ITMI20002145A1 - Caffettiera - Google Patents

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Adriana Brizio
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Adriana Brizio
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    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47JKITCHEN EQUIPMENT; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; APPARATUS FOR MAKING BEVERAGES
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Description

Descrizione di un brevetto di invenzione
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda una caffettiera.
Da svariati decenni è nota e ampiamente diffusa sul mercato un tipo di caffettiera per uso domestico definita comunemente "all'italiana" e comprendente due camere collegabili fra loro, una prima camera fungente da caldaia destinata ad accogliere una determinata quantità d'acqua, ed una seconda camera fungente da raccoglitore della bevanda prodotta. La caldaia è aperta superiormente per accogliere un accessorio a forma di imbuto la cui estremità inferiore pesca nell'acqua contenuta nella caldaia, tale accessorio comprendendo un setto intermedio forellato al di sopra del quale viene caricata un'opportuna quantità di caffè macinato. Come è noto, i fori praticati nel suddetto setto forellato hanno dimensione tale da impedire che il caffè macinato passi attraverso di essi .
L'accessorio ad imbuto, a caffettiera montata, viene chiuso superiormente da un secondo setto forellato applicato inferiormente ed amovibilmente alla camera di raccolta. Quest'ultima alla propria base è delimitata da un canale verticale rastremato vèrso l'alto (a mo' di imbuto rovesciato), l'estremità superiore di tale canale rastremato presentando una o più aperture ad un'elevazione superiore al livello della bevanda prodotta e destinata a raccogliersi nella camera di raccolta.
Chiameremo dispositivo di filtraggio quello formato dal suddetto accessorio ad imbuto e dal suddetto canale verticale rastremato, compresi i due relativi setti forellati.
Come è ben noto, se sì dispone la caffettiera sopra descritta su una fonte di calore, dopo un certo periodo l'acqua contenuta nella caldaia entrerà in ebollizione passando, per un noto principio fisico, attraverso l'apparato di filtraggio e di conseguenza attraverso il caffè macinato contenuto in quest'ultimo (il caffè macinato cedendo all'acqua calda le sostanze solubili contenute in ésso), per colare poi fuori dall'apertura o dalle aperture superiori del canale rastremato sotto forma di bevanda estratta di caffè (comunemente e semplicemente detta caffè, qui tuttavia per maggior chiarezza chiamata bevanda), che si raccoglie infine nella camera di raccolta.
Come è noto, un'apposita guarnizione anulare assicura, a caffettiera assiemata, la tenuta verso l'esterno della giunzione tra le due camere suddette, la guarnizione avendo anche la funzione di tenere in posizione il secondo setto forellato.
La nota caffettiera sopra descritta presenta tuttavia numerosi inconvenienti, costituiti in primo luogo dai costi di fabbricazione per realizzare la caffettiera e in particolare il suddetto dispositivo di filtraggio.
Quando la caffettiera è realizzata in alluminio (come avviene nella sua versione più comune), la realizzazione del dispositivo di filtraggio, ed in particolare della parte di quest'ultimo costituita dal suddetto canale rastremato, comporta l'impiego di stampi di fusione<’ >complicati e costosi. I costi di realizzazione sono ancor più alti se la caffettiera è realizzata in acciaio inossidabile, a causa delle note difficoltà di saldatura delle parti di un tale materiale.
Un altro inconveniente è dovuto alla struttura stessa di tale caffettiera, che la rende poco pratica per l'utilizzatore. Infatti, per inserire l'acqua nella caldaia o il caffè macinato nell'apparato di filtraggio si devono separare le due camere e togliere pure dalla caldaia il suddetto accessorio ad imbuto. Inoltre, quando si riempie con .caffè macinato la parte superiore dell'accessorio ad imbuto, è facile che del caffè macinato cada al di fuori (con conseguente spreco). Ancora, del caffè macinato può rimanere in corrispondenza del bordo superiore della caldaia, e venire così in contatto con la guarnizione di tenuta esterna della giunzione tra le due camere, col risultato che, una volta chiusa la caffettiera, si può avere una non perfetta tenuta di tale guarnizione .
Inoltre, per rimuovere il caffè macinato già sfruttato dall'apparato di filtraggio, è necessario innanzitutto separare la camera di raccolta dalla caldaia ed estrarre poi da quest'ultima l'accessorio ad imbuto, operazione che non si può certo dire risulti agevole; come pure non risulta agevole eliminare completamente il caffè macinato già sfruttato dall'accessorio ad imbuto, e i residui di caffè macinato già sfruttato dal secondo setto applicato alla camera di raccolta.
E' inoltre esperienza comune che per separare l'accessorio ad imbuto dalla caldaia e asportare completamente da esso il caffè macinato già sfruttato ci si deve inevitabilmente sporcare le mani. Nel far ciò è inoltre facile spargere in giro del caffè macinato già sfruttato, ciò obbligando a sciacquarsi le mani ed a pulire il ripiano o il lavello dove è stata effettuata una tale operazione .
Chiunque può infine constatare che, a lungo andare, entro una tale caffettiera, soprattutto all'interno della camera di raccolta e internamente al relativo canale rastremato, come pure all'interno dell'accessorio ad imbuto, si forma una patina marrone. Questa patina non è facilmente asportabile, soprattutto dalla camera di raccolta e dal canale rastremato, a causa della loro conformazione .
Uno scopo della presente invenzione è di realizzare una caffettiera che sia più semplice e meno costosa da realizzare della nota caffettiera sopra descritta.
Un altro scopo dell'invenzione è di realizzare una caffettiera del tipo suddetto che sia più semplice e pratica da utilizzare (e quindi anche da pulire} rispetto alla nota caffettiera di cui sopra .
Lo scopo sopra citato per primo viene raggiunto grazie alla caffettiera secondo la presente invenzione, comprendente:
una camera fungente da <' >caldaia atta ad accogliere una determinata quantità d'acqua;
una camera per la raccolta finale della bevanda prodotta;
un dispositivo di filtraggio destinato a contenere il caffè macinato, che collega le due camere e comprende una cannula che pesca nell'acqua contenuta nella caldaia;
caratterizzato dal fatto che:
è predisposto un setto per chiudere a tenuta la caldaia, con l'eccezione di un foro passante per accogliere a tenuta il dispositivo di filtraggio; il dispositivo di filtraggio comprende un involucro chiuso o chiudibile a formare una capsula di filtraggio contenente o destinata a contenere il caffè macinato e chiusa o chiudibile •indipendentemente dal fatto che la caffettiera sia montata, le pareti della capsula essendo permeabili ai liquidi in una zona che comunica con la cannula ed almeno in un'altra zona che comunica con la camera di raccolta.
Grazie alla caffettiera appena descritta nelle sue caratteristiche essenziali viene raggiunto lo scopo enunciato per primo, tale caffettiera non presentando il canale rastremato, l'accessorio ad imbuto e i due relativi setti forellati delle note caffettiere di cui sopra, ciò permettendo di semplificare sostanzialmente la struttura della caffettiera .
Vantaggiosamente nel foro del setto può essere inserita la sola cannula di pescaggio del dispositivo di filtraggio, per cui normalmente la capsula di filtraggio si troverà al di sopra del setto, entro la camera di raccolta della caffettiera . E ' importante tuttavia far notare che ciò non significa che la capsula non possa essere direttamente infilata nel foro del setto (ovviamente dovendo prevedere un foro di adeguate dimensioni ). E' pure importante tener presente che la capsula potrà anche venire disposta al di sotto del setto, in tal caso il dispositivo di filtraggio comprendendo anche una cannula ausiliaria che verrà inserita nel foro del setto e collega l'interno deila capsula con la camera di raccolta.
Un'altra notevole semplificazione consentita dalla caffettiera secondo la presente invenzione è una conseguenza del caso in cui la capsula di filtraggio, sopra prevista, viene immessa sul mèrcato contenente già il caffè macinato e non prevede la necessità di essere aperta dall 'utilizzatore per l'asportazione del caffè macinato già sfruttato e la sostituzione di nuovo caffè macinato. In tal caso, almeno la capsula di filtraggio del dispositivo di filtraggio, ma al limite (come si vedrà) anche tutto quest'ultimo -compreso eventualmente anche il setto, che dovrà essere amovibile- saranno del tipo usa-e-getta, ciò consentendo di raggiungere anche lo scopo sopra specificato per secondo.
Come si comprende una tale soluzione è estremamente pratica e non comporta sporcamenti delle mani e dell'ambiente, nel senso che, una volta acquistato il dispositivo di filtraggio del tipo usa-e-getta o quella sua parte di esso che è del tipo usa-e-getta (al limite la sola capsula di filtraggio) , basterà collocarli in posizione dopo aver immesso nella caldaia della caffettiera la relativa quantità d'acqua, e poi mettere la caffettiera su una fonte di calore, per ottenere alla fine la voluta bevanda. Fatto ciò, basterà infine asportare la parte usa-e-getta,
Anche qualora il dispositivo di filtraggio non sia del tipo usa-e-getta, esso può comunque essere maneggiato, riempito o svuotato e lavato con estrema facilità.
Il setto suddetto potrà essere realizzato in un sol pezzo rispettivamente con la prima o la seconda camera della caffettiera, oppure essere amovibile, dovendo in tal caso essere previsti anche relativi mezzi che, a caffettiera montata, assicurano la tenuta in corrispondenza della periferia dello stesso. Il setto amovibile potrà in alternativa formare un sol pezzo con il dispositivo di filtraggio, o con la sola cannula. Nel secondo caso la capsula di filtraggio dovrà ovviamente essere separabile dalla cannula.
Il caffè macinato da utilizzare potrà anche essere già confezionato in dosi già racchiuse in involucri di contenimento permeabili ai liquidi (quali ad esempio sacchetti di carta filtro, rete o tela) da inserire nella capsula di filtraggio da parte dell’utilizzatore o, nel caso la capsula di filtraggio sia del tipo usa-e-getta, direttamente dal fornitore del caffè macinato.
Il dispositivo di filtraggio potrà essere di un adatto metallo (per esempio di alluminio, di acciaio inossidabile) o di una materia plastica in grado di sopportare le relative temperature e del tipo adatto a venire in contatto con alimenti. Nel caso il dispositivo di filtraggio sia formato da più parti separabili, o almeno realizzate separate, non è escluso che lo stesso possa essere composto da materiali diversi.
Ci si rende facilmente conto che la capsula di filtraggio potrà avere le forme più varie. Potrà ad esempio avere una forma parallelepipeda, sferica, cilindrica, conica, ellisoidica, o perfino a forma di uovo o di cuore, od anche forme ancor più complesse, un limite essendo costituito solo dalla fattibilità e dalla fantasia.
La capsula di filtraggio potrà essere formata da due o più parti collegabili fra loro. Tale collegamento potrà essere definitivo nel caso la capsula di filtraggio sia del tipo usa-e-getta (nel qual caso il collegamento viene effettuato da chi fornisce il caffè macinato); oppure il collegamento potrà essere del tipo che permette la successiva amovibilità di almeno una delle parti che compongono la capsula di filtraggio, quest'ultima essendo in tal caso riutilizzabile da parte dell'utilizzatore . Ciò obbligherà ovviamente lo stesso ad asportare il caffè macinato già sfruttato eventualmente presente in essa per potervi immettere del nuovo caffè macinato. Nel primo caso le parti componenti la capsula (convenientemente non più di due) potranno essere incollate o saldate (se di materia plastica, utilizzando ad esempio la nota tecnica ad ultrasuoni), mentre nel secondo caso potrà ad esempio essere usato un collegamento per forzatura, oppure del tipo ad avvitamento od a baionetta, od ancora mediante clip a scatto. La càpsula potrà anche essere in un sol pezzo, ad esempio realizzata in materia plastica e per estrusione.
La permeabilità ai liquidi della capsula di filtraggio può essere ottenuta prevedendo nelle corrispondenti zone della stessa semplici forellature aventi dimensioni tali da impedire la fuoriuscita da esse dei grani di caffè macinato. Un'altra soluzione consiste nell'utilizzare, per realizzare la capsula o sue parti, una retina di metallo o di nylon. Un'ulteriore soluzione prevede di realizzare nella capsula corrispondenti aperture di dimensioni maggiori (ad esempio anche una sola apertura che comunica con la cannula ed una sola apertura che comunica con l'interno della camera di raccolta) in corrispondenza delle quali è previsto un mezzo permeabile ai liquidi (per esempio una carta filtro, una retina o un adatto tessuto filtrante disposti in corrispondenza delle suddette aperture) che impedisce la fuoriuscita dei grani di caffè macinato. Ancora, e come già accennato in precedenza, nel caso il caffè macinato sia fornito già in dosi racchiuse in un involucro permeabile ai liquidi e inseribile nella capsula di filtraggio, quest'ultima potrà avere aperture non dotate del suddetto mezzo permeabile ai liquidi. Al limite le aperture praticate nella capsula sono talmente ampie da far assumere alla stessa l'aspetto di una gabbia.
La cannula del dispositivo di filtraggio viene preferibilmente realizzata rettilinea e disposta verticalmente. Nulla vieta tuttavia che essa abbia un andamento diverso dal rettilineo.
Secondo un'altra variante della presente invenzione il dispositivo di filtraggio (cannula e capsula) e il relativo setto, realizzato ovviamente amovibile, formano un sol pezzo che può essere fornito già col caffè macinato inserito nella capsula di filtraggio sigillata (per cui tale pezzo va gettato dopo l'utilizzo).
Secondo un'ulteriore variante dell'invenzione, formano un sol pezzo il setto amovibile, la cannula e la parte inferiore della capsula di filtraggio, mentre l'altra parte della capsula viene realizzata amovibile o ribaltabile in modo da poter inserire ad ogni utilizzo all'interno· della capsula di filtraggio il caffè macinato.
In ancora un'altra variante, formano un sol p1ezzo la sola cannula e il setto amovibile, la capsula di filtraggio essendo applicabile al setto in modo che il suo interno comunica con la cannula.
L'invenzione risulterà più facilmente comprensibile dalla seguente descrizione di alcune sue forme di realizzazione esemplificative. In tale descrizione si farà riferimento ai disegni allegati, in cui:
la fig. 1 è una sezione verticale schematica di una prima forma di realizzazione di una caffettiera secondo la presente invenzione;
la fig. 2 ne è una seconda forma di realizzazione; e
la fig. 3 ne è una terza forma di realizzazione; e
la fig . ne una quarta forma di realizzazione;
la fig. ne è una quinta forma di realizzazione; e
la fig. 6 è una vista parziale di una variante della forma di realizzazione di fig. 2.
Come si vede dalla fig. 1, la caffettiera 110 comprende una prima camera o caldaia 112 destinata ad accogliere una determinata quantità d'acqua (non mostrata per semplicità), ed una seconda camera 116 atta a raccogliere alla fine la bevanda formatasi. La caffettiera 110 comprende pure un dispositivo di filtraggio 114 realizzato nel caso specifico in un sol pezzo di una materia plastica adatta a venire in contatto con gli alimenti ed a resistere alle relative temperature. Il pezzo 114 è costituito da una capsula 128 (nel caso specifico illustrato avente forma sferica e rappresentata parzialmente squarciata) che a caffettiera montata viene a trovarsi nella camera di raccolta 116, e da una cannula 126 la cui estremità superiore è nel caso specifico solidale alla capsula 128 mentre l'altra estremità pesca nell'acqua contenuta nella caldaia 112. La capsula 128 è destinata ad accogliere una determinata quantità di caffè macinato 115.
E' pure previsto un setto 117 che nel caso specifico forma un sol pezzo con la camera di raccolta 116 e presenta nel suo centro un foro passante 124 nel quale (come si vede in fig. 1) può essere infilata la cannula 126 del dispositivo di filtragio 114. La cannula 126 presenta un labbro esterno anulare 134 (oppure anche più labbri) che (essendo il pezzo 114 di materia plastica) assicura una sufficiente tenuta tra cannula 126 e setto 117.
Nella caldaia 112 (che è sostanzialmente simile alla caldaia di una convenzionale caffettiera "all'italiana") è ovviamente prevista una convenzionale valvola di sicurezza 120.
La caldaia 112, che viene direttamente a contatto con la fonte di calore, è formata in sostanza da un sol pezzo di metallo (normalmente alluminio o acciaio inossidabile), è aperta superiormente ed è costituita da un fondo 121 e da una parete laterale 122 presentante in corrispondenza della sua parte superiore esterna una filettatura che ne consente l'accoppiamento con la camera di raccolta 116. Allo scopo quest'ultima presenta a sua volta un'analoga filettatura all'interno della sua parte inferiore. Una guarnizione anulare 140 assicura la tenuta verso l'esterno a caffettiera 110 montata.
Si precisa che invece di un accoppiamento filettato tra camera di raccolta e caldaia potrà essere previsto un altro tipo di accoppiamento, per esempio a baionetta.
La camera di raccolta 116 può convenientemente essere metallica (solitamente dello steso metallo che forma la caldaia 112), ma può anche essere realizzata in un diverso marteriale, ad esempio di porcellana o vetro da fuoco. Nel caso specifico illustrato, essa congloba il setto 117 che ne costituisce il fondo, formando un sol pezzo con la parete laterale 118.
Nel caso specifico illustrato la capsula 128 è a forma di sfera. Per impedire che il caffè macinato 115 contenuto nella capsula 128 cada nella cannula 126, l'estremità superiore di quest'ultima è chiusa da un setto 130 permeabile ai liquidi. Il setto 130 potrà per esempio essere costituito da un pezzetto di carta filtro, da un tessuto, da una piastrina forellata od anche da una rete, tutti ovviamente di un materiale adatto a venire a contatto con alimenti e a sopportare le relative temperature .
Come si vede dalla fig. 1, la capsula 128 presenta in corrispondenza della sua sommità delle forellature 132 che nel caso specifico hanno ovviamente dimensioni tali da non permettere la fuoruscita da esse del caffè macinato. Per impedire che la bevanda formatasi e che si raccoglie nella camera di raccolta 116 della caffettiera 110 possa ritornare nella caldaia 112, le forellature 132 dovranno avere un'elevazione superiore a quella raggiunta dal livello della bevanda entro la camera di raccolta 116.
Come detto, la capsula 128 e la cannula 126 formano un sol pezzo 114 che può essere venduto già con il caffè macinato già contenuto nella capsula 128. Il pezzo 114 è quindi destinato ad essere utilizzato una sola volta, per poi essere gettato via. Tale pezzo potrà anche essere realizzato in due parti di un'adatta materia plastica {per esempio ottenute per stampaggio ad iniezione) e precisamente una prima parte comprendente la cannula 126 e la metà inferiore della capsula sferica 128, ed un seconda parte costituita dalla metà superiore della capsula 128. Dopo aver applicato in modo convenzionale (che dipenderà dal materiale di cui è costituito) l'elemento permeabile 130 all'interno della metà inferiore della capsula 128, in corrispondenza dello sbocco in essa della cannula 126, si fisserà (per esempio mediante incollaggio ad ultrasuoni) la metà superiore della capsula 128 alla metà inferiore della stessa, avendo ovviamente prima provveduto a versare la voluta quantità di caffè macinato nella metà inferiore della capsula 128.
- Il pezzo 114 potrà ovviamente essere ottenuto in altri modi, per esempio realizzando separatamente la cannula 126 e la capsula 128, applicando poi in modo convenzionale (che dipenderà dal materiale di cui è costituito) l'elemento permeabile ai liquidi 130 alla corrispondente estremità della cannula 126 e fissando successivamente (pure in modo convenzionale) tale estremità alla capsula 128 in corrispondenza del suo foro inferiore attraverso il quale si sarà precedentemente versato nella capsula 128 il caffè macinato 115.
Per disporre il pezzo 114 nella posizione di fig. 1 basterà infilare la cannula 126 dello stesso pezzo 114 nel foro passante 124 presente nel setto 117, esercitando poi con le mani sulla sommità della capsula 128 una spinta verso il basso così da far scattare il labbro 134 oltre il setto 117. Convenientemente sarà previsto anche un mezzo di riscontro (non mostrato) che evita di spingere troppo a fondo la cannula nel foro 124.
Nel caso che il pezzo 114 non sia del tipo usa-e-getta, esso potrà essere realizzato come nella prima versione sopra descritta, ma in materiale anche più costoso quale l'acciaio inossidabile o l'alluminio, le due parti di cui è formata la capsula 128 essendo collegabili tra loro ad esempio per avvitamento o a baionetta. Ovviamente in tal caso, ogni volta che si vuole ottenere la bevanda, si dovrà aprire la capsula 128, eliminare il caffè macinato già sfruttato eventualmente presente in essa, versare nella metà inferiore della capsula 128 la voluta quantità di caffè macinato e chiudere infine la capsula 128 applicando la metà superiore della stessa.
Come ancora si vede dalla fig. 1, la camera di raccolta 116 della caffettiera 110 presenta un convenzionale impugnatura 136 ed un convenzionale beccuccio 138. Nella figura la camera di raccolta 116 è rappresentata per semplicità priva di coperchio. E' tuttavia evidente che la caffettiera potrà essere dotata di un coperchio, in particolare un convenzionale coperchio ribaltabile.
L'utilizzo della caffettiera 110 è già talmente evidente per chiunque (specie alla luce di quanto precede) per cui si ritiene veramente inutile descriverlo specificatamente.
Nella caffettiera 210 illustrata in fig. 2 (in cui elementi uguali o funzioni simili sono stati indicati con gli stessi numeri di riferimento di fig. 1 aumentati di 100) le differenze rispetto alla caffettiera di fig. 1 sono in sostanza costituite dal fatto che in questo caso la cannula 226 forma un sol pezzo (indicato con 214) con il setto 217, il setto 217 non essendo (come nella precedente forma di realizzazione 110) solidale con la parete laterale 218 della camera di raccolta 216, ma fungendo comunque da chiusura superiore della caldaia 212 a caffettiera 210 montata grazie alla presenza di una guarnizione anulare 240 avente sezione trasversale a C. Come si comprende, la guarnizione 240, oltre alla funzione di tenuta verso l'esterno della giunzione tra le due camere 112 e 116, ha anche una funzione di tenuta tra parete laterale 222 della caldaia 212 e il setto 217 .
Il setto 217 presenta anche in questo caso un foro passante centrale 224 (che non è altro che l'imboccatura superiore della cannula 226) nel quale viene infilato forzato un boccaglio 225 di cui è dotata la capsula 228 contenente il caffè macinato. Come si vede dalla fig. 2, la capsula 228 ha una conformazione a cono rovesciato. Sull'imboccatura esterna del boccaglio 225 è applicato un elemento 230 permeabile ai liquidi, del tipo di quello (130) già descritto con riferimento alla fig. 1. La capsula presenta anche delle forellature 232 in vicinanza della sua estremità superiore, aventi la stessa funzione di quelle (132) di fig. 1.
Anche in questo caso la capsula 228 potrà convenientemente essere venduta già con il caffè macinato contenuto in essa, per cui è del tipo usae-getta. Per poter introdurre il caffè macinato nella capsula 228, quest'ultima potrà essere anche qui realizzata in due parti di materia plastica, di cui ad esempio una costituita dalla parete laterale conica dotata di boccaglio 225, e l'altra dalla parete di base del cono, tali parti venendo poi collegate tra loro (mediante ultrasuoni o altre convenzionali tecniche) dopo aver introdotto nella parte inferiore conica la voluta quantità di caffè macinato .
Per quanto riguarda l'utilizzo della caffettiera 210, risulta evidente che una volta introdotta l'acqua nella caldaia 212 si dovrà disporre al di sopra di essa il pezzo 214 comprendente il setto 217 (che chiude la caldaia 212). Si avviterà poi a fondo la camera di raccolta 216 sulla caldaia 212 (che contiene già la voluta qùantità d'acqua) e si applicherà infine al pezzo 214 la capsula 228 (già riempita di caffè macinato), ciò che si ottiene inserendo forzatamente il boccaglio 225 della capsula 228 nel fòro 224 del pezzo 214.
Si fa notare che per quanto in fig. 2 sia stata adottata la soluzione di inserire forzato il boccaglio 225 della capsula 228 nel foro 224 del pezzo 214, il collegamento tra setto 217 e capsula 228 potrà anche essere realizzato in altro modo. In particolare si potrà per esempio prevedere sulla faccia superiore del setto 217, in corrispondenza del foro 224, un boccaglio (non mostrato) sporgente verso l'alto e formante un sol pezzo con il setto 217 e la cannula 212, sul quale boccaglio infilare esternamente, forzato, il boccaglio 225 della capsula 228.
Un altro modo per effettuare il collegamento tra capsula e setto viene, a titolo d'esempio, mostrato in fig. 6, in cui elementi uguali od aventi funzioni simili a quelli della fig. 1 sono stati indicati con lo stesso numerò di riferimento aumentato di 500. La capsula 628 presenta un'apertura inferiore 625 di comunicazione con la cànnula 626 (quest'ultima, anche in questo caso, essendo realizzata in un sol pezzo con il setto 617), l'apertura 625 essendo ottenuta facendo risvoltare verso l'interno e verso l'alto la parete inferiore della capsula 628. Come si vede, il setto 617 presenta un boccaglio 624 pure rivolto verso l'alto e formante anch'esso un sol pezzo con il setto 617. Il collegamento tra la capsula 628 e il setto 617 si ottiene semplicemente forzando la capsula 628 verso il basso in modo che il boccaglio 624 del setto 617 (che nel caso specifico non è altro che il proseguimento verso l'alto della cannula 626) s'infili nell'apertura inferiore 625 della capsula 628, fino ad ottenere la situazione di fig. 6. Da quest'ultima si può ancora notare che le pareti della capsula 628 presentano superiormente ampie aperture 632 per la fuoriuscita della bevanda. Per impedire che dalle aperture 632, come pure dall'apertura inferiore 625 della capsula 628, fuoriesca il caffè macinato 615, quest'ultimo è stato racchiuso in un involucro 630 (nel caso specifico un involucro flessibile che si adatta alla forma interna della capsula 628) permeabile ai liquidi che viene inserito nella capsula 628 (successivamente sigillata) prima di immetterla sul mercato (per·cui si tratta di una capsula usa-egetta).
La caffettiera di fig. 3 (nella quale elementi uguali o aventi funzioni simili a quelli di fig. 1 sono stati indicati con gli stessi numeri di riferimento a cui è stato sommato 200), indicata con 310, si differenzia delle due precedenti per il fatto che la cannula 326, il setto 317 e la capsula 328 destinata a contenere il caffè macinato (315) sono realizzati in un sol pezzo 314 (da utilizzare una sola volta se la capsula 328 non è apribile).
Nel caso si usi per realizzare il pezzo 314 un'adatta materia plastica sufficientemente morbida, si potrà persino eliminare (come in fig.
3) la guarnizione di tenuta in corrispondenza della periferia del setto 317, la parte periferica di quest'ultimo fungendo essa stessa da guarnizione di tenuta. E' anche possibile oggigiorno realizzare il pezzo 314 in una adatta materia plastica sostanzialmente rigida, tranne che per la parte periferica del setto 317 che viene realizzato di materia plastica più morbida adatta per la tenuta.
Ovviamente è pure possibile realizzare tutto il suddetto pezzo 314 di materia plastica sostanzialmente rigida e applicare al bordo periferico del setto 317 una guarnizione tipo quella (240) con sezione trasversale a C illustrata in fig. 2; oppure due guarnizioni che hanno la stessa funzione della guarnizione a C.
Come si vede dalla fig. 3, la cannula 326 prosegue per un certo tratto al di sopra della parete 317 fino alla capsula 328. Quest'ultima è a forma di ellissoide disposto con l'asse maggiore verticale e, a parte il solito elemento 330 permeabile ai liquidi, presenta nel caso specifico quattro aperture ellittiche 332 chiuse da un foglio di un materiale pure permeabile ai liquidi (per esempio carta filtro o tessuto). Anche qui la capsula 328 potrà venire realizzata in due parti di cui l'inferiore formante un sol pezzo con la cannula 326 e il setto 317, e la superiore applicabile con tecniche convenzionali alla parte inferiore una volta introdotto in quest'ultima il caffè macinato.
Si fa ancora presente che la forma di realizzazione di fig. 3 può essere variata prevedendo il proseguimento verso l'alto della cannula 326 in modo che entri per un determinato tratto entro la capsula 328, l'imboccatura superiore di tale cannula essendo sempre chiusa da un elemento permeabile ai liquidi. In questo caso, per evitare che all'interno della capsula 328 si fermi parte della bevanda prodotta, la stessa potrà avere aperture simili alle 332 anche nella sua parte inferiore, sostituibili anche (come le aperture 332) con forellature; oppure tutta la capsula 328 potrà essere di un materiale permeabile ai liquidi. In quest'ultimo caso, poiché la bevanda formatasi si raccoglie nella camera di raccolta 316 ma impregna anche il caffè macinato contenuto nella capsula 328, si ottiene una bevanda che oltre che estratta è anche infusa (ovviamente se si lascia la bevanda nella camera di raccolta 316 per un tempo sufficiente) . Una tale bevanda risulta in genere più gradita ai non italiani.
Come è facile capire da quanto precede, l'utilizzo della caffettiera 310 comporta, oltre all'introduzione dell'acqua nella caldaia 312, la disposizione al di sopra di questa (come da fig. 3) del pezzo 314 (la capsula 328 contenendo già il caffè macinato 315), nonché l'avvitamento sulla caldaia 312 della camera di raccolta 316 che sarà priva di setto 317 (già collocato in posizione). Nella caffettiera 410 di fig. 4 elementi uguali o aventi funzioni simili a quelle della caffettiera 110 di fig. 1 sono stati indicati con gli stessi numeri di riferimento a cui è stato sommato 300. Le differenze fondamentali rispetto alla caffettiera 110 sono costituite dal fatto che il setto 417 è amovibile e realizzato di adatta materia plastica del tipo che permette al bordo periferico del setto 417 di fungere anche da guarnizione di tenuta. Inoltre il setto 417 presenta un foro passante 424 molto ampio e tale da accogliere direttamente la capsula 428, quest 'ultima formando un sol pezzo (414) con la cannula 426 (preferibilmente di un'adatta materia plastica) . Per realizzare la tenuta tra capsula 428 e setto 417 possono essere previsti sulla superficie esterna della capsula 428 convenzionali mezzi di tenuta (per esempio un labbro anulare di tenuta 434 da forzare oltre il setto 417. E' pure utile prevedere un labbro anulare di riscontro 435 (sostituibile anche con un numero discreto di sporgenze di riscontro).
Un ultima forma di realizzazione 510 della caffettiera secondo l'invenzione è illustrata in fig . 5, nella quale elementi uguali o aventi funzioni simili a quelli della caffettiera 110 sono stati indicati con lo stesso numero di riferimento a cui è stato sommato 400. Come si vede dalla fig.
5, nella caffettiere 510 il setto 517 è del tipo amovibile e realizzato, come nel caso precedente, di un'adatta materia plastica che consenta al bordo periferico del setto 517 di fungere anche da guarnizione di tenuta. La particolarità di questa soluzione è costituita dal fatto che la capsula 528 è disposta al di sotto del setto 517, la capsula 528 comunicando con la camera di raccolta 516 tramite una cannula ausiliaria verticale 527 che passa nel foro 524 previsto nel setto 517, la cui estremità superiore presenta aperture 532. Saranno previsti convenzionali mezzi di tenuta (non mostrati in fig. 5 per semplicità) tra cannula ausiliaria 527 e setto 517. Come ancora si vede dalla stessa figura, la capsula 528 contiene un involucro 529 permeabile ai liquidi entro il quale è stato preventivamente inserito il caffè macinato.
Come variante di quest'ultima forma di realizzazione, il setto 517 potrà formare un sol pezzo con le pareti 518 della camera di raccolta 516, tale pezzo venendo realizzato preferibilmente in un adatto metallo. Il tal caso sarà necessario prevedere in corrispondenza della giunzione tra caldaia 512 e camera di raccolta 516 una guarnizione anulare di tenuta verso l’esterno.
Le forme di realizzazione della presente invenzione illustrate nei disegni presentano tutte una camera di raccolta che è fissabile alla caldaia, in particolare per avvitamento (anche se, come già accennato in precedenza trattando della caffettiera 210, si potranno utilizzare altri tipi di collegamento). E' tuttavia importante far notare che la camera di raccolta potrà anche essere completamente separata dalla caldaia, venendo per esempio collocata di fianco a quest'ultima. In ogni caso la caldaia sarà chiusa o chiudibile mediante il setto, la cannula dipartendosi dal foro passante di quest'ultimo e piegandosi per far sì che la capsula fissata alla sua estremità distale (a mo' di campanula) venga a trovarsi all'interno o al di sopra della camera di raccolta. E' evidente che in quest'ultimo caso la camera di raccolta potrà essere un qualsiasi recipiente adatto ad accogliere la bavanda, per esempio un bicchiere o una tazza.
Come si comprende, anche alla luce dell'ultimo esempio, sono numerosissime le forme di realizzazione possibili per la caffettiera secondo la presente invenzione, tutte comunque rientranti nell'ambito di protezione di quest'ultima. In particolare ci si potrà sbizzarrire sulla forma da dare alla capsula e sulla forma esterna della caffettiera .
Risulta evidente osservando le forme di realizzazione illustrate nelle figure, che la caffettiera secondo la presente invenzione è semplice da costruire, potendo essere realizzata con costi significativamente minori rispetto alla nota caffettiera "all'italiana". Inoltre, particolarmente nel caso in cui la capsula è del tipo usa-e-getta, la caffettiera risulta veramente semplice e pratica da usare e da pulire.
In quanto precede si è sempre parlato di caffè macinato. Va tuttavia tenuto presente che (come anche per le note caffettiere), invece del caffè macinato, può essere inserita nella capsula (128; 228; 328; 428; 528) un'altra sostanza atta a formare per filtraggio e/o (se del caso) infusione una relativa bevanda. A titolo d'esempio, una tale sostanza può essere l'orzo tostato e macinato.
Va ancora detto che invece dell'acqua o della sola acqua, nella prima porzione o caldaia (112; 212; 312) potranno essere introdotti altri liquidi o miscele di liquidi purché adatti a dar luogo a relative bevande. Per esempio una tale miscela di liquidi può essere costituita da acqua e grappa (utilizzata a tale scopo, come è noto, in Friuli già con la nota caffettiera all'italiana).

Claims (19)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Caffettiera (110; 210; 310; 410; 510) comprendente: una camera (112; 212; 312; 412; 512) fungente da caldaia atta ad accogliere una determinata quantità d'acqua; una camera (116; 216; 316; 416; 516) per la raccolta finale della bevanda prodotta; un dispositivo di filtraggio (126, 128; 226, 228; 326, 328; 426, 428;526, 528, 527; 626, 628) destinato a contenere il caffè macinato (115; 215; 315; 415; 615), che collega le due camere e comprende una cannula (126; 226; 326; 426; 526; 626) che pesca nell'acqua contenuta nella caldaia; caratterizzato dal fatto che: è predisposto un setto (117; 217; 317; 417; 517; 617) per chiudere a tenuta la caldaia, con l'eccezione di un foro passante (124; 224; 324; 424; 524; 624) per accogliere a tenuta il dispositivo di filtraggio; il dispositivo di filtraggio comprende un involucro chiuso o chiudibile a formare una capsula di filtraggio (128; 228; 328; 428; 528; 628) contenente o destinata a contenere il caffè macinato e chiusa o chiudibile indipendentemente dal fatto che la caffettiera sia montata, le pareti della capsula essendo permeabili ai liquidi in una zona {130; 230; 330;) che comunica con la cannula ed almeno in un'altra zona (132; 232; 332; 432; 532) che comunica con la camera di raccolta.
  2. 2. Caffettiera (110; 210; 310) secondo la rivendicazione 1, con capsula (128; 228; 328) disposta nella camera di raccolta (116; 216; 316), in cui il foro passante (124; 224; 324) previsto nel setto (117; 217; 317) accoglie la cannula di pescaggio (126; 226; 326).
  3. 3. Caffettiera secondo la rivendicazione 2, in cui il setto separa la caldaia dalla camera di raccolta .
  4. 4. Caffettiera (410) secondo la rivendicazione 1, in cui il foro passante (424) previsto nel setto (417) accoglie la capsula (428) del dispositivo di filtraggio (426; 428).
  5. 5. Caffettiera (510) secondo la rivendicazione 1, con capsula (528) disposta nella caldaia (112), in cui il foro passante (524) previsto nel setto (517) accoglie una cannula ausiliaria (527) che mette in comunicazione l'interno della capsula (528) con la camera di raccolta (516).
  6. 6. Caffettiera (210; 310; 410; 510) secondo la rivendicazione 1, in cui il setto (217; 317; 417; 517) è amovibile, essendo previsti mezzi di tenuta (240; 340; 440; 540) per assicurare la tenuta in corrispondenza della periferia del setto (217; 317; 417; 517) a caffettiera (110; 210; 310) montata.
  7. 7. Caffettiera (110; 210; 310) secondo la rivendicazione 1, in cui la capsula di filtraggio (128; 228; 328; 428; 528) contiene già il caffè macinato (115; 215; 315) e non è prevista apribile é richiudibile da parte dell'utilizzatore, per cui è del tipo usa-e-getta.
  8. 8. Caffettiera secondo la rivendicazione 1, in cui la capsula di filtraggio è apribile da parte dell'utilizzatore per l'introduzione in essa del caffè macinato.
  9. 9. Caffettiera (H O; 410) secondo la rivendicazione 7, in cui la capsula di filtraggio (128; 428) forma un sol pezzo con la cannula di pescaggio (126; 426).
  10. 10. Caffettiera (310) secondo la rivendicazione 6 e 7, in cui la capsula di filtraggio (328) forma un sol pezzo con la cannula di pescaggio (326) e con il setto (317).
  11. 11. Caffettiera (510) secondo le rivendicazioni 5 e 7, in cui la capsula di filtraggio (528) forma un sol pezzo con la cannula di pescaggio (526) e la cannula ausiliaria (527).
  12. 12. Caffettiera (210) secondo la rivendicazione 6, in cui il setto (217) e la cannula di pescaggio (226) formano un sol pezzo.
  13. 13. Caffettiera (110) secondo la rivendicazione 1, in cui il setto (117) forma un sol pezzo con la camera di raccolta (116).
  14. 14. Caffettiera secondo la rivendicazione 1, in cui il setto forma un sol pezzo con la caldaia.
  15. 15. Caffettiera (310; 410; 510) secondo la rivendicazione 1 e 6, in cui il setto (317; 417; 517) o almeno il suo bordo periferico (340; 440; 540) sono di una adatta materia plastica per cui tale bordo periferico funge da guarnizione di tenuta .
  16. 16. Caffettiera (110; 210; 432) secondo la rivendicazione 1, in cui la permeabilità ai liquidi della prima zona e/o della almeno una seconda zona delle pareti della capsula di filtraggio (128; 228; 428) è ottenuta prevedendo in corrispondenza di tali zone delle forellature (132; 232; 432) le cui dimensioni non permettono l'uscita del caffè macinato (115; 215).
  17. 17. Caffettiera (110; 210; 310; 510) secondo la rivendicazione 1, in cui la permeabilità ai liquidi della prima e/o della almeno una seconda zona delle pareti della capsula (128; 228; 328; 528) è ottenuta prevedendo in corrispondenza di tali zone delle aperture, e predisponendo in corrispondenza di tali aperture un mezzo (130; 230; 330, 332; 530) permeabile ai liquidi ma che impedisce la fuoriuscita del caffè macinato (115; 215; 315) da tali aperture.
  18. 18. Caffettiera (510) secondo la rivendicazione 17, in cui il mezzo permeabile ai liquidi che impedisce la fuoriuscita del caffè macinato dalle aperture della capsula (528) è costituito da un involucro o contenitore (530) già inserito nella capsula di filtraggio (528) o inseribile in quest'ultima e costituito da un materiale permeabile ai liquidi ma che non permette il passaggio del caffè macinato, nell'involucro o contenitore (530) essendo già presente una determinata quantità di caffè macinato.
  19. 19. Caffettiera (110; 210; 310; 510) secondo la rivendicazione 17, in cui il mezzo permeabile ai liquidi che impedisce la fuoriuscita del caffè macinato dalle aperture della capsula di filtraggio (128; 228; 328) è costituito da carta filtro, oppure da rete o un tessuto di adatto materiale
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