IT202000021862A1 - Metodo ed apparecchiatura per legare fili metallici e simili prodotti - Google Patents

Metodo ed apparecchiatura per legare fili metallici e simili prodotti Download PDF

Info

Publication number
IT202000021862A1
IT202000021862A1 IT102020000021862A IT202000021862A IT202000021862A1 IT 202000021862 A1 IT202000021862 A1 IT 202000021862A1 IT 102020000021862 A IT102020000021862 A IT 102020000021862A IT 202000021862 A IT202000021862 A IT 202000021862A IT 202000021862 A1 IT202000021862 A1 IT 202000021862A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
binding
thread
opening
around
wire
Prior art date
Application number
IT102020000021862A
Other languages
English (en)
Inventor
Elia Priuli
Original Assignee
Schnell Spa
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Schnell Spa filed Critical Schnell Spa
Priority to IT102020000021862A priority Critical patent/IT202000021862A1/it
Priority to JP2023517289A priority patent/JP2023546776A/ja
Priority to KR1020237012297A priority patent/KR20230069154A/ko
Priority to PCT/IT2021/050284 priority patent/WO2022059044A1/en
Priority to CA3192245A priority patent/CA3192245A1/en
Priority to AU2021345576A priority patent/AU2021345576A1/en
Priority to EP21791486.0A priority patent/EP4214384A1/en
Priority to AU2021343765A priority patent/AU2021343765A1/en
Priority to CA3192263A priority patent/CA3192263A1/en
Priority to US18/026,523 priority patent/US20230390821A1/en
Priority to US18/026,755 priority patent/US20230347405A1/en
Priority to EP21791044.7A priority patent/EP4214383A1/en
Priority to PCT/IT2021/050283 priority patent/WO2022059043A1/en
Priority to KR1020237012301A priority patent/KR20230069156A/ko
Priority to JP2023517287A priority patent/JP2023544980A/ja
Publication of IT202000021862A1 publication Critical patent/IT202000021862A1/it

Links

Classifications

    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B21MECHANICAL METAL-WORKING WITHOUT ESSENTIALLY REMOVING MATERIAL; PUNCHING METAL
    • B21FWORKING OR PROCESSING OF METAL WIRE
    • B21F7/00Twisting wire; Twisting wire together
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B21MECHANICAL METAL-WORKING WITHOUT ESSENTIALLY REMOVING MATERIAL; PUNCHING METAL
    • B21FWORKING OR PROCESSING OF METAL WIRE
    • B21F15/00Connecting wire to wire or other metallic material or objects; Connecting parts by means of wire
    • B21F15/02Connecting wire to wire or other metallic material or objects; Connecting parts by means of wire wire with wire
    • B21F15/06Connecting wire to wire or other metallic material or objects; Connecting parts by means of wire wire with wire with additional connecting elements or material
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B21MECHANICAL METAL-WORKING WITHOUT ESSENTIALLY REMOVING MATERIAL; PUNCHING METAL
    • B21FWORKING OR PROCESSING OF METAL WIRE
    • B21F15/00Connecting wire to wire or other metallic material or objects; Connecting parts by means of wire
    • B21F15/02Connecting wire to wire or other metallic material or objects; Connecting parts by means of wire wire with wire
    • B21F15/04Connecting wire to wire or other metallic material or objects; Connecting parts by means of wire wire with wire without additional connecting elements or material, e.g. by twisting
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E04BUILDING
    • E04CSTRUCTURAL ELEMENTS; BUILDING MATERIALS
    • E04C5/00Reinforcing elements, e.g. for concrete; Auxiliary elements therefor
    • E04C5/16Auxiliary parts for reinforcements, e.g. connectors, spacers, stirrups
    • E04C5/162Connectors or means for connecting parts for reinforcements
    • E04C5/166Connectors or means for connecting parts for reinforcements the reinforcements running in different directions
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E04BUILDING
    • E04GSCAFFOLDING; FORMS; SHUTTERING; BUILDING IMPLEMENTS OR AIDS, OR THEIR USE; HANDLING BUILDING MATERIALS ON THE SITE; REPAIRING, BREAKING-UP OR OTHER WORK ON EXISTING BUILDINGS
    • E04G21/00Preparing, conveying, or working-up building materials or building elements in situ; Other devices or measures for constructional work
    • E04G21/12Mounting of reinforcing inserts; Prestressing
    • E04G21/122Machines for joining reinforcing bars
    • E04G21/123Wire twisting tools

Description

Descrizione
METODO ED APPARECCHIATURA PER LEGARE FILI METALLICI E SIMILI
PRODOTTI
Campo tecnico
La presente invenzione ha per oggetto un metodo, una apparecchiatura per legare fili metallici e simili prodotti, nonch? una legatura risultante, in particolare, dal metodo oggetto dell?invenzione.
Arte nota
Sono note attrezzature che operano la legatura fili metallici e simili prodotti, ad esempio per realizzare gabbie o reti metalliche di armatura per cemento armato, oppure reti di protezione, recinzioni atte all?impiego in differenti settori tecnici. Le attrezzature di impiego maggiormente diffuse sono di tipo manuale, ad esempio del tipo a pinza. In sostanza l?operatore predispone uno spezzone di filo metallico attorno alla zona dove occorre operare la legatura, lasciando sporgenti da un lato le rispettive estremit?. L?organo a pinza serra le estremit? per poi attorcigliarle attorno a s? stesse mediante la rotazione impressa dall?operatore. La rotazione pu? essere semiautomatica, mediante l?impiego di una vite senza fine azionata dall?operatore e richiamata in posizione da mezzi elastici.
Ovviamente tali attrezzature manuali comportano tempi relativamente lunghi per l?esecuzione della legatura, oltre che costi elevati per il significativo impiego di manodopera.
Oltre a ci? occorre considerare che l?efficacia, in particolare il tensionamento, della legatura effettuata manualmente dipende sensibilmente dalla manualit? e dall?esperienza dell?operatore, non garantendo comunque la ripetibilit? dei risultati ottenuti.
Sono stati recentemente proposti dispositivi automatici per la legatura di fili metallici o simili prodotti, che per? sono necessariamente associati ad apparecchiature dedicate e complesse, non sempre disponibili o utilizzabili agevolmente in cantiere.
Il brevetto EP0751270 illustra una apparecchiatura per la legatura di fili attorno ad armature, impugnabile dall?operatore. L?apparecchiatura comprende un dispositivo di alimentazione, un braccio di guida per guidare il filo ad anello attorno all?armatura, un dispositivo torcente per afferrare la parte ad anello del filo, attorcigliarla e serrarla, un dispositivo di taglio per tagliare la porzione attorcigliata dalla porzione di base del filo e un meccanismo per posizionare l?estremit? iniziale del filo a una determinata posizione per alimentare l?apparecchiatura con un nuovo filo.
Una differente soluzione ? illustrata nel brevetto EP1440746. Il documento descrive una macchina per la legatura di elementi di armatura, atta ad alimentare un filo lungo una guida ad anello mediante un gruppo di alimentazione, per formare un anello di legatura, e attorcigliare lo stesso anello in modo da unire gli elementi di armatura. La macchina comprende un manicotto e organi a forchetta, associati a un albero, comprendenti anteriormente, rispetto alla direzione di rotazione, rispettivi uncini per bloccare l?anello di legatura durante la rotazione dell?albero, provocando cos? la legatura.
Le soluzioni di legatura di tipo noto, tuttavia, non soddisfano le esigenze del settore specifico, in particolare in merito alla precisione, alla robustezza della legatura, ai costi e alla flessibilit? di utilizzo. In particolare, le soluzioni note possono risultare ingombranti o pesanti, dunque non facilmente inseribili all?interno delle armature o maneggevoli, per eseguire le legature in ogni posizione prevista.
Pi? precisamente, il settore specifico lamenta l?esigenza, non soddisfatta dalle soluzioni note, di legature stabilmente e uniformemente tensionate, che possano pertanto garantire il raggiungimento e il mantenimento, in ogni fase di lavoro, di determinati standard di sicurezza.
A tale riguardo, ad esempio nel settore tecnico dell?edilizia ? sentita l?esigenza che gli elementi uniti risultino serrati reciprocamente e, quindi, inamovibili. Tale risultato ? ottenuto solo se la legatura ? adeguatamente tensionata e robusta. Infatti, in tale settore, una volta assemblata l?armatura, occorre effettuare su di essa la gettata di cemento. Nel caso, in particolare, dei solai, gli operatori sono soliti operare la distribuzione del calcestruzzo sull?armatura, camminando su di essa e impiegando una pompa di erogazione. Il materiale da erogare, infatti, ? di tipo pastoso, quindi non idoneo a livellarsi autonomamente.
In questa fase il peso dell?operatore e della sua attrezzatura pu? gravare su una singola legatura che, per reggere lo sforzo, deve risultare sufficientemente robusta e tesa. In particolare, la robustezza ? commisurata alla dimensione trasversale del filo impiegato, mentre il livello di tensionamento ? determinato dalla azione di trazione cui lo stesso filo ? sottoposto a seguito del processo di legatura.
In caso di tensionamento e/o robustezza insufficienti, gli elementi di armatura rischiano di spostarsi, perdendo cos? la configurazione prevista dal progetto. Lo spostamento degli elementi dell?armatura pu? compromettere localmente i parametri di resistenza, in particolare il momento d?inerzia, degli elementi strutturali, ad esempio travi e solai, previsti dal progetto. Inoltre, il tensionamento e la robustezza sono parametri importanti in caso di trasporto, quando le legature sono realizzate in officina e successivamente spostate in cantiere, per resistere, in particolare, al sollevamento e agli inevitabili urti e sobbalzi.
Le legature note, realizzate a mano, impiegano generalmente fili di diametro massimo compreso tra 0,9 e 1 mm, che quindi possono dare luogo a legature non sufficientemente robuste.
Invece, i dispositivi automatici portatili di tipo noto impiegano fili di dimensioni comparabili a quelli impiegati per la legatura manuale, o di diametro inferiore, ad esempio compreso tra 0,6 e 0,8 mm, compensando tale riduzione dimensionale o, in ogni caso, cercando di irrobustire la legatura con l?avvolgimento ripetuto di uno stesso filo attorno agli elementi da serrare. In tali casi, tuttavia, l?uniformit? di tensionamento del filo non ? garantita per ciascun avvolgimento realizzato.
Infine, i dispositivi automatici di tipo noto generalmente impiegano bobine di fili metallici appositamente realizzati, di tipo speciale dunque, non ricaricabili, aventi quindi costo elevato.
Presentazione dell?invenzione
Il compito della presente invenzione ? quello di risolvere i problemi citati, escogitando un metodo ed una apparecchiatura per legare fili metallici e simili prodotti, che consentano di realizzare legature robuste ed efficaci.
Nell'ambito di tale compito, ? ulteriore scopo della presente invenzione quello di fornire una apparecchiatura per legare fili metallici e simili prodotti, di semplice concezione costruttiva e funzionale, dotata di impiego sicuro e affidabile, nonch? di costo relativamente economico.
Un ulteriore scopo della presente invenzione consiste nel fornire una apparecchiatura per legare fili metallici che sia di impiego flessibile, in particolare che sia facilmente adattabile a materiali di diversa sezione trasversale.
Un ulteriore scopo della presente invenzione consiste nel fornire una legatura che sia robusta, efficace e ripetibile in modo affidabile.
Gli scopi citati vengono raggiunti, secondo la presente invenzione, dal metodo per legare fili metallici secondo la rivendicazione 1, dall?apparecchiatura per legare fili metallici secondo la rivendicazione 20, nonch? dalla unit? distaccata secondo la rivendicazione 34 e dalle legature secondo le rivendicazioni 37 e 38. Il metodo secondo l?invenzione, per legare fili metallici e simili prodotti attorno a un primo elemento ed eventualmente un secondo elemento, a foggia allungata, in particolare un ferro di armatura, prevede di predisporre una apparecchiatura per legare fili metallici a riscontro del primo elemento. L?apparecchiatura comprende un corpo per ricevere in svolgimento almeno un filo, un gruppo di calandratura associato al suddetto corpo, per guidare il filo a disporsi a foggia anulare attorno al primo elemento e/o al secondo elemento in un rispettivo spazio operativo di calandratura, nonch? una testa di legatura associata al gruppo di calandratura, per attorcigliare rami contrapposti del filo avvolto, attorno a un asse di legatura. La testa di legatura comprende un primo organo operativo e un secondo organo operativo, mobili di un moto relativo di rotazione attorno all?asse di legatura, per definire tra di essi una prima apertura e una seconda apertura di ampiezza variabile, tra una configurazione di apertura, in cui la prima apertura e la seconda apertura presentano un profilo aperto verso lo spazio operativo di calandratura, per il passaggio di porzioni contrapposte di filo, contigue ai rami contrapposti da attorcigliare, e una configurazione di ritegno, in cui la prima apertura e la seconda apertura presentano un profilo sostanzialmente chiuso, per trattenere le citate porzioni contrapposte di filo. L?apparecchiatura comprende altres? un gruppo di taglio per tagliare il filo avvolto a foggia anulare e un organo di azionamento per azionare in rotazione la testa di legatura attorno all?asse di legatura.
Nelle suddette configurazioni, di apertura e di ritegno, la prima apertura e la seconda apertura sono preferibilmente accessibili almeno trasversalmente all?asse di legatura, per il passaggio delle porzioni contrapposte di filo.
Le suddette prima apertura e seconda apertura sono preferibilmente contrapposte e/o adiacenti rispetto all?asse di legatura.
Il metodo prevede altres? di alimentare almeno un filo all?apparecchiatura accostata al primo elemento, guidando una rispettiva estremit? di filo attraverso la prima apertura della testa di legatura.
Il metodo prevede inoltre di operare la calandratura del filo alimentato attraverso la prima apertura, avvolgendolo ad anello attorno al primo elemento e/ o il secondo elemento mediante il gruppo di calandratura, l?estremit? del filo accedendo alla seconda apertura.
Il metodo prevede inoltre di operare il taglio del filo mediante il gruppo di taglio, in corrispondenza di una rispettiva porzione disposta a monte della prima apertura e della seconda apertura, secondo una direzione di alimentazione del filo alla testa di legatura.
Il metodo prevede, prima o dopo la fase di alimentare il filo, di azionare il primo organo operativo e il secondo organo operativo della testa di legatura nel suddetto moto relativo di rotazione attorno all?asse di legatura, per disporre la testa di legatura dalla configurazione di apertura alla configurazione di ritegno. Il metodo prevede inoltre di operare la legatura del filo avvolto ad anello e trattenuto in corrispondenza delle citate porzioni contrapposte dalla testa di legatura, azionando la testa di legatura, disposta nella configurazione di ritegno, in rotazione attorno all?asse di legatura mediante il citato organo di azionamento. Secondo un aspetto particolare dell?invenzione, il metodo prevede, nella citata fase di azionare la testa di legatura in rotazione, di piegare le porzioni contrapposte del filo trattenute dalla testa di legatura medesima all?interno della prima e della seconda apertura citate, contro superfici operative e/o di riscontro, rispettivamente, del primo organo operativo e/o del secondo organo operativo. In particolare, la fase di piegare le porzioni contrapposte, di estremit?, di filo pu? significare il ripiegamento delle stesse a riscontro delle suddette superfici operative e/o di riscontro, in direzione sostanzialmente trasversale all?asse di legatura.
Preferibilmente la fase di disporre la testa di legatura dalla configurazione di apertura nella configurazione di ritegno prevede di accostare una porzione di ritegno del secondo organo operativo a un lato aperto del suddetto profilo aperto, in particolare rivolto verso lo spazio operativo di calandratura del gruppo di calandratura, in modo da produrre il suddetto profilo chiuso della suddetta prima apertura e della suddetta seconda apertura, e intrappolare all?interno le rispettive porzioni contrapposte di filo.
Preferibilmente, la fase di trattenere le porzioni contrapposte del filo nella prima e nella seconda apertura rispettivamente prevede ulteriormente di consentire uno scorrimento ancorch? ridotto delle porzioni contrapposte del filo, ripiegate, con generazione di attrito, contro superfici operative e/o di riscontro, rispettivamente, del primo organo operativo e/o del secondo organo operativo. Tale scorrimento ? tale da compensare almeno parzialmente il consumo di filo avvolto attorno al primo elemento e/o al secondo elemento, risultante dal progressivo attorcigliamento dello stesso attorno all?asse di legatura. La citata azione di attrito, che si oppone allo scorrimento del filo, provoca, durante l?attorcigliamento, il tensionamento della legatura, serrando cos? a riscontro della apparecchiatura legatrice stessa il primo elemento da legare o, preferibilmente, almeno il primo e il secondo elemento da unire.
Il metodo preferibilmente prevede di operare il taglio del filo, azionando in rotazione attorno all?asse di legatura un coltello mobile del gruppo di taglio.
Il metodo preferibilmente prevede di azionare il coltello mobile in rotazione mediante l?organo di azionamento, in modo solidale alla testa di legatura.
In alternativa o in aggiunta, il metodo pu? prevedere di operare il taglio del filo azionando un coltello mobile secondo un moto di traslazione, preferibilmente in direzione longitudinale all?apparecchiatura.
Il metodo prevede preferibilmente di alimentare il filo, conducendo il filo mediante un gruppo di traino attraverso un condotto all?interno del citato corpo, il condotto comprendendo almeno un tratto rigido, conformato in modo tale da imporre al filo una deformazione corrispondente.
Il metodo preferibilmente prevede che lungo il citato tratto rigido il filo alimentato ? deformato secondo una curvatura.
Per predisporre la testa di legatura dalla configurazione di ritegno nella configurazione di apertura, ad esempio per operare il rilascio di una legatura completata o di una porzione residuale di essa oppure per alimentare il filo, il metodo preferibilmente prevede di azionare la testa di legatura nella configurazione di ritegno in rotazione secondo un primo verso di rotazione attorno all?asse di legatura, trascinando solidalmente il primo organo operativo e il secondo organo operativo, di azionare successivamente in rotazione la testa di legatura in verso opposto, per agganciare mediante un meccanismo di riassetto il secondo organo operativo al citato corpo dell?apparecchiatura, e successivamente di azionare ulteriormente la testa di legatura in rotazione secondo il medesimo verso opposto, in modo da conformare il suddetto profilo aperto della prima apertura e della seconda apertura, mentre il secondo organo operativo ? agganciato al corpo.
Preferibilmente, nella fase di operare la legatura del filo il metodo prevede di realizzare una legatura comprendente una porzione avvolta attorno al primo elemento e/o al secondo elemento e una porzione attorcigliata realizzata mediante l?attorcigliamento dei rami contrapposti del filo attorno all?asse di legatura. Al termine del ciclo di legatura, la porzione attorcigliata viene preferibilmente spezzata e dunque a sua volta separata dalla citata porzione residuale del filo, che resta ad esempio trattenuta dalla testa di legatura, come scarto, per essere poi rilasciata.
La suddetta fase di operare la legatura pu? essere seguita dalla fase di disporre nuovamente la testa di legatura nella configurazione di apertura, ad esempio per rilasciare la suddetta porzione residuale del filo.
Il metodo prevede preferibilmente, per operare la calandratura del filo, di introdurre l?estremit? del filo lungo una pista di ingresso, tra la pista di ingresso e un rullo di calandratura, recati dal gruppo di calandratura, e successivamente di guidare l?estremit? del filo lungo una pista di ritorno recata anch?essa dal gruppo di calandratura, la pista di ingresso e la pista di ritorno presentando a tale scopo sviluppo almeno parzialmente ricurvo.
Preferibilmente, tra la pista di ingresso e la pista di ritorno il filo ? lanciato, intendendo con ci? che ? libero per un rispettivo tratto intermedio tra la prima pista e la seconda pista.
Preferibilmente, il filo lanciato ? guidato nella seconda pista attraverso un tratto iniziale a foggia di invito, preferibilmente di forma almeno parzialmente conica, in particolare ad imbuto.
Il metodo pu? prevedere di predisporre l?apparecchiatura a riscontro del primo elemento in corrispondenza di una zona di incrocio con un secondo elemento. In tale caso, il metodo pu? prevedere di alimentare il filo e un ulteriore filo all?interno dell?apparecchiatura, di guidare rispettivamente il filo e l?ulteriore filo lungo rispettivi percorsi di avvolgimento definiti attraverso rispettive distinte piste di ingresso e piste di ritorno recate dal gruppo di calandratura, attorno al primo elemento e/o al secondo elemento, di tranciare il filo e l?ulteriore filo mediante il gruppo di taglio, nonch? di trattenere le porzioni contrapposte del filo e dell?ulteriore filo, rispettivamente, la testa di legatura essendo disposta nella configurazione di ritegno, infine di azionare in rotazione attorno all?asse di legatura la testa di legatura, attorcigliando reciprocamente cos? ad ogni rotazione attorno all?asse di legatura i quattro rami contrapposti del filo e dell?ulteriore filo, contigui alle suddette porzioni contrapposte, realizzando cos? una legatura doppia attorno al primo elemento e/o al secondo elemento.
Il metodo pu? prevedere di avvolgere il filo e l?ulteriore filo lungo rispettivi percorsi di avvolgimento reciprocamente incrociati attorno al primo elemento e al secondo elemento, realizzando cos?, in seguito alla fase di operare la legatura, una legatura doppia incrociata attorno al primo elemento e al secondo elemento.
Pi? in particolare, il metodo pu? prevedere di serrare il primo elemento e il secondo elemento con il filo e l?ulteriore filo, disponendo i rispettivi rami contrapposti da attorcigliare, ciascuno all?interno di quattro rispettivi quadranti, in cui la sovrapposizione o incrocio del primo elemento e del secondo elemento suddivide un piano ortogonale all?asse di legatura.
Il metodo pu? prevedere allo stesso modo di realizzare una legatura doppia parallela guidando il filo e l?ulteriore filo lungo rispettivi percorsi di avvolgimento, sostanzialmente paralleli, separati dalla citata zona di sovrapposizione o di incrocio, attorno all?elemento che, tra il primo elemento e il secondo elemento, risulta pi? lontano dalla testa di legatura quando l?apparecchiatura ? disposta a riscontro, e attorcigliandone i quattro rami del filo e dell?ulteriore filo.
Il metodo prevede preferibilmente, per predisporre l?apparecchiatura a riscontro del primo elemento, di accostare lungo un asse longitudinale dell?apparecchiatura il gruppo di calandratura al primo elemento e al secondo elemento e di porre rispettivi incavi sagomati realizzati anteriormente al gruppo di calandratura a riscontro del primo elemento. Tale accostamento in direzione longitudinale, reso possibile dalla particolare conformazione del gruppo di calandratura, consente di raggiungere e legare facilmente elementi disposti in qualsiasi configurazione, anche scomodi all?operatore. In particolare, il filo pu? essere lanciato liberamente tra la pista di ingresso e la pista di ritorno, lasciando sostanzialmente libera, quindi accessibile, una rispettiva zona frontale del gruppo di calandratura, utile all?accostamento di qualsiasi tipo di elemento o sovrapposizione di elementi da unire.
Preferibilmente, la fase di predisporre l?apparecchiatura a riscontro del primo elemento ? preceduta dalla fase di orientare l?apparecchiatura e/o regolare la quota longitudinale dei citati incavi sagomati.
Il metodo pu? prevedere che in una fase iniziale di legatura, quando il filo ? serrato attorno al primo elemento e/o al secondo elemento, se previsto, i rami contrapposti del filo, tangenti al primo elemento o al secondo elemento se previsto, sono disposti incrociati, cio? incidenti, formando tra di essi un angolo di legatura che ? funzione dell'ingombro del o degli elementi da legare e, preferibilmente, di una distanza tra la testa di legatura e il o gli elementi stessi, l?angolo di legatura essendo compreso 70? e 135?, preferibilmente tra 90? e 110?.
La suddetta distanza pu? avere vantaggiosamente un valore massimo di 22 mm, preferibilmente non superiore a 18 mm.
La fase di operare la legatura pu? allora comportare vantaggiosamente la separazione della citata porzione residuale dalla citata porzione attorcigliata attraverso una troncatura spontanea mediante torsione in una posizione ottimale, per robustezza e altezza della porzione attorcigliata.
L?apparecchiatura secondo l?invenzione, per legare fili metallici e simili prodotti, attorno ad un primo elemento ed eventualmente un secondo elemento, in particolare un elemento di armatura, comprende un corpo per ricevere in svolgimento almeno un filo, un gruppo di calandratura associato al suddetto corpo, per guidare il filo a disporsi a foggia anulare attorno al primo elemento e/o al secondo elemento in un rispettivo spazio operativo di calandratura, una testa di legatura associata al gruppo di calandratura, per attorcigliare rami contrapposti del filo attorno ad un asse di legatura. La testa di legatura comprende un primo organo operativo e un secondo organo operativo, mobili di un moto relativo di rotazione attorno all?asse di legatura, per definire tra di essi una prima apertura e una seconda apertura di ampiezza variabile, tra una configurazione di apertura, in cui la prima apertura e la seconda apertura presentano un profilo aperto verso lo spazio operativo di calandratura, per il passaggio di porzioni contrapposte di filo contigue ai rami contrapposti, e una configurazione di ritegno, in cui la prima apertura e la seconda apertura presentano un profilo sostanzialmente chiuso, per trattenere le porzioni contrapposte di filo.
L?apparecchiatura comprende inoltre un gruppo di taglio per tranciare il filo, in particolare avvolto a foggia anulare.
L?apparecchiatura comprende inoltre un organo di azionamento per azionare la testa di legatura in rotazione attorno all?asse di legatura.
Il primo organo operativo comprende preferibilmente una pluralit? di dita distanziate angolarmente attorno all?asse di legatura, in modo da definire tra di esse almeno un primo varco e un secondo varco, aventi il suddetto profilo aperto, in particolare aventi un lato aperto rivolto verso lo spazio operativo di calandratura del gruppo di calandratura, nonch? sostanzialmente corrispondenti alla prima apertura e alla seconda apertura, quando la testa di legatura ? nella configurazione di apertura.
Il secondo organo operativo comprende preferibilmente una pluralit? di elementi separatori, distanziati angolarmente attorno all?asse di legatura in modo da definire almeno un primo spazio e un secondo spazio corrispondenti al primo varco e al secondo varco del primo organo operativo.
Preferibilmente ciascun elemento separatore conforma una porzione di ritegno, preferibilmente a foggia di bordo, sporgente perifericamente dalla rispettiva estremit? libera, conformata per chiudere sostanzialmente il profilo aperto del rispettivo citato varco, quando ? accostato angolarmente, in virt? del citato moto relativo di rotazione, a un rispettivo dito del primo organo operativo, definendo cos? detta rispettiva apertura con profilo chiuso nella configurazione di ritegno. In pratica, la citata configurazione di ritegno ha la funzione di consentire il passaggio del filo trasversalmente all?asse di legatura attraverso la rispettiva apertura, impedendone la fuoriuscita dall?interno di essa verso il suddetto lato aperto del rispettivo vano. La citata porzione di ritegno, preferibilmente, si oppone dunque a tale fuoriuscita.
Preferibilmente, la porzione di ritegno ? conformata, ad esempio con un profilo sagomato ricurvo, in modo da guidare il filo perifericamente durante la rotazione della testa di legatura nella fase di legatura, favorendone la piegatura a riscontro del primo organo operativo, in particolare a riscontro delle relative dita.
Il primo organo operativo e il secondo organo operativo, secondo un aspetto particolare dell?invenzione, sono vantaggiosamente montati scorrevoli angolarmente attorno all?asse di legatura, l?uno rispetto all?altro, per essere mobili tra la configurazione di apertura e la configurazione di ritegno.
Il gruppo di taglio comprende preferibilmente un coltello fisso e un coltello mobile, il coltello mobile essendo preferibilmente montato solidale alla testa di legatura. Tale aspetto pu? essere anche disgiunto dalle restanti caratteristiche tecniche descritte, in particolare applicato ad apparecchiature per la legatura di tipo differente.
Preferibilmente il coltello fisso e il coltello mobile presentano rispettivi fori o asole di inserimento del filo, disposti, in uso, lungo un percorso di alimentazione del filo dal corpo alla testa di legatura. In tal modo, una tranciatura del filo pu? risultare semplicemente da un moto relativo di rotazione tra il corpo e la testa di legatura, azionato dall?organo di azionamento. Lo stesso moto di rotazione pu? poi produrre, anche senza soluzione di continuit? nelle fasi operative, l?attorcigliamento del filo. Tale aspetto pu? essere anche disgiunto dalle restanti caratteristiche tecniche descritte, in particolare applicato ad apparecchiature per la legatura di tipo diverso.
In alternativa il coltello mobile pu? essere montato scorrevole assialmente attorno al primo organo operativo della testa di legatura, per tranciare il filo di legatura alimentato ad esso. Tale aspetto pu? essere anche disgiunto dalle restanti caratteristiche tecniche descritte, in particolare applicato ad apparecchiature per la legatura di differente tipo.
Preferibilmente, anche indipendentemente dalle restanti caratteristiche, il gruppo di calandratura ? inserito assialmente attorno alla testa di legatura e reca internamente un percorso di calandratura del filo.
Il suddetto percorso di calandratura ? realizzato preferibilmente mediante una pista di ingresso e una pista di ritorno, contrapposta alla pista di ingresso, rispetto all?asse di legatura, in modo da assicurare un completo avvolgimento del filo attraverso la prima apertura e il ritorno di una rispettiva estremit? attraverso la seconda apertura.
Il percorso di calandratura ? associato preferibilmente ad almeno un rullo di calandratura, ad esempio associato a sbalzo in corrispondenza di un tratto inziale della pista di ingresso, per guidare il filo.
La suddetta pista di ingresso e la suddetta pista di ritorno sono preferibilmente realizzati mediante inserti, preferibilmente di acciaio, applicati al gruppo di calandratura.
Il gruppo di calandratura conforma preferibilmente una coppia di forchette, incrociate o parallele, per altrettanti percorsi di avvolgimento, rispettivamente incrociati o paralleli, ciascuno per un rispettivo filo.
La pista di ritorno preferibilmente conforma un tratto almeno iniziale a foggia di invito, ad esempio conico, per guidare l?introduzione del rispettivo filo lanciato dalla pista di ingresso.
La pista di ingresso e/o la pista di ritorno conformano almeno parzialmente un solco per guidare il filo nell?avvolgimento attorno al primo elemento e/o al secondo elemento in un progressivo serraggio attorno ad esso.
Il corpo comprende preferibilmente un condotto per la guida del filo.
Il condotto pu? comprendere vantaggiosamente un tratto rigido a sviluppo curvo, per imprimere una deformazione corrispondente al filo e cancellare eventuali distorsioni preesistenti.
Secondo un aspetto anche autonomo, quindi indipendente dalle restanti caratteristiche dell?invenzione, pu? essere prevista, associabile all?apparecchiatura o ad altra apparecchiatura legatrice, una unit? distaccata, fissa, carrellata o sospesa, oppure trasportabile ad esempio a spalla o in cintura, per l?alimentazione di filo e, dunque, l?alloggiamento di almeno una bobina di filo. L?unit? distaccata pu? comprendere, in particolare alloggiare, inoltre, preferibilmente, almeno un gruppo di traino ed eventualmente raddrizzatura per l?alimentazione del filo in svolgimento dalla bobina all?apparecchiatura. Tale previsione ha il vantaggio di alleggerire l?apparecchiatura legatrice oltre che di consentire l?alimentazione di fili di qualsiasi diametro, senza limitazioni di peso e di ingombro, oltre che l?alloggiamento di una pluralit? di bobine. Possono essere allora previsti mezzi di connessione per la guida del filo.
L?unit? distaccata pu? comprendere mezzi per l?alimentazione elettrica dell?apparecchiatura, ad esempio a batteria, in particolare se l?unit? ? trasportabile a spalla o in cintura.
L?apparecchiatura secondo l?invenzione consente dunque di realizzare legature robuste e adeguatamente tensionate attorno ad almeno un elemento e, preferibilmente, un secondo elemento da legare al primo, in modo agevole, ripetibile e automatico.
L?apparecchiatura secondo l?invenzione pu? essere alimentata con un filo solo o con due fili alla volta, ed essere utilizzata per legare con due fili simultaneamente, oppure selettivamente con un solo filo tra pi? fili, in particolare due, alimentati all?apparecchiatura, avendo comunque la possibilit? di legare selettivamente con l?un filo o con l?ulteriore filo.
La legatura secondo l?invenzione, di un filo metallico e di un ulteriore filo metallico, attorno a un primo elemento e a un secondo elemento in corrispondenza di una zona di reciproco incrocio, comprende una porzione avvolta del filo e una porzione avvolta dell?ulteriore filo, avvolte in modo da formare un incrocio e serrate attorno al primo elemento e al secondo elemento, e una unica porzione attorcigliata di quattro rami contigui alle suddette porzioni contrapposte, rispettivamente del filo e dell?ulteriore filo, attorno a un unico asse di legatura.
In alternativa, la legatura, per il resto simile, presenta una porzione avvolta del filo e una porzione avvolta dell?ulteriore filo sostanzialmente parallele e separate dalla zona di sovrapposizione.
Preferibilmente, almeno uno tra il filo e l?ulteriore filo ha dimensione trasversale, in particolare il diametro, compresa tra 1 e 3 mm.
Il diametro o la dimensione trasversale del filo e dell?ulteriore filo, impiegati simultaneamente per la legatura, possono essere tra loro differenti.
Breve descrizione dei disegni
I particolari dell?invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione dettagliata di una forma di esecuzione preferita dell?apparecchiatura per legare mediante fili metallici e simili prodotti secondo l?invenzione, illustrata a titolo indicativo negli uniti disegni, in cui:
le figure 1a, 1b mostrano una vista in prospettiva da rispettive angolazioni dell?apparecchiatura secondo l?invenzione, predisposta in corrispondenza di rispettive porzioni sovrapposte di elementi da legare;
la figura 1c mostra una vista in prospettiva della medesima apparecchiatura, da una ulteriore angolazione, senza elementi da legare;
le figure 2a e 2b mostrano rispettivamente una vista prospettica e una vista laterale della medesima apparecchiatura associata a una struttura operativa; la figura 3 mostra una vista laterale della medesima apparecchiatura;
la figura 4 mostra una vista in sezione, secondo il piano di traccia IV-IV indicato in figura 3, dell?apparecchiatura secondo l?invenzione;
la figura 5 mostra una vista in pianta, dal basso, della stessa apparecchiatura; la figura 6 mostra una vista in sezione dell?apparecchiatura secondo l?invenzione, secondo il piano assiale mediano di traccia VI-VI indicato in figura 5;
la figura 7 mostra una vista ingrandita di un particolare illustrato nella figura 6; la figura 8 ? una vista esplosa di un particolare impiegato nell?apparecchiatura oggetto dell?invenzione;
le figure 9a, 9b e 9c mostrano una vista in prospettiva, da diverse angolazioni, del medesimo particolare illustrato in figura 8;
le figure 10a, 10b mostrano una vista prospettica, rispettivamente da differenti angolazioni, del corpo dell?apparecchiatura secondo l?invenzione;
le figure 11a, 11b, 11c mostrano rispettivamente una vista in prospettiva, una vista laterale e una vista in pianta di un gruppo di calandratura impiegato nella medesima apparecchiatura;
la figura 12 mostra una vista parzialmente sezionata secondo una coppia di piani assiali incidenti del medesimo gruppo di calandratura;
la figura 13 mostra una vista laterale dell?apparecchiatura secondo l?invenzione; le figure 14 e 15 mostrano rispettivamente una vista in sezione secondo il piano di traccia XIV-XIV indicato in figura 13 e una vista parzialmente sezionata secondo una coppia di piani assiali incidenti, di un particolare di una testa di legatura impiegata nell?apparecchiatura secondo l?invenzione;
la figura 16 mostra un ingrandimento della figura 15;
le figure 17a, 17b, 17c mostrano rispettivamente una vista in prospettiva, in pianta e laterale della medesima testa di legatura in una configurazione operativa;
le figure 18a, 18b, 18c e 19a, 19b, 19c mostrano rispettivamente le medesime viste delle figure 17a, 17b, 17c in differenti configurazioni operative;
le figure da 20 a 23 mostrano rispettivamente una vista in prospettiva di una porzione dell?apparecchiatura, e viste parzialmente sezionate, in successive fasi operative per la tranciatura di un materiale metallico di legatura;
le figure 24a e 24b mostrano rispettivamente una vista in prospettiva parzialmente sezionata di un particolare dell?apparecchiatura secondo l?invenzione con e senza il gruppo di calandratura e gli elementi da legare, in una configurazione operativa di apertura della testa di legatura;
le figure 25a e 25b mostrano rispettivamente le stesse viste delle figure 24a e 24b, in una configurazione operativa di chiusura della testa di legatura;
le figure 26 e 27 mostrano un filo di legatura avvolto attorno a rispetti differenti tipi di elementi da legare;
la figura 28 mostra una vista in prospettiva della testa di legatura, del materiale di legatura e di una coppia di elementi da legare in una fase operativa finale di legatura;
le figure 29a e 29b mostrano rispettivamente una vista in prospettiva della legatura effettuata attorno alla medesima coppia di elementi e di una porzione di filo di legatura separata dalla legatura effettuata;
le figure 30a e 30b mostrano rispettivamente una vista in prospettiva della sola legatura effettuata e della porzione di materiale di legatura separata;
le figure 31, 32 e 33 mostrano rispettivamente una vista in prospettiva del gruppo di calandratura impiegato nell?apparecchiatura secondo l?invenzione posizionato su differenti tipologie di elementi da legare;
le figure 34, 35, 36, 37 illustrano una vista in sezione di un particolare dell?apparecchiatura secondo l?invenzione, in differenti fasi operative del processo di legatura di un primo elemento e di un secondo elemento;
la figura 38 illustra una vista in sezione ingrandita di un particolare della medesima apparecchiatura, in una fase operativa del processo di legatura di un primo elemento, di un ulteriore elemento trasversale accostato al primo elemento e di un secondo elemento longitudinale;
le figure 39, 40 illustrano una vista laterale schematica di un particolare di una unit? distaccata di alimentazione del filo all?apparecchiatura secondo l?invenzione, in differenti fasi operative;
la figura 41 illustra una vista in prospettiva di una seconda forma di realizzazione dell?apparecchiatura secondo l?invenzione;
le figure 42a, 42b, 42c illustrano rispettivamente viste prospettiche di componenti dell?apparecchiatura illustrata nella figura 41;
le figure 43a e 43b illustrano rispettivamente una vista frontale e in prospettiva dell?apparecchiatura illustrata in figura 41, in una fase operativa di alimentazione del filo;
le figure 44 e 45 illustrano rispettivamente una vista laterale in sezione secondo un piano longitudinale mediano dell?apparecchiatura illustrata in figura 41, in successive fasi di taglio;
le figure 46, 47 e 48 illustrano rispettivamente una vista in prospettiva di un componente della apparecchiatura secondo l?invenzione, in una differente forma di realizzazione e di una legatura ottenuta in modo corrispondente, in una fase intermedia e in una fase finale di realizzazione.
Forme di realizzazione dell?invenzione
Con particolare riferimento alle figure, si ? indicato con 1 l?apparecchiatura per legare mediante fili 2 metallici e simili prodotti, avvolti attorno a un primo elemento 3 e, preferibilmente, a un secondo elemento 4, in particolare di foggia allungata, ad esempio elementi di armatura (si veda la figura 1).
L?apparecchiatura pu? essere ulteriormente utilizzata per scopi differenti, ad esempio per legare un cartellino identificativo ad un elemento o semplicemente per realizzare la chiusura di un singolo elemento, ad esempio di materiale deformabile, come ad esempio l?estremit? di un sacco.
L?apparecchiatura 1 secondo l?invenzione ? idonea a realizzare qualsiasi tipo di legatura, ad esempio semplice o doppia, incrociata o parallela, in ogni caso attorcigliando il materiale filiforme attorno a un medesimo asse di legatura A (si veda la figura 4).
Si intende che ogni riferimento nel seguito a un filo 2 pu? essere inteso parimenti come riferimento alla previsione di pi? fili 2, ad esempio, come nel caso illustrato a scopo esemplificativo, di una coppia di fili 2, un filo 2 e un ulteriore filo 2, per realizzare una legatura doppia incrociata o parallela, come descritto in particolare in seguito. Lo stesso vale, laddove realizzabile, per il caso contrario. L?apparecchiatura 1 ? dunque atta a effettuare l?unione mediante legatura del primo elemento 3 e, preferibilmente, del secondo elemento 4 in corrispondenza di una zona di reciproca sovrapposizione o incrocio.
Il primo elemento 3 e il secondo elemento 4, da unire mediante legatura, possono ad esempio comprendere elementi metallici longitudinali da legare in corrispondenza di giunzioni o sovrapposizioni, oppure elementi metallici longitudinali e trasversali da legare in corrispondenza di incroci, rispettivamente, destinati a realizzare gabbie metalliche o reti metalliche per l?armatura di strutture edilizie, per recinzioni o per altri scopi. Ad esempio, gli elementi da unire possono comprendere un elemento longitudinale, quale una barra di armatura e, preferibilmente, un elemento trasversale, quale una staffa di armatura, per realizzare strutture edilizie in cemento armato.
In particolare, l?elemento trasversale pu? essere sia piano sia curvo, singolo o doppio. Pi? precisamente, in una gabbia di armatura, ad esempio, gli elementi trasversali sono usualmente staffe ricurvate su s? stesse, in cui le rispettive estremit? sono sovrapposte e affiancate, dando cos? luogo alla sovrapposizione di porzioni terminali che costituiscono quindi elementi doppi, da legare a un elemento longitudinale, usualmente una barra, di rinforzo. Ancora si osserva che nelle gabbie di armatura, gli elementi longitudinali di rinforzo possono incrociarsi agli elementi trasversali, le staffe, sia sui lati di queste, determinando incroci piani, che sulle porzioni ricurve, gli spigoli di esse, determinando in quest?ultimo caso incroci tridimensionali.
Gli elementi da legare possono avere dimensioni trasversali, in particolare diametri, variabili entro un ampio intervallo, in particolare come ? noto nel settore tecnico di riferimento.
Per ?legatura? si intende il prodotto dell?avvolgimento a elica lungo l?asse di legatura A, di contrapposti rami 2? di filo 2, che sia avvolto attorno al primo elemento 3 e/o al secondo elemento 4, fino a serrare, secondo le esigenze di impiego, la zona di reciproca sovrapposizione degli elementi da unire.
I fili 2 possono essere svolti da rispettive bobine 5 attraverso l?ausilio di appositi mezzi di svolgimento. Preferibilmente i fili 2 sono fili di materiale metallico ricotto, in particolare specifico per legature, che presenta una accentuata modellabilit?. Vantaggiosamente, l?apparecchiatura secondo l?invenzione pu? impiegare la maggior parte dei fili disponibili comunemente sul mercato.
Ad esempio, almeno una bobina 5, preferibilmente una pluralit?, ad esempio una coppia di bobine 5, pu? essere predisposta separatamente dall?apparecchiatura 1, ad esempio su una unit? distaccata 6 (si vedano le figure 2a e 2b).
L?unit? distaccata 6 pu? essere impiegata per servire apparecchiature legatrici di differente tipo anche diverse dall?apparecchiatura oggetto dell?invenzione, alleggerendo cos? il peso di queste e consentendo l?alimentazione anche di fili di considerevole dimensione trasversale, altrimenti non facilmente alloggiabili, per ingombro e peso, sull?apparecchiatura stessa.
Preferibilmente l?unit? distaccata 6 pu? essere carrellata, dotata di ruote o cingoli, sospesa o attrezzata in modo equivalente, per essere agevolmente spostabile in prossimit? del luogo di utilizzo. In alternativa, l?unit? distaccata 6 pu? essere realizzata trasportabile a spalla, quale ad esempio uno zaino, oppure in cintura.
Sulla unit? distaccata 6 pu? poi essere ulteriormente alloggiato un gruppo di traino 7 quale mezzo di svolgimento per ciascuna bobina 5. Il gruppo di traino 7 pu? essere eventualmente associato, in particolare preceduto, secondo una direzione di alimentazione, da un gruppo di raddrizzatura 7a del filo 2 svolto dalla bobina 5.
L?unit? distaccata 6 pu? ulteriormente includere un dispositivo di controllo 8 per assicurare l?alimentazione elettrica all?apparecchiatura 1, eventualmente con l?ausilio di una batteria, oltre che il coordinamento delle operazioni di alimentazione all?apparecchiatura 1 del filo 2 o dei fili 2, a seconda dei casi. Pi? precisamente, il dispositivo di controllo 8 ? configurato per controllare i mezzi di azionamento del o dei gruppi di traino 7, oltre che i mezzi di azionamento predisposti all?interno dell?apparecchiatura 1, come descritto in dettaglio nel seguito.
Mezzi di collegamento 9, ad esempio di tipo tubolare e flessibile, in particolare sotto forma di guaine, possono essere previsti, per consentire il collegamento elettrico e l?alimentazione dei fili 2 dalla unit? distaccata 6 all?apparecchiatura 1. I mezzi di collegamento 9 tubolari possono alloggiare, ad esempio, guaine 90 di passaggio per i fili 2 metallici, un cavo di alimentazione e controllo 91 dei mezzi di azionamento dell?apparecchiatura 1 e un cavo di segnalazione elettrica 92 per portare i necessari segnali elettrici ai mezzi di comando dell?apparecchiatura 1, come descritto in seguito (si veda in particolare la figura 3).
Ulteriori mezzi di collegamento 9a, ad esempio di tipo tubolare rigido, possono essere previsti per guidare i fili 2 dalle rispettive bobine 5 ai gruppi di traino ed eventualmente raddrizzatura 7, 7a, se previsti.
L?unit? distaccata 6 pu? comprendere utilmente un dispositivo di anti-ritorno 60 del filo 2 (si vedano le figure 39 e 40), configurato per evitare che nelle operazioni in cui il filo 2 viene richiamato dal rispettivo gruppo di traino 7, come descritto in dettaglio nel seguito, il filo 2 stesso venga riavvolto disordinatamente nella rispettiva bobina 5. In particolare, soprattutto quando la bobina 5 ? vicina a una fase di esaurimento, svuotandosi progressivamente quando viene alimentata nella direzione di spinta S, il richiamo del filo 2 nella direzione di richiamo R, opposta, pu? costituire un problema. Infatti, se nella fase di richiamo il filo 2 si insinua dentro la bobina 5, tale richiamo rischia di formare un cappio di filo 2, che pu? ingarbugliarsi con qualche spira libera della bobina 5.
Il dispositivo anti-ritorno 60 serve ad impedire al filo 2 gi? svolto di rientrare nella bobina 5. In particolare, grazie al dispositivo anti-ritorno 60, il filo 2 compie un percorso alternativo, in particolare ad S, parzialmente all?interno di mezzi di guida 61 mobili alternativamente tra una configurazione di spinta 61a e una configurazione di richiamo 61b. I mezzi di guida 61 possono essere utilmente realizzati almeno parzialmente da una molla di richiamo attraverso la quale il filo 2 pu? essere guidato.
Il dispositivo anti-ritorno 60 del filo 2 pu? essere associato a mezzi di inserimento 62 del filo 2 uscente dalla bobina 5, volti ad assicurarne la corretta guida.
In particolare, per evitare il ritorno disordinato del filo 2 nella bobina nella fase di richiamo, la configurazione di spinta 61a pu? corrispondere a un percorso teso verso i citati mezzi di inserimento 62, se previsti, interposti tra la bobina 5 e il dispositivo anti-ritorno 60, mentre la configurazione di richiamo 61b pu? corrispondere a un percorso allentato, ad esempio ad ansa, esterno alla bobina 5.
I mezzi di guida 61 sono dunque disposti nella configurazione di spinta 61a quando il filo 2 ? alimentato nella direzione di spinta S e nella configurazione di richiamo 61b, quando il filo ? richiamato nella direzione di richiamo R (si vedano le figure 39 e 40).
L?unit? distaccata 6 pu? inoltre prevedere, in alternativa, di alloggiare mezzi di alimentazione elettrica portatili, ad esempio a batteria, per l?alimentazione dell?apparecchiatura. Tale previsione ? particolarmente utile nel caso in cui l?unit? distaccata 6 sia realizzata trasportabile a spalla o in cintura.
L?apparecchiatura 1 conforma preferibilmente una unit? portatile, quindi un utensile portatile, vantaggiosamente leggero e compatto, manovrabile agevolmente da un operatore (si vedano in particolare le figure 1a, 1b, 1c).
In modo assai versatile, l?apparecchiatura 1 pu? essere montata su una macchina automatica, ad esempio una macchina per la realizzazione di gabbie metalliche, una assemblatrice o una macchina per la realizzazione di reti metalliche o su un braccio robotico, anzich? essere impugnata da un operatore. L?apparecchiatura 1 comprende dunque un corpo 10, preferibilmente impugnabile dall?operatore, una testa di legatura 20 connessa al corpo 10 e girevole attorno all?asse di legatura A, e un gruppo di calandratura 30 cooperante con la testa di legatura 20 per avvolgere e legare almeno un filo 2 attorno al primo elemento 3 e/o al secondo elemento 4 se previsto (si vedano, in particolare, le figure 3 e 4).
Il gruppo di calandratura 30, in particolare, pu? svolgere altres?, utilmente, la funzione di consentire l?appoggio, quindi il riferimento, anche regolabile, dell?apparecchiatura 1 sugli elementi 3, 4 da legare, in maniera tale che questi si trovino nelle posizioni corrette per essere poi avvolti dai fili 2. In particolare, tale appoggio pu? concorrere a determinare il corretto angolo di legatura ?, come descritto in seguito.
L?apparecchiatura 1 comprende ulteriormente un gruppo di taglio 40, per tranciare ciascun filo 2 alimentato (si veda in particolare la figura 15).
Il corpo 10 comprende preferibilmente una impugnatura 11 per agevolare la presa da parte dell?operatore e un organo di comando 12, preferibilmente una leva di attivazione o grilletto, per attivare il ciclo di legatura oppure una fase di esso, come descritto in dettaglio nel seguito. Alternativamente, l?organo di comando pu? essere realizzato mediante un sensore di contatto o prossimit?, configurato per azionare automaticamente il ciclo di legatura ad esempio quando l?apparecchiatura giunge a battuta, cio? a riscontro, degli elementi 3, 4 da legare. Pi? precisamente, l?organo di comando 12 attiva preferibilmente sia un ciclo di legatura che un ciclo di scarico. Il ciclo di legatura pu? comprendere l?alimentazione e calandratura, il taglio e la legatura dei fili 2. Pu? essere previsto un ciclo di scarico, che pu? comprendere l?espulsione dei frammenti di fili 2 rimasti nella testa di legatura 20 e il riassetto del meccanismo in una posizione iniziale, come descritto in dettaglio nel seguito.
Il corpo 10 ha, preferibilmente, sviluppo sostanzialmente longitudinale lungo l?asse di legatura A. Tale sviluppo ha il vantaggio di ottimizzare l?ingombro trasversale dell?apparecchiatura 1, consentendo un inserimento frontale, efficace anche in posizioni di lavoro difficilmente accessibili, nonch? utile quando ad esempio l?apparecchiatura ? montata su una macchina. Il corpo 10 pu? assumere anche una conformazione differente, purch? atta a consentire all?operatore di lavorare nella posizione pi? ergonomica possibile per l?impiego specifico.
Il corpo 10 alloggia al proprio interno un organo di azionamento 13, in particolare un motoriduttore, per azionare in rotazione, su attivazione dell?organo di comando 12, gli organi operativi dell?apparecchiatura 1, per azionare le fasi di legatura.
L?organo di azionamento 13, in particolare, ? preferibilmente configurato per comandare la rotazione sia in senso orario che antiorario e azionare cos? tutti i movimenti della testa di legatura 20 e, preferibilmente, del gruppo di taglio 40. L?organo di azionamento 13 comprende preferibilmente mezzi di rilevamento della posizione angolare, ad esempio un trasduttore elettrico, come un encoder assoluto, oppure di tipo meccanico, come un sistema di battute e/o mezzi di incastro, per assicurare il corretto posizionamento angolare delle parti in movimento relativo, come descritto in dettaglio nel seguito.
Il corpo 10 comprende ulteriormente una porzione di connessione 14 per la connessione alla testa di legatura 20 e al gruppo di calandratura 30 (si vedano in particolare le figure 10a e 10b).
Preferibilmente, la porzione di connessione 14 pu? recare preferibilmente mezzi di attacco 15 al gruppo di calandratura 30, preferibilmente del tipo ad attacco rapido (si vedano le figure 10a e 10b). I mezzi di attacco 15, in particolare rapido, permettono di intervenire velocemente sull?apparecchiatura 1, ad esempio per un inceppamento e, soprattutto, consentono di sostituire in modo altrettanto veloce il gruppo di calandratura 30, se ad esempio le dimensioni degli elementi 3, 4 sono tali da non essere comprese dall?intervallo coperto dal gruppo montato, in particolare per un appoggio ottimale, oppure se occorre cambiare il tipo di legatura, in particolare doppia incrociata o parallela, come illustrato in seguito. Il corpo 10 comprende altres? un condotto 16 per l?alimentazione del filo 2 in svolgimento dalla bobina 5 (si veda la figura 7). Nel caso illustrato, idoneo alla realizzazione di una legatura con un primo e un secondo filo 2, cio? doppia, il corpo 10 alloggia una coppia di condotti 16. Ciascun condotto 16 comprende almeno un tratto rigido 16a, ad esempio terminale, per guidare correttamente il filo 2 proveniente da una estremit? longitudinale del corpo 10 all?estremit? opposta, verso la testa di legatura 20.
I condotti 16 sono orientati all?interno del corpo 10 secondo una inclinazione variabile, da un orientamento in ingresso sostanzialmente longitudinale a un orientamento di uscita inclinato, preferibilmente di un angolo pari a circa 30? rispetto all?asse di legatura A, in modo da garantire il corretto inserimento all?interno della testa di legatura 20 e del gruppo di calandratura 30.
Preferibilmente, il tratto rigido 16a del condotto 16 conforma una curva finale accentuata. Tale conformazione ricurva ? particolarmente utile nel caso di impiego di un filo 2 di materiale ricotto. Questo tipo di filo 2, infatti, essendo caratterizzato da una elevata capacit? di deformazione non elastica, pu? assumere agevolmente la configurazione imposta dalla preferibilmente accentuata curvatura del tratto terminale 16a.
L?effetto prodotto dal tratto terminale 16a consiste nel ?cancellare la memoria? impressa nel filo 2 dal percorso attraverso i mezzi di connessione 9 flessibili, per condurlo alla testa di legatura 20, con precisione, sia nell?orientamento che nella disposizione spaziale.
La conformazione del tratto terminale 16a del canale 16 permette cos? di far uscire i fili 2 sostanzialmente sempre allo stesso modo indipendentemente dalla posizione assunta nello spazio dall?apparecchiatura 1 e dai mezzi di connessione 9.
Inoltre, il tratto terminale 16a pu? svolgere un ruolo anche in una fase di riassetto del filo 2 dopo un ciclo di legatura. Pi? precisamente, quando l?operatore movimenta l?apparecchiatura 1 nello spazio, per raggiungere gli elementi 3, 4 da unire e posizionare la stessa apparecchiatura 1 correttamente, ci? determina corrispondenti deformazioni della porzione di filo 2, alloggiata all?interno del tratto terminale 16a, rispetto ai tratti alloggiati all?interno delle parti deformabili del condotto 16. Per cancellare tali deformazioni ? dunque vantaggiosamente sufficiente richiamare il filo 2 a monte del tratto terminale 16a del condotto 16. I condotti 16 sono preferibilmente alloggiati almeno in parte in corrispondenza dell?impugnatura 11, per consentire un percorso progressivamente inclinato, dall?ingresso all?uscita dal corpo 10, verso la testa di legatura 20.
Ciascun condotto 16 confluisce preferibilmente in una imboccatura 17 disposta in corrispondenza della porzione di connessione 14 anzidetta, preferibilmente inclinata opportunamente rispetto all?asse longitudinale dell?apparecchiatura 1, in particolare coincidente con l?asse di legatura A, in modo corrispondente al tratto terminale 16a anzidetto. Nel caso illustrato, la porzione di connessione 14 comprende una coppia di imboccature 17 distanziate angolarmente, preferibilmente di un angolo pari a 90?, e preferibilmente inclinate rispetto all?asse di legatura A, per guidare in modo corrispondente il filo 2 alimentato (si vedano le figure 7 e 10b).
Inoltre, la stessa porzione di connessione 14 reca, dal lato rivolto in uso alla testa di legatura 20, un meccanismo di riassetto 18, per il riassetto della testa di legatura 20 all?inizio di un nuovo ciclo di legatura (si veda ad esempio la figura 17a).
Il meccanismo di riassetto 18 svolge la funzione di porre la testa di legatura 20, normalmente posta in una configurazione di ritegno dall?azione di contrasto svolta preferibilmente da mezzi elastici, in una configurazione di apertura. Ci? pu? consentire, ad esempio, di preparare l?inizio del ciclo di legatura, ma anche di agevolare lo scarico di frammenti di filo 2 rimasti nella testa di legatura 20 a fine ciclo. L?azione di riassetto ? eseguita facendo ruotare la testa di legatura 20 fino a una posizione angolare avanzata rispetto a una posizione iniziale di riferimento. Come anticipato in precedenza, il meccanismo di riassetto 18 pu? essere associato a mezzi di rilevamento della posizione angolare, ad esempio elettrici o meccanici.
Pi? precisamente, il meccanismo di riassetto 18 pu? essere realizzato mediante una leva articolata alla porzione di connessione 14, contrastata da mezzi elastici a molla, la leva essendo conformata e predisposta in uso, in modo da impegnare una rispettiva cavit? 19 di aggancio realizzata sulla testa di legatura 20, come descritto in dettaglio nel seguito (si veda la figura 8).
La testa di legatura 20 comprende un organo di supporto 21 recante una porzione di calettamento 22 per l?attacco all?organo di azionamento 13, preferibilmente realizzata nella forma di un codolo.
L?organo di supporto 21 reca altres? un canale 23 per il passaggio di ciascun filo 2 alimentato, che si sviluppa attraverso il gruppo di taglio 40, come descritto in seguito, a partire dalla rispettiva imboccatura 17 e sbocca all?estremit? opposta (si veda la figura 14). Nel caso illustrato a titolo di esempio, sono previsti due canali 23 angolarmente distanziati sull?organo di supporto 21.
Preferibilmente ciascun canale 23 si estende all?interno dell?organo di supporto 21 in modo inclinato rispetto all?asse longitudinale dell?organo stesso, coincidente con l?asse di legatura A. In sostanza, il canale 23 prosegue l?inclinazione assunta dalle imboccature 17, per consentire un corretto inserimento del filo 2 nella testa di legatura 20 e nel gruppo di calandratura 30. All?estremit? opposta, la testa di legatura 20 comprende un primo organo operativo 24 (si veda la figura 14) e un secondo organo operativo 25 (si veda la figura 17a), cooperanti per trattenere ciascun filo 2 e attorcigliarlo attorno all?asse di legatura A.
Pi? precisamente, il primo organo operativo 24 comprende una pluralit? di dita 26 disposte perifericamente e distanziate angolarmente attorno all?asse di legatura A. Ciascun dito 26 si sviluppa preferibilmente in modo sostanzialmente longitudinale e prevede preferibilmente una sezione trasversale decrescente verso l?asse di legatura A, per agevolare l?inserimento e lo scorrimento di un filo 2 tra dita 26 adiacenti.
La forma di realizzazione illustrata ad esempio prevede quattro dita 26, preferibilmente angolarmente distribuite attorno all?asse di legatura A, per la formazione di una legatura doppia, cio? per consentire l?impegno di una coppia di fili 2, da avvolgere e incrociare attorno a un primo elemento 3 e preferibilmente ad almeno un secondo elemento 4, sovrapposti o incrociati (si vedano in particolare le figure 26 e 27).
Ciascun dito 26 prevede preferibilmente almeno una superficie operativa 27 ad esempio laterale, preferibilmente una coppia di superfici operative 27 preferibilmente contrapposte lateralmente, ad attrito maggiorato. Ad esempio, tali superfici operative 27 possono prevedere almeno parzialmente una zona zigrinata o un rivestimento zigrinato, su ad esempio almeno parte di una faccia laterale del rispettivo dito, o ad esempio su entrambe le facce laterali contrapposte, per assicurare un impegno sicuro del filo 2, come descritto in dettaglio nel seguito (si vedano le figure 8 e 14).
In particolare, le dita 26 fungono da organi piegatori per il filo 2 quando la testa di legatura 20 ? azionata in rotazione attorno all?asse di legatura A. In tale fase, porzioni contrapposte del filo 2 sono costrette a piegarsi come risultato della rotazione della testa di legatura 20, in quanto ?intrappolate? all?interno di aperture 28a definite nella testa di legatura 20, disposta nella citata configurazione di ritegno, come descritto in seguito. Tale ripiegamento trattiene le stesse porzioni di filo 2 a riscontro sicuro delle dita 26, preferibilmente attraverso l?attrito generato a riscontro delle superfici operative 27. La ripiegatura di rispettive porzioni, in particolare capi del filo 2, blocca il filo 2, consentendone per? utilmente uno scorrimento a frizione, limitato, in particolare controllato, adeguato a consentire la formazione di una porzione attorcigliata 101 di legatura, compensando il progressivo richiamo di filo 2. In particolare, tale scorrimento a frizione ha la funzione di evitare lo strappo prematuro della porzione attorcigliata 101 di filo 2, e di consentire invece la separazione della stessa solo al tensionamento desiderato della legatura, tale da renderla efficace e robusta. Le dita 26 sono dunque distanziate angolarmente in modo da definire tra di esse almeno un primo varco 28 e un secondo varco 28, idonei al passaggio di un rispettivo filo 2. Il primo varco 28 e il secondo varco 28 sono aperti da un lato almeno, in particolare rivolto verso uno spazio operativo di calandratura, definendo cos? un rispettivo profilo aperto. In altre, il primo organo operativo 24 conforma cos? almeno il primo vano 28 e il secondo vano 28 contrapposte e/o adiacenti, idonei al passaggio di un primo ramo 2a e di un secondo ramo 2b di filo 2, adiacente al primo ramo 2a, calandrati ad anello attorno al primo elemento 3 e/o al secondo elemento 4, dal gruppo di calandratura 30, come descritto in seguito (si veda la figura 7).
I vani 28, in particolare, risultano idonee per l?impegno del filo 2 in particolare sulle superfici operative 27, e aperti verso l?estremit? contrapposta all?organo di calettamento 22, in uso ad esempio inferiormente, in modo da consentire l?estrazione dell?apparecchiatura 1, al termine di un ciclo di legatura.
Il secondo organo operativo 25 coopera con il primo organo operativo 24 per trattenere il filo 2 o i fili 2, in sostanza chiudendo il profilo aperto dei varchi 28. In pratica, tale cooperazione rende tali varchi 28 almeno in parte inaccessibili, quindi a profilo chiuso, per evitare la fuoriuscita del filo 2, in particolare anteriormente alla testa di legatura 20, secondo una direzione assiale dell?apparecchiatura 1, come descritto in dettaglio nel seguito.
Pi? precisamente, il secondo organo operativo 25 conforma un anello 51 dal quale si sviluppano longitudinalmente una pluralit? di elementi separatori 52, distanziati angolarmente attorno all?asse di legatura A e in numero almeno corrispondente al numero delle dita 26 (si veda ad esempio la figura 8).
Gli elementi separatori 52 definiscono tra di essi altrettanti spazi 53, corrispondenti ai varchi 28. Gli spazi 53, come i varchi 28, sono aperti anteriormente alla testa di legatura 20, quindi verso lo spazio di calandratura anzidetto, dal lato contrapposto alla porzione di connessione 14, ad esempio, in uso, inferiormente se la legatura viene effettuata inserendo l?apparecchiatura 1 sulla zona di sovrapposizione o incrocio degli elementi 3, 4 con un movimento verticale verso il basso (si veda ad esempio la figura 8).
Gli elementi separatori 52 possono presentare uno sviluppo sostanzialmente longitudinale e una porzione di ritegno 54, ad esempio estendentesi trasversalmente, ad esempio a uncino, cos? da conformare un bordo sporgente, utile a chiudere il profilo aperto, in particolare nello spazio di calandratura anteriormente alla testa di legatura 20, secondo una direzione assiale, dei varchi 28 nella citata configurazione di ritegno, accostandosi alle dita 26, per trattenervi all?interno il filo 2 in fase di attorcigliamento. Quando invece la testa di legatura 20 ? disposta nella citata configurazione di apertura, come descritto nel seguito, La stessa porzione di ritegno 54 ? discosta dalle dita 26, lasciando libero l?accesso ai varchi 28 dal rispettivo lato, ad esempio inferiormente, per consentire, al termine della legatura, l?espulsione di un residuo di legatura che pu? essere rimasto nella testa di legatura 20, come descritto in seguito.
Il secondo organo operativo 25 ? montato girevole attorno al primo organo operativo 24, mediante l?interposizione di mezzi elastici 55 di contrasto, ad esempio realizzati mediante una molla a torsione. I mezzi elastici 55 sono predisposti per mantenere il secondo organo operativo 25 nella citata configurazione di ritegno (si veda la figura 8).
Pi? precisamente, il primo organo operativo 24 e il secondo organo operativo 25 possono essere reciprocamente mobili secondo un moto relativo di rotazione attorno all?asse di legatura A, per definire almeno una prima apertura 28a e una seconda apertura 28a di ampiezza variabile, tra la configurazione di apertura (si veda la figura 19a), in cui i suddetti varchi 28 e i suddetti spazi 53 sono sostanzialmente affacciati e le porzioni di ritegno 54 discoste dalle dita 26, in modo tale che la prima apertura 28a e la seconda apertura hanno profilo aperto dal lato rivolto verso lo spazio di calandratura, per lasciare un passaggio utile al filo 2, ad esempio in fase di alimentazione o in una fase di scarico, e la configurazione di ritegno (si veda la figura 18a), in cui le suddette aperture 28a presentano un profilo chiuso in seguito allo scorrimento reciproco tra gli stessi organi, a seguito del quale le porzioni di ritegno 54 sono accostate alle dita 26, in modo tale da impegnare il filo 2, trattenendone rispettive porzioni contrapposte, contigue ai citati rami 2? contrapposti, all?interno della testa di legatura 20, per operarne l?attorcigliamento attorno all?asse di legatura A.
In particolare, nella suddetta configurazione di ritegno, con la rotazione della testa di legatura 20 il filo 2 ? piegato a riscontro del rispettivo dito 26, restando cos? bloccato. Durante la fase di attorcigliamento attorno all?asse di legatura A, quando l?organo di azionamento 13 trascina in rotazione il primo organo operativo 24 e il secondo organo operativo 25, le superfici ad attrito maggiorato, se utilmente previste, delle dita 26, hanno l?effetto di trattenere il filo 2 ripiegato, limitandone lo scorrimento.
Pi? precisamente l?azione di impegno operata sul filo 2 attraverso le aperture 28a ad ampiezza variabile degli organi operativi 24, 25 ? tale da bloccare il filo 2 stesso per garantire il tensionamento della legatura, e allo stesso tempo consentire uno scorrimento del filo 2 sulle medesime superfici operative, tale da garantire un corretto attorcigliamento del filo 2 ed eviti al contempo anticipati strappi o danneggiamenti del materiale di legatura.
L?accostamento delle dita 26 agli elementi separatori 52, per chiudere il profilo delle aperture 28a, ? vantaggiosamente operato grazie all?azione dei mezzi elastici 55 di contrasto, che agiscono per la chiusura del profilo delle aperture 28a, dunque in particolare dell?accostamento delle porzioni di ritegno 54 alle dita 26.
Pi? precisamente, nella configurazione di ritegno, il filo 2 risulta trattenuto, all?interno delle aperture 28a. Vantaggiosamente le porzioni di ritegno 54 possono essere conformate, ad esempio in modo ricurvo, per guidare il filo 2 verso un ripiegamento a riscontro delle dita 26.
Occorre ricordare, come anticipato, che l?anello 51 reca inoltre la pluralit? di incavi 19 o intagli, distanziati angolarmente, per l?aggancio ai mezzi di riassetto 18 descritti in precedenza.
Mediante opportuna rotazione della testa di legatura 20, ad esempio in senso orario B, i suddetti mezzi di riassetto 18 possono posizionarsi oltre l?incavo 19 pi? prossimo dell?anello 51, che risulta girevole attorno all?asse di legatura A, su contrasto dei mezzi elastici 55 anzidetti. In tale circostanza, mediante una rotazione in senso inverso, il meccanismo di riassetto 18 pu? agganciare l?incavo 19 anzidetto, in modo da bloccare il secondo organo operativo 25, rendendolo solidale al corpo 10. Una successiva rotazione della testa di legatura 20 movimenta allora il solo primo organo operativo 24, consentendo cos? di allineare in modo controllato i vani 28 con gli spazi 53, nella configurazione di apertura, e/o il condotto 16 con i canali 23 della testa di legatura 20, per iniziare un nuovo ciclo di legatura.
Allo stesso tempo il ciclo di riassetto descritto pu? consentire vantaggiosamente di allineare o riallineare anche il gruppo di taglio 40, come descritto in dettaglio in seguito.
Il gruppo di calandratura 30 serve a guidare il filo 2 o, nel caso, ciascun filo 2, attraverso un percorso sostanzialmente circolare in avvolgimento attorno al primo elemento 3 e/o preferibilmente al secondo elemento 4 nella rispettiva zona di sovrapposizione o incrocio. In pratica, in fase di avvolgimento, l?estremit? del filo 2 attraversa i varchi 28 e gli spazi 53 della testa di legatura 20, reciprocamente affacciati e accessibili, nella configurazione di apertura, per garantire poi, mediante l?accostamento delle dita 26 e degli elementi separatori 52, un impegno efficace in configurazione di ritegno, nella fase di torcitura o attorcigliamento.
Il gruppo di calandratura 30 conforma ad esempio un manicotto 31 inserito assialmente attorno alla testa di legatura 20 e fissato mediante i mezzi di attacco 15 alla porzione di connessione 14 del corpo 10.
Il manicotto 31 presenta una estensione longitudinale maggiore rispetto alla testa di legatura 20, e quindi, in assetto montato, sporge rispetto a questa, in modo tale da definire lo spazio operativo di calandratura per l?avvolgimento del filo 2 attorno agli elementi da unire. In particolare, tale spazio operativo di calandratura risulta adiacente, in uso ad esempio inferiore, rispetto a uno spazio operativo di attorcigliamento, in cui ? realizzata la torcitura ad opera della testa di legatura 20.
Il manicotto 31 reca internamente almeno un percorso di calandratura del filo 2. In particolare, tale percorso pu? essere realizzato mediante una pista di ingresso 32 e una pista di ritorno 33, contrapposta alla prima, rispetto all?asse di legatura A, in modo da assicurare il completo avvolgimento del filo 2 e il ritorno della rispettiva estremit? attraverso una corrispondente apertura 28a della testa di legatura 20, per assicurare, come descritto, la successiva fase di torcitura.
Le piste 32, 33 sono preferibilmente vantaggiosamente ricurve, almeno parzialmente, per guidare l?avvolgimento del filo 2, e realizzate preferibilmente mediante apposite solcature sulle pareti interne del manicotto 31.
I percorsi di avvolgimento, realizzati ciascuno da una pista di ingresso 32 e da una pista di ritorno 33, sono preferibilmente sfalsati, in particolare lungo l?asse longitudinale dell?apparecchiatura 1, quindi presentano quote differenti, per evitare interferenze nell?incrocio dei fili 2, in caso ad esempio di legatura doppia incrociata.
Pi? precisamente, il percorso di calandratura dei fili 2 e, in particolare, le piste di ingresso 32 e le piste di ritorno 33 possono essere vantaggiosamente realizzate mediante inserti, ad esempio di acciaio, applicati opportunamente all?interno del manicotto 31. Quest?ultimo pu? essere invece realizzato di plastica e/o alluminio, in modo da contribuire alla leggerezza dell?apparecchiatura 1.
Ciascuna pista di ingresso 32, inoltre, ? preferibilmente associata a un rullo 34 di calandratura, configurato per contrastare la naturale resistenza del filo 2 a seguire il percorso di calandratura. Pi? precisamente, i rulli 34 possono essere utilmente sostenuti a sbalzo dal manicotto 31 o dalle stesse piste 32, per consentire il disimpegno dei fili 2 dalle piste 32 durante la torcitura (si veda la figura 7).
La pista di ritorno 33 conforma preferibilmente un tratto iniziale a foggia di invito, ad esempio conformato a imbuto o almeno parzialmente conico, per agevolare l?inserimento del filo 2, lanciato dalla pista di ingresso 32. Tale lancio deriva dal fatto che tra la pista di ingresso 32 e la pista di ritorno 33 ? utilmente prevista una soluzione di continuit?, per dare spazio alla ricezione degli elementi 3, 4 da unire.
Il gruppo di calandratura 30 ? conformato in modo sagomato, tale da presentare anteriormente almeno una cavit? sagomata, per l?alloggiamento, a riscontro, di un rispettivo elemento da legare. Grazie a tale conformazione, l?apparecchiatura 1, sulla quale il gruppo di calandratura 30 ? recato anteriormente, pu? essere accostata a riscontro, con un semplice spostamento lungo l?asse longitudinale, sull?elemento 3, 4 da legare. In altre parole, la suddetta conformazione sagomata permette un sicuro riscontro, preferibilmente regolabile, contro l?elemento 3, 4. Pi? precisamente, il manicotto 31 pu? presentare all?estremit? libera incavi sagomati 35, disposti almeno in coppia, preferibilmente a croce, rispetto all?asse di legatura A, in modo da assicurare il posizionamento del gruppo di calandratura 30 sull?elemento da legare o, nel caso di un primo elemento e di un secondo elemento, sulla zona di sovrapposizione, a incrocio, appunto, tra il primo elemento 3 e il secondo elemento 4, e il corretto avvolgimento del filo 2 attorno ad essi (si vedano le figure 11a, 11b, 11c, in particolare). In particolare, la conformazione degli incavi sagomati 35 determina la distanza tra gli elementi 3, 4 e la testa di legatura 20, quando l?apparecchiatura 1 ? posizionata a riscontro di almeno uno degli stessi elementi 3,4.
Infine, il gruppo di taglio 40 comprende un coltello fisso 41 e un coltello mobile 42 (si vedano le figure 9c e 15).
Vantaggiosamente il coltello fisso 41 ? solidale al corpo 10, in particolare alla porzione di connessione 14, mentre il coltello mobile 42 ? solidale alla testa di legatura 20, in particolare all?organo di supporto 21.
Pi? precisamente, i coltelli 41, 42 possono essere realizzati mediante rispettivi organi, ad esempio piastre, una fissa e una mobile, montate, rispettivamente, sulla porzione di connessione 14 e sull?organo di supporto 21 e presentanti rispettivi fori 43, 44, di inserimento del filo 2, disposti, in uso, lungo il percorso di alimentazione del filo stesso dal corpo 10 alla testa di legatura 20. In pratica, il taglio del filo 2 pu? essere provocato da un ulteriore moto relativo di rotazione, tra il corpo 10 e la testa di legatura 20, recanti i suddetti fori di passaggio del filo, che cos? risulta tranciato.
Vantaggiosamente, nel caso in cui l?apparecchiatura 1 sia predisposta per l?alimentazione di una coppia di fili 2, ? possibile prevedere che uno dei due fori anzidetti, ad esempio il foro sul coltello mobile 42, sia realizzato da un?asola 44a, in modo tale da consentire il taglio in sequenza dei fili 2, distribuendo, cos?, temporalmente lo sforzo di taglio ed evitando sovraccarichi.
Occorre osservare inoltre che il ciclo di riassetto descritto in precedenza, attuato grazie al meccanismo di riassetto 18 pu? consentire altres?, come anticipato, il riallineamento dei fori 43, 44, dopo la fase di taglio, per potere iniziare una nuova fase di alimentazione e dunque di inserimento dei fili 2.
Il funzionamento dell?apparecchiatura secondo l?invenzione, che attua il metodo secondo l?invenzione, ? comprensibile dalla descrizione che precede.
Si descrive nel seguito il funzionamento per una legatura doppia, in particolare incrociata, intendendo che ? possibile prevedere ugualmente una legatura con un diverso numero di fili 2, ad esempio per effettuare una legatura semplice. In una fase iniziale di preparazione, viene comandato un ciclo di riassetto, per assicurare che le aperture 28a ad ampiezza variabile della testa di legatura 20 siano ad esempio nella configurazione aperta, quindi accessibile per il filo 2 e che i coltelli 41, 42, fisso e mobile, del gruppo di taglio 40 siano correttamente allineati, per consentire il passaggio di ciascun filo 2 attraverso il condotto 16 e, in successione, il canale 23 della testa di legatura 20.
In sostanza, l?operatore pu? comandare attraverso l?organo di comando 12, una prima rotazione della testa di legatura 20 attorno all?asse di legatura A, ad esempio in senso orario B, affinch? il meccanismo di riassetto 18 superi l?incavo 19 pi? prossimo dell?anello 51 del secondo organo operativo 25 (si vedano le figure 17a, 17b, 17c).
Successivamente, l?operatore pu? comandare una seconda rotazione, in senso inverso, ad esempio nel senso antiorario C, affinch? il meccanismo di riassetto 18 impegni l?incavo 19 anzidetto, bloccando cos? il secondo organo operativo 25 (si vedano le figure da 18a a 18c).
Proseguendo la rotazione della testa di legatura 20, viene prodotto allora uno spostamento angolare relativo tra il primo organo operativo 24 e il secondo organo operativo 25, che dispone la testa di legatura 20 in configurazione di apertura, con le aperture 28a a profilo aperto per il passaggio di porzioni contrapposto di filo 2 (si vedano le figure da 19a a 19c).
La procedura di riassetto descritta, realizzata mediante successivi e controllati azionamenti in rotazione della testa di legatura 20, pu? essere effettuata automaticamente mediante attivazione, preferibilmente con un solo gesto da parte dell?operatore, dell?organo di comando 12.
A questo punto, l?operatore pu? posizionare l?apparecchiatura 1 in corrispondenza delle porzioni sovrapposte del primo elemento 3 e del secondo elemento 4 da legare.
Viene allora attivato il gruppo di traino 7, preferibilmente mediante azionamenti autonomi per ciascun filo 2, per lo svolgimento delle bobine 5 e l?alimentazione dei fili 2 all?interno del corpo 10. Ci? consente alla stessa apparecchiatura 1 di effettuare legature doppie o singole, commutando dall?una all?altra modalit? con rapidit?.
In particolare, ciascun filo 2 segue il percorso di alimentazione attraverso i condotti 16 nel corpo 10, i fori 43, 44, 44a del gruppo di taglio 40 e, infine, i canali 23 della testa di legatura 20.
In particolare, la conformazione curva del tratto terminale 16a di ciascun condotto 16 ?cancella la memoria? di tutte le distorsioni subite nel percorso fino a quel punto seguito dal filo 2, dalla bobina 5 all?interno dell?apparecchiatura 1. L?estremit? del filo 2 fuoriesce allora dal canale 23, orientato in modo tale da oltrepassare le aperture 28a, nella citata configurazione di apertura, e raggiungere cos? lo spazio operativo di calandratura del gruppo di calandratura 30.
L?estremit? del filo 2 viene allora calandrata a riscontro del rullo 34, attraverso la pista di ingresso 32 e la pista di uscita 33, in modo da avvolgere il primo elemento 3 e il secondo elemento 4. In particolare, nel caso illustrato, le piste di ingresso 32 e le piste di uscita 33 sono disposte in modo tale da avvolgere i fili 2 in modo incrociato attorno agli elementi 3, 4 da legare (si vedano ad esempio la figura 26 e 27).
Al termine della fase di alimentazione, l?estremit? di ciascun filo 2 ritorna alla testa di legatura 20, essendo cos? guidata attraverso la seconda apertura 28. Successivamente ciascun filo 2 viene tranciato dal gruppo di taglio 40. Per fare ci?, viene allora comandata la rotazione, ad esempio in senso orario B, della testa di legatura 20. Dapprima il moto rotazionale provoca lo slittamento del coltello mobile 42 sul coltello fisso 41, producendo cos? la tranciatura in sequenza dei fili 2 (si vedano le figure da 20 a 23).
La rotazione della testa di legatura 20 opera inoltre lo sganciamento dei mezzi di riassetto 18 e lo scorrimento angolare relativo tra il primo organo operativo 24 e il secondo organo operativo 25, tale da posizionarli nella configurazione di ritegno. In tale configurazione, ciascun filo 2 ? allora trattenuto all?interno delle aperture 28a della testa di legatura 20. In particolare, le citate porzioni contrapposte di filo 2 risultano passanti dall?interno della testa di legatura 20 attraverso le stesse aperture 28a, ma non possono sfuggirne per la chiusura del relativo profilo operata dall?accostamento delle porzioni di ritegno 54 del secondo organo operativo 25 alle dita 26 del primo organo operativo 24.
? importante osservare che Il moto relativo di rotazione del primo organo operativo 24 e del secondo organo operativo 25 della testa di legatura 20 pu? essere azionato in opportuna relazione temporale rispetto all?alimentazione del filo2, ad esempio prima di iniziare l?alimentazione del filo 2, in quanto ? possibile prevedere che la chiusura del profilo delle aperture 28a nella configurazione di ritegno consenta il passaggio del filo 2 trasversalmente all?asse di legatura A. Successivamente al taglio, viene preferibilmente azionato, mediante il gruppo di traino 7, l?arretramento del filo 2 rimanente verso la rispettiva bobina 5. Tale arretramento evita che il filo 2 rimanente, collegato alla bobina 5, rimanendo all?interno del tratto terminale 16a del condotto 16, in particolare all?interno della rispettiva guaina, impegni il gruppo di taglio 40, rischiando cos?, in seguito all?azionamento della testa di legatura 20, di essere tranciato ad ogni rotazione e di inceppare con i prodotti di tranciatura, il funzionamento della testa di legatura 20. Il dispositivo di non-ritorno 60 impedisce nella fase di arretramento o richiamo che il filo 2 esso si riavvolga disordinatamente nella bobina 5, creando, grazie ai mezzi di guida 61 nella configurazione di richiamo 61b, apposite anse o deviazioni esternamente alla bobina 5.
La rotazione ulteriore della testa di legatura 20 trascina allora le estremit? dei fili 2, trattenute dalla testa di legatura 20, in una fase di attorcigliamento attorno all?asse di legatura A. In particolare, poich? nella configurazione di ritegno della testa di legatura 20 le aperture 28a hanno un profilo chiuso, l?azionamento in rotazione attorno all?asse di legatura A provoca il ripiegamento delle porzioni contrapposte di filo 2 uscenti dalle aperture 28, sostanzialmente a riscontro delle dita 26. Grazie al contributo delle piste 32, 33 di guida e al ritegno operato dalla piegatura delle porzioni contrapposte di filo 2, preferibilmente rafforzato dalle superficie operative 27 ad attrito maggiorato, ciascun filo 2 avvolto ? portato ad accostarsi progressivamente al primo elemento 3 e al secondo elemento 4, serrandoli corrispondentemente (si vedano le figure da 34 a 37).
In particolare, in una fase iniziale di torcitura, quando il filo 2 ? serrato attorno al primo elemento 3 ed eventualmente al secondo elemento 4, se previsto, i rami contrapposti 2? del filo 2 sono disposti incrociati tra gli elementi da legare e la testa di legatura 20 (si veda la figura 38). Tali rami contrapposti 2?, tangenti agli elementi 3, 4 da legare, pi? vicini alla testa di legatura 20, sono incidenti e formano tra di essi un angolo di legatura ? che ? funzione dell'ingombro degli elementi 3, 4 da legare, in particolare degli elementi trasversali o longitudinali, curvi o rettilinei, che si trovano accostati alla testa di legatura 20, e almeno, preferibilmente, della distanza h tra la testa di legatura 20 e gli elementi stessi (si veda la figura 38).
In pratica tale distanza h ? regolabile attraverso la conformazione degli incavi sagomati 35 del gruppo di calandratura 30, che determinano l?appoggio dell?apparecchiatura 1 a riscontro degli elementi da legare. Tale regolazione pu? essere fatta ad esempio mediante una battuta regolabile, disponendo appositi distanziali in corrispondenza degli incavi sagomati 35 e/o sostituendo il gruppo di calandratura 30.
L?angolo di legatura ? ? regolato in modo tale da risultare idoneo a realizzare il corretto tensionamento del filo 2 durante la fase di attorcigliamento attorno all?asse di legatura A: non troppo grande, altrimenti la legatura risulta eccessivamente tensionata, rischiando di spezzarsi prematuramente, ma anche non troppo ridotto, nel qual caso determinerebbe una distanza h eccessivamente elevata, e dunque una porzione attorcigliata 101 parimenti estesa, che ad esempio potrebbe sporgere dal copriferro.
L?organo di azionamento 13 si arresta quando l?unit? di controllo 9 rileva che esso gira a vuoto oppure dopo un numero impostato di giri. In particolare, la fase di torcitura pu? terminare quando la porzione attorcigliata 101 a treccia di filo 2 si spezza, lasciando in presa alla testa di legatura 20 una porzione residua 102 da espellere. La porzione attorcigliata 101 risulta invece correttamente tensionata e adatta a essere coperta dal copriferro, senza sporgere da esso.
Ad esempio, nel caso di una legatura 100 doppia, sono necessari, ad esempio, sette o otto giri di legatura, perch? la legatura risulti tesa e formi la porzione attorcigliata o treccia 101, regolare compatta. Il numero di giri ? comunque funzione, a parit? di dimensioni trasversali degli elementi 3, 4, della distanza tra gli elementi 3, 4 e la testa di legatura 20, quando l?apparecchiatura 1 ? posizionata a riscontro, nonch? delle dimensioni trasversali o diametro del filo 2. La rotazione della testa di legatura 20 provoca quindi il distacco della porzione attorcigliata o treccia 101 dalla porzione residuale 102 di filo 2, che resta in presa alla testa di legatura 20.
La legatura 100 ottenuta, semplice o doppia, risulta in particolare formata da una porzione avvolta 103 e dalla porzione attorcigliata 101.
La posizione ottimale della separazione della porzione attorcigliata dalla porzione residuale 103 corrisponde all?altezza ottimale della porzione attorcigliata 101 della legatura 100, semplice o doppia. In pratica la suddetta altezza ottimale della porzione attorcigliata 101, una volta separata dalla porzione residuale 102 ? tale da non fuoriuscire, in uso, dal copriferro, che ? generalmente non superiore a circa 20 mm. Allo stesso tempo l?altezza ottimale corrisponde a una porzione attorcigliata 101 tale da garantire una efficace tenuta, quindi robustezza, della legatura stessa.
Il distacco della porzione residuale 102 pu? essere vantaggiosamente ottenuto, secondo il metodo, per troncatura spontanea, a torsione, proseguendo con l?azione di attorcigliamento dei fili 2. Ci? evita l?impiego, a tale scopo, di un ulteriore gruppo di taglio.
Infatti, si ? constatato, da prove sperimentali, che con un angolo di legatura ? compreso tra 70?-135?, preferibilmente tra 90? e 110?, la rottura dei fili 2 attorcigliati avviene spontaneamente e statisticamente alla altezza ottimale della porzione attorcigliata 101. Al fine di ottenere questo risultato ottimale e quindi per rispettare gli angoli sperimentali individuati per le differenti dimensioni trasversali degli elementi 3, 4 da legare, si pu? agire sulla citata distanza h (si veda la fig.
38), regolando opportunamente il riscontro degli incavi sagomati 35 realizzati anteriormente al gruppo di calandratura 30 con l?elemento o gli elementi 3, 4 pi? vicino o vicini da unire. In sostanza, la troncatura spontanea ad una distanza h ottimale consente di ottenere una altezza ottimale della porzione attorcigliata, evitando la previsione di un apposito gruppo taglio e, quindi, riducendo costi e peso dell?apparecchiatura 1.
Al termine della fase di legatura, come accennato in precedenza, viene eseguito un nuovo ciclo di riassetto, operato dal meccanismo di riassetto 18, per consentire di riportare la testa di legatura 20 nella configurazione di apertura, rilasciando cos? la porzione residuale 102, di scarto, del filo 2.
Il riassetto pu? disporre i coltelli 41, 42 nuovamente allineati e pronti per un nuovo ciclo di legatura.
In particolare, in questa fase finale del ciclo, che pu? essere azionata agendo sull?organo di comando 12, possono essere effettuate diverse operazioni di preparazione per un ciclo di legatura successivo.
Ad esempio, ? possibile comandare l?azionamento del gruppo di traino 7, per spingere il rispettivo filo 2 all?interno del rispettivo canale 23, cos? da espellere la porzione residuale 102 e ripulire il canale 23 da eventuali scarti presenti.
Successivamente, ? possibile azionare, preferibilmente automaticamente, un arretramento dello stesso filo 2, preferibilmente oltre il tratto terminale 16a del condotto 16, per predisporlo a ?cancellare?, in una successiva fase di alimentazione, la memoria di qualsiasi distorsione presente nel filo 2 o prodotta dal posizionamento dell?apparecchiatura e/o dei mezzi di connessione 9 ad essa collegati.
Secondo una ulteriore forma di realizzazione dell?invenzione, illustrata nelle figure da 41 a 45, ? possibile prevedere che il gruppo di taglio 400 sia realizzato in modo da ridurre la porzione residuale 102 e facilitarne l?espulsione dalla testa di legatura 200. Tale previsione si intende combinabile, laddove possibile, alle caratteristiche tecniche della forma di realizzazione descritta in precedenza.
In tale caso il gruppo di azionamento 13 ? atto ad azionare sia un moto di rotazione, come descritto in precedenza, che un moto assiale, in particolare di scorrimento assiale. Ad esempio, lo stesso organo motore pu? generare il moto rotatorio e da questo il moto assiale mediante un meccanismo a vite e camme di tipo noto, per semplicit? non rappresentato in figura.
La testa di legatura 200 comprende, oltre al primo organo operativo 240 e al secondo organo operativo 250 sostanzialmente simili, da punto di vista funzionale a quelli descritti in precedenza, un terzo organo operativo 260 con funzione di coltello mobile 442, interposto scorrevole assialmente tra il primo organo operativo 240 pi? interno, avente funzione di coltello fisso, e il secondo organo operativo 250 pi? esterno.
Rispetto alla forma di realizzazione precedente, il taglio viene quindi effettuato grazie allo scorrimento relativo tra il terzo organo operativo 260 e il primo organo operativo 240. In particolare, il terzo organo operativo 260 conforma asole 442, preferibilmente a sviluppo longitudinale, aventi la funzione di coltello mobile 442, in modo da tranciare il filo 2 uscente attraverso i canali 23, come descritto in precedenza, dal primo organo operativo 240. Il taglio avviene dunque sulla superficie esterna, preferibilmente cilindrica, del primo organo operativo 240, anzich? mediante rotazione, su un piano trasversale all?asse di legatura A, come descritto in precedenza.
Il terzo organo operativo 260 ? recato solidale all?albero 261 assiale, il quale ? ad esempio articolato al terzo organo operativo 260 (si veda la figura 42c).
Il terzo organo operativo 260 ? mobile assialmente in una corsa di lavoro tra una prima posizione inattiva, arretrata, una posizione di taglio, avanzata lungo una direzione assiale di taglio T, verso il primo organo operativo 240 (si veda la figura 44), e una posizione di piegatura avanzata ulteriormente (si veda la figura 45) nella medesima direzione. Infatti, oltre la posizione di taglio, la prosecuzione della suddetta corsa produce il ripiegamento delle estremit? tranciate di filo 2 a riscontro delle porzioni di ritegno 54 del secondo organo operativo 250 (si veda la figura 45).
Il funzionamento dell?apparecchiatura secondo tale forma di realizzazione ? del tutto simile a quanto descritto in precedenza.
In particolare, quando l?albero 261 ? nella posizione inattiva, il filo 2 pu? essere alimentato alla testa di legatura 200 stessa. In tale fase ciascun filo 2 ? avvolto e calandrato attorno ad almeno uno degli elementi 3, 4.
Viene allora azionato l?organo di azionamento 13 per produrre la corsa di lavoro del terzo organo operativo 260, mediante ad esempio il citato meccanismo a vite e camme. Tale corsa pu? essere verso lo spazio operativo di calandratura, dunque ad esempio nel verso di una discesa, come nel caso illustrato, oppure di verso opposto, di risalita, per cooperare, nel successivo ritorno alla posizione inattiva, all?operazione di espulsione di eventuali porzioni residuali di legatura. La corsa dell?albero 261 determina, attraverso la posizione di taglio e successivamente di piega, la tranciatura del filo 2 a riscontro del primo organo operativo 240 e la piegatura dei capi tranciati, che risultano cos? impegnati e trattenuti.
Preferibilmente, il filo 2 ? richiamato per liberare i canali 23 della testa di legatura 200.
A questo punto, l?organo di azionamento 13 aziona in rotazione la testa di legatura 200, grazie ad esempio al citato meccanismo a vite e camme, procedendo alla legatura desiderata, come descritto in precedenza.
Le ulteriori fasi sono del tutto simili a quanto descritto in precedenza, in particolare, l?espulsione della porzione residuale 102 della legatura 100.
Secondo una ulteriore forma di realizzazione dell?invenzione, illustrata nelle figure 46, 47 e 48, ? possibile prevedere che l?apparecchiatura 1 comprenda un gruppo di calandratura 300 conformato per realizzare una legatura 100? doppia parallela. Tale legatura, pi? precisamente, comprende una porzione avvolta 100a di filo 2 e una porzione avvolta 100b di un ulteriore filo 2, avvolte in modo da risultare sostanzialmente parallele e separate dalla zona di sovrapposizione degli elementi 3, 4, attorno all?elemento, tra il primo elemento 3 e il secondo elemento 4, pi? distante dalla testa di legatura 20, e un?unica porzione attorcigliata 101, come descritto in precedenza, realizzata dall?attorcigliamento di quattro rami contrapposti 2? rispettivamente del filo 2 e dell?ulteriore filo 2 attorno al medesimo asse di legatura A. La figura 47, in particolare, rappresenta una fase intermedia di realizzazione della legatura, in cui la porzione attorcigliata 101 non ? ancora visibile, mentre la figura 48 illustra una fase finale in cui la legatura 100? ? completata.
In tale caso il gruppo di calandratura 300 comprende una coppia di forchette 360, conformanti ciascuna le piste di ingresso 320 e di ritorno 330, disposte sostanzialmente parallele, per avvolgere il filo 2 e l?ulteriore filo 2 attorno all?elemento, tra gli elementi 3, 4, pi? lontano da esso. Le forchette 360 sono connesse mediante traverse 370. Le traverse 370 e le forchette 360 comprendono rispettivi incavi sagomati 350, 351, per l?alloggiamento e, nel caso, l?appoggio a riscontro dell?elemento pi? vicino nella relativa configurazione sovrapposta.
Le piste di ingresso 320, come descritto per le altre forme di realizzazione, sono preferibilmente associate ad almeno un rullo di contrasto 340.
Tale variante ? per il resto del tutto simile, anche nel funzionamento, a quanto descritto in precedenza.
L?apparecchiatura secondo l?invenzione consente di operare legature in modo efficace e affidabile.
Nella pratica attuazione dell?invenzione, i materiali impiegati, nonch? la forma e le dimensioni, possono essere qualsiasi a seconda delle esigenze.
Laddove le caratteristiche tecniche menzionate in ogni rivendicazione siano seguite da segni di riferimento, tali segni di riferimento sono stati inclusi al solo scopo di aumentare la comprensione delle rivendicazioni e di conseguenza essi non hanno alcun valore limitativo sullo scopo di ogni elemento identificato a titolo d?esempio da tali segni di riferimento.

Claims (40)

Rivendicazioni
1) Metodo per legare fili metallici e simili prodotti attorno ad un primo elemento (3) ed eventualmente un secondo elemento (4), in particolare a foggia allungata, ad esempio un ferro di armatura, comprendente le fasi di:
a. predisporre una apparecchiatura (1) per legare detti fili (2) metallici a riscontro di detto almeno un primo elemento (3) da legare, detta apparecchiatura (1) comprendendo un corpo (10) per ricevere in svolgimento almeno un detto filo (2), un gruppo di calandratura (30) associato a detto corpo (10), per guidare detto filo (2) a disporsi a foggia anulare attorno a detto primo elemento (3) e/o detto secondo elemento (4) in un rispettivo spazio operativo di calandratura, una testa di legatura (20, 200) associata a detto gruppo di calandratura (30), per attorcigliare reciprocamente rami contrapposti (2?) di detto filo (2) attorno a un asse di legatura (A), comprendente un primo organo operativo (24, 240) e un secondo organo operativo (25, 250), mobili di un moto relativo di rotazione attorno a detto asse di legatura (A), per definire tra di essi una prima apertura (28a) e una seconda apertura (28a) di ampiezza variabile, tra una configurazione di apertura, in cui detta prima apertura (28a) e detta seconda apertura (28a) presentano un profilo aperto verso detto spazio operativo di calandratura, per il passaggio di porzioni contrapposte di detto filo (2), contigue a detti rami contrapposti (2?) da attorcigliare, e una configurazione di ritegno, in cui detta prima apertura (28a) e detta seconda apertura (28a) presentano un profilo sostanzialmente chiuso, per trattenere dette porzioni contrapposte di filo (2), un gruppo di taglio (40, 400) per tagliare detto filo (2) avvolto a foggia anulare e un organo di azionamento (13) per azionare in rotazione detta testa di legatura (20, 200) attorno a detto asse di legatura (A);
b. alimentare almeno un detto filo (2) a detta apparecchiatura (1) accostata a detto primo elemento (3), guidando una rispettiva estremit? attraverso detta prima apertura (28a) di detta testa di legatura (20);
c. operare la calandratura di detto filo (2) alimentato attraverso detta prima apertura (28a), avvolgendolo ad anello attorno a detto primo elemento (3) e/o detto secondo elemento (4) mediante detto gruppo di calandratura (30), detta estremit? di detto filo attraversando detta seconda apertura (28a), in modo tale che dette porzioni contrapposte di filo (2) si trovino all?interno di detta prima apertura (28a) e detta seconda apertura (28a) rispettivamente;
d. in opportuna relazione di fase, in particolare prima o dopo la fase di b. alimentare detto filo, azionare detto primo organo operativo (24, 240) e detto secondo organo operativo (25, 250) di detta testa di legatura (20, 200) in detto moto relativo di rotazione attorno a detto asse di legatura (A), per disporre detta testa di legatura (20, 200) da detta configurazione di apertura a detta configurazione di ritegno e trattenere cos? dette porzioni contrapposte di filo (2), interposte in detta prima apertura (28a) e detta seconda apertura (28a);
e. operare il taglio di detto filo (2) mediante detto gruppo di taglio (40, 400), in corrispondenza di una rispettiva porzione disposta a monte, relativamente a una direzione di alimentazione di detto filo (2) a detta testa di legatura (20, 200), di detta prima apertura (28a) e di detta seconda apertura (28a);
f. operare la legatura di detto filo (2) avvolto ad anello e trattenuto in dette porzioni contrapposte da detta testa di legatura (20, 200), azionando detta testa di legatura (20), disposta in detta configurazione di ritegno, in rotazione attorno a detto asse di legatura (A) mediante detto organo di azionamento (13).
2) Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta fase di d. azionare detto primo organo operativo (24, 240) e detto secondo organo operativo (25, 250) prevede di accostare, rispettivamente, una porzione di ritegno (54) di detto secondo organo operativo (25) a un lato aperto di detto profilo aperto, rispettivamente, di detta prima apertura (28a) e detta seconda apertura (28a), rivolto verso detto spazio operativo di calandratura, in modo da produrre detto profilo chiuso di detta prima apertura (28a) e di detta seconda apertura (28a) e intrappolare all?interno dette rispettive porzioni contrapposte di filo.
3) Metodo secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detta fase di f. operare la legatura include la fase di piegare dette porzioni contrapposte di filo (2) trattenute da detta testa di legatura (20, 200) a riscontro di superfici operative e/o di riscontro (27, 52), rispettivamente, di detto primo organo operativo (24) e/o di detto secondo organo operativo (25), consentendo cos? uno scorrimento di dette porzioni contrapposte di detto filo (2), trattenute, con generazione di attrito, tale da compensare almeno parzialmente il richiamo di detto filo (2) dovuto all?attorcigliamento attorno a detto asse di legatura (A).
4) Metodo secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta fase di d. operare il taglio di detto filo (2) prevede di azionare in rotazione attorno a detto asse di legatura (A) un coltello mobile (42) di detto gruppo di taglio (40).
5) Metodo secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto coltello mobile (42) ? azionato in rotazione da detto organo di azionamento (13), in modo solidale a detta testa di legatura (20).
6) Metodo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato dal fatto che detta fase di e. operare il taglio di detto filo (2) prevede di azionare un coltello mobile (442) di detto gruppo di taglio (400) secondo un moto di traslazione in una direzione longitudinale a detta apparecchiatura.
7) Metodo secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta fase di b. alimentare detto filo (2) comprende la fase di condurre detto filo (2) mediante un gruppo di traino (7) attraverso un condotto (16) disposto all?interno di detto corpo (10), detto condotto (16) comprendendo almeno un tratto rigido (16a), conformato in modo tale da imporre a detto filo (2) una deformazione corrispondente.
8) Metodo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che lungo detto tratto rigido (16a) detto filo (2) alimentato ? deformato secondo una curvatura.
9) Metodo secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende la fase di predisporre detta testa di legatura (20, 200) in detta configurazione di apertura, azionando in rotazione secondo un primo verso di rotazione attorno a detto asse di legatura (A) detta testa di legatura (20, 200), trascinando cos? solidalmente detto primo organo operativo (24, 240) e detto secondo organo operativo (25, 250), azionando successivamente in rotazione detta testa di legatura (20, 200) in verso opposto, per agganciare mediante un meccanismo di riassetto (18) detto secondo organo operativo (25, 250) a detto corpo (10), e successivamente azionando ulteriormente detta testa di legatura (20, 200) in rotazione secondo detto verso opposto, in modo da definire detto profilo aperto, in detta configurazione di apertura, di detta prima apertura (28a) e detta seconda apertura (28a), mentre detto secondo organo operativo (25, 250) ? agganciato a detto corpo (10).
10) Metodo secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta fase di f. operare la legatura mediante detto filo (2) prevede di realizzare una legatura (100) comprendente una porzione avvolta (103) attorno a detto primo elemento (3) e/o detto secondo elemento (4) e una porzione attorcigliata (101) realizzata mediante l?attorcigliamento di detti rami contrapposti (2?) di detto filo (2) attorno a detto asse di legatura (A), detta porzione attorcigliata (101) risultando separata da una porzione residuale (102) di detto filo (2), trattenuta da detta testa di legatura (20, 200), detta fase essendo seguita dalla fase di disporre nuovamente detta testa di legatura (20, 200) in detta configurazione di apertura per rilasciare detta porzione residuale (102) di detto filo (2).
11) Metodo secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta fase di c. operare la calandratura (30) di detto filo (2) prevede dapprima di introdurre detta estremit? di detto filo (2) lungo una pista di ingresso (32) recata da detto gruppo di calandratura (30), tra detta pista di ingresso (32) e un rullo (34) di calandratura, e successivamente di guidare detta estremit? di detto filo (2) lungo una pista di ritorno (33) recata anch?essa da detto gruppo di calandratura (30), detta pista di ingresso (32) e detta pista di ritorno (33) presentando sviluppo almeno parzialmente ricurvo.
12) Metodo secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che prevede di predisporre detta apparecchiatura (1) a riscontro di detto primo elemento (3), in corrispondenza di una zona di sovrapposizione o di incrocio tra detto primo elemento (3) e detto secondo elemento (4), che detta fase di b. alimentare prevede di alimentare detto filo (2) e un ulteriore filo (2) all?interno di detta apparecchiatura (1), che detta fase di c. operare la calandratura prevede di guidare rispettivamente detto filo (2) e detto ulteriore filo (2) lungo rispettivi percorsi di avvolgimento definiti attraverso rispettive distinte piste di ingresso (32) e piste di ritorno (33) recate da detto gruppo di calandratura (30), che detta fase di d. azionare detto primo organo operativo (24, 240) e detto secondo organo operativo (25, 250) in detto moto relativo di rotazione prevede di trattenere dette porzioni contrapposte di detto filo (2) e di detto ulteriore filo (2), rispettivamente, mediante detta testa di legatura (20, 200) disposta in detta configurazione di ritegno, che detta fase di e. operare il taglio prevede di tranciare detto filo (2) e detto ulteriore filo (2) mediante detto gruppo di taglio (40, 400), e che detta fase di f. operare la legatura prevede di attorcigliare mediante la rotazione della stessa testa di legatura (20, 200) e allo stesso tempo dette quattro porzioni contrapposte di detto filo (2) e di detto ulteriore filo (2) attorno a detto medesimo asse di legatura (A), realizzando cos? una legatura (100) doppia attorno a detto primo elemento (3) e detto secondo elemento (4).
13) Metodo secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che detta fase di c. operare la calandratura prevede di avvolgere detto filo (2) e detto ulteriore filo (2) lungo rispettivi percorsi di avvolgimento reciprocamente incrociati attorno a detto primo elemento (3) e detto secondo elemento (4), realizzando cos?, in seguito alla fase di operare la legatura, una legatura (100) doppia incrociata attorno a detto primo elemento (3) e detto secondo elemento (4).
14) Metodo secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che detta fase f. di operare la legatura prevede di serrare attorno a detto primo elemento (3) e a detto secondo elemento (4) detto filo (2) e detto ulteriore filo (2), disponendo detti rami contrapposti (2?) da attorcigliare, ciascuno all?interno di quattro rispettivi quadranti, in cui la sovrapposizione o incrocio di detto primo elemento (3) e di detto secondo elemento (4) suddivide un piano ortogonale a detto asse di legatura (A).
15) Metodo secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che detta fase di c. operare la calandratura prevede di guidare detto filo (2) e detto ulteriore filo (2) lungo rispettivi percorsi di avvolgimento, sostanzialmente paralleli, separati da detta zona di sovrapposizione o di incrocio, attorno a un detto elemento (3, 4) che, tra detto primo elemento (3) e detto secondo elemento (4), ? pi? lontano da detta testa di legatura (20, 200) di detta apparecchiatura (1) disposta a riscontro, detta fase di f. operare la legatura realizzando cos? una legatura (100) doppia parallela attorno a detto primo elemento (3) e/o detto secondo elemento (4).
16) Metodo secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta fase di a. predisporre detta apparecchiatura a riscontro di detto primo elemento (3) prevede di accostare lungo un asse longitudinale di detta apparecchiatura (1) detto gruppo di calandratura (30) a detto primo elemento (3) e di porre rispettivi incavi sagomati (35) realizzati anteriormente a detto gruppo di calandratura (30) a riscontro di detto primo elemento (3).
17) Metodo secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che in una fase iniziale di legatura, quando detto filo (2) ? serrato attorno a detto primo elemento (3) ed eventualmente a detto secondo elemento (4), se previsto, detti rami contrapposti (2?) di detto filo (2), sono tangenti a detto primo elemento (3) o a detto secondo elemento (4) se previsto, e sono disposti incrociati, cio? incidenti, formando tra di essi un angolo di legatura (?) che ? funzione dell'ingombro di detto o detti elementi (3, 4) da unire e, preferibilmente, di una distanza (h) tra detta testa di legatura (20, 200) e detto o detti elementi (3, 4) stessi, detto angolo di legatura (?) essendo compreso fra 70? e 135?, preferibilmente tra 90? e 110?.
18) Metodo secondo la rivendicazione 17, caratterizzato dal fatto che detta distanza (h) ha un valore massimo di 22 mm, preferibilmente non superiore a 18 mm.
19) Metodo secondo la rivendicazione 10 e una delle rivendicazioni 17 o 18, caratterizzato dal fatto che detta fase di f. operare la legatura comporta la separazione di detta porzione residuale (102) da detta porzione attorcigliata (101) attraverso una troncatura spontanea mediante torsione in una posizione ottimale per robustezza e altezza della legatura ottenuta.
20) Apparecchiatura per legare fili metallici e simili prodotti attorno ad un primo elemento (3) ed eventualmente un secondo elemento (4), in particolare di foggia allungata, ad esempio un ferro di armatura, comprendente un corpo (10) per ricevere in svolgimento almeno un detto filo (2), un gruppo di calandratura (30) associato a detto corpo (10), per guidare detto filo (2) a disporsi a foggia anulare attorno a detto primo elemento (3) e/ o detto secondo elemento (4) in un rispettivo spazio operativo di calandratura, una testa di legatura (20, 200) associata a detto gruppo di calandratura (30), per attorcigliare rami contrapposti (2?) di detto filo (2) attorno ad un asse di legatura (A), comprendente un primo organo operativo (24, 240) e un secondo organo operativo (25, 250), mobili di un moto relativo di rotazione attorno a detto asse di legatura (A), per definire tra di essi una prima apertura (28a) e una seconda apertura (28a) di ampiezza variabile, tra una configurazione di apertura, in cui detta prima apertura (28a) e detta seconda apertura (28a) presentano un profilo aperto verso detto spazio operativo di calandratura, , per il passaggio di porzioni contrapposte di detto filo (2), contigue a detti rami contrapposti (2?), e una configurazione di ritegno, in cui detta prima apertura (28a) e detta seconda apertura (28a) presentano un profilo sostanzialmente chiuso, per trattenere dette porzioni contrapposte di filo (2), un gruppo di taglio (40, 400) per tagliare detto filo (2) avvolto a foggia anulare e un organo di azionamento (13) per azionare detta testa di legatura (20, 200) in rotazione attorno a detto asse di legatura (A).
21) Apparecchiatura secondo la rivendicazione 20, caratterizzata dal fatto che detto primo organo operativo (24, 240) conforma almeno un primo varco (28) e un secondo varco (28), aventi un lato aperto verso detto spazio operativo di calandratura, e detto secondo organo operativo (25, 250) conforma almeno un primo spazio (53) e un secondo spazio (53) affacciati a detto primo varco (28) e a detto secondo varco (28), per definire detta prima apertura (28a) e detta seconda apertura (28a) in detta configurazione di apertura.
22) Apparecchiatura secondo la rivendicazione 21, caratterizzata dal fatto che detto primo organo operativo (24, 240) conforma una pluralit? di dita (26) distanziate angolarmente attorno a detto asse di legatura (A), definenti detto primo varco (28) e detto secondo varco (28), e detto secondo organo operativo (25, 250) comprende una pluralit? di elementi separatori (52) distanziati angolarmente attorno a detto asse di legatura (A), per definire almeno detto primo spazio (53) e detto secondo spazio (53), detti elementi separatori (52) conformando una porzione di ritegno (54) sporgente perifericamente da una rispettiva estremit? libera, per chiudere sostanzialmente detto profilo aperto di un detto rispettivo varco (28), quando detto elemento separatore (52) ? accostato angolarmente, in virt? di detto moto relativo di rotazione, a un rispettivo dito (26) di detto primo organo operativo (24, 240), definendo cos? detto profilo chiuso di detta prima apertura (28a) e di detta seconda apertura (28a) rispettivamente in detta configurazione di ritegno.
23) Apparecchiatura secondo una delle rivendicazioni da 20 a 22, caratterizzata dal fatto che detto gruppo di taglio (40) comprende un coltello fisso (41) e un coltello mobile (42), detto coltello mobile (42) essendo montato solidale a detta testa di legatura (20).
24) Apparecchiatura secondo la rivendicazione 23, caratterizzata dal fatto che detto coltello fisso (41) e detto coltello mobile (42) presentano rispettivi fori (43, 44, 44a), di inserimento di detto filo (2), disposti, in uso, lungo un percorso di alimentazione di detto filo (2) da detto corpo (10) a detta testa di legatura (20, 200), una tranciatura di detto filo (2) risultando da un ulteriore moto relativo di rotazione tra detto corpo (10) e detta testa di legatura (20), azionato da detto organo di azionamento (13).
25) Apparecchiatura secondo una delle rivendicazioni da 20 a 22, caratterizzata dal fatto che detto gruppo di taglio (400) comprende un coltello mobile (442) scorrevole assialmente attorno a detto primo organo operativo (250).
26) Apparecchiatura secondo una delle rivendicazioni da 20 a 25, caratterizzata dal fatto che detto gruppo di calandratura (30) ? inserito assialmente attorno a detta testa di legatura (20, 200) e reca internamente almeno un percorso di calandratura del filo (2).
27) Apparecchiatura secondo la rivendicazione 26, caratterizzata dal fatto che detto percorso di calandratura ? realizzato mediante una pista di ingresso (32, 320) e una pista di ritorno (33, 330), contrapposta a detta pista di ingresso (32, 320), rispetto a detto asse di legatura (A), in modo da assicurare un completo avvolgimento di detto filo (2), attraverso detta prima apertura (28a) e il ritorno di una rispettiva estremit? attraverso detta seconda apertura (28a).
28) Apparecchiatura secondo la rivendicazione 27, caratterizzata dal fatto che detta pista di ingresso (32, 320) e detta pista di ritorno (33, 330) sono realizzate mediante inserti applicati a detto gruppo di calandratura (30).
29) Apparecchiatura secondo una delle rivendicazioni 25 o 28, caratterizzata dal fatto che detto gruppo di calandratura (30) per ciascun percorso di avvolgimento conforma una forchetta comprendente un primo rebbio recante internamente detta pista di ingresso (32, 320) e un secondo rebbio recante internamente detta pista di ritorno (33, 330), detto primo rebbio e detto secondo rebbio aventi uno sviluppo assiale, in modo tale da interporre tra di essi una zona libera, in cui detto filo (2) pu? essere lanciato da detta pista di ingresso (32, 320) a detta pista di ritorno (33, 330) per essere avvolto attorno a detto primo elemento (3) e/o detto secondo elemento (4), e da consentire che detto gruppo di calandratura (30) sia inserito a riscontro di detto elemento (3) con un movimento sostanzialmente assiale.
30) Apparecchiatura secondo la rivendicazione 29, caratterizzata dal fatto che detto gruppo di calandratura (30, 300) conforma una coppia di forchette (260), incrociate o parallele, per altrettanti percorsi di avvolgimento rispettivamente incrociati o paralleli, ciascuno per un rispettivo detto filo.
31) Apparecchiatura secondo una delle rivendicazioni da 27 a 30, caratterizzata dal fatto che detta pista di ritorno (33, 330) conforma un tratto almeno iniziale a foggia di invito, per guidare l?introduzione di detto filo (2) lanciato da detta pista di ingresso (32, 320).
32) Apparecchiatura secondo una delle rivendicazioni da 27 a 31, caratterizzata dal fatto che detta pista di ingresso (32, 320) e/o detta pista di ritorno (33, 330) conformano almeno parzialmente un solco per guidare detto filo (2) in detto avvolgimento attorno a detto almeno un primo elemento (3) e/o in un progressivo serraggio attorno ad esso.
33) Apparecchiatura secondo una delle rivendicazioni da 20 a 32, caratterizzata dal fatto che detto corpo (10) comprende un condotto (16) per la guida di detto filo (2), detto condotto comprendendo un tratto rigido (16a) a sviluppo curvo, per imprimere una deformazione corrispondente a detto filo (2) e cancellare eventuali distorsioni preesistenti.
34) Unit? distaccata (6), fissa, sospesa, carrellata o trasportabile ad esempio a spalla o in cintura, per l?alloggiamento di almeno una bobina (5) di un filo (2) metallico, detta unit? (6) essendo associabile a una apparecchiatura per la legatura di fili metallici, in particolare secondo una delle rivendicazioni da 20 a 33, e comprendendo almeno un gruppo di traino e/o raddrizzatura (7, 7a) per l?alimentazione di detto filo (2) in svolgimento da detta bobina (5) a detta apparecchiatura (1), mezzi di connessione (9) per la guida di detto filo (2) e per l?alimentazione elettrica di detta apparecchiatura (1).
35) Unit? distaccata secondo la rivendicazione 34, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di connessione (9) comprendono mezzi di connessione a una rete di alimentazione elettrica oppure a un accumulatore di energia elettrica.
36) Legatura (100) risultante dall?avvolgimento di detto filo (2) metallico e di un ulteriore detto filo (2) metallico attorno a detto primo elemento (3) e/o a detto secondo elemento (4) in corrispondenza di una zona di reciproca sovrapposizione, risultante dal metodo secondo la rivendicazione 13 o 15.
37) Legatura di un filo (2) metallico e di un ulteriore filo (2) metallico attorno a un primo elemento (3) e a un secondo elemento (4) in corrispondenza di una zona di reciproca sovrapposizione, detta legatura (100) comprendendo una porzione avvolta (103) di detto filo (2) e una porzione avvolta (103) di detto ulteriore filo (2), avvolte in modo da formare un incrocio e serrate attorno a detto primo elemento (3) e/o a detto secondo elemento (4), e un?unica porzione attorcigliata (101) realizzata dall?attorcigliamento di quattro rami (2?) contrapposti rispettivamente di detto filo (2) e di detto ulteriore filo (2) attorno a detto medesimo asse di legatura (A).
38) Legatura di un filo (2) metallico e di un ulteriore filo (2) metallico attorno a un primo elemento (3) e/o a un secondo elemento (4) in corrispondenza di una zona di reciproca sovrapposizione, detta legatura (100) comprendendo una porzione avvolta (100a) di detto filo (2) e una porzione avvolta (100b) di detto ulteriore filo (2), avvolte in modo da risultare sostanzialmente parallele e separate da detta zona di sovrapposizione, serrate attorno a detto primo elemento (3) e a detto secondo elemento (4), e un?unica porzione attorcigliata (101) realizzata dall?attorcigliamento di quattro rami (2?) contrapposti rispettivamente di detto filo (2) e di detto ulteriore filo (2) attorno a detto medesimo asse di legatura (A).
39) Legatura secondo la rivendicazione 37 o 38, caratterizzata dal fatto che almeno uno tra detto filo (2) e detto ulteriore filo (2) ha dimensione trasversale compresa tra 1 e 3 mm.
40) Legatura secondo una delle rivendicazioni da 37 o 39, caratterizzata dal fatto che detta porzione avvolta (103) ? realizzata mediante rispettivi rami (2?) di filo (2) avvolti attorno a detto primo elemento (3) e/o detto secondo elemento (4), disposti rispettivamente in quattro quadranti definiti in un piano ortogonale a detto asse di legatura (A) dalla sovrapposizione o incrocio di detto primo elemento (3) e di detto secondo elemento (4).
IT102020000021862A 2020-09-16 2020-09-16 Metodo ed apparecchiatura per legare fili metallici e simili prodotti IT202000021862A1 (it)

Priority Applications (15)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT102020000021862A IT202000021862A1 (it) 2020-09-16 2020-09-16 Metodo ed apparecchiatura per legare fili metallici e simili prodotti
JP2023517289A JP2023546776A (ja) 2020-09-16 2021-09-16 金属ワイヤ及び類似製品を結合するための方法及び装置
KR1020237012297A KR20230069154A (ko) 2020-09-16 2021-09-16 금속 와이어를 결속하는 방법과 장치
PCT/IT2021/050284 WO2022059044A1 (en) 2020-09-16 2021-09-16 Method and apparatus for binding metal wires and similar products
CA3192245A CA3192245A1 (en) 2020-09-16 2021-09-16 Method and apparatus for binding metal wires and similar products
AU2021345576A AU2021345576A1 (en) 2020-09-16 2021-09-16 Method and apparatus for binding metal wires and similar products
EP21791486.0A EP4214384A1 (en) 2020-09-16 2021-09-16 Method and apparatus for binding metal wires and similar products
AU2021343765A AU2021343765A1 (en) 2020-09-16 2021-09-16 Method and apparatus for binding metal wires and similar products
CA3192263A CA3192263A1 (en) 2020-09-16 2021-09-16 Method and apparatus for binding metal wires and similar products
US18/026,523 US20230390821A1 (en) 2020-09-16 2021-09-16 Method and apparatus for binding metal wires and similar products
US18/026,755 US20230347405A1 (en) 2020-09-16 2021-09-16 Method and apparatus for binding metal wires and similar products
EP21791044.7A EP4214383A1 (en) 2020-09-16 2021-09-16 Method and apparatus for binding metal wires and similar products
PCT/IT2021/050283 WO2022059043A1 (en) 2020-09-16 2021-09-16 Method and apparatus for binding metal wires and similar products
KR1020237012301A KR20230069156A (ko) 2020-09-16 2021-09-16 금속 와이어를 결속하는 방법과 장치
JP2023517287A JP2023544980A (ja) 2020-09-16 2021-09-16 金属ワイヤ及び類似製品を結合するための方法及び装置

Applications Claiming Priority (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT102020000021862A IT202000021862A1 (it) 2020-09-16 2020-09-16 Metodo ed apparecchiatura per legare fili metallici e simili prodotti

Publications (1)

Publication Number Publication Date
IT202000021862A1 true IT202000021862A1 (it) 2022-03-16

Family

ID=73699231

Family Applications (1)

Application Number Title Priority Date Filing Date
IT102020000021862A IT202000021862A1 (it) 2020-09-16 2020-09-16 Metodo ed apparecchiatura per legare fili metallici e simili prodotti

Country Status (8)

Country Link
US (2) US20230347405A1 (it)
EP (2) EP4214383A1 (it)
JP (2) JP2023546776A (it)
KR (2) KR20230069154A (it)
AU (2) AU2021343765A1 (it)
CA (2) CA3192263A1 (it)
IT (1) IT202000021862A1 (it)
WO (2) WO2022059044A1 (it)

Citations (6)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
EP0751270A1 (en) 1995-06-30 1997-01-02 Max Co., Ltd. Reinforcement binding machine
EP0757143A1 (de) * 1995-07-31 1997-02-05 Bau- und Maschinenschlosserei Friedrich Hoffmann Transportable Vorrichtung zum Verbinden von Bewehrungseisen
US5842506A (en) * 1997-09-12 1998-12-01 Peters; Rudolph W. Hand tool for forming and applying wire ties
EP1440746A1 (en) 2001-10-29 2004-07-28 Max Co., Ltd. Stranded wire twisting device of reinforcement binding machine
WO2004083559A1 (en) * 2003-03-18 2004-09-30 Peter Hoyaukin Method and machine for binding elongate objects together
WO2008062213A2 (en) * 2006-11-24 2008-05-29 Tymatic Limited Wire tying machines

Family Cites Families (6)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
GB367254A (en) * 1930-11-04 1932-02-18 James Hardress De Warrenne Wal Improvements in and relating to reinforcing means for concrete, cement, plaster and the like
EP0017674B1 (en) * 1979-04-11 1983-09-28 Hoogovens Groep B.V. Apparatus for twisting together the end portions of wire around a bundle
FR2491527A1 (fr) * 1980-10-07 1982-04-09 Lafon Guy Machine portative pour realiser automatiquement les ligatures sur des armatures de beton arme, et procede de fonctionnement
JP3393684B2 (ja) * 1993-08-16 2003-04-07 株式会社エスディーコーポレーション 物品の結束方法及び結束装置
CN1064319C (zh) * 1995-02-17 2001-04-11 日本自动机械株式会社 物品的捆扎方法与捆扎设备
DE602007008093D1 (de) * 2006-06-07 2010-09-09 Revelin Evaristo & Figli Snc Werkzeug zur bindung von metallstangen

Patent Citations (6)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
EP0751270A1 (en) 1995-06-30 1997-01-02 Max Co., Ltd. Reinforcement binding machine
EP0757143A1 (de) * 1995-07-31 1997-02-05 Bau- und Maschinenschlosserei Friedrich Hoffmann Transportable Vorrichtung zum Verbinden von Bewehrungseisen
US5842506A (en) * 1997-09-12 1998-12-01 Peters; Rudolph W. Hand tool for forming and applying wire ties
EP1440746A1 (en) 2001-10-29 2004-07-28 Max Co., Ltd. Stranded wire twisting device of reinforcement binding machine
WO2004083559A1 (en) * 2003-03-18 2004-09-30 Peter Hoyaukin Method and machine for binding elongate objects together
WO2008062213A2 (en) * 2006-11-24 2008-05-29 Tymatic Limited Wire tying machines

Also Published As

Publication number Publication date
CA3192245A1 (en) 2022-03-24
AU2021343765A1 (en) 2023-04-13
KR20230069156A (ko) 2023-05-18
WO2022059043A1 (en) 2022-03-24
KR20230069154A (ko) 2023-05-18
CA3192263A1 (en) 2022-03-24
EP4214383A1 (en) 2023-07-26
JP2023544980A (ja) 2023-10-26
WO2022059044A1 (en) 2022-03-24
US20230390821A1 (en) 2023-12-07
JP2023546776A (ja) 2023-11-08
US20230347405A1 (en) 2023-11-02
AU2021345576A1 (en) 2023-04-13
EP4214384A1 (en) 2023-07-26
WO2022059043A4 (en) 2022-05-12

Similar Documents

Publication Publication Date Title
JP3604695B2 (ja) 駆動機構を備えたワイヤ結束具
KR102142497B1 (ko) 결속기
CA2809691C (en) Knot tying device and cartridge system for providing tying filament thereto
JP4874094B2 (ja) 長尺体同士を互いに結び付け合う方法および機械
DE3413099A1 (de) Automatisch arbeitendes werkzeug zur herstellung von gebinden
MX2014002495A (es) Ensamble anudador.
IT202000021862A1 (it) Metodo ed apparecchiatura per legare fili metallici e simili prodotti
EP3403940B1 (en) Wire binding machine and method
CN110552509B (zh) 一种建筑施工用铁丝捆扎装置
JP2002308214A (ja) 巻回体を結束する装置および方法ならびに長手状部材を巻取り・結束する装置および方法
AU700127B2 (en) A machine for joining together elongated objects
CN213595596U (zh) 一种钢索储料装置及其下料机
TWI830881B (zh) 捆束機
US20230226595A1 (en) Binding device, binding system, method for controlling binding device, and computer readable storage medium storing program
CN112850368B (zh) 绳索打结设备
EP1336334A1 (en) Quick tying unit for a press for gathering rolled bales
JPH074048A (ja) ワイヤの自動結束装置
WO2008020070A1 (de) Verfahren zum wechseln zwischen den beiden spulstellen eines doppelspindelwicklers
JP3488305B2 (ja) 線条体の巻付け設備
ITMI20111698A1 (it) Macchina bobinatrice automatica
ITBO960599A1 (it) Apparecchio elettromeccanico impugnabile per formare l'armatura delle strutture in calcestruzzo
IT9041545A1 (it) Apparecchiatura per l'aggancio iniziale e finale del filo su bobine in macchine bobinatrici di filo metallico
ITRE940029A1 (it) Impianto per la lavorazione di tondini metallici per la realizzazione di ferri per armature in genere.
IT9067603A1 (it) Dispositivo per la legatura di matasse di filato