ITMI961986A1

ITMI961986A1 - Proiettore per veicoli

Info

Publication number: ITMI961986A1
Application number: IT96MI001986A
Authority: IT
Inventors: Hans Daumueller; Karl-Otto Dobler; Rainer Neumann; Frieder Liedtke; Johannes Bertling; Henning Hogrefe; Gerd Bahnmueller; Martin Lampen
Original assignee: Bosch Gmbh Robert
Priority date: 1995-10-11
Filing date: 1996-09-27
Publication date: 1998-03-27
Also published as: FR2739818B1; DE19537838A1; IT1284607B1; US5718505A; FR2739818A1

Description

D E 5 C R I Z I0 N E

stato dell'arte

L'invenzione riguarda un proiettore per veicoli del genere indicato nella rivendicazione 1.

un tale riflettore è noto attraverso la DE 40 04 576 A1. Esso presenta una sorgente luminosa e un riflettore. Il riflettore ha due diverse zone di riflessione, una superiore e una inferiore. Dalla zona superiore di riflessione, la luce emessa dalla sorgente luminosa viene riflessa come fascio luminoso convergente formante un fascio di luce anabbagliante. La luce riflessa dalla zona superiore e dalla zona inferiore del riflettore formano insieme un fascio di luce abbagliante. Nella direzione di uscita della luce, a valle del riflettore e disposta una lente attraverso la quale passa almeno la luce riflessa dalla zona superiore del riflettore, la quale luce costituisce almeno il fascio anabbagliante. Fra il riflettore e la lente è sistemata una disposizione di diaframma. La disposizione di diaframma è costituita da un unico elemento diaframmatico mobile fra una posizione per luce anabbagliante - nella quale ad esso può giungere soltanto la luce in transito riflessa dalla zona superiore del riflettore e formante il fascio anabbagliante, e una posizione per luce abbagliante nella quale ad esso può giungere la luce in transito riflessa dalla zona superiore del riflettore e dalla zona inferiore del riflettore. Il diaframma presenta uno spigolo dal quale, nella posizione per luce anabbagliante, viene prodotto un confine chiaro/scuro del fascio anabbagliante. il diaframma è nel suo complesso girevole attorno ad un asse, il che costituisce un inconveniente poiché si rendono necessarie grandi corse di traslazione del diaframma. inoltre, per consentire una posizione esatta del limite tra chiaro e scuro, è necessario un posizionamento molto preciso del diaframma nella sua posizione per luce anabbagliante, il che è reso difficile dalla mobilità del diaframma e richiede una dispendiosa guida del diaframma.

vantaggi dell'invenzione

il proiettore inventivo avente le peculiarità riportate nella rivendicazione 1 offre, invece, il vantaggio che, per la traslazione dell'elemento diaframmatico mobile fra le sue posizioni per luce anabbagliante e per luce abbagliante, bastano modeste corse di traslazione e il limite chiaro/scuro viene prodotto dall'elemento diaframmatico fisso, per cui imprecisioni nsl moto di traslazione dell'elemento diaframmatico mobile non influenzano la posizione del limite chiaro/scuro.

Nelle rivendicazioni subordinate sono indicate vantaggiose forme di realizzazione e vantaggiosi perfezionamenti del proiettore inventivo. Con la forma di realizzazione della rivendicazione 4 viene assicurato cbe la disposizione/diaframma, nella posizione per luce anabbagl iante, non lascia passare la luce anche con un movimento impreciso dell'elemento diaframmatico mobile.

Disegni

Due esempi di realizzazione dell'invenzione sono rappresentati nei disegni e illustrati particolareggiatamente nella descrizione che segue. La figura 1 mostra, in sezione longitudinale verticale, un proiettore conforme ad un primo esempio di realizzazione; la figura 2 mostra il proiettore in sezione trasversale eseguita lungo la linea II-ιι della fig. 1; e la figura 3 mostra, in sezione trasversale, il proiettore eseguito per un secondo esempio di realizzazione.

Descrizione degli esempi di realizzazione

Un proiettore per veicoli, in particolare per autoveicoli, rappresentato nelle figg. da i a 3, serve a produrre selettivamente una luce anabbagliante e una luce abbagliante. il proiettore è dotato di un riflettore 10, nella cui zona di cresta è inserita una sorgente luminosa 12. La sorgente luminosa 12 può essere una lampadina a incandescenza oppure una lampadina luminescente. Il riflettore io presenta almeno due diverse zone di riflessione e, nell'esempio di esecuzione raffigurato, presenta una zona superiore di riflessione 14 e una zona inferiore di riflessione 16. La transizione fra le due zone di riflessione 14 e 16 può avvenire all'altezza dell'asse ottico il del riflettore 10 oppure al disotto e al disopra di quest'ultimo, per cui è maggiore la zona superiore oppure la zona inferiore di riflessione. La transizione fra le due zone di riflessione 14 e 16 può essere realizzata in forma continua oppure con una piega ad angolo vivo o con un gradino. La zona superiore di riflessione 14 è formata in modo che la stessa rifletta come fascio luminoso convergente la luce emessa dalla sorgente luminosa 12. A tale scopo, la zona superiore di riflessione 14 PUÒ avere forma di ellissoide o forma simile ad un ellissoide oppure può avere altra idonea configurazione.

A valle del riflettore 10, osservando nella direzione di uscita 18 della luce, è disposta una lente 20 attraverso la quale passa la luce riflessa dalla zona di riflessione 14. La lente 20 è formata come lente convergente e presenta ad es. una superficie piana 21 rivolta verso il riflettore io e una superficie curva con convessità sul lato opposto al riflettore 10. La superficie curva convessa 22 della lente 20 ha forma di preferenza asferica. Dalla lente 20 viene deviata luce riflessa dalla zona superiore del riflettore 14 di preferenza in maniera che, dopo aver attraversato la lente 20 in piani verticali, all'incirca parallelamente all'asse ottico il o nella direzione di uscita 18, la luce corra con inclinazione rispetto a tale direzione. La lente 20 può essere alloggiata in un sistema di supporto 24 fissato al riflettore io. Nel senso di uscita 18 della luce PUÒ, inoltre, essere montato un vetro di copertura trasparente 26 che può essere formato come lastra liscia da cui viene deviata la luce che l'attraversa. Il riflettore io può essere disposto con possibilità di spostamento in un alloggiamento 28 al quale PUÒ essere fissato il vetro di copertura 26.

Fra il riflettore 10 e la lente 20 è sistemataUB disi» sizicneetdiaframma 30 che si estende sostanzialmente al disotto dell'asse ottico 11 e all'incirca perpendicolarmente a quest’ultimo,la disposizione/diaframma 30 presenta un elemento diaframmatico fisso 32, su cui è formato preferenzialmente uno spigolo superiore 33, il quale è situato all'incirca all'altezza dell'asse ottico 1 1 e dal quale viene prodotto un confine chiaro/scuro del fascio luminoso che ad esso giunge di passaggio, come rappresentato nella figura 2, lo spigolo 33 PUÒ presentare, a sinistra e a destra dell' asse ottico 11, sezioni diverse al fine di produrre un confine asimmetrico fra chiaro e scuro. L'elemento fisso

diaframmatico/32 è realizzato in forma sostanzialmente piana e presenta diverse aperture 34 che, in un primo esempio di realizzazione rappresentato nelle figure 1 e 2, sono formate come fessure all'incirca orizzontali disposte una sull'altra. Le fessure 34 sono separate tra loro da intermezzi non trasparenti 35 aventi all‘incirca la stessa larghezza delle fessure 34. L'elemento diaframmatico fisso 32 può essere montato sul riflettore io o sul sistema di supporto 24 . la disposizione /diaframma 30 presenta, inoltre, un elemento diaframmatico mobile 38 che può essere collocato nella direzione di uscita 18 della luce, immediatamente a monte oppure a valle dell’elemento diaframmatico fisso 32 , ed essere anch'esso realizzato in forma sostanzialmente piana, LO spigolo 33 , che serve a produrre il limite fra chiaro e scuro, può essere in alternativa formato anche sull'elemento diaframmatico mobile 38. L'elemento diaframmatico mobile 38 presenta, come l'elemento diaframmatico fisso 32, varie aperture 39 che nel primo esempio di reai ideazione sono formate come fessure orizzontali disposte una sull'altra. Le fessure 39 sono separate tra loro da intermezzi non trasparenti 40. La larghezza degli intermezzi 40 è preferibilmente alquanto maggiore della larghezza delle fessure 34 dell’elemento diaframmatico fisso 32.

L'elemento diaframmatico 38 è mobile, nella direzione verticale indicata dalla freccia 42 nella figura 1, per mezzo di un elemento di regolazione 44, fra una posizione per luce anabbagliante e una posizione per luce abbagliante. Nella figura 1 l'elemento diaframmatico mobile 38 è rappresentato nella sua posizione per luce anabbagliante, nella quale esso è disposto in modo che i suoi intermezzi 39 coprano le fessure 34 dell'elemento diaframmatico fisso 32. Grazie alla larghezza alquanto maggiore degli intermezzi 35 rispetto alle fessure 34, è assicurata la completa copertura delle fessure 34 da parte degli intermezzi 40. in tale posizione dell'elemento diaframmatico mobile 38, la disposiziane/diaframma 30 è perciò non trasparente, per cui la luce riflessa dalla zona inferiore 16 del riflettore non può attraversarlo e non può uscire dal proiettore. La luce riflessa dalla zona superiore di riflessione 14 può pervenire in transito, al disopra dello spigolo dell'elemento diagrammatico fisso 32, alla disposizione/diaframma 30 e formare un fascio anabbagliante presentante un limite chiaro/ scuro prodotto dallo spigolo 33.

Nella figura 1 l'elemento diaframmatico 38 è rappresentato nella sua posizione per luce abbagliante, nella quale posizione esso è spostato verticalmente in modo che le sue fessure 39 siano almeno approssimativamente coincidenti con le fessure 34 dell'elemento diaframmatico fisso 32 e alla disposizione/diaframma30 presenti, in tal modo, aperture passanti. La luce riflessa dalla zona inferiore di riflessione 16 può attraversare le fessure 34, 39, uscire dal proiettore e - assieme alla luce che è riflessa dalla zona inferiore di riflessione 14 e che giunge di passaggio al disopra della disposizione di diaframma30 - formare un fascio di luce abbagliante. La zona inferiore di riflessione 16 può essere formata in modo da riflettere luce emessa dalla sorgente luminosa 12 con orientamento sostanzialmente parallelo all'asse ottico 11, La luce riflessa dalla zona inferiore 16 del riflettore può, dopo aver attraversato le aperture 34, 39 della disposizione di diaframma 30, attraversare la lente 20 o giungere in transito a quest‘ultima. Il vetro di copertura 26 può essere dotato di elementi ottici mediante i quali la luce riflessa dalla sona inferiore 16 del riflettore viene deviata e, preferenzialmente, diffusa in linea orizzontale.

L'elemento di regolazione 44, che PUÒ essere disposto lateralmente vicino alla disposizione diaframma 30è azionabile mediante motore elettrico oppure pneumaticamente o idraulicamente e comandabile mediante un dispositivo di comando 46. A sua volta, il dispositivo di comando 46 PUÒ essere collegato ad un commutatore, mediante il quale il conducente del veicolo PUÒ selezionare tra luce anabbagliante e luce abbagliante. L'elemento di regolazione 44 può presentare un elemento di regolazione mobile verticalmente in linea retta e impegnantesi con l'elemento diaframmamatico mobile 38 oppure può essere dotato di un eccentrico collegato articolatamente all'elemento diaframmatico 38, La necessaria corsa di traslazione dell'elemento diaframmatico 38 fra la sua posizione per luce anabbagliante e la sua posizione per luce abbagliante è modesta e perciò l'elemento di regolazione 44 può essere realizzato in esecuzione compatta ed è possibile commutare fra luce anabbagliante e luce abbagliante. La sorgente luminosa 12 ha bisogno, per produrre selettivamente luce anabbagliante e luce abbagliante, di essere dotata soltanto di un corpo luminoso cioè filamento elicoidale, in caso di lampadina incandescente, oppure arco voltaico in caso di lampada luminescente.

Nella figura 3 è rappresentato il proiettore conforme ad un secondo esempio di realizzazione, in cui la struttura essenziale del proiettore è invariata e solo la disposizione di diaframma 130 è modificato. La disposizione di diaframma 130 è costituito dall'elemento diaframmatico fisso 132 con lo spigolo 133 e dall'elemento diaframmatico mobile 138, i quali elementi presentano varie aperture 134 e rispettivamente 139. Le aperture 134 e 139 sono formate come fessure estendentisi verticalmente, separate tra loro da intermezzi non trasparenti 135 e rispettivamente 140. Anche la larghezza degli intermezzi 140 dell’elemento diaframmatico 138 è alquanto maggiore della larghezza delle fessure 144 dell'elemento diaframmatico fisso 132, ciò per consentire la sovrapposizione a coincidenza. L'elemento diaframmatico 138 è mobile orizzontalmente, per mezzo dell'elemento di regolazione 144, fra la sua posizione per luce anabbagliante - nella quale i suoi intermezzi 140 coprono l'elemento diaframmatico fisso 132 - e la sua posizione per luce abbagliante, nella quale le sue fessure 139 sono disposte all 'incirca a coincidenza con le fessure 134 dell'elemento diaframmaiico fisso 132. L'elemento di regolazione 144 può essere formato come nel primo esempio di realizzazione ed essere disposto al disotto del gruppo diaframma 130 oppure vicino lateralmente allo stesso.

Nell'alloggiamento 28 del proiettore può essere sistemato un dispositivo di copertura 50 che cinga almeno in parte il riflettore 10 e copra l'elemento di regolazione 44, 144 cosi che quest'ultimo non sia visibile dall'esterno del proiettore per chi guardi attraverso il vetro di copertura 26.

Claims

R IV E N D IC A Z IO N I 1. Proiettore per veicoli, con una sorgente luminosa (12), con un riflettore (10) presentante almeno due diverse zone di riflessione (14, 16) ove la luce emessa dalla sorgente luminosa (12) viene riflessa come fascio luminoso convergente da almeno una prima zona di riflettore (14) e forma un fascio di luce anabbagl iante il quale, assieme a luce riflessa da almeno un'ulteriore zona di riflettore (16), forma un fascio di luce abbagliante, con una lente (20) disposta nella direzione di uscita (18) della luce a valle del proiettore (10), attraverso la quale lente passa la luce che costituisce il fascio di luce anabbagliante e con ma disposizionedi diaframma ( 30 ; 1 30 ) disposto fra il riflettore (10) e la lente (20), del quale gruppo almeno una parte (38; 138) è mobile fra una posizione per luce anabbagliante, in cui da esso può passare soltanto la luce formante il fascio di luce anabbagliante, e una posizione per luce abbagliante nella quale, in aggiunta, da esso PUÒ anche passare, almeno in parte, luce riflessa da almeno un'ulteriore zona (16) del riflettore, ove nella posizione per luce anabbagliante viene prodotto, da uno spigolo (33; 133) della disposizione diaframma ( 30 ; 130), un limite chiaro/scuro del fascio di luce anabbagliante, caratterizzato dal fatto che ladisposizione/diaframma (30; 130) presenta un elemento diaframmatico fisso (32; 132) e un elemento diaframmatico mobile (38; 138), dal fatto che ognuno dei due elementi diaframmatici (32,38; 132, 138) presenta varie aperture (34,39; 134,139) , dal fatto che l'elemento diaframmatico mobile (38; 138) nella sua posizione per luce anabbagliante è disposto in modo da coprire le aperture (34, 134) dell’elemento diaframmatico fisso (32; 132) e, nella sua posizione per luce abbagliante, è disposto in modo che le sue aperture (39;139) siano almeno approssimativamente coincidenti con le aperture (34; 134) dell'elemento diaframmatico fisso (38; 138), per cui la disposizione di diaframma (30; 130) presenta aperture passanti.
2. Proiettore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che le aperture (34, 39) sono formate come fessure estendentisi orizzontalmente, e l'elemento diaframmatico mobile (38) è mobile fra le sue posizioni per luce anabbagliante e luce abbagliante in direzione sostanzialmente verticale (42).
3. Proiettore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che le aperture (134, 139) sono formate come fessure estendentisi all'incirca verticalmente, e l'elemento diaframmatico mobile (138) è mobile fra le sue posizioni per luce anabbagliante e luce abbagliante in direzione sostanzialmente verticale (142).
4. Proiettore secondo la rivendicazione 2 oppure 3, caratterizzato dal fatto che le fessure (34,39; 134,139) degli elementi diaframmatici (32,38; 132, 138) sono separate tra loro da intermezzi non trasparenti (35, 40; 135,140) e dal fatto che gli intermezzi (39; 139) dell'elemento diaframmatico mobile (38; 138) hanno una larghezza alquanto maggiore delle fessure (34; 134) dell'elemento diaframmatico fisso (32; 132) .