ITMI20131988A1 - Metodo e apparato per controllare pneumatici - Google Patents
Metodo e apparato per controllare pneumaticiInfo
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Description
DESCRIZIONE
“METODO E APPARATO PER CONTROLLARE PNEUMATICI”
La presente invenzione ha per oggetto un metodo ed un apparato per controllare pneumatici.
I cicli produttivi di uno pneumatico prevedono di realizzare e/o assemblare i vari componenti di uno pneumatico in lavorazione in una o più linee di confezionamento e successivamente di sottoporre lo pneumatico crudo ad un processo di stampaggio e vulcanizzazione atto a definire la struttura dello pneumatico secondo una geometria ed un disegno battistrada desiderati.
Lo pneumatico quando stampato e vulcanizzato, è definito da una struttura toroidale avvolta attorno ad un asse di rotazione e sostanzialmente simmetrica rispetto ad un piano di mezzeria assiale perpendicolare a detto asse di rotazione. In particolare la struttura toroidale comprende una porzione di corona disposta sostanzialmente perpendicolare al piano di mezzeria assiale in una zona radialmente esterna dello pneumatico, due porzioni di ancoraggio disposte in zone radialmente interne dello pneumatico rispettivamente da parti opposte del piano di mezzeria assiale e due porzioni laterali che si estendono rispettivamente da parti opposte del piano di mezzeria assiale fra una delle porzioni di ancoraggio e la porzione di corona.
Con “piano di mezzeria assiale” si intende un piano perpendicolare all’asse di rotazione equidistante dalle porzioni assialmente esterne dello pneumatico stesso.
Con “porzione di corona” dello pneumatico si intende una porzione dello pneumatico disposta sostanzialmente perpendicolare al piano di mezzeria assiale, in una zona radialmente esterna dello pneumatico, e corrispondente alla fascia battistrada e a porzioni della struttura di cintura e della carcassa disposte radialmente interne rispetto alla fascia battistrada.
Con “porzioni di ancoraggio” dello pneumatico, comunemente definite anche “talloni”, si intendono le zone radialmente interne dello pneumatico, disposte rispettivamente da parti opposte del piano di mezzeria assiale, configurate in modo da impegnarsi con il cerchio di una ruota.
Con “porzioni laterali” dello pneumatico si intendono porzioni dello pneumatico che si estendono rispettivamente da parti assialmente opposte del piano di mezzeria assiale fra ciascuna delle porzioni di ancoraggio e la porzione di corona, corrispondenti ai fianchi propriamente detti e a porzioni della carcassa disposte in posizione assialmente interna ai suddetti fianchi.
Con “porzione laterale di appoggio” e con “porzione laterale libera” dello pneumatico si intende rispettivamente una porzione laterale appoggiata su di un piano di appoggio e la porzione laterale opposta disposta ad una determinata quota dal piano di appoggio.
Con “superficie di misurazione” si intende una superficie sottoposta puntualmente a controllo avente dimensioni contenute rispetto alla superficie complessiva di dette porzioni laterali.
Con “superfici di misurazione disposte in posizioni simmetriche rispetto al piano di mezzeria assiale” si intendono due superfici di misurazione appartenenti ciascuna ad una porzione laterale dello pneumatico e disposte in corrispondenza della stessa posizione angolare e radiale rispetto all’asse di rotazione dello stesso.
US2006/0272408 descrive un metodo ed un apparato per la misura di uniformità del pneumatico. Il metodo comprende le fasi di montare il pneumatico su un mandrino, pressare una superficie circonferenziale di un tamburo rotante contro la superficie battistrada del pneumatico con una prima forza premente, ruotando il pneumatico attorno al proprio asse, e calcolando le forze su un primo ed un secondo piano dello pneumatico attraverso i mezzi di calcolo mentre lo pneumatico sta ruotando.
JP2008190981 descrive un metodo ed un dispositivo per misurare la rigidità del fianco di uno pneumatico. Una forza di schiacciamento viene applicata da un rullo pressore ad un fianco di uno pneumatico su un lato per deformarlo. Lo spostamento su un lato di detto fianco dello pneumatico viene misurato da mezzi di misura e la rigidità del fianco viene determinata basandosi su questi risultati di rilevazione e misura.
Nei cicli produttivi noti, per l’individuazione di difetti, lo pneumatico stampato e vulcanizzato è sottoposto ad un controllo visivo manuale oppure può essere sottoposto ad un controllo automatico come ad esempio descritto nel documento sopra citato.
Uno di tali controlli visivi manuali è rivolto a scartare pneumatici in cui la porzione laterale presenta scarsa rigidità, ossia ad individuare il difetto cosiddetto di “fianco debole”, intendendo per fianco una porzione laterale dello pneumatico finito.
La Richiedente ha osservato che l’accuratezza dei controlli manuali sinora eseguiti dipende fortemente dall’esperienza dell’operatore addetto al controllo e presenta un’elevata componente di soggettività.
La Richiedente ha constatato che l’inserimento di un controllo manuale più accurato per migliorare la qualità del prodotto finito rischierebbe di aumentare eccessivamente i tempi di produzione di uno pneumatico.
La Richiedente ha osservato che l’utilizzo di controlli automatici sullo pneumatico del tipo di quelli illustrati in US2006/0272408 ed in JP2008190981, può migliorare l’oggettività del controllo stesso ma a causa dell’elevato numero di fattori in gioco, precisione nella misura e ripetitività del processo di controllo possono non essere garantiti.
La Richiedente ha quindi percepito che disponendo lo pneumatico da controllare su un piano di appoggio secondo modalità invarianti relativamente al controllo da effettuare, ed agendo sulla porzione laterale libera per periodi di tempo uguali o diversi con forze di entità diversa, potevano ridursi tutti i fattori che portavano ad una ripetitività incerta dei controlli ed a un buon esito degli stessi.
La Richiedente ha infine trovato che la predisposizione dello pneumatico su un piano di appoggio con piano di mezzeria assiale sostanzialmente parallelo al piano di appoggio e l’applicazione di almeno due forze (o spostamenti) di entità diversa per periodi di tempo prestabiliti, risolvono le problematiche sopra esposte consentendo di limitare i fattori che influenzano gli esiti del controllo rendendolo affidabile e ripetibile.
Più precisamente, in accordo con un primo aspetto, l’invenzione riguarda un metodo per controllare pneumatici.
Preferibilmente il metodo comprende: i) predisporre un pneumatico su un piano di appoggio con piano di mezzeria assiale sostanzialmente parallelo al piano di appoggio, definendo una porzione laterale in appoggio ed una porzione laterale libera disposta ad una determinata quota rispetto a detto piano di appoggio.
Preferibilmente il metodo comprende: ii) applicare ad una superficie di misurazione della porzione laterale libera una forza rivolta verso il piano di appoggio.
Preferibilmente il metodo comprende: iii) modificare la posizione angolare della superficie di misurazione rispetto ad un asse di rotazione dello pneumatico relativamente alla porzione laterale libera.
Preferibilmente il metodo comprende: iv) impostare un primo valore di un dato di ingresso corrispondente a detta forza o a detta quota in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione mantenendolo sostanzialmente costante lungo almeno una rotazione completa della superficie di misurazione attorno a detto asse di rotazione. Preferibilmente il metodo comprende: v) rilevare un primo valore di un dato di uscita in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione, detto dato di uscita essendo corrispondente:
a detta forza nel caso in cui detto dato di ingresso sia la quota della porzione laterale libera dello pneumatico in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione,
o a detta quota nel caso in cui detto dato di ingresso sia la forza applicata in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione.
Preferibilmente il metodo comprende: vi) impostare un secondo valore del dato di ingresso mantenendolo sostanzialmente costante lungo almeno una rotazione completa della superficie di misurazione attorno a detto asse di rotazione.
Preferibilmente detto primo valore del dato di ingresso è diverso da detto secondo valore del dato di ingresso.
Preferibilmente il metodo comprende: vii) rilevare un secondo valore del dato di uscita in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione, detto secondo valore del dato di uscita essendo corrispondente al secondo valore del dato di ingresso.
Preferibilmente il metodo comprende: viii) calcolare in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione una relazione fra detto secondo valore del dato di uscita e detto primo valore del dato di uscita. La Richiedente ritiene che il metodo secondo l’invenzione risolva le problematiche esposte grazie a diversi fattori. Le reazioni alle forze applicate sono generate da un componente fisso quale il piano di appoggio; la porzione laterale di appoggio non è deformata e quindi non influisce sull’esito del controllo; l’impostazione di detti primo valore e secondo valore di dati di ingresso diversi tra loro permette di ottenere una relazione, preferibilmente un “valore differenza”, svincolata da ciascuna diversa tipologia di pneumatico e dalle condizioni al contorno delle misurazioni che potenzialmente sono sempre variabili.
Secondo un diverso aspetto l’invenzione riguarda un apparato per controllare pneumatici.
Preferibilmente l’apparato comprende un piano di appoggio configurato per ricevere uno pneumatico con piano di mezzeria assiale sostanzialmente parallelo al piano di appoggio, definente una porzione laterale in appoggio ed una porzione laterale libera disposta ad una determinata quota rispetto a detto piano di appoggio.
Preferibilmente l’apparato comprende un elemento di spinta configurato per applicare ad una superficie di misurazione di detta porzione laterale libera dello pneumatico una forza rivolta verso il piano di appoggio.
Preferibilmente l’apparato comprende un attuatore di posizionamento operativamente associato all’elemento di spinta e configurato per spostare detto elemento di spinta con almeno una componente di moto perpendicolare ad un asse di rotazione dello pneumatico.
Preferibilmente l’apparato comprende dispositivi per modificare la posizione angolare della superficie di misurazione rispetto ad un asse di rotazione dello pneumatico relativamente alla porzione laterale libera. Preferibilmente l’apparato comprende un’unità di controllo programmata per:
rilevare un primo valore di un dato di uscita in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione in funzione di un primo valore di un dato di ingresso mantenuto sostanzialmente costante lungo almeno una rotazione completa della superficie di misurazione attorno a detto asse di rotazione, detto dato di uscita essendo corrispondente a detta forza nel caso in cui detto dato di ingresso sia la quota della porzione laterale libera dello pneumatico in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione, o a detta quota nel caso in cui detto dato di ingresso sia la forza applicata in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione.
Preferibilmente l’apparato comprende un’unità di controllo programmata per:
rilevare un secondo valore del dato di uscita in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione, detto secondo valore del dato di uscita essendo corrispondente ad un secondo valore del dato di ingresso mantenuto sostanzialmente costante lungo almeno una rotazione completa della superficie di misurazione attorno a detto asse di rotazione. Preferibilmente detta unità di controllo comprende un modulo programmato per calcolare in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione una relazione fra detto secondo valore del dato di uscita e detto primo valore del dato di uscita.
La Richiedente ritiene che l’apparato secondo l’invenzione risolva le problematiche esposte e consenta l’applicazione del suddetto metodo. In particolare il piano di appoggio definisce un componente fisso in grado di esplicare reazioni sostanzialmente costanti alle forze applicate e l’unità di controllo è programmata per ottenere una relazione, preferibilmente un “valore differenza”, svincolata da ciascuna diversa tipologia di pneumatico e dalle condizioni al contorno delle misurazioni che potenzialmente sono sempre variabili.
La presente invenzione in almeno uno dei suddetti aspetti può presentare almeno una delle caratteristiche preferite che seguono.
Preferibilmente è previsto di confrontare in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione detta relazione fra detto secondo valore del dato di uscita e detto primo valore del dato di uscita con una soglia di scarto.
La Richiedente ritiene che tale confronto sia oggettivo avendo ottenuto un risultato svincolato da ciascuna diversa tipologia di pneumatico.
Ancora più preferibilmente è previsto di scartare o accettare lo pneumatico in funzione di detto confronto.
La Richiedente ritiene che la ripetibilità dei risultati consenta una selezione automatica degli pneumatici da scartare.
Preferibilmente detto primo valore del dato di ingresso è mantenuto sostanzialmente costante lungo almeno tre rotazioni complete della superficie di misurazione attorno a detto asse di rotazione.
La Richiedente ritiene che l’applicazione del primo valore del dato di ingresso per almeno tre rotazioni complete della superficie di misurazione attorno a detto asse di rotazione consenta di rendere oggettiva la prova evitando eventuali isteresi ed assicurando la stabilità del controllo.
Preferibilmente detto secondo valore del dato di ingresso è mantenuto sostanzialmente costante lungo almeno due rotazioni complete della superficie di misurazione attorno a detto asse di rotazione.
La Richiedente ritiene che l’applicazione del secondo valore del dato di ingresso per almeno due rotazioni complete della superficie di misurazione attorno a detto asse di rotazione consenta di rendere oggettiva la prova evitando eventuali isteresi ed assicurando la stabilità del controllo.
Preferibilmente detto primo valore del dato di ingresso quando relativo a detta forza è compreso fra circa 0,5N e circa 500N.
La Richiedente ritiene che tali valori consentano di eseguire una prima fase di assestamento durante la quale la porzione laterale libera si assesta sotto la forza applicata tale da causare solo una deformazione leggera della porzione laterale libera.
Preferibilmente detto primo valore del dato di ingresso quando relativo a detta quota è compreso fra circa 80 mm e circa 600 mm.
La Richiedente ritiene che tali valori consentano di eseguire una prima fase di assestamento durante la quale la porzione laterale libera si assesta sotto uno spostamento applicato tale da causare solo una deformazione leggera della porzione laterale libera.
Preferibilmente detto secondo valore del dato di ingresso quando relativo a detta forza è maggiore del primo valore del dato di ingresso.
Preferibilmente detto secondo valore del dato di ingresso quando relativo a detta forza è compreso fra circa 0,6N a circa 600N.
La Richiedente ritiene che tali valori consentano di eseguire una seconda fase in cui la forza applicata è tale da causare uno spostamento rilevante della porzione laterale libera per valutarne la risposta in termini per esempio di rigidità.
Preferibilmente detto secondo valore del dato di ingresso quando relativo a detta quota è minore del primo dato di ingresso.
Preferibilmente detto secondo valore del dato di ingresso quando relativo a detta quota è compreso fra circa 70 mm a circa 590 mm.
La Richiedente ritiene che tali valori consentano di eseguire una seconda fase in cui lo spostamento applicato è tale da causare una reazione rilevante della porzione laterale libera per valutarne la risposta in termini per esempio di rigidità.
Preferibilmente detta superficie di misurazione è disposta in corrispondenza della zona assialmente esterna della porzione laterale libera dello pneumatico.
La Richiedente ha potuto verificare sperimentalmente che tale zona è quella che, in un’analisi strumentale, pone maggiormente in evidenza l’eventuale debolezza della porzione laterale libera.
Preferibilmente detta superficie di misurazione è disposta in corrispondenza della zona della porzione laterale libera dello pneumatico disposta alla quota maggiore rispetto al piano di appoggio prima dell’applicazione di detta forza.
La Richiedente ha potuto verificare sperimentalmente che tale zona è quella che, in un’analisi strumentale, pone maggiormente in evidenza l’eventuale debolezza della porzione laterale libera.
Preferibilmente detto pneumatico è gonfiato prima dell’applicazione di detta forza.
Preferibilmente è previsto di ribaltare lo pneumatico in modo da invertire la porzione laterale libera e la porzione laterale di appoggio e di ripetere le azioni da ii) a viii).
Più preferibilmente si prevede di confrontare detta relazione in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione con una soglia di scarto.
Ancor più preferibilmente si prevede di scartare o accettare lo pneumatico in funzione di detto confronto.
La Richiedente ritiene che grazie alla disposizione e alla metodologia applicata, le verifiche effettuate sulle due porzioni laterali siano tra loro indipendenti e offrano valori oggettivi.
Preferibilmente è previsto di calcolare una relazione complessiva fra la relazione calcolata su una porzione laterale dello pneumatico in corrispondenza di una determinata posizione della superficie di misurazione e la relazione calcolata sull’altra porzione laterale dello pneumatico in corrispondenza di una posizione della superficie di misurazione simmetrica rispetto a detto piano di mezzeria assiale.
La Richiedente ritiene che avendo ottenuto valori oggettivi per ogni porzione laterale sia possibile paragonare i dati ottenuti in corrispondenza di posizioni simmetriche della superficie di misura ed ottenere un valore oggettivo della qualità dello pneumatico, consentendo l’individuazione di eventuali disomogeneità dello pneumatico.
Più preferibilmente è previsto di confrontare detta relazione complessiva con una soglia di scarto.
La Richiedente ritiene che tale confronto sia oggettivo avendo ottenuto un risultato svincolato da ciascuna diversa tipologia di pneumatico.
Ancora più preferibilmente è previsto di scartare o accettare lo pneumatico in funzione di detto confronto.
La Richiedente ritiene che la ripetibilità dei risultati consenta una selezione automatica degli pneumatici da scartare.
Preferibilmente è previsto di porre in rotazione lo pneumatico attorno a detto asse di rotazione per modificare la posizione angolare della superficie di misurazione rispetto all’asse di rotazione dello pneumatico, relativamente alla porzione laterale libera.
La Richiedente ritiene che tale situazione sia ottimale in quanto consente di semplificare la struttura dell’apparato.
Preferibilmente è previsto di rilevare in continuo il valore del dato di uscita in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione.
La Richiedente ritiene che la rilevazione in continuo possa fornire una caratterizzazione complessiva dello pneumatico indirizzata non solo alla evidenziazione del difetto cosiddetto di “fianco debole” ma anche alla individuazione di eventuali disomogeneità della porzione laterale libera e/o dello pneumatico.
Preferibilmente detta superficie di misurazione è disposta a distanza sostanzialmente costante dall’asse di rotazione.
La Richiedente ritiene che la caratterizzazione dello pneumatico lungo una determinata circonferenza consenta di ottenere un valore oggettivo e paragonabile.
Preferibilmente applicare detta forza rivolta verso il piano di appoggio comprende:
- posizionare un elemento di spinta rispetto alla porzione laterale libera in corrispondenza della verticale sulla superficie di misurazione;
- attivare una corsa di accostamento alla porzione laterale libera avvicinando l’elemento di spinta allo pneumatico;
- rilevare con un tastatore la porzione laterale libera fermando la corsa di accostamento;
- attivare una corsa di spinta dell’elemento di spinta contro la porzione laterale libera.
La Richiedente ritiene che l’accostamento e la spinta dell’elemento di spinta consentano di applicare il metodo secondo l’invenzione su pneumatici di differenti dimensioni e tipologie.
Preferibilmente ciascuno fra detto primo dato di uscita e detto secondo dato di uscita di cui è calcolata la relazione è quello rilevato dopo almeno due rotazioni complete della superficie di misurazione attorno a detto asse di rotazione mantenendo sostanzialmente costante detto primo e secondo dato di ingresso.
La Richiedente ritiene che ciò consenta di rendere oggettiva la prova dal momento che la rilevazione del dato di uscita viene effettuata dopo una fase di assestamento ed evitando eventuali isteresi.
Preferibilmente è previsto di confrontare, in corrispondenza di almeno due posizioni differenti della superficie di misurazione appartenenti alla stessa porzione laterale dello pneumatico, almeno due valori del dato di uscita oppure almeno due relazioni fra detto secondo valore del dato di uscita e detto primo valore del dato di uscita.
La Richiedente ritiene che sia possibile una caratterizzazione dello pneumatico indirizzata non solo alla evidenziazione del difetto cosiddetto di “fianco debole” ma anche alla individuazione di eventuali disomogeneità della porzione laterale libera.
Preferibilmente detto piano di appoggio è sostanzialmente orizzontale. Preferibilmente detta relazione esprime una differenza fra detto secondo valore del dato di uscita e detto primo valore del dato di uscita.
Preferibilmente detta relazione esprime un rapporto fra detto secondo valore del dato di uscita e detto primo valore del dato di uscita.
Preferibilmente è previsto un attuatore di spinta operativamente associato all’elemento di spinta e configurato per spingere l’elemento di spinta contro la porzione laterale libera.
La Richiedente ritiene che prevedere un attuatore di spinta specifico possa rendere la fase di rilevazione e confronto indipendente dalla fase di predisposizione dell’apparato in funzione del tipo di pneumatico in prova. Preferibilmente è previsto un attuatore di accostamento operativamente associato all’elemento di spinta e configurato per avvicinare l’elemento di spinta alla porzione laterale libera dello pneumatico.
La Richiedente ritiene che l’accostamento dell’elemento di spinta consenta di applicare il metodo secondo l’invenzione su pneumatici di differenti dimensioni e tipologie.
Preferibilmente è previsto un tastatore configurato per rilevare la porzione laterale libera fermando detto attuatore di accostamento.
La Richiedente ritiene che la presenza di un tastatore faciliti ed ottimizzi il posizionamento dell’elemento di spinta in corrispondenza della superficie di misurazione.
Preferibilmente è prevista almeno una prima slitta comprendente detto elemento di spinta e operativamente associata a detto attuatore di posizionamento per posizionare l’elemento di spinta rispetto alla porzione laterale libera dello pneumatico.
Preferibilmente detta prima slitta comprende almeno una seconda slitta comprendente detto elemento di spinta e operativamente associata a detto attuatore di accostamento per avvicinare l’elemento di spinta alla porzione laterale libera dello pneumatico.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno evidenti dalla descrizione che segue di un metodo ed un apparato per controllare pneumatici secondo l’invenzione fatta a titolo indicativo e non limitativo con riferimento alle figure allegate in cui:
- la figura 1 è una vista schematica in prospettiva di un apparato secondo la presente invenzione;
- la figura 2 è una vista schematica in prospettiva dell’apparato di figura 1 in una differente condizione operativa;
- la figura 3 è una vista schematica in sezione di uno pneumatico come disposto in un apparato secondo la presente invenzione;
- la figura 4 e la figura 5 sono diagrammi di due differenti pneumatici in cui le ascisse riportano la posizione angolare di una superficie di misurazione dello pneumatico e le ordinate riportano il valore di un dato di uscita corrispondente alla quota di una porzione libera dello pneumatico a seguito dell’applicazione di una forza sostanzialmente costante;
- la figura 6 è un diagramma in cui le ascisse riportano la posizione angolare di una superficie di misurazione dello pneumatico e le ordinate riportano il valore di un dato di uscita corrispondente alla quota di una porzione libera dello pneumatico a seguito dell’applicazione di una forza sostanzialmente costante e in corrispondenza del numero di rotazioni dello pneumatico;
- la figura 7 e la figura 8 sono diagrammi di due differenti pneumatici in cui le ascisse riportano la posizione angolare di una superficie di misurazione dello pneumatico e le ordinate riportano il valore di un dato di uscita corrispondente alla forza di reazione in corrispondenza della porzione libera dello pneumatico a seguito dell’applicazione di una quota sostanzialmente costante.
Con riferimento alle figure allegate, con 1 è stato complessivamente indicato un apparato per controllare pneumatici in accordo con la presente invenzione.
Con 2 è stato indicato un piano di appoggio, preferibilmente orizzontale, configurato per ricevere uno pneumatico 3 disposto con piano di mezzeria assiale 4 (figura 3) sostanzialmente parallelo al piano di appoggio. In particolare il piano di appoggio 2 comprende pinze di presa 2a adatte a bloccare una porzione radialmente interna dello pneumatico per renderlo solidale al piano di appoggio 2 stesso.
Lo pneumatico 3 comprende (figura 3) una porzione di corona 5 disposta sostanzialmente perpendicolare al piano di mezzeria assiale, in una zona radialmente esterna dello pneumatico. Tale porzione di corona 5 corrisponde ad una fascia battistrada 6, a porzioni di una struttura di cintura 7 e a porzioni di una struttura di carcassa 8 disposte radialmente interne rispetto alla fascia battistrada 6.
Lo pneumatico 3 comprende inoltre due porzioni di ancoraggio 9 disposte radialmente interne e rispettivamente da parti opposte del piano di mezzeria assiale. La porzioni di ancoraggio 9 sono configurate in modo da impegnarsi con il cerchio di una ruota.
Lo pneumatico 3 comprende inoltre due porzioni laterali 10a, 10b che si estendono rispettivamente da parti assialmente opposte del piano di mezzeria assiale fra ciascuna delle porzioni di ancoraggio 9 e la porzione di corona 5. Ogni porzione laterale corrisponde ad un fianco 11 e a porzioni della carcassa 12 disposte in posizione assialmente interna al fianco 11.
Quando lo pneumatico 3 è appoggiato sul piano di appoggio 2 una delle due porzioni laterali dello pneumatico risulta direttamente in contatto con il suddetto piano di appoggio 2 definendo una porzione laterale in appoggio 10a. L’altra delle due porzioni laterali dello pneumatico è disposta ad una determinata quota rispetto al piano di appoggio definendo una porzione laterale libera 10b.
Il piano di appoggio 2 è disposto all’interno di un telaio 13 rispetto al quale può ruotare attorno ad un asse coincidente con un asse di rotazione X dello pneumatico appoggiato su di esso. L’apparato 1 comprende inoltre dispositivi per porre in rotazione il piano di appoggio 2 rispetto al telaio 13, non illustrati.
L’apparato 1 può comprendere, come nell’esempio illustrato nelle figure allegate, un dispositivo di manipolazione 14 dello pneumatico adatto a manipolare lo pneumatico in ingresso all’apparato e in uscita dall’apparato. In particolare le figure 1 e 2 illustrano una porzione di un robot antropomorfo adatto a manipolare lo pneumatico in ingresso all’apparato e in uscita dall’apparato.
Più precisamente prime guide 16 permettono lo scorrimento del suddetto piano di appoggio 2 per il posizionamento dello pneumatico da controllare internamente all’apparato 1.
Con 15 è stata indicata una guida a portale del telaio 13, e disposta a cavallo del piano di appoggio 2.
La guida a portale 15 comprende seconde guide 17, preferibilmente orizzontali, adatte a disporsi superiormente al piano di appoggio 2. Le seconde guide 17 sono operativamente associate ad una prima slitta 18, anch’essa preferibilmente orizzontale.
La prima slitta 18 è operativamente associata ad un attuatore di posizionamento 19 interposto fra le seconde guide 17 e la prima slitta 18 stessa per consentirne il movimento nei due sensi lungo una direzione di posizionamento P perpendicolare all’asse di rotazione dello pneumatico appoggiato sul piano di appoggio 2.
La prima slitta 18 comprende una seconda slitta 20, preferibilmente verticale, scorrevole sulla prima slitta 18 per azione di un attuatore di accostamento 21. Con 22 sono state indicate terze guide, preferibilmente verticali, della prima slitta 18 lungo cui la seconda slitta 20 trasla nei due sensi lungo una direzione di accostamento A.
La seconda slitta 20 comprende un elemento di spinta 23 configurato per applicare ad una superficie di misurazione M della porzione laterale libera 10b dello pneumatico una forza F rivolta verso il piano di appoggio 2.
Preferibilmente l’elemento di spinta 23 comprende una rotella disposta con asse di rotazione 24 preferibilmente orizzontale e, in uso, orientato sostanzialmente secondo una direzione radiale dello pneumatico appoggiato sul piano di appoggio 2.
L’elemento di spinta 23 è associato alla seconda slitta 20 con interposizione di un attuatore di spinta 25 operativamente associato all’elemento di spinta 23 stesso e configurato per spingerlo contro la porzione laterale libera 10b lungo una direzione di spinta S.
Con 26 è stato indicato un tastatore configurato per rilevare la porzione laterale libera 10b, fermando l’attuatore di accostamento 21. Il tastatore è associato alla seconda slitta 20 con interposizione di un attuatore tastatore 27.
La prima slitta 18, la seconda slitta 20 con l’attuatore di accostamento 21, l’elemento di spinta 23 con l’attuatore di spinta 25 ed eventualmente il tastatore 26 con l’attuatore tastatore 27 costituiscono un primo gruppo traslante sulle seconde guide 17, mobile lungo la direzione di posizionamento P. In altre parole la prima slitta 18 comprende l’elemento di spinta 23 ed è operativamente associata all’attuatore di posizionamento 19 per posizionare, preferibilmente lungo l’orizzontale, l’elemento di spinta 23 rispetto alla porzione laterale libera 10b dello pneumatico 3.
La seconda slitta 20, l’elemento di spinta 23 con l’attuatore di spinta 25 ed eventualmente il tastatore 26 con l’attuatore tastatore 27 costituiscono un secondo gruppo traslante sulle terze guide 22, mobile lungo la direzione di accostamento A. In altre parole la seconda slitta 20 comprende l’elemento di spinta 23 ed è operativamente associata all’attuatore di accostamento 21 per avvicinare, preferibilmente lungo la verticale, l’elemento di spinta 23 alla porzione laterale libera 10b dello pneumatico 3.
Gli attuatori sopra descritti possono essere di qualsiasi tipo (attuatori pneumatici, oleodinamici, elettrici…) preferibilmente del tipo a cilindro con pistone mobile.
In uso si predispone, per esempio mediante il dispositivo di manipolazione 14, uno pneumatico 3 sul piano di appoggio 2 con piano di mezzeria assiale sostanzialmente parallelo al piano di appoggio stesso, così da definire la porzione laterale in appoggio 10a e la porzione laterale libera 10b.
Per applicare la forza F rivolta verso il piano di appoggio 2 alla superficie di misurazione M della porzione laterale libera 10b si procede posizionando l’elemento di spinta 23 rispetto alla porzione laterale libera 10b in corrispondenza della verticale sulla superficie di misurazione M. Successivamente viene attivata una corsa di accostamento alla porzione laterale libera 10b avvicinando l’elemento di spinta 23 allo pneumatico 3. Infine si attiva una corsa di spinta dell’elemento di spinta 23 contro la porzione laterale libera 10b preferibilmente previo rilevamento della porzione laterale libera 10b mediante il tastatore 26 così da fermare la corsa di accostamento.
Più in dettaglio, l’attuatore di posizionamento 19 è operativamente associato all’elemento di spinta 23 attraverso la prima slitta 18 e la seconda slitta 20 (ed i relativi attuatori) ed è configurato per spostare l’elemento di spinta 23 lungo la direzione di posizionamento P, ossia con almeno una componente di moto perpendicolare all’asse di rotazione X dello pneumatico. 29.
La traslazione del primo gruppo traslante (orizzontale nell’esempio illustrato in figura 1) viene effettuata in base alla dimensione dello pneumatico in prova fino a posizionare l’elemento di spinta 23 rispetto alla porzione laterale libera 10b in corrispondenza della verticale sulla superficie di misurazione M. In altre parole la traslazione del primo gruppo traslante viene effettuata fino ad arrivare alla posizione radiale corrispondente alla superficie di misurazione M desiderata. La superficie di misurazione M è per esempio disposta in corrispondenza della zona della porzione laterale libera 10b dello pneumatico disposta alla quota maggiore rispetto al piano di appoggio 2 prima dell’applicazione della forza F. Preferibilmente la superficie di misurazione è disposta in corrispondenza della zona assialmente esterna della porzione laterale libera 10b dello pneumatico.
L’attuatore di accostamento 21 è operativamente associato all’elemento di spinta 23 attraverso la seconda slitta 20 ed i relativi attuatori ed è configurato per avvicinare (verticalmente nell’esempio illustrato in figura 2) l’elemento di spinta 23 alla porzione laterale libera 10b dello pneumatico 3.
In altre parole, raggiunta la posizione radiale desiderata, attraverso l’attuatore di accostamento 21 viene attivata la corsa di accostamento alla porzione laterale libera 10b avvicinando l’elemento di spinta 23 allo pneumatico 3 lungo la direzione di accostamento A.
Con il tastatore 26 si rileva la porzione laterale libera 10b per fermare la corsa di accostamento, bloccando l’attuatore di accostamento 21 nella posizione raggiunta.
Tale posizione consente all’elemento di spinta 23 di arrivare a contatto con la porzione laterale libera 10b. L’attuatore di spinta 25 viene portato alla pressione di spinta desiderata in modo da attivare la corsa di spinta dell’elemento di spinta 23 contro la porzione laterale libera 10b ed esercitare la forza F. La superficie di misurazione M corrisponde alla superficie della porzione laterale libera 10b in contatto con l’elemento di spinta 23.
Eventualmente lo pneumatico può essere gonfiato prima dell’applicazione della forza.
Il piano di appoggio 2 viene posto in rotazione attorno all’asse di rotazione X dello pneumatico 3 mantenendo il contatto tra l’elemento di spinta 23 e la porzione laterale libera 10b dello pneumatico in prova. L’elemento di spinta 23 mantiene la sua pozione e la rotella 24 ruota sulla porzione laterale libera 10b. I dispositivi per porre in rotazione il piano di appoggio 2 unitamente alle pinze di presa 2a che trattengono lo pneumatico solidalmente al piano di appoggio definiscono un esempio di dispositivi configurati per modificare la posizione angolare della superficie di misurazione rispetto all’asse di rotazione X dello pneumatico e relativamente rispetto alla porzione laterale libera 10b.
E’ preferibile che la superficie di misurazione sia disposta a distanza sostanzialmente costante dall’asse di rotazione.
In accordo con una possibile forma di realizzazione, la forza F costituisce un dato di ingresso che viene mantenuto sostanzialmente costante nelle diverse fasi del controllo (descritte in seguito) dello pneumatico, in modo da rilevare la quota della porzione laterale libera 10b dello pneumatico 3 in corrispondenza di ogni posizione assunta dalla superficie di misurazione M. In questo caso la quota della porzione laterale libera 10b dello pneumatico 3 costituisce un dato di uscita avente valori corrispondenti ad ogni valore impostato della forza nelle diverse fasi del controllo.
Per esempio per rilevare la quota della porzione laterale libera 10b, l’apparato 1 può comprendere un trasduttore di posizione laser (non illustrato) adatto a rilevare le posizioni dell’attuatore di spinta 25.
Con riferimento alle figure 4 e 5 viene di seguito descritto un metodo per controllare pneumatici secondo la presente invenzione.
In accordo con la forma di realizzazione sopra descritta (forza costante) il metodo per controllare pneumatici secondo la presente invenzione prevede di impostare un primo valore I1 della forza F applicata e di mantenerlo sostanzialmente costante lungo almeno una (preferibilmente tre) rotazione completa della superficie di misurazione attorno all’asse di rotazione. Per esempio il primo valore I1 della forza applicata può essere compreso fra circa 0,5N e circa 500N, più preferibilmente fra circa 10N e circa 20N, in modo da definire un ciclo di compressione della porzione laterale libera 10b a bassa pressione. Alternativamente il primo valore I1 della forza applicata può scendere ad un valore legato unicamente alla forza peso del cilindro dell’attuatore di spinta.
Durante l’applicazione del primo valore I1 sopra indicato la porzione laterale libera 10b dello pneumatico si assesta sotto la forza esercitata. Durante la/e rotazione/i dello pneumatico, e quindi della superficie di misurazione, è previsto di rilevare un primo valore U1 della quota Q della porzione laterale libera 10b dello pneumatico in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione M. In particolare è previsto di rilevare un primo valore U1 della quota della porzione laterale libera 10b dello pneumatico dopo almeno due rotazioni complete della superficie di misurazione attorno all’asse di rotazione.
Successivamente viene impostato un secondo valore I2 della forza applicata e mantenuto sostanzialmente costante lungo almeno una rotazione completa (preferibilmente due rotazioni complete) della superficie di misurazione attorno all’asse di rotazione X. Il primo valore I1 della forza (primo valore del dato di ingresso) è minore del secondo valore I2 della forza (secondo valore del dato di ingresso). Per esempio il secondo valore I2 della forza applicata può essere compreso fra circa 0,6N e circa 600N, più preferibilmente fra circa 120N e circa 150N, in modo da definire un ciclo di compressione della porzione laterale libera 10b ad alta pressione.
Durante l’applicazione del secondo valore I2 sopra indicato la porzione laterale libera 10b dello pneumatico subisce uno spostamento rilevante (per esempio fino a 5 cm) sotto la forza esercitata.
Durante la/e rotazione/i dello pneumatico, e quindi della superficie di misurazione, è previsto di rilevare un secondo valore U2 della quota della porzione laterale libera 10b dello pneumatico in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione M. In particolare è previsto di rilevare un secondo valore U2 della quota della porzione laterale libera 10b dello pneumatico dopo almeno due rotazioni complete della superficie di misurazione attorno all’asse di rotazione.
Dopo aver rilevato i due valori della quota della porzione laterale libera 10b, in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione viene calcolata una relazione D fra il secondo valore U2 ed il primo valore U1. Preferibilmente detta relazione D esprime la differenza fra il secondo valore U2 ed il primo valore U1. Secondo un’altra modalità di esecuzione preferita la relazione D esprime il rapporto fra il secondo valore U2 ed il primo valore U1.
Vantaggiosamente l’apparato 1 comprende un’unità di controllo 28 programmata per rilevare il primo valore U1 della quota in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione in funzione del primo valore I1 della forza applicata e per rilevare il secondo valore U2 della quota in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione in cui il secondo valore U2 della quota è corrispondente al secondo valore I2 della forza applicata. Inoltre l’unità di controllo comprende un modulo programmato per calcolare in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione la relazione fra il secondo valore U2 della quota (secondo valore del dato di uscita) ed il primo valore U1 della quota (primo valore del dato di uscita).
Successivamente è previsto di confrontare in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione la relazione D fra il secondo valore U2 della quota (secondo valore del dato di uscita) ed il primo valore U1 della quota (primo valore del dato di uscita) con una soglia di scarto S in modo da scartare o accettare lo pneumatico in funzione del risultato di tale confronto. Secondo un esempio preferito in cui la relazione D esprime la differenza fra il secondo valore U2 della quota ed il primo valore U1 della quota, la figura 4 corrisponde ad uno pneumatico accettabile in quanto la differenza fra le due quote è minore della soglia di scarto S mentre la figura 5 corrisponde ad uno pneumatico da scartare in quanto la differenza fra le due quote è maggiore della soglia di scarto S.
Vantaggiosamente l’unità di controllo può essere programmata per svolgere il confronto fra la relazione D e la soglia di scarto S.
Preferibilmente può essere previsto di rilevare in continuo il/i valore/i della quota (valore del dato di uscita) in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione. In particolare il valore del dato di uscita è rilevato per ogni posizione angolare della superficie di misurazione, preferibilmente mantenendo costantemente il contatto fra l’elemento di spinta 23 e la porzione laterale libera 10b.
Eventualmente può essere previsto di confrontare almeno due relazioni D1 e D2 fra il secondo valore U2 della quota (secondo valore del dato di uscita) ed il primo valore U1 della quota (primo valore del dato di uscita) calcolate in corrispondenza di almeno due posizioni angolari differenti della superficie di misurazione appartenenti alla stessa porzione laterale dello pneumatico. In alternativa può essere previsto di confrontare almeno due valori della quota (per esempio il secondo valore del dato di uscita) in corrispondenza di almeno due posizioni angolari differenti della superficie di misurazione appartenenti alla stessa porzione laterale dello pneumatico.
Come per esempio illustrato in figura 6, si applica una forza F sostanzialmente costante e si rileva la quota della porzione laterale libera per tre e più rotazioni dello pneumatico attorno all’asse X. Nell’ambito della stessa porzione laterale libera la zona angolare 29 corrisponde ad una parte più rigida che, sotto azione della forza F si dispone ad una determinata quota, mentre la zona 30 corrisponde ad una parte meno rigida che, sotto azione della stessa forza F, si dispone ad una quota minore. In questo caso quindi viene individuata una disomogeneità della porzione laterale libera stessa.
La figura 6 illustra inoltre che il valore del dato di uscita e quindi delle quote si stabilizza a partire dalla terza rotazione dello pneumatico essendo state indicate alcune curve corrispondenti a rotazioni successive dello pneumatico. In particolare con a) è stata indicata la curva del valore del dato di uscita e quindi delle quote calcolate in corrispondenza di un primo giro dello pneumatico, con b) è stata indicata la curva del valore del dato di uscita e quindi delle quote calcolate in corrispondenza di un secondo giro dello pneumatico, con c) è stata indicata la curva del valore del dato di uscita e quindi delle quote calcolate in corrispondenza di un terzo giro dello pneumatico. Si può notare che nel passaggio dal primo al terzo giro la forma della curva si è stabilizzata. Dal quarto giro in avanti (non illustrato) la forma della curva si mantiene quasi costante, sostanzialmente uguale alla curva c) corrispondente al terzo giro e con valori del dato di uscita di poco inferiori a quelli della curva c).
Dopo aver eseguito la prova su una porzione laterale dello pneumatico è possibile ribaltare lo pneumatico in modo da invertire la porzione laterale libera e la porzione laterale di appoggio e ripetere le azioni precedentemente descritte. Si può quindi arrivare a risultati analoghi a quelli delle figure 4-6 per ciascuna delle porzioni laterali dello pneumatico. Dopo aver svolto la prova su ciascuna porzione laterale dello pneumatico, è possibile calcolare una relazione complessiva fra la relazione calcolata su una porzione laterale dello pneumatico in corrispondenza di una determinata posizione della superficie di misurazione e la relazione calcolata sull’altra porzione laterale dello pneumatico in corrispondenza di una posizione della superficie di misurazione simmetrica rispetto al piano di mezzeria assiale. Successivamente è possibile confrontare la relazione complessiva con una soglia di scarto in modo da scartare o accettare lo pneumatico in funzione del confronto.
Secondo una differente forma di realizzazione, la quota della porzione laterale libera 10b dello pneumatico 3 in corrispondenza di ogni posizione assunta dalla superficie di misurazione M costituisce un dato di ingresso che viene mantenuto sostanzialmente costante nelle diverse fasi del controllo dello pneumatico, in modo da rilevare la reazione della porzione laterale libera. In questo caso la forza rilevata in corrispondenza della porzione laterale libera 10b dello pneumatico 3 costituisce un dato di uscita avente valori corrispondenti ad ogni valore impostato della quota nelle diverse fasi del controllo.
Quanto descritto precedentemente si può applicare analogamente anche nel caso in cui il dato di ingresso sia costituito dalla quota della porzione laterale libera 10b dello pneumatico 3 in corrispondenza di ogni posizione assunta dalla superficie di misurazione M. La figura 7 e la figura 8 illustrano i corrispondenti schemi in cui:
I1 e I2 sono rispettivamente il primo ed il secondo valore del dato di ingresso corrispondente ad una prima quota e ad una seconda quota della porzione laterale libera, in cui I1 è maggiore di I2;
U1 e U2 sono rispettivamente il primo ed il secondo valore del dato di uscita corrispondente ad una prima forza e ad una seconda forza esplicata dalla porzione laterale libera;
D è la relazione, nel caso specifico la differenza, fra U2 e U1.
In questo caso, quando la relazione D, ovvero la differenza tra U2 eU1, viene confrontata con una soglia di scarto, si procede a scartare lo pneumatico quando D risulta minore della soglia di scarto S (figura 7) mentre si procede ad accettare lo pneumatico quando D risulta maggiore della soglia di scarto (figura 8).
In termini generali è quindi previsto di:
impostare un primo valore I1 di un dato di ingresso corrispondente alla forza o alla quota in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione mantenendolo sostanzialmente costante lungo almeno una rotazione completa della superficie di misurazione attorno all’asse di rotazione X;
rilevare un primo valore U1 di un dato di uscita in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione, in cui il dato di uscita è corrispondente alla forza nel caso in cui il dato di ingresso sia la quota della porzione laterale libera dello pneumatico in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione, o alla quota nel caso in cui il dato di ingresso sia la forza applicata in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione;
impostare un secondo valore I2 del dato di ingresso mantenendolo sostanzialmente costante lungo almeno una rotazione completa della superficie di misurazione attorno all’asse di rotazione X, in cui il primo valore I1 del dato di ingresso è diverso dal secondo valore I2 del dato di ingresso e preferibilmente è adatto a determinare un assestamento della porzione laterale libera;
rilevare un secondo valore U2 del dato di uscita in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione, in cui il secondo valore U2 del dato di uscita è corrispondente al secondo valore I2 del dato di ingresso; calcolare in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione la relazione D fra il secondo valore U2 del dato di uscita ed il primo valore U1 del dato di uscita.
Claims (33)
- RIVENDICAZIONI 1. Metodo per controllare pneumatici comprendente: i) predisporre uno pneumatico (3) su un piano di appoggio (2) con piano di mezzeria assiale (4) sostanzialmente parallelo al piano di appoggio, definendo una porzione laterale in appoggio (10a) ed una porzione laterale libera (10b) disposta ad una determinata quota rispetto a detto piano di appoggio; ii) applicare ad una superficie di misurazione (M) della porzione laterale libera (10b) una forza (F) rivolta verso il piano di appoggio; iii) modificare la posizione angolare della superficie di misurazione rispetto ad un asse di rotazione (X) dello pneumatico relativamente alla porzione laterale libera (10b); iv) impostare un primo valore (I1) di un dato di ingresso corrispondente a detta forza o a detta quota in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione mantenendolo sostanzialmente costante lungo almeno una rotazione completa della superficie di misurazione attorno a detto asse di rotazione (X); v) rilevare un primo valore (U1) di un dato di uscita in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione, detto dato di uscita essendo corrispondente: a detta forza nel caso in cui detto dato di ingresso sia la quota della porzione laterale libera dello pneumatico in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione, o a detta quota nel caso in cui detto dato di ingresso sia la forza applicata in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione; vi) impostare un secondo valore (I2) del dato di ingresso mantenendolo sostanzialmente costante lungo almeno una rotazione completa della superficie di misurazione attorno a detto asse di rotazione (X); in cui detto primo valore (I1) del dato di ingresso è diverso da detto secondo valore (I2) del dato di ingresso; vii) rilevare un secondo valore (U2) del dato di uscita in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione, detto secondo valore (U2) del dato di uscita essendo corrispondente al secondo valore (I2) del dato di ingresso; viii) calcolare in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione una relazione (D) fra detto secondo valore (U2) del dato di uscita e detto primo valore (U1) del dato di uscita.
- 2. Metodo per controllare pneumatici secondo la rivendicazione 1, comprendente confrontare in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione detta relazione (D) fra detto secondo valore (U2) del dato di uscita e detto primo valore (U1) del dato di uscita con una soglia di scarto (S).
- 3. Metodo per controllare pneumatici secondo la rivendicazione 2, comprendente scartare o accettare lo pneumatico in funzione di detto confronto.
- 4. Metodo per controllare pneumatici secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto primo valore (I1) del dato di ingresso è mantenuto sostanzialmente costante lungo almeno tre rotazioni complete della superficie di misurazione attorno a detto asse di rotazione (X).
- 5. Metodo per controllare pneumatici secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto secondo valore (I2) del dato di ingresso è mantenuto sostanzialmente costante lungo almeno due rotazioni complete della superficie di misurazione attorno a detto asse di rotazione (X).
- 6. Metodo per la produzione di pneumatici secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto primo valore (I1) del dato di ingresso quando relativo a detta forza è compreso fra circa 0,5N e circa 500N.
- 7. Metodo per controllare pneumatici secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 5, in cui detto primo valore (I1) del dato di ingresso quando relativo a detta quota è compreso fra circa 80 mm e circa 600 mm.
- 8. Metodo per controllare pneumatici, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto secondo valore (I2) del dato di ingresso quando relativo a detta forza è compreso fra circa 0,6N e circa 600N .
- 9. Metodo per controllare pneumatici, secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 7, in cui detto secondo valore (I2) del dato di ingresso quando relativo a detta quota è compreso fra circa 70 mm e circa 590 mm.
- 10. Metodo per controllare pneumatici, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detta superficie di misurazione è disposta in corrispondenza della zona assialmente esterna della porzione laterale libera dello pneumatico.
- 11. Metodo per controllare pneumatici, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detta superficie di misurazione è disposta in corrispondenza della zona della porzione laterale libera (10b) dello pneumatico disposta alla quota maggiore rispetto al piano di appoggio (2) prima dell’applicazione di detta forza (F).
- 12. Metodo per controllare pneumatici, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto pneumatico è gonfiato prima dell’applicazione di detta forza (F).
- 13. Metodo per controllare pneumatici, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente: ribaltare lo pneumatico in modo da invertire la porzione laterale libera e la porzione laterale di appoggio; ripetere le azioni da ii) a viii).
- 14. Metodo per controllare pneumatici secondo la rivendicazione 13, comprendente confrontare detta relazione (D) in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione con una soglia di scarto (S).
- 15. Metodo per controllare pneumatici secondo la rivendicazione 14, comprendente scartare o accettare lo pneumatico in funzione di detto confronto.
- 16. Metodo per controllare pneumatici secondo la rivendicazione 13, comprendente calcolare una relazione complessiva fra la relazione calcolata su una porzione laterale dello pneumatico in corrispondenza di una determinata posizione della superficie di misurazione e la relazione calcolata sull’altra porzione laterale dello pneumatico in corrispondenza di una posizione della superficie di misurazione simmetrica rispetto a detto piano di mezzeria assiale (4).
- 17. Metodo per controllare pneumatici secondo la rivendicazione 16, comprendente confrontare detta relazione complessiva con una soglia di scarto.
- 18. Metodo per controllare pneumatici secondo la rivendicazione 17, comprendente scartare o accettare lo pneumatico in funzione di detto confronto.
- 19. Metodo per controllare pneumatici secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente porre in rotazione lo pneumatico attorno a detto asse di rotazione (X) per modificare la posizione angolare della superficie di misurazione rispetto all’asse di rotazione dello pneumatico, relativamente alla porzione laterale libera (10b).
- 20. Metodo per controllare pneumatici secondo la rivendicazione 19, comprendente rilevare in continuo il valore del dato di uscita in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione.
- 21. Metodo per controllare pneumatici secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detta superficie di misurazione è disposta a distanza sostanzialmente costante dall’asse di rotazione (X).
- 22. Metodo per controllare pneumatici secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui applicare detta forza (F) rivolta verso il piano di appoggio (2) comprende: - posizionare un elemento di spinta (23) rispetto alla porzione laterale libera (10b) in corrispondenza della verticale sulla superficie di misurazione; - attivare una corsa di accostamento alla porzione laterale libera avvicinando l’elemento di spinta (23) allo pneumatico (3); - rilevare con un tastatore (26) la porzione laterale libera (10b) fermando la corsa di accostamento; - attivare una corsa di spinta dell’elemento di spinta (23) contro la porzione laterale libera (10b).
- 23. Metodo per controllare pneumatici secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui ciascuno fra detto primo dato di uscita (U1) e detto secondo dato di uscita (U2) di cui è calcolata la relazione (D) è quello rilevato dopo almeno due rotazioni complete della superficie di misurazione attorno a detto asse di rotazione (X) mantenendo sostanzialmente costante detto primo e secondo dato di ingresso (I1, I2).
- 24. Metodo per controllare pneumatici secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente confrontare, in corrispondenza di almeno due posizioni differenti della superficie di misurazione appartenenti alla stessa porzione laterale dello pneumatico, almeno due valori (U2) del dato di uscita oppure almeno due relazioni (D) fra detto secondo valore (U2) del dato di uscita e detto primo valore (U1) del dato di uscita.
- 25. Metodo per controllare pneumatici secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto piano di appoggio (2) è sostanzialmente orizzontale.
- 26. Metodo per controllare pneumatici secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detta relazione (D) esprime la differenza fra detto secondo valore (U2) del dato di uscita e detto primo valore (U1) del dato di uscita.
- 27. Apparato per controllare pneumatici comprendente: - un piano di appoggio (2) configurato per ricevere uno pneumatico (3) con piano di mezzeria assiale (4) sostanzialmente parallelo al piano di appoggio, definente una porzione laterale in appoggio (10a) ed una porzione laterale libera (10b) disposta ad una determinata quota rispetto a detto piano di appoggio; - un elemento di spinta (23) configurato per applicare ad una superficie di misurazione di detta porzione laterale libera (10b) dello pneumatico (3) una forza (F) rivolta verso il piano di appoggio; - un attuatore di posizionamento (19) operativamente associato all’elemento di spinta (23) e configurato per spostare detto elemento di spinta (23) con almeno una componente di moto perpendicolare ad un asse di rotazione (X) dello pneumatico; - dispositivi per modificare la posizione angolare della superficie di misurazione rispetto all’asse di rotazione (X) dello pneumatico relativamente alla porzione laterale libera (10b); - un’unità di controllo programmata per rilevare un primo valore (U1) di un dato di uscita in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione in funzione di un primo valore (I1) di un dato di ingresso mantenuto sostanzialmente costante lungo almeno una rotazione completa della superficie di misurazione attorno a detto asse di rotazione (X), detto dato di uscita essendo corrispondente a detta forza nel caso in cui detto dato di ingresso sia la quota della porzione laterale libera dello pneumatico in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione, o a detta quota nel caso in cui detto dato di ingresso sia la forza applicata in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione; rilevare un secondo valore (U2) del dato di uscita in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione, detto secondo valore (U2) del dato di uscita essendo corrispondente ad un secondo valore (i2) del dato di ingresso mantenuto sostanzialmente costante lungo almeno una rotazione completa della superficie di misurazione attorno a detto asse di rotazione (X); ed in cui detta unità di controllo comprende un modulo programmato per calcolare in corrispondenza di ogni posizione della superficie di misurazione una relazione (D) fra detto secondo valore (U2) del dato di uscita e detto primo valore (U1) del dato di uscita.
- 28. Apparato per controllare pneumatici secondo la rivendicazione 27, in cui detto piano di appoggio (2) è sostanzialmente orizzontale.
- 29. Apparato per controllare pneumatici secondo la rivendicazione 27, comprendente un attuatore di spinta (25) operativamente associato all’elemento di spinta (23) e configurato per spingere l’elemento di spinta (23) contro la porzione laterale libera (10b).
- 30. Apparato per controllare pneumatici secondo la rivendicazione 27, comprendente un attuatore di accostamento (21) operativamente associato all’elemento di spinta (23) e configurato per avvicinare l’elemento di spinta (23) alla porzione laterale libera (10b) dello pneumatico (3).
- 31. Apparato per controllare pneumatici secondo la rivendicazione 30, comprendente un tastatore (26) configurato per rilevare la porzione laterale libera (10b) fermando detto attuatore di accostamento (21).
- 32. Apparato per controllare pneumatici secondo la rivendicazione 27, comprendente almeno una prima slitta (18) comprendente detto elemento di spinta (23) e operativamente associata a detto attuatore di posizionamento (19) per posizionare l’elemento di spinta (23) rispetto alla porzione laterale libera (10b) dello pneumatico (3).
- 33. Apparato per controllare pneumatici secondo la rivendicazione 32, in cui detta prima slitta (18) comprende almeno una seconda slitta (20) comprendente detto elemento di spinta (23) e operativamente associata a detto attuatore di accostamento (21) per avvicinare l’elemento di spinta (23) alla porzione laterale libera (10b) dello pneumatico (3).
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