ITTO20090945A1 - Dispositivo portalampada perfezionato - Google Patents

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ITTO20090945A1
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Luciano Cubito
Piergiorgio Fogli
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Description

“DISPOSITIVO PORTALAMPADA PERFEZIONATOâ€
La presente invenzione à ̈ relativa ad un dispositivo portalampada perfezionato e ad un dispositivo di illuminazione o di segnalazione luminosa per veicoli, quale un faro o fanale, dotato di un tale dispositivo portalampada.
È noto che un dispositivo di illuminazione o di segnalazione luminosa include un corpo a tazza chiuso anteriormente da una lente tersa o prismata e normalmente contenente uno o più riflettori nel fuoco dei quali sono montate le sorgenti luminose, in genere costituite da lampade di vario tipo (ad incandescenza, alogene, a scarica, eccetera) mediante uno o più dispositivi portalampada. Il dispositivo portalampada, indicato nel seguito anche semplicemente come “portalampada†, deve assicurare che la lampada venga posizionata rispetto al riflettore quando presente, o comunque rispetto al corpo faro, nella sua corretta posizione prescritta a disegno, in modo tale da potere fornire un fascio luminoso in conformità alle caratteristiche della distribuzione luminosa richieste dalle regolamentazioni internazionali.
Questo viene generalmente ottenuto realizzando il dispositivo portalampada come un colletto coassiale ad una sede interna del quale viene alloggiata la lampada e nella quale sede vengono ricavati recessi o risalti di riscontro destinati ad accoppiarsi in uso con corrispondenti alette o pioli o recessi di una flangia perifericamente esterna della lampada. Una molla basculante portata dal colletto sull’esterno dello stesso, che va a cooperare in uso con la flangia della lampada quando viene portata in una posizione di aggancio con una sua sede di fissaggio portata dal colletto, provvede a bloccare poi la lampada nella corretta posizione, all’interno della sede nel colletto. Un esempio di un tale dispositivo portalampada à ̈ noto da US-A-4872096.
Un portalampada come quello descritto, soprattutto a causa della elevata flessibilità della molla di bloccaggio, presenta tuttavia l’inconveniente di consentire di ottenere il bloccaggio della molla sulla flangia della lampada (con conseguente bloccaggio della lampada nella sede del colletto) anche in una posizione della lampada differente da quella corretta, ad esempio con la lampada alloggiata nella sede del colletto leggermente sghemba rispetto all’asse ottico del riflettore.
Un montaggio della lampada in una posizione non corretta comporta che la distribuzione luminosa ottenibile dal dispositivo di illuminazione possa non essere conforme alle caratteristiche richieste dalle regolamentazioni internazionali e possa non fornire l’adeguata illuminazione necessaria per la guida notturna, oppure abbagliare i conducenti dei veicoli viaggianti in senso opposto.
Va inoltre considerato che nel vano motore delle vetture attuali rispetto al passato vengono installati motori più potenti e grandi e molti più componenti che automatizzano e facilitano le condizione di guida e che migliorano la sicurezza ed il confort.
Questo comporta che in nel vano motore, generalmente ricavato nella parte anteriore della vettura, sono molto ridotti gli spazi disponibili e che pertanto la sostituzione di una lampada guasta di un proiettore, che in genere viene effettuata dal vano motore, richiede una certa difficoltà.
Questo à ̈ dovuto anche alla scarsa possibilità di una visione diretta sul portalampada del proiettore montato su vettura per gli stessi motivi di spazio sopra evidenziati.
È pertanto difficoltoso su vettura sia montare la lampada, sia verificare che essa sia stata effettivamente montata e bloccata sul portalampade del proiettore nella sua giusta posizione, in modo tale da fornire la corretta distribuzione luminosa richiesta .
Scopo della presente invenzione à ̈ pertanto quello di fornire un dispositivo portalampada perfezionato che, unitamente ad un basso costo di produzione e montaggio, basso peso ed ingombri ridotti, consenta di superare gli inconvenienti dell’arte nota, assicurando sempre il bloccaggio della lampada in una posizione corretta.
In base alla presente invenzione viene dunque fornito un dispositivo portalampada perfezionato, secondo quanto definito nella rivendicazione 1.
L’invenzione à ̈ inoltre relativa ad un dispositivo di illuminazione per veicoli dotato di un dispositivo portalampada perfezionato, secondo la rivendicazione 9 e ad un veicolo dotato degli stessi secondo la rivendicazione 10.
In particolare, il portalampada secondo il trovato comprende un colletto recante al proprio interno una sede di alloggiamento per una flangia di fissaggio di una lampada e ricavato di pezzo con, o fissabile a, un riflettore o ad un corpo di un dispositivo di illuminazione o di segnalazione luminosa, ed un elemento a molla elasticamente deformabile avente una prima estremità vincolata a cerniera a primi mezzi di vincolo del colletto ed una seconda estremità provvista di mezzi di presa atti a consentire ad un utente di deformare elasticamente in uso l’elemento a molla per bloccarlo a scatto contro il colletto in modo da bloccare simultaneamente in battuta, con una porzione centrale dell’elemento a molla, la flangia della lampada nella sede del colletto.
Secondo l’aspetto principale del trovato, l’elemento a molla à ̈ provvisto di un mezzo elastico di contrasto atto, quando la flangia della lampada non à ̈ correttamente alloggiata nella sede, ad andare ad interferire in uso con la flangia della lampada e/o con il colletto in misura tale da impedire il bloccaggio a scatto dell’elemento a molla contro il colletto.
In particolare, l’elemento a molla à ̈ conformato sostanzialmente come una forcella aperta verso la seconda estremità, la quale à ̈ definita da almeno un braccio della forcella che si estende a sbalzo dalla porzione centrale ed à ̈ provvisto dei mezzi di presa.
La porzione centrale dell’elemento a molla à ̈ definita da almeno un’ansa di un ramo della forcella provvisto del braccio e sporge a sbalzo rispetto alle prima e seconda estremità, in direzione della sede.
Il mezzo elastico di contrasto si estende a sbalzo dall’almeno un braccio della forcella, dalla medesima parte dell’ansa della porzione centrale ed à ̈ costituito da un prolungamento a sbalzo dell’almeno un braccio della forcella.
In tal modo, il portalampade perfezionato secondo l’invenzione consente in modo semplice di evitare il non corretto montaggio e fissaggio della lampada sul portalampada superando così tutti gli inconvenienti dell’arte nota.
Infatti, anche in assenza di visibilità diretta (ovvero anche “alla cieca†), l’utente (o un operatore) viene a sapere per certo che l’impossibilità di bloccare l’elemento a molla rivela il non corretto posizionamento della lampada. L’utente (od operatore) può pertanto riposizionare la lampada e riprovare ad effettuare il bloccaggio dell’elemento a molla, fin tanto che questo non avvenga, assicurando in tal modo che la lampada à ̈ stata correttamente posizionata.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno chiari dalla descrizione che segue di un suo esempio non limitativo di attuazione, effettuata con riferimento alle figure dei disegni annessi, in cui:
- la figura 1 illustra una vista prospettica di tre quarti dall’alto di un dispositivo portalampada realizzato secondo il trovato e con la lampada correttamente montata e bloccata;
- la figura 2 illustra una medesima vista del dispositivo portalampada di figura 1, ma ruotate in senso antiorario intorno all’asse X di figura 1, illustrata con una lampada inserita in esso in modo corretto e non ancora bloccata;
- la figura 3 illustra una medesima vista del dispositivo portalampada di figura 1, ma ruotata intorno all’asse X di figura 1, illustrato con una lampada inserita in esso in modo non corretto; e
- la figura 4 illustra in vista assonometrica un elemento a molla del dispositivo di figura 1, realizzato secondo il trovato.
Con riferimento alle figure da 1 a 4, à ̈ indicato nel suo complesso con 1 un dispositivo portalampada per un dispositivo di illuminazione o segnalazione luminosa 2 per veicoli illustrato solo parzialmente e schematicamente a tratteggio, a sua volta comprendente, oltre al dispositivo 1, una lampada 3, un corpo 4 conformato a tazza ed alloggiante al proprio interno la lampada 3 ed un eventuale riflettore 5 per la stessa, definenti un asse ottico X lungo il quale à ̈ diretta in uso la luce emessa dal dispositivo 2, ed una lente 7 di chiusura del corpo a tazza 4. In particolare, il dispositivo portalampada 1 à ̈ disposto in corrispondenza di un foro 4b passante, ricavato attraverso il corpo 4 e/o il riflettore 5, atto a consentire il passaggio della lampada 3.
Il dispositivo portalampada 1 comprende un colletto 10 recante al proprio interno una sede 11 di alloggiamento per una flangia 12 di fissaggio della lampada 3, nota. Il colletto 10 à ̈ ricavato di pezzo con, od à ̈ fissabile in modo noto al, riflettore 5 o corpo 4 del dispositivo di illuminazione o di segnalazione luminosa 2.
Il dispositivo portalampada 1 comprende inoltre un elemento a molla 15 elasticamente deformabile avente una prima estremità 16 vincolata a cerniera a primi mezzi di vincolo 17, noti, del colletto 10 ed una seconda estremità 18 provvista di mezzi 19 di presa atti a consentire ad un utente di deformare elasticamente in uso l’elemento a molla 15 per bloccarlo a scatto, in modo noto, contro il colletto 10, in modo da bloccare simultaneamente in battuta, con una porzione centrale 20 dell’elemento a molla 15, la flangia 12 della lampada 3 nella sede 11.
In particolare, secondo l’arte nota, la sede 11 del colletto 10 e la flangia 12 sono provviste di mezzi coniugati di riferimento 21,22 (noti e solo in parte illustrati per semplicità) per garantire un corretto posizionamento angolare della lampada 3 nella sede 11; ed il colletto 10 comprende inoltre, nella maggior parte dei dispositivi di illuminazione 1 noti, secondi mezzi di vincolo 23, noti, portati dal colletto 10 ed ai quali almeno una porzione 24 della estremità 18 dell’elemento a molla 15 à ̈ atta ad accoppiarsi a scatto per bloccare la flangia 12 della lampada 3 nella sede 11 del colletto 10. Secondo il principale aspetto del trovato, l’elemento a molla 15 à ̈ provvisto di un mezzo elastico / mezzi elastici 30 di contrasto atto/i, quando la flangia 12 della lampada 3 non à ̈ correttamente alloggiata nella sede 11 (ad esempio come in figura 3), ad andare ad interferire in uso con la flangia 12 stessa e/o, eventualmente, con il colletto 10, in misura tale da impedire il bloccaggio a scatto dell’elemento a molla 15 contro il colletto 10.
In particolare, i mezzi elastici di contrasto 30 sono atti a permettere il bloccaggio a scatto dell’elemento a molla 15 contro il colletto 10 solamente quando la lampada 3 à ̈ alloggiata correttamente nella sede 11 (come illustrato in figure 1 e 2), con la sua flangia 12 appoggiata in battuta contro una parete piana 32 di fondo (non visibile nelle figure e quindi illustrata a tratteggio in figura 1) della sede 11 del colletto 10 e con i mezzi coniugati di riferimento 22,21 della flangia 12 e della sede 11 reciprocamente accoppiati. Ancora più in particolare, i mezzi elastici di contrasto 30 sono realizzati in modo che l’elemento a molla 15 à ̈ atto ad agganciare a scatto i secondi mezzi di vincolo 23 con la/le sua/e porzione/i 24 solamente quando la lampada 3 à ̈ alloggiata correttamente nella sede 11, ovvero quando la flangia 12 appoggia in battuta, in piano, contro la parete piana 32 di fondo della sede 11.
Secondo l’esempio assolutamente non limitativo illustrato, l’elemento a molla 15, nel caso di un dispositivo 2 di illuminazione come quello illustrato, à ̈ conformato sostanzialmente come una forcella 33 (figura 4) aperta verso la estremità 18 e delimitata da due rami 34 tra loro paralleli e uniti in corrispondenza della estremità 16 da una traversa 35.
La porzione centrale 20 à ̈ definita da rispettive anse 36, almeno una per ciascun ramo 34 della forcella 33, e l’estremità 18, nella fattispecie illustrata, à ̈ definita da una coppia di bracci 37, almeno un braccio 37 per ciascun ramo 34 della forcella 33, che si estendono a sbalzo, ciascuno, dalla rispettiva ansa 36 definente la porzione centrale 20; ciascun braccio 37 à ̈ provvisto dei mezzi di presa 19 che, nella fattispecie illustrata, sono definiti da ripiegature su sé stessi dei bracci 37 a formare, ciascuna, una spira aperta 38 per ciascun braccio 37, definente a sua volta con un suo lato rivolto verso le anse 36, la porzione 24 dell’elemento a molla 15 atta ad accoppiare a scatto con i mezzi di vincolo 23.
Ciascuna ansa 36 à ̈ conformata in modo da sporgere a sbalzo rispetto alle prima estremità 16 e seconda estremità 18 in direzione della sede 11 ed i mezzi elastici di contrasto 30 si estendono a sbalzo da ciascun braccio 37 della forcella 33, dalla medesima parte dell’ansa 36; in particolare, secondo un aspetto del trovato, i mezzi elastici 30 di contrasto sono costituiti da rispettivi prolungamenti 40 a sbalzo dei bracci 37, un prolungamento 40 per ciascun braccio 37, nella fattispecie non limitativa illustrata ricavato a valle della rispettiva ripiegatura a spira aperta 38 e come prolungamento ideale del ramo di uscita della stessa.
I prolungamenti 40 a sbalzo dei bracci 37 della forcella 33 si estendono lungo almeno una parte sostanziale dell’estensione a sbalzo della corrispondente ansa 36 del medesimo ramo 34 formante la porzione 20, la quale à ̈ la parte dell’elemento a molla 15 demandata alla cooperazione diretta con, ed al bloccaggio della, flangia 12.
In particolare, i prolungamenti a sbalzo 40 dei bracci 37, definenti i mezzi elastici di contrasto 30 si estendono per pressoché tutta la lunghezza a sbalzo delle anse 36 e, dunque ciascun prolungamento 40 fino a sostanzialmente in prossimità della rispettiva corrispondente ansa 36.
Nell’esempio illustrato e secondo la preferita forma di realizzazione, l’elemento a molla 15, i mezzi elastici di contrasto 30 ed i mezzi di presa 19 sono ricavati integrali in un unico pezzo, definito dalla forcella 33, realizzando la stessa mediante un filo di acciaio armonico tranciato e piegato.
I prolungamenti 40 dei bracci 37 risultano pertanto elastici anche loro, sia per il fatto di fare parte di pezzo di un elemento elastico, sia per il fatto di proiettarsi a sbalzo dalle spire aperte 38.
In uso, il dispositivo di illuminazione 2 con il portalampada 1 va ad equipaggiare un veicolo stradale di qualsiasi tipo noto e non illustrato per semplicità, disponendo l’asse X orientato nella direzione di marcia.
In fase di montaggio e/o di sostituzione della lampada 3, l’utente o l’operatore deve prima disporre la stessa correttamente nella sede 11, accoppiando i mezzi coniugati di riferimento 21,22 ed appoggiando in piano la flangia 12 contro la parete di fondo piana 32 della sede 11. Fatto ciò, esso afferra manualmente in modo noto i mezzi di presa 19 e deformando elasticamente l’elemento a mola 15, aggancia le porzioni 24 sotto i mezzi di vincolo 23, conformati a gancio, portando la porzione centrale 20 dell’elemento a molla 15 costituita dalle anse 36 in battuta contro la flangia 12. In questo modo la lampada 3 risulta montata correttamente e bloccata nella sede 11.
Durante tali manovre, i mezzi elastici di contrasto 30 vanno, a lampada 3 posizionata correttamente ma non ancora bloccata (figura 2), a posizionarsi in prossimità della flangia 12 e, a lampada 3 bloccata, vanno pure essi in battuta contro la flangia 12, contribuendone al bloccaggio e venendone deformati elasticamente.
Secondo l’esempio non limitativo illustrato, nella configurazione di figura 2 (lampada 3 non ancora bloccata), i mezzi elastici di contrasto 30 sono relativamente lunghi e già si trovano in battuta contro la flangia 12; durante l’aggancio a scatto con i mezzi di vincolo 23, però, i prolungamenti 40 dei bracci 37, che costituisco i mezzi elastici 30 di contrasto, si deformano elasticamente, scivolando entro un recesso anulare 50 della flangia 12, presente in particolari tipi di lampade 3, come quella non limitativamente illustrata, permettendo così l’aggancio dei mezzi di vincolo 23.
Nel caso in cui, invece, la lampada 3 non sia correttamente inserita nella sede 11 (figura 3) ad esempio in quanto disposta sghemba rispetto all’asse X, entrambi i prolungamenti 40 dei bracci 37 vanno, o almeno uno degli stessi va, ad intercettare la flangia 12 ben prima che le porzioni 24 di presa dell’elemento a molla 15 vadano in prossimità dei mezzi di vincolo 23, impedendo l’aggancio anche in presenza di una forte deformazione elastica dell’elemento 15 almeno su quel ramo 34 della forcella 33. L’utente o l’operatore à ̈ pertanto impossibilitato a bloccare la lampada 33d à ̈ costretto a riposizionarla, questa volta correttamente.
Tutti gli scopi del trovato vengono dunque raggiunti.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo portalampada (1) comprendente un colletto (10) recante al proprio interno una sede (11) di alloggiamento per una flangia (12) di fissaggio di una lampada (3) e ricavato di pezzo con, o fissabile a, un riflettore (5) o ad un corpo (4) di un dispositivo di illuminazione o di segnalazione luminosa (2), ed un elemento a molla (15) elasticamente deformabile avente una prima estremità (16) vincolata a cerniera a primi mezzi di vincolo (17) del colletto ed una seconda estremità (18) provvista di mezzi di presa (19) atti a consentire ad un utente di deformare elasticamente in uso l’elemento a molla (15) per bloccarlo tramite aggancio contro il colletto (10) in modo da bloccare simultaneamente in battuta, con una porzione centrale (20) dell’elemento a molla, la flangia (12) della lampada nella sede (11) del colletto; caratterizzato dal fatto che l’elemento a molla (15) à ̈ provvisto di almeno un mezzo elastico di contrasto (30) atto quando la flangia (12) della lampada (3) non à ̈ correttamente alloggiata nella sede (11), ad andare ad interferire in uso con la flangia (12) della lampada e/o con il colletto (10) in misura tale da impedire il bloccaggio a tramite aggancio dell’elemento a molla (15) contro il colletto (10).
  2. 2. Dispositivo portalampada secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la sede (11) del colletto e la flangia (12) sono provviste di mezzi coniugati di riferimento (21,22) per garantire un corretto posizionamento angolare della lampada (3) nella sede (11); detto mezzo elastico di contrasto (30) essendo atto a permettere il bloccaggio tramite aggancio dell’elemento a molla (15) contro il colletto (10) solamente quando la lampada (3) à ̈ alloggiata correttamente nella sede (11), con la sua flangia (12) appoggiata in battuta contro una parete piana (32) di fondo della sede del colletto e con i mezzi coniugati di riferimento(21,22) della flangia e della sede reciprocamente accoppiati.
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che comprende inoltre secondi mezzi di vincolo (23) portati dal colletto ed ai quali almeno una porzione (24) della seconda estremità (18) dell’elemento a molla (15) à ̈ atta ad accoppiarsi tramite aggancio per bloccare la flangia (12) della lampada nella sede (11) del colletto; detto mezzo elastico di contrasto (30) essendo realizzato in modo che l’elemento a molla (15) à ̈ atto ad agganciare i secondi mezzi di vincolo (23) solamente quando la lampada (3) à ̈ alloggiata correttamente nella sede (11), con la sua flangia (12) appoggiata in battuta contro una parete piana (32) di fondo della sede.
  4. 4. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento a molla (15) à ̈ conformato sostanzialmente come una forcella (33) aperta verso la detta seconda estremità (18), la quale à ̈ definita da almeno un braccio (37) della forcella che si estende a sbalzo dalla porzione centrale (20) ed à ̈ provvisto dei mezzi di presa (19); detta porzione centrale (20) dell’elemento a molla (15) essendo definita da almeno un’ansa (36) di un ramo della forcella (33) provvisto di detto braccio (37), detta ansa (36) sporgendo a sbalzo rispetto alle prima (16) e seconda (18) estremità in direzione della sede (10).
  5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto mezzo elastico (30) di contrasto si estende a sbalzo da detto almeno un braccio (37) della forcella (33) dalla medesima parte dell’ansa (36) della porzione centrale (20).
  6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detto mezzo elastico di contrasto (30) Ã ̈ costituito da un prolungamento (40) a sbalzo del detto almeno un braccio (37) della forcella (33).
  7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detto prolungamento (40) a sbalzo del detto almeno un braccio (37) della forcella (33) si estende per almeno una parte sostanziale dell’estensione a sbalzo dell’ansa (36) della porzione centrale e, preferibilmente, sostanzialmente in prossimità della medesima.
  8. 8. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni da 4 a 7, caratterizzato dal fatto che detto elemento a molla (15), detto mezzo elastico di contrasto (30) e detti mezzi di presa (19) sono ricavati integrali in un unico pezzo, realizzando detta forcella (33) mediante un filo di acciaio armonico tranciato e piegato.
  9. 9. Dispositivo di illuminazione (2) per veicoli, comprendente una lampada (3), un corpo a tazza (4) chiuso da una lente (7) e, opzionalmente, un riflettore (5) alloggiato internamente al corpo a tazza, caratterizzato dal fatto che comprende inoltre un dispositivo portalampada (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti ricavato di pezzo con, o fissato a detto riflettore (5) e/o corpo a tazza (4) in corrispondenza di un foro passante (4b) atto a consentire il passaggio della lampada (3).
  10. 10. Veicolo equipaggiato con un dispositivo di illuminazione (2) o di segnalazione luminosa e/o portalampada (1) secondo una delle precedenti rivendicazioni.
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