ITRM20000394A1 - Guarnizione deformabile, assieme di raccordo e relativo metodo per consentire il passaggio a tenuta di fluido attraverso una parete. - Google Patents

Guarnizione deformabile, assieme di raccordo e relativo metodo per consentire il passaggio a tenuta di fluido attraverso una parete. Download PDF

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ITRM20000394A1
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Description

DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad una guarnizione, ad un assieme di raccordo e ad un relativo metodo per consentire il passaggio a tenuta di un fluido attraverso una parete.
In ambito idraulico, si presenta spesso la necessità di porre in comunicazione due ambienti separati da tuia parete, in modo da consentire il passaggio a tenuta di un fluido attraverso la parete stessa. Ciò accade ad esempio quando si voglia raccordare il vano interno di un serbatoio con un condotto esterno.
Il raccordo suddetto viene eseguito ricavando un’apposita sede nella parete ed installando in corrispondenza di tale sede un assieme di raccordo.
Gli assiemi di raccordo attualmente impiegati comprendono un elemento tubolare di raccordo, comunemente denominato “raccordo cassone”, presentante una o più porzioni esternamente filettate. Gli assiemi suddetti comprendono inoltre due ghiere, per bloccare il raccordo cassone da parti opposte della parete. Tale bloccaggio prevede l’interposizione, fra ciascuna ghiera e la parete, di una guarnizione anulare.
Per installare un tale assieme di raccordo è necessario innanzitutto inserire il raccordo cassone attraverso la sede di raccordo. A tal fine, questo presenterà una luce di passaggio di dimensioni trasversali pari o di poco superiori a quelle del raccordo cassone stesso, ma inferiori alle dimensioni trasversali delle due ghiere. Quindi, ciascuna ghiera viene avvitata sul raccordo cassone, fino a serrare la relativa guarnizione contro la rispettiva faccia della parete.
Gli assiemi di raccordo di tecnica nota sopra descritti presentano alcuni importanti inconvenienti.
L’inconveniente principale consiste nel fatto che l’operazione di installazione dell’assieme richiede che le due ghiere e le relative guarnizioni siano inserite sul raccordo cassone da parti opposte della parete. Pertanto, tale installazione richiede in genere l’impiego di due operai, ciascuno dei quali manovra una ghiera.
Inoltre, nel caso di installazione dell’assieme su di un serbatoio, la tecnica suddetta richiede che un operaio introduca un braccio dentro al serbatoio stesso per installare la ghiera interna. Tuttavia, ciò risulta spesso molto difficoltoso, in quanto i serbatoi presentano frequentemente un’imboccatura di ingresso di dimensioni ridotte ed una notevole altezza.
Il problema tecnico che è alla base della presente invenzione è quello di fornire una guarnizione, un relativo assieme di raccordo ed un metodo di raccordo che consentano di ovviare agli inconvenienti sopra menzionati con riferimento alla tecnica nota.
Tale problema viene risolto da una guarnizione per uso con un assieme di raccordo atto a consentire il passaggio a tenuta di un fluido attraverso una parete, caratterizzata dal fatto di comprendere una regione deformabile, per assumere una configurazione di installazione, in cui detta guarnizione può essere introdotta in una sedè di raccordo ricavata nella parete, attraversandola da parte a parte, ed una configurazione di tenuta, in cui detta guarnizione è installata sulla parete e deformata, in corrispondenza di detta regione deformabile, ad attestarsi su una imboccatura interna della sede di raccordo.
Secondo il medesimo concetto inventivo, la presente invenzione si riferisce altresì ad un assieme di raccordo, caratterizzato dal fatto di comprendere una guarnizione come sopra definita e mezzi di deformazione di detta guarnizione, atti ad essere azionati per deformare la guarnizione stessa in detta configurazione di tenuta.
La presente invenzione si riferisce anche ad un metodo per realizzare un raccordo atto a consentire il passaggio a tenuta di un fluido attraverso una parete, caratterizzato dal fatto di comprendere i passi di:
- fornire un assieme di raccordo comprendente una guarnizione come sopra definita, mezzi di deformazione di detta guarnizione, atti ad essere azionati per deformare la guarnizione stessa in detta configurazione di tenuta, ed un elemento tubolare di raccordo associato a detti mezzi;
- ricavare una sede di raccordo nella parete;
- inserire detto assieme di raccordo, in configurazione assemblata, entro detta sede di raccordo dall’esterno della parete, finché detta guarnizione non attraversa la parete; e
- azionare detti mezzi di deformazione per portare detta guarnizione in detta configurazione di tenuta.
La presente invenzione fornisce alcuni rilevanti vantaggi.
Il vantaggio principale consiste nel fatto che la guarnizione suddetta e l’associato assieme di raccordo possono essere installati operando da una sola parte della parete, senza la necessità di doversi introdurre all’interno di un eventuale serbatoio. Pertanto, l’assieme di raccordo può essere installato rapidamente ed efficientemente da un unico operaio, con un notevole risparmio di tempo e costi
Altri vantaggi, caratteristiche e le modalità di impiego della presente invenzione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di alcune sue forme di realizzazione, presentate a scopo esemplificativo e non limitativo. Verrà fatto riferimento alle figure dei disegni allegati in cui: la Figura 1 mostra una vista in esploso ed in sezione di una prima forma di realizzazione di un assieme di raccordo secondo la presente invenzione; la Figura 2 mostra una vista frontale parzialmente in sezione dell’assieme di Figura 1 in una configurazione assemblata di installazione;
le Figure 3A e 3B si riferiscono ciascuna ad una fase dell’installazione dell’assieme di Figura 1 su di un serbatoio, mostrandone una vista frontale; la Figura 4 mostra una vista frontale parzialmente in sezione dell’assieme di Figura 1 in una configurazione di tenuta;
la Figura 5 mostra una ulteriore vista in sezione di alcuni componenti dell’assieme di Figura 1;
la Figura 6 si riferisce ad una seconda forma di realizzazione di un assieme di raccordo secondo la presente invenzione, mostrandone una vista in sezione;
la Figura 7 si riferisce ad una terza forma di realizzazione di un assieme di raccordo secondo la presente invenzione, mostrandone una vista in sezione; e le Figure 8A, 8B, 8C e 8D si riferiscono ciascuna ad una rispettiva forma di realizzazione alternativa della guarnizione dell’invenzione, mostrandone una vista in sezione.
Con riferimento inizialmente alla Figura 1, un assieme di raccordo atto a consentire il passaggio a tenuta di un fluido attraverso una parete è complessivamente indicato con 100. In particolare, nella presente forma di realizzazione tale assieme 100 è atto ad essere installato su di un serbatoio per fluidi potabili, per porre in comunicazione il vano interno di questo con l’esterno.
Secondo l’invenzione, l’assieme di raccordo 100 comprende una guarnizione 1 presentante una regione deformabile 11 e mezzi di deformazione di tale guarnizione, atti ad essere azionati per deformare la guarnizione 1, una volta che questa sia stata introdotta entro una sede di raccordo ricavata nella parete, per portarla in una configurazione di tenuta. L’assieme 100 comprende inoltre un elemento tubolare di raccordo 5 del tipo comunemente denominato barilotto”.
Nella presente forma di realizzazione, i suddetti mezzi di deformazione comprendono un dispositivo di bloccaggio interno, in particolare una ghiera interna 2, atta a bloccare, in cooperazione con la guarnizione 1, il barilotto 5 dalla parte interna della parete del serbatoio. I mezzi di deformazione comprendono inoltre un dispositivo di bloccaggio esterno, in particolare una ghiera esterna 4, atta a bloccare il barilotto 5 dalla parte esterna della parete del serbatoio, per impedirne lo scorrimento verso l’interno del serbatoio stesso.
Sarà compreso che l’applicazione dell’invenzione alla parete di un serbatoio viene qui presentata a titolo puramente esemplificativo, in quanto la guarnizione, l’assieme ed il metodo dell’invenzione stessa possono essere efficacemente applicati a pareti di qualsivoglia natura. A tal proposito, i termini "intemo” ed “esterno” qui usati possono essere estesi anche a tali ulteriori applicazioni dell’invenzione, per distinguere in modo semplice ed efficace le due facce della parete interessata dal raccordo.
I mezzi di deformazione prevedono anche un elemento intermedio di accoppiamento fra il dispositivo di bloccaggio esterno, ossia la ghiera 4, e la guarnizione 1, che nel presente esempio realizzativo consiste in una rondella 3.
Ciascuno dei componenti sin qui introdotti verrà ora descritto in maggiore dettaglio con riferimento alla specifica forma di realizzazione qui presentata. Con riferimento sempre alla Figura 1, la guarnizione 1 presenta una conformatone sostanzialmente tubolare, per disporsi entro la summenzionata sede di raccordo, attraversandola da parte a parte. Tale conformazione consente inoltre il passaggio attraverso la guarnizione stessa del barilotto S.
La guarnizione 1 comprende, in corrispondenza di una propria sezione di estremità, una prima porzione di accoppiamento 12 di forma anulare, atta a cooperare con una sede di guarnizione 21 della ghiera 2.
Adiacentemente a tale prima porzione di accoppiamento 12, la guarnizione 1 presenta la suddetta regione deformabile 11, che in questo primo esempio di realizzazione ha ima forma sostanzialmente bombata. Tn particolare, tale forma bombata risulta definita da due pareti, in particolare una prima parete 111 ed una seconda parete 112, entrambe presentanti un profilo sostanzialmente tronco-conico. Le pareti 111 e 112 sono giustapposte in corrispondenza della base maggiore del tronco di cono, definendo, in corrispondenza di detta giustapposizione, una porzione di guarnizione di sezione trasversale sostanzialmente maggiore rispetto alle porzioni adiacenti, indicata con 113 in Figura 1.
Come verrà compreso più chiaramente nel seguito, con riferimento alle modalità di impiego dell’assieme dell’invenzione, la conformazione bombata della regione deformabile 11 realizza un invito alla deformazione per la guarnizione 1.
Nella presente forma di realizzazione, la regione deformabile 11 presenta anche un intaglio di indebolimento 114, in forma di una scanalatura anulare ricavata in corrispondenza di detta porzione di maggiore sezione 113, il cui ruolo verrà descritto nel seguito, con riferimento alle modalità di impiego della guarnizione 1. Tale scanalatura anulare potrà naturalmente presentare un qualsivoglia profilo in sezione trasversale, ad esempio squadrato, arrotondato e così via.
La guarnizione 1 presenta poi una seconda porzione anulare di accoppiamento, contigua alla seconda parete 112 ed indicata con 13, atta a cooperare con la parete interna della suddetta sede di raccordo per realizzare una tenuta.
La seconda porzione di accoppiamento 13 presenta una estensione longitudinale (indicata con una quota 130 in Figura 5) sostanzialmente inferiore allo spessore della parete del serbatoio sul quale l’assieme 100 va installato, per motivi che risulteranno chiari nel seguito, con riferimento alle modalità di funzionamento di questo. La seconda porzione di accoppiamento 13 presenta inoltre uno spessore (indicato con ima quota 131) sostanzialmente maggiore rispetto a quello della prima porzione anulare di accoppiamento 12 (quest’ultimo indicato con una quota 120).
La guarnizione 1 presenta poi una porzione terminale 14 conformata ad aletta anulare, presentante un diametro (indicato con una quota 140 in Figura 5) nettamente superiore al diametro 20 della ghiera interna 2.
La guarnizione 1 è realizzata preferibilmente in gomma atossica resistente a trazione e a taglio, secondo tecniche di stampaggio ben note per un tecnico del ramo.
D barilotto 5 è di tipo convenzionale e ben noto per un tecnico del ramo. Questo presenta due porzioni longitudinali esternamente filettate, disposte ad estremità opposte del barilotto stesso. In particolare, una di tali porzioni reca una prima filettatura 51, per il collegamento con la ghiera interna 2 e con la ghiera esterna 4, e l’altra una seconda filettatura 52, per il collegamento con un altro serbatoio o con altri mezzi di trasferimento di fluido, quali ad esempio un rubinetto, un condotto o una pompa.
Nella presente forma di realizzazione, le filettature 51 e 52, così come anche le filettature degli altri componenti dell’assieme che verranno introdotti di qui a breve, sono filettature gas cilindriche. Più specificamente, nel presente esempio di realizzazione è previsto l’uso di filettature di 3⁄4 di pollice, classe B, secondo le norme UNI ISO 228. Come risulterà ben noto per un tecnico del ramo, le filettature gas sono comunemente impiegate in ambito idraulico per accoppiamenti non a tenuta stagna sul filetto. Pertanto, è consigliato l’uso di mezzi aggiuntivi di tenuta in associazione con il collegamento a vite mediante le suddette filettature gas, quali canapa o teflon, secondo tecniche di collegamento a tenuta anch’esse ben note per un tecnico del ramo.
Come già le ghiere di tipo convenzionale, la ghiera interna 2 è conformata sostanzialmente a cilindro cavo. Questa presenta, a partire da una propria sezione trasversale terminale, due intagli di manovra 22 estendentesi longitudinalmente su di essa, atti a ricevere un utensile per il montaggio della ghiera 2 sul barilotto 5.
Sarà compreso che forme alternative di realizzazione possono prevedere sedi per utensili di manovra conformate diversamente dai suddetti intagli 22. Ad esempio, queste potrebbero essere in forma di una struttura sporgente a profilo esagonale.
In prossimità della medesima sezione trasversale terminale, le pareti interne della ghiera 2 realizzano un bordo di battuta anulare 23, per il fermo in battuta del barilotto 5. Tale battuta si realizza mediante interposizione di una guarnizione anulare 6, conformata ad anello piatto e realizzata in un materiale atossico. Anche tale guarnizione anulare 6 è di tipo convenzionale, perciò non ci si soffermerà ulteriormente sulla sua descrizione.
Adiacentemente al bordo di battuta anulare 23, la ghiera interna 2 presenta una filettatura madrevite interna 25, atta a cooperare con la prima filettatura 51 del barilotto 5 per l’assemblaggio dell’assieme di raccordo 100.
La ghiera interna 2 presenta inoltre, in corrispondenza di una propria sezione trasversale terminale opposta a quella degli intagli di manovra 22, la suddetta sede di guarnizione 21, atta a ricevere la prima porzione di accoppiamento 12 della guarnizione 1. Nel presente esempio realizzativo tale sede di guarnizione 21 è in forma di una scanalatura anulare parzialmente circoscritta alla filettatura madrevite 25. Anche in questo caso, sarà compreso che la sede di guarnizione 21, così come la corrispondente prima porzione di accoppiamento 12 della guarnizione 1 stessa, può presentare profili diversi, sia squadrati che arrotondati, per rispondere a specifiche esigenze di tenuta. In particolare, per garantire un saldo trattenimento della guarnizione 1, la sede di guarnizione 21 e la associata prima porzione di accoppiamento 12 possono presentare un profilo a freccia viste in sezione trasversale.
In corrispondenza di questa stessa sezione terminale, la ghiera interna 2 presenta inoltre uno spigolo esterno smussato 26. Naturalmente, la forma di tale smussatura potrà essere qualunque, ad esempio circolare, ovale, quadrata, triangolare e cosi via.
Preferibilmente, le dimensioni della sezione trasversale della ghiera 2 risultano confrontabili con le dimensioni trasversali massime della porzione di maggiore sezione 113 della guarnizione 1, quando questa è in ima configurazione indeformata. Con “confrontabili” si intende che le dimensioni trasversali della ghiera 2 sono sostanzialmente pari, di poco superiori o di poco inferiori, in termini di alcuni millimetri, alle dimensioni trasversali massime della porzione di maggiore sezione 113. In tal modo, come risulterà più chiaro nel seguito, con riferimento alle modalità di funzionamento dell’assieme dell’invenzione, l’inserimento della guarnizione 1 attraverso la sede di raccordo risulta facilitata. In particolare, la ghiera interna 2 presenta un diametro (indicato con una quota 20 in Figura 5) sostanzialmente confrontabile con il diametro massimo della porzione 113 (quest’ultimo indicato con una quota 10). Come detto sopra, preferibilmente la differenza fra tali due diametri è dell’ordine di alcuni millimetri.
Inoltre, preferibilmente il diametro della ghiera interna 2 risulta anche sostanzialmente confrontabile con quello della seconda porzione di accoppiamento 13 della guarnizione 1.
La ghiera interna 2 può essere realizzata per stampaggio, in materiale plastico oppure in ottone, in quest’ultimo caso con una successiva operazione di tornitura. Dato il suddetto uso per fluidi potabili, il materiale impiegato sarà comunque atossico. Naturalmente, forme alternative di realizzazione possono prevedere l’impiego di materiali diversi, per rispondere a specifiche esigenze costruttive e/o di manutenzione, legate anche al particolare tipo di fluido contenuto nel serbatoio.
La rondella 3 è conformata ad anello piatto, con una luce interna di diametro tale da consentire il passaggio del barilotto 5. Questa presenta, almeno sulla faccia atta ad andare a contatto con la ghiera esterna 4, un basso coefficiente di attrito. A tal fine, la rondella 3 può essere realizzata in metallo levigato, ad esempio ottone, secondo le tecniche già descritte con riferimento alla ghiera interna 2.
La ghiera esterna 4 comprende, in corrispondenza della propria sezione trasversale terminale atta ad andare in battuta sulla rondella 3, una aletta anulare di battuta 41. Adiacentemente a tale aletta anulare di battuta 41, la ghiera esterna 4 presenta un corpo conformato sostanzialmente a cilindro cavo. Quest’ultimo è dotato internamente di una filettatura madrevite 45, atta a cooperare con la prima filettatura 51 del barilotto 5 per collegare la ghiera esterna 4 con il barilotto stesso.
Anche l’aletta di battuta 41 può essere fatta di un materiale a basso coefficiente di attrito, ad esempio metallo levigato, per realizzare un accoppiamento a basso coefficiente di attrito con la rondella 3.
Poiché la ghiera esterna 4 è di tipo convenzionale e già in uso per la realizzazione di raccordi per serbatoi, non ci si soffermerà ulteriormente sulla sua descrizione.
Le modalità di assemblaggio dell’assieme di raccordo 100 verranno ora descritte con riferimento alle Figure 1 e 2.
Innanzitutto, la ghiera esterna 4 viene montata sul barilotto 5, portando in impegno la filettatura madrevite 45 di questa con la prima filettatura 51 del barilotto 5 stesso. La ghiera esterna 4 viene avvitata sul barilotto 5 fino ad una distanza dall’imbocco della prima filettatura 51 tale da lasciare sufficiente spazio per il montaggio degli altri componenti dell’assieme sul barilotto 5. Quindi, si inserisce sul barilotto 5 la rondella 3, fino a portarla in battuta sulla ghiera esterna 4.
A questo punto, la guarnizione anulare 6 viene inserita nella ghiera interna 2 fino a portarsi in battuta sul bordo di battuta anulare 23 di questa.
La prima porzione anulare di accoppiamento 12 della guarnizione 1 viene poi inserita ad incastro entro la sede di guarnizione 21 della ghiera interna 2.
L’insieme ghiera interna 2 - guarnizione anulare 6 - guarnizione 1 viene perciò inserito sul barilotto 5, portando in impegno la filettatura 25 della ghiera interna 2 sulla prima filettatura 51 di quest’ultimo. La ghiera interna 2 viene avvitata sul barilotto 5 fino a quando l imboccatura di questo non arriva a forzare in battuta la guarnizione anulare 6 sul bordo di battuta 23. Tale operazione di montaggio della ghiera 2 sul barilotto 5 viene eseguita mediante un utensile a chiave di tipo convenzionale, atto ad impegnare gli intagli di manovra 22.
Sarà a questo punto meglio compresa la funzione della guarnizione anulare 6, che garantisce ima tenuta fra la ghiera interna 2 ed il barilotto 5 in corrispondenza dell’imboccatura di quest’ultimo, evitando una fuoriuscita di fluido attraverso il relativo accoppiamento vite-madrevite.
A questo punto la ghiera esterna 4 viene fatta ruotare, onde provocare una sua traslazione lungo il barilotto 5 verso gli altri componenti dell’assieme. In tale traslazione, la ghiera esterna 4 spinge la rondella 3 finché questa non si porta in battuta sulla porzione ad aletta 14 della guarnizione 1. La configurazione assemblata di installazione cosi ottenuta è mostrata in Figura 2. Sarà compreso che in tale configurazione di installazione, la guarnizione 1 risulta sostanzialmente inderformata.
Le modalità di installazione dell’assieme di raccordo 100 cosi assemblato su di un serbatoio verranno ora descritte con riferimento alle Figura 3A, 3B e
Con riferimento inizialmente alla Figura 3A, innanzitutto è necessario ricavare la summenzionata sede di raccordo, indicata con D, per l’assieme 100 nella parete P del serbatoio S. Quest’ultimo può essere ad esempio un serbatoio da cui fuoriesce acqua potabile per immettersi nelle condote idriche.
Tale sede di raccordo D, in forma di un foro passante a sezione sostanzialmente circolare, può essere ricavata mediante una sega a tazza di tipo convenzionale. La sede D dovrà avere diametro sostanzialmente confrontabile, ossia sostanzialmente uguale, di poco superiore o di poco inferiore, in termini di alcuni millimetri al massimo, al diametro 20 della ghiera interna 2, in modo da consentirne il passaggio attraverso la sede stessa. Se il diametro della sede D è inferiore a quello della ghiera interna 2, sarà necessario un forzamento di questa attraverso la sede D stessa. Tali esigenze risultano perfettamente compatibili con le proprietà di accuratezza e precisione delle seghe a tazza attualmente disponibili, che presentano tipicamente un margine di errore in eccesso rispetto alla misura nominale di circa 0.4 ma
Una volta ricavata nella parete P la sede di raccordo D, si asportano i relativi residui di lavorazione, e si smussano leggermente i bordi della sede stessa, ad esempio tramite una carta abrasiva. Ciò è necessario per evitare che superfici taglienti possano lacerare la guarnizione 1, una volta che questa sia stata installata.
L’intero assieme di raccordo 100 può quindi essere inserito entro la sede di raccordo D dall’esterno del serbatoio S, secondo la direzione indicata con una freccia in Figura 3A. In particolare, la ghiera interna 2 e la guarnizione 1 vengono fatte passare attraverso la sede D fino a che la regione deformabile 11 della guarnizione 1 non si dispone dalla parte interna della parete P e la porzione ad aletta 14 non si porta in battuta sulla faccia esterna di questa, come mostrato in Figura 3B.
Sarà compreso che, anche se la regione deformabile 11 della guarnizione 1 presenta diametro massimo 10 leggermente superiore a quello della sede di raccordo D, detta porzione può comunque essere indotta ad attraversare la sede stessa, deformandola manualmente.
A questo punto, è necessario azionare i mezzi di deformazione per portare l’assieme di raccordo 100, ed in particolare la guarnizione 1, nella configurazione di tenuta. A tal fine, è sufficiente ruotare la ghiera esterna 4 nel verso atto a produrne l’avanzamento verso l’intemo del serbatoio S, che nella presente forma di realizzazione è un verso orario, indicato da una freccia in Figura 3B. Al contempo, va impedita la rotazione del barilotto 5, ad esempio serrando quest’ultimo con una chiave adatta. Poiché la ghiera esterna 4 è già in battuta, tramite la rondella 3 e la porzione ad aletta anulare 14, sulla parete P del serbatoio S, questa non può in effetti avanzare verso Fraterno del serbatoio S stesso. Pertanto, la suddetta rotazione della ghiera esterna 4 produce un movimento traslatorio del barilotto 5, che scorre rispetto alla ghiera esterna 4 stessa dall’interno verso l’esterno del serbatoio S. In tale movimento traslatorio, il barilotto 5 trascina con sé, in virtù dello stretto serraggio, anche la ghiera interna 2 e naturalmente la guarnizione anulare 6 alloggiata in questa.
Con riferimento ora alla Figura 4, a seguito della rotazione della ghiera esterna 4, la guarnizione 1 si trova sottoposta ad una azione di compressione. Infatti, la guarnizione 1 è bloccata ad una estremità, in corrispondenza della propria porzione ad aletta 14, contro la faccia esterna della parete P, ed all’estremità opposta, in corrispondenza della propria prima porzione di accoppiamento 12, entro la ghiera interna 2. Pertanto, l’avanzamento verso la parete P della ghiera interna 2, sospingendo verso tale parete la prima porzione di accoppiamento 12, induce la guarnizione 1 a deformarsi. In particolare, in virtù di tale avanzamento e della battuta della porzione di maggiore sezione 113 sull’imboccatura della sede di raccordo D, la prima parete 111 viene sospinta verso la seconda parete 112, fino a ribaltarsi su quest ’ultima, ruotando in corrispondenza della porzione di maggiore sezione 113 e dell’intaglio di indebolimento 114 interno a questa. In questa condizione deformata, mostrata in Figura 4, la guarnizione 1 contrasta rulteriore avanzamento della ghiera interna 2, ossia del barilotto 5, verso l’esterno del serbatoio S.
L’operatore esterno, avvertendo l’aumentata resistenza alla rotazione della ghiera esterna 4, viene a conoscenza del fatto che l’assieme di raccordo 100 si è portato nella configurazione di tenuta desiderata, e non forza ulteriormente in rotazione la ghiera esterna stessa.
Sarà a questo punto meglio apprezzato come la guarnizione 1 dell’invenzione, deformata nella suddetta configurazione di tenuta, fornisca una salda tenuta internamente al serbatoio S. Ciò è ottenuto grazie alla presenza della regione deformabile 11. In particolare, la forma bombata di quest ’ultima induce la guarnizione 1 a flettersi nel modo desiderato, indirizzando in tal senso le forze di compressione generate dalla rotazione della ghiera esterna 4.
Al contempo, nella presente forma di realizzazione la tenuta in corrispondenza dell’imboccatura esterna della sede D è assicurata dalla suddetta porzione ad aletta 14, mentre la porzione centrale della guarnizione 1 garantisce una tenuta lungo la parete intema di detta sede D. In particolare, la seconda porzione di accoppiamento 13 coopera con tale parete interna per creare una tenuta, evitando il gioco della guarnizione stessa all’interno della sede D. Comunque, tale seconda porzione di accoppiamento 13, presentando estensione longitudinale 130 minore di quella della sede D, non interferisce con la deformazione della guarnizione 1 internamente al serbatoio S.
Pertanto, la guarnizione della presente forma di realizzazione consente di ottenere, in virtù della propria conformazione tubolare, una tenuta su tutta la sede di raccordo, imboccature comprese, con un’unica guarnizione inseribile da una sola parte della parete P, laddove con le tecniche attualmente disponibili sarebbero necessarie almeno due distinte guarnizioni, da introdursi da parti opposte della parete P stessa.
Vanno anche compresi i vantaggi associati all’uso della rondella 3, la quale, interposta fra la ghiera esterna 4 e la guarnizione I , svolge il ruolo di un cuscinetto di trasmissione. Infatti, la ghiera esterna 4, ruotando per deformare la guarnizione 1, slitta sulla rondella 3, essendo l’accoppiamento fra tali componenti a basso attrito. Pertanto, il moto di rotazione della ghiera esterna 4 non viene trasmesso alla guarnizione 1. Se ciò accadesse, potrebbero determinarsi malfunzionamenti dell’assieme di raccordo 100, in quanto la rotazione della ghiera esterna 4 potrebbe causare la fuoriuscita della prima porzione anulare di accoppiamento 12 della guarnizione 1 dalla propria sede 21 nella ghiera interna 2.
Sarà a questo punto meglio compreso come un unico operaio, operando da una sola parte della parete P, può assemblare ed installare rapidamente l’assieme di raccordo secondo l’invenzione, semplicemente serrando la ghiera esterna contro la parete.
Sarà inoltre apprezzato che l’assieme di raccordo dell’invenzione fornisce anche l’importante vantaggio di rendere l’installazione sulla parete facilmente reversibile. Infatti, per estrarre il raccordo basta semplicemente disimpegnare l’accoppiamento fra ghiera esterna e barilotto, in modo che quest’ultimo possa scorrere verso l’interno della parete, sempre operando soltanto da una parte della parete.
Sarà anche apprezzato che le operazioni di disinstallazione e/o di manutenzione di un raccordo per serbatoio secondo l’invenzione, essendo eseguite dall’esterno mediante un componente non immerso nel fluido, forniscono maggiori garanzie di igiene per il fluido stesso. Inoltre, il fatto che il componente che viene manovrato, ossia il dispositivo di bloccaggio esterno, non è immerso nel fluido, rende tale componente meno soggetto a deterioramenti, che potrebbero renderne difficile l’operazione dopo lunghi periodi di inattività.
Un ulteriore vantaggio della forma di realizzazione sin qui presentata consiste nel fatto che la smussatura dello spigolo della ghiera interna evita possibili lacerazioni della guarnizione quando quest’ ultima, assumendo la configurazione di tenuta, viene a contatto con lo spigolo stesso.
Sarà compreso che le dimensioni di tutti i componenti dell’assieme di raccordo dell’invenzione vanno scelte in finizione delle dimensioni della sede di raccordo, delle dimensioni unificate dei barilotti esistenti in commercio e dello spessore della parete da raccordare. Inoltre, tali dimensioni, e in particolare quelle della guarnizione dell’invenzione, andranno selezionate a seconda della pressione del fluido.
Nella forma di realizzazione sin qui presentata, l’assieme di raccordo è compatibile con l’installazione su di un serbatoio atto a contenere centinaia o migliaia di litri di acqua.
Per questa specifica applicazione, può essere utilizzato un barilotto di diametro esterno pari a 3⁄4 di pollice circa, secondo uno standard largamente diflùso in commercio. Misure preferite per gli altri componenti dell’assieme di raccordo dell’invenzione per la suddeta specifica applicazione vengono indicate a seguire, naturalmente a titolo puramente esemplificativo, con riferimento alle quote riportate in Figura 5.
Diametro massimo della porzione di maggiore sezione 113, indicato con una quota 10: preferibilmente compreso in un intervallo 354-41 mm e più preferibilmente pari a 38 mm circa.
Diametro della seconda porzione anulare di accoppiamento 13, indicato anch’esso con una quota 10: preferibilmente compreso in un intervallo 35441 mm, e più preferibilmente pari a 38 mm circa.
Diametro massimo dell’intaglio di indebolimento 114, indicato con una quota 141: preferibilmente compreso in un intervallo 334-39 mm, e più preferibilmente pari a 36 mm circa.
Larghezza dell’intaglio di indebolimento 114, indicata con una quota 142: preferibilmente compresa in un intervallo 14-5 mm, e più preferibilmente pari a 3 mm circa.
Lunghezza complessiva della guarnizione 1, indicata con una quota 110: preferibilmente compresa in un intervallo 26÷32 mm, e più preferibilmente pari a 29 mm circa.
Altezza del tronco di cono che definisce le pareti 111 e 112 della regione bombata 11, indicata con una quota 115, preferibilmente compresa in un intervallo 6.0÷11.0 mm, e più preferibilmente pari a 8.5 mm circa.
Spessore delle pareti 111 e 112 e della prima porzione di accoppiamento 12, indicato con una quota 120: preferibilmente compreso in un intervallo 14-3 mm, e più preferibilmente pari a 2 mm circa.
Diametro della porzione ad aleta 14, indicato con una quota 140: preferibilmente compreso in un intervallo 44÷50 mm, e più preferibilmente pari a 47 mm circa.
Ulteriori forme di realizzazione dell’invenzione verranno ora descritte con riferimento alle Figure 6, 7 e 8A-8D. Tale descrizione riguarderà soltanto gli aspetti che le differenziano dalla prima forma di realizzazione sin qui descritta. Pertanto, componenti equivalenti a quelli già descritti verranno indicati con il medesimo riferimento numerico già usato.
Con riferimento inizialmente alla Figura 6, in base ad una seconda forma di realizzazione, un assieme di raccordo 101 comprende ima guarnizione 1, presentante una regione deformabile 11, e mezzi di deformazione di tale guarnizione 1.
In questa seconda forma di realizzazione, i mezzi di deformazione comprendono una flangia di bloccaggio interno 20, atta ad attestarsi in battuta sulla guarnizione 1 quando questa assume la configurazione di tenuta. La flangia di bloccaggio interno 20 prevede ima sede di guarnizione 201, di conformazione e disposizione analoghe a quelle già descritte con riferimento alla prima forma di realizzazione.
Internamente a tale sede di guarnizione 2pl, la flangia di bloccaggio interno 20 comprende una pluralità di incavi (due soltanto dei quali visibili in Figura 6), ciascuno indicato con 202 ed atto a ricevere una rispettiva asta filettata 50. Preferibilmente, tali incavi sono sei e uniformemente distribuiti sulla periferia della flangia di bloccaggio interno 20. Gli incavi 202 possono presentare una filettatura complementare a quella della rispettiva asta 50, oppure prevedere che l’asta venga direttamente saldata entro di essi in fase di produzione o di assemblaggio dell’assieme 101.
La flangia di bloccaggio interno 20 è realizzata integrale con un corpo tubolare 500.
I mezzi di deformazione comprendono inoltre una pluralità di ghierette esterne, ciascuna indicata con 400, in numero pari a quello degli incavi 202. Ogni ghieretta 400 presenta una filettatura madrevite interna complementare alla filettatura esterna di una rispettiva asta 50. Tali ghierette 400 possono consistere ad esempio in semplici dadi.
I mezzi di deformazione comprendono poi una flangia di guida 7, atta ad attestarsi sulla parete interessata dal raccordo (non mostrata in Figura 6) tramite interposizione di una porzione terminale ad aletta 14 della guarnizione 1. La flangia di guida 7 presenta una pluralità di fori passanti 71, ciascuno atto a consentire il passaggio di una rispettiva asta filettata 50. La flangia di guida 7 comprende inoltre una luce di passaggio centrale, atta a consentire il passaggio del corpo tubolare 500.
I mezzi di deformazione della presente forma di realizzazione comprendono infine una molteplicità di piccole rondelle 30, ciascuna atta ad essere interposta fra una rispettiva ghieretta 400 e la flangia di guida 7.
In Figura 6, viene anche mostrata una flangia di connessione 8, atta a consentire il collegamento dell’assieme di raccordo 101 con ulteriori componenti idraulici.
Per assemblare l’assieme 101, un utente innanzitutto fissa saldamente, se ciò non è già stato fatto in sede di produzione del raccordo 101, le aste filettate 50 entro i rispettivi incavi filettati 201.
Quindi, l’utente inserisce la guarnizione 1 sul corpo tubolare 500, ed incastra una prima porzione di accoppiamento 12 di questa entro la sede di guarnizione 21 della flangia di bloccaggio interno 20.
A questo punto, l’utente porta la flangia di guida 7 in battuta su una porzione terminale ad aletta 14 della guarnizione 1, facendo passare le aste filettate 50 attraverso i fori passanti 71, ed avvita ciascuna delle ghierette 400 sulla rispettiva asta filettata 50, previa interposizione della rispettiva rondella 30.
L’assieme 101 così assemblato può essere introdotto entro una sede di raccordo ricavata nella parete. Quindi, per deformare la regione deformabile 11 della guarnizione 1, l’utente ruota le ghierette 400 nel verso atto a produrne l’avanzamento verso l’interno della parete, secondo modalità analoghe a quelle già descritte con riferimento alla prima forma di realizzazione. Tale rotazione delle ghierette 400 produce una traslazione verso l’esterno della parete delle aste filettate 50, che trascinano in tale traslazione anche la flangia di bloccaggio interno 20, e, quindi, il corpo tubolare 500 integrale con questa.
Una volta che l’assieme 101 è stato installato e la guarnizione 1 è stata deformata nella suddetta configurazione di tenuta, la flangia di accoppiamento 8 viene saldata sul corpo tubolare 500. Naturalmente, tale operazione di saldatura si sarebbe potuta eseguire anche a priori, al momento dell’assemblaggio dell’assieme 101.
La seconda forma di realizzazione sin qui descritta è particolarmente idonea per la realizzazione di raccordi di grande sezione, laddove afferrare con un unico utensile una unica ghiera esterna risulterebbe difficoltoso e richiederebbe notevole sforzo.
Sarà apprezzato che, in virtù della realizzazione integrale della flangia di bloccaggio interno 20 con il corpo tubolare 500, l’assieme della presente forma di realizzazione risulta estremamente compatto e semplice da assemblare. Inoltre, anche in virtù della saldatura della flangia di collegamento 8 al resto dell’assieme 101, quest’ultimo previene efficacemente qualunque perdita di fluido.
La Figura 7 si riferisce ad una terza forma di realizzazione dell’assieme dell’invenzione. In base a questa terza forma di realizzazione, un assieme di raccordo 102 comprende una guarnizione 15 di conformazione sostanzialmente tronco- conica, presentante ima regione centrale deformabile 151.
In corrispondenza della propria sezione trasversale terminale minore, la guarnizione 15 prevede ima porzione di accoppiamento 152 conformata sostanzialmente ad anello, secondo la forma tipica delle guarnizioni comunemente denominate “o-ring”.
In corrispondenza della propria sezione trasversale terminale maggiore, la guarnizione deformabile 15 prevede invece un bordo terminale rialzato 153, che realizza una porzione di maggiore sezione della regione deformabile 15. In corrispondenza di tale bordo 153, la guarnizione 15 è atta ad attestarsi in battuta sull’imboccatura interna di una sede di raccordo (non mostrata in Figura 7), per assumere la configurazione di tenuta.
Secondo l’invenzione, l’assieme di raccordo 102 conprende inoltre mezzi di deformazione della guarnizione 15, che nella presente forma di realizzazione prevedono ima flangia di bloccaggio interno 200 integrale con un elemento tubolare filettato 501. Quest’ultimo presenta una superficie esterna completamente filettata, per consentirne il collegamento con una ghiera esterna, non mostrata in Figura 7 in quanto del tutto analoga a quella descritta con riferimento alla prima forma di realizzazione, e con altri componenti idraulici
La suddetta filettatura è tranciata in corrispondenza di un tratto 511, per consentire l’afferr amento dell’elemento tubolare 501 a mezzo di un opportuno utensile capace di impedirne la rotazione quando la guarnizione 15 viene deformata nella configurazione di tenuta.
Anche in questo caso, la realizzazione integrale della flangia di bloccaggio interno 200 con il corpo tubolare 501 rende l’assieme dell’invenzione semplice da assemblare.
Una volta assemblato, l’assieme 102 può essere introdotto nella sede di raccordo, in modo che la guarnizione 15 la attraversi da parte a parte, fino disporsi dalla parte interna della parete.
Quindi, azionando la ghiera esterna, l’elemento tubolare 501 e la flangia di bloccaggio interno 200 integrale con questo vengono forzati ad avanzare verso l’esterno della parete, deformando così la guarnizione 15. In particolare, in virtù della propria conformazione tronco-conica e del bordo rialzato 153, la guarnizione 15 si schiaccia sull’imboccatura interna della sede di raccordo, garantendo una tenuta molto affidabile. In virtù di tale tenuta, non è necessario prevedere un’altra guarnizione dalla parte esterna della parete.
Inoltre, poiché la guarnizione 15 si trova completamente dalla parte interna della parete, non è necessario fornire una rondella- cuscinetto da interporsi fra la ghiera esterna e la guarnizione stessa.
Tale terza forma di realizzazione è particolarmente adatta per serbatoi di ridotte dimensioni, ad esempio atti a contenere poche decine di litri. In tali serbatoi, a causa delle ridotte dimensioni dell’imboccatura, è attualmente impossibile installare i raccordi cassone menzionati con riferimento alla tecnica nota.
Le Figure 8A-8D mostrano ulteriori forme di realizzazione della guarnizione dell’invenzione. In particolare, in tutte queste ulteriori forme di realizzazione è previsto che la guarnizione presenti una conformazione sostanzialmente tubolare, in modo da poter essere disposta entro una sede di raccordo per realizzare una tenuta in corrispondenza di entrambe le imboccature di questa.
Nella Figura 8A, viene mostrata una guarnizione 16 che presenta una regione deformabile 161 di forma sostanzialmente cilindrica.
Ih Figura 8B ima guarnizione 17 presenta una regione deformabile 171 sempre di forma cilindrica, ma dotata di un intaglio di indebolimento 174. In Figura 8C, una guarnizione 18 presenta una regione deformabile 181 di forma sostanzialmente tronco-conica. In virtù di tale conformazione, la guarnizione 18 non necessita di alcuna seconda porzione di accoppiamento del tipo descritto con riferimento alla prima forma di realizzazione.
Infine, in Figura 8D una guarnizione 19 presenta una prima porzione di accoppiamento 192 conformata sostanzialmente ad “o-ring”.
Un tecnico del ramo saprà apprezzare che la guarnizione dell’invenzione è suscettibile di molte altre conformazioni. Ad esempio, questa può presentare più di un intaglio di indebolimento, non necessariamente in posizione centrata.
Sarà inoltre compreso che forme di realizzazione alternative possono prevedere che anche altri componenti dell’assieme di raccordo sin qui descritto siano realizzati integrali l’uno con l’altro. Ad esempio, la guarnizione potrebbe essere realizzata integrale, per esempio per stampaggio, con il dispositivo di bloccaggio interno. Naturalmente, una realizzazione più modulare come quella descritta con riferimento alla prima forma di realizzazione fornisce il vantaggio di consentire una più agevole intercambiabilità e riutilizzo dei singoli componenti, mentre la realizzazione integrale dei componenti semplifica l’assemblaggio dell’assieme da parte dell’utente finale.
Sarà inoltre compreso che, secondo il medesimo concetto inventivo, la presente invenzione fornisce anche un metodo per realizzare un raccordo atto a consentire il passaggio a tenuta di un fluido attraverso una parete, comprendente i passi di:
- fornire un assieme di raccordo comprendente una guarnizione, mezzi di deformazione della guarnizione ed un elemento tubolare di raccordo come sin qui descritti;
- ricavare una sede di raccordo nella parete, secondo le modalità descritte sopra;
- inserire l’assieme di raccordo, in configurazione assemblata, entro la sede di raccordo dall’esterno della parete, secondo le modalità già descritte; e - azionare i mezzi di deformazione come descritto sopra, per portare la guarnizione in detta configurazione di tenuta.
La presente invenzione è stata fin qui descritta con riferimento a forme preferite di realizzazione. E da intendersi che possano esistere altre forme di realizzazione che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, tutte rientranti nell’ambito di protezione delle rivendicazioni qui tìi seguito esposte

Claims (36)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Guarnizione (1; 15; 16; 17; 18; 19) per uso con un assieme di raccordo (100; 101; 102) atto a consentire il passaggio a tenuta di un fluido attraverso una parete (P), caratterizzata dal fatto di comprendere una regione deformabile (11; 151; 161; 171; 181; 191), per assumere una configurazione di installazione, in cui detta guarnizione può essere introdotta in una sede di raccordo (D) ricavata nella parete, attraversandola da parte a parte, ed una configurazione di tenuta, in cui detta guarnizione è installata sulla parete e deformata, in corrispondenza di detta regione deformabile, ad attestarsi su una imboccatura interna della sede di raccordo.
  2. 2. Guarnizione (1; 15) secondo la rivendicazione 1, in cui detta regione deformabile (11; 151) presenta una porzione (113; 153) a sezione trasversale sostanzialmente maggiore rispetto alle porzioni di guarnizione adiacenti, atta ad attestarsi sull’imboccatura interna della sede di raccordo (D).
  3. 3. Guarnizione (1) secondo la rivendicazione precedente, presentante, in corrispondenza di detta regione deformabile (11), ima conformazione sostanzialmente bombata.
  4. 4. Guarnizione ( 1) secondo la rivendicazione precedente, in cui detta regione deformabile (11) risulta definita da una prima (111) ed una seconda parete (112), entrambe a profilo sostanzialmente tronco-conico e giustapposte in corrispondenza della base maggiore del tronco di cono.
  5. 5. Guarnizione (15) secondo la rivendicazione 2, presentante una conformazione sostanzialmente tronco-conica.
  6. 6. Guarnizione (15) secondo la rivendicazione precedente, in cui detta porzione a sezione trasversale maggiore (151) comprende un bordo terminale rialzato (153).
  7. 7. Guarnizione (1; 15; 19) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente una prima porzione di accoppiamento (12; 152; 192), per il collegamento della guarnizione stessa con un dispositivo di bloccaggio interno (2; 200), atto a bloccare un elemento tubolare (5; 501) dell’assieme di raccordo (100; 102) dalla parte interna della parete (P).
  8. 8. Guarnizione (15; 19) secondo la rivendicazione precedente, in cui detta prima porzione di accoppiamento (152; 192) è conformata sostanzialmente ad “o-ring”.
  9. 9. Guarnizione (1; 16; 17; 18; 19) secondo una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 4 o da 7 a 8, presentante una conformazione sostanzialmente tubolare, per disporsi entro la sede di raccordo (D).
  10. 10. Guarnizione (1; 16; 17; 19) secondo la rivendicazione precedente, comprendente una seconda porzione di accoppiamento (13), atta a cooperare con la parete interna della sede di raccordo (D) per fornire una tenuta.
  11. 11. Guarnizione (1; 16; 17; 18; 19) secondo la rivendicazione 9 o 10, comprendente ima porzione terminale conformata ad aletta (14), atta ad attestarsi su un’imboccatura esterna della sede di raccordo (D) per fornire una tenuta.
  12. 12. Guarnizione (1; 17; 19) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui detta regione deformabile (11; 171; 191) comprende almeno un intaglio di indebolimento (114).
  13. 13. Guarnizione (1) secondo la rivendicazione 3 o 4 e secondo la rivendicazione 12, in cui detto almeno un intaglio di indebolimento (114) è una scanalatura anulare ricavata in corrispondenza di detta porzione di maggiore sezione (113).
  14. 14. Guarnizione (1) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, realizzata in una gomma atossica.
  15. 15. Assieme di raccordo (100; 101; 102), caratterizzato dal fatto di comprendere una guarnizione (1; 15; 16; 17; 18; 19) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti e mezzi (2, 3, 4; 20, 400, 50, 7; 200) di deformazione di detta guarnizione, atti ad essere azionati per deformare la guarnizione stessa in detta configurazione di tenuta.
  16. 16. Assieme di raccordo (100; 101; 102) secondo la rivendicazione 15, in cui detti mezzi di deformazione comprendono un dispositivo di bloccaggio interno (2; 20; 200), atto a bloccare, in cooperazione con detta guarnizione (1; 15), un elemento tubolare di raccordo (5; 500; 501) dalla parte interna della parete (P), presentante una sede di guarnizione (21; 201) per il collegamento con detta guarnizione.
  17. 17. Assieme di raccordo (100) secondo la rivendicazione precedente, in cui detto dispositivo di bloccaggio interno (2) presenta, in corrispondenza di detta sede di guarnizione (21), uno spigolo esterno smussato (26).
  18. 18. Assieme di raccordo (100) secondo la rivendicazione 16 o 17, in cui detto dispositivo di bloccaggio interno (2) presenta sezione trasversale di dimensioni (20) sostanzialmente confrontabili con le dimensioni trasversali massime di detta guarnizione (1), quando questa è in una configurazione indeformata.
  19. 19. Assieme di raccordo (100) secondo la rivendicazione precedente quando dipendente dalla rivendicazione 2, in cui detto dispositivo di bloccaggio interno (2) presenta sezione trasversale di dimensioni (20) sostanzialmente confrontabili con le dimensioni (10) di detta porzione a sezione trasversale maggiore (113) di detta guarnizione (1), quando questa è in una configurazione indeformata.
  20. 20. Assieme di raccordo (100) secondo una qualunque delle rivendicazioni da 16 a 19, in cui detto dispositivo di bloccaggio interno (2) presenta, in prossimità di una propria sezione trasversale terminale, un bordo di battuta (23), per il fermo in battuta dell’elemento tubolare di raccordo (5).
  21. 21. Assieme di raccordo (100) secondo una qualunque delle rivendicazioni da 16 a 19, in cui detto dispositivo di bloccaggio interno (20; 200) è realizzato integrale con l’elemento tubolare di raccordo (500; 501).
  22. 22. Assieme di raccordo (100) secondo una qualunque delle rivendicazioni da 16 a 20, in cui detto dispositivo di bloccaggio interno comprende una ghiera (2).
  23. 23. Assieme di raccordo (100; 101) secondo una qualunque delle rivendicazioni da 15 a 22, in cui detti mezzi di deformazione comprendono almeno mi dispositivo di bloccaggio esterno (4; 400) per bloccare un elemento tubolare di raccordo (5; 500) dalla parte esterna della parete (P).
  24. 24. Assieme di raccordo (100; 101) secondo la rivendicazione precedente, in cui detto almeno un dispositivo di bloccaggio esterno comprende una ghiera (4; 400).
  25. 25. Assieme di raccordo (101) secondo una qualunque delle rivendicazioni da 16 a 22 e secondo la rivendicazione 23 o 24, in cui detti mezzi di deformazione comprendono una pluralità di aste filettate (50), atte ad essere fissate a detto dispositivo di bloccaggio interno (20), ciascuna atta ad essere azionata da una rispettivo dispositivo di bloccaggio esterno (400) per portare detta guarnizione (1) in detta configurazione di tenuta.
  26. 26. Assieme di raccordo (100; 101) secondo una qualunque delle rivendicazioni da 23 a 25, in cui detti mezzi di deformazione comprendono un elemento intermedio di accoppiamento (3; 30) fra detto almeno un dispositivo di bloccaggio esterno (4; 400) e detta guarnizione (1).
  27. 27. Assieme di raccordo (100) secondo la rivendicazione precedente, in cui detto elemento intermedio di accoppiamento comprende una rondella (3; 30).
  28. 28. Assieme di raccordo (100) secondo la rivendicazione 26 o 27, in cui detto elemento intermedio di accoppiamento (3) e detto almeno un dispositivo di bloccaggio esterno (4) presentano rispettive facce (41) atte ad andare in battuta l’una sull’altra per realizzare un accoppiamento a basso coefficiente di attrito.
  29. 29. Assieme di raccordo (100) secondo la rivendicazione precedente, in cui dette rispettive facce (41) di detto elemento intermedio di accoppiamento (3) e di detto almeno un dispositivo di bloccaggio esterno (4) sono fatte di metallo levigato.
  30. 30. Metodo per realizzare un raccordo atto a consentire il passaggio a tenuta di un fluido attraverso una parete (P), caratterizzato dal fatto di comprendere i passi di: - fornire un assieme di raccordo (100; 101; 102) comprendente una guarnizione (1; 15; 16; 17; 18; 19) secondo una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 14, mezzi (2, 3, 4; 20, 400, 50, 7; 200) di deformazione di detta guarnizione, atti ad essere azionati per deformare la guarnizione stessa in detta configurazione di tenuta, ed un elemento tubolare di raccordo (5; 500; 501) associato a detti mezzi; - ricavare una sede di raccordo (D) nella parete (P); - inserire detto assieme di raccordo, in configurazione assemblata, entro detta sede di raccordo dall’esterno della parete, finché detta guarnizione non attraversa la parete; e - azionare detti mezzi di deformazione per portare detta guarnizione in detta configurazione di tenuta.
  31. 31. Metodo secondo la rivendicazione 30 quando dipendente dalla rivendicazione 2, in cui detta sede di raccordo (D) presenta dimensioni trasversali sostanzialmente confrontabili con le dimensioni trasversali massime di detta porzione di maggiore sezione (113) di detta guarnizione (1).
  32. 32. Metodo secondo la rivendicazione 30 o 31 quando dipendente dalla rivendicazione 11, in cui detto passo di inserire detto assieme di raccordo (100) in detta sede di raccordo (D) prevede che detto assieme venga introdotto in detta sede finché detta porzione terminale conformata ad aletta (14) di detta guarnizione (1) non si attesta su un’imboccatura esterna della sede di raccordo (D).
  33. 33. Metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni da 30 a 32, in cui detto passo di azionare detti mezzi di deformazione comprende un passo di ruotare almeno un dispositivo di bloccaggio esterno (4; 400) rispetto a detto elemento tubolare di raccordo (5; 500), per far scorrere quest’ultimo dall’interno verso l’esterno della parete (P).
  34. 34. Metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni da 30 a 33 quando dipendenti dalla rivendicazione 10, in cui detta sede di raccordo (D) presenta estensione longitudinale sostanzialmente maggiore di quella (130) di detta porzione di accoppiamento (13) di detta guarnizione (1).
  35. 35. Metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni da 30 a 34, comprendente l ulteriore passo di smussare i bordi di detta sede di raccordo (D).
  36. 36. Metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni da 30 a 35, comprendente l’ulteriore passo di saldare sull’elemento tubolare di raccordo (500) una flangia di accoppiamento (8), per il collegamento con ulteriori componenti idraulici
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