ITFI20070279A1 - Dispositivo per lo scarto dei rifili che si formano con il taglio dei logs di materiale cartaceo - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

La presente invenzione riguarda un dispositivo per lo scarto dei rifili che si formano con il taglio dei logs di materiale cartaceo.

E’ noto che per la produzione di rotoli di carta igienica, rotoli di carta assorbente da cucina e simili si utilizzano logs o costituiti da un prestabilito quantitativo di un nastro di carta avvolto attorno ad un’anima tubolare che solitamente è di cartone. Ogni log viene suddiviso in un certo numero di rotoli di lunghezza minore utilizzando una macchina detta “troncatrice”. Poiché le due estremità del log di norma non sono perfettamente ortogonali all’asse longitudinale dell’anima e quest’ultima può sporgere da una o entrambe le estremità del log, per ogni log la troncatrice realizza prima il taglio di una ridotta porzione deH’estremità anteriore, poi, in successione, il taglio degli spezzoni corrispondenti ai rotoli della misura richiesta. L’ultimo taglio interessa una ridotta porzione dell’ estremità di coda del log. Le porzioni di estremità e di coda del log così prodotte, comunemente dette rifili, devono essere scartate per evitare di avviarle al confezionamento assieme ai rotoli destinati alla vendita.

A tale scopo, si utilizzano appositi dispositivi, collocati tra l’uscita della troncatrice e l’ingresso della linea di confezionamento, che provvedono, appunto, allo scarto dei rifili.

Il brevetto EP0995559 descrive un dispositivo per trasferire rotoli ricavati dal taglio di un log da un primo ad un secondo convogliatore, provvisto di un meccanismo di allontanamento dei rifili presenti all’inizio ed alla fine di ogni successione di rotoli. Tale meccanismo comprende due navette montate su un telaio al quale sono associati il primo ed il secondo convogliatore, e conformate in maniera da realizzare un piano di scorrimento per i rotoli od uno spazio vuoto, tra il primo ed il secondo convogliatore, a seconda della loro posizione reciproca. Più precisamente, quando è necessario produrre lo spazio vuoto tra il primo ed il secondo convogliatore, le due navette sono distanziate tra loro, per cui i rifili provenienti dal primo convogliatore cadono in basso per effetto della gravità. In tal modo, si evita di trasferire i rifili dal primo al secondo convogliatore.

Il documento EP 1281487 descrive un dispositivo per l eliminazione dei rifili da una successione di rotoli provenienti da una troncatrice. Tale dispositivo è disposto ed agente a valle di una unità di alimentazione dei rotoli e rifili provenienti dalla troncatrice ed è costituito da un trasportatore chiuso ad anello su più elementi di rinvio. Il trasportatore in oggetto è provvisto di un’apertura di dimensioni tali da consentire che i rifili possano cadere attraverso di essa. La detta apertura viene disposta, mediante opportuna movimentazione del trasportatore, in corrispondenza del punto terminale dell’unità di alimentazione quando si presentano i rifili di testa e di coda della successione di rotoli.

Il brevetto US4462287 descrive un meccanismo di eliminazione o di scarto dei rifili da una successione di rotoli ottenuti dalla suddivisione di un log che, contrariamente ai casi menzionati in precedenza, non contempla un sistema posizionato ed agente tra le unità di alimentazione a monte e di raccolta a valle ma prevede il ricorso ad un congegno di modifica della forma dell’unità di raccolta a valle. Più in particolare, il convogliatore che trasporta i rotoli provenienti dalla troncatrice è di lunghezza variabile, potendo assumere una posizione allungata nella quale è ravvicinato al convogliatore a monte, ed una posizione retratta nella quale è distanziato da quest’ultimo. Pertanto, in fase di trasferimento dei rotoli il secondo convogliatore è allungato, ciò che consente di ottenere una superficie di trasferimento sostanzialmente continua tra il primo ed il secondo convogliatore. Al contrario, per impedire il trasferimento di un rifilo dal primo al secondo convogliatore, quest’ultimo viene retratto, per cui si produce uno spazio vuoto nel quale il rifilo può cadere per gravità.

Un dispositivo analogo è descritto nel brevetto US6607082 , anch’esso riguardante un meccanismo di eliminazione o scarto dei rifili basato sul concetto di modificare la forma del trasportatore preposto all’ allontanamento dei rotoli dalla troncatrice.

Il documento US2003/0167887 descrive un dispositivo di eliminazione o scarto dei rifili in qualche modo ibrido rispetto a quelli descritti nei documenti precedenti, prevedendo l’impiego di un trasferitore con cinghie a conformazione variabile, disposto ed agente tra una unità di allontanamento dei rotoli e rifili prodotti da una troncatrice ed una unità di prelievo dei soli rotoli.

Il brevetto EP0982106 descrive un dispositivo di eliminazione o scarto dei rifili realizzato mediante suddivisione in due sezioni del convogliatore di prelievo dei soli rotoli: la sezione più prossima alle cinghie di allontanamento dei rotoli e rifili dalla troncatrice è girevole, per cui può essere sollevata per evitare il passaggio dei rifili alla seconda sezione e, viceversa, può essere abbassata e posizionata in assetto orizzontale per formare un ponte di trasferimento dei soli rotoli che, in tal modo, passano dalla troncatrice alla seconda sezione.

Lo scopo principale della presente invenzione è quello di proporre un dispositivo di scarto dei rifili prodotti con il taglio dei logs di materiale cartaceo più efficiente e in grado di servire troncatrici più veloci, in linea con le attuali esigenze di produzione.

A questo risultato si è pervenuti, in conformità della presente invenzione, adottando l’idea di realizzare un dispositivo avente le caratteristiche indicate nella rivendicazione 1. Altre caratteristiche della presente invenzione sono oggetto delle rivendicazioni dipendenti.

Grazie alla presente invenzione, è possibile rimuovere i rifili con la massima precisione ed efficienza, incrementando la produzione, con un dispositivo relativamente semplice, economico ed affidabile.

Questi ed ulteriori vantaggi e caratteristiche della presente invenzione saranno più e meglio compresi da ogni tecnico del ramo grazie alla descrizione che segue ed agli annessi disegni, fomiti a titolo esemplificativo ma da non considerarsi in senso limitativo, nei quali:

le Figg.1-4 rappresentano, in vista laterale schematica, un dispositivo in conformità della presente invenzione in differenti assetti operativi;

la Fig.5 rappresenta una schematica vista in pianta del dispositivo illustrato nelle Figg.1-4 (in questa figura per semplicità i bracci 51 e 52 non sono illustrati);

la Fig.6 rappresenta una parziale vista laterale nella quale sono mostrati i motori che azionano gli alberi 13 e 23;

la Fig.7 rappresenta una schematica vista in pianta di una linea produttiva nella quale è installato un dispositivo in conformità della presente invenzione; la Fig.8 rappresenta uno schema a blocchi semplificato del sistema di comando degli elementi mostrati nelle figure precedenti;

le Figg. 9-12 rappresentano un ulteriore esempio di realizzazione di un dispositivo in conformità della presente invenzione in differenti assetti operativi;

la Fig.13 è analoga alla Fig.10 ed è riprodotta per meglio rappresentare le linee di sezione A-A, B-B e C-C;

le Figg.14, 15 e 16 rappresentano viste in sezione secondo la linea A-A, la linea B-B e rispettivamente la linea C-C di Fig.13;

la Fig.17 rappresenta una schematica vista in pianta del dispositivo mostrato in Fig. 13, in cui alcune parti sono omesse per meglio evidenziarne altre.

Un dispositivo in conformità della presente invenzione può essere collocato tra la sezione di uscita di una troncatrice (T) - mediante la quale uno o più logs (L) sono sottoposti a taglio trasversale in maniera da ricavarne una successione di rotoli (R) di lunghezza prestabilita con un rifilo (RT) di testa ed un rifilo (RC) di coda- ed una linea (C) di confezionamento dei rotoli (R). Nei disegni, le linee tratteggiate all’interno dei rotoli (R) ne rappresentano l’anima in cartone.

La troncatrice (T) e la linea di confezionamento possono essere di qualsiasi tipo noto. Esempi di macchine troncatrici per logs di materiale cartaceo sono fomiti, ad esempio, nei documenti EP1582320, US4041813 ed EP1040895. Esempi di linee per il confezionamento di rotoli ricavati dal taglio dei logs sono descritti nei documenti US6463713 e W02007/088567.

Con riferimento all’esempio mostrato nelle Figg.1-4 degli annessi disegni, un dispositivo in conformità della presente invenzione comprende due convogliatori (1, 2) costituiti da più cinghie chiuse ad anello su rispettive pulegge (10, 11; 20, 21), asserviti a rispettivi organi motori i quali li movimentano maniera che il tratto superiore di ognuno dei due convogliatori (1, 2) avanzi sempre verso la linea di confezionamento (C) (verso destra nei disegni, come indicato dalle frecce “A”). I detti convogliatori (1, 2) sono orizzontali, cioè i rispettivi tratti superiore ed inferiore sono orizzontali e alla stessa altezza, risultando così livellati. Inoltre, i detti convogliatori (1, 2) sono disposti in linea, con il secondo convogliatore (2) a valle del primo (1) rispetto alla direzione di provenienza dei rotoli (R) e dei rifili (RT, RC) prodotti nella troncatrice (T).

Sul tratto superiore del primo nastro (1) si adagiano i rotoli (R) ed i rifili (RT, RC) provenienti dalla troncatrice.

Come ulteriormente descritto nel seguito, il primo convogliatore (1) allontana i rotoli (R) ed i rifili (RT, RC) dalla troncatrice (T), muovendoli verso il secondo convogliatore (2). Quest’ultimo riceve i soli rotoli (R) e li movimenta, come indicato dalle frecce “A” allontanandoli dal primo convogliatore, ovvero indirizzandoli verso la linea di confezionamento (C) disposta a valle.

Ognuno dei detti convogliatori (1, 2) è formato da una serie di cinghie elastiche (12; 22) affiancate e chiuse ad anello sulle rispettive pulegge (10, 11; 20, 21)) . Queste ultime sono montate su alberi orizzontali (13, 14; 23, 24) orientati perpendicolarmente agli anelli definiti dalle cinghie elastiche (12; 22). In ognuno dei due convogliatori (1, 2), un albero (13; 23) è fisso, cioè è supportato in posizione fissa (libero di ruotare attorno al proprio asse) dai fianchi della relativa struttura portante (3), mentre l’altro albero (14; 24) è montato con le estremità passanti in corrispondenti asole (15; 25) presentate dai fianchi della struttura (3). In tal modo, gli alberi (14) e (24) possono muoversi, bidirezionalmente, parallelamente alla direzione di avanzamento dei prodotti (R, RT, RC) provenienti dalla troncatrice (come indicato dalle frecce “A” ma in entrambi i sensi, sia in avanti che all’indietro, ovvero, con riferimento ai disegni, sia verso destra che verso sinistra). Pertanto, da qui in avanti, gli alberi (14) e (24) saranno chiamati “alberi mobili” per meglio distinguerli da quelli (13; 23) supportati in posizione fissa dai fianchi della struttura (3).

Con riferimento all’esempio mostrato nei disegni, gli alberi fissi (13) e (23) sono più distanti tra loro rispetto agli alberi mobili (14; 24) che invece si fronteggiano. Le estremità degli alberi mobili (14; 24) sono asservite ad attuatoli (41; 42) che, come ulteriormente descritto nel seguito, ne comandano la movimentazione bidirezionale orizzontale, cioè parallelamente alla direzione indicata dalle frecce “A” ma sia in avanti che all’indietro (con riferimento ai disegni, sia verso destra che verso sinistra). Ognuno dei detti attuatoli (41, 42) è fissato ad un fianco della struttura (3), con lo stelo agganciato ad un corrispondente braccio (51, 52) che, inferiormente, è incernierato alla struttura (3). L’estremità superiore di ognuno dei detti bracci (51, 52) è incernierata ad una estremità del rispettivo albero mobile (14, 24). Comandando l’estrazione o la retrazione dello stelo di un attuatore (41) o (51), il rispettivo albero mobile (14) o (24) viene corrispondentemente spostato in avanti o all’indietro (verso destra o verso sinistra nei disegni). Quando il primo albero mobile (14) viene spostato in avanti (verso destra nei disegni), le rispettive cinghie elastiche (12) si estendono. Viceversa, le cinghie (22) risultano estese quando il secondo albero mobile (24) viene spostato all’indietro (verso sinistra nei disegni).

Su una estremità di ognuno dei due alberi fissi (13, 23) è montato un motore elettrico (16; 26) che ne comanda la rotazione con velocità angolare prestabilita attorno al rispettivo asse longitudinale, determinando l’avvolgimento delle relative cinghie (12; 22), in maniera che i tratti superiori di queste si muovano come indicato dalle frecce “A”. Ognuno dei detti motori (16; 26) è supportato da un fianco della struttura (3) per mezzo di una flangia (FM).

Un esempio di impiego del meccanismo sopra descritto è il seguente.

In una prima fase (Fig.l), nella quale i rotoli (R) ed i rifili (RT, RC) risultanti dalla suddivisione operata dalla troncatrice (T) a monte del dispositivo in oggetto sono allineati fuoriuscendo dalla troncatrice (T), i convogliatori (1) e (2) sono accostati, formando un piano di avanzamento (A) continuo per gli stessi rotoli (R) e rifili (RT, RC). In questa fase, lo stelo dell’ attuatore (41) è retratto mentre lo stelo dell’attuatore (42) è estratto, per cui gli alberi mobili (14, 24) dei convogliatori (1, 2) sono ravvicinati tra loro.

In una seconda fase (Fig.2), quando il rifilo di coda (RC) di un log troncato passa in prossimità del primo albero mobile (14), lo stelo dell’attuatore (42) viene retratto, come indicato dalla freccia “X”, per cui si crea uno spazio vuoto tra il primo ed il secondo convogliatore. Pertanto, il rifilo (RC) cade in detto spazio vuoto e, guidato da uno scivolo (5) all’uopo predisposto, finisce su un nastro trasportatore (50), posizionato al di sotto del secondo convogliatore (2), che lo allontana dal sistema. Si mantiene questa configurazione del primo convogliatore (1) e del secondo convogliatore (2) fino a che il rifilo di testa (RT) del successivo log troncato proveniente dalla troncatrice (T) non passa in corrispondenza del primo albero mobile (14), finendo anch’esso sullo scivolo (5) e quindi sul sottostante nastro (50). Le dette rilevazioni sono operate a mezzo di un sensore ottico (OS), mostrato unicamente in Fig.4 e nello schema a blocchi di Fig. 8, il quale è disposto al di sopra del primo albero mobile (14), ovvero nella posizione che quest’ultimo occupa quando lo stelo del relativo attuatore (51) è retratto (posizione di Fig.l e Fig.4).

In una terza fase (Fig.3), lo stelo dell’attuatore (41) viene estratto per una corsa di lunghezza prestabilita, come indicato dalla freccia “Y”, provocando l’estensione delle cinghie (12) del relativo convogliatore (1) ed eliminando il predetto spazio vuoto, per cui i due nastri (1, 2) formano nuovamente un piano di avanzamento continuo sul quale, però, risultano unicamente i rotoli (R) e non più i rifili (RT, RC). La velocità di estrazione dello stelo dell’ attuatore (41), e quindi la velocità di avanzamento dell’albero mobile (14), è preferibilmente uguale o superiore alla velocità periferica delle cinghie (12), cioè, preferibilmente, è pari o superiore alla velocità di traslazione dei rotoli e rifili che stanno sulle cinghie (12).

In una quarta fase (Fig.4) lo stelo dell’attuatore (41) viene retratto, mentre lo stelo dell’ attuatore (42) viene estratto, come indicato dalle frecce “W” e “Z”, ripristinando la configurazione di partenza (configurazione di Fig.l) e, quindi, permettendo la ripetizione del ciclo descritto.

Durante queste fasi, le cinghie (12, 22) dei convogliatori (1, 2) continuano ad avvolgersi come indicato dalle frecce “A”, per cui tutto il materiale presente sui convogliatori (1, 2), cioè i rotoli (R) ed i rifili (RT, RC) ottenuti dalla troncatura dei logs (L), sono sempre movimentati in allontanamento dalla troncatrice (T) (direzione indicata dalle frecce “A”). Inoltre, come illustrato in Fig.4, una volta allontanati i rifili (RT, RC) i rotoli (R) risultano allineati senza spazi intermedi, cioè perfettamente accodati e senza vuoti tra un rotolo e l’altro.

Nello schema Fig.8 il blocco “UE” rappresenta una unità elettronica programmabile alla quale sono collegati il sensore (OS), gli attuatoli (41) e (42) ed i motori (16) e (26), secondo uno schema di per sé noto ai tecnici dell’ automazione industriale e, pertanto, non descritto in maggior dettaglio.

Con riferimento all’esempio mostrato nelle Figg.9-12 degli annessi disegni, si hanno, come nel caso precedentemente descritto, due convogliatori estensibili (1, 2) disposti a valle di una troncatrice (T) che produce una serie di rotoli (R) e rifili (RT, RC) dal taglio di uno o più logs (L). Le fasi operative e gli effetti prodotti dal dispositivo mostrato nelle Figg.9-12 sono identici a quelli precedentemente descritti con riferimento alle Figg.1-4. Anche in questo caso, ciascun convogliatore (1, 2) è costituito da più cinghie chiuse ad anello su rispettive pulegge (10, 11; 20, 21), asserviti a rispettivi organi motori i quali li movimentano maniera che il tratto superiore di ognuno dei due convogliatori (1, 2) avanzi sempre verso la linea di confezionamento (C) (verso destra nei disegni, come indicato dalle frecce “A”). Come nel caso precedentemente descritto, i convogliatori (1, 2) presentano i rispettivi tratti superiore ed inferiore orizzontali e alla stessa altezza, cioè orizzontalmente livellati. Inoltre, anche in questo caso i convogliatori (1, 2) sono disposti in linea, con il secondo convogliatore (2) a valle del primo (1) rispetto alla direzione di provenienza dei rotoli (R) e dei rifili (RT, RC) prodotti nella troncatrice (T). Infine, come nell’esempio precedente, sul tratto superiore del primo nastro (1) si adagiano i rotoli (R) ed i rifili (RT, RC) provenienti dalla troncatrice, mentre il secondo convogliatore (2) movimenta unicamente i rotoli (R), giacché non riceve i rifili (RT, RC) dal primo convogliatore (1).

L’esempio mostrato nelle Figg.9-12 si differenzia dal precedente per la struttura dei convogliatori (1, 2). In questo caso, infatti, le cinghie che definiscono i convogliatori (1, 2) non sono elastiche ma di lunghezza fissa. Ogni cinghia è avvolta ad anello su una pluralità di pulegge (61, 62, 63, 64, 65; 71, 72, 73, 74, 75) fissate su rispettivi alberi (610, 620, 630, 640, 650; 710, 720, 730, 740, 750) ad asse orizzontale i quali sono orientati perpendicolarmente alla direzione “A” di avanzamento dei rotoli e rifili (R, RT, RC).

Riferendosi al primo convogliatore (1), sono previsti tre alberi in posizione fissa (620, 630, 640) e due alberi mobili (610, 650). Relativamente alTesempio illustrato, si hanno, partendo da destra e proseguendo in senso antiorario, un primo albero mobile (610), un primo albero fisso (620) allo stesso livello del primo albero mobile (610), un secondo albero fisso (630) disposto inferiormente al primo albero fisso (620), un terzo albero fisso (640) allo stesso livello del secondo albero fisso (630) ed un secondo albero mobile (650) disposto ad un livello intermedio in posizione arretrata rispetto al primo albero mobile (610). Gli alberi mobili (610, 650) sono solidali alla parte anteriore di un carrello (81) movimentabile orizzontalmente mediante due attuatoli lineari (91) fissati alla struttura portante (3). Gli steli degli attuatoli (91) sono agganciati alla parte posteriore del carrello (81).

Allo stesso modo, riferendosi al secondo convogliatore (2), sono previsti tre alberi in posizione fissa (720, 730, 740) e due alberi mobili (710, 750). Relativamente all’esempio illustrato, si hanno, partendo da sinistra e proseguendo in senso orario, un primo albero mobile (710), un primo albero fisso (720) allo stesso livello del primo albero mobile (710), un secondo albero fisso (730) disposto inferiormente al primo albero fisso (720), un terzo albero fisso (740) allo stesso livello del secondo albero fisso (730) ed un secondo albero mobile (750) disposto ad un livello intermedio in posizione avanzata rispetto al primo albero mobile (710). Gli alberi mobili (710, 750) sono solidali alla parte anteriore di un carrello (82) movimentabile orizzontalmente mediante due attuatoli lineari (92) fissati alla struttura portante (3). Gli steli degli attuatoli (92) sono agganciati alla parte posteriore del carrello (82).

I carrelli (81) e (82) scorrono su guide lineari orizzontali (100) presentate dai fianchi interni della struttura (3).

I terzi alberi fissi (640, 740) sono motorizzati. In Fig. 16 è mostrato un motore elettrico (M) che aziona l’albero (640).

L’estensione o la retrazione degli steli degli attuatoli (91, 92) determina una corrispondente variazione della configurazione delle cinghie avvolte sulle pulegge (61-65) e (71-75): l’estensione dello stelo di un attuatore (91, 92) determina l’allungamento della tratta superiore di ogni cinghia ad esso associata, cioè l’allungamento della tratta orizzontale sulla quale sono adagiati i rotoli (R) e/o rifili (RT, RC), e l’accorciamento della tratta inferiore, cioè Γ accorciamento della tratta orizzontale contrapposta alla tratta superiore; e, viceversa, la retrazione dello stelo di un attuatore (91, 92) determina Γ accorciamento della tratta superiore di ogni cinghia ad esso associata, e l’allungamento della tratta inferiore.

Come detto in precedenza, il ciclo operativo realizzato dal dispositivo mostrato nelle Figg.9-12 è identico a quello descritto con riferimento alle Figg.1-4 e, pertanto, non se ne ripete la descrizione.

In entrambi gli esempi descritti si utilizzano due convogliatori estensibili contrapposti (nel primo esempio, convogliatori a cinghie elastiche; nel secondo esempio, convogliatori a cinghie non elastiche) i quali formano un piano di avanzamento per i rotoli (R) e rifili (RT, RC) prodotti dalla troncatrice (T), in cui il detto piano di avanzamento è continuo o discontinuo a seconda della configurazione assunta dagli stessi convogliatori (1, 2), ed in cui questi ultimi -partendo da una configurazione nella quale il primo convogliatore (1) non è esteso mentre il secondo è esteso e la parte anteriore del primo convogliatore (1) è ravvicinata alla parte posteriore del secondo convogliatore (2) - possono essere comandati in maniera da realizzare quanto segue:

retrazione del secondo convogliatore (2) ed allontanamento della parte posteriore del secondo convogliatore (2) dalla parte anteriore del primo convogliatore (1) per realizzare una discontinuità sul detto piano di avanzamento;

estensione del primo convogliatore (1) e avvicinamento della parte anteriore del primo convogliatore (1) alla parte posteriore del secondo convogliatore (2) per ripristinare la continuità del detto piano di avanzamento;

inversione dei movimenti precedenti, con retrazione del primo convogliatore (1) ed estensione del secondo convogliatore (2) mantenendo la parte anteriore del primo convogliatore (1) accostata alla parte posteriore del secondo convogliatore.

Va da sé che quando si produce la discontinuità nel detto piano di avanzamento la discontinuità è di ampiezza tale da permettere la caduta dei rifili (RT, RC).

Nella presente descrizione sono stati definiti “alberi fissi” quelli supportati in posizione fissa dalla struttura (3), mentre sono stati definiti “alberi mobili” quelli movimentabili parallelamente alla predetta direzione “A”. Va da sé che i detti alberi sono liberi di ruotare attorno ai rispettivi assi.

In pratica i particolari di esecuzione possono comunque variare in maniera equivalente per ciò che attiene ai singoli elementi descritti, senza per questo uscire dall’idea di soluzione adottata e perciò restando nei limiti della tutela conferita dal presente brevetto.

Claims (4)

1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo per lo scarto dei rifili che si formano con il taglio trasversale di logs di materiale cartaceo in macchine troncatrici che producono rotoli e rifili, comprendente un piano di avanzamento sul quale avanzano i rotoli (R) ed i rifili (RT, RC) secondo una direzione (A) prestabilita, in cui sul detto piano di avanzamento la quale i rifili (RT, RC) possono cadere per gravità attraverso una discontinuità, separandosi dai rotoli (R), caratterizzato dal fatto che il detto piano di avanzamento è formato da un primo convogliatore estensibile (1) e da un secondo convogliatore (2) anch’esso estensibile, dal fatto che ciascuno dei detti convogliatori (1, 2) è asservito a mezzi di estensione e retrazione, e dal fatto che la detta discontinuità nel piano di avanzamento è realizzata od eliminata in funzione della configurazione estesa o non estesa dei detti convogliatori (1, 2).
2. 2) Dispositivo secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che i detti convogliatori (1, 2), partendo da una configurazione nella quale il primo convogliatore (1) non è esteso mentre il secondo è esteso e la parte anteriore del primo convogliatore (1) è ravvicinata alla parte posteriore del secondo convogliatore (2), sono comandati come segue: retrazione del secondo convogliatore (2) ed allontanamento della parte posteriore del secondo convogliatore (2) dalla parte anteriore del primo convogliatore (1) per realizzare una discontinuità sul detto piano di avanzamento; estensione del primo convogliatore (1) e avvicinamento della parte anteriore del primo convogliatore (1) alla parte posteriore del secondo convogliatore (2) per ripristinare la continuità del detto piano di avanzamento; inversione dei movimenti precedenti, con retrazione del primo convogliatore (1) ed estensione del secondo convogliatore (2) mantenendo la parte anteriore del primo convogliatore (1) accostata alla parte posteriore del secondo convogliatore.
3. 3) Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2 caratterizzato dal fatto che i detti convogliatori (1, 2) sono costituiti da cinghie elastiche (12, 22) chiuse ad anello su rispettive pulegge (10, 11; 20, 21) portate da alberi orizzontali in parte fissi ed in parte mobili, gli alberi mobili essendo asserviti a corrispondenti attuatori (41, 42) che ne determinano la movimentazione orizzontale bidirezionale parallelamente alla direzione (A) di avanzamento dei rotoli (R) e rifili (RT) sul detto piano di avanzamento.
4. 4) Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2 caratterizzato dal fatto che i detti convogliatori (1, 2) sono costituiti da cinghie non elastiche chiuse ad anello su rispettive pulegge (61, 62, 63, 64, 65; 71, 72, 73, 74, 75) fissate su corrispondenti alberi (610, 620, 630, 640, 650; 710, 720, 730, 740, 750) ad asse orizzontale i quali sono orientati perpendicolarmente alla direzione (A) di avanzamento dei rotoli e rifili (R, RT, RC) ed i quali sono in parte fissi (620, 630, 640; 720, 730, 740) ed in parte (610, 650; 710, 750) mobili bidirezionalmente parallelamente alla detta direzione (A).