IT201900001049A1 - Distributore automatico di articoli - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE
del Brevetto Italiano per Invenzione Industriale dal titolo:
“DISTRIBUTORE AUTOMATICO DI ARTICOLI”
CAMPO TECNICO
La presente invenzione riguarda un distributore automatico di articoli.
Più in particolare, il presente trovato riguarda un distributore per l’erogazione automatica e la vendita di articoli, quali ad esempio biglietti gratta e vinci, biglietti di sosta e/o pacchetti di sigarette.
TECNICA PREESISTENTE
I biglietti gratta e vinci e i biglietti per la sosta vengono solitamente commercializzati come nastri formati da una pluralità di biglietti connessi l’uno all’altro lungo linee di taglio preformate, e i distributori automatici di detti biglietti comprendono una pluralità di vaschette all’interno di ognuna delle quali è presente un nastro di una sola tipologia biglietti, ripiegato su se stesso lungo le linee di taglio a formare una pila di biglietti.
Per estrarre i biglietti dalle vaschette di stoccaggio, i distributori automatici comprendono almeno una coppia di rulli per ogni vaschetta di stoccaggio, tra i quali viene inserito un lembo del nastro presente in una vaschetta di stoccaggio affinché trascini detto nastro verso una bocca di erogazione, o una generica zona di prelievo, del distributore automatico.
Una volta che il biglietto raggiunge la bocca di erogazione, i rulli vengono bloccati nella posizione raggiunta affinché l’utente, tirando il biglietto presente nella bocca di erogazione, possa separarlo dal nastro con i restanti biglietti.
Un’altra soluzione nota prevede di inserire i biglietti, già separati l’uno dall’altro e suddivisi per tipologia, in rispettivi magazzini convenzionali, ad esempio orizzontali e dotati di dispositivi spintori (si vedano i magazzini convenzioni con spirale), che normalmente sono utilizzati nei distributori automatici per l’erogazione di pacchetti di sigarette, bottiglie, prodotti alimentari, ecc.
Un problema delle soluzioni note è l’elevato volume occupato per poter erogare un’unica tipologia di biglietti, il che di conseguenza limita il numero di tipi di biglietti stoccabili in un unico distributore. Ad esempio, nel caso dei convenzionali magazzini orizzontali, questo perché essi sono progettati per prodotti più voluminosi, di conseguenza viene occupata solo una porzione dello spazio utile. Problemi analoghi, di insufficiente ottimizzazione dello spazio disponibile nei distributori automatici, si hanno anche per articoli secondari che hanno un numero di vendite molto inferiore rispetto ai prodotti principali. Detti prodotti secondari vengono inseriti in pochi pezzi e, anche se in teoria occuperebbero poco spazio, dovendo ogni magazzino contenere un’unica tipologia di articolo per poter prelevare l’articolo in tempi ragionevoli, il numero di tipi di articoli secondari che è possibile inserire nel distributore automatico è esiguo rispetto allo spazio disponibile, che quindi non è sfruttato efficientemente.
Ad esempio si tratta del caso di pacchetti di sigarette non comuni, il cui numero di vendite non è sufficiente da giustificarne la predisposizione di interi magazzini convenzionali.
Uno scopo della presente invenzione è quindi quello di superare i sopramenzionati vincoli della tecnica nota.
Tali scopi sono raggiunti dalle caratteristiche dell’invenzione riportate nella rivendicazione indipendente. Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi dell’invenzione.
ESPOSIZIONE DELL’INVENZIONE
In particolare, l’invenzione rende disponibile un distributore automatico di una pluralità di articoli, detto distributore comprendente:
- una pluralità di magazzini di alloggiamento degli articoli,
- un gruppo di movimentazione degli articoli configurato per movimentare un articolo rispetto ad un magazzino della pluralità di magazzini, detto magazzino essendo posto in una zona di carico/scarico del distributore automatico,
- un gruppo di trasporto dei magazzini configurato per trasportare detti magazzini da e verso la zona di carico/scarico.
Grazie a tale soluzione è reso disponibile un distributore automatico in grado di erogare un elevato numero di tipologie di articoli a parità di dimensioni (in particolare a parità di dimensioni di una facciata frontale del distributore) nel confronto con un distributore convenzionale, ovvero dotato di magazzini convenzionali. Questo perché la suddetta soluzione permette di realizzare magazzini di piccole dimensioni, quindi efficacemente sfruttati dai prodotti con ridotto ingombro e/o basso numero di vendite, consentendo al contempo un’erogazione del prodotto in tempi sufficientemente brevi, tale da non penalizzare l’esperienza d’uso e quindi il gradimento del distributore automatico da parte dell’utente.
Secondo un aspetto dell’invenzione, il gruppo di movimentazione può essere configurato per movimentare gli articoli lungo un percorso predefinito chiuso ad anello.
In questo modo è velocizzata e semplificata la movimentazione dei magazzini, in quanto è sufficiente movimentare i magazzini lungo il percorso finché il magazzino contenente l’articolo prescelto non viene a trovarsi nella zona di carico/scarico. Secondo un altro aspetto dell’invenzione, il gruppo di trasporto può comprendere un apparato di guida al quale sono costantemente associati i magazzini e che definisce il percorso.
In tal modo il trasporto dei magazzini risulta essere precisa e sicura. Inoltre essendo sempre associati, la movimentazione ne risulta velocizzata.
Ad esempio, l’apparato di guida può comprendere un nastro, al quale sono associati i magazzini, e che è avvolto ad anello su almeno due pulegge.
Grazie a tale soluzione il trasporto dei magazzini è effettuato in modo sicure, preciso e con mezzi dotati di un numero limitato di componenti e quindi potenzialmente meno soggetti al rischio di guasti.
Un altro aspetto dell’invenzione prevede che ciascun magazzino possa comprendere un’apertura di accesso ad un volume di accoglimento di un articolo.
In questo modo è facilitato l’accesso all’articolo presente nel magazzino, ad esempio mediante dispositivi automatizzati.
Un altro aspetto ancora dell’invenzione prevede che, i magazzini possano essere associati al nastro a distanza l’uno dall’altro maggiore rispetto ad almeno un quarto della circonferenza dell’avvolgimento del nastro stesso su di una puleggia delle due pulegge posizionata in prossimità della zona di carico/scarico.
In tal modo è possibile accedere frontalmente ai magazzini senza impedimenti dovuta ad altri che ne bloccano l’accesso.
Un ulteriore aspetto ancora dell’invenzione prevede che il distributore possa comprendere comprendente una pluralità di coppie di magazzini come sopra descritti, in ciascuna delle quali i magazzini sono disposti con aperture rivolte in versi opposti, ed in cui tali coppie di magazzini sono associate al nastro ad una distanza l’una dall’altra pari a metà della circonferenza dell’avvolgimento del nastro stesso su di una puleggia posizionata in prossimità della zona di carico/scarico.
Grazie a tale soluzione è possibile accedere a due magazzini differenti, di due coppie diverse di magazzini, senza dover movimentare i magazzini, riducendo quindi il numero di azionamenti necessari ed aumentando quindi la vita utile dei componenti. Inoltre tale soluzione permette di massimizzare lo spazio a disposizione per i movimenti del gruppo di movimentazione degli articoli.
Preferibilmente, il gruppo di movimentazione degli articoli può comprendere un robot manipolatore dotato di un gruppo di presa degli articoli comprendente una ventosa atta a contattare gli articoli ed un circuito pneumatico collegato a detta ventosa e configurato per generare di una depressione.
Il distributore potrebbe inoltre comprendere un telaio al quale è associato il gruppo di trasporto per la movimentazione dei magazzini, una pluralità di ulteriori magazzini di alloggiamento degli articoli solidali al telaio, ad esempio senza gradi di libertà residui, in cui il gruppo di movimentazione è configurato per movimentare gli articoli tra il magazzino presente nella zona di carico/scarico e un ulteriore magazzino della pluralità di ulteriori magazzini.
In questo modo è possibile stoccare articoli di tipologia differente in un unico ulteriore magazzino (o in più ulteriori magazzini considerando che il loro numero sia inferiore rispetto al numero di tipi di articoli) e, man mano che gli articoli presenti nei magazzini vengono prelevati, prelevare articoli dagli ulteriori magazzini per posizionarli nei magazzini consentendone così una rapida erogazione.
Ulteriormente, ogni magazzino può comprendere un’ulteriore apertura di accesso al volume di accoglimento dell’articolo P, giacente su di un piano trasversale ad un piano di giacitura all’apertura.
In questo modo è possibile movimentare gli articoli sia passando attraverso l’apertura che passando attraverso l’ulteriore apertura, ovvero è possibile movimentarli mediante un primo (attraverso l’apertura) o tramite un secondo movimento in direzione trasversale al primo (attraverso l’ulteriore apertura), il che facilita le operazioni di carico e scarico. Si veda ad esempio il caso dei biglietti che possono essere caricati attraverso l’ulteriore apertura e possono essere facilmente estratti dal magazzino attraverso l’apertura.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno evidenti dalla lettura della descrizione seguente fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, con l’ausilio delle figure illustrate nelle tavole allegate.
La figura 1 è una vista prospettica di un distributore automatico di articoli secondo l’invenzione.
La figura 2 è una vista frontale del distributore automatico di figura 1 in cui una porta è stata rimossa per permettere la visione dei componenti interni.
La figura 3 è una vista schematica e parziale in sezione di figura 2 secondo il piano di sezione III-III.
La figura 4 è una vista prospettica di un dispositivo di trasporto di magazzini di alloggiamento di articoli e di un dispositivo di movimentazione di articoli rispetto a detti magazzini.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Con particolare riferimento a tali figure, si è indicato globalmente con 1 un distributore automatico di articoli, ad esempio articoli da tabaccheria quali pacchetti di sigarette, biglietti gratta e vinci, biglietti di sosta e altro.
Il distributore 1 comprende un telaio di supporto 10, ad esempio dotato di una pluralità di montanti verticali rigidamente collegati alle estremità mediante traverse, ed un involucro scatolare esterno 15, ad esempio del tipo ad armadio, sostenuto da detto telaio di supporto 10.
L’involucro esterno scatolare 15 può essere dotato di una porta 20 atta a consentire l’accesso ad un ambiente interno del distributore 1.
Il distributore 1 può comprendere una pluralità di dispositivi di interfaccia 30 con l’utente, ad esempio un dispositivo di scelta dell’articolo (touch-screen), un dispositivo per la verifica dei pagamenti, etc.
Tali dispositivi di interfaccia 30 sono alloggiati nella porta 20 dell’involucro esterno scatolare 15.
Il distributore può comprendere anche una bocca di prelievo 45 atta a consentire l’accesso dall’esterno ad una zona di prelievo degli articoli posta all’interno del distributore 1.
La bocca di prelievo 45 è realizzata nell’involucro scatolare esterno 15, ad esempio nella porta 20.
Il distributore comprende una pluralità di magazzini 50 di alloggiamento degli articoli P, ovvero di un’unica tipologia di articoli P, i quali magazzini 50 sono accolti all’interno dell’involucro esterno scatolare 15.
Ogni magazzino 50 può essere dimensionato per alloggiare al suo interno un unico articolo od una pluralità di articoli di un’unica tipologia di articolo. In questa trattazione, per semplicità, si farà principalmente riferimento al caso di un unico articolo per magazzino 50. Tuttavia tale condizione non deve essere considerata in via limitativa, in quanto, ad esempio nel caso di biglietti (gratta e vinci, di sosta, ecc.), i magazzini 50 sono dimensionati ognuno per poter ospitare una pluralità di biglietti di un’unica tipologia di biglietti.
I magazzini 50 sono mobili all’intero del distributore 1, ovvero all’interno di in uno spazio interno delimitato dall’involucro esterno scatolare 15, rispetto al telaio di supporto 10, mediante un gruppo di trasporto 85, il quale verrà descritto più in dettaglio nel seguito.
Ciascun magazzino 50 può comprendere un corpo scatolare dotato di un’apertura di accesso ai prodotti presenti all’interno del magazzino stesso, ad esempio detta apertura giacente su di un piano verticale. Ulteriormente il magazzino può comprendere un’ulteriore apertura realizzata in una porzione di sommità del corpo scatolare.
In particolare, nella forma di attuazione illustrata nelle figure, ogni magazzino 50 può comprendere un corpo scatolare definente un volume di alloggiamento dell’articolo P, ad esempio conformato come un parallelepipedo a base rettangolare, dotato di una parete di fondo 55, ad esempio piana. La parete di fondo 12 è sostanzialmente costituita da una faccia del parallelepipedo.
Preferibilmente, la parete di fondo 55 è orientata in modo da supportare inferiormente l’articolo P presente nel magazzino, ovvero può giacere su di un piano sostanzialmente orizzontale per supportare inferiormente l’articolo P presente nel magazzino 50.
La parete di fondo 55 quindi limita inferiormente il volume di accoglimento dell’articolo P.
Ciascun magazzino 50 può comprendere una porzione tubolare che si sviluppa, ad esempio verticalmente dalla parete di fondo 55, preferibilmente da una porzione periferica della parete di fondo 55. La porzione tubolare delimita lateralmente, ovvero lungo un piano orizzontale, il volume di accoglimento dell’articolo P.
Ad esempio, la porzione tubolare comprende due pareti laterali 60, preferibilmente piane, contrapposte l’una all’altra, ovvero contrapposte l’una all’altra e parallele fra loro, che si sviluppano, ad esempio verticalmente, dalla parete di fondo 55, preferibilmente che si sviluppano verticalmente da bordi d’estremità opposti della parete di fondo 55.
Le pareti laterali 60 sono ad esempio piane e perpendicolari alla parete di fondo 55.
La porzione tubolare può comprendere una parete di chiusura 65, trasversale alla parete di fondo, ad esempio perpendicolare ad essa, che collega le pareti laterali 60.
La parete di chiusura 65, ad esempi piana, è sostanzialmente perpendicolare alla parete di fondo 55.
Ciascun magazzino 50 comprende un’apertura 70, per l’accesso al volume di accoglimento del magazzino stesso, realizzata nella porzione tubolare del corpo scatolare, ad esempio giacente su di un piano trasversale, preferibilmente perpendicolare, alla parete di fondo 55.
In particolare, l’apertura 70 è realizzata in un tratto dalla porzione tubolare contrapposto alla parete di chiusura 65 ed interposto tra le due pareti laterali 60. Ovvero l’apertura 70 è interposta tra una coppia di bordi delle pareti laterali 60 opposti ad una coppia di bordi delle pareti laterali 60 connessi alla parete di chiusura 65.
Ogni magazzino 50 può comprendere una coppia di sponde 75, le quali si pretendono a sbalzo dalle pareti laterali 60 ad occludere parzialmente l’apertura 70.
Tali sponde 75 sono sostanzialmente verticali, preferibilmente anche perpendicolari alle pareti laterali 60 e alla parete di fondo 55.
Le sponde 75, insieme alla parete di chiusura 65 e alle pareti laterali 60, sono atte a contenere lateralmente l’articolo P, ovvero a il movimento dell’articolo P presente nel magazzino 50 rispetto a direzioni di movimento parallele rispetto alla parete di fondo.
Ulteriormente, ogni magazzino 50 può comprendere un’ulteriore apertura 80 di accesso al volume di accoglimento del magazzino stesso, la quale è realizzata nel corpo scatolare in un porzione, ad esempio una porzione di sommità, opposta alla parete di fondo 55.
L’ulteriore apertura 80 è sovrapposta, preferibilmente completamente, in pianta alla parete di fondo 55. L’ulteriore apertura 80 giace su di un piano sostanzialmente orizzontale.
L’ulteriore apertura 80 confluisce nell’apertura 70, ovvero non è isolata da essa. Preferibilmente, il distributore comprende una pluralità di coppie di magazzini 50, secondo almeno una delle caratteristiche sopra descritte.
Nelle coppie i magazzini 50 sono a due a due accoppiati in modo tale che l’apertura 70 di un magazzino 50 della coppia sia allineata all’apertura 70 dell’altro magazzino della coppia e sia rivolta in verso opposto rispetto ad essa, permettendo così l’accesso da lati opposti al rispettivo volume di accoglimento.
Ad esempio i due magazzini 50 sono fissati l’uno all’altro con le pareti di chiusura 65 di ciascun magazzino 50 affiancate l’una all’altra rispetto ad una direzione di affiancamento orizzontale, ad esempio a contatto diretto o mediante l’interposizione di soli organi di collegamento.
Come sopra accennato, il distributore 1 comprende il gruppo di trasporto 85 dei magazzini 50, il quale è configurato per movimentare detti magazzini da e verso una zona di carico/scarico in corrispondenza della quale un gruppo di movimentazione x, come meglio verrà descritto nel seguito, del distributore 1, movimenta l’articolo P rispetto ad un magazzino 50 della pluralità di magazzini 50 posto nella zona di carico/scarico.
La zona di carico/scarico è definibile come la zona di lavoro del gruppo di movimentazione, ad esempio la zona in cui può efficacemente fare presa sugli gli articoli per movimentarli.
Il gruppo di trasporto 85 è configurato per movimentare i magazzini lungo un percorso predefinito, ad esempio chiuso ad anello.
Preferibilmente tale percorso giace su di un piano orizzontale.
In particolare, il gruppo di trasporto 85 comprende un apparato di guida 90 al quale sono sempre connessi i magazzini 50, durante normali condizioni di funzionamento del distributore 1, e che definisce il percorso predefinito.
Inoltre, il gruppo di trasporto 85 comprende un azionamento configurato per porre in movimento e posizionare i magazzini 50 lungo il percorso predeterminato definito dall’apparato di guida 90.
Nella forma di attuazione illustrata, l’apparato di guida 90 comprende un nastro 95, al quale sono connessi, ad esempio senza gradi di libertà residui, i magazzini 50, e che è avvolto ad anello su almeno due pulegge (da cui è teso), di cui una puleggia folle 100 ed una puleggia motrice 105 atta a azionare il nastro stesso.
Preferibilmente una delle due pulegge su cui è avvolto il nastro 95, ad esempio la puleggia folle 100, è posta nella zona di carico/scarico.
Il nastro 95 sostanzialmente definisce il percorso predeterminato chiuso ad anello lungo il quale vengono movimentati i magazzini 50.
In pratica, in tale forma di attuazione, l’apparato di guida e l’azionamento sono realizzati mediante un unico dispositivo comprendente il nastro 95 e le pulegge 100,105.
Le pulegge 100,105 sono girevolmente associate al telaio di supporto 10 secondo assi di rotazione verticali e il nastro
Il nastro 95 può ad esempio essere realizzato in un polimero elastico. Tuttavia non si esclude che il nastro possa essere formato da maglie rigide.
L’azionamento accoppiato all’apparato di guida comprende un motore 110, ad esempio elettrico, atto a porre in rotazione la puleggia motrice mediate l’interposizione di un organo di trasmissione flessibile.
L’apparato di guida 90 comprende una pluralità elementi di collegamento, i quali ad un’estremità sono fissati, ad esempio senza gradi di libertà residui, al nastro 95 ed all’estremità opposta sono fissati, ad esempio senza gradi di libertà residui, ad un rispettivo magazzino 50, preferibilmente ad una rispettiva coppia di magazzini 50.
I magazzini 50 sono associati al nastro 95, ovvero sono fissati a elementi di collegamento, in modo tale che le aperture 70 giacciano su piani verticali, così da permettere l’accesso ai volumi di accoglimento lungo una direzione orizzontale. In particolare le coppie di magazzini 50 sono associate al nastro 95, ovvero sono fissate agli elementi di collegamento, in modo tale che le aperture 70 dei magazzini di ciascuna coppia di magazzini giacciano su piani verticali, così da permettere l’accesso ai volumi di accoglimento lungo una direzione orizzontale.
Gli elementi di collegamento sono fissati al nastro 95 ad una distanza l’uno dall’altro, maggiore di un quarto della circonferenza dell’avvolgimento del nastro, ovvero della circonferenza di una porzione di nastro avvolta sulla puleggia presente nella zona di carico/scarico.
Preferibilmente tale distanza è pari a metà di detta circonferenza della porzione di nastro avvolta sulla puleggia presente nella zona di carico/scarico.
Si precisa che per “circonferenza della porzione di nastro avvolta sulla puleggia presente nella zona di carico/scarico” si intende la circonferenza della sezione ottenuta dall’intersezione di un piano perpendicolare all’asse di rotazione della puleggia e una faccia del nastro 95 opposta un’altra faccia del nastro che contatta direttamente la puleggia.
O ancora, la circonferenza massima inscrivibile nella sezione ottenuta dall’intersezione di un piano perpendicolare all’asse di rotazione della puleggia e una faccia del nastro opposta ad una faccia del nastro che contatta direttamente la puleggia.
Gli elementi di collegamento possono ad esempio comprendere ognuno una flangia 120 atta a distanziare i rispettivi magazzini dal nastro 95.
Non si esclude che in un’alternativa forma di attuazione non illustrata, l’apparato di guida possa comprendere una scanalatura o una rotaia alla quale i magazzini 50 sono accoppiati mediante un coniugato elemento di guida fissato connesso ad un rispettivo magazzino.
Inoltre non si esclude che in un’alternativa forma di attuazione non illustrata, al nastro possano essere associati più magazzini 50 sovrapposti verticalmente, ovvero che ad un’unica flangia possano essere associati più magazzini 50 sovrapposti verticalmente.
Come sopra accennato, il distributore comprende il gruppo di movimentazione 125, il quale è configurato sia per prelevare un (predeterminato) articolo P presente in un magazzino 50 della pluralità di magazzini 50 posto in una zona di carico/scarico del distributore 1 sia per depositare un (predeterminato) articolo in un magazzino 50 della pluralità di magazzini 50 posto in una zona di carico/scarico del distributore 1.
Il gruppo di movimentazione 125 può comprendere un robot manipolatore 130 configurato per afferrare gli articoli P e movimentarli almeno tra un magazzino 50 e la bocca di prelievo 45.
Detto robot manipolatore 130 può comprendere un gruppo di presa dotato di una ventosa 135, ad esempio una pluralità di ventose 135, preferibilmente 4 ventose 135, atta a contattare gli articoli P da movimentare.
La zona di carico/scarico è quindi definibile come la zona di azione del robot manipolatore, ad esempio come la porzione di volume interno del distributore in cui il robot manipolatore può posizionare le ventose 135 del gruppo di presa. Ogni ventosa 135 è dotata una porzione concava, ad esempio svasata, almeno parzialmente atta a contattare direttamente gli articoli P, ad esempio una porzione di una faccia di un articolo P.
Le ventose sono configurate per contattare una faccia sostanzialmente verticale degli articoli P.
Il gruppo di presa comprende anche un circuito pneumatico (non illustrato) collegato a ciascuna ventosa 135 e configurato per generare una depressione in ognuna di esse, ovvero configurato per generare una depressione all’interno della porzione concava di ogni ventosa 135.
Il robot manipolatore 130 può comprendere poi un primo attuatore 140 configurato per movimentare le ventose 135 lungo un asse di scorrimento X sostanzialmente orizzontale.
In pratica, il primo attuatore 140 è configurato per movimentare le ventose 135 attraverso le aperture 70 dei magazzini 50.
A tale scopo, le pulegge 100,105 sono allineate lungo una direzione parallela all’asse di scorrimento X.
Il primo attuatore 140 può comprendere un primo elemento, ad esempio uno stelo, rigidamente fissato alle ventose 135, ovvero rigidamente fissato (senza gradi di libertà) ad una piastra di supporto delle ventose 135, ed un secondo elemento rispetto al quale il primo elemento è scorrevolmente associato secondo l’asse di scorrimento X.
Il robot manipolatore 130 può comprendere anche un secondo attuatore 145, il quale è configurato per movimentare le ventose 135, ovvero per movimentare il primo attuatore 140, lungo un asse di scorrimento Y sostanzialmente orizzontale e perpendicolare all’asse di scorrimento X.
In particolare, il secondo attuatore 145 può comprendere un primo elemento, ad esempio una piattaforma mobile, al quale è rigidamente fissato (senza gradi di libertà) il secondo elemento del primo attuatore 140, ed un secondo elemento rispetto al quale il primo elemento è scorrevolmente associato secondo l’asse di scorrimento Y.
Ulteriormente, il robot manipolatore 130 può comprendere un terzo attuatore 150, il quale è configurato per movimentare le ventose 135, ovvero per movimentare il secondo attuatore 145, lungo un asse di scorrimento Z sostanzialmente verticale e perpendicolare agli assi di scorrimento X e Y.
In particolare, il terzo attuatore 150 può comprendere un primo elemento, ad esempio coppia di carrelli, al quale è rigidamente fissato (senza gradi di libertà) il secondo elemento x del secondo attuatore 145, ed un secondo elemento, ad esempio una coppia di guide fissate a rispettivi montanti del telaio di supporto 10 del distributore, rispetto al quale il primo elemento è scorrevolmente associato secondo l’asse di scorrimento Z.
Il distributore comprende un’unità elettronica di controllo e comando (non illustrata), la quale è operativamente collegata al gruppo di trasporto ed al gruppo di movimentazione 125.L’unità elettronica di controllo e comando è configurata per azionare il gruppo di trasporto affinchè posizioni un prescelto magazzino 50 rispetto a cui movimentare l’articolo, nella zona di carico/scarico in modo tale che l’apertura 70 di detto magazzino sia trasversale, preferibilmente perpendicolare, all’asse di scorrimento X.
Il distributore 1 può comprendere una pluralità di ulteriori magazzini 160, ad esempio orizzontali, fissati, ad esempio rigidamente, ovvero fissati senza gradi di libertà, al telaio di supporto 10. Tali ulteriori magazzini 160 sono totalmente contenuti nel involucro esterno scatolare 15.
In questa forma di attuazione il gruppo di movimentazione 125 è configurato anche per movimentare gli articoli dagli ulteriori magazzini 160 alla bocca di prelievo e tra i magazzini 50 e gli ulteriori magazzini 160.
Ciascun ulteriore magazzino 160 è configurato per alloggiare al suo interno un’unica tipologia di articoli P, disponendo detti articoli P in fila, affiancati (a contatto) l’uno all’altro lungo una direzione sostanzialmente orizzontale.
Gli ulteriori magazzini possono comprendere ciascuno un elemento spintore per movimentare gli articoli presenti in esso verso una, ad esempio unica, bocca di accesso 165 del magazzino stesso.
Tale bocca di accesso 165 giace su di un piano trasversale, ad esempio perpendicolare all’asse X.
Ciascun ulteriore magazzino 160 può essere conformato come un canale, ad esempio superiormente aperto. Non si esclude tuttavia che in un’alternativa forma di attuazione possa essere superiormente chiuso, ovvero il magazzino potrebbe essere conformato come un corpo tubolare assialmente cavo.
In particolare, nella forma di attuazione illustrata, ogni ulteriore magazzino 160 comprende una parete inferiore 165 definente una superficie di appoggio, ad esempio sostanzialmente planare, che supporta inferiormente gli articoli P presenti nel magazzino. Ovvero gli articoli sono appoggiati superiormente sulla superficie di appoggio.
La superficie di appoggio è di forma allungata, ad esempio rettangolare, e si sviluppa (nella sua dimensione maggiore) lungo una direzione di avanzamento dei prodotti all’interno del ulteriore magazzino 160. Tale direzione di avanzamento è ad esempio orizzontale
La superficie di appoggio giace su di un piano sostanzialmente orizzontale. Preferibilmente la superficie di appoggio 60 giace su di un piano orizzontale.
Ogni ulteriore magazzino 160 comprende una coppia di pareti laterali contrapposte, poste ai lati della parete inferiore, e che si sviluppano lungo la direzione di avanzamento.
Ciascuna parete laterale definisce una superficie di guida per gli articoli P, la quale è ad esempio trasversale alla superficie di appoggio, preferibilmente perpendicolare alla superficie di appoggio.
Gli ulteriori magazzini 160 della pluralità di ulteriori magazzini 160 possono essere ordinati in una pluralità di gruppi di magazzini sovrapposti in pianta l’uno all’altro, in cui ciascun gruppo di magazzini è formato da un certo numero di ulteriori magazzini 160 affiancati l’uno all’altro lungo una direzione di affiancamento trasversale, ad esempio perpendicolare, alla direzione di avanzamento di ciascun magazzino.
Gli ulteriori magazzini 160 di ciascun gruppo di ulteriori magazzini sono posizionati in modo che tutte le superfici di appoggio siano complanari tra loro. Le superfici di appoggio dei magazzini dei differenti gruppi di magazzini sono posizionate in modo da essere tutte parallele tra loro.
Preferibilmente, tra due ulteriori magazzini 160 adiacenti è presente un’unica parete laterale in comune, la quale definisce due superfici di guida contrapposte, di uno e dell’altro magazzino adiacente.
Inoltre, tutti i ulteriori magazzini 160 sono orientati in modo che le aperture di accesso dei ulteriori magazzini 160 di ciascun gruppo di magazzini si trovino sovrapposte in pianta alle aperture di acceso dei ulteriori magazzini 160 degli altri gruppi di magazzini, definendo così un’unica zona continua, sostanzialmente giacente su di un piano verticale, di accesso a tutti i ulteriori magazzini 160.
Il robot manipolatore è configurato per movimentare gli articoli anche rispetto a alle aperture di accesso degli ulteriori magazzini, ad esempio movimentato le ventose attraverso dette aperture di accesso.
Il funzionamento del distributore sopra descritto è il seguente.
Nel caso in cui nei magazzini 50 debbano essere presenti dei biglietti, essi vengono posti nel distributore già separati l’uno dall’altro e posizionati in ciascun magazzino 50 divisi per tipologia.
Quando un utente del distributore 1 seleziona un biglietto mediante i mezzi di interfaccia del distributore, il gruppo di trasporto provvede a movimentare il magazzino 50 contenente la tipologia di biglietto richiesto nella zona di carico/scarico, in particolare ciò avviene attivando la puleggia motrice 105 per trasportare mediante il nastro 95 il magazzino prescelto lungo il percorso definito dal nastro stesso, fino alla zona di carico/scarico con l’apertura 70 sostanzialmente perpendicolare all’asse di scorrimento X del robot manipolatore 130.
Raggiunta tale posizione, il robot manipolatore inserisce le ventose 135 attraverso l’apertura 70 e le spinge a contatto del biglietto più esterno presente nel magazzino 50, per poi creare una depressione che mantiene il biglietto solidale alle ventose. A quel punto l’estrazione del biglietto dal magazzino può avvenire orizzontalmente attraverso l’apertura 70, ad esempio forzandone la deformazione elastica contro le sponde 75 del magazzino 50.
In alternativa il biglietto può essere estratto movimentando verticalmente le ventose, facendogli attraversare l’ulteriore apertura 80.
La movimentazione verticale degli articoli è necessaria anche nel caso di prodotti sostanzialmente rigidi, come ad esempio i pacchetti di sigarette, i quali non possono essere deformati per permetterne l’attraversamento dell’apertura 70.
Un’altra modalità operativa del distributore 1 prevede la possibilità di inserire in uno, o più, ulteriori magazzini 160 una pluralità di articoli P, di differenti tipologie e destinati ad essere erogati mediante previo posizionamento nei magazzini 50, e di movimentare mediante il robot manipolatore tali articoli dagli ulteriori magazzini 160 ai magazzini 50, al fine di renderne sufficientemente rapida l’erogazione. Il che sarebbe altrimenti possibile se ad esempio la tipologia di articoli richiesta e presente in un ulteriore magazzino 160 si trovasse dietro, rispetto alla bocca d’accesso, ad altre tipologie di articoli che andrebbero quindi rimosse.
L’invenzione così concepita è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo.
Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti. In pratica i materiali impiegati, nonché le forme e le dimensioni contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze senza per questo uscire dall’ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni.
Claims (10)
- RIVENDICAZIONI 1. Un distributore automatico (1) di una pluralità di articoli (P), detto distributore comprendente: - una pluralità di magazzini (50) di alloggiamento degli articoli (P), - un gruppo di movimentazione (125) degli articoli (P) configurato per movimentare un articolo (P) rispetto ad un magazzino (50) della pluralità di magazzini (50), detto magazzino (50) essendo posto in una zona di carico/scarico del distributore automatico 1, - un gruppo di trasporto (85) dei magazzini (50) configurato per trasportare detti magazzini (50) da e verso la zona di carico/scarico.
- 2. Distributore automatico (1) secondo la rivendicazione 1, in cui il gruppo di movimentazione (125) è configurato per movimentare gli articoli (P) lungo un percorso predefinito chiuso ad anello.
- 3. Distributore automatico (1) secondo la rivendicazione 2, in cui il gruppo di trasporto (85) comprende un apparato di guida (90) al quale sono costantemente associati i magazzini (50) e che definisce il percorso.
- 4. Distributore automatico (1) secondo la rivendicazione 3, in cui l’apparato di guida (90) comprende un nastro (95), al quale sono associati i magazzini (50), e che è avvolto ad anello su almeno due pulegge (100,105).
- 5. Distributore automatico (1) secondo la rivendicazione 4, in cui i magazzini (50) sono associati al nastro (95) a distanza l’uno dall’altro maggiore rispetto ad almeno un quarto della circonferenza dell’avvolgimento del nastro stesso su di una puleggia (100) delle due pulegge (100,105) posizionata in prossimità della zona di carico/scarico.
- 6. Distributore automatico (1) secondo la rivendicazione 1, in cui ciascun magazzino (50) comprende un’apertura (70) di accesso ad un volume di accoglimento di un articolo (P) del magazzino stesso.
- 7. Distributore automatico (1) secondo la rivendicazione 6, comprendente una pluralità di coppie di magazzini (50), in ciascuna delle quali i magazzini (50) sono disposti con aperture (70) rivolte in versi opposti, ed in cui tali coppie di magazzini (50) sono associate al nastro (95) ad una distanza l’una dall’altra pari a metà della circonferenza dell’avvolgimento del nastro stesso su di una puleggia delle due pulegge posizionata in prossimità della zona di carico/scarico.
- 8. Distributore automatico (1) secondo la rivendicazione 6, in cui ogni magazzino (50) comprende un’ulteriore apertura (80) di accesso al volume di accoglimento dell’articolo (P), giacente su di un piano trasversale ad un piano di giacitura all’apertura (70).
- 9. Distributore automatico (1) secondo la rivendicazione 1, comprendente un telaio di supporto (10) al quale è associato il gruppo di trasporto (85) per la movimentazione dei magazzini (50), una pluralità di ulteriori magazzini (160) di alloggiamento degli articoli (P) solidali al telaio di supporto (10), in cui il gruppo di movimentazione (125) è configurato per movimentare gli articoli (P) tra il magazzino (50) presente nella zona di carico/scarico e un ulteriore magazzino (160) della pluralità di ulteriori magazzini (160).
- 10. Distributore automatico (1) secondo la rivendicazione 1, in cui il gruppo di movimentazione (125) degli articoli (P) comprende un robot manipolatore (130) dotato di un gruppo di presa degli articoli comprendente una ventosa (135) atta a contattare gli articoli (P) ed un circuito pneumatico collegato a detta ventosa e configurato per generare di una depressione.
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US3938699A (en) * | 1974-01-29 | 1976-02-17 | Wittern Francis A | Spring clip vending device |
ITVI20060009A1 (it) * | 2006-01-11 | 2007-07-12 | New Project Srl | Magazzino modulare per distributore automatico di prodotti, nonche' distributore automatico comprendente tale magazzino |
US20110127288A1 (en) * | 2008-05-14 | 2011-06-02 | Gabriele Valota | Product vending machine |
EP2457550A1 (en) * | 2005-05-16 | 2012-05-30 | Intelligent Hospital Systems Ltd. | Automated pharmacy admixture system (APAS) |
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2019
- 2019-01-24 IT IT102019000001049A patent/IT201900001049A1/it unknown
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