ITVI20110035U1 - Bicicletta - Google Patents

Bicicletta

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ITVI20110035U1
ITVI20110035U1 ITVI20110035U ITVI20110035U1 IT VI20110035 U1 ITVI20110035 U1 IT VI20110035U1 IT VI20110035 U ITVI20110035 U IT VI20110035U IT VI20110035 U1 ITVI20110035 U1 IT VI20110035U1
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IT
Italy
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saddle
rear wheel
bicycle
longitudinal member
column
Prior art date
Application number
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English (en)
Inventor
David Anthony Scalia
Original Assignee
David Anthony Scalia
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Publication date
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Description

Domanda di Brevetto per Modello di utilità a titolo:
“BICICLETTA”
DESCRIZIONE
Campo di applicazione
Il presente trovato è generalmente applicabile al settore tecnico delle biciclette ed ha per oggetto una bicicletta ad uso facilitato per qualsiasi utente, ma particolarmente per gli utenti aventi problemi di deambulazione e di movimentazione degli arti inferiori.
Stato della Tecnica
Uno dei mezzi di locomozione più utilizzati al mondo è la bicicletta e ciò ha reso tale mezzo di fondamentale importanza nella vita di ciascuno.
La bicicletta, infatti, consente a chiunque di spostarsi da un luogo ad un altro con estrema facilità, senza risentire di problemi di traffico, parcheggio o altro. Essa inoltre è utilizzabile senza necessità di permessi, patenti o similari.
L’utilizzo della bicicletta richiede tuttavia uno sforzo fisico soprattutto a livello degli arti inferiori per cui si rende necessaria una sua precisa regolazione pena un eccessivo affaticamento o, nel caso di un prolungato uso scorretto, l’ingenerazione di danni fisici alle articolazioni degli arti inferiori con particolare riferimento alle ginocchia.
Una delle regolazioni di maggiore importanza è la distanza tra la sella e i pedali. In particolare, l’altezza della sella rispetto al telaio va regolata in modo che, nel punto di massima estensione, l’arto che spinge sul pedale sia totalmente esteso.
Tuttavia, nelle biciclette la suddetta regolazione è tale per cui quando l’utente è fermo fatica a toccare terra con entrambi i piedi restando seduto sulla sella. Più in dettaglio, quando l’utente è fermo e rimane seduto sulla sella, riesce a toccare terra solo con la punta dei piedi.
Nelle biciclette, infatti, usualmente il movimento centrale è localizzato nel punto di incrocio tra il longherone proveniente dal canotto di sterzo, il piantone su cui viene installata la sella ed il longherone di collegamento alla ruota posteriore. In questo modo il movimento centrale si trova nei pressi della verticale tra la sella ed il terreno. Allungando la distanza tra la sella ed i pedali automaticamente viene allungata, della stessa quantità, anche la distanza tra la sella ed il terreno. In altri termini, se si fa in modo che la massima elongazione dell’arto avvenga tra la sella ed il pedale, è evidente che, poiché il pedale deve essere sempre distanziato dal suolo, che la massima elongazione dell’arto non consente di toccare il terreno con la pianta del piede rimanendo seduti sulla sella. Si rende quindi necessario allungare i piedi per cercare di toccare il terreno almeno con le punte.
Per quanto tale operazione possa sembrare facile, ciò non è. Inoltre, tutte le persone che hanno difficoltà nella movimentazione degli arti inferiori, come ad esempio gli anziani o persone infortunate o con deficit fisici negli stessi arti, faticano ad allungare il piede per toccare il terreno con la punta. Tali utenti, quindi, ogni volta che si fermano rischiano di cadere se non sono pronti a scendere dalla sella. È evidente che, dato i deficit di movimentazione degli arti di cui sono affetti, anche lo scendere dalla sella non è un’operazione che essi possono svolgere velocemente.
Per superare tale inconveniente, sono note biciclette nelle quali il movimento centrale è spostato dall’abituale posizione. Un modo per poter allungare la distanza della sella dai pedali senza allungare parimente la distanza tra la sella ed il terreno è disporre l’utente in posizione seduta inclinata rispetto la verticale al terreno, ossia spostando il movimento centrale tipicamente in avanti rispetto alla verticale tra la sella ed il terreno.
Tale soluzione è rappresentata, ad esempio, nella domanda di brevetto US 7,740,262 dove si osserva che il movimento centrale è posto all’incrocio tra il longherone che proviene dal canotto di sterzo e quello di collegamento alla ruota posteriore. Su tale incrocio non insiste il piantone. Quest’ultimo, infatti, è collegato con un punto intermedio del longherone di collegamento alla ruota posteriore.
In altri termini, la retta che collega la sella ai pedali è inclinata rispetto alla verticale tra sella e terreno. Secondo elementari regole geometriche dei triangoli, lo spostamento della sella per allungare la sua distanza dai pedali provoca, in accordo con il suddetto angolo di inclinazione, variazioni frazionali della distanza della sella dal terreno. In tal modo, quindi, utenti con difficoltà di movimentazione degli arti inferiori possono regolare la distanza della sella dai pedali senza compromettere la possibilità di toccare terra comodamente con entrambi i piedi quando sono fermi e senza scendere dalla sella.
Per quanto tale soluzione, quindi, consenta di garantire maggiore facilità d’uso e maggiore sicurezza di qualsiasi utente che usi la bicicletta, ed in particolare anche in caso di difficoltà nella movimentazione degli arti inferiori, tuttavia presenta nuovi svantaggi.
In particolare, il nuovo posizionamento della sella comporta una diminuzione della distanza della stessa dalla ruota posteriore. Per poter allungare a piacimento la distanza tra sella e pedali senza compromettere eccessivamente la distanza tra sella e terreno è infatti necessario aumentare l’angolo di inclinazione dell’asse tra sella e pedali rispetto alla verticale tra sella e terreno.
Come noto, nell’interspazio tra la sella e la ruota posteriore trova generalmente posto una struttura di supporto vincolata al telaio e sulla quale vengono tipicamente posizionati cestelli portaoggetti. Con la nuova disposizione, tali cestelli non possono essere più utilizzati se non, eventualmente, modificandoli opportunamente, ma solo qualora la distanza tra ruota posteriore e sella non sia eccessivamente diminuita.
È evidente, quindi, l’aggravio in costi di realizzazione della bicicletta dovuti al fatto di dover prevedere cestelli portaoggetti appositamente ridisegnati e prodotti e che, tra l’altro, non sempre sono utilizzabili.
Presentazione dell’invenzione
Scopo del presente trovato è superare almeno parzialmente gli inconvenienti sopra evidenziati mettendo a disposizione una bicicletta in cui, pur assicurando l’opportuna distanza tra sella e pedali, l’utente possa comunque poggiare a terra comodamente entrambi i piedi quando fermo pur rimanendo seduto sulla sella.
Un altro scopo del presente trovato è che la stessa bicicletta consenta l’uso dei cestelli portaoggetti posteriori comunemente presenti sul mercato. Tali scopi, nonché altri che appariranno più chiaramente nel seguito, sono raggiunti da una bicicletta in accordo con le rivendicazioni che seguono le quali sono parte integrante della presente descrizione.
In particolare, essa potrà comprendere un telaio al quale sono vincolati una sella a disposizione dell’utilizzatore, una ruota anteriore ed una ruota posteriore provvista di uno o più ingranaggi, un manubrio agente sulla ruota anteriore per consentire all’utilizzatore di sterzare, un movimento centrale azionato mediante una o più pedivelle con pedale, ed una catena di trasmissione del moto associata da un lato al movimento centrale e dall’altro agli ingranaggi per trasferire il moto generato mediante le pedivelle in un moto di rotazione della ruota posteriore.
Secondo un aspetto del trovato, il telaio potrà comprendere:
− almeno un primo longherone di collegamento tra il movimento centrale e la porzione di supporto della ruota posteriore;
− almeno un canotto di sterzo per il supporto del manubrio;
− almeno un secondo longherone di collegamento tra il canotto di sterzo ed il movimento centrale;
− almeno un piantone su cui è innestala la sella.
Secondo un altro aspetto del trovato, il piantone è collegato al primo longherone in un primo punto distinto e distanziato dal movimento centrale. In altri termini, il movimento centrale non è posizionato sulla retta congiungente la sella con il primo longherone, che generalmente sostanzialmente coincide con la verticale tra la sella ed il terreno. Ciò corrisponde, come spiegato in precedenza, a disporre l’utente che pedala in posizione inclinata rispetto alla verticale al suolo in modo da poter allungare la distanza tra la sella ed i pedali senza allungare della stessa quantità la distanza tra la sella ed il terreno.
Secondo un altro aspetto del trovato, la ruota posteriore presenta un diametro inferiore al diametro della ruota anteriore. In altre parole, la ruota posteriore è ribassata rispetto alla ruota anteriore consentendo di recuperare spazio tra la stessa ruota e la sella. Lo spazio recuperato compensa ampiamente lo spazio perso per la differente disposizione del movimento centrale ed il conseguente abbassamento della sella rispetto al terreno.
Vantaggiosamente, quindi, la soluzione proposta consente di preservare lo spazio posteriore per l’utilizzo dei cestelli portaoggetti comunemente utilizzati e presenti sul mercato.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente evidenti alla luce della descrizione dettagliata di almeno una forma di realizzazione preferita, ma non esclusiva, di una bicicletta secondo il trovato, illustrata a titolo di esempio non limitativo con l'ausilio dell’unita tavola di disegno in cui la FIG. 1 rappresenta una bicicletta secondo il trovato in vista frontale.
Descrizione dettagliata di alcuni esempi di realizzazione preferiti Con riferimento alla figura citata, si descrive una bicicletta 1. Come le equivalenti biciclette note, la bicicletta 1 comprende innanzitutto un telaio 2 di supporto per una pluralità di elementi che compongono la bicicletta 1.
In particolare, il telaio 2 supporta una sella 3 a disposizione dell’utilizzatore che vi si siede durante l’uso. Vi sono poi due ruote 4 di cui una ruota anteriore 5 vincolata al telaio 2 nella porzione anteriore della bicicletta 1, ed una ruota posteriore 6 vincolata al telaio 2 nella porzione posteriore della bicicletta 1.
Al telaio 2 sono anche vincolati un manubrio 10, agente sulla ruota anteriore 5 per consentire all’utilizzatore di sterzare, ed un movimento centrale 11 azionato dall’utilizzatore mediante una o più pedivelle con pedale 12.
Il movimento centrale 11, come noto, consente all’utilizzatore di porre in movimento la bicicletta 1. In questo senso quest’ultima comprende una catena 15 per trasmissione del moto dal movimento centrale 11 alle ruote. In particolare, essa è associata da un lato al movimento centrale 11 e dall’altro ad uno o più ingranaggi 16 associati alla ruota posteriore 6.
Come detto in precedenza, la bicicletta 1 fin qui descritta è corrispondente alle biciclette note. Come si avrà modo di apprezzare nel seguito, i particolari descritti non devono essere considerati limitativi per il trovato. Infatti, sia il numero che la funzione delle singole parti elencate possono essere variabili. Possono infatti essere presenti più manubri e più selle, oppure la catena può essere associata al movimento centrale ed alla ruota anteriore, con ciò prevedendo che sia la ruota anteriore e non quella posteriore ad essere dotata di ingranaggi. Un esempio lampante di quanto i dettagli tecnici fin qui descritti non siano limitativi è che anche un tandem rientra nell’ambito di tutela del presente brevetto.
Per quanto concerne il telaio 2, esso tipicamente comprende:
− un primo longherone 20 di collegamento tra il movimento centrale 11 e la porzione di supporto 21 della ruota posteriore 6;
− un canotto di sterzo 22 per il supporto del manubrio 10;
− un secondo longherone 23 di collegamento tra il canotto di sterzo 22 ed il movimento centrale 10;
− un piantone 24 su cui è innestata la sella 3.
Anche in questo caso è evidente che il numero di longheroni, canotti o altro presenti può essere variabile senza con ciò porre limiti al presente trovato. Il telaio 2 può inoltre comprendere ulteriori elementi. Ad esempio, esso può comprendere un longherone aggiuntivo 25 di collegamento tra il canotto di sterzo 22 ed un punto del piantone 24.
In ogni caso, ciò che conta, secondo un aspetto del trovato, è che il piantone 24 è collegato al primo longherone 20 in un primo punto 27 distinto e distanziato dal punto di applicazione 28 del movimento centrale 11.
In altri termini, una caratteristica della bicicletta 1 del trovato è che il punto di applicazione 28 del movimento centrale 11 non è posizionato sulla retta congiungente la sella 3 con il primo longherone 20, che generalmente sostanzialmente corrisponde alla verticale tra la sella 3 ed il terreno. Ciò corrisponde, come spiegato in precedenza, a disporre l’utente che pedala in posizione inclinata rispetto alla verticale al suolo in modo da poter allungare la distanza tra la sella 3 ed i pedali 12 senza allungare della stessa quantità la distanza tra la sella 3 ed il terreno.
Tuttavia, come anticipato in precedenza, tale disposizione comporta una riduzione dell’interspazio 29 tra la sella 3 e la ruota posteriore 6. In tale interspazio trova generalmente collocazione un cestello portaoggetti C che in questo caso non può essere più disposto in tale posizione.
Per superare tale inconveniente, nella bicicletta 1 del trovato la ruota posteriore 6 presenta un diametro inferiore al diametro della ruota anteriore 5. Tale particolare non inficia in alcun modo il buon funzionamento della bicicletta 1 e non aumenta gli sforzi degli utenti nella pedalata. D’altro canto, esso comporta l’aumento dell’interspazio 29 tra la sella 3 e la ruota posteriore 6 consentendo di applicare alla bicicletta 1 i cestelli portaoggetti C noti senza alcuna difficoltà. In particolare, a differenza dell’arte nota nella bicicletta 1 del trovato non è necessario applicare cestelli appositamente modificati o progettati.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, il telaio 2 comprende un terzo longherone 30 di collegamento tra un secondo punto 31 del piantone 24 e la porzione di supporto 21 della ruota posteriore 6. In questo modo il telaio 2 assume una configurazione minima meccanicamente stabile.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, la bicicletta 1 comprende una struttura di supporto 35 del cestello portaoggetti C. Essa è disposta superiormente alla ruota posteriore 6 ed è associata al telaio 2.
In particolare, la struttura di supporto 35 è associata al terzo longherone 30 nonché alla porzione di supporto 21 della ruota posteriore 6. In questo modo si ottiene lo scarico dei pesi disposti in appoggio alla struttura di supporto 35 sul telaio 2 e, tramite esso, sulle ruote 4.
Secondo varianti esecutive non rappresentate, la struttura di supporto può anche essere associata al telaio in punti modalità differenti. Ad esempio, essa può essere associata al piantone, esclusivamente alla porzione di supporto della ruota posteriore o altro.
Alla luce di quanto precede, si comprende che la bicicletta del trovato raggiunge tutti gli scopi prefissati superando gli inconvenienti citati dell’arte nota.
In particolare, pur assicurando l’opportuna distanza tra sella e pedali, l’utente può comunque poggiare a terra comodamente entrambi i piedi quando fermo rimanendo seduto sulla sella.
Inoltre, la bicicletta del trovato consente l’applicazione e l’uso dei cestelli portaoggetti posteriori comunemente presenti sul mercato.
La bicicletta del trovato è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nel concetto inventivo espresso nelle rivendicazioni allegate. Tutti i particolari potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti, ed i materiali potranno essere diversi a seconda delle esigenze, senza uscire dall'ambito del trovato.
Anche se la bicicletta del trovato è stata descritta con particolare riferimento alle figure allegate, i numeri di riferimento usati nella descrizione e nelle rivendicazioni sono utilizzati per migliorare l'intelligenza del trovato e non costituiscono alcuna limitazione all'ambito di tutela rivendicato.

Claims (7)

  1. Domanda di Brevetto per Modello di utilità a titolo: “BICICLETTA” RIVENDICAZIONI 1. Una bicicletta comprendente almeno un telaio (2) al quale sono vincolati: − almeno una sella (3) a disposizione dell’utilizzatore; − almeno una ruota anteriore (5) ed almeno una ruota posteriore (6) provvista di uno o più ingranaggi (16); − almeno un manubrio (10) agente almeno su detta ruota anteriore (5) per consentire all’utilizzatore di sterzare; − almeno un movimento centrale (11) azionato mediante una o più pedivelle con pedale (12); − almeno una catena (15) di trasmissione del moto associata da un lato a detto movimento centrale (11) e dall’altro a detti ingranaggi (16) per trasferire il moto generato mediante dette pedivelle (12) in un moto di rotazione di detta ruota posteriore (6), detto telaio comprendendo: − almeno un primo longherone (20) di collegamento tra detto movimento centrale (11) e la porzione di supporto (21) di detta ruota posteriore (6); − almeno un canotto di sterzo (22) per il supporto di detto manubrio (10); − almeno un secondo longherone (23) di collegamento tra detto canotto di sterzo (22) e detto movimento centrale (10); − almeno un piantone (24) su cui è innestata detta sella (3), caratterizzata dal fatto che: − detto piantone (24) è collegato a detto almeno un primo longherone (20) in un primo punto (27) distinto e distanziato dal punto di applicazione (28) di detto movimento centrale (11); − detta ruota posteriore (6) presenta un diametro inferiore al diametro di detta ruota anteriore (5).
  2. 2. Bicicletta secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto telaio (2) comprende almeno un terzo longherone (30) di collegamento tra un secondo punto (31) di detto piantone (24) e detta porzione di supporto (21) di detta ruota posteriore (6).
  3. 3. Bicicletta secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto di comprendere almeno una struttura di supporto (35) di uno o più cestelli portaoggetti (C) disposta superiormente a detta ruota posteriore (6).
  4. 4. Bicicletta secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che detta struttura di supporto (35) è associata almeno a detto piantone (24).
  5. 5. Bicicletta secondo la rivendicazione 3 o 4, caratterizzata dal fatto che detta struttura di supporto (35) è associata a detta porzione di supporto (21) di detta ruota posteriore (6).
  6. 6. Bicicletta secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 5, caratterizzata dal fatto che detta struttura di supporto (35) è associata a detto terzo longherone (30).
  7. 7. Bicicletta secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto telaio (2) comprende almeno un longherone aggiuntivo (25) di collegamento tra detto canotto di sterzo (22) ed un punto di detto piantone (24).
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