 al dispositivo di erogazione 2, descritti in dettaglio in seguito.
Il secondo guscio interno 6 forma, in una zona sostanzialmente centrale, un percorso che mette in comunicazione tra loro il primo vano 7 ed il secondo vano 8 e che, in questa forma di attuazione dell'apparato 1, è realizzato come un elemento a condotto 10 che si eleva da una parete di fondo 11 del secondo vano 8,
L'elemento a condotto 10 è dotato di una cavità longitudinale 12 e definisce una prima estremità 13 rivolta verso l'interno di detto secondo vano 8 dotata di una apertura di uscita 14 ed una contrapposta seconda estremità 15 aperta rivolta verso il primo vano 7 e comunicante con questa.
All'interno dell'elemento a condotto 10 è sistemato un filtro 16 che è predisposto per filtrare le bevande solute durate il loro passaggio lungo la cavità longitudinale 12 per essere raccolte all’interno del secondo vano 8.
I mezzi di collegamento che collegano il primo vano 7 con il dispositivo di erogazione 2 comprendono un condotto definito nella intercapedine 9 ed indicato con 17 che è ricavato in un manico 18 che è parte del contenitore 4, ed un elemento di accoppiamento 19 destinato ad essere accoppiato con il dispositivo di erogazione 2, come descritto nel seguito, il quale è dotato di una apertura di accoppiamento 20 normalmente chiusa a tenuta con mezzi laminari perforabili, come, ad esempio, un foglio di alluminio.
L’elemento di accoppiamento 19 forma, nel manico 18, una sede cava 21 capovolta e destinata a ricevere al proprio interno dei mezzi di perforazione 22 per perforare il foglio di alluminio precedentemente descritto, quando il contenitore 4 è accoppiato con il dispositivo di erogazione 2 in una configurazione di erogazione di liquido solvente, nel caso specifico acqua calda in pressione.
La sede cava 21, per questa ragione, è sagomata in modo tale da accoppiarsi con i mezzi di perforazione 22 e da guidarli durante l'accoppiamento.
I mezzi dì perforazione 22 comprendono un membro a stelo 23 che presenta assialmente una cavità 24 e che è collegato con una pompa 25 compresa nel dispositivo di erogazione 2; la pompa 25 è collegata, a sua volta, con un serbatoio 26 destinato a contenere una riserva di acqua da riscaldare, ad esempio con una resistenza elettrica 27 sistemata all'interno del serbatoio 26, e da inviare a richiesta al contenitore 4 per sciogliere una dose 3 di bevanda solubile.
II membro a stelo 23 definisce una prima estremità 28 di perforazione destinata a perforare detti mezzi laminari perforabili e dotata di una apertura 29 di erogazione, ed una contrapposta estremità 30 che è collegata con la pompa 25.
Sul membro a stelo 23 è montato scorrevole lungo questo un cursore 31, il quale si sposta lungo il membro a stelo 23 spinto ad una estremità dell’elemento di accoppiamento 19, la posizione del quale può variare in funzione delle dimensioni o della capacità del contenitore 4, quando quest'ultimo è accoppiato con il dispositivo di erogazione 2 ed alla estremità opposta da mezzi elastici di contrasto, come, ad esempio, una molla 31 A.
Sul cursore 31 sono montati dei mezzi di attivazione e disattivazione 32 della pompa 25. Questi mezzi di attivazione/disattivazione 32 possono comprendere, ad esempio, un micro-interruttore 33 che è azionabile con un corpo eccentrico 34 montato sul cursore 31, precisamente su una superficie esterna 31B di questo, in modo tale che gli scorrimenti lungo il membro a stelo 23 attivino oppure disattivino la pompa 25.
All'interno del manico 18 è anche sistemato un otturatore elastico 35 destinato ad essere premuto dal membro a stelo 23 quando il contenitore 4 viene accoppiato con il dispositivo di erogazione 2 ed invece a distendersi e ad occupare la apertura di accoppiamento 20, quando il contenitore 4 viene separato dal dispositivo erogatore 2: in
questo modo sono evitati gocciolamenti attraverso questa apertura di accoppiamento 20
quando la estremità 28 viene estratta.
In questa prima attuazione dell’apparato 1 il contenitore 4 è sostanzialmente di forma circolare e conformato come una tazza la quale, come detto in precedenza, può avere dimensioni diverse secondo il tipo di bevanda che contiene; il primo vano 7 e il secondo
vano 8 sono, pertanto, sovrapposti tra loro come si vede nella Figura 1.
L'elemento a condotto 10 è dotato alla prima estremità 13 della apertura di uscita 14 la
quale può avere diverse forma di attuazione.
In una prima forma di attuazione è previsto che la apertura 14 sia ricavata direttamente I alla prima estremità 13 come un semplice foro.
In una seconda forma di attuazione illustrata nella Figura 4, la apertura 14 occupa sostanzialmente tutta la prima estremità 13 ed all'interno dell’elemento a condotto 10 è sistemato un tappo scorrevole 36 che è dotato di una testa 37 la quale presenta perifericamente un bordo elastico 38 che, normalmente, è mantenuto in posizione
forzata a tenuta contro le pareti interne della apertura di uscita 14.
Quando il tappo scorrevole 36 si sposta verso l'esterno, spinto dalla pressione indicata
con le frecce “P" generata dalla bevanda soluta che sale attraverso la cavità longitudinale 12 a causa del progressivo aumento di pressione che si genera all'interno
del primo vano 7, determinata della introduzione di acqua calda in pressione, il bordo
elastico 38 oltrepassa il bordo della apertura di uscita 14 e si allarga verso l'esterno, creando un passaggio anulare 39 attraverso il quale le bevanda soluta esce per essere raccolta all'interno della seconda vano 8.
In una terza forma di attuazione illustrata nella Figura 5, si nota che la prima estremità 13 del membro a stelo 10 sagoma un bordo anulare 40 in rilievo verso l’esterno.
Sulla prima estremità 13 è calzato un coperchio 41 che sagoma in sostanziale corrispondenza della propria base una serie di costole parallele 44 che definiscono tra loro dei passaggi e che hanno profili che formano un ulteriore bordo 42 in rilievo verso l'interno, il quale ha profilo coniugato con quello del bordo 40.
Il bordo in rilievo 42 è ricavato ad una distanza da una parete superiore 43 del tappo 41 tale da permettere uno scorrimento libero di quest'ultimo per un tratto T lungo il membro a stelo 10, prima che i bordi 40 e 42 vengano a contatto tra loro.
Entrambi i bordi 40 e 42 presentano, in sezione, spigoli arrotondati, in modo tale da agevolare un inizio di scavalcamento del bordo 42 sul bordo 40.
Lo scorrimento del tappo 41 è causato anche in questo caso dalla pressione “P" generata dalla bevanda soluta che sale attraverso la cavità longitudinale 12.
Quando il bordo 42 inizia a scavalcare il bordo 40 a causa della spinta della pressione sul tappo 41, si dilata leggermente verso l’esterno e la bevanda soluta può passare attraverso i passaggi definiti tra le costole 44, ed essere raccolta nella seconda vano 8, pronta per essere bevuta.
Con riferimento alle Figure 2 e 3 si notano due ulteriori forme di attuazione del contenitore 4, indicate rispettivamente con 50 e 60.
In particolare, nella versione illustrata nella Figura 2 si nota che un primo vano 51 ed un secondo vano 52 sono sistemati affiancati tra loro e definiti rispettivamente in un primo guscio 53 ed in un secondo guscio 54.
Anche in questa seconda forma di attuazione, tra il primo guscio 53 ed il secondo guscio 54 è definita una intercapedine 55 la quale comunica con l'interno del secondo vano 52 attraverso aperture 56 a monte delle quali sono previsti filtri 57.
All’interno del primo vano 51 è posta una dose 58 di una bevanda in polvere ed un condotto 59 la collega con il dispositivo di erogazione 2.
Con riferimento particolare alla Figura 3, si nota che il contenitore 60 è sostanzialmente simile al contenitore 4 nella sua prima forma di attuazione.
Infatti, il contenitore 60 è ancora formato da un guscio esterno 61 e da un guscio interno 62 che sagomano rispettivamente un primo vano 63 ed un secondo vano 64.
Tra il guscio esterno 61 ed il guscio interno 62 è ancora definita una intercapedine 65 ed un condotto 66 che collega il primo vano 63 con il dispositivo di erogazione 2.
Nel guscio interno 62 è prevista una apertura 67 di uscita delle bevande solute che collega il primo vano 63 al secondo vano 65 attraverso la intercapedine 65 e che è protetta da un filtro 68 posto a monte.
Il funzionamento dell'apparato 1 per produrre e consumare bevande solubili è il seguente: con riferimento alla prima forma di attuazione illustrata in Figura 1 , quando un contenitore 4 viene accoppiato con il dispositivo di erogazione 2, l’elemento di accoppiamento 19 si appoggia e spinge sul cursore 31 che è costretto a scorrere lungo il membro a stelo 23 verso il basso, vincendo la forza di contrasto della molla 31 A.
Il corpo eccentrico 34 attiva il micro-interruttore 33 e la pompa 25 inizia ad aspirare acqua calda dal serbatoio 26, inviandola al contenitore 4 attraverso la cavità longitudinale 24 del membro a stelo 23, il quale, durante il posizionamento del contenitore 4, cioè, più precisamente dell’innesto della sede cava 21 di questo sui mezzi di perforazione 22, perfora con la propria prima estremità 28 la lamina di alluminio che chiude a tenuta la apertura di accoppiamento 20.
Contemporaneamente, la estremità di perforazione 28 preme sull'otturatore elastico 35 mantenendolo sollevato dalla apertura di accoppiamento 20 e mettendo in comunicazione la cavità 24 con il condotto 17 e, quindi, con il primo vano 7.
L'acqua calda in pressione viene quindi spinta all'interno di questa dove è stata preventivamente disposta una dose 3 di una bevanda solubile in polvere.
L'acqua calda scioglie la bevanda in polvere rendendola completamente liquida e la pressione la spinge a risalire lungo l'elemento a condotto 10 fino a raggiungere l'apertura di uscita 14, filtrata dal filtro 16.
Nel caso in cui l'apertura 14 sia realizzata come un semplice foro, la bevanda defluisce da questa secondo le frecce "F” e si raccoglie all’interno del secondo vano 8, pronta per essere bevuta.
Nel caso in cui l'apertura di uscita 14 sia realizzata come indicato nella Figura 4, la pressione “P” della bevanda soluta che risale lungo l'elemento a condotto 10 spinge sulla testa 37 del tappo scorrevole 36 il quale si solleva fino a quando il bordo elastico 38 non oltrepassa il contorno della apertura di uscita 14, aprendosi verso l’esterno e creando il passaggio anulare 39, attraverso il quale passa la bevanda soluta allo stato liquido che viene raccolta nel secondo vano 8.
Nel caso in cui l'apertura di uscita 14 sia realizzata come illustrato nella Figura 5, la pressione “P” della bevanda soluta spinge su tappo 43 spostandolo del tratto T, in modo che i bordi 40 e 42 vengano a contatto tra loro.
Continuando la spinta, il bordo 42 tende a superare il bordo 40, ma per fare questo il tappo 41 si deve dilatare leggermente verso l'esterno e questa dilatazione è sufficiente per permettere il passaggio della bevanda soluta tra le costole 44 e, quindi raggiungere la apertura di uscita 14 e da questa al secondo vano 8 in cui viene raccolta.
Quando la quantità di bevanda soluta che viene raccolta all'interno di questo raggiunge un valore selezionato dal consumatore, il funzionamento della pompa 25 viene interrotto; la molla 31A riporta il cursore 31 verso l'alto fino a ricoprire completamente il membro a stelo 23.
La quantità di bevanda soluta può essere determinata in vari modi, come ad esempio per mezzo di un temporizzatore, oppure di un dispositivo di rilevamento di volume o di peso predisposto per rilevare le quantità di bevande raccolte all'interno del secondo vano 8, oppure ancora in modo automatico, prevedendo il montaggio sul cursore 31, di un microinterruttore 33 che si accoppia con un corpo eccentrico dotato di più posizioni di accoppiamento, a ciascuna delle quali corrisponde un volume prestabilito di acqua erogabile, oppure ancora separando semplicemente il contenitore 4 dal dispositivo di erogazione 2.
L'estremità di perforazione 28 viene ricoperta dal cursore 31 e la apertura 20 di collegamento, non più attraversata dalla estremità 28 di perforazione, viene chiusa dall'otturatore elastico 35 per evitare gocciolamenti.
Il consumatore può afferrare il manico 18 e prelevare il contenitore 4, separandolo dal dispositivo di erogazione 2, e bere la bevanda raccolta nel secondo vano 8 direttamente da questo.
Quando la bevanda è completamente consumata, il contenitore 4 viene buttato via insieme alla dose esausta di bevanda in polvere rimasta all'interno del primo vano 7. Il funzionamento dell'apparato 1 è analogo anche nelle forme di realizzazione illustrate nelle Figure 2 e 3.
Con riferimento alla Figura 2, l'acqua calda in pressione aggiunge il primo vano 51 passando attraverso il condotto 59 e proveniente dal dispositivo di erogazione 2 che rimane invariato rispetto a quanto descritto in precedenza.
All'interno di questo primo vano 51 avviene la soluzione della bevanda che, a causa della pressione “P", penetra nella intercapedine 55 e raggiunge le aperture 56 di uscita, dopo essere stata filtrata dai filtri 57, e da questa viene accumulata nel secondo vano 52. L'utente afferra il contenitore 50 e, dopo averlo separato dal dispositivo di erogazione 2, può bere la bevanda direttamente dal contenitore 50.
Con riferimento alla Figura 3, l’acqua calda in pressione che proviene dalla pompa (non illustrata) raggiunge il primo vano 63 del contenitore 60, passando attraverso il condotto 66.
Quando la dose della bevanda contenuta nella prima vano 63 è completamente soluta, viene spinta verso la apertura di uscita 67, dopo essere stata filtrata dal filtro 68, e da questa viene raccolta nel secondo vano 64.
L'utente afferra il contenitore 60, separandolo dal dispositivo di erogazione 2, e può quindi bere direttamente da questo.

Claims (18)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Apparato per produrre e consumare bevande solubili comprendente: un dispositivo di erogazione (2) di un liquido solvente per sciogliere dosi (3, 58) di bevande solubili in polvere; un contenitore (4; 50; 60) di dette dosi di bevande solubili da sciogliere, caratterizzato dal fatto che detto contenitore (4; 50; 60) comprende mezzi di collegamento (19, 20, 21, 22) con detto dispositivo di erogazione (2) e mezzi di raccolta (8; 52; 64) di una bevanda soluta accessibili dall’esterno, in modo tale da consumare detta bevanda soluta direttamente da detto contenitore (4; 50; 60).
  2. 2) Apparato secondo la rivendicazione 1, in cui detto contenitore (4; 50; 60) comprende: un primo vano (7; 51; 63) di contenimento e soluzione di dette dosi (3; 58) collegabile a detto dispositivo di erogazione (2) con detti mezzi di collegamento (19, 20, 21, 22); un secondo vano (8; 52; 64) di raccolta di bevande solute sostanzialmente separato da detto primo vano (7; 51; 63) ed accessibile dall'esterno; un percorso di collegamento (9; 55; 65) tra detto primo vano (7; 51; 63) e detto secondo vano (8; 52; 64).
  3. 3) Apparato secondo la rivendicazione 2, in cui detto percorso di collegamento (9; 55; 65) è del tipo a direzione unica di passaggio, da detto primo vano (7; 51; 63) verso detto secondo vano (8; 52; 64).
  4. 4) Apparato secondo la rivendicazione 2, in cui detto percorso di collegamento (9; 55; 65) è provvisto di mezzi filtranti (16; 57; 68) per filtrare dette bevande solute tra detto primo vano (7; 51 ; 53) e detto secondo vano (8; 52; 64).
  5. 5) Apparato secondo la rivendicazione 1 oppure 2, in cui detto contenitore (4; 50; 60) comprende: un primo guscio esterno (5; 53; 61) che sagoma detto primo vano (7; 51; 63) ed un secondo guscio interno (6; 54; 62) che sagoma detto secondo vano (8; 52; 64), sistemabile internamente a detto primo guscio esterno (5; 53; 61), tra detti primo vano (7; 51; 63) e detto secondo vano (8; 52; 64) essendo definiti detti mezzi di collegamento (10; 14; 39; 56; 67).
  6. 6) Apparato secondo la rivendicazione 5, in cui detti primo vano (7; 51; 63) e secondo vano (8; 52; 64) sono sostanzialmente sovrapposti tra loro.
  7. 7) Apparato secondo la rivendicazione 5, in cui detti primo vano (7; 51; 63) e secondo vano (8; 52; 64) sono sostanzialmente affiancati tra loro.
  8. 8) Apparato secondo la rivendicazione 2 oppure 6, in cui detto percorso di collegamento comprende un elemento a condotto (10) in elevazione da una parete di fondo (11) di detto secondo vano (8), dotato di una cavità longitudinale (12) e definente una prima estremità (13) rivolta verso l'interno di detto secondo vano (8) dotata di una apertura di uscita (14) ed una contrapposta seconda estremità (15) aperta rivolta verso detto primo vano (7).
  9. 9) Apparato secondo la rivendicazione 2 oppure 7, in cui detto percorso di collegamento comprende una intercapedine (9; 55; 65) definita tra detti primo vano (7; 51; 63) e secondo vano (8; 52; 64) e dotata di aperture di uscita (14; 39; 56; 67) verso l'interno di detto secondo vano (8; 52; 64).
  10. 10) Apparato secondo la rivendicazione 5, in cui detti primo guscio e secondo guscio comprendono un primo guscio (5; 53; 61) preformato ed un secondo guscio (6; 54; 62) preformato uniti tra loro con mezzi di unione.
  11. 11) Apparato secondo la rivendicazione 5, in cui detti mezzi di collegamento comprendono: un condotto di collegamento (17; 59; 66) definito tra detti primo guscio (5; 53; 61) e secondo guscio (6; 54; 62), avente una estremità comunicante con detto primo vano (7; 51; 63) ed una estremità opposta; un elemento di accoppiamento (19) con detto dispositivo di erogazione (2) sistemato a detta estremità opposta e dotato di una apertura di accoppiamento (20) normalmente chiusa a tenuta con mezzi laminari perforabili.
  12. 12) Apparato secondo la rivendicazione 11 , in cui detto dispositivo di erogazione (2) comprende: mezzi a serbatoio (26) di contenimento di detto liquido solvente; mezzi pompanti (25) per pompare detto liquido solvente da detti mezzi a serbatoio (26) verso detto contenitore (4; 50; 60); mezzi di perforazione (22) di detti mezzi laminari perforabili in una configurazione dì accoppiamento di erogazione tra detti mezzi dì collegamento (17; 59; 66) e detto dispositivo di erogazione (2).
  13. 13) Apparato secondo la rivendicazione 11 oppure 12, in cui detti mezzi di perforazione comprendono: un membro a stelo (23) assialmente cavo, detto membro a stelo (23) definendo una estremità di perforazione (28) destinata a perforare detti mezzi laminari perforabili e dotata di una apertura di erogazione (29) ed una contrapposta estremità collegata con detti mezzi pompanti (25); un elemento cursore (31), montato scorrevole su questo e spostabile per contatto con detto elemento di accoppiamento (19); mezzi di attivazione oppure disattivazione (32, 33, 34) di detti mezzi pompanti (25).
  14. 14) Apparato secondo la rivendicazione 13, in cui detti mezzi di attivazione oppure disattivazione (32, 33, 34) sono azionabili con scorrimenti di detto elemento di protezione (31) lungo detto membro a stelo (23).
  15. 15) Contenitore per produrre e consumare bevande solubili caratterizzato dal fatto che comprende: un corpo di contenimento (4; 50; 60); un primo vano (7; 51; 63) di contenimento di almeno una dose (3; 58) di bevande solubili da sciogliere definito in detto corpo di contenimento (4; 50; 60); un ingresso (17; 59; 66) ricavato in detto primo vano di contenimento (7; 51; 63) per la introduzione di un liquido solvente erogato da un dispositivo di erogazione (2); un secondo vano (8; 52; 64) di raccolta di una bevanda soluta, aperto ed accessibile dall'esterno, definito in detto corpo di contenimento (4; 50; 60) separatamente da detto primo vano (7; 51; 63) e collegabile a questo con mezzi di collegamento (10; 55; 65), detto secondo vano (8; 52; 64) consentendo ad un utente di bere detta bevanda soluta direttamente da detto contenitore (4; 50; 60).
  16. 16) Contenitore secondo la rivendicazione 15, in cui detto corpo di contenimento (4; 50; 60) comprende mezzi di accoppiamento (19) con detto dispositivo di erogazione (2), in modo tale da ricevere detto liquido solvente quando detti mezzi di accoppiamento (19) si accoppiano con detto dispositivo di erogazione (2).
  17. 17) Contenitore secondo la rivendicazione 16, in cui detti mezzi di accoppiamento comprendono una apertura di accoppiamento (20) normalmente chiusa con mezzi laminari perforabili; una sede concava (21) definita intorno a detta apertura di accoppiamento (20) e predisposta per ricevere un corrispondente elemento perforatore (23) ed erogatore di detto dispositivo di erogazione (2).
  18. 18) Metodo per produrre e consumare bevande solubili, comprendente le fasi di: predisporre in un primo vano (7; 51; 63) di un contenitore (4; 50; 60) una dose di bevanda (3; 58) solubile in polvere; introdurre in detto primo vano (7; 51; 63) un liquido solvente in modo tale da sciogliere all’interno di questo detta dose (3; 58) ed ottenere una bevanda soluta pronta da bere; erogare detta bevanda soluta; caratterizzato dal fatto che dopo detto erogare è previsto raccogliere detta bevanda soluta ed erogata in un secondo vano (8; 52; 64) di detto contenitore (4; 50; 60) separato da detto primo vano (7; 51; 63) ed accessibile dall’esterno, in modo tale da poter bere detta bevanda soluta direttamente da detto secondo vano (8; 52; 64).
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