IT202200001370U1 - Cerniera per occhiali - Google Patents

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Rinaldo Montalban
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Visottica Ind Spa
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Description

CERNIERA PER OCCHIALI
DESCRIZIONE
Campo di applicazione
Il presente trovato concerne una cerniera per occhiali, secondo il preambolo della rivendicazione indipendente numero 1.
La cerniera di cui trattasi ? vantaggiosamente destinata ad essere impiegata nella produzione di montature di occhiali e, pertanto, si inserisce nel settore industriale dell?occhialeria ovvero della produzione di montature di occhiali e di accessori e componenti per occhiali.
Stato della tecnica
Come ? noto, nel settore dell?occhialeria le cerniere sono impiegate per articolare le astine al frontale di una montatura.
Ciascuna cerniera ? allo scopo tradizionalmente formata da due elementi di snodo, imperniati tra loro, di cui un primo elemento ? fissato ad un?astina della montatura ed un secondo elemento ? fissato ad una porzione laterale del frontale (nota anche, nel gergo tecnico del settore, con il termine di ?musetto?).
Pi? in dettaglio, il primo elemento di snodo rappresenta l?elemento femmina della cerniera e comprende due primi spallamenti sporgenti dall?astina, i quali delimitano tra loro una fenditura. Gli spallamenti del primo elemento di snodo sono dotati, rispettivamente, di primi fori, di cui uno iniziale liscio ed uno finale filettato, noti come occhielli dell?elemento di snodo femmina della cerniera.
Pi? in dettaglio, il secondo elemento di snodo rappresenta l?elemento maschio della cerniera ed ? dotato di un secondo spallamento sporgente dal musetto ed avente un secondo foro, comunemente noto come occhiello dell?elemento maschio della cerniera. Il secondo spallamento ? predisposto per essere inserito nella fenditura delimitata dai primi spallamenti.
La cerniera comprende inoltre una vite di cerniera impegnabile negli occhielli degli elementi di snodo per accoppiarli girevolmente tra loro ed avvitata al foro filettato di uno dei due primi spallamenti del primo elemento di snodo (femmina).
Funzionalmente, le cerniere consentono alle astine di ruotare tra una posizione chiusa, in cui sono raccolte sul frontale degli occhiali, ed una posizione aperta, in cui assumono una posizione sostanzialmente ad angolo retto rispetto al frontale atta a consentire all?utente di indossare gli occhiali.
Un inconveniente delle cerniere per occhiali di tipo noto ? dovuto all?attrito radente che si sviluppa tra gli spallamenti dei due elementi di snodo, generalmente realizzati in metallo, in quanto il suddetto attrito rende le cerniere soggette a fenomeni di grippaggio, compromettendone il regolare e corretto funzionamento.
Al fine di risolvere tale inconveniente sono note tecniche di lubrificazione della cerniera, ad esempio mediante olio, allo scopo di ridurre l?attrito radente tra gli elementi di snodo e, conseguentemente, il frizionamento della cerniera medesima.
Tuttavia, le suddette tecniche di lubrificazione ad olio si sono dimostrate nella pratica non scevre di inconvenienti.
Un primo inconveniente ? dovuto al fatto che l?applicazione di olio alle cerniere durante le fasi di produzione degli occhiali comporta il rischio di sporcare altre parti della montatura di occhiali, richiedendo l?intervento di un operatore per eseguire una successiva fase di pulizia, la quale deve essere eseguita adeguatamente al fine di evitare l?insorgenza di macchie e/o aloni sulla montatura medesima o sul suo contenitore.
Per ovviare agli inconvenienti summenzionati, si ? cercato di porre rimedio utilizzando delle cerniere che non richiedessero la lubrificazione degli elementi di snodo.
Ad esempio, una tecnica di tipo noto consiste nella sovra-iniezione di un materiale plastico sullo spallamento dell?elemento di snodo maschio della cerniera, in modo che lo strisciamento tra gli spallamenti dei due elementi di snodo avvenga tra il metallo dell?elemento di snodo femmina e la sovra-iniezione realizzata sull?elemento di snodo maschio. Pi? in dettaglio, il materiale con il quale viene realizzata la sovra-iniezione ? ad esempio poliammide PA66, e viene disposto, in fase liquida, su uno stampo per stampaggio a iniezione di plastica, e successivamente sovra-iniettata sulla porzione dell?elemento maschio della cerniera.
Tuttavia, anche la tecnica di sovra-iniezione sopra descritta si ? rivelata nella pratica non scevra di inconvenienti.
Un primo inconveniente risiede nel fatto che, in particolare nelle montature in plastica, l?elemento di snodo maschio, sul quale viene praticata la sovra-iniezione, viene generalmente fissato al musetto o all?astina mediante un?operazione di affogatura. Durante tale operazione, una porzione di ancoraggio dell?elemento di snodo viene riscaldata ad una temperatura superiore alla temperatura di fusione del materiale del quale ? realizzata la montatura dell?occhiale, (generalmente un materiale polimerico quale ad esempio acetato) e, quindi, viene inserita all?interno di quest?ultimo. Le temperature raggiunte durante tale operazione superano facilmente i 200?C, con il forte rischio di deteriorare la plastica utilizzata per la sovra-iniezione, conseguente perdita della funzionalit? di quest?ultima.
Al fine di ridurre il rischio di deterioramento della sovra-iniezione in plastica durante l?operazione di affogatura, ? necessario realizzare un sistema di condizionamento che mantenga lo spallamento dell?elemento di snodo maschio con la sovra-iniezione ad una temperatura accettabile, risultando in un incremento di complessit? e costo del processo di produzione.
Inoltre, dal documento GB 597,064 ? nota una cerniera dotata di una forcella metallica disposta tra lo spallamento dell?elemento di snodo maschio e gli spallamenti dell?elemento di snodo femmina per compensare il gioco presente tra tali spallamenti e garantire un frizionamento uniforme della cerniera durante la sua rotazione.
In particolare, la forcella metallica ? dotata di bracci dotati di corrispondenti fori allineati ai fori degli elementi di snodo per consentire il passaggio della vite di cerniera. In particolare, lungo i fori dei bracci, la forcella ? dotata di linguette flessibili atte ad impegnarsi alla vite di cerniera al fine di impedirne l?allentamento.
Inoltre, i bracci della forcella metallica presentano un profilo ondulato al fine di poter essere schiacciati per adattarsi elasticamente al gioco tra gli spallamenti.
L?elemento di snodo femmina ? formato da due distinte parti speculari, ciascuna delle quali comprende uno degli spallamenti di tale elemento di snodo. In questo modo, per assemblare la cerniera, ? necessario disporre la forcella metallica attorno allo spallamento dell?elemento di snodo maschio e quindi inserire questi ultimi tra le due parti speculari dell?elemento di snodo femmina. Successivamente, ? possibile fissare tra loro le due parti speculari, ad esempio mediante una vite, in modo da comprimere tra i due spallamenti dell?elemento di snodo femmina i bracci ondulati della forcella metallica e lo spallamento dell?elemento di snodo maschio.
Tuttavia, anche quest?ultima soluzione di tipo noto si ? rivelata non scevra di inconvenienti.
Un primo inconveniente ? rappresentato dal fatto che la suddetta forcella elastica deve essere impiegata con un elemento di snodo femmina formato da due parti separate, in quanto nella sua conformazione a riposo (non schiacciata) risulta troppo larga per essere inserita dall?esterno tra gli spallamenti dell?elemento di snodo femmina completo. Pertanto, la forcella metallica pu? essere montata solo durante l?assemblaggio finale della cerniera all?occhiale. Ci? comporta che il produttore di cerniere deve inviare la cerniera completamente sfusa al produttore di occhiali, con il rischio di perdita di alcuni componenti durante le operazioni di logistica.
Inoltre, la conformazione ondulata dei bracci della cerniera comporta che sia sempre presente una possibilit? di gioco tra i due elementi di snodo, con conseguente instabilit? della cerniera medesima.
Presentazione del trovato
In questa situazione, il problema alla base del presente trovato ? quello di eliminare gli inconvenienti della tecnica nota sopra citata, mettendo a disposizione una cerniera per occhiali che sia dotata di un elemento antifrizione di semplice e comoda applicazione. Un ulteriore scopo del presente trovato ? quello di mettere a disposizione una cerniera per occhiali che non richieda la lubrificazione ad olio degli elementi di snodo.
Un ulteriore scopo del presente trovato ? quello di mettere a disposizione una cerniera per occhiali che abbia un corretto grado di frizionamento tra i due elementi di snodo. Un ulteriore scopo del presente trovato ? quello di mettere a disposizione una cerniera per occhiali la quale ne consenta un agevole trasporto (ad esempio al produttore di occhiali) senza il rischio di perdita di componenti.
Un ulteriore scopo del presente trovato ? quello di mettere a disposizione una cerniera per occhiali la quale risulti di agevole montaggio per un produttore di occhiali.
Un ulteriore scopo del presente trovato ? quello di mettere a disposizione una cerniera per occhiali costruttivamente semplice ed economica da realizzare.
Breve descrizione dei disegni
Le caratteristiche tecniche del trovato, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sotto riportate ed i vantaggi della stessa risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano alcune forme di realizzazione puramente esemplificative e non limitative, in cui:
? la figura 1 mostra una vista prospettica di una montatura di occhiali in cui ? montata la cerniera in oggetto;
? la figura 2a mostra una vista prospettica della cerniera in oggetto, secondo di una prima forma realizzativa del presente trovato;
? le figure 2b e 2c mostrano, rispettivamente, una vista laterale e una vista in sezione secondo la traccia S2b-S2b della figura 2b medesima, della prima cerniera di figura 2a;
? le figure 2d, 2e e 2f mostrano un elemento di snodo femmina della cerniera di figura 2a, rispettivamente, in una vista prospettica (figura 2d), in una vista in sezione laterale secondo la traccia S2d-S2d della figura 2d medesima (figura 2e), e in una vista in sezione dall?alto secondo la traccia S2e-S2e della figura 2e medesima (figura 2f);
? le figure 2g, 2h e 2i mostrano un elemento antifrizione della cerniera di figura 2a, rispettivamente, in una vista prospettica (figura 2g), una vista laterale (figura 2h) e una vista dall?alto (figura 2i);
? le figure 3a, 3b e 3c mostrano una seconda forma realizzativa della cerniera oggetto del presente trovato, rispettivamente, in una vista prospettica (figura 3a), una vista laterale (figura 3b) e una vista in sezione secondo la traccia S3b-S3b della figura 3b medesima (figura 3c);
? le figure 3d, 3e e 3f mostrano un elemento di snodo femmina della cerniera di figura 3a, rispettivamente, in una vista prospettica (figura 3d), in una vista in sezione laterale secondo la traccia S3d-S3d della figura 3d medesima (figura 3e), e in una vista in sezione dall?alto secondo la traccia S3e-S3e della figura 3e medesima (figura 3f);
? le figure 3g, 3h e 3i mostrano un elemento antifrizione della cerniera di figura 3a, rispettivamente, in una vista prospettica (figura 3g), una vista laterale (figura 3h) e una vista dall?alto (figura 3i);
? le figure 4a, 4b e 4c mostrano una terza forma realizzativa della cerniera oggetto del presente trovato, rispettivamente, in una vista prospettica (figura 4a), una vista laterale (figura 4b), e una vista in sezione secondo la traccia S4b-S4b della figura 4b medesima (figura 4c);
? le figure 4d, 4e e 4f mostrano un elemento di snodo femmina della cerniera di figura 4a, rispettivamente, in una vista prospettica (figura 4d), in una vista laterale, e in una vista in sezione dall?alto secondo la traccia S4e-S4e della figura 4e medesima (figura 4f);
? le figure 4g, 4h e 4i mostrano un elemento antifrizione della cerniera di figura 4a, rispettivamente, in una vista prospettica (figura 4g), una vista laterale (figura 4h) e una vista dall?alto (figura 4i);
? le figure 5a, 5b e 5c mostrano una quarta forma realizzativa della cerniera oggetto del presente trovato, rispettivamente, in una vista prospettica (figura 5a), una vista laterale (figura 5b), e una vista in sezione secondo la traccia S5b-S5b della figura 5b medesima (figura 5c);
? le figure 5d, 5e e 5f mostrano un elemento di snodo femmina della cerniera di figura 5a, rispettivamente, in una vista prospettica (figura 5d), in una vista laterale e in una vista dall?alto (figura 5f);
? le figure 5g, 5h e 5i mostrano un elemento antifrizione della cerniera di figura 5a, rispettivamente, in una vista prospettica (figura 5g), una vista laterale (figura 5h) e una vista dall?alto (figura 5i);
? le figure 6a, 6b e 6c mostrano una quinta forma realizzativa della cerniera oggetto del presente trovato, rispettivamente, in una vista prospettica (figura 6a), una vista laterale (figura 6b), e una vista in sezione secondo la traccia S6b-S6b della figura 6b medesima (figura 6c);
? le figure 6d, 6e e 6f mostrano un elemento di snodo maschio della cerniera di figura 6a, rispettivamente, in una vista prospettica (figura 6d), in una vista laterale (figura 6e), e in una vista in sezione dall?alto secondo la traccia S6e-S6e della figura 6e medesima (figura 6f);
? le figure 6g, 6h e 6i mostrano un elemento antifrizione della cerniera di figura 6a, rispettivamente, in una vista prospettica (figura 6g), una vista laterale (figura 6h) e una vista dall?alto (figura 6i).
Descrizione dettagliata di un esempio di realizzazione preferita Con riferimento agli uniti disegni ? stata indicata nel suo complesso con 9 la cerniera elastica per occhiali oggetto del presente trovato.
La cerniera 9, secondo il presente trovato, ? destinata ad essere impiegata per la realizzazione di montature 90 per occhiali di qualunque tipo, in particolare, sia montature realizzate in metallo, sia montature in materiale polimerico, ad esempio realizzate in acetato o in materiali idonei ad essere lavorati mediante stampa 3D (in particolare nylon).
La cerniera 9 ? atta ad articolare, in modo di per s? del tutto noto e tradizionale, reciprocamente tra loro due parti della montatura 90 degli occhiali.
Pi? in dettaglio, con riferimento all?esempio di figura 1, la montatura 90 comprende, in modo di per s? tradizionale, un frontale 91 provvisto due porzioni anulari (o ?cerchi?) atte a supportare corrispondenti lenti e collegate nella parte centrale da un ponte, e una coppia di astine 92 imperniate mediante cerniere 9 ai lati del frontale 91 e, pi? precisamente, a due sue porzioni laterali rivolte verso la parte posteriore degli occhiali e note nel gergo tecnico del settore con il termine di musetto.
Funzionalmente, le astine 92 possono spostarsi, grazie alle suddette cerniere 9, in modo di per s? del tutto tradizionale, tra una posizione di chiusura, in cui sono raccolte sul frontale 91 della montatura 90, una posizione di apertura, in cui le astine 92 assumono una posizione sostanzialmente ad angolo retto rispetto al frontale 91.
In accordo con il presente trovato, la cerniera 9 per occhiali comprende un primo elemento di snodo 1, il quale ? destinato ad essere montato su un primo componente della montatura 90 di occhiali, e comprende due primi spallamenti 10. Questi ultimi sono dotati di corrispondenti primi fori 11 tra loro allineati e comprendono corrispondenti facce interne 12, le quali sono rivolte l?una verso l?altra e sono tra loro distanziate delimitando (tra loro) una fenditura 15 tra i primi spallamenti 10.
La cerniera 9 per occhiali comprende inoltre un secondo elemento di snodo 2, il quale ? destinato ad essere montato su un secondo componente della montatura di occhiali, e comprende un secondo spallamento 20 dotato di un secondo foro 21 e disposto nella fenditura 15 del primo elemento di snodo 1 tra i primi spallamenti 10 con il secondo foro 21 allineato ai primi fori 11.
Inoltre, il secondo spallamento 20 comprende due facce laterali 23, ciascuna delle quali ? rivolta verso la corrispondente faccia interna 12 del corrispondente primo spallamento 10.
Vantaggiosamente, in accordo con l?esempio riportato nelle allegate figure, il primo componente della montatura 90 di occhiali corrisponde ad una delle astine 92 della montatura 90 ed il secondo componente della montatura 90 di occhiali corrisponde al frontale 91 della montatura 90.
Nel seguito si far? riferimento alla soluzione preferita delle allegate figure in cui il primo componente della montatura 90 di occhiali ? appunto costituito da un?astina 92 ed il secondo componente ? costituito dal frontale 91 della montatura 90, potendosi tuttavia prevedere forme realizzative ove i due componenti sono invertiti, ed in particolare forme realizzative in cui il primo elemento di snodo 1 sia montato sul frontale 91 ed il secondo elemento di snodo 2 sia montato sull?astina 92, senza per questo uscire dall?ambito di protezione della presente privativa.
Inoltre, la cerniera 9 comprende un perno di cerniera 3, il quale ? inserito nei primi fori 11 dei primi spallamenti 10 del primo elemento di snodo 1 e nel secondo foro 21 del secondo spallamento 20 del secondo elemento di snodo 2 e accoppia girevolmente il primo elemento di snodo 1 e il secondo elemento di snodo 2 attorno ad un asse di rotazione W passante attraverso i primi fori 11 e il secondo foro 21.
Tale perno di cerniera 3 comprende una vite, la quale, in maniera di per s? nota, ? dotata di una testa posta in battuta su uno dei primi spallamenti 10, e di un gambo filettato inserito nei primi fori 11 e nel secondo foro 21 ed impegnato per avvitamento al primo foro 11 dell?altro primo spallamento 10. Allo scopo, in particolare, il primo foro 11 del primo spallamento 10, su cui va in battuta la testa della vite, ? passante e liscio, ed il primo foro 11 del primo spallamento 10 in cui ? avvitato il gambo della vite, ? filettato ed opzionalmente cieco.
Inoltre, la cerniera 9 comprende un elemento antifrizione 4, il quale ? sagomato sostanzialmente a forcella, e comprende due bracci 40 dotati ciascuno di un terzo foro 41, ed una porzione di collegamento 45 che collega tra loro i bracci 40.
Inoltre, l?elemento antifrizione 4 ? disposto nella fenditura 15 del primo elemento di snodo 1 con ciascun braccio 40 interposto tra un corrispondente primo spallamento 10 e il secondo spallamento 20, e con il terzo foro 41 allineato ai primi fori 11 e al secondo foro 21 ed attraversato dal perno di cerniera 3.
Inoltre, ciascun braccio 40 ? dotato di una prima faccia 42 contraffacciata alla corrispondente faccia interna 12 del corrispondente primo spallamento 10, e di una seconda faccia 43 contraffacciata alla corrispondente faccia laterale 23 del secondo spallamento 20.
In particolare, tali prime e seconde facce 42, 43, preferibilmente piane, sono poste a contatto con le corrispondenti facce interne 12 del primo spallamento 10 e con le corrispondenti facce laterali 23 del secondo spallamento 20.
In questo modo, i bracci 40 dell?elemento antifrizione 4 evitano che il secondo spallamento 20 del secondo elemento di snodo 2 sia a diretto contatto con i primi spallamenti 10 del primo elemento di snodo 1, impedendo quindi lo sviluppo di un elevato attrito tra i primi e i secondi spallamenti 10, 20 durante l?apertura e la chiusura della cerniera 9, al fine di evitare il grippaggio di quest?ultima.
Vantaggiosamente, l?elemento antifrizione 4 ? realizzato in corpo unico e preferibilmente in un qualsiasi materiale adatto a sviluppare un ridotto attrito con gli spallamenti 10, 20 degli elementi di snodo 1, 2.
Ad esempio, l?elemento antifrizione 4 ? realizzato in metallo (come nelle forme realizzative delle figure 2a-2i, 4a-4i, 5a-5i, e 6a-6i) quale ad esempio il bronzo o acciaio. Opzionalmente, l?elemento antifrizione 4 ? dotato di un rivestimento superficiale (ad esempio bisolfuro di molibdeno) atto a diminuire la rugosit? superficiale per ridurre ulteriormente l?attrito.
Diversamente, l?elemento antifrizione 4 ? realizzato in materiale polimerico (come nella forma realizzativa delle figure 3a-3i, ed eventualmente delle figure 5a-5i), in particolare una plastica auto-lubrificante, quale il Teflon.
In accordo con l?idea alla base del presente trovato, almeno un braccio 40 dell?elemento antifrizione 4 comprende un primo elemento di accoppiamento 5.
Inoltre, il primo elemento di snodo 1 e/o il secondo elemento di snodo 2 comprende almeno un secondo elemento di accoppiamento 6.
Il primo elemento di accoppiamento 5 e il secondo elemento di accoppiamento 6 sono impegnati tra loro a scatto per accoppiamento di forma, al fine di bloccare l?elemento antifrizione 4 all?elemento di snodo 1, 2 su cui ? ricavato il secondo elemento di accoppiamento 6.
Secondo il presente trovato, l?elemento antifrizione 4 pu? essere bloccato al primo elemento di snodo 1 (come negli esempi delle figure 2a-2i, 3a-3i, 4a-4i e 5a-5i) oppure al secondo elemento di snodo 2 (come nell?esempio delle figure 6a-6i).
Nel primo caso, il primo elemento di accoppiamento 5 ? disposto sulla prima faccia 42 del braccio 40 dell?elemento antifrizione 4 e il secondo elemento di accoppiamento 6 ? disposto sulla faccia interna 12 del corrispondente primo spallamento 10 del primo elemento di snodo 1 affacciata alla suddetta prima faccia 42 su cui ? posizionato il primo elemento di accoppiamento 5.
Nel secondo caso, il primo elemento di accoppiamento 5 ? disposto sulla seconda faccia 43 del braccio 40 dell?elemento antifrizione 4 e il secondo elemento di accoppiamento 6 ? disposto sulla corrispondente faccia laterale 23 del secondo spallamento 20 del secondo elemento di snodo 2 affacciata alla suddetta seconda faccia 43 su cui ? posizionato il primo elemento di accoppiamento 5.
Tale configurazione degli elementi di accoppiamento 5, 6 consente di bloccare in maniera semplice e ferma l?elemento antifrizione 4 ad uno degli elementi snodo 1, 2, gi? in fase di produzione della cerniera.
In questo modo, in particolare, anche durante le operazioni di stoccaggio e trasporto della cerniera 9 (ad esempio per inviarla al produttore di occhiali) l?elemento antifrizione 4 rimane saldamente accoppiato ad uno degli elementi di snodo 1, 2 anche se questi ultimi non sono gi? incernierati l?uno all?altro tramite il perno di cerniera 3.
Altres?, vantaggiosamente, l?impegno a scatto per accoppiamento di forma tra gli elementi di accoppiamento 5, 6 consente di vincolare con una semplice azione l?elemento antifrizione 4 all?elemento di snodo 1, 2.
Vantaggiosamente, l?elemento antifrizione 4 ? realizzato in materiale elastico, ad esempio in metallo o materiale polimerico (come gli esempi sopra trattati).
Ci?, in particolare, consente all?elemento antifrizione 4 di flettersi per essere inserito tra i primi spallamenti 10 del primo elemento di snodo 1 o a cavallo del secondo spallamento 20 del secondo elemento di snodo 2, fino a quando il primo elemento di accoppiamento 5 raggiunge il secondo elemento di accoppiamento 6 impegnandosi a scatto a quest?ultimo a seguito del ritorno elastico dell?elemento antifrizione 4 medesimo.
Vantaggiosamente, il primo elemento di accoppiamento 5 e il secondo elemento di accoppiamento 6 sono impegnati con accoppiamento maschio-femmina.
In particolare, in accordo con le forme realizzative illustrate nelle allegate figure, il primo elemento di accoppiamento 5 ? di tipo maschio e comprende una porzione sporgente 51, e il secondo elemento di accoppiamento 6 ? di tipo femmina ed ? dotato di una sede di impegno 61 in cui ? inserita la porzione sporgente 51.
In accordo con una diversa forma realizzativa non illustrata, il primo elemento di accoppiamento 5 ? di tipo femmina ed ? dotato di una sede di impegno e il secondo elemento di accoppiamento 6 ? di tipo maschio e comprende una porzione sporgente inserita nella sede di impegno.
Vantaggiosamente, la porzione sporgente 51 ? realizzata in forma di bugna, e la sede di impegno 61 ? ricavata con una cavit? in cui ? inserita la suddetta bugna.
Vantaggiosamente, in accordo con le forme realizzative illustrate nelle allegate figure, ciascun braccio 40 dell?elemento antifrizione 4 comprende un corrispondente primo elemento di accoppiamento 5; inoltre, il primo elemento di snodo 1 o il secondo elemento di snodo 2 comprende due corrispondenti secondi elementi di accoppiamento 6, ciascuno dei quali ? impegnato al corrispondente primo elemento di accoppiamento 5. Preferibilmente, i due primi elementi di accoppiamento 5 sono disposti tra loro specularmente rispetto ad un piano mediano della cerniera 9 ortogonale all?asse di rotazione W. Analogamente, i due secondi elementi di accoppiamento 6 sono disposti specularmente tra loro rispetto al piano mediano della cerniera 9.
Vantaggiosamente, ciascun braccio 40 dell?elemento antifrizione 4 si sviluppa tra un?estremit? vincolata 40?, collegata alla porzione di collegamento 45, ed un?opposta estremit? libera 40??.
Preferibilmente, ciascun braccio 40 ha forma sostanzialmente anulare, in particolare in modo tale da svilupparsi circonferenzialmente attorno al perno di cerniera 3.
Vantaggiosamente, ciascuna braccio 40 ? sostanzialmente piastriforme, con spessore particolarmente ridotto rispetto alle altre due dimensioni.
Preferibilmente, le prime e seconde facce 42, 43 di ciascun braccio 40 sono sostanzialmente piane ed ortogonali all?asse di rotazione W, in particolare, in modo tale da aderire, rispettivamente, alle facce interne 12 dei primi spallamenti 10 ed alle facce laterali 23 del secondo spallamento 20, anch?esse vantaggiosamente piane ed ortogonali all?asse di rotazione W.
In particolare, ciascun braccio 40 ? dotato di un bordo esterno 44 che delimita perimetralmente il braccio 40 medesimo, e preferibilmente di un bordo interno 47 che delimita il corrispondente terzo foro 41 del braccio 40. Opportunamente, il bordo interno 47 ? posto internamente al bordo esterno 44, in modo tale che ciascuna prima e seconda faccia 42, 43 del braccio 40 si estenda tra tali bordi 47, 44.
Opportunamente, la porzione di collegamento 45 dell?elemento antifrizione 4 ha forma sostanzialmente a C, con due gambe fissate alle estremit? vincolate 40? dei corrispondenti bracci 40.
Vantaggiosamente, il primo elemento di snodo 1 comprende un primo corpo di base 18 da cui sporgono in aggetto i primi spallamenti 10 e destinato ad essere fissato al primo componente (ad esempio l?astina 92) della montatura 90. In particolare, il primo corpo di base 18 si estende, secondo una direzione di estensione H ortogonale all?asse di rotazione W, tra una prima estremit? 18?, da cui si sviluppano in aggetto i primi spallamenti 10, ed un?opposta seconda estremit? 18??.
Preferibilmente, ciascun primo spallamento 10 del primo elemento di snodo 1 ? dotato di una faccia esterna 13 rivolta in verso opposto alla faccia interna 12, e di una prima superficie esterna 14 la quale si estende lungo l?asse di rotazione W a collegamento tra la faccia interna 12 e la faccia esterna 13, a definizione dello spessore del primo spallamento 10 medesimo. In particolare, tale prima superficie esterna 14 si sviluppa parzialmente attorno all?asse di rotazione W raccordandosi al primo corpo di base 18. Vantaggiosamente, il secondo elemento di snodo 2 comprende un secondo corpo di base 28 da cui sporge in aggetto il secondo spallamento 20 e destinato ad essere fissato al secondo componente (ad esempio il frontale 91) della montatura 90.
Vantaggiosamente, il secondo spallamento 20 ? dotato di una seconda superficie esterna 24 la quale si estende, lungo l?asse di rotazione W, a collegamento tra le facce laterali 23, e preferibilmente si sviluppa, almeno parzialmente, attorno all?asse di rotazione W medesimo raccordandosi al secondo corpo di base 28.
Vantaggiosamente, il primo elemento di accoppiamento 5 ? disposto in corrispondenza dell?estremit? libera 40?? del corrispondente braccio 40 (ad esempio come illustrato nelle forme realizzative delle figure 2a-2i, 3a-3i, 5a-5i), o in corrispondenza dell?estremit? vincolata 40? del braccio 40 (ad esempio come illustrato nella forma realizzativa delle figure 4a-4i).
Corrispondentemente, in particolare, il secondo elemento di accoppiamento 6 ? disposto in posizione distale rispetto al primo o al secondo corpo di base 18, 28 del corrispondente elemento di snodo 1, 2 (ad esempio come illustrato nelle forme realizzative delle figure 2a-2i, 3a-3i, 5a-5i), o in posizione prossimale rispetto al primo o al secondo corpo di base 18, 28 del corrispondente elemento di snodo 1, 2 (ad esempio come illustrato nella forma realizzativa selle figure 4a-4i).
Come sopra trattato, in accordo con una possibile configurazione del presente trovato, l?elemento antifrizione 4 ? accoppiato al primo elemento di snodo 1, come illustrato ad esempio nelle forme realizzative delle figure 2a-2i, 3a-3i, 4a-4i, 5a-5i.
Vantaggiosamente, in tale configurazione, il primo elemento di accoppiamento 5 ? disposto sulla prima faccia 42 del braccio 40 dell?elemento antifrizione 4 e il secondo elemento di accoppiamento 6 ? disposto sulla faccia interna 12 del corrispondente primo spallamento 10 affacciata alla prima faccia 42.
In particolare, la porzione sporgente 51 del primo elemento di accoppiamento 5 si sviluppa in sporgenza dalla prima faccia 42 del corrispondente braccio 40 dell?elemento antifrizione 4, e la sede di impegno 61 del secondo elemento di accoppiamento 6 ? ricavata in rientranza sulla faccia interna 12 del corrispondente primo spallamento 10. Vantaggiosamente, il primo elemento di snodo 1 ? dotato di almeno una sede di antirotazione 16 e l?elemento antifrizione 4 comprende una porzione di antirotazione 46 inserita nella sede di antirotazione 16, al fine di evitare la rotazione dell?elemento antifrizione 4 durante l?apertura e la chiusura della cerniera 9.
Vantaggiosamente, in accordo con le forme realizzative illustrate nelle figure 2a-2i e 3a-3i, la porzione di antirotazione 46 ? definita dalla porzione di collegamento 45 dell?elemento antirotazione 4.
Preferibilmente, la porzione di collegamento 45 (cio? la porzione di antirotazione 46) si sviluppa in aggetto dai bracci 40 in direzione radiale rispetto all?asse di rotazione W, in modo tale da inserirsi nella sede di antirotazione 16.
Vantaggiosamente, la sede di antirotazione 16 si sviluppa secondo una direzione di sviluppo X ortogonale all?asse di rotazione W (in particolare con sezione sostanzialmente cilindrica) ed ? preferibilmente ricavata nel primo corpo di base 18 del primo elemento di snodo 1, in particolare in corrispondenza della prima estremit? 18? del primo corpo di base 18.
Pi? in dettaglio, la sede di antirotazione 16 ha un?apertura di accesso 17 disposta in corrispondenza della fenditura 15 tra i primi spallamenti 10 (in particolare equidistante da questi ultimi), ed ? attraversata dalla porzione di antirotazione 46 per consentire a quest?ultima di inserirsi nella sede di antirotazione 16 medesima.
In questo modo, si ottiene un ulteriore accoppiamento di tipo maschio-femmina tra l?elemento antifrizione 4 e il primo elemento di snodo 1, in aggiunta a quello tra i primi e i secondi elementi di accoppiamento 5, 6. Pi? in dettaglio, tale ulteriore accoppiamento di tipo maschio-femmina impedisce la rotazione dell?elemento antifrizione 4 rispetto al primo elemento di snodo 1 durante le operazioni di apertura e chiusura delle astine 92.
Vantaggiosamente, in accordo con la forma realizzativa illustrata nelle figure 3a-3i, la parte terminale della porzione di antirotazione 46 ? sagomata con sezione trasversale esterna di forma circolare, in modo tale da minimizzare il gioco tra la suddetta porzione di antirotazione 46 e la sede di antirotazione 16, al fine di mantenere particolarmente fermo l?elemento antifrizione 4 rispetto al primo elemento di snodo 1.
Vantaggiosamente, con riferimento alle forme realizzative illustrate nelle figure 4a-4i e 5a-5i, la porzione di antirotazione 46 si sviluppa in aggetto dal bordo esterno 44 del corrispondente braccio 40 trasversalmente alla prima e alla seconda faccia 42, 43 di quest?ultimo.
In particolare, la porzione di antirotazione 46 ? in forma di aletta, la quale si sviluppa ortogonalmente alle seconde facce 42 principalmente lungo una direzione sostanzialmente parallela all?asse di rotazione W.
Vantaggiosamente, la sede di antirotazione 16 ? ricavata sulla prima superficie esterna 14 del corrispondente primo spallamento 10 del primo elemento di snodo 1 e si sviluppa a partire dalla faccia interna 12 del primo spallamento 10 medesimo. La sede di antirotazione 16 ? impegnata dalla corrispondente porzione di antirotazione 46 del corrispondente braccio 40 dell?elemento antifrizione 4, al fine di impedire la rotazione di quest?ultimo rispetto al primo elemento di snodo 1.
Preferibilmente, ciascuna sede di antirotazione 16 ? una scanalatura la quale ? ricavata in rientranza sulla prima superficie esterna 14 del primo spallamento 10 e si sviluppa a partire dalla faccia interna 12 di quest?ultimo, preferibilmente fino alla corrispondente faccia esterna 13 del primo spallamento 10 medesimo.
Vantaggiosamente, l?elemento antifrizione 4 comprende due porzioni di antirotazione 46, ciascuna delle quali si sviluppa in aggetto dal bordo esterno 44 del corrispondente braccio 40, in particolare con versi opposti l?una rispetto all?altra, ad esempio come illustrato nelle forme realizzative delle figure 4a-4i e 5a-5i.
Vantaggiosamente, la porzione di antirotazione 46 ? disposta in corrispondenza dell?estremit? libera 40?? del corrispondente braccio 40 (ad esempio come nella forma realizzativa illustrata nelle figure 4a-4i) oppure in posizione sostanzialmente intermedia tra l?estremit? libera 40?? e l?estremit? vincolata 40? (ad esempio come nella forma realizzativa illustrata nelle figure 5a-5i).
Corrispondentemente, in particolare, la sede di antirotazione 16 ? disposta, sul primo spallamento 10, in posizione distale rispetto al primo corpo di base 18 del primo elemento di snodo 1 (ad esempio come nella forma realizzativa illustrata nelle figure 4a-4i) oppure in posizione intermedia tra la suddetta posizione distale ed il primo corpo di base 18 (ad esempio come nella forma realizzativa illustrata nelle figure 5a-5i).
Vantaggiosamente, con riferimento alla forma realizzativa delle figure 5a-5i, il primo elemento di snodo 1 comprende una sede di alloggiamento 181 dotata di almeno un?apertura 182 per inserire un dispositivo di identificazione TAG nella sede di alloggiamento 181.
Pi? in dettaglio, il dispositivo di identificazione TAG comprende un componente elettronico, ad esempio di tipo RFID, suscettibile di essere letto da un dispositivo di lettura esterno al fine di trasmettere alcune informazioni, ad esempio informazioni relative all?autenticit? della montatura in modo tale da distinguere i prodotti autentici da quelli contraffatti. Vantaggiosamente, il dispositivo di identificazione TAG comprende un corpo di supporto di materiale polimerico (ad esempio policarbonato), provvisto internamente di una sede predisposta per contenere al suo interno il componente elettronico.
Preferibilmente, la sede di alloggiamento 181 si sviluppa, a partire dalla sua apertura 182, lungo un asse di sviluppo Y sostanzialmente ortogonale all?asse di rotazione W e alla direzione di estensione H del primo corpo di base 18 del primo elemento di snodo 1.
Vantaggiosamente, l?elemento antifrizione 4 comprende una porzione di copertura 52, la quale si sviluppa in aggetto dalla porzione di collegamento 45 ed ? disposta davanti all?apertura 182 della sede di alloggiamento 181 a chiusura, almeno parziale, dell?apertura 182 medesima, al fine di impedire l?uscita del dispositivo di identificazione TAG dalla sede di alloggiamento 181.
In particolare, la porzione di copertura 52 ? collegata alla porzione di collegamento 45 mediante una linguetta di collegamento 53, preferibilmente realizzata in corpo unico con questi ultimi. Tale linguetta di collegamento 53 si sviluppa vantaggiosamente lungo una direzione Y? sostanzialmente parallela all?asse di sviluppo Y della sede di alloggiamento 181.
Pi? in dettaglio, la porzione di copertura 52 si sviluppa su un piano sostanzialmente ortogonale all?asse di sviluppo Y ed ? destinata ad essere disposta davanti all?apertura 182 della sede di alloggiamento 181.
In particolare, la porzione di copertura 52 presenta, preferibilmente centralmente, un foro di trasmissione 55. Vantaggiosamente, il foro di trasmissione 55 favorisce la trasmissione di segnali elettromagnetici da e verso il dispositivo di identificazione TAG, in particolare nel caso in cui l?elemento antifrizione 4 sia realizzato in materiale metallico, il quale potrebbe altrimenti schermare i segnali impedendone la corretta trasmissione.
Preferibilmente, il foro di trasmissione 55 della porzione di copertura 52 ? pi? stretto dell?apertura 182 della sede di alloggiamento 181, in modo tale da essere pi? stretto anche del dispositivo di identificazione TAG al fine di impedirne la fuoriuscita dalla sede di alloggiamento 181 medesima.
In accordo con la forma realizzativa illustrata nelle figure 6a-6i, l?elemento antifrizione 4 ? accoppiato al secondo elemento di snodo 2. In accordo con tale forma realizzativa, come riportato in precedenza, il primo elemento di accoppiamento 5 ? disposto sulla seconda faccia 43 del braccio 40 dell?elemento antifrizione 4 e il secondo elemento di accoppiamento 6 ? disposto sulla corrispondente faccia laterale 23 del secondo spallamento 20 affacciata alla seconda faccia 43 su cui ? posizionato il primo elemento di accoppiamento 5.
In particolare, la porzione sporgente 51 del primo elemento di accoppiamento 5 si sviluppa in sporgenza seconda faccia 43 del corrispondente braccio 40 dell?elemento antifrizione 4, e la sede di impegno 61 del secondo elemento di accoppiamento 6 ? ricavata in rientranza sulla corrispondente faccia laterale 23 del secondo spallamento 20. Vantaggiosamente, inoltre, la seconda superficie esterna 24 del secondo spallamento 20 ? dotata di una porzione di battuta 25 sagomata con forma almeno parzialmente piana, sulla quale ? impegnata in battuta la porzione di collegamento 45.
In questo modo, l?elemento antifrizione 4 ? bloccato al secondo elemento di snodo 2 rispetto a movimenti di rotazione relativi. Infatti, se durante le operazioni di apertura e chiusura della cerniera 9 l?elemento antifrizione 4 tendesse a compiere un moto rotatorio relativo (attorno all?asse di rotazione W) rispetto al secondo elemento di snodo 2, la porzione di collegamento 45, essendo in battuta contro la porzione di battuta 25, impedirebbe tale rotazione relativa tra l?elemento antifrizione 4 e il secondo elemento di snodo 2.
Preferibilmente, la porzione di collegamento 45 dell?elemento antifrizione 4 ? dotata di una faccia di impegno 45? sostanzialmente piana, in modo tale da aderire alla porzione di battuta 25 piana della seconda superficie esterna 24 del secondo spallamento 20. Tale accoppiamento tra parti piane impedisce il movimento di rotazione dell?elemento antifrizione 4 rispetto al secondo spallamento 20.
Ovviamente, senza per questo uscire dall?ambito di tutela della presente privativa, la porzione di battuta 25 potr? essere ricavata anche in sporgenza o in aggetto rispetto alla seconda superficie esterna 24, in modo tale da impegnare la porzione di collegamento 45 dell?elemento antifrizione 4.
Vantaggiosamente, in accordo con tutte le forme realizzative illustrate nelle allegate figure, i terzi fori 41 dell?elemento antifrizione 4 hanno un diametro leggermente maggiore dei primi fori 11 del primo elemento di snodo 1 e del secondo foro 21 del secondo elemento di snodo 2. In questo modo, quando il primo elemento di accoppiamento 5 ? accoppiato con il secondo elemento di accoppiamento 6 si evitano problemi di centraggio dei suddetti terzi fori 41 con i primi fori 11 ed i secondi fori 21, evitando cos? che i bracci 40 interferiscano con il passaggio del perno di cerniera 3 attraverso i primi, il secondo e i terzi fori 11, 21, 41.
In accordo con le forme realizzative illustrate nelle allegate figure, il primo ed il secondo elemento di snodo 1, 2 comprendono, rispettivamente, due primi spallamenti 10 ed un solo secondo spallamento 20. Ovviamente, il presente trovato ? applicabile anche a cerniere in cui il primo elemento di snodo ha pi? di due primi spallamenti (ad esempio tre) ed il secondo elemento di snodo ha pi? secondi spallamenti (ad esempio due), in particolare con la predisposizione di pi? elementi antifrizione 4.
Altres? il presente trovato ? applicabile sia a cerniere non elastiche (come quelle delle forme realizzative delle allegate figure) che a cerniere elastiche.
Nel seguito ? descritto un procedimento per montare una cerniera 9 per occhiali del tipo sopra descritto, della quale si manterranno i medesimi riferimenti numerici per maggiore chiarezza espositiva.
Il procedimento comprende una prima fase di fissaggio, in cui il primo elemento di snodo 1 ? fissato al primo componente della montatura 90 di un occhiale, ad esempio all?astina 92.
Vantaggiosamente, nel caso in cui la montatura 90 sia realizzata in metallo, la prima fase di fissaggio pu? essere realizzata mediante un?operazione di saldatura del primo elemento di snodo 1 al primo componente della montatura 90 medesima. Diversamente, nel caso in cui la montatura 90 sia in materiale polimerico (ad esempio, in acetato), la prima fase di fissaggio pu? essere realizzata mediante un?operazione di affogatura del primo elemento di snodo 1 nel primo componente della montatura 90, in maniera di per s? nota per il tecnico del settore.
Il procedimento comprende, inoltre, una seconda fase di fissaggio, in cui il secondo elemento di snodo 2 ? fissato ad un secondo componente della montatura 90, ad esempio il frontale 91.
Analogamente alla prima fase di fissaggio, la seconda fase di fissaggio pu? essere vantaggiosamente realizzata mediante un?operazione di saldatura nel caso in cui la montatura 90 sia realizzata in metallo, oppure per affogatura nel caso in cui la montatura 90 sia realizzata in materiale polimerico.
Vantaggiosamente, al termine della prima e seconda fase di fissaggio, i primi spallamenti 10 del primo elemento di snodo 1 e il secondo spallamento 20 del secondo elemento di snodo 2 sporgono in aggetto, rispettivamente, dal primo e dal secondo componente della montatura 90.
Inoltre, il procedimento comprende una prima fase di inserimento, in cui il secondo spallamento 20 del secondo elemento di snodo 2 ? inserito nella fenditura 15 definita tra i primi spallamenti 10 per porre sostanzialmente allineati i primi fori 11 dei primi spallamenti 10 con il secondo foro 21 del secondo spallamento 20.
Vantaggiosamente, durante la prima fase di inserimento l?astina 92 ed il frontale 91 vengono accostati fino ad inserire il secondo spallamento 20 nella fenditura 15 ed a portare sostanzialmente in successione i primi fori 11 ed il secondo foro 21.
Il procedimento comprende, inoltre, una seconda fase di inserimento, in cui il perno di cerniera 3 ? inserito entro i primi fori 11 del primo elemento di snodo 1 e dentro il secondo foro 21 del secondo elemento di snodo 2 per accoppiare girevolmente il primo elemento di snodo 1 al secondo elemento di snodo 2.
In particolare, in tale seconda fase di inserimento, il gambo della vite del perno di cerniera 3 ? avvitato al primo foro 11 filettato del corrispondente primo spallamento 10 del primo elemento di snodo 1, fino a portare la testa della vite in battuta sull?altro primo spallamento 10, in maniera di per s? tradizionale.
Il procedimento in oggetto comprende inoltre una fase di accoppiamento dell?elemento di antifrizione 4, eseguita precedentemente alla prima fase di inserimento (in cui il secondo spallamento 20 ? inserito nella fenditura 15 tra i primi spallamenti 10), e preferibilmente prima delle fasi di fissaggio degli elementi di snodo 1, 2 ai corrispondenti componenti della montatura 90.
Pi? in dettaglio, in tale fase di accoppiamento, l?elemento antifrizione 4 ? bloccato al primo elemento di snodo 1 o al secondo elemento di snodo 2, accoppiando a scatto per accoppiamento di forma il primo elemento di accoppiamento 5 al secondo elemento di accoppiamento 6.
In questo modo, l?elemento antifrizione 4 ? mantenuto stabilmente fissato ad uno degli elementi di snodo 1, 2 anche prima che questi ultimi vengano tra loro incernierati mediante le suddette prima e seconda fase di inserimento. In particolare, poich? tali fasi di inserimento (e le fasi di fissaggio) sono normalmente eseguite presso il produttore, la fase di accoppiamento dell?elemento antifrizione 4 ad uno degli elementi di snodo 1, 2 (eseguita in particolare presso il produttore di cerniere) consente di impedire il distacco e quindi la perdita dell?elemento antifrizione 4 durante tutte le fasi logistiche di trasporto della cerniera prima della realizzazione dell?occhiale.
Vantaggiosamente, se nella fase di accoppiamento l?elemento antifrizione 4 ? accoppiato al primo elemento di snodo 1 (ad esempio per realizzare le forme realizzative delle figure 2a-2i, 3a-3i, 4a-4i, 5a-5i), i bracci 40 dell?elemento antifrizione 4 sono disposti tra i primi spallamenti 10 del primo elemento di snodo 1, in particolare con la prima faccia 42 di ciascuna braccio 40 contraffacciata alla faccia interna 12 del corrispondente primo spallamento 10.
In particolare, per eseguire tale operazione, la fase di accoppiamento prevede di esercitare una leggera pressione sui bracci 40 dell?elemento antifrizione 4, al fine di flettere in avvicinamento reciproco i suddetti bracci 40. Quindi, l?elemento antifrizione 4 ? inserito nella fenditura 15 tra i due primi spallamenti 10, fino a quando il primo elemento di accoppiamento 5 dell?elemento antifrizione 4 raggiunge il corrispondente secondo elemento di accoppiamento 6 del primo elemento di snodo 1. A questo punto, a seguito del ritorno elastico dell?elemento antifrizione 4, i bracci 40 si riallontanano l?uno dall?altro, in modo tale che i suddetti primo e secondo elemento di accoppiamento 5, 6 si accoppiano a scatto per accoppiamento di forma, rendendo l?elemento antifrizione 4 e il primo elemento di snodo 1 reciprocamente solidali l?uno con l?altro. Diversamente, se nella fase di accoppiamento l?elemento antifrizione 4 ? accoppiato al secondo elemento di snodo 2 (ad esempio per realizzare la forma realizzativa delle figure 6a-6i), l?elemento antifrizione 4 ? disposto a cavallo del secondo spallamento 20, in particolare con la seconda faccia 43 di ciascun braccio 40 contraffacciata alla corrispondente faccia laterale 23 del secondo elemento di snodo 2.
In particolare, per eseguire tale operazione, la fase di accoppiamento prevede di flettere in allontanamento i bracci 40 dell?elemento antifrizione 4. Quindi, il secondo spallamento 20 del secondo elemento di snodo 2 ? inserito tra i bracci 40, fino a quando il primo elemento di accoppiamento 5 dell?elemento antifrizione 4 raggiunge il corrispondente secondo elemento di accoppiamento 6 del secondo elemento di snodo 2. A questo punto, a seguito del ritorno elastico dell?elemento antifrizione 4, i bracci 40 si riavvicinano l?uno dall?altro, in modo tale che i suddetti primo e secondo elemento di accoppiamento 5, 6 si accoppiano a scatto per accoppiamento di forma, rendendo l?elemento antifrizione 4 e il secondo elemento di snodo 2 reciprocamente solidali l?uno con l?altro.
In questo modo, l?elemento antifrizione 4 risulta accoppiato al primo o al secondo elemento di snodo 1, 2, riducendo il rischio di perdita di alcuni componenti durante le operazioni di logistica.
Il trovato cos? concepito raggiunge pertanto gli scopi prefissi.

Claims (9)

RIVENDICAZIONI
1. Cerniera (9) per occhiali, la quale comprende:
? un primo elemento di snodo (1), il quale ? destinato ad essere montato su un primo componente di una montatura (90) di occhiali, e comprende due primi spallamenti (10) i quali sono dotati di corrispondenti primi fori (11) tra loro allineati e comprendono corrispondenti facce interne (12), le quali sono rivolte l?una verso l?altra e sono tra loro distanziate delimitando una fenditura (15) tra detti primi spallamenti (10);
? un secondo elemento di snodo (2), il quale ? destinato ad essere montato su un secondo componente di detta montatura (90) di occhiali, e comprende un secondo spallamento (20) dotato di un secondo foro (21) e disposto nella fenditura (15) di detto primo elemento di snodo (1) tra detti primi spallamenti (10) con detto secondo foro (21) allineato a detti primi fori (11); detto secondo spallamento (20) comprendendo due facce laterali (23), ciascuna delle quali ? rivolta verso la corrispondente detta faccia interna (12) del corrispondente detto primo spallamento (10);
? un perno di cerniera (3), il quale ? inserito nei primi fori (11) dei primi spallamenti (10) di detto primo elemento di snodo (1) e nel secondo foro (21) del secondo spallamento (20) di detto secondo elemento di snodo (2) e accoppia girevolmente detto primo elemento di snodo (1) e detto secondo elemento di snodo (2) attorno ad un asse di rotazione (W) passante attraverso detti primi fori (11) e detto secondo foro (21);
? un elemento antifrizione (4), il quale ? sagomato sostanzialmente a forcella, e comprende due bracci (40) dotati ciascuno di un terzo foro (41) ed una porzione di collegamento (45) che collega tra loro detti bracci (40); in cui detto elemento antifrizione (4) ? disposto nella fenditura (15) di detto primo elemento di snodo (1) con ciascun detto braccio (40) interposto tra un corrispondente detto primo spallamento (10) e detto secondo spallamento (20), e con detto terzo foro (41) attraversato da detto perno di cerniera (3); in cui ciascun detto braccio (40) ? dotato di una prima faccia (42) contraffacciata alla corrispondente detta faccia interna (12) del corrispondente detto primo spallamento (10), e di una seconda faccia (43) contraffacciata alla corrispondente faccia laterale (23) di detto secondo spallamento (20);
detta cerniera (9) essendo caratterizzata dal fatto che almeno un braccio (40) di detto elemento antifrizione (4) comprende un primo elemento di accoppiamento (5), e almeno uno tra detto primo elemento di snodo (1) e detto secondo elemento di snodo (2) comprende un secondo elemento di accoppiamento (6);
in cui detto primo elemento di accoppiamento (5) e detto secondo elemento di accoppiamento (6) sono impegnati tra loro a scatto per accoppiamento di forma;
in cui:
detto primo elemento di accoppiamento (5) ? disposto sulla prima faccia (42) di detto braccio (40) e detto secondo elemento di accoppiamento (6) ? disposto sulla faccia interna (12) del corrispondente detto primo spallamento (10) affacciata a detta prima faccia (42),
oppure
detto primo elemento di accoppiamento (5) ? disposto sulla seconda faccia (43) di detto braccio (40) e detto secondo elemento di accoppiamento (6) ? disposto sulla corrispondente detta faccia laterale (23) di detto secondo spallamento (20) affacciata a detta seconda faccia (43).
2. Cerniera (9) per occhiali secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto primo elemento di accoppiamento (5) e detto secondo elemento di accoppiamento (6) sono impegnati con accoppiamento maschio-femmina.
3. Cerniera (9) per occhiali secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detto primo elemento di accoppiamento (5) comprende una porzione sporgente (51) e detto secondo elemento di accoppiamento (6) ? dotato di una sede di impegno (61) in cui ? inserita detta porzione sporgente (51).
4. Cerniera (9) per occhiali secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che ciascun braccio (40) di detto elemento antifrizione (4) comprende un corrispondente detto primo elemento di accoppiamento (5), e uno tra detto primo elemento di snodo (1) e detto secondo elemento di snodo (2) comprende due secondi elementi di accoppiamento (6), ciascuno dei quali ? impegnato al corrispondente detto primo elemento di accoppiamento (5).
5. Cerniera (9) per occhiali secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto primo elemento di accoppiamento (5) ? disposto sulla prima faccia (42) di detto braccio (40) e detto secondo elemento di accoppiamento (6) ? disposto sulla faccia interna (12) del corrispondente detto primo spallamento (10) affacciata a detta prima faccia (42);
detta cerniera (9) essendo caratterizzata dal fatto che detto primo elemento di snodo (1) ? dotato di almeno una sede di antirotazione (16);
in cui detto elemento antifrizione (4) comprende almeno una porzione di antirotazione (46) inserita in detta sede di antirotazione (16).
6. Cerniera (9) per occhiali secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che detta porzione di antirotazione (46) ? definita dalla porzione di collegamento (45) di detto elemento antirotazione (4);
in cui detto primo elemento di snodo (1) comprende un corpo di base (18) da cui sporgono in aggetto detti primi spallamenti (10), detto corpo di base (18) essendo dotato di detta sede di antirotazione (16) avente un?apertura di accesso (17) disposta in corrispondenza di detta fenditura (15) tra detti primi spallamenti (10), attraverso detta apertura di accesso (17) detta porzione di antirotazione (46) essendo inserita in detta sede di antirotazione (16).
7. Cerniera (9) per occhiali secondo la rivendicazione 5 o 6, caratterizzata dal fatto che ciascun detto braccio (40) ? dotato di un bordo esterno (44) dal quale si sviluppa in aggetto una corrispondente detta porzione di antirotazione (46) trasversalmente a dette prima e seconda faccia (42, 43) di detto braccio (40);
in cui ciascun detto primo spallamento (10) ? dotato di una faccia esterna (13) rivolta in verso opposto a detta faccia interna (12), e di una prima superficie esterna (14) la quale si estende lungo detto asse di rotazione (W) a collegamento tra detta faccia interna (12) e detta faccia esterna (13); sulla quale prima superficie esterna (14) ? ricavata una corrispondente detta sede di antirotazione (16) la quale si sviluppa a partire da detta faccia interna (12) ed ? impegnata dalla corrispondente detta porzione di antirotazione (46) del corrispondente detto braccio (40) di detto elemento antifrizione (4).
8. Cerniera (9) per occhiali secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto primo elemento di accoppiamento (5) ? disposto sulla prima faccia (42) di detto braccio (40) e detto secondo elemento di accoppiamento (6) ? disposto sulla faccia interna (12) del corrispondente detto primo spallamento (10) affacciata a detta prima faccia (42);
detta cerniera (9) essendo caratterizzata dal fatto che detto primo elemento di snodo (1) comprende una sede di alloggiamento (181) dotata di almeno un?apertura (182) per inserire un dispositivo di identificazione TAG in detta sede di alloggiamento (181); in cui detto elemento antifrizione (4) comprende una porzione di copertura (52) la quale si sviluppa in aggetto da detta porzione di collegamento (45) ed ? disposta almeno davanti all?apertura (182) di detta sede di alloggiamento (181) a chiusura, almeno parziale, di detta apertura (182).
9. Cerniera (9) per occhiali secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dalla 1 alla 4, in cui detto primo elemento di accoppiamento (5) ? disposto sulla seconda faccia (43) di detto braccio (40) e detto secondo elemento di accoppiamento (6) ? disposto sulla corrispondente detta faccia laterale (23) di detto secondo spallamento (20) affacciata a detta seconda faccia (43);
in cui detto secondo spallamento (20) ? dotato di una seconda superficie esterna (24) la quale si estende, lungo detto asse di rotazione (W), a collegamento tra dette facce laterali (23);
in cui detta seconda superficie esterna (24) ? dotata di una porzione di battuta (25) sagomata con forma almeno parzialmente piana sulla quale ? impegnata in battuta detta porzione di collegamento (45).
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