ITMI982160A1 - Carrello per la movimentazione di autovetture in autosili - Google Patents

Carrello per la movimentazione di autovetture in autosili Download PDF

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Description

Descrizione dell’invenzione avente per titolo:
“CARRELLO PER LA MOVIMENTAZIONE DI AUTOVETTURE IN AUTOSILI”
DESCRIZIONE
La presente invenzione ha per oggetto un carrello<'>per la movimentazione di autovetture in autosili.
Come è noto un autosilo con sistema di parcheggio automatico comprende una pluralità di aree di parcheggio, che nel seguito verranno chiamate stalli, disposte su più piani.
Per gli spostamenti e il supporto delle autovetture è previsto un meccanismo di movimentazione che comprende un carro-ponte o traslatore-elevatore spostabile orizzontalmente lungo i corridoi esistenti tra le varie file di stalli e provvisto di una piattaforma elevabile per portare le autovetture all’altezza dei vari piani.
La piattaforma è fornita di appositi sistemi di movimentazione atti a prelevare l’autovettura dalla piattaforma e posizionarla nello stallo e viceversa. Tali sistemi di movimentazione secondo la tecnica nota prevedono normalmente il cosiddetto sistema “a pettine” comprendente un carrello avente delle estremità a pettine atte a scorrere in corrispondenti fessure a dente di sega ricavate nella piattaforma e sulla soletta di ciascuno stallo.
Quando l’autovettura sale sulla piattaforma, essa viene centrata da appositi dispositivi, in modo tale che le ruote si trovino sulle fessure a dente di sega. Quando la piattaforma è arrivata in prossimità dello stallo libero il carrello viene sollevato e le sue estremità a pettine sollevano le ruote dell’autovettura, quindi il carrello con l’autovettura sopra, viene portato nello stallo; dopo il carrello viene abbassato facendo scorrere le estremità a pettine nelle fessure a dente di sega della soletta dello stallo in modo che le ruote dell’autovettura poggino sulla soletta e infine il carrello vuoto ritorna sulla piattaforma. In modo inverso viene effettuata l’operazione di prelevamento dell’autovettura dallo stallo. Tale sistema secondo la tecnica nota presenta diversi problemi e inconvenienti.
Infatti bisogna modificare tutte le solette di ciascuno stallo ricavando in esse le aperture a dente di sega che permettono il passaggio dell’estremità a pettine del carrello. Inoltre bisogna prevedere dei mezzi di centraggio dell’autovettura e dei mezzi di centraggio del carrello estremamente precisi, altrimenti l’autovettura non può essere prelevata dal carrello e/o le estremità a pettine del carrello non possono impegnarsi con le corrispettive fessure a dente di sega ricavate nelle solette e nella piattaforma.
Appare evidente che tali sistemi di movimentazione delle autovetture risultano essere estremamente costosi e complicati.
Scopo dell’invenzione è quello di eliminare tali inconvenienti fornendo un carrello per la movimentazione di autovetture in autosili economico e di semplice realizzazione.
Altro scopo della presente invenzione è di fornire un carrello tale che permetta di evitare di modificare la struttura delle varie solette di ciascuno stallo.
Questi scopi sono raggiunti in accordo all’invenzione, con le caratteristiche elencate nell’annessa rivendicazione indipendente 1. Realizzazioni preferite dell’invenzione appaiono dalle rivendicazioni dipendenti.
Il carrello per trasferimento di autovetture in autosili secondo linvenzione comprende due moduli separati, provvisti di motorizzazioni autonome. Tali moduli prelevano rispettivamente le ruote anteriori e posteriori dell’autovettura che viene sollevata e trascinata dalla piattaforma alla soletta dello stallo o viceversa.
Quando l’autovettura deve entrare nell’autosilo, essa si posiziona in un locale d’ingresso avente una soletta identica a quella degli stalli dell’autosilo. Quando l’autovettura deve essere prelevata dalla soletta, i due moduli, agganciati tra loro, spinti dalle loro motorizzazioni, avanzano dalla piattaforma verso la soletta finché il modulo anteriore raggiunge una posizione in cui trova sotto le ruote anteriori dell’autovettura. A questo punto il modulo anteriore, mediante appositi mezzi, aggraffa le ruote anteriori della vettura e viene sollevato. Il sollevamento del modulo anteriore provoca lo sgancio automatico del gancio che trattiene il modulo posteriore. Il modulo posteriore quindi viene traslato all 'indietro, mediante motorizzazione separata, finché dei sensori rilevano la posizione delle ruote posteriori dell’autovettura, quindi dei mezzi di presa, aggraffano e sollevano le ruote posteriori.
Dopo che l’autovettura è stata sollevata dai due moduli, essi tramite le proprie motorizzazioni trascinano la vettura dalla soletta alla piattaforma. Mediante appositi spostamenti del traslatore elevatore la piattaforma viene portata in corrispondenza della soletta di uno stallo libero, quindi i due moduli trascinano l’autovettura all'intero dello stallo, finché si raggiunge un finecorsa che provoca l’abbassamento dei due moduli e il rilascio delle ruote sulla soletta. Quindi il carello posteriore continua la corsa andando in battuta contro il modulo anteriore, e mediante un sistema a salterello, provoca il riaggancio del gancio di trattenuta dei due moduli. In alternativa il ricongiungimento dei moduli può essere ottenuto facendo arretrare il modulo anteriore verso quello posteriore. I due moduli insieme ritornano sulla piattaforma e sono pronti per il prelevamento di una nuova autovettura.
Appare evidente che il carrello secondo l’invenzione offre il fondamentale vantaggio di non dover modificare la struttura delle solette dei vari stalli. Infatti i due moduli del carrello secondo l’invenzione, scorrendo su apposite guide ricavate nella piattaforma e nelle solette, possono prelevare l’autovettura dalla piattaforma e portarla nello stallo o viceversa, senza la necessita di utilizzare il complesso e costoso sistema “a pettine” usato nei carrelli della tecnica nota.
Ulteriori caratteristiche dell’invenzione risulteranno più chiare dalla descrizione dettagliata che segue, riferita ad una sua forma esemplificativa, e non limitativa di realizzazione, illustrata nei disegni annessi, in cui:
la figura 1 è una vista schematica, laterale, in alzato mostrante parzialmente un traslatore elevatore e alcuni stalli di un autosilo;
la figura 2A è una vista in pianta della piattaforma del traslatore elevatore di figura 1 mostrante il carrello secondo l’invenzione, con i due moduli agganciati; la figura 2B è una vista in sezione longitudinale, ingrandita di un gancio di trattenimento dei due moduli del carrello secondo l’invenzione;
la figura 3A è una vista laterale in alzato, parzialmente in sezione mostrante un’auto posizionata su una soletta di uno stallo, e il carrello secondo l’invenzione in posizione di lavoro;
la figura 3B è una vista in pianta del carrello sulla soletta di figura 2A; la figura 4 è una vista in pianta, ingrandita, del modulo anteriore del carrello secondo l’invenzione;
la figura 5 è una vista in pianta, ingrandita, del modulo posteriore del carrello secondo l’invenzione;
la figura 6 è una vista frontale, parzialmente in sezione, del modulo anteriore dei carrello, in posizione abbassata;
la figura 7 è una vista, come figura 6, del modulo anteriore del carrello, in posizione sollevata;
la figura 8 è una vista ingrandita, in sezione trasversale, del modulo anteriore del carrello secondo l’invenzione;
la figura 9 è una vista ingrandita, in sezione longitudinale, del modulo posteriore del carrello secondo l’invenzione.
Con riferimento a figura 1, un traslatore elevatore 100, comprende una struttura portante che può essere traslata orizzontalmente lungo i corridoi di un autosilo, e una piattaforma 1 che può essere abbassata e sollevata per portare un’autovettura 50 su una soletta 101 di uno stallo 51 dell’autosilo.
Con riferimento a figura 2A la piattaforma 1, ha una forma sostanzialmente rettangolare, e comprende due corridoi laterali 2 sui quali possono avanzare le ruote di un’autovettura e un canale centrale 3 all’interno del quale è posto un carrello 4. Il carrello 4 è libero di scorrere nel canale 3 mediante ruote azionate da motori ed è guidato da rulli di guida 5 che rotolano sui bordi interni dei corridoi 2.
Il carrello 4 comprende due moduli sostanzialmente simmetrici, un modulo anteriore 7 e un modulo posteriore 7’. I due moduli 7 e 7’ sono vincolati tra loro mediante due ganci 9. Come meglio mostrato in figura 2B, ciascun gancio 9 è fìilcrato sul modulo posteriore 7’, presenta un dente di ritenuta 10 che trattiene il modulo anteriore 7, e alFestremità libera ha una base d’arresto 11 che si atesta su un telaio di supporto 12 del modulo anteriore 7.
Come meglio mostrato in figura 4, il telaio di supporto 12 ha una forma a cornice e su di esso sono fulcrate quattro barre 13. Le barre 13 possono girare attorno al proprio fulcro tramite una catena o cinghia 14 azionata da un motoriduttore 15. Il motoridutore 15, tramite una puleggia 150 mette in rotazione la catena o cinghia 14 che corre su pulegge 151 calettate sui fulcri delle barre 13. La cinghia 14 è rinviata su due rulli di rinvio 152 diagonalmente opposti, in modo tale da impartire alle quatro barre 13 una rotazione che le porta contemporaneamente da una posizione retratta sul carrello a una posizione sporgente esternamente dal carrello e viceversa.
Le barre 13, compiendo una rotazione di circa 80°, quindi possono passare da una posizione inattiva con i loro assi sostanzialmente paralleli all’asse longitudinale X del carrello, ad una posizione di lavoro (mostrata tratteggiata) in cui sporgono verso l’esterno, con i loro assi sostanzialmente ortogonali all’asse X del carrello e simmetrici rispetto ad un’asse trasversale Y.
Un motoriduttore 16 mete in rotazione un albero 17 che aziona due pignoni 18 che si impegnano in rispetive cremagliere 200, solidali al modulo anteriore 7, provocando in questo modo il sollevamento o l’abbassamento del telaio di supporto 12.
Un motoridutore 20 mette in rotazione un semiasse 8 che trasmette il moto rotatorio alle ruote anteriori 6 del modulo anteriore 7.
In figura 5 viene mostrato il modulo posteriore 7’, in cui elementi uguali o simili a quelli già discussi in relazione al modulo anteriore 7 sono stati indicati con gli stessi numeri di riferimento contraddistinti da un apice. Il modulo posteriore 7’ comprende un telaio di supporto 12’ su cui sono fulcrate quattro barre 13’. Le sbarre 13’ sono fatte ruotare attorno al proprio fulcro tramite una cinghia 14’ trascinata da un motoriduttore 15’ e passano da una posizione inattiva, ritirate all’interno, ad una posizione di lavoro (le barre 13’ mostrate tratteggiate), sporgenti verso l’esterno con gli assi paralleli e simmetrici rispetto ad un asse trasversale Y’.
Un motoriduttore 16’ mette in rotazione un albero 17’ che aziona due pignoni 18’ che impegnandosi con due cremagliere 200’ provocano il sollevamento o l’abbassamento del telaio di supporto 12’.
Un motoriduttore 20’ mette in rotazione un semiasse 8’ che trasmette il moto rotatorio alle ruote posteriori 6’ del modulo posteriore 7’.
Nell’estremità anteriore del modulo posteriore 7’ sono previste due sporgenze 2 1 destinate ad impegnarsi in corrispettive cavità 22 ricavate nel modulo anteriore 7 per ottenere un corretto centraggio dei due moduli. Sempre nell’estremità anteriore del modulo posteriore è prevista una molla 23 destinata ad andare in battuta contro l’estremità posteriore del modulo anteriore 7, in modo da facilitare il distacco dei due moduli quando i ganci 9 vengono aperti.
Nel modulo posteriore 7', vicino ai fulcri delle barre 13’, in posizione simmetrica rispetto l’asse Y’, si trovano due coppie di sensori 24 e 25 per rilevare la posizione delle ruote posteriori dell’autovettura.
Di seguito viene descritto il funzionamento del carrello 4 secondo l’invenzione.
Come mostrato in figura 1, in una situazione iniziale il carrello 4 si trova sulla piattaforma 1 con i due moduli 7 e 7’ agganciati e le barre 13 e 13’ nella posizione inattiva e l’autovettura 50 si trova sopra la soletta 101 di uno stallo o del locale d’ingresso.
La soletta 101 ha una conformazione sostanzialmente simile a quella della piattaforma 1. La soletta 101 (figura 3B) comprende due corridoi laterali 102 e un canale centrale 103 della stessa larghezza del canale 3 della piattaforma 1. Quando l’autovettura 50 si trova sulla soletta 101 nella posizione corretta di prelievo, le sue ruote anteriori 52 si dispongono in una culla 53 posta sui corridoi della soletta.
Quando la piattaforma 1 si trova all’altezza della soletta 101, mediante azionamento dei motori 20, 20’ viene provocata la rotazione delle coppie di ruote motrici 6, 6’ del carrello 4 che avanza dalla piattaforma 1 verso la soletta 101, fino ad arrestarsi con l’asse trasversale Y del modulo anteriore 7 in corrispondenza dell’asse delle ruote anteriori 52 dell’autovettura 50.
Mediante azionamento del motoriduttore 15, le barre 13 del modulo anteriore vengono portate nella posizione di lavoro sotto le ruote anteriori 52 del l’autovettura 50 (figura 6). Mediante azionamento del motoriduttore 16 viene sollevato il telaio 12 del modulo anteriore 7 (figura 7), in tal modo le due coppie di barre 13 sollevano le ruote anteriori 52 del l’autovettura. Quando il telaio 12 viene sollevato (figura 2 B) esso va in battuta contro le superfici d’arresto 11 dei ganci 9 provocando il sollevamento del dente d’arresto 10 e quindi il disimpegno dei ganci 9.
A questo punto viene azionato inversamente il motoriduttore 20’ che provoca l’arretramento del modulo posteriore 7’ che si distacca dal modulo anteriore 7. Quando la prima coppia di sensori 24 rileva le ruote posteriori 55 dell’autovettura 50, viene inviato un segnale al motore 20’ che provoca il rallentamento del modulo posteriore 7’; Quando la seconda coppia di sensori 25 rileva le ruote posteriori 55 dell’autovettura 50, viene inviato un segnale al motore 20’ che comanda l’arresto del modulo posteriore 7’ nella posizione in cui l’asse Y’ si trova in corrispondenza dell’asse delle ruote posteriori dell’autovettura. A questo punto ( figure 3 A e 3B) il motoriduttore 15’ porta in posizione di lavoro le barre 13’ e il motoriduttore 16’ provoca il sollevamento del telaio 12’; quindi le ruote posteriori 55 dell’autovettura sono sollevate dalle barre 13’.
Ora l’autovettura 50 è completamente sollevata dai due moduli 7 e 7’, quindi vengono azionati i motoriduttori 20 e 20’ che mettono in rotazione le rispettive ruote 6, 6’ provocando l’arretramento dei due moduli 7, 7’ con sopra l’autovettura verso la piattaforma 1. La piattaforma viene portata in corrispondenza della soletta del locale d’uscita o di uno stallo, vengono azionati i motoriduttori 20, 20’ che fanno avanzare i due moduli 7, 7’ che supportano l’autovettura 50 verso la soletta. Il modulo anteriore si blocca in corrispondenza del fermo della soletta, vengono azionati i motoriduttori 16, 16’ che provocano l’abbassamento dei telai 12, 12’ e quindi le ruote dell’autovettura poggiano sui corridoi della soletta. A questo punto vengono azionati i motoriduttori 15, 15’ che provocano il rientro delle barre 13, 13’ e quindi viene azionato il motore 20’ che fa avanzare il modulo 7’ per portarlo in battuta con il modulo anteriore 7, o in alternativa il motore 20 che fa arretrare il modulo anteriore 7 fin quando va in battuta contro il modulo posteriore 7’. Come mostrato in figura 2B, lo spigolo d’estremità posteriore 60 del modulo anteriore 7 va in battuta contro la superficie arcuata esterna del dente d’arresto 10 del gancio 9 provocando il sollevamento del gancio 9 e la sua chiusura a scatto in modo da agganciare i due moduli 7 e 7’. Mediante l’azionamento dei motori 20, 20’ il carrello 4, formato dai due moduli 7, 7’ agganciati .ritorna sulla piattaforma 1, pronto a compiere un’altra operazione.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Carrello (4) per la movimentazione di autovetture (50) in autosili, mobile su ruote, per posizionarsi sotto l’autovettura, sollevarla, traslarla per portarla nel punto desiderato e successivamente riabbassarla, caratterizzato dal fatto che comprende almeno due moduli (7, 7’) separabili, dotati di motorizzazioni indipendenti, detti moduli (7, 7’) operando rispettivamente sulle ruote anteriori (52) e posteriori (55) dell 'autovettura.
  2. 2. Carrello secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti moduli (7, 7’) comprendono un modulo anteriore (7) e un modulo posteriore (7<5>) collegati tra loro mediante almeno un gancio (9).
  3. 3. Carrello secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto almeno un gancio (9) è imperniato al modulo posteriore (7’), presenta un dente di trattenuta (10) che blocca il modulo anteriore e una superficie d’arresto (1 1) che si attesta su un telaio di supporto (12) del modulo anteriore (7), in modo tale che il sollevamento di detto telaio di supporto (12) provochi lo sganciamento di detto almeno un gancio (9).
  4. 4. Carrello secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto dente di trattenuta (10) presenta una superficie esterna arcuata a camma, in modo tale che quando il telaio di supporto (12) del modulo anteriore (7) va in battuta contro detta superficie a camma, provoca il sollevamento di detto almeno un gancio (9) e quindi, per ricaduta, il bloccaggio dei due moduli (7, 7’).
  5. 5. Carrello secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che tra detti due moduli (7, 7’) sono previsti mezzi di centraggio (22, 21) e mezzi elastici che si impegnano reciprocamente per garantire il corretto centraggio di detti moduli (7, 7’) quando vengono uniti.
  6. 6. Carrello secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che tra detti moduli (7, 7’) sono previsti mezzi elastici (23) atti a facilitare la separazione degli stessi quando vengono sganciati.
  7. 7. Carrello secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti almeno due moduli (7, 7’) comprendono una rispettiva motorizzazione (20, 20<!>) che aziona le rispettive ruote motrici (6, 6’) del modulo anteriore (7) e posteriore (7’)·
  8. 8. Carrello secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti moduli (7, 7’) comprendono rispettivi telai di supporto (12, 12<5>) che supportano mezzi (13, 13’) per sollevare le ruote di un’autovettura, detti telai di supporto (12, 12’) essendo azionabili indipendentemente.
  9. 9. Carrello secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detti telai di supporto (12, 12’) sono sollevati o abbassati mediante due rispettivi motori (16, 16’) che mettono in rotazione rispettivi alberi (17, 17’) portanti rispettivi pignoni (18, 18’) impegnantesi con rispettive cremagliere (200, 200’) solidali ai corrispondenti moduli (7, 7’).
  10. 10. Carrello secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detti mezzi (13, 13’) per sollevare le ruote dell’autovettura comprendono barre (13, 13’) fulcrate su detti telai di supporto (12, 12’), azionabili in rotazione attorno ai propri fulcri mediante rispettivi cinematismi a catena o cinghia (14, 14’) azionati da rispettivi motori (15, 15’) in modo tale che dette barre (13, 13’) possano passare da una posizione di riposo retratte lungo il carrello (4) ad una posizione di lavoro sporgenti esternamente dal carrello (4).
  11. 11. Carrello secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che in almeno uno di detti moduli (7, 7’) sono previsti dei sensori (24, 25) atti a rilevare la posizione delle ruote posteriori (55) e/o anteriori (52) dell’autovettura (50).
  12. 12. Carrello secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che in ciascuna soletta (101) degli stalli o del locale ingresso-uscita dell’ autosilo è previsto almeno un fermo (53) posto sotto le ruote anteriori (52) e/o posteriori (55) dell’autovettura (50) atto a bloccare almeno un modulo (7, 7’) in posizione corretta sotto l’asse delle le ruote anteriori (52) e/o posteriori (55) del l’autovettura.
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