ITVR20080062A1 - Struttura di tramoggia - Google Patents

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Description

STRUTTURA DI TRAMOGGIA
La presente invenzione riguarda una struttura di tramoggia per il contenimento ed il trattamento di materiali sfusi ed in particolare materiali granulari sintetici.
Con il termine “tramoggia” nella presente descrizione e nelle rivendicazioni si intende un qualsiasi tipo di contenitore tubolare, sia aperto che chiuso in sommità (in questo caso denominato anche “silo”), avente sezione trasversale variamente configurata, ad esempio circolare, quadrata, o rettangolare, terminante con un tratto inferiore rastremato dotato di apposita bocca di scarico, controllata in generale da un’apposita valvola di scarico. Una tramoggia, come è risaputo, è destinata ad essere normalmente caricata di materiale granulare in corrispondenza del suo tratto superiore, il quale, eventualmente dopo aver subito un qualche tipo di trattamento, ad esempio termico o di aerazione, viene poi scaricato attraverso la bocca di scarico.
Com’è noto, nel riciclaggio o nella trasformazione di molte materie plastiche granulari in manufatti, uno dei trattamenti più importanti è costituito dal processo di cristallizzazione cui deve essere sottoposto il materiale polimerico granulare.
Il materiale granulare da trattare presenta struttura semicristallina, caratterizzata cioè da zone cristalline con macromolecole disposte in modo ordinato le une rispetto alle altre a costituire un cosiddetto “ordine a lungo raggio” e da zone amorfe costituite da macromolecole disposte in modo disordinato tra loro e prive, quindi, di ordine a lungo raggio.
In generale, è possibile ottenere la cristallizzazione di un polimero quando si verificano le seguenti condizioni. Il polimero deve avere, innanzitutto, le proprie catene polimeriche ordinate, almeno parzialmente, secondo specifici parametri di composizione e configurazione: deve essere dotato, cioè, di segmenti ordinati di catene sufficientemente lunghi. Inoltre, il processo di cristallizzazione deve essere attuabile sia dal punto di vista termodinamico che cinematico. In altri termini, si deve prevedere un tempo sufficientemente lungo necessario alla riorganizzazione della struttura disordinata delle catene polimeriche, riorganizzazione che avviene per traslazione dei propri segmenti di catene, fintantoché essi non assumono una configurazione ordinata nello spazio.
Per indurre la cristallizzazione di materiale polimerico amorfo, è necessario fornire energia al materiale sottoforma di calore utilizzando un’apparecchiatura denominata, appunto, cristallizzatore comprendente una tramoggia chiusa in sommità o silo. In pratica, il materiale polimerico amorfo sotto forma di granuli viene dapprima caricato in corrispondenza della parte superiore della tramoggia attraverso una bocca di caricamento, indi riscaldato mediante insufflazione di aria calda in corrispondenza di una zona inferiore della tramoggia, ad una temperatura superiore a quella cosiddetta di transizione vetrosa Tg, ma minore della sua temperatura di fusione Tm.
La temperatura di transizione vetrosa Tgè definita come la temperatura oltre la quale i polimeri amorfi passano gradualmente da uno stato solido ad uno stato cosiddetto “gommoso”, in cui la disposizione spaziale dei segmenti di catene polimeriche (costituiti da 30-50 atomi, secondo gli studi più accreditati) può variare.
Vantaggiosamente, la tramoggia di un cristallizzatore è dotata di un albero montato girevole ed estendentesi lungo l’asse longitudinale della tramoggia per buona parte della sua lunghezza e su cui sono calettate od altrimenti fissate pale orizzontali opportunamente distanziate tra loro in senso verticale, così da fungere da pale di rimescolamento per il materiale granulare in via di trattamento. A tale scopo, in sommità alla tramoggia o silo si prevede un gruppo moto-riduttore destinato ad azionare l’albero girevole e quindi le pale. L’azione di rimescolamento delle pale mantiene la “torbida” di cristalli che si forma durante il processo di cristallizzazione in sospensione omogenea, onde evitare la formazione di agglomeramenti con conseguente formazione di grumi indesiderati nel materiale granulare.
Trascorso lo specifico tempo di trattamento per il materiale granulare, il processo di cristallizzazione risulta completato ed il materiale polimerico granulare nella tramoggia presenta allora struttura ordinata e può essere, quindi, raffreddato prima dello scarico attraverso la valvola di scarico.
Durante il processo di cristallizzazione di polimeri granulari può accadere che, per errore, si porti il materiale granulare caricato nella tramoggia ad una temperatura troppo elevata, provocandone la fusione. Il materiale fuso deve essere prontamente rimosso dalla tramoggia o silo prima che esso solidifichi. E’, quindi, quanto mai necessario poter avere un accesso rapido e comodo all’interno della tramoggia da parte di un operatore, grazie al quale poter facilmente condurre operazioni di pulitura e rimozione del materiale.
Sono già state proposte allo stato della tecnica tramogge di piccola capacità (massimo 50-100 lt) chiuse in sommità e costituite da un tratto inferiore rastremato, dotato di bocca di scarico controllata da apposita valvola, supportato da un’intelaiatura di supporto ed incernierato ad un tratto superiore tubolare, in modo tale che quest’ultimo possa essere angolarmente spostabile a mano dall’operatore tra una posizione di lavoro, nella quale esso si trova disposto combaciante sulla verticale del tratto inferiore e costituisce un contenitore chiuso, ed una posizione di apertura, nella quale esso risulta angolarmente allontanato (ribaltato) dal tratto inferiore, così da consentire un facile accesso. Il tratto tubolare superiore risulta ribaltabile manualmente rispetto al tratto inferiore rastremato e, qualora fosse necessario, un operatore potrebbe, quindi, facilmente accedere all’interno della tramoggia per operazioni di manutenzione e pulitura.
Questo tipo di tramoggia, tuttavia, non è impiegabile per il contenimento e/o trattamento di grandi quantità di materiale (> 100 lt) in quanto le dimensioni ed il peso del tratto superiore della tramoggia non consentirebbero all’operatore di eseguire manualmente l’apertura-chiusura della tramoggia stessa.
Inoltre, nel caso, ad esempio, di tramogge per cristallizzatori o di tramogge di deumidificazione, il ribaltamento del tratto superiore della tramoggia rispetto al tratto inferiore rastremato sarebbe impossibile o comunque gravemente ostacolato dalla presenza di connessioni permanenti a condotti di alimentazione di materiale granulare, di aria calda, ecc. che dovrebbero essere preliminarmente scollegati dalla tramoggia prima della sua apertura. Ciò comporterebbe, peraltro, lunghi tempi morti di intervento da parte di personale addestrato.
Scopo principale della presente invenzione è quello di fornire una nuova soluzione al problema tecnico di allontanare-avvicinare reciprocamente due spezzoni adiacenti di tramoggia per consentire l’accesso al suo interno anche con tramogge di capacità molto grandi.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di fornire una struttura di tramoggia o silo per materiali granulari in essa caricati, la quale sia strutturata in modo tale da consentire un comodo e rapido accesso al suo interno da parte di un operatore, per eseguire operazioni di manutenzione.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione una struttura di tramoggia di nuova concezione che consenta l’allontanamento-avvicinamento automatico.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di fornire una struttura di tramoggia facile da produrre a costi competitivi.
Questi ed altri scopi che meglio appariranno in seguito vengono raggiunti da una struttura di tramoggia per materiale granulare, la quale comprende un tratto tubolare, in uso, superiore, un tratto inferiore rastremato dotato di apposita bocca di scarico, mezzi di supporto, per almeno detto tratto tubolare superiore e mezzi di guida destinati a consentire a detto tratto inferiore di spostarsi tra una posizione di chiusura contro detto tratto superiore ed una posizione di apertura lontana da detto tratto superiore.
Ulteriori aspetti e vantaggi della presente invenzione appariranno meglio dalla seguente descrizione dettagliata di alcuni suoi esempi di realizzazione attualmente preferiti, illustrati a titolo puramente esemplificativo e non limitativo negli uniti disegni, nei quali:
le Figure 1a ed 1b illustrano due viste laterali con parti in trasparenza di un primo esempio di realizzazione di una struttura di tramoggia secondo la presente invenzione, rispettivamente in posizione di chiusura e di apertura;
la Figura 1c illustra una vista in pianta con parti in trasparenza della tramoggia in Figura 1a;
le Figure 2a e 2b mostrano ognuna una vista laterale con parti in trasparenza di un secondo esempio di realizzazione di una struttura di tramoggia secondo la presente invenzione, rispettivamente in posizione di chiusura e di apertura, impiegata per la cristallizzazione di materiale polimerico granulare e dotata di albero con pale di rimescolamento per il materiale caricato nella tramoggia;
la Figura 2c è una vista in pianta con parti in trasparenza della tramoggia in Figura 2a, in cui le pale di rimescolamento sono raffigurate tra loro sovrapposte e ruotate di 90° rispetto a quelle di Figura 2a; e
la Figura 3 illustra una vista in alzata laterale con parti in trasparenza di un’unità di deumidificazione realizzata con una batteria di tre tramogge secondo la presente invenzione.
Negli uniti disegni, parti o componenti uguali o simili sono stati contraddistinti con gli stessi numeri di riferimento.
Facendo riferimento dapprima alle Figure 1a, 1b ed 1c, si noterà come una struttura di tramoggia 1 secondo un primo esempio di realizzazione della presente invenzione comprenda mezzi di supporto, tipicamente un’intelaiatura di supporto 2 per una tramoggia 3 costituita da un tratto tubolare 4, in uso, superiore e da un tratto rastremato 5, in uso, inferiore terminante inferiormente con un’apertura o bocca di scarico 6.
Il tratto superiore tubolare 4 è composto da una parete metallica interna 7 fissata all’intelaiatura di supporto 2, ad esempio tramite staffe o cavallotti 9. Volendo, attorno alla parete interna 7 si può prevedere una camicia di rivestimento esterna 8. Sia la parete interna 7 che la camicia 8 presentano, ad esempio, sezione trasversale circolare, la parete interna presentando, di preferenza, bordi flangiati: superiore 7a ed inferiore 7b. In sommità, il tratto superiore tubolare 4 è chiuso da una copertura 7c, preferibilmente metallica, nella quale è ricavata un’apertura o bocca di carico (non mostrata nei disegni) per il caricamento di un materiale granulare polimerico.
Il tratto rastremato, in uso, inferiore 5 è composto da una parete interna 10, preferibilmente dello stesso materiale di cui è costituita la parete interna 7, e, volendo, da una camicia esterna 11, preferibilmente dello stesso materiale di cui è costituita la camicia esterna 8. Il tratto inferiore rastremato 5 può presentare configurazione sostanzialmente troncoconica con diametro massimo corrispondente al diametro della parete interna del tratto superiore 4 ed è di preferenza dotato, almeno per quanto riguarda la sua camicia esterna, di un tratto tubolare non rastremato 11a, tipicamente cilindrico, di combaciamento con il tratto superiore 4. Di preferenza, il bordo, in uso, superiore del tratto inferiore 5 è flangiato in 10a, almeno in corrispondenza della propria parete interna 10.
I tratti superiore 4 ed inferiore 5 sono amovibilmente collegabili tra loro, come si descriverà ulteriormente in seguito, per accostamento reciproco in allineamento verticale, in modo da delimitare una camera 12 di contenimento o trattamento per il materiale granulare polimerico.
Qualora i due tratti superiore 4 ed inferiore 5 della tramoggia fossero dotati di camicia esterna di rivestimento (8 e 11), l’intercapedine anulare compresa tra camicia esterna e pareti interne (7 e 10) può accogliere vantaggiosamente un adatto materiale isolante 13, ad esempio lana di vetro, lana di roccia, ecc. preposto ad isolare termicamente la camera di trattamento 12 dall’ambiente esterno.
Per quanto riguarda l’intelaiatura di supporto 2, essa comprende tre o più montanti tra loro paralleli, costituiti ad esempio da profilati od elementi scatolari o tubolari 14, di preferenza opportunamente fissati ed irrigiditi l’uno all’altro in corrispondenza di uno o più livelli mediante traversi 15, in modo da delimitare un’area entro la quale risulta supportata la tramoggia 3 ad una altezza predeterminata dal suolo.
L’intelaiatura 2 supporta, inoltre, ad esempio in corrispondenza del bordo flangiato inferiore 7b del tratto superiore tubolare 4 della tramoggia, dei mezzi di guida 18 atti a consentire l’apertura e la chiusura della tramoggia 3, ossia l’allontanamento e l’accostamento del tratto inferiore 5 rispetto a quello superiore 4.
Tali mezzi di guida 18 possono essere sia manuali che automatici e sono destinati a consentire al tratto inferiore 5 della tramoggia 3 di effettuare uno spostamento, ad esempio, traslatorio oppure rotatorio attorno ad almeno un asse di rotazione, tanto attorno ad un asse sostanzialmente orizzontale quanto ad uno verticale, oppure ancora uno spostamento roto-traslatorio, ed a guidarlo lungo tale spostamento.
I mezzi di guida 18 illustrati nelle Figure 1a-1c consentono uno spostamento rotatorio (escursione angolare) attorno ad un asse sostanzialmente orizzontale e, a questo scopo, comprendono un perno orizzontale costituito da un albero trasversale 20 a sezione trasversale prismatica, preferibilmente esagonale o quadrata, il quale è supportato girevole di preferenza su due apposite staffe 20a e 20b saldate od altrimenti fissate ad un rispettivo montante 14 dell’intelaiatura 2 e funge anche da organo di azionamento, come sarà spiegato in seguito. In corrispondenza di ciascuno dei due montanti recanti le staffe 20a e 20b si prevede un rispettivo braccio di leva, rispettivamente 21a e 21b, calettato in un suo tratto intermedio su una rispettiva estremità dell’albero 20 e, pertanto, solidale in rotazione con esso. Ciascun braccio di leva 21a e 21b è articolato oppure fissato, ad esempio per mezzo di un bullone, di preferenza in corrispondenza di una zona superiore e, più preferibilmente in zone diametralmente opposte, del tratto inferiore 5 della tramoggia 3.
Di preferenza, i bracci di leva 21a e 21b sono fissati alla parete interna 10 del tratto inferiore 5 della tramoggia, ad esempio, tramite un rispettivo cavallotto 9 che attraversa la camicia esterna 11 ed il materiale isolante 13.
L’albero 20 che funge da organo di azionamento o di trasmissione del moto per i bracci di leva 21a e 21b può essere, a sua volta, azionato manualmente, ad esempio mediante una manovella 19 ed un riduttore meccanico oppure automaticamente per mezzo, ad esempio, di un gruppo moto-riduttore o di un attuatore lineare con interposizione di un trasformatore di moto lineare in moto circolare di un tipo adatto qualsiasi.
Si noterà, inoltre, come un’escursione angolare dell’albero di trasmissione 20 provocherà una corrispondente escursione angolare dei bracci di leva 21a e 21b e conseguentemente lo spostamento angolare di allontanamento del tratto inferiore 5 dal tratto superiore 4 (Fig. 1b) fino a che dalla sua posizione di chiusura il tratto rastremato inferiore 5 si sposterà in posizione di completa apertura, grossomodo al di sotto dei mezzi di guida 18.
Qualora i bracci di leva 21a e 21b siano fissati al tratto inferiore 5, quest’ultimo, una volta raggiunta la sua posizione di apertura, presenterà il proprio asse longitudinale ruotato rispetto alla verticale dello stesso angolo di escursione dei bracci di leva.
Al contrario, qualora i bracci di leva 21a e 21b siano articolati al tratto inferiore 5, quest’ultimo, una volta raggiunta la sua posizione di apertura, presenterà il proprio asse longitudinale sostanzialmente verticale.
Una volta che il tratto inferiore 5 abbia raggiunto la propria posizione di apertura, la zona sottostante al tratto superiore 4 risulterà (quasi completamente) sgombra e sarà, quindi, facilmente accessibile da parte di un operatore, che potrà eseguire operazioni di manutenzione o riparazione.
In alternativa, alla configurazione sopra descritta, i mezzi di guida 18 possono essere costituiti da un qualunque altro adatto mezzo di articolazione, in particolare tra i bordi flangiati, rispettivamente 7b e 10a, dei tratti superiore 4 ed inferiore 5 della tramoggia, come sarà ulteriormente descritto anche in seguito.
Vantaggiosamente, i mezzi di guida 18 comprendono mezzi di caricamento elastico 24, ad esempio due o più coppie di molle a gas 25, per stabilizzare il movimento di allontanamento-avvicinamento del tratto inferiore rastremato 5 rispetto al tratto superiore 4, in particolare per attutire eventuali oscillazioni e/o vibrazioni indesiderate. Tipicamente, ciascuna coppia a gas 25 presenta una propria estremità vincolata, ad esempio articolata, all’estremità libera del rispettivo braccio di lava 21a e 21b e l’altra sua estremità vincolata (articolata) ad un’apposita staffa 20c o 20d saldata od altrimenti fissata al rispettivo montante.
Si noterà anche che la struttura di tramoggia secondo la presente invenzione comprende, vantaggiosamente, elementi di bloccaggio amovibile in posizione di chiusura 26 del tratto inferiore rastremato 5 contro il tratto superiore tubolare 4. Tali elementi di bloccaggio 26 sono costituiti, ad esempio,da uno o più morsetti a leva o a vite angolarmente distanziati lungo il bordi: superiore del tratto inferiore 5 ed inferiore del tratto superiore 4. Volendo, gli elementi di bloccaggio 26 sono costituiti da bulloni inseribili e disinseribili dai bordi flangiati 7b e 10a.
L’esempio di realizzazione illustrato nelle Figure da 2a a 2c riguarda una struttura di tramoggia secondo l’invenzione, specificatamente adibibile per effettuare la cristallizzazione di materiale granulare polimerico amorfo.
In questo esempio di realizzazione, i mezzi di guida 18 sono destinati a far eseguire al tratto inferiore 5 rispetto a quello superiore 4 uno spostamento composito (roto-traslatorio) e sono formati, ad esempio, da una coppia di leverismi a quadrilatero articolato disposti da banda opposta rispetto alla tramoggia 3.
Ciascun leverismo a quadrilatero articolato è composto da un braccio di leva principale 21a (o 21b) calettato, come nell’esempio di realizzazione delle Figure da1a-1c, su di un perno orizzontale, ad esempio un albero di trasmissione orizzontale 20, da una staffa 20a (o 20b) fissata all’intelaiatura 2, da un braccio di leva secondario o biscottino 22a (o 22b) articolato, ad una sua estremità, su di un perno 23, ad esempio supportato girevole nella staffa 20a (o 20b) ed, in corrispondenza dell’altra sua estremità, all’estremità di un elemento astiforme 30a (o 30b) (nel disegno illustrato a forma di squadretta triangolare), a sua volta imperniato da banda opposta in 33 al tratto inferiore 5.
Si noterà come l’adozione di sistemi a parallelogramma articolato renda possibile allontanare-avvicinare il tratto inferiore rastremato 5 della tramoggia 3 rispetto al tratto superire tubolare 4, secondo un percorso dapprima prevalentemente di abbassamento del tratto inferiore 5 ed quindi di spostamento angolare verso e tra due montanti adiacenti 14 del tratto inferiore 5 (Fig. 2b). Ciò è particolarmente vantaggioso nei casi in cui nella tramoggia 3 si prevede un albero porta pale 27 che, in uso, si estende fin dentro il tratto inferiore 5 e occorre assicurare che nel suo movimento di apertura-chiusura il tratto inferiore non vada ad interferire con l’albero 27.
La Figura 3, infine, illustra un’unità per la deumidificazione di materiale granulare costituita da una struttura di supporto 2 atta a supportare tre o più tramogge secondo la presente invenzione, tutte illustrate in posizione di apertura, aventi, cioè, i rispettivi tratti rastremati inferiori 5 abbassati e, comunque, allontanati dai rispettivi tratti superiori tubolari 4. Si noterà come con un’unità di deumidificazione di questo tipo consenta una facile e comoda manutenzione, in quanto permette ad un operatore di poter comodamente eseguire operazioni di pulitura e manutenzione dell’interno delle tramogge.
La struttura di tramoggia sopra descritta è suscettibile di numerose modifiche e varianti entro l’ambito di protezione definito dal tenore delle rivendicazioni che seguono.
Così ad esempio, i mezzi di guida 18 possono, ad esempio, essere costituiti da una o più guide di scorrimento o rotolamento verticali, lungo le quali può scorrere almeno un elemento di supporto trasversale o traverso vincolato o vincolabile al tratto inferiore 5 della tramoggia. La movimentazione dell’equipaggio mobile costituito dal tratto inferiore 5 e dal traverso o traversi può essere effettuata o manualmente ad esempio tramite un sistema a carrucole o a riduttore oppure automaticamente tramite un adatto mezzo di azionamento qualsiasi tipicamente un dispositivo a cremagliera azionato a motore reversibile, uno o più martinetti fluidodinamici o similare.
Per evitare perdite di calore, tipicamente in seguito a fughe di aria calda di essiccamento, i bordi (flangiati o meno) di attestamento tra i tratti superiore 4 ed inferiore 5 della tramoggia 3 sono, vantaggiosamente, dotati di almeno una guarnizione di tenuta (non mostrate nei disegni), così da assicurare la tenuta della camera di lavoro 12 quando il tratto inferiore 5 è bloccato in posizione di chiusura.

Claims (21)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Struttura di tramoggia per materiale granulare, la quale comprende un tratto tubolare (4), in uso, superiore, un tratto inferiore rastremato (5) dotato di apposita bocca di scarico (6), mezzi di supporto (2), per almeno detto tratto tubolare superiore (4) e mezzi di guida (18) destinati a consentire a detto tratto inferiore (5) di spostarsi tra una posizione di chiusura contro detto tratto superiore (4) ed una posizione di apertura lontana da detto tratto superiore (4).
  2. 2. Struttura di tramoggia secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di guida (18) comprendono almeno un braccio di leva (21a, 21b) da una parte articolato a detti mezzi di supporto (2) e, dall’altra, a detto tratto inferiore (5), così da essere atto a far compiere escursioni angolari di allontanamento-avvicinamento di detto tratto inferiore (5) rispetto a detto tratto superiore (4).
  3. 3. Struttura di tramoggia secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di guida (18) comprendono almeno un leverismo a quadrilatero articolato (21a, 21b, 20a, 20b, 22a, 22b, 30a, 30b), da un lato, articolato a detti mezzi di supporto (2) e, dall’altro, a detto tratto inferiore (5), così da essere atto a far compiere escursioni angolari di allontanamento-avvicinamento di detto tratto inferiore (5) rispetto a detto tratto superiore (4) .
  4. 4. Struttura di tramoggia secondo la rivendicazione 2 o 3, caratterizzata dal fatto di comprendere almeno un organo di azionamento (20) supportato girevole da detti mezzi di supporto (2) e destinato a far eseguire escursioni angolari a detto almeno un braccio di leva (21a, 21b) oppure a detto almeno un leverismo a quadrilatero articolato (21a, 21b, 20a, 20b, 22a, 22b, 30a, 30b).
  5. 5. Struttura di tramoggia secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di guida (18) comprendono almeno un braccio di leva (21a, 21b) da una parte articolato a detti mezzi di supporto (2) e, dall’altra, fissato a detto tratto inferiore (5).
  6. 6. Struttura di tramoggia secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di guida (18) comprendono almeno un braccio di leva (21a, 21b) da una parte articolato a detti mezzi di supporto (2) e, dall’altra, articolato a detto tratto inferiore (5).
  7. 7. Struttura di tramoggia secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni da 2 a 6, caratterizzata dal fatto che detto tratto inferiore (5) in posizione di apertura presenta il proprio asse longitudinale inclinato.
  8. 8. Struttura di tramoggia secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni da 2 a 6, caratterizzata dal fatto che detto tratto inferiore (5) in posizione di apertura presenta il proprio asse longitudinale in sostanziale parallelismo con quello di detto tratto superore (4).
  9. 9. Struttura di tramoggia secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni da 2 a 8, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di guida (18) comprendono mezzi di caricamento elastico (24) atti a stabilizzare il movimento di allontanamento-avvicinamento di detto tratto inferiore rastremato (5) rispetto a detto tratto superiore (4).
  10. 10. Struttura di tramoggia secondo la rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di caricamento elastico (24) comprendono almeno una molla a gas (25).
  11. 11. Struttura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di guida (18) comprendono almeno un organo di guida a scorrimento o rotolamento verticale, lungo il quale può scorrere almeno un elemento di supporto vincolabile a detto tratto inferiore (5), cosicché detto tratto inferiore (5), in posizione di apertura, presenta il proprio asse longitudinale sostanzialmente verticale.
  12. 12. Struttura secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di azionamento per comandare lo spostamento di detto tratto inferiore (5) tra la sua posizione di chiusura e la sua posizione di apertura.
  13. 13. Struttura secondo la rivendicazione 12, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di azionamento (19) comprendono almeno un dispositivo a comando manuale.
  14. 14. Struttura secondo la rivendicazione 12, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di azionamento (19) comprendono almeno un dispositivo a comando automatico.
  15. 15. Struttura di tramoggia secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che sia detto tratto superiore (4) che detto tratto inferiore rastremato (5) è dotato di camicia di rivestimento (8, 11).
  16. 16. Struttura di tramoggia secondo la rivendicazione 15, caratterizzata dal fatto che almeno detta camicia di rivestimento (11) di detto tratto inferiore (5) comprende un tratto tubolare non rastremato (11a) di combaciamento con detto tratto superiore (4).
  17. 17. Struttura di tramoggia secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di supporto (2) comprendono almeno tre elementi a montante (14).
  18. 18. Struttura di tramoggia secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che detto tratto superiore (4) è fissato a detti mezzi di supporto (2) per mezzo di elementi a staffa (9).
  19. 19. Struttura di tramoggia secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di bloccaggio in posizione di chiusura per detto tratto inferiore (5) contro detto tratto superiore (4).
  20. 20. Struttura di tramoggia secondo la rivendicazione 19, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di bloccaggio comprendono una pluralità di morsetti (26).
  21. 21. Unità di contenimento o trattamento di materiale granulare, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di supporto (2) ed una pluralità di tramogge (3) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 19.
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