Catena di trasporto curvilinea atta a scorrere lungo una guida comprendente almeno un tratto curvo.
La presente invenzione si riferisce a una catena di trasporto curvilinea atta a scorrere lungo una guida comprendente almeno un tratto curvo, alle relative maglie e ai relativi supporti di guida curvi.
Nella tecnica nota sono conosciute catene di trasporto curvilinee che sono comunemente usate per il trasporto di prodotti lungo un percorso che ha almeno un tratto curvo. Catene di tal tipo sono anche note come ?side-flexing?.
Tali catene comprendono una pluralit? di maglie che sono interconnesse da perni di articolazione e che formano un piano di trasporto articolato. Ciascuna maglia comprende un corpo a piastra che si estende trasversalmente alla direzione di scorrimento e la cui superficie superiore definisce il piano di appoggio e trasporto dei prodotti. Inferiormente al corpo a piastra sporge una porzione centrale di articolazione la quale presenta almeno una coppia di alloggiamenti trasversali in cui sono inseribili rispettivi perni di articolazione per interconnettere la maglia ad analoghe maglie, rispettivamente antecedente e successiva, con una rispettiva cerniera cilindrica.
Almeno in corrispondenza dei tratti curvi la guida ha, generalmente, una conformazione a U che individua un canale centrale in cui scorrono le porzioni di articolazione delle maglie, mentre i corpi a piastra hanno le rispettive estremit? in appoggio e scorrimento sulle superfici superiori dei corpi di guida che formano i bracci della U.
Durante il normale funzionamento, l?azione di trazione della catena genera forze radiali che tendono a inclinare verso l?interno della curva il piano di trasporto formato dalle maglie, le quali quindi si sollevano in corrispondenza del lato esterno della curva. Tali forze radiali, cosiddette di ribaltamento, causano uno scorrimento irregolare della catena, provocano instabilit? dei prodotti su essa in appoggio e, nella peggiore delle situazioni, possono causare una fuoriuscita della catena dalla guida curvilinea con rischi per la sicurezza dell?impianto e degli operatori.
Per limitare tale indesiderato effetto sono da tempo note diverse soluzioni.
Una soluzione consiste nella previsione di fermi meccanici quali linguette di trattenimento che sporgono in direzione trasversale alla direzione di scorrimento della catena e che possono essere fra loro contrapposte (cio? dirette verso l?esterno della maglia), come per esempio descritto in GB2108920 o US4096943, o affrontate (cio? dirette l?una verso l?altra), come per esempio descritto in EP0711714A (ITMI942255A1) o ITMI940731U1, e che si impegnano con corrispondenti sporgenze ricavate nella guida. Nel contatto fra le linguette delle maglie e le sporgenze della guida si generano forze di reazione che sono dirette ortogonalmente al piano di appoggio dei prodotti e che si oppongono al sollevamento delle maglie sul lato esterno della curva. Una tale soluzione, comunemente nota come ?tab? e ?tab inverso? non ? completamente soddisfacente.
Nel caso in cui le linguette sono fra loro contrapposte (?tab?), le maglie non rimangono comunque in piano e tendono a sollevarsi in corrispondenza del lato esterno della curva a causa dei giochi necessariamente esistenti fra le linguette delle maglie e le corrispondenti sporgenze della guida. Giochi che non possono essere ridotti oltre un certo limite sia per evitare problemi di impuntamento, sia a causa delle tolleranze di costruzione e che, inoltre, in uso sono accentuati dall?usura. In curva, quindi, la catena non ? stabile e subisce oscillazioni che possono compromettere la stabilit? dei prodotti. Inoltre, nel caso in cui il trasportatore sia del tipo ?pluri-via?, prevedendo pi? catene di trasporto fra loro affiancate, si formano dislivelli fra i rispettivi piani di trasporto con inciampo ed incastro dei prodotti. Catene di tal genere, inoltre, sono rumorose e non smontabili (sia in curva sia in rettilineo). Le maglie di queste catene hanno infatti linguette fra loro contrapposte a formare una T rovesciata per innestarsi in un canale complementare ricavato nella guida e che presenta sporgenze longitudinali fra loro affrontate che si sovrappongono alle linguette delle maglie. Le maglie della catena quindi possono essere smontate dalla guida solo sfilandole lungo la direzione di scorrimento e la sostituzione di anche solo una maglia comporta lo smontaggio del trasportatore e lo sfilamento della catena dalla guida.
Nel caso in cui le linguette siano fra loro affrontate (?tab inverso?) ? possibile smontare le maglie della catena sfilandole dall?alto dalla guida in direzione ortogonale alla direzione di scorrimento. Un tale sfilamento tuttavia ? possibile solo dopo aver spostato le maglie lateralmente alla guida, cosicch? esso ? possibile nel caso in cui il trasportatore sia mono-via, ma ? problematico e difficoltoso nel caso in cui il trasportatore sia pluri-via.
Catene di tal genere (?tab inverso?), inoltre, necessitano di guide curve appositamente sagomate (diverse dalle guide a ?U?) che presentano una porzione centrale che si inserisce fra le linguette delle maglie e sulla cui sommit? si appoggiano e scorrono le maglie stesse. Sul fianco della porzione centrale della guida che definisce il lato esterno della curva ? ricavata una sporgenza trasversale atta a interagire con la corrispondente linguetta delle maglie. Le maglie quindi sono in appoggio e scorrono lungo una superficie che non ? simmetrica rispetto al piano trasversale mediano delle maglie, ci? che causa instabilit? della catena e dei prodotti. In uso si sono poi riscontrati problemi di funzionalit? per reazione in curva sul lato esterno.
Un?altra soluzione nota consiste nel prevedere una coppia di pareti che sporgono inferiormente al corpo a piastra e le cui superfici laterali esterne sono sagomate inclinate o smussate in modo da formare un angolo non nullo con la verticale cos? che nel contatto con copianti superfici di riscontro ricavate nella guida curva si genera una forza di reazione che si oppone al ribaltamento. Catene di tal genere, note nel settore come ?bevel?, sono per esempio descritte in GB2153323, US3262550 e altri.
Catene di tal genere (?bevel?), pur essendo facilmente smontabili anche in curva, necessitano lungo il percorso di ritorno di una piastra di contenimento e supporto delle maglie, con conseguente usura della superficie superiore dei corpi a piastra che forma il piano di appoggio dei prodotti. Una tale piastra di contenimento non ? invece necessaria nel caso di catene ?tab? o ?tab inverso? come sopra descritte, le cui linguette di trattenimento sono usate anche per supportare la catena lungo il percorso di ritorno, essendo a tal fine previsto un supporto sagomato al quale le maglie (capovolte) sono appese per il tramite delle linguette di trattenimento.
Le catene di tipo ?bevel? inoltre non offrono garanzie di stabilit?, ? infatti sufficiente un grado di usura delle superfici di contatto fra guide e maglie limitato per annullare l?effetto di antiribaltamento.
Un?ulteriore soluzione nota ? quella che consiste nel trattenere la catena in curva con un sistema magnetico. Lungo la guida sono previsti magneti, che sono per esempio alloggiati nei corpi di guida che formano i bracci della ?U? o disposti fra essi sul fondo della ?U? e il cui campo magnetico interagisce con la catena generando una forza di trattenimento che si oppone al sollevamento e al ribaltamento della catena sul lato esterno della curva.
Una tale soluzione, pur essendo facilmente smontabile ed efficace nel trattenere la catena in curva anche in caso di elevate usure del canale di scorrimento, ? tuttavia costosa. Essa, inoltre, limita la capacit? portante della catena a causa della forza di trattenimento esercitata dai magneti e che si oppone al trascinamento della catena. Una tale soluzione, inoltre, richiede che le maglie e/o i perni di articolazione siano necessariamente realizzati in materiali atti a reagire al campo magnetico. Generalmente, le maglie sono realizzate in materiale termoplastico e i perni di articolazione in materiale ferromagnetico (e.g. in acciaio inox ferritico). Essa, quindi, non permette di realizzare le catene totalmente in materiale plastico o di usare per i perni acciai amagnetici, come per esempio potrebbe essere necessitato da particolari condizioni di impiego delle catene.
Soluzioni di tal genere sono note da numerosi documenti di arte nota fra cui, a titolo esemplificativo, EP0903307, WO2019016716A e WO2016131879A.
Un?ulteriore soluzione nota sfrutta lo sfalsamento di quota fra i perni di articolazione delle maglie, lungo il cui asse agisce la forza radiale conseguente all?azione di trazione in curva, e la direzione lungo cui agisce la forza di reazione che si genera nel contatto fra la superficie laterale della guida che definisce il lato interno della curva e la corrispondente superficie di reazione ricavata sulle maglie della catena. Sfalsando la posizione della retta lungo cui agisce la forza di reazione radiale ad una quota maggiore - cio? verso l?alto (i.e. verso la superficie superiore di appoggio e trasporto dei prodotti), considerando la catena in condizioni di trasporto dei prodotti - rispetto agli assi longitudinali dei perni di articolazione si genera una coppia che si oppone al ribaltamento della catena.
Una tale soluzione, nota nel settore come ?LPC? (Low Pin Centerline) ? nota per esempio da EP0527584B1.
Le soluzioni di tipo ?LPC? note prevedono di incrementare l?altezza della porzione di articolazione che si estende al di sotto della superficie inferiore del corpo a piastra delle maglie, cos? da poter realizzare gli alloggiamenti dei perni di articolazione ad una distanza dalla superficie inferiore dei corpi a piastra maggiore che nelle altre tipologie di catene note (e.g. ?tab?, ?bevel? o magnetiche). In tali catene ?LPC? note i corpi a piastra hanno la rispettiva superficie inferiore che si appoggia e scorre sulla superficie superiore dei corpi di guida. Totalmente al di sotto di tale superficie inferiore sporge la porzione di articolazione, il cui fianco sul lato interno della curva forma una superficie di reazione che contatta la superficie laterale della guida che forma il lato interno della curva. La forza di reazione radiale che si genera nel contatto fra il fianco della porzione di articolazione e la superficie laterale sul lato interno della curva agisce lungo una direzione che si trova sostanzialmente in corrispondenza della mezzeria (rispetto allo sviluppo in altezza) della superficie di reazione. Realizzando gli alloggiamenti dei perni di articolazione al di sotto di tale mezzeria, si genera una coppia che agisce sulla maglia nel verso di trattenimento della stessa in curva (antiribaltamento).
Una tale soluzione nota (?LPC?) permette di stabilizzare la catena in curva in modo efficace, garantendo la possibilit? di smontare la catena in curva per sollevamento delle maglie dall?alto in direzione ortogonale al piano di appoggio dei prodotti. Tuttavia, nelle soluzioni ?LPC? note, in cui ? previsto di incrementare la distanza fra i perni di articolazione e la superficie inferiore dei corpi a piastra che si appoggia e scorre lungo le superfici superiori della guida, le maglie della catena hanno un?altezza complessiva sensibilmente maggiore di quelle delle altre tipologie di catene note (?tab?, ?bevel?, magnetiche), con differenze di circa 7 mm, arrivando ad altezze complessive di circa 28-32 mm.
Ci? comporta un maggior impiego di materiali e, quindi, un maggior costo per la produzione delle catene e dei corpi di guida che devono essere corrispondentemente dimensionati e un incremento del peso complessivo della catena.
Le catene di tipo ?LPC? note, inoltre, necessitano di una piastra di contenimento e supporto delle maglie lungo il percorso di ritorno, con conseguente usura non uniforme della superficie superiore dei corpi a piastra che forma il piano di appoggio dei prodotti.
Le catene curvilinee note, inoltre, hanno generalmente perni di articolazione in acciaio inox (ferritico o martensitico in caso di soluzioni a trattenimento magnetico) per garantire un carico di lavoro minimo in linea con le esigenze applicative.
Realizzando le maglie in materiale termoplastico e i perni di articolazione in acciaio inox o comunque in metallo non ? possibile smaltire e riciclare le catene nel loro insieme, essendo invece necessario smontarle e separarne i componenti (maglie e perni).
Per soddisfare particolari richieste applicative sono note catene curvilinee le cui maglie e i cui perni sono realizzati in materiale polimerico. Sono per esempio note le cosiddette catene ?antiacido? che, dovendo essere utilizzate in ambienti chimicamente non inerti, devono avere caratteristiche di resistenza agli attacchi chimici e a tal fine sono interamente realizzate (maglie e perni) in materiale polimerico, in particolare polipropilene. Analoga esigenza nasce qualora la catena debba essere opaca ai raggi X, come per esempio nella costruzione di metal-detector.
Le catene curvilinee realizzate interamente in polimero di tipo noto hanno corpi a piastra con spessore massimo inferiore a 5 mm e un diametro dei perni di articolazione equivalente a quello dei perni di articolazione realizzati in acciaio (tipicamente compreso fra 5 mm e 7 mm), cos? che esse hanno carichi di lavoro limitati e quindi risultano penalizzate nell?applicazione.
Scopo della presente invenzione ? quello di ovviare agli inconvenienti della tecnica nota.
Scopo della presente invenzione ? quello di fornire una catena di trasporto curvilinea che possa essere trattenuta in modo efficace lungo tratti curvi di guide di scorrimento senza l?impiego di fermi meccanici del tipo di linguette di trattenimento o di componenti magnetici.
Un altro scopo della presente invenzione ? quello di fornire una catena di trasporto curvilinea le cui maglie abbiano un?altezza e un peso contenuti e siano di produzione e montaggio facili ed economici.
Un ulteriore scopo della presente invenzione ? quello di fornire una catena di trasporto curvilinea che permetta uno smontaggio semplice senza necessit? di completo sfilamento della stessa dalle guide, in caso di trasportatori sia mono-via che pluri-via, e che abbia migliorate caratteristiche di stabilit?, scorrevolezza e resistenza all?usura.
Altro scopo della presente invenzione ? quello di realizzare una catena di trasporto curvilinea che sia dimensionalmente intercambiabile con catene note e che richieda segmenti di guida curvi, di andata e ritorno, di costruzione semplice ed economica, e che possano essere inseriti in trasportatori noti senza necessit? di sostituirne le vie di corsa standard previste per i tratti rettilinei.
Altro scopo della presente invenzione ? quello di fornire una catena di trasporto curvilinea che possa essere sorretta lungo il percorso di ritorno in modo semplice e sicuro salvaguardando l?integrit? delle maglie e limitandone l?usura.
Altro scopo della presente invenzione ? quello di fornire una catena di trasporto curvilinea che possa essere realizzata in un qualsiasi materiale e che sia smaltibile/riciclabile senza necessit? di disassemblarne i componenti.
Un altro scopo della presente invenzione ? quello di realizzare una catena di trasporto curvilinea, relative maglie e relativi supporti di guida curvi particolarmente semplici e funzionali, con costi contenuti.
Questi scopi secondo la presente invenzione sono raggiunti realizzando una maglia di una catena di trasporto curvilinea come esposto nella rivendicazione 1.
Questi scopi secondo la presente invenzione sono raggiunti realizzando una catena di trasporto curvilinea e un segmento di guida curvo come esposto nelle rivendicazioni 12 e 15.
Ulteriori caratteristiche sono previste nelle rivendicazioni dipendenti.
Le caratteristiche e i vantaggi di una catena di trasporto curvilinea, relative maglie e relativi supporti di guida curvi secondo la presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione seguente, esemplificativa e non limitativa, riferita ai disegni allegati nei quali:
le figure da 1 a 4 mostrano un tratto di un trasportatore pluri-via comprendente catene di trasporto curvilinee secondo una possibile forma di realizzazione della presente invenzione in diverse viste assonometriche e in pianta dall?alto;
le figure 5 e 6 sono sezioni secondo i piani V-V e VI-VI di figura 4;
la figura 7 ? una sezione trasversale di un trasportatore comprendente una possibile forma di realizzazione catena di trasporto curvilinea e rispettivo supporto di guida curvo;
la figura 7A mostra in modo schematico un particolare di una possibile forma di realizzazione di una maglia di una catena di trasporto curvilinea secondo la presente invenzione e che differisce da quella mostrata in figura 7 ad esempio per la posizione dell?asse longitudinale dei perni di articolazione;
le figure 8, 9 e 10 mostrano rispettivamente in assonometria dall?alto, in assonometria dal basso e in pianta dal basso una porzione di una possibile forma di realizzazione di una catena di trasporto a flessione laterale secondo la presente invenzione di cui ? mostrato un tratto;
le figure 11 e 12 mostrano rispettivamente in assonometria dall?alto e dal basso una maglia della catena delle figure 8-10;
le figure da 13 a 17 mostrano secondo le sei viste ortogonali la maglia delle figure 11 e 12;
le figure da 18 a 24 sono viste come quella di figura 7 di possibili alternative forme di realizzazione di un trasportatore comprendente una possibile alternativa forma di realizzazione della catena di trasporto curvilinea e del rispettivo supporto di guida curvo;
le figure 25 e 26 sono viste come quelle delle figure 8e 9 di un?ulteriore alternativa forma di realizzazione di una maglia di una catena di trasporto curvilinea secondo la presente invenzione.
Con riferimento alle figure allegate, si ? indicato con il numero di riferimento 100 una catena di trasporto curvilinea secondo l?invenzione. La catena di trasporto 100 (nel seguito ?catena 100?) comprende una pluralit? di maglie 10 fra loro incernierare da perni di articolazione 11 (nel seguito ?perni 11?).
La catena 100 ? del tipo atto a scorrere lungo una guida 200 comprendente almeno un tratto curvo 201.
Il tratto curvo 201 comprende una coppia di corpi di guida 202, 203 a sviluppo longitudinale fra loro distanziati e aventi rispettive superfici laterali 204, 205 che sono fra loro affrontate e parallele e che delimitano un percorso curvo. Fra le superfici laterali 204, 205 rimane definito un canale 206, il cui sviluppo longitudinale ? arcuato.
Una delle due superfici laterali 204, 205 (nelle figure la superficie laterale 204) definisce il lato interno del percorso curvo, quello cio? a raggio di curvatura minore. L?altra delle due superfici laterali 204, 205 (nelle figure la superficie laterale 205) definisce il lato esterno del percorso curvo, quello cio? con raggio di curvatura maggiore.
Ciascun corpo di guida 202, 203 presenta alla sommit? una prima superficie piana 207, 208 che si estende trasversalmente alla rispettiva superficie laterale 204, 205.
I due corpi di guida 202, 203 possono essere realizzati in corpo unico avente generalmente forma a ?U?, i cui bracci sono appunto costituiti dai due corpi di guida 202, 203 fra cui rimane definito il canale 206. Nel caso di guide pluri-via ? anche possibile realizzare corpi di guida 202, 203 di vie adiacenti in un unico corpo come mostrato nelle allegate figure 1-6.
La guida 200 pu? comprendere inoltre almeno un tratto rettilineo 209 a monte e/o a valle del tratto curvo 201. Il tratto rettilineo 209 comprende, in modo noto, vie di corsa 210, 211 a sviluppo rettilineo che sono disposte fra loro distanziate e parallele formando cos? un binario. Ciascuna via di corsa 210, 211 presenta alla sommit? una rispettiva superficie superiore di supporto 212, 213 piana sulla quale si appoggia e scorre la catena 100.
Le vie di corsa 210, 211 sono allineate con i corpi di guida 202, 203 cos? da formare una guida continua, in cui la prima superficie piana 207, 208 alla sommit? dei corpi di guida 202, 203 ? sostanzialmente complanare alla superficie superiore di supporto 212, 213 delle vie di corsa 210, 211.
Nelle figure da 1 a 6 ? mostrata una porzione di un trasportatore cosiddetto ?pluri-vie?, in cui cio? sono presenti pi? catene 100 fra loro affiancate ed accanto alle quali, inoltre, possono scorrere trasportatori 300 di altra tipologia nota, per esempio a tappeto. In tal caso, per ciascuna catena 100 ? prevista una rispettiva guida 200. I corpi di guida 202, 203 e/o le vie di corsa 210, 211 di guide 200 attigue possono essere ricavati, come noto, in corpo unico o comunque formare un assieme. Per semplicit?, nelle allegate figure, si sono numerati i componenti di una sola catena 100 e della relativa guida 200.
La catena 100 scorre lungo la guida 200 trascinata da un gruppo di trascinamento generalmente comprendente ruote dentate, di cui almeno una motorizzata e non mostrate o descritte perch? di tipo noto.
Per ?direzione di scorrimento? si intende indicare la direzione coincidente (lungo i tratti rettilinei) o tangente (lungo i tratti curvilinei) all?asse di sviluppo longitudinale della guida 200 mostrato nelle allegate figure dalla linea tratteggiata DS.
Come noto, inoltre, la catena 100 ? generalmente chiusa su se stessa ad anello. Generalmente, inoltre, la catena 100 ? chiusa su se stessa ad anello formando un tratto superiore di andata e un tratto inferiore di ritorno. La catena 100, o almeno il suo tratto superiore, ? destinata al trasporto di prodotti. Le figure da 1 a 6 mostrano la catena 100 o il suo tratto superiore; le figure da 18 a 24 mostrano, in sezione lungo un tratto curvo 201, una catena 100 chiusa su se stessa ad anello formante un tratto superiore di andata A e un tratto inferiore di ritorno B.
Nella seguente descrizione termini quali ?inferiore? e ?superiore?, ?inferiormente? o ?superiormente?, ?al di sopra? e ?al di sotto? si riferiscono alla catena 100, e in particolare al ramo superiore di andata di essa, in condizioni operative per il trasporto di prodotti (non mostrati) appoggiati su di essa o sul suo tratto superiore di andata.
Come si vede dalle figure 5 e successive, ciascuna maglia 10 comprende un corpo a piastra 12 che ha:
- una prima superficie 13 che definisce un piano di appoggio atto a supportare prodotti da trasportare, e - inferiormente alla prima superficie 13, una seconda superficie 14 sostanzialmente piana e che definisce almeno un piano di appoggio e scorrimento su almeno una rispettiva superficie superiore di supporto 212, 213 di una via di corsa 210, 211 di tratti rettilinei 209 della guida 200.
La prima superficie 13 ? la superficie superiore del corpo a piastra 12.
La seconda superficie 14 non ? necessariamente continua e pu? comprendere una pluralit? di appoggi discontinui definenti un comune generico piano di appoggio e scorrimento, come per esempio mostrato nelle figure 9, 10, 12 e 26.
Analogamente, la prima superficie 13 pu? essere conformata o rifinita diversamente da quanto mostrato nelle figure allegate, potendo per esempio comprendere alleggerimenti, rivestimenti, nervature, sporgenze, rullini o altro, in modo noto al tecnico del ramo.
Il corpo a piastra 12 ha, in pianta, forma generalmente rettangolare e presenta una coppia di superfici laterali d?estremit? 15, 16, un bordo anteriore 17 e un bordo posteriore 18. Il bordo anteriore 17 e/o il bordo posteriore 18 sono sagomati per permettere la flessione laterale della catena 100 cos? che essa possa scorrere lungo percorsi curvi; in particolare, il bordo posteriore 18, per esempio, pu? essere smussato, angolato o inclinato come si vede nelle figure 8, 10, 11 e 25 e comunque in modo noto al tecnico del ramo e, quindi, non ulteriormente descritto.
Ciascuna maglia 10 comprende poi una porzione di articolazione 19 che si estende inferiormente alla prima superficie 13 del corpo a piastra 12 e sostanzialmente al centro di esso.
Vantaggiosamente, la porzione di articolazione 19 e il corpo a piastra 12 sono ricavati in un corpo unico.
Preferibilmente, la porzione di articolazione 19 e il corpo a piastra 12 sono ricavati in un corpo unico ottenuto per stampaggio di un materiale polimerico (termoplastico).
La seconda superficie 14 ? la superficie inferiore del corpo a piastra 12 esternamente alla porzione di articolazione 19.
La porzione di articolazione 19 comprende almeno una coppia di alloggiamenti 20, 21 trasversali alla direzione di scorrimento DS e atti ad accogliere ciascuno un rispettivo perno 11 che articola la maglia 10 con analoghe maglie 10, rispettivamente antecedente e susseguente, per formare la catena 100.
Nelle allegate figure si ? indicato con la traccia X-X l?asse longitudinale dei perni 11 inseriti negli alloggiamenti 20, 21; gli assi longitudinali X-X sono complanari a un piano sostanzialmente parallelo al piano definito dalla prima superficie 13 e si estendono lungo direzioni trasversali alla direzione di scorrimento DS.
Gli alloggiamenti 20, 21, rispettivamente un primo alloggiamento 20 e un secondo alloggiamento 21, sono ricavati in parti della porzione di articolazione 19 e del corpo a piastra 12 fra loro complementari e destinate ad innestarsi l?una nell?altra per consentire l?incernieramento fra due maglie 10 consecutive, come mostrato per esempio nelle figure 1-4, 8-12 e 25-26. Ciascuna maglia 10 presenta almeno una superficie di reazione SR sostanzialmente piana e che si estende al di sotto della prima superficie 13 del corpo a piastra 12 su un piano trasversale, ovvero sostanzialmente ortogonale a meno di un angolo massimo di 7?8?, agli assi longitudinali X-X dei perni 11. Quando la catena 100 scorre lungo un tratto curvo 201, la superficie di reazione SR ? atta a contattare almeno una porzione della superficie laterale 204 del corpo di guida 202 che definisce il lato interno del percorso curvo, generando una forza di reazione radiale RR che agisce sulla rispettiva maglia 10 lungo una direzione di azione DRR che si estende al di sopra degli assi longitudinali X-X dei perni 11 (si vedano figure 7 e 7A), lungo i quali, come noto, agisce la forza radiale FR generata dall?azione di trazione della catena 100 lungo il tratto curvo. In una condizione limite la direzione di azione DRR pu? al pi? coincidere con gli assi longitudinali X-X, ma non trovarsi al di sotto di essi rispetto alla prima superficie 13.
Per il tecnico del ramo ? evidente che il contatto fra la superficie di reazione SR e la superficie laterale 204 del corpo di guida 202 che definisce il lato interno del percorso curvo avviene idealmente lungo una ?linea generatrice? della superficie curva che forma il lato interno del percorso curvo stesso. Nella realt? il contatto non ? mai puntuale, ma avviene lungo una superficie che si estende in altezza lungo una tale ?linea generatrice?, altezza che ? sostanzialmente pari all?altezza HSR misurata ortogonalmente alla prima superficie 13 della superficie di reazione SR in contatto con una corrispondente porzione della superficie laterale 204 che definisce il lato interno del percorso curvo.
La forza di reazione radiale RR agisce lungo una direzione DRR che interseca la superficie di reazione SR in posizione sostanzialmente mediana rispetto allo sviluppo in altezza HSR della superficie di reazione SR in contatto con una corrispondente porzione della superficie laterale 204 che definisce il lato interno del percorso curvo. La direzione DRR lungo cui agisce la forza di reazione radiale RR ? cio? sostanzialmente in corrispondenza della mezzeria (rispetto allo sviluppo in altezza HSR) della superficie di reazione SR in contatto con una corrispondente porzione della superficie laterale 204 che definisce il lato interno del percorso curvo.
La direzione DRR si trova sfalsata verso l?alto (i.e. verso la prima superficie 13) ad una distanza S generalmente non nulla dalla direzione degli assi longitudinali X-X lungo cui invece agisce la forza radiale FR. La distanza S definisce il braccio fra la forza radiale FR agente sul perno 11 e la forza di reazione radiale RR agente sulla cerniera.
La direzione DRR quindi ? pi? prossima alla prima superficie 13 rispetto alla direzione degli assi longitudinali X-X.
Si genera cos? una coppia C che agisce nel senso di trattenere la maglia 10, e quindi la catena 100, all?interno del percorso curvo, evitando che essa si sollevi in corrispondenza del lato esterno della curva. Nelle figure allegate, tenuto conto della posizione del centro di curvatura del tratto curvo 201 la coppia C agisce in senso orario.
Secondo la presente invenzione, la superficie di reazione SR comprende almeno un tratto che si estende al di sopra della seconda superficie 14 del corpo a piastra 12.
Secondo la presente invenzione, cio? la superficie di reazione SR comprende almeno un tratto che si estende in altezza (altezza che ? misurata ortogonalmente alla prima superficie 13 ovvero al piano di trasporto da essa definito) al di sopra della seconda superficie 14 del corpo a piastra 12.
La superficie di reazione SR cio? comprende almeno un tratto che si estende in altezza al di sopra della seconda superficie 14 del corpo a piastra 12 che ? destinata ad appoggiarsi e a scorrere sulla superficie superiore di supporto 212, 213 di tratti rettilinei 209 della guida 200.
La superficie di reazione SR ?compenetra? almeno in parte il corpo a piastra 12 e in particolare la seconda superficie 14 di esso; la superficie di reazione SR cio? si estende per almeno un tratto nello spessore del corpo a piastra 12 ?intersecandolo?.
Vantaggiosamente, la superficie di reazione SR si estende per almeno un tratto del proprio sviluppo in altezza HSR destinato a contattare la superficie laterale 204 che definisce il lato interno della curva al di sopra della seconda superficie 14 del corpo a piastra 12 in modo tale che la distanza S fra la direzione DRR e gli assi longitudinali X-X sia non nulla.
In una possibile forma di realizzazione (figura 7), gli assi longitudinali degli alloggiamenti 20, 21 - e, quindi, a meno di noti giochi di accoppiamento, gli assi longitudinali X-X dei perni 11 in essi inseriti -si estendono lungo direzioni fra loro parallele e complanari a un piano parallelo alla seconda superficie 14 del corpo a piastra 12 e che ? situato fra la prima superficie 13 e la seconda superficie 14 di esso.
Gli alloggiamenti 20, 21 sono cio? disposti in modo tale che gli assi longitudinali X-X dei perni 11 in essi inseriti giacciano su un piano parallelo alla seconda superficie 14 del corpo a piastra 12 e disposto al di sopra di essa di una distanza non nulla (e al di sotto della prima superficie 13). Poich? la seconda superficie 14 del corpo a piastra 12 ? destinata ad appoggiarsi e a scorrere sulla superficie superiore di supporto 212, 213 delle vie di corsa 210, 211 di tratti rettilinei 209 della guida 200, in uso gli assi longitudinali X-X dei perni 11 si trovano al di sopra della superficie superiore di supporto 212, 213 delle vie di corsa 210, 211.
Alternativamente, gli assi longitudinali X-X possono estendersi su un piano che si trova al di sotto della seconda superficie 14 (figura 7A), purch? sia soddisfatta la condizione che la superficie di reazione SR si estenda per almeno un tratto del proprio sviluppo in altezza HSR al di sopra della seconda superficie 14, compenetrandola, e abbia uno sviluppo in altezza HSR tale per cui nel contatto con la superficie laterale 204 che definisce il lato interno del percorso curvo la sua mezzeria, lungo la quale approssimativamente agisce la forza di reazione radiale RR, si trovi al di sopra (i.e. pi? prossima alla prima superficie 13) degli assi longitudinali X-X, essendo sfalsata verso l?alto rispetto a essi di una distanza S non nulla o al pi? uguale a zero (S>0).
Nelle figure 7 e 7A si ? schematizzato il comportamento di possibili forme di realizzazione di una catena 100 secondo la presente invenzione in corrispondenza di un tratto curvo 201. Analogo comportamento si ha anche per le alternative forme di realizzazione qui mostrate e descritte.
La freccia FR indica la forza radiale agente lungo l?asse longitudinale X-X dei perni 11 e che si genera a seguito dell?azione di trazione della catena 100 quando questa percorre un tratto curvo 201. La forza radiale FR tende a forzare la catena 100 verso il lato interno del tratto curvo 201 generando una coppia di ribaltamento che tende a sollevare la catena 100 in corrispondenza del lato esterno del tratto curvo.
La forza radiale FR agisce nel senso di spinta della catena 100 verso il lato interno del tratto curvo 201, portando la superficie di reazione SR di ciascuna maglia 10 in contatto di strisciamento con la superficie laterale 204 del corpo di guida 202 sul lato interno del tratto curvo 201.
Nel contatto fra la superficie di reazione SR e la superficie laterale 204 si genera una forza di reazione radiale indicata dalla freccia RR che agisce in direzione opposta alla forza radiale FR. La forza di reazione radiale RR agisce lungo una direzione DRR che si trova in posizione sostanzialmente mediana della superficie di reazione SR, cio? sostanzialmente nella mezzeria dello sviluppo in altezza HSR della superficie di reazione SR in contatto con la superficie laterale 204 che definisce il lato interno del percorso curvo. In modo immediatamente comprensibile per il tecnico del ramo, la superficie di reazione SR e, in particolare, la sua altezza HSR ? dimensionata in modo tale che la direzione DRR di azione della forza di reazione RR si trovi ad una quota superiore rispetto alla direzione di azione della forza radiale FR, ossia ad una quota superiore rispetto agli assi longitudinali X-X dei perni 11. In questo modo, si genera una coppia C che agisce sulla maglia 10 trattenendola all?interno del tratto curvo 201 ed evitandone, in particolare, sollevamenti lungo il lato esterno di esso.
Come si ? visto sopra, secondo la presente invenzione la superficie di reazione SR si estende per almeno un tratto del proprio sviluppo in altezza HSR al di sopra della seconda superficie 14 del corpo a piastra 12, compenetrandola.
Ci? permette di contenere l?altezza complessiva di ciascuna maglia 10 rispetto alle maglie di tipo noto -e, in particolare, rispetto alle maglie come per esempio note da EP0527584B1 - e, quindi, anche il relativo peso, con conseguenti vantaggi non solo in termini di impiego e costo dei materiali necessari alla realizzazione delle maglie 10, ma anche in termini di riduzione della potenza impiegata per il trascinamento della catena di trasporto 100 con esse ottenuta.
La riduzione dell?altezza complessiva delle maglie 10, inoltre, permette di:
- ridurre l?apertura fra maglie successive in fase di ingranamento sulle ruote dentate di trazione, ci? che aumenta la sicurezza di impiego della catena 100 riducendo il rischio di accidentali schiacciamenti delle dita di operatori addetti al funzionamento o alla manutenzione del trasportatore;
- ridurre il cosiddetto ?effetto cordale?;
- ridurre l?altezza complessiva delle guide 200 con conseguente riduzione degli ingombri e dei costi di produzione delle guide 200 stesse.
A seconda delle diverse possibili forme di realizzazione della maglia 10, che verranno di seguito descritte e che si differenziano fra loro in particolare per la previsione o meno di elementi atti a supportare la catena di trasporto 100 lungo il percorso di ritorno, l?altezza complessiva della maglia 10 secondo la presente invenzione varia da 12 mm a 25 mm. Si nota che la maglia 10 ? trattenuta in sede lungo i tratti curvi 201 senza alcuna necessit? di impiego di ulteriori accorgimenti come per esempio linguette (?tab?), superfici inclinate (?bevel?) o componenti atti a reagire a campi magnetici.
Ci? permette di smontare la catena di trasporto 100, ad esempio per operazioni di manutenzione o sostituzione, semplicemente sollevandola dalla guida 200 anche in corrispondenza dei tratti curvi 201 di essa, senza necessit? di disassemblare la catena e/o la guida.
Come si vedr? anche nel seguito, inoltre, non essendo necessario l?impiego di materiali reagenti a campi magnetici, sia la maglia 10 sia i perni 11 possono essere realizzati entrambi in materiali polimerici.
In particolare, la maglia 10 pu? essere realizzata in un primo materiale termoplastico e i perni 11 possono essere realizzati in un secondo materiale termoplastico.
In una preferita forma di realizzazione, il primo materiale termoplastico e il secondo materiale termoplastico appartengono alla stessa famiglia polimerica e, per esempio, sono scelti dal gruppo delle resine acetaliche (POM poliossimetilene).
Vantaggiosamente, il primo materiale termoplastico e il secondo materiale termoplastico hanno caratteristiche meccaniche e/o fisiche fra loro diverse; per esempio, essi possono avere una diversa resistenza all?usura e/o un diverso coefficiente d?attrito.
In particolare, la maglia 10 pu? essere realizzata in resina acetalica lubrificata avente caratteristiche di basso coefficiente d?attrito, i perni 11 invece possono essere realizzati in resina acetalica con caratteristiche di elevata resistenza meccanica. Non ? escluso il contrario.
Realizzando le maglie 10 e i perni 11 in materiali polimerici fra loro omologhi, affini o compatibili, intendendo con ci? indicare materiali polimerici che, appartenendo alla stessa famiglia polimerica, possono essere smaltiti/riciclati assieme o in un?unica filiera, ? possibile smaltire/riciclare la catena 100 nella sua interezza, senza necessit? di smontarne i componenti e di differenziarne lo smaltimento e/o il riciclo.
Come mostrato nelle figure allegate, in una possibile forma di realizzazione, il corpo a piastra 12 e la porzione di articolazione 19 sono realizzati in un corpo unico.
Con riferimento alle figure allegate, la porzione di articolazione 19 comprende:
- un primo alloggiamento 20 costituito da un elemento sostanzialmente cilindrico che ? attraversato da un foro assiale e che sporge posteriormente al bordo posteriore 18 del corpo a piastra 12 e inferiormente alla sua prima superficie 13,
- un secondo alloggiamento 21 che ? costituito da una coppia di occhielli 21a, 21b che sono ricavati in prossimit? del bordo anteriore 17 del corpo a piastra 12 e che sporgono inferiormente alla sua prima superficie 13; ciascun occhiello 21a, 21b ? attraversato da un rispettivo foro assiale e i fori dei due occhielli 21a, 21b sono fra loro coassiali.
I due occhielli 21a, 21b sono fra loro paralleli e distanziati cos? da formare fra essi uno spazio 22 atto ad accogliere il primo alloggiamento 20 di una maglia 10 analoga.
Nello spazio 22 ? inseribile il primo alloggiamento 20 di una maglia 10 adiacente in modo tale che il foro assiale di quest?ultimo sia allineato con i fori assiali dei due occhielli 21a, 21b per ricevere un perno 11 che connette fra loro due maglie 10 successive.
Al fine di consentire un movimento relativo delle maglie 10 fra loro articolate, il corpo a piastra 12 presenta un?apertura 23 ricavata in corrispondenza dello spazio 22.
Nella forma di realizzazione mostrata, la porzione di incernieramento 19 comprende poi una coppia di nervature 24, 25 sagomate che si estendono inferiormente alla prima superficie 13 del corpo a piastra 12 e che connettono le estremit? assiali del primo alloggiamento 20 ai due occhielli 21a, 21b.
Come mostrato nelle figure 25 e 26, in una possibile alternativa forma di realizzazione il primo alloggiamento 20, quello definito in corrispondenza del bordo posteriore 18, ? a usa volta formato da una coppia di occhielli 20a, 20b e il secondo alloggiamento 21, quello definito in corrispondenza del bordo anteriore 17, da corrispondenti tre occhielli 21a, 21b e 21c, gli uni essendo accolti in spazi delimitati dagli altri e viceversa. Soluzione quest?ultima che, a parit? di carico, permette di limitare l?allungamento della catena per deformazione flessionale del perno 11 rispetto alla soluzione precedentemente descritta. Una tale conformazione degli alloggiamenti 20, 21 ? adottabile in tutte le forme di realizzazione mostrate nelle allegate figure.
Il corpo a piastra 12 comprende inferiormente alla prima superficie 13 almeno una scanalatura 26a, 26b sostanzialmente rettilinea che si estende sostanzialmente parallelamente alla direzione di scorrimento DS e il cui fianco pi? interno definisce almeno in parte la superficie di reazione SR.
Il corpo a piastra 12 comprende una coppia di scanalature 26a, 26b disposte simmetricamente rispetto a un piano mediano ortogonale agli assi longitudinali X-X.
Vantaggiosamente, la superficie di reazione SR ? ricavata su un rispettivo fianco della porzione di articolazione 19 che, quindi, forma il fianco pi? interno della rispettiva scanalatura 26a, 26b.
In corrispondenza dei fianchi opposti della porzione di articolazione 19 ? ricavata una rispettiva parete laterale 27, 28 che si estende inferiormente alla prima superficie 13 del corpo a piastra 12.
Le pareti laterali 27, 28 sono piane e si estendono su piani trasversali o ortogonali agli assi longitudinali X-X. Nella forma di realizzazione mostrata nelle allegate figure (figure 10 e 12) le pareti laterali 27, 28 formano un angolo non nullo con un piano mediano ortogonale agli assi longitudinali X-X; le pareti laterali 27, 28 sono leggermente inclinate fra loro convergenti verso il bordo posteriore 18.
Le pareti laterali 27, 28 sono attraversate da un rispettivo foro allineato con uno dei due alloggiamenti 20, 21 per consentire l?inserimento del perno 11 in quest?ultimo; nella forma di realizzazione mostrata, le pareti laterali 27, 28 sono attraversate da un rispettivo foro coassiale a quello degli occhielli 21a, 21b.
La superficie di reazione SR ? definita in corrispondenza della superficie esterna della parete laterale 27, 28 disposta sul lato interno del tratto curvo 201. Le pareti laterali 27, 28 possono formare i fianchi della porzione di articolazione 19 e la loro superficie esterna forma il fianco pi? interno della rispettiva scanalatura 26a, 26b, costituendo la superficie di reazione SR.
La porzione di articolazione 19 e/o le pareti laterali 27,28 possono estendersi per un tratto al di sotto della seconda superficie 14 e che, in uso, ? accolto nel canale 206.
La seconda superficie 14 ? interrotta da almeno un incavo 29 arcuato allineato con uno dei due alloggiamenti 20, 21 per consentire l?inserimento del perno 11 in quest?ultimo. Nella forma di realizzazione mostrata nelle allegate figure, l?incavo 29 ? allineato con il secondo alloggiamento 21 ovvero con gli occhielli 21a, 21b.
Complessivamente, il corpo a piastra 12 comprende una coppia di ali 12a, 12b che si estendono dai fianchi opposti della porzione di articolazione 19 e ciascuna delle quali ha:
- una prima porzione avente un primo spessore S1 e
- una seconda porzione avente un secondo spessore S2, in cui il secondo spessore S2 ? maggiore del primo spessore S1.
La seconda superficie 14 del corpo a piastra 12 ? costituita dalla superficie inferiore delle ali 12a, 12b in corrispondenza della loro seconda porzione di spessore pari al secondo spessore S2.
La superficie di reazione SR ? definita in corrispondenza della prima porzione delle due ali 12a, 12b che ha spessore pari al primo spessore S1.
In una preferita forma di realizzazione, mostrata nelle allegate figure, la prima porzione e la seconda porzione di ciascuna ala si susseguono in successione a partire dal rispettivo fianco della porzione di articolazione 19.
In tal caso, la prima porzione di ciascuna delle due ali 12a, 12b ? delimitata lateralmente dalla seconda porzione della rispettiva ala 12a, 12b e dal corrispondente fianco della porzione di articolazione 19 ovvero dalla rispettiva parete laterale 27, 28, formando cos? una rispettiva scanalatura 26a, 26b.
Come schematizzato in figura 7A e come gi? sopra spiegato, affinch? si generi una coppia C stabilizzante deve valere la condizione secondo cui S>0, dal che ne deriva che:
dove:
HSR ? l?altezza, misurata ortogonalmente alla prima superficie 13, della superficie di reazione SR destinata a contattare, ovvero in contatto, con la superficie laterale 204 che delimita il lato interno del percorso curvo (i.e. lunghezza di contatto cerniera-curva);
Hp ? la distanza misurata ortogonalmente alla prima superficie 13 fra la prima superficie 13 stessa e gli assi longitudinali X-X dei perni 11, lungo la cui direzione agisce la forza radiale FR;
S1 ? lo spessore (primo spessore) che il corpo a piastra 12 ha esternamente alla porzione di articolazione 19 e in corrispondenza della porzione di esso ?compenetrata? dalla superficie di reazione SR; S ? la distanza, misurata ortogonalmente alla prima superficie 13, fra la mezzeria dello sviluppo in altezza HSR (mezzeria lungo cui agisce la forza di reazione radiale RR che si genera nel contatto fra la superficie di reazione SR e la superficie laterale 204 che delimita il lato interno del percorso curvo) e l?asse longitudinale X-X di ciascun perno 11 (lungo cui agisce la forza di reazione radiale FR).
In cui, inoltre, il primo spessore S1 ? minore dello spessore S2 (secondo spessore) che il corpo a piastra 12 ha esternamente alla porzione di articolazione 19 in corrispondenza della porzione di esso che definisce la seconda superficie 14 atta ad appoggiarsi e a scorrere lungo la superficie superiore di supporto 212, 213 di vie di corsa 210, 211 che definiscono tratti rettilinei 209 della guida 200 (S1<S2).
Preferibilmente, S1 ? lo spessore minimo che il corpo a piastra 12 ha esternamente alla porzione di articolazione 19.
Vantaggiosamente, il primo spessore S1 ? minore o uguale alla met? del secondo spessore S2 (S1<S2/2).
Si precisa che l?espressione ?esternamente alla porzione di articolazione 19? ? usata per indicare porzioni del corpo a piastra 12 non coincidenti con quella in corrispondenza della quale ? presente la porzione di articolazione 19.
Il primo spessore S1 ? determinato in funzione della resistenza meccanica minima del corpo a piastra 12.
Il secondo spessore S2 ? determinato anche in funzione dell?affiancamento della catena 100 ad altre catene o trasportatori.
Per esempio, il primo spessore S1 pu? variare fra 3 mm e 5 mm e il secondo spessore S2 ? superiore a 5 mm.
Vantaggiosamente, il secondo spessore S2 ? maggiore del doppio del primo spessore S1 o comunque superiore al primo spessore S1 di almeno 5 mm. Con riferimento all?esempio sopra indicato (3 mm < S1 < 5 mm), il secondo spessore S2 pu? variare fra 8,7 mm e 12,7 mm (8,7 mm < S2 < 12,7 mm),
Con riferimento alla forma di realizzazione mostrata nelle allegate figure, il corpo a piastra 12 ha, esternamente alla porzione di articolazione 19, uno spessore massimo pari a quello della seconda porzione delle sue ali 12a, 12b (secondo spessore S2) e uno spessore minimo pari a quello della prima porzione delle sue ali 12a, 12b (primo spessore S1).
La superficie di reazione SR ha un?altezza HSR misurata ortogonalmente al piano definito dalla prima superficie 13 del corpo a piastra 12 pari o maggiore a 7 mm, preferibilmente maggiore o uguale a 9 mm.
Compatibilmente con la resistenza meccanica del corpo a piastra 12 in corrispondenza della porzione di esso avente spessore pari al primo spessore S1 (spessore minimo) e a parit? dell?altezza HSR della superficie di reazione SR in contatto con la superficie laterale 204 che delimita il lato interno del percorso curvo, l?altezza complessiva della maglia 10 pu? essere ridotta rispetto a quella delle maglie note di una quota pari alla differenza fra il secondo spessore S2 e il primo spessore S1 (S2-S1).
Con riferimento agli esempi sopra indicati, in cui 3 mm < S1 < 5 mm e 8,7 mm < S2 < 12,7 mm, a parit? di HSR (per esempio pari a 9 mm) si ottiene una riduzione in altezza (S2-S1) variabile fra 5,7 mm e 9,7 mm.
I perni 11 hanno un diametro maggiore di 5 mm, preferibilmente compreso fra 7 mm e 10 mm e ancora pi? preferibilmente pari a 8 mm.
La maglia 10 pu? comprendere almeno una coppia di denti 30, 31 sporgenti in direzione trasversale alla direzione di scorrimento DS e che sono definiti, fra loro affrontati o contrapposti, al di sotto della prima superficie 13 del corpo a piastra 12.
Tali denti 30, 31, se presenti, sono destinati ad impegnarsi in modo scorrevole con un complementare supporto di ritorno 214 della catena 100 lungo il percorso di ritorno.
I denti 30, 31 non interagiscono con la guida 200 lungo il percorso di andata. In particolare, i denti 30, 31 non interagiscono con corrispondenti elementi ricavati nei corpi di guida 202, 203 che definiscono il tratto curvo 201 del percorso di andata, ad esempio per realizzare un ostacolo al sollevamento della catena di trasporto 100 (i corpi di guida 202, 203 sono cio? privi di elementi atti a interagire con i denti 30, 31). I denti 30, 31 fungono unicamente da supporto della catena di trasporto 100 lungo il percorso di ritorno.
In tal caso, come appare evidente al tecnico del ramo, si evitano usure non uniformi della prima superficie 13 del corpo a piastra 12 dovute allo strisciamento di essa lungo piastre di contenimento che, in caso di assenza dei denti 30, 31 (si veda figura 24), devono essere necessariamente previste lungo il percorso di ritorno.
I denti 30, 31 possono essere ricavati in corrispondenza della porzione di articolazione 19 al di sotto della seconda superficie 14 del corpo a piastra 12.
Nella forma di realizzazione mostrata nelle figure 7-12 essi sono ricavati all?estremit? inferiore delle piastre 27, 28 le quali si prolungano al di sotto della seconda superficie 14 per essere accolte nel canale 206.
In alternativa, i denti 30, 31 possono essere ricavati nello spessore del corpo a piastra 12, per esempio essi possono essere ricavati in aggetto dal fianco pi? esterno che delimita ciascuna scanalatura 26a, 26b (figura 21), l?uno rivolto verso l?altro.
Forma oggetto della presente invenzione anche un segmento di guida curvo per una catena 100 curvilinea come sopra complessivamente descritta.
Il segmento di guida curvo o tratto curvo 201 comprende almeno una coppia di corpi di guida 202, 203 fra loro distanziati e aventi rispettive superfici laterali 204, 205 fra loro affrontate e parallele che delimitano un percorso curvo, in cui una di tali superfici laterali 204, 205 definisce il lato interno del percorso curvo e l?altra di tali superfici laterali 204, 205 definisce il lato esterno del percorso curvo.
Il corpo di guida 202, 203 la cui superficie laterale 204, 205 definisce il lato interno del percorso curvo comprende alla sommit?:
- una prima superficie piana 207, 208 sulla quale, in uso, si sovrappone la seconda superficie 14 dei corpi a piastra 12 delle maglie 10 e
- una sporgenza longitudinale 215 aggettante dalla prima superficie piana 207, 208 di esso e che forma con tale prima superficie piana 207, 208 un primo gradino 216, in cui il fianco della sporgenza 215 affrontato alla superficie laterale 204, 205 che definisce il lato esterno del percorso curvo e che, nelle figure allegate ? opposto al primo gradino 216, forma almeno in parte la porzione della superficie laterale 204, 205 atta a contattare la superficie di reazione SR delle maglie 10.
In una preferita forma di realizzazione, mostrata per esempio nelle figure 6, 7, 19, 20, 23, il fianco della sporgenza 215 affrontato alla superficie laterale 204, 205 che definisce il lato esterno del percorso curvo costituisce (tutta e sola) la porzione della superficie laterale 204, 205 atta a contattare la superficie di reazione SR delle maglie 10. Nella forma di realizzazione mostrata nelle allegate figure, in tal caso la sporgenza 215 forma un secondo gradino 217 (sottosquadro) in corrispondenza della superficie laterale 204, 205.
Una tale soluzione evita contatti e usure anomali fra la superficie di reazione SR e la corrispondente porzione della superficie laterale 204, 205.
In un?alternativa forma di realizzazione, come per esempio mostrata nelle figure 18, 21, 22 e 24, il fianco della sporgenza 215 affrontato alla superficie laterale 204, 205 che definisce il lato esterno del percorso curvo ? complanare alla restante porzione della superficie laterale 204, 205.
La sporgenza 215 ? accolta o si accoppia con gioco nella rispettiva scanalatura 26a, 26b del corpo a piastra 12 che si trova sul lato interno del tratto curvo 201.
Il corpo di guida 202, 203 la cui superficie laterale 204, 205 forma il lato esterno del percorso curvo comprende alla sommit? una prima superficie piana 207, 208 sulla quale, in uso, si sovrappone la seconda superficie 14 dei corpi a piastra 12 delle maglie 10. In tal caso, la prima superficie piana 207, 208 pu? essere totalmente piana (figure 18, 21, 22, 24) oppure pu? presentare una nervatura 218 sporgente superiormente a essa (figure 6, 7, 19, 20, 23) e che ha una funzione di appoggio esterno del corpo a piastra 12.
La nervatura 218 ? atta ad essere alloggiata o accolta con gioco nella scanalatura 26a, 26b del corpo a piastra 12 che si trova sul lato esterno del tratto curvo 201.
La superficie laterale 204, 205 del corpo di guida 202, 203 che si trova sul lato esterno del tratto curvo 201 pu? essere priva di gradini o sporgenze.
I due corpi di guida 202, 203 possono essere realizzati in un unico corpo sostanzialmente a U e corpi di guida 202, 203 di vie affiancate possono essere realizzati in un unico corpo (figure 1-6). Fra i due corpi di guida 202, 203 rimane definito il canale 206 in cui sono accolte le porzioni di articolazione 19.
Il segmento di guida curvo (tratto curvo 201) pu? comprendere lungo il percorso di ritorno B della catena 100 un supporto di ritorno 214 che si estende parallelamente e al di sotto del percorso curvo e che presenta lungo il suo sviluppo longitudinale almeno una coppia di alette trasversali 214a, 214b sulle quali si appoggiano in modo scorrevole coppie di denti 30, 31 sporgenti trasversalmente da ciascuna maglia 10 per supportare scorrevolmente la catena 100 lungo il percorso di ritorno.
Ci? che ? mostrato per esempio nelle figure 7, 18-23, in cui la forma del supporto di ritorno 214 varia in funzione della disposizione e posizione dei denti 30, 31 che possono essere fra loro affrontati (figure 7, 18, 19, 20, 21) o contrapposti (figure 22, 23), disposti al di sotto (figure 7, 18-20, 22 e 23) o al di sopra (figura 21) della seconda superficie 14 del corpo a piastra 12.
In alternativa, qualora le maglie 10 non siano provviste di coppie di denti 30, 31, lungo il percorso di ritorno B sono previsti corpi di guida di ritorno 202?, 203? (anch?essi realizzati in un unico corpo ad ?U?) copianti i corpi di guida 202, 203 e al di sotto dei quali ? disposta una piastra 219 di contenimento e supporto della catena 100. Una tale soluzione, tuttavia, ha, rispetto alle altre, l?inconveniente di generare un?usura della prima superficie 13 del corpo a piastra 12.
Le figure da 1 a 4 mostrano un tratto di un trasportatore comprendente una o pi? catene 100 secondo la presente invenzione fra loro affiancate ed affiancate ad altri trasportatori 300.
Ciascuna catena di trasporto 100 scorre lungo una guida 200 che presenta almeno un tratto rettilineo 209 e almeno un tratto curvo 201 come sopra descritti.
Si nota che la seconda superficie 14 dei corpi a piastra 12 ? prevista per appoggiarsi e scorrere lungo le superfici superiori di supporto 212, 213 delle vie di corsa 210, 211 che formano il tratto rettilineo 209. I corpi di guida 202, 203 che formano il tratto curvo 201 presentano alla sommit? una prima superficie piana 207, 208 sostanzialmente complanare alle superfici superiori di supporto 212, 214.
Il corpo di guida 202, 203 sul lato interno del tratto curvo 201 ha la rispettiva superficie laterale 204, 205 che si estende per almeno un tratto, che ? formato dal fianco interno della sporgenza 215, al di sopra della rispettiva prima superficie piana 207, 208 per contattare la superficie di reazione SR ricavata nelle maglie 10, nello spessore del corpo a piastra 12.
La catena 100 ? quindi utilizzabile in impianti anche gi? esistenti, senza che sia necessario sostituire le vie di corsa 210, 211 o comunque le guide dei tratti di percorso rettilinei esistenti o utilizzarne di diverse. E? poi possibile affiancare la catena 100 ad analoghe catene o a tappeti trasportatori 300 di diverso tipo senza che si generino dislivelli fra i piani di appoggio dei prodotti.
La forma di realizzazione di figura 18 mostra una catena 100 le cui maglie 10 presentano coppie di denti 30, 31 fra loro affrontati e ricavati in sporgenze che si prolungano al di sotto della porzione di articolazione 19. In essa il corpo di guida 202 sul lato interno del tratto curvo presenta la superficie laterale 204 priva di gradini o sottosquadri (la sporgenza 15 non ? aggettante verso il centro del canale 206).
La forma di realizzazione mostrata in figura 19 mostra una catena 100 le cui maglie 10 presentano coppie di denti 30, 31 fra loro affrontati e ricavati in sporgenze che si prolungano al di sotto della porzione di articolazione 19. Si nota inoltre che la superficie di reazione SR ? formata dai fianchi della porzione di articolazione 19 che risultano rientrati rispetto alle sporgenze provviste dei denti 30, 31. Il corpo di guida 202 sul lato interno del tratto curvo presenta la superficie laterale 204 conformata con almeno un gradino (secondo gradino 217) o sottosquadri (la sporgenza 15 ? aggettante verso il centro del canale 206).
La forma di realizzazione mostrata in figura 20 differisce da quella di figura 19 per il dimensionamento della seconda superficie 14, delle scanalature 26a, 26b e relative sporgenze 215 e per la forma e disposizione dei denti 30, 31.
La forma di realizzazione mostrata in figura 21 differisce da quella di figura 18, oltre che per i dimensionamenti delle scanalature 26a, 26b, per la disposizione dei denti 30, 31 che sono ricavati fra loro affrontati al di sopra della seconda superficie 14 in corrispondenza dei fianchi pi? esterni delle scanalature 26a, 26b, cambiando la conformazione del supporto di ritorno 214.
La forma di realizzazione mostrata in figura 22 mostra una catena di trasporto 100 le cui maglie 10 presentano coppie di denti 30, 31 fra loro contrapposti e ricavati in sporgenze che si prolungano al di sotto della porzione di articolazione 19. In essa il corpo di guida 202 sul lato interno del tratto curvo presenta la superficie laterale 204 priva di gradini o sottosquadri (la sporgenza 15 non ? aggettante verso il centro del canale 206) e i denti 30, 31 non sporgono oltre i fianchi della porzione di articolazione 19. Il supporto di ritorno 214 ? sagomato in modo da presentare una scanalatura a T formante alette 214a, 214b su cui si appoggiano in scorrimento i denti 30, 31.
La forma di realizzazione mostrata in figura 23 differisce da quella di figura 22 oltre che per il dimensionamento delle scanalatura 26a, 26b e della seconda superficie 14, per il fatto che i denti 30, 31 sporgono esternamente alla porzione di articolazione 19. In essa il corpo di guida 202 sul lato interno del tratto curvo presenta la superficie laterale 204 conformata con almeno un gradino (secondo gradino 217) o sottosquadri (la sporgenza 15 ? aggettante verso il centro del canale 206 per contattare i fianchi della porzione di articolazione 19 al di sopra dei denti 30, 31). Il supporto di ritorno 214 presenta una scanalatura a T le cui alette 214a, 214b sono conformate per inserirsi nelle scanalature 26a, 26b al di sotto dei denti 30, 31.
La forma di realizzazione mostrata in figura 24 differisce da quella di figura 18 per il fatto chele maglie non presentano denti 30, 31, essendo in tal caso necessario prevedere lungo il percorso di ritorno un?ulteriore piastra 219 di supporto.
Forma oggetto della presente invenzione anche un trasportatore comprendente almeno una catena di trasporto curvilinea e un supporto di guida curvo, di andata e/o ritorno, come sopra descritti e come rivendicati.
Si precisa che particolari mostrati nelle diverse forme di realizzazione e/o loro conformazioni e/o dimensionamenti possono essere adottati e combinati fra loro anche laddove non esplicitamente descritto.
L?esatta forma e proporzione dei vari elementi, ove non diversamente specificato, dipender? da esigenze pratiche e di progetto.
La catena di trasporto curvilinea secondo la presente invenzione ha un?elevata stabilit? e scorrevolezza anche lungo i tratti curvi ed ? di facile montaggio e smontaggio.
La stabilit? lungo tratti curvi della catena di trasporto secondo la presente invenzione ? garantita dalla sola risultante della forza di reazione radiale RR come sopra descritta, non essendo presente alcun altro elemento o sistema di ritenzione di tipo noto come per esempio un sistema magnetico, linguette (?tab?) di trattenimento contrapposte o affrontate, alette inclinate (?bevel?) o altro.
La realizzazione della superficie di reazione SR - che, quando la catena scorre lungo tratti curvi, ? atta a contattare la superficie laterale che definisce il lato interno del percorso di guida curvo - in modo tale che essa si estenda per almeno un tratto nello spessore del corpo a piastra 12, come sopra descritto, permette di contenere l?altezza e il peso complessivo delle maglie e quindi della catena di trasporto. E? infatti possibile realizzare gli alloggiamenti dei perni di articolazione in modo tale che essi siano pi? prossimi al piano di appoggio dei prodotti (prima superficie 13 del corpo a piastra 12). In una possibile, ma non esclusiva (si veda figura 7A), forma di realizzazione gli alloggiamenti dei perni di articolazione possono essere realizzati in modo tale che gli assi longitudinali X-X di questi ultimi si trovino su un piano che interseca lo spessore del corpo a piastra 12. La catena di trasporto curvilinea secondo la presente invenzione ha i seguenti vantaggi:
- Le maglie con cui essa ? realizzata hanno un?altezza complessiva contenuta e, in particolare, ridotta rispetto a maglie come note per esempio da EP0527584B1. Ci? che, come si ? visto, si traduce in un minor peso complessivo, con conseguente contenimento dei costi dei materiali utilizzati per la sua produzione e riduzione del tiro necessario per la movimentazione della catena e di conseguenza della potenza necessaria al suo trascinamento. Una minor altezza complessiva, inoltre, permette di ridurre il cosiddetto ?effetto cordale? e di ridurre l?ampiezza delle aperture che si generano fra maglie successive quando esse si impegnano con le ruote dentate di trascinamento, a vantaggio della sicurezza di impiego della catena.
- E? facilmente montabile e smontabile dalla guida per semplice sollevamento dalla guida che definisce il percorso di andata, sia in caso di guide mono-via sia in caso di guide pluri-via, senza che siano necessario disassemblare la catena e/o le guide, come invece accade nelle catene di trasporto curvilinee provviste di linguette di trattenimento (?tab?).
- Nelle forme di realizzazione in cui sono previsti denti per il supporto della catena lungo il percorso di ritorno, la superficie che definisce il piano di appoggio dei prodotti (prima superficie 13) ? preservata da usure indesiderate che si genererebbero a seguito di contatti con piastre di contenimento della catena lungo il percorso di ritorno altrimenti necessarie. Ci? permette di avere un piano di appoggio dei prodotti sostanzialmente uniforme.
- Permette di ridurre usure anomale e disuniformi delle superfici di contatto fra le maglie e le guide, che, invece si generano in catene le cui maglie sono provviste di alette di trattenimento inclinate (?bevel?), permettendo cos? una maggior stabilit? della catena e quindi dei prodotti su essa in appoggio.
- E? completamente realizzabile in materiale termoplastico, sia le maglie sia i perni di articolazione cio? sono realizzabili in materiale termoplastico. Cosa non possibile, invece, nel caso in cui il trattenimento della catena sia di tipo magnetico.
- La possibilit? di realizzare la catena completamente in materiale termoplastico permette di smaltirla/riciclarla senza che sia necessario disassemblarne i componenti (maglie e perni), come per esempio accade nel caso in cui i perni siano realizzati in materiale metallico o perch? atti a reagire a un voluto campo magnetico o per ragioni di dimensionamento e resistenza meccanica.
- Anche realizzando i perni di articolazione in materiale termoplastico, grazie al dimensionamento del loro diametro e/o alla struttura della cerniera, la catena secondo la presente invenzione ha una resistenza meccanica in termini di carico massimo in applicazione delle equivalenti catene con perno in metallo e in particolare in acciaio inox.
- La catena di trasporto nonch? il corrispondente segmento di guida curvo secondo la presente invenzione sono intercambiabili con catene di trasporto e guide curve gi? note e permettono di utilizzare le vie di corsa standard, gi? note o presenti, per la costruzione di tratti rettilinei.
- Permette di realizzare guide di andata e ritorno strutturalmente pi? semplici e di costruzione pi? economica in particolare rispetto a quelle di tipo magnetico.
Forma oggetto della presente invenzione anche una catena di trasporto curvilinea 100 atta a scorrere lungo una guida comprendente almeno un tratto curvo, in cui la catena comprende una pluralit? di maglie 10 fra loro articolate da rispettivi perni di articolazione 11 ed in cui ciascuna maglia comprende un corpo a piastra 12 che ha una prima superficie 13 che definisce un piano di appoggio atto a supportare prodotti da trasportare e una porzione di articolazione 19 che si estende inferiormente alla prima superficie 13 del corpo a piastra e sostanzialmente al centro di esso e che comprende almeno una coppia di alloggiamenti 20, 21 trasversali alla direzione di scorrimento della catena di traporto lungo la guida 200 e atti ad accogliere ciascuno un rispettivo perno di articolazione 11 della maglia con analoghe maglie, rispettivamente antecedente e susseguente, in cui il corpo a piastra 12 e la porzione di articolazione 19 sono realizzati in un primo materiale termoplastico e in cui i perni di articolazione 11 sono realizzati in un secondo materiale termoplastico, il corpo a piastra 12 avendo, esternamente alla porzione di articolazione 19, uno spessore massimo S2 maggiore di 5 mm, vantaggiosamente compreso fra 8,7 mm e 12,7 mm, preferibilmente pari a 8,7 mm, e i perni di articolazione 11 avendo un diametro maggiore di 5 mm, preferibilmente compreso fra 7 mm e 10 mm e ancora pi? preferibilmente pari a 8 mm. Vantaggiosamente, il corpo a piastra 12 e la porzione di articolazione 19 sono realizzati in un corpo unico per stampaggio a iniezione.
In particolare, la maglia 10 pu? essere realizzata in un primo materiale termoplastico e i perni di articolazione 11 possono essere realizzati in un secondo materiale termoplastico. In una preferita forma di realizzazione, il primo materiale termoplastico e il secondo materiale termoplastico appartengono alla stessa famiglia polimerica e, per esempio, sono scelti dal gruppo delle resine acetaliche (POM poliossimetilene).
Vantaggiosamente, il primo materiale termoplastico e il secondo materiale termoplastico hanno caratteristiche meccaniche e/o fisiche fra loro diverse; per esempio, essi possono avere una diversa resistenza all?usura e/o un diverso coefficiente d?attrito.
In particolare, la maglia 10 pu? essere realizzata in resina acetalica lubrificata avente caratteristiche di basso coefficiente d?attrito, i perni 11 invece sono realizzati in resina acetalica con caratteristiche di elevata resistenza meccanica. Non ? escluso il contrario.
Realizzando le maglie 10 e i perni 11 in materiali polimerici afra loro omologhi, affini o compatibili, intendendo con ci? indicare materiali polimerici che, appartenendo alla stessa famiglia polimerica, possono essere smaltiti/riciclati assieme o in un?unica filiera, ? possibile smaltire/riciclare la catena 100 nella sua interezza, senza necessit? di smontarne i componenti e di differenziarne lo smaltimento e/o il riciclo.
Complessivamente, il corpo a piastra 12 comprende una coppia di ali 12a, 12b che si estendono dai fianchi opposti della porzione di articolazione 19 e ciascuna delle quali ha:
- una prima porzione avente un primo spessore S1 e - una seconda porzione avente un secondo spessore S2, in cui il secondo spessore S2 ? maggiore del primo spessore S1 ed ? lo spessore massimo che il corpo a piastra 12 ha esternamente alla porzione di articolazione 19.
Il corpo a piastra 12 comprende inferiormente alla prima superficie 13 una seconda superficie 14 che ? costituita dalla superficie inferiore delle ali 12a, 12b in corrispondenza della loro seconda porzione di spessore pari al secondo spessore S2 (spessore massimo).
In una preferita forma di realizzazione, la prima porzione e la seconda porzione di ciascuna ala si susseguono in successione a partire dal rispettivo fianco della porzione di articolazione 19.
In tal caso, la prima porzione di ciascuna delle due ali 12a, 12b ? delimitata lateralmente dalla seconda porzione della rispettiva ala 12a, 12b e dal corrispondente fianco della porzione di articolazione 19.
Preferibilmente, S1 ? lo spessore minimo che il corpo a piastra 12 ha esternamente alla porzione di articolazione 19.
Vantaggiosamente, il primo spessore S1 ? minore o uguale alla met? del secondo spessore S2 (S1<S2/2).
Il primo spessore S1 ? determinato in funzione della resistenza meccanica minima del corpo a piastra 12.
Il secondo spessore S2 ? determinato anche in funzione dell?affiancamento della catena 100 ad altre catene o trasportatori.
Per esempio, il primo spessore S1 pu? variare fra 3 mm e 5 mm e il secondo spessore S2 ? superiore a 5 mm.
Vantaggiosamente, il secondo spessore S2 ? maggiore del doppio del primo spessore S1 o comunque superiore al primo spessore S1 di almeno 5 mm. In una possibile forma di realizzazione il primo spessore S1 (spessore minimo) ? compreso fra 3 mm e 5 mm e il secondo spessore S2 (spessore massimo) ? compreso fra 8,7 mm e 12,7 mm: 3 mm < S1 < 5 mm e 8,7 mm < S2 < 12,7 mm.
La catena di trasporto, relative maglie e segmenti di guida curvi cos? concepiti sono suscettibili di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell?invenzione; inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da elementi tecnicamente equivalenti. In pratica i materiali utilizzati, nonch? le dimensioni, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze tecniche.