ITTO20080887A1 - Gruppo di adduzione per un circuito di aria condizionata con un raccordo costampato - Google Patents

Gruppo di adduzione per un circuito di aria condizionata con un raccordo costampato

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ITTO20080887A1
ITTO20080887A1 IT000887A ITTO20080887A ITTO20080887A1 IT TO20080887 A1 ITTO20080887 A1 IT TO20080887A1 IT 000887 A IT000887 A IT 000887A IT TO20080887 A ITTO20080887 A IT TO20080887A IT TO20080887 A1 ITTO20080887 A1 IT TO20080887A1
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IT
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fitting
tube
adduction
polyamide
air conditioning
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Roberto Defilippi
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Dytech Dynamic Fluid Tech Spa
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    • B60VEHICLES IN GENERAL
    • B60HARRANGEMENTS OF HEATING, COOLING, VENTILATING OR OTHER AIR-TREATING DEVICES SPECIALLY ADAPTED FOR PASSENGER OR GOODS SPACES OF VEHICLES
    • B60H1/00Heating, cooling or ventilating [HVAC] devices
    • B60H1/00507Details, e.g. mounting arrangements, desaeration devices
    • B60H1/00557Details of ducts or cables
    • B60H1/00571Details of ducts or cables of liquid ducts, e.g. for coolant liquids or refrigerants
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F16ENGINEERING ELEMENTS AND UNITS; GENERAL MEASURES FOR PRODUCING AND MAINTAINING EFFECTIVE FUNCTIONING OF MACHINES OR INSTALLATIONS; THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16LPIPES; JOINTS OR FITTINGS FOR PIPES; SUPPORTS FOR PIPES, CABLES OR PROTECTIVE TUBING; MEANS FOR THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16L47/00Connecting arrangements or other fittings specially adapted to be made of plastics or to be used with pipes made of plastics
    • F16L47/26Connecting arrangements or other fittings specially adapted to be made of plastics or to be used with pipes made of plastics for branching pipes; for joining pipes to walls; Adaptors therefor
    • F16L47/32Branch units, e.g. made in one piece, welded, riveted

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Description

DESCRIZIONE
del brevetto per invenzione industriale dal titolo: “GRUPPO DI ADDUZIONE PER UN CIRCUITO DI ARIA CONDIZIONATA CON UN RACCORDO COSTAMPATO”
SETTORE TECNICO
La presente invenzione si riferisce ad un gruppo di adduzione per un circuito di aria condizionata di un autoveicolo comprendente un raccordo ad esempio per collegare un sensore di pressione o una valvola di carico. STATO DELL’ARTE ANTERIORE
I sistemi aria condizionata degli autoveicoli sono circuiti percorsi da un fluido refrigerante e sono formati da una pluralità di componenti, comprendenti in particolare un compressore, un condensatore, un serbatoio essiccatore, un sistema di espansione ed un evaporatore. Tutti questi componenti sono collegati tra loro per mezzo di elementi tubolari che presentano, alle loro estremità, elementi di fissaggio e mezzi di raccordo in grado di garantire la tenuta stagna.
I componenti costitutivi del sistema aria condizionata sono alloggiati all’interno del vano motore del veicolo, con il compressore trascinato dallo stesso albero motore del veicolo, mentre gli altri componenti risultano fissati a porzioni della carrozzeria. Nel sistema aria condizionata esistono elementi a bassa pressione e elementi ad alta pressione. Queste ultime possono essere sottoposte in uso a pressioni del fluido refrigerante dell’ordine di 30 bar. Da lungo tempo viene utilizzato come fluido refrigerante per le automobili il gas freon denominato "R-134". Per ovviare alle proprietà inquinanti di tale gas, è particolarmente importante che un tubo destinato al suo trasporto risulti ad esso sostanzialmente impermeabile. Inoltre, una bassa permeabilità è anche desiderata affinché il sistema mantenga la sua funzionalità ed efficienza nel tempo.
Tuttavia, le norme internazionali in materia ambientale impongono di trovare soluzioni alternative al freon R-134 che abbiano un GWP (potenziale di riscaldamento globale) inferiore. Tra queste si è dimostrato efficace il gas 1234 YS proposto da Honeywell e Dupont. Anche utilizzando come fluido refrigerante un gas con GWP inferiore, tuttavia, rimane di fondamentale importanza che gli elementi, ovvero tubi e raccordi, destinati al suo trasporto presentino la permeabilità più bassa possibile nei suoi confronti, unitamente a soddisfacenti proprietà meccaniche ad alta pressione, in particolare dopo prolungato invecchiamento e sostanzialmente per l’intero ciclo di vita dell’autoveicolo.
In particolare, le case automobilistiche impongono che le linee formate da tubi e raccordi destinate all’impiego per il trasporto del fluido refrigerante nell’impianto dell’aria condizionata superino una molteplicità di prove sperimentali, ad esempio prove di scoppio a caldo per verificane le caratteristiche meccaniche, prove di resistenza a variazioni cicliche di pressione, prove di permeabilità al fluido da trasportare e prove di resistenza agli agenti chimici.
Generalmente, nei sistemi aria condizionata nel settore automobilistico, tali requisiti vengono soddisfatti impiegando, per il trasporto del fluido refrigerante, tubazioni in alluminio alle cui estremità sono previste flangie brasate e tubazioni in gomma intermedie con raccordi a campana o innesti rapidi stampati sulla gomma stessa, eventualmente utilizzando tale metallo in combinazione con tubazioni in gomma multistrato.
Tuttavia, la tendenza generale nel settore automobilistico è quella di sostituire, ove possibile, le tubazioni metalliche o in gomma con strutture equivalenti in plastica, in modo da favorire una riduzione dei costi di realizzazione oltre che di peso complessivo del risultante sistema aria condizionata e di relativo beneficio per le emissioni di CO2nel motore grazie ai minori consumi.
Inoltre, è sempre sentita nel settore automobilistico l’esigenza di ridurre i tempi e i costi di produzione dei componenti.
OGGETTO DELL’INVENZIONE
Scopo della presente invenzione è pertanto quello di realizzare un gruppo di adduzione in grado di sostituire efficacemente gli elementi basati sull’impiego di alluminio utilizzati attualmente nei sistemi aria condizionata nel settore automobilistico. Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di realizzare un gruppo di adduzione in grado di soddisfare tutti i requisiti richiesti per l’omologazione e avente costi e tempi di produzione ridotti.
Secondo la presente invenzione viene realizzato un gruppo di adduzione comprendente un innesto per un circuito di aria condizionata secondo la rivendicazione 1.
Per una migliore comprensione della presente invenzione, essa verrà ulteriormente descritta con riferimento alle figure allegate, in particolare:
la Figura 1 è uno schema di un circuito di aria condizionata;
la Figura 2 è una vista di una porzione di un gruppo di addizione secondo la presente invenzione;
le Figure 3 è una sezione secondo la linea III-III di figura 2.
In Figura 1 viene indicato nel suo complesso con 1 un sistema aria condizionata per un autoveicolo, comprendente un condensatore 2, un serbatoio essiccatore 3, un sistema di espansione 4, un evaporatore 5, un compressore 6. Una sezione di bassa pressione BP viene individuata in Figura 1 da una linea tratto-punto. Una linea continua indica invece una sezione di alta pressione AP, individuabile sostanzialmente tra il compressore 6 e il sistema di espansione 4. Nella sezione di alta pressione AP il fluido refrigerante (R-134) si trova in uso a temperature intorno ai 100°C e ad una pressione dell’ordine di 20 bar. I componenti del sistema aria condizionata schematizzati in Figura 1 sono collegati tra loro da una pluralità di componenti cavi, cioè di tubi 7 e rispettivi raccordi. Un tubo 7 viene collegato a uno fra il condensatore 2, il serbatoio essiccatore 3, il sistema di espansione 4, l’evaporatore 5 e il compressore 6 tramite un raccordo 8 (figura 2) avente un corpo in materiale termoplastico o elastomerico-termoplastico.
Il raccordo 8 comprende una porzione di collegamento 9 definente un foro passante 10 avente un asse trasversale e sghembo rispetto a quello del tubo 7. In particolare, la porzione di collegamento 9 comprende un inserto tubolare 11 preferibilmente di materiale metallico e definente il foro passante 10. Il raccordo 8 viene fissato a uno dei dispositivi del sistema di aria condizionata, ad esempio al condensatore 2, tramite una vite inserita nel foro passate 10 e avvitata su una parete di supporto di uno dei detti componenti.
Il raccordo 8 definisce inoltre una porta 12 di raccordo (figura 3) collegata fluidicamente al tubo 7 e definente una sede per un anello di tenuta 13 in modo da definire un collegamento a tenuta di fluido con un foro di accoppiamento (non illustrato) di uno dei componenti sopra citati del sistema aria condizionata.
Preferibilmente, il raccordo 8 comprende inoltre due ulteriori porzioni di collegamento 14 e 15 per fissare una valvola di carico e un sensore di pressione rispettivamente (non illustrati).
La porzione di collegamento 14 comprende un inserto metallico 16 inglobato nel corpo del raccordo e definente una filettatura interna 17 per il collegamento con la valvola di carico.
La filettatura interna delimita una cavità 18 avente un asse parallelo e coincidente con quello del tubo 7. La cavità 18 è collegata fluidicamente al tubo 7 tramite un foro passante 19 definito da una parete di fondo dell’inserto metallico 16 e un ulteriore foro passante 20 definito dal corpo del raccordo 8.
La porzione di collegamento 15 è identica o simile in tutto eccetto che nelle dimensioni alla porzione di collegamento 14. La porzione di collegamento 15 comprende infatti un inserto metallico 21 inglobato nel corpo del raccordo 8 definente una cavità filettata 22 avente un asse perpendicolare a quello del tubo 7 e collegata fluidicamente a quest’ultimo tramite un foro passante 23. Secondo un importante aspetto della presente invenzione, il corpo del raccordo 8 è costampato sul tubo 7 assieme agli inserti 11, 16, 21. Allo scopo di eseguire il costampaggio, il raccordo 8 comprende un elemento cavo 24 interno che collega fluidicamente la porta 12 con il tubo 7.
In particolare, il costampaggio richiede una coppia di semistampi all’interno dei quali sono disposti una porzione di estremità 25 del tubo 7, l’elemento cavo 24 e gli inserti 11, 16, 21. Successivamente viene iniettato il materiale termoplastico che ingloba gli inserti 11, 16, 21 e l’elemento cavo 24 per collegarli rigidamente alla porzione di estremità 25. Gli inserti 11, 16, 21 e l’elemento cavo 24 sono mantenuti in una posizione relativa precisa e predefinita tramite apposite anime mobili che sono estratte prima del costampaggio e sono successivamente ritratte per estrarre il pezzo finito dopo il costampaggio.
Convenientemente le anime mobili sono sagomate in modo da sostenere gli inserti 16, 21 e da inserirsi in appositi fori passanti dell’inserto cavo 24, tali fori definendo rispettivi tratti dei fori 20, 23.
Secondo una forma di realizzazione preferita, l’elemento cavo 23 viene piantato nella porzione di estremità 25 prima che quest’ultima sia montata nel semistampo di costampaggio e il corpo del raccordo 8 aderisce a e circonda il diametro esterno della porzione di estremità 25 per definire con quest’ultima un collegamento rigido non smontabile.
L’elemento interno 23 svolge la funzione di evitare che il tubo 7 sia ostruito e di mantenere in posizione il tubo 7 all’interno del semistampo del corpo del raccordo 8 tramite le anime mobili dei semistampi durante l’operazione di costampaggio e presenta un dimetro interno inferiore a quello del tubo 7. In alcuni casi, come ad esempio in quello di un raccordo a gomito, l’elemento interno 23 evita sottosquadri.
Secondo una forma preferita di realizzazione, il tubo 7 e il corpo del raccordo 8 comprendono uno strato comprendente un medesimo copolimero termoplastico. Ad esempio, il materiale termoplastico comprendente una poliammide 6,10 o una poliammide 6,12.
Preferibilmente lo strato comprendente la poliammide 6,10 comprende più del 60% di poliammide 6,10. Più preferibilmente lo strato comprende più del 90% di poliammide 6,10. Ancor più preferibilmente lo strato è interamente costituito di poliammide 6,10.
Preferibilmente, la poliammide 6,10 comprende più del 60% di un copolimero ottenuto a partire da un primo monomero comprendente unità di acido sebacico e da un secondo monomero comprendente unità di esametilendiammina. Più preferibilmente, la poliammide 6,10 comprende più del 90% di un copolimero ottenuto a partire da un primo monomero comprendente unità di acido sebacico e da un secondo monomero comprendente unità di esametilendiammina. Ancora più preferibilmente, la poliammide 6,10 consiste in un copolimero ottenuto a partire da un primo monomero comprendente unità di acido sebacico e da un secondo monomero comprendente unità di esametilendiammina.
Preferibilmente, viene utilizzata una resina della serie Grilamid® S prodotta da EMS. Per esempio, si può utilizzare la resina Grilamid® S.
Tale resina, avente una densità pari a circa 1,07 g/cm<3>, presenta un punto di fusione pari a circa 220°C e un modulo di Young di circa 2,3 GPa. Un elemento realizzato in tale resina possiede, oltre a spiccate proprietà di resistenza chimica agli oli, per esempio PAG2 o POE, ai combustibili, all’acqua e alle soluzioni saline, buone proprietà di resistenza termica a breve termine e di resistenza all’idrolisi, ridotta tendenza ad assorbire acqua, ed una migliore stabilità meccanica e resistenza all’abrasione, rispetto a tubi realizzati in altre poliammidi come la PA6 e la PA12.
Inoltre, poiché una delle sue unità monomeriche costitutive è principalmente acido sebacico, un composto abbondantemente disponibile in natura in quanto ricavabile dall’olio di ricino, il suo impiego costituisce vantaggiosamente una forma di utilizzo di risorse rinnovabili. Preferibilmente, il raccordo 8 comprende una carica di fibre, più preferibilmente una carica di fibra di vetro o un misto di fibre di vetro e fibre minerali.
Preferibilmente le fibre di vetro vengono aggiunte in una quantità in peso rispetto alla poliammide compresa tra il 10 ed il 60%. Risultati ottimali nei test sono stati ottenuti con una percentuale in peso compresa tra il 20 ed il 40 %, ad esempio 30%.
Secondo una forma di attuazione preferita dell’invenzione, le fibre di vetro hanno lunghezza compresa tra 0,05 e 1,0 mm, ma ancora più preferibilmente hanno lunghezza compresa tra 0,1 e 0,5 mm.
Inoltre, tali fibre hanno preferibilmente diametro compreso tra 5 e 20 µm, e più preferibilmente hanno diametro compreso tra 6 e 14 µm.
Preferibilmente, il raccordo 8 comprende almeno il 60% di tale poliammide 6,10 caricata con fibre di vetro. Più preferibilmente, il raccordo 8 comprende almeno il 90% di tale poliammide 6,10 caricata con fibre di vetro. Ancora più preferibilmente è interamente realizzato in tale poliammide 6,10 caricata con fibre di vetro.
Secondo una forma di realizzazione, il tubo 7 è costituito da un unico strato comprendente poliammide 6,10 caricato preferibilmente di fibre di vetro secondo quanto descritto nei paragrafi precedenti e ha preferibilmente uno spessore compreso tra 1,5 e 3 mm.
Secondo una alternativa forma di realizzazione dell’invenzione, il tubo 7 può comprendere un secondo strato comprendente una resina poliammidica preferibilmente selezionata tra poliammide 12 e una copoliammide ottenuta a partire da unità dicarbossiliche che sono acido tereftalico o acido isoftalico per più del 60%. Nel caso in cui il tubo 7 sia multistrato, il raccordo 8 è realizzato del medesimo materiale termoplastico di cui è realizzato lo strato più esterno del tubo 7.
Preferibilmente, il secondo strato comprende almeno il 60% di detta resina poliammidica. Più preferibilmente, il secondo strato comprende almeno il 90% di detta resina poliammidica. Ancora più preferibilmente, il secondo strato è interamente realizzato in detta resina poliammidica.
Secondo una forma di realizzazione dell’invenzione, detta resina poliammidica è una poliammide 12 modificata per resistere agli impatti a freddo.
Preferibilmente la poliammide 12 è selezionata in modo da avere un punto di fusione compreso tra 170 e 176°C, una resistenza a trazione compresa tra 25 e 35 MPa, una resistenza alla flessione compresa tra 20 e 30 MPa, un modulo di flessione compreso tra 400 e 600 MPa, una resistenza agli urti compresa tra 100 e 120 kJ/m<2>a 23°C e tra 10 e 20 kJ/m<2>a -40°C.
Preferibilmente, il tubo 7 comprende un primo strato comprendente poliammide 6,10 e un secondo strato comprendente poliammide 12, il primo strato essendo interno al secondo strato.
Secondo una ulteriore forma di realizzazione dell’invenzione, tale copoliammide è una poliftalammide (PPA).
Preferibilmente, tale copoliammide è un copolimero ottenuto a partire da unità di carbossiliche che sono acido tereftalico per più del 60 % e da unità diamminiche che sono 1,9-nonandiammina o 2-metil-1,8-ottandiammina per più del 60%.
Più preferibilmente, le unità dicarbossiliche sono acido tereftalico per più del 90%. Ancor più preferibilmente l’acido tereftalico costituisce il 100 % delle unità dicarbossiliche.
Preferibilmente le unità diamminiche sono 1,9-nonandiammina o 2-metil-1,8-ottandiammina per più del 60%. Più preferibilmente, le unità diamminiche sono 1,9-nonandiammina o 2-metil-1,8-ottandiammina per più del 90%. Ancor più preferibilmente 1,9-nonandiammina o 2-metil-1,8-ottandiammina costituiscono il 100 % delle unità diamminiche.
Esempi di unità dicarbossiliche diverse dall’acido tereftalico comprendono acidi alifatici dicarbossilici come acido malonico, acido dimetilmalonico, acido succinico, acido glutarico, acido adipico, acido 2-metiladipico, acido trimetiladipico, acido pimelico, acido 2,2-dimetilglutarico, acido 3,3-dietilsuccinico, acido azelaico, acido sebacico e acido suberico; acidi dicarbossilici aliciclici come 1,3-ciclopentandicarbossilico e acido 1,4-cicloesandicarbossilico; acidi dicarbossilici aromatici come acido isoftalico, acido 2,6-naftalendicarbossilico, acido 2,7-naftalendicarbossilico, acido 1,3-fenilendiossidiacetico, acido difenico, acido 4,4’-ossidibenzoico, acido difenilmetano-4,4’-dicarbossilico, acido difenilsulfone-4,4’-dicarbossilico e acido 4,4’-bifenildicarbossilico; o una loro miscela.
Tra questi, sono preferiti gli acidi dicarbossilici aromatici.
Esempi di unità diamminiche diverse dalle summenzionate 1,9-nonandiammina e 2-metil-1,8-ottandiammina comprendono diammine alifatiche come etilendiammina, propilendiammina, 1,4-butandiammina, 1,6-esandiammina, 1,8-ottandiammina, 1,10-decandiammina, 3-metil-1,5-pentandiammina; diammine alicicliche come cicolesandiammina, metilcicloesandiammina e isoforondiammina; diammine aromatiche come pfenilendiammina, m-fenilenediammina, p-xilendiammina, mxilendiammina, 4,4’-diaminodifenilmetano, 4,4’-diaminodifenilsulfone, 4,4’-diaminodifenil etere; e una loro miscela arbitraria.
Tale poliammide è preferibilmente P9T del tipo descritto nel brevetto US6989198. Più preferibilmente la resina poliammidica è una resina Genestar® di Kuraray. Ancora più preferibilmente è una resina Genestar® di Kuraray, per esempio Genestar 1001 U03, U83.
Il gruppo di adduzione comprendente il raccordo 8 e il tubo 7 secondo i paragrafi precedenti, soddisfa i requisiti imposti dalle case automobilistiche per l’impiego nei sistemi aria condizionata. In particolare, lo strato in PA 6,10 è in grado di soddisfare i requisiti di permeabilità e di resistenza alle oscillazioni di pressione, anche dopo invecchiamento. Inoltre, l’accoppiamento dello strato in PA 6,10 con uno strato esterno in PA12, PPA oppure P9T consente di superare i problemi legati alla resistenza all’attacco chimico eliminando sfaldamenti e rotture in corrispondenza delle saldature.
Esempio 1
Un tubo mono-strato in Grilamid S FE 5347 7x11 circa montato su un raccordo 8 di Grilamid S FE 5351 7x11 con 30% di fibre di vetro.
PROVE DI SCOPPIO A CALDO
Le prove sono state eseguite alla temperatura di 120 °C , dopo stabilizzazione per 1h alla temperatura di prova. È stata applicata una pressione idraulica crescente sul tubo descritto precedentemente, con incremento di 5 bar/s fino allo scoppio del tubo. La pressione alla quale avviene lo scoppio viene quindi confrontata con i valori prescritti per l’impiego ad esempio da una casa automobilistica.
La prova è inoltre stata eseguita dopo le prove a pressione pulsante (descritte nel seguito), facendo registrare un valore di 89-92 bar, ancora nettamente al di sopra dei 30 bar prescritti.
PROVE DI PERMEABILITA’
Tali prove hanno l’obiettivo di misurare, mediante la perdita di peso, la quantità di fluido che fuoriesce attraverso la parete dei tubi. Per ottenere un dato statisticamente significativo, le prove vengono eseguite contemporaneamente su 4 tubazioni.
Vengono innanzitutto misurate, a pressione atmosferiche, le lunghezze (L1, L2… L4) di tubi in prova, esclusi i raccordi. Sulle estremità delle tubazioni vengono montati due dispositivi di chiusura, uno dei quali è munito di una valvola di riempimento.
Viene calcolato il volume teorico interno dei primi 3 tubi e negli stessi viene introdotto un quantitativo di HFC134 pari a 0,55 g/cm<3>che equivale a circa il 50% del volume interno del tubo in prova. Mediante un rilevatore alogeno, viene verificata l’assenza di perdite dai dispositivi di chiusura.
I 4 tubi (3 pieni più il campione bianco) vengono introdotti in camera ambientale alla temperatura di 100°C per 1h, quindi viene ripetuta la verifica con il rilevatore alogeno. A questo punto, i 4 tubi vengono condizionati in camera ambientale a 100°C per 24h.
Terminata questa fase di condizionamento, i tubi vengono pesati e se ne registrano i valori P1, P2, … P4.
I tubi 7 vengono dunque nuovamente condizionati ancora a 100°C per la durata di 72h, trascorse le quali vengono pesati e si determinano le singole perdite di peso ∆Pi. La perdita di peso dei tubi caricati con il fluido refrigerante viene dunque valutata come valore medio sui tre tubi, e ad essa viene sottratto il valore rilevato per il tubo “bianco”. La differenza risultante costituisce l’indice di permeabilità in g/m<2>/72h.
Per il tubo secondo l’invenzione è stato registrato un valore inferiore a 1,82 g/m<2>/72h.
PROVE DI RESISTENZA A PRESSIONE PULSANTE
I tubi 7 in esame vengono montati su un banco di prova dotato di un dispositivo in grado di inviare impulsi di pressione. I tubi, montati ad U con raggio di curvatura pari a quello minimo previsto per il tubo in esame, sono caricati internamente con il lubrificante previsto per il compressore oppure con un olio siliconico; l’ambiente in cui viene condotta la prova contiene aria. Fluido interno ed aria vengono portati alla temperatura di 100-120°C e sottoposti a cicli con pressione di prova pari a 0 ± 3,5 MPa (oppure tra 0 e 1 MPa, a seconda del tipo di tubo), con una frequenza di prova di 15 cicli al minuto. Vengono eseguiti almeno 150.000 cicli, da proseguire fino a rottura se essa non si è verificata entro i 150.000 cicli.
Al termine, viene eseguito un ciclo di verifica, rimuovendo il tubo dal banco di prova, immergendolo in acqua, ed inviando una pressione pneumatica di 3,5 MPa per 30 s controllando l’assenza di perdite. Nel caso in cui si manifesti la presenza di bollicine, viene mantenuta la pressione per 5 minuti, al fine di accertarsi che si tratti effettivamente di una perdita e non, per esempio, ad aria eventualmente intrappolata tra strati del tubo (nel caso di tubo multistrato).
A complemento dell’analisi, campioni di tubo vengono sezionati in corrispondenza delle zone terminali raccordate ed esaminati visivamente per accertare l’assenza di lacerazioni sul condotto interno. La presenza di questo tipo di difetto sarebbe motivo di non superamento della prova.
Per il tubo secondo l’invenzione non si sono verificate rotture dopo 150.000 cicli.
Solo i gruppi di adduzione secondo l’invenzione superano tutti i test necessari per assicurare una durata sufficiente del tubo secondo le richieste delle case automobilistiche.
I vantaggi che il raccordo e il gruppo di adduzione secondo la presente invenzione consentono di ottenere sono i seguenti.
Il raccordo 8 costampato sul tubo 7 riduce i costi di produzione e soddisfa i requisiti di affidabilità richiesti dalle case automobilistiche per l’omologazione.
Risulta infine chiaro che al gruppo di adduzione qui descritto e illustrato è possibile applicare variazioni e modifiche senza per questo uscire dall’ambito di tutela definito dalla rivendicazioni allegate.

Claims (7)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Gruppo di adduzione di un fluido refrigerante per un impianto di climatizzazione di un veicolo, comprendente un tubo (7) di materiale termoplastico o elastomericotermoplastico e un raccordo (8) collegato in modo rigido al detto tubo (7) e definente almeno un’uscita (12) per il fluido refrigerante, caratterizzato dal fatto di comprendere un inserto (24) collegato in serie fra il detto tubo (7) e la detta uscita (12) e dal fatto che il detto raccordo (8) è costampato su una porzione di estremità (25) del detto tubo (7) e attorno al detto inserto (24).
  2. 2. Gruppo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere un secondo inserto (11) costampato nel detto raccordo (8) e definente un foro passante (10) per alloggiare un elemento di fissaggio del detto gruppo di adduzione a un elemento di supporto del veicolo.
  3. 3. Gruppo di adduzione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un terzo inserto (16; 21) costampato nel detto raccordo (8) collegato fluidicamente in parallelo alla detta uscita (12) rispetto al detto tubo (7) e comprendente mezzi di collegamento rilasciabili.
  4. 4. Gruppo di adduzione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il detto raccordo (8) comprende il medesimo materiale del detto tubo (7).
  5. 5. Gruppo di adduzione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il detto primo inserto (24) viene inserito parzialmente nel detto tubo (7).
  6. 6. Gruppo di adduzione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il detto materiale termoplastico è una poliammide.
  7. 7. Gruppo di adduzione secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che il detto tubo è costituito da un unico strato di poliammide.
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