ITVI20130239A1 - Sistema di collegamento e/o fissaggo rapido per ante di porte, sportelli o simili e anta provvista di tale sistema. - Google Patents

Sistema di collegamento e/o fissaggo rapido per ante di porte, sportelli o simili e anta provvista di tale sistema.

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ITVI20130239A1
ITVI20130239A1 IT000239A ITVI20130239A ITVI20130239A1 IT VI20130239 A1 ITVI20130239 A1 IT VI20130239A1 IT 000239 A IT000239 A IT 000239A IT VI20130239 A ITVI20130239 A IT VI20130239A IT VI20130239 A1 ITVI20130239 A1 IT VI20130239A1
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IT
Italy
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door
end portion
handle
rotation
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IT000239A
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Giancarlo Brun
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Giancarlo Brun
Maver Glass Tools S R L
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    • E05LOCKS; KEYS; WINDOW OR DOOR FITTINGS; SAFES
    • E05BLOCKS; ACCESSORIES THEREFOR; HANDCUFFS
    • E05B63/00Locks or fastenings with special structural characteristics
    • E05B63/24Arrangements in which the fastening members which engage one another are mounted respectively on the wing and the frame and are both movable, e.g. for release by moving either of them
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E05LOCKS; KEYS; WINDOW OR DOOR FITTINGS; SAFES
    • E05BLOCKS; ACCESSORIES THEREFOR; HANDCUFFS
    • E05B15/00Other details of locks; Parts for engagement by bolts of fastening devices
    • E05B15/02Striking-plates; Keepers; Bolt staples; Escutcheons
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    • E05BLOCKS; ACCESSORIES THEREFOR; HANDCUFFS
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    • EFIXED CONSTRUCTIONS
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    • E05BLOCKS; ACCESSORIES THEREFOR; HANDCUFFS
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    • E05B65/08Locks or fastenings for special use for sliding wings
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
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    • E05CBOLTS OR FASTENING DEVICES FOR WINGS, SPECIALLY FOR DOORS OR WINDOWS
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Description

DESCRIZIONE
del brevetto per invenzione industriale avente titolo “SISTEMA DI COLLEGAMENTO E/O FISSAGGO RAPIDO PER ANTE DI PORTE, SPORTELLI O SIMILI E ANTA PROVVISTA DI TALE SISTEMA,”
CAMPO TECNICO DELL’INVENZIONE
La presente invenzione si colloca nel campo dei sistemi di collegamento e/o fissaggio rapido atti a permettere alternativamente il fissaggio reciproco e la separazione di due elementi.
In particolare, la presente invenzione si colloca nel campo tecnico dei sistemi di collegamento e/o fissaggio rapido atti ad essere utilizzati a guisa di serratura in elementi di chiusura di vani, come ante di porte e/o finestre (per abitazioni, automobili, camper e veicoli in genere) e/o sportelli in genere, come antine per mobili domestici e non o sportelli di chiusura di cassaforti etc..
La presente invenzione si colloca più in particolare nella realizzazione dei sistemi di collegamento e/o fissaggio rapido di serramenti.
DESCRIZIONE DELLO STATO DELLA TECNICA Sono noti nello stato della tecnica sistemi di collegamento e/o aggancio mediante i quali due componenti vengono fissati reciprocamente uno all’altro.
Per quanto riguarda poi i sistemi di collegamento e/o fissaggio rapido atti ad essere utilizzati a guisa di serratura in elementi di chiusura di vani, come ante di porte e/o finestre (per abitazioni, automobili, camper e veicoli in genere) e/o sportelli in genere, come antine per mobili domestici e non o sportelli di chiusura di cassaforti etc, diverse e molteplici sono le soluzioni proposte nel recente passato.
Nel particolare settore dell’edilizia si ha l’impiego di porte, finestre o porte-finestre, genericamente indicati con serramento o infisso.
Il serramento è costituito tipicamente da un telaio fisso e da uno o più elementi mobili rispetto al telaio fisso, detti anche ante. All’anta è associato quindi un sistema di collegamento e/o fissaggio rapido, o serratura per l’appunto .
Porte di tipo noto comprendono un telaio fisso a cui sono associate ante costituite da pannelli scorrevoli, preferibilmente a scomparsa, a libro o a trascinamento, oppure da ante a battente, eventualmente abbinabile a detti pannelli scorrevoli.
Sennonché, dette soluzioni di serratura tipicamente provviste di opportuna maniglia afferrabile dall’utente sono state proposte molto spesso per venire incontro ad esigenze diverse in modo da privilegiare, in un caso, le esigenze di funzionalità ed affidabilità, mentre in altri casi si sono privilegiate le esigenze estetiche o di ingombro oppure, in altri casi ancora, quelle relative alla semplicità di assemblaggio e di installazione.
Nessuna quindi delle soluzioni note fa fronte veramente a tutte le esigenze appena citate.
Ad esempio, nelle serrature con maniglie di tipo classico (a rotazione, a cremagliera o simili) offrono di solito adeguate garanzie dal punto di vista della funzionalità (che le rendono apprezzate e preferite per l’utilizzo nel caso di porte, finestre o infissi per abitazioni in genere) ma sono caratterizzate spesso da un ingombro notevole.
Inoltre, le soluzioni note risultano a volte carenti dal punto di vista dell’affidabilità e della funzionalità.
Le soluzioni di serratura di tipo noto presentano, poi, una particolare complessità costruttiva. Tali soluzioni di serratura comprendono, infatti, da una parte una zona di applicazione della maniglia vera e propria impugnabile dall’utente ed una parte associata alla maniglia e comprendente un meccanismo (scrocco) provvisto tipicamente di un elemento sporgente (chiavistello). Tale elemento sporgente è atto ad essere ricevuto in una apposita sede ricavata nel telaio fisso su cui viene montata l’anta provvista della detta serratura.
Per le operazioni di apertura dell’anta si agisce pertanto sulla maniglia mediante una rotazione e/o traslazione della maniglia stessa la quale a sua volta interagisce sul meccanismo per lo sblocco dell’elemento sporgente dalla sede nel telaio.
II meccanismo (scrocco) è in molti casi poi provvisto di sistemi di bloccaggio sicuro, ad esempio tramite un blocchetto a chiave, che consente l’apertura dell’anta solo dopo lo sblocco della serratura, ad esempio mediante la medesima chiave.
Le operazioni di chiusura e/o apertura dell’anta provvista delle serrature di tipo noto risultano a volte particolarmente laboriose.
A causa della particolare complessità costruttiva inoltre, come detto sopra, tali soluzioni note risultano talvolta carenti dal punto di vista dell’affidabilità e della funzionalità.
E quindi uno scopo della presente invenzione quello di ovviare agli inconvenienti citati precedentemente e riscontrati nelle soluzioni note nello stato della tecnica.
In particolare, gli scopi e obiettivi della presente invenzione possono essere riassunti come segue.
E’ un primo scopo dell’invenzione proporre un sistema di collegamento e/o fissaggio rapido il quale, se utilizzato a guisa di maniglia, fornisca adeguate garanzie in termini di affidabilità (eliminando o riducendo drasticamente il rischio di apertura accidentale della anta o porta o finestra), in termini di funzionalità (permetta l’apertura dell’anta o porta o finestra mediante operazioni semplici e immediate) in termini di semplicità costruttiva (comprenda un numero limitato di parti componenti semplici e di facile realizzazione), nonché in termini di semplicità di montaggio e/o applicazione all’anta o porta corrispondente e sia di ingombro ridotto.
Più in dettaglio, un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di proporre un sistema di collegamento e/o fissaggio rapido il quale, se utilizzato per il fissaggio reciproco di due elementi rigidi, fornisca adeguate garanzie contro il disaccoppiamento accidentale delle parti reciprocamente fissate mediante detto sistema, detto sistema essendo inoltre di facile assemblaggio, realizzabile mediante operazioni semplici e il più possibile brevi, nonché applicabile in modo semplice e immediato ed in tempi contenuti alle parti da fissare e/o collegare reciprocamente, che non sia antiestetico e che abbia un ingombro ridotto.
Ancora più in dettaglio, un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di proporre un sistema di collegamento e/o fissaggio rapido il quale, fornisca adeguate garanzie contro il disaccoppiamento accidentale delle parti reciprocamente fissate mediante detto sistema, detto sistema essendo inoltre di facile sblocco con operazioni semplici.
SOMMARIO DELLA PRESENTE INVENZIONE
La presente invenzione si basa sul concetto generale che gli svantaggi o inconvenienti tipici delle soluzioni note nella tecnica (in particolare dei sistemi usabili come serrature) possono essere superati o almeno minimizzati realizzando un sistema di collegamento e/o fissaggio rapido che comprenda un primo ed un secondo componente atti ad essere alternativamente collegati reciprocamente e scollegati, nonché atti ad essere fissati rispettivamente ad una porzione di parete e ad un’anta (ad esempio in una porta scorrevole o a battente), nel quale il collegamento reciproco di detti due componenti avvenga per traslazione all’interno di detto secondo componente di una porzione di detto primo componente mentre il disaccoppiamento avvenga per traslazione di detta porzione di detto primo componente in direzione sostanzialmente contraria alla direzione di accoppiamento. In questo modo, la funzionalità del dispositivo risulterà notevolmente semplificata poiché l’utente non sarà chiamato a compiere operazioni particolari ma per chiudere l’anta e quindi collegare i due componenti del sistema dovrà semplicemente spingere l’anta nella direzione di chiusura mentre per disaccoppiare i due componenti per la porta dovrà semplicemente tirare una maniglia nella direzione di apertura dell’anta sostanzialmente contraria a quella di chiusura. Inoltre, si potrà realizzare in questo modo un sistema caratterizzato da un numero ridotto di componenti ognuno di semplice realizzazione e quindi di facile assemblaggio e realizzabili in tempi ed a costi contenuti. Sarà inoltre ridotto l’ingombro del sistema con evidenti vantaggi anche estetici.
Una ulteriore considerazione sulla quale si basa la presente invenzione è quella relativa al fatto che ulteriori vantaggi potranno essere ottenuti dotando il secondo componente del sistema di mezzi atti a contrastare la traslazione della porzione del primo componente nella direzione di disaccoppiamento, detti mezzi di contrasto essendo attivati dalla traslazione stessa di detta porzione di detto primo componente. In questo modo infatti, il sistema verrà attivato in modo automatico contro il disaccoppiamento accidentale dei due componenti.
Ulteriori vantaggi si otterranno inoltre realizzando mezzi di contrasto tali per cui la forza da essi esercitata contro la traslazione della porzione di estremità del primo componente nella direzione di disaccoppiamento aumenti lungo la traslazione di detta porzione di estremità fino a causare il blocco reciproco di detta porzione di estremità aH’interno di detto secondo componente.
Inoltre, ulteriori vantaggi si otterranno dotando il secondo componente di mezzi atti a disattivare detti mezzi di contrasto in modo da poter ottenere il disaccoppiamento reciproco di detti primo e secondo componente ogni qualvolta e solo quando se ne presenti la necessità.
Notevoli vantaggi si otterranno infine quando detti mezzi di disattivazione saranno realizzati in modo tale da disattivare i mezzi di contrasto mediante traslazione di detti mezzi di disattivazione nella stessa direzione di apertura dell’elemento al quale il secondo componente del sistema sarà applicato, ad esempio nella stessa direzione di apertura dell’anta. In questo modo infatti, l’intervento dell’utente per disattivare i mezzi di contrasto permetterà l’apertura praticamente simultanea nel cassetto.
Vantaggiosamente i detti mezzi di disattivazione comprendono almeno una maniglia, più preferibilmente due maniglie disposte su lati opposti dell’anta, accessibili dall’utente per disattivare i mezzi di contrasto.
In un suo primo aspetto la presente invenzione ha quindi per oggetto un sistema di collegamento e/o fissaggio rapido atto a collegare e scollegare reciprocamente un’anta ad una porzione di parete, detta anta essendo atta a chiudere un’apertura di accesso ad un ambiente definito almeno parzialmente da detta parete, detto sistema comprendente un primo e un secondo componente atti a essere fissati rigidamente rispettivamente a detta porzione di parete ed a detta anta, detti primo e secondo componente essendo altresì atti a essere collegati e scollegati reciprocamente in modo da permettere alternativamente il collegamento e lo scollegamento reciproco di detta anta e detta porzione di parete, in cui detto secondo componente è atto ad alloggiare una porzione di estremità di detto primo componente in modo da permetterne la traslazione al suo interno, detto secondo componente comprendendo altresì mezzi di contrasto atti a contrastare la traslazione di detta porzione di estremità di detto primo componente verso l’esterno di detto secondo componente, detto sistema comprendendo inoltre almeno un elemento ruotabile alloggiato all’interno di detto secondo componente e atto ad essere messo in rotazione in un primo senso di rotazione dalla traslazione della porzione di estremità del primo componente verso l’interno del secondo componente, e atto ad essere messo in rotazione in un secondo senso di rotazione contrario al primo senso di rotazione dalla traslazione della porzione di estremità del primo componente verso l’esterno del secondo componente, detti mezzi di contrasto essendo atti a contrastare la rotazione di detto almeno un elemento ruotabile in detto secondo senso di rotazione, detto secondo componente comprendendo mezzi di sblocco traslabili atti a venire a contatto durante il loro moto in una prima direzione predeterminata con detto almeno un elemento ruotabile in modo da muovere detto almeno un elemento ruotabile in modo da provocare la diminuzione della forza di contrasto tra detto almeno un elemento ruotabile, detta porzione di estremità e detti mezzi di contrasto, ed in cui detti mezzi di sblocco comprendono almeno una maniglia azionabile da un utente.
In una preferita forma realizzativa dell’invenzione, detti mezzi di sblocco traslabili sono atti venire a contatto durante il loro moto in una prima direzione predeterminata con detto almeno un elemento ruotabile in modo da muovere detto almeno un elemento ruotabile verso l’interno di detto secondo componente e quindi in modo da provocare la diminuzione della forza di contrasto tra detto almeno un elemento ruotabile, detta porzione di estremità e detti mezzi di contrasto.
In una preferita forma realizzativa dell’invenzione, detta almeno una maniglia è posizionata in almeno un lato del secondo componente in modo da risultare azionabile dall’utente da almeno un lato dell’anta quando il secondo componente è fissato all’anta.
In una preferita forma realizzativa dell’invenzione, i mezzi di sblocco comprendono due maniglie, una prima di dette maniglie essendo posizionata in un primo lato del secondo componente e l’altra maniglia essendo posizionata al lato opposto rispetto al primo lato del secondo componente in modo da risultare azionabili dall’utente da rispettivi lati opposti dell’anta quando il secondo componente è fissato all’anta.
In una preferita forma realizzativa dell’invenzione, detta almeno una maniglia è azionabile lungo una direzione sostanzialmente parallela alla prima direzione predeterminata.
Preferibilmente, detta almeno una maniglia è azionabile mediante un’azione di spinta lungo una direzione longitudinale in direzione del secondo componente in modo da risultare un’azione di spinta lungo una direzione longitudinale in direzione dell’anta quando il secondo componente è fissato all’anta.
In un’altra preferita forma realizzativa dell’invenzione, detta almeno una maniglia è azionabile mediante un’azione di trazione lungo una direzione longitudinale in una direzione in allontanamento dal secondo componente in modo da risultare un’azione di trazione lungo una direzione longitudinale in allontanamento dall’anta quando il secondo componente è fissato all’anta.
In un ulteriore preferita forma realizzativa dell’invenzione, detta almeno una maniglia è azionabile mediante un’azione di rotazione dall’utente.
Preferibilmente, il secondo componente comprende secondi mezzi di spinta che esercitano una azione di spinta contro i mezzi di sblocco in una seconda direzione contraria alla prima direzione di moto dei mezzi di sblocco.
Vantaggiosamente, i secondi mezzi di spinta comprendono mezzi elastici e/o mezzi magnetici e/o elettromagnetici.
In una preferita forma realizzativa dell’invenzione, il secondo componente comprende mezzi di blocco di sicurezza atti ad inibire la movimentazione di detta almeno una maniglia.
In una preferita forma realizzativa dell’invenzione, i mezzi di sblocco comprendono due maniglie e detto secondo componente comprende mezzi di blocco di sicurezza atti ad inibire la movimentazione di almeno una di dette due maniglie.
Preferibilmente, i mezzi di blocco di sicurezza sono azionabili da un primo lato del secondo componente e sono atti ad inibire la movimentazione della maniglia posizionata sul lato opposto rispetto al primo lato del secondo componente.
In un’altra preferita forma realizzativa dell’invenzione, i mezzi di blocco di sicurezza sono atti ad inibire la movimentazione di entrambe le maniglie.
Preferibilmente, i mezzi di blocco di sicurezza sono azionabili sia da un primo lato del secondo componente che dal lato opposto rispetto al primo lato del secondo componente.
Opportunamente, i mezzi di blocco di sicurezza comprendono un elemento di blocco azionabile manualmente dall’utente. In una preferita forma realizzativa dell’invenzione, l’elemento di blocco comprende una leva ruotabile tramite una porzione attorno ad un asse di rotazione per disporsi in almeno una posizione attiva di blocco di detta almeno una maniglia ed in almeno una posizione inattiva non interferente con detta almeno una maniglia.
In un’altra preferita forma realizzativa dell’invenzione, i mezzi di blocco di sicurezza comprendono un elemento di blocco azionabile tramite chiave dall’utente.
Preferibilmente, l’elemento di blocco comprende una porzione cilindrica ruotabile tramite rotazione di detta chiave, detta porzione cilindrica comprendendo sulla sua superficie cilindrica esterna una sede rientrante, detta porzione cilindrica essendo atta ad essere disposta in almeno una posizione angolare attiva di blocco di detta almeno una maniglia in cui detta superficie cilindrica esterna è a contatto con una porzione di detta almeno una maniglia ed in almeno una posizione inattiva non interferente con detta almeno una maniglia in cui detta sede rientrante riceve detta porzione di detta almeno una maniglia durante la movimentazione di detta maniglia.
In una preferita forma realizzativa dell’invenzione, il sistema comprende mezzi di sblocco di emergenza atti ad essere azionati per sbloccare detti mezzi di blocco di sicurezza per ripristinare la possibilità di movimentare detta almeno una maniglia.
Preferibilmente, i mezzi di sblocco di emergenza comprendono almeno un’apertura definita sull’involucro del secondo componente in modo da consentire l’intervento di un operatore tramite un opportuno utensile sui mezzi di blocco di sicurezza per il loro sbloccaggio.
Preferibilmente, detta almeno una maniglia comprende una leva o un pomolo.
In una preferita forma realizzativa dell’invenzione, il secondo componente comprende una porzione rigida che definisce con la porzione di estremità del primo componente uno spazio interno, in cui detto almeno un elemento ruotabile è alloggiato all’interno di detto spazio, ed in cui la porzione di estremità del primo componente, detta porzione rigida e detto almeno un elemento ruotabile sono posizionati reciprocamente e sagomati in modo tale per cui detta forza di contrasto si generi grazie all’azione reciproca di detta porzione rigida e di detta porzione di estremità sull’almeno un elemento ruotabile.
Preferibilmente, la porzione di estremità, la porzione rigida e detto almeno un elemento ruotabile sono posizionati reciprocamente e sagomati in modo tale per cui detta forza di contrasto contraria alla traslazione della porzione di estremità verso l’esterno del secondo componente e alla rotazione dell’almeno un elemento ruotabile nel secondo senso di rotazione aumenta durante la traslazione della porzione di estremità verso l’esterno del secondo componente mentre diminuisce durante la traslazione della porzione di estremità verso l’interno del secondo componente. Preferibilmente, la porzione di estremità, detta porzione rigida e detto almeno un elemento ruotabile sono posizionati reciprocamente e sagomati in modo tale per cui detta forza di contrasto contraria alla traslazione della porzione di estremità verso l’esterno del secondo componente e alla rotazione di detto almeno un elemento ruotabile nel secondo senso di rotazione aumenta durante la traslazione della porzione di estremità verso l’esterno del secondo componente fino a impedire ogni ulteriore traslazione della porzione di estremità verso l’esterno del secondo componente e ogni ulteriore rotazione di detto almeno un elemento ruotabile nel secondo senso di rotazione e quindi fino a provocare il blocco reciproco della porzione di estremità e di detto almeno un elemento ruotabile in una posizione reciproca determinata. In una preferita forma realizzativa dell’invenzione, la porzione rigida del secondo componente è orientata rispetto al primo componente e/o sagomata in modo tale per cui detto almeno un elemento ruotabile venga spinto verso la porzione di estremità del primo componente durante la rotazione di detto almeno un elemento ruotabile nel primo senso di rotazione.
Preferibilmente, la distanza reciproca tra il punto di contatto tra detto almeno un elemento ruotabile e la porzione rigida e la porzione di estremità del secondo componente aumenta nella direzione di traslazione della porzione di estremità verso l’interno del secondo componente, mentre diminuisce nel senso di traslazione della porzione di estremità verso l’esterno del secondo componente.
Preferibilmente, l’elemento ruotabile è a contatto con entrambe la porzione di estremità e la porzione rigida in modo che la traslazione della porzione di estremità verso l’interno del secondo componente si traduce in una traslazione almeno parziale di detto almeno un elemento ruotabile verso l’interno del secondo componente, mentre una traslazione della porzione di estremità verso l’esterno del secondo componente si traduce in una traslazione almeno parziale di detto almeno un elemento ruotabile verso l’esterno del secondo componente.
In una preferita forma realizzativa dell’invenzione, all’interno del secondo componente vi sono alloggiati primi mezzi di spinta che esercitano una azione di spinta sull’almeno un elemento ruotabile verso lo spazio interno definito dalla porzione di estremità e dalla porzione rigida. Opportunamente, i primi mezzi di spinta comprendono mezzi elastici.
In alternativa, o in combinazione, i primi mezzi di spinta comprendono mezzi magnetici e/o elettromagnetici.
In un suo altro aspetto la presente invenzione ha per oggetto un sistema di collegamento e/o fissaggio rapido atto a collegare e scollegare reciprocamente un’anta ad una porzione di parete, detta anta essendo atta a chiudere un’apertura di accesso ad un ambiente definito almeno parzialmente da detta parete, detto sistema comprendente un primo e un secondo componente atti a essere fissati rigidamente rispettivamente a detta porzione di parete ed a detta anta, detti primo e secondo componente essendo altresì atti a essere collegati e scollegati reciprocamente in modo da permettere alternativamente il collegamento e lo scollegamento reciproco di detta anta e detta porzione di parete, in cui detto secondo componente è atto ad alloggiare una porzione di estremità di detto primo componente in modo da permetterne la traslazione al suo interno, detto secondo componente comprendendo altresì mezzi di contrasto atti a contrastare la traslazione di detta porzione di estremità di detto primo componente verso l’esterno di detto secondo componente, detto sistema comprendendo inoltre due elementi ruotabili alloggiati all’interno di detto secondo componente e atti ad essere messi in rotazione in un primo senso di rotazione dalla traslazione della porzione di estremità del primo componente verso l’interno del secondo componente, e atti ad essere messi in rotazione in un secondo senso di rotazione contrario al primo senso di rotazione dalla traslazione della porzione di estremità del primo componente verso l’esterno del secondo componente, detti mezzi di contrasto essendo atti a contrastare la rotazione di detti due elementi ruotabili in detto secondo senso di rotazione, detto secondo componente comprendendo mezzi di sblocco traslabili atti a venire a contatto durante il loro moto in una prima direzione predeterminata con detti due elementi ruotabili in modo da muovere detti due elementi ruotabili in modo da provocare la diminuzione della forza di contrasto tra detti due elementi ruotabili, detta porzione di estremità e detti mezzi di contrasto.
Preferibilmente, i due elementi ruotabili sono alloggiati all’interno di detto secondo componente in posizione affacciata uno all’altro.
Preferibilmente, i mezzi di sblocco comprendono almeno una maniglia azionabile da un utente.
In un suo altro aspetto la presente invenzione ha per oggetto un’anta comprendente un componente di un sistema di collegamento e/o fissaggio rapido atto a collegare e scollegare reciprocamente detta anta ad una porzione di parete, in cui detto componente è costituito dal secondo componente del sistema di collegamento e/o fissaggio secondo quanto descritto sopra.
Preferibilmente, l’anta secondo la presente invenzione costituisce l’anta di un serramento.
In una preferita forma realizzativa dell’invenzione, l’anta secondo la presente invenzione costituisce l’anta di un serramento con anta scorrevole.
In un’altra preferita forma realizzativa dell’invenzione, l’anta secondo la presente invenzione costituisce l’anta di un serramento con anta a battente.
In un suo ulteriore aspetto la presente invenzione ha per oggetto un componente per un sistema di collegamento e/o fissaggio rapido atto a collegare e scollegare reciprocamente un’anta ad una porzione di parete, detto componente essendo atto ad essere fissato rigidamente a detta porzione di parete ed essendo atto ad essere collegato e scollegato reciprocamente ad un secondo componente associato a detta anta in modo da permettere alternativamente il collegamento e lo scollegamento reciproco di detta anta e detta porzione di parete, in cui detto componente comprende una porzione di estremità atta ad essere alloggiata in detto secondo componente ed in cui il componente comprende mezzi di protezione di detta porzione di estremità.
In una preferita forma realizzativa dell’invenzione, i mezzi di protezione comprendono un elemento di copertura della porzione di estremità, l’elemento di copertura essendo atto ad assumere una prima posizione di copertura della porzione di estremità quando il componente è scollegato dal secondo componente ed ad assumere una seconda posizione di scopertura della porzione di estremità quando il componente viene collegato al secondo componente.
Preferibilmente, l’elemento di copertura è un elemento retrattile rispetto alla porzione di parete.
In un’altra preferita forma realizzativa dell’invenzione, i mezzi di protezione comprendono un cinematismo atto a disporre la porzione di estremità in una prima posizione non sporgente dalla porzione di parete quando il componente è scollegato dal secondo componente ed in una seconda posizione sporgente dalla porzione di parete quando il componente viene collegato al secondo componente,
Preferibilmente, i mezzi di protezione comprendono mezzi di attrazione magnetica atti a disporre la porzione di estremità in una prima posizione non sporgente dalla porzione di parete quando il componente è scollegato dal secondo componente ed in una seconda posizione sporgente dalla porzione di parete quando il componente viene collegato al secondo componente.
BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE
Nel seguito, la presente invenzione verrà chiarita mediante la descrizione di alcune sue forme di realizzazione rappresentate nelle tavole di disegno allegate. Va comunque notato che la presente invenzione non è limitata alle forme di realizzazione rappresentate nelle tavole di disegno; al contrario, rientrano nell’ambito e nello scopo della presente invenzione tutte quelle varianti o modifiche delle forme di realizzazione rappresentate e descritte che appariranno chiare, ovvie e immediate all’uomo del mestiere. In particolare, nelle tavole di disegno allegate:
- la figura 1 mostra il sistema di collegamento secondo una prima forma di realizzazione dell’invenzione associato ad una porta scorrevole;
- la figura 2 mostra in vista assonometrica il sistema di collegamento di figura 1 isolato dal resto;
- la figura 3 mostra una vista in piano laterale del sistema di figura 2;
- le figure 4A, 4B e 4C mostrano ognuna la vista in piano del sistema aperto di figura 3 col primo e col secondo componente di detto sistema in differenti posizioni operative rispettivamente in posizione disaccoppiamento, in posizione di accoppiamento e in posizione di sblocco per il disaccoppiamento;
- le figure 5A, 5B e 5C mostrano particolari ingranditi delle rispettive figure 4A, 4B e 4C;
- la figura 6 mostra una variante realizzativa del sistema di figura 2;
- la figura 7 il sistema di figura 6 aperto in cui sono visibili i componenti interni;
- le figure da 8 a 10 mostrano ognuna il sistema di figura 7 secondo un differente punto di vista ed in differenti posizioni operative rispettivamente con il sistema di blocco inattivo e le leve non azionate, una leva azionata e con il sistema di blocco attivo;
- le figure 10A e 10B mostrano due particolari del sistema di figura 7 isolati dal resto;
- la figura 10C mostra il sistema di figura 7 con il sistema di blocco attivo e le leve non azionate;
- la figura 10D mostra il sistema di figura 10C con il sistema di blocco reso inattivo tramite azionamento di una leva; - la figura 1 1 mostra la vista in esploso del sistema di figura 6;
- la figura 12 mostra una prima vista in piano laterale di una variante realizzativa del sistema di figura 6;
- la figura 13 mostra la vista in piano laterale dal lato opposto di figura 12;
- la figura 14 mostra il sistema di figura 13 aperto in cui sono visibili i componenti interni;
- la figura 15 mostra in vista assonometrica il sistema di figura 14 in una prima posizione operativa;
- la figura 15A mostra un particolare ingrandito di figura 15; - la figura 16 mostra in vista assonometrica il sistema di figura 14 in una seconda posizione operativa;
- la figura 16A mostra un particolare ingrandito di figura 16; - la figura 17 una variante realizzativa del sistema di figura 2;
- la figura 18 mostra una vista in piano laterale del sistema di figura 17;
- la figura 19 mostra la vista in piano laterale dal lato opposto di figura 18;
- la figura 20 mostra il sistema di figura 18 aperto in cui sono visibili i componenti interni;
- la figura 21 mostra in vista assonometrica il sistema di figura 20;
- la figura 22 mostra il sistema di figura 20 in una particolare condizione operativa;
- la figura 23 mostra la vista in esploso del sistema di figura 17;
- la figura 24 mostra il sistema di collegamento secondo un’altra forma di realizzazione dell’invenzione associato ad una porta scorrevole;
- la figura 25 mostra in vista assonometrica il sistema di collegamento di figura 24 isolato dal resto e con alcuni elementi rimossi per consentire la visione degli elementi interni;
- la figura 26 mostra una vista in piano laterale del sistema di figura 24 isolato dal resto;
- le figure da 27 a 29 mostrano ognuna il sistema di figura 26 lungo il piano di sezione I°-I° in differenti posizioni operative rispettivamente in posizione disaccoppiamento, in posizione di accoppiamento e in posizione di sblocco per il disaccoppiamento;
- la figura 30 mostra il sistema di figura 25 in una prima condizione operativa, corrispondente alla condizione operativa di accoppiamento di figura 28;
- la figura 31 mostra la vista in piano di figura 30;
- la figura 32 mostra il sistema di figura 25 in una seconda condizione operativa, corrispondente alla condizione operativa di sblocco di figura 29;
- la figura 33 mostra la vista in piano di figura 30;
- la figura 34 mostra il sistema di figura 25 in una ulteriore condizione operativa, corrispondente alla condizione di blocco di sicurezza del sistema;
- la figura 35 mostra la vista in piano di figura 34;
- la figura 36 mostra la vista in esploso del sistema di figura 24 isolato dal resto;
- la figura 36A mostra alcuni particolari di figura 36 secondo un altro punto di vista;
- la figura 37 mostra il sistema di collegamento secondo un’altra forma di realizzazione dell’invenzione associato ad una porta a battente;
- la figura 38 mostra in vista assonometrica il sistema di collegamento di figura 37 isolato dal resto;
- la figura 39 mostra il sistema di figura 38 con alcuni elementi rimossi per consentire la visione degli elementi interni;
- la figura 40 mostra la vista in esploso del sistema di figura 38;
- la figura 40A mostra un particolare di figura 40 secondo un altro punto di vista;
- la figura 41 mostra il sistema di figura 38 secondo un altro punto di vista e con un particolare ingrandito;
- la figura 42 mostra la vista in piano dall’alto di figura 39 con il sistema in una condizione operativa di disaccoppiamento;
- la figura 43 mostra la vista in piano dall’alto di figura 39 con il sistema in una condizione operativa di accoppiamento;
- la figura 44 mostra il sistema di figura 41 in una condizione operativa di sblocco;
- la figura 45 mostra il sistema di figura 44 secondo un altro punto di vista e con un con alcuni elementi rimossi per consentire la visione degli elementi interni;
- la figura 46 mostra la vista in piano dall’alto di figura 45 con il sistema in una condizione operativa di sblocco;
la figura 47 mostra il sistema di collegamento secondo un’altra forma di realizzazione dell’invenzione associato ad una porta a battente;
- la figura 48 mostra in vista assonometrica il sistema di collegamento di figura 47 isolato dal resto e con alcuni elementi rimossi per consentire la visione degli elementi interni;
- la figura 49 mostra la vista in piano dall’alto di figura 48 con il sistema in una condizione operativa di disaccoppiamento;
- la figura 50 mostra la vista in piano dall’alto di figura 48 con il sistema in una condizione operativa di accoppiamento;
- la figura 51 mostra la vista in piano dall’alto di figura 48 con il sistema in una condizione operativa di sblocco;
- la figura 52 mostra il sistema di figura 47 da un altro punto di vista e con il sistema in una condizione operativa di sblocco;
- la figura 53 mostra il sistema di figura 52 con il sistema in una condizione operativa di blocco di sicurezza;
- la figura 54 mostra la vista in piano dall’alto del sistema di figura 47 isolato dal resto;
- la figura 55 mostra la vista lungo il piano di sezione II°-II° di figura 54 con il sistema in posizione accoppiamento;
- la figura 56 mostra la vista lungo il piano di sezione II°-II° di figura 54 con il sistema in posizione di sblocco;
- la figura 57 mostra la vista lungo il piano di sezione II°-II° di figura 54 con il sistema in posizione di blocco di sicurezza;
- la figura 58 mostra la vista lungo il piano di sezione II°-II° di figura 54 con il sistema in posizione di sblocco di sicurezza;
- la figura 59 mostra la vista in esploso del sistema di figura 47 isolato dal resto;
- la figura 60 mostra un particolare di figura 59 secondo un altro punto di vista;
- le figure 61A, 61B e 61 C mostrano una variante realizzativa del sistema dell’invenzione nelle posizioni corrispondenti alle figure 4A, 4B e 4C;
- la figura 62 mostra un particolare in assonometria esplosa del sistema rappresentato nelle figure 61A, 61B e 61C;
- la figura 63 mostra una vista in piano frontale da sinistra del sistema rappresentato nelle figure 61A, 61B e 61C;
- la figura 64 mostra una vista assonometrica in esploso di una preferita forma realizzativa di un particolare del sistema secondo la presente invenzione;
- la figura 65 mostra una vista in piano ed in sezione del particolare di figura 64 associato ad una porzione di parete in una prima posizione operativa;
- la figura 66 mostra una vista in piano ed in sezione del particolare di figura 64 associato ad una porzione di parete in una seconda posizione operativa;
- le figure da 67 a 69 mostrano differenti viste in piano del particolare di figura 64 in differenti posizioni operative in un sistema secondo la presente invenzione;
- la figura 70 mostra una vista assonometrica in esploso di una preferita forma realizzativa di un particolare del sistema secondo la presente invenzione;
- la figura 71 mostra una vista in piano ed in sezione del particolare di figura 70 associato ad una porzione di parete in una prima posizione operativa;
- la figura 72 mostra una vista in piano ed in sezione del particolare di figura 70 associato ad una porzione di parete in una seconda posizione operativa;
- le figure da 73 a 75 mostrano differenti viste in piano del particolare di figura 70 in differenti posizioni operative in un sistema secondo la presente invenzione;
- la figura 76 mostra una vista assonometrica in esploso di una preferita forma realizzativa di un particolare del sistema secondo la presente invenzione;
- la figura 77 mostra una vista in piano ed in sezione del particolare di figura 76 associato ad una porzione di parete in una prima posizione operativa;
- la figura 78 mostra una vista in piano ed in sezione del particolare di figura 76 associato ad una porzione di parete in una seconda posizione operativa;
- le figure da 79 a 81 mostrano differenti viste in piano del particolare di figura 76 in differenti posizioni operative in un sistema secondo la presente invenzione.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DI ALCUNE FORME DI REALIZZAZIONE DELLA PRESENTE INVENZIONE
La presente invenzione trova particolare e conveniente applicazione nel campo della realizzazione di sistemi di collegamento e/o fissaggio rapido (serrature) per serramenti, ad esempio per porte, finestre e infissi in genere. È questa quindi la ragione per cui gli esempi di applicazione del sistema secondo la presente invenzione descritti nel seguito sono relativi al caso particolare di serrature del tipo solitamente usato nel caso di infissi di tipo comune quali porte e/o finestre.
Va comunque notato che le possibili applicazioni del sistema secondo la presente invenzione non sono limitate al caso particolare delle serrature per serramenti. Al contrario, la presente invenzione può essere applicata vantaggiosamente in tutti quei casi in cui si renda necessario fissare reciprocamente e in modo rapido e affidabile (evitando il disaccoppiamento accidentale) due componenti, in cui un componente è costituito da un elemento di chiusura per un’apertura di accesso ad un vano e l’altro componente è associato all’apertura stessa. Ad esempio in una cassaforte, un componente può essere costituito dallo sportello della cassaforte e l’altro componente è costituito dal telaio di sostentamento dello sportello. La presente invenzione trova utile applicazione nella realizzazione di cassetti, ante, sportelli e porte in generale.
La prima forma di realizzazione della presente invenzione rappresentata nelle figure da 1 a 24, comprende un primo componente 10 e un secondo componente 20 atti ad interagire tra di loro come verrà spiegato più in dettaglio nel seguito. Il primo componente 10 è sagomato a forma di barretta (ad esempio di metallo, di plastica o di un altro materiale rigido simile) ed è adatto a essere rigidamente fissato ad una porzione di parete 100, ad esempio lo stipite di una porta o di un infisso in generale.
Il secondo componente 20 è realizzato sotto forma di una unità atta ad essere rigidamente fissata ad un’anta 200, ad esempio nella forma qui illustrata un anta scorrevole di una porta, o di una finestra o di una porta-finestra. L’anta 200 consente come noto la chiusura di un accesso A definito da una apertura nella parete 100. A tale scopo, il secondo componente 20 è alloggiato in una sede opportuna 201 dell’anta 200. Il secondo componente 20 comprende preferibilmente due placche esterne di chiusura 31 , 32 atte a favorire il suo montaggio all’anta 200 ed a conferire l’aspetto estetico desiderato. Il secondo componente 20 comprende poi preferibilmente un’apertura passante 33 che funge da zona di presa per le dita di un utente per trascinare l’anta 200 verso la posizione di chiusura e/o apertura. Inoltre l’apertura passante 33 consente l’accessibilità ad una porzione di azionamento 41. Come verrà meglio descritto in seguito, agendo sulla porzione di azionamento 41 spingendola verso la posizione di apertura dell’anta 200, verso destra nelle varie figure, si agirà per l’apertura dell’anta 200 in particolare da una sua pozione chiusa e bloccata. La porzione di azionamento 41 agisce sostanzialmente da maniglia per l’anta 200 in oggetto.
Nella forma realizzativa qui illustrata l’apertura 33 è vantaggiosamente passante e consente l’accessibilità alla medesima maniglia 41 da ambo i lati dell’anta 200. Una tale soluzione potrebbe essere, ad esempio, utilizzata nel caso di un anta 200 in una porta scorrevole di un treno.
In varianti realizzative, tuttavia, l’apertura potrebbe essere cieca e non passante per mantenere l’isolamento tra i due lati dell’anta (come richiesto ad esempio nel caso di un’anta per la porta di una toilette). L’apertura in tal caso presenta in sostanza un diaframma di separazione dei due lati dell’anta. Il diaframma di separazione potrà essere parte della maniglia stessa oppure appartenere alla struttura del secondo componente.
In tale variante realizzativa, si potrà prevedere che comunque la medesima maniglia sia azionabile da ambo i lati dell’anta o, in alternativa, che la maniglia sia azionabile da un solo lato dell’anta, rendendo inaccessibile la maniglia e quindi inibendo l’apertura della porta quando chiusa ad un utente dall’altro lato della porta.
Il primo componente 10 comprende una porzione di estremità 11 tramite la quale il primo componente stesso viene fissato alla porzione di parete 100, nonché una seconda porzione di estremità 12 atta ad essere ricevuta ed alloggiata in una sede cava 25 di forma corrispondente e complementare ricavata nel secondo componente 20. AH’interno del secondo componente 20 vi è altresì ricavato uno spazio 26 delimitato da una parte da una porzione rigida 21 (ad esempio una piattina) inclinata rispetto alla porzione di estremità 12 del primo componente 10. In varianti realizzative tale porzione rigida potrà essere realizzata differentemente ed eventualmente potrebbe essere definita da una superficie inclinata ricavata direttamente nel secondo componente, non prevedendo di fatto in tal caso alcun elemento aggiuntivo come la piattina qui illustrata.
La porzione di estremità 12 è atta a traslare all’interno della sede 25 in modo da lambire lo spazio 26 dalla parte opposta rispetto alla porzione inclinata 21. Per chiarezza di esposizione la direzione di traslazione della porzione di estremità 12 da sinistra verso destra nelle figure 5A, 5B e 5C, verrà definita nel seguito anche come direzione di traslazione verso l’interno del secondo componente 20, mentre la direzione di traslazione dell’estremità 12 da destra verso sinistra nelle figure 5A, 5B e 5C, verrà definita anche come direzione di traslazione verso l’esterno del secondo componente 20. L’inclinazione della porzione 21 è tale per cui la distanza tra essa e l’estremità 12 diminuisce procedendo lungo la direzione di traslazione della stessa estremità 12 verso l’esterno del secondo componente 20, mentre aumenta nella direzione opposta e cioè nella direzione di traslazione verso l’interno del componente 20. All’interno dello spazio 26 è inoltre alloggiata una molla elicoidale 23. Sempre all’interno dello spazio 26 vi è alloggiato un elemento ruotabile e traslabile 24, ad esempio una sfera, posto in corrispondenza dell’estremità libera della molla elicoidale 23 in modo che la molla elicoidale 23 eserciti una spinta su detto elemento ruotabile 24 verso l’estremità dello spazio 26 in cui la distanza tra la porzione rigida 21 e l’estremità 12 diminuisce.
In varianti realizzative l’elemento ruotabile e traslabile potrà essere di tipo differente, come ad esempio un cilindretto o un tondino.
Al secondo componente 20 sono vantaggiosamente associati mezzi di sblocco 50, descritti in dettaglio nel seguito della descrizione, comprendenti un elemento di sblocco 27 traslabile all’interno del secondo componente 20 in una direzione sostanzialmente parallela alla direzione di traslazione della porzione di estremità 12 e quindi da sinistra verso destra nelle figure 5A, 5B e 5C (verso l’interno del componente 20) e da destra verso sinistra nelle figure 5A, 5B e 5C (verso l’esterno del componente 20).
Nella forma realizzativa preferita qui illustrata e descritta, l’elemento di sblocco 27 comprende preferibilmente una leva sagomata. Tale leva sagomata comprende una prima porzione 40 atta ad essere posta in contatto con l’elemento ruotabile 24 e la detta porzione centrale 41 , o maniglia, accessibile ad un utente.
L’elemento di sblocco 27 è in particolare atto a essere traslato verso l’interno del componente 20 mediante l’azione da parte dell’utente sulla porzione centrale 41 , come accennato precedentemente, e quindi mediante trazione da parte dell’utente della porzione centrale 41 da sinistra verso destra nella figura 4C e 5C. L’elemento di sblocco 27 è mantenuto in posizione inattiva nella direzione contraria alla direzione di trazione, e quindi da destra verso sinistra nelle figure, per mezzo dell’azione di una molla elastica di ritorno 35 che agisce preferibilmente su una estremità inferiore 42 della leva 27.
In varianti realizzativi, i mezzi di spinta di ritorno potrebbero essere realizzati differentemente, ad esempio tramite opportuni mezzi magnetici e/o elettromagnetici.
Durante la sua traslazione verso l’interno del secondo componente 20, l’elemento di sblocco 27 verrà a battuta con l’elemento ruotabile 24 spingendolo quindi verso l’interno del componente 20 contro l’azione della molla 23, e quindi spingendolo verso quella porzione dello spazio interno 26 nella quale la distanza tra la porzione rigida 21 e l’estremità 12 del primo componente 10 aumenta.
Il funzionamento del sistema di collegamento secondo la forma di realizzazione della presente invenzione rappresentata nelle figure da 4A a 4C e da 5A a 5C può essere riassunto come segue. Il collegamento reciproco del primo componente 10 e del secondo componente 20 si ottiene mediante la traslazione o scorrimento reciproco in avvicinamento del primo componente 10 al secondo componente 20, cioè lo scorrimento dell’anta 200 verso la sua posizione di chiusura.
Durante tale avvicinamento, la porzione di estremità 12 del primo componente 10 scorre verso l’interno del secondo componente 20. Durante la traslazione dell’estremità 12 verso l’interno del componente 20, la superficie dell’estremità 12 rivolta verso la porzione 21 viene a contatto con la superficie esterna dell’elemento ruotabile 24 che quindi verrà messo dapprima in rotazione in senso orario e successivamente in traslazione grazie all’attrito che si genera tra le estremità 12 e l’elemento ruotabile 24, essendo detto elemento ruotabile 24 a contatto anche con la superficie della porzione 21 rivolta verso l’estremità 12 del primo componente 10. Durante la sua rotazione in senso orario e la sua successiva traslazione l’elemento ruotabile 24 si muoverà quindi contro l’azione della molla (da sinistra verso destra nella figura 4B e 5B) e quindi verso quella parte o porzione dello spazio 26 nella quale la distanza tra la porzione rigida 21 e le estremità 12 del primo componente 10 aumenta. L’elemento rototraslabile 24 non sarà quindi di ostacolo alla traslazione della estremità 12 verso l’interno del componente 20, in modo che la porzione di estremità 12 potrà raggiungere la sua posizione finale all’interno del componente 20, posizione finale che viene quindi definita di blocco reciproco tra il primo componente 10 e il secondo componente 20, in modo da bloccare reciprocamente in posizione predefinita i due elementi 100 e 200 (cioè bloccare l’anta 200 allo stipite 100). Uno sblocco accidentale del primo componente 10 e del secondo componente 20, e quindi ad esempio una apertura accidentale dell’anta 200, sarà quindi impossibile essendo impossibile nella condizione di blocco rappresentata nella figura 4B, una traslazione accidentale della estremità 12 verso l’esterno del componente 20. Infatti, durante la traslazione della porzione di estremità 12 verso l’esterno del componente 20, l’elemento ruotabile 24 viene messo in rotazione in senso antiorario, ed eventualmente anche in traslazione, (grazie all’attrito tra le estremità 12 e l’elemento ruotabile 24 stesso) e quindi mosso verso quella porzione dello spazio 26 nella quale la distanza tra la porzione rigida 21 e l’estremità 12 diminuisce. Lo spostamento dell’elemento ruotabile 24 verso detta porzione dello spazio 26 (e quindi sostanzialmente verso l’esterno del componente 20) si traduce in un impegno dell’elemento ruotabile 24 tra le estremità 12 e la porzione 21 per cui a un certo punto non saranno più possibili né una ulteriore rotazione dell’elemento ruotabile 24 in senso antiorario, né tantomeno una ulteriore traslazione dell’estremità 12 verso l’esterno del componente 20. In altre parole, a un certo punto della sua rotazione in senso antiorario, e quindi a un certo punto della traslazione dell’estremità 12 verso l’esterno, l’elemento ruotabile 24 si incastrerà tra le estremità 12 e la porzione rigida 21 in modo da bloccare anche le estremità 12. Per cui, un utente che voglia aprire ad esempio l’anta 200 agendo direttamente su detta anta 200 senza agire sulla porzione centrale 41 della leva 27 non riuscirà ad ottenere lo sblocco reciproco del secondo componente 20 dal primo componente 10 e quindi non potrà aprire la detta anta 200. Lo sblocco reciproco dei due componenti 10 e 20, e quindi l’apertura dell’anta 200, sarà peraltro possibile tirando la porzione centrale 41 della leva 27 da sinistra verso destra come rappresentato nella figura 4C e 5C, e quindi in modo da traslare l’elemento di sblocco 27 verso l’interno del componente 20. Infatti, durante la sua traslazione verso l’interno del componente 20, l’elemento di sblocco 27 spingerà con la sua estremità 40, come anticipato precedentemente, l’elemento rototraslabile 24 verso l’interno del componente 20 e quindi verso la porzione dello spazio 26 nella quale la distanza tra la porzione 21 e la estremità 12 aumenta. In questo modo quindi il contrasto (l’attrito) tra la superficie esterna dell’elemento rototraslabile 24 e la superficie dell’estremità 12 rivolta verso la porzione rigida 21 diminuirà, eventualmente sino a cessare del tutto nella posizione in cui l’elemento rototraslabile 24 non sia più a contatto con l’estremità 12. Per cui, in queste condizioni, una traslazione dell’estremità 12 verso l’esterno del componente 20 non si tradurrà più né in una rotazione dell’elemento ruotabile 24 in senso antiorario né in un suo movimento o spostamento verso l’esterno (verso quella porzione dello spazio 26 in cui la distanza tra l’estremità 12 e la porzione 21 diminuisce), per cui l’estremità 12 sarà libera di traslare fino ad uscire completamente dal componente 20 come rappresentato nella figura 4C e 5C. Si evince quindi da quanto detto sopra che un utente riuscirà ad aprire l’anta 200 semplicemente tirando la porzione centrale 41 della leva 27 nella stessa direzione di apertura della porta per cui una unica operazione di trazione esercitata sulla porzione centrale 41 della leva 27 permetterà dapprima lo sblocco reciproco dei due componenti 20 e 10 del sistema e anche l’apertura dell’anta 200 stessa. Al contrario, ogni tentativo di aprire l’anta 200 senza agire sulla porzione centrale 41 della leva 27 si tradurrà in un blocco reciproco dei due componenti 20 e 10 del sistema.
Con riferimento alle figure da 6 a 1 1 è rappresentata una variante realizzativa del sistema secondo la presente invenzione.
In tale forma realizzativa il principio di funzionamento è sostanzialmente uguale a quanto descritto in precedenza con riferimento alla prima forma realizzativa, e non verrà quindi descritto in dettaglio nel seguito.
L’elemento rototraslabile 24 ed il primo componente 10 con la sua superficie dell’estremità 12 interagiscono pertanto secondo quando descritto sopra.
Tale forma realizzativa differisce dalla citata prima forma realizzativa per la differente realizzazione della maniglia 127 e per la presenza di mezzi di blocco di sicurezza 151 della maniglia stessa 127.
Gli elementi uguali e/o che presentano le medesime caratteristiche della prima forma realizzativa sono numerati con gli stessi riferimenti utilizzati nella prima forma realizzativa stessa.
La maniglia 127, che è parte dei mezzi di sblocco 150 del sistema, comprende preferibilmente due leve sagomate 127a, 127b. Ciascuna leva 127a, 127b comprende una prima porzione 140a, 140b atta ad essere posta in contatto con l’elemento ruotabile 24 ed una porzione centrale 141 a, 14 1 b accessibile ad un utente.
In tale forma realizzativa, l’apertura 133 presenta vantaggiosamente un elemento di diaframma 135 e non è pertanto un’apertura passante.
Vantaggiosamente, le due leve sagomate 127a, 127b sono disposte una da una parte ed una dall’altra del diaframma 135 e quindi una da una parte ed una dall’altra dell’anta 200.
La maniglia 127 è pertanto azionabile da ambo i lati dell’anta 200 agendo indipendentemente su una delle due leve sagomate 127a, 127b.
Ciascuna leva sagomata 127a, 127b è atta ad essere traslata verso l’interno del componente 20 mediante azione da parte di un utente sulla corrispondente porzione centrale 141 a, 1 4 1 b, come accennato precedentemente, e quindi mediante trazione da parte di un utente della porzione centrale 141 a, 14 1 b da sinistra verso destra nella figure 6 e 7. Ciascuna leva sagomata 127a, 127b è vantaggiosamente mantenuta in posizione inattiva nella direzione contraria alla direzione di trazione, e quindi da destra verso sinistra nella figura 6 e 7, per mezzo dell’azione di una rispettiva molla elastica di ritorno 135a, 13 5 b che agisce preferibilmente ad una estremità inferiore 142a, 142b della leva 127a, 127b.
Il sistema dell’invenzione secondo la presente forma realizzativa comprende, preferibilmente, mezzi di blocco di sicurezza 151 della maniglia stessa 127.
Più in particolare, i mezzi di blocco di sicurezza 151 qui illustrati e descritti sono azionabili manualmente agendo direttamente su di un nottolino zigrinato 155 sporgente da un lato del sistema, più preferibilmente sporgente da una fessura 133 di una 131 delle due placche esterne di chiusura 131 , 132.
I mezzi di blocco di sicurezza 151 vengono vantaggiosamente azionati da un utente che si trova da una parte dell’anta 200, ad esempio dall’interno di una stanza, per bloccare e quindi inibire l’azione di una delle due leve 127a, 127b che si trova dall’altra parte dell’anta 200, come verrà descritto in seguito. I mezzi di blocco di sicurezza 151 comprendono, infatti, un primo elemento di bloccaggio 152 atto ad essere movimentato dall’utente per essere disposto in almeno una posizione inattiva senza alcun effetto sulle due leve 127a, 127b ed in una posizione attiva e di bloccaggio su una delle due leve 127b, come detto sopra.
Preferibilmente la movimentazione tra la posizione attiva ed inattiva del primo elemento di bloccaggio 152 avviene mediante rotazione del primo elemento di bloccaggio 152 stesso tramite la rotazione del nottolino zigrinato 155.
In varianti realizzative, la movimentazione potrà essere di tipo differente, ad esempio per traslazione o roto-traslazione di un apposito elemento di bloccaggio.
L’elemento di bloccaggio 152 comprende preferibilmente una prima porzione di azionamento manuale, costituita da detto nottolino zigrinato 155, ed una porzione di bloccaggio 156 definita da un porzione sagomata atta a disporsi a contatto, nella detta posizione attiva, con una delle due leve 127b da bloccare, come mostrato in figura 10. Nella posizione di bloccaggio la leva 12 7 b è bloccata nel movimento di traslazione e non può pertanto agire sull’elemento ruotabile 24.
Nella posizione inattiva la porzione di bloccaggio 156 dell’elemento di bloccaggio 152 non interferisce con nessuna delle due leve 127a, 127b, come mostrato in figura 8 e 9, ed il sistema dell’invenzione funziona normalmente come descritto sopra.
La posizione inattiva dell’elemento di bloccaggio 152 secondo la preferita forma realizzativa qui illustrata, è ottenuta con due modalità. In una prima modalità, l’elemento di bloccaggio 152 viene semplicemente ruotato agendo sul nottolino zigrinato 155 in modo che la porzione di bloccaggio 156 dell’elemento di bloccaggio 152 non interferisca con nessuna delle due leve 127a, 127b, come detto sopra.
In una seconda modalità, l’elemento di bloccaggio 152 viene ruotato agendo direttamente sulla prima leva 127a tirandola verso la sua posizione di apertura, come mostrato in figura 10D. In tal caso, una porzione 127c della prima leva 127a, comprendente preferibilmente una superficie inclinata, coopera con una corrispondente superficie di riscontro 153 dell’elemento di bloccaggio 152, tali superfici meglio visibili nei particolari delle figure 10A e 10B.
Quando la prima leva 127a viene tirata, come mostrato appunto in figura 10D, la superficie inclinata 127c della prima leva 127 agisce spingendo sulla superficie di riscontro 153 dell’elemento di bloccaggio 152 determinandone la sua rotazione. La porzione di bloccaggio 156 dell’elemento di bloccaggio 152 dalla posizione di bloccaggio, mostrata in figura 10C, si porta quindi alla posizione inattiva e non interferente con alcuna delle due leve 127a, 127b, come detto sopra.
In una variante realizzativa, si potrà prevedere che i mezzi di blocco di sicurezza nella loro posizione attiva e di bloccaggio agiscano su entrambe le leve, per cui entrambe risultano bloccate ed inibite ad agire sull’elemento ruotabile.
Nella forma realizzativa qui descritta, il sistema è predisposto per consentire di agire in caso di emergenza sui mezzi di blocco di sicurezza 151 anche dalla parte opposta rispetto alla parte da cui è azionato il nottolino 155 (ad esempio per intervenire in caso di malore di un utente che si è chiuso in una stanza ed ha bloccato l’anta 200 tramite i mezzi di blocco di sicurezza 151).
Lo sblocco di emergenza è realizzato provvedendo un foro 134 nella placca esterna 132 opposta alla placca 131 ove sporge il nottolino 155.
Dal foro 134 è possibile agire per ruotare l’elemento di bloccaggio 152 verso la posizione inattiva tramite l’inserimento di un utensile di emergenza, ad esempio una punta di un cacciavite.
L’utensile andrà ad agire in un appropriato punto di spinta 152a lungo l’elemento di bloccaggio 152.
Inoltre, il foro 134 permette di vedere se l’elemento di bloccaggio 152 è stato azionato da un utente, e quindi sapere se ad esempio la stanza (bagno) è stata chiusa dall’interno (bagno occupato). Dal foro 134, infatti, il punto di spinta 152a dell’elemento di bloccaggio 152 sarà in tal caso ben visibile.
Con riferimento alle figure da 12 a 16 è rappresentata un’altra variante realizzativa del sistema secondo la presente invenzione.
Tale forma realizzativa differisce dalla seconda forma realizzativa precedentemente descritta con riferimento alle figure da 6 a 1 1 per la differente realizzazione dei mezzi di blocco di sicurezza 251 della maniglia 127.
Gli elementi uguali e/o che presentano le medesime caratteristiche della prima forma realizzativa sono numerati con gli stessi riferimenti utilizzati nelle precedenti forme realizzative.
I mezzi di blocco di sicurezza 251 sono costituiti ora da un unità di blocco di sicurezza con chiave (la chiave non illustrata nei disegni).
Tali mezzi di blocco di sicurezza 251 sono ora azionabili con chiave agendo da un lato del sistema, più preferibilmente inserendo la chiave nell’apposita fessura 233 accessibile da una 232 delle due placche esterne di chiusura 23 1 , 232.
I mezzi di blocco di sicurezza 251 vengono vantaggiosamente azionati da un utente che si trova da una parte dell’anta 200, ad esempio all’esterno di una stanza, per bloccare e quindi inibire l’azione di una delle due leve 127a, 127b. Nella forma realizzativa qui illustrata, i mezzi di blocco di sicurezza 251 inibiscono l’azione della leva 127b che si trova dalla medesima parte dell’anta 200 in cui si trova la fessura 233 per la chiave, e quindi la leva verso l’esterno della stanza. E’ questo il caso particolare, ad esempio, che una porta venga chiusa a chiave da un utente dall’esterno della stanza per impedire a chiunque di entrare agendo sulla leva esterna, mentre venga consentito a chi è all’interno della stanza di aprire la porta agendo sulla rispettiva leva interna.
In varianti realizzative tuttavia, preferibilmente, i mezzi di blocco di sicurezza inibiscono l’azione di entrambe le leve. I mezzi di blocco di sicurezza 251 comprendono, infatti, un elemento cilindrico 252 azionabile mediante rotazione per mezzo della chiave (non illustrata)
Sulla superficie esterna 252a dell’elemento cilindrico 252 è presente una scanalatura 253 atta a definire una zona rientrante rispetto alla superficie esterna cilindrica 252a stessa dell’elemento cilindrico 252, come visibile in figura 15A
La rotazione dell’elemento cilindrico 252 è atta a disporre lo stesso elemento cilindrico 252 in almeno due posizioni: una posizione attiva, mostrata in figura 15A, in cui la sua superficie esterna cilindrica 252a si dispone in battuta in una protuberanza 254 della leva da bloccare 127b ed una posizione inattiva, mostrata in figura 16A, in cui la scanalatura 253 è disposta in corrispondenza di detta protuberanza 254. Nella posizione inattiva dell’elemento cilindrico 252, la leva 127b e libera di compiere i suoi movimenti di traslazione.
Più in generale, nella posizione inattiva dell’elemento cilindrico 252, l’elemento cilindrico 252 non ha alcun effetto su entrambe le leve 127a, 127b.
Nella posizione attiva dell’elemento cilindrico 252, invece, la leva 127b è bloccata nel movimento verso destra e non può pertanto agire sull’elemento ruotabile 24.
Con riferimento alle figure da 17 a 23 è rappresentata una ulteriore variante realizzativa del sistema secondo la presente invenzione.
Tale forma realizzativa mostra un sistema secondo la presente invenzione in cui sono presenti contemporaneamente le diverse funzionalità mostrate e descritte precedentemente nella seconda e terza forma realizzativa.
Si individuano, pertanto: le due leve 127a, 127b; primi mezzi di blocco di sicurezza 151 (di tipo manuale) con relativo sistema di sblocco di emergenza (foro 134); secondi mezzi di blocco di sicurezza 251 con chiave.
Tale forma realizzativa prevede, inoltre, un sistema di traino 301 atto a facilitare il trascinamento dell’anta 200, in particolare quando l’anta 200 è completamente aperta ed inserita all’interno del muro per cui l’apertura 133 non è agevolmente raggiungibile dalle dita dell’utente.
Il sistema di traino 301 comprende una levetta 302 posizionata preferibilmente frontalmente sul secondo componente 320 ed imperniata in una sua estremità superiore, In condizioni normali, come ad esempio mostrato nelle figure 20 e 21 , la levetta 302 è posizionata verticalmente. Quando si desidera impiegarla per trascinare l’anta 200, sarà sufficiente ruotarla, ad esempio agendo su di un punto di spinta superiore 302a, per portarla in una posizione in cui è agevole la sua impugnatura, come mostrato ad esempio in figura 22. Un secondo esempio di applicazione del sistema secondo la presente invenzione è rappresentato nelle figure da 24 a 36. Anche in tal caso l’elemento 100 è costituito da una parete verticale e l’elemento 200 è costituito da un anta 200 per porta scorrevole.
Tale forma realizzativa differisce dalla precedente innanzitutto per il fatto che elemento ruotabile e/o traslabile 424 è costituito da un elemento cilindrico, e non una sfera, spinto da due molle elicoidali 423a, 423b ed è alloggiato nella sede 426 del secondo componente 420 in modo da risultare orientato verticalmente.
Conseguentemente anche il primo componente 410 è orientato verticalmente e comprende una porzione di estremità 41 1 tramite la quale il primo componente stesso viene fissato alla porzione di parete 100, nonché una seconda porzione di estremità 412 atta ad essere ricevuta ed alloggiata in una sede cava 425 di forma corrispondente e complementare ricavata nel secondo componente 420.
All’interno del secondo componente 420 vi è altresì ricavato uno spazio 426 delimitato da una parte da una porzione rigida 421 (ad esempio una piattina) inclinata rispetto alla porzione di estremità 412 del primo componente 410. In particolare, analogamente a quanto descritto per la prima forma realizzativa, la porzione di estremità 412 è atta a traslare all’interno della sede 425 in modo da lambire lo spazio 426 dalla parte opposta rispetto alla porzione inclinata 421.
Preferibilmente, l’estensione DI in senso verticale della zona di accesso 425a alla sede cava 425 è superiore all’estensione D2 in senso verticale della seconda porzione di estremità 412 del primo componente 410. In tal modo, l’inserimento della seconda porzione di estremità 412 nella sede cava 425 è garantita nel tempo anche a seguito di eventuali spostamenti del primo componente 410 rispetto a detto secondo componente 420, ad esempio in caso di dilatazioni e/o assestamenti e/o lievi cedimenti in senso verticale dell’anta 200 rispetto alla parete 100.
Il funzionamento del sistema di collegamento secondo tale forma di realizzazione è sostanzialmente uguale a quanto mostrato e descritto in precedenza.
Il collegamento reciproco del primo componente 410 e del secondo componente 420 si ottiene mediante la traslazione o scorrimento reciproco in avvicinamento del primo componente 410 al secondo componente 420, cioè lo scorrimento dell’anta 200 verso la sua posizione di chiusura, In figura 27 è mostrata la situazione con i componenti 410 e 420 disaccoppiati.
In figura 28 è mostrata la situazione con i componenti 410 e 420 accoppiati reciprocamente con il blocco reciproco tra il primo componente 410 ed il secondo componente 420, in modo da bloccare reciprocamente in posizione predefinita i due elementi 100 e 200.
In figura 29 è mostrata la situazione di sblocco. In tale condizione mezzi di sblocco 450, meglio illustrati e descritti in seguito, spingono l’elemento rototraslabile 424 verso l’interno del componente 420 e quindi verso la porzione dello spazio 426 nella quale la distanza tra la porzione rigida 421 e la estremità 412 aumenta. In questo modo quindi il contrasto (l’attrito) tra la superficie esterna dell’elemento rototraslabile 424 e la superficie dell’estremità 412 rivolta verso la porzione rigida 421 diminuirà, eventualmente sino a cessare del tutto nella posizione in cui l’elemento rototraslabile 424 non sia più a contatto con l’estremità 412. Nella forma realizzativa preferita qui illustrata e descritta, i mezzi di sblocco 450 comprendono innanzitutto una coppia di elementi di azionamento 428, 429 ciascuno accessibile da un lato dell’anta 200.
Il primo elemento di azionamento 428 è realizzato preferibilmente in forma di boccola ed è disposto incassato nell’anta 200 in modo tale da poter sia traslare in una prima direzione, sostanzialmente orizzontale, sia ruotare agendo su appositi elementi di presa 455, visibili in figura 36.
Il secondo elemento di azionamento 429 è realizzato preferibilmente in forma di boccola ed è disposto incassato nell’anta 200 in modo tale da poter sia traslare in una prima direzione, sostanzialmente orizzontale, sia ruotare agendo con un apposito utensile (ad esempio una moneta) su una apposita fessura 456.
I due elementi di azionamento 428, 429 sono solidali nei loro movimenti e sono preferibilmente avvitati reciprocamente (tramite una vite 428a).
Agli elementi di azionamento 428, 429 è solidale un elemento di interconnessione 430. L’elemento di interconnessione 430 interagisce con un elemento di sblocco 427.
L’elemento di interconnessione 430 comprende una prima porzione cilindrica 431 , una porzione di superficie esterna sagomata non cilindrica 432, o eccentrica, ed una seconda porzione cilindrica 433.
L’elemento di interconnessione 430 è ricevuto, in particolare, in una sede 461 di un corpo di supporto 460 ove è ricavata parte della sede cava 425 (con la rispettiva porzione rigida 421).
Più in particolare, la sede 461 comprende una prima porzione oblunga 461a atta a ricevere la superficie esterna eccentrica 432 dell’elemento di interconnessione 430 ed una seconda porzione oblunga 461b atta a ricevere la seconda porzione cilindrica 433 dell’elemento di interconnessione 430.
Al corpo di supporto 460 è associato un elemento di chiusura 462 di forma coniugata al corpo di supporto 460 per racchiudere e supportare i vari elementi che costituiscono il secondo componente 420.
L’elemento di sblocco 427 comprende una coppia di bracci 440, 441 atti ad essere posti in contatto con le loro estremità 440a, 441a con l’elemento ruotabile 424. L’elemento di sblocco 427 comprende poi una porzione principale 442 provvista di un foro circolare 443 di ricevimento della prima porzione cilindrica 431 dell’elemento di interconnessione 430.
L’elemento di sblocco 427 è in particolare atto a essere traslato verso l’interno del componente 420 mediante l’azione da parte dell’utente su uno dei due elementi di azionamento 428, 429, e quindi mediante trazione da parte dell’utente della porzione principale 441 dell’elemento di sblocco 427 per mezzo dell’elemento di interconnessione 430. Ciò è visibile confrontando la configurazione inattiva delle figure 30 e 31 con la posizione attiva delle figure 32 e 33 dopo l’azionamento di uno dei pomoli 428, 429.
L’elemento di interconnessione 430 è cioè libero di traslare all’interno della sede 461 della base di supporto 460 fino alla sua posizione finale, quella mostrata nelle figure 32 e 33. Per cui, un utente che voglia aprire ad esempio l’anta 200 agendo direttamente su detta anta 200 senza agire su uno dei due elementi di azionamento 428, 429 non riuscirà ad ottenere lo sblocco reciproco del secondo componente 420 dal primo componente 410 e quindi non potrà aprire la detta anta 200. Lo sblocco reciproco dei due componenti 410 e 420, e quindi l’apertura dell’anta 200, sarà peraltro possibile tirando uno dei due elementi di azionamento 428, 429 da destra verso sinistra come rappresentato nelle figure 29 e 33, e quindi in modo da traslare l’elemento di sblocco 427 verso l’interno del secondo componente 420. Infatti, durante la sua traslazione verso l’interno del secondo componente 420, l’elemento di sblocco 427 spingerà con le estremità 440a, 441 a, dei bracci 440, 441 l’elemento rototraslabile 424 verso l’interno del componente 420 e quindi verso la porzione dello spazio 426 nella quale la distanza tra la porzione 421 e l’estremità 412 aumenta. In questo modo quindi il contrasto (1 ’ attrito) tra la superficie esterna dell’elemento rototraslabile 424 e la superficie dell’estremità 412 rivolta verso la porzione rigida 421 diminuirà, eventualmente sino a cessare del tutto nella posizione in cui l’elemento rototraslabile 424 non sia più a contatto con l’estremità 412. Rilasciando gli elementi di azionamento 428, 429 essi vengono vantaggiosamente riportati in posizione inattiva (figura 30 e 31 ) nella direzione contraria alla direzione di trazione, per mezzo dell’azione delle molle elicoidali 423a, 423b che agiscono secondo il percorso costituito dall’elemento rototraslabile 424, l’elemento di sblocco 427 con i sui i bracci 440, 441 e l’elemento di interconnessione 430.
Anche tale forma realizzativa comprende poi, preferibilmente, mezzi di blocco di sicurezza 451 degli elementi di azionamento 428, 429.
In particolare, i mezzi di blocco di sicurezza 451 sono azionabili manualmente agendo, da una parte dell’anta 200, ruotando il primo elemento di azionamento 428 tramite gli elementi di presa 455 e dall’altra parte dell’anta 200 ruotando il secondo elemento di azionamento 429 agendo con un apposito utensile (ad esempio una moneta) sulla fessura 456. L’azionamento dei mezzi di blocco di sicurezza 451 con le modalità illustrate sopra determina la rotazione dell’elemento di interconnessione 430.
In particolare, la rotazione dell’elemento di interconnessione 430 determina la rotazione della sua superficie esterna eccentrica 432 all’interno della prima porzione oblunga 461 , tale situazione essendo illustrata in particolare nelle figure 34 e 35.
La posizione della superficie esterna eccentrica 432 all’interno della prima porzione oblunga 461 determina il bloccaggio rispetto ad un qualsiasi movimento di traslazione dell’elemento di interconnessione 430 rispetto alla base di supporto 460. Ciò determina il bloccaggio di qualsiasi movimento di traslazione degli elementi di azionamento 428 e 429 e dell’elemento di sblocco 427 rispetto alla base di supporto 460.
Lo sblocco dei mezzi di blocco di sicurezza 451 avverrà ruotando in senso inverso il primo elemento di azionamento 428, tramite gli elementi di presa 455, oppure ruotando il secondo elemento di azionamento 429 agendo con un utensile (ad esempio una moneta) sulla fessura 456.
Per mantenere i due elementi di azionamento 428, 429 nelle loro posizioni estreme dopo le rotazioni, il sistema comprende vantaggiosamente un sistema di tenuta comprendente, preferibilmente, una molla 481 ed una sfera 482. La sfera di tenuta 482 è ricevuta nelle dette posizioni estreme degli elementi di azionamento 428, 429 in corrispondenti sedi 431 a e 431b dell’elemento di interconnessione 430, mostrate in particolare in figura 36A. Inoltre, lo scatto della sfera 482 all’interno della corrispondente sede 43 la, 43 lb fa percepire all’utente l’avvenuta rotazione ed il raggiungimento della posizione estrema desiderata dell’elemento di azionamento 428, 429 sul quale si sta operando.
Infine, anche tale forma realizzativa prevede un sistema di traino 401 comprendente una levetta 402 atta a facilitare il trascinamento dell’anta 200.
Un terzo esempio di applicazione del sistema secondo la presente invenzione è rappresentato nelle figure da 37 a 46. In tal caso il sistema di collegamento è associato ad un’anta 200 per porta a battente, e non scorrevole.
Analogamente alla prima forma realizzativa, il primo componente 510 comprende una porzione di estremità 51 1 tramite la quale il primo componente stesso viene fissato alla porzione di parete 100, nonché una seconda porzione di estremità 512 atta ad essere ricevuta ed alloggiata in una sede cava 525 di forma corrispondente e complementare ricavata nel secondo componente 520. All’interno del secondo componente 520 vi è altresì ricavato uno spazio 526 delimitato da una parte da una porzione 521 inclinata (meglio visibile in figura 40A) rispetto alla porzione di estremità 512 del primo componente 510. In particolare, la porzione di estremità 512 è atta a traslare all’interno della sede 525 in modo da lambire lo spazio 526 dalla parte opposta rispetto alla porzione inclinata 521. Nel caso di porta battente a differenza di quanto visto per la porta scorrevole, la porzione di estremità 512 entra lateralmente nel secondo componente 520.
All’interno dello spazio 526 vi è alloggiato un elemento ruotabile e traslabile 524, una sfera, posto in corrispondenza dell’estremità libera di una molla elicoidale 523 in modo che la molla elicoidale 523 eserciti una spinta su detto elemento ruotabile 524 verso l’estremità dello spazio 526 in cui la distanza tra la porzione inclinata 521 e l’estremità 512 diminuisce.
Il funzionamento per quanto concerne il bloccaggio del primo componente 510 al secondo componente 520 risulta sostanzialmente uguale a quanto descritto precedentenmente per la prima forma realizzativa.
Il collegamento reciproco del primo componente 510 e del secondo componente 520 si ottiene mediante la traslazione o scorrimento reciproco in avvicinamento del primo componente 510 al secondo componente 520, cioè la chiusura dell’anta 200 ruotando la stessa verso la sua posizione di chiusura.
Durante tale avvicinamento, la porzione di estremità 512 del primo componente 510 scorre verso l’interno del secondo componente 520 fino a raggiungere la sua posizione finale alTinterno del componente 520, rappresentata nella figura 44. La posizione finale definisce il blocco reciproco tra il primo componente 510 e il secondo componente 520, in modo da bloccare reciprocamente in posizione predefinita i due elementi 100 e 200.
Il sistema 501 comprende poi mezzi di sblocco 550, meglio illustrati e descritti in seguito, che spingono l’elemento rototraslabile 524 verso l’interno del componente 520 e quindi verso la porzione dello spazio 526 nella quale la distanza tra la porzione inclinata 521 e la estremità 512 aumenta. In questo modo quindi il contrasto (l’attrito) tra la superficie esterna dell’elemento rototraslabile 524 e la superficie dell’estremità 512 rivolta verso la porzione inclinata 521 diminuirà, eventualmente sino a cessare del tutto nella posizione in cui l’elemento rototraslabile 524 non sia più a contatto con l’estremità 512.
Nella forma realizzativa preferita qui illustrata e descritta, i mezzi di sblocco 550 comprendono innanzitutto una coppia di elementi di azionamento 528, 529 disposti su parti opposte dell’anta 200.
Il primo elemento di azionamento 528 è realizzato preferibilmente in forma di maniglia ed è disposto nell’anta 200 in modo tale da poter ruotare.
Analogamente, il secondo elemento di azionamento 529 è realizzato preferibilmente in forma di maniglia ed è disposto nell’anta 200 in modo tale da poter ruotare.
I due elementi di azionamento 528, 529 sono resi solidali nei loro movimenti di rotazione tramite un perno di interconnessione 530, a cui gli elementi di azionamento 528, 529 sono fissati tramite grani di bloccaggio 531 , 532.
Ad uno degli elementi di azionamento 528, quello di sinistra nelle figure, è associato un elemento di spinta 570 solidale all’elemento di azionamento 528 che agisce su di un elemento di sblocco 527.
L’elemento di spinta 570 è costituito da una porzione cilindrica 571 comprendente una superficie obliqua di spinta 572 (camma) atta ad agire per spingere l’elemento di sblocco 527 durante la rotazione di uno dei due elementi di azionamento 528, 529, come si osserva ad esempio confrontando le figure 39 e 46. La camma 572 agisce su di un peduncolo 527d dell’elemento di sblocco 527.
La spinta dell’elemento di sblocco 527 causa la traslazione e spinge l’elemento rototraslabile 524 verso l’interno del componente 520 e quindi verso la porzione dello spazio 526 nella quale la distanza tra la porzione 521 e l’estremità 512 aumenta. In tale condizione operativa, come ampiamente descritto per le forme realizzative precedenti, il primo componente 510 può essere separato dal secondo componente e quindi l’anta 200 ruotata per essere aperta.
Si evince quindi da quanto detto sopra che un utente riuscirà ad aprire l’anta 200 semplicemente ruotando una delle due maniglie 528, 529 permettendo dapprima lo sblocco reciproco dei due componenti 520 e 510 del sistema e quindi l’apertura dell’anta 200 stessa. Una volta effettuato lo sblocco dei due componenti 520 e 510, la maniglia 528 o 529 precedentemente ruotata può essere rilasciata per riportarsi nella posizione iniziale, sostanzialmente orizzontale.
Per favorire il ripristino della condizione iniziale ed il ritorno dell’elemento di sblocco 527 nella situazione di riposo, ad esempio quella mostrata in figura 42, è presente una molla di ritorno 580 atta ad agire sull’elemento di sblocco 527 stesso nella direzione di sblocco, cioè verso sinistra sempre con riferimento alla figura 42.
II ripristino della condizione iniziale ed il ritorno dell’elemento di sblocco 527 nella situazione di riposo è inoltre favorito anche dall’azione della molla elicoidale 523 associata all’elemento rototraslabile 524
Al contrario, ogni tentativo di aprire l’anta 200 senza agire su una delle due maniglie 528, 529 si tradurrà in un blocco reciproco dei due componenti 520 e 510 del sistema.
Una volta effettuato lo sblocco dei due componenti 520 e 510 L’elemento di spinta 570 è costituito da una porzione cilindrica 571 comprendente una superficie obliqua di spinta 572 (camma) atta ad agire per spingere l’elemento di sblocco 527 durante la rotazione di uno dei due elementi di azionamento 528, 529, come si osserva ad esempio confrontando le figure 39 e 46. La camma 572 agisce su di un peduncolo 527d dell’elemento di sblocco 527.
Un quarto esempio di applicazione del sistema secondo la presente invenzione è rappresentato nelle figure da 47 a 60. Anche in tale forma realizzativa il sistema di collegamento è associato ad un’anta 200 per porta a battente.
Analogamente alla terza forma realizzativa, il primo componente 610 comprende una porzione di estremità 61 1 tramite la quale il primo componente stesso viene fissato ad una porzione di parete, nonché una seconda porzione di estremità 612 atta ad essere ricevuta ed alloggiata in una sede cava 625 di forma corrispondente e complementare ricavata nel secondo componente 620. All’interno del secondo componente 620 vi è altresì ricavato uno spazio 626 delimitato da una parte da una porzione rigida 621 inclinata rispetto alla porzione di estremità 612 del primo componente 610. In particolare, la porzione di estremità 612 è atta a traslare all’interno della sede 625 in modo analogo a quanto precedentemente descritto per la terza forma realizzativa ove è alloggiato un elemento ruotabile e traslabile 624, una sfera, posto in corrispondenza dell’estremità libera di una molla elicoidale 623.
II sistema 601 comprende poi mezzi di sblocco 650, meglio illustrati e descritti in seguito, atti a spingere l’elemento rototraslabile 624 verso l’interno del componente 620 (come mostrato nella figura 51).
Nella forma realizzativa preferita qui illustrata e descritta, i mezzi di sblocco 650 comprendono innanzitutto una coppia di elementi di azionamento 628, 629 disposti su parti opposte dell’anta 200.
Il primo elemento di azionamento 628 è realizzato preferibilmente in forma di pomolo ed è disposto nell’anta 200 in modo tale da poter traslare orizzontalmente in una direzione sostanzialmente perpendicolare al piano dell’anta 200 .
Analogamente, il secondo elemento di azionamento 629 è realizzato preferibilmente in forma di pomolo ed è disposto nell’anta 200 in modo tale da poter traslare orizzontalmente in una direzione sostanzialmente perpendicolare al piano dell’anta 200.
I due elementi di azionamento 628, 629 sono interconnessi tramite un elemento di interconnessione 630. Uno degli elementi di azionamento, quello sinistro 628 nelle figure, è fissato all’elemento di interconnessione 630 tramite un grano di bloccaggio 631. L’altro elemento di azionamento, quello destro 629 nelle figure, è connesso all’elemento di interconnessione 630 tramite un grano 632 avvitato all’elemento di azionamento 629. La testa di tale grano 632 può scorrere all’interno di una fessura 630b realizzata inferiormente nell’elemento di interconnessione 630, meglio visibile in figura 60. L’elemento di azionamento destro 629 può pertanto muoversi rispetto all’elemento di interconnessione 630 per un tratto corrispondente allo sviluppo longitudinale di tale fessura 630b.
In una variante realizzativa, la fessura potrebbe essere realizzata nell’elemento di azionamento, mentre il grano potrebbe impegnarsi all’elemento di interconnessione, All’elemento di interconnessione 630 è associato un elemento di spinta 670 che agisce su di un elemento di sblocco 627. L’elemento di sblocco 627 comprende una estremità 627a atta a porsi a contatto all’elemento rototraslabile 624 ed una porzione centrale 627b provvista di un foro 627c di ricevimento dell’elemento di interconnessione 630.
La porzione centrale 627b dell’elemento di sblocco 627 è ricevuta, in particolare, tra un corpo di supporto inferiore 660 ed un corpo di supporto superiore 661. Sul corpo di supporto inferiore 660 è ricavata parte della sede cava 625 e la rispettiva porzione inclinata 621.
Il corpo di supporto inferiore 660 ed il corpo di supporto superiore 661 sono opportunamente fissati, preferibilmente tramite viti, all’anta 200.
L’elemento di spinta 670 è costituito da una perno atto a disporsi in battuta all’elemento di sblocco 627 durante la traslazione di uno dei due elementi di azionamento 628, 629. La traslazione avviene spingendo verso l’anta 200 il pomolo di sinistra 628 o tirando verso l’esterno rispetto l’anta 200 il pomolo di destra 629.
La spinta dell’elemento di sblocco 627 causa la traslazione e spinge l’elemento rototraslabile 624 verso l’interno del componente 620 per disporsi in modo tale che il primo componente 610 può essere separato dal secondo componente 620 e quindi l’anta 200 può essere aperta,
Si evince quindi da quanto detto sopra che un utente riuscirà ad aprire l’anta 200 semplicemente spingendo il pomolo di sinistra 628 verso l’anta 200 o tirando il pomolo di destra 629 in direzione via dall’anta 200. Una volta effettuato lo sblocco dei due componenti 620 e 610, il pomolo 628 o 629 precedentemente azionato può essere rilasciato per riportarsi nella posizione iniziale.
Per favorire il ripristino della condizione iniziale ed il ritorno dell’elemento di sblocco 627 nella situazione di riposo, ad esempio quella mostrata in figura 49, è presente una molla di ritorno 690 atta ad agire sull’elemento di sblocco 627 stesso nella direzione di sblocco, cioè verso sinistra sempre con riferimento alla figura 49. La molla di ritorno 690 è vantaggiosamente alloggiata in una sede 660b del corpo di supporto inferiore 660, meglio visibile in figura 59
II ripristino della condizione iniziale ed il ritorno dell’elemento di sblocco 627 nella situazione di riposo è inoltre favorito anche dall’azione della molla elicoidale 623 associata all’elemento rototraslabile 624
Al contrario, ogni tentativo di aprire l’anta 200 senza agire su una dei due pomoli 628, 629 si tradurrà in un blocco reciproco dei due componenti 620 e 610 del sistema.
Il sistema dell’invenzione secondo la presente forma realizzativa comprende, preferibilmente, mezzi di blocco di sicurezza 651 dei pomoli 628, 629.
In particolare, i mezzi di blocco di sicurezza 651 sono azionabile da una parte dell’anta 200 in corrispondenza del pomolo sinistro 628 tramite chiave (la chiave non illustrata nei disegni) e dall’altra parte dell’anta 200 in corrispondenza del pomolo destro 629 tramite un pulsante 680.
I mezzi di blocco di sicurezza 651 sono quindi azionabili con chiave agendo da un lato del sistema, più preferibilmente inserendo la chiave nell’apposita fessura 633 (figure 52 e 53). La rotazione della chiave tramite un opportuno blocco chiave, di per sé di tipo noto e non descritto quindi in dettaglio nella presente invenzione, agisce ruotando l’elemento di spinta 670, come mostrato in figura 53. L’elemento di spinta 670 presenta un nottolino sporgente 671 che nella configurazione montata con i pomoli 628, 629 in posizione inattiva si dispone vantaggiosamente esternamente rispetto alla superficie laterale del supporto inferiore 660 e superiore 661 , come visibile in figura 52.
Quando i pomoli 628, 629 vengono spinti o tirati secondo quanto descritto sopra, il nottolino sporgente 671 può scorrere all’interno di una opportuna fessura 672 del supporto superiore 661. Non viene pertanto inibito alcun movimento ai pomoli 628, 629 per consentire l’apertura dell’anta 200 (con le modalità descritte precedentrmente).
Ruotando invece l’elemento di spinta 670, tramite la chiave, il nottolino sporgente 671 ruota liberamente rispetto all’elemento di interconnessione 630 all’interno di una sua fessura 630a e si dispone in battuta alla superficie laterale esterna del supporto inferiore 660, come detto sopra e visibile in figura 53.
L’entità della rotazione dell’elemento di spinta 670 e del nottolino sporgente 671 in termini di angolo di rotazione è definito dalla sagomatura 628a realizzata sul prolungamento tubolare 628b del pomolo sinistro 628, come mostrato in figura 59. Preferibilmente tale angolo di rotazione è di 90°. La nuova posizione bloccata rispetto alla traslazione orizzontale dell’elemento di spinta 670 inibisce a sua volta la traslazione dell’elemento di interconnessione 630 e quindi dei pomoli 628, 629 ad esso connessi.
L’apertura dell’anta 200 è pertanto impedita a causa del bloccaggio dei due pomoli 628, 629.
Agendo nuovamente sulla chiave in senso inverso si riporta l’elemento di spinta 670, ed il nottolino sporgente 671 , nella posizione inattiva mostrata in figura 52, sbloccando di fatto il sistema.
Si noti che durante la traslazione dell’elemento di sblocco 627 per agire sull’elemento rototraslabile 624, lo stesso elemento di sblocco 627 assieme all’elemento di interconnessione 630 ed i pomoli 628, 629 traslano rispetto ai supporti inferiore e superiore 660, 661.
Di fatto, il sistema di bloccaggio con chiave sopra descritto, inibisce il movimento dell’elemento di sblocco 627, dell’elemento di interconnessione 630 e dei pomoli 628, 629 rispetto ai supporti inferiore e superiore 660, 661.
Il sistema di bloccaggio con pulsante 680 in corrispondenza del pomolo destro 629 si basa sul medesimo principio per inibire il movimento dell’elemento di sblocco 627, dell’elemento di interconnessione 630 e dei pomoli 628, 629 rispetto al supporto inferiore 660.
Il pulsante 680 comprende una porzione di estremità 680a azionabile dall’utente tramite spinta ed una porzione centrale 680b, preferibilmente cilindrica, ricevuta internamente all’elemento di interconnessione 630. L’estremità 680c della porzione centrale 680b è atta ad agire su di un elemento di bloccaggio 681, come mostrato in particolare nella configurazione di bloccaggio di figura 57. L’elemento di bloccaggio 681 comprende, preferibilmente, un rullino con una estremità arrotondata 681 a atta ad essere contattata dall’estremità 680c del pulsante 680 e l’estremità opposta 681b atta ad essere ricevuta in una sede coniugata 660a del supporto inferiore 660. L’elemento di bloccaggio 681 è ricevuto in fori allineati 684, 685 ricavati, rispettivamente, nell’elemento di interconnessione 630 e nella porzione centrale 627b dell’elemento di sblocco 627.
Nella posizione inattiva del pulsante 680, l’elemento di bloccaggio 681 non interferisce col normale funzionamento del sistema. Come si nota dal confronto delle figure 55 e 56 che mostrano l’effetto dell’azionamento del pomolo sinistro 628, infatti, l’elemento di bloccaggio 681 esce liberamente dalla sede 660a del supporto inferiore 660 e consente la normale traslazione dell’elemento di sblocco 627 con l’elemento di interconnessione 630 ed i pomoli 628, 629 rispetto il supporto inferiore 660.
Quando, invece, il pulsante 680 viene spinto e portato in posizione attiva, come mostrato in figura 57, l’estremità 680c del pulsante 680 blocca l’elemento di bloccaggio 681 nella sede 660a del supporto inferiore 660 e, di conseguenza, blocca ogni movimento reciproco tra il supporto inferiore 660, l’elemento di sblocco 627 e l’elemento di interconnessione 630.
In tale condizione anche il pomolo sinistro 628 risulta bloccato rispetto al supporto inferiore 660 e quindi il sistema risulta bloccato.
La situazione di sblocco del sistema viene effettuata muovendo il pulsante 680 in una posizione tale per cui la sua estremità 680c non impedisce il movimento dell’elemento di bloccaggio 681.
Tale sblocco è effettuato tirando il pomolo destro 629, come mostrato in figura 58, in una direzione di allontanamento dall’anta 200, cioè verso destra in figura. Il pomolo destro 629, infatti, dalla posizione di blocco di figura 57 può scorrere verso destra grazie al grano 632 che scorre all’interno della fessura 630b dell’elemento di interconnessione 630.
Durante lo spostamento del pomolo destro 629 rispetto all’elemento di interconnessione 630, la porzione di estremità 680a del pulsante 680 viene spinta e quindi la sua estremità 680c libera il movimento dell’elemento di bloccaggio 681. Si ripristinano pertanto le condizioni iniziali del sistema.
Con riferimento alle figure da 61 a 63 è rappresentata una variante realizzativa del sistema secondo l’invenzione.
Tale variante realizzativa differisce dalla forma realizzativa precedentemente descritta con riferimento alle figure da 1 a 5 per la differente realizzazione della maniglia 127’ e per la differente conformazione del sistema di bloccaggio del primo componente 10 al secondo componente 720.
Tale sistema di bloccaggio prevede ora che la seconda porzione di estremità 12 del primo componente 10 sia atta ad essere ricevuta nel secondo componente 720 ove sono alloggiate due molle elicoidali 23a e 23b, anziché una, e corrispondenti due elementi ruotabili e traslabili 24a e 24b. A differenza delle forme realizzative precedentemente descritte, la porzione di estremità 12 del primo componente 10 coopera ora con due elementi ruotabili e traslabili 24a e 24b anziché con uno. L’azione di bloccaggio della porzione di estremità 12 nel secondo componente 720 è tuttavia analoga a quanto descritto precedentemente, ove viene sfruttato l’azione di attrito degli elementi ruotabili 24a e 24b. Gli elementi ruotabili e traslabili 24a e 24b, preferibilmente sfere, sono posti in corrispondenza dell’estremità libera della corrispondente molla elicoidale 23a e 23b in modo che ciascuna molla elicoidale 23a, 23b eserciti una spinta sul corrispondente elemento ruotabile 24a, 24b, analogamente a quanto visto nel caso di impiego di una sola sfera.
In varianti realizzative gli elementi ruotabili e traslabili potranno essere di tipo differente, come ad esempio un cilindretto o un tondino.
Al secondo componente 720 sono vantaggiosamente associati mezzi di sblocco 750.
I mezzi di sblocco 750 comprendono una maniglia 127’ costituita preferibilmente da due leve sagomate 127’a, 127’b.
Ciascuna leva 127’a, 127’b comprende una prima porzione 140’a, 140’b atta ad essere posta in contatto con gli elementi ruotabili 24a, 24b ed una porzione centrale 141 ’a, 14 1<5>b accessibile ad un utente.
Le leve sagomate 127’a, 127’b sono in particolare atte ad essere traslate verso l’interno del componente 720 mediante l’azione da parte dell’utente sulla corrispondente porzione centrale 141 ’a, 14 1 ’ b, e quindi mediante trazione da parte dell’utente della porzione centrale 141 ’a, 14 1 ’b da sinistra verso destra, come mostrato in figura 61C. Ciascuna leva sagomata 127’a, 127’b è mantenuta in posizione inattiva nella direzione contraria alla direzione di trazione, e quindi da destra verso sinistra nelle figure, per mezzo dell’azione di una molla elastica di ritorno 135a che agisce preferibilmente su una estremità inferiore 142’a, 142’b della corrispondente leva 127’a e 127’b.
In varianti realizzativi, i mezzi di spinta di ritorno potrebbero essere realizzati differentemente, ad esempio tramite opportuni mezzi magnetici e/o elettromagnetici.
Durante la traslazione verso l’interno del secondo componente 720 di una delle due leve sagomate 127’a, 127’b gli elementi ruotabili 24a, 24b verranno spinti all’interno del componente 720 contro l’azione delle molle 23a, 23b, e quindi spingendoli verso la posizione di sblocco analogamente a quanto descritto precedentemente nel caso di impiego di una sola sfera.
Nella posizione di sblocco, mostrata in figura 61C, l’estremità 12 del primo componente 10 sarà libera di traslare e quindi può essere fatta uscire completamente dal secondo componente 720 (e quindi lo sblocco reciproco dei due componenti 720 e 10 del sistema e anche l’apertura dell’anta 200 associata).
Al fine di consentire l’inserimento della seconda porzione di estremità 12 del primo componente 10 nel secondo componente 720, le due leve sagomate 127’a, 127’b presentano rispettive zone di recesso 143 ’a, 143 ’ b atte a definire una fessura 145 di ricevimento della detta seconda porzione di estremità 12, come mostrato in figura 63.
Con riferimento alle figure da 64 a 81 vengono descritte in seguito alcune forme realizzative del primo componente di un sistema secondo la presente invenzione.
Nelle varie forme realizzative sopra descritte, il primo componente è costituito sostanzialmente da un elemento sagomato a forma di barretta (ad esempio di metallo, di plastica o di un altro materiale rigido simile) ed è adatto a essere rigidamente fissato ad una porzione di parete, ad esempio lo stipite di una porta o di un infisso in generale. In particolare, dalla detta porzione di parete sporge una estremità, sopra indicata come seconda porzione di estremità 12 del primo componente 10. Tale porzione di estremità 12 del primo componente 10 può tuttavia risultare ingombrante e/o pericolosa.
Nelle forme realizzative riportate in seguito, vengono pertanto descritte alcune soluzioni per la realizzazione del primo componente del sistema secondo l’invenzione atte a superare tale inconveniente.
Le soluzioni qui descritte fanno riferimento ad un sistema in cui il secondo componente 420 è del tipo descritto in precedenza con riferimento alle figure da 24 a 36. E’ evidente che le soluzioni di seguito descritte potranno essere applicate a qualsiasi tipo di sistema sopra illustrato o rientrante nel concetto inventivo espresso nella presente invenzione.
Le figure da 64 a 69 mostrano una prima forma realizzativa del primo componente 10’ .
II primo componente 10’ comprende la porzione di estremità 12’ atta ad essere ricevuta nel secondo componente 420, secondo quanto precedentemente descritto con riferimento alle figure da 24 a 36. La porzione di estremità 12’ sporge rispetto alla porzione di parete 100. Secondo la presente forma realizzativa, alla porzione di estremità 12’ del primo componente 10’ è associato un elemento di copertura retrattile 901. L’elemento di copertura 901 in condizione di riposo, cioè quando la porta è aperta ed il primo componente 10’ è disaccoppiato dal secondo componente 420, come mostrato nelle figure 65 e 67, ricopre totalmente la porzione di estremità 12’ . L’elemento di copertura 901 presenta preferibilmente e vantaggiosamente una forma arrotondata e priva di spigoli per cui anche un eventuale contatto accidentale per una persona non causa danni alla persona stessa (cosa che potrebbe accadere nel caso la porzione di estremità 12’ fosse priva di copertura). Inoltre, preferibilmente, l’elemento di copertura 901 è realizzato in materiale tenero, ad esempio una plastica morbida.
Sulla porzione frontale dell’elemento di copertura 901 è realizzata una apertura 905 per il passaggio della porzione di estremità 12’ .
All’elemento di copertura 901 sono associati poi, preferibilmente, dei mezzi di spinta 902 atti a mantenere l’elemento di copertura 901 nella detta condizione di riposo. I mezzi di spinta 902 comprendono preferibilmente due molle elicoidali 902a, 902b che mantengono l’elemento di copertura 901 in posizione esterna rispetto alla porzione di parete 100. Le molle elicoidali 902a, 902b sono alloggiate in una sede 903 atta a ricevere l’elemento di copertura 901 quando quest’ultimo viene spinto verso la porzione di parete 100, come mostrato nelle figure 66, 68 e 69.
La sede 903 di ricevimento dell’elemento di copertura 901 è posizionata vantaggiosamente all’interno della porzione di parete 100.
Quando il secondo componente 420 viene spinto verso il primo componente 10’, cioè nella fase di chiusura della porta, l’elemento di copertura 901 viene fatto rientrare al'interno della detta sede 903, come mostrato nelle figure 66, 68 e 69, mentre la porzione di estremità 12’ fuoriesce dall’apertura 905 rimanendo scoperta. La porzione di estremità 12’ è quindi bloccata al secondo componente 420, secondo le modalità ampiamente descritte in precedenza. Quando, viceversa, la porta viene aperta con il disaccoppiamento del secondo componente 420 dal primo componente 10’, l’elemento di copertura 901 viene portato automaticamente nella condizione di riposo e di protezione della porzione di estremità 12’ grazie all’azione delle molle elicoidali 902a, 902b.
E’ evidente che in varianti realizzative il numero e la forma dei mezzi di spinta potrà essere differente da quanto qui descritto, come pure la forma dell’elemento di copertura.
Le figure da 70 a 75 mostrano una seconda forma realizzativa del primo componente 10”.
Il primo componente 10” comprende la porzione di estremità 12” atta ad essere ricevuta nel secondo componente 420, secondo quanto precedentemente descritto con riferimento alle figure da 24 a 36.
La porzione di estremità 12” presenta preferibilmente una forma arcuata e più preferibilmente semicircolare.
La porzione di estremità 12” in condizione di riposo, cioè quando la porta è aperta ed il primo componente 10” è disaccoppiato dal secondo componente 420, come mostrato nelle figure 71 e 73, non sporge rispetto alla porzione di parete 100. La porzione di estremità 12” in tale condizione di riposo è ricevuta in una sede 913, realizzata preferibilmente direttamente nella porzione di parete 100.
Secondo la presente forma realizzativa, la porzione di estremità 12” viene fatta sporgere in modo automatico rispetto alla porzione di parete 100 quando il secondo componente 420 viene spinto verso il primo componente 10”, cioè nella fase di chiusura della porta, come mostrato nelle figure 72, 74 e 75.
A tale scopo, la porzione di estremità 12” è imperniata ad un elemento di spinta 910.
L’elemento di spinta 910 è a sua volta imperniato attorno ad un perno di rotazione 91 1 ad un elemento 912 fissabile alla porzione di parete 100. In condizione di riposo, cioè quando la porta è aperta ed il primo componente 10” è disaccoppiato dal secondo componente 420, come mostrato nelle figure 71 e 73, l’elemento di spinta 910 è ricevuto parzialmente nella sede 913 e sporge almeno parzialmente rispetto alla porzione di parete 100.
L’elemento di spinta 910 presenta preferibilmente e vantaggiosamente una forma arrotondata e priva di spigoli per cui anche un eventuale contatto accidentale per una persona non causa danni alla persona stessa. Inoltre, preferibilmente, l’elemento di spinta 910 è realizzato in materiale tenero, ad esempio una plastica morbida.
L’elemento di spinta 910 e la porzione di estremità 12” sono normalmente nella detta condizione di riposo (quella mostrata in figura 71) per effetto della forza di gravità legata alla loro forza peso.
In varianti realizzative, tuttavia, all’elemento di spinta 910 sono associati, preferibilmente, dei mezzi di spinta atti a mantenere l’elemento di spinta 910 e la porzione di estremità 12” nella detta condizione di riposo. I mezzi di spinta comprendono, ad esempio, una molla che mantiene l’elemento di spinta 910 in posizione di riposo. E’ evidente che tali mezzi di spinta potranno essere di tipo differente.
Nella posizione di riposo, vantaggiosamente, la porzione di estremità 12” non sporge dalla porzione di parete 100, e non è quindi di ingombro alcuno.
Quando il secondo componente 420 viene spinto verso il primo componente 10”, cioè nella fase di chiusura della porta, il secondo componente 420 agisce spingendo la parte sporgente dell’elemento di spinta 910, come mostrato in figura 74 e 75. Tale spinta causa la rotazione dell’elemento di spinta 910 attorno al perno di rotazione 91 1 e conseguentemente la fuoriuscita della porzione di estremità 12” dalla porzione di parete 100. La porzione di estremità 12” è quindi ricevuta e bloccata al secondo componente 420, secondo le modalità ampiamente descritte in precedenza. Quando, viceversa, la porta viene aperta con il disaccoppiamento del secondo componente 420 dal primo componente 10”, la porzione di estremità 12” e l’elemento di spinta 910 vengono portati automaticamente nella condizione di riposo per effetto della forza di gravità legata alla loro forza peso (o per effetto di appositi mezzi di spinta qualora previsti come detto sopra),
E’ evidente che in varianti realizzative la forma dell’elemento di spinta potrà essere differente da quanto qui descritto.
Le figure da 76 a 81 mostrano una terza forma realizzativa del primo componente 10” ’ .
II primo componente 10” ’ comprende la porzione di estremità 12” ’ atta ad essere ricevuta nel secondo componente 420, secondo quanto precedentemente descritto con riferimento alle figure da 24 a 36.
La porzione di estremità 12” ’ in condizione di riposo, cioè quando la porta è aperta ed il primo componente 10” ’ è disaccoppiato dal secondo componente 420, come mostrato nelle figure 77 e 79, non sporge rispetto alla porzione di parete 100. La porzione di estremità 12” ’ in tale condizione di riposo è ricevuta in una sede 923, realizzata preferibilmente direttamente nella porzione di parete 100.
Nella posizione di riposo, vantaggiosamente, la porzione di estremità 12’ ” non sporge dalla porzione di parete 100, e non è quindi di ingombro alcuno.
Secondo la presente forma realizzativa, la porzione di estremità 12’ ” viene fatta sporgere in modo automatico rispetto alla porzione di parete 100 per attrazione magnetica quando il secondo componente 420 si avvicina al primo componente 10”, cioè nella fase di chiusura della porta, come mostrato nelle figure 78, 80 e 81.
A tale scopo, almeno una parte della porzione di estremità 12’ ” e/o almeno una parte del secondo componente 420 comprendono dei materiali atti ad essere attratti magneticamente quando avvicinati.
Ad esempio, in una prima forma realizzativa, la porzione di estremità 12” ’ potrà comprendere un materiale magnetico e parte del secondo componente 420 potrà comprendere un materiale ferroso, o viceversa. In altri casi, sia la porzione di estremità 12” ’ che almeno una parte del secondo componente 420 potranno comprendere un materiale magnetico opportunamente polarizzato in modo da attrarsi quando avvicinati.
E’ evidente che in ulteriori varianti realizzative potrà essere prevista una qualsiasi altra combinazione tra materiali magnetici e ferromagnetici da associare al primo ed al secondo componente del sistema.
Nella forma realizzativa qui descritta, in condizione di riposo, cioè quando la porta è aperta ed il primo componente 10’ ” è disaccoppiato dal secondo componente 420, come mostrato nelle figure 77 e 79, la porzione di estremità 12’ ” è ricevuta in una sede 933. La sede 933 di ricevimento della porzione di estremità 12” ’ è posizionata vantaggiosamente all’interno della porzione di parete 100.
La porzione di estremità 12” ’ comprende inoltre una base di appoggio 934.
Alla porzione di estremità 12” ’ è associato un elemento di guida 935 atto ad essere fissato alla parete 100. L’elemento di guida 935 comprende una apertura 936 per il passaggio della porzione di estremità 12” ’ e due pareti oblique 937a, 937b di guida per la base 934 della porzione di estremità
12 ’ ”
La porzione di estremità 12” ’ con la base di appoggio 934 sono normalmente nella detta condizione di riposo (quella mostrata in figura 77) per effetto della forza di gravità legata alla loro forza peso.
In varianti realizzative, tuttavia, alla porzione di estremità 12’ ” con la base di appoggio 934 sono associati, preferibilmente, dei mezzi di spinta atti a mantenere la porzione di estremità 12’ ” con la porzione di base 934 nella detta condizione di riposo. I mezzi di spinta comprendono, ad esempio, una molla che mantiene la porzione di estremità 12” ’ con la base di appoggio 934 in posizione di riposo. E’ evidente che tali mezzi di spinta potranno essere di tipo differente.
In altre varianti realizzative i mezzi di spinta potranno essere realizzati differentemente, ad esempio mediante elementi magnetici atti a mantenere la porzione di estremità 12” ’ nella sede 933 in cui la forza di attrazione di tali elementi magnetici è inferiore a quella di attrazione magnetica tra la porzione di estremità 12’ ” ed il secondo componente 420.
Quando il secondo componente 420 viene spinto verso il primo componente 10” ’, cioè nella fase di chiusura della porta, tra il secondo componente 420 e la porzione di estremità 12” ’ agisce la forza di attrazione magnetica e la porzione di estremità 12” ’ fuoriesce dall’apertura 936 e quindi dalla porzione di parete 100. La porzione di estremità 12” ’ è quindi ricevuta e bloccata al secondo componente 420, secondo le modalità ampiamente descritte in precedenza. Quando, viceversa, la porta viene aperta con il disaccoppiamento e l’allontanamento del secondo componente 4 2 0 dal primo componente 10” ’, la forza magnetica viene meno e la porzione di estremità 12” ’ con la base di appoggio 934 viene riportata automaticamente per effetto della forza di gravità legata alla loro forza peso (o per effetto di appositi mezzi di spinta qualora previsti come detto sopra).
Quantunque l’invenzione sia stata descritta facendo riferimento alle allegate tavole da disegno, essa potrà subire modifiche in fase realizzativa, tutte rientranti nel medesimo concetto inventivo espresso dalle rivendicazioni di seguito riportate e pertanto protette dal presente brevetto.
In varianti realizzative, ad esempio, l’elemento elastico (o molla) di spinta dell’elemento traslabile potrebbe essere sostituito da un magnete. Il magnete potrà comprendere in particolare due porzioni di uguale polarità (positiva oppure negativa), di cui una prima porzione è solidale con l’elemento traslabile, mentre una seconda porzione è solidale con il secondo componente. La forza magnetica generata tra le due porzioni tenderà a spingere verso l’esterno del componente la porzione del magnete solidale con l’elemento traslabile e quindi lo stesso elemento traslabile nella stessa direzione verso l’esterno del componente. In tale forma realizzativa, poi, i mezzi di sblocco agiranno in spinta contro l’elemento rototraslabile, in cui detta spinta verrà esercitata contro l’azione delle forza magnetica anziché contro l’azione di un elemento elastico delle forme di realizzazione descritte precedentemente.
Inoltre, in ulteriori varianti realizzative si potranno prevedere opportune combinazioni delle soluzioni precedentemente descritte con riferimento alle varie forme realizzative. Così, ad esempio, per una porta scorrevole o a battente si potrà realizzare un sistema che comprenda da un lato una maniglia tipo leva e dall’altro lato una maniglia tipo pomolo e che l’azionamento di tali maniglie possa avvenire mediante spinta o trazione o rotazione o con movimenti combinati di rototralsazione. Ancora, il sistema potrà essere provvisto di uno o più dei sistemi di bloccaggio illustrati, come ad esempio un dispositivo di bloccaggio manuale o con chiave da entrambi i lati del sistema, dispositivi di sbloccaggio di emergenza da entrambi i lati del sistema, etc.
Si è quindi dimostrato per mezzo della presente descrizione che il sistema secondo la presente invenzione permette di raggiungere gli scopi prefissati.
Sebbene la presente invenzione sia stata chiarita precedentemente per mezzo della descrizione dettagliata di alcune sue forme di realizzazione rappresentate nelle tavole di disegno, la presente invenzione non è limitata alle forme di realizzazione descritte precedentemente e rappresentate nelle tavole di disegno; al contrario, ulteriori varianti delle forme di realizzazione descritte rientrano nello scopo della presente invenzione, scopo definito dalle rivendicazioni.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1 ) Sistema di collegamento e/o fissaggio rapido atto a collegare e scollegare reciprocamente un’anta (200) ad una porzione di parete (100), detta anta (200) essendo atta a chiudere un’apertura di accesso (A) ad un ambiente definito almeno parzialmente da detta parete (100), detto sistema comprendente un primo e un secondo componente (10, 20) atti a essere fissati rigidamente rispettivamente a detta porzione di parete (100) ed a detta anta (200), detti primo e secondo componente (10, 20) essendo altresì atti a essere collegati e scollegati reciprocamente in modo da permettere alternativamente il collegamento e lo scollegamento reciproco di detta anta (200) e detta porzione di parete (100), caratterizzato dal fatto che detto secondo componente (20) è atto ad alloggiare una porzione di estremità (12) di detto primo componente (10) in modo da permetterne la traslazione al suo interno, detto secondo componente (20) comprendendo altresì mezzi di contrasto atti a contrastare la traslazione di detta porzione di estremità (12) di detto primo componente (10) verso l’esterno di detto secondo componente (20), detto sistema comprendendo inoltre almeno un elemento ruotabile (24) alloggiato all’interno di detto secondo componente (20) e atto ad essere messo in rotazione in un primo senso di rotazione dalla traslazione della porzione di estremità ( 12) del primo componente (10) verso l’interno del secondo componente (20), e atto ad essere messo in rotazione in un secondo senso di rotazione contrario al primo senso di rotazione dalla traslazione della porzione di estremità ( 12) del primo componente (10) verso l’esterno del secondo componente (20), detti mezzi di contrasto essendo atti a contrastare la rotazione di detto almeno un elemento ruotabile (24) in detto secondo senso di rotazione, detto secondo componente (20) comprendendo mezzi di sblocco (27) traslabili atti a venire a contatto durante il loro moto in una prima direzione predeterminata con detto almeno un elemento ruotabile (24) in modo da muovere detto almeno un elemento ruotabile (24) in modo da provocare la diminuzione della forza di contrasto tra detto almeno un elemento ruotabile (24), detta porzione di estremità (12) e detti mezzi di contrasto, e caratterizzato dal fatto che detti mezzi di sblocco (27) comprendono almeno una maniglia azionabile da un utente.
  2. 2) Sistema secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che detta almeno una maniglia è posizionata in almeno un lato di detto secondo componente in modo da risultare azionabile da detto utente da almeno un lato di detta anta (200) quando detto secondo componente è fissato a detta anta (200).
  3. 3) Sistema secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che detti mezzi di sblocco (27) comprendono due maniglie, una prima di dette maniglie essendo posizionata in un primo lato di detto secondo componente e l’altra maniglia essendo posizionata al lato opposto rispetto a detto primo lato di detto secondo componente in modo da risultare azionabili da detto utente da rispettivi lati opposti di detta anta (200) quando detto secondo componente è fissato a detta anta (200).
  4. 4) Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta almeno una maniglia è azionabile lungo una direzione sostanzialmente parallela a detta prima direzione predeterminata.
  5. 5) Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta almeno una maniglia è azionabile mediante un’azione di spinta lungo una direzione longitudinale in direzione di detto secondo componente in modo da risultare un’azione di spinta lungo una direzione longitudinale in direzione di detta anta (200) quando detto secondo componente è fissato a detta anta ( 200) oppure detta almeno una maniglia è azionabile mediante un’azione di trazione lungo una direzione longitudinale in una direzione in allontanamento da detto secondo componente in modo da risultare un’azione di trazione lungo una direzione longitudinale in allontanamento da detta anta (200) quando detto secondo componente è fissato a detta anta (200) oppure detta almeno una maniglia è azionabile mediante un’azione di rotazione da detto utente.
  6. 6) Sistema secondo una qualsiasi delle precedenti, caratterizzato dal fatto che detto secondo componente comprende (20) secondi mezzi di spinta che esercitano una azione di spinta contro detti mezzi di sblocco in una seconda direzione contraria a detta prima direzione di moto di detti mezzi di sblocco.
  7. 7) Sistema secondo una qualsiasi delle precedenti, caratterizzato dal fatto che detto secondo componente comprende mezzi di blocco di sicurezza atti ad inibire la movimentazione di detta almeno una maniglia.
  8. 8) Sistema secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto secondo componente comprende mezzi di blocco di sicurezza atti ad inibire la movimentazione di almeno una di dette due maniglie.
  9. 9) Sistema secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di blocco di sicurezza sono azionabili da un primo lato di detto secondo componente e sono atti ad inibire la movimentazione della maniglia posizionata sul lato opposto rispetto a detto primo lato di detto secondo componente oppure detti mezzi di blocco di sicurezza sono atti ad inibire la movimentazione di entrambe dette due maniglie.
  10. 10) Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 7 a 9, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di blocco di sicurezza sono azionabili sia da un primo lato di detto secondo componente che dal lato opposto rispetto a detto primo lato di detto secondo componente. 1 1) Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 7 a 10, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di blocco di sicurezza comprendono un elemento di blocco azionabile manualmente da detto utente. 12) Sistema secondo la rivendicazione 1 1 , caratterizzato dal fatto che detto elemento di blocco comprende una leva ruotabile tramite una porzione attorno ad un asse di rotazione per disporsi in almeno una posizione attiva di blocco di detta almeno una maniglia ed in almeno una posizione inattiva non interferente con detta almeno una maniglia. 13) Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 7 a 12, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di blocco di sicurezza comprendono un elemento di blocco azionabile tramite chiave da detto utente. 14) Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 7 a 13, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di sblocco di emergenza atti ad essere azionati per sbloccare detti mezzi di blocco di sicurezza per ripristinare la possibilità di movimentare detta almeno una maniglia. 15) Sistema secondo una qualsiasi delle precedenti, caratterizzato dal fatto che detta almeno una maniglia comprende una leva o un pomolo. 16) Sistema di collegamento e/o fissaggio rapido atto a collegare e scollegare reciprocamente un’anta (200) ad una porzione di parete (100), detta anta (200) essendo atta a chiudere un’apertura di accesso (A) ad un ambiente definito almeno parzialmente da detta parete (100), detto sistema comprendente un primo e un secondo componente (10, 720) atti a essere fissati rigidamente rispettivamente a detta porzione di parete (100) ed a detta anta (200), detti primo e secondo componente (10, 720) essendo altresì atti a essere collegati e scollegati reciprocamente in modo da permettere alternativamente il collegamento e lo scollegamento reciproco di detta anta (200) e detta porzione di parete (100), caratterizzato dal fatto che detto secondo componente (720) è atto ad alloggiare una porzione di estremità (12) di detto primo componente (10) in modo da permetterne la traslazione al suo interno, detto secondo componente (720) comprendendo altresì mezzi di contrasto atti a contrastare la traslazione di detta porzione di estremità (12) di detto primo componente (10) verso l’esterno di detto secondo componente (720), detto sistema comprendendo inoltre due elementi ruotabili (24a, 24b) alloggiati all’interno di detto secondo componente (20) e atti ad essere messi in rotazione in un primo senso di rotazione dalla traslazione della porzione di estremità (12) del primo componente (10) verso l’interno del secondo componente (720), e atti ad essere messi in rotazione in un secondo senso di rotazione contrario al primo senso di rotazione dalla traslazione della porzione di estremità (12) del primo componente (10) verso l’esterno del secondo componente (720), detti mezzi di contrasto essendo atti a contrastare la rotazione di detti due elementi ruotabili (24a, 24b) in detto secondo senso di rotazione, detto secondo componente (720) comprendendo mezzi di sblocco traslabili atti a venire a contatto durante il loro moto in una prima direzione predeterminata con detti due elementi ruotabili (24a, 24b) in modo da muovere detti due elementi ruotabili (24a, 24b) in modo da provocare la diminuzione della forza di contrasto tra detti due elementi ruotabili (24a, 24b), detta porzione di estremità (12) e detti mezzi di contrasto. 17) Sistema secondo la rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto che detti due elementi ruotabili (24a, 24b) sono alloggiati all’interno di detto secondo componente (720) in posizione affacciata uno all’altro. 18) Sistema secondo la rivendicazione 16 o 17, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di sblocco comprendono almeno una maniglia azionabile da un utente. 19) Anta (200) comprendente un componente di un sistema di collegamento e/o fissaggio rapido atto a collegare e scollegare reciprocamente detta anta (200) ad una porzione di parete (100), caratterizzata dal fatto che detto componente è costituito dal secondo componente del sistema di collegamento e/o fissaggio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti 20) Componente per un sistema di collegamento e/o fissaggio rapido atto a collegare e scollegare reciprocamente un’anta (200) ad una porzione di parete (100), detto componente (10) essendo atto ad essere fissato rigidamente a detta porzione di parete (100) ed essendo atto ad essere collegato e scollegato reciprocamente ad un secondo componente associato a detta anta (200) in modo da permettere alternativamente il collegamento e lo scollegamento reciproco di detta anta (200) e detta porzione di parete (100), caratterizzato dal fatto che detto componente (20) comprende una porzione di estremità (12) atta ad essere alloggiata in detto secondo componente (10) e dal fatto di comprendere mezzi di protezione di detta porzione di estremità (12).
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