ITUD20100179A1 - Impianto di depolverazione per una macchina trituratrice di rottami e relativo procedimento - Google Patents

Impianto di depolverazione per una macchina trituratrice di rottami e relativo procedimento Download PDF

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ITUD20100179A1
ITUD20100179A1 IT000179A ITUD20100179A ITUD20100179A1 IT UD20100179 A1 ITUD20100179 A1 IT UD20100179A1 IT 000179 A IT000179 A IT 000179A IT UD20100179 A ITUD20100179 A IT UD20100179A IT UD20100179 A1 ITUD20100179 A1 IT UD20100179A1
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Luigi Castelli
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B01PHYSICAL OR CHEMICAL PROCESSES OR APPARATUS IN GENERAL
    • B01DSEPARATION
    • B01D46/00Filters or filtering processes specially modified for separating dispersed particles from gases or vapours
    • B01D46/02Particle separators, e.g. dust precipitators, having hollow filters made of flexible material
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B02CRUSHING, PULVERISING, OR DISINTEGRATING; PREPARATORY TREATMENT OF GRAIN FOR MILLING
    • B02CCRUSHING, PULVERISING, OR DISINTEGRATING IN GENERAL; MILLING GRAIN
    • B02C23/00Auxiliary methods or auxiliary devices or accessories specially adapted for crushing or disintegrating not provided for in preceding groups or not specially adapted to apparatus covered by a single preceding group
    • B02C23/08Separating or sorting of material, associated with crushing or disintegrating

Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"IMPIANTO DI DEPOLVERAZIONE PER UNA MACCHINA TRITURATRICE DI ROTTAMI E RELATIVO PROCEDIMENTO"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente trovato si riferisce ad impianto di depolverazione per una macchina trituratrice di rottami, ed al relativo procedimento, mediante il quale controllare le emissioni atmosferiche della macchina trituratrice di rottami, sia per quanto riguarda il contenuto di polveri, sia per quanto riguarda il contenuto totale di carbonio organico (TOC).
STATO DELLA TECNICA
Sono note le macchine trituratrici di rottami, in particolare di carcasse di autovetture, ad esempio dalla domanda internazionale WO-A-2009/156432.
Normalmente, le macchine trituratrici operano in presenza di un nebulizzato di acqua, per limitare il rischio di esplosioni dovute alla possibile presenza di infiammabili nei serbatoi di carburante dei rottami.
In uscita dalle macchine trituratrici e selezionatrici vi sono due flussi, uno primario, dal trituratore, costituito da aria e polveri generate dalla frantumazione dei materiali in ingresso, ed uno secondario, più grossolano, proveniente dal separatore ad aria a valle del trituratore, che tratta il materiale più pesante, ovvero in cui il materiale frantumato viene “selezionato” progressivamente fino ad ottenere una separazione più accurata possibile (ferroso, non ferroso e “fluff ’).
E’ nota la necessità di controllare e ridurre le emissioni nell’atmosfera derivanti da tali macchine trituratrici, sia per quanto riguarda il contenuto di polveri, sia per il contenuto totale di carbonio organico (TOC, Total Organic Carbon).
Vi sono macchine di triturazione che, operando in regimi normativi più blandi, non prevedono, tuttavia, alcun trattamento delTaria in uscita.
Invece, per macchine trituratrici installate in paesi con normative più sensibili ai problemi ambientali, il flusso primario di aria deve essere trattato per la riduzione del contenuto delle polveri sottili e del TOC al di sotto di voluti limiti, così come viene trattato il flusso secondario proveniente dalla classificazione del materiale pesante o grossolano uscente dalla macchina trituratrice.
In tali casi, il flusso primario viene trattato normalmente mediante un depuratore ad umido, ovvero uno “scrubber”. Lo scrubber provvede alla separazione delle polveri, ma è di efficacia limitata per T abbattimento delle sostanza organiche volatili e quindi del TOC.
Scopo del presente trovato è realizzare un impianto, e mettere a punto un relativo procedimento, per la depolverazione a valle di una macchina trituratrice che riduca e controlli le emissioni atmosferiche di polveri ed il contenuto di carbonio organico totale.
Per ovviare a tutti gli inconvenienti della tecnica nota sopra indicati e per ottenere questo ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le relative rivendicazioni dipendenti illustrano varianti all’idea di soluzione base.
In accordo con il presente trovato, un impianto di depolverazione viene utilizzato a valle di una macchina trituratrice e comprende una prima sezione di trattamento di un flusso primario di aria e polveri in uscita dalla macchina trituratrice.
Tale prima sezione di trattamento comprende un’unità di abbattimento polveri ad umido, o scrubber, collegata ad ima presa di aspirazione aria a valle della macchina trituratrice.
Secondo il presente trovato, rimpianto comprende, inoltre, un’unità di trattamento mediante filtrazione a carboni attivi, a valle dell’unità di abbattimento polveri ad umido, mediante la quale trattare l’aria in uscita da quest 'ultima. L’unità di trattamento mediante filtrazione a carboni attivi è adatta all’adsorbimento delle sostanze organiche volatili presenti in un flusso d’aria in uscita dall’unità di abbattimento polveri ad umido.
I carboni attivi hanno l’effetto tecnico di adsorbire i vapori di sostanza organica presenti nell’aria in uscita dallo scrubber, abbattendo le sostanze organiche volatili e, quindi, il contenuto di TOC. In questo modo, l’impianto ottiene lo scopo di una riduzione sia delle polveri, presenti al camino di uscita dell’impianto in quantità minore od uguale a 10 mg/m<3>, grazie allo scrubber, sia del TOC, con un contenuto in uscita al camino minore od uguale a 30 mg/m<3>, grazie ai carboni attivi.
Secondo il presente trovato, l’impianto comprende, inoltre, mezzi di riscaldamento per riscaldare, direttamente od indirettamente, l’aria satura di umidità in uscita dall’unità di abbattimento polveri ad umido, prima che entri nell’unità di trattamento mediante filtrazione a carboni attivi.
Il riscaldamento dell’aria satura evita la condensazione del vapore acqueo nei carboni attivi, garantendo un’elevata efficienza del trattamento con i carboni attivi. In questo modo, si risolve il problema che l’aria in uscita dallo scrubber, satura di vapore d’acqua, condensi riducendo l’efficienza dei carboni attivi.
In forme di realizzazione del presente trovato, rimpianto comprende una linea di alimentazione di aria calda, riscaldata mediante i suddetti mezzi di riscaldamento, la quale è collegata fluidicamente alla linea di uscita del flusso d’aria dallo scrubber a monte dell’unità di trattamento mediante filtrazione a carboni attivi, miscelandosi ad essa, per generare un flusso di aria con ridotto contenuto di umidità in ingresso al trattamento a carboni attivi.
Tradizionalmente, in forme di realizzazione del presente trovato, a valle della macchina trituratrice è prevista anche una seconda sezione di trattamento per la classificazione del materiale più pesante derivante dalla macchina trituratrice. In particolare, tale seconda sezione di trattamento è configurata per ottenere un flusso gassoso secondario in uscita da un’unità classificatrice che viene ulteriormente trattato per produrre un flusso d’aria depurata.
Secondo una forma di realizzazione del presente trovato, una linea del flusso d’aria depurata in uscita dalla seconda sezione di trattamento costituisce la linea d’aria che, riscaldata dai mezzi di riscaldamento, viene miscelata con la linea d’aria satura in uscita dall’unità di abbattimento polveri ad umido.
In questo modo, si ha il vantaggio di sfruttare un’integrazione di impianto tra l’aria uscente dalla classificazione e l’aria satura derivante dallo scrubber. L’aria derivante dalla classificazione è, infatti, depurata in modo compatibile con l’aria satura il cui contenuto di polveri è stato abbattuto dallo scrubber e può essere riscaldata e miscelata all’aria da trattare in ingresso ai carboni attivi, per ridurre il contenuto di umidità di quest’ ultima.
In alcune forme di realizzazione, la seconda sezione di trattamento comprende, in sequenza, un separatore, o classificatore a zig-zag, per la frazione pesante, un’unità di separazione della frazione leggera, tipicamente un pre-abbattimento polveri a ciclone, ed un’unità di abbattimento con filtro a maniche da cui esce il flusso di aria depurata.
In forme di realizzazione, la seconda sezione di trattamento comprende i suddetti mezzi di riscaldamento che riscaldano il flusso d’aria depurata prima che essa venga miscelata all’aria satura in uscita dall’unità di abbattimento polveri ad umido.
In forme realizzative, i suddetti mezzi di riscaldamento comprendono un bruciatore a gas a fiamma diretta, che riscalda la vena d’aria depurata in uscita dalla seconda sezione di trattamento e prima che essa venga miscelata all’aria satura uscente dall’unità di abbattimento polveri ad umido.
La soluzione di ridurre il contenuto di umidità dell’aria satura di vapore acqueo in uscita dallo scrubber, e prima che entri nei carboni attivi, mediante miscelazione con una linea d’aria ausiliaria vantaggiosamente derivante dalla seconda sezione di trattamento, e non direttamente mediante mezzi di riscaldamento a fiamma libera in linea, evita favorevolmente il rischio di possibili esplosioni dovute all’eventuale presenza di vapori di combustibili che possono essere ancora presenti nell’aria trattata in uscita dallo scrubber.
Infatti, secondo il presente trovato viene riscaldata un’aria, vantaggiosamente quella depurata in uscita dalla seconda sezione di trattamento, che non ha la possibilità di presentare vapori infiammabili, derivando tipicamente da un trattamento di un flusso secondario gassoso a sua volta derivante dalla separazione del materiale più pesante o grossolano in uscita dalla macchina trituratrice, e tale aria depurata e riscaldata viene miscelata all’aria satura, riducendone l’umidità.
Rientra nel presente trovato anche un procedimento di depolverazione utilizzabile a valle di una macchina trituratrice e comprendente una fase di trattamento di un flusso primario di polveri ed aria in uscita dalla macchina trituratrice, che comprende l’esecuzione di un’operazione di abbattimento polveri ad umido dell’aria uscente da una presa di aspirazione aria a valle della macchina trituratrice.
Il procedimento del presente trovato prevede che la fase di trattamento di detto flusso primario comprenda, inoltre, l’esecuzione di un’operazione di trattamento mediante filtrazione a carboni attivi, successivamente all’operazione di abbattimento polveri ad umido, adatta all’ adsorbimento delle sostanze organiche volatili presenti in un flusso d’aria derivante dall’operazione di abbattimento polveri ad umido.
Secondo il presente trovato, è prevista un’operazione di riscaldamento, diretto od indiretto, del flusso di aria satura di umidità derivante dall’operazione di abbattimento polveri ad umido, prima che detto flusso di aria satura venga sottoposta all’operazione di trattamento mediante filtrazione a carboni attivi.
In questo modo si riduce il contenuto di umidità del flusso d’aria in ingresso al trattamento a carboni attivi, preservandone Γ efficacia.
In forme di esecuzione del presente trovato, l’operazione di riscaldamento del flusso di aria satura di umidità viene effettuata miscelando un flusso aria riscaldata con detto flusso d’aria satura, a monte dell’operazione di trattamento mediante filtrazione a carboni attivi.
In forme di esecuzione del presente trovato, il procedimento prevede anche una tipica fase di trattamento di materiale più pesante proveniente dalla macchina trituratrice, che viene sottoposto ad un’operazione di classificazione a valle della macchina trituratrice, adatta ad ottenere un flusso gassoso secondario che viene trattato per produrre un flusso d’aria depurata in uscita.
In tali forme di esecuzione, il procedimento del presente trovato prevede di riscaldare il flusso d’aria depurata in uscita dalla fase di trattamento del materiale più pesante e di miscelarla con il flusso d’aria satura di umidità proveniente dall’operazione di abbattimento polveri ad umido.
In accordo con alcune forme di esecuzione del procedimento del presente trovato, la fase di trattamento del materiale più pesante comprende, in sequenza, un’operazione di separazione della frazione pesante per produrre un flusso gassoso secondario, un’operazione di separazione della frazione leggera, tipicamente un pre-abbattimento polveri, ed un’operazione di abbattimento del flusso gassoso secondario mediante filtrazione a maniche.
Secondo alcune varianti di esecuzione, la fase di trattamento del materiale più pesante prevede l’operazione di riscaldamento del flusso d’aria depurata estratta in questa fase, prima che essa venga miscelata al flusso di aria satura di umidità in uscita dall’operazione di abbattimento polveri ad umido.
In accordo con alcune forme di esecuzione, l’operazione di riscaldamento prevede di utilizzare un bruciatore a gas a fiamma diretta, che riscalda la vena d’aria depurata in uscita dalla fase di trattamento del materiale più pesante e prima che essa venga miscelata al flusso di aria satura in uscita dall’operazione di abbattimento polveri ad umido.
Secondo alcune forme di esecuzione, l’operazione di trattamento mediante filtrazione a carboni attivi viene eseguita mediante moduli a carboni attivi operativamente collegati in parallelo.
In varianti di tali forme di esecuzione, si prevede il by-pass di almeno uno di detti moduli, che rimane inattivo durante l’operazione di trattamento mediante filtrazione a carboni attivi, in modo che, per esigenze di manutenzione o rigenerazione di uno di detti moduli, il modulo inattivo possa essere selettivamente scollegato evitando l’arresto dell’operazione di trattamento.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di una forma preferenziale di realizzazione, fornita a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 rappresenta in modo schematico un impianto di depolverazione secondo il presente trovato utilizzato a valle di una macchina trituratrice.
DESCRIZIONE DI UNA FORMA DI REALIZZAZIONE
Con riferimento alla figura allegata, un impianto 10 di depolverazione secondo il presente trovato viene utilizzato a valle di una macchina trituratrice 12 di rottami, di tipo noto, in particolare, ma non solo, di carcasse di autovetture.
La macchina trituratrice 12 genera un flusso primario di polveri ed aria, indicato da una prima linea d’uscita 18, disposta in presa all’aspirazione della macchina trituratrice 12. Inoltre, la macchina trituratrice 12 presenta una seconda linea di uscita 20 di frazioni più pesanti, ovvero di materiale pesante frantumato dalla macchina trituratrice 12, che viene “selezionato” progressivamente fino ad ottenere una separazione più accurata possibile (ferroso, non ferroso e fluff), come meglio spiegato nel prosieguo.
Generalmente, l’ordine di grandezza della portata d’aria della prima linea d’uscita 18 è di circa 100.000 m<3>/hr, mentre l’ordine di grandezza della portata d’aria derivante dalla seconda linea d’uscita 20 è di circa 10.000 m<3>/hr.
L’impianto 10 comprende una prima sezione di trattamento 14 del flusso primario ed una seconda sezione di trattamento 16 per la classificazione del materiale più pesante o grossolano proveniente dalla seconda linea di uscita 20, da cui si genera un flusso gassoso secondario 45 che, come meglio spiegato nel prosieguo, viene ulteriormente depurato per produrre un flusso d’aria depurata 51.
La prima sezione di trattamento 14 comprende un ciclone separatore 22 alimentato dalla prima linea d’uscita 18 del flusso primario di polveri e aria. In uscita dal ciclone separatore 22 si ottiene un flusso di materiale che va alla classificazione, indicata dalla freccia 58, ed un flusso di aria 23 che viene alimentato ad un’unità di abbattimento polveri ad umido, nel caso di specie uno scrubber 24 ad effetto Venturi.
In forme di realizzazione lo scrubber 24 comprende una gola Venturi 24a per la nebulizzazione dell’acqua di lavaggio ed un separatore a ciclone 24b che provvede alla separazione dell’acqua in uscita dalla gola Venturi 24a.
Lo scrubber 24 richiede, tipicamente, il collegamento alla rete dell’acquedotto per l’alimentazione dell’acqua di processo, che è ricircolata, ed una vasca di raccolta per lo scarico dell’acqua esausta.
Il materiale esausto uscente dal ciclone 24b, indicato dalla freccia 60, viene convogliato come fango all’ispessimento e successivo smaltimento.
A valle dello scrubber 24 è prevista un’unità di separazione gocce 26, o “demister”, nel caso di specie del tipo a lamelle, per ridurre ulteriormente il contenuto di acqua trascinata dal flusso d’aria da trattare. Il flusso d’aria satura in uscita dall’unità di separazione gocce 26, indicato dalla freccia 38 viene inviato ad un’unità di trattamento mediante filtrazione a carboni attivi 30, dove viene fatta passare attraverso ad un letto di carboni attivi i quali provvedono all’adsorbimento delle sostanze organiche volatili, sostanza carboniosa organica totale, nonché vantaggiosamente diossine e PCB.
In forme di realizzazione, tale flusso d’aria 38 in uscita dall’unità di separazione gocce 26, prima di essere immesso nell’unità di trattamento mediante filtrazione a carboni attivi 30, viene fatto passare attraverso un’unità di abbattimento nebbie oleose 28, per la separazione di eventuali residui di olii, idrocarburi pesanti e simili.
L’unità di trattamento mediante filtrazione a carboni attivi 30 è, in alcune forme di realizzazione, formata da una pluralità di moduli 32 di trattamento mediante filtrazione a carboni attivi. In forme di realizzazione, tali moduli 32 sono disposti operativamente in parallelo. In forme di realizzazione, può essere previsto, mediante una pluralità di valvole, nel caso di specie serrande, 33, determinare il selettivo ingresso del flusso d’aria da trattare solamente in alcuni, oppure in tutti tali moduli 32.
In forme di realizzazione, è previsto il by-pass di almeno uno dei citati moduli 32, in modo che sia inattivo durante il trattamento. In questo modo, durante le operazioni di manutenzione o rigenerazione di uno o più dei moduli 32 che effettivamente sono impiegati, è possibile intervenire sul modulo 32 inattivo, evitando così il fermo-impianto.
In alcune forme di realizzazione, sono previsti quattro, o più moduli 32 in parallelo, montati su container carrellati, oltre ad un modulo 32 supplementare sempre escluso dal circuito per la rigenerazione del carbone esausto.
Il flusso d’aria trattato e depurato in uscita dall’unità di trattamento mediante filtrazione a carboni attivi 30, indicato dalla freccia 43, viene aspirato forzatamente da un ventilatore 34 ed inviato ad un camino 36 di scarico. L’aria in uscita è depurata con valori di polveri e contenuto totale di sostanza carboniosa entro i limiti di legge, rispettivamente minore od uguale a 10 mg/m<3>e minore od uguale a 30 mg/m<3>.
In forme realizzative, il ventilatore 34 è provvisto di inverter per regolare la velocità in funzione delle perdite di carico del circuito.
Secondo un aspetto del presente trovato, il flusso d’aria 38 saturo che viene inviato all’unità di trattamento mediante filtrazione a carboni attivi 30, eventualmente passando attraverso l’unità di abbattimento nebbie oleose 28, è sottoposto a preventivo riscaldamento, prima dell’ingresso nell’unità di trattamento mediante filtrazione a carboni attivi 30, in modo da ridurne sensibilmente il contenuto in umidità, evitando, così, il deterioramento delle prestazioni del letto di carboni attivi.
In forme di realizzazione del presente trovato, il flusso d’aria 38 satura viene riscaldato mediante miscelazione, in corrispondenza di un incrocio 41 del circuito, con un flusso d’aria caldo 42 proveniente dalla seconda sezione di trattamento 16, generando un flusso d’aria 40 che viene alimentato all’unità di trattamento mediante filtrazione a carboni attivi 30 con una notevole riduzione del contenuto di umidità.
In particolare, rimpianto 10 del presente trovato comprende mezzi di riscaldamento, nel caso di specie un bruciatore a gas 35 a fiamma diretta, posti in linea con il flusso d’aria in uscita dalla seconda sezione di trattamento 16, ottenendo il voluto flusso di aria calda 42.
Il vantaggio di tale soluzione, in cui si evita di riscaldare con fiamma diretta il flusso d’aria 38 uscente dall’unità di separazione gocce 26 ed eventualmente dall’unità di abbattimento nebbie oleose 28, riscaldandolo, bensì, mediante miscelazione con il flusso di aria calda 42, è che si elimina il rischio di innesco di possibili esplosioni dovute alla presenza di residui di idrocarburi, combustibili od altro materiale infiammabile.
In forme di realizzazione del trovato, le tubazioni interessate dai flussi caldi, così come i moduli 32 a carboni attivi, sono coibentati per prevenire il raffreddamento dell’aria.
In forme di realizzazione, il bruciatore a gas 35 consente di ottenere un flusso di aria calda 42 con temperatura compresa tra circa 100 °C e circa 150 °C, comunque una temperatura tale per cui, considerato l’ordine di grandezza delle portate in gioco per i flussi di aria satura 38 e di aria calda 42, rispettivamente circa 100.000 m<3>/hr e circa 10.000 m<3>/hr, si ottiene una temperatura del flusso di aria 40 superiore di circa 10 °C rispetto alla temperatura ambiente.
Tipicamente, la temperatura di esercizio ottimale dei carboni attivi per avere l’effetto di filtrazione tramite adsorbimento è compresa tra circa 30 °C e circa 40 °C.
Il presente trovato, alimentando un flusso di aria 40 calda all’unità di trattamento mediante filtrazione a carboni attivi 30 ad una temperatura di circa 10 °C superiore alla temperatura ambiente, ottiene un buon compromesso tra efficacia di filtrazione dei carboni attivi, che trattengono la sostanza organica volatile, e riduzione deH’umidità in ingresso ai carboni attivi stessi.
In forme di realizzazione dell’impianto 10, la seconda sezione di trattamento 16 prevede, in modo tradizionale, un classificatore a zig-zag 44, cui pervengono le frazioni pesanti della seconda linea d’uscita 20 dalla macchina trituratrice 12.
Il classificatore a zig-zag 44 genera il suddetto flusso gassoso secondario, indicato dalla freccia 45, ed una frazione pesante di materiali ferrosi, non ferrosi e fluff pesante, freccia 47 che, come spiegato nel prosieguo, vengono inviati alla separazione magnetica.
Il flusso gassoso secondario 45 in uscita dal classificatore a zig-zag 44 viene alimentato ad un’unità di pre-abbattimento polveri, nel caso di specie un ciclone separatore 46, da cui esce in testa un flusso d’aria da inviarsi in parte ad un’unità filtrante di abbattimento finale polveri, nel caso di specie un filtro a maniche 50, da cui esce il suddetto flusso d’aria depurata 51 ed in coda un flusso di materiale, inviato alla classificazione o allo smaltimento 58.
A valle del ciclone separatore 46 è previsto un ventilatore 48 per fornire la voluta pressione di aspirazione al circuito, in modo da inviare gran parte dell’aria trattata nel ciclone separatore 46 come ricircolo al classificatore a zigzag 44 e per la rimanente parte, agendo su una valvola, nel caso di specie una serranda, 49, verso l’unità filtrante di abbattimento finale polveri, nel caso di specie un filtro a maniche 50, per produrre il suddetto flusso d’aria depurata 51.
In forme di realizzazione, il flusso d’aria depurata 51 uscente a valle dell’unità filtrante di abbattimento finale polveri, nel caso di specie il filtro a maniche 50, viene riscaldato dai mezzi di riscaldamento in linea, nel caso di specie il bruciatore 35, per generare il flusso di aria calda 42 che viene successivamente miscelato al flusso d’aria 38 satura, in corrispondenza dell’ incrocio 41, prima dell’ingresso nell’unità di trattamento mediante filtrazione a carboni attivi 30, come sopra descritto.
La frazione pesante 47 uscente dal classificatore a zig-zag 44 viene inviata ad un tamburo magnetico 52, da cui escono un flusso di frazione pesante 54, ed un flusso ricco di materiale non- ferroso 56, mentre il filtrato dell’unità filtrante di abbattimento finale polveri viene inviato allo smaltimento.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Impianto di depolverazione utilizzabile a valle di una macchina trituratrice (12) e comprendente una prima sezione di trattamento (14) di un flusso primario di polveri ed aria proveniente da una prima linea di uscita (18) dalla macchina trituratrice (12), che comprende un’unità di abbattimento polveri ad umido (24) collegata ad una presa di aspirazione aria a valle della macchina trituratrice (12), detta prima sezione di trattamento (14) comprendendo, inoltre, un’unità di trattamento mediante filtrazione a carboni attivi (30), a valle dell’unità di abbattimento polveri ad umido (24), adatta all’adsorbimento delle sostanze organiche volatili presenti in un flusso d’aria (38) in uscita dall’unità di abbattimento polveri ad umido (24), caratterizzato dal fatto che comprende mezzi di riscaldamento (35) per riscaldare, direttamente od indirettamente, il flusso di aria (38) satura di umidità in uscita dall’unità di abbattimento polveri ad umido (24), prima che entri nell’unità di trattamento mediante filtrazione a carboni attivi (30).
  2. 2. Impianto come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che comprende una linea di alimentazione di aria (42), riscaldata mediante i detti mezzi di riscaldamento (35), la quale è collegata fluidicamente alla linea di uscita del flusso d’aria (38) dall’unità di abbattimento polveri ad umido (24), a monte dell’unità di trattamento mediante filtrazione a carboni attivi (30), miscelandosi ad essa per generare un flusso di aria (40) con ridotta umidità in ingresso all’unità di trattamento mediante filtrazione a carboni attivi (30).
  3. 3. Impianto come nella rivendicazione 2, comprendente una seconda sezione (16) di trattamento per la classificazione del materiale più pesante proveniente da una seconda linea di uscita (20) dalla macchina trituratrice (12) e configurata per ottenere un flusso gassoso secondario (45) in uscita da un’unità classificatrice (44) che viene trattato per produrre un flusso d’aria depurata (51), caratterizzato dal fatto che una linea del flusso d’aria depurata (51) in uscita dalla seconda sezione di trattamento (16) costituisce la linea di alimentazione di aria (42) che, riscaldata dai mezzi di riscaldamento (35), viene miscelata con la linea di uscita del flusso d’aria (38) dall’unità di abbattimento polveri ad umido (24).
  4. 4. Impianto come nella rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che la seconda sezione di trattamento (16) comprende, in sequenza, un separatore, o classificatore a zig-zag, (44), un’unità di pre-abbattimento polveri a ciclone (46) ed un’unità di abbattimento con filtro a maniche (50).
  5. 5. Impianto come nella rivendicazione 3 o 4, caratterizzato dal fatto che la seconda sezione di trattamento (16) comprende detti mezzi di riscaldamento (35) che riscaldano il flusso d’aria depurata (51) prima che essa venga miscelata al flusso di aria (38) satura in uscita dall’unità di abbattimento polveri ad umido (24).
  6. 6. Impianto come in una qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 5, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di riscaldamento (35) comprendono un bruciatore a gas a fiamma diretta, che riscalda la vena d’aria depurata (51) in uscita dalla seconda sezione di trattamento (16) e prima che essa venga miscelata al flusso di aria (38) satura uscente dall’unità di abbattimento polveri ad umido (24).
  7. 7. Impianto come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l’unità di trattamento mediante filtrazione a carboni attivi (30) è di tipo modulare, comprendendo una pluralità di moduli (32) operativamente collegati in parallelo.
  8. 8. Procedimento di depolverazione utilizzabile a valle di una macchina trituratrice (12) e comprendente una fase di trattamento di un flusso primario (18) di polveri ed aria in uscita dalla macchina trituratrice (12), che comprende l’esecuzione di un’operazione di abbattimento polveri ad umido (24) dell’aria uscente da una presa di aspirazione aria a valle della macchina trituratrice (12), detta fase di trattamento di detto flusso primario comprendendo, inoltre, l’esecuzione di un’operazione di trattamento mediante filtrazione a carboni attivi (30), successivamente all’operazione di abbattimento polveri ad umido (24), adatta all’adsorbimento delle sostanze organiche volatili presenti in un flusso d’aria (38) derivante dall’operazione di abbattimento polveri ad umido, caratterizzato dal fatto che comprende, inoltre, l’esecuzione di un’operazione di riscaldamento, diretto od indiretto, del flusso di aria (38) satura di umidità derivante dall’operazione di abbattimento polveri ad umido (24), prima che detto flusso di aria (38) venga sottoposta all’operazione di trattamento mediante filtrazione a carboni attivi (30).
  9. 9. Procedimento come nella rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che l’operazione di riscaldamento del flusso di aria (38) satura viene effettuata miscelando un flusso aria riscaldata (42) con detto flusso d’aria (38), a monte dell’operazione di trattamento mediante filtrazione a carboni attivi (30).
  10. 10. Procedimento come nella rivendicazione 9, comprendente una fase di trattamento del materiale più pesante (20) proveniente dalla macchina trituratrice (12) che prevede un’operazione di classificazione (44) con produzione di un flusso gassoso secondario (45) che viene trattato per produrre un flusso d’aria depurata (51) in uscita, caratterizzato dal fatto che prevede di riscaldare il flusso d’aria depurata (51) in uscita dalla fase di trattamento del materiale più pesante (20) e di miscelarla con il flusso d’aria (38) satura proveniente dall’operazione di abbattimento polveri ad umido (24).
  11. 11. Procedimento come nella rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che la fase di trattamento del materiale più pesante (20) comprende, in sequenza, un’operazione di separazione della frazione pesante (44) per produrre il flusso gassoso secondario (45), un’operazione di separazione della frazione leggera (46) ed un’operazione di abbattimento del flusso gassoso secondario (45) mediante filtrazione con un filtro a maniche (50) per produrre il flusso d’ aria depurata (51).
  12. 12. Procedimento come nella rivendicazione 10 o 11, caratterizzato dal fatto che la fase di trattamento del materiale più pesante (20) comprende l’operazione di riscaldamento del flusso d’aria depurata (51) estratta in questa fase prima che essa venga miscelata al flusso di aria (38) satura in uscita dall’operazione di abbattimento polveri ad umido (30).
  13. 13. Procedimento come nella rivendicazione 10, 11 o 12, caratterizzato dal fatto che l’operazione di riscaldamento prevede di utilizzare un bruciatore a gas a fiamma diretta (35), che riscalda la vena d’aria depurata (51) in uscita dalla fase di trattamento del materiale più pesante e prima che essa venga miscelata al flusso di aria (38) satura in uscita dall’operazione di abbattimento polveri ad umido (24).
  14. 14. Procedimento come in una qualsiasi delle rivendicazioni da 8 a 13, caratterizzato dal fatto che l’operazione di trattamento mediante filtrazione a carboni attivi (30) viene eseguita mediante moduli (32) a carboni attivi operativamente collegati in parallelo.
  15. 15. Procedimento come nella rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che prevede il by-pass di almeno uno di detti moduli (32), che rimane inattivo durante l’operazione di trattamento mediante filtrazione a carboni attivi (30), in modo che, per esigenze di manutenzione o rigenerazione di uno di detti moduli (32), il modulo inattivo possa essere selettivamente scollegato evitando l’arresto dell’operazione di trattamento,
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