ITTO20070845A1 - Dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina di lavaggio domestica, in particolare una lavastoviglie - Google Patents

Dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina di lavaggio domestica, in particolare una lavastoviglie Download PDF

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ITTO20070845A1
ITTO20070845A1 IT000845A ITTO20070845A ITTO20070845A1 IT TO20070845 A1 ITTO20070845 A1 IT TO20070845A1 IT 000845 A IT000845 A IT 000845A IT TO20070845 A ITTO20070845 A IT TO20070845A IT TO20070845 A1 ITTO20070845 A1 IT TO20070845A1
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IT
Italy
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cap
dispenser
dispenser according
passage
movable
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Application number
IT000845A
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English (en)
Inventor
Daniele Cerruti
Marco Moro
Original Assignee
Eltek Spa
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47LDOMESTIC WASHING OR CLEANING; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47L15/00Washing or rinsing machines for crockery or tableware
    • A47L15/42Details
    • A47L15/44Devices for adding cleaning agents; Devices for dispensing cleaning agents, rinsing aids or deodorants
    • A47L15/4418Devices for adding cleaning agents; Devices for dispensing cleaning agents, rinsing aids or deodorants in the form of liquids
    • DTEXTILES; PAPER
    • D06TREATMENT OF TEXTILES OR THE LIKE; LAUNDERING; FLEXIBLE MATERIALS NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • D06FLAUNDERING, DRYING, IRONING, PRESSING OR FOLDING TEXTILE ARTICLES
    • D06F39/00Details of washing machines not specific to a single type of machines covered by groups D06F9/00 - D06F27/00 
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Description

DESCRIZIONE dell’invenzione industriale dal titolo:
“Dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina di lavaggio domestica, in particolare una lavastoviglie”,
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente invenzione è relativa ai dispensatori di agenti di lavaggio per macchine di lavaggio domestiche ed è stata sviluppata con particolare riferimento ai dispensatori per lavastoviglie.
I dispensatori di agenti di lavaggio per lavastoviglie sono normalmente predisposti per l’erogazione di almeno due diversi agenti di lavaggio, l’uno solitamente in forma pulverulenta o di pastiglia e l’altro in forma liquida. Sono comunque noti anche dispensatori predisposti ai fini dell’erogazione di una sola sostanza liquida.
Per quanto qui di specifico interesse, il corpo del dispensatore definisce al proprio interno un serbatoio per il contenimento dell’agente di lavaggio liquido, in quantità sufficiente per l’effettuazione di una pluralità di cicli di funzionamento da parte della macchina. Il dispensatore è inoltre dotato di mezzi per frazionare la quantità complessiva di agente liquido contenuto nel serbatoio in dosi, onde erogarle singolarmente al momento opportuno nel corso di un ciclo di trattamento.
A seguito dell’uso della lavastoviglie il serbatoio deve essere periodicamente rabboccato ed a tale scopo esso presenta un passaggio di caricamento, conformato generalmente come un condotto che si apre sul fronte del corpo del dispensatore. Il passaggio è predisposto per ricevere almeno parzialmente un tappo asportabile, di sagoma generalmente cilindrica. Il tappo ed il passaggio sono provvisti di mezzi di mutuo accoppiamento che consentono di mantenere il tappo in una posizione di bloccaggio, in cui il passaggio di caricamento risulta chiuso ermeticamente. Il tappo può essere ruotato manualmente dairutilizzatore della macchina onde portare i suddetti mezzi di accoppiamento in una rispettiva condizione di rilascio, nella quale il tappo stesso può essere rimosso dal passaggio. Una volta che il tappo è stato rimosso, il passaggio di caricamento può essere utilizzato per l’aggiunta di nuovo agente di lavaggio liquido alFinterno del serbatoio.
Onde consentire una chiusura ermetica del serbatoio il tappo è dotato di una guarnizione anulare, destinata a cooperare con una relativa superficie di tenuta definita nel corpo del dispensatore, ad esempio nell’ ambito del passaggio di caricamento. I mezzi di accoppiamento, solitamente del tipo ad innesto a baionetta o eventualmente di tipo filettato, consentono di accoppiare e serrare in modo preciso il tappo rispetto al passaggio di caricamento, in modo che la suddetta guarnizione cooperi in modo efficace rispetto alla suddetta superficie di tenuta.
Nei dispensatori del tipo indicato, l’utilizzatore - dopo aver rimosso il tappo dal passaggio di caricamento - deve appoggiare il tappo stesso da qualche parte, oppure tenerlo in una mano: questo fatto rende meno agevoli dal punto di vista pratico le operazioni di rabbocco dell’agente di lavaggio liquido.
Sono anche noti dispensatori in cui, invece che tramite un tappo asportabile, il passaggio di caricamento del serbatoio dell’agente di lavaggio liquido è apribile e chiudibile tramite uno sportellino, il quale sportellino è incernierato al corpo del dispensatore in modo da poter ruotare attorno ad un asse sostanzialmente orizzontale, o comunque sostanzialmente parallelo al fronte del corpo del dispensatore. Questo sportellino è dotato, nella sua faccia interna, di una sede per una guarnizione di tenuta, solitamente anulare, la quale è destinata a cooperare in tenuta su di un labbro periferico al passaggio di caricamento. Tra il corpo del dispensatore e l estremità dello sportellino opposta a quella di incerni eramento sono solitamente previsti mezzi di agganci o/sgancio, operabili manualmente dairutilizzatore.
Questo secondo tipo di soluzione consente di evitare le problematiche di scarsa praticità in precedenza menzionate in relazione ai dispensatori dotati di tappi asportabili. Onde accedere al passaggio di caricamento, infatti, l utilizzatore non deve fare altro che ribaltare il suddetto sportellino, così da avere accesso al passaggio di caricamento, con lo sportellino stesso che rimane comunque fisicamente unito al corpo del dispensatore.
Questo tipo di soluzione, se da un lato agevola in una qualche misura T attività di rabbocco dell’agente di lavaggio liquido, non si dimostra dall’altro lato completamente efficiente ed affidabile. Lo sportellino ha infatti i punti di fulcro e di aggancio in chiusura distanti sia tra loro (tipicamente alle due estremità opposte dello sportellino), sia rispetto alla regione di tenuta data dalla guarnizione, montata nella parte intermedia dello sportellino. Questa configurazione, unitamente al tipico ridotto spessore (circa 2mm) del corpo in materiale plastico dello sportellino, può dare origine a flessioni e/o cedimenti e/o compressioni non uniformi della guarnizione in appoggio sulla relativa superficie di tenuta. Le soluzioni con sportellino sono inoltre meno affidabili nel lungo periodo, proprio a causa di decadimenti nella qualità della tenuta operata dalla guarnizione. Si consideri anche che il corpo dello sportellino, sottile ed in materia plastica, è soggetto nel tempo ad innumerevoli cicli termici: questo può dare luogo a deformazioni dello sportellino che, per quanto minime e anche solo temporanee, incidono negativamente sulla qualità della tenuta in corrispondenza del passaggio di caricamento del serbatoio.
Scopo della presente invenzione è quello di realizzare un dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina di lavaggio domestica, in particolare una lavastoviglie, che consenta di risolvere gli inconvenienti sopra rammentati in relazione alla tecnica anteriore, in modo semplice ed economico.
Questo ed altri scopi ancora, che risulteranno maggiormente chiari in seguito, sono raggiunti secondo la presente invenzione da un dispensatore avente le caratteristiche delle rivendicazioni allegate. Le rivendicazioni costituiscono parte integrante dell’ insegnamento tecnico qui fornito in relazione all’invenzione.
Le caratteristiche ed i vantaggi dell’invenzione risulteranno chiari dalla descrizione particolareggiata che segue, effettuata con riferimento ai disegni annessi che illustrano esempio non limitativo dell’invenzione. Nei disegni:
- la figura 1 è una vista schematica in prospettiva di una lavastoviglie dotata di un dispensatore di agenti di lavaggio secondo la presente invenzione;
- le figure 2 e 3 sono viste prospettiche del dispensatore della macchina di figura 1, in due diverse condizioni;
- la figura 4 è una vista prospettica, in scala maggiorata, di una porzione del dispensatore delle figure 2 e 3;
- la figura 5 è una vista in esploso e sezionata, in scala maggiorata, di una parte del dispensatore delle figure 2-4;
- le figure 6 e 7 sono due viste in elevazione frontale di una porzione del dispensatore delle figure precedenti, in due diverse condizioni;
- le figura 8 e 9 sono sezioni secondo le linee VLII-VHI e IX-IX delle figure 6 e 7, rispettivamente;
- le figure 10-14 sono viste in sezione, simili a quelle delle figure 8 e 9, del dispensatore, in altrettanti istanti del movimento di apertura di un relativo tappo.
In figura 1, con 1 è indicata nel suo complesso una macchina di lavaggio domestica dotata di un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio secondo la presente invenzione. Nell’esempio rappresentato, la macchina 1 è una lavastoviglie, comprendente un mobile 2 entro il quale è definita una vasca o camera di trattamento 3. La lavastoviglie 1 comprende una porta frontale 4, incernierata nella sua parte inferiore al mobile 2, per ruotare secondo un asse sostanzialmente orizzontale, in modo tale per cui la faccia interna 4a della porta stessa realizza la parete frontale della vasca 3. La macchina 1 comprende tutti gli elementi normalmente noti per il suo funzionamento, che non saranno qui descritti, nonché - in luogo di un tradizionale dispensatore di agenti di lavaggio - un dispensatore realizzato secondo i dettami della presente invenzione, indicato nel suo complesso con 10. Nell’esempio non limitativo illustrato il dispensatore 10 è montato in posizione stazionaria sulla controporta 4a, almeno parzialmente incassato in una apertura prevista a tale scopo; l’invenzione è comunque applicabile anche a dispensatori aventi configurazione diversa da quella rappresentata. Per maggior chiarezza di rappresentazione, nelle figure 2-14, il dispensatore 10 è stato rappresentato isolatamente.
Come visibile nelle figure 2 e 3 il dispensatore 10 comprende un corpo complessivamente indicato con 11, ad esempio formato da due parti o semigusci in materiale termoplastico fissati o saldati fra loro, con modalità di per sé note. Il dispensatore 10 comprende altresì un sistema di attuazione predisposto per effettuare l’erogazione di almeno due diversi agenti di lavaggio che, nell’esempio qui considerato, sono un detersivo in forma solida (ad esempio in polvere o in pastiglia) ed un additivo in forma fluida, in particolare un agente di lavaggio liquido, quale un brillantante liquido. A mero titolo di esempio, il citato sistema di attuazione può essere del tipo descritto in EP-A-0 602 572 oppure in WO 2007 017755, a nome della stessa Richiedente, i cui insegnamenti si considerano qui incorporati.
A tale scopo il corpo 11 definisce, nella sua parte frontale, una cavità atta a contenere una dose del detersivo, non visibile nelle figure in quanto coperta da un usuale sportellino ribaltabile, indicato con 12.
Entro il corpo 11 è inoltre definito un serbatoio per il contenimento di una quantità di brillantante sufficiente per l effettuazione di più cicli di trattamento da parte della lavastoviglie 1. Il suddetto serbatoio è indicato schematicamente con 13 nelle figure 2-3, nonché nelle sezioni di cui alle figure 8-14. L’invenzione viene qui descritta a titolo esemplificativo con riferimento al caso in cui il serbatoio 13 sia destinato a contenere un brillantante, ma l’invenzione è ugualmente applicabile anche al caso di dispensatori aventi uno o più serbatoi dotati di tappo e destinati a ricevere una sostanza fluida diversa da un brillantante, quale un detersivo liquido, un candeggiante, un detersivo in forma di gel o di schiuma, eccetera. Il termine “agenti di lavaggio” intende inoltre comprendere, oltre che sostanze detergenti e brillantanti, anche ulteriori sostanze utilizzabili nelle macchine di lavaggio domestico, quali ammorbidenti, profumi, sostanze antiscoloramento, sostanze di addolcimento dell’acqua ed anticalcare, disinfettanti, eccetera, così come tutte le altre sostanze o prodotti fluidi destinati ad essere erogate in una macchina di lavaggio.
Il serbatoio 13 è in comunicazione di fluido con un relativo passaggio di caricamento, indicato complessivamente con 14 in figura 3, il quale è impegnabile da un tappo, indicato nel suo complesso con 20, il passaggio 14 aprendosi sul fronte del dispensatore 10. Sempre con riferimento alle figure 2 e 3, il riferimento 15 designa un’apertura di erogazione del brillantante ed il riferimento 16 designa un indicatore ottico del livello di brillantante all’interno del serbatoio 13. L’indicatore ottico 16 e, come detto, il sistema di erogazione del brillantante attraverso l’apertura 15 possono essere di qualunque tipo noto, e pertanto essi non verranno qui descritti. Qui basti precisare che il sistema di dosaggio include preferibilmente un organo per la regolazione volumetrica delle dosi di brillantante erogabili, di concezione e funzionamento in sé noto, indicato nel suo complesso con 30 in figura 4.
Il passaggio 14 ed il tappo 20 hanno mezzi di mutuo accoppiamento che, in una relativa condizione di impegno, sono atti a mantenere il tappo in una posizione di chiusura a tenuta del passaggio. Il tappo 20 è operabile manualmente per portare i suddetti mezzi di accoppiamento in una relativa condizione di rilascio, nella quale il tappo stesso è estraibile dal passaggio 14, al fine di consentire l immissione del brillantante nel serbatoio 13. Come risulterà maggiormente chiaro in seguito, inoltre, secondo l aspetto principale della presente invenzione, tra il tappo 20 ed il dispensatore 10 - ovverosia il suo corpo 11 e/o uno dei componenti associati stabilmente a tale corpo, quale ad esempio l organo 30 - sono operativamente interposti mezzi di collegamento, indicati complessivamente con 40 in figura 3, i quali sono predisposti per mantenere il tappo 20 meccanicamente connesso al dispensatore 10 anche a seguito della rimozione del tappo 20 dal passaggio 14.
Nell’ esempio di attuazione delle figure 4 e 5, il passaggio 14 è conformato come un condotto esteso assialmente e formato da più porzioni a sezione circolare, che è configurato per ricevere almeno parzialmente al proprio interno il tappo 20. Nell’esempio rappresentato, il passaggio 14 presenta, all’estremità superiore, una porzione 14a di forma generalmente tronco-conica o svasata verso l’interno del passaggio, definente una superficie di tenuta, preferibilmente circolare e priva di interruzioni. Inferiormente alla porzione 14a (con riferimento alle figure) il passaggio 14 presenta poi una prima ed una seconda porzione di forma generalmente cilindrica, indicate con 14b e 14c, la porzione 14c avendo diametro inferiore rispetto alla porzione 14b ed in essa sporgendo almeno parzialmente l’organo di regolazione volumetrica 30. Tra le porzioni 14b e 14c risulta definito un gradino avente una superficie o fascia anulare 14d che è sostanzialmente parallela al fronte del corpo 11. Sulla superficie 14d sono ricavati riferimenti di posizione per l’organo di regolazione volumetrica 30, ad esempio in forma di numeri. Nella porzione cilindrica 14b sono formati due rilievi 17, in posizioni diametralmente opposte e sporgenti sostanzialmente radialmente verso l interno del passaggio 14, i quali sono parte di un sistema di innesto a baionetta che realizza i suddetti mezzi di mutuo accoppiamento tra il passaggio 14 ed il tappo 20.
Sempre con riferimento alle figure 4 e 5, il tappo ha un corpo 21, preferibilmente formato in pezzo unico da stampaggio di materiale termoplastico. La parte superiore del tappo ha una porzione generalmente conformata a flangia, indicata con 22 (si veda anche figura 2), concentrica ad una cavità cieca che è chiusa inferiormente da una parete 23, tale cavità essendo attraversata in senso diametrale da una parete 24, che realizza un mezzo di presa e/o azionamento del tappo. La parte inferiore del corpo 21 del tappo 20 è cava e definita perifericamente da una parete cilindrica 25 nella quale, in posizioni diametralmente opposte, sono formate due sedi o guide di impegno 26 per i rilievi 17. La conformazione specifica di queste guide 26, appartenenti al suddetto sistema di innesto a baionetta, non è qui descritta, in quanto le stesse possono essere di qualsiasi tipo noto; in ogni caso, le guide 26 comprendono preferibilmente almeno un rispettivo piano inclinato. Tra la parete cilindrica 25 e la porzione a flangia 22 è ulteriormente prevista una regione cilindrica che definisce una sede di posizionamento per una guarnizione di tenuta 27 (si vedano anche le sezioni di cui alle figure 8-14). La guarnizione 27 è qui rappresentata di tipo O-Ring, ossia di tipo circolare, preferibilmente in materiale elastomero.
Nell’ esempio di attuazione illustrato i mezzi di collegamento 40 sono operativamente interposti tra il corpo 11 del dispensatore ed il tappo 20. Nella forma di attuazione al momento ritenuta preferenziale, i mezzi di collegamento 40 sono sostanzialmente di tipo articolato, particolarmente del tipo a cerniera, con una parte di cerniera fissa ed una parte di cerniera mobile. Nell’esempio illustrato la parte di cerniera fissa è integrale con il corpo 11 del dispensatore 10 e comprende una cavità, indicata complessivamente con 41 in figura 5, che è formata perifericamente al passaggio 14 in modo da affacciarsi in quest’ultimo ed è dotata di almeno una sede per un rispettivo perno di cerniera. Nell’esempio la cavità 41, è delimitata lateralmente da due pareti opposte 41a del corpo 11, in ciascuna delle quali è formata una sede di ricezione di un perno di cerniera. In figura 5 è visibile una sola di queste sedi, indicata con 42, ma si tenga presente che la sede 42 non visibile è in posizione affacciata alla prima, le due sedi 42 essendo disposte secondo un medesimo asse. Come ben visibile nelle figure 4 e 5, la cavità 41 è formata - sostanzialmente in direzione radiale al passaggio 14 - al di sotto della porzione di tenuta 14a, ed è qui prevalentemente ricavata nella porzione cilindrica 14b del passaggio 14; in questo modo la superficie di tenuta definita dalla porzione 14a è integra, ovvero non presenta discontinuità, potendo quindi operare in tenuta o accoppiarsi con l’intero profilo circolare della guarnizione 27.
La suddetta parte di cerniera mobile comprende un organo mobile indicato nel complesso con 43 nelle figure 4 e 5. L’organo mobile 43 ha una porzione 44 conformata sostanzialmente a C, ovvero contraddistinta da due regioni curve di estremità 44a e 44b, con preferibilmente un tratto rettilineo intermedio tra di loro 44c (il tratto 44c potrebbe peraltro essere omesso). Una prima estremità (44a) della porzione 44 individua una regione di fissaggio girevole dell’organo 43 al corpo 11 del dispensatore 10, ed in tale regione è definito almeno un perno di cerniera. Nell’esempio è previsto un unico perno, indicato con 45 in figura 5, formato integrale nell’organo 43 e le cui due estremità cilindriche sono destinate ad essere innestate nelle sedi 42 della cavità 41, in modo da accoppiare in modo girevole la parte di cerniera mobile alla parte di cerniera fissa, l’asse di rotazione essendo sostanzialmente perpendicolare all’asse del passaggio 14, indicato con A. Il perno 45 può essere eventualmente sostituito da un componente aggiunto o separato, oppure da due distinti perni coassiali, sporgenti da zone contrapposte della regione di estremità della porzione 44 dell’organo 43, o ancora sostituito da un qualsiasi altro elemento atto a consentire almeno un movimento angolare o rotante all’organo 43. L’organo 43 presenta poi un porzione 46 generalmente appiattita e longitudinalmente estesa, unita alla seconda regione di estremità 44b della porzione 44, tale porzione 46 individuando una regione di fissaggio dell’organo mobile 43 al tappo 20.
Secondo una caratteristica preferenziale dell’invenzione, il tappo 20 è assicurato in modo mobile all’organo mobile 43, onde consentire al tappo stesso di poter essere almeno ruotato secondo il proprio asse, indicato con B. A questo scopo, nell’esempio rappresentato, l’organo mobile 43 ha una sede di impegno atta a trattenere in modo mobile un elemento di fissaggio del tappo. Nell’esempio delle figure 4 e 5 la suddetta sede di impegno è conformata sostanzialmente come un’asola longitudinalmente estesa, indicata con 46a, prevista nella porzione appiattita 46 dell’organo mobile 43. Il suddetto elemento di fissaggio è invece configurato sostanzialmente come un piolo assiale del tappo 20, indicato con 47. Come si nota, particolarmente nella figura 5, il suddetto piolo 47 si estende a partire dalla parete 23 del corpo 21 del tappo, sostanzialmente in posizione centrale a tale parete 23 e sostanzialmente coassiale alla parete cilindrica 25. Il piolo 47 è conformato sostanzialmente “a fungo”, ovvero presenta un gambo 47a cilindrico ed una testa 47b allargata rispetto al gambo, preferibilmente di forma svasata o appuntita, ovvero di forma atta ad agevolare le operazioni di assemblaggio, anche a seguito della parziale elasticità dei componenti, preferibilmente realizzati in materiale termoplastico. Il piolo 47 viene innestato nell’asola 46a dell’organo 43, con la testa 47b che garantisce il mantenimento della condizione di impegno tra le parti. Si apprezzerà che il tipo di accoppiamento è tale per cui il tappo 20 è suscettibile di ruotare attorno al proprio asse B, e che questo asse B è traslabile rispetto all’organo 43, potendo il piolo 47 scorrere nell’ambito dell’asola 46a. Di preferenza l’asse di rotazione dell’organo 43, dato dall’ accoppiamento tra il perno 45 e le sedi 42, è sostanzialmente ortogonale alla direzione di lunghezza dell’asola 46a, ed è altresì ortogonale all’asse A del passaggio 14, potendosi tuttavia anche prevedere anche inclinazioni o angolazioni più o meno marcate tra detti assi e/o direzioni. Naturalmente il modo di accoppiamento potrebbe essere invertito rispetto al caso illustrato, pur ottenendo le stesse funzioni: in tale ottica, ad esempio, l’organo 43 può essere provvisto di un piolo analogo al piolo 47 del tappo 20, mentre il tappo 20 può essere provvisto di una sede ad asola analoga all’asola 46a dell’elemento di collegamento 43, tra loro accoppiabili.
Il funzionamento del dispensatore secondo l’invenzione, per quanto riguarda le caratteristiche di specifico interesse, è molto semplice e pratico e verrà descritto con riferimento alle figure 6-14. La figura 6 rappresenta la tipica condizione di chiusura del tappo 20. Il tappo 20 si trova nell’ambito del passaggio 14, in una posizione tale per cui il sistema di innesto a baionetta rappresentato dai rilievi 17 e dalle guide 26 (si vedano le figure 4 e 5) è nella condizione di bloccaggio. In tale condizione, come visibile in figura 8, il tappo 20 chiude a tenuta il passaggio 14. La guarnizione 27 risulta appoggiata e compressa sulla superficie svasata di tenuta 14a del passaggio 14 e l’organo 43 si trova in una prima posizione estrema.
Onde passare nella condizione di rilascio del tappo 20 rispetto al passaggio 14 l’utilizzatore non deve far altro che agire manualmente sul tappo stesso, ad esempio prendendolo con due dita in corrispondenza della sua parete diametrale 24 (figura 2) ed impartendo al tappo una rotazione attorno al suo asse. Tale movimento angolare determina il rilascio del sistema di innesto a baionetta. Questa situazione è illustrata nelle figure 7 e 9. Si apprezzerà che il tappo 20 ha un primo grado di liberta di movimento rispetto all’organo mobile 43, il tappo potendo infatti ruotare attorno al proprio asse rispetto al detto organo, pur nell’ambito del passaggio 14.
Le figure 10-14 illustrano condizioni successive del movimento di rimozione del tappo 20 dal passaggio 14. Per maggior chiarezza, nelle figure 6, 8 e 10-14 non sono rappresentati taluni componenti del dispensatore, quale l’organo di regolazione 30. Da queste figure è possibile notare come la cavità 41 si estende almeno in parte inferiormente alla superficie di tenuta 14a, con riferimento al verso di introduzione del tappo 20 nel passaggio 14, nonché come l’asse di rotazione dato dal perno 45 della parte di cerniera mobile 43 si trova all’esterno del passaggio 14.
La figura 10 evidenzia come al tappo 20 sia consentito un secondo grado di libertà rispetto all’organo 43, in senso assiale al piolo 47. Da tale figura si evince infatti come il tappo 20 possa essere sollevato assialmente o verticalmente nell’ambito del passaggio 14, senza causare necessariamente alcun movimento o interferenza con l’organo 43. Questo secondo grado di libertà è evidentemente consentito dall’estensione assiale del piolo 47.
Proseguendo nell’estrazione del tappo 20, la testa del piolo 47 (riferimento 47b, figura 5) giunge a contatto con la superficie della parte appiattita 46 dell’organo mobile 43, e quest’ultimo viene indotto nel suo complesso a sollevarsi, ovvero a ruotare secondo l’asse definito dal perno di cerniera 45. In questa fase il tappo 20 è ancora parzialmente inserito nella porzione cilindrica 14b del passaggio 14, ma al tappo stesso è consentito un terzo grado di libertà rispetto all’organo mobile 43. Dalla figura 11 si apprezza, infatti, come la porzione 46 dell’organo 43 si possa inclinare rispetto al piolo 47. Anche questo terzo grado di libertà è consentito dall’estensione assiale del piolo 47.
La figura 12 illustra un momento successivo, nel quale il tappo 20 risulta praticamente disimpegnato dal passaggio 14. Il raggiungimento della posizione illustrata è consentito grazie all’ulteriore movimento angolare dell’organo mobile 43 attorno al perno di cerniera 45. In questa fase il tappo 20 ha un quarto grado di libertà rispetto all’organo 43, potendo il piolo 47 scorrere nell’ambito dell’asola 46a, sostanzialmente dalla sua prima estremità (figura 11) sino all’estremità opposta (figura 12), o in posizioni intermedie, e quindi con il tappo 20 che può essere spostato sostanzialmente parallelamente all’organo 43, o quanto meno alla sua porzione 46. Questo quarto grado di libertà consente anche di spostare il tappo 20 in modo da superare eventuali ulteriori ostacoli, anche costituiti dalle stesse porzioni o profili del corpo 11 del dispensatore 10.
Sempre tenendo il tappo 20 con le dita di una mano, l’utilizzatore può poi completare il movimento del tappo attorno all’asse dato dal perno di cerniera 45. Ad un certo punto del movimento il tappo si troverà nella posizione di figura 13 e, successivamente, in quella di figura 14, che è sostanzialmente corrispondente alla condizione rappresentata in figura 4. Si noti che la posizione di figura 4 o 14 viene mantenuta anche quando l’utilizzatore non tiene più il tappo 20 con una mano, grazie al peso del tappo stesso ed ai mezzi di collegamento articolato 40.
Naturalmente, nella pratica, in talune delle fasi di apertura, il tappo 20 potrebbe assumere posizioni differenti da quelle descritte ed illustrate a puro titolo esemplificativo nelle figure 10-14.
In tutte le condizioni illustrate il tappo 20 risulta comunque vincolato al dispensatore 10 (al suo corpo 11, nell’esempio di attuazione), tramite i mezzi di collegamento 40. Dalle figure 4 e 14 si apprezzerà inoltre che, nella posizione di finecorsa dei mezzi di collegamento articolato 40 oppure di massima apertura del tappo 20, quest’ultimo viene a trovarsi, ed è mantenuto, in una rispettiva posizione di non ingombro, ossia esterna alla regione del passaggio 14, e preferibilmente almeno in parte all’ esterno del profilo perimetrale frontale del corpo 11, in modo da non costituire un intralcio alle operazioni di rabbocco del brillantante. La citata posizione di fine-corsa o di massima apertura può vantaggiosamente essere determinata dall’interferenza tra l’organo 43 - ed in particolare della sua parte curva 44a - con il corpo 11 del dispensatore nell’ ambito del passaggio 14, poco al di sotto della superficie di tenuta definita dalla porzione 14a (si veda in particolare la figura 14). In alternativa, la suddetta posizione potrebbe essere determinata da un appoggio o da un’interferenza del tappo con parti del dispensatore e/o della macchina di lavaggio.
Come si evince, nella posizione di fine-corsa o massima apertura, il passaggio di caricamento 14 è preferibilmente completamente libero dal tappo 20 e l’utente può versarvi il brillantante, ad esempio sino al riempimento del serbatoio 13, rilevabile attraverso la spia 16. Una volta completata questa operazione l’utilizzatore non deve far altro che muovere il tappo 20 in modo inverso a quello illustrato nella sequenza delle figure 6-14, riportando il tappo nell’ambito del passaggio 14, ottenendo l’inserimento dei rilievi 17 nell’imbocco delle guide 26 e poi impartendo al tappo un movimento angolare attorno al proprio asse, onde produrre un nuovo accoppiamento del sistema di innesto a baionetta.
Va sottolineato che, secondo una ulteriore caratteristica preferenziale dell’invenzione, i mezzi 40 che vincolano meccanicamente il tappo 20 al corpo 11 del dispensatore 10 sono di tipo “a scomparsa”, ovverosia configurati per risultare nascosti alla vista e/o in posizione protetta, quando il tappo 20 è nella rispettiva condizione di chiusura del passaggio 14, come si apprezza dall’esame delle figure 3, 6 e 8. Come si nota, in particolare dalla figura 8, i mezzi 40 risultano in parte occultati tramite il tappo 20 ed in parte ricevuti nella cavità 41. Oltre a consentire di mantenere un effetto estetico gradevole del dispensatore 10, questa caratteristica evita la presenza di elementi di ingombro verso l’interno della vasca 3 della macchina, evitando inoltre che i mezzi di vincolo 40 possano essere accidentalmente danneggiati.
Va anche sottolineato che, grazie alla previsione della cavità 41 nell’ambito di una porzione intermedia del passaggio 14, la superficie di tenuta definita dalla porzione 14a risulta priva di discontinuità. In questo modo, la guarnizione 27 può effettuare una tenuta efficace in corrispondenza del passaggio di caricamento 14. Naturalmente la tenuta che può essere assicurata tramite un tappo con guarnizione è di qualità, affidabilità e costanza decisamente maggiore rispetto alle soluzioni note menzionate nella parte introduttiva della presente descrizione, in cui una guarnizione è portata da uno sportellino incernierato al corpo del dispensatore. Il tappo con guarnizione è di struttura robusta, non soggetta a flessioni o cedimenti, e con punti di fissaggio o accoppiamento ubicati nelle immediate vicinanze dell’elemento di tenuta.
La soluzione proposta è estremamente economica dal punto di vista produttivo, atteso che:
- il corpo 21 del tappo 20 (ossia l intero tappo ad eccezione della guarnizione 27) è ottenibile in un pezzo unico in materiale plastico, particolarmente tramite stampaggio di materiale termoplastico;
- la cavità 41 è completamente ottenibile nel corpo 11 in materiale plastico del dispensatore 10, anche in questo caso particolarmente tramite stampaggio di materiale termoplastico;
- l’organo mobile 43 è parimenti ottenibile in modo semplice, tramite un’operazione di stampaggio di materiale plastico o termoplastico.
Dalla descrizione risultano chiare le caratteristiche ed i vantaggi della presente invenzione. E’ chiaro che numerose varianti sono possibili per l’esperto del settore al dispensatore descritto come esempio, senza per questo uscire dall’ambito dell’invenzione così come definita nelle rivendicazioni allegate. Si intendono comprese nell’ambito dell’invenzione anche le macchine di lavaggio, in particolare le lavastoviglie, dotate di un dispensatore come descritto.
Naturalmente i mezzi di collegamento possono essere conformati anche in modo diverso da quello descritto ed illustrato a titolo di esempio. Si segnala in particolare che l accoppiamento girevole tra l organo 43 nell’ ambito della cavità 41 può essere almeno in parte opposto a quello descritto, ovverosia con l’organo 43 che definisce almeno una sede di ricezione per un rispettivo perno di cerniera, quest’ultimo essendo definito all’interno della cavità 41.
La parte di cerniera mobile può comprendere, anziché un unico componente 43, più particolari distinti, anche articolati tra loro e/o rispetto al tappo 20 e/o al dispensatore 10. Inoltre i mezzi di collegamento, invece che uno o più organi sostanzialmente rigidi, potrebbero vantaggiosamente comprendere almeno un elemento realizzato in materiale elastico o flessibile - ad esempio un materiale plastico o un elastomero - anche configurato come elemento o parte a spessore ridotto (ad esempio definente integralmente una cerniera del tipo definito “living hinge”).
Come detto, il corpo 21 del tappo 20 è preferibilmente formato in un pezzo unico di materiale termoplastico, in modo da integrare anche il piolo 47. E’ tuttavia chiaro che, in alternativa, il piolo 47 può essere configurato come parte aggiunta. Anche i mezzi di accoppiamento tra il tappo e l’organo mobile che rappresenta la parte di cerniera mobile possono essere diversi da quelli illustrati a titolo di esempio, ma preferibilmente sempre configurati nell’ottica di consentire lo spostamento del tappo tra due posizioni angolari, al fine di produrre l’accoppiamento ed il rilascio dei mezzi che trattengono il tappo stesso nella posizione di chiusura a tenuta.
In una ulteriore possibile variante, i mezzi di mutuo accoppiamento tra il tappo ed il passaggio di caricamento sono di tipo filettato, anziché del tipo con innesto a baionetta, o ancora con innesto a pressione o a scatto. Il passaggio di caricamento, anziché configurato come condotto che si estende verso l’interno del corpo del dispensatore, può anche essere di tipo differente da quello illustrato, e ad esempio comprendere una parte tubolare sporgente verso l’esterno, sulla quale il tappo è impegnabile con un sistema a baionetta, filettato o a pressione.
Nella forma di attuazione in precedenza esemplificata, il tappo 20 è stato descritto in riferimento ad un vincolo o collegamento rispetto al corpo 11 del dispensatore 10, ma va considerato compreso nell’invenzione ogni collegamento del tappo 20 ad altre parti o componenti appartenenti o associate al dispensatore. Ad esempio, il tappo 20 può essere collegato o vincolato all’organo di regolazione 30, il collegamento o vincolo meccanico essendo preferibilmente tale da consentire movimenti del tappo 20 rispetto all’organo 30.

Claims (24)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina di lavaggio domestica, in particolare una lavastoviglie, il dispensatore (10) comprendendo un corpo (11) in cui è definito un serbatoio (13) per un sostanza fluida erogabile, in particolare una sostanza liquida, il serbatoio (13) avendo un passaggio di caricamento (14) impegnabile o ostruibile da un tappo (20), tra il tappo (20 ed il passaggio di caricamento (14) essendo operativi mezzi di tenuta (27), in cui il passaggio di caricamento (14) ed il tappo (20) hanno mezzi di mutuo accoppiamento (17, 26) configurati per mantenere, in una relativa condizione di bloccaggio, il tappo (20) in una posizione di chiusura a tenuta del passaggio di caricamento (14), il tappo (20) essendo operabile manualmente per portare i mezzi di accoppiamento (17, 26) in una relativa condizione di rilascio, nella quale il tappo (20) è rimuovibile dal passaggio di caricamento (14), onde consentire l immissione della sostanza fluida nel serbatoio (13), caratterizzato dal fatto che tra il dispensatore (10) ed il tappo (20) sono operativamente interposti mezzi di collegamento (40), predisposti per mantenere il tappo (20) meccanicamente collegato o vincolato al dispensatore (10) anche a seguito della rimozione del tappo (20) dal passaggio di caricamento (14).
  2. 2. Dispensatore secondo la rivendicazione 1, in cui i mezzi di collegamento (40) sono di tipo articolato.
  3. 3. Dispensatore secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui i mezzi di collegamento (40) sono di tipo “a scomparsa”, ovverosia almeno uno tra il dispensatore (10), il tappo (20) ed i mezzi di collegamento (40) sono configurati in modo tale per cui, almeno quando il tappo (20) è nella rispettiva posizione di chiusura a tenuta del passaggio di caricamento (14), i mezzi di collegamento (40) risultano nascosti alla vista e/o in posizione protetta.
  4. 4. Dispensatore secondo la rivendicazione 1, in cui i mezzi di collegamento (40) sono collegati o vincolati al corpo (11) o ad almeno un componente del dispensatore associato al corpo (11).
  5. 5. Dispensatore secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, in cui i mezzi di accoppiamento (17, 26) sono configurati in modo tale per cui lo spostamento tra dette condizioni di bloccaggio e di rilascio è ottenibile impartendo manualmente al tappo (20) una rotazione attorno ad un rispettivo asse (B), quando il tappo (20) impegna o ostruisce il passaggio di caricamento (14).
  6. 6. Dispensatore secondo la rivendicazione 1, in cui i mezzi di collegamento (40) comprendono almeno un organo mobile (43), il tappo (20) essendo vincolato all’organo mobile (43) in modo da avere uno o più gradi di libertà di movimento rispetto ad esso.
  7. 7. Dispensatore secondo la rivendicazione 6, in cui il tappo (20) è vincolato all’organo mobile (43) in modo tale per cui il primo è girevole attorno ad un proprio asse (B).
  8. 8. Dispensatore secondo la rivendicazione 6, in cui il tappo (20) è vincolato all’organo mobile (43) in modo tale per cui il primo è traslabile assialmente rispetto al secondo.
  9. 9. Dispensatore secondo la rivendicazione 6, in cui il tappo (20) è vincolato all’organo mobile (43) in modo tale per cui il primo è inclinabile rispetto al secondo.
  10. 10. Dispensatore secondo la rivendicazione 6, in cui il tappo (20) è vincolato all’organo mobile (43) in modo tale per cui il primo è traslabile sostanzialmente parallelamente rispetto ad almeno una porzione (46) del secondo.
  11. 11. Dispensatore secondo la rivendicazione 2, in cui i mezzi di collegamento comprendono mezzi di cerniera (41-43) aventi una parte di cerniera fissa (41-42) resa solidale o formata integrale con il dispensatore (10) ed una parte di cerniera mobile (43) accoppiata alla parte di cerniera fissa (41-42) in modo da ruotare attorno ad un rispettivo asse, dove in particolare la parte di cerniera fissa (41-42) ha uno tra un perno di cerniera (45) ed una sede di ricezione (42) di un perno di cerniera (45) e la parte di cerniera mobile (43) ha l’altro tra un perno di cerniera (45) ed una sede di ricezione (42) di un perno di cerniera (45).
  12. 12. Dispensatore secondo la rivendicazione 2 o 11, in cui i mezzi di collegamento (40) comprendono una parte mobile, quale una parte di cerniera mobile (43), avente una sede di vincolo (46a) che trattiene in modo mobile un elemento di vincolo (47) del tappo (20).
  13. 13. Dispensatore secondo la rivendicazione 12, in cui la sede di vincolo (46a) è longitudinalmente estesa e l’elemento di vincolo (47) è suscettibile sia di ruotare attorno ad un proprio asse nell’ambito di detta sede, sia di scorrere lungo detta sede.
  14. 14. Dispensatore secondo la rivendicazione 12 o 13, in cui la sede di impegno è sostanzialmente configurata come un’asola (46a) e l’elemento di vincolo è sostanzialmente configurato come un piolo (47).
  15. 15. Dispensatore secondo la rivendicazione 12 o 13, in cui l’elemento di vincolo (47) si estende assialmente in una porzione del tappo (20), particolarmente delimitata perifericamente da una parete cilindrica (25).
  16. 16. Dispensatore secondo la rivendicazione 13 e/o 14 e/o 15, in cui l’asse di rotazione (45) di detta parte mobile (43) è sostanzialmente ortogonale ad una estensione longitudinale della sede di vincolo (46a).
  17. 17. Dispensatore secondo la rivendicazione 11, in cui il tappo (20) ha una guarnizione (27), il passaggio di caricamento (14) ha una superficie di tenuta (14a) con la quale la guarnizione (27) è destinata a cooperare e la parte di cerniera fissa (41-42) comprende una cavità (41) che si estende almeno in parte inferiormente alla superficie di tenuta (14a), con riferimento ad un verso di introduzione del tappo nel passaggio.
  18. 18. Dispensatore la rivendicazione 11, in cui l’asse di rotazione (45) della parte di cerniera mobile (43) è all’esterno del passaggio di caricamento (14).
  19. 19. Dispensatore secondo almeno una delle rivendicazioni da 5 a 9 ed almeno una delle rivendicazioni da 10 a 18, in cui detta parte mobile o detta parte di cerniera mobile comprende detto organo mobile (43).
  20. 20. Dispensatore secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, in cui i mezzi di collegamento (40) sono configurati in modo tale per cui, in una condizione di massima apertura del tappo (20), il tappo (20) si trova in una posizione di non ingombro rispetto al passaggio di caricamento (14), particolarmente almeno in parte aH’estemo del profilo perimetrale del fronte del corpo (11) del dispensatore (10) in cui è formato detto passaggio.
  21. 21. Dispensatore secondo la rivendicazione 20, in cui i mezzi di collegamento (40) sono configurati in modo tale per cui il peso del tappo (20) mantiene quest’ultimo nella rispettiva condizione di apertura.
  22. 22. Dispensatore secondo almeno una delle rivendicazioni da 10 a 18, in cui detta parte mobile o detta parte di cerniera mobile (43) ha almeno una porzione sostanzialmente curva (44a, 44b).
  23. 23. Dispensatore secondo almeno una delle rivendicazioni da 10 a 18, in cui detta parte mobile o detta parte di cerniera mobile (43) ha almeno una porzione longitudinalmente estesa (46, 44c).
  24. 24. Macchina di lavaggio domestica, in particolare una lavastoviglie, comprendente un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio (10) realizzato secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 23.
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