ITUB20155266A1 - Freno elettromagnetico pilotato per il controllo della tensione dei fili di trama in macchine tessili - Google Patents

Freno elettromagnetico pilotato per il controllo della tensione dei fili di trama in macchine tessili Download PDF

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ITUB20155266A1
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Renato Comotto
Matteo Fazzari
Paolo Ricci
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Roj S R L
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Description

FRENO ELETTROMAGNETICO PILOTATO PER IL CONTROLLO DELLA TEN-SIONE DEI FILI DI TRAMA IN MACCHINE TESSILI
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un freno elettromagnetico pilotato per il controllo della tensione dei fili di trama in macchine tessili. In particolare l'invenzione si riferisce ad un freno di questo tipo avente caratteristiche migliorate per il controllo della tensione di fili di trama che presentano un'elevata quantità di nodi.
CAMPO DELL'INVENZIONE
Freni elettromagnetici a funzionamento attivo sono noti da tempo del settore delle macchine tessili, ogni volta che occorra modulare il livello di tensione del filo di trama nel corso dell'operazione di inserimento dello stesso. Questo tipo di freno è caratterizzato dalla presenza di due elementi elastici contrapposti, normalmente costituiti da lamelle metalliche con elasticità di forma, almeno uno dei quali è mobile e la cui azione può essere modificata in funzione della posizione di un pistone attuatore, comandato elettromagneticamente, al fine di controllare l'intensità della forza di contrasto tra i due elementi elastici. Utilizzando questo tipo di freno è dunque possibile modulare a piacere l'effetto di frenatura sul filo di trama che scorre tra i due elementi elastici e quindi la tensione dello stesso.
Nel caso dei telai tessili, a cui è principalmente indirizzato il freno elettromagnetico della presente invenzione, freni di questo tipo vengono normalmente utilizzati per aumentare la tensione del filo di trama nelle fasi critiche dell'inserimento in cui occorre avere un maggior controllo sul filo, come avviene tipicamente nella fase di scambio del filo di trama tra pinza portante e pinza traente, oppure nella fase finale di arrivo del filo di trama all'uscita dal passo.
STATO DELLA TECNICA ANTERIORE
Nell'ambito generale della tecnica dei freni elettromagnetici per fili di trama sopra descritta, un problema particolare riguarda il trattamento di fili di trama caratterizzati da un'elevata presenza di nodi, come si verifica ad esempio nella lavorazione della juta. La presenza dei nodi crea infatti un punto di discontinuità nell'azione di frenatura del filato, dal momento che l'elevata inerzia dei dispositivi di supporto delle lamelle non consente un loro rapido spostamento al passaggio del nodo, così che si determina in questa fase un brusco picco di innalzamento della tensione del filo di trama con conseguente anomala sollecitazione dello stesso, che può determinarne anche la rottura. Come conseguenza, nei filati ricchi di nodi si riscontra attualmente una frequenza di rottura dei fili di trama molto più elevata di quanto non avvenga nei fili di trama con pochi o nessun nodo.
Inoltre, anche quando il nodo passa attraverso il freno senza che si determini la rottura del filo di trama, si ha in ogni caso un decadimento delle possibilità di controllo accurato della tensione del filo. Infatti, al passaggio del nodo si determina ovviamente un distanziamento delle lamelle contrapposte del freno a causa del maggior spessore del nodo rispetto al filo; quando dunque il nodo ha superato il punto di contatto tra le lamelle elastiche è necessario un certo tempo affinché dette lamelle possano recuperare la loro condizione di contatto ordinaria. Benché questo tempo sia breve in termini assoluti - tipicamente dell'ordine di qualche centesimo di secondo -in tale periodo si determina una condizione di completa assenza di controllo sulla tensione del filo che è sufficiente a causare inconvenienti tessili.
Questo problema è stato affrontato in modo specifico da EP-2349896 a nome Picanol, che propone a questo scopo un freno elettromagnetico in cui uno dei due elementi elastici del freno, e precisamente quello non azionato dal pistone attuatore, è costituito da una lamina allungata, flessibile e sottile, supportata da un sistema a molle distribuito su tutta la sua lunghezza, col quale presenta dunque una pluralità di punti di contatto, per determinare corrispondenti punti di più stretto contatto tra i due elementi elastici del freno. Con questa soluzione, dunque, la forza complessiva di frenatura del filo viene per la maggior parte ripartita tra questa pluralità di punti di più stretto contatto tra gli elementi elastici del freno, così che quando un nodo passa in corrispondenza di uno di questi punti di contatto, subisce una forza di contrasto che è solo una frazione della forza complessiva di frenatura, e quindi anche il picco di incremento della tensione del filo di trama è corrispondentemente diminuito. Inoltre, la presenza di detta pluralità di punti di contatto tra il sistema a molle e l'elemento elastico del freno da esso supportato, permette di mantenere un'azione di frenatura più continua anche mentre il nodo passa attraverso il freno elettromagnetico, dal momento che il distanziamento tra i due elementi elastici del freno, determinato dal passaggio del nodo in corrispondenza di un punto di contatto di uno di detti elementi elastici col sistema a molle, non interferisce con la posizione degli altri punti di contatto del sistema a molle che continuano dunque ad esercitare la loro azione di contrasto tra i due elementi elastici del freno.
La soluzione Picanol sopra descritta costituisce un significativo miglioramento rispetto alla situazione della tecnica nota preesistente e fornisce quindi una prima risposta al problema di una corretta frenatura di fili di trama ricchi di nodi. Tuttavia detta soluzione presenta ancora alcuni inconvenienti.
Un primo inconveniente consiste nel fatto che per poter avere un numero sufficiente di punti di contatto tra il sistema a molle e un elemento flessibile del freno, è necessario che tale elemento flessibile del freno presenti una zona di contatto col filo di trama di lunghezza significativamente aumentata. L'azione abrasiva del freno sul filo di trama risulta quindi indesiderabilmente aumentata e così pure l'ingombro complessivo del dispositivo.
Un secondo inconveniente deriva dal fatto che il problema è stato affrontato in questa soluzione solo dal punto di vista quantitativo - frazionando cioè l'effetto negativo del picco di tensione del filo di trama su un maggior numero di punti di contatto - senza che tuttavia, dal punto di vista qualitativo, in ognuno della pluralità di punti di contatto del freno elettromagnetico sia stata modificata la modalità di impatto sulle lamine elastiche che si determina al passaggio di un nodo, modalità di impatto che è infatti rimasta identica a quella tradizionale.
DESCRIZIONE SOMMARIA DELL'INVENZIONE
La presente invenzione si propone dunque di fornire un nuovo tipo di freno elettromagnetico pilotato per il controllo della tensione di un filo di trama, in particolare di un filo di trama che presenti un elevato numero di nodi, che ovvi agli inconvenienti sopra descritti dei dispositivi di freno attualmente noti.
In particolare un primo scopo della presente invenzione è quello di fornire un freno del tipo sopra descritto che permetta il passaggio di nodi senza determinare picchi di tensione elevati nel filo di trama.
Un secondo scopo della presente invenzione è poi che detto freno permetta il passaggio dei nodi del filo di trama tra le lamine del freno, senza interrompere l'azione di frenatura sul filo di trama.
Un terzo scopo della presente invenzione è infine che detto freno non aumenti indebitamente la zona di contatto sul filo di trama, rispetto ai freni della tecnica nota anteriori alla soluzione Picanol sopra illustrata, così da evitare ogni possibile deterioramento del filo di trama per abrasione e da presentare un ingombro complessivo sostanzialmente uguale a quello dei suddetti freni di tipo noto.
Questi scopi vengono raggiunti mediante un freno elettromagnetico pilotato per il controllo della tensione dei fili di trama in macchine tessili, in particolare di un filo di trama che presenti un elevato numero di nodi, del tipo comprendente una coppia di lamelle elastiche contrapposte tra cui scorre il filo di trama, una prima lamella, o lamella azionata, essendo regolata in posizione da un pistone attuatore, comandato elettromagneticamente, e una seconda lamella, o lamella resistente, essendo resistente in risposta a mezzi elastici di contrasto, al fine di controllare l'intensità della forza di contrasto tra detta coppia di lamelle, caratterizzato da ciò che almeno una tra detta lamella resistente e detta lamella azionata ha un punto di fulcro in corrispondenza di una porzione centrale della stessa, così da poter oscillare liberamente in un piano contenente il filo di trama, durante il passaggio di un nodo del filo di trama tra detta lamella resistente e detta lamella azionata.
Secondo una preferita caratteristica dell'invenzione, detto punto di fulcro di almeno una tra detta lamella resistente e detta lamella azionata è inoltre spostato in avanti o indietro di una distanza predeterminata, lungo la direzione di scorrimento del filo di trama, rispetto al punto centrale di contatto o al punto di fulcro dell'altra tra detta lamella resistente e detta lamella azionata. Altre preferite caratteristiche di tale freno elettromagnetico vengono definite nelle rivendicazioni secondarie.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del freno elettromagnetico secondo la presente invenzione risulteranno comunque meglio evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di una forma di esecuzione preferita dello stesso, fornita a puro titolo esemplificativo e non limitativo ed illustrata nei disegni allegati, nei quali:
fig. 1 è una vista in prospettiva di una preferita forma di esecuzione del freno elettromagnetico secondo la presente invenzione;
fig. 2 è una vista in prospettiva del freno elettromagnetico di fig. 1, con alcune parti esplose;
fig. 3 è una vista in pianta del freno elettromagnetico di fig. 1; fig. 4 è una vista parzialmente in sezione del freno elettromagnetico di fig. 1, secondo la traccia IV-IV di fig. 3; e
fig. 5 è una vista in alzato laterale del freno elettromagnetico di fig 1. DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLA PREFERITA FORMA DI ESECUZIONE
Secondo la presente invenzione, al fine di superare gli inconvenienti sopra evidenziati con una soluzione costruttivamente semplice e compatta ma di elevata efficacia, si è ipotizzato di cambiare radicalmente la tipologia di soluzione meccanica che, nei freni elettromagnetici di tipo noto, permette il distanziamento delle lamelle per consentire il passaggio del nodo tra le stesse. In tali freni noti, infatti, il distanziamento delle lamelle viene ottenuto mediante uno spostamento della lamella di minore massa e quindi avente minore inerzia - che è di regola la lamella contrapposta a quella fissata al pistone attuatore e che nel seguito verrà indicata brevemente come "lamella resistente" - che cede elasticamente, traslando in direzione sostanzialmente perpendicolare al percorso del filo di trama, in contrasto a mezzi a molla che premono elasticamente sulla stessa.
Secondo gli studi fatti dalla Richiedente, uno spostamento di questo tipo - nonostante l'impiego di lamelle molto leggere e di sistemi di contrasto a molla opportunamente calibrati - ha comunque un'inerzia molto elevata ed è quindi intrinsecamente troppo lento rispetto alla velocità di avanzamento del filo di trama, così che inevitabilmente il passaggio del nodo tra le lamelle avviene senza la necessaria gradualità e determina picchi di sollecitazione inaccettabili nel filo di trama. Inoltre, come già detto sopra, anche il percorso di ritorno della lamella resistente nella sua posizione di lavoro ordinaria - dopo il passaggio del nodo - non è sufficientemente veloce, e si determina così un'assenza di controllo del filo di trama per un tempo eccessivamente lungo.
Di fronte a questa impossibilità di modificare i freni elettromagnetici tradizionali in modo soddisfacente per permettere il trattamento di fili con elevato numero di nodi, la Richiedente ha avuto l'intuizione di modificare radicalmente la soluzione costruttiva del freno stesso, facendo sì che il movimento di distanziamento delle lamelle non avvenga più mediante una traslazione della lamella resistente in direzione perpendicolare al filo di trama, bensì mediante un'oscillazione di almeno una delle lamelle del freno attorno ad un rispettivo fulcro centrale di imperniamento.
A parità di dimensioni e peso della lamella, infatti, l'inerzia rotazionale connessa ad un movimento di oscillazione è molto inferiore rispetto all'inerzia di un movimento di traslazione dell'intera lamella e questo consente quindi di ottenere velocità di allontanamento delle lamelle, a seguito della sollecitazione indotta da un nodo in ingresso, decisamente superiori a quelle che si possono riscontrare nei freni di tipo tradizionale, riducendo così drasticamente l'effetto d'urto del nodo sulle lamelle e quindi mantenendo la sollecitazione del filo di trama entro limiti accettabili. Inoltre, dotando le lamelle del freno di rispettivi fulcri di imperniamento, l'inerzia rotazionale di ogni lamella attorno al proprio fulcro risulta completamente disgiunta dall'inerzia traslazionale che compete allo stesso fulcro a causa della sua connessione meccanica ad un altro elemento del freno, sia esso la struttura di supporto della lamella resistente o lo stesso pistone attuatore. Ciò ha permesso di utilizzare lo stesso principio di "lamella flottante su un punto di imperniamento" sia per la lamella resistente che per la lamella montata su detto pistone attuatore P - nel seguito, per brevità, indicata semplicemente come "lamella azionata" - senza più doversi preoccupare dei valori dell'inerzia traslazionale del pistone attuatore P. Grazie a questa particolare costruzione, il freno elettromagnetico comprende almeno una e preferibilmente due lamelle infulcrate.
Secondo una preferita caratteristica aggiuntiva dell'invenzione, i fulcri delle due lamelle sono inoltre disassati di una distanza prestabilita lungo la direzione di scorrimento del filo, al fine di ottenere un freno elettromagnetico in cui, al passaggio di un nodo nel filo di trama, le due lamelle contrapposte oscillino in maniera alternativa e consecutiva. Per realizzare questo effetto in modo efficace, tale distanza deve essere almeno di 5 mm e preferibilmente maggiore di 10 mm, mentre per evitare di aumentare eccessivamente l'ingombro del freno, è preferibile che non superi 20 mm. Un freno elettromagnetico incorporante questa caratteristica aggiuntiva risulta particolarmente efficace dal momento che, oltre a raggiungere il desiderato scopo di un più scorrevole passaggio dei nodi tra le lamelle del freno, permette anche di raggiungere un altro scopo dell'invenzione, e cioè il mantenimento di un contatto costante di frenatura tra la lamella azionata e la lamella resistente.
Da quanto sopra descritto si deduce infatti che il punto di contatto tra le lamelle, dove si determina appunto l'azione di frenatura del filo di trama, assume posizioni rispettivamente contrapposte a quelle di entrata/uscita del nodo, dove le lamelle si allontanano grazie al loro movimento di oscillazione. L'azione di controllo del freno sul filo viene perciò mantenuta senza alcuna interruzione durante il passaggio del nodo, e precisamente a valle del nodo durante la fase di entrata dello stesso nel freno, a monte del nodo nella fase di uscita, sul nodo durante la fase intermedia, risolvendo brillantemente anche questo inconveniente, tipico dei freni elettromagnetici tradizionali. Sulla base di queste intuizioni è stata dunque messa a punto la presente invenzione.
La preferita forma di esecuzione del freno elettromagnetico della presente invenzione, illustrata nei disegni, comprende, come componenti standard del tutto analoghi a quelli dei freni tradizionali, un elettromagnete E, un guidafilo a occhiello singolo F di entrata del filo di trama, un guidafilo a due occhielli B di uscita del filo di trama ed un sensore S di presenza del filo di trama, disposto tra i due occhielli del guidafilo di uscita B. Ancora in modo noto, l'elettromagnete E è dotato di un pistone attuatore P mobile assialmente per regolare la posizione di una prima lamella azionata A del freno tramite un rispettivo elemento a molla MA, anch'esso in forma laminare, detto elemento a molla MA essendo interposto tra la testa del pistone attuatore P, a cui è fissato in posizione centrale, e la lamella azionata A, alla quale è fissato alle contrapposte estremità.
Secondo la caratteristica principale dell'invenzione, già sopra richiamata, le lamelle elastiche del freno sono montate in modo tale da poter liberamente oscillare attorno ad un punto centrale di imperniamento. Per consentire una maggiore elasticità alle lamelle, detto punto di imperniamento è formato in elementi a molla laminari, MR ed MA, che rispettivamente supportano in modo elastico la lamella resistente R e la lamella azionata A, alle quali sono infatti stabilmente accoppiati in corrispondenza delle loro estremità contrapposte. In particolare, l'elemento a molla MR è accoppiato in 2 e 2' alla lamella resistente R, mentre l'elemento a molla MA e accoppiato in 3 e 3' alla lamella azionata A. In aggiunta, le estremità della lamella azionata A e del relativo elemento a molla MA sono collegate al corpo dell'elettromagnete E con un vincolo tale da impedire alla lamella stessa di ruotare attorno all'asse del pistone attuatore P, ma anche da non pregiudicare assolutamente il descritto movimento basculante della lamella stessa in un piano contenente il filo di trama e le estremità della lamella.
La lamella resistente R, tramite il rispettivo elemento a molla MR, è incernierata in 1 ad una staffa triangolare cava 6 aggettante da una forcella di supporto 7 verticale, solidale al telaio del freno elettromagnetico. La lamella A, tramite il rispettivo elemento a molla MA, è incernierata in posizione assiale sulla testa del pistone attuatore P. Grazie a questa disposizione, la lamella resistente R e la lamella azionata A possono oscillare attorno ai rispettivi fulcri, in un piano contenente il filo di trama e le estremità di dette lamelle, ogni volta che vengono sollecitate dall'azione di un nodo del filo di trama in ingresso nel freno, muovendosi liberamente ed essendo elasticamente richiamate nella posizione di riposo illustrata nei disegni dall'azione degli elementi a molla MR ed MA.
Come si è detto nella parte introduttiva, l'inerzia di oscillazione delle lamelle è molto più bassa dell'Inerzia di traslazione delle stesse lamelle, così che lo spostamento delle lamelle del freno della presente invenzione sotto l'azione di un nodo in ingresso è molto più veloce di quanto avvenga nei freni tradizionali. Inoltre l'oscillazione delle lamelle ha l'effetto di aumentare molto più rapidamente la distanza tra lamelle frenanti rispetto a quanto avviene nei freni noti unicamente mediante un movimento di traslazione della lamella; l'ingresso del nodo tra le due lamelle risulta quindi straordinariamente facilitato anche nel caso di nodi voluminosi, come accade per esempio nella lavorazione della juta.
Occorre qui subito sottolineare che il movimento di apertura tra le due lamelle, causato dall'oscillazione alternativa e consecutiva di entrambe, non determina alcuna diminuzione o interruzione dell'azione di frenatura sul filo di trama, che continua infatti inalterata in una zona a valle del nodo in ingresso o a monte del nodo in uscita, dove le due lamelle del freno elettromagnetico restano comunque sempre a contatto. Le forme arcuate delle lamelle R ed A, visibili in particolare nelle figg. 4 e 5, sono disegnate in modo da mantenere un'azione frenante sostanzialmente costante sul filo di trama anche al variare della rotazione relativa fra le due lamelle.
Man mano che il nodo si addentra tra le due lamelle, la lamella resistente R recupera gradatamente la sua inclinazione normale, mentre la lamella azionata A comincia un'oscillazione analoga e alternativa rispetto a quella della lamella R, ed anche ritardata nel tempo e traslata nello spazio in virtù del disassamento dei rispettivi fulcri. Dopo che il nodo è passato in corrispondenza del punto di imperniamento 1 della lamella resistente R, questa inizia ad oscillare in direzione opposta liberando così rapidamente il nodo, mentre l'azione frenante viene spostata in questa fase - dopo un breve passaggio sullo stesso nodo - sulle porzioni di lamelle a monte della posizione del nodo, simmetricamente a quanto descritto nella fase di ingresso del nodo. Infine, anche la lamella azionata A oscilla in direzione opposta, in una posizione ove ormai il nodo non ha più contatto con la lamella resistente R. La geometria del freno torna così alla situazione iniziale non perturbata.
Ovviamente il meccanismo descritto potrebbe, in modo del tutto analogo, prevedere di far incontrare al nodo in ingresso dapprima la lamella azionata A e poi quella resistente R, scambiando la posizione reciproca dei rispettivi fulcri, spostati in avanti o indietro di una distanza predeterminata rispetto all'asse del pistone attuatore P che determina il punto centrale di contatto della lamella azionata A. In entrambi i casi e grazie a questa disposizione, quando un nodo del filo di trama si trova in corrispondenza di uno dei fulcri di oscillazione delle lamelle, dove cioè la lamella in questione non è in grado di offrire alcuna oscillazione e richiederebbe quindi una sua traslazione per consentire il passaggio del nodo, la lamella contrapposta è invece a contatto del nodo ancora in una posizione abbastanza distante dal proprio fulcro da offrire un'oscillazione sufficiente a permettere il passaggio del nodo senza determinare la traslazione della lamella e quindi senza provocare incrementi di tensione del filo di trama oltre i valori di normale frenatura.
In conformità ad una terza caratteristica dell'invenzione, infine, è previsto che le oscillazioni indotte nelle lamelle dal passaggio di un nodo vengano smorzate rapidamente per riportare tempestivamente le lamelle nella loro posizione di lavoro ordinaria prima che arrivi un nuovo nodo. Una possibile soluzione di dispositivo ammortizzatore da applicare al freno elettromagnetico della presente invenzione, è costituita da una semplice bandella 5 di materiale elastomerico, avente elasticità adeguata, che connette l'estremità libera 2 della lamella resistente R con due punti di ancoraggio 4 fissi previsti alla sommità della forcella verticale 7, da parti opposte rispetto alla estremità libera 2 della lamella resistente R. Grazie a questo semplice dispositivo, non appena il nodo ha lasciato la lamella resistente R le oscillazioni di questa vengono rapidamente smorzate dalla bandella 5, determinandone l'arresto nella posizione di lavoro ordinaria. L'intimo e continuo contatto fra le due lamelle trasporta l'azione ammortizzante anche sul movimento della lamella azionata A montata sul pistone attuatore P. Ovviamente, anche in questo caso l'azione ammortizzante potrebbe essere attuata sulla lamella azionata A ed essere trasferita all'altra per semplice contatto, con una disposizione quindi rovesciata rispetto a quella illustrata nei disegni, avente tuttavia identica funzionalità.
Dalla descrizione sopra riportata risulta in modo chiaro come il freno elettromagnetico secondo la presente invenzione abbia pienamente raggiunto gli scopi prefissi. Grazie infatti alla particolare conformazione e disposizione della lamella resistente R e della lamella azionata A è possibile ottenere il passaggio dei nodi del filo di trama attraverso il freno elettromagnetico senza che si determinino incrementi di tensione eccessivamente elevati sul filo di trama e senza che si interrompa in alcun modo l'effetto frenante sullo stesso.
Inoltre, come è evidente dai disegni allegati, la nuova particolare conformazione e disposizione delle lamelle del freno elettromagnetico secondo la presente invenzione comporta solo un modestissimo incremento dello sviluppo longitudinale del freno elettromagnetico, sostanzialmente pari al disassamento esistente tra il fulcro 1 della lamella resistente R e l'asse del pistone attuatore P sulla cui testa è imperniata la lamella azionata A. L'ingombro complessivo del dispositivo è dunque sostanzialmente identico a quello dei freni elettromagnetici di tipo noto. Peraltro, e al contrario di quanto avviene nel brevetto Picanol sopra citato, il filo di trama viene a contatto con le lamelle A e R sempre in unico punto, che varia di posizione al variare della geometria del sistema, la cui evoluzione al passaggio del nodo è stata sopra descritta, ma che interessa sempre una zona limitata del filo di trama; non si determina quindi un'azione di abrasione sul filo di trama aggiuntiva rispetto ai freni elettromagnetici di tipo tradizionale. Anche il terzo scopo della presente invenzione è dunque pienamente raggiunto.
S'intende comunque che l'invenzione non deve considerarsi limitata alla particolare disposizione illustrata sopra, che costituisce soltanto una forma di esecuzione esemplificativa di essa, ma che diverse varianti sono possibili, tutte alla portata di un tecnico del ramo, senza per questo uscire dall'ambito di protezione dell'invenzione stessa, che risulta unicamente definito dalle rivendicazioni che seguono.

Claims (7)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Freno elettromagnetico pilotato per il controllo della tensione dei fili di trama in macchine tessili, in particolare di un filo di trama che presenti un elevato numero di nodi, del tipo comprendente una coppia di lamelle elastiche contrapposte tra cui scorre il filo di trama, una prima lamella, o lamella azionata (A), essendo regolata in posizione da un pistone attuatore (P), comandato elettromagneticamente, e una seconda lamella, o lamella resistente (R), essendo resistente in risposta a mezzi elastici di contrasto, al fine di controllare l'intensità della forza di contrasto tra detta coppia di lamelle, caratterizzato da ciò che almeno una tra detta lamella resistente (R) e detta lamella azionata (A) ha un punto di fulcro in corrispondenza di una porzione centrale della stessa, così da poter oscillare liberamente in un piano contenente il filo di trama, durante il passaggio di un nodo del filo di trama tra detta lamella resistente (R) e detta lamella azionata (A).
  2. 2) Freno elettromagnetico pilotato come in 1, in cui detto punto di fulcro di almeno una tra detta lamella resistente (R) e detta lamella azionata (A) è spostato in avanti o indietro di una distanza predeterminata, lungo la direzione di scorrimento del filo di trama, rispetto al punto centrale di contatto o al punto di fulcro dell'altra tra detta lamella resistente (R) e detta lamella azionata (A).
  3. 3) Freno elettromagnetico pilotato come in 1 o 2, in cui detta lamella resistente (R) è accoppiata ad un primo elemento a molla (MR) laminare che la sostiene elasticamente, e ha un proprio punto di fulcro (1) formato in detto primo elemento a molla (MR).
  4. 4) Freno elettromagnetico pilotato come in 3, in cui detto punto di fulcro (1) formato nel primo elemento a molla (MR) è vincolato ad una staffa triangolare cava (6) aggettante da una forcella di supporto (7) verticale, solidale al telaio del freno elettromagnetico.
  5. 5) Freno elettromagnetico pilotato come in 3, in cui detta lamella resistente (R) ha forma arcuata.
  6. 6) Freno elettromagnetico pilotato come in 3, in cui detto punto di fulcro (1) della lamella resistente (R) è spostato in avanti o indietro di una distanza predeterminata rispetto all'asse del pistone attuatore (P) che determina il punto centrale di contatto della lamella azionata (A).
  7. 7) Freno elettromagnetico pilotato come in 6, in cui detta lamella azionata (A) è accoppiata ad un secondo elemento a molla (MA), che la sostiene elasticamente, e ha un proprio punto di fulcro formato in detto secondo elemento a molla (MA) 8) Freno elettromagnetico pilotato come in 7, in cui detto punto di fulcro formato nel secondo elemento a molla (MA) è vincolato alla testa del pistone attuatore (P). 9) Freno elettromagnetico pilotato come in 8, in cui le estremità della lamella azionata (A) e del secondo elemento a molla (MA) sono collegate al corpo dell'elettromagnete E con un vincolo atto ad impedire la rotazione della lamella azionata (A) attorno all'asse del pistone attuatore P e da consentire un movimento oscillante della lamella stessa in un piano contenente il filo di trama e le estremità (3, 3^ della lamella azionata (A). 10) Freno elettromagnetico pilotato come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, comprendente inoltre un dispositivo ammortizzatore delle oscillazioni di almeno una tra detta lamella resistente (R) e detta lamella azionata (A). 11) Freno elettromagnetico pilotato come in 10, in cui detto dispositivo ammortizzatore è costituito da una bandella (5) di materiale elastomerico che connette un'estremità libera (2) della lamella resistente (R) a due punti di ancoraggio (4) alla sommità della forcella verticale 7, da parti opposte di detta estremità libera (2).
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