ITTO20000723A1 - Portabiciclette per tetto di autoveicolo. - Google Patents

Portabiciclette per tetto di autoveicolo. Download PDF

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ITTO20000723A1
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IT2000TO000723A
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Ugo Baravalle
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Fapa Spa
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    • B60VEHICLES IN GENERAL
    • B60RVEHICLES, VEHICLE FITTINGS, OR VEHICLE PARTS, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • B60R9/00Supplementary fittings on vehicle exterior for carrying loads, e.g. luggage, sports gear or the like
    • B60R9/04Carriers associated with vehicle roof
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B60VEHICLES IN GENERAL
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Description

DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un portabiciclette per tetto di autoveicolo secondo il preambolo della rivendicazione 1.
Un portabiciclette di questo genere è noto dal documento DE-A-19927 429.
Il portabiciclette secondo questo ,documento comprende una pinza d'afferramento alla quale è associato un organo di manovra della pinza che in pratica consiste in un cursore che è scorrevole lungo un montante del telaio e che quando viene fatto scorrere contro una forza elastica antagonista divarica le ganasce della pinza tramite un tirante contenuto nel montante.
Il cursore presenta una serie di tacche ognuna delle quali corrisponde ad un assetto angolare delle due ganasce della pinza.
Sul montante è fulcrata una leva provvista di una parte a camma di azionamento del cursore contro la forza elastica antagonista.
La leva è parimenti provvista di denti o nervature che si impegnano selettivamente nelle tacche del cursore per trattenerlo in posizione lungo il montante quando la relativa parte della leva è applicata contro il cursore stesso.
La leva è inoltre dotata di una serratura che la blocca contro il cursore per impedire, a scopo antifurto, lo scorrimento di quest'ultimo.
Per divaricare la pinza e consentire l'inserimento, fra le sue ganasce, del tubo del telaio o di altra parte di una bicicletta, l'utente, dopo avere sbloccato la serratura se necessario, allontana la leva dal cursore e fa scorrere quest'ultimo, contro la forza elastica antagonista, nel senso corrispondente alla divaricazione delle ganasce.
Una volta che il tubo del telaio od altra parte della bicicletta è stato inserito tra le ganasce divaricate, l'utente rilascia la leva ed il cursore, sollecitato dalla forza elastica antagonista, scorre in senso inverso sino alla posizione in cui le ganasce stringono il tubo od altra parte della bicicletta.
A questo punto l'utente riapplica la leva contro il cursore, ed i denti o nervature della leva impegnano le tacche del cursore e lo bloccano in posizione .
L'utente può allora bloccare la leva, per mezzo della serratura, nella posizione applicata contro il cursore, garantendosi così contro l'apertura fraudolenta della pinza.
Il portabiciclette secondo il documento DE-A-199 27 429 non si presta all afferramento di parti di bicicletta aventi una sezione trasversale più grande della sezione che può essere abbracciata dalle ganasce della pinza, poiché in questo caso, durante il trasporto, la bicicletta potrebbe sfuggire alla presa della pinza stessa.
Questo problema è tanto più sentito quanto più si diffondono i telai costituiti da tubi tozzi, come quelli delle "mountain bike".
Lo scopo dell'invenzione è quello di realizzare un portabiciclette che non solo sia più semplice da manovrare, ma sia in grado di trattenere, tra le ganasce della sua pinza, tubi di telaio od altre parti di bicicletta anche se le ganasce serrate non sarebbero in grado, da sole, di abbracciare queste parti.
Secondo l'invenzione questo scopo è raggiunto per mezzo di un portabiciclette quale rivendicato. In un portabiciclette secondo l'invenzione le ganasce della pinza, in condizione di riposo, sono sempre divaricate ed in grado di accogliere tubi di telaio od altre parti di sezione trasversale compresa in tutta una gamma di sezioni.
Il serraggio delle ganasce attorno al tubo od altra parte avviene per mezzo della pressione esercitata dal tubo od altra parte contro la zona di fondo della pinza stessa e vincendo la forza dei mezzi elastici di richiamo delle ganasce.
Successivamente al serraggio del tubo od altra parte tra le ganasce si verifica un suo ulteriore serraggio tra il braccio pressore e la zona di fondo della pinza, per cui la salda ritenuta del tubo od altra parte è realizzata sia sui due lati, sia dall'alto e dal basso.
In questo modo è garantita la ritenuta del tubo del telaio o di altra parte della bicicletta, anche in senso verticale e nel caso di tubi od altre parti aventi una sezione trasversale che supera in altezza, anche di molto, l'altezza o lunghezza delle ganasce.
Diversamente dal portabiciclette secondo il documento DE-A-199 27 429, nel quale la parte di bicicletta è serrata su tre punti (di fianco ed inferiormente) nel portabiciclette secondo l'invenzione la parte di bicicletta è serrata su quattro punti (anche superiormente).
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'invenzione appariranno dalla lettura della descrizione particolareggiata che segue, fatta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano una forma d'attuazione preferita, data a titolo d'esempio non limitativo.
Nei disegni:
la figura 1 è una vista in prospettiva di un portabiciclette secondo l'invenzione nella condizione in cui trattiene una bicicletta sul tetto di un'autovettura, illustrati in linee a punti e tratti,
la figura 2 è una vista in elevazione frontale del portabiciclette, secondo la freccia II della figura 1, in una condizione di riposo e sul punto di accogliere un tubo di telaio, rappresentato con un cerchio a tratti,
le figure 3a e 3b rappresentano in maggiore scala e parzialmente in sezione rispettivamente una parte superiore ed una parte inferiore del portabiciclette nella stessa condizione della figura 2, le figure 4a e 4b sono rappresentazioni analoghe a quelle, rispettivamente, delle figure 3a e 3b nella condizione di serraggio di un tubo di telaio, ancora rappresentato con un cerchio a tratti nella figura 4a,
la figura 5 è una vista laterale di dettaglio secondo la freccia V della figura 3b,
le figure 6, 7, 8 e 9 sono sezioni trasversali eseguite rispettivamente secondo le linee VI-VI, VII-VII, VIII-VIII e IX-IX della figura 4b, e
le figure 10, 11 e 12 sono viste frontali parziali schematiche che illustrano le condizioni di serraggio di tre tubi di telaio di sezioni diverse.
Riferendosi alla figura 1, sul tetto A di un'autovettura sono montante due barre trasversali B1 e B2 di tipo usuale sulle quali è montata a sua volta una rotàia longitudinale C sotto forma di un canale di accoglimento delle due ruote di una bicicletta.
Con D è indicato un tubo inferiore obliquo del telaio della bicicletta, che è destinato ad essere trattenuto per mezzo di un portabiciclette secondo l'invenzione, designato nel complesso con 10.
Riferendosi ora alla figura 2, oltreché alla figura 1, il portabiciclette comprende una base 12, di lamiera od altro, sostanzialmente in forma di U. La base 12 è fissata in un modo non rappresentato alla barra Bl.
Sulla base 12 è articolato un telaio 14 di forma allungata.
Il telaio 14 è costituito, nella forma d'attuazione rappresentata, da una coppia di montanti tubolari 16, 18 tra loro distanziati nella direzione trasversale al senso di marcia del veicolo.
Un'estremità di ognuno dei montanti 16, 18 è articolata alla base 12 per mezzo di perni allineati 20; le altre estremità dei due montanti 16, 18 sono intercollegate rigidamente da una testata 22 per mezzo di morsetti 24.
Grazie alla sua articolazione per mezzo dei perni 20, il telaio 14 può oscillare secondo la doppia freccia FI della figura 1 tra una posizione di riposo (non rappresentata), nella quale esso è coricato sulla rotaia C, e più posizioni alzate con inclinazioni diverse, una delle quali è visibile nella figura 1.
La testata 22 porta una pinza d'afferramento 26 formata da una coppia di ganasce 28, 30 con rispettive branche di presa 32, 34 che presentano superfici concave affacciate.
Le due ganasce 28, 30 sono fulcrate nella testata 22 per mezzo di rispettivi perni 36 in modo da potere ruotare in un piano trasversale rispetto alla direzione di marcia per stringersi attorno al tubo D come nella figura 4a e divaricarsi, come nelle figure 2 e 3a, per accogliere il tubo D od altra parte di una bicicletta e, rispettivamente, rilasciare questa parte.
Le branche di presa 32, 34 comprendono un'anima metallica rivestita di un materiale plastico relativamente morbido.
Dell'anima metallica di ciascuna ganascia 28, 30 fa parte un settore dentato, rispettivamente 38, 40, di cui si dirà più avanti.
Riferendosi alle figure 3a e 4a, alle ganasce 28, 30 sono associati mezzi elastici di richiamo alla posizione divaricata delle figure 2 e 3a.
Nella forma d'attuazione rappresentata questi mezzi elastici sono costituiti da una molla elicoidale di trazione 42 che intercollega rispettive appendici 44, 46 situate dal lato dei fulcri 36 opposto a quello della branche di presa 32, 34.
Le ganasce 28, 30 sono così configurate e fulcrate da delimitare una zona di fondo 48 della pinza 26 tale che, quando una parte di bicicletta, come il tubo D, viene premuta su questa zona di fondo, le ganasce 26, 30 ruotano, secondo le frecce F2 della figura 3a, contro la forza della molla 42, avvicinandosi tra loro sino a rinserrare il tubo D od altra parte, come illustrato nella figura 4a.
Nel montante 18 è disposta un'asta scorrevole 50 che definisce un'intercapedine 52 {figura 6) tra sé ed il montante 18.
Ad un'estremità corrispondente alla pinza 26 l'asta 50 è dotata di un braccio pressore laterale 54 costituito da un'anima metallica appiattita 56, la quale è rivestita da una guaina 58 di materiale plastico relativamente morbido.
L'asta 50 è scorrevole tra una posizione estesa (figure 2, 3a e 3b) ed una pluralità di posizioni rientrate, una delle quali è illustrata nelle figure 4a e 4b. Altre posizioni rientrate sono illustrate nelle figure 10 a 12, delle quali si dirà più avanti.
Nella posizione estesa il braccio pressore 54 è situato oltre la pinza 26 per consentire il collocamento di un tubo D od altra parte di bicicletta sulla zona di fondo 48 della pinza e la sua rimozione dalla pinza stessa.
Nelle posizioni rientrate, come quelle delle figure 4a, 4b e 10 a 12, il braccio pressore 54 stringe la parte di bicicletta tra sé e la zona di fondo 48 della pinza 26.
Nella forma d'attuazione rappresentata la zona di fondo 48 è sostanzialmente definita dalla sola ganascia 30 e le parti metalliche 38, 40, come già detto, sono costituite da settori dentati in presa tra loro e centrati attorno ai fulcri 36.
Così, una pressione esercitata sulla zona di fondo 48 definita dalla ganascia 30 produce una rotazione di entrambe le ganasce secondo le frecce F2 della figura 3a per stringere la pinza 26.
Riferendosi alle figure 3b e 4b, alla sua estremità rivolta verso la base 12 l'asta scorrevole 50 è dotata di un corpo terminale cilindrico 60 con una parte 62 di diametro minore inserita nell'asta stessa a guisa di tappo ed una parte 64 di diametro maggiore, guidata nel montante 18 e che determina un primo spallamento anulare 66 rivolto verso la testata 22 e situato nell'intercapedine 52.
Il morsetto 24 di destra nelle figure 3a e 4a della testata 22 presenta una parete trasversale 68 con un foro di guida 70 attraverso il quale si estende l'asta 50.
Il bordo del foro 70 definisce un secondo spallamento anulare 72 opposto al primo spallamento 66.
Nell'intercapedine 52 è contenuta una molla elicoidale di compressione 74 che contrasta contro i suddetti spallamenti anulari 66, 72 a guisa di mezzi di richiamo dell'asta 50 alle posizioni rientrate .
Il montante 18 presenta una feritoia longitudinale 75 che, verso la testata 22, comprende un ramo di feritoia circonferenziale 76 che si estende almeno sostanzialmente su 90°, per lo scopo che sarà chiarito più avanti.
Il corpo terminale 60 dell'asta 50 è dotato di una spina diametrale 78, pure visibile nella figura 7, che si estende attraverso la feritoia 75.
Attorno al montante 18 è disposto un manicotto scorrevole 80, ad esempio di lega leggera pressofusa, che è pure visibile nelle figure 2 e 5 a 9.
Il manicotto 80 è reso solidale all'asta 50 dalla spina 78 e, come si vedrà più avanti, funge tra l'altro da impugnatura.
Lungo un tratto del montante 18 del telaio 14 lontano dalla testata 22 si estende una dentiera 82, pure visibile nelle figure 2 e 6 a 9.
Il manicotto 80 presenta (figure 2, 3b, 4b e 5 a 9) una costola longitudinale cava 84 con un canale interno affacciato alla dentiera 82.
Nella costola 84 è fulcrato, su un perno tangenziale 86 (figure 3b, 4b e 8), un nottolino 88 configurato come una leva del primo genere, che perciò è mobile con il manicotto 80 e con l'asta 50.
Un primo braccio 90 del nottolino 88 presenta almeno un dente e preferibilmente due denti 92 impegnabili con la dentiera 82; un secondo braccio 94 del nottolino 88 presenta un tasto manuale 96 accessibile sull'esterno del manicotto 80, come è pure illustrato nella figura 5.
Nella costola cava 84 del manicotto 80 sono provvisti mezzi elastici che sollecitano il nottolino 88 alla posizione d'impegno dei suoi denti 92 con la dentiera 82.
Preferibilmente, come rappresentato nelle figure 3b e 4b, questi mezzi elastici sono costituiti da una molla elicoidale di compressione 98 interposta fra il primo braccio 90 del nottolino 88 ed una parete di fondo del canale della costola 84.
Pure preferibilmente, la dentiera 82 ed il nottolino 88 sono a denti di sega e sono così orientati da opporsi al ritorno dell'asta 50 alla posizione estesa delle figure 2, 3a e 3b quando i loro denti sono in presa tra loro.
Il motivo di questa disposizione sarà chiarito più avanti.
Sebbene nelle figure 3b e 4b siano stati illustrati mezzi di bloccaggio comprendenti un elemento a dentiera 82 solidale al telaio 14 ed un elemento a nottolino mobile con l'asta 50, secondo un'alternativa si possono realizzare, secondo l'invenzione, mezzi di bloccaggio con un elemento a dentiera solidale all'asta scorrevole ed un elemento a nottolino portato dal telaio.
Ancora riferendosi alle figure 3a e 3b nonché alle figure 5 e 9, il manicotto 80 è dotato di una serratura antifurto 100 a chiave, contenuta in una borchia 102 della costola 84.
La serratura 100 è disposta in corrispondenza del primo braccio 90 del nottolino 88.
Il blocchetto girevole della serratura 100 porta una zeppa 104 che, quando la serratura è chiusa, come nella figura 4b, impedisce il disimpegno del nottolino 88 dalla dentiera 82 per impedire che l'asta 50 venga fatta ritornare fraudolentemente alla posizione esteea delle figure 2, 3a e 3b da un malintenzionato che voglia impadronirsi della bicicletta.
Si descriverà ora il funzionamento del portabiciclette facendo particolare riferimento alle figure 3a, 3b e 4a, 4b.
Per fissare una bicicletta al portabiciclette secondo la disposizione della figura 1, l'utente, vincendo la forza della molla 74, porta l'asta 50 alla posizione estesa e gira il braccio pressore 58 sostanzialmente di 90°, come rappresentato in 54a nella figura 3a. Questa rotazione è consentita dal tratto di feritoia circonferenziale 76, che può essere percorso dalla spina 78 (figura 3b).
In queste condizioni lo spazio che sovrasta la pinza 26 è libero da ostacoli e l'utente può posare in pari tempo le due ruote della bicicletta nel canale C ed il tubo D sopra la pinza 26.
Successivamente, se il telaio 14 non è già alzato a sufficienza, l'utente lo alza ancora facendolo ruotare attorno ai suoi perni 20 fino a portare il tubo D contro la zona di fondo 48 della pinza 26, che allora si stringe.
A questo punto l'utente fa ruotare l'asta 50 in modo da riportare il piede pressore 54 alla posizione delle figure 2 e 3a in cui sovrasta la pinza 26, utilizzando per questa manovra il manicotto 80 come impugnatura, al che la molla 74 richiama l'asta 50 secondo la freccia F3 delle figure 4a e 4b fino a che il piede pressore 54 viene a premere dall'alto sul tubo D.
Va precisato che in queste condizioni la serratura 100 è aperta, vale a dire che la sua zeppa 104 non interferisce con il nottolino 88, come nella figura 3b.
La manovra successiva consiste nell'applicare, tramite l'asta 50 ed il suo braccio pressore 54, un'ulteriore forza secondo la freccia F3 delle figure 4a e 4b, avvalendosi ancora del manicotto 80 come impugnatura.
Con questa manovra si raggiunge la condizione delle figure 4a e 4b in cui il tubo D è imprigionato da una parte tra i fianchi delle ganasce 32, 34 serrate e, dall'altra parte, tra la zona di fondo 48 ed il piede pressore 54.
Durante la discesa dell'asta 50 e del suo manicotto 80 secóndo la freccia F3, i denti 92 del nottolino 88 scorrono lungo la dentiera 82, impegnandola a scatti dente dopo dente, fino al raggiungimento della posizione rientrata dell'asta 50 che corrisponde al saldo serraggio del tubo D.
In queste condizioni l'asta 50 ed il suo manicotto 80 rimangono bloccati, fino a quando i mezzi di bloccaggio costituiti dal nottolino 88 e dalla dentiera 82 non vengono sbloccati mediante una pressione manuale sul tasto 96.
Per garantire il bloccaggio contro il furto della bicicletta, l'utente chiude poi la serratura 100 nel modo rappresentato nella figura 4b, in cui la zeppa 104 interferisce con il primo braccio 90 del nottolino 88 e ne impedisce il disimpegno dalla dentiera 82.
La manovra di rimozione della bicicletta dal portabiciclette avviene con la sequenza inversa, ossia aprendo la serratura 100, premendo il tasto 96 e facendo risalire alla posizione estesa l'asta 50 ed il suo piede pressore 58 per mezzo del manicotto 80, come nelle figure 2, 3a e 3b.
Per facilitare la rimozione della bicicletta l'utente può infine girare il piede pressore 54 alla posizione indicata in linee a tratti in 54a nella figura 3a.
L'afferramento di un tubo od altra parte di bicicletta di piccola sezione, come il tubo D delle figure 2 e 4a, non è la sola possibilità offerta dal portabiciclette secondo l'invenzione.
Ad esempio, nella figura 10 le ganasce 28 e 30 ed il piede pressore 54 rinserrano un tubo DI di maggior sezione che difficilmente potrebbe essere trattenuto dalle sole ganasce 28 e 30.
Così pure, nelle figure 11 e 12 un tubo D2 ed un tubo D3 di grande sezione, il secondo addirittura ovaleggiante, non potrebbero essere assolutamente rinserrati tra le ganasce 28 e 30, che in questo caso fungono da sponde di contenimento laterale, mentre ciò che trattiene saldamente il tubo D2 o D3 nella pinza 26 è il piede pressore 54 il quale inoltre, tramite lo stesso tubo D2 o D3, mantiene le ganasce 28, 30 nella relativa posizione serrata, grazie alla pressione esercitata sulla zona di fondo 48.
Il serraggio descritto può essere realizzato per tutte le posizioni rientrate dell'asta 50 nelle quali i denti 92 del nottolino 88 si trovano di fronte alla dentiera 82 e la possono impegnare.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Portabiciclette per tetto di autoveicolo, del tipo,comprendente una base (12) fissabile sul tetto, un telaio (14) di forma allungata una cui estremità è articolata alla base attorno ad un asse trasversale rispetto alla direzione di marcia del veicolo in modo da potere occupare una posizione coricata e più posizioni alzate con inclinazioni diverse, una testata (22) situata all'estremità del telaio lontana dalla base, ed una pinza d'afferramento (26) formata da una coppia di ganasce (28, 30) con branche di presa (32, 34) che presentano superfici concave affacciate, le quali ganasce sono fulcrate sulla testata in modo da potere ruotare in un piano trasversale rispetto alla direzione di marcia per stringersi attorno ad una parte di bicicletta (D, DI, D2, D3) e divaricarsi per accogliere tale parte e, rispettivamente, rilasciarla, caratterizzato dal fatto che alle ganasce (28, 30) sono associati mezzi elastici (42) di richiamo alla posizione divaricata; le ganasce (28, 30) sono così configurate e fulcrate da delimitare una zona di fondo (48) della pinza (26) tale che, quando una parte di bicicletta (D, DI, D2, D3) viene premuta su questa zona di fondo, le ganasce ruotano contro la forza dei loro mezzi elastici (42) avvicinandosi tra loro fino a rinserrare lateralmente la parte stessa; lungo il telaio è montata un'asta (50) che, ad un'estremità corrispondente alla pinza (26), presenta un braccio pressore laterale (54), e che è scorrevole tra una posizione estesa in cui il braccio pressore è situato oltre la pinza per consentire il collocamento della parte di bicicletta nella pinza e la sua rimozione dalla pinza stessa, ed una pluralità di posizioni rientrate nelle quali il braccio pressore stringe la parte di bicicletta tra sé e la zona di fondo della pinza; e il telaio (14) e l'asta scorrevole (50) sono provvisti di mezzi di bloccaggio reciproco (82, 88) sbloccabili per trattenere selettivamente l’asta nelle posizioni rientrate che corrispondono al serraggio di una parte di bicicletta tra il braccio pressore (54) e la zona di fondo (48) della pinza.
  2. 2. Portabiciclette secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che i mezzi di bloccaggio reciproco comprendono un elemento a dentiera (82) che si estende nella direzione dell'asta (50) ed un elemento a nottolino (88) cooperante con l'elemento a dentiera e disimpegnatile manualmente da questo, uno degli elementi essendo portato dall'asta scorrevole (50) e l'altro degli elementi essendo portato dal telaio (14).
  3. 3. Portabiciclette secondo la rivendicazione 1 oppure 2, caratterizzato dal fatto che ai mezzi di bloccaggio reciproco (86, 88) è associata una serratura antifurto (100) per impedire il loro disimpegno.
  4. 4. Portabiciclette secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 3, caratterizzato dal fatto che comprende mezzi elastici (74) di richiamo dell'asta scorrevole (50) alle posizioni rientrate.
  5. 5. Portabiciclette secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l'asta scorrevole (50) ed il telaio (14) sono dotati di mezzi di guida cooperanti (75, 76., 78) tali da consentire una rotazione dell'asta (50) e del suo braccio pressore (54), soltanto quando l'asta si trova nella posizione estesa, ad una posizione angolare (54a) nella quale il braccio pressore (54) non fronteggia la pinza (26), e tali da consentire il solo scorrimento dell'asta (50), con il braccio pressore (54) parallelo alle ganasce (28, 30) della pinza, in tutte le posizioni rientrate dell'asta.
  6. 6. Portabiciclette secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la suddetta zona di fondo (48) è definita da una delle ganasce (34) e le due ganasce (32, 34) presentano settori dentati (38, 40) in presa tra loro e centrati attorno ai loro fulcri (36).
  7. 7. Portabiciclette secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i mezzi elastici di richiamo delle ganasce (28, 30) sono costituiti da una molla elicoidale di trazione (42) che intercollega rispettive appendici (44, 46) delle ganasce situate dal lato dei loro fulcri (36) opposto a quello delle branche di presa (32, 34).
  8. 8. Portabiciclette secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il telaio (14) è costituito da una coppia di montanti tubolari (16, 18) tra loro distanziati nella direzione trasversale al senso di marcia, un'estremità di ognuno dei quali è articolata alla base (12) per mezzo di perni (20) allineati e le cui altre estremità sono intercollegate rigidamente dalla testata (22); l'asta scorrevole (50) è contenuta in uno dei montanti tubolari (18) e definisce un'intercapedine (52) tra sé ed il montante; alla sua estremità rivolta verso la base (12), l'asta (50) è dotata in un corpo terminale (60) guidato nel montante (18) e che determina un primo spallamento anulare (66) rivolto verso la testata (22) e situato nell'intercapedine (52); la testata (22) presenta una parete trasversale (68) con un foro di guida (70) attraverso il quale si estende l'asta (50) ed il cui bordo definisce un secondo spallamento anulare (72) opposto al primo; sono provvisti mezzi elastici di richiamo dell'asta (50) verso le posizioni rientrate, costituiti da una molla elicoidale di compressione (74) contenuta nell'intercapedine (52) e che contrasta contro i suddetti spallamenti anulari (66, 72); il montante (18) che contiene l'asta (50) presenta una feritoia longitudinale (75) che, verso la testata (22), comprende un ramo di feritoia circonferenziale (76) che si estende almeno sostanzialmente su 90°; il corpo terminale (60) dell'asta (50) è dotato di una spina diametrale (78) che si estende attraverso la feritoia (75) del montante (18); attorno al montante (18) che contiene l'asta (50) è disposto un manicotto scorrevole (80) reso solidale all'asta (50) dalla suddetta spina (78) ed utilizzabile come impugnatura; lungo un tratto del montante (18) che contiene l'asta (50), lontano dalla testata (22), si estende una dentiera (82), il manicotto (80) presenta una costola longitudinale cava (84) con un canale interno affacciato alla dentiera (82) e che si estende lungo il montante (18); nel canale della costola (84) del manicotto (80) è fulcrato, su un perno tangenziale (86), un nottolino (88) configurato come una leva del primo genere, un cui primo braccio (90) presenta almeno un dente (92) impegnabile con la dentiera (82) ed un cui secondo braccio (94) presenta un tasto manuale (96) accessibile sull'esterno del manicotto; e nel canale della costola (84) sono provvisti mezzi elastici (98) che sollecitano il nottolino (88) alla posizione d'impegno del suo dente o dei suoi denti (92) con la dentiera (82); la disposizione essendo tale che il nottolino (88) è affacciato alla dentiera (82) per tutte le posizioni rientrate dell'asta (50) e che quando l'asta (50) si trova nella posizione estesa la spina diametrale (78) può ruotare nel ramo di feritoia circonferenziale (76) per consentire la rotazione dell'asta (50) e del suo braccio pressore (54) ad una posizione angolare in cui il braccio (54a) non fronteggia la pinza (26).
  9. 9. Portabiciclette secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che i mezzi elastici che sollecitano il nottolino (88) sono costituiti da una molla elicoidale di compressione (98) interposta tra il primo braccio (90) del nottolino ed una parete di fondo del canale della costola (84).
  10. 10. Portabiciclette secondo la rivendicazione 8 oppure 9, caratterizzato dal fatto che la dentiera (82) ed il nottolino (88) sono a denti di sega così orientati da opporsi al ritorno dell'asta (50) alla posizione estesa quando i denti sono impegnati.
  11. 11. Portabiciclette secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 8 a 10, caratterizzato dal fatto che il manicotto (80) è dotato di una serratura (100) a chiave disposta in corrispondenza del primo braccio (90) del nottolino (88) ed un cui blocchetto girevole porta una zeppa (104) che quando la serratura è chiusa impedisce il disimpegno del nottolino (88) dalla dentiera (82)
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