ITTO20070098A1 - Macchina e metodo per omogeneizzare una miscela a base di bitume con dei granuli polimerici - Google Patents

Macchina e metodo per omogeneizzare una miscela a base di bitume con dei granuli polimerici Download PDF

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ITTO20070098A1
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polymeric granules
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IT000098A
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Antonio Fornasier
Alessandro Pavan
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    • CCHEMISTRY; METALLURGY
    • C08ORGANIC MACROMOLECULAR COMPOUNDS; THEIR PREPARATION OR CHEMICAL WORKING-UP; COMPOSITIONS BASED THEREON
    • C08LCOMPOSITIONS OF MACROMOLECULAR COMPOUNDS
    • C08L95/00Compositions of bituminous materials, e.g. asphalt, tar, pitch
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B01PHYSICAL OR CHEMICAL PROCESSES OR APPARATUS IN GENERAL
    • B01FMIXING, e.g. DISSOLVING, EMULSIFYING OR DISPERSING
    • B01F27/00Mixers with rotary stirring devices in fixed receptacles; Kneaders
    • B01F27/05Stirrers
    • B01F27/09Stirrers characterised by the mounting of the stirrers with respect to the receptacle
    • B01F27/091Stirrers characterised by the mounting of the stirrers with respect to the receptacle with elements co-operating with receptacle wall or bottom, e.g. for scraping the receptacle wall
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
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    • B01F27/81Mixers with rotary stirring devices in fixed receptacles; Kneaders with stirrers rotating about a substantially vertical axis the stirrers having central axial inflow and substantially radial outflow
    • B01F27/812Mixers with rotary stirring devices in fixed receptacles; Kneaders with stirrers rotating about a substantially vertical axis the stirrers having central axial inflow and substantially radial outflow the stirrers co-operating with surrounding stators, or with intermeshing stators, e.g. comprising slits, orifices or screens

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Description

del brevetto per invenzione industriale
La presente invenzione è relativa ad una macchina e ad un metodo per omogeneizzare una miscela a base di bitume con granuli polimerici.
Più in dettaglio, la presente invenzione è relativa ad una macchina omogeneizzatrice che è in grado di sminuzzare dei granuli polimerici in pezzetti polimerici minuti e contestualmente, di mescolare questi ultimi con una miscela a base di bitume, in modo tale da ottenere una mescola bituminosa con proprietà elastoplastiche; cui la trattazione che segue farà esplicito riferimento senza per questo perdere generalità.
Sono noti processi per omogeneizzare miscele a base di bitume, indicate in seguito con miscele bituminose, con granuli in materiale polimerico a base di SBS (acronimo di Stirene Butadiene Stirene) e/o di poliolefine allo scopo di produrre delle mescole bituminose adatte alla realizzazione di pellicole isolanti bituminose flessibili applicabili, in particolare, nel settore edile per svolgere funzioni di tipo protettivo e/o isolante.
I suddetti processi di omogeneizzazione vengono attualmente realizzati attraverso delle macchine omogeneizzatrici che comprendono essenzialmente: una carcassa esterna all'interno della quale è ricavata una camera di sminuzzamento dei granuli, uno statore di forma discoidale, il quale è disposto stabilmente all'interno della camera di sminuzzamento in una posizione coassiale ad un asse orizzontale, ed un rotore anch'esso di forma discoidale, il quale è montato in modo liberamente girevole all'interno della camera di sminuzzamento affacciato allo statore ed è calzato su un albero di un motore elettrico che è atto a portarlo in rotazione attorno all'asse orizzontale .
In particolare, il rotore e lo statore discoidale sono costituiti ciascuno da una piastra circolare e da una pluralità di lame, le quali sono fissate sulle superfici contrapposte delle piastre circolari stesse e si estendono radialmente a partire dall'asse orizzontale verso il bordo esterno delle piastre in modo tale da definire tra loro dei canali radiali aventi ciascuno una larghezza decrescente progressivamente verso il perimetro esterno delle superfici stesse.
In uso, il materiale bituminoso ed i granuli polimerici sono sottoposti ad una premiscelazione iniziale e, successivamente, vengono alimentati all'interno della camera di sminuzzamento della macchina omogeneizzatrice, all'interno della quale avviene la frantumazione e contestualmente la miscelazione finale degli stessi.
In particolare, durante la rotazione del rotore, il materiale bituminoso ed i granuli polimerici vengono spinti per azione della forza centrifuga attraverso i canali radiali presenti tra le lame verso il perimetro esterno dello statore e del rotore, subendo dei tagli da parte delle lame e contestualmente uno stiramento, ossia una riduzione del loro spessore in seguito al passaggio forzato e quindi alla compressione subita all'interno dei canali radiali.
Per poter garantire una adeguata frantumazione dei granuli e la loro completa miscelazione con il materiale bituminoso, nelle suddette macchine omogeneizzatrici è necessario portare in rotazione il rotore in modo tale da raggiungere delle velocità periferiche dello stesso estremamente elevate, comprese tipicamente tra 20- 50 m/s.
Test di laboratorio hanno dimostrato che in seguito al raggiungimento delle suddette velocità da parte del rotore, l'agglomerato bitume-granuli all'interno della camera di sminuzzamento raggiunge una temperatura elevata che determina una alterazione delle caratteristiche chimico-fisiche dei granuli polimerici, causando quindi un deterioramento della mescola bituminosa.
Inoltre, nelle macchine omogeneizzatrici sopradescritte per poter raggiungere le suddette velocità di rotazione del rotore è necessario utilizzare un motore elettrico di potenza elevata, tipicamente dell'ordine dei 140-160 kW, il quale oltre ad incidere in modo rilevante sul costo complessivo della macchina omogeneizzatrice, presenta dei consumi energetici e, di conseguenza, dei costi operativi, particolarmente elevati.
Scopo della presente invenzione è quindi quello di realizzare una macchina ed un metodo per omogeneizzare una miscela bituminosa con dei granuli polimerici che sia esente dagli inconvenienti sopra descritti .
Secondo la presente invenzione viene realizzata una macchina per omogeneizzare una miscela a base di bitume con dei granuli polimerici come licitato nella rivendicazione 1 e preferibilmente, ma non necessariamente, in una qualsiasi delle rivendicazioni dipendenti direttamente o indirettamente dalla rivendicazione 1.
Secondo la presente invenzione viene inoltre fornito un metodo per omogeneizzare una miscela a base di bitume con dei granuli polimerici come licitato nella rivendicazione 19 e preferibilmente, ma non necessariamente, in una qualsiasi delle rivendicazioni dipendenti direttamente o indirettamente dalla rivendicazione 19.
La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
la figura 1 mostra una vista laterale con parti in sezione e parti asportate per chiarezza di una macchina per omogeneizzare una miscela a base di bitume con dei granuli polimerici realizzata secondo i dettami della presente invenzione;
- la figura 2 illustra in scala ingrandita il gruppo omogeneizzatore della macchina secondo una sezione I-I della figura 1;
- la figura 3 mostra una vista in elevazione laterale con parti ingrandite per chiarezza della camicia traforata della macchina mostrata in figura 1;
- le figure da 4 a 7 mostrano altrettante fasi operative dell'omogeneizzazione del bitume/granuli implementata dalla macchina mostrata in figura 1.
Con riferimento alla figura 1, con il numero 1 è indicata nel suo complesso una macchina per omogeneizzare una miscela a base di bitume con dei granuli polimerici a base preferibilmente, ma non necessariamente, di SBS (acronimo di Stirene Butadiene Stirene) e/o di poliolefine allo scopo di produrre delle mescole bituminose adatte per realizzare pellicole isolanti flessibili, applicabili nel settore edile per svolgere funzioni di tipo protettivo e/o isolante.
La macchina 1 comprende: un struttura portante 2 di appoggio al suolo, un contenitore 4 di raccolta e di riscaldo della mescola bituminosa omogeneizzata, il quale è supportato dalla struttura portante 2 in modo tale da essere disposto in una posizione sostanzialmente coassiale ad un asse A verticale di riferimento; ed una camicia 5, la quale è disposta all'interno del contenitore 4 preferibilmente, ma non necessariamente, in appoggio sulla parete di fondo del contenitore 4 stesso ed è atta a contenere temporaneamente la miscela bituminosa ed i granuli polimerici .
In particolare, il contenitore 4 di raccolta è definito da un recipiente metallico, ad esempio in acciaio o qualsiasi altro tipo di metallo similare, di forma preferibilmente, ma non necessariamente, cilindrica integrante all'interno della propria parete laterale un circuito di riscaldamento (non illustrato) , che comprende una serie di condotti di riscaldamento (non illustrati) all'interno dei quali circola un fluido riscaldato, ad esempio olio diatermico atto a cedere una determinata quantità di calore alla superficie interna della parete laterale del contenitore 4 così da mantenere la mescola bituminosa omogeneizzata ad una temperatura prestabilita .
Il contenitore 4 è inoltre collegato attraverso un'apertura (non illustrata) appositamente ricavata sulla propria parete laterale ad un condotto di scarico (non illustrato) attraverso il quale la mescola bituminosa omogeneizzata viene convogliata all'esterno del contenitore 4 stesso.
Per quanto riguarda la camicia 5, essa comprende essenzialmente un elemento tubolare in materiale preferibilmente metallico, quale ad esempio acciaio o un qualsiasi altro materiale metallico similare, il quale è disposto stabilmente all'interno del contenitore 4 in una posizione sostanzialmente coassiale all'asse A e presenta sulla parete laterale 8 una pluralità di aperture 9 passanti, ciascuna delle quali è sagomata in modo da presentare almeno una porzione di spigolo vivo tagliente.
La macchina 1 comprende, inoltre, un gruppo omogeneizzatore 10, il quale è montato in modo assialmente girevole all'interno della camicia 5 per poter ruotare attorno all'asse A, ed è strutturato in modo tale da spostare almeno una parte della miscela a base di bitume e dei granuli polimerici contenuti all'interno della camicia 5 lungo una direzione sostanzialmente tangenziale alla superficie interna 11 della parete laterale 8 traforata così da spingere i granuli polimerici aderenti alla superficie interna 11 stessa ad impattare sulle porzioni di spigolo vivo tagliente delle dette aperture 9, ottenendo così lo sminuzzamento dei granuli polimerici. In particolare, ciascuna porzione di spigolo vivo tagliente è posizionata in modo tale da risultare affacciata ai granuli polimerici quando questi ultimi vengono spinti dal gruppo omogeneizzatore 10 lungo la superficie interna 11.
Il gruppo omogeneizzatore 10 è inoltre strutturato in modo da attuare, durante lo spostamento del materiale bituminoso e dei granuli polimerici lungo la direzione tangenziale alla superficie interna 11 della parete laterale 8 traforata una compressione dei granuli polimerici sulla superficie interna 11 in modo tale da ottenere uno schiacciamento degli stessi. In questo modo i granuli polimerici subiscono uno stiramento lungo la direzione di rotazione del gruppo omogeneizzatore 10 che ne determina una riduzione dello spessore.
Durante la sua rotazione il gruppo omogeneizzatore 10 è atto inoltre a mescolare i granuli polimerici e la mescola bituminosa all'interno dello spazio di contenimento della camicia 5 ed a spingere attraverso le aperture 9 una determinata quantità di miscela bituminosa mescolata con i granuli polimerici sminuzzati verso il contenitore 4.
In particolare, con riferimento alle figure 1 e 2 il gruppo omogeneizzatore 10 è trascinato in rotazione da un albero 12 di trascinamento disposto all'interno della camicia 5 in una posizione coassiale all'asse A, e comprende un mozzo centrale 13 calzato stabilmente sull'albero 12 di trascinamento, una serie di spatole o racle 14 collegate al mozzo centrale 13 ed atte a raschiare il materiale ed i granuli aderenti alla superficie 11 così da spingere i granuli ad impattare contro la porzione di spigolo vivo delle aperture 9; ed una pluralità di utensili stiranti 15, i quali sono collegati anch'essi al mozzo centrale 13 per attuare la pigiatura e quindi lo stiramento dei granuli sulla superficie 11.
Più in dettaglio, ciascuna racla 14 è collegata al mozzo centrale 13 attraverso un organo meccanico di collegamento 16, il quale è strutturato in modo tale da consentire lo spostamento della racla 14 su un piano radiale passante per l'asse A, da e verso la camicia 5. Nell'esempio illustrato nella figura 2, le racle 14 sono angolarmente spaziate tra loro attorno all'asse A e comprendono ciascuna una barra 17 che si estende parallela all'asse A in una posizione affacciata alla superficie interna 11, ed una lama 18 longitudinale, la quale si estende a sbalzo dalla barra 17 verso la superficie interna 11 in modo tale da presentare la propria estremità libera aderente alla superficie interna 11 stessa.
Più in dettaglio, nell'esempio illustrato la lama 18 è fissata stabilmente sulla barra 17 mediante degli organi di fissaggio noti ad esempio delle viti, ha una lunghezza misurata lungo l'asse A minore o uguale alla lunghezza della camicia 5 misurata lungo l'asse A, è sagomata sostanzialmente a forma di rettangolo, ed è atta in uso a disporsi con il proprio filo esterno longitudinale a contatto con la superficie interna 11 in modo tale da raschiare i granuli polimerici e il materiale bituminoso rimasto appiccicato sulla superficie interna 11 a causa dell'operazione di schiaccìamento/stiramento.
Per quanto riguarda invece l'organo meccanico di collegamento 16, esso nell'esempio illustrato comprende una coppia di bracci 19 di supporto estendentesi in una direzione sostanzialmente radiale, i quali presentano le rispettive estremità assiali incernierate alla barra 17 e rispettivamente al mozzo centrale 13 in modo tale da definire con questi ultimi un quadrilatero articolato, che consente di spostare la barra 17 su un piano radiale passante per l'asse A, da e verso la camicia 5.
Per quanto riguarda invece gli utensili stiranti 15, essi sono angolarmente spaziati tra loro attorno all'asse A intercalati alle racle 14, e comprendono ciascuno una barra 20, che si estende parallela all'asse A in una posizione immediatamente affacciata alla camicia 5.
In particolare con riferimento alla figura 2, ciascuna barra 20 presenta un bordo laterale esterno 21 che presenta una sezione trasversale all'asse A sagomata a forma di poligono in modo tale da comprimere e stirare durante la sua rotazione i granuli polimerici contro la superficie interna 11. Più in dettaglio, nell'esempio illustrato in figura 2 il bordo laterale esterno 21 ha una sezione trasversale all'asse A sostanzialmente triangolare, in cui un vertice 22 è atto ad essere disposto in battuta sulla superficie interna 11, mentre il lato 23 del triangolo, che risulta essere disposto anteriormente durante la rotazione dell'utensile stirante 15, è atto a catturare ed a comprimere sulla superficie 11 interna i granuli polimerici e il materiale bituminoso.
Con riferimento alle figure 1 e 2, ciascuna barra 20 è collegata al mozzo centrale 13 tramite un organo meccanico di collegamento 24, il quale è strutturato in modo tale da consentire lo spostamento dell'utensile stirante 15 su un piano radiale passante per l'asse A, da e verso la camicia 5.
Nell'esempio illustrato, l'organo meccanico di collegamento 24 comprende una coppia di bracci 25 radiali di supporto distanziati verticalmente tra loro, i quali presentano le rispettive estremità assiali incernierate alla barra 20 e rispettivamente al mozzo centrale 13 in modo tale da disporsi paralleli e complanari tra loro e da definire un quadrilatero articolato che consente di spostare la barra 20 su un piano radiale passante per l'asse A stesso, da e verso la camicia 5.
L'organo meccanico di collegamento 24 comprende, inoltre, un dispositivo di spinta 26, il quale è interposto tra il mozzo centrale 13 e la barra 20 ed è atto ad esercitare sulla barra 20 stessa una forza radiale in grado di mantenere il bordo laterale esterno 21, ed in particolare il vertice 22 costantemente in battuta sulla superficie interna 11 in modo tale da attuare le operazioni di compressione dei granuli polimerici e, contestualmente, l'espulsione della mescola bituminosa attraverso le aperture 9.
In particolare, nell'esempio illustrato il dispositivo di spinta 26 comprende almeno una molla interposta tra la barra 20 ed il mozzo centrale 13. È opportuno precisare che la molla del dispositivo di spinta 26 esercita sulla barra 20 una forza elastica prestabilita che può essere variata attraverso un organo regolatore (non illustrato) previsto nel dispositivo di spinta 26. È evidente che la regolazione della costante elastica della molla attuata attraverso l'organo regolatore consente vantaggiosamente di variare opportunamente la compressione esercitata sui granuli polimerici e sul materiale bituminoso dall'utensile stirante 15 in funzione della tipologia dei granuli polimerici utilizzati nella mescola.
È opportuno inoltre aggiungere che secondo una possibile forma di attuazione i dispositivi di spinta 26 possono essere impiegati anche negli organi meccanici di collegamento 16 compresi nelle racle 14 per esercitare sulle stesse una forza radiale in grado di mantenere le lame 18 in appoggio sulla superficie interna 11 effettuando quindi un taglio dei granuli a contatto con le aperture 9 passanti particolarmente efficace.
Per quanto riguarda le aperture 9 passanti, esse sono uniformemente distribuite sulla parete laterale 8 lungo una o più traiettorie circolari secondo una configurazione geometrica prestabilita.
In particolare, nell'esempio illustrato in figura 3, le aperture 9 passanti sono ricavate consecutivamente sulla parete laterale 8 una di seguito all'altra a partire dall'estremità superiore della camicia 5 verso l'estremità inferiore della stessa, secondo una traiettoria sostanzialmente a spirale in modo tale da essere posizionati ad una certa distanza uno dall'altro.
Più in dettaglio, le aperture 9 sono definite preferibilmente da dei fori circolari (indicati in seguito anch'essi con il numero 9), i quali sono distribuiti sulla parete laterale 8 della camicia 5 in modo tale da presentare i relativi assi longitudinali disposti su rispettivi piani di giacitura ortogonali all'asse longitudinale A e distanziati tra loro.
Ciascun foro 9 risulta essere svasato verso la superficie esterna della parete laterale 8 opposta alla superficie interna 11, così da presentare l'intero bordo perimetrale 9a interno sagomato in modo da definire uno spigolo vivo tagliente in grado di tagliare i granuli polimerici. In particolare il bordo perimetrale 9a interno di ciascun foro 9 costituisce una lama di forma sostanzialmente circolare e presenta un diametro D prestabilito che risulta essere minore del diametro del bordo perimetrale esterno del foro 9 stesso presente sulla superficie esterna della parete laterale 8.
Più in dettaglio con riferimento alla figura 3, i fori 9 sono sagomati in modo tale da presentare ciascuno una superficie interna sostanzialmente a tronco di cono che diverge verso l'esterno della camicia 5.
Secondo una possibile forma di attuazione, (non illustrata) i fori 9 sono ricavati sulla parete laterale 8 in modo tale da presentare i propri assi disposti su rispettivi piani di giacitura distanziati uno rispetto all'altro di una distanza sostanzialmente pari al diametro D del bordo perimetrale 9a del foro 9.
Con riferimento alla figura 1, la macchina 1 comprende, inoltre, una unità motrice provvista di un motore elettrico 28, il quale è preferibilmente ma non necessariamente supportato dalla struttura portante 2 ed è collegato attraverso degli organi di collegamento con il proprio albero motore 29 all'albero 12 di trascinamento per portare quest'ultimo in rotazione attorno all'asse A; ed una unità elettronica di controllo 30, la quale è atta a pilotare il motore elettrico 28 in modo tale da regolare la velocità di rotazione dello stesso.
In uso, il materiale bituminoso ed i granuli polimerici vengono versati, ad esempio attraverso dei dispositivi convogliatori (non illustrati) all'interno della camicia 5 secondo le dosi previste per la realizzazione della mescola bituminosa omogeneizzata. In seguito al completamento del suddetto versamento, l'unità elettronica 30 comanda l'azionamento del motore elettrico 28 che porta in rotazione il gruppo omogeneizzatore 10 attorno all'asse A ad una velocità prestabilita preferibilmente, ma non necessariamente, pari a circa 120 giri/minuto, ed attiva il circuito di riscaldamento, il quale riscalda la parete laterale del contenitore 4 fino a portare il materiale contenuto al suo interno ed all'interno della camicia 5, ad una temperatura di rammollimento prestabilita, preferibilmente compresa tra circa 170 - 180 gradi centigradi .
Con riferimento alle figure 4-7, la rotazione delle racle 14 e degli utensili stiranti 15 determina lo spostamento radiale del materiale bituminoso, indicato con B, e dei granuli polimerici, indicati con P, verso la superficie interna 11 causando quindi un mescolamento degli stessi. L'omogenizzazione del materiale bituminoso e dei granuli polimerici P avviene attraverso le seguenti fasi: ciascun utensile stirante 15 durante la propria rotazione, accumula progressivamente con il proprio bordo esterno 21 alcuni granuli polimerici P mescolati con il materiale bituminoso (Figura 4), i quali si insinuano nello spazio compreso tra il lato obliquo 23 anteriore dell'utensile stirante 15 e la superficie interna 11 subendo in tal modo uno schiacciamento che ne riduce progressivamente lo spessore. In altri termini, i granuli polimerici P vengono pigiati e stirati progressivamente dall'utensile stirante 15 contro la parete laterale 8, fino al raggiungimento di un determinato spessore (Figura 5).
Più in dettaglio, durante questa fase i granuli polimerici P pigiati dall'utensile stirante 15 in corrispondenza dei fori 9 presentano una relativa porzione allineata al foro 9 stesso (figura 5) all'interno della camicia 5.
Contestualmente al suddetto stiramento dei granuli polimerici P da parte degli utensili stiranti 15, ciascuna racla 14, durante la sua rotazione, provvede a raschiare la superficie interna 11 spingendo in tal modo i granuli polimerici, ed in particolare le porzioni di granulo polimerico che si trovano stirate in corrispondenza del foro 9, ad impattare contro lo spigolo vivo 9a delle aperture 9, ottenendo quindi il taglio dei granuli polimerici. In particolare, ciascuna racla 14 lambendo lo spigolo vivo 9 taglia la porzione di granulo polimerico stirato che si trova in corrispondenza del foro 9 causandone contestualmente l'espulsione del foro 9 stesso.
Nella fattispecie, durante la loro rotazione, sia le racle 14, sia gli utensili stiranti 15 provvedono a spingere radialmente delle quantità di mescola granuli-bitume all'interno delle aperture 9 passanti, che convogliano quindi la mescola bituminosa verso il contenitore 4 esterno. In questo modo la mescola viene quindi espulsa progressivamente dalla camicia 5 e si deposita all'interno del contenitore 4 dove subisce un ulteriore rammollimento atto a completare lo scioglimento dei granuli polimerici sminuzzati nella mescola bituminosa omogeneizzata .
La macchina sopra descritta presenta molteplici vantaggi: in primo luogo essa è estremamente semplice da realizzare e non richiede potenze elettriche elevate per il suo funzionamento. Infatti, grazie alla velocità di rotazione estremamente ridotta del gruppo omogeneizzatore è sufficiente utilizzare un motore elettrico di potenza minima. Prove di laboratorio hanno infatti dimostrato che un motore elettrico dimensionato per potenze elettriche di circa 11 kW è in grado di garantire una ottima omogeneizzazione della mescola, con evidenti vantaggi dal punto di vista del risparmio energetico.
Inoltre, grazie alla bassa velocità di rotazione del gruppo omogeneizzatore, la temperatura del materiale e dei granuli polimerici rimane sostanzialmente costante, pari cioè alla temperatura di rammollimento del circuito riscaldante 6, mantenendo in tal modo inalterate le caratteristiche chimico-fisiche dei granuli polimerici.
Infine, la particolare conformazione delle aperture svasate verso la superficie esterna della parete laterale della camicia elimina qualsiasi possibilità di intasamento della macchina, e garantisce quindi un'ottima espulsione della mescola dalla camicia 5 stessa.
Risulta infine chiaro che alla macchina ed al metodo qui descritti ed illustrati possono essere apportate modifiche e varianti senza per questo uscire dall'ambito della presente invenzione.

Claims (8)

1. Macchina (1) per omogeneizzare una miscela a base di bitume con dei granuli polimerici in modo tale da ottenere una mescola bituminosa omogeneizzata; detta macchina (1) essendo caratterizzata dal fatto di comprendere: un contenitore (4) per la raccolta della mescola bituminosa omogeneizzata; - una camicia (5) sostanzialmente cilindrica, la quale è alloggiata all'interno del detto contenitore (4) con il proprio asse longitudinale sostanzialmente coassiale ad un asse (A) verticale di riferimento, ed è atta a contenere internamente detta miscela a base di bitume ed una quantità prestabilita dei detti granuli polimerici; detta camicia (5) presentando una parete laterale (8) traforata, che è provvista di una pluralità di aperture (9) passanti, ciascuna delle quali è sagomata in modo da presentare almeno una porzione di spigolo (9a) vivo tagliente; - ed un gruppo omogeneizzatore (10), il quale è montato in modo assialmente girevole all'interno della detta camicia (5) per poter ruotare attorno al detto asse (A) verticale di riferimento, ed è strutturato in modo tale da spostare, durante la sua rotazione, almeno una parte della detta miscela a base di bitume e dei detti granuli polimerici lungo una direzione sostanzialmente tangenziale alla superficie interna (11) della detta parete laterale (8) traforata così da spingere i granuli polimerici ad impattare sulle porzioni di spigolo vivo (9a) tagliente delle dette aperture (9).
2. Macchina secondo la rivendicazione 1, in cui detto gruppo omogeneizzatore (10) è strutturato in modo tale da comprimere, durante la sua rotazione, i detti granuli polimerici sulla detta superficie interna (11) della camicia (5).
3. Macchina secondo le rivendicazioni 1 o 2, in cui detto gruppo omogeneizzatore (10) comprende almeno una racla (14), la quale è atta ruotare attorno al detto asse (A) verticale di riferimento in modo tale da spingere i granuli polimerici ad impattare sulle porzioni di spigolo vivo (9a) tagliente delle dette aperture (9).
4. Macchina secondo le rivendicazioni 2 o 3, in cui detto gruppo omogeneizzatore (10) comprende almeno un utensile stirante (15), il quale è atto ruotare attorno al detto asse (A) verticale di riferimento in modo tale da comprimere i detti granuli polimerici sulla detta superficie interna (11) della detta parete laterale (8) traforata.
5. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui dette aperture (9) comprendono dei fori sostanzialmente circolari.
6. Macchina secondo la rivendicazione 5, in cui detti fori (9) presentano uno spigolo vivo tagliente (9a) continuo lungo un proprio bordo.
7. Macchina secondo la rivendicazione 6, in cui ciascun detto foro (9) è svasato verso la superficie esterna della detta parete laterale (8).
8. Macchina secondo le rivendicazioni 6 o 7, in cui detta porzione di spigolo vivo (9a) tagliente o detto spigolo vivo tagliente (9a) continuo della detta apertura (9) è ricavato/o sulla superficie interna (11) della detta parete laterale (8). 10. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui dette aperture (9) sono ricavate consecutivamente sulla parete laterale (8) una di seguito all'altra secondo una traiettoria sostanzialmente a spirale. 11. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui dette aperture (9) sono distribuite sulla parete laterale (8) della camicia (5) in modo tale da presentare i relativi assi longitudinali disposti su rispettivi piani di giacitura ortogonali al detto asse (A) verticale di riferimento e distanziati tra loro. 12. Macchina secondo le rivendicazioni 5, 8 e 11, in cui detti piani di giacitura sono distanziati uno dall'altro di una distanza sostanzialmente uguale al diametro (D) del detto spigolo vivo tagliente (9a) della detta apertura (9). 13. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 12, in cui detta racla (14) comprende una lama (18) che si estende parallela al detto asse (A) verticale di riferimento ed è disposta in battuta sulla detta superficie interna (11) della detta parete laterale (8). 14. Macchina secondo la rivendicazione 13, comprendente un mozzo centrale (13) atto a ruotare attorno all'asse verticale (A) di riferimento; detta racla (14) comprendendo una barra (17) atta a supportare detta lama (18), ed un organo meccanico di collegamento (24), il quale è interposto tra detta barra (17) e detto mozzo centrale (13) ed è atto a consentire lo spostamento della detta barra (17) lungo un piano passante per il detto asse (A) verticale di riferimento da e verso detta camicia (5) cilindrica. 15. Macchina secondo la rivendicazione 14, in cui detto utensile stirante (15) comprende una barra (20) avente una sezione trasversale sostanzialmente triangolare; detta barra (20) essendo collegata al detto mozzo centrale (13) tramite il detto organo meccanico di collegamento (24), il quale è interposto tra detta barra (20) e detto mozzo (13) per consentire lo spostamento della detta barra (20) lungo un piano passante per il detto asse (A) verticale di riferimento da e verso detta camicia (5) cilindrica. 16. Macchina secondo le rivendicazioni 14 o 15, in cui detto organo meccanico di collegamento (24) comprende un dispositivo elastico di spinta (26) interposto tra detta barra (17,20) e detto mozzo (13) ed atto a spingere detta barra (17,20) verso la detta superficie interna (11) della detta parete laterale (8). 17. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente una pluralità di racle (14) angolarmente spaziate attorno al detto asse verticale (A) di riferimento. 18. Macchina secondo la rivendicazione 17, comprendente una pluralità di utensili stiranti (15) angolarmente spaziati attorno al detto asse verticale (A) di riferimento intercalati alle dette racle (17). 19. Metodo per omogeneizzare una miscela a base di bitume con dei granuli polimerici in modo tale da ottenere una mescola bituminosa omogeneizzata; detto metodo essendo caratterizzato dal fatto di comprendere le fasi di: - predisporre un contenitore (4) per la raccolta della mescola bituminosa omogeneizzata; - predisporre all'interno del detto contenitore (4) una camicia (5) sostanzialmente cilindrica presentante il proprio asse longitudinale sostanzialmente coassiale ad un asse (A) verticale di riferimento; detta camicia (5) presentando una parete laterale (8) traforata provvista di una pluralità di aperture passanti (9), ciascuna delle quali è sagomata in modo da presentare almeno una porzione di spigolo vivo (9a) tagliente; - ruotare un gruppo omogeneizzatore (10) all'interno della detta camicia 5 cilindrica attorno al detto asse (A) verticale di riferimento, in modo tale da spostare almeno una parte della detta miscela a base di bitume e dei detti granuli polimerici lungo una direzione tangenziale alla superficie interna (11) della detta parete laterale (8) traforata così da spingere i granuli polimerici ad impattare sulle porzioni di spigolo vivo (9a) tagliente delle dette aperture (9). 20. Metodo secondo la rivendicazione 19, comprendente la fase di spostare, tramite detto organo omogeneizzatore (10), almeno una parte della detta miscela a base di bitume e dei detti granuli polimerici lungo una direzione sostanzialmente tangenziale alla superficie interna (111) della detta parete laterale (8) traforata così da esercitare una compressione dei detti granuli polimerici sulla detta superficie interna (11) della detta parete laterale (8).
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