ITTO20060258A1 - Macchina lavabiancheria con un dispositivo per il dosaggio e o la distribuzione di detersivi e simili - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE dell’invenzione industriale dal titolo:
“Macchina lavabiancheria con un dispositivo per il dosaggio e/o la distribuzione di detersivi e simili”,
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce a una macchina lavabiancheria avente un dispositivo per il dosaggio e/o la distribuzione di detersivi e simili. L’invenzione riguarda in particolare un dispositivo dispensatore specialmente adatto a essere integrato nel cruscotto di macchine lavabiancheria a caricamento frontale.
L’effettuazione di un ciclo di lavaggio da parte di una macchina lavabiancheria presuppone l’impiego di sostanze detergenti, in polvere o liquide, ed eventuali ulteriori sostanze, come ammorbidenti, profumanti o altri additivi. Tali sostanze vengono qui genericamente definite come “agenti di lavaggio”.
Il dosaggio ed il numero di agenti di lavaggio impiegati può variare in funzione delle caratteristiche e del quantitativo di biancheria, nonché del ciclo di lavaggio scelto. A tale scopo, gli agenti di lavaggio consigliati vengono immessi, prima dell’avvio del ciclo, in appositi vani del dispensatore. Tali vani sono tipicamente realizzati da scompartì di un contenitore a cassetto, parzialmente estraibile dalla zona frontale superiore della macchina lavabiancheria, nel caso di macchine a caricamento frontale. Il cassetto scorre lungo apposite guide, in genere laterali, nell’ ambito di un alloggiamento definito da un contenitore a tramoggia, la cui uscita inferiore comunica con l’interno della vasca di lavaggio della macchina. Al contenitore è associato un sistema di irrorazione, comprendente più elettro-valvole oppure un unico ugello mobile, predisposto per indirizzare di volta in volta un flusso di acqua verso un rispettivo scomparto del cassetto: si ottiene in tal modo il prelievo selettivo dei quantitativi di agente di lavaggio, ad esempio del detersivo per il lavaggio da imo scomparto e, in seguito, il prelievo dell’ ammorbidente da un altro scomparto.
E’ stato rilevato che in questi noti dispositivi dispensatori lo scorrimento del cassetto in apertura e chiusura tende facilmente a divenire difficoltoso nel tempo. Un primo motivo di tale inconveniente è dovuto alla struttura del cassetto, costruito generalmente con materiali poco nobili (polipropilene caricato) e, soprattutto, alle sue dimensioni laterali molto larghe. Lo scorrimento viene poi reso difficile dai residui di detersivo che si consolidano nel tempo lungo le guide di scorrimento, dove le incrostazioni così formate - abbinate alle suddette caratteristiche costruttive - costringono sovente l’utilizzatore ad applicare sul cassetto forze di rilievo per aprirlo e chiuderlo, col rischio di danneggiarlo in modo irreparabile. Il problema è acuito dal fatto che l’accoppiamento dei mezzi di guida operativi tra cassetto e contenitore a tramoggia deve essere il più preciso e stretto possibile, sia per evitare scorrimenti accidentali in apertura del cassetto, sia per evitare fastidiose vibrazioni del cassetto durante il funzionamento della macchina.
La pulizia accurata e sistematica delle guide, d’altra parte, risulta spesso difficile, o quantomeno molto laboriosa a causa degli spazi esigui in cui i residui si annidano. Va inoltre considerato che residui di detersivo possono consolidarsi anche negli stessi vani del cassetto, specie se la macchina lavabiancheria rimane inattiva per periodi relativamente lunghi. Anche in questo caso la pulizia da parte dell 'utilizzatore è spesso difficoltosa, atteso che i componenti del dispensatore non sono sempre tutti rimuovibili dalla macchina ed i residui consolidati vengono quindi progressivamente asportati solo dall’acqua di successivi lavaggi.
Anche sotto il profilo estetico le soluzioni note presentano Γ inconveniente di uno scarso pregio, atteso che il cassetto deve essere provvisto di una vistosa maniglia o impugnatura, a volte formata da porzioni incavate o sbalzate, che interrompono la sostanziale linearità del cruscotto comandi della macchina.
La presente invenzione ripropone di ovviare ad uno o più degli inconvenienti sopra lamentati. In tale ambito, uno scopo della presente invenzione è quello di realizzare una macchina lavabiancheria dotata di un dispositivo dispensatore atto a garantire nel tempo l’agevole passaggio tra le rispettive posizioni inoperativa, o di caricamento degli agenti di lavaggio prima dell’avvio di un ciclo di funzionamento, ed operativa, o di erogazione degli agenti in vasca nel corso del ciclo di funzionamento.
Un altro scopo dell’invenzione è quello di provvedere una macchina lavabiancheria dotata di un dispositivo dispensatore i cui vani di contenimento degli agenti di lavaggio possano essere puliti in modo agevole.
Un altro scopo dell’invenzione è quello di provvedere una macchina lavabiancheria dotata di un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio atto a integrarsi precisamente nel cruscotto della macchina stessa, senza evidenziare vistose maniglie o impugnature di apertura/chiusura che facilmente altererebbero la linearità estetica del cruscotto stesso.
Un altro scopo dell’ invenzione è quello di mettere a disposizione degli utilizzatori di una macchina lavabiancheria dotata di un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio atto a garantire un elevato livello di resistenza e affidabilità nel tempo, tale inoltre da poter essere facilmente ed economicamente realizzato.
Uno o più di tali scopi vengono raggiunti, secondo la presente invenzione, da una macchina lavabiancheria avente le caratteristiche di cui alle rivendicazioni allegate, che costituiscono parte integrante del contenuto descrittivo della presente domanda di brevetto.
Le caratteristiche costruttive e funzionali della macchina lavabiancheria secondo la presente invenzione potranno essere meglio comprese dalla dettagliata descrizione che segue, in cui si fa riferimento alle tavole dei disegni allegati che ne rappresentano forme di realizzazione preferite e non limitative, ed in cui:
- la figura 1 rappresenta schematicamente, in vista frontale parziale, una macchina lavabiancheria secondo la presente invenzione;
- la figura 2 rappresenta schematicamente, in vista frontale, un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio della macchina di figura 1, in posizione di caricamento degli agenti di lavaggio;
- la figura 3 rappresenta schematicamente in sezione il dispositivo dispensatore, secondo la linea ΙΙΙ-ΠΙ di figura 2;
- la figura 4 rappresenta schematicamente, tramite una sezione analoga a quella di figura 3, il dispositivo dispensatore in posizione operativa;
- la figura 5 rappresenta parzialmente, tramite una vista in prospettiva, un cruscotto di una macchina lavabiancheria con associato un dispositivo dispensatore in accordo ad una seconda forma di attuazione dell’invenzione;
- la figura 6 rappresenta, tramite una vista in prospettiva, il cruscotto di figura 5 con un sportello del dispensatore aperto e con relativi recipienti per gli agenti di lavaggio parzialmente estratti da un rispettivo alloggiamento;
- la figura 7 è una vista simile a quella di figura 6, con un recipiente completamente rimosso dal rispettivo alloggiamento;
- la figura 8 rappresenta, tramite una sezione trasversale, il cruscotto di figura 5, in corrispondenza del dispositivo dispensatore.
In figura 1 è rappresentata parzialmente una macchina lavabiancheria secondo Γ invenzione, indicata nel complesso con 1. La macchina 1 illustrata è di tipo a carica frontale ed a tale scopo presenta un mobile o carcassa 2 a pareti laterali sostanzialmente verticali. Nella parte frontale 3 del mobile 2 è prevista un’apertura di caricamento, dotata di una tradizionale porta ad oblò 4; come da tecnica nota, tramite tale apertura è consentito l’accesso ad un cesto porta-biancheria, montato girevole in una vasca di lavaggio ospitata entro il mobile 2, non visibile.
Il mobile 2 comprende un cruscotto o pannello comandi 5, provvisto dimezzi 6 di attivazione e/o programmazione e/o segnalazione; preferibilmente il cruscotto 5 è posizionato nella zona superiore della parte frontale 3 del mobile 2. Il cruscotto 5 comprende una porzione di parete mobile, conformata a sportello 7, atta ad occludere l’apertura frontale di una struttura di alloggiamento interna al mobile 2, tale sportello essendo parte di un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio.
Il suddetto dispositivo dispensatore, oggetto specifico dell’ invenzione, è indicato nel complesso con 10 in figura 2 e comprende preferibilmente più vani, tipicamente aventi capienza diversa, per gli agenti di lavaggio, ciascuno dei quali definito da un rispettivo recipiente. Nella forma di attuazione illustrata nelle figure 1-4 sono previsti due recipienti 11 e 12, tra loro allineati su uno stesso piano e collegati in modo amovibile alla faccia o fronte interno 7a dello sportello 7, ciascun recipiente essendo così asportabile dalla macchina indipendentemente dall’altro. Nell’ esempio il recipiente 11, più grande, è previsto per ricevere un detersivo di lavaggio in polvere, mentre il recipiente 12, più piccolo, è previsto per ricevere un additivo liquido, ad esempio un ammorbidente.
Lo sportello 7 è incernierato con mezzi noti, quali perni 13 o simili (figure 3 e 4), al mobile 2 o al cruscotto 5, preferibilmente lungo la rispettiva parte inferiore, in modo da essere ribaltabile verso l’estemo, a formare temporaneamente un piattello sbalzato dal quale si sviluppano, con orientamento verso l’alto, i recipienti 11 e 12. Tale situazione è schematizzata in particolare in figura 3, in cui è visibile il solo recipiente 11.
I recipienti 11, 12 possono presentare qualsiasi forma, anche se di preferenza essi hanno pianta tendenzialmente quadrangolare, in cui una delle facce o pareti è preferibilmente accentuatamente convessa; tale faccia convessa, indicata con Ila nelle figure 3 e 4, corrisponde sostanzialmente al fronte opposto a quello di collegamento con lo sportello 7, indicato con 1 lb, e si presenta in vista, una volta ribaltato in apertura lo sportello medesimo. Nell’ambito della parete o faccia convessa Ila del recipiente 11 è formata un’apertura 14, attraverso la quale è immesso l’agente di lavaggio di interesse. Il recipiente 11 comprende inoltre una faccia o parete di fondo Ile, preferibilmente disposta ad angolo ottuso rispetto alla parete llb, con l’apertura 14 che si estende sino a tale parete di fondo Ile; in questo modo, come si nota particolarmente dalla figura 4, quando lo sportello 7 è nella rispettiva posizione di chiusura, la parete Ile risulta inclinata verso il basso, in modo da agevolare la fuoriuscita del relativo agente di lavaggio dal recipiente, verso l’interno di una cavità definita da un contenitore sostanzialmente a tramoggia, rappresentato solo parzialmente ed indicato nel complesso con 19.
Come visibile in figura 2, l’interno del contenitore a tramoggia 19 è suddiviso da una parete divisoria 19a in due sedi o alloggiamenti 20a, 20b separati tra loro, ciascuno dei quali destinato a ricevere il rispettivo recipiente 11, 12 quando il dispositivo dispensatore 10 è nella condizione di lavoro di figura 4.
Il contenitore a tramoggia 19 comprende preferibilmente, per ciascun alloggiamento 20a, 20b, una parete inferiore 19b, visibile nelle figure 3 e 4, inclinata ed estendentesi al di sotto del rispettivo recipiente, quando questo è nella posizione operativa. L’inclinazione di tale parete 19b evita che eventuali riflussi di acqua utilizzata per il successivo trascinamento degli agenti di lavaggio possano raggiungere la parte frontale del cruscotto 5.
Nel dispensatore 10 illustrato la chiusura dello sportello 7 determina il ribaltamento di entrambi i recipienti 11 e 12, e quindi la fuoriuscita almeno parziale di entrambi gli agenti di lavaggio sul fondo dei relativi alloggiamenti 20a, 20b. Va quindi precisato che il dispositivo dispensatore 10 è predisposto in modo tale per cui la sola fuoriuscita per gravità degli agenti di lavaggio dai recipienti 11, 12 non sia di per sé sufficiente a consentire agli agenti stessi di raggiungere la vasca di lavaggio della macchina. L’asportazione degli agenti di lavaggio è infatti ottenuta tramite un relativo flusso di acqua, ad esempio proveniente da un sistema di irrorazione a pioggia oppure con ugello associato a ciascun alloggiamento 20a, 20b; in caso in cui sia previsto un ugello, questo può essere eventualmente indirizzato verso l’interno del recipiente 11, 12 quando quest’ultimo è nella rispettiva posizione di figura 4.
I mezzi atti a prevenire che gli agenti di lavaggio raggiungano per gravità la vasca possono essere di qualsiasi concezione nota al tecnico del settore. Ad esempio, il detersivo cha fuoriesce recipiente Il a seguito del suo ribaltamento si riversa semplicemente sul fondo del relativo alloggiamento 20a, per essere poi trascinato sino alla relativa uscita di scarico, in comunicazione di fluido con la vasca della macchina, solo tramite il flusso d’acqua proveniente dai mezzi irroratori, attivati dal sistema di controllo della macchina al momento opportuno. Dall’altro lato, il fondo dell’alloggiamento 20b può essere conformato a vaschetta, che riceve l’additivo liquido contenuto nel recipiente 12 a seguito del ribaltamento di quest’ultimo, tale vaschetta essendo dotata di un condotto a sifone, che realizza l’uscita di scarico dell’alloggiamento in comunicazione di fluido con la vasca della macchina. Quando il sistema di controllo abilita l’afflusso di acqua all’alloggiamento 20b, l’acqua trascina con sé l’additivo, superando il condotto a sifone; anche in questo caso, quindi, una miscela acqua-agente di lavaggio può raggiungere la vasca solo a seguito dell’attivazione del flusso di acqua.
Come sopra accennato, i recipienti 11, 12 sono asportabili dal fronte intemo 7a dello sportello 7, che ne costituisce il supporto; secondo la forma di realizzazione di cui alle figure 1-4, il fronte interno 7a dello sportello 7 è provvisto di un almeno un’appendice o rilievo sagomato, longitudinalmente esteso, indicato con 15, sul quale sono impegnabili in modo scorrevole i recipienti. Il detto rilievo 15 si estende preferibilmente in senso orizzontale lungo il fronte interno 7a dello sportello 7, ovvero sostanzialmente parallelo all’asse orizzontale di ribaltamento dello sportello stesso, ed è esemplificativamente configurato con sezione a coda di rondine. In modo corrispondente i recipienti 11, 12 sono provvisti sul fondo di una sede o incavo 16 di forma complementare, esteso orizzontalmente, per l’accoppiamento con il rilievo 15, rispetto al quale possono scorrere come indicato dalla freccia X di figura 2. Come si intuisce, in questo modo i recipienti possono essere disaccoppiati ed accoppiati allo sportello 7 l’uno indipendentemente dall’altro, in modo semplice e preciso; al rilevo 15 o al fronte interno 7a possono essere vantaggiosamente associati o integrati arresti (ad esempio costituiti da sporgenze), onde consentire ad un utilizzatore di riposizionare i recipienti nella corretta posizione rispetto allo sportello 7, nel corso dell’ accoppiamento a scorrimento; tali arresti possono eventualmente comprendere mezzi di aggancio elastico e/o a scatto, operativi tra il rilevo 15 o il fronte interno 7a e ciascun recipiente 11, 12, al fine di garantire anche il mantenimento della corretta posizione di quest’ultima.
La forma di esecuzione sopra descritta è ovviamente esemplificativa, sia quanto a configurazione del rilievo 15 che dell’incavo 16, sia quanto a disposizione dei medesimi: è infatti da prevedersi una soluzione che, all’inverso, preveda almeno un incavo 16 sul fronte interno 7a dello sportello 7 ed almeno un rilievo 15 sul fronte esterno del fondo dei recipienti. I mezzi di accoppiamento tra sportello e recipienti potrebbero inoltre comprendere una pluralità di rilievi 15 ed incavi 16 tra loro paralleli.
L’estremità o bordo superiore dello sportello 7 è provvisto sul fronte interno 7a di un risalto o dente sagomato 17, atto a impegnarsi in una corrispondente sede 18 del cruscotto, per agganciarsi e allinearsi ad esso in fase di chiusura. Tale condizione è rappresentata schematicamente alla figura 4, in cui i recipienti 11, 12 sono ribaltati di 90° rispetto alla condizione di figura 3, nel relativo alloggiamento; come detto, i quantitativi di agente di lavaggio sono prelevati in modo sequenziale mediante l’attivazione di mezzi irroratori di acqua, a pioggia o a ugello, da ciascun alloggiamento.
Lo sportello 7 può essere inoltre provvisto di un piccolo risalto o incavo di presa, non illustrato, che non altera comunque la linearità del cruscotto 5; Tapertura dello sportello 7, grazie al ribaltamento e all’assenza di guide di scorrimento, è agevole e non richiede l’applicazione di forze di rilievo, da cui la possibilità di dotare lo sportello stesso di un tale risalto o incavo di dimensioni ridotte e sostanzialmente invisibile. Peraltro, nella realizzazione preferita, i mezzi di aggancio/sgancio 17-18 tra lo sportello ed mobile o cruscotto sono parte di un cinematismo del tipo genericamente noto come push-push, ossia commutabile a spinta, di realizzazione in sé nota; in questo caso non è necessario alcun risalto o incavo di presa sullo sportello 7. Lo sportello 7 può essere sollecitato in apertura da almeno un elemento elastico, sistemato in corrispondenza dei mezzi a perno 23 e/o integrato direttamente nella parte del suddetto cinematismo fissata al mobile o al cruscotto.
D dispositivo dispensatore 10 che equipaggia la macchina 1 secondo l’invenzione permette l’ottimale contenimento e la distribuzione di detersivi e simili, senza il rischio di movimentazioni difficoltose di apertura e chiusura -tipiche invece del tradizionale cassetto a più scompartì scorrevole su guide -grazie all’impiego di recipienti 11, 12 supportati a sbalzo dallo sportello ribaltabile 7, il che evita la necessità di guide laterali. I recipienti 11, 12 non toccano parti della macchina diverse dallo sportello 7 che li supporta e non sono soggetti ad attriti di scorrimento; il rischio di fastidiose vibrazioni è evitato, anche tenuto conto del fatto che lo sportello è preferibilmente soggetto alla reazione di un elemento elastico, quando in posizione di chiusura. L’assenza di guide e le ridotte dimensioni dei recipienti 11, 12 rispetto al noto cassetto a più scompartì consente l’agevole rimozione dei recipienti stessi, per la loro pulizia; per gli stessi motivi i recipienti possono essere utilizzati direttamente per il prelievo dosato degli agenti di lavaggio in polvere o liquidi dalle rispettive confezioni; a tale scopo è da prevedersi che essi siano realizzati di preferenza in materiale plastico trasparente, con indicazioni superficiali di livelli graduati di prodotto.
I medesimi vantaggi sopra esposti sono praticamente ottenibili anche tramite la forma di attuazione dell’invenzione illustrata nelle figure 5-8, nelle quali sono utilizzati i medesimi numeri di riferimento delle figure precedenti, per indicare elementi tecnicamente equivalenti a quelli già descritti.
In figura 5 viene illustrato parzialmente il solo cruscotto 5 della macchina in accordo alla seconda forma di attuazione dell’ invenzione, avente un corpo principale 5a, ad esempio formato in materiale termoplastico stampato, destinato ad essere fissato alla struttura di supporto della macchina per costituire parte del suo mobile. In figura è anche visibile una possibile realizzazione del contenitore a tramoggia 19, che in questo caso comprende un corpo principale inferiore, indicato con 19’ ed un coperchio superiore 19”.
Come visibile nelle figure 6 e 7, anche in questa realizzazione la cavità definita all’intemo del contenitore a tramoggia 19 è suddivisa, tramite una parete divisoria 19a in due alloggiamenti 20a, 20b, ciascuno dei quali è destinato a ricevere un rispettivo vano di contenimento del relativo agente di lavaggio, nella posizione operativa del dispensatore; la presenza della parete divisoria, per quanto preferita, non è strettamente necessaria ai fini dell ’ implementazione dell ’ invenzione.
Anche nella forma di attuazione delle figure 5-8 i suddetti vani per gli agenti di lavaggio sono definiti ciascuno da un rispettivo recipiente. A tale scopo, come visibile nelle figure 6 e 7 sono previsti due recipienti 11, 12, di dimensioni diverse l’uno dall’altro, conformati sostanzialmente a cassetto e quindi suscettibili di scorrere verso Γ interno e l’esterno dei relativi alloggiamenti 20a, 20b.
Nel caso esemplificato il cassetto 11, previsto per contenere il detersivo di lavaggio, ha dimensioni più grandi, con un corpo principale avente una parete fondo 110, due pareti laterali 111, una parete frontale 112 ed una parete posteriore 113, le pareti 110-112 essendo in un pezzo unico.
Le pareti laterali 111 definiscono, nella rispettiva parte esterna, rispettive guide, in forma di appendici a sbalzo 111 a longitudinalmente estese, destinate a poggiare su semplici appoggi laterali 30 definiti lungo le pareti laterali dell’alloggiamento 20a; il recipiente 12, a sezione minore e destinato a contenere un additivo, quale un ammorbidente, può essere anche sprovvisto di guide laterali, come nell’esempio rappresentato nelle figure 6, 7. La parete frontale di ciascun recipiente 11, 12 è preferibilmente dotata di mezzi di presa, indicati con 31, volti a facilitare la movimentazione in apertura e chiusura del recipiente stesso, quando lo sportello 7 è aperto.
Come visibile nelle figure 7 e 8, almeno il cassetto 11 è dotato di una parete posteriore 113 che è almeno in parte conformata come sportellino mobile. Tale parete a sportellino è dotata, preferibilmente nella sua parte superiore, di perni 113a o simili mezzi per lincemieramento al resto del corpo principale del recipiente 11, ed in particolare alle sue due pareti laterali 111. In corrispondenza di uno dei mezzi di incemieramento 113a è montato un elemento elastico 113b, quale una molla a torsione, che è operativo per sollecitare la parete o sportellino 113 nella rispettiva posizione chiusa, come rappresentata nelle figure 7 e 8; almeno la parete di fondo 110 del recipiente 11 è preferibilmente dotata di uno o più rilievi, uno dei quali indicato con 110d in figura 8, che fungono da elementi di battuta o di fine corsa in chiusura per lo sportellino 113. Dalle figure 7 e 8 è inoltre possibile notare come lo sportellino 113 presenti, nella sua faccia rivolta alTestemo del recipiente 11, almeno una superficie arcuata o a camma, indicata con 113c. Tale superficie a camma 113c è destinata a cooperare con un riscontro fisso, previsto allintemo dell’ alloggiamento 20a e fungente da segui-camma, al fine di determinare l’apertura dello sportellino 113 quando il recipiente 11 viene portato nella rispettiva posizione operativa. riscontro o segui-camma, indicato con 19c in figura 8, può essere convenientemente ricavato di pezzo nel corpo 19’ del contenitore a tramoggia, ad esempio configurato come appendice o rilievo sostanzialmente verticale.
Ai fini dell’impiego, il recipiente 11 viene spinto dall'utilizzatore nell 'alloggiamento 20a sino a che la superficie a camma 113c giunge a contatto con il riscontro 19c; in tale condizione la parte frontale del recipiente 11 sporge frontalmente dall’alloggiamento 20a. A questo punto l 'utilizzatore chiude lo sportello 7 ed in questo modo il suo fronte interno spinge ulteriormente il recipiente 11 verso l’intemo dell’ alloggiamento 20a, sino alla posizione visibile in figura 8, in cui lo sportello 7 risulta bloccato nella posizione di chiusura. Il movimento di chiusura dello sportello 7 provoca un ulteriore spostamento del recipiente 11 verso l’interno dell’ alloggiamento 20a, nel corso del quale lo sportellino realizzato dalla parete posteriore 113 si muove angolarmente verso l’interno del recipiente, a seguito della cooperazione tra la superficie a camma 113c ed il riscontro 19c fungente da segui-camma. Il citato sportellino assume quindi la posizione di scarico visibile in figura 8, in cui il detersivo può fuoriuscire attraverso la luce indicata con 32.
Si noti che anche in questa realizzazione l’erogazione in vasca del detersivo non avviene per sola gravità, ma con l’ausilio di un flusso di acqua, la cui attivazione è comanda in modo noto dal sistema di programmazione della macchina di lavaggio. Nel caso esemplificato il sistema di irrorazione volto a generare il suddetto flusso è del tipo comunemente detto “a pioggia”, ossia comprendete almeno una canalizzazione formata nella parte superiore 19” del contenitore 19, dotata di fori che si affacciano verso l’interno del recipiente stesso; tale sistema è in sé ben noto e non richiede pertanto una descrizione approfondita. Quando il sistema di controllo della macchina abilita il flusso d’acqua verso il sistema a pioggia del contenitore 19, l’acqua fluisce aH’intemo del recipiente 11, in modo da trascinare con sé il detersivo, attraverso la luce 32; dal fondo del contenitore 19 la miscela acqua-detersivo può poi raggiungere la vasca, con modalità simili a quelle sopra già descritte. Sin noti che, come visibile in figura 8, nella posizione operativa i recipienti possono risultare inclinati, onde favorire l’uscita del relativo agente di lavaggio; tale giacitura può essere ottenuta conformando opportunamente i mezzi di guida a scorrimento del cassetto; eventualmente, sulla faccia interna dello sportello 7, può essere previsto un rilievo, indicato con 7a in figura 8, destinato a cooperare con il mezzo di presa 31 dei recipienti, in modo da causarne un certo sollevamento frontale quando lo sportello viene chiuso.
Anche nella forma di attuazione delle figure 5-8 lo sportello 7 è dotato di un sistema di bloccaggio/rilascio di tipo push-push come precedentemente menzionato. Si apprezzerà che, nella condizione operativa del dispositivo dispensatore, il recipiente 11 viene mantenuto elasticamente nella rispettiva posizione di lavoro, tra il riscontro 19c e lo sportello 7, grazie alla reazione elastica della molla 113b e della molla propria del sistema puh-push. Il fatto che il recipiente 11 sia mantenuto elasticamente in posizione consente di ridurre il rischio di fastidiose vibrazioni del contenitore stesso durante il funzionamento della macchina. Per gli stessi motivi, anche per il recipiente 12 può essere prevista una battuta fissa di fine corsa, in modo che anch’esso sia mantenuto in posizione dallo sportello 7.
Il recipiente 12 integra preferibilmente un condotto di scarico a sifone, sostanzialmente dello stesso tipo previsto nello scomparto destinato all’ammorbidente dei cassetti a più scompartì di tipo noto. Peraltro, il recipiente 12 può essere di realizzazione concettualmente simile a quella del recipiente 11. Nel caso in cui il recipiente 11 (ed eventualmente 12) sia previsto per poter contenere un agente di lavaggio liquido, tra la periferia della parete a sportellino 113 e le pareti laterali 111 e di fondo 110 saranno convenientemente previsti mezzi di tenuta, ad esempio a forma di guarnizione sostanzialmente ad U montata su rilievi di battuta formati nelle suddette pareti 110, 111.
Va infine segnalato che, nel caso della forma di attuazione di cui alle figure 5-8, le appendici 111a ed i relativi appoggi 30 hanno forma semplificata e non presuppongono un accoppiamento ad innesto preciso e stretto, come avviene invece nel caso delle guide del tradizionale dispensatore a cassetto a più scompartì, atteso che i rischi di vibrazioni dei recipienti 11, 12 sono drasticamente ridotti attraverso lo sportello 7, che mantiene i recipienti stessi nella rispettiva posizione di lavoro; per tale motivo, inoltre, lo scorrimento e la rimozione dei recipienti 11, 12 dai relativi alloggiamenti risulta estremamente semplificata.
I recipienti 11, 12 hanno ciascuno dimensioni decisamente inferiori al tradizionale cassetto a più scomparti ed in tale ottica essi possono essere rimossi l’uno indipendentemente dall’altro dalla macchina in modo semplice e comodo, per poter essere utilizzati direttamente come “misurini” ai fini del prelievo dosato degli agenti di lavaggio, in polvere o liquidi, dalle rispettive confezioni.
Claims (24)
- RIVENDICAZIONI 1. Macchina lavabiancheria comprendente un mobile (2, 3, 5), una vasca di lavaggio all'intemo del mobile ed un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio (10), il dispositivo dispensatore avendo - almeno un primo ed un secondo vano (11, 12) suscettibili di contenere rispettive dosi di agente di lavaggio, - una struttura di alloggiamento (19) interna al mobile (2, 3, 5) ed in comunicazione di fluido con la vasca, destinata a ricevere detti vani (11, 12) in una condizione operativa del dispositivo dispensatore (10), la struttura di alloggiamento (19) avendo un’apertura frontale di accesso in corrispondenza di una faccia (3) del mobile (2, 3, 5), caratterizzata dal fatto che il primo ed il secondo vano sono definiti da rispettivi recipienti separati (11, 12), ciascun recipiente essendo suscettibile di essere asportato dalla macchina (1) indipendentemente dall’altro recipiente, e che, in corrispondenza dell’ apertura di accesso della struttura di alloggiamento (19), la detta faccia verticale (3) comprende una porzione di parete (7) montata mobile per tra una posizione di apertura, in cui è consentita l’asportazione dei recipienti (11, 12) dalla macchina (1), ed una posizione di chiusura, in cui i recipienti (11, 12) sono inaccessibili.
- 2. Macchina secondo la rivendicazione 1, in cui la porzione di parete mobile è costituita da uno sportello (7) incernierato al mobile (2, 3, 5) per compiere movimenti angolari secondo un asse sostanzialmente orizzontale (13).
- 3. Macchina secondo la rivendicazione 2, in cui i recipienti (11, 12) sono accoppiati in modo amovibile allo sportello (7), in particolare ad un suo fronte interno, in modo tale per cui un movimento di apertura dello sportello (7) provochi una fuoriuscita dei recipienti (11, 12) dalla struttura di alloggiamento (19) e, viceversa, un movimento di chiusura dello sportello (7) provochi introduzione dei recipienti (11, 12) nella struttura di alloggiamento (19).
- 4. Macchina secondo la rivendicazione 2, in cui i recipienti (11, 12) sono disaccoppiati rispetto allo sportello (7) e suscettibili di essere estratti singolarmente dalla struttura di alloggiamento (19) quando lo sportello (7) è nella relativa posizione di apertura.
- 5. Macchina secondo la rivendicazione 3, in cui il fronte interno (7a) ed una prima parete (11b) di almeno un recipiente (11) sono provvisti di mezzi di accoppiamento (15, 16) mutuamente impegnabili e disimpegnabili, particolarmente tramite inserimento e scorrimento secondo una direzione sostanzialmente parallela ad un asse di ribaltamento dello sportello (23).
- 6. Macchina secondo la rivendicazione 5, in cui detti mezzi (15, 16) comprendono almeno un rilievo (15) ed un incavo (16) longitudinalmente estesi, aventi forma sostanzialmente complementare tra loro e disposti sostanzialmente orizzontalmente, uno tra detti fronte interno (7a) e prima parete (11b) avendo detto rilievo (15) e l’altro tra detti fronte interno (7a) e prima parete (11b) avendo il detto incavo (16), dove in particolare il rilievo (15) e l’incavo (16) hanno sezione sostanzialmente a coda di rondine.
- 7. Macchina secondo la rivendicazione 3, in cui in cui almeno un primo recipiente ha pianta sostanzialmente quadrangolare (11) con una seconda parete (11a) che è accentuatamente convessa e presenta un passaggio (14) per l’introduzione del detersivo ο simile.
- 8. Macchina secondo la rivendicazione 7, in cui il primo recipiente (11) comprende una parete di fondo (11c) contigua a detta seconda parete (11b) e formante con essa un angolo ottuso, nella posizione operativa del dispositivo dispensatore (10) detta parete di fondo (11c) risultando inclinata per favorire la fuoriuscita del detersivo o simile dal primo recipiente (11) attraverso detto passaggio (14).
- 9. Macchina secondo la rivendicazione 4, in cui almeno un primo recipiente (12) è conformato sostanzialmente a cassetto avente un rispettivo corpo che comprende una parete posteriore (113) ed una parete frontale (112), la parete posteriore (113) essendo almeno in parte configurata come sportellino mobile e suscettibile di cooperare, quando il primo recipiente è portato in una posizione operativa, con un elemento di riscontro (19c) previsto nella struttura di alloggiamento (19), onde assumere una rispettiva posizione di scarico, in cui è consentita l’uscita dal recipiente (12) del relativo agente di lavaggio.
- 10. Macchina secondo la rivendicazione 9, in cui detto sportellino (113) è soggetto alla reazione di un elemento elastico (113b) tendente a mantenere lo sportellino stesso in una rispettiva posizione chiusura.
- 11. Macchina secondo la rivendicazione 10, in cui detto sportellino (113) è incernierato, particolarmente in una sua regione superiore, a pareti laterali (111) del primo recipiente (11), per poter compiere movimenti angolari secondo un asse sostanzialmente orizzontale.
- 12. Macchina secondo almeno una delle rivendicazioni da 9 a 11, in cui detto sportellino (113) ha una rispettiva superficie, esterna al primo recipiente (11), che è conformata a camma, per cooperare con l’elemento di riscontro (19c), fungente da segui-camma, ai fini del passaggio, nel corso del’introduzione del primo recipiente (11) nella struttura di supporto (19), da una rispettiva posizione di chiusura ad una rispettiva posizione di apertura.
- 13. Macchina secondo la rivendicazione 3 oppure la rivendicazione 4, in cui detti recipienti (11, 12) sono mantenuti nella rispettiva posizione operativa dallo sportello (7).
- 14. Macchina secondo la rivendicazione 13, in cui detti recipienti (11, 12) sono mantenuti nella rispettiva posizione operativa in contrasto all’azione di almeno un mezzo elastico (113b).
- 15. Macchina secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, in cui detta faccia è una faccia frontale (3) del mobile (2) che comprende nella sua zona superiore un cruscotto (5), lo sportello (7) essendo incernierato ad un corpo (5 a) del cruscotto.
- 16. Macchina secondo la rivendicazione 3 oppure 4, in cui sono previsti mezzi di aggancio/sgancio (17, 18) tra detto sportello (7) e detto mobile (2, 5), comprendenti un cinematismo di tipo push-push o commutabile a spinta.
- 17. Macchina secondo la rivendicazione 3 oppure 4, in cui la struttura di alloggiamento (19) è suddivisa in almeno due scomparti (20a, 20b), ciascuno dei quali destinato a ricevere un rispettivo detto recipiente (11, 12) nella condizione operativa del dispositivo dispensatore.
- 18. Macchina secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, in cui alla struttura di alloggiamento (19) sono operativamente associati mezzi di adduzione di un liquido necessario per il trascinamento degli agenti di lavaggio verso deta vasca.
- 19. Macchina secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, in cui la strutura di alloggiamento (19) comprende un contenitore sostanzialmente a tramoggia (19).
- 20. Macchina secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, in cui i recipienti (11, 12) sono conformati per essere utilizzati diretamente come misurini di un relativo agente di lavaggio.
- 21. Macchina lavabiancheria, particolarmente a caricamento frontale, comprendente un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio, la macchina (1) avendo un mobile (2, 3, 5) con una porzione di parete mobile che scherma una struttura di alloggiamento (19) appartenente a deto dispositivo (10), detta parete mobile essendo costituita da uno sportello ribaltabile (7), incernierato al mobile (2) per compiere movimenti angolari secondo un asse sostanzialmente orizzontale (13), al fronte interno (7a) di deto sportello (7) essendo accoppiato in modo amovibile almeno un recipiente (11, 12) di contenimento di un agente di lavaggio.
- 22. Macchina lavabiancheria secondo la rivendicazione 21 ed avente una o più delle carateristiche di cui ad una o più delle rivendicazioni 1-3, 5-8, 13-20.
- 23. Macchina lavabiancheria, particolarmente a caricamento frontale, comprendente un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio, la macchina (1) avendo un mobile (5) che ospita una struttura di alloggiamento (19) appartenente a deto dispositivo (10), il dispositivo dispensatore comprendendo inoltre almeno un recipiente (11) conformato sostanzialmente a casseto avente un rispetivo corpo che comprende una parete posteriore (113) ed una parete frontale (112), il recipiente (11) essendo spostabile scorrevolmente verso l’interno e verso l’esterno della struttura di alloggiamento (19), in cui la parete posteriore (113) del recipiente (11) è almeno in parte configurata come sportellino mobile e suscettibile di cooperare, quando il recipiente (12) viene spinto in una rispettiva posizione operativa, con un elemento di riscontro (19c) previsto nella struttura di alloggiamento (19), onde assumere una rispettiva posizione di scarico, in cui è consentita l’uscita dal recipiente (12) del relativo agente di lavaggio.
- 24. Macchina lavabiancheria secondo la rivendicazione 23 ed avente una o più delle caratteristiche di cui ad una o più delle rivendicazioni 1, 2, 4, 9-20. II tutto sostanzialmente come descritto ed illustrato e per gli scopi specificati.
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