ITMI20111698A1 - Macchina bobinatrice automatica - Google Patents

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ITMI20111698A1
ITMI20111698A1 IT001698A ITMI20111698A ITMI20111698A1 IT MI20111698 A1 ITMI20111698 A1 IT MI20111698A1 IT 001698 A IT001698 A IT 001698A IT MI20111698 A ITMI20111698 A IT MI20111698A IT MI20111698 A1 ITMI20111698 A1 IT MI20111698A1
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automatic winding
textile industry
spool
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IT001698A
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Roberto Menegatto
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Menegatto Srl
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Description

DESCRIZIONE DI BREVETTO PER INVENZIONE
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda una macchina bobinatrice, usata preferibilmente neH’ambito dell'industria tessile, che permette di realizzare sequenzialmente più bobine, svolgendo automaticamente le operazioni di carico del rocchetto vuoto, di vincolo fra rocchetto e filo, di taglio dello stesso a bobina ultimata, e di raccolta di quest’ultima, essendo dotata a tale scopo di adeguati sistemi meccanici, controllata e comandata da un programma.
La macchina bobinatrice è utilizzata preferibilmente nell'industria tessile per creare le bobine, ottenute grazie aH’avvolgimento progressivo del filo intorno a un rocchetto costituito preferibilmente da un tubetto cilindrico centrale cavo all’interno e provvisto alle estremità di opportuni allargamenti circolari atti ad impedire possibili sfilamenti di detto avvolgimento per via del peso o di movimenti troppo bruschi. La parte grossomodo terminale del filo, che proviene in maniera continua da una opportuna riserva situata solitamente nella zona più bassa della macchina, deve essere vincolata al tubetto, in modo tale che la rotazione del rocchetto determina l’avvolgimento di detto filo attorno a tale tubetto.
Il filo, solitamente preteso tramite preferibilmente un sistema a cilindri rotanti, si avvolge a elica lungo gran parte della lunghezza del tubetto, grazie all’oscillazione continua di un supporto atto al sostegno e al trascinamento di detto filo chiamato guidatilo, detta oscillazione avvenendo contemporaneamente a detta rotazione del rocchetto.
L’operazione atta ad ottenere il vincolo fra filo e tubetto, chiamata di infilaggio o annodamento, viene eseguita attualmente dall’operatore, il quale provvede ad annodare preferibilmente a elica la parte terminale di detto filo intorno a detto tubetto. In pratica l’operatore esegue manualmente la parte iniziale deN’avvolgimento, impiegando un certo lasso di tempo che va a discapito dell’efficacia della produzione.
Scopo della presente invenzione è quindi di fornire una macchina bobinatrice che realizzi automaticamente l’operazione di annodamento.
Inoltre, allo stato attuale, quando la macchina finisce la realizzazione di una bobina in base al numero di avvolgimenti programmati nella macchina stessa, il taglio del filo, il prelevamento di detta bobina e la sua sostituzione con il successivo rocchetto vuoto sono ancora affidati all’operatore, con un ulteriore aumento dei tempi di produzione.
Altro scopo quindi della presente invenzione è quello di proporre una macchina bobinatrice in grado di eseguire in automatico le operazioni di raccolta della bobina finita e di inserimento nella macchina del nuovo rocchetto vuoto, senza richiedere alcun intervento dell’operatore.
Grazie a un adeguato studio dei mezzi necessari allo svolgimento di dette fasi di carico, annodamento, avvolgimento, e taglio del filo, nonché di raccolta della bobina, e dei relativi sistemi di movimentazione, è stata realizzata una macchina bobinatrice, qui presentata, che riesce ad automatizzare e velocizzare tali operazioni occupando allo stesso tempo uno spazio ragionevole ed eliminando così i tempi morti.
Gli scopi predetti sono raggiunti tramite una macchina bobinatrice comandata preferibilmente da un programma predisposto e costituita principalmente almeno dai seguenti elementi:
- mezzi per il carico dei rocchetti preferibilmente vuoti;
- mezzi per l’aggancio del rocchetto a detta macchina bobinatrice;
- mezzi per vincolare il filo al rocchetto;
- mezzi per tagliare il filo a bobina completa di filo;
- mezzi per la raccolta delle bobine finite;
- mezzi per la movimentazione di almeno parte di detti mezzi per l’aggancio, di detti mezzi per vincolare il filo, di detti mezzi per tagliare il filo e di detti mezzi per la raccolta;
- almeno un sensore per il controllo di detti mezzi per la movimentazione;
- almeno un software per il controllo di detti mezzi per la movimentazione.
Di seguito esamineremo singolarmente la costituzione dei singoli elementi.
Anzitutto detti mezzi per il carico comprendono almeno:
- un gruppo di carico costituito da almeno una flangia di carico provvista di almeno una gola dove può essere montato un rocchetto;
- un motore noto per la movimentazione di detta flangia di carico;
- un sensore pure noto preferibilmente di presenza in grado di rilevare la posizione di detta flangia di carico;
- un vassoio di raccolta.
Detta flangia è preferibilmente fatta ruotare in modo da far cadere progressivamente i rocchetti vuoti verso la macchina.
Detto vassoio di raccolta, finalizzato al ricevimento di detti rocchetti in caduta al momento del carico e dello scarico verso detti mezzi per la raccolta, comprende almeno:
- una piastra di supporto;
- uno o più bracci o lance scorrevoli rispetto a detta piastra di supporto;
- un sistema di movimentazione noto in grado di ruotare detta piastra di supporto e dette lance;
- un sistema di movimentazione noto in grado di estendere dette lance fuori da detta piastra di supporto.
Detta piastra di supporto è dotata di un opportuno fermo finalizzato al posizionamento corretto di detto rocchetto per l’aggancio a detta macchina, detto fermo potendo anche essere parte integrante di detta piastra di supporto o di dette lance.
Detti mezzi per l'aggancio del rocchetto a detta macchina bobinatrice comprendono almeno due protuberanze o contropunte vincolate alla macchina di cui la prima, chiamata mobile, può essere spinta, tramite un sistema di movimentazione noto, all’interno dell’incavo del tubetto, bloccandosi per attrito all’interno di detto incavo e spingendo detto rocchetto verso l’altra protuberanza, detta fissa, non potendo questa traslare rispetto al telaio della macchina, così che anche tale protuberanza fissa si blocca per attrito all’interno di detto incavo.
Detti mezzi per vincolare il filo al rocchetto comprendono almeno:
- una prominenza costituita preferibilmente da un corpo, chiamato qui fungo, dotato di un opportuno incavo dove può essere alloggiato almeno parzialmente il filo, detta prominenza fungendo da guida e supporto per il filo durante le fasi di annodamento e di taglio dello stesso, rispettivamente appena prima e appena dopo la fase di avvolgimento di detto filo intorno a detto tubetto;
- un mezzo in grado di afferrare detto filo e finalizzato a trascinarlo durante le fasi di annodamento e taglio nonché a mantenerlo in posizione durante la sostituzione del rocchetto, costituito preferibilmente da una pinza formata da due flange preferibilmente circolari aventi al loro interno elementi atti ad esercitare una certa pressione su ciò che è collocato fra gli stessi, dette flange essendo influenzate elasticamente ad unirsi, e l’allontanamento delle stesse essendo comandato da un sistema di movimentazione noto;
- un sistema di movimentazione noto di detto fungo e detta pinza, costituito preferibilmente da un motore noto e da una piastra di sostegno a cui detti fungo e pinza sono vincolati.
Detti mezzi per tagliare il filo comprendono almeno:
- una taglierina per tagliare il filo;
- un arpione, finalizzato a sollevare il filo;
- un sistema noto di attivazione della taglierina;
- un sistema noto di movimentazione dell’arpione.
Detti mezzi per la raccolta delle bobine complete di filo comprendono almeno:
- un vano di raccolta;
- un vassoio, o sella, preferibilmente rotante attorno a un perno vincolato a detto vano di raccolta;
- una flangia di raccolta, quest’ultima rotante attorno a un perno vincolato a detto vano di raccolta e provvista di almeno una gola per l'alloggiamento di una bobina;
- un sistema di movimentazione noto finalizzato a spingere detta sella all’esterno di detto vano di raccolta posizionandola correttamente per il ricevimento della bobina finita, dopo che la stessa è stata sganciata dalla macchina, è caduta sul vassoio di raccolta e lo ha percorso per via del peso;
- un corpo conico posizionato sotto la sella e vincolato al vano di raccolta, detto corpo essendo finalizzato ad inclinare detta sella, per attrito, verso l’alto in posizione esterna al vano di raccolta, e verso il basso quando la stessa si trova all'interno di esso, così che la bobina completa di filo appena ricevuta sia indotta a scivolare verso la flangia di raccolta, a meno che non sia impedita dalla presenza di altre bobine.
Il dispositivo secondo la presente invenzione opera preferibilmente secondo un procedimento, controllato da detto software e da detti almeno un sensore, comprendente almeno i seguenti passi:
- l’operatore posiziona almeno un rocchetto nella flangia di carico ed eventualmente né aggancia un altro alla macchina, vincola il filo alla pinza e avvia il ciclo di lavoro della macchina comandato dal software:
- il gruppo di carico ruota fino a una certa posizione angolare, controllata da almeno un sensore, tale per cui uno dei rocchetti rimane libero sotto l’effetto del peso, mentre la piastra di supporto ruota verso l’alto e vengono estese le lance nella direzione dell’alloggiamento di detto rocchetto;
- il rocchetto cade sulle lance e scivola fino ad appoggiarsi al fermo della piastra di supporto;
- la protuberanza mobile entra nell’incavo del rocchetto bloccandosi dentro di esso in modo da spingerlo verso la protuberanza fissa così che anche quest’ultima si blocca al suo interno, mentre le lance rientrano e la piastra di supporto ruota con esse verso il basso;
- la piastra di sostegno inizia a ruotare così da avvolgere il filo intorno al tubetto, detto filo appoggiandosi eventualmente anche al fungo che ruotando lo incontra e contribuisce ad aumentarne la tensione, mentre il guidafilo esegue dei movimenti oscillatori abbastanza ridotti così che detto filo si annodi saldamente a tale tubetto, in modo da realizzare l’operazione detta di annodamento;
- la pinza rilascia il filo e la macchina inizia, tramite un motore noto, a far ruotare le protuberanze e quindi il rocchetto, mentre il guidafilo inizia a oscillare lungo preferibilmente gran parte della lunghezza del tubetto durante la fase di avvolgimento del filo;
- quando la bobina è completa di filo, la piastra di sostegno ruota così che il filo sia incontrato prima dal fungo e poi dalla pinza, per cui quando detta piastra rotante si ferma, almeno parte di detto filo è situato fra detti fungo e pinza e a contatto con essi;
- l’arpione si abbassa, trascina il filo verso l’alto, o comunque in una posizione abbastanza vicina alla taglierina, in modo che questa successivamente lo suddivide in almeno due parti, quella avvolta attorno al rocchetto e quella che servirà per la bobina successiva;
- la piastra di supporto si inclina, le lance si estendono, la protuberanza mobile rientra, la bobina si sgancia e scivola lungo il vassoio di raccolta, verso la sella che nel frattempo è uscita dal vano di raccolta e si è inclinata maggiormente verso l’alto grazie allo scorrimento su detto corpo conico sottostante;
- la sella rientra nel vano di raccolta, si inclina verso il basso, facendo così scivolare, eventualmente, la bobina verso la flangia di raccolta che ruota e conduce detta bobina finita verso la parte più bassa di detto vano di raccolta;
- il gruppo di carico ruota e si blocca nella posizione del successivo rocchetto, contemporaneamente la piastra di supporto ruota verso l’alto ed escono le lance, in modo che il successivo rocchetto vuoto possa posizionarsi correttamente nella macchina;
- il ciclo si ripete per questo e i successivi rocchetti inseriti nel gruppo di carico fino a che tutti gli alloggiamenti del vano di raccolta non sono occupati dalla rispettiva bobina finita.
Ovviamente, se l’operatore decide di montare manualmente inizialmente un rocchetto vuoto, oltre a riempire completamente il gruppo di carico, e il numero di bobine che possono occupare il vano di raccolta è uguale al numero di rocchetti vuoti che possono essere inseriti in detto gruppo di carico, è necessario che l’operatore, al termine di tutto il ciclo di lavoro, prelevi manualmente dalla macchina l’ultima bobina, che non può più essere ricevuta nel vano di raccolta. In questo modo la capacità di lavoro della macchina aumenta di una bobina, al costo di dover intervenire manualmente per il carico della prima di esse e per lo scarico dell’ultima.
Le caratteristiche della presente invenzione verranno chiarite dalla descrizione dettagliata che segue relativa ad una possibile realizzazione della stessa, da considerarsi a titolo semplicemente esplicativo e non limitativo dei più generali concetti rivendicati.
La descrizione che segue fa riferimento ai disegni allegati, in cui:
- la figura 1 è una vista parziale del gruppo di carico e del vassoio di raccolta in configurazione estesa;
- la figura 2 mostra il meccanismo di bloccaggio del rocchetto sulla macchina;
- la figura 3 mostra la posizione del filo all’inizio del primo annodamento relativo a un rocchetto montato dall’operatore;
- la figura 4 mostra la posizione del filo durante tale primo annodamento;
- la figura 5 mostra la posizione del filo a bobina terminata; - la figura 6 mostra la posizione del filo durante il taglio dello stesso;
- la figura 7 mostra la posizione del filo all’inizio dell’annodamento di un rocchetto caricato automaticamente;
- la figura 8 mostra la posizione del filo durante tale annodamento di un rocchetto caricato automaticamente;
- la figura 9 è una vista laterale del vano di raccolta;
- la figura 10 è una vista dall’alto di detto vano di raccolta; - la figura 11 mostra una serie di macchine bobinatrici automatiche affiancate.
In figura 1 si può notare il rocchetto vuoto 21 che scivola secondo la freccia A, sotto l’effetto del peso, lungo le lance 22 del vassoio di raccolta, il quale comprende anche la piastra di supporto 23 che è sostenuta dal gruppo di sostegno 24, nella parte bassa 55 del quale sono contenuti i sistemi di movimentazione che consentono l’estensione delle lance e la rotazione di tutto il vassoio di raccolta intorno al perno 25, detta piastra di supporto 23 essendo conformata in maniera tale da fungere da guida allo scorrimento di dette lance 22. Il rocchetto 21 si trova inizialmente in una delle gole 26 ricavate nel gruppo di carico che è costituito solitamente da uno o più flange di carico 27 vincolate in maniera nota a un albero 28, di cui si nota un’estremità, e rotanti con esso grazie preferibilmente a un motore in corrente continua.
In questa figura non sono mostrati per chiarezza né il motore in grado di ruotare la flangia 27 né il sensore per rilevare la posizione angolare della stessa.
Detta flangia di carico 27, dopo aver ruotato nel verso della freccia B, si blocca, grazie a tale sensore preferibilmente di presenza, nella posizione di figura 1, il rocchetto 21 cade sulle lance 22, scivola successivamente lungo le stesse secondo la freccia A e si ferma in corrispondenza del fermo 29 solidale alla piastra di supporto 23 o parte integrante di essa. Detto fermo 29 è necessario per fare in modo che l’incavo 30 del rocchetto 21 si posizioni correttamente in corrispondenza delle protuberanze finalizzate a bloccarlo all’interno per attrito.
In figura 1, per esempio, l’incavo 30 potrebbe essere opportunamente fermato in corrispondenza della parte anteriore di detto fermo 29. In ognuna delle gole 26 possono essere posizionati altri rocchetti vuoti, non mostrati, che dovranno essere bobinati successivamente.
In figura 2 il rocchetto 21, visto in sezione, è bloccato in corrispondenza delle due sezioni di uscita dell’incavo 30, il quale presenta una certa svasatura agli estremi, detto incavo essendo interno al tubetto 31. Detto bloccaggio avviene mediante le protuberanze mobile 32 e fissa 33, le cui superfici laterali sono almeno parzialmente opportunamente inclinate in maniera complementare a dette svasature di detto incavo 30, così da poter arrancare con un certo attrito all’interno di esso. La prima di dette protuberanze 32, spinta tramite preferibilmente un pistone pneumatico scorrevole nella zona centrale 56 del telaio 34 della macchina, fa traslare tale rocchetto 21 nel verso della freccia C bloccandosi al suo interno. Tale movimento provoca l’inserimento e il bloccaggio della protuberanza fissa 33 dall’altra parte dell’incavo 30.
Detta protuberanza fissa 33 è preferibilmente circondata da una flangia di spinta 35 a forma di corona circolare, di cui si notano due sezioni opposte, la cui funzione è quella di agevolare lo sfilamento del rocchetto 31 da detta protuberanza fissa 33 tramite l’azione elastica delle molle 36 solidali al telaio della macchina 34 e a detta flangia di spinta 35, quando, a bobina terminata, il rocchetto 31 viene sganciato.
La protuberanza mobile 32, a tal fine, viene fatta rientrare verso il telaio 34, così da uscire dall’incavo 30 e trascinare nello stesso verso, opposto alla freccia C, anche detto rocchetto 21. A questo punto, per evitare che l'incavo 30, dall’altra parte, rimanga attaccato per attrito a detta protuberanza fissa 33, detta flangia di spinta 35 favorisce detto movimento del rocchetto 21 per azione delle molle 36, in modo che lo stesso si posizioni adeguatamente per cadere nella posizione corretta sul vassoio di raccolta. Dette molle 36, in posizione di aggancio di detto rocchetto 21 alla macchina, risultano preferibilmente compresse rispetto alla posizione di equilibrio.
La piastra di sostegno 37, vista lateralmente, è preferibilmente a forma di corona circolare ed è rotante preferibilmente lungo lo stesso asse longitudinale del rocchetto 21, tramite una cinghia, non mostrata, avvolta attorno a detta piastra di sostegno 37 e trascinata da un motore noto, anch’esso non mostrato, solidale al telaio 34 della macchina e collocato preferibilmente sotto di essa. Detta piastra di sostegno 37 serve per la movimentazione, attorno a detto rocchetto 21, degli elementi necessari allo svolgimento delle fasi di annodamento, quali il fungo 38 e la pinza 39, mentre l’arpione 40 e la taglierina 41, necessari alla fase di taglio, sono collegati preferibilmente al telaio 34 della macchina.
All’inizio del ciclo di lavoro, sia che il primo rocchetto 21 provenga in automatico dal gruppo di carico o che sia stato montato dall’operatore, quest’ultimo deve provvedere ad agganciare il filo 42 alla pinza 39, come mostrato in figura 2. In questo modo il filo 42, provenendo dalla riserva esterna alla macchina, si trova teso fra il guidafilo 43 e detta pinza 39, formata preferibilmente da due flange preferibilmente circolari influenzate elasticamente a restare unite, potendo le stesse essere allontanate tramite sistema di movimentazione noto solidale al telaio 34 della macchina.
Nelle figure dalla 3 alla 7 sono mostrati in pianta la piastra di sostegno 37, il fungo 38, la pinza 39 e la superficie esterna del tubetto 31 durante diverse fasi di lavoro della macchina. Per chiarezza non sono mostrati gli allargamenti agli estremi del tubetto 31.
In figura 3 è mostrata la condizione iniziale appena prima dell’annodamento del primo rocchetto eventualmente montato dall'operatore. Con il filo 42 teso fra il guidafilo 43 e la pinza 39, almeno parzialmente vincolato o preferibilmente afferrato da essa, la piastra di sostegno 37 ruota nel verso della freccia D, mentre il guidafilo 43 oscilla, coprendo un’estensione abbastanza ridotta, avanti e indietro in direzione perpendicolare al piano della figura 3.
Detto filo 42, grazie alla combinazione di tali movimenti, si stende sulla superficie esterna del tubetto 31, come è mostrato in figura 4, e viene annodato a elica, grazie alla traslazione del guidafilo 43, attorno a detto tubetto 31. L’inclinazione variabile assunta da tale filo 42, in questa fase di annodamento del primo rocchetto, è preferibilmente impostata automaticamente in modo da impedire che, durante la rotazione della piastra di sostegno 37, lo stesso filo 42 sia incontrato e trascinato anche dal fungo 38.
Dopo che è terminato l’annodamento, la piastra di sostegno 37 si ferma, la pinza 39 rilascia il filo 42 e il tubetto 31 inizia a ruotare sempre nel verso della freccia D, grazie a un motore noto solidale alla macchina.
Come è illustrato in figura 5, quando la macchina arriva al numero di avvolgimenti programmati, a bobina 44 completa di filo 42 il tubetto 31 si ferma e il filo 42 si trova teso fra la bobina 44 e il guidafilo 43. A questo punto la piastra di sostegno 37 riprende a ruotare nel verso della freccia D, in modo che detto filo 42 viene incontrato prima dal fungo 38 e in seguito dalla pinza 39 che lo trascinano fino a disporlo preferibilmente rettilineo nella parte superiore di detta piastra di sostegno 37. A questo punto tale filo 42 risulta almeno parzialmente a contatto con detto fungo 38 e detta pinza 39, essendo almeno parzialmente vincolato o preferibilmente afferrato dalla stessa.
Dalla figura 6 si ricava che ora l’arpione 40, vincolato al telaio 34 della macchina e scorrevole rispetto allo stesso, scende e risale, grazie a un sistema di movimentazione noto, in modo tale che durante la risalita riesce ad agganciare il filo 42 fino a trascinarlo almeno parzialmente nella zona di azione della taglierina 41 che, grazie a un sistema noto di attivazione o movimentazione solidale a detto telaio 34 della macchina, provvede a suddividere lo stesso filo 42 in almeno due parti: la prima è quella avvolta attorno alla bobina 44 che poi verrà sganciata, l’altra è interposta fra l’arpione 40, la pinza 39 e il guidafilo 43, per poi continuare verso la riserva esterna, detta seconda parte essendo finalizzata ad essere almeno parzialmente avvolta attorno al tubetto 31 del successivo rocchetto. Come mostrato in figura 7, dopo che la bobina completa 44 è stata sganciata, la piastra di sostegno 37 deve ruotare nel verso della freccia D per portare la pinza 39 fuori dal percorso del nuovo rocchetto in arrivo, verso la parte della macchina opposta al gruppo di carico. Da questa posizione deve iniziare la nuova fase di annodamento del filo 42 intorno al tubetto 31 del nuovo rocchetto.
Dato che, in tale fase di annodamento relativa a un rocchetto montato dalla macchina, per via di detta posizione di partenza mostrata in figura 7 di detta pinza 39, la rotazione della piastra di sostegno 37 nel verso della freccia D causa ravvicinamento di tale pinza 39 al guidafilo 43, detto filo 42, per evitare che diventi eccessivamente lasco, è in questo caso mantenuto dal guidafilo 43 in una posizione tale che, a seguito di detta rotazione di tale piastra di sostegno 37, tale filo 42 viene incontrato anche dal fungo 38 che contribuisce quindi a mantenerlo sufficientemente in tensione, come risulta dalla figura 8.
Questa nuova fase di annodamento per un rocchetto caricato dalla macchina è quindi svolta praticamente da detto fungo 38, essendo il filo 42 vincolato almeno parzialmente alla pinza 39, preferibilmente afferrato da essa, almeno parzialmente avvolto intorno sia al tubetto 31 che al fungo 38 e almeno parzialmente a contatto con essi, come mostrato in figura 8. In questa figura detto filo 42 è mostrato leggermente lasco intorno a detto fungo 38 per chiarezza di rappresentazione. Si nota che in questa fase il filo 42 è vincolato alla pinza 39, passa almeno parzialmente intorno al fungo 38 a contatto con lo stesso, si avvolge intorno al tubetto 31 e passa attraverso il guidafilo 43.
Ad annodamento terminato, la piastra di sostegno 37 si ferma, la pinza 39 rilascia il filo, il tubetto 31 inizia a ruotare nel verso della freccia D e il guidafilo 43 inizia ad oscillare nella stessa direzione della fase di annodamento, lungo la maggior parte dell’estensione di detto tubetto 31, così che detto filo 42 viene avvolto progressivamente a elica lungo lo stesso, in modo che si formi la nuova bobina.
Le fasi di lavoro descritte, compresa la fase di raccolta di seguito spiegata, vengono ripetute fino all’ultimo rocchetto montato sul gruppo di carico.
Dopo lo sgancio della bobina completa di filo, che avviene secondo il procedimento illustrato precedentemente in figura 2, detta bobina cade sul vassoio di raccolta, questa volta ruotato verso il basso, previa uscita delle relative lance 22 di figura 1 dalla piastra di supporto 23, e cade nel vano di raccolta 52, mostrato in figura 9 senza le pareti laterali, secondo la freccia E. Detto vano di raccolta 52 è posizionato preferibilmente lateralmente rispetto alla zona della macchina dove avviene l’avvolgimento del filo ed è costituito da un contenitore 45 preferibilmente metallico dove sono vincolati a ruotare una sella 46 e una flangia di raccolta 47, viste lateralmente in figura 9. In questa figura si possono notare i perni di rotazione 48 e 49 rispettivamente per la flangia di raccolta 47 e la sella 46, detti perni essendo solidali a detto vano di raccolta 52.
A causa di detta posizione laterale del vano di raccolta 52, detta sella 46 può uscire da esso, tramite un sistema di movimentazione noto situato sotto di essa nella zona posteriore 56 di detto contenitore 45, al fine di ricevere la bobina 44 in caduta dal vassoio di raccolta, come mostrato in figura 10, dove si possono notare la sella 46 con la bobina 44 nelle posizioni estesa G e rientrata H, nonché la flangia di raccolta 47 vista dall’alto. Quando la sella 46 rientra nel vano di raccolta 52, per via dello scorrimento reciproco con il corpo conico 50, visto in sezione in figura 9, si inclina verso il basso, così da far cadere la bobina 44 nel verso della freccia F, in modo che la stessa si possa posizionare in una delle gole 51 di detta flangia di raccolta 47, che eventualmente viene ruotata dal passaggio di detta bobina completa 44.
In figura 11 è mostrata una serie di macchine bobinatrici affiancate. Il vano di raccolta 52 è posizionato lateralmente e più in basso rispetto alla zona di aggancio della bobina 44, rispetto alla quale il gruppo di carico 53, che comprende le flange di carico, è situato invece più in alto. Nella parte più bassa della macchina vi sono le riserve 54 di filo, che viene preferibilmente preteso attraverso un sistema di cilindri 55.
Sono possibili variazioni costitutive di quanto descritto e del procedimento secondo cui può operare la macchina, comunque rientranti nell’ambito di protezione del presente brevetto, seconda quanto espresso dalle rivendicazioni.

Claims (34)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente nell’ambito dell’industria tessile, comandata preferibilmente da un programma predisposto, caratterizzata dal fatto di comprendere almeno i seguenti componenti: - mezzi per il carico dei rocchetti (21) preferibilmente vuoti; - mezzi per l’aggancio del rocchetto (21) a detta macchina bobinatrice; - mezzi per vincolare il filo (42) a detto rocchetto (21); - mezzi per tagliare il filo (42) a bobina (44) completa di filo (42); - mezzi per la movimentazione di detti mezzi per il carico, di detti mezzi per l’aggancio, di detti mezzi per vincolare il filo, e di detti mezzi per tagliare il filo.
  2. 2. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente nell’ambito dell'industria tessile secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto di comprendere almeno: - mezzi per la raccolta delle bobine complete; - mezzi per la movimentazione di detti mezzi per la raccolta.
  3. 3. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente neH’ambito dell’industria tessile secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che detti mezzi per il carico comprendono almeno una flangia (27) provvista di almeno una gola (26) dove può essere montato un rocchetto (21) da bobinare, e che detti mezzi per la movimentazione di tali mezzi per il carico comprendono almeno un motore noto.
  4. 4. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente nell’ambito dell’industria tessile secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che detti mezzi per la movimentazione di detti mezzi per il carico sono in grado di ruotare quest’ultimi.
  5. 5. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente nell’anribito dell’industria tessile secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto di comprendere almeno un sensore preferibilmente di presenza in grado di rilevare la posizione di detti mezzi per il carico.
  6. 6. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente nell’ambito dell'industria tessile secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che detti mezzi per il carico comprendono almeno un vassoio di raccolta per condurre il rocchetto (21) verso la macchina.
  7. 7. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente nell’ambito dell’industria tessile secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto di operare secondo un procedimento durante almeno una fase del quale almeno un rocchetto (21) cade da detti mezzi per il carico a detto vassoio di raccolta.
  8. 8. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente nell’ambito dell’industria tessile secondo la rivendicazione 6 o 7, caratterizzata dal fatto che detto vassoio di raccolta comprende almeno una piastra di supporto (23) e almeno un braccio o lancia (22) scorrevole rispetto a detta piastra di supporto (23) e supportata da essa.
  9. 9. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente nell’ambito dell’industria tessile secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detta lancia (22) può essere estratta da detta piastra di supporto (23) preferibilmente per mezzo di almeno un sistema di movimentazione noto e che detta piastra di supporto (23) può ruotare insieme a detta lancia (22) preferibilmente tramite almeno un sistema di movimentazione noto.
  10. 10. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente nell’ambito dell’industria tessile secondo la rivendicazione 6 e una qualunque delle altre precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto di poter operare secondo un procedimento durante almeno una fase del quale il rocchetto (21) scivola verso la macchina lungo detto vassoio di raccolta.
  11. 11. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente nell’ambito dell’industria tessile secondo la rivendicazione 6 e una qualunque delle altre precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che detto vassoio di raccolta comprende almeno un fermo (29) atto a fermare il rocchetto (21) in corrispondenza degli agganci con detta macchina.
  12. 12. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente nell’ambito dell’industria tessile secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che detti mezzi per l’aggancio comprendono almeno una protuberanza mobile (32) almeno parzialmente rispetto al telaio (34) della macchina, potendo detta protuberanza mobile (32) bloccarsi per attrito all’interno dell’incavo (30) del rocchetto (21), e che i relativi mezzi per la movimentazione comprendono almeno un sistema di movimentazione noto di detta protuberanza mobile (32).
  13. 13. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente nell’ambito dell’industria tessile secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi per l’aggancio comprendono almeno una protuberanza fissa (33) almeno parzialmente rispetto al telaio (34) di detta macchina.
  14. 14. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente nell’ambito dell’industria tessile secondo le rivendicazioni 12 e 13, caratterizzata dal fatto di poter operare secondo un procedimento durante almeno una fase del quale detta protuberanza mobile (32) entra nell’incavo (30) del rocchetto (21) e si blocca per attrito all’interno dello stesso, quest’ultimo viene contemporaneamente spinto in modo che dall’altra parte di detto incavo (30) anche detta protuberanza fissa (33) si inserisce nello stesso bloccandosi per attrito.
  15. 15. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente nell’ambito dell’industria tessile secondo la rivendicazione 12 o 13, caratterizzata dal fatto di comprendere almeno una flangia di spinta (35), collocata almeno parzialmente attorno a detta protuberanza, detta flangia di spinta (35) essendo influenzata elasticamente da almeno una molla (36) vincolata almeno ad essa e al telaio (34) di detta macchina.
  16. 16. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente nell’ambito dell’industria tessile secondo le rivendicazioni 12, 13, 15 e una qualsiasi delle altre precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto di poter operare secondo un procedimento durante almeno una fase del quale detta protuberanza mobile (32) esce dall’incavo (30) del rocchetto (21) trascinandolo in modo che detto incavo (30) si svincola anche da detta protuberanza fissa (33) essendo spinto in tal senso da detta flangia di spinta (35) a causa dell’azione favorevole di detta molla (36).
  17. 17. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente nell’ambito dell’industria tessile secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che detti mezzi per vincolare il filo al rocchetto comprendono almeno: - un mezzo (39) in grado di afferrare il filo; - una prominenza (38).
  18. 18. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente nell’ambito dell'industria tessile secondo la precedente rivendicazione, caratterizzata dal fatto che detto mezzo (39) in grado di afferrare il filo è una pinza (39).
  19. 19. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente neH’ambito dell’industria tessile secondo la rivendicazione 17 o 18, caratterizzata dal fatto che detta prominenza (38) è un corpo, chiamato qui fungo (38), avente un opportuno incavo dove può essere alloggiato il filo (42).
  20. 20. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente nell’ambito dell'industria tessile secondo una qualunque delle rivendicazioni dalla 17 alla 19, caratterizzata dal fatto che detti mezzi per la movimentazione di detti mezzi per vincolare il filo sono in grado di ruotare detto mezzo (39) in grado di afferrare il filo e detta prominenza (38) intorno al tubetto (31) del rocchetto (21) e comprendono almeno un motore noto e una piastra di sostegno (37).
  21. 21. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente nell’ambito dell'industria tessile secondo una qualunque delle rivendicazioni dalla 17 alla 20, caratterizzata dal fatto di poter operare secondo un procedimento durante almeno una fase del quale detto filo (42) è almeno parzialmente vincolato a detto mezzo (39) in grado di afferrarlo e la rotazione di quest’ultimo combinata con la traslazione di tale filo (42), ottenuta preferibilmente tramite il movimento del guidafilo (43), determinano l’annodamento di detto filo (42) al tubetto (31) del rocchetto (21).
  22. 22. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente nell’ambito dell'industria tessile secondo una qualunque delle rivendicazioni dalla 17 alla 21, caratterizzata dal fatto di poter operare secondo un procedimento durante almeno una fase del quale detto filo (42) è almeno parzialmente vincolato a detto mezzo (39) in grado di afferrarlo, è almeno parzialmente a contatto con detta prominenza (38) e avvolto almeno parzialmente intorno ad essa, mentre la rotazione di detto mezzo (39) in grado di afferrare il filo e di detta prominenza (38) combinata con la traslazione di tale filo (42) causata preferibilmente dal movimento del guidafilo (43), determinano l’annodamento di detto filo (42) al tubetto (31) del rocchetto (21).
  23. 23. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente neH’ambito dell’industria tessile secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che detti mezzi per tagliare il filo comprendono almeno una taglierina (41) e i relativi mezzi per la movimentazione comprendono almeno un sistema di attivazione noto di detta taglierina (41).
  24. 24. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente nell’ambito dell’industria tessile secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che detti mezzi per tagliare il filo comprendono almeno un arpione (40) e i relativi mezzi per la movimentazione comprendono almeno un sistema di movimentazione di detto arpione (40).
  25. 25. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente nell’ambito dell’industria tessile secondo una qualunque delle rivendicazioni dalla 17 alla 22 e secondo le rivendicazioni 23 e 24, caratterizzata dal fatto di poter operare secondo un procedimento durante almeno una fase del quale detto filo (42), almeno parzialmente a contatto con detta prominenza (38) e almeno parzialmente vincolato a detto mezzo (39) in grado di afferrarlo, viene almeno parzialmente spostato da detto arpione (40) e poi tagliato da detta taglierina (41).
  26. 26. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente nell’ambito dell’industria tessile secondo le rivendicazioni 2 e 6 e secondo una qualunque delle altre rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di poter operare secondo un procedimento durante almeno una fase del quale la bobina (44) completa di filo (42) cade su detto vassoio di raccolta e scivola lungo esso verso detti mezzi per la raccolta.
  27. 27. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente nell’ambito dell’industria tessile secondo la rivendicazione 2 e una qualunque delle rivendicazioni dalla 3 alla 26, caratterizzata dal fatto che detti mezzi per la raccolta comprendono almeno un vano di raccolta (52), almeno un vassoio o sella (46), e almeno una flangia di raccolta (47), quest’ultima sagomata in modo da presentare almeno una gola (51) per l’alloggiamento di una bobina (44).
  28. 28. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente nell’ambito dell’industria tessile secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detti mezzi per la movimentazione di detti mezzi per la raccolta comprendono almeno un sistema di movimentazione noto in grado di far uscire almeno parzialmente detta sella (46) da detto vano di raccolta (52).
  29. 29. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente nell’ambito dell’industria tessile secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detta sella (46) può ruotare intorno a un perno (49) vincolato a detto vano di raccolta (52) e che rientrando in quest’ultimo si inclina maggiormente verso il basso grazie allo scorrimento reciproco con un corpo conico (50) sottostante ad essa e solidale a detto vano di raccolta (52).
  30. 30. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente neN’ambito dell'industria tessile secondo una qualunque delle rivendicazioni dalla 27 alla 29, caratterizzata dal fatto che detta flangia di raccolta (47) può ruotare intorno a un perno (48) solidale a detto vano di raccolta (52).
  31. 31. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente neH’ambito dell’industria tessile secondo la rivendicazione 29 o 30, caratterizzata dal fatto di poter operare secondo un procedimento durante almeno una fase del quale detta sella (26) viene spinta esternamente a detto vano di raccolta (52), riceve la bobina (44) terminata, rientra in detto vano di raccolta (52) inclinandosi nel contempo in modo tale che successivamente detta bobina (44) scivola verso detta flangia di raccolta (47).
  32. 32. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente nell’ambito dell’industria tessile secondo la rivendicazione 30 o 31, caratterizzata dal fatto di poter operare secondo un procedimento durante almeno una fase del quale detta flangia di raccolta (47) viene ruotata dalla bobina (44) terminata in arrivo.
  33. 33. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente nell’ambito dell’industria tessile secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto di comprendere almeno un software e un sensore in grado di controllare almeno detti mezzi per la movimentazione.
  34. 34. Macchina bobinatrice automatica usata preferibilmente nell’ambito dell’industria tessile secondo le rivendicazioni 3, 5, 9, 11, 14, 18, 19, 20, 23, 24, 29 e 33, secondo una qualunque delle rivendicazioni dalla 30 alla 32, e secondo una qualunque delle altre precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto di poter operare secondo un procedimento che comprende almeno i seguenti passi: - l’operatore posiziona almeno un rocchetto (21) in almeno una flangia di carico (27) ed eventualmente ne aggancia un altro alla macchina, vincola il filo alla pinza (39) e avvia il ciclo di lavoro della macchina comandato dal software; - detta flangia di carico (27) ruota fino a una certa posizione angolare, controllata da almeno un sensore, tale per cui uno dei rocchetti (21) rimane libero sotto l’effetto del peso, mentre la piastra di supporto (23) ruota verso l’alto e vengono estese le lance (22) nella direzione dell’alloggiamento di detto rocchetto (21); - il rocchetto cade sulle lance (22) e scivola fino ad appoggiarsi al fermo (29) della piastra di supporto (23); - la protuberanza mobile (32) entra nell’incavo (30) del rocchetto (21) bloccandosi dentro di esso in modo da spingerlo verso la protuberanza fissa (33) cosi che anche quest’ultima si blocchi al suo interno, mentre le lance (22) rientrano e la piastra di supporto (23) ruota con esse verso il basso; - detta piastra di sostegno (37) inizia a ruotare in modo da stendere il filo (42) intorno al tubetto, detto filo appoggiandosi eventualmente sia al fungo (38) che alla pinza (39), preferibilmente afferrato da quest’ultima, mentre il guidatilo (43) esegue dei movimenti oscillatori abbastanza ridotti così che detto filo (42) si annoda saldamente a tale rocchetto (21), in modo da realizzare l’operazione detta di annodamento; - la pinza (39) rilascia il filo (42) e la macchina inizia, tramite un motore noto, a far ruotare le protuberanze (32, 33) e quindi il rocchetto (21), mentre il guidafilo inizia a oscillare lungo preferibilmente gran parte della lunghezza del tubetto (31) del rocchetto (21) durante la fase di avvolgimento del filo (42); - quando la bobina è completa di filo, la piastra di sostegno (37) ruota così che il filo sia incontrato preferibilmente prima dal fungo (38) e poi dalla pinza (39), per cui quando si ferma, almeno parte di detto filo (42) è situato fra detti fungo (38) e pinza (39), preferibilmente afferrato da quest’ultima; - l’arpione (40) si abbassa, trascina il filo (42) verso l’alto, o comunque in una posizione abbastanza vicina alla taglierina (41), in modo che questa successivamente lo suddivide in almeno due parti, quella avvolta attorno al rocchetto (21) e quella che servirà per la bobina successiva; - la piastra di supporto (37) si inclina, le lance (22) si estendono, la protuberanza mobile (33) rientra, la bobina (44) si sgancia e scivola lungo il vassoio di raccolta, dirigendosi verso la sella (46) che nel frattempo è uscita dal vano di raccolta (52) e si è inclinata maggiormente verso l’alto grazie allo scorrimento su detto corpo conico (50) sottostante; - la sella (46) rientra nel vano di raccolta (52), si inclina verso il basso, facendo così scivolare, eventualmente, la bobina (44) verso la flangia di raccolta (47) che eventualmente ruota e conduce detta bobina (44) finita verso la parte più bassa di detto vano di raccolta; - la flangia di carico (27) ruota e si blocca nella posizione del successivo rocchetto, contemporaneamente la piastra di supporto (23) ruota verso l’alto ed escono le lance (22), in modo che il successivo rocchetto (21) vuoto possa posizionarsi correttamente nella macchina; - il ciclo si ripete per questo e i successivi rocchetti inseriti nel gruppo di carico preferibilmente fino a che tutti gli alloggiamenti del vano di raccolta (52) non sono occupati dalla rispettiva bobina (44) completa di filo.
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