ITVI20110147A1 - Bicicletta - Google Patents

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ITVI20110147A1
ITVI20110147A1 IT000147A ITVI20110147A ITVI20110147A1 IT VI20110147 A1 ITVI20110147 A1 IT VI20110147A1 IT 000147 A IT000147 A IT 000147A IT VI20110147 A ITVI20110147 A IT VI20110147A IT VI20110147 A1 ITVI20110147 A1 IT VI20110147A1
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David Anthony Scalia
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David Anthony Scalia
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B62LAND VEHICLES FOR TRAVELLING OTHERWISE THAN ON RAILS
    • B62KCYCLES; CYCLE FRAMES; CYCLE STEERING DEVICES; RIDER-OPERATED TERMINAL CONTROLS SPECIALLY ADAPTED FOR CYCLES; CYCLE AXLE SUSPENSIONS; CYCLE SIDE-CARS, FORECARS, OR THE LIKE
    • B62K3/00Bicycles
    • B62K3/02Frames
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
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    • B62K3/00Bicycles
    • B62K3/02Frames
    • B62K3/04Frames having a substantially horizontal top bar

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Automatic Cycles, And Cycles In General (AREA)

Description

“BICICLETTAâ€
D E S C R I Z I O N E
Campo di applicazione
La presente invenzione à ̈ generalmente applicabile al settore tecnico delle biciclette ed ha per oggetto una bicicletta avente un telaio perfezionato.
Più in dettaglio, la presente invenzione si riferisce ad una bicicletta avente un telaio modificato che consente di migliorare sia la sua tenuta strutturale che di ridisporre più convenientemente alcune parti che la compongono.
Stato della Tecnica
Uno dei mezzi di locomozione più utilizzati al mondo à ̈ la bicicletta e ciò ha reso tale mezzo di fondamentale importanza nella vita di ciascuno.
La bicicletta, infatti, consente a chiunque di spostarsi da un luogo ad un altro con estrema facilità, senza risentire di problemi di traffico, parcheggio o altro. Essa inoltre à ̈ utilizzabile senza necessità di permessi, patenti o similari.
Proprio in questo senso, la bicicletta viene utilizzata in una pluralità di terreni differenti motivo per il quale à ̈ importante che il telaio sia dimensionato in modo da reggere agli sforzi cui viene sottoposto. Allo stesso tempo, esso non deve comunque essere eccessivamente pesante.
A causa dei diversi terreni in cui ci si trova ad utilizzare la bicicletta, che possono essere particolarmente accidentati o con forti e ripetute pendenze, spesso le biciclette sono dotate di un cambio, ossia di una pluralità di ingranaggi di varie dimensioni associati sia alla ruota posteriore che al movimento centrale. La catena interessa una particolare coppia di tali ingranaggi, una corona sul movimento centrale ed una corona sulla ruota posteriore. Variando la combinazione delle due corone, ossia variando il rapporto tra le loro dimensioni, viene variata la distanza che si può percorrere con una pedalata. Così facendo si possono dosare gli sforzi degli utenti permettendo loro di scegliere il tipo di rapporto più adatto al terreno dove si trovano.
Il cambio di rapporto viene eseguito mediante deragliatore, ossia mediante un dispositivo meccanico il cui azionamento provoca lo spostamento della catena e la sua ridisposizione su un’altra corona. Le biciclette, quindi, sono provviste di un deragliatore per ciascun gruppo di ingranaggi. Nel caso di ingranaggi multipli presenti sia sul movimento centrale che sulla ruota posteriore, saranno presenti sia un deragliatore posteriore che uno anteriore.
Quest’ultimo à ̈ solitamente associato al piantone, ossia all’elemento tubolare della bicicletta che si sviluppa sostanzialmente verticale a partire dalla sede del movimento centrale e sulla cui estremità opposta à ̈ generalmente innestata la sella.
Tuttavia non sempre à ̈ possibile associare il deragliatore anteriore al piantone. In tali casi esso à ̈ associato direttamente alle corone del movimento centrale.
Un esempio di tale situazione lo si ha per una particolare tipologia di biciclette che facilita notevolmente gli utenti e che à ̈ particolarmente adatta per utenti con problemi agli arti inferiori.
L’utilizzo della bicicletta richiede uno sforzo fisico soprattutto a livello degli arti inferiori per cui si rende necessaria una sua precisa regolazione pena un eccessivo affaticamento o, nel caso di un prolungato uso scorretto, l’ingenerazione di danni fisici alle articolazioni degli arti inferiori con particolare riferimento alle ginocchia.
Una delle regolazioni di maggiore importanza à ̈ la distanza tra la sella e i pedali. In particolare, l’altezza della sella rispetto al telaio va regolata in modo che, nel punto di massima estensione, l’arto che spinge sul pedale sia totalmente esteso.
Tuttavia, nelle biciclette la suddetta regolazione à ̈ tale per cui quando l’utente à ̈ fermo fatica a toccare terra con entrambi i piedi restando seduto sulla sella. Più in dettaglio, quando l’utente à ̈ fermo e rimane seduto sulla sella, riesce a toccare terra solo con la punta dei piedi.
Nelle biciclette, infatti, usualmente il movimento centrale à ̈ localizzato nel punto di incrocio tra il longherone proveniente dalla canotto di sterzo, il piantone ed il longherone di collegamento alla ruota posteriore. In questo modo il movimento centrale si trova nei pressi della verticale tra la sella ed il terreno. Allungando la distanza tra la sella ed i pedali automaticamente viene allungata, della stessa quantità, anche la distanza tra la sella ed il terreno. In altri termini, se si fa in modo che la massima elongazione dell’arto avvenga tra la sella ed il pedale, à ̈ evidente che, poiché il pedale deve essere sempre distanziato dal suolo, la massima elongazione dell’arto non consente di toccare il terreno con la pianta del piede rimanendo seduti sulla sella. Si rende quindi necessario allungare i piedi per cercare di toccare il terreno almeno con le punte.
Tale operazione non à ̈ facile per qualunque utente. In particolare, tutte le persone che hanno difficoltà nella movimentazione degli arti inferiori, come ad esempio gli anziani, oppure persone infortunate o con deficit fisici negli stessi arti, faticano ad allungare il piede per toccare il terreno con la punta. Tali utenti, quindi, ogni volta che si fermano rischiano di cadere qualora non siano pronti a scendere dalla sella. È evidente che, dato i deficit di movimentazione degli arti di cui sono affetti, anche lo scendere dalla sella non à ̈ un’operazione che essi possono svolgere velocemente.
Per superare tale inconveniente, sono note biciclette nelle quali il movimento centrale à ̈ spostato dall’abituale posizione.
Un modo per poter allungare la distanza della sella dai pedali senza allungare parimente la distanza tra la sella ed il terreno à ̈ disporre l’utente in posizione seduta inclinata rispetto la verticale al terreno, ossia spostando il movimento centrale tipicamente in avanti rispetto alla verticale tra la sella ed il terreno.
Tale soluzione à ̈ rappresentata, ad esempio, nella domanda di brevetto US 7,740,262 dove si osserva che il movimento centrale à ̈ posto all’incrocio tra il longherone che proviene dal canotto di sterzo e quello di collegamento alla ruota posteriore, ma su tale incrocio non insiste il piantone. Quest’ultimo, infatti, à ̈ collegato con un punto intermedio del longherone di collegamento alla ruota posteriore.
In altri termini, la retta che collega la sella ai pedali à ̈ inclinata rispetto alla verticale tra sella e terreno. In accordo con l’angolo di inclinazione, secondo basilari regole geometriche dei triangoli, lo spostamento della sella per allungare la sua distanza dai pedali provoca variazioni frazionali della distanza della sella dal terreno. In tal modo, quindi, utenti con difficoltà di movimentazione degli arti inferiori possono regolare la distanza della sella dai pedali senza compromettere la possibilità di toccare terra comodamente con entrambi i piedi quando sono fermi e senza scendere dalla sella.
Per quanto tale soluzione, quindi, consenta di garantire la sicurezza degli utenti che usano la bicicletta anche, ma non solo, in caso di difficoltà nella movimentazione degli arti inferiori, tuttavia presenta nuovi svantaggi.
In particolare, il nuovo posizionamento del piantone rispetto alle corone del movimento centrale rende la distanza che li separa troppo ampia per associare il deragliatore al piantone stesso. In tal caso quindi, come anticipato in precedenza, il deragliatore à ̈ associato direttamente alle stesse corone del movimento centrale.
Tale soluzione evidentemente risulta particolarmente costosa non solo perché si deve prevedere una particolare forma di esecuzione del deragliatore e delle corone in modo che possano essere associati l’uno all’altra, ma anche perché in caso l’utente necessiti di sostituire una o più corone, à ̈ costretto a ricercare ed acquistare corone adatte allo scopo o, in genere, a sostituire tutto il movimento centrale.
Presentazione dell’invenzione
Scopo della presente invenzione à ̈ superare almeno parzialmente gli inconvenienti sopra evidenziati mettendo a disposizione una bicicletta in cui in cui il deragliatore sia associato ad elementi del telaio che non siano il piantone.
In particolare, uno scopo della presente invenzione à ̈ mettere a disposizione una bicicletta che consenta l’uso dei deragliatori universali noti anche quando la distanza tra il piantone e le corone del movimento centrale à ̈ eccessiva per poter vincolare il deragliatore al piantone.
In altri termini, uno scopo dell’invenzione à ̈ mettere a disposizione una bicicletta per la quali sia evitabile l’uso di movimenti centrali realizzati in corpo unico con il deragliatore quando la distanza tra il piantone e le corone del movimento centrale à ̈ eccessiva per potervi vincolare il deragliatore.
Non ultimo scopo della presente invenzione à ̈ mettere a disposizione una bicicletta il cui telaio sia strutturalmente potenziato rispetto alle biciclette equivalenti note.
Tali scopi, nonché altri che appariranno più chiaramente nel seguito, sono raggiunti da una bicicletta in accordo con le rivendicazioni che seguono le quali sono parte integrante della presente descrizione.
In particolare, la bicicletta dell’invenzione potrà comprendere un telaio nel quale potranno essere presenti un piantone, in cui si innesta una sella, ed una sede per alloggiare un movimento centrale provvisto di una pluralità di corone.
La stessa bicicletta potrà comprendere una catena poggiante su una delle suddette corone ed almeno un deragliatore per il riposizionamento della catena da una corona ad un’altra.
Secondo un aspetto dell’invenzione, il telaio comprende un tubo di supporto del deragliatore distinto dal piantone. In altri termini, vantaggiosamente il telaio prevede la presenza del suddetto tubo di supporto del deragliatore che, essendo distinto dal piantone ed avendo come sua principale funzionalità quella di supportare il deragliatore, può essere associato al telaio nella posizione più adatta rispetto alle corone del movimento centrale.
In particolare, nel caso di biciclette nelle quali il piantone non presenta una estremità associata alla sede del movimento centrale, ma ad un primo longherone di collegamento tra tale sede ed una prima porzione del telaio di supporto alla ruota posteriore, la distanza tra il suddetto piantone e le corone del movimento centrale à ̈ generalmente tale da non consentire di associargli il deragliatore anteriore. In tal caso, la presente invenzione consente comunque l’utilizzo di deragliatori universali associandoli all’apposito tubo di supporto. Ciò consente di evitare, vantaggiosamente, l’uso di movimenti centrali provvisti di deragliatori associati direttamente alle corone.
Tipicamente, ma non necessariamente, il tubo di supporto presenta una prima estremità associata alla sede del movimento centrale. Tale disposizione appare conveniente perché tipicamente tale sede à ̈ un punto di snodo per vari elementi che compongono il telaio. Inoltre, in tale posizione, come si vedrà nel seguito, il tubo di supporto può costituire vantaggiosamente elemento strutturale per il telaio della bicicletta.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente evidenti alla luce della descrizione dettagliata di alcune forme di realizzazione preferite, ma non esclusive, di una bicicletta secondo l’invenzione, illustrate a titolo di esempio non limitativo con l'ausilio delle unite tavole di disegno in cui:
la FIG.1 rappresenta una bicicletta secondo l'invenzione in vista frontale; la FIG.2 rappresenta un particolare della bicicletta di FIG.1
le FIGG. da 3 a 6 rappresentano varianti esecutive del particolare di FIG.
1.
Descrizione dettagliata di alcuni esempi di realizzazione preferiti Con riferimento alle figure citate, ed in particolare alla fig. 1, si descrive una bicicletta 1. Come le equivalenti biciclette note, la bicicletta 1 comprende innanzitutto un telaio 2 di supporto per una pluralità di elementi che compongono la bicicletta 1.
In particolare, il telaio 2 supporta una sella 3 a disposizione dell’utilizzatore che vi si siede durante l’uso. Vi sono poi due ruote 4 di cui una ruota anteriore 5 vincolata al telaio 2 nella porzione anteriore della bicicletta 1, ed una ruota posteriore 6 vincolata al telaio 2 nella porzione posteriore della bicicletta 1.
Al telaio 2 sono anche vincolati un manubrio 10, agente sulla ruota anteriore 5 per consentire all’utilizzatore di sterzare, ed un movimento centrale 11 inserito in un’apposita sede 11a ed azionato dall’utilizzatore mediante una o più pedivelle con pedale 12.
Il movimento centrale 11, come noto, consente all’utilizzatore di porre in movimento la bicicletta 1. In questo senso quest’ultima comprende una catena 15 per la trasmissione del moto dal movimento centrale 11 alle ruote 4.
Al fine di consentire una migliore gestione degli sforzi dell’utente su qualsiasi terreno, la bicicletta 1 comprende una prima pluralità di corone 16 associati al movimento centrale 11 ed una seconda pluralità di corone 17 associati alla ruota posteriore 6. La catena 15 à ̈ quindi associata da un lato alla prima pluralità di corone 16 e dall’altro alla seconda pluralità di corone 17.
Al fine di consentire il riposizionamento della catena 15 su corone 16 differenti, la bicicletta 1 comprende un deragliatore anteriore 18 ed uno posteriore non rappresentato nelle figure.
Come detto in precedenza, la bicicletta 1 fin qui descritta corrisponde a biciclette note. Come si avrà modo di apprezzare nel seguito, i particolari fin qui descritti non devono essere considerati limitativi per l’invenzione. Infatti, sia il numero che la funzione delle singole parti elencate possono essere variabili. Possono infatti essere presenti più manubri e più selle, oppure la catena può essere associata al movimento centrale ed alla ruota anteriore, con ciò prevedendo che sia la ruota anteriore e non quella posteriore ad essere dotata di corone. Un esempio lampante di quanto i dettagli tecnici fin qui descritti non siano limitativi à ̈ che anche un tandem rientra nell’ambito di tutela del presente brevetto.
Per quanto concerne il telaio 2, esso tipicamente comprende:
− un primo longherone 20 di collegamento tra la sede 11a del movimento centrale 11 e la porzione di supporto 21 della ruota posteriore 6;
− un canotto di sterzo 22 per il supporto del manubrio 10;
− un secondo longherone 23 di collegamento tra il canotto di sterzo 22 e la sede 11a del movimento centrale 11;
− un piantone 24 ad una cui estremità à ̈ associata la sella 3.
Anche in questo caso à ̈ evidente che il numero di longheroni, canotti o altro presenti può essere variabile senza con ciò porre limiti al presente trovato. Il telaio può inoltre comprendere ulteriori elementi. Ad esempio, esso può comprendere un longherone aggiuntivo 25 di collegamento tra il canotto di sterzo 22 ed un punto 26 del piantone 24.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, il piantone 24 à ̈ collegato al primo longherone 20 in un punto 27 distinto e distanziato dal punto di applicazione 28 del movimento centrale 11.
In altri termini, una caratteristica della bicicletta 1 dell’invenzione à ̈ che la sede 11a del movimento centrale 11 non à ̈ posizionata sulla retta congiungente la sella 3 con il primo longherone 20, che generalmente à ̈ prossima, se non coincidente, alla verticale tra la sella 3 ed il terreno. Ciò corrisponde a disporre l’utente che pedala in posizione inclinata rispetto alla verticale al suolo in modo da poter allungare la distanza tra la sella 3 ed i pedali 12 senza allungare della stessa quantità la distanza tra la sella 3 ed il terreno.
Anche in questo caso tale caratteristica non si deve considerare limitativa per la presente invenzione. Tuttavia, come si vedrà in seguito, l’invenzione che qui si descrive ben si addice ad una bicicletta 1 così conformata.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, il telaio 2 comprende un tubo di supporto 30 del deragliatore anteriore 18 distinto dal piantone 24.
Vantaggiosamente, quindi, la bicicletta 1 dell’invenzione presenta, nel suo telaio 2, un elemento apposito di supporto del deragliatore anteriore 18. Così facendo, à ̈ possibile utilizzare un deragliatore universale qualsiasi sia la conformazione della bicicletta 1 con particolare riferimento al telaio 2. Il tubo di supporto 30, infatti, avendo come suo scopo principale il sostegno del deragliatore anteriore 18, può essere posizionato e conformato in modo del tutto indipendente dal disegno del resto del telaio 2 ed avere come unico vincolo il fatto di consentire la disposizione opportuna di un deragliatore anteriore 18 universale.
In particolare, anche con l’ausilio di fig. 2 si osserva che, nel caso di biciclette 1 nelle quali il piantone 24 non presenta una estremità associata alla sede 11a del movimento centrale 11 ma al primo longherone 20, la distanza tra il suddetto piantone 24 e le corone 16 del movimento centrale 11 à ̈ generalmente tale da non consentire di associare il deragliatore anteriore 18 al piantone 24. In tal caso, la presente invenzione consente comunque l’utilizzo di deragliatori anteriori 24 universali associandoli all’apposito tubo di supporto 30. Ciò consente di evitare, vantaggiosamente, l’uso di movimenti centrali appositamente realizzati, provvisti di deragliatori associati direttamente alle corone.
Opportunamente, il tubo di supporto 30 presenta una prima estremità 31 associata alla sede 11a del movimento centrale 11. Tale disposizione appare conveniente perché tipicamente la sede 11a à ̈ un punto di snodo per vari elementi che compongono il telaio 2.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, il telaio 2 comprende un terzo longherone 32 avente una prima estremità 33 associata al piantone 24 ed una seconda estremità 34 associata al secondo longherone 23. In tal caso, il tubo di supporto 30 presenta una seconda estremità 35 associata al terzo longherone 32.
Vantaggiosamente, quindi, il terzo longherone 32 ed il tubo di supporto 30 sono anche strutturali per il telaio 2. In particolare, poiché la sede 11a, essendo come detto punto di snodo nel telaio 2, à ̈ un punto meccanicamente sollecitato, il terzo longherone 32 ed il tubo di supporto 30 sono elementi di rinforzo per tale punto.
Ovviamente, tale configurazione non deve essere considerata limitativa per differenti forme di esecuzione dell’invenzione alcuni esempi dei quali sono riportati nelle figg. da 3 a 6.
In particolare in fig. 3 si osserva il tubo di supporto 130 presenta la seconda estremità 134 direttamente associata al secondo longherone 123 ed à ̈ assente il terzo longherone.
In fig. 4 si osserva il tubo di supporto 230 presenta la seconda estremità 234 direttamente associata al piantone 224 ed à ̈ assente il terzo longherone.
In fig. 5 si osserva il tubo di supporto 330 Ã ̈ costituito da un tratto opportunamente sagomato del secondo longherone 323.
In fig. 6, invece, si osserva una configurazione adatta a realizzare biciclette da donna.
Emerge, quindi, che il tubo di supporto può costituire a tutti gli effetti un elemento strutturale per il telaio.
Alla luce di quanto precede, si comprende che la bicicletta dell’invenzione raggiunge tutti gli scopi prefissati superando gli inconvenienti citati dell’arte nota.
In particolare, la bicicletta dell’invenzione consente l’applicazione del deragliatore anteriore ad elementi del telaio distinti dal piantone. In questo senso, la bicicletta dell’invenzione consente l’uso di deragliatori anteriori universali di tipo noto anche quando la distanza tra il piantone e le corone del movimento centrale à ̈ eccessiva per poter vincolare il deragliatore al piantone.
In altri termini, la bicicletta dell’invenzione consente di evitare l’uso di movimenti centrali realizzati in corpo unico con il deragliatore.
A ben vedere, la configurazione del telaio della bicicletta dell’invenzione à ̈ tale per cui esso risulta strutturalmente potenziato rispetto alle biciclette equivalenti note.
La bicicletta dell’invenzione à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nel concetto inventivo espresso nelle rivendicazioni allegate. Tutti i particolari potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti, ed i materiali potranno essere diversi a seconda delle esigenze, senza uscire dall'ambito del trovato.
Anche se la bicicletta dell’invenzione à ̈ stata descritta con particolare riferimento alle figure allegate, i numeri di riferimento usati nella descrizione e nelle rivendicazioni sono utilizzati per migliorare l'intelligenza del trovato e non costituiscono alcuna limitazione all'ambito di tutela rivendicato.

Claims (8)

  1. “BICICLETTA†R I V E N D I C A Z I O N I 1. Una bicicletta comprendente: − un telaio (2) nel quale à ̈ presente almeno un piantone (24; 224) in cui si innesta una sella (3); − almeno un movimento centrale (11) inserito in una sede (11a) realizzata in detto telaio (2) e provvisto di una pluralità di prime corone (16); − almeno una catena (15) poggiante su una di dette prime corone (16); − almeno un deragliatore anteriore (18) per il riposizionamento di detta catena (15) su un’altra di dette prime corone (16), caratterizzata dal fatto che detto telaio (2) comprende almeno un tubo di supporto (30) di detto deragliatore anteriore (18) distinto da detto piantone (24; 224).
  2. 2. Bicicletta secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto telaio (2) comprende: − almeno un primo longherone (20) di collegamento tra detta sede (11a) di detto movimento centrale (11) ed una porzione di supporto (21) di una ruota posteriore (6); − almeno un canotto di sterzo (22) per il supporto di un manubrio (10); − almeno un secondo longherone (23; 223) di collegamento tra detto canotto di sterzo (22) e detta sede (11a) di detto movimento centrale (11).
  3. 3. Bicicletta secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detto piantone (24; 224) Ã ̈ collegato a detto almeno un primo longherone (20) in un punto (27) distinto e distanziato da detta sede (11a) di detto movimento centrale (11).
  4. 4. Bicicletta secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto tubo di supporto (30; 130; 230; 330) presenta una prima estremità (31) associata a detta sede (11a) di detto movimento centrale (11).
  5. 5. Bicicletta secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detto telaio (2) comprende un terzo longherone (32) avente una prima estremità (33) associata a detto piantone (24) ed una seconda estremità (34) associata a detto secondo longherone (23).
  6. 6. Bicicletta secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che detto tubo di supporto (30) presenta una seconda estremità (35) associata a detto terzo longherone (32).
  7. 7. Bicicletta secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detto tubo di supporto (130) presenta una seconda estremità (135) associata a detto secondo longherone (123).
  8. 8. Bicicletta secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detto tubo di supporto (230) presenta una seconda estremità (235) associata a detto piantone (224).
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Citations (3)

* Cited by examiner, † Cited by third party
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FR2745782A1 (fr) * 1996-03-07 1997-09-12 Blanc Sandra Cadre de vehicule a 2 roues elastiquement deformable
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