IT201900015746A1 - Dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio per lavastoviglie - Google Patents

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IT201900015746A1
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IT
Italy
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door
dispensing device
washing agent
dispensing
plane
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Application number
IT102019000015746A
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English (en)
Inventor
Daniele Cerruti
Marco Bianchi
Alberto Sciutto
Original Assignee
Eltek Spa
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Publication date
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Description

DESCRIZIONE dell’invenzione industriale dal titolo:
“Dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio per lavastoviglie”,
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Campo dell’invenzione
La presente invenzione si riferisce ai dispensatori di agenti di lavaggio per macchine lavastoviglie, ed è stata sviluppata con particolare riferimento ai dispensatori destinati ad essere montati sulla porta di una lavastoviglie a carica dall’alto (top loading dishwasher), particolarmente una lavastoviglie da lavello (sink dishwasher).
Stato della tecnica
Le lavastoviglie da lavello sono contraddistinte dalla presenza di una porta superiore, spostabile tra una posizione di chiusura sostanzialmente orizzontale ed una posizione di apertura sostanzialmente verticale. Queste due posizioni della porta superiore sono opposte a quelle assunte dalla porta frontale di una classica lavastoviglie a carica frontale, ovvero provvista di una porta anteriore: ciò può precludere l’impiego, sulle lavastoviglie da lavello o a carica dall’alto, di un dispensatore di agenti di lavaggio concepito per una lavastoviglie a carica frontale. Tale circostanza può essere dovuta, ad esempio, al fatto che molti dispensatori per lavastoviglie a carica frontale hanno un sistema di dosaggio di un agente di lavaggio liquido (tipicamente un brillantante) che basa il proprio funzionamento sui movimenti della porta della lavastoviglie. Tali dispensatori comprendono un serbatoio suscettibile di contenere una quantità di agente liquido sufficiente per l’esecuzione di più cicli di lavaggio, e a tale serbatoio è associata una vaschetta o camera di dosaggio, suscettibile di contenere almeno una dose o quantità dell’agente liquido necessaria all’effettuazione di un singolo ciclo di lavaggio. Alla camera di dosaggio è operativamente associata una disposizione valvolare, ad esempio avente un organo otturatore operativo in corrispondenza di relativo passaggio di scarico, con i suddetti mezzi valvolari che sono controllabili per consentire il deflusso della dose di agente di lavaggio liquido dalla camera di dosaggio verso l’interno della vasca di lavaggio, attraverso il citato passaggio di scarico.
Nelle lavastoviglie a carica frontale, il sistema è tipicamente concepito di modo che, quando la porta della lavastoviglie viene portata nella posizione di apertura, sostanzialmente orizzontale, la camera di dosaggio viene riempita da una corrispondente parte del contenuto del serbatoio, e quando la porta viene successivamente portata nella posizione di chiusura, sostanzialmente verticale, la camera di dosaggio è in grado di trattenere la relativa dose contenuta, sino alla sua erogazione controllata tramite la disposizione valvolare.
Tale tipo di funzionamento è precluso nel caso di una lavastoviglie a carica dall’alto, in vista della movimentazione inversa della relativa porta superiore (orizzontale quando chiusa e verticale quando aperta).
Sono stati quindi proposti dispensatori suscettibili di impiego su lavastoviglie a carica dall’alto. In un primo tipo di soluzione il dispensatore viene montato su di una delle pareti verticali stazionarie della vasca di lavaggio, ovvero con il dispensatore stesso che è suscettibile di operare secondo un rispettivo piano di giacitura che è costantemente verticale. Dispensatori per questa applicazione posso essere del tipo previsto anche per il montaggio su lavastoviglie con porta frontale a cassetto o scorrevole, il cui sistema di erogazione dell’agente di lavaggio liquido è basato su particolari disposizioni di erogazione (si veda ad esempio WO 01/73182 A2 a nome della stessa Richiedente). Un tale approccio ha come conseguenza che il dispensatore risulta installato all’interno della vasca di lavaggio della lavastoviglie, al di sotto del suo bordo di accesso, e quindi in una posizione che è piuttosto scomoda ai fini del caricamento degli agenti di lavaggio da parte dell’utilizzatore. Tale posizione può anche essere difficilmente raggiungibile dall’utilizzatore, particolarmente quando in macchina sono già state caricate le stoviglie da lavare, e determina altresì un certo ingombro laterale, che può comportare una riduzione dello spazio utile per il cestello portastoviglie.
Sono anche stati proposti dispensatori concepiti per essere montati sulla porta di una lavastoviglie da lavello, comprendenti una disposizione per l’erogazione di un agente di lavaggio liquido predisposta per sfruttare il movimento della medesima porta, ai fini del caricamento nella camera di dosaggio di una corrispondente dose dell’agente di lavaggio a partire dalla maggiore quantità contenuta nel relativo serbatoio. Una tale disposizione opera quindi in modo opposto a quello di un dispensatore concepito per una macchina a carica frontale, ovvero è atta ad ottenere il riempimento della camera di dosaggio quando la porta è nella posizione verticale di apertura, e trattenere il relativo contenuto liquido anche a seguito dello spostamento della porta nella posizione orizzontale di chiusura, ai fini della successiva erogazione dell’agente di lavaggio liquido.
A seguito dell’uso della lavastoviglie il serbatoio deve essere periodicamente rabboccato ed a tale scopo esso presenta un passaggio di caricamento, che si apre in genere in corrispondenza del fronte del corpo del dispensatore. Il passaggio è predisposto per ricevere almeno parzialmente un tappo asportabile, di sagoma generalmente cilindrica, con il tappo ed il passaggio che sono provvisti di mezzi di mutuo accoppiamento. Una volta che il tappo è stato rimosso, il passaggio di caricamento può essere utilizzato per l’aggiunta di nuovo agente di lavaggio liquido all’interno del serbatoio. Onde consentire una chiusura ermetica del serbatoio, il tappo è in genere dotato di una guarnizione anulare, destinata a cooperare con una relativa superficie di tenuta definita nel corpo del dispensatore, solitamente nell’ambito del passaggio di caricamento. I mezzi di accoppiamento, solitamente del tipo ad innesto a baionetta o eventualmente di tipo filettato, consentono di accoppiare e serrare in modo preciso il tappo rispetto al passaggio di caricamento, in modo che la suddetta guarnizione cooperi in modo efficace rispetto alla suddetta superficie di tenuta.
Nei dispensatori per lavastoviglie a carica dall’alto di questo tipo si possono tuttavia presentare rischi di perdite tali da causare lo svuotamento dell’intero serbatoio, quando la porta della lavastoviglie è nella posizione di chiusura orizzontale. Tali rischi si possono tipicamente verificare a causa di una chiusura non corretta del tappo che consente il rabbocco dell’agente di lavaggio liquido nel serbatoio, oppure a seguito di un danneggiamento della relativa guarnizione o della relativa superficie di tenuta, e/o del sistema di accoppiamento tra il tappo ed il corpo del dispensatore. Altri rischi di perdita si possono verificare a seguito di un malfunzionamento della disposizione valvolare preposta a consentire l’erogazione dell’agente di lavaggio liquido dalla camera di dosaggio, ad esempio un malfunzionamento in chiusura di un relativo otturatore, o una rottura di suoi mezzi di tenuta. Si noti, a questo riguardo, che una eccessiva erogazione dell’agente di lavaggio liquido può determinare delle anomalie di funzionamento della lavastoviglie, in particolare nel caso di un brillantante, il quale è tipicamente chimicamente aggressivo ed elettricamente conduttivo. Un eccesso di agente di lavaggio potrebbe ad esempio determinare un danneggiamento di stoviglie delicate, oppure una esagerata produzione di schiuma, la quale potrebbe anche penetrare nel condotto di ventilazione della macchina, a fine ciclo, ed essere espulsa all’esterno e/o giungere a contatto con parti interne alimentate elettricamente.
I dispensatori per lavastoviglie a carica dall’alto possono anche presentare una seconda disposizione di erogazione per un ulteriore agente di lavaggio, solitamente un agente detergente in forma solida o semisolida (una pastiglia, una polvere, un gel), che include un ricettacolo per l’ulteriore agente di lavaggio ed un relativo sportello, che è incernierato ad una parte anteriore del corpo del dispensatore per muoversi angolarmente tra una posizione di apertura, per il caricamento dell’agente di lavaggio nel ricettacolo quando la porta è aperta e per lo scarico dell’agente di lavaggio dal ricettacolo quando la porta è chiusa, ed una posizione di chiusura, per il trattenimento dell’agente di lavaggio caricato nel ricettacolo.
Il ricettacolo può essere definito nello stesso sportello, nel qual caso la parte anteriore del corpo del dispensatore definisce una rientranza suscettibile di ospitare il ricettacolo quando lo sportello è in posizione di chiusura. In realizzazioni di questo tipo, quando la porta della lavastoviglie è nella posizione verticale di apertura, lo sportello aperto risulta sostanzialmente in orizzontale, ovvero perpendicolare al corpo del dispensatore, con la bocca del ricettacolo orientata verso l’alto. Se, da un lato, tale posizione può facilitare il caricamento dell’agente di lavaggio nel ricettacolo, dall’altro lato sussistono rischi di fuoriuscita dell’agente di lavaggio caricato nel ricettacolo quando lo sportello, e quindi il ricettacolo stesso, viene mosso angolarmente verso la rispettiva posizione di chiusura, che è sostanzialmente verticale quando la porta della lavastoviglie è aperta. Tale tipo di realizzazione può anche complicare la corretta o completa asportazione dell’agente di lavaggio dal ricettacolo quando lo sportello si apre ai fini dell’erogazione, poiché – con la porta della lavastoviglie chiusa, lo sportello del dispensatore è sostanzialmente orizzontale, ed anche la bocca del ricettacolo è orientata sostanzialmente orizzontalmente.
Sommario e sintesi dell’invenzione
La presente invenzione si propone di realizzare un dispensatore di agenti di lavaggio - in particolare per lavastoviglie a carica dall’alto o da lavello - di struttura migliorata ed efficiente, preferibilmente in grado di risolvere uno o più degli inconvenienti sopra indicati in relazione ai dispositivi dispensatori di tipo noto.
In tale ambito generale, in accordo ad un suo aspetto, l’invenzione si propone di realizzare un dispositivo dispensatore per lavastoviglie a carica dall’alto, in cui siano evitati rischi di svuotamento completo dell’agente di lavaggio liquido dal relativo serbatoio, in caso di non efficace chiusura del relativo tappo, ad esempio dovuti a malfunzionamenti del suo sistema di aggancio e/o tenuta.
In accordo ad un altro aspetto, l’invenzione si propone di realizzare un dispositivo dispensatore per lavastoviglie a carica dall’alto in cui siano evitati rischi di svuotamento completo dell’agente di lavaggio liquido dal relativo serbatoio, in caso di malfunzionamenti del suo sistema di erogazione, particolarmente di suoi mezzi valvolari e/o di tenuta.
In accordo ad un diverso aspetto, l’invenzione si propone di realizzare un dispositivo dispensatore per lavastoviglie a carica dall’alto con uno sportello mobile angolarmente e definente un relativo ricettacolo, in cui le operazioni di caricamento e di erogazione di un agente di lavaggio rispetto a tale ricettacolo risultino migliorate.
In accordo ad un ulteriore aspetto, l’invenzione si propone di realizzare un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio provvisto di una disposizione di erogazione di un agente di lavaggio liquido che è dotata di un sistema di regolazione volumetrico della capacità di una relativa vaschetta di dosaggio, di realizzazione semplice, economica e di facile impiego per un utilizzatore.
Uno o più degli scopi suddetti, ed altri scopi ancora che risulteranno chiari in seguito, sono raggiunti secondo la presente invenzione da un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio avente le caratteristiche delle rivendicazioni allegate. Le rivendicazioni costituiscono parte integrante dell’insegnamento tecnico qui fornito in relazione all’invenzione.
Breve descrizione dei disegni
Gli scopi, le caratteristiche ed i vantaggi dell’invenzione risulteranno chiari dalla descrizione che segue, effettuata con riferimento ai disegni annessi, forniti a puro titolo di esempio non limitativo, nei quali:
- la figura 1 è una vista prospettica schematica di una lavastoviglie a carica dall’alto comprendente un dispositivo dispensatore secondo possibili forme di attuazione dell’invenzione;
- le figure 2 e 3 sono viste prospettiche schematiche di una porzione di una porta della lavastoviglie di figura 1, con associato un dispositivo dispensatore secondo possibili forme di attuazione dell’invenzione, in due diverse condizioni;
- le figure 4 e 5 sono viste prospettiche schematiche di un dispositivo dispensatore secondo possibili forme di attuazione dell’invenzione, in due diverse condizioni;
- la figura 6 è una vista schematica in elevazione frontale di un dispositivo dispensatore secondo possibili forme di attuazione dell’invenzione, con un rispettivo piano di giacitura disposto sostanzialmente verticalmente;
- la figura 7 è una sezione secondo la linea VII-VII di figura 6;
- le figure 8 e 9 sono viste prospettiche schematiche e parzialmente sezionate di dispositivo dispensatore secondo possibili forme di attuazione dell’invenzione, in figura 9 essendo omessa per esigenze di chiarezza la rappresentazione di alcune parti di un sistema di attuazione;
- la figura 10 è una vista schematica dall’alto di un dispositivo dispensatore secondo possibili forme di attuazione dell’invenzione, con un rispettivo piano di giacitura disposto sostanzialmente orizzontalmente;
- le figure 11 e 12 sono sezioni secondo le linee XI-XI e XII-XII di figura 10; - la figura 13 è una vista prospettica e schematica di una parte di un sistema di attuazione di un dispositivo dispensatore secondo possibili forme di attuazione dell’invenzione, con rispettive porzioni di una leva di comando ed una leva comandata;
- le figure 14-17 sono viste in elevazione frontale, parziali e schematiche, del sistema di attuazione della figura 13, in diverse condizioni operative;
- la figura 18 è una sezione schematica secondo la linea XVIII-XVIII di figura 17;
- la figura 19 è una vista schematica dal basso di un dispositivo dispensatore secondo possibili forme di attuazione dell’invenzione, con un rispettivo piano di giacitura disposto sostanzialmente orizzontalmente;
- la figura 20 è una sezione secondo la linea XX-XX di figura 19;
- la figura 21 è una sezione simile a quella di figura 20, con il dispensatore in una diversa condizione;
- la figura 22 è una vista prospettica schematica di due componenti di un sistema per la regolazione volumetrica di una dose di agente di lavaggio liquido di un dispositivo dispensatore secondo possibili forme di attuazione dell’invenzione;
- le figure 23 e 24 sono viste prospettiche schematiche, parzialmente sezionate, di una porzione di un dispositivo dispensatore secondo possibili forme di attuazione dell’invenzione, in due diverse condizioni di un relativo sistema per la regolazione volumetrica di una dose di agente di lavaggio liquido;
- la figura 25 è una vista simile a quella di figura 10, relativa ad una possibile forma di attuazione dell’invenzione;
- la figura 26 è una sezione secondo la linea XXVI-XXVI di figura 25; e
- le figure 27 e 28 sono viste prospettiche sezionate, parziali e schematiche, di una lavastoviglie a carica dall’alto con un dispositivo dispensatore secondo possibili forme di attuazione dell’invenzione, in due diverse condizioni.
Descrizione di forme di attuazione dell’invenzione
Il riferimento ad una forma di attuazione all’interno di questa descrizione sta ad indicare che una particolare configurazione, struttura, o caratteristica descritta in relazione alla forma di attuazione è compresa in almeno una forma di attuazione. Quindi, frasi come “in una forma di attuazione”, “in varie forme di attuazione” e simili, eventualmente presenti in diversi luoghi di questa descrizione, non sono necessariamente riferite alla stessa forma di attuazione. Inoltre, particolari conformazioni, strutture o caratteristiche definite all’interno di questa descrizione possono essere combinate in ogni modo adeguato in una o più forme di attuazione, anche differenti da quelle raffigurate. I riferimenti numerici e spaziali (quali “superiore”, “inferiore”, “alto”, “basso”, eccetera) qui utilizzati sono soltanto per comodità e non definiscono dunque l’ambito di tutela o la portata delle forme di attuazione. Nelle figure sono utilizzati medesimi numeri di riferimento per indicare elementi analoghi o tra loro tecnicamente equivalenti.
Nel seguito della presente descrizione verranno esemplificate forme di attuazione di un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio per una lavastoviglie a carica dall’alto provvisto di due disposizioni di erogazione, una per un primo agente di lavaggio liquido e l’altra per un secondo agente di lavaggio, preferibilmente solido o semi-solido: tuttavia, a seconda dei casi, nella pratica attuazione del trovato il dispensatore in accordo all’invenzione potrebbe essere dotato di un’unica disposizione di erogazione per un relativo agente di lavaggio. Similmente, nelle forme di attuazione esemplificate, la disposizione di erogazione dell’agente di lavaggio liquido è del tipo che include una vaschetta o camera di dosaggio del tipo precedentemente descritto, che sfrutta il movimento del dispensatore ai fini del caricamento di tale camera: tuttavia, a seconda dei casi, nella pratica attuazione del trovato il dispensatore in accordo all’invenzione potrebbe essere dotato di una disposizione di erogazione dell’agente di lavaggio liquido che non comprende una vaschetta di tale tipo, ad esempio un sistema del tipo in cui il dosaggio dell’agente di lavaggio viene effettuato sfruttando una valvola (si veda ad esempio il già citato WO 01/73182 A2.
Riferendosi inizialmente alla figura 1, con 1 è indicata nel suo complesso una lavastoviglie a carica dall’alto, che qui si assuma essere una lavastoviglie da lavello, con tale definizione comprendendo comunque sia lavastoviglie associate o associabili ad un lavello, sia lavastoviglie atte ad essere montate o integrate in un lavello, o ancora lavastoviglie destinate ad essere incassate nel piano superiore di una cucina, similmente ai piani di cottura da incasso.
La macchina 1 ha una struttura stazionaria 2, con una camera o vasca di lavaggio 3, preferibilmente equipaggiata di almeno un cestello 4 atto a contenere stoviglie da sottoporre a lavaggio. La vasca 3 ha un’apertura superiore per il carico e lo scarico delle stoviglie, che è accessibile per il tramite di una porta superiore 5, che è articolata in una sua regione inferiore alla struttura 2, per essere spostabile angolarmente attorno ad un asse A sostanzialmente orizzontale. In particolare, la porta 5 è spostabile tra una posizione di apertura, generalmente verticale, rappresentata in figura 1, in cui l’apertura superiore della vasca 3 è liberamente accessibile, ed una posizione di chiusura generalmente orizzontale (come alle figure 27-28), in cui l’apertura superiore della vasca 3 risulta chiusa a tenuta. Nella definizione “genericamente verticale” della posizione della porta 5 si intendono comprese anche posizioni inclinate della stessa, comunque tali da consentire l’accesso alla vasca 3.
Riferendosi anche alle figure 2 e 3, la porta 5 ha una parete o lato interno 5a, che può esser ad esempio definito da un guscio in acciaio inox o in polimero, in corrispondenza del quale è montato un dispensatore di agenti di lavaggio in accordo a possibili forme di attuazione dell’invenzione, indicato nel complesso con 10 ed in seguito identificato per semplicità anche come “dispensatore”. Il dispensatore 10 include almeno una disposizione per l’erogazione di un agente di lavaggio, ad esempio un agente di lavaggio liquido oppure un agente di lavaggio in forma solida o semisolida. In varie forme di attuazione, il dispensatore comprende due diverse disposizioni di erogazione per rispettivi agenti di lavaggio, preferibilmente ma non necessariamente disposizioni azionabili tramite un medesimo dispositivo attuatore.
Il dispensatore 10 è configurato per l’installazione con un predeterminato piano di giacitura rispetto alla porta 5, ovvero al suo lato interno 5a, in corrispondenza di una relativa apertura di montaggio. In tal modo il piano di giacitura del dispensatore risulta sostanzialmente verticale quando la porta 5 è aperta, e sostanzialmente orizzontale quando la porta 5 è chiusa.
Riferendosi anche alle figure 4 e 5, il dispensatore 10 ha un corpo 11 con una parte anteriore 11a ed una parte posteriore 11b, che definiscono un fronte ed un retro del corpo di dispensatore, rispettivamente. In varie forme di attuazione, le parti di corpo 11a e 11b comprendono un pezzo di materiale plastico anteriore ed un pezzo di materiale plastico posteriore, rispettivamente, aventi almeno rispettivi bordi periferici che sono reciprocamente uniti a tenuta tra loro, ad esempio saldati, e che identificano un piano di unione, indicato ad esempio con W in figura 7. Come mostrato nelle figure 8-9, La parte di corpo anteriore 11a ha preferibilmente una flangia periferica 11a1, definente una sede aperta posteriormente per l’alloggiamento di una guarnizione perimetrale 11a2 che, nella condizione montata del dispensatore 10, consente di realizzare una tenuta rispetto alla parete 5a della porta 5 della lavastoviglie 1.
Come detto, in varie forme di attuazione il dispensatore 10 comprende almeno una prima disposizione di erogazione per almeno un agente di lavaggio, ad esempio un agente di lavaggio in forma solida o semi-solida (una pastiglia, una polvere, un gel) oppure un agente di lavaggio liquido (ad esempio un brillantante). In varie forme di attuazione vantaggiose, il dispensatore 10 include due diverse disposizioni di erogazione, ciascuna delle quali prevista per un rispettivo agente di lavaggio. In forme di attuazione particolarmente vantaggiose, in cui sono previste due diverse disposizioni di erogazione, le stesse possono essere azionabili in momenti differenti mediante un sistema di azionamento che include un singolo attuatore: una realizzazione di questo tipo sarà esemplificata in seguito, fermo restando che - in possibili realizzazioni -alternative ciascuna disposizione di erogazione potrebbe avere un proprio sistema di attuazione includente un rispettivo dispositivo attuatore.
Riferendosi al caso esemplificato delle figure 2-4, in corrispondenza della parte di corpo anteriore 11a del corpo 11 è previsto un tappo 12, associato ad un relativo passaggio di caricamento 13. Il tappo 12 è associato in modo asportabile al passaggio 13, onde consentire il rabbocco di un agente di lavaggio liquido in un relativo serbatoio, in seguito descritto, che appartiene ad una relativa disposizione di erogazione. Tale disposizione per l’erogazione dell’agente liquido comprende ulteriormente un passaggio di scarico 14, anch’esso definito nella parte di corpo anteriore 11a, al quale è operativamente associata una disposizione valvolare, in seguito descritta.
Ancora riferendosi alle figure 2-4, nel caso esemplificato, il dispensatore 10 include una seconda disposizione di erogazione, per un ulteriore agente di lavaggio, che qui si assuma essere ad esempio un agente di lavaggio solido, particolarmente in forma di pastiglia, quale quella indicata con D in figura 3. In varie forme di attuazione preferenziali, la seconda disposizione di erogazione include uno sportello 15, che è montato nella parte di corpo anteriore 11a ed è suscettibile di movimento tra una posizione di trattenimento ed una posizione di rilascio dell’agente di lavaggio D rispetto ad un relativo ricettacolo.
In forme di attuazione preferenziali, quale quella illustrata e come ben visibile ad esempio nelle figure 2 e 3, nella parte di corpo anteriore 11a è definito un recesso 16 per alloggiare il suddetto ricettacolo, indicato con 18, che è definito nello sportello 15. Il recesso 16 è conformato per riceve al proprio interno il ricettacolo 18 quando lo sportello 15 nella rispettiva posizione di chiusura, di trattenimento dell’agente di lavaggio D, come in figura 2.
Lo sportello 15 ha una due regione di estremità opposte, una delle quali – qui convenzionalmente definita “inferiore” – dotata di rispettivi mezzi a cerniera 151, di concezione di per sé nota, che sono previsti cooperare con mezzi a cerniera della parte di corpo anteriore 11a e che definiscono un asse di rotazione X, per consentirne un movimento angolare tra le suddette posizioni trattenimento e di rilascio. Tra il corpo di dispensatore 11 e lo sportello 15 possono essere operativi mezzi elastici, non visibili, ad esempio integrati nei mezzi a cerniera 151, onde sollecitare lo sportello 15 verso la posizione aperta di rilascio.
In varie forme di attuazione la regione di estremità opposta dello sportello 15 – qui convenzionalmente definita “superiore” – è configurata per cooperare con un sistema di aggancio/rilascio. In varie forme di attuazione, tale sistema include una leva di aggancio 19, mobile angolarmente secondo un rispettivo asse sostanzialmente perpendicolare all’asse X di rotazione dello sportello 15, e che è suscettibile di cooperare con un bordo superiore dello sportello stesso, particolarmente di una sua parete frontale 15a, qui sagomata in modo da definire un aggancio 19a.
La leva 19 è associata ad un sistema di attuazione, per consentire in automatico il rilascio dello sportello 15. In ogni caso, di preferenza, la leva 19 è suscettibile di essere spostata anche manualmente, onde consentire ad un utilizzatore di aprire lo sportello 15 in caso di necessità.
Con particolare riferimento alle figure 3 e 5, il ricettacolo 18 ha una bocca 18a ed una superficie periferica, quest’ultima essendo formata da una superficie anteriore 18b, da due superfici o pareti laterali 18c e da una superficie o parete posteriore 18d. Il ricettacolo 18 ha altresì una superficie di fondo 18e, che è più prossima alla regione di estremità inferiore dello sportello 15, ed è opposta alla bocca 18a, che è invece più prossima alla regione di estremità superiore dello sportello 15. Come ben si nota in figura 5, in varie forme di attuazione, il retro della parete frontale 15a dello sportello 15 definisce una parte della suddetta superficie periferica 18b-18d del ricettacolo 18, e segnatamente la sua superficie anteriore 18b, e delimita un lato della relativa bocca 18a.
In varie forme di attuazione, tra lo sportello 15 ed il corpo di dispensatore 11 è presente una guarnizione, indicata con 16a nelle figure 3 e 20-21, configurata per evitare l’ingresso di acqua verso l’interno del ricettacolo 18 e/o di evitare la fuoriuscita anticipata del relativo agente di lavaggio D prima dell’apertura dello sportello 15. Di preferenza, la guarnizione 16a è fissata sul corpo di dispensatore, particolarmente sulla parte di corpo 11a, ad esempio tramite dentini non visibili, e viene compressa elasticamente tra il lato interno della parete 15a e la parte di corpo 11a quando lo sportello 15 è in posizione chiusa.
Conformemente ad un aspetto dell’invenzione, e come apprezzabile particolarmente dalla figura 18, lo sportello 15, e quindi le superfici definenti il ricettacolo 18, è predisposto in modo tale per cui, quando il piano di giacitura del dispensatore 10 è sostanzialmente orizzontale e lo sportello 15 è nella rispettiva posizione di apertura, la bocca 18a del ricettacolo 18 sia rivolta verso il basso, con la superficie anteriore 18b della superficie periferica 18b-18d del ricettacolo 18 che realizza un piano inclinato, per favorire l’erogazione dell’agente di lavaggio D attraverso la relativa bocca 18a, evitandone accumuli non desiderati. Tale realizzazione favorisce altresì il naturale deflusso di eventuale acqua di lavaggio che raggiunge l’interno del ricettacolo 18, evirandone l’accumulo. Dalla figura 18 si può notare la posizione di apertura dello sportello 15, con la bocca 18a del ricettacolo 18 aperta verso il basso, e con la superficie 18b che funge da piano inclinato che favorisce l’erogazione dell’agente di lavaggio solido o semisolido: si apprezzerà che con tale posizione, anche l’acqua di lavaggio che eventualmente raggiunge l’interno del ricettacolo 18 non può che defluire nuovamente verso l’interno della vasca, evitando con ciò possibili accumuli di detersivo e/o di acqua. Nell’esempio non limitativo illustrato, la parete 18b è sostanzialmente diritta e piana, ma in possibili varianti di attuazione essa potrebbe essere almeno in parte curva e/o includere segmenti inclinati in varie direzioni e/o combinazioni di tratti curvi e lineari, ma con un profilo complessivo idoneo a definire un piano generale o percorso almeno in parte inclinato verso il basso, atto a favorire il deflusso dell’agente di lavaggio e/o favorire il lavaggio del ricettacolo 18.
In varie forme di attuazione preferenziali, almeno uno tra il corpo di dispensatore 11, lo sportello 15 ed i suoi mezzi a cerniera 151 comprende mezzi di finecorsa, per limitare il movimento angolare dello sportello stesso dalla posizione di chiusura alla posizione di apertura, in modo tale per cui tra un piano identificato dal fronte del corpo di dispensatore 11 ed un piano generale o percorso identificato da almeno una parte della parete frontale 15a dello sportello (ovvero della superficie anteriore 18b del ricettacolo 18), risulti definito un angolo acuto, ad esempio compreso tra 40° e 60°.
I citati mezzi di fine-corsa possono comprendere, ad esempio, almeno un elemento di arresto in posizione fissa sul corpo 11, sul quale una parte dello sportello 15 che giunge in battuta al termine del suo movimento angolare, oppure almeno un elemento di arresto in posizione fissa sul corpo dello sportello 15, che giunge in battuta su una parte del corpo 11 al termine del suddetto movimento. I mezzi di fine-corsa potrebbero anche essere integrati nella cerniera o nelle cerniere tra il corpo 11 e lo sportello 15.
Come si vede dalla figura 3 quando la porta della lavastoviglie è aperta (sostanzialmente verticale) e lo sportello 15 viene aperto, l’angolo di apertura di quest’ultimo è inferiore a 90°, pur consentendo di accedere sostanzialmente completamente alla bocca del ricettacolo 18. In questo modo, in caso di impiego di un detergente liquido o pulverulento, la relativa dose può essere caricata agevolmente nel ricettacolo 18, senza che questa si versi immediatamente nella vasca di lavaggio della lavastoviglie. Analogamente, quando la porta della lavastoviglie è chiusa (sostanzialmente orizzontale) e viene causata l’apertura dello sportello 15 ai fini dell’erogazione - come ad esempio in figura 28 - l’angolo di massima apertura inferiore a 90° consente di occupare uno spazio ridotto all’interno della vasca di lavaggio 3, oltre che favorire il deflusso del detergente e dell’acqua acqua di lavaggio verso l’esterno del ricettacolo 18, evirando residui e ristagni, come sopra spiegato.
Riferendosi in particolare alle figure 6-9, con 20 è indicato il precedentemente citato serbatoio, che appartiene alla disposizione di erogazione dell’agente di lavaggio liquido. Tale disposizione comprende una camera di dosaggio, indicata con 22, che è definita all’interno del serbatoio 20 ed è collegata in comunicazione di fluido con il passaggio di scarico 14 (si vedano a riferimento ad esempio la figura 12). La camera 22 è dimensionata per trattenere almeno una dose di agente di lavaggio liquido, ed configurata per il suo riempimento con parte dell’agente liquido contenuto nel serbatoio 20 quando il piano di giacitura del dispensatore è sostanzialmente verticale (come ad esempio in figura 7), e trattenere la stessa dose quando il piano di giacitura del dispensatore è sostanzialmente orizzontale (come ad esempio in figura 11 o 12), ai fini della successiva erogazione attraverso il passaggio di scarico 14. In varie forme di attuazione la camera 22 ha un bordo interno, indicato con 22a ad esempio in figura 7, definito da una estremità di una porzione tubolare che si estende entro il serbatoio 20, a partire dalla parte di corpo anteriore 11a, e che realizza la camera 22. La camera 22 potrebbe anche essere delimitata lateralmente da una serie di pareti contigue, la cui estremità superiore definisce il suddetto bordo 22a
Come detto, in forme di attuazione non rappresentate, il dispensatore 10 potrebbe non essere dotato della disposizione di erogazione dell’agente di lavaggio liquido o dell’agente di lavaggio solido/semisolido, o ancora – nel caso di presenza di entrambe le disposizioni, una di esse potrebbe essere diversa da quella qui esemplificata; ad esempio, la disposizione di erogazione dell’agente liquido potrebbe essere del tipo descritto in WO 01/73182 A2.
Riferendosi anche alla figura 12, la disposizione di erogazione dell’agente di lavaggio liquido comprende una disposizione valvolare includente una valvola, indicata complessivamente con 40, che è provvista di un relativo organo otturatore, operativo tra la camera 22 ed il passaggio di scarico 14. In varie forme di attuazione l’otturatore comprende un nucleo 41, formato con materiale relativamente rigido, dotato esternamente di un elemento di tenuta 42 di materiale elastico, ad esempio un elastomero. Nell’esempio il nucleo 41 è assialmente esteso e l’elemento esterno di tenuta 42 è realizzato da un rivestimento del nucleo (in altre realizzazioni, peraltro, l’elemento di tenuta potrebbe comprendere una o più guarnizioni anulari montate sul nucleo, come in WO 01/73182 A2). A prescindere dalla sua realizzazione specifica, la valvola 40 è controllabile per spostare l’organo otturatore 41-42 tra una posizione di chiusura ed una posizione di apertura, per consentire l’erogazione della dose di agente di lavaggio contenuta nella camera di dosaggio 22, attraverso il passaggio di scarico 14.
Nell’esempio non limitativo illustrato, nel quale l’otturatore 41-42 è sostanzialmente un otturatore a spillo, l’elemento di tenuta 42 opera proprio in corrispondenza del passaggio di scarico 14 di modo che, nella suddetta posizione chiusura, tale elemento 42 si trovi in una posizione abbassata, onde ostruire il passaggio 14; viceversa, nella posizione di apertura, l’otturatore 41-42 è in posizione sollevata rispetto al passaggio 14, in modo da liberarlo e consentire la fuoriuscita dell’agente di lavaggio liquido contenuto nella camera di dosaggio 22. In varie forme di attuazione l’elemento di tenuta 42 definisce, all’estremità opposta rispetto al passaggio 14, anche una guarnizione a soffietto o a membrana (del tipo indicato con 42a solo nelle figure 23-24), fissata su di una corrispondente sede del corpo 11, onde realizzare una tenuta perimetrale che impedisce la fuoriuscita dell’agente liquido dal serbatoio 20 attraverso un passaggio della parte di corpo posteriore 11b – non indicato - in cui è spostabile assialmente l’otturatore 41-42.
Come si intuisce dalla figura 7, la posizione del passaggio di caricamento 13 identifica sostanzialmente nel serbatoio 20 un volume di riempimento – indicato con 20a – che si estende sostanzialmente al di sotto dello stesso passaggio 13, quando la porta della lavastoviglie è aperta, ovvero quando il piano di giacitura del dispensatore è sostanzialmente verticale.
Tale volume di riempimento 20a, che è pari ad una frazione del volume complessivo del serbatoio 20, è suscettibile di ricevere una quantità massima sostanzialmente predeterminata di agente di lavaggio liquido, che può essere caricato attraverso il passaggio 13 quando il piano di giacitura è sostanzialmente verticale, dopo aver rimosso il tappo 12. In tal modo, come si evince nelle figure 7 e 8, al di sopra del volume di riempimento 20a e dell’agente di lavaggio liquido, indicato con B, si estende un ulteriore volume 20b che, anche in presenza della suddetta quantità massima di agente di lavaggio liquido, rimane comunque libero.
In varie forme di attuazione, quale quella esemplificata, il passaggio di caricamento 13 ha un bordo interno di sicurezza, che si estende entro il serbatoio 20 ed è rivolto verso il retro del corpo di dispensatore 11. Nell’esempio, il bordo interno di sicurezza, indicato con 21a, è definito da una estremità di una porzione tubolare di sicurezza 21 della parte di corpo anteriore 11a, che si estende da quest’ultima verso la parte di corpo posteriore 11b. In possibili varianti di attuazione, il suddetto bordo di sicurezza, anziché essere definito dalla porzione 21, potrebbe essere distinto rispetto ad essa, ad esempio definito da una ulteriore porzione tubolare che sostanzialmente circonda la porzione 21.
Dalla figura 7 si nota come, in varie forme di attuazione preferenziali, la porzione tubolare 21 è almeno leggermente inclinata verso il volume 20a, eventualmente sporgendo anche nel suo ambito; preferibilmente il bordo interno 21a ha una configurazione sostanzialmente parallela alla parete posteriore 11b’ della parte di corpo posteriore 11b.
Sempre dalla figura 7 si nota come, in varie forme di attuazione, il tappo 12 possa essere dotato di un elemento di tenuta periferico 12a, ad esempio una guarnizione ad anello in materiale elastomero, destinata a cooperare in tenuta con una rispettiva zona della porzione tubolare 21 definente il passaggio 13. La superficie interna della porzione tubolare 21, ovvero quella rivolta verso il tappo 12, può essere convenientemente dotata di mezzi di accoppiamento, destinati a cooperare con corrispondenti mezzi previsti sul tappo 12, quali ad esempio elementi di impegno facenti parte di un innesto a baionetta, oppure una filettatura.
La camera di dosaggio 22 è definita nell’ambito del volume di riempimento 20a del serbatoio 20 e, come detto, è configurata per il suo riempimento quando il piano di giacitura del dispensatore 10 è sostanzialmente verticale, e per il trattenimento della dose di agente di lavaggio liquido B quando il piano di giacitura è invece sostanzialmente orizzontale. Dalla figura 8 ben si nota come, verso l’interno del volume di riempimento 20a sporga anche una sede 23 per un sensore di livello 24 dell’agente di lavaggio liquido, di qualunque tipologia nota, ad esempio un sensore di livello di tipo ottico.
In varie forme di attuazione preferenziali, la camera di dosaggio 22 si trova in una metà inferiore del volume di riempimento 20a, avendo a riferimento la posizione sostanzialmente verticale del piano di giacitura. Tale caratteristica, ben visibile ad esempio in figura 7, consente di garantire che nella camera 22 penetri comunque una certa quantità di agente liquido B, anche quando il suo livello complessivo è relativamente scarso nel serbatoio 20.
Riferendosi ad esempio alla figura 9, quando il piano di giacitura del dispensatore 10 è nella sua posizione generalmente orizzontale, il volume complessivo del serbatoio 20, dato dalla somma dei volumi 20a e 20b, è occupato solo parzialmente dalla suddetta quantità massima sostanzialmente predeterminata di agente di lavaggio liquido B. In particolare, nella suddetta posizione generalmente orizzontale, la massa di liquido si distribuisce sulla porzione della parete frontale 11a’ (vedere figura 11) della parte di corpo anteriore 11a che delimita il serbatoio 20, senza essere a contatto con la parete posteriore 11b’ della parte di corpo posteriore 11b.
Dalla figura 9, nonché dalle figure 10 e 11 si nota come, secondo un aspetto dell’invenzione, il passaggio di caricamento 13 è predisposto in modo tale presentare una relativa disposizione di sicurezza, che negli esempi descritti è ottenuta tramite la parete tubolare di sicurezza 21, il cui bordo interno 21a si estenda ad una rispettiva altezza che non è inferiore (maggiore o al limite sostanzialmente uguale) rispetto al livello massimo che è raggiungibile - nel volume complessivo 20a+20b - dalla suddetta quantità massima sostanzialmente predeterminata di agente di lavaggio liquido B, quando il piano di giacitura del dispensatore 10 è nella posizione sostanzialmente orizzontale.
Come detto, la parete tubolare di sicurezza 21 e/o il rispettivo bordo interno 21a possono appartenere alla porzione tubolare 21 che definisce il passaggio di caricamento 13, oppure possono essere realizzati da una ulteriore parete o porzione tubolare che circonda, ad esempio in modo concentrico, la porzione tubolare 21 del passaggio 13.
Grazie a questa disposizione di sicurezza, in particolare alla porzione tubolare di sicurezza 21, anche nel caso in cui l’utilizzatore - dopo aver effettuato un rabbocco del serbatoio 20 – chiuda il tappo in modo non corretto, ovvero tale da non consentire una tenuta ermetica rispetto al passaggio 13, sarà impedita ogni perdita dell’agente di lavaggio liquido B verso l’interno della vasca della lavastoviglie, quando la porta 5 della lavastoviglie verrà in seguito portata nella posizione di chiusura, ovvero il dispensatore 10 verrà portato ad assumere il suo piano di giacitura sostanzialmente orizzontale. Il livello massimo raggiungibile dall’agente di lavaggio B nel volume complessivo 20a+20b del serbatoio sarà comunque inferiore al bordo interno 21a del passaggio 13. Analoghe considerazioni valgono anche per il caso di un danneggiamento o spostamento della guarnizione 12a del tappo 12, oppure di un danneggiamento della relativa superficie di tenuta definita nel passaggio 13.
Ancora dalla figura 9, nonché dalle figure 10 e 11 si nota come, secondo un altro aspetto dell’invenzione, anche la camera di dosaggio 22 può essere provvista di una relativa disposizione di sicurezza, qui ottenuta grazie al fatto che il bordo interno 22a della camera 22 si estende ad una rispettiva altezza che non è inferiore (maggiore o al limite sostanzialmente uguale), rispetto al livello massimo che è raggiungibile - nel volume complessivo 20a+20b - dalla suddetta quantità massima sostanzialmente predeterminata di agente di lavaggio liquido B, quando il piano di giacitura del dispensatore 10 è nella posizione sostanzialmente orizzontale.
Grazie a questa disposizione di sicurezza della camera di dosaggio 22, anche nel caso di malfunzionamenti o danneggiamenti dei mezzi valvolari del dispensatore 10, ovvero della valvola 40 (e segnatamente del suo elemento di tenuta 42), tali da non consentire una chiusura ermetica rispetto al passaggio di scarico 14, sarà comunque impedita ogni perdita indesiderata dell’agente di lavaggio liquido B verso l’interno della vasca della lavastoviglie, quando il dispensatore 10 verrà portato ad assumere il suo piano di giacitura sostanzialmente orizzontale. Come spiegato, infatti, anche in questo caso il livello massimo raggiungibile dall’agente di lavaggio B nel volume complessivo 20a+20b del serbatoio sarà comunque inferiore al bordo interno 22a della camera di dosaggio 22 (per contro, la quantità di agente B contenuta all’interno della camera 22 sarà correttamente erogata durante il lavaggio, a seguito dell’attuazione della disposizione valvolare associata alla camera 22 ed al passaggio 14).
La citata disposizione di sicurezza del passaggio di caricamento 13 e/o la citata disposizione di sicurezza della camera di dosaggio 22 consente/consentono quindi di evitare perdite dell’agente di lavaggio liquido, in particolare un agente brillantante, conseguentemente evitando i rischi conseguenti in precedenza evidenziati.
Ancora in figura 7 è possibile notare come, la parte tubolare che definisce il passaggio 13 e la parte tubolare o l’assieme di pareti attigue che definisce la camera 22 si estendano a partire dalla parte di corpo anteriore 11a del corpo 11 del dispensatore, sino oltre il piano di unione W tra la stessa parte di corpo anteriore 11a e la parte di corpo posteriore 11b. In particolare, la disposizione di sicurezza corrispondente al passaggio 13 e/o la disposizione di sicurezza corrispondente alla camera di dosaggio 22 sono definite dalla parte di corpo anteriore 11a, tali disposizioni di sicurezza potendo tuttavia essere definite da elementi o parti distinte che sono associate a tenuta o saldate a tale parte di corpo anteriore 11a.
Come accennato, in varie forme di attuazione in cui il dispensatore 10 comprende due diverse disposizioni di erogazione, le medesime sono azionabili in momenti differenti, mediante un sistema di azionamento che include un singolo attuatore, particolarmente un attuatore elettrico.
Con particolare riferimento alle figure 8-9, il citato attuatore può essere un attuatore termo-elettrico 25, oppure un elettromagnete, avente un organo di attuazione 25a mobile linearmente in versi opposti. In varie forme di attuazione il sistema di azionamento può comprende una leva di comando 26 ed una leva comandata 31, la leva di comando 26 essendo azionabile tramite l’attuatore 25 e la leva comandata 31 essendo azionabile tramite la leva di comando 25. In varie forme di attuazione, la leva di comando 25 include un segui-camma 29 che è inserito spostabile lungo un percorso di camma chiuso, definito in un organo di camma 30 associato alla leva comandata 31.
In varie forme di attuazione, come nell’esempio illustrato, la leva di comando 26 è imperniata al corpo di dispensatore 11, in particolare alla parte di corpo posteriore 11b, per essere posta in rotazione dall’organo 25a dell’attuatore 25, in contrasto all’azione di una molla 28, secondo un asse che è trasversale al piano di giacitura del dispensatore, particolarmente sostanzialmente perpendicolare ad esso. Nell’esempio, la leva di comando 26 include due bracci 26a e 26b generalmente inclinati tra loro, ad esempio sostanzialmente perpendicolari, ed è imperniata al corpo 11 in corrispondenza dell’estremità distale del braccio 26b. particolarmente tramite un alberino 27 montato passante in una relativa sede, non indicata, in moda da poter ruotare attorno al proprio asse longitudinale. Di preferenza, all’estremità dell’albero 27 opposta a quella visibile nelle figure 8 e 9 è associata la leva 19 (vedere ad esempio figura 6) appartenente al sistema di sgancio dello sportello 15.
In varie forme di attuazione anche la leva comandata 31 è incernierata al corpo di dispensatore 11, e segnatamente alla sua parte di corpo posteriore 11b, per ruotare secondo rispettivo asse che è trasversale rispetto all’asse di rotazione della leva 26, particolarmente sostanzialmente parallelo al piano di giacitura del dispensatore. Nell’esempio illustrato, la parte di corpo posteriore 11b ha due piccole staffe parallele, tra le quali si estende un perno (indicato con 32 solo in figura 17) per l’articolazione della leva 31, che qui si ha conformazione sostanzialmente rettilinea.
In varie forme di attuazione, all’estremità prossimale della leva 31 è associato l’organo di camma 30, definente il percorso 60, mentre all’estremità opposta della leva 31 è associato l’otturatore della valvola 40, particolarmente il suo nucleo 41. Come si intuisce, la disposizione è tale per cui il movimento angolare della leva 31 attorno all’asse di rotazione determinato dal perno 32a determina uno spostamento dell’otturatore 41-42 relativamente al passaggio di scarico 14 (si veda a riferimento la figura 18), onde aprire o chiudere quest’ultimo tramite l’elemento di tenuta 42.
In varie forma di attuazione il movimento angolare della leva 31 attorno all’asse dato dal perno 32a è consentito da una particolare conformazione del percorso di camma 60 definito dall’organo 30, come in seguito spiegato.
In varie forme di attuazione preferenziali, la leva comandata 31 ha una porzione che è elasticamente deformabile o flessibile in un piano che è sostanzialmente parallelo o coincidente con il piano di giacitura del dispensatore 10. Nel caso esemplificato, la suddetta porzione elasticamente deformabile o flessibile è indicata con 33 ed include un’estremità prossimale della leva 31 a cui è associato l’organo di camma 60.
In figura 13 è ben visibile il percorso di camma 60 definito dall’organo di camma 30, che è di preferenza un percorso chiuso, avente conformazione in parte nota nel settore (si veda ad esempio EP 602572 A1 a nome della stessa Richiedente): nell’esempio, in corrispondenza di una faccia dell’organo 30 è definita un’impronta sagomata, nell’ambito del quale si erge una parte intermedia 60a, onde definire nell’impronta un percorso chiuso, nell’ambito del quale può muoversi il segui-camma 29, qui sostanzialmente un piolo, portato dal braccio 26b all’estremità prossimale dalla leva di comando 26. Tuttavia, secondo una caratteristica preferenziale, almeno un tratto 60b del fondo del percorso di camma 60 è inclinato rispetto al piano di movimento della leva di comando 26, in modo tale per cui uno scorrimento del segui-camma 29 sul suddetto tratto inclinato 60a del percorso di camma 60 causi un movimento angolare della leva comandata 31 attorno all’asse determinato dal perno 32a.
Un possibile funzionamento del sistema di attuazione illustrato è in seguito descritto: Si supponga a tale scopo che il dispensatore 10 si trovi con il suo piano di giacitura in orizzontale (ovvero con la porta 5 della lavastoviglie 1 chiusa), come in figura 25, con una dose di agente di lavaggio liquido B che riempie la relativa camera di dosaggio 22, con lo sportello 15 chiuso, nel cui ricettacolo 18 è già stata inserita la relativa dose di agente di lavaggio solido D, e con il passaggio di scarico chiuso dall’otturatore 41-42. La condizione iniziale del sistema di attuazione è mostrata in figura 14, nella quale il segui-camma 29 si trova nel punto più basso del percorso 60, qui corrispondente al punto più basso del ramo di sinistra (riferendosi alle figure) del percorso stesso. La punta del segui-camma 29 risulta costantemente premuta sul fondo del percorso 60.
Durante il funzionamento della lavastoviglie 1, ad un dato punto del ciclo di lavaggio in corso di esecuzione, il sistema di controllo della lavastoviglie stessa comanda l’alimentazione elettrica dell’attuatore 25, provocando con ciò la corsa del relativo organo di attuazione 25a in uscita dall’attuatore stesso (ovvero verso destra, riferendosi alle figure). Lo spostamento dell’organo 25a determina il movimento angolare della leva di comando 26 attorno all’asse dato dall’albero 27, in contrasto all’azione della molla 28 delle figure 8-9 (tale molla non è stata rappresentata nelle figure 14-16). In tal modo, come mostrato in figura 15, il segui-camma 29 si sposta lungo il suddetto ramo sinistro del percorso 60 sino alla sua sommità, senza con ciò determinare un sostanziale movimento della leva comandata 31, ovvero senza causare un sostanziale movimento angolare attorno al perno 32a, determinando solo una modesta curvatura verso destra della sua porzione 33 elasticamente deformabile. Il movimento della leva 26 determina la rotazione dell’albero 27 che, a sua volta, causa il movimento angolare della leva 19 di aggancio dello sportello 15 (figura 6), che si libera dal relativo aggancio 19a: lo sportello 15 è quindi libero di aprirsi, onde lasciare cadere il detersivo D verso l’interno della vasca della lavastoviglie, ovvero in una condizione simile a quella mostrata in figura 18 o 26.
Il tempo di alimentazione dell’attuatore 25 è relativamente breve (nel caso di un attuatore elettromagnetico, può anche trattarsi di un breve impulso elettrico) sicché, dopo l’erogazione, la leva di comando 26 può tornare verso la posizione iniziale, grazie all’azione della molla 28. Il segui-camma 29 si sposta quindi verso il basso nell’ambito del percorso 60. Tuttavia, in tale fase, anche la porzione elasticamente deformabile 33 della leva comandata 31 tende a tornare verso la posizione iniziale, con un corrispondente leggero spostamento verso sinistra dell’organo di camma 60: il risultato dei movimenti contemporanei del segui-camma 29 e dell’organo 60 ha come conseguenza che il primo vada ad impegnarsi in una posizione intermedia definita dalla parte centrale 60a dell’organo 30, come mostrato in figura 16, nella quale la leva 26 mantiene comunque una posizione ancora leggermente angolata rispetto alla sua posizione di partenza. Tale posizione del segui-camma 29 non determina alcuno spostamento significativo della leva comandata 31, e quindi senza alcuna attuazione della valvola 40 del dispensatore 10.
In seguito, ad un dato punto del ciclo di lavaggio in corso di esecuzione, il sistema di controllo della lavastoviglie comanda nuovamente l’alimentazione elettrica dell’attuatore 25, provocando con ciò la corsa del relativo organo 25a, come in precedenza. Il nuovo movimento angolare impartito alla leva di comando 26 causa questa volta l’impegno del segui-camma 29 nel ramo destro del percorso 60, con tale segui-camma 29 che si sposta quindi dalla posizione intermedia data dall’elemento 60a al punto più altro del ramo destro del percorso 60.
Nel corso di tale spostamento, la punta del segui-camma 29 quindi scorre sul tratto inclinato 60b del fondo del percorso 60, come si intuisce dal confronto tre le figure 16 e 17. In tal modo, considerando che la leva 26 ed il segui-camma 29 non variano il proprio piano di lavoro, la leva 31 nel suo complesso è indotta a ruotare attorno all’asse identificato dal perno 32a: in sostanza, quindi, l’estremità prossimale della leva comandata 31, ovvero quella recante l’organo 30, si approssima al retro del corpo del dispensatore 10, mentre l’estremità prossimale della stessa leva vi si allontana, causando con ciò uno spostamento assiale dell’organo otturatore 41-42 della valvola 40, che arretra rispetto al passaggio di erogazione 14 e lo libera, come mostrato in figura 18: in tal modo, la dose di agente di lavaggio liquido B contenuta nella camera di dosaggio 22 può raggiungere l’interno della vasca della lavastoviglie.
Anche in questo caso, al cessare dell’alimentazione elettrica dell’attuatore 25, la leva di comando 26 può tornare verso la posizione iniziale, grazie all’azione della molla 28. Il segui-camma 29 si sposta quindi verso il basso nell’ambito del percorso 60, ritornando al punto suo più basso, corrispondente al ramo sinistro, ovvero nella posizione iniziale di figura 14.
In accordo a varie forme di attuazione, la diposizione di erogazione dell’agente di lavaggio liquido comprende un sistema per la regolazione del volume utile della camera di dosaggio 22, ovvero il suo volume atto a contenere effettivamente una dose di agente di lavaggio liquido B. Una possibile esempio in tal senso è mostrato nelle figure 20-24.
In accordo a varie forme di attuazione di questo tipo, nell’ambito della camera di dosaggio 22 è montato previsto un corpo di regolazione, spostabile assialmente, indicato complessivamente con 50, che è operativamente accoppiato ad un organo di regolazione, angolarmente girevole, complessivamente indicato con 51. Il corpo di regolazione 50 ha di preferenza un profilo periferico non cilindrico, o è comunque conformato e/o montato in modo tale per cui una rotazione dell’organo 51 non possa determinare una corrispondente rotazione del corpo 50.
Riferendosi in particolare alla figura 22, il corpo di regolazione 50 presenta un passaggio centrale 50a, preferibilmente cieco e sostanzialmente circolare, molto preferibilmente avente una porzione iniziale 50b di diametro allargato. Sulla superficie del passaggio 50a, nella sua porzione che si estende oltre l’eventuale allargamento iniziale 50b, è definita una filettatura 50c. Dall’altro lato, l’organo di regolazione 51 è conformato sostanzialmente a vite, e comunque comprende una parte anteriore o testa 51a, destinata a rimanere esposta o accessibile in corrispondenza del fronte del dispensatore 10, ed un gambo 51b, preferibilmente cilindrico, dotato di una rispettiva filettatura 51c complementare a quella prevista nel passaggio 50a del corpo 50. La condizione esposta o visibile della testa 51a dell’organo di regolazione è stata mostrata per maggiore chiarezza nelle figure 1 e 25-26.
Nella parte di corpo 11a del dispensatore 11, in corrispondenza della camera di dosaggio 22, è definita una sede tubolare passante 11a3, attraverso la quale è inserito il gambo 51b dell’organo di regolazione 51, di modo che la testa 51a di quest’ultimo rimanga in corrispondenza del fronte del dispensatore 10. A tale scopo, convenientemente, la porzione del gambo 51b destinata a rimanere impegnata nella sede 11a3 è dotata di un elemento di tenuta 51d, ad esempio una guarnizione anulare. Sulla filettatura 51c della restante parte del gambo 51b è avvitata la filettatura 50c del passaggio 50a del corpo 50, nel cui allargamento iniziale 50b può essere vantaggiosamente ricevuta la parte della sede tubolare 11a3 che sporge verso l’interno della camera di dosaggio 22. In varie forme di attuazione, il sistema prevede di preferenza mezzi atti a garantire il mantenimento della posizione angolare di regolazione impostata per l’organo 51. A tale scopo, ad esempio, la sede 11a3 e la guarnizione 51d possono essere configurate per garantire autonomamente tale mantenimento di posizione, grazie all’attrito determinato tra guarnizione e sede.
La condizione assemblata dei componenti 50-51 è ben visibile nelle figure 20-21 e 23-24. Il corpo 50 è vincolato nell’ambito della camera 22 in modo da poter compiere unicamente spostamenti assiali. Riferendosi all’esempio illustrato, il corpo 50 ha un profilo esterno non cilindrico, qui sostanzialmente quadrangolare, di modo che almeno una sua porzione di superficie esterna piatta risulti sostanzialmente addossata ad una simile superficie interna di una delle pareti che definisce la camera di dosaggio 22: come si intuisce, in tal modo, stante l’accoppiamento filettato tra i componenti 50 e 51 e l’impossibilità di rotazione del corpo 50, ad una rotazione dell’organo 51 non può che corrispondere un movimento assiale del corpo 50.
Come detto, il corpo 50 è montato all’interno della camera 22, occupandone parte del volume: il volume utile della camera 22, ossia il suo volume effettivamente atto a contenere l’agente di lavaggio liquido B, sarà quindi pari alla differenza tra il volume complessivo della camera 22 ed il volume della parte del corpo 50 che si estende entro la camera stessa.
Come si intuisce, quindi, “avvitando” o “svitando” l’organo di regolazione 51 rispetto al corpo di regolazione 50 è possibile variare la posizione assiale di quest’ultimo nell’ambito della camera 22 e quindi, in ultima istanza, la quantità di agente di lavaggio liquido B che può essere ricevuto nella camera 22. Il concetto è esemplificato nelle figure 20 e 21dove, per maggior chiarezza, la quantità di agente liquido B che occupa la camera 22 è stato rappresento più scuro, ovvero con una campitura più fitta, rispetto alla restante parte dell’agente liquido B presente nel serbatoio 20.
La figura 20 illustra il caso in cui l’avvitamento dell’organo 51 nel corpo 50 è massimo, cui corrisponde una posizione di massimo abbassamento del corpo 50 nell’ambito della camera 22 (ovvero di massimo avvicinamento del corpo 50 al fronte del dispensatore), con conseguente massima riduzione del volume della camera 22. La figura 21 mostra invece una condizione di parziale avvitamento (o svitamento) dell’organo 51 rispetto al corpo 50, con quest’ultimo che – a seguito dello svitamento – scorre linearmente verso l’alto, ovvero verso il retro del dispensatore 10, e quindi verso l’esterno della camera 22: come si nota, parte del volume che in precedenza era occupato dal corpo 50 è ora libero, onde poter ricevere una corrispondente quantità di dall’agente di lavaggio liquido, con conseguente minore riduzione del volume della camera 22. Condizioni corrispondenti a quelle delle figure 21-22 sono visibili nelle figure 23-24.
Come si vede, quindi, il sistema di regolazione volumetrico proposto consente in modo semplice di variare la capacità utile della camera di dosaggio 22, e quindi la quantità di agente liquido che deve essere erogata. Naturalmente, onde agevolare la regolazione da parte dell’utilizzatore, la testa 51a dell’organo 51 può essere dotata frontalmente di idonee indicazioni, ad esempio del tipo indicato con 51a1 in figura 22, destinate ad essere posizionate rispetto ad un indice fisso (non rappresentato) definito o impresso sul fronte del dispensatore 10. La testa 51a può anche essere dotata di un intaglio o recesso 51a2, onde agevolare la rotazione dell’organo 51 una tantum, tramite un generico utensile (ad esempio un giravite) quando è richiesta una regolazione del volume di agente liquido da erogare.
In varie forme di attuazione, onde agevolare il riempimento del serbatoio 20 e/o lo scarico della dose di agente di lavaggio liquido contenuto nella camera di dosaggio 22, il dispensatore 10 è dotato di una disposizione di sfiato. Una forma di attuazione di questo tipo è rappresentata schematicamente nelle figure 25-26, dove il citato sistema di sfiato è indicato nel complesso con 80. Nell’esempio non limitativo, il sistema 80 include un camino di forma tubolare 81, preferibilmente ma non necessariamente rettilineo e cilindrico 81, avente all’estremità anteriore un’apertura in corrispondenza del fronte del dispensatore, ovvero della parete 11a’ della relativa parte di corpo 11a, ed all’estremità posteriore o interna un’apertura che si apre nell’ambito del serbatoio 20.
Di preferenza, il camino 81 è posizionato nella parte superiore del serbatoio 20, particolarmente nell’ambito del volume 20b (figura 7), ovvero in posizione non raggiungibile dall’agente di lavaggio liquido B quando il piano di giacitura del dispensatore 10 è sostanzialmente verticale. Come si nota in figura 28, la lunghezza del camino 80 è tale per cui la sua estremità interna si trovi ad una altezza non inferiore (maggiore o al limite sostanzialmente uguale) al livello massimo dell’agente di lavaggio liquido B, quando il piano di giacitura del dispensatore 10 è sostanzialmente orizzontale. In tal modo, quando la porta della lavastoviglie è aperta, l’estremità interna del camino 81 si trova nella zona non occupabile dall’agente di lavaggio liquido, in modo da evitare che tale agente possa fuoriuscire (attraverso l’estremità anteriore del camino stesso), durante il riempimento del serbatoio 20. Per contro, quando la porta della lavastoviglie è chiusa, l’estremità interna del camino di sfiato si trova più in alto del massimo livello raggiunto dall’agente di lavaggio liquido all’interno del serbatoio 20, così evitando anche in tale condizione fuoriuscite di agente liquido dal camino stesso.
Dalla figura 26 si nota altresì come, di preferenza, la parte tubolare che definisce il camino 81 si estenda a partire dalla parte di corpo anteriore 11a del corpo 11 del dispensatore, sino oltre il piano di unione W tra la stessa parte di corpo anteriore 11a e la parte di corpo posteriore 11b.
In varie forme di attuazione preferenziali, la porzione di estremità interna del camino 81 si estende nell’ambito di una zona di protezione, indicata con 82 in figura 26. La zona di protezione 82 può essere ad esempio realizzata da una parete che circonda almeno parzialmente la suddetta porzione di estremità interna, e che si estende a partire dalla parete posteriore 11b’ della parte di corpo 11b; in alternativa, come nel caso esemplificato, la zona di protezione può essere realizzata da una parete o da un insieme di pareti che, unitamente alla suddetta parete posteriore 11b’ ed una parete laterale del serbatoio 20, definiscono una sorta di vano nell’ambito del quale si estende la porzione di estremità interna del camino 81. La zona 82, ovvero la parete o l’insieme di pareti che la definisce, ha lo scopo di evitare che - durante i movimenti di apertura / chiusura della porta della lavastoviglie, eventuali onde dell’agente di lavaggio liquido possano determina l’occlusione del camino stesso.
Dalla descrizione effettuata risultano chiare le caratteristiche della presente invenzione, così come chiari risultano i suoi vantaggi, tra i quali vanno rammentati i seguenti aspetti:
- l’eventuale disposizione di sicurezza decritta in relazione alla prima disposizione di erogazione, comprensiva del particolare bordo interno del passaggio di caricamento, consente di evitare perdite indesiderate dell’agente di lavaggio liquido contenuto nel serbatoio, ad esempio in caso di una chiusura non corretta del relativo tappo, o a seguito di un danneggiamento della relativa guarnizione o della relativa superficie di tenuta, o del sistema di accoppiamento tra il tappo ed il corpo del dispensatore;
- l’eventuale ulteriore disposizione di sicurezza descritta in relazione alla prima disposizione di erogazione, comprensiva del particolare bordo interno della camera di dosaggio, consente di evitare che attraverso la stessa camera di dosaggio 22 e la relativa apertura di scarico possano avere luogo perdite indesiderate dell’agente di lavaggio liquido, in quantità eccedenti il volume della stessa camera, ad esempio a seguito di un malfunzionamento della disposizione valvolare preposta a consentire l’erogazione dell’agente di lavaggio liquido dalla camera di dosaggio (ad esempio un malfunzionamento in chiusura del relativo otturatore, o una rottura dei suoi mezzi di tenuta);
- la realizzazione descritta per l’eventuale seconda disposizione di erogazione, comprensiva dello sportello con ridotto angolo di apertura ed avente il relativo ricettacolo, consente un agevole caricamento del relativo agente di lavaggio e, quando tale agente di lavaggio è liquido o in polvere, ne riduce il rischio di fuoriuscita indesiderata prima che lo sportello stesso sia stato chiuso; dall’altro lato, in fase di erogazione, viene determinato un ingombro limitato dello sportello aperto, e garantita un efficiente deflusso in vasca dell’agente di lavaggio e dell’eventuale acqua che raggiunge l’interno del ricettacolo;
- l’eventuale sistema di regolazione volumetrico associato alla camera di dosaggio è di realizzazione semplice ed economica, di funzionamento efficiente ed affidabile, e di comodo uso per l’utilizzatore.
E’ chiaro che numerose vantanti sono possibili alla persona esperta del ramo al dispositivo dispensatore descritto come esempio, senza per questo uscire dall’ambito dell’invenzione così come definita nelle rivendicazioni che seguono.
Il sistema di regolazione volumetrico descritto con riferimento alle figure 19-24 è suscettibile di impiego su varie tipologie di dispensatori di agenti di lavaggio per lavastoviglie, non necessariamente lavastoviglie a carica dall’altro. Tale sistema di regolazione deve quindi intendersi utilizzabile anche in altri dispensatori provvisti di una camera di dosaggio di un agente di lavaggio liquido, ad esempio dispensatori per macchine a carica frontale, o per dispensatori destinati ad essere montati in corrispondenza di una parete stazionaria di una vasca di lavastoviglie, o ancora dispensatori montabili su una porta a cassetto o su un cestello di una lavastoviglie.
Nelle figure 25-26 è illustrata una possibile realizzazione di una lavastoviglie 1 utilizzante un dispensatore 10 provvista di uno sportello 15 avente le caratteristiche in precedenza descritte, ove nell’ambito della vasca 3 è montato un ugello stazionario 40, suscettibile di indirizzare un getto di liquido verso l’interno del ricettacolo definito dallo sportello 15, onde migliorare l’asportazione del relativo agente di lavaggio e consentire la pulizia del ricettacolo stesso; tale lavaggio è agevolato dalla particolare conformazione e/o disposizione di apertura del dispensatore 10 e/o del relativo sportello 15 e/o del ricettacolo 18. Il sistema di controllo della lavastoviglie 1 può essere configurato in modo da comandare alimentare dell’ugello 70 con il liquido, onde generare il getto 71, dopo aver comandato il sistema di attuazione del dispensatore 10 ai fini dell’apertura dello sportello 15.

Claims (23)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio configurato per l’installazione con un predeterminato piano di giacitura su di una porta di lavastoviglie (5), il piano di giacitura essendo sostanzialmente verticale quando la porta (5) è aperta, e sostanzialmente orizzontale quando la porta (5) è chiusa, il dispositivo dispensatore (10) avendo un corpo di dispensatore (11) includente una parte di corpo anteriore (11a), che definisce un fronte del dispositivo dispensatore (10), ed una parte di corpo posteriore (11b), che definisce un retro del dispositivo dispensatore (10), il dispositivo dispensatore (10) comprendendo almeno una prima disposizione di erogazione (20, 22, 40) che include un serbatoio (20) per un agente di lavaggio liquido (B) nel corpo di dispensatore (11), il serbatoio (20) avendo un volume complessivo (20a, 20b), un passaggio di caricamento (13) provvisto di un tappo (12), ed un passaggio di scarico (14), il passaggio di caricamento (13) ed il passaggio di scarico (14) essendo definiti nella parte di corpo anteriore (11a), in cui la prima disposizione di erogazione (20, 22, 40) include una disposizione valvolare (40) controllabile tra una posizione di chiusura ed una posizione di apertura, per consentire l’erogazione attraverso il passaggio di scarico (14) di almeno una dose di agente di lavaggio liquido (B), in cui la posizione del passaggio di caricamento (13) definisce nel serbatoio (20) un volume di riempimento (20a), che si estende sostanzialmente inferiormente al passaggio di caricamento (13) quando il piano di giacitura è sostanzialmente verticale, il volume di riempimento (20a) essendo pari ad una frazione del volume complessivo (20a, 20b) del serbatoio (20) ed essendo suscettibile di ricevere una quantità massima sostanzialmente predeterminata di agente di lavaggio liquido (B), attraverso il passaggio di caricamento (13), quando il piano di giacitura è sostanzialmente verticale, in modo tale per cui, al di sopra del volume di riempimento (20a) si estenda un ulteriore volume (20b) quando il piano di giacitura è sostanzialmente verticale, in cui il passaggio di caricamento (13) comprende una porzione tubolare di sicurezza (21) avente un rispettivo bordo interno (21a) che si estende entro il serbatoio (20) ed è rivolto verso il retro del dispositivo dispensatore (10), in cui il volume complessivo (20a, 20b) del serbatoio (20) è suscettibile di essere occupato parzialmente dalla suddetta quantità massima sostanzialmente predeterminata di agente di lavaggio liquido (B) quando il piano di giacitura è sostanzialmente orizzontale, ed in cui il passaggio di caricamento (13) è predisposto in modo tale per cui il bordo interno (21a) della porzione tubolare di sicurezza (21) si estenda ad una rispettiva altezza che non è inferiore rispetto ad un livello massimo che è raggiungibile nel volume complessivo (20a, 20b) del serbatoio (20) dalla suddetta quantità massima sostanzialmente predeterminata di agente di lavaggio liquido (B), quando il piano di giacitura è sostanzialmente orizzontale.
  2. 2. Il dispositivo dispensatore secondo la rivendicazione 1, in cui - la prima disposizione di erogazione (20, 22, 40) include inoltre una camera di dosaggio (22) definita all’interno del serbatoio (20) e collegata in comunicazione di fluido con il passaggio di scarico (14), la camera di dosaggio (22) essendo dimensionata per trattenere almeno una dose di agente di lavaggio liquido (B), e - la disposizione valvolare (40) include un organo otturatore (41, 42) operativo tra la camera di dosaggio (22) ed il passaggio di scarico (14), la disposizione valvolare (40) essendo controllabile per spostare l’organo otturatore (41, 42) tra la posizione di chiusura e la posizione di apertura, per consentire l’erogazione attraverso il passaggio di scarico (14) dell’almeno una dose di agente di lavaggio liquido (B) contenuta nella camera di dosaggio (22), in cui la camera di dosaggio (22) è definita nell’ambito del volume di riempimento (20a) del serbatoio (20) ed è configurata per il suo riempimento con la relativa almeno una dose di agente di lavaggio liquido (B), quando il piano di giacitura è sostanzialmente verticale, e per il trattenimento dell’almeno una dose di agente di lavaggio liquido (B) quando il piano di giacitura è sostanzialmente orizzontale, ai fini della successiva erogazione attraverso il passaggio di scarico (14), in cui la camera di dosaggio (22) ha un rispettivo bordo interno (22a) che si estende entro il serbatoio (20) ed è rivolto verso il retro del dispositivo dispensatore (10), ed in cui la camera di dosaggio (22) è predisposta in modo tale per cui il relativo bordo interno (22a) si estenda ad una rispettiva altezza che non è inferiore rispetto al livello massimo che è raggiungibile nel volume complessivo (20a, 20b) del serbatoio (20) dalla suddetta quantità massima sostanzialmente predeterminata di agente di lavaggio liquido (B), quando il piano di giacitura è sostanzialmente orizzontale.
  3. 3. Il dispositivo dispensatore secondo le rivendicazioni 1 e 2, comprendente un detto passaggio di caricamento (13) con la relativa porzione tubolare di sicurezza (21) ed una detta camera di dosaggio (22), che sono predisposti in modo tale per cui i rispettivi detti bordi interni (21a, 22a) si estendano a rispettive altezze che non sono inferiori rispetto al livello massimo che è raggiungibile nel volume complessivo (20a, 20b) del serbatoio (20) dalla suddetta quantità massima sostanzialmente predeterminata di agente di lavaggio liquido (B), quando il piano di giacitura è sostanzialmente orizzontale.
  4. 4. Il dispositivo dispensatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-3, comprendente una seconda disposizione di erogazione (15, 17, 18) per un ulteriore agente di lavaggio (D).
  5. 5. Il dispositivo dispensatore secondo la rivendicazione 4, in cui la prima disposizione di erogazione (20, 22, 40) e la seconda disposizione di erogazione (15, 17, 18) sono azionabili in momenti differenti mediante un sistema di azionamento (25-31) includente un singolo attuatore (25).
  6. 6. Il dispositivo dispensatore secondo la rivendicazione 4 o la rivendicazione 5, in cui la seconda disposizione di erogazione (15, 17, 18) comprende uno sportello (15) che è montato sulla parte di corpo anteriore (11a) e che è suscettibile di movimento tra una posizione di trattenimento ed una posizione di rilascio dell’ulteriore agente di lavaggio (D), con riferimento ad un rispetto ricettacolo (18).
  7. 7. Il dispositivo dispensatore secondo la rivendicazione 6, in cui il ricettacolo (18) è definito nello sportello (15) e nella parte di corpo anteriore (11a) è definito un recesso (16) per alloggiare il ricettacolo (18) quando lo sportello (15) è in posizione di trattenimento.
  8. 8 Il dispositivo dispensatore secondo la rivendicazione 6 o la rivendicazione 7, in cui - lo sportello (15) ha una prima regione di estremità ed una seconda regione di estremità tra loro opposte, nella prima regione di estremità essendo previsti mezzi a cerniera (151), per l’articolazione dello sportello (15) alla parte di corpo anteriore (11a) e definenti un primo asse di rotazione (X) per consentire un movimento angolare dello sportello (15) tra le suddette posizioni di trattenimento e di rilascio, - il ricettacolo (18) ha una superficie periferica (18b-18d), una superficie di fondo (18e) che è più prossima alla prima regione di estremità dello sportello (15), ed una bocca (18a) opposta alla superficie di fondo (18e), che è più prossima alla seconda regione di estremità dello sportello (15), - lo sportello (15) ha una parete frontale (15a) definente una prima parte (18b) della superficie periferica (18b-18d) del ricettacolo (18) e delimitante un lato della bocca (18a), ed in cui, con il suddetto piano di giacitura sostanzialmente orizzontale e con lo sportello (15) nella rispettiva posizione di rilascio, la bocca (18a) del ricettacolo (18) è rivolta verso il basso e la suddetta prima parte (18b) della superficie periferica (18b-18d) del ricettacolo (18) realizza sostanzialmente un piano inclinato per favorire l’erogazione dell’ulteriore agente di lavaggio (D) attraverso la bocca (18a).
  9. 9. Il dispositivo dispensatore secondo la rivendicazione 8, in cui almeno uno tra il corpo di dispensatore (11), lo sportello (15) e i mezzi a cerniera (151) è configurato per limitare un movimento angolare dello sportello (15) dalla posizione di trattenimento alla posizione di rilascio, in modo tale per cui tra un piano identificato dal fronte del corpo di dispensatore (11) ed un piano identificato della suddetta prima parte (18b) della superficie periferica (18b-18d) del ricettacolo (18) risulti definito un angolo acuto.
  10. 10. Il dispositivo dispensatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 2-10, in cui la camera di dosaggio (22) è posizionata in una metà inferiore del volume di riempimento (20a), avendo a riferimento una posizione sostanzialmente verticale del piano di giacitura.
  11. 11. Il dispositivo dispensatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-3, in cui il bordo interno (21a) della porzione tubolare di sicurezza (21) è definito da una estremità di una porzione tubolare della parte di corpo anteriore (11a) che si estende entro il serbatoio (20).
  12. 12. Il dispositivo dispensatore secondo la rivendicazione 2 o la rivendicazione 3, in cui il bordo interno (22a) della camera di dosaggio (22) è definito da una estremità di una porzione tubolare, oppure di un assieme di pareti, della parte di corpo anteriore (11a) che si estende entro il serbatoio (20).
  13. 13. Il dispositivo dispensatore secondo la rivendicazione 11 o la rivendicazione 12, in cui la parte di corpo anteriore (11a) e la parte di corpo posteriore (11b) comprendono un pezzo di materiale plastico anteriore ed un pezzo di materiale plastico posteriore, rispettivamente, aventi rispettivi bordi periferici reciprocamente uniti a tenuta ed identificanti un piano di unione (W), ed in cui detta porzione tubolare, rispettivamente detto assieme di pareti, si estende a partire dal pezzo di materiale plastico anteriore sino oltre detto piano di unione (W).
  14. 14. Il dispositivo dispensatore secondo la rivendicazione 5, in cui il sistema di azionamento (15-31) comprende una leva di comando (26) ed una leva comandata (31), la leva di comando (26) essendo azionabile tramite il singolo attuatore (25) e la leva comandata (31) essendo azionabile tramite la leva di comando (26), la leva di comando (26) avendo un segui-camma (29) che è inserito spostabile lungo un percorso di camma chiuso (60) definito in un organo di camma (30) associato alla leva comandata (31).
  15. 15. Il dispositivo dispensatore secondo la rivendicazione 14, in cui la leva di comando (26) è imperniata alla parte di corpo posteriore (11b) per essere posta in rotazione dal singolo attuatore (25) attorno ad un rispettivo asse di rotazione che è trasversale al piano di giacitura, particolarmente sostanzialmente perpendicolare al piano di giacitura.
  16. 16. Il dispositivo dispensatore secondo la rivendicazione 15, in cui la leva comandata (31) è imperniata alla parte di corpo posteriore (11b) per ruotare secondo un rispettivo asse che è trasversale all’asse di rotazione della leva di comando (26), particolarmente sostanzialmente parallelo al piano di giacitura, ed in cui almeno un tratto del percorso di camma chiuso (60) è un tratto inclinato(60b) rispetto ad un piano di movimento della leva di comando (26), in modo tale per cui uno scorrimento del segui-camma (29) sul suddetto tratto inclinato (60b) del percorso di camma chiuso (60) causi un movimento angolare della leva comandata (31) attorno al rispettivo asse di rotazione.
  17. 17. Il dispositivo dispensatore secondo la rivendicazione 16, in cui la leva comandata (31) ha una porzione (33) che è elasticamente deformabile secondo un piano generalmente parallelo al piano di giacitura, la porzione elasticamente deformabile (33) includendo un’estremità prossimale della leva comandata (31) a cui è associato l’organo di camma (30).
  18. 18. Il dispositivo dispensatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 2-17, comprendente un sistema di regolazione (50-51) per regolare una capacità utile della camera di dosaggio (22).
  19. 19. Il dispositivo dispensatore secondo la rivendicazione 18, in cui il sistema di regolazione comprende un corpo di regolazione (50), montato in modo spostabile nell’ambito della camera di dosaggio (22), ed un organo di regolazione (51), operativamente accoppiato al corpo di regolazione (50) ed avente una rispettiva porzione operabile (51a) che è preferibilmente accessibile dal fronte del dispensatore (10), in cui il corpo di regolazione (50) e l’organo di regolazione (51) sono accoppiati in modo tale per cui un movimento angolare impartito all’organo di regolazione (51) determini uno spostamento assiale del corpo di regolazione (50), e quindi una variazione del volume utile della camera di dosaggio (22), il corpo di regolazione (50) essendo preferibilmente vincolato nell’ambito della camera di dosaggio (22) per compiere movimenti lineari opposti relativamente al fronte del dispositivo dispensatore (10).
  20. 20. Un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio configurato per l’installazione con un predeterminato piano di giacitura su di una porta di lavastoviglie (5), il piano di giacitura essendo sostanzialmente verticale quando la porta (5) è aperta, e sostanzialmente orizzontale quando la porta (5) è chiusa, il dispositivo dispensatore (10) avendo un corpo di dispensatore (11) includente una parte di corpo anteriore (11a), che definisce un fronte del dispositivo dispensatore (10), ed una parte di corpo posteriore (11b), che definisce un retro del dispositivo dispensatore (10), il dispositivo dispensatore (10) comprendendo almeno una prima disposizione di erogazione (20, 22, 40) che include un serbatoio (20) per un agente di lavaggio liquido (B) nel corpo di dispensatore (11), il serbatoio (20) avendo un volume complessivo (20a, 20b), un passaggio di caricamento (13) provvisto di un tappo (12), ed un passaggio di scarico (14), il passaggio di caricamento (13) ed il passaggio di scarico (14) essendo definiti nella parte di corpo anteriore (11a), in cui la prima disposizione di erogazione (20, 22, 40) include inoltre - una camera di dosaggio (22) definita all’interno del serbatoio (20) e collegata in comunicazione di fluido con il passaggio di scarico (14), la camera di dosaggio (22) essendo dimensionata per trattenere almeno una dose di agente di lavaggio liquido (B), e - una disposizione valvolare (40) includente un organo otturatore (41, 42) operativo tra la camera di dosaggio (22) ed il passaggio di scarico (14), la disposizione valvolare (40) essendo controllabile per spostare l’organo otturatore (41, 42) tra una posizione di chiusura ed una posizione di apertura, per consentire l’erogazione attraverso il passaggio di scarico (14) dell’almeno una dose di agente di lavaggio (B) contenuta nella camera di dosaggio (22), in cui la posizione del passaggio di caricamento (13) identifica nel serbatoio (20) un volume di riempimento (20a), che si estende sostanzialmente inferiormente al passaggio di caricamento (13) quando il piano di giacitura è sostanzialmente verticale, il volume di riempimento (20a) essendo pari ad una frazione del volume complessivo (20a, 20b) del serbatoio (20) ed essendo suscettibile di ricevere una quantità massima sostanzialmente predeterminata di agente di lavaggio liquido (B), attraverso il passaggio di caricamento (13), quando il piano di giacitura è sostanzialmente verticale, in modo tale per cui, al di sopra del volume di riempimento (20a) si estenda un ulteriore volume (20b) quando il piano di giacitura è sostanzialmente verticale, in cui la camera di dosaggio (22) è definita nell’ambito del volume di riempimento (20a) del serbatoio (20) ed è configurata per il suo riempimento con la relativa almeno una dose di agente di lavaggio liquido (B), quando il piano di giacitura è sostanzialmente verticale, e per il trattenimento dell’almeno una dose di agente di lavaggio liquido (B) quando il piano di giacitura è sostanzialmente orizzontale, ai fini della successiva erogazione attraverso il passaggio di scarico (14), in cui la camera di dosaggio (22) ha un bordo interno (22a) che si estende entro il serbatoio (20) ed è rivolto verso il retro del dispositivo dispensatore (10), in cui il volume complessivo (20a, 20b) del serbatoio (20) è suscettibile di essere occupato parzialmente dalla suddetta quantità massima sostanzialmente predeterminata di agente di lavaggio liquido (B) quando il piano di giacitura è nella posizione sostanzialmente orizzontale, ed in cui la camera di dosaggio (22) è predisposta in modo tale per cui il bordo interno (22a) si estenda ad una rispettiva altezza che non è inferiore rispetto ad un livello massimo che è raggiungibile nel volume complessivo (20a, 20b) del serbatoio (20) dalla suddetta quantità massima sostanzialmente predeterminata di agente di lavaggio liquido (B), quando il piano di giacitura è nella posizione sostanzialmente orizzontale.
  21. 21. Un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio configurato per l’installazione con un predeterminato piano di giacitura su di una porta (5) di una lavastoviglie (1), il piano di giacitura essendo sostanzialmente verticale quando la porta (5) è aperta, e sostanzialmente orizzontale quando la porta (5) è chiusa, il dispositivo dispensatore (10) avendo un corpo di dispensatore (11) includente una parte di corpo anteriore (11a), che definisce un fronte del corpo di dispensatore (11), ed una parte di corpo posteriore (11b), che definisce un retro del corpo di dispensatore (10), il dispositivo dispensatore (10) avendo almeno una disposizione di erogazione di un agente di lavaggio (D), che include uno sportello (15) montato nella parte di corpo anteriore (11a) e suscettibile di movimento angolare tra una posizione di chiusura ed una posizione di apertura, lo sportello (15) definendo un ricettacolo (18) per contenere un agente di lavaggio (D), nella parte di corpo anteriore (11a) essendo definito un recesso (16) per alloggiare il ricettacolo (18) quando lo sportello (15) è in posizione di chiusura, in cui lo sportello (15) ha una prima regione di estremità ed una seconda regione di estremità tra loro opposte, nella prima regione di estremità essendo previsti mezzi a cerniera (151), per l’articolazione dello sportello (15) alla parte di corpo anteriore (11a) e definenti un asse di rotazione (X) per il suddetto movimento angolare, in cui il ricettacolo (18) ha una superficie periferica (18b-18d), una superficie di fondo (18e) che è più prossima alla prima regione di estremità dello sportello (15), ed una bocca (18a) opposta alla superficie di fondo (18e), che è più prossima alla seconda regione di estremità dello sportello (15), in cui lo sportello (15) ha una parete frontale (15a) definente una prima parte (18b) della superficie periferica (18b-18d) del ricettacolo (18) e delimitante un lato della bocca (18a), ed in cui, con il suddetto piano di giacitura sostanzialmente orizzontale e con lo sportello (15) nella rispettiva posizione di apertura, la bocca (18a) del ricettacolo (18) è rivolta verso il basso e la suddetta prima parte (18b) della superficie periferica (18b18d) del ricettacolo (18) realizza sostanzialmente un piano inclinato per favorire l’erogazione dell’agente di lavaggio (D) attraverso la relativa bocca (18a), dove preferibilmente almeno uno tra il corpo di dispensatore (11), lo sportello (15) e i mezzi a cerniera (151) è configurato per limitare il movimento angolare dello sportello (15) dalla posizione di chiusura alla posizione di apertura, in modo tale per cui tra un piano identificato dal fronte del corpo di dispensatore (11) ed un piano identificato della suddetta prima parte (18b) della superficie periferica (18b-18d) del ricettacolo (18) risulti definito un angolo acuto.
  22. 22. Un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio configurato per l’installazione con un predeterminato piano di giacitura su di una porta di lavastoviglie (5), il dispositivo dispensatore (10) avendo un corpo di dispensatore (11) includente una parte di corpo anteriore (11a), che definisce un fronte del dispositivo dispensatore (10), ed una parte di corpo posteriore (11b), che definisce un retro del dispositivo dispensatore (10), il dispositivo dispensatore (10) comprendendo almeno una prima disposizione di erogazione (20, 22, 40) che include un serbatoio (20) per un agente di lavaggio liquido (B) nel corpo di dispensatore (11), il serbatoio (20) avendo un volume complessivo (20a, 20b), un passaggio di caricamento (13) provvisto di un tappo (12), ed un passaggio di scarico (14), in cui la prima disposizione di erogazione (20, 22, 40) include inoltre: - una camera di dosaggio (22) definita all’interno del serbatoio (20) e collegata in comunicazione di fluido con il passaggio di scarico (14), la camera di dosaggio (22) essendo dimensionata per trattenere almeno una dose di agente di lavaggio liquido (B), - una disposizione valvolare (40) includente un organo otturatore (41, 42) operativo tra la camera di dosaggio (22) ed il passaggio di scarico (14), la disposizione valvolare (40) essendo controllabile per spostare l’organo otturatore (41, 42) tra una posizione di chiusura ed una posizione di apertura, per consentire l’erogazione attraverso il passaggio di scarico (14) dell’almeno una dose di agente di lavaggio (B) contenuta nella camera di dosaggio (22), e - un sistema di regolazione (50-51) per regolare una capacità utile della camera di dosaggio (22), in cui il sistema di regolazione comprende un corpo di regolazione (50), montato in modo spostabile nell’ambito della camera di dosaggio (22), al fine di determinare una variazione del volume utile volume della camera di dosaggio (22), ed un organo di regolazione (51), operativamente accoppiato al corpo di regolazione (50) ed avente una rispettiva porzione operabile (51a), preferibilmente accessibile dal fronte del dispositivo dispensatore (10), dove preferibilmente il corpo di regolazione (50) e l’organo di regolazione (51) sono accoppiati in modo tale per cui un movimento angolare impartito all’organo di regolazione (51) determini uno spostamento assiale del corpo di regolazione (50) nell’ambito della camera di dosaggio (22), e quindi una variazione del volume utile della camera di dosaggio (22), il corpo di regolazione (50) essendo in particolare vincolato nell’ambito della camera di dosaggio (22) per compiere movimenti lineari opposti relativamente al fronte del dispositivo dispensatore (10).
  23. 23. Una macchina lavastoviglie, particolarmente una lavastoviglie a carica dall’alto o da lavello, comprendente un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-22.
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