IT201900007057A1 - Telaio perfezionato per veicolo a due ruote, in particolare per bicicletta - Google Patents

Telaio perfezionato per veicolo a due ruote, in particolare per bicicletta Download PDF

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IT102019000007057A
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Inventor
Paolo Franco Zanella
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Hejmo S R L
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    • B62LAND VEHICLES FOR TRAVELLING OTHERWISE THAN ON RAILS
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    • B62K19/00Cycle frames
    • B62K19/30Frame parts shaped to receive other cycle parts or accessories
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Description

DESCRIZIONE PER BREVETTO DI INVENZIONE INDUSTRIALE
Avente titolo: “TELAIO PERFEZIONATO PER VEICOLO A DUE RUOTE, IN PARTICOLARE PER BICICLETTA”
SFONDO DELL’INVENZIONE
L’invenzione concerne un telaio perfezionato per veicolo a due ruote, in particolare per una bicicletta destinata a vari possibili usi, quale uso sportivo di tipo amatoriale o agonistico, un uso urbano quotidiano, ecc..
STATO DELLA TECNICA
Una bicicletta convenzionale comprende un telaio a cui sono collegate due ruote, gli organi di movimento centrale (pedali, corona catena ecc..), un manubrio ed un cannotto che supporta una sella, più altri componenti/accessori di vario genere.
Ad esempio, il telaio di una bici da corsa comprende un tubo di sterzo collegato con un tubo obliquo alla zona scatolare (che alloggia gli organi di movimento centrale), un tubo verticale che si estende da un nodo di sella alla suddetta scatola per il movimento centrale, un tubo superiore orizzontale che collega il nodo di sella al tubo di sterzo, due foderi bassi o orizzontali che collegano la scatola per il movimento centrale alla zona di collegamento della ruota posteriore, e due foderi verticali che collegano quest’ultima al nodo di sella.
A seconda del tipo di bicicletta (femminile, da corsa, mountain-bike, city-bike, ecc.), il telaio può presentare delle differenze più o meno marcate, ma gli elementi imprescindibili che accomunano tutti i telai, indipendentemente dal genere di bicicletta, sono rappresentati da tre punti: la zona di appoggio dei piedi sui pedali, la zona di appoggio sulla sella e la zona di appoggio delle mani sul manubrio.
Nel corso del tempo, il telaio di bicicletta ha subito una continua evoluzione, nell’analisi della posizione reciproca delle suddette tre zone di appoggio, fino a trovare una sostanziale stabilità che risulta ormai consolidata da circa 150 anni. L’ottimizzazione dei telai si è esplicata negli anni sotto diversi aspetti, ad esempio attraverso la scelta dei materiali sempre più leggeri e resistenti, ma non è stato invece fatto alcun passo in avanti nei confronti dell'adattabilità del telaio al ciclista: da quest’ultimo punto di vista, purtroppo, permangono tuttora dei forti limiti.
Attorno alla biomeccanica della pedalata, si sono sviluppati numerosi studi e le relative conoscenze attualmente a disposizione impongono un cambiamento nella concezione del telaio della bicicletta. In tal senso, i telai ed i sistemi di regolazione dello stato della tecnica attuale, purtroppo, non sono in grado di fornire soluzioni tecnicamente soddisfacenti.
Gli attuali telai sono adattabili solo in misura parziale al ciclista e presentano possibilità di regolazione entro campi molto ristretti.
Nel campo agonistico non si usano telai standard “regolati” per ogni ciclista corridore: per ogni specifico atleta viene costruito un telaio “su misura” tale da rispettare, durante la pedalata, la postura adeguata alle sue particolari misure biometriche. Tuttavia, anche in questo caso, il telaio “su misura” vincola il ciclista ad una posizione predeterminata, mentre, come vedremo, sarebbe opportuno poter variare la postura anche per lo stesso ciclista senza dover sostituire il telaio, per poter adattare la pedalata alle diverse caratteristiche del percorso da affrontare.
Di seguito vengono sinteticamente riportate alcune note utili per comprendere i concetti su cui è basata la regolazione di un telaio per adattarlo ad un ciclista.
Attualmente, nella definizione di un telaio, occorre tenere conto dei sopra citati punti critici (appoggio su pedali, appoggio su sella, e appoggio su manubrio).
Il punto di appoggio dei piedi sui pedali presenta i vincoli determinati dalla possibilità di ruotare le pedivelle senza interferire con il suolo e con la ruota anteriore nelle varie condizioni di utilizzo della bicicletta. Ciò significa che, una volta impostata la lunghezza della pedivella, il centro di rotazione dei pedali (la scatola del movimento centrale) deve essere posto ad un'altezza sufficiente da terra e ad una distanza tale da non interferire con la ruota anteriore per permettere il movimento rotatorio dei piedi del ciclista.
Considerato il punto d’appoggio-piede un punto fisso, rimangono da analizzare le possibilità di regolazione del punto-manubrio e del punto-sellino rispetto al primo. Naturalmente, quanto maggiore è la possibilità di modificare la posizione relativa degli ultimi due punti rispetto al primo punto, tanto maggiore è la possibilità di adeguarsi alle misure biometriche del ciclista, o maggiore sarà il numero di ciclisti che potranno utilizzare lo stesso telaio regolandolo diversamente.
Nei telai su cui è montato un manubrio realizzato in un unico pezzo, la posizione del manubrio è vincolata, scorrevolmente, in direzione longitudinale lungo il “tubo di sterzo” e può essere regolata all’interno di un piccolo range di valori, solo lungo tale direzione prefissata. Diversamente, per disporre anche di una regolazione in senso orizzontale del manubrio sarebbe necessario ricorrere ad un manubrio di tipo modulare, che preveda l’adozione di ulteriori componenti di collegamento.
Per la regolazione della sella si ha una situazione analoga: la sua posizione può essere regolata solo lungo la direzione di estensione del “tubo verticale” (che non è esattamente verticale, ma leggermente inclinato), all’interno del quale è ricevuto il cannotto che sorregge la sella stessa.
Occorre inoltre considerare che, mano a mano che la sella viene alzata, la stessa subisce un arretramento “forzato” dipendente dall'inclinazione del tubo di sella. E’ possibile una piccola correzione (ma solo di pochi centimetri) della posizione del sellino in senso orizzontale, grazie al dispositivo di aggancio del sellino stesso al tubo che lo sostiene. Tale dispositivo non è sufficiente al raggiungimento di una corretta postura del ciclista, o comunque non consente di adattare il telaio ai diversi telai che lo utilizzino.
Nel corso degli anni si sono sviluppate diverse teorie (e tecniche legate all'esperienza personale dei biomeccanici) per determinare le regolazioni corrette di ogni telaio per ogni singolo ciclista. Tali teorie o tecniche prendono in esame opportuni parametri fisici del singolo ciclista, (ad esempio dalla misura del cavallo) per proporre, attraverso l’adozione di specifici coefficienti, varie quote caratteristiche della bicicletta, come ad esempio, l'altezza della sella (distanza dall'appoggio sella alla scatola del movimento centrale), o l'altezza del telaio tra gli assi (distanza tra il nodo di sella e la scatola del movimento centrale) ecc.
Tali teorie presentano il limite intrinseco di non tener conto di diverse proporzioni tra gli arti del ciclista, ad esempio tra la lunghezza della coscia e della gamba; tali teorie sono quindi valide relativamente ad individui proporzionati come “nella media” della popolazione.
Ulteriori progressi si sono avuti, negli ultimi anni, con lo studio della fisiologia e della biomeccanica che ha permesso di definire alcuni altri principi per ottenere la postura ottimale del ciclista.
Questi metodi più recenti, tra cui, per citarne uno, il metodo KOPS (Knee Over Pedal Spindle, ovvero ginocchio sopra l'asse del pedale), definiscono con leggere differenze la posizione ottimale del ginocchio rispetto alla pedivella, partendo da una prefissata posizione del piede sulla pedivella posizionata orizzontalmente.
La posizione così individuata viene ritenuta quella ottimale per ottenere la miglior resa della spinta del ciclista, con il piede e il polpaccio nella posizione “ergonomicamente” migliore. Le piccole variazioni proposte rispetto a questa posizione ottimale hanno finalità ben definite: l'avanzamento del ginocchio permette una postura con il busto più inclinato, più aerodinamico ma più scomodo, mentre l'arretramento del ginocchio permette di ottenere una posizione più comoda, meno aerodinamica ma più facile da mantenere per lunghi periodi.
Dopo aver determinato la posizione della gamba, occorre individuare la posizione della coscia, che determinerà infine la posizione del bacino, destinato ad essere sostenuto dalla sella.
Rispetto a questo posizionamento l'opinione più diffusa, determinata dalle più recenti analisi sulla dinamica della pedalata, è che, per una resa biomeccanica efficiente con sforzo ben distribuito tra muscoli anteriori e posteriori, l'angolo tra la coscia e la pedivella debba essere compreso tra 20° e 35°, misurati con ciclista in movimento (2° - 3° in meno se la misura viene effettuata con il ciclista fermo).
Aumentando detto angolo si favorisce il lavoro dei muscoli anteriori con una posizione più scomoda, diminuendolo lo stesso angolo si assume una postura più comoda, entrano di più in azione i muscoli posteriori ma diventa più difficile superare il punto morto superiore nella pedalata. La determinazione di questo angolo è dipendente dalle preferenze del ciclista, dovrebbe essere determinato con prove empiriche, e sarebbe desiderabile che il ciclista potesse variarlo a seconda delle sue condizioni fisiche e dei percorsi da affrontare (pianura, percorsi con dislivelli, percorsi tortuosi, città).
Il problema è che, proprio per i ristretti campi di regolazione dei telai noti, tra le varie posizioni desiderate della sella (del centro anatomico della sella) è possibile sceglierne solo una, ovvero quella che interseca l'asse del tubo verticale dove scorre il tubo della sella.
Tale posizione, per lo specifico telaio e lo specifico ciclista, sarà l'unica possibile per poter rispettare i criteri enunciati. Il ciclista potrà regolare la sua bicicletta solo in un'unica posizione, risultando invece impossibile posizionare il sellino per regolare l'angolo tra coscia e pedivella come desiderato.
Un ultima regolazione è quella della posizione del manubrio: definita la posizione della sella, si può definire la posizione di appoggio delle mani, che risulta diversa a seconda dell'uso che si vuol fare della bicicletta: da corsa, da cicloturismo, da città, piuttosto che mountain-bike.
La posizione del manubrio determina l'inclinazione del busto durante l'uso della bicicletta. Si avranno inclinazioni maggiori del busto per il ciclista da corsa, e minori inclinazioni per il ciclista da città, più scomode nel primo caso, più comode nel secondo.
Tra le varie regolazioni descritte, quella della sella riveste grande importanza, perché permette di conseguire una posizione migliore per l’ottenimento di una pedalata più efficace e priva di effetti dannosi per il ciclista.
Tuttavia, come già sopra detto, i ridotti campi di regolazione dei telai tradizionali, impongono la scelta di una sola posizione ideale senza la possibilità di posizionare il sellino per regolare l'angolo tra coscia e pedivella come desiderato.
Alla luce di quanto sopra esposto, si ravvisano dunque ampi margini di miglioramento per gli attuali telai di bicicletta.
SCOPI DELL’INVENZIONE
Uno scopo della presente invenzione è di prevedere un telaio per bicicletta in grado di risolvere i suddetti limiti della tecnica nota.
Un altro scopo dell’invenzione è di migliorare i telai per bicicletta, in particolare i sistemi di regolazione del nodo di sella di essi.
Un altro scopo dell’invenzione è di fornire una soluzione tecnica che consenta un campo di regolazione della sella della bicicletta più ampio di quello raggiungibile attualmente con i sistemi di regolazione noti. In particolare, si intende proporre una soluzione tecnica che consenta una completa regolazione della posizione della sella, vale a dire sia una regolazione della sua distanza dalla zona del manubrio (regolazione orizzontale o longitudinale), sia una regolazione in altezza (regolazione verticale).
In particolare, uno scopo è di proporre un telaio perfezionato versatile avente una grande configurabilità, vale a dire ampiamente adattabile a diverse posture ed usi della stessa bicicletta, ed ampiamente adattabile ad un maggior numero di ciclisti.
Tali scopi dell’invenzione sono raggiunti con un telaio perfezionato secondo una o più delle rivendicazioni allegate.
BREVE DESCRIZIONE DELL’INVENZIONE
Secondo l’invenzione, è previsto un telaio per veicolo a due ruote, in particolare per bicicletta, avente una struttura a doppi elementi tubolari, comprendente:
- una zona scatolare atta all’accoppiamento con organi di movimento centrale, - un tubo di sterzo,
- una coppia di foderi bassi aventi estremità anteriori connesse a detta zona scatolare ed estremità posteriori per il collegamento di una ruota posteriore,
- mezzi a tubo obliquo colleganti detto tubo di sterzo con detta zona scatolare, CARATTERIZZATO DAL FATTO di comprendere una coppia di elementi tubolari superiori ciascuno dei quali collegante detto tubo di sterzo direttamente con l’estremità posteriore di un rispettivo fodero basso, tra detti elementi tubolari superiori essendo interposto, in una zona di nodo-sella, un giunto girevole atto a supportare un cannotto reggisella per una sella, detto giunto girevole essendo configurato per consentire una regolazione angolare ed una regolazione in altezza di detto cannotto reggi-sella così da consentire, orizzontalmente, una regolazione della distanza di detta sella da detto tubo di sterzo e, verticalmente, una regolazione della distanza di detta sella da detta zona scatolare.
Grazie all’invenzione, è fornito un telaio dotato di un ulteriore grado di regolazione direttamente nel nodo di sella che consente un'ampia regolazione della posizione della sella, per raggiungere tutte le posizioni che la moderna biomeccanica richiede al fine di conseguire una postura ottimale per il ciclista.
Il telaio secondo l’invenzione è quindi adattabile di volta in volta non solo a diverse modalità d’uso o specifiche caratteristiche di un singolo ciclista (specifiche proporzioni tra gli arti del ciclista, ad esempio lunghezza coscia, lunghezza gamba) ma è configurabile per adattarsi ottimamente anche a più ciclisti, aventi ciascuno caratteristiche fisiche ed esigenze particolari.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno più chiari dalla descrizione che segue con l’ausilio dei disegni allegati che mostrano alcune forme esemplificative e non limitative di attuazione dell’invenzione, in cui:
La Figura 1 è una vista laterale di una bicicletta avente una prima versione del telaio secondo l’invenzione;
La Figura 2 è una vista frontale della bicicletta di Figura 1;
La Figura 3 è una vista dall’alto della bicicletta di Figura 1;
La Figura 4 è una vista prospettica del telaio secondo la prima versione di Figura 1;
Le Figure da 5 a 7 sono diverse viste del solo telaio realizzato secondo la prima versione;
Le Figure da 8 a 10bis mostrano altre varianti del telaio secondo l’invenzione; La Figura 11 è una vista esplosa di un giunto girevole posto nella zona di nodosella del telaio secondo l’invenzione;
Le Figure da 12 a 14 mostrano un componente del giunto girevole secondo l’invenzione;
Le Figure da 15 a 18 sono diverse viste relative ad un’ulteriore versione del telaio secondo l’invenzione;
La Figura 18bis mostra un’ancora ulteriore versione del telaio secondo l’invenzione;
La Figura 19 è una vista esplosa di un'altra possibile forma di realizzazione del giunto girevole secondo l’invenzione, incluso nel telaio realizzato secondo la versione di cui alle Figure da 15 a 18 e secondo la versione di Figura 18bis;
La Figura 20 è un dettaglio ingrandito del giunto girevole di Figura 19.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL’INVENZIONE
Con riferimento alle figure allegate, è mostrato un telaio per veicolo a due ruote, in particolare per una bicicletta 2. Come si evincerà chiaramente dalla descrizione che segue, il telaio secondo l’invenzione è altamente configurabile in base ad esigenze, modalità d’uso e caratteristiche degli utilizzatori; il telaio è pertanto adoperabile per applicazioni sportive sia a livello amatoriale che professionale, non precludendo in alcun modo altri possibili usi, quale l’utilizzo quotidiano in ambito urbano ecc..
Nelle Figure da 1 a 14, è mostrata una prima versione del telaio 1. Le altre versioni, mostrate nelle successive figure, sono conformate in maniera sostanzialmente analoga; le parti analoghe o identiche alla prima versione verranno indicate con gli stessi numeri o lettere di riferimento oppure con corrispondenti segni di riferimento incrementati di 100 e dotati di apici.
Il telaio 1 ha una struttura a doppi elementi tubolari che gli conferisce al tempo stesso leggerezza ed elevata resistenza meccanica. Il peso del telaio 1 può essere ridotto ulteriormente adottando materiali leggeri, quali alluminio, titanio, compositi di carbonio e resine polimeriche.
Il telaio 1 comprende una zona scatolare 3, atta all’accoppiamento con organi 4 di movimento centrale (i.e. il gruppo con pedivelle-pedali, guarnitura-corone dentate), un tubo di sterzo 5, ed una coppia di foderi bassi 6 aventi estremità anteriori EA connesse alla zona scatolare 3 ed estremità posteriori EB per il collegamento ad una ruota posteriore 7.
Il telaio 1 include mezzi a tubo 8 obliquo colleganti il tubo di sterzo 5 con la zona scatolare 3. In particolare, i mezzi a tubo obliquo comprendono due tubi 8 obliqui che si estendono longitudinalmente adiacenti l’uno all’altro.
Il telaio comprende inoltre una coppia di elementi tubolari 9 superiori ciascuno dei quali collegante il suddetto tubo di sterzo 5 direttamente con l’estremità posteriore EB di un rispettivo fodero basso 6. Tra i suddetti elementi tubolari 9 superiori è interposto, in una zona di nodo-sella NS, un giunto girevole J atto a supportare un cannotto 10 reggi-sella per una sella S. Il giunto girevole J sarà descritto in dettaglio più avanti.
Come si evincerà chiaramente dalla descrizione che segue, una particolarità del telaio secondo l’invenzione è data dal fatto di essere privo del tradizionale tubo verticale che alloggia scorrevolmente il cannotto 10 reggi-sella e che vincola quest’ultimo ad una determinata e immutabile posizione angolare.
Gli elementi tubolari 9 superiori si estendono con continuità e con un profilo rettilineo dal tubo di sterzo 5 alle estremità posteriori EB dei foderi 6.
In un’altra versione (mostrata in via esemplificativa nelle Figure 9 e 10), gli elementi tubolari 9 superiori si estendono longitudinalmente con continuità con un profilo longitudinale arcuato dal tubo di sterzo 5 alle estremità posteriori EB. In particolare, gli elementi tubolari 9 superiori presentano un profilo longitudinale curvo con convessità verso l’alto. Tale configurazione, oltre che sortire un gradevole effetto estetico, conferiscono alta resistenza meccanica al telaio 1.
Il telaio 1 comprende due elementi tubolari 18 mutuamente distanziati e colleganti la zona di nodo-sella NS con la zona scatolare 3. I due elementi tubolari 18 si estendono lungo una direzione sostanzialmente verticale o comunque avente un’elevata pendenza.
In una variante, il telaio 1 è provvisto di una coppia di elementi tubolari 19 di rinforzo, mutuamente affiancati, che collegano la zona di nodo-sella NS con il tubo di sterzo 5, come mostrato nelle Figura 8 e 10. Un’analoga versione è mostrata nella Figura 18 nella quale sono visibili gli elementi tubolari 119 di rinforzo inclusi nel telaio 101.
Secondo un’ulteriore variante, gli elementi tubolari di rinforzo si estendono in modo tale da collegare il tubo di sterzo (5; 105) con la zona scatolare (3; 103). In questo caso, gli elementi tubolari di rinforzo forniscono, in aggiunta ai tubi obliqui (8; 108), un ulteriore collegamento tra il tubo di sterzo (5; 105) e la zona scatolare (3; 103).
Un relativo esempio è mostrato in Figura 10BIS, in cui sono visibili elementi tubolari 19’ di rinforzo.
Viene ora meglio descritto il giunto girevole J atto a supportare il cannotto 10 reggisella.
Il giunto girevole J è configurato per consentire una regolazione angolare ed una regolazione in altezza del cannotto 10 reggi-sella così da consentire, orizzontalmente, una regolazione della distanza DO (Figura 3) della sella S dal tubo di sterzo 5 e, verticalmente, una regolazione della distanza DV (Figura 2) della sella S dalla zona scatolare 3.
Come risulterà chiaro dalla descrizione che segue, grazie al giunto girevole J, in sinergia con la particolare configurazione geometrica della struttura tubolare del telaio 1, si consegue - con una soluzione tecnica che è al tempo stesso molto semplificata dal punto di vista strutturale - un ampio campo di possibile regolazione della sella S, in misura sensibilmente maggiore di quanto possibile con i più complessi e scomodi sistemi di regolazione dello stato della tecnica attualmente disponibili.
Grazie a tale soluzione, il telaio risulta pienamente adattabile sia al singolo ciclista, tenendo conto delle sue specifiche proporzioni tra gli arti (lunghezza coscia, lunghezza gamba), ma è altresì adattabile a più ciclisti diversi tra loro.
Il telaio 1 secondo l’invenzione prevede, direttamente nel nodo di sella NS, ben due gradi di regolazione per il cannotto 10 reggi-sella, soluzione che si traduce in una pressoché totale regolabilità della posizione della sella S, come indicato nella schematizzazione con frecce in Figura 1. In altre parole, il giunto J consente di raggiungere per la sella S tutte le specifiche posizioni che la moderna biomeccanica richiede al fine di conseguire una postura ottimale per il ciclista.
Il giunto girevole J comprende una parte statica PS, fissata agli elementi tubolari 9 superiori, ed una parte mobile PM nella quale è ricavata un’apertura 11 passante di alloggiamento atta ad alloggiare scorrevolmente, ed in maniera longitudinalmente regolabile, il succitato cannotto 10 reggisella.
La parte mobile PM è ruotabile per consentire la regolazione della posizione angolare del cannotto 10 reggisella, e di conseguenza consentire la regolazione in direzione longitudinale (orizzontale) della sella S, vale a dire per variare in maniera desiderata la distanza DO della sella S dal tubo di sterzo 5 (quindi dal manubrio).
La parte statica PS del giunto girevole J comprende una coppia di porzioni a flangia 12 mutuamente parallele e distanziate, ciascuna delle quali è fissata ad un rispettivo elemento tubolare 9 superiore.
La parte mobile PM del giunto girevole J comprende un elemento a blocchetto 13 conformato per essere frapposto e serrato tra le suddette porzioni a flangia 12.
L’elemento a blocchetto 13 comprende, ad estremità mutuamente opposte, due facce di serraggio F conformate per andare a contatto con, e ricevere una pressione di serraggio da, una rispettiva porzione a flangia 12.
Nella versione del telaio di cui alle Figure da 1 a 14, l’elemento a blocchetto 13 è composto da una coppia di elementi 13A, 13B discoidali distinti, conformati per essere mutuamente accoppiati.
In ciascun elemento 13A, 13B discoidale è ricavata una cavità semi-cilindrica; una volta che gli elementi 13A, 13B discoidali sono tra loro accoppiati, le due cavità semicilindriche definiscono insieme la sopramenzionata apertura 11 passante per il cannotto 10 reggisella.
Il giunto girevole J comprende mezzi di serraggio (14, 15, 16) configurati per stringere le porzioni a flangia 12 contro l’elemento a blocchetto 13 per bloccare quest’ultimo in una posizione desiderata.
I mezzi di serraggio, in particolare, comprendono elementi a vite 14 cooperanti con elementi a dado 15 ed impegnantisi con fori passanti 16 ricavati nelle porzioni a flangia 12.
Su ciascuno dei due elementi 13A, 13B discoidali (che insieme definiscono l’elemento a blocchetto 13), sono ricavate asole arcuate 17 attraverso le quali si estendono gli elementi a vite 14 per collegare mutuamente le porzioni a flangia 12. Le suddette asole arcuate 17 sono sagomate per consentire una rotazione dell’elemento a blocchetto (13, 13A, 13B) relativamente agli elementi a vite 14 per consentire la regolazione angolare del cannotto 10 reggisella.
Nella versione del telaio di cui alle Figure da 15 a 20, l’elemento a blocchetto 113 del giunto J’ è realizzato in un pezzo singolo, ed i mezzi di serraggio comprendono un elemento a vite 114 cooperante con un dado 115 ed impegnantisi con un foro passante 116 che attraversa le porzioni a flangia 112 e lo stesso elemento a blocchetto 113.
Il cannotto 10 reggisella può essere provvisto longitudinalmente di un’asola passante attraverso la quale si estende trasversalmente l’elemento a vite 114 di serraggio, che in questo caso può fungere anche da elemento di sicurezza che impedisce, durante la regolazione della sella S, un’indesiderata separazione del cannotto 10 stesso dall’elemento a blocchetto 113.
In questa versione, l’elemento a blocchetto 113 comprende porzioni a lembo 160 che protrudono parallelamente l’una all’altra e che sono separate da un’intercapedine I di separazione e discontinuità. Le porzioni a lembo 160 sono conformate per essere serrate l’una contro l’altra. L’intercapedine I di separazione e discontinuità, posta ad un lato rispetto all’apertura passante 111, consente all’elemento a blocchetto 113, per effetto di un serraggio esercitato sulle porzioni a lembo 160, una contrazione radiale necessaria per bloccare il cannotto 10 reggi-sella.
Tale intercapedine I di separazione e discontinuità si estende lungo un piano sostanzialmente parallelo a, e frapposto tra, le porzioni a flangia 112.
Questa versione prevede ulteriori mezzi di serraggio (150, 151, 152) per serrare il cannotto 10 reggisella all’elemento a blocchetto 113, consentendo di mantenere l’azione di bloccaggio della posizione angolare indipendente dall’azione di bloccaggio della posizione longitudinale, per la regolazione dell’altezza della sella S. Gli ulteriori mezzi di serraggio comprendono elementi a vite 150, cooperanti con elementi a dado 151, ed alloggiati in rispettivi fori 152 passanti ricavati nelle porzioni a lembo 160.
Questa versione di giunto J’ con doppio sistema di serraggio, consente di poter intervenire selettivamente su uno specifico grado di libertà del cannotto 10 (i.e. posizione angolare, o posizione in altezza) senza dover necessariamente rilasciare il bloccaggio dell’altro grado di libertà. Questa configurazione del giunto J’ si presta particolarmente nell’utilizzo del telaio per una bicicletta per uso urbano (“City bike”), in cui è richiesto che il cannotto reggi-sella possa essere ripiegato o abbattuto e successivamente ripristinato nella posizione di utilizzo in maniera rapida, senza perdere la regolazione posturale impostata. In particolare, agendo sul solo elemento a vite 114 (o equivalente elemento a leva di serraggio) e non sugli elementi 150, è possibile ruotare il cannotto 10 reggisella senza perdere il settaggio della posizione di scorrimento dello stesso cannotto 10 rispetto all’elemento a blocchetto 113.
Sulle opposte facce dell’elemento a blocchetto 113 e sulle rispettive facce delle porzioni a flangia 112, destinate ad andare in contatto con esse, sono ricavate superfici zigrinate F’ conformate per agevolare la regolazione fine ma discreta della posizione angolare per detto cannotto 10 reggisella. Le superfici zigrinate F’ sono dotate di una pluralità di scanalature e rilievi che si estendono radialmente in maniera alternata le une alle altre: i rilievi previsti su una superficie zigrinata F’ della porzione a flangia 112 statica vengono ricevuti nelle scanalature ricavate sulla rispettiva superficie zigrinata F’ prevista sull’elemento a blocchetto 113, e vice versa. E’ possibile prevedere dei segni di riferimento sulla parte statica e sulla parte mobile del giunto J’ per facilitare, durante la fase regolazione, il raggiungimento di una determinata posizione angolare. Analogamente può essere previsto per la regolazione in altezza, prevedendo opportuni segni di riferimento sul cannotto 10.
Come si evince da quanto descritto, il telaio 1, 101, secondo l’invenzione, nelle varie versioni, consente di raggiungere gli scopi sopra dichiarati.
La soluzione tecnica fornita consente una completa regolazione della posizione della sella S, vale a dire sia una regolazione della sua distanza dalla zona del manubrio (regolazione orizzontale o longitudinale), sia una regolazione in altezza della sella S (regolazione verticale).
Il telaio perfezionato proposto risulta molto versatile e presenta un’ampia adattabilità alle diverse posture ed usi della stessa bicicletta, ed un’ampia adattabilità alle caratteristiche fisiche ed esigenze di un elevato numero di ciclisti.
Il giunto J, J’ consente al ciclista di potere agevolmente e rapidamente variare, in base alle sue esigenze contingenti, l’assetto della bicicletta, per affrontare di volta in volta in maniera ottimale i vari tipi di tracciati da percorrere.
E’ possibile configurare e dimensionare il telaio in modo desiderato in funzione di specifiche esigenze, con possibili varianti e/o aggiunte a quanto sopra descritto ed illustrato nei disegni allegati.
Quanto è stato detto e mostrato nei disegni allegati è stato fornito a titolo illustrativo delle caratteristiche innovative del telaio, pertanto altre modifiche potranno essere apportate al telaio, o a parti di esso, senza con ciò fuoriuscire dalle rivendicazioni.
In pratica, i materiali, nella misura in cui risultano compatibili con lo specifico uso e con i rispettivi singoli elementi a cui sono destinati, possono essere scelti opportunamente in funzione dei requisiti richiesti ed in funzione dello stato della tecnica disponibile.

Claims (17)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Telaio per veicolo a due ruote, in particolare per bicicletta (2), avente una struttura a doppi elementi tubolari, comprendente: - una zona scatolare (3; 103) atta all’accoppiamento con organi (4) di movimento centrale, - un tubo di sterzo (5; 105), - una coppia di foderi bassi (6; 106) aventi estremità anteriori (EA) connesse a detta zona scatolare (3; 103) ed estremità posteriori (EB) per il collegamento di una ruota posteriore (7), - mezzi a tubo (8 ;108) obliquo colleganti detto tubo di sterzo (5; 105) con detta zona scatolare (3; 103), CARATTERIZZATO DAL FATTO di comprendere una coppia di elementi tubolari (9; 109) superiori ciascuno dei quali collegante detto tubo di sterzo (5; 105) direttamente con l’estremità posteriore (EB) di un rispettivo fodero basso (6; 106), tra detti elementi tubolari (9; 109) superiori essendo interposto, in una zona di nodo-sella (NS), un giunto girevole (J; J’) atto a supportare un cannotto (10) reggi-sella per una sella (S), detto giunto girevole (J; J’) essendo configurato per consentire una regolazione angolare ed una regolazione in altezza di detto cannotto (10) reggi-sella così da consentire, orizzontalmente, una regolazione della distanza (DO) di detta sella (S) da detto tubo di sterzo (5; 105) e, verticalmente, una regolazione della distanza (DV) di detta sella (S) da detta zona scatolare (3; 103).
  2. 2. Telaio secondo la rivendicazione 1, in cui detto giunto girevole (J; J’) comprende una parte statica (PS; PS’), fissata a detti elementi tubolari (9; 109) superiori, ed una parte mobile (PM; PM’) nella quale è ricavata un’apertura (11; 111) passante di alloggiamento atta ad alloggiare scorrevolmente, ed in maniera longitudinalmente regolabile, detto cannotto (10) reggisella, detta parte mobile (PM; PM’) essendo posizionabile in rotazione per consentire la regolazione della posizione angolare di detto cannotto (10) reggisella.
  3. 3. Telaio secondo la rivendicazione 2, in cui detta parte statica (PS; PS’) di detto giunto girevole (J; J’) comprende una coppia di porzioni a flangia (12; 112) mutuamente parallele e distanziate, ciascuna delle quali è fissata ad un rispettivo elemento tubolare (9; 109) superiore, ed in cui detta parte mobile (PM; PM’) del giunto girevole (J; J’) comprende un elemento a blocchetto (13; 113) conformato per essere frapposto e serrato tra dette porzioni a flangia (12; 112), detto elemento a blocchetto (13; 113) comprendendo, ad estremità mutuamente opposte, due facce di serraggio (F; F’) conformate per andare a contatto con, e ricevere una pressione di serraggio da, una rispettiva porzione a flangia (12; 112).
  4. 4. Telaio secondo la rivendicazione 3, in cui detto elemento a blocchetto (13) è composto da una coppia di elementi (13A, 13B) discoidali distinti, che accoppiati definiscono detta apertura (11) passante per detto cannotto reggisella (10).
  5. 5. Telaio secondo la rivendicazione 3, in cui detto elemento a blocchetto (113) è realizzato in un pezzo singolo (113), in detto elemento a blocchetto (113) essendo ricavata una intercapedine (I) di separazione e discontinuità, posta ad un lato rispetto a detta apertura passante apertura (111) passante di alloggiamento, e configurata per consentire a detto elemento a blocchetto (113) una contrazione radiale per bloccare detto cannotto (10) reggisella.
  6. 6. Telaio secondo la rivendicazione 5, in cui detta intercapedine (I) di separazione e discontinuità si estendente lungo un piano sostanzialmente parallelo a, e frapposto tra, dette porzioni a flangia (112).
  7. 7. Telaio secondo una delle rivendicazioni da 3 a 6, in cui detto giunto girevole (J; J’) comprende mezzi di serraggio (14, 15, 16; 114, 115, 116;) configurati per stringere dette porzioni a flangia (12; 112) contro detto elemento a blocchetto (13; 113) per bloccare quest’ultimo in una posizione desiderata.
  8. 8. Telaio secondo la rivendicazione 7, in cui detti mezzi di serraggio comprendono mezzi a vite (14) cooperanti con mezzi a dado (15) ed impegnantisi con fori passanti (16; 116) ricavati su dette porzioni a flangia (12), su detto elemento a blocchetto (13, 13A, 13B) essendo ricavate asole arcuate (17) attraverso le quali si estendono detti mezzi a vite (14) per collegare mutuamente dette porzioni a flangia (12), dette asole arcuate (17) essendo sagomate per consentire una rotazione di detto elemento a blocchetto (13, 13A, 13B) relativamente e detti mezzi a vite (14) per consentire la regolazione angolare di detto cannotto reggisella (10).
  9. 9. Telaio secondo la rivendicazione 7, in cui detti mezzi di serraggio comprendono un elemento a vite (114) cooperante con un dado (115) ed impegnantisi con un foro passante (116) che attraversa dette porzioni a flangia (112) e detto elemento a blocchetto (113).
  10. 10. Telaio secondo la rivendicazione 9, comprendente inoltre ulteriori mezzi di serraggio (150, 151, 152) per serrare il cannotto (10) reggisella a detto elemento a blocchetto (113), consentendo di mantenere l’azione di bloccaggio della posizione angolare indipendente dall’azione di bloccaggio della posizione longitudinale, per la regolazione dell’altezza della sella (S).
  11. 11. Telaio secondo una delle rivendicazioni da 3 a 10, in cui sulle facce di detto elemento a blocchetto (13; 113) e sulle rispettive facce di dette porzioni a flangia (12; 112), destinate ad andare in mutuo contatto, sono ricavate superfici zigrinate (F’) conformate per agevolare la regolazione fine ma discreta della posizione angolare per detto cannotto (10) reggisella.
  12. 12. Telaio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti elementi tubolari (9; 109) superiori si estendono con continuità da detto tubo di sterzo (5; 105) a dette estremità posteriori (EB) con un profilo rettilineo.
  13. 13. Telaio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 11, in cui detti elementi tubolari (9; 109) superiori si estendono longitudinalmente con continuità da detto tubo di sterzo (5; 105) a dette estremità posteriori (EB) con un profilo longitudinale arcuato.
  14. 14. Telaio secondo la rivendicazione 13, in cui detti elementi tubolari (9; 109) superiori si estendono in maniera da presentare un profilo longitudinale curvo con convessità verso l’alto.
  15. 15. Telaio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui sono previsti due elementi tubolari (18; 118) mutuamente distanziati e colleganti detta zona di nodo-sella (NS) con detta zona scatolare (3;103).
  16. 16. Telaio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre una coppia di elementi tubolari (19; 119) di rinforzo, mutuamente affiancati, colleganti detta zona di nodo-sella (NS) con detto tubo di sterzo (5; 105).
  17. 17. Telaio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente una coppia di elementi tubolari (19’) di rinforzo, mutuamente affiancati, colleganti detta zona scatolare (3;103) con detto tubo di sterzo (5; 105).
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