ITTV20130148A1 - Testa satellitare di levigatura per materiali lapidei naturali, agglomerati e ceramici. - Google Patents

Testa satellitare di levigatura per materiali lapidei naturali, agglomerati e ceramici.

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ITTV20130148A1
ITTV20130148A1 IT000148A ITTV20130148A ITTV20130148A1 IT TV20130148 A1 ITTV20130148 A1 IT TV20130148A1 IT 000148 A IT000148 A IT 000148A IT TV20130148 A ITTV20130148 A IT TV20130148A IT TV20130148 A1 ITTV20130148 A1 IT TV20130148A1
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IT
Italy
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shaft
pad
satellite
pads
toothed wheel
Prior art date
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IT000148A
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English (en)
Inventor
Claudio Saurin
Luca Toncelli
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Breton Spa
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Description

Descrizione dell’invenzione industriale
avente per titolo "Testa satellitare di levigatura per materiali lapidei naturali, agglomerati e ceramici”.
La presente invenzione ha per oggetto una testa satellitare di levigatura per materiali lapidei naturali, agglomerati e ceramici.
Allo stato dell’arte sono noti diversi tipi di teste per la levigatura e lucidatura di materiali lapidei, cosiddette a platorelli, solitamente predisposte con una pluralità di utensili abrasivi o diamantati a forma di piatto o disco denominati appunto “platorelli”, montati girevolmente su una carcassa posta in rotazione da un albero mandrino. Generalmente, i platorelli sono dotati di un movimento orbitale così composto:
- una rotazione attorno al proprio asse di rotazione;
- una rotazione attorno all’asse dell’albero mandrino.
Questo tipo di teste viene montato alle estremità inferiori dei mandrini di levigatura delle macchine levigatrici/calibratrici.
Un esempio di questo tipo di teste può essere visto ad esempio nel brevetto italiano IT1307212, in cui una testa di lavorazione comprende una struttura flangiata fissata all’estremità inferiore di una unità di levigatura. All’interno della struttura flangiata, un albero portautensili è supportato girevolmente e fissato al mandrino rotante di levigatura. L’albero portautensili è reso solidale ad una carcassa dotata di una piastra portaplatorelli sulla quale sono montati girevolmente i gruppi platorelli.
Ciascun gruppo platorello comprende un perno girevole sul quale sono montati il platorello, i supporti o cuscinetti ed una ruota dentata.
Sulla struttura fissa flangiata è montata una corona dentata centrale che ingrana con le ruote dentate di ciascun gruppo platorello.
Azionando l’albero mandrino, la carcassa ruota, per cui i platorelli ruotano anch’essi attorno all’albero, e attorno all’asse del proprio perno dal momento che le ruote dentate dei gruppi platorelli vengono poste in rotazione dalla corona dentata centrale.
Anche in EP 0974424, e WO 01/70458 vengono descritte teste di levigatura dello stesso tipo, in cui la carcassa ruota solidalmente e quindi alla stessa velocità del mandrino.
L’arte nota, seppur ampiamente apprezzata, non è esente da inconvenienti. Ad esempio l’albero portautensili ruota alla stessa velocità della carcassa sulla quale sono montati girevolmente i gruppi platorelli e quindi ad una velocità piuttosto bassa, solitamente compresa tra 150 giri/min e 250 giri/min. Ciascun singolo gruppo platorello ruota attorno al proprio asse grazie all’ingranamento della propria ruota dentata con la corona dentata centrale solidale alla struttura flangiata fissata al mandrino di levigatura. Siccome i platorelli devono ruotare ad elevata velocità per conseguire condizioni di lavoro ottimali per gli utensili abrasivi, preferibilmente ad una velocità compresa tra 2.000 giri/min e 3.000 giri/min, è necessario utilizzare un elevato rapporto di moltiplicazione. Pertanto, il rapporto di trasmissione della ruota dentata centrale e delle ruote dentate di ciascun gruppo platorelli è molto elevato e può arrivare anche a valori di 1:15.
E’ noto che quanto più il rapporto di trasmissione tra due ruote dentate si allontana dal rapporto unitario, tanto maggiori sono i problemi che ne derivano. Infatti, all’aumentare del rapporto di trasmissione le dimensioni dell’ingranaggio aumentano e aumentano quindi le dimensioni complessive della testa. Inoltre il funzionamento diventa meno regolare ed uniforme.
L’arte nota ha già affrontato questo problema ed ha tentato di risolverlo.
Ad esempio nel modello d’utilità IT 256251, la carcassa, che è l’elemento di supporto rotante dei platorelli, è svincolata dal movimento rotatorio dell’albero, e ruota in senso contrario all’albero.
Sull’albero sono calettate due corone dentate: una prima corona che ingrana con la ruota dentata di ciascun platorello, mentre sulla seconda corona ingrana una prima ruota dentata solidale in rotazione ad una seconda ruota dentata (queste due ruote dentate sono calettate su un perno che è montato solidale sulla carcassa, in modo da poter ruotare su se stesso). La seconda ruota dentata ingrana con una terza corona che è solidale alla struttura flangiata e quindi fissa.
Durante il funzionamento, ruotando l’albero, ruotano la prima e la seconda corona dentata. La prima corona dentata fa ruotare i singoli gruppi platorelli. La seconda corona dentata fa ruotare la prima ruota dentata e quindi la seconda ruota dentata ad essa solidale la quale, ingranando sulla terza corona fissa consente al perno (sul quale sono fissate le due ruote dentate) e quindi alla carcassa di ruotare.
La disposizione degli elementi risulta perciò alquanto complessa, e poco adattabile a diverse condizioni di utilizzo.
In particolare, nelle realizzazioni di tecnica nota non è possibile o comunque è molto difficile con una medesima struttura di carcassa conseguire differenti velocità di rotazione dei platorelli attorno al proprio asse.
Infatti, a causa degli ingombri, nelle teste con carcassa solidale all’albero o della complessità delle teste in cui la rotazione della carcassa è indipendente dall’albero, è praticamente impossibile variare le dimensioni delle ruote dentate che compongono gli ingranaggi che trasmettono il moto di rotazione ai singoli gruppi platorelli per poter ottenere velocità di rotazione differenti per i platorelli e/o velocità differenti di rotazione della carcassa della testa.
Lo scopo della presente invenzione è quello di risolvere sostanzialmente gli inconvenienti della tecnica nota.
Un primo compito della presente invenzione è quello di rendere disponibile una testa in cui l’albero ruoti ad una velocità compresa tra la bassa velocità di rotazione della carcassa della testa e l’elevata velocità di rotazione dei platorelli e quindi di conseguenza, svincolare la rotazione della carcassa da quella dell’albero.
Un secondo compito è quello di rendere disponibile una testa in cui sia possibile variare le dimensioni delle ruote dentate che compongono gli ingranaggi che trasmettono il moto di rotazione ai singoli gruppi platorelli per poter ottenere velocità di rotazione differenti per i platorelli e/o velocità differenti di rotazione della carcassa della testa.
Un ulteriore compito è quello di rendere disponibile una testa di levigatura a platorelli veloci, compatta e quindi di dimensioni e peso contenuti e che abbia un funzionamento regolare ed uniforme.
Infine un ulteriore compito della presente invenzione è quello di rendere disponibile una testa di levigatura che sia adatta a lavorare superfici con eventuali irregolarità e non ben planari.
Lo scopo e i compiti sono ottenuti con una testa di levigatura secondo la rivendicazione 1.
In particolare si è realizzata una testa di levigatura a platorelli comprendente una struttura fissa e una struttura rotante. La testa di levigatura comprende una pluralità di platorelli predisposti sulla struttura rotante (o cassa), in cui ciascun platorello è montato su un albero di platorello e una ruota dentata di platorello. Un albero, fissato in asse all’albero mandrino di una macchina, è predisposto ruotabilmente sulla struttura fissa, ed è predisposto con una prima ruota dentata ed una seconda ruota dentata. La prima ruota dentata è adatta ad ingranare con la pluralità di ruote dentate di platorello per la trasmissione del moto di rotazione dall’albero a ciascun platorello. La seconda ruota dentata è adatta ad ingranare con una ruota dentata intermedia (o oziosa) montata girevole sulla struttura fissa. La ruota dentata intermedia è adatta ad ingranare con una dentatura interna predisposta sulla struttura rotante, per la trasmissione del moto di rotazione dall’albero alla struttura rotante.
Le caratteristiche e i vantaggi di una testa di levigatura secondo la presente invenzione, risulteranno più chiari dalla descrizione, fatta di seguito, di alcuni esempi realizzativi, dati a titolo indicativo e non limitativo con riferimento ai disegni allegati, in cui:
Fig. 1 mostra una vista schematica in sezione di una prima forma di realizzazione di una testa satellitare di levigatura secondo la presente invenzione; e
Fig. 2 mostra una vista schematica in sezione di una seconda forma di realizzazione di una testa satellitare di levigatura secondo la presente invenzione.
La testa di levigatura 12 secondo la presente invenzione comprende una struttura fissa 14 e una struttura rotante 16. La struttura fissa 14 è la parte della testa di levigatura che viene mantenuta ferma, ad esempio fissandola alla struttura della macchina (non mostrata) sulla quale vengono impiegate questo tipo di teste. Solitamente questo tipo di teste viene montato su un gruppo operativo (non mostrato nelle figure allegate) adatto a movimentare sul piano di lavorazione la testa di levigatura. La movimentazione del gruppo sul piano di lavorazione è caratteristica in se nota al tecnico del ramo e pertanto non verrà ulteriormente approfondita.
La struttura fissa 14 e la struttura rotante 16, possono essere predisposte in vari modi, ad esempio una interna all’altra con l’interposizione di cuscinetti.
La testa di levigatura 12 comprende un albero 24 per la trasmissione del moto di rotazione alla struttura rotante 16 e ad una pluralità di platorelli 18 come verrà spiegato nel proseguo. Per chiarezza, sebbene la testa della presente invenzione comprenda una pluralità di platorelli, questi (ma anche le loro parti) verranno numerati sempre con lo stesso riferimento.
La pluralità di platorelli 18 sporge da una superficie operativa 36 della struttura rotante 16. La superficie operativa 36 della struttura rotante 16 è la superficie che risulta affacciata al manufatto in lavorazione durante la levigatura.
Ciascun platorello 18 è predisposto con un albero di platorello 20, e una ruota dentata di platorello 22. Vantaggiosamente l’albero di platorello 20 può essere predisposto sulla struttura rotante 16 per mezzo di cuscinetti 38, 40. La struttura rotante 16 è quindi adatta ad alloggiare la pluralità di platorelli, in modo che essi siano adatti a ruotare attorno al proprio asse.
Sull’albero 24 sono predisposte una prima ruota dentata 26 ed una seconda ruota dentata 28.
La prima ruota dentata 26 è adatta ad ingranare con la pluralità di ruote dentate di platorello 22, per la trasmissione del moto di rotazione dall’albero 24 a ciascun platorello 18.
La seconda ruota dentata 28 è adatta ad ingranare con una ruota dentata intermedia 30 predisposta su un perno girevole 32 predisposto sulla struttura fissa 14. La ruota dentata intermedia 30 è adatta ad ingranare con una dentatura interna 34 predisposta sulla struttura rotante 16. In altre parole, la dentatura interna 34 circonda la seconda ruota dentata 28 e la ruota dentata intermedia 30, ingranando solo con quest’ultima.
Il funzionamento della testa di levigatura 12 secondo la presente invenzione risulta ora facilmente intuibile da parte del tecnico del ramo.
Ruotando l’albero 24, la prima ruota dentata 26 che ingrana con le ruote dentate di platorello 22 mette in rotazione ciascun platorello 18 attorno al proprio asse di rotazione (indicato con il riferimento 42 nella figura allegata) che coincide con l’asse dell’albero di platorello 20. Inoltre, la seconda ruota dentata 28 che ingrana con la ruota dentata intermedia 30 che a sua volta ingrana con la dentatura interna 34 predisposta sulla struttura rotante 16, mette in rotazione la struttura rotante 16 stessa attorno all’asse dell’albero 24 (indicato con il riferimento 44 nella figura allegata).
Ne risulta quindi il movimento composto dei platorelli 18 di cui si è accennato all’inizio della presente descrizione, e in particolare:
1) una rotazione dei platorelli attorno al proprio asse di rotazione 42; e
2) una rotazione dei platorelli attorno all’asse di rotazione 44 dell’albero 24.
In accordo ad una possibile forma di realizzazione della presente invenzione gli assi 42 dei platorelli 18 sono preferibilmente inclinati di alcuni gradi o frazioni di grado rispetto all’asse 44 dell’albero 24, allo scopo di impiegare degli utensili a platorello a tronco di cono ed evitare pertanto un contatto prolungato tra utensile diamantato e materiale lapideo e quindi permettere il necessario raffreddamento dei granuli abrasivi. In particolare, ciascun asse 42 può essere inclinato di un angolo compreso tra 0,2° e 2,5° rispetto all’asse 44 dell’albero 24. Vantaggiosamente, le ruote dentate di platorello 22 e la prima ruota dentata 26, possono essere realizzate con denti dotati di sagoma opportuna per ingranare correttamente tra di loro, essendo i loro assi non paralleli.
In accordo ad una forma di realizzazione alternativa della presente invenzione, gli assi 42 dei platorelli sono paralleli all’asse 44 dell’albero 24.
La particolare disposizione degli elementi che ingranano tra loro della testa di levigatura 12, consente che l’albero 24 venga posto in rotazione con una velocità maggiore rispetto alla velocità di rotazione alla quale viene fatta ruotare la struttura rotante 16 sulla quale sono alloggiati i platorelli 18. Vantaggiosamente la struttura rotante 16 è adatta a ruotare con verso concorde rispetto all’albero 24.
In altre parole, la testa di levigatura 12 è provvista di ingranaggi con un rapporto di trasmissione in riduzione che ricevono il moto dall’albero 24 e lo trasmettono alla struttura rotante 16 o struttura porta-platorelli, ed è provvista di ingranaggi con un rapporto di trasmissione in moltiplicazione che ricevono il moto dall’albero 24 e lo trasmettono ai platorelli 18.
Ad esempio, è possibile prevedere un albero 24 che ruota ad una velocità di 400 giri/min, una struttura rotante 16 che ruota ad una velocità di 200 giri/min attorno all’asse 44 dell’albero 24, e platorelli 18 che ruotano ad una velocità di 2.200 giri/min attorno al proprio asse di rotazione 42. Secondo questa forma di realizzazione della presente invenzione, il rapporto di trasmissione dell’ingranaggio che consente la rotazione dei gruppi platorelli attorno al proprio asse è di 1:5,5.
Si nota quindi che la struttura rotante 16 non ruota solidalmente all’albero, ma ruota ad una velocità inferiore alla velocità con la quale ruota l’albero. Perciò l’albero ruota ad una velocità intermedia tra la velocità di rotazione della struttura rotante, che ruota lentamente, e la velocità di rotazione dei singoli platorelli, che ruotano ad elevata velocità.
Considerando invece il caso dell’arte nota in cui l’albero ruota ad una velocità pari alla velocità di rotazione della struttura rotante e quindi di 200 giri/min, il rapporto di trasmissione sarebbe il doppio e precisamente di 1:11 e quindi decisamente elevato, e soggetto a tutti i problemi a cui si accennava all’inizio della presente trattazione.
In accordo ad una possibile forma di realizzazione della presente invenzione, i platorelli 18 sono in numero di sei. Vantaggiosamente, i sei platorelli 18 possono essere suddivisi in due gruppi da tre in cui i platorelli di un gruppo ruotano ad una data velocità, mentre i platorelli dell’altro gruppo ruotano ad una velocità leggermente differente. La differenza di velocità di rotazione viene ottenuta in modo in se noto, dotando i gruppi di platorelli 18 di diverse ruote dentate di platorello 22, che differiscono per il numero di denti. In altre parole, un primo gruppo di platorelli 18 ha una prima ruota dentata di platorello 22 con un primo numero di denti (ad esempio 28), un secondo gruppo di platorelli 18 ha una seconda ruota dentata di platorello 22 con un secondo numero di denti (ad esempio 29).
Ciò consente di evitare una ovalizzazione degli utensili con conseguente vibrazione della testa ed ottenere quindi una lavorazione migliore, ossia una superficie levigata di qualità superiore.
Si riportano di seguito dei possibili valori del numero di denti dei vari ingranaggi e del numero di giri del’albero e dei platorelli, in cui la testa comprende due gruppi di platorelli con un diverso numero di denti delle ruote dentate di platorello.
Esempio 1
Numero denti prima ruota: 92
Numero denti seconda ruota: 47
Numero denti ruota di platorello: 28/29
Numero denti ruota intermedia: 22
Numero denti dentatura interna: 92
giri/min albero: 420
giri/min platorelli: 2305/2280
giri/min struttura rotante: 214.
Esempio 2
Numero denti prima ruota: 98
Numero denti seconda ruota: 52
Numero denti ruota di platorello: 23/24
Numero denti ruota intermedia: 21
Numero denti dentatura interna: 94
giri/min albero: 420
giri/min platorelli: 2590/2549
giri/min struttura rotante: 232.
Esempio 3
Numero denti prima ruota: 85
Numero denti seconda ruota: 47
Numero denti ruota di platorello: 23/24
Numero denti ruota intermedia: 21
Numero denti dentatura interna: 89
giri/min albero: 420
giri/min platorelli: 2420/2385
giri/min struttura rotante: 222.
In accordo ad una possibile forma di realizzazione della presente invenzione, la testa può essere predisposta con elementi elastici 52 e/o 54, che vengono interposti in fase di montaggio tra componenti della testa al fine di ottenere una testa di levigatura adatta a sopportare lievi inclinazioni durante la lavorazione, così da adattarsi alle irregolarità e non planarità presenti nel materiale.
Vantaggiosamente, l’albero 24 della testa di levigatura 12 può essere predisposto con un cannotto di copertura 56, adatto ad accogliere l’estremità dell’albero 24, e ad essere sostanzialmente solidale ad esso. Secondo una possibile forma di realizzazione della presente invenzione, tra albero e cannotto 56 possono essere interposti gli elementi elastici 52 e/o 54, in modo che vi possa essere un limitato movimento relativo tra albero 24 e cannotto 56. Tuttavia, albero 24 e cannotto 56 sono adatti a ruotare in maniera solidale e sincrona.
In accordo ad una possibile forma di realizzazione della presente invenzione mostrata in figura 2, l’estremità dell’albero 24 è predisposta con una sporgenza radiale 58, lungo tutta la circonferenza dell’albero 24, adatta ad accoppiarsi con una rispettiva rientranza 60 del cannotto 56. Vantaggiosamente, il cannotto 56 comprende due parti: un corpo 59 e una parte inferiore 57, che sono adatte ad essere connesse tra loro in corrispondenza della rientranza 60.
Vantaggiosamente, la parte inferiore 57 del cannotto 56 è adatta ad essere connessa corpo 59 per mezzo di viti 61. Dette viti 61 hanno preferibilmente asse parallelo all’asse dell’albero 44, e sono adatta a collegare due facce opposte della rientranza 60. Inoltre, dette viti 61 sono adatte a passare attraverso fori 63 aventi asse parallelo all’asse dell’albero 24, e predisposti in corrispondenza della sporgenza radiale 58.
In accordo ad una possibile forma di realizzazione della presente invenzione, tra i fori 63 e le rispettive viti 61, vengono posizionati elementi elastici 52. Gli elementi elastici 52 possono avere forma cilindrica e possono essere dotati di un foro passante adatto ad accogliere la vite 63.
Detti elementi elastici 52 sono adatti a consentire un limitato movimento relativo tra albero 24 e cannotto 56 in direzione assiale, e una limitata inclinazione rispetto alla direzione assiale.
Vantaggiosamente dette viti e detti corrispondenti elementi elastici sono una pluralità, ad esempio 5 o 6.
Gli elementi elastici sono realizzati preferibilmente in materiale elastomerico, quale gomma o poliuretano e simili. Vantaggiosamente gli elementi elastici sono silent block.
Secondo una possibile forma di realizzazione della presente invenzione, lungo la superficie del corpo 59 dell’albero 24, tra albero e cannotto, può essere posizionato un elemento elastico 54, adatto a consentire un limitato movimento in direzione radiale dell’albero rispetto al cannotto.
In accordo ad una possibile forma di realizzazione della presente invenzione, può essere realizzato uno snodo sferico tra albero e cannotto. In particolare può essere predisposto un elemento di estremità 71 adatto ad essere fissato all’estremità dell’albero 24. Detto elemento di estremità è adatto ad accoppiarsi in modo sferico con la parte inferiore 57 del cannotto 56.
Sul cannotto 56 sono predisposte le due ruote dentate 26, 28 in maniera analoga al caso precedente.
Il tecnico del ramo è quindi in grado di intuire che la testa può inclinarsi di alcuni gradi adeguandosi all’eventuale irregolarità del materiale in lavorazione, mantenendo l’albero 24 in asse con l’albero mandrino.
Confrontando l’invenzione appena descritta con il modello d’utilità IT 256251 si nota che cambia radicalmente il tipo di trasmissione del moto dall’albero alla struttura rotante. Infatti, nel modello di utilità la corona solidale all’albero e quella solidale alla carcassa sono collegate tra loro da due ruote dentate, mentre nella presente invenzione vi è l’interposizione di una sola ruota dentata.
Inoltre, nel modello di utilità, la ruota dentata solidale alla carcassa è una ruota dentata di dimensioni ridotte e con dentatura esterna, mentre nella soluzione tecnica della presente invenzione la ruota dentata è a dentatura interna e di dimensioni maggiori, a vantaggio dell’efficienza della trasmissione.
È quindi evidente che, grazie ad una efficiente distribuzione degli elementi all’interno della testa le dimensioni della testa sono più contenute rispetto alle teste di levigatura dell’arte nota.
Grazie alla semplicità costruttiva è possibile variare, entro certi limiti, il rapporto sia di riduzione dell’ingranaggio che trasmette il moto alla struttura rotante, sia il rapporto di moltiplicazione degli ingranaggi che trasmettono il moto ai singoli platorelli 18, ottenendo differenti velocità di rotazione sia dei platorelli 18 attorno al proprio asse 42, sia differenti velocità di rotazione dei platorelli 18 attorno all’asse 44 dell’albero 24.
Alle forme di realizzazione descritte sopra, la persona esperta potrà, al fine di soddisfare specifiche esigenze, apportare modifiche e/o sostituzioni di elementi descritti con elementi equivalenti, senza per questo uscire dall’ambito delle rivendicazioni allegate.
p.i. BRETON SPA
Ing. Gianfranco Dragotti Della Dragotti & Associati Srl (Iscr. Albo No.300)

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Testa satellitare di levigatura (12) a platorelli per materiali lapidei naturali, agglomerati e ceramici, comprendente: una struttura fissa (14) e una struttura rotante (16); una pluralità di platorelli (18) predisposti sulla struttura rotante (16), ciascun platorello (18) essendo montato su un albero di platorello (20), e una ruota dentata di platorello (22); un albero (24), adatto ad essere fissato in asse ad un mandrino motore, montato ruotabilmente su detta struttura fissa (14), predisposto con una prima ruota dentata (26) ed una seconda ruota dentata (28); detta prima ruota dentata (26) essendo in impegno di ingranamento con la pluralità di ruote dentate di platorello (22), per la trasmissione del moto di rotazione dall’albero (24) a ciascun platorello (18); detta seconda ruota dentata (28) essendo in impegno di ingranamento con una ruota dentata intermedia (30), detta ruota dentata intermedia (30) essendo montata su un perno (32) predisposto sulla struttura fissa (14), ed essendo in impegno di ingranamento con una dentatura interna (34) predisposta su detta struttura rotante (16), per la trasmissione del moto di rotazione dell’albero (24) alla struttura rotante (16).
  2. 2. Testa satellitare di levigatura (12) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che l’albero verticale (24) comprende un cannotto (56), tra detto albero (24) e detto cannotto (56) essendo predisposti elementi elastici (52, 54) che consentono un limitato movimento relativo tra albero (24) e cannotto (56).
  3. 3. Testa satellitare di levigatura (12) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che l’asse (42) dell’albero di platorello (20) è inclinato di un angolo compreso tra 0,2° e 2,5° gradi rispetto all’asse (44) dell’albero (24).
  4. 4. Testa satellitare di levigatura (12) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che il rapporto di trasmissione tra albero (24) e struttura rotante (16) è in riduzione, e che il rapporto di trasmissione tra albero (24) e i platorelli (18) è in moltiplicazione.
  5. 5. Testa satellitare di levigatura secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che in uso la velocità di rotazione dell’albero (24) è maggiore della velocità di rotazione della struttura rotante (16).
  6. 6. Testa satellitare di levigatura secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che in uso la velocità di rotazione dell’albero (24) è minore della velocità di rotazione dell’albero di platorello (20).
  7. 7. Testa satellitare di levigatura secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che i platorelli (18) sono sei.
  8. 8. Testa satellitare di levigatura secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che i platorelli (18) sono divisi in due gruppi aventi numero di denti della ruota dentata di platorello diversi.
  9. 9. Testa satellitare di levigatura secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che l’albero (24) è predisposto ad una sua estremità con una sporgenza radiale (58) adatta ad accoppiarsi con una corrispondente rientranza (60) del cannotto (56).
  10. 10. Testa satellitare di levigatura secondo la rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che il cannotto comprende una parte inferiore (57) e un corpo (59) adatti ad essere fissati tra loro per mezzo di viti (61) in corrispondenza della rientranza (60), dette viti avendo asse parallelo all’asse dell’albero 24, e passando attraverso fori (63) predisposti sulla sporgenza radiale (58) dell’albero (24), tra fori (63) e viti (61) essendo posizionati gli elementi elastici (52).
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