ITTO20010190A1 - Dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina lavastoviglie. - Google Patents

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Daniele Cerruti
Costanzo Gadini
Stefano Belfiore
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Eltek Spa
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Description

DISPOSITIVO DISPENSATORE DI AGENTI DI LAVAGGIO PER UNA MACCHINA LAVASTOVIGLIE"
RIASSUNTO
Viene descritto un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina lavastoviglie, del tipo comprende un corpo (2) destinato ad essere fissato ad una superficie o parete delimitante una vasca di lavaggio, almeno una porzione di detto corpo (2) sporgendo verso l’interno di detta vasca; il dispensatore (1) presenta almeno un serbatoio (11) per il contenimento di un agente di lavaggio liquido, mezzi per il dosaggio e/o l’erogazione di una dose di agente di lavaggio liquido, un’apertura di caricamento (10), attraverso la quale l’agente di lavaggio liquido può essere immesso nel serbatoio (11), mezzi di occlusione (15) dell’apertura di caricamento (10).
Secondo l’invenzione, i mezzi di occlusione (15) sono suscettibili di assumere almeno due diverse posizioni operative, in una delle quali sono atti a ricevere dell’agente di lavaggio liquido e ad indirizzarlo o convogliarlo nell’apertura di apertura di caricamento (10), ai fini di realizzare il riempimento del serbatoio (11).
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina lavastoviglie, del tipo indicato al preambolo della rivendicazione 1 allegata.
E’ noto che le macchine di lavaggio sono normalmente dotate di un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio, intesi come detersivi ed additivi di lavaggio in polvere e/o liquidi; questi ultimi sono tipicamente costituiti, nel caso delle macchine lavabiancheria da sostanze ammorbidenti, e nel caso delle macchine lavastoviglie da sostante brillantanti.
Nel caso delle lavastoviglie, il dispensatore di agenti di lavaggio comprende solitamente un corpo in materiale plastico, parzialmente incassato in una delle superfici verticali che delimitano la vasca di lavaggio della macchina; nella maggior parte dei casi, tale parete verticale è costituita dalla controporta della lavastoviglie, ossia quella parte della porta di caricamento frontale della macchina che è rivolta verso l’interno della vasca di lavaggio.
Il citato corpo definisce nella sua zona anteriore un vano, provvisto di uno sportellino di chiusura, per il contenimento di una data quantità di detersivo in forma solida, solitamente in polvere o in pastiglia, necessaria all’esecuzione di un ciclo di lavaggio. All’ interno del corpo del dispensatore è poi previsto un serbatoio, per il contenimento di un secondo agente di lavaggio di tipo liquido, tipicamente un brillantante; in generale, il citato serbatoio ha una capacità tale da poter contenere una quantità di agente liquido sufficiente per l’effettuazione di più cicli di lavaggio; in tal modo l’utente della macchina viene chiamato solo periodicamente a realizzare il riempimento del serbatoio, tramite uh apposito foro dotato di tappo.
Il dispensatore presenta poi al suo interno una vaschetta, associata al suddetto serbatoio, per il dosaggio della quantità di brillantante da erogare nel corso di un ciclo di lavaggio; a tale scopo il sistema di dosaggio del brillantante sfrutta il movimento di apertura e chiusura della porta della macchina, orizzontale quando aperta e verticale quando chiusa, per caricare parte del brillantante dal serbatoio alla vaschetta di dosaggio; nel corso del funzionamento della macchina, un programmatore o timer provvede poi a comandare un attuatore, che libera un passaggio di scarico presente in corrispondenza della vaschetta di dosaggio, in modo che la dose di brillantante possa fluire da quest’ ultima alla vasca di lavaggio della lavastoviglie.
La tecnica nota in precedenza citata presuppone che il dispensatore sia fissato alla porta della lavastoviglie, onde sfruttare il movimento di apertura e chiusura della stessa per realizzare il dosaggio del brillantante necessario all’esecuzione di un ciclo di lavaggio; per tale motivo, quindi, l’applicazione dei dispensatori del tipo citato è di fatto limitata all’impiego su macchine di lavaggio dotate di una porta ribaltabile attorno ad un asse orizzontale.
Per i motivi suddetti, inoltre, il dispensatore viene normalmente configurato in modo che sia l’apertura del vano destinato al contenimento del detersivo, sia il tappo del serbatoio del brillantante, risultino rivolti verso l’alto, quando la porta della macchina è aperta. Pertanto, dopo che la porta è stata messa in posizione orizzontale, l’utente può caricare il detersivo nel suddetto vano e chiudere il relativo sportellino e, all’ occorrenza, immettere del brillantante nel relativo serbatoio, tramite l’apposito tappo; dopo tali operazioni, l’utente può richiudere la porta, ed avviare il ciclo di lavàggio.
La tecnica nota in precedenza citata impone di realizzare il caricamento del detersivo e del brillantante con la porta della macchina aperta, e quindi in una posizione relativamente scomoda per l’utente.
In alcune macchine di lavaggio di tipo noto, la porta di caricamento non è invpce ribaltabile, ma scorrevole linearmente su apposite guide; si veda ad esempio con specifico riferimento ad una macchina lavastoviglie a due cestelli, la soluzione descritta in FR-A-2.674.426; in ulteriori soluzioni di tipo noto, la lavastoviglie presenta invece un unico cestello di contenimento delle stoviglie da lavare, configurato a mo’ di cassetto scorrevole, la cui parete frontale realizza di fatto la porta della macchina.
Anche in tali tipologie di macchine, il dispensatore degli agenti di lavaggio viene fissato alla porta della macchina, o comunque ad una parete o superficie verticale delimitante la vasca di lavaggio, con la conseguenza che il medesimo si trova sempre su di un medesimo piano di giacitura, indipendente dalla condizione di apertura o chiusura della porta.
I dispensatori utilizzati su tali tipologie di macchine comprendono solitamente una sede di alloggiamento per un contenitore aperto verso l’alto, parzialmente ribaltabile ed incernierato all’estremità inferiore. Il citato contenitore può essere parzialmente estratto dalla relativa sede, inclinando il medesimo verso l’esterno del corpo del dispensatore, in modo da potervi caricare all’ interno la dose di detersivo in forma solida; con un movimento inverso al precedente il contenitore viene poi riportato entro la relativa sede di alloggiamento, definita nel corpo del dispensatore.
Per quanto riguarda invece l’agente di lavaggio liquido, il corpo del dispensatore può essere dotato nella sua parte superiore di un tappo, che occlude un condotto in comunicazione con il serbatoio del brillantante; in alternativa, la sede del tappo, pur dipartendosi dalla superficie frontale del dispensatore, può essere opportunamente sagomata per consentire il caricamento del brillantante dall’alto.
Anche tali soluzioni si dimostrano tuttavia di scomodo impiego per l’utente; in sostanza, ciò è dovuto al fatto che le dimensioni di ingombro del dispensatore debbono essere necessariamente ridotte al minimo, affinché la parte del corpo del dispensatore che sporge verso la vasca di lavaggio non sottragga spazio all’ alloggiamento dei cestelli di contenimento delle stoviglie, o alle stoviglie stesse; conseguentemente, il passaggio di caricamento del brillantante ed il relativo tappo risultano essere di dimensioni molto contenute, così da rendere scomoda e difficile per l’utente l’aggiunta di brillantante al relativo serbatoio.
La presente invenzione si propone quindi di risolvere gli inconvenienti sopra citati, tramite un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina lavastoviglie, che sia di comodo impiego per l’utente, di realizzazione semplice, di funzionamento affidabile e di costo contenuto.
In tale ambito generale, un primo scopo della presente invenzione è quello di indicare un tale dispensatore in cui il caricamento di un agente di lavaggio liquido possa essere realizzato in posizione comoda e agevole per l’utente, particolarmente quando il dispositivo risulta fissato su porte scorrevoli o su superfici costantemente verticali.
Altro scopo della presente invenzione è quello di indicare un tale dispensatore che comprenda un numero minimo di componenti, che risultino anche di costruzione elementare.
Altro scopo della presente invenzione è quello di indicare un tale dispensatore che impieghi mezzi di tenuta di tipo semplice, ma molto affidabile.
Altro scopo della presente invenzione è quello di indicate un tale dispensatore che possa essere montato indifferentemente su porte ribaltabili, o su porte scorrevoli, o su superfici costantemente verticali.
Uno o più di tali scopi sono raggiunti, secondo la presente invenzione, da un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina lavastoviglie avente le caratteristiche delle rivendicazioni allegate, che si intendono quale parte integrante della presente descrizione.
Ulteriori scopi, caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno chiari dalla descrizione particolareggiata che segue e dai disegni annessi, fomiti a puro titolo di esempio esplicativo e non limitativo, in cui:
la Fig. 1 rappresenta una vista in prospettiva della parte frontale di un dispensatore di agenti di lavaggio secondo la presente invenzione;
la Fig. 2 rappresenta una vista in esploso parziale del dispensatore di agenti' di lavaggio secondo la presente invenzione;
- le Figg. 3, 4 e 5 rappresentano delle viste in prospettiva, con diversa angolazione, del dispensatore di agenti di lavaggio secorìdo la presente invenzione, in posizione di caricamento di un agente di lavaggio liquido;
le Figg. 6 e 7 rappresentano delle sezioni schematiche del dispensatore di agenti di lavaggio secondo la presente invenzione, in due diverse condizioni operative;
- le Figg. 8 e 9 rappresentano delle viste in prospettiva della parte frontale di un dispensatore di agenti di lavaggio realizzato in accordo ad una possibile variante della presente invenzione, in due diverse condizioni operative;
- la Fig. 10 rappresenta una vista in prospettiva del dispensatore di agenti di lavaggio di Fig. 8, con angolazione diversa rispetto a tale figura, in posizione di caricamento di un agente di lavaggio liquido;
- la Fig. 11 rappresenta una sezione schematica del dispensatore di agenti di lavaggio nella condizione operativa di Fig. 9;
- la Fig. 12 rappresenta una sezione schematica di un dispensatore di agenti di lavaggio realizzato in accordo ad una ulteriore possibile variante della presente invenzione;
la Fig. 13 rappresenta una vista in prospettiva, in parziale spaccato, della parte frontale del dispensatore di agenti di lavaggio realizzato in accordo alla variante di Fig. 12;
- la Fig. 14 rappresenta una vista in prospettiva, dalla parte posteriore, del dispensatore di agenti di lavaggio del dispensatore di agenti di lavaggio realizzato in accordo alla variante di Fig. 12.
In Fig. 1 con 1 viene indicato nel suo complesso un dispensatore di agenti di lavaggio realizzato secondo i dettami della presente invenzione, previsto per l’impiego su di una macchina lavastoviglie.
Il dispensatore 1 presenta un corpo principale 2, alloggiabile almeno in parte in una apertura prevista in una parete della vasca di 'lavaggio della macchina, in particolare nella controporta dello sportello; si noti tuttavia che, in generale, il corpo 2 può essere fissato ad una qualsiasi superficie verticale delimitante la citata vasca di lavaggio.
Come da arte nota, il corpo 2 del dispensatore 1 è realizzato tramite saldatura di un pezzo anteriore ed un pezzo posteriore, realizzati in materiale termoplastico, ad esempio del tipo descritto in EP-A-1 059 058, i cui insegnamenti al riguardo si considerano qui incorporati per riferimento.
Nel corpo 2 sono presenti un vano per il contenimento di una determinata dose di detersivo, sia esso in polvere, o in forma di pastiglia o in forma liquida, nonché un serbatoio per il contenimento di una certa quantità di un agente di lavaggio liquido, che nel seguito si supponga essere un brillantante; i citati vano e serbatoio non sono direttamente visibili in Fig. 1.
In Fig. 1, con 3 viene poi indicato un primo sportellino ribaltabile, di chiusura del citato vano per il detersivo, il quale è incernierato nella sua parte inferiore ed in modo noto al corpo 2; con 4 è indicato un sistema di aggancio per lo sportellino 3, di tipo in sé noto, avente lo scopo di mantenere quest’ultimo in posizione di chiusura del relativo vano di contenimento del detersivo.
Con 5 è indicato un secondo sportellino mobile angolarmente, il quale ricopre i mezzi di occlusione di un’apertura di caricamento, la quale è in comunicazione con il sopra citato serbatoio ed è utilizzata per immettere in quest’ultimo il brillantante; con 6 è indicato schematicamente un sistema di aggancio per lo sportellino 5, di tipo simile a quello in precedenza indicato con 4.
Si noti che nella forma preferita dell’invenzione, almeno il sistema di incernieramento dello sportellino 5 al corpo 2 comprende un elemento elastico, quale una molla indicata nelle Figg. 2 e 5 con M, volta ad impartire un movimento automatico di apertura dello sportellino stesso, quando questo viene liberato a mezzo del sistema 6.
Si noti altresì che i mezzi attraverso i quali vengono realizzati l’erogazione del detersivo e il dosaggio/erogazione del brillantante prescindono dalle finalità della presente invenzione, e pertanto essi non verranno qui descritti; in linea generale, in ogni caso, i citati mezzi ed i rispettivi funzionamenti potranno essere realizzati con qualsiasi tecnica nota.
In Fig. 2, il dispensatore oggetto della presente invenzione viene rappresentato tramite una vista in esploso parziale, in relazione alla sola parte qui di interesse, ossia quella relativa al sistema di caricamento del brillantante nel relativo serbatoio e/o di occlusione del serbatoio stesso al termine di tale caricamento.
Con 10 è indicata la già citata apertura di caricamento, in comunicazione con il serbatoio del brillantante, indicato schematicamente con 11.
Come si nota in Fig. 2, l’apertura di caricamento 10 non è costituita da un semplice foro praticato nella parete frontale del corpo 2, ma comprende una sorta di condotto tubolare, che si prolunga verso l’interno del serbatoio 11; tale condotto viene indicato nelle figure con 10A.
Con 12 è indicata un’apertura di scarico, attraverso la quale una dose del brillantante può essere fatta defluire verso la vasca di lavaggio della lavastoviglie, con modalità in sé note.
Con 13 è indicata una sede, che circonda l’imboccatura dell’apertura di caricamento 10, la quale è prevista per alloggiare un idoneo elemento di tenuta, quale una guarnizione anulare, indicata in Fig. 2 con 14.
Con 15 viene indicato nel suo complesso un elemento a cassetto che, come si vedrà, realizza i sopra citati mezzi di occlusione dell’apertura 10, oltre ad agevolare il caricamento di brillantante in detta apertura 10.
Nell’esempio qui fornito, l’elemento a cassetto 15 è in sostanza formato da una parete inferiore o di fondo 15 A, una parete posteriore 15B, una parete frontale 15C, due pareti laterali 15D.
La parete di fondo 15A è inclinata dall’alto verso il basso, a partire dalla parete frontale 15C verso la parete posteriore 15B (si vedano le Figg. 6 e 7), onde favorire lo scorrimento dell’agente di lavaggio liquido o brillantante entro il serbatoio 11.
La parete posteriore 15B presenta una pluralità di fori passanti di sezione ridotta, indicati con 15B’; lungo il perimetro o bordo esterno di tale parete 15B è inoltre definita una sede 15B”, atta a ricevere un idoneo elemento di tenuta, quale una guarnizione, indicata in Fig. 2 con 16.
Sulla superficie anteriore della parete frontale 15C sono definite due appendici 15C’, ciascuna delle quali dotata di un rilievo o perno 15C”; la parete frontale 15C presenta altresì una porzione sporgente PA, conformata a mo’ di invito, atta a realizzare una sorta di nicchia o scalino, le cui funzioni verranno in seguito chiarite.
Come si nota in Fig. 2, l’apertura di caricamento 10 non è costituita da un semplice foro praticato nella parete frontale del corpo 2, ma comprende una sorta di condotto tubolare, che si prolunga verso l’interno del serbatoio 11; tale condotto viene indicato nelle figure con 10A.
In Fig. 2 è inoltre visibile una possibile realizzazione del sistema di aggancio 6 dello sportellino 5; tale sistema comprende un elemento di aggancio 6 A, destinato ad essere inserito a scatto in una idonea sede 5 A definita nello sportellino 5, in cui è stata precedentemente alloggiato un elemento elastico, quale una molla 5B; l’elemento 6A comprende un dente posteriore 6A’ (si veda anche Fig. 3), destinato a cooperare con una rispettiva sede 2A definita sulla superficie frontale del corpo 2.
Come si intuisce, nel caso esemplificato, il sistema di aggancio 6 è del tipo ad azionamento manuale; lo sportellino 5 viene ‘mantenuto in posizione di chiusura a mezzo del dente 6A’, il quale risulta a tale scopo impegnato nella sede 2 A in virtù dell’azione della molla 5B (quest’ultima spingendo l’elemento di aggancio 6A, e quindi il dente 6A’) verso l’alto; volendo aprire lo sportellino 5, un utente non deve quindi far altro che premere verso il basso l’elemento di aggancio 6A, a vincere la forza della molla 5B, e così provocare il disimpegno del dente 6A’ dalla sede 2A.
Nelle Figg. 3, 4 e 5 il dispositivo dispensatore 1 secondo l’invenzione viene mostrato, tramite varie viste in prospettiva, in condizione di apertura dello sportellino 5.
Dalla Fig. 3 è in particolare visibile la parte posteriore dello sportellino 5, dalla cui superficie si diparte un bordo o sede 17 aggettante, di sezione tubolare; il bordo libero di tale sede 17 è di forma e dimensioni sostanzialmente simili a quelle della guarnizione 14 di Fig. 2, per le finalità che saranno in seguito chiarite.
Entro la sede 17 sono inoltre definite due guide parallele, una delle quali indicata con 18, destinate a ricevere i perni 15C” delle appendici 15C’ che si dipartono frontalmente dalla parete 15C dell’elemento a cassetto 15.
In tal modo, quindi, l’elemento a cassetto 15 risulta vincolato allo sportellino 5, ove l’accoppiamento reciproco realizzato tramite le guide 18 ed i perni 15C” consente un certo grado di movimento relativo tra le parti.
Il montaggio del dispositivo 1, per quello che riguarda il sistema di caricamento del brillantante in precedenza descritto, è molto semplice.
A tale scopo, l’elemento a cassetto 15, già dotato della guarnizione 16, viene infilato a fondo nel condotto 10A; la guarnizione 14 viene quindi inserita nella relativa sede 13. In seguito, lo sportellino 5, eventualmente già dotato del sistema di aggancio 6, viene incernierato ai corpo 2 del dispensatore, con mezzi (tra cui la molla M) e modalità note. Infine, in virtù di una certa elasticità propria del materiale termoplastico che costituisce l’elemento a cassetto 15, le appendici 15C di quest’ultimo vengono leggermente piegate l’una verso l’altra, in modo da consentire l’inserimento dei perni 15C” nelle rispettive sedi 18 previste sulla superficie posteriore dello sportellino 5; al termine di tale operazione, le appendici 15C recuperano elasticamente la loro posizione iniziale, sicché i perni 15C” risultano impegnati nelle sedi 18.
Ovviamente il montaggio testé descritto deve intendersi come puramente esemplificativo, sicché la sequenza di montaggio dei vari componenti potrà essere diversa secondo le necessità.
Il funzionamento del dispositivo 1 secondo l’invenzione verrà ora descritto anche con riferimento alle Figg. 6 e 7 che illustrano, tramite due viste schematiche in sezione, il dispensatore 1 in due rispettive condizioni operative, ossia in posizione di riposo ed in posizione di caricamento del brillantante.
Si supponga che il dispensatore secondo l’invenzione sia fissato sulla superficie di una porta scorrevole (e quindi costantemente in verticale) che è rivolta verso l’interno della vasca di lavaggio di una lavastoviglie; si supponga altresì che l’utente della lavastoviglie debba riempire di brillantante il serbatoio 11 e che lo sportellino 5 sia chiuso.
In tale condizione, che viene illustrata nelle Figg. 1 e 6, il bordo della sede 17 definita sulla superficie posteriore dello sportellino 5 risulta premuto sulla guarnizione di tenuta 14; inoltre, in tale condizione, i perni 15C” della appendici 15C’ che si dipartono dalla parete frontale 15C dell’elemento a cassetto 15 si trovano all’estremità inferiore delle rispettive guide 18, pure definite sulla superficie posteriore dello sportellino 5.
L’elemento a cassetto 15 risulta inoltre inserito a fondo nel condotto 10A, sulla superficie di quest’ultimo agendo in tenuta la guarnizione 16 ed il bordo della sede 17 risulta premuto sulla guarnizione 14 che circonda l’apertura di caricamento 10, in virtù dell’azione della molla M.
In condizione di porta della lavastoviglie aperta, l’utente può caricare le stoviglie da lavare nella vasca di lavaggio della macchina e la dose necessaria di detersivo in polvere nel relativo vano del dispensatore 1, a mezzo dello sportellino 3 e con modalità in sé note.
Al fine di realizzare il caricamento di brillantante, l’utente libera lo sportellino 5, a mezzo del sistema di aggancio 6; in tal modo, la molla M integrata nel sistema di incernieramento dello sportellino 5 provoca un movimento angolare di apertura automatica di quest’ultimo.
Posto che, tramite le sedi 18 ed i perni 15C”, l’elemento a cassetto 15 è vincolato allo sportellino 5, il movimento angolare di quest’ultimo ha l’effetto di produrre una trazione sull’elemento a cassetto 15, nel senso di estrarlo dall’apertura di caricamento 10. Nel corso del movimento dell’elemento a cassetto 15, la guarnizione 16 scorre sulla superficie del condotto tubolare 10A, operando costantemente in tenuta rispetto a quest’ultima.
I perni 15C”, che come detto si trovavano in origine all’estremità inferiore delle guide 18, possono scorrere in queste ultime, verso l’estremità superiore delle stesse.
Nel modo sopra descritto, l’elemento a cassetto 15 passa dalla condizione di riposo visibile nelle Figg. 1 e 6 alla condizione di caricamento visibile nelle Fig. 3-5 e 7.
In tale condizione, l’utente può quindi versare il brillantante nella cavità definita dalle pareti dell’elemento a cassetto 15; come si intuisce, tale operazione può essere realizzata in maniera agevole dall’utente, grazie alle dimensioni dell’elemento a cassetto 15 ed al fatto che la sua ampia cavità centrale risulta rivolta verso l’alto. 1
Il brillantante immesso in tale cavità può quindi fluire verso la parete posteriore 15B della cavità dell’elemento a cassetto 15, anche in virtù dell 'inclinazione della sua parete di fondo 15 A; in tal modo il brillantante attraversa i fori 15B’, che realizzano di fatto una sorta di filtro, per poi raggiungere l interno· del condotto 10 A, e del serbatoio 11; si noti che tale agente di lavaggio liquido non può rifluire dal condotto 10A verso l’esterno del corpo 2, stante la presenza della guarnizione 16 che opera costantemente in tenuta sullo stesso condotto 10A.
Nel corso del caricamento del brillantante, il grado di riempimento del serbatoio 11 sino al raggiungimento di un livello massimo può essere ad esempio controllato dall’utente a mezzo di una spia trasparente di segnalazione, di tipo in sé noto, e quindi non rappresentata nelle figure.
In una forma realizzativa vantaggiosa dell’invenzione, peraltro, l’indicazione del livello massimo di riempimento del serbatoio 11 può essere realizzata a mezzo della porzione sporgente PA dell’elemento a cassetto 15; in particolare, quando il riempimento del serbatoio 11 sarà prossimo al completamento, il brillantante cesserà di fluire attraverso i fori 15B”, riempiendo progressivamente la cavità dell’elemento a cassetto 15: la condizione di riempimento del serbatoio 11 sarà indicata dal raggiungimento, da parte del livello del brillantante entro l'elemento a cassetto 15, del punto inferiore della porzione sporgente PA (preferibilmente, in ogni caso, la quantità massima di caricamento riportata sulla citata spia o indicata a mezzo della porzione PA sarà comunque inferiore rispetto alla reale capacità del serbatoio 11).
A prescindere dall’indicazione di riempimento massimo testé esemplificata, va comunque sottolineato come, secondo l’invenzione, il livello di brillantante caricato nel serbatoio 11 può eccedere il bordo inferiore dell’ apertura di caricamento 10, senza alcun problema di debordo del brillantante stesso verso l’esterno. Ciò in virtù della presenza della guarnizione 16 che opera costantemente in tenuta sul condotto 10A, indipendentemente dalla posizione in cui si trova l’elemento a cassetto 15.
Una volta immessa nel serbatoio 11 la necessaria quantità di brillantante, l’utente non dovrà fare altro che richiudere lo sportellino 5,· impartendo a quest’ultimo un semplice movimento angolare, sino a produrre l’azionamento del sistema di aggancio 6.
Con tale movimento angolare verrà quindi impartita un spinta all’elemento a cassetto 15, il quale sarà portato a scorrere verso l’interno del condotto 10A, con la guarnizione 16 che opera costantemente sulla superficie del condotto stesso, e quindi senza rischi di fuoriuscita del brillantante dal serbatoio 11.
Tramite lo stesso movimento, i perni 15C”, che nella condizione di Fig. 7 si trovavano all’estremità superiore delle guide 18, possono scorrere in queste ultime verso il basso, sino a raggiungerne l’estremità inferiore.
Il raggiungimento della posizione di chiusura dello sportellino 5, con il conseguente completo reinserimento dell’elemento a cassetto 15 entro il condotto 10 A, determina altresì l’appoggio del bordo della sede 17 sulla guarnizione 14 che circonda l’apertura di caricamento 10, la sede 17 premendo sulla guarnizione 14 in virtù dell’azione della molla M. Si è pertanto ritornati nelle condizioni iniziali di Fig. 6.
A questo punto, l’utente può chiudere la porta della lavastoviglie ed avviare in modo noto il ciclo di lavaggio.
Si noti che nel corso del lavaggio, l’infiltrazione di acqua verso l’elemento a cassetto 15 sarà impedita in virtù della presenta della sede 17 e della guarnizione 14; la stessa guarnizione 14, unitamente alla guarnizione 16, realizza poi un doppio sistema di tenuta rispetto ad eventuali perdite di brillantante dall’apertura di caricamento 10 verso Γ interno della vasca di lavaggio della macchina.
Nel corso del ciclo di lavaggio, il sistema di controllo provvederà poi a comandare, in tempi opportuni, l’erogazione del detersivo e del brillantante, con modalità in sé note che, come detto, prescindono dalle finalità della presente invenzione.
Dalla descrizione effettuata risulta chiaro come il sistema di caricamento del brillantante del dispensatore sopra descritto sia estremamente semplice e, soprattutto, di impiego molto agevole per l’utente.
Anche la realizzazione del suddetto sistema di caricamento risulta estremamente semplice ed economica. L’apertura di caricamento 10, il condotto 10A e la sede 13 possono essere infatti ottenuti direttamente nel corso dello stampaggio del pezzo anteriore del corpo 2; lo stesso dicasi per la sede 17 e le guide 18, che possono essere ottenute direttamente nel corso dello stampaggio dello sportellino 5.
Anche l’elemento a cassetto 15 può essere ottenuto con operazioni di stampaggio in sé elementari; le guarnizioni 14 e 16, nonché le parti del sistema di aggancio 6 e del sistema di incemieramento dello sportellino 5, sono dall’altro lato costituiti da componenti standardizzati, normalmente prodotti in grande serie, e quindi di elevata affidabilità e costo contenuto.
Nell’esempio in precedenza fornito il dispensatore 1 secondo l’invenzione risulta montato su di un porta di tipo scorrevole, ma è chiaro che, in termini generali, il medesimo potrebbe essere montato anche su qualsiasi superficie costantemente verticale, delimitante la vasca di lavaggio di una macchina; è peraltro chiaro che il dispositivo 1 potrebbe anche essere montato su macchine del tipo dotato di porte ribaltabili; al riguardo di tale ultimo aspetto, si segnala come il dispositivo 1 secondo l’invenzione consenta di agevolare notevolmente le operazioni di caricamento del brillantante in condizione di porte ribaltabili semiaperte, anche con inclinazioni della controporta (ossia della superficie sulla quale è montato il dispositivo 1) dai 45° gradi in su.
Dalla descrizione effetuata, nonché dalle allegate rivendicazioni che ne costituiscono parte integrante, risultano chiare le carateristiche ed i vantaggi della presente invenzione.
Come si è visto, il sistema di caricamento del dispensatore 1 secondo l invenzione comprende un elemento a cassetto o vascheta 15, scorrevole orizzontalmente in una idonea sede 10-10A del corpo 2 del dispensatore; nelle forma preferita dell’invenzione, l’elemento a casseto 15 interagisce con uno sportellino 5 del dispensatore, mobile angolarmente, sicché la movimentazione del secondo determina anche la movimentazione del primo.
La particolare forma dell’elemento a cassetto 15 consente di agevolare l’operazione di caricamento del brillantante nel relativo serbatoio 11 , che può avvenire anche nel caso di porta della macchina aperta o in verticale.
L’elemento a casseto 15 è altresì dotato di idonei mezzi di tenuta ermetica 16 sul condotto 10A del corpo 2, che consentono da un lato di raggiungere un alto livello di caricamento del serbatoio 15, e dall’altro lato di evitare problemi di debordo del brillantante, anche nel caso in cui tale livello ecceda il limite inferiore dell’apertura di caricamento 10.
Il dispensatore può essere montato indifferentemente su porte ribaltabili, su porte scorrevoli, o su superfici costantemente verticali, ed il caricamento dell’agente di lavaggio liquido può essere realizzato in modo comodo e agevole per l’utente.
I movimenti necessari per realizzare il caricamento della dose di detersivo e ottenerne la successiva erogazione sono di tipo elementare.
I mezzi di tenuta previsti, pur essendo di semplice realizzazione, garantiscono un’elevata affidabilità, evitando rischi di infiltrazioni di acqua verso l interno del serbatoio del brillantante, ed evitando debordamenti di quest’ultimo verso l’esterno; nonostante la presenza di un’apertura di caricamento frontale, il livello di caricamento del serbatoio dell’agente di lavaggio può essere elevato.
I componenti del sistema di caricamento dell’agente di lavaggio liquido sono di realizzazione e montaggio semplice, economico-ed affidabile.
E’ chiaro che numerose varianti sono possibili per l’uomo del ramo al dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina di lavaggio, in particolare una lavastoviglie, in precedenza descritto, così come è chiaro che nella pratica attuazione del trovato le forme, le dimensioni, le proporzioni ed i materiali impiegati potranno essere diversi da quelli in precedenza descritti come esempio ed essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti.
In una prima possibile variante potrebbero essere previsti specifici mezzi di fine corsa meccanico al movimento di estrazione dell’elemento a cassetto 15; tali mezzi potrebbero ad esempio comprendere uno o più risalti sporgenti radialmente dalla parete posteriore 15B, destinati ad interferire con il bordo dell’apertura di caricamento 10 rivolto verso il condotto 10A, quando l’elemento a cassetto 15 si trova nella condizione di estrazione massima consentita; in accordo a tale variante, l’apertura di caricamento 10 sarà quindi di sezione leggermente inferiore rispetto al condotto 10A e, in fase di montaggio, l’elemento a cassetto 15 dovrà essere inserito dalla parte posteriore del condotto 10A, prima che venga effettuata la saldatura dei due pezzi che costituiscono il corpo 2 del dispositivo 1.
In un’altra possibile variante, la parete posteriore 15B dell’elemento a cassetto 15 potrebbe presentare, in luogo di una pluralità di fori 15B', un unico passaggio di grandi dimensioni, nel qual caso la parete stessa risulterebbe conformata a mo’ di cornice, sul bordo esterno della quale è definita la sede 15B” di alloggiamento della guarnizione 1,6. In una ulteriore possibile variante, la guarnizione 14 e/o la guarnizione 16 potrebbero essere realizzate tramite costampaggio o sovrastampaggio di un idoneo materiale elastico rispettivamente sul corpo 2 e/o sull’elemento a cassetto 15.
In aggiunta o in alternativa alla molla M del sistema di incemieramento dello sportellino 5, potrebbe essere previsto un altro elemento elastico, quale una molla a spirale, operante direttamente sull’elemento a cassetto 15, volta a spingere automaticamente quest’ultimo verso la rispettiva posizione di apertura/caricamento, quando lo sportellino 5 viene liberato a mezzo del sistema di aggancio 6 (si veda ad esempio la variante di cui alle Figg. 12-14); in tale forma realizzativa, quindi, verrebbe ottenuta contemporaneamente l’apertura automatica dello sportellino 5, anche in assenza della molla M.
In relazione all’ultima variante sopra citata, si segnala anche la possibilità di dotare l’elemento a cassetto 15 di un proprio cinematismo di aggancio/sgancio di tipo bistabile, ossia del tipo atto ad agganciarsi in chiusura quando l’elemento a cassetto 15 viene premuto una prima volta verso l’interno dell’apertura di caricamento 10, ed atto a sganciarsi in apertura quando l’elemento a cassetto 15 viene premuto una seconda volta verso l’interno dell’apertura di caricamento 10, sotto la reazione di un elemento elastico, quale una molla a spirale, precedentemente compresso durante la chiusura dell’elemento a cassetto 15 (ossia a seguito della prima pressione).
In tale variante, ove il cinematismo bistabile potrebbe ad esempio essere integrato nello stesso elemento a cassetto 15, lo sportellino 5 potrebbe al limite essere omesso, oppure essere comunque mantenuto quale ausilio per l’apertura dell’elemento a cassetto 15, in caso di attriti eccessivi.
Il suddetto cinematismo bistabile potrà essere può essere realizzato attraverso un qualsiasi dispositivo del tipo genericamente noto con il termine di push-push, o push+toopen (ad esempio simile alla soluzione descritta in US-A-4,655,489), oppure basato sull’impiego di una camma a percorso chiuso, simile a quella indicata in EP-A- 0 602 572; in tale caso, ad esempio, l’elemento a cassetto 15 potrebbe presentare un piolino metallico laterale, suscettibile di muoversi entro il percorso chiuso definito dalla citata camma, la quale sarebbe associata al corpo 2.
Il fatto che l’elemento a cassetto 15 e lo sportellino 5 siano tra loro vincolati o collegati meccanicamente ha l’effetto di consentire il movimento automatico del primo a seguito dell’apertura del secondo; è tuttavia chiaro che i due citati componenti potrebbero essere non collegati, e quindi ad azionamento indipendente, nel qual caso all’elemento a cassetto 15 saranno preferibilmente associati i suddetti mezzi di fine corsa al movimento di scorrimento.
Nelle Figg. 8-11 viene illustrata una possibile variante realizzativa della presente invenzione, in accordo alla quale lo sportellino 5 delle Figg. 1-7 risulta omesso; si noti che nelle Figg. 8-11 vengono utilizzati i medesimi numeri di riferimento delle figure precedenti, per indicare elementi tecnicamente equivalenti,
In accordo alla variante proposta, la parete frontale 15C dell’elemento a cassetto 15 è di dimensioni maggiori rispetto alla forma realizzativa delle Figg. 1-7, e dalla sua superficie posteriore si diparte un bordo o sede 17’ aggettante, di sezione tubolare, destinata a svolgere le funzioni della sede 17 delle Figg. 1-7; il bordo libero della se'de 17’ è quindi di forma e dimensioni tali da poter cooperare in tenuta con la guarnizione 14.
In questo caso, inoltre, l’elemento a cassetto 15 è dotato di un sistema di aggancio del tutto simile a quello illustrato nelle Figg. 1-7, e quindi comprendente una sede 5 A, definita sulla superficie frontale della parete 15C, in cui è inserito un elemento di aggancio 6A, comprende un dente posteriore 6A’ (si veda Fig. 10), destinato a cooperare con la rispettiva sede 2À definita sulla superficie frontale del corpo 2.
Come si intuisce, il funzionamento del dispositivo 1 secondo la variante delle Figg. 8-11 è molto simile a quello in precedenza descritto.
In tale condizione di chiusura dell’elemento a cassetto 15, come illustrato nelle Figg. 8 e 11, il bordo della sede 17’ definita sulla superficie posteriore della parete frontale 15C dell’elemento a cassetto 15, risulta premuto sulla guarnizione di tenuta 14.
Al fine di realizzare il caricamento di brillantante, l’utente libera l’elemento a cassetto 15, a mezzo del sistema di aggancio 6, ed effettua una trazione dello stesso verso l’esterno del corpo 2; nel corso del movimento dell’elemento a cassetto 15, la guarnizione 16 scorre sulla superficie del condotto tubolare 10A, operando costantemente in tenuta rispetto a quest’ultima; si noti che nel caso in cui sia prevista una molla a compressione che spinge sull’elemento a cassetto 15, dall’interno del corpo 2 verso l’esterno, non è necessaria una trazione da parte dell’utente, dopo che il sistema di aggancio 6 è stato liberato; si rende tuttavia necessaria più forza nel corso di una successiva chiusura dell’elemento a cassetto 15, onde comprimere la suddetta molla. Nel modo sopra descritto, l’elemento a cassetto 15 passa quindi dalla condizione di riposo visibile nelle Figg. 8 e 11 alla condizione di caricamento visibile nelle Fig. 9 e 10.
In tale condizione, l’utente può quindi versare il brillantante nella cavità definita dalle pareti dell’elemento a cassetto 15, con le modalità in precedenza descritte.
Anche in questo caso, il livello di brillantante caricato nel serbatoio 11 può eccedere il bordo inferiore della relativa apertura di caricamento 10, senza alcun problema di debordo del brillantante stesso verso l’esterno; ciò in virtù della presenza della guarnizione 16 che opera costantemente in tenuta sul condotto 10A, indipendentemente dalla posizione in cui si trova l elemento a cassetto 15.
Una volta immessa nel serbatoio 11 la necessaria quantità di brillantante, l’utente non dovrà fare altro che richiudere l’elemento a cassetto 15, impartendo a quest’ultimo un semplice movimento lineare, sino a produrre l’azionamento del sistema di aggancio 6. Con tale movimento l’elemento a cassetto 15 sarà portato a scorrere verso l’ interno del condotto 10A, con la guarnizione 16 che opera costantemente sulla superficie del condotto stesso, e quindi senza rischi di fuoriuscita del brillantante dal serbatoio 11. Il raggiungimento della posizione dì chiusura, ossia di completo reinserimento dell’elemento a cassetto 15 entro il condotto 10 A, determina altresì l’appoggio del bordo della sede 17’ sulla guarnizione 14 che circonda l’apertura di caricamento 10 ed il successivo accoppiamento del sistema di aggancio 6 con la sede 2A fa si che tale sede 17’ rimanga costantemente premuta sulla guarnizione 14. Si è pertanto ritornati nelle condizioni iniziali delle Fig. 8 e 11 e l’utente può chiudere la porta della lavastoviglie ed avviare in modo noto il ciclo di lavaggio.
Anche in questo caso, nel corso del lavaggio, l’infiltrazione di acqua verso l’elemento a cassetto 15 sarà impedita in virtù della presenta della sede 17’ e della guarnizione 14; la stessa guarnizione 14, unitamente alla guarnizione 16, realizza poi un doppio sistema di tenuta rispetto ad eventuali perdite di brillantante dall’apertura di caricamento 10 verso l’interno della vasca di lavaggio della macchina.
Come si vede, quindi, secondo la variante proposta risulta possibile eliminare lo sportellino 5 delle Figg. 1-7, così semplificando ulteriormente la realizzazione del dispositivo dispensatore secondo l’invenzione, e riducendo i relativi costi.
In una ulteriore possibile variante, i mezzi di tenuta costituiti dalla guarnizione 16 potrebbero essere associati al corpo 2 o al condotto 10A, e previsti per operare costantemente sull’elemento a cassetto 15.
In tale forma realizzativa, i mezzi di tenuta possono ad esempio essere posizionati nel tratto iniziale del condotto 10A e l’elemento a cassetto 15 può comprendere una parete superiore dotata, in una posizione intermedia ma prossima alla parete frontale 15C, di un passaggio per il caricamento del brillantante; in condizione di chiusura dell’elemento a cassetto 15, i mezzi di tenuta operano così, oltre che sulle pareti laterali e di fondo dell’elemento a cassetto, anche sulla porzione della parete superiore che si estende tra il citato passaggio e la parete frontale 15C, mentre in condizione di chiusura dell’elemento a cassetto 15, i mezzi di tenuta operano, oltre che sulle pareti laterali e di fondo dell’elemento a cassetto, anche sulla porzione della parete superiore che si estende verso la parete di fondo 15B; nel passaggio dalla posizione di apertura a quella di chiusura dell’elemento a cassetto, e viceversa, il citato passaggio transita quindi inferiormente ad un tratto dei mezzi di tenuta; per tale ragione, i bordi del passaggio stesso dovrebbero essere preferibilmente svasati verso l’interno del vano dell’elemento a cassetto 15, onde evitare usure e/o danneggiamenti dei mezzi di tenuta.
In accordo ad una ulteriore possibile variante realizzativa, del tipo di quella testé citata, i mezzi di tenuta in precedenza indicati con 14 e 16 potrebbero essere integrati in un unico elemento.
Una tale variante realizzativa viene illustrata nelle Figg. 12-14, le quali utilizzano i medesimi numeri di riferimento delle figure precedenti, per indicare elementi tecnicamente equivalenti (si noti che in tali figure, alcuni elementi del dispositivo secondo l’invenzione sono stati omessi, quali ad esempio parti del sistema di aggancio 6).
In tale forma realizzativa, l’elemento a cassetto 15 presenta almeno un tratto di parete superiore, indicato con 15E nelle Figg. 12-14, che si diparte dalla parete frontale 15C; la guarnizione di tenuta inserita nella sede 13, ora indicata con GD, presenta in tal caso due porzioni aventi diverse funzioni, ed in particolare:
- una prima porzione esterna, indicata con GDI, volta a realizzare una tenuta in appoggio o frontale sulla sede 17’ della parete frontale 15C dell’elemento a cassetto 15,
- una seconda porzione interna, rivolta verso il centro dell’apertura di caricamento 10, volta a realizzare una tenuta di tipo radiale sull 'elemento a cassetto 15.
Preferibilmente, inoltre, la guarnizione GD presenta anche un’appendice di aggancio, indicata con GD3, destinata ad impegnarsi in una cavità definita al’intero della sede 13, e volta a prevenire sfilamenti indesiderati della stessa guarnizione GD.
Come si nota in Fig. 12, nella condizione di elemento a cassetto 15 chiuso, la porzione GDI della guarnizione GD opera in tenuta frontale rispetto alla sede 17’, mentre la porzione GD2 opera in tenuta radiale sulle superfici esterne della parete di fondo 15A e del tratto di parete superiore 15E, oltre che naturalmente sulle superfici esterne delle pareti laterali 15D.
Ad un certo punto del passaggio dalla posizione di chiusura a quella di apertura dell’elemento a cassetto 15, la porzione GD2 cessa di opere in tenuta rispetto al tratto di parete superiore 15E, ed il vano di caricamento del brillantante diventa accessibile all’esterno dell’apertura 10; viceversa, quasi al termine del successivo passaggio dalla posizione di apertura a quella chiusura dell’elemento a cassetto 15, la porzione GP2 ritorna ad operare in tenuta rispetto al tratto di parete superiore 15 E.
Si noti, in ogni caso, che la porzione GD2 dell’elemento GD opera sempre e comunque in tenuta radiale sulle pareti di fondo 15A e laterali 15D dell’elemento a cassetto 15, indipendentemente dalla posizione operativa di quest’ultimo.
La Fig. 12 illustra altresì la presenza di un elemento elastico EL, quale una molla a spirale, operante direttamente sull’elemento a cassetto 15, come già in precedenza menzionato; nel caso esemplificato, tale molla EL posizionata tra la parete posteriore 15B dell’elemento a cassetto ed una parete del serbatoio 11, è volta a spingere automaticamente l’elemento a cassetto 15 verso la rispettiva posizione di apertura/caricamento, quando lo sportellino 5 viene liberato a mezzo del relativo sistema di aggancio 6; ovviamente, al fine di realizzare la chiusura dell’elemento a cassetto 15, l’utente dovrà spingere quest’ultimo verso l’interno dell’aperura 10 e del passaggio 10A con energia sufficiente a vincere la forza della molla EL.
In altre possibili varianti, le guarnizioni 14 e 16, o l’elemento unico GD che le integra entrambe, potrebbero essere ottenute tramite un processo di sovrastampatura o costampaggio o ricalcatura di un materiale elastico sul corpo 2.
Il sistema di caricamento del dispositivo 1, nei vari esempi di possibili forme realizzative proposte, è stato in precedenza descritto con riferimento all’impiego di brillantante, ma è chiaro che l’invenzione è suscettibile di applicazione anche nel caso di altre tipologia di agenti di lavaggio, quali dei detersivi liquidi.

Claims (50)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina lavastoviglie, del tipo comprende un corpo (2) destinato ad essere fissato ad una superficie o parete delimitante una vasca di lavaggio, almeno una porzione di detto corpo (2) sporgendo verso Γ interno di detta vasca, il dispensatore (1) presentando almeno - un serbatoio (11) per il contenimento di un agente di lavaggio liquido, definito in almeno una porzione di detto corpo (2), - mezzi per il dosaggio e/o l’erogazione di una dose di detto agente di lavaggio liquido, - un’apertura di caricamento (10) in detto corpo (2), attraverso la quale dell’agente di lavaggio liquido può essere immesso in detto serbatoio (11), - mezzi di occlusione (15) di detta apertura di caricamento (10), caratterizzato dal fatto che detti mezzi di occlusione (15) sono suscettibili di essere mossi linearmente attraverso detta apertura di caricamento (10) tra almeno - una prima posizione operativa, in cui una porzione sostanziale di detti mezzi di occlusione (15) risulta alloggiata entro detto corpo (2), - una seconda posizione operativa, in cui detta porzione sostanziale risulta posizionata all’esterno di detto corpo (2), detti mezzi di occlusione essendo conformati per ricevere, quando in detta seconda posizione operativa, dell’agente di lavaggio liquido ed indirizzarlo o convogliarlo in detta apertura di caricamento (10), ai fini di realizzare il riempimento di detto serbatoio (11).
  2. 2. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di occlusione (15) sono meccanicamente accoppiati a detto corpo (2).
  3. 3. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che a detti mezzi di occlusione (15) sono associati primi mezzi di tenuta (16;GD2) i quali, indipendentemente dalla posizione operativa assunta da detti mezzi di occlusione, operano costantemente su una superficie di detto corpo (2).
  4. 4. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che sono previsti primi mezzi di tenuta (16;GD2) operanti tra detto corpo (2) e detti mezzi di occlusione (15), atti a prevenire fuoriuscite dell’agente di lavaggio liquido da detto serbatoio (11), attraverso detta apertura di caricamento (10), indipendentemente dalla posizione operativa di detti mezzi di occlusione (15) e/o nel corso del passaggio di detti mezzi di occlusione (15) da detta prima a detta seconda posizione operativa.
  5. 5. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che sono previsti primi mezzi di tenuta (16;GD2) operanti tra detto corpo (2) e detti mezzi di occlusione (15), atti a prevenire fuoriuscite dell’agente di lavaggio liquido da detto serbatoio (11) anche quando il livello del primo nel secondo supera in altezza il bordo inferiore di detta apertura di caricamento (10).
  6. 6. Dispositivo, secondo la rivendicazione 4 o 5, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di tenuta (16;GD2) realizzano almeno parte di detti mezzi di occlusione (15).
  7. 7. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che a detto corpo (2) è incernierato uno sportello (5), suscettibile di muoversi angolarmente tra una posizione di chiusura ed una posizione di apertura.
  8. 8. Dispositivo, secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che sono previsti mezzi di vincolo (15C’,15C”,18), per collegare meccanicamente detti mezzi di occlusione (15) a detto sportello (5), detti mezzi di vincolo (15C’,15C”,18) consentendo movimenti relativi tra detti mezzi di occlusione (15) e detto sportello (5).
  9. 9. Dispositivo, secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che in detta posizione di chiusura, detto sportello (5) ricopre detta apertura di caricamento (10), ed in detta posizione di apertura, detto sportello (5) consente l’accesso a detti mezzi di occlusione (15).
  10. 10. Dispositivo, secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che, in virtù della presenza di detti mezzi di vincolo (15C’,15C”,18), il passaggio di detto sportello (5) da detta posizione di chiusura a detta posizione di apertura produce anche il passaggio di detti mezzi di occlusione (15) da detta prima posizione operativa a detta seconda posizione operativa, e viceversa.
  11. 11. Dispositivo, secondo la rivendicazione 7, ‘caratterizzato dal fatto che sono previsti secondi mezzi di tenuta (14;GD1), operanti tra detto sportello (5) e detto corpo (2) quando detto sportello (5) si trova in detta posizione di chiusura.
  12. 12. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che sono previsti secondi mezzi di tenuta (14;GD1), operanti tra detti mezzi di occlusione (15) e detto corpo (2), quando detti mezzi di occlusione (15) si trovano in detta prima posizione operativa.
  13. 13. Dispositivo, secondo la rivendicazione 11 o 12, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi di tenuta (14;GD1) circondano detta apertura di caricamento (10) e sono in particolare alloggiati in una relativa sede (13) definita in detto corpo (2).
  14. 14. Dispositivo, secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi di tenuta (14;GD1) cooperano con una porzione (17) di detto sportello (5), detta porzione (17) aggettando dalla superficie di detto sportello (5) che è rivolta verso detta apertura di caricamento (10) ed avendo in particolare una sezione tubolare.
  15. 15. Dispositivo, secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi di tenuta (14;GD1) cooperano con una porzione (17*) di detti mezzi di occlusione (15), detta porzione (17’) aggettando da una superficie (15C) di detti mezzi di occlusione (15) che è rivolta verso detta apertura di caricamento (10) ed avendo in particolare una sezione tubolare.
  16. 16. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che sono previsti mezzi elastici (M;EL) atti a determinare il passaggio automatico di detti mezzi di occlusione (15) da detta prima posizione operativa a detta seconda posizione operativa.
  17. 17. Dispositivo, secondo la rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto che detti mezzi elastici (M) sono parte di un sistema di incemieramento di detto sportello (5) a detto corpo (2).
  18. 18. Dispositivo, secondo la rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto che detti mezzi elastici (EL) sono associati a detti mezzi di occlusione (15).
  19. 19. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che a detta apertura di caricamento (10) è associato un condotto (10A) che si estende verso l’interno di detto corpo (2) e/o di detto serbatoio (11).
  20. 20. Dispositivo, secondo la rivendicazione 18, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di occlusione (15) sono atti a scorrere aH’intemo di detto condotto (10A).
  21. 21. Dispositivo, secondo le rivendicazioni 3 o 4 o 5 e 20, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di tenuta (16) sono associati a detti mezzi di occlusione (15) ed operano costantemente su almeno una parte della superficie di detto condotto (10A).
  22. 22. Dispositivo, secondo le rivendicazioni 3 o 4 o 5 o 20, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di tenuta (GD2) sono associati a detto corpo (2) o a detto condotto (10A) ed operano costantemente su almeno una parte della superficie di detti mezzi di occlusione (15).
  23. 23. Dispositivo, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che sono previsti mezzi di fine corsa, per limitare il movimento di detti mezzi di occlusione (15) e/o di detti primi mezzi di tenuta (16) verso l’esterno di detta apertura di caricamento (10).
  24. 24. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta apertura di caricamento (10) si trova in una superficie di detto corpo (2) che si estende sostanzialmente nello stesso verso di detta superficie o parete che delimita detta vasca.
  25. 25. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta apertura di caricamento (10) si trova in una superficie frontale di detto corpo (2).
  26. 26. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che detti mezzi di occlusione (15) sono suscettibili di movimento in una direzione sostanzialmente perpendicolare rispetto a detta superficie o parete che delimita detta vasca e/o rispetto ad una superficie frontale di detto corpo (2).
  27. 27. Dispositivo, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di occlusione comprendono un elemento mobile (15) definente una cavità atta a ricevere dall’alto l’agente di lavaggio liquido, detto elemento (15) essendo in particolare sostanzialmente conformato a cassetto scorrevole.
  28. 28. Dispositivo, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di tenuta (GD2) e detti secondi mezzi di tenuta (GDI) sono integrati in un unico elemento di tenuta (GD).
  29. 29. Dispositivo, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto unico elemento di tenuta (GD) presenta almeno - una porzione (GDI) volta a realizzare una tenuta in appoggio o frontale su detta porzione aggettante (17,17’) di detto sportello (5) o di detti mezzi di occlusione (15)„ - una porzione (GD2) volta a realizzare una tenuta di tipo radiale su detti mezzi di occlusione (15).
  30. 30. Dispositivo, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di tenuta (16;GD2) e/o detti secondi mezzi di tenuta (14;GD1) e/o detto unico elemento di tenuta (GD) sono ottenute tramite un processo di sovrastampatura o costampaggio o ricalcatura di un materiale elastico su detto corpo (2).
  31. 3 1. Dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina lavastoviglie, del tipo comprende un corpo (2) destinato ad essere fissato ad una superficie o parete delimitante una vasca di lavaggio, almeno una porzione di detto corpo (2) sporgendo verso Γ interno di detta vasca, il dispensatore (1) presentando - un serbatoio (11) per il contenimento di un agente di lavaggio liquido, - una disposizione per il dosaggio e/o l’erogazione di una dose di detto agente di lavaggio liquido, - un’apertura di caricamento (10), attraverso la quale dell’agente di lavaggio liquido può essere immesso in detto serbatoio (11), - mezzi di occlusione (15) di detta apertura di caricamento (10), - primi mezzi di tenuta (16;GD2), operanti tra detto corpo (2) e detti mezzi di occlusione (15), caratterizzato dal fatto che detti mezzi di occlusione comprendono un elemento (15) mobile attraverso detta apertura di caricamento (10) e suscettibile di assumere almeno - una prima posizione operativa, in cui una porzione sostanziale di detti mezzi di occlusione (15) risulta alloggiata entro detto corpo (2), - una seconda posizione operativa, in cui detta porzione sostanziale risulta posizionata all’esterno di detto corpo (2), ove, indipendentemente dalla posizione operativa di detto elemento mobile (15) e/o pel corso del passaggio di detto elemento mobile (15) da detta prima a detta seconda posizione operativa, detti primi mezzi di tenuta (16;GD2) sono costantemente operativi per prevenire fuoriuscite dell’agente di lavaggio liquido da detto serbatoio (11), attraverso detta apertura di caricamento (10).
  32. 32. Dispositivo, secondo la rivendicazione 31, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di tenuta (16;GD2) sono atti a prevenire fuoriuscite dell’agente di lavaggio liquido da detto serbatoio (11) anche quando il livello dell’agente di lavaggio nel medesimo supera in altezza il bordo inferiore di detta apertura di caricamento (10).
  33. 33. Dispositivo, secondo la rivendicazione 31, caratterizzato dal fatto che a detto corpo (2) è incernierato uno sportello (5), suscettibile di muoversi angolarmente tra una posizione di chiusura ed una posizione di apertura.
  34. 34. Dispositivo, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che sono previsti mezzi di vincolo (15C’,15C”,18), per collegare meccanicamente detto elemento mobile (15) a detto sportello (5), detti mezzi di vincolo (15C’,15C”,18) consentendo movimenti relativi tra detto elemento mobile (15) a detto sportello (5).
  35. 35. Dispositivo, secondo la rivendicazione 33, caratterizzato dal fatto che in detta posizione di chiusura, detto sportello (5) ricopre detta apertura di caricamento (10), ed in detta posizione di apertura, detto sportello (5) consente l’accesso a detto elemento mobile (15).
  36. 36. Dispositivo, secondo la rivendicazione 34, caratterizzato dal fatto che, in virtù della presenza di detti mezzi di vincolo (15C’,15C”,18), il passaggio di detto sportello (5) da detta posizione di chiusura a detta posizione di apertura produce anche il passaggio di detto elemento mobile (15) da detta prima posizione operativa a detta seconda posizione operativa, e viceversa.
  37. 37. Dispositivo, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di occlusione o elemento mobile (15), comprendono una parete di fondo (15A) inclinata.
  38. 38. Dispositivo, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di occlusione o elemento mobile (15) comprendono una parete posteriore (15B), dotata di almeno un passaggio (15B’), tramite il quale l’agente di lavaggio liquido può passare da detta cavità a detto condotto (10A) e/o a detto serbatoio (11).
  39. 39. Dispositivo, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che è prevista una pluralità di detti passaggi (15B’), di sezione ridotta, in particolare a realizzare un elemento filtrante per l’agente di lavaggio liquido.
  40. 40. Dispositivo, secondo la rivendicazione 38, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di tenuta (16) sono associati a detta parete posteriore (15B), i quali sono in particolare inseriti in una sede (15B”) definita' lungo il perimetro o bordo esterno di detta parete posteriore (15B).
  41. 41. Dispositivo, secondo almeno una delle rivendicazioni da 31 a 39, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di tenuta (GD2) sono associati a detto corpo (2).
  42. 42. Dispositivo, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di occlusione o elemento mobile (15) comprendono almeno un tratto di parete superiore (15E), sulla quale detti primi mezzi di tenuta (GD2) operano quando detti mezzi di occlusione o elemento mobile (15) sono in detta prima posizione operativa.
  43. 43. Dispositivo, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di vincolo (15C’,15C”,18) comprendono una o più appendici (15C’) di detti mezzi di occlusione o elemento mobile (15).
  44. 44. Dispositivo, almeno ima delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di vincolo (15C’,15C”,18) comprendono una o più guide (18) associate a detto sportello (5), nelle quali almeno una porzione (12C”) di dette appendici (12C’) risulta impegnata e suscettibile di movimento.
  45. 45. Dispositivo, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto corpo (2) è ottenuto tramite saldatura di un pezzo anteriore ed un pezzo posteriore, realizzati in materiale termoplastico.
  46. 46. Dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina lavastoviglie, del tipo comprende un corpo (2) destinato ad essere fissato ad una superficie o parete delimitante una vasca di lavaggio, almeno una porzione di detto corpo (2) sporgendo verso l’interno di detta vasca, il dispensatore (1) presentando almeno - un serbatoio (11) per il contenimento di un agente di lavaggio liquido, - mezzi per il dosaggio e/o l’erogazione di una dose di detto agente di lavaggio liquido, - un’apertura di caricamento (10), attraverso la quale dell’agente di lavaggio liquido può essere immesso in detto serbatoio (11), - mezzi di occlusione (5,15) di detta apertura di caricamento (10), - mezzi convogliatori (15), meccanicamente accoppiati a detto corpo (2) e suscettibili di assumere almeno - una prima posizione operativa, in cui una porzione sostanziale di detti mezzi convogliatori (15) risulta alloggiata entro detto corpo (2), - una seconda posizione operativa, in cui detta porzione sostanziale risulta posizionata all’esterno di detto corpo (2), in detta seconda posizione, detti mezzi convogliatori (15) essendo atti a ricevere dall’alto l’agente di lavaggio liquido ed indirizzarlo in detta apertura di caricamento (10), ai fini di realizzare il riempimento di detto serbatoio (11), - mezzi di tenuta (16;GD2), operanti tra detto corpo (2) e detti mezzi convogliatori (15), atti a prevenire fuoriuscite dell’agente di lavaggio liquido da detto serbatoio (11), attraverso detta apertura di caricamento (10), indipendentemente dalla posizione operativa di detti mezzi convogliatori (15) e/o nel corso del passaggio di detti mezzi convogliatori (15) da detta prima a detta seconda posizione operativa.
  47. 47. Dispositivo, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che sono previsti mezzi indicatori (PA), per segnalare un livello massimo di riempimento di detto serbatoio (11).
  48. 48. Dispositivo, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detti mezzi indicatori (PA) sono definiti o integrati in detti mezzi di occlusione, o mezzi di convogliamento, o elemento mobile (15).
  49. 49. Macchina lavastoviglie comprendente una vasca di lavaggio ed un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio fissato ad una superficie o parete delimitante detta vasca, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo dispensatore è realizzato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti.
  50. 50. Dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina lavastoviglie, e/o macchina lavastoviglie, secondo gli insegnamenti della presente descrizione e dei disegni annessi.
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