ITVI20080044A1 - Metodo ed apparato per la preparazione di un pasticcio di pasta alimentare. - Google Patents

Metodo ed apparato per la preparazione di un pasticcio di pasta alimentare. Download PDF

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ITVI20080044A1
ITVI20080044A1 IT000044A ITVI20080044A ITVI20080044A1 IT VI20080044 A1 ITVI20080044 A1 IT VI20080044A1 IT 000044 A IT000044 A IT 000044A IT VI20080044 A ITVI20080044 A IT VI20080044A IT VI20080044 A1 ITVI20080044 A1 IT VI20080044A1
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sheet
filling
pasta
layer
sauce
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IT000044A
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Enrico Bolla
Giuseppe Buzzacaro
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Bertagni 1882 S R L
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Description

D E S C R I Z I O N E
Campo di applicazione
Il presente trovato è applicabile in campo alimentare, ed ha particolarmente per oggetto un metodo ed un apparato per la preparazione di un pasticcio di pasta alimentare, in particolare lasagne alla bolognese.
Stato della Tecnica
E’ noto come “pasticcio” un prodotto gastronomico composto da strati di pasta e da strati di farcia. Il più noto di questi pasticci è la “lasagna alla bolognese”, composta da pasta aN'uovo, ragout alla bolognese (un sugo a base di carne) e besciamella.
Esistono diverse forme di pasticcio, ma tutte sono composte da strati di pasta e strati di sugo e besciamella alternati a piacimento. Lo strato finale viene poi cosparso di formaggio stagionato grattugiato.
L’attuale produzione industriale si effettua essenzialmente con un metodo che comprende le fasi di preparazione della farcia, preparazione della pasta fino ad ottenere una lamina e dosaggio della farcia sulla lamina di pasta per ottenere almeno uno strato di pasticcio semilavorato, che verrà poi confezionato e posto in frigorifero per la catena di distribuzione e vendita.
Successivamente alla sua preparazione, la pasta viene tagliata in porzioni e deposta manualmente e/o semiautomaticamente nella vaschetta di confezionamento finale. Sopra ad ogni strato di pasta viene poi dosata la farcitura calda che può essere un sugo, una besciamella o un misto di sugo e besciamella.
L’operazione viene ripetuta per un certo numero di volte fino all’ottenimento del prodotto desiderato (3 o 4 o 5 strati).
Normalmente, la dosatura di sugo e besciamella avviene a temperatura molto elevata (almeno sopra i 70°C, meglio se 80°C) per una distribuzione omogenea sopra la pasta e per favorire una sorta di auto-pastorizzazione del prodotto. Per garantire l’igienicità dell'operazione, inoltre, il dosaggio può essere effettuato in una cosiddetta “camera bianca” {high risk area ) in sovrapressione di azoto o aria sterile (filtrata), se è prevista la presenza di personale.
Il dosaggio caldo provoca una sosta prolungata del pasticcio a temperature elevate con conseguente decadimento della qualità della pasta, che diventa “scotta”, e della farcia, poiché sugo e besciamella durante tutta la fase di dosaggio continuano a mescolarsi tra di loro perdendo gran parte delle loro qualità organolettiche originali.
Il sistema di dosatura a caldo di sugo e besciamella non permette di lavorare in un ambiente pulito per la presenza di vapori, condense e spruzzi caldi. La presenza di personale atto a garantire il corretto avanzamento della vaschetta dopo il passaggio nelle diverse stazioni di dosaggio, inoltre, limita non poco la qualità deH’aria dell’eventuale camera bianca presente.
Presentazione dell’invenzione
Scopo del presente trovato è di superare gli inconvenienti sopra riscontrati, mettendo a disposizione un metodo ed un apparato che presenti caratteristiche di spiccata efficienza e relativa economicità.
Uno scopo particolare è quello di mettere a disposizione un metodo ed un apparato per la preparazione di un pasticcio di pasta alimentare che consenta di avere un prodotto finale di elevata qualità organolettica, paragonabile al pasticcio fatto in casa.
Un ulteriore scopo è quello di mettere a disposizione un metodo ed un apparato per la preparazione di un pasticcio di pasta alimentare che garantisca al massimo l’asetticità e l’igienicità delle varie fasi di processo.
Tali scopi, nonché altri che appariranno più chiaramente nel seguito, sono raggiunti da un metodo, in accordo con la rivendicazione 1 , comprendente le fasi di predisposizione di una farcia, predisposizione di una sfoglia di pasta, deposizione della farcia sulla sfoglia di pasta per ottenere almeno uno strato di pasticcio semilavorato, caratterizzato dal fatto che in detta fase di dosaggio la farcia è depositata sulla sfoglia di pasta sostanzialmente a freddo, in modo da mantenere sostanzialmente inalterate le caratteristiche organolettiche di quest’ultima.
Secondo un ulteriore aspetto del trovato, è previsto un apparato, in accordo con la rivendicazione 11 , comprendente mezzi per la predisposizione di una farcia, mezzi per la predisposizione di una sfoglia di pasta, mezzi per la deposizione della farcia sulla sfoglia di pasta per ottenere almeno uno strato di pasticcio semilavorato, una prima linea per il collegamento fluidico dei mezzi di predisposizione della farcia ai mezzi di deposizione, una seconda linea per il collegamento dei mezzi di predisposizione della sfoglia di pasta ai mezzi di deposizione, caratterizzato dal fatto che i mezzi di deposizione depositano la farcia sulla sfoglia di pasta sostanzialmente a freddo, in modo da mantenere sostanzialmente inalterate le caratteristiche organolettiche di quest'ultima.
Secondo un ulteriore aspetto del trovato, è previsto un pasticcio di pasta alimentare confezionato, in accordo alla rivendicazione 21 , comprendente due o più porzioni fra loro distinte e separate, opzionalmente sovrapposte, ognuna essendo costituita esclusivamente da uno strato inferiore definito da una sfoglia di pasta alimentare e da uno strato superiore essenzialmente costituito da una lamina di sugo e/o da una lamina di besciamella.
Vantaggiosamente, il sugo potrà essere ragout alla bolognese.
Forme di realizzazione vantaggiose del trovato sono definite in accordo alle rivendicazioni dipendenti.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente evidenti alla luce della descrizione dettagliata di una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva di un metodo ed un apparato secondo il trovato, illustrata a titolo di esempio non limitativo con l'ausilio delle unite tavole di disegno in cui:
la FIG. 1 è una vista schematica di un apparato secondo il trovato;
la FIG. 2 è una vista dall’alto della zona di dosaggio dell'apparato di figura 1;
la FIG. 1 è una vista schematica di un pasticcio alimentare realizzato mediante il metodo e/o l’apparato secondo il trovato.
Descrizione dettagliata di un esempio di realizzazione preferito Con riferimento alle figure citate, il metodo e l’apparato secondo il trovato potranno essere vantaggiosamente impiegati per la preparazione di un pasticcio alimentare, ed in particolare di lasagne alla bolognese.
L’apparato, indicato globalmente con il numero 1, comprenderà essenzialmente mezzi 2 per la predisposizione della farcia F, mezzi 3 per la predisposizione di una sfoglia di pasta alimentare P e mezzi 4 per il dosaggio della farcia F sulla lamina di pasta P.
Nel presente documento, la parola “predisposizione” e suoi derivati indica la preparazione di un componente di interesse ad una fase di processo di interesse, includendo quindi qualsiasi trattamento atto all'espletamento della stessa fase di interesse, quali ad esempio prelievo ed eventuale stoccaggio di materiale preconfezionato, preparazione a partire da ingredienti di base, trattamenti termici o cottura, pre-trattamenti termici e/o chimici e/o fisici e similari.
In una forma di realizzazione preferita, i mezzi 2 per la predisposizione della farcia F potranno essere costituiti da una cucina, posta in una zona dedicata, in cui la farcia F, ad esempio costituita da sugo R e besciamella B, viene cotta in modo in sé noto.
Il sugo R, che potrà essere ragout alla bolognese, e la besciamella B potranno essere cucinati separatamente l’uno dall'altro. Si comprende, inoltre, che la farcia F potrà anche essere costituita da una miscela comprendente sia besciamella B che sugo R.
I mezzi 3 per la predisposizione della pasta P potranno comprendere un'altra cucina, che potrà essere posta in una zona dedicata diversa da quella in cui è posta la cucina per la farcia F, in cui, in modo in sé noto, avviene la miscelazione di sfarinati, ad esempio farina di grano tenero e/o semola, con uova ed eventualmente acqua. A seguito della miscelazione, la pasta così preparata viene laminata o estrusa per ottenere una sfoglia e poi viene cotta e/o pastorizzata.
I mezzi di dosaggio 4 potranno comprendere uno o più dosatori 5, 5’, 5”, 5”’ fluidicamente collegati ai mezzi 2 di predisposizione della farcia F mediante una prima linea 6.
Quest'ultima, ad esempio, potrà essere costituita da una prima ed una seconda tubazione 12, 12’ nella quale rispettivamente il sugo R e la besciamella B, costituenti la farcia F, verranno pompati mediante le pompe 7. In tal modo, sarà possibile alimentare indipendentemente i dosatori 5, 5” e 5’, 5’” rispettivamente con il sugo R e la besciamella B.
Come visibile in figura 2, i dosatori 5, 5’, 5”, 5’” potranno essere posti superiormente ad un nastro trasportatore 8, che potrà essere parte integrante di una seconda linea di collegamento 9 della zona dei mezzi 3 di predisposizione della pasta P alla zona 10 dei mezzi di dosaggio 4.
In tal modo, sarà possibile depositare dall’alto la farcia F sulla lamina di pasta P, così da ottenere uno strato di pasticcio semilavorato L.
La farcia F in uscita dai dosatori 5, 5’, 5”, 5’” sarà depositata sulla sfoglia di pasta P sostanzialmente a freddo, così da mantenere inalterate le caratteristiche organolettiche di quest'ultima.
La temperatura alla quale la farcia F sarà depositata sulla sfoglia di pasta P, che preferibilmente potrà essere la temperatura che la farcia F potrà avere al momento del contatto con la superficie della pasta P, potrà essere sufficientemente bassa da consentire il deposito sulla pasta P in maniera omogenea, in forma di lamina “semisolida” di spessore variabile a seconda delle esigenze. La persona esperta del ramo, a seconda delle esigenze, potrà variare tale temperatura, che potrà essere minore o uguale a quella deH'ambiente di lavoro.
La temperatura di dosaggio potrà essere sufficientemente bassa da non alterare le caratteristiche organolettiche peculiari della farcia F, ma al contempo dovrà consentire alla stessa di mantenere ottime proprietà reologiche, ed in particolare una viscosità sufficiente ad essere pompata lungo la linea 6 senza danneggiarla.
Vantaggiosamente, la farcia F potrà essere depositata sulla sfoglia di pasta P ad una temperatura inferiore a 25 °C, preferibilmente inferiore a 20 °C ed ancor più preferibilmente compresa fra 5 °C e 15 °C.
Grazie alle basse temperature, la fase di dosaggio a freddo della farcia F potrà avvenire sulla pasta P posta direttamente sui nastri trasportatori al di fuori del recipiente di confezionamento finale, con maggiore garanzia di igienicità del processo.
L’apparato così configurato permette inoltre di depositare la farcia F con spessori diversi a seconda delle esigenze produttive, ad esempio compreso fra 7 ed 11 mm. Ad esempio, si potrà scegliere di avere uno spessore per la lamina 23 di sugo R diverso dallo spessore della lamina 23’ di besciamella B, il tutto in funzione del prodotto e del suo miglior bilanciamento, sia organolettico che di costo.
Grazie a tale configurazione, inoltre, sarà possibile depositare sulla lamina di pasta P strati affiancati di besciamella B e sugo R indipendentemente l’uno dall’altro, che grazie alle basse temperature permarranno sulla pasta P senza mescolarsi fra di loro.
Ciò permette di avere, in uscita dalla zona 10 dei mezzi di dosaggio 4, un pasticcio semilavorato L costituito da uno strato sottostante di pasta P ed uno strato sovrastante di farcia F composto da lamine affiancate di sugo R e besciamella B, indicate in figura 2 rispettivamente con 23, 23’.
La farcia F potrà essere prelevata già fredda, ad esempio da un sito di stoccaggio, oppure potrà essere raffreddata successivamente alla sua preparazione nella cucina 2, preferibilmente prima del dosaggio.
Opportunamente, l’apparato 1 potrà comprendere primi mezzi 13 per il raffreddamento della farcia posti a valle dei mezzi 2 di preparazione della stessa, e preferibilmente posti a monte dei mezzi di dosaggio 4 lungo la prima linea di collegamento fluidico 6. I primi mezzi di raffreddamento 13 potranno essere costituiti da scambiatori di calore, ad esempio del tipo tubo in tubo od a superficie raschiata.
La fase di raffreddamento potrà precedere la fase di dosaggio, oppure potrà avvenire e/o continuare durante quest'ultima fase. La farcia F, cioè, potrà essere raffreddata prima di arrivare ai dosatori 5, 5’, 5”, 5’” e/o essere raffreddata durante il dosaggio della stessa.
Opportunamente, i primi mezzi di raffreddamento 13 sono posti subito a valle dei mezzi di predisposizione 2 della farcia F, in modo che la fase di raffreddamento di quest'ultima sia immediatamente successiva alla sua cottura, senza altre fasi interposte. In tal modo, la conta batterica della farcia F si mantiene a livelli molto bassi, grazie alla cottura precedentemente avvenuta.
In una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva, potranno essere previsti secondi mezzi di raffreddamento 14 della lamina di pasta P, fino ad una temperatura inferiore a 30 °C, e preferibilmente inferiore a 20 °C. I secondi mezzi di raffreddamento 14, che potranno essere costituiti da getti d’acqua e/o aria fredda, potranno essere posti lungo la seconda linea di collegamento 9 a monte della zona 10 dei mezzi di dosaggio 4, come visibile in figura 1 .
Tale fase di raffreddamento della pasta P consentirà alla stessa di non subire eccessivi stress termici derivanti dal contatto con la farcia F fredda durante la successiva fase di dosaggio.
Opportunamente, l’apparato 1 potrà comprendere mezzi di taglio dello strato di pasticcio semilavorato L, indicati generalmente con 15, per ottenere una pluralità di porzioni M aventi forma e dimensione predeterminati. I mezzi di taglio 15 potranno essere costituiti, ad esempio, da una stazione equipaggiata di lame metalliche, ultrasuoni, laser o con “taglio ad acqua”.
In una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva, i mezzi di taglio 15 potranno essere configurati per tagliare il pasticcio semilavorato L in uscita dalla zona 10 in corrispondenza dei punti di separazione 24 fra le lamine 23, 23’ di sugo R e di besciamella B.
In altre parole, i tagli longitudinali potranno avere larghezza sostanzialmente corrispondente a quella delle lamine di besciamella B e sugo R. I mezzi di taglio 15 potranno comprendere, ad esempio, degli utensili taglienti 18 posizionati ad una distanza reciproca d corrispondente alla larghezza I delle lamine 23’, 23 di besciamella B e sugo R, che a sua volta potrà essere controllata, ad esempio, dalla dimensione deN'apertura di uscita dei dosatori 5, 5” e 5’, 5”’.
La lunghezza delle porzioni M di pasticcio potrà essere controllata da un altro tagliente scorrevole lungo il semilavorato L nella direzione perpendicolare al verso di avanzamento dello stesso.
L’apparato potrà comprendere, inoltre, terzi mezzi di raffreddamento 16, interposti tra i mezzi di dosaggio 4 ed i mezzi di taglio 15, per raffreddare detto almeno uno strato di pasticcio semilavorato fino ad un temperatura inferiore a 4 °C, e preferibilmente inferiore a 0 °C, così da agevolare la fase di taglio.
I terzi mezzi di raffreddamento 16 potranno essere costituiti, ad esempio, da un tunnel raffreddato ad azoto liquido o aria fredda attraverso il quale il pasticcio semilavorato L, in uscita dalla zona 10 in cui avviene il dosaggio della farcia F sulla pasta P, viene fatto passare.
Grazie a tale ulteriore fase di raffreddamento a temperature negative, le porzioni M in uscita dalla zona dei mezzi di taglio 15 si configureranno come vere e proprie “mattonelle” di pasticcio, ognuna costituita da uno strato inferiore di pasta P ed uno superiore di farcia F, che potrà essere a sua volta costituita da sola besciamella B, da solo sugo R o da una miscela di entrambi. Lo strato superiore potrà essere coestensivo a quello inferiore. Lo spessore della farcia F potrà essere compreso fra 7 ed 11 mm, a seconda delle esigenze.
Ogni porzione o “mattonella” M sarà chiaramente distinguibile l'una dall’altra, avrà geometria propria e definita e non avrà alcuno strato di materiale commestibile o meno che la circonda.
Dopo la fase di taglio, le porzioni M saranno trasportate fino alla zona dove avverrà il confezionamento delle stesse. Qui le varie porzioni M potranno essere poste in una vaschetta V, che potrà contenere una o più porzioni. In quest’ultimo caso, in modo in sé noto, la sovrapposizione potrà avvenire per caduta, per ottenere vaschette V contenenti, ad esempio, tre, quattro o cinque porzioni M sovrapposte o affiancate, come visibile in figura 3.
In ogni caso, indipendentemente dal numero di porzioni in ogni vaschetta, le varie porzioni M potranno essere tra loro distinte, nel senso che la superficie superiore della farcia F di una non sarà permanentemente ancorata alla superficie inferiore dello strato di pasta P di quella sovrastante.
Dopo l’introduzione in vaschetta, che potrà avere dimensioni paragonabili a quelle della porzione M, vi potrà essere la fase di dosaggio del formaggio grattugiato sulla superficie del prodotto. Allo scopo, in modo in sé noto, le vaschette verranno fatte passare al disotto di una stazione di distribuzione del formaggio grattugiato, che verrà quindi depositato per caduta sulla superficie della porzione.
Il deposito del formaggio grattugiato avverrà quindi sempre su superficie fredda, ad ancora maggiore garanzia del mantenimento della qualità della materia prima utilizzata. Solo quando il pasticcio sarà preparato in ambiente casalingo, infatti, avverrà la gratinatura del formaggio.
La vaschetta potrà proseguire quindi alla confezionatrice dove verrà sigillata. Qui il prodotto verrà confezionato ad una temperatura senz’altro inferiore ai 4°C, derivante dai trattamenti precedentemente avvenuti. Il confezionamento del prodotto freddo è senz’altro ottimale per mantenere inalterata la carica microbica iniziale.
Da qui, la vaschetta destinata al mercato del “prodotto fresco” verrà posto direttamente in frigorifero a 0/4 °C, mentre quello destinato al mercato del “prodotto surgelato” verrà surgelato a -18 °C. La surgelazione delle porzioni M potrà avvenire anche a monte della fase di confezionamento.
Vantaggiosamente, la zona di dosaggio 10 e/o la zona di taglio e/o la zona di confezionamento potranno comprendere mezzi per la creazione di atmosfera protettiva o aria filtrata, ad esempio mediante introduzione in tali zone di azoto e/o aria filtrata sterile.
In una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva, tutta la zona 22 a valle dei mezzi di predisposizione 2, 3 potrà essere provvista di mezzi per la creazione di atmosfera protettiva, così che tutte le fasi successive alla preparazione della farcia F e della pasta P avvengano in atmosfera protettiva o aria filtrata, preferibilmente confezionamento compreso.
Da quanto sopra descritto, appare evidente che il metodo e l’apparato secondo il trovato raggiungono gli scopi prefissati, ed in particolare quello di consentire la preparazione di un pasticcio di pasta alimentare che consenta di avere un prodotto finale di elevata qualità organolettica, paragonabile al pasticcio fatto in casa.
Grazie al fatto che tutte le fasi di produzione avvengono a freddo ed in atmosfera protettiva, inoltre, si riesce a garantire al massimo l’asetticità e l'igienicità delle varie fasi di processo.
Grazie alla maneggevolezza delle varie porzioni M, fra loro distinte e separate, si riuscirà a garantire un’alta automazione dell’intero processo, minimizzando il bisogno di personale umano.
Il trovato è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nel concetto inventivo espresso nelle rivendicazioni allegate. Tutti i particolari potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti, ed i materiali potranno essere diversi a seconda delle esigenze.
Anche se il trovato è stato descritto con particolare riferimento alle figure allegate, i numeri di riferimento usati nella descrizione e nelle rivendicazioni sono utilizzati per migliorare l'intelligenza del trovato e non costituiscono alcuna limitazione aH'ambito di tutela rivendicato.

Claims (24)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Un metodo per la preparazione di un pasticcio di pasta alimentare, in particolare lasagne alla bolognese, comprendente le fasi di: - predisposizione di una sfoglia (P) di pasta alimentare; - predisposizione di una farcia (F); - deposizione della farcia (F) sulla sfoglia (P) per ottenere almeno uno strato di pasticcio semilavorato (L); caratterizzato dal fatto che la deposizione della farcia (F) sulla sfoglia (P) è effettuata sostanzialmente a freddo in modo da mantenere sostanzialmente inalterate le caratteristiche organolettiche dello sfoglia (P).
  2. 2. Metodo secondo la rivendicazione 1 , in cui detta temperatura (T) di deposizione della farcia (F) è inferiore a 25 °C, preferibilmente inferiore a 20 °C ed ancor più preferibilmente compresa fra 5 °C e 15 °C.
  3. 3. Metodo secondo la rivendicazione 1 o 2, comprendente una fase di raffreddamento di detta farcia (F) successiva a detta fase di preparazione.
  4. 4. Metodo secondo la rivendicazione 3, in cui in cui detta fase di raffreddamento precede detta fase di dosaggio.
  5. 5. Metodo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui la fase di predisposizione della farcia (F) comprende la cottura della stessa, detta fase di raffreddamento della farcia (F) essendo immediatamente successiva a detta fase di cottura.
  6. 6. Metodo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detta fase di predisposizione della sfoglia di pasta (P) comprende una fase di raffreddamento della stessa precedente detta fase di dosaggio fino ad una temperatura inferiore a 30 °C, e preferibilmente inferiore a 20° C.
  7. 7. Metodo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente una fase di taglio di detto almeno uno strato di pasticcio semilavorato (L) per ottenere una pluralità di porzioni (M) aventi forma e dimensione predeterminati, detto metodo comprendendo inoltre una fase di raffreddamento di detto almeno uno strato di pasticcio semilavorato (L) precedente detta fase di taglio fino ad un temperatura inferiore a 4° C, e preferibilmente inferiore a 0 °C.
  8. 8. Metodo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detta fase di dosaggio a freddo della farcia (F) sulla sfoglia di pasta (P) e/o detta fase di taglio avviene in atmosfera protettiva o aria filtrata.
  9. 9. Metodo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detta farcia (F) è costituita da sugo (R) e besciamella (B), in cui durante detta fase di dosaggio detto sugo (R) e detta besciamella (B) sono depositate su detta sfoglia di pasta (P) indipendentemente l’una dall'altra per realizzare un pasticcio semilavorato (L) costituito esclusivamente da uno strato inferiore definito da detta sfoglia di pasta (P) ed uno strato superiore costituito da lamine affiancate (23, 23’) di sugo (R) e di besciamella (B).
  10. 10. Metodo secondo la rivendicazione 9, in cui detta fase di taglio avviene in corrispondenza dei punti di separazione (24) fra le lamine (23, 23’) di sugo e di besciamella.
  11. 11. Apparato per la preparazione di un pasticcio di pasta alimentare, in particolare lasagne alla bolognese, in accordo al metodo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente: - mezzi (2) per la predisposizione di una farcia (F); - mezzi (3) per la predisposizione di una sfoglia di pasta (P); - mezzi (4) per la deposizione della farcia (F) sulla sfoglia di pasta (P) per ottenere almeno uno strato di pasticcio semilavorato (L); - una prima linea (6) per il collegamento fluidico di detti mezzi (2) di predisposizione della farcia (F) a detti mezzi di deposizione (4); - una seconda linea (9) per il collegamento di detti mezzi (3) di predisposizione della sfoglia di pasta (P) a detti mezzi di deposizione (4); caratterizzato dal fatto che detti mezzi di deposizione (4) depositano la farcia (F) sulla sfoglia di pasta (P) sostanzialmente a freddo, in modo da mantenere sostanzialmente inalterate le caratteristiche organolettiche di quest’ultima.
  12. 12. Apparato secondo la rivendicazione 11 , in cui la farcia (F) è depositata sulla sfoglia di pasta (P) ad una temperatura inferiore a 25 °C, preferibilmente inferiore a 20 °C ed ancor più preferibilmente compresa fra 5 °C e 15 °C.
  13. 13. Apparato secondo la rivendicazione 11 o 12, comprendente primi mezzi (13) per il raffreddamento di detta farcia (F) posti a valle di detti mezzi di predisposizione della stessa (2).
  14. 14. Apparato secondo la rivendicazione 13, in cui detti primi mezzi di raffreddamento (13) sono posti lungo detta prima linea di collegamento fluidico (6) a monte di detti mezzi di deposizione (4).
  15. 15. Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente secondi mezzi di raffreddamento (14) di detta sfoglia di pasta (P) fino ad una temperatura inferiore a 30 °C, e preferibilmente inferiore a 20 °C, detti secondi mezzi di raffreddamento (14) essendo posti lungo detta seconda linea (9) a monte di detti mezzi di dosaggio (4).
  16. 16. Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente mezzi di taglio (15) di detto almeno uno strato di pasticcio semilavorato (L) per ottenere una pluralità di porzioni (M) aventi forma e dimensione predeterminati, detto apparato comprendendo inoltre terzi mezzi di raffreddamento (16) interposti tra detti mezzi di deposizione (4) e detti mezzi di taglio (15) per raffreddare detto almeno uno strato di pasticcio semilavorato (L) fino ad un temperatura inferiore a 4 °C, e preferibilmente inferiore a 0° C.
  17. 17. Apparato secondo la rivendicazione 16, in cui detta farcia (F) è costituita da sugo (R) e besciamella (B), detta prima linea di collegamento fluidico comprendendo una prima ed una seconda tubazione (12, 12’) per l'alimentazione indipendente rispettivamente del sugo (R) e della besciamella (B) a detti mezzi di deposizione (4).
  18. 18. Apparato secondo la rivendicazione 17, in cui detti mezzi di deposizione (4) comprendono una pluralità di dosatori (5, 5’, 5”, 5’”) affiancati fluidicamente ed alternativamente collegati con detta prima e seconda tubazione (12, 12’) per depositare su detta sfoglia di pasta (P) lamine affiancate (23, 23’) o esclusivamente di sugo (R) o esclusivamente di besciamella (B), ognuna avente larghezza predeterminata (I).
  19. 19. Apparato secondo la rivendicazione 18, in cui detti mezzi di taglio (15) comprendono utensili taglienti (18) posizionati ad una distanza reciproca (d) sostanzialmente corrispondente a detta larghezza (I) di ognuna di dette lamine (23’, 23) per tagliare detto almeno uno strato di pasticcio semilavorato (L) in corrispondenza dei punti di separazione (24) fra le stesse.
  20. 20. Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendenti mezzi per la creazione di atmosfera protettiva o aria filtrata in corrispondenza di detti mezzi di deposizione (4) e/o detti mezzi di taglio (15).
  21. 21. Un pasticcio di pasta alimentare preconfezionato, in particolare ottenibile mediante il metodo secondo una o più delle rivendicazioni dalla 1 alla 10, comprendente due o più porzioni fra loro distinte e separate, opzionalmente sovrapposte, ognuna di dette porzioni essendo costituita esclusivamente da uno strato inferiore definito da una sfoglia di pasta alimentare (P) ed uno strato superiore essenzialmente costituito da una lamina (23) di sugo (R) e/o da una lamina (23’) di besciamella (B).
  22. 22. Pasticcio secondo la rivendicazione 21 , in cui detto strato superiore (23, 23’) è sostanzialmente coestensivo a detto strato inferiore (P).
  23. 23. Pasticcio secondo la rivendicazione 21 , in cui detto sugo (R) è ragout alla bolognese.
  24. 24. Pasticcio secondo la rivendicazione 23, in cui lo spessore di detto strato superiore è compreso fra 5 e 15 mm, e preferibilmente compreso fra 7 ed 11 mm.
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