ITTV940068A1 - Struttura di dispositivo frenante, particolarmente per pattini ad attivazione migliorata - Google Patents

Struttura di dispositivo frenante, particolarmente per pattini ad attivazione migliorata Download PDF

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Abstract

La presente domanda ha per oggetto una struttura di dispositivo frenante, particolarmente per pattini, ad attivazione migliorata.Tale struttura di pattino comprende una calzatura associata od associabile ad un telaio tra le cui ali sono fulcrate due o più ruote ed a cui è posteriormente fulcrato un supporto per un freno.La struttura comprende mezzi per il posizionamento selettivo di detto supporto rispetto a detto telaio.

Description

"STRUTTURA DI DISPOSITIVO FRENANTE, PARTICOLARMENTE PER PATTINI, AD ATTIVAZIONE MIGLIORATA"
R I A S S U N T O
La presente domanda ha per oggetto una struttura di dispositivo frenante, particolarmente per pattini, ad attivazione migliorata.
Tale struttura di pattino comprende una calzatura associata od associabile ad un telaio tra le cui ali sono fulcrate due o più ruote ed a cui è posteriormente fulcrato un supporto per un freno.
La struttura comprende mezzi per il posizionamento selettivo di detto supporto rispetto a detto telaio.
DESCRIZIONE
La presente domanda ha per oggetto una struttura di dispositivo frenante, particolarmente per pattini, ad attivazione migliorata.
Oggi giorno nei pattini a rotelle di tipo noto, siano essi costituiti da una calzatura associata ad un supporto per due coppie di ruote disposte parallelamente tra loro o da una calzatura associata ad un telaio di supporto per una o più ruote disposte in linea, risulta sentito il problema di frenare le ruote stesse per potersi arrestare o regolare la velocità del pattino. E’noto quindi l'utilizzo di predisposti tasselli o tamponi, realizzati usualmente in gomma, associati a supporti fissati in corrispondenza della zona della punta o del tacco della calzatura; quando l'utilizzatore impone una inclinazione alla calzatura, in avanti o all'indietro, si ha che l'estremità libera dei tasselli o dei tamponi viene ad interagire con il terreno e quindi si consegue la frenata.
Tali soluzioni però risultano essere non ottimali in quanto al variare dell'usura del freno deve corrispondere un incremento della inclinazione che l'utilizzatore deve imporre al pattino, con conseguenti difficoltà a mantenere l'equilibrio.
A parziale soluzione di tale inconveniente è noto il brevetto US 5.197.572 in cui è illustrato un pattino comprendente una calzatura associata ad un telaio tra le cui ali sono fulcrate due o più ruote disposte in linea tra loro ed a cui è posteriormente fulcrato un supporto per un freno.
Tale pattino presenta un dispositivo di frenata il quale risulta essere essenzialmente costituito da una barretta conformata a T comprendente un'asta filettata che si impegna, attraverso un controfilettato tassello associato tra una coppia di flange sporgenti dal supporto per il freno il quale quindi può assumere una determinata angolazione rispetto al telaio.
Altre forme realizzative illustrate prevedono comunque la presenza di elementi filettati interagenti con predisposti dadi ed atti a variare sempre l'angolazione del supporto, e quindi del freno, rispetto al telaio.
Anche tali soluzioni presentano però degli inconvenienti: per l'utilizzatore infatti non risulta nè agevole, nè rapido, variare il posizionamento angolare del supporto rispetto al telaio essendo indispensabile scalzare il pattino e disporre di particolari utensili o comunque intervenire direttamente in modo manuale in corrispondenza dei mezzi preposti associati al supporto.
Compito principale di quanto forma oggetto della presente domanda è quindi quello di eliminare gli inconvenienti sopra lamentati in tipi noti escogitando un dispositivo frenante che permetta di conseguire una frenata uniforme od omogenea pur in presenza di usura del freno, tale dispositivo risultando strutturalmente semplice, di facile attivazione ed industrializzazione.
Nell’ambito del compito sopra esposto un altro importante scopo è quello di realizzare un dispositivo frenante in cui tale attivazione possa essere definita dall'utilizzatore anche calzando il pattino.
Ancora un importante scopo è quello di realizzare un dispositivo frenante in cui l'utilizzatore possa compensare in modo agevole e rapido la eventuale usura del freno in modo da non modificare l'inclinazione che deve imporre alla calzatura per conseguire la frenata.
Non ultimo scopo è quello di ottenere un dispositivo che alle caratteristiche precedenti accomuni quella di risultare affidabile e sicuro nell'uso, il medesimo presentando costi realizzativi contenuti ed essendo applicabile anche a pattini di tipo noto.
Il compito e gli scopi sopra accennati, nonché altri che più chiaramente appariranno in seguito, vengono raggiunti da una struttura di dispositivo frenante, particolarmente per pattini comprendenti una calzatura associata od associabile ad un telaio tra le cui ali sono fulcrate due o più ruote ed a cui è posteriormente fulcrato un supporto per un freno, che si caratterizza per il fatto di comprendere mezzi per il posizionamento selettivo di detto supporto rispetto a detto telaio.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di una particolare, ma non esclusiva, forma di realizzazione, illustrata a titolo indicativo e non limitativo, nelle allegate tavole di disegni in cui:
la fig. 1 illustra, in una vista laterale parzialmente sezionata, la struttura di dispositivo frenante nella condizione di selezione del posizionamento del supporto rispetto al telaio; la fig. 2 illustra, in una vista analoga alla precedente, la condizione di selezionamento della posizione del supporto rispetto al telaio;
la fig. 3 illustra, in un esploso, i componenti la struttura di dispositivo;
la fig. 4 illustra, in una vista analoga a quella di fig. 2, un diverso posizionamento del freno;
la fig. 5 illustra, in una vista analoga alla precedente, un ulteriore posizionamento del supporto rispetto al telaio nella condizione di freno usurato;
le figg. 6 e 7 illustrano, in una vista laterale parzialmente sezionata, due diverse forme realizzative;
la fig. 8 è una vista operata secondo il piano di sezione VIII-VIII di fig. 7;
la fig. 9 è una vista analoga alla precedente nella condizione di regolazione del posizionamento del supporto rispetto al telaio;
la fig. 10 illustra, in una vista di tre quarti posteriore, la soluzione di cui alle figg. 7 nella condizione illustrata in fig. 8;
la fig. 11 illustra, in una vista analoga alla precedente, la conformazione del telaio;
la fig. 12 è una vista analoga a quella di fig. 10 illustrante la soluzione di cui alla fig. 7 nella condizione illustrata in fig. 9.
Con riferimento alle figure precedentemente citate si è indicata con il numero 1 una struttura di dispositivo frenante particolarmente utilizzabile per pattini 2 comprendenti una calzatura 3 associata o associabile ad un telaio 4, presentante essenzialmente una conformazione ad U.
Tra le ali 5 del telaio 4 risultano trasversalmente e girevolmente associate, mediante predisposti primi perni 6, più ruote 7, disposte così in linea tra loro.
Posteriormente al telaio 4 è fulcrato, in corrispondenza del primo perno 6 della ruota 7 posteriore, o tramite borchie fulcrate alle ali 5 del telaio, un supporto 8 per un freno 9, realizzato in materia plastica.
Il supporto 8 presenta quindi una coppia di spalle 10a e 10b una cui estremità risulta fulcrata al telaio 4 nel mentre all'altra estremità risulta associato inferiormente il freno 9.
La struttura di dispositivo frenante comprende mezzi per il posizionamento selettivo del supporto 8 rispetto al telaio 4, tali mezzi essendo costituiti da una leva 11 presentante una testa eccentrica trasversalmente fulcrata, mediante un secondo perno 12 tra la coppia di spalle 10a, 10b del supporto 8 in una zona intermedia tra le estremità fulcrate al telaio 4 e presentanti il freno 9.
La testa eccentrica della leva 11 risulta interagire in contrasto con l'estremità libera di una barretta 13 ad una estremità trasversalmente fulcrata folle tra la coppia di spalle 10a, 10b del supporto 8 mediante una predisposta vite 14 cooperante con un dado 15 di bloccaggio.
La barretta 13 può oscillare rispetto alla vite 14 in contrasto con un elemento elasticamente deformabile, quale una molla 16 costituita da un filo metallico una cui estremità fa battuta con un aggetto 17 sporgente trasversalmente alla coppia di spalle 10a, 10b nella zona soprastante il freno 9 per poi avvolgere il gambo della vite 14 e agganciarsi, all'altra estremità, in corrispondenza della barretta 14 così da forzare il suo posizionamento in direzione dell'aggetto 17 stesso.
L'estremità libera della barretta 13 presenta, da parte opposta alla testa della leva 11, una zona dentata 18 la quale risulta affacciata ad una controdentatura 19 ricavata posteriormente al telaio 4.
L'utilizzo della struttura di dispositivo frenante risulta quindi essere il seguente: associato girevolmente il supporto 8 al telaio 4 e posizionata la leva 11 nella condizione di apertura, come illustrato in fig. 1, si avrà la possibilità, da parte dell'utilizzatore, di posizionare nel punto voluto l'estremità della barretta 13 presentante la zona dentata 18 in corrispondenza dei voluti denti della controdentatura 19 ricavata sul telaio 4.
Tale operazione può essere fatta dall'utilizzatore calzando il pattino.
Vantaggiosamente, per impedire nel caso di apertura della leva 11 la caduta a terra del freno 9, data l'articolazione del supporto 8 al telaio 4, è prevista la presenza, in corrispondenza di almeno una estremità della coppia di spalle 10a, 10b, di una appendice 20, sporgente perimetralmente e facente battuta in corrispondenza di un predisposto nasello 21 sporgente lateralmente ad una ala 5 del telaio 4.
Il posizionamento del nasello 21 e dell'appendice 20 saranno tali da consentire, ad esempio, il posizionamento del freno 9 leggermente sollevato rispetto al suolo 22 nella condizione di "Leva 11 aperta ed in mancanza di sostentamento del supporto stesso da parte dell'utilizzatore.
Quest'ultimo potrà quindi, in funzione dell'usura del freno 9, variare la posizione angolare del supporto rispetto al telaio semplicemente impugnando la leva e, dopo averla aperta, rinserrarla facendo fare uno o più scatti tra la zona dentata 18 e la controdentatura 19.
Nel caso l'utilizzatore dovesse dimenticare di serrare la leva 11, l'aggetto 17 risulta sporgere in direzione del telaio 4 cosi che con esso interagisce in battuta l’estremità della controdentatura 19 affacciata al suolo 22 oltre un determinato grado di rotazione impresso all'indietro alla calzatura.
Come illustrato in fig. 5, ad esempio, si potrà conseguire una distanza tra il suolo 22 e la superficie del freno 9 sempre costante al variare dell'usura del freno.
Inoltre, come illustrato in fig. 4, è possibile per l'utilizzatore disattivare il freno 9, bloccando il supporto 8 nella posizione più distante dal suolo della controdentatura 19.
Si è così constatato come il trovato abbia raggiunto il compito e gli scopi prefissati, essendosi ottenuto un dispositivo frenante in cui è possibile, in modo facile e rapido e pur calzando il pattino, variare il posizionamento del freno rispetto al suolo compensando cosi l'usura del freno stesso, o potendolo disattivare.
Il trovato risulta inoltre strutturalmente semplice e permette all'utilizzatore di conseguire la frenata, pur al variare dell'usura del pattino, imponendo una uguale inclinazione alla calzatura.
Naturalmente il trovato è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del medesimo concetto inventivo.
Così in fig. 6 è illustrata una ulteriore forma realizzativa in cui in corrispondenza del secondo perno 112 di fulcraggio della leva 111 alla coppia di spalle 110 risulta parimenti fulcrato, all'interno di detta coppia di spalle stesse, un elemento 123 conformato ad U il quale presenta, in corrispondenza della superficie affacciata alla leva 111, una zona dentata 118 con la quale selettivamente interagisce una controdentatura 119 ricavata sulla superficie laterale interna dell'affacciato telaio 104.
Vantaggiosamente il secondo perno 112 insisterà in corrispondenza di predisposte asole ricavate sulla coppia di spalle 110 cosi da consentire, all'apertura ed alla chiusura della leva 111 presentante la testa eccentrica, il sollevamento o comunque lo spostamento dell'elemento 123 e quindi impegnare o disimpegnare tra loro la zona dentata 118 e la controdentatura 119.
Nelle figure da 7 a 12 é illustrata una ulteriore forma realizzativa per un pattino 202 comprendente una calzatura 203 associata o associabile ad un telaio 204, presentante essenzialmente una conformazione ad U e tra le cui ali 205a e 205b risultano trasversalmente e girevolmente associate, mediante predisposti primi perni 206, più ruote 207, disposte così in linea tra loro.
Posteriormente al telaio 204 è fulcrato, in corrispondenza del primo perno 206 della ruota 207 posteriore, o tramite borchie fulcrate alle ali 205 del telaio, un supporto 208 per un freno 109, realizzato in materia plastica.
Il supporto 208 presenta quindi una coppia di spalle 210a e 210b una cui estremità risulta fulcrata al telaio 204 nel mentre all'altro risulta associato inferiormente il freno 209, tale coppia di spalle posizionandosi esternamente alle ali 205a e 205b del telaio 204.
Vantaggiosamente internamente alle ali 205a e 205b del telaio 204 è interposto un distanziale 225, conformato ad U, le cui estremità sono fulcrate in corrispondenza del medesimo primo perno 206 di fulcraggio di detto supporto 208.
La struttura di dispositivo frenante comprende mezzi per il posizionamento selettivo del supporto 208 rispetto al telaio 204, tali mezzi essendo costituiti da una leva 211 costituita da un filo metallico, conformato essenzialmente a C, la cui base 224 è posta superiormente al supporto 208, così da avvolgerlo esternamente in direzione opposta al telaio 204, e le cui estremità terminali 226a e 226b, elasticamente deformabili per divaricamento, risultano rivoltate in direzione della coppia di spalle 210a e 210b.
Tali estremità terminali 226a e 226b risultano selettivamente posizionabili in corrispondenza di una prima coppia di fori 229a e 229b ricavati sulla coppia di spalle 210a e 210b del supporto 208 e di una tra due o più coppie di secondi fori 227a e 227b ricavati su dette ali 205a, 205b e su detto distanziale 225.
La divaricazione delle estremità terminali 226a e 226b della leva 211 è conseguibile grazie alla presenza, in corrispondenza della superficie laterale esterna della coppia di spalle 210a e 210b del supporto 208, di una coppia di risalti 228a e 228b presentanti piani inclinati con cui interagiscono dette estremità terminali al sollevamento o all'abbassamento della leva 211.
Cosi facendo le estremità terminali 226a e 226b verranno a disimpegnare i secondi fori 227a o 227b interessanti il distanziale 225 e le ali 205a e 205b del telaio 204: ciò permetterà di riposizionare tali estremità terminali nell'altra coppia di secondi fori dopo aver imposto una rotazione al supporto 208.
Naturalmente anche le dimensioni, nonché i materiali costituenti i singoli componenti la struttura potranno essere i più pertinenti a seconda delle specifiche esigenze.

Claims (4)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Struttura di dispositivo frenante, particolarmente per pattini comprendenti una calzatura associata od associabile ad un telaio tra le cui ali sono fulcrate due o più ruote ed a cui è posteriormente fulcrato un supporto per un freno, che si caratteri zza per il fatto di comprendere mezzi per il posizionamento selettivo di detto supporto rispetto a detto telaio.
  2. 2) Struttura come alle rivendicazione 1, comprendente un supporto presentante una coppia di spalle una cui estremità risulta fulcrata a detto telaio nel mentre all'altra estremità risulta associato inferiormente detto freno, che si caratterizza per il fatto che detti mezzi per il posizionamento selettivo di detto supporto rispetto a detto telaio sono costituiti da una leva presentante una testa eccentrica trasversalmente fulcrata, mediante un secondo perno, tra detta coppia di spalle di detto supporto in una zona intermedia tra le estremità fulcrate a detto telaio e presentanti detto freno.
  3. 3) Struttura come alle rivendicazioni le 2 che si caratterizza per il fatto che detta testa eccentrica di detta leva interagisce in contrasto con l'estremità libera di una barretta ad una estremità trasversalmente fulcrata folle tra detta coppia di spalle di detto supporto mediante una predisposta vite cooperante con un dado di bloccaggio.
  4. 4) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 3 che si caratterizza per il fatto che detta barretta può oscillare rispetto a detta vite in contrasto con un elemento elasticamente deformabile, quale una molla costituita da un filo metallico una cui estremità fa battuta con un aggetto sporgente trasversalmente a detta coppia di spalle nella zona soprastante detto freno per poi avvolgere il gambo di detta vite e agganciarsi, all'altra estremità, in corrispondenza di detta barretta cosi da forzare il suo posizionamento in direzione di detto aggetto stesso. 5} Struttura come alle rivendicazioni 1 e 4 che si caratterizza per il fatto che l'estremità libera di detta barretta presenta, da parte opposta a detta testa di detta leva, una zona dentata la quale risulta affacciata ad una controdentatura ricavata posteriormente a detto telaio. 6) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il fatto di comprendere mezzi atti ad impedire, nel caso di apertura di detta leva, la caduta a terra di detto freno, detti mezzi essendo posti in corrispondenza di almeno una estremità di detta coppia di spalle ed essendo costituiti da una appendice, sporgente perimetralmente e facente da battuta in corrispondenza di un predisposto nasello sporgente lateralmente ad una di dette ali di detto telaio. 7) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il fatto che detto aggetto sporge in direzione di detto telaio ed interagisce in battuta con esso, oltre un determinato grado di rotazione impresso all'indietro a detta calzatura, l’estremità di detta controdentatura affacciata al suolo. 8) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il fatto che in corrispondenza di detto secondo perno di fulcraggio di detta leva a detta coppia di spalle è parimenti fulcrato, all'interno di detta coppia di spalle stesse, un elemento conformato ad U il quale presenta, in corrispondenza della superficie affacciata a detta leva, una zona dentata con la quale selettivamente interagisce una controdentatura ricavata sulla superficie laterale interna di detto , affacciato, telaio. 9) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 8 che si caratterizza per il fatto che detto secondo perno insiste in corrispondenza di predisposte asole ricavate su detta coppia di spalle a consentire, all'apertura ed alla chiusura di detta leva presentante la testa eccentrica, il sollevamento o comunque lo spostamento di detto elemento e quindi impegnare o disimpegnare tra loro dette zona dentata e controdentatura. 10) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il fatto che detto supporto presenta una coppia di spalle una cui estremità risulta fulcrata a detto telaio nel mentre all'altra risulta associato inferiormente detto freno, detta coppia di spalle posizionandosi esternamente a dette ali di detto telaio. 11) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 10 che si caratterizza per il fatto che internamente a dette ali di detto telaio è interposto un distanziale, conformato ad U, le cui estremità sono fulcrate in corrispondenza del medesimo primo perno di fulcraggio di detto supporto. 12) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il fatto che detti mezzi per il posizionamento selettivo di detto supporto rispetto a detto telaio sono costituiti da una leva a sua volta costituita da un filo metallico, conformato essenzialmente a C, la cui base è posta superiormente a detto supporto, cosi da avvolgerlo esternamente in direzione opposta a detto telaio, e le cui estremità terminali, elasticamente deformabili per divaricamento, risultano rivoltate in direzione di detta coppia di spalle. 13) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 12 che si caratterizza per il fatto che dette estremità terminali sono selettivamente posizionabili in corrispondenza di una prima coppia di fori ricavati su detta coppia di spalle di detto supporto e di una tra due o più coppie di secondi fori ricavati su dette ali e su detto distanziale. 14) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 13 che si caratterizza per il fatto che la divaricazione di dette estremità terminali di detta leva è conseguibile tramite una coppia di risalti, sporgenti in corrispondenza della superficie laterale esterna di detta coppia di spalle di detto supporto, detta coppia di risalti presentando piani inclinati con cui interagiscono dette estremità terminali al sollevamento o all'abbassamento di detta leva. 15) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 14 che si caratterizza per il fatto che alla interazione con detta coppia di risalti dette estremità terminali si disimpegnano da detti secondi fori interessanti detti distanziale ali di detto telaio a consentire il riposizionamento di dette estremità terminali nell'altra coppia di secondi fori dopo aver imposto una rotazione a detto supporto. 16) Struttura di dispositivo frenante, particolarmente per pattini, come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per quanto descritto ed illustrato nelle allegate tavole di disegni.
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