IT201600113022A1 - Guarnizione deformabile per il passaggio a tenuta di un fluido attraverso una parete - Google Patents

Guarnizione deformabile per il passaggio a tenuta di un fluido attraverso una parete

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IT201600113022A1
IT201600113022A1 IT102016000113022A IT201600113022A IT201600113022A1 IT 201600113022 A1 IT201600113022 A1 IT 201600113022A1 IT 102016000113022 A IT102016000113022 A IT 102016000113022A IT 201600113022 A IT201600113022 A IT 201600113022A IT 201600113022 A1 IT201600113022 A1 IT 201600113022A1
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tubular element
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Giuseppe Trombatore
Giovanni Trombatore
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Giuseppe Trombatore
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Description

GUARNIZIONE DEFORMABILE PER IL PASSAGGIO A TENUTA DI UN FLUIDO
ATTRAVERSO UNA PARETE
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad una guarnizione per consentire il passaggio a tenuta di un fluido attraverso una parete.
In ambito idraulico, si presenta spesso la necessità di porre in comunicazione due ambienti separati da una parete, in modo da consentire il passaggio a tenuta di un fluido attraverso la parete stessa. Ciò accade ad esempio quando si voglia raccordare il vano interno di un serbatoio con un condotto esterno.
La comunicazione idraulica suddetta viene stabilita ricavando un’apposita sede nella parete ed installando in corrispondenza di tale sede un assieme di raccordo.
Gli assiemi di raccordo impiegati tradizionalmente comprendono un elemento tubolare di raccordo, comunemente denominato “raccordo cassone”, presentante una o più porzioni esternamente filettate. Gli assiemi suddetti comprendono inoltre due ghiere, per bloccare il raccordo cassone da parti opposte della parete. Tale bloccaggio prevede l’interposizione, fra ciascuna ghiera e la parete, di una guarnizione anulare.
Per installare un tale assieme di raccordo è necessario innanzitutto inserire il raccordo cassone attraverso la sede di raccordo. A tal fine, questo presenta una luce di passaggio di dimensioni trasversali pari o di poco superiori a quelle del raccordo cassone stesso, ma inferiori alle dimensioni trasversali delle due ghiere. Quindi, ciascuna ghiera viene avvitata sul raccordo cassone, fino a serrare la relativa guarnizione contro la rispettiva faccia della parete.
Gli assiemi di raccordo di tecnica nota sopra descritti presentano alcuni importanti inconvenienti. L’inconveniente principale consiste nel fatto che l’operazione di installazione dell’assieme richiede che le due ghiere e le relative guarnizioni siano inserite sul raccordo cassone da parti opposte della parete. Pertanto, tale installazione richiede in genere l’impiego di due operai, ciascuno dei quali manovra una ghiera. Inoltre, nel caso di installazione dell’assieme su di un serbatoio, la tecnica suddetta richiede che un operaio introduca un braccio dentro al serbatoio stesso per installare la ghiera interna. Tuttavia, ciò risulta spesso molto difficoltoso, in quanto i serbatoi presentano frequentemente un’imboccatura di ingresso di dimensioni ridotte ed una notevole altezza.
In EP 1 301 739 viene descritta una guarnizione deformabile per risolvere gli inconvenienti suddetti.
Una ulteriore difficoltà che si incontra in genere con gli assiemi di raccordo e con le guarnizioni note è quella del corretto centraggio della o delle guarnizioni sul barilotto, particolarmente quando tali guarnizioni presentino una forma complessa.
Ancora, uno svantaggio associato alle guarnizioni deformabili note è quello di non assicurare una deformazione corretta e prevedibile della guarnizione in condizioni operative diverse, soprattutto quando la guarnizione stessa presenta forma complessa.
Pertanto, il problema tecnico che è alla base della presente invenzione è quello di fornire una guarnizione che consenta di migliorare le prestazioni delle guarnizioni di tecnica nota rispetto agli inconvenienti sopra menzionati.
Tale problema viene risolto da una guarnizione secondo la rivendicazione 1.
Caratteristiche preferite dell’invenzione sono previste nelle rivendicazioni dipendenti qui accluse.
La presente invenzione fornisce alcuni rilevanti vantaggi. Il vantaggio principale consiste nel fatto che la guarnizione, grazie alla presenza di una porzione di centraggio, può essere installata in modo semplice, rapido e preciso sull’associato assieme di raccordo, e in particolare sul barilotto, operando comunque da una sola parte della parete. La guarnizione dell’invenzione consente quindi di ottenere un ottimo rapporto fra la qualità dell’istallazione ed i tempi e costi di questa.
Secondo un ulteriore aspetto preferito dell’invenzione, la scelta di profili sghembi “guida” la deformazione della guarnizione, nel senso di favorire un ribaltamento ripetibile ed affidabile di una prima porzione di guarnizione su una seconda porzione di guarnizione, come verrà compreso meglio con riferimento alla descrizione dettagliata di forme di realizzazione preferite riportata a seguire.
Altri vantaggi, caratteristiche e le modalità di impiego della presente invenzione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di alcune sue forme di realizzazione, presentate a scopo esemplificativo e non limitativo.
Verrà fatto riferimento alle figure dei disegni allegati, in cui:
- la Figura 1 mostra una vista laterale della guarnizione secondo una forma di realizzazione preferita della presente invenzione, con i profili interni non visibili rappresentati a tratteggio;
la Figura 1B mostra una vista in sezione longitudinale della guarnizione di Figura 1, eseguita secondo la linea B-B di quest’ultima figura;
- la Figura 2 mostra una vista laterale della guarnizione di Figura 1 inserita in un relativo assieme di raccordo;
la Figura 2B mostra una vista in sezione longitudinale della guarnizione con assieme di raccordo di Figura 2, eseguita secondo la linea B-B di quest’ultima figura;
la Figura 3 mostra l’assieme di raccordo di Figura 2 in una configurazione installata in cui la guarnizione è deformata;
la Figura 4 mostra una vista in prospettiva di una guarnizione secondo un’altra forma di realizzazione preferita della presente invenzione, con una porzione asportata per mostrare i profili interni;
- le Figure 5 e 6 mostrano ciascuna una rispettiva vista laterale della guarnizione di Figura 4;
le Figure 5A e 6A mostrano ciascuna una rispettiva vista in sezione longitudinale della guarnizione di Figura 4, eseguita rispettivamente secondo le linee A-A di Figura 5 e B-B di Figura 6;
- la Figura 7 mostra una vista laterale di una guarnizione secondo una ulteriore forma di realizzazione preferita della presente invenzione, con i profili interni non visibili rappresentati a tratteggio;
la Figura 7A mostra una vista in sezione longitudinale della guarnizione di Figura 7, eseguita secondo la linea A-A di quest’ultima figura;
- la Figura 8 mostra una vista in esploso ed in sezione di un assieme di raccordo che comprende la guarnizione di Figura 7;
le Figure 9A, 9B e 9C mostrano ciascuna una vista laterale in semi-sezione dell’assieme di Figura 8, rispettivamente in una configurazione di inserimento attraverso una parete, in una configurazione inserita attraverso la parete ed in una configurazione completamente installata con guarnizione deformata;
le Figure 10 e 11 mostrano rispettivamente una vista in sezione longitudinale di altre forme di realizzazione di una guarnizione secondo la presente invenzione;
le coppie di Figure 10A, 10B e 11A, 11 B mostrano ciascuna dei dettagli ingranditi rispettivamente della forma di realizzazione della guarnizione mostrata in Figura 10 e della forma di realizzazione della guarnizione mostrata in Figura 11;
le Figure 12 e 13 mostrano rispettivamente una vista in sezione longitudinale di ulteriori forme di realizzazione di una guarnizione secondo la presente invenzione;
- le Figure 12A e 13A mostrano ciascuna un dettaglio ingrandito rispettivamente della forma di realizzazione della guarnizione mostrata in Figura 12 e della forma di realizzazione della guarnizione mostrata in Figura 13;
le Figure 14 e 14A mostrano rispettivamente una vista laterale e una vista in sezione longitudinale di una forma di realizzazione preferita di un assieme di raccordo che comprende la guarnizione di Figura 10;
le Figure 15 e 15A mostrano rispettivamente una vista laterale e una vista in sezione longitudinale di un’altra forma di realizzazione preferita di un assieme di raccordo che comprende la guarnizione di Figura 10;
le Figure 16, 17 e 18 mostrano rispettivamente una vista laterale, una vista in sezione longitudinale e un dettaglio ingrandito dell’accoppiamento tra la guarnizione e la sede di guarnizione dell’elemento tubolare di un’ulteriore forma di realizzazione preferita di un assieme di raccordo che comprende la guarnizione di Figura 10;
la Figura 19 mostra una vista in prospettiva, parzialmente in sezione, di un’altra forma di realizzazione preferita della guarnizione secondo la presente invenzione;
le coppie di Figure 20A, 20B e 20C, 20D mostrano rispettivamente una vista laterale della forma di realizzazione della guarnizione di Figura 19 e una relativa vista in sezione, secondo i piani di sezione indicati in ciascuna Figura 20A, 20C;
le Figure 21, 21 A e 21 B mostrano rispettivamente una vista in prospettiva, una vista laterale e una vista in sezione longitudinale di una ancora ulteriore forma di realizzazione preferita di una guarnizione secondo la presente invenzione;
la Figura 22 mostra un dettaglio ingrandito di Figura 21 B;
le coppie di Figure 23, 23A e 24, 24A mostrano rispettivamente una vista laterale e una corrispondente vista in sezione longitudinale di una ulteriore forma di realizzazione preferita di un assieme di raccordo secondo la presente invenzione, in una configurazione inserita attraverso la parete di un condotto;
la Figura 25 mostra una vista in prospettiva, parzialmente in sezione, della forma di realizzazione deN’assieme di raccordo mostrata nelle precedenti Figure da 23 a 24A;
le coppie di Figure 26, 26A e 27, 27A mostrano rispettivamente una vista laterale e una corrispondente vista in sezione longitudinale di ancora ulteriori forme di realizzazione preferite di una guarnizione secondo la presente invenzione; e
- le Figure 28 e 28A mostrano rispettivamente una vista laterale e una corrispondente vista in sezione longitudinale di ancora ulteriori forme di realizzazione preferite di un assieme di raccordo secondo la presente invenzione, in cui sono presenti rispettivamente forme di realizzazione delle guarnizioni mostrate nelle precedenti Figure 26 e 27.
Con riferimento inizialmente alle Figure 1, 1B e 2, 2B una guarnizione secondo una prima forma di realizzazione preferita dell'invenzione è complessivamente denotata con 1.
La guarnizione 1 è atta ad essere impiegata come parte di un assieme di raccordo che consente il passaggio a tenuta di un fluido attraverso una parete. In particolare, tale assieme può essere installato su di un serbatoio per fluidi potabili, per porre in comunicazione il vano interno di questo con l’esterno.
Nella presente forma di realizzazione ed anche nelle altre descritte più avanti, la guarnizione è simmetrica rispetto ad un proprio asse longitudinale A.
La guarnizione 1 presenta una regione deformabile 11, atta ad essere appunto deformata elasticamente una volta che la guarnizione 1 stessa sia stata introdotta entro una sede di raccordo ricavata nella parete, per portarla in una configurazione di tenuta.
La guarnizione 1 presenta una conformazione sostanzialmente tubolare, per disporsi entro la summenzionata sede di raccordo, attraversandola da parte a parte. Tale conformazione consente inoltre il passaggio attraverso la guarnizione stessa di un elemento tubolare di raccordo 5, mostrato in Figura 2.
La guarnizione 1 preferibilmente comprende, in corrispondenza di una propria sezione di estremità, una prima porzione di accoppiamento 12 di forma anulare, atta a cooperare con una sede di guarnizione 21 di una porzione a ghiera 2 dell’elemento tubolare 5. La porzione anulare 12 presenta un profilo esterno arrotondato atto a favorire l'inserimento entro la sede 21 senza impuntamento e senza generazione di sollecitazioni aggiuntive. La presenza della porzione anulare 12 consente una migliore tenuta a pressioni elevate.
Adiacentemente a tale prima porzione di accoppiamento 12, la guarnizione 1 presenta la suddetta regione deformabile 11, che in questo esempio di realizzazione ha una forma parzialmente bombata. In particolare, tale forma bombata risulta definita da due pareti, in particolare una prima parete 111 ed una seconda parete 112. La prima parete 111 presenta un profilo anulare a sviluppo sostanzialmente tronco-conico, mentre la seconda parete 112 presenta uno sviluppo anulare a geometria sostanzialmente cilindrica. Le pareti 111 e 112 sono giustapposte longitudinalmente in corrispondenza della base maggiore del tronco di cono della parete 111, definendo, in corrispondenza di detta giustapposizione, una porzione di guarnizione di sezione trasversale sostanzialmente maggiore rispetto alle porzioni adiacenti, preferibilmente di quelle superiormente adiacenti, indicata con 113. Secondo ulteriori forme di realizzazione dell'invenzione, tale porzione 113 presenta una sezione trasversale sostanzialmente uguale a quella delle porzioni adiacenti.
In una variante di realizzazione, anche la seconda parete 112 può presentare sviluppo sostanzialmente tronco-conico ed essere giustapposta alla prima parete 111 in corrispondenza della base maggiore del tronco di cono, definendo una geometria sostanzialmente bombata per la regione 11.
Come verrà spiegato anche più avanti e come illustrato in dettaglio in EP 1 301 739 - qui incorporato mediante questo riferimento per l’aspetto qui considerato - la conformazione bombata o parzialmente bombata della regione 11 realizza un invito alla deformazione per la guarnizione 1.
Nella presente forma di realizzazione, la regione deformabile 11 presenta anche un intaglio di indebolimento 114 in forma di una scanalatura anulare ricavata preferibilmente internamente, in alcune forme di realizzazione esternamente, alla guarnizione stessa in corrispondenza di detta porzione di maggiore sezione 113. La funzione delle scanalature di indebolimento interne è descritta in EP 1 301 739. Tale scanalatura anulare potrà naturalmente presentare un qualsivoglia profilo in sezione trasversale, ad esempio squadrato, arrotondato e così via. Inoltre, tale intaglio può essere praticato esternamente anziché internamente alla guarnizione.
Secondo l'invenzione, la guarnizione 1 presenta poi una porzione anulare di centraggio, longitudinalmente contigua alla seconda parete 112 ed indicata con 130, atta a cooperare con l’elemento tubolare 5 per consentire appunto il centramento relativo dei due. La porzione di centraggio 130 corrisponde ad un aumento di spessore della guarnizione, in particolare può essere ottenuta come un ispessimento di parete sporgente verso l’interno della guarnizione, la cui entità è evidenziata da una quota 131 in Figura 1B. In virtù di tale ispessimento, la porzione garantisce anche una certa capacità di trattenimento dell’elemento tubolare 5.
La porzione di centraggio 130 presenta margine interno 132 preferibilmente arrotondato.
La guarnizione 1 presenta poi una porzione terminale 14 conformata ad aletta anulare.
In particolare, la porzione di centraggio 130 può presentare una altezza, cioè un’estensione lungo l’asse longitudinale A, maggiore dell’altezza di tale aletta 14 di una quantità indicata nella Figura 1B da una quota 133. La quota 133 è variabile in funzione dello spessore della parete a cui è destinata l’applicazione del raccordo, in particolare crescente all’aumentare dello spessore della parete.
La guarnizione 1 è realizzata preferibilmente in gomma atossica resistente a trazione e a taglio, secondo tecniche di stampaggio ben note per un tecnico del ramo. Varianti di realizzazione prevedono l’impiego di materiali alternativi elasticamente deformabili, quali ad esempio sughero o alluminio.
Con riferimento ora più specificamente alle Figura 2 e 2B, come detto la guarnizione 1 è atta ad essere impiegata come parte di un assieme di raccordo, complessivamente denotato con 100.
Tale assieme comprende, oltre alla guarnizione 1, il già menzionato elemento tubolare 5.
Nella presente forma di realizzazione, l’elemento tubolare 5 presenta la già menzionata porzione a ghiera 2, la quale realizza un elemento di bloccaggio interno dell’assieme 100 nel suo complesso, essendo appunto atta a bloccare, in cooperazione con la guarnizione 1, l’elemento tubolare 5 dalla parte interna della parete del serbatoio.
La porzione a ghiera 2 presenta una filettatura madrevite interna 250, atta a cooperare con ulteriori componenti.
La porzione a ghiera 2 presenta inoltre, in corrispondenza di una propria sezione trasversale terminale, la suddetta sede di guarnizione 21, atta a ricevere la prima porzione di accoppiamento 12 della guarnizione 1. Nel presente esempio realizzativo, tale sede di guarnizione 21 è in forma di una scanalatura anulare parzialmente circoscritta alla filettatura madrevite 250. Anche in questo caso, sarà compreso che la sede di guarnizione 21, così come la corrispondente prima porzione di accoppiamento 12 della guarnizione 1 stessa, può presentare profili diversi, sia squadrati che arrotondati, per rispondere a specifiche esigenze di tenuta. Inoltre, la suddetta sede di guarnizione 21 può non essere realizzata come una scanalatura, ma essere configurata affinché la prima porzione di accoppiamento 12 della guarnizione 1 si attesti in battuta su di essa, ad esempio la sede di guarnizione 21 può essere realizzata come una superficie anulare piana sostanzialmente ortogonale all’asse longitudinale A.
In corrispondenza della sezione terminale opposta, la porzione a ghiera 2 presenta inoltre un profilo esterno smussato 260, preferibilmente a profilo circolare.
In base ad una variante di realizzazione, l’elemento tubolare e la ghiera interna possono essere ottenuti come componenti separati ed associabili mediante una filettatura.
La porzione a ghiera 2 è inoltre parte di mezzi di deformazione della guarnizione 1.
Tali mezzi di deformazione comprendono inoltre un elemento di bloccaggio esterno, in particolare una ghiera esterna 4, atta a bloccare l’elemento tubolare 5 dalla parte esterna della parete del serbatoio, per impedirne lo scorrimento verso l’Interno del serbatoio stesso. Ai fini della connessione con la ghiera 4, l’elemento tubolare 5 presenta una porzione longitudinale di estremità recante una prima filettatura 51.
L’elemento tubolare 5 reca anche una seconda filettatura 52, disposta in corrispondenza dell’altra estremità longitudinale, per il collegamento con un altro serbatoio o con altri mezzi di trasferimento di fluido, quali ad esempio un rubinetto, un condotto o una pompa.
Nel presente esempio, la prima e la seconda filettatura 51 e 52 sono ottenute mediante una unica operazione di lavorazione come parte di una medesima filettatura e separati da intagli di manovra visibili ad esempio in Figura 2B.
Inoltre, la superficie interna dell’elemento tubolare 5 può essere sagomata prevedendo una riduzione di diametro o porzioni di battuta per consentire l’alloggiamento di un valvola di non ritorno.
Come già menzionato, l’applicazione dell’invenzione alla parete di un serbatoio viene qui presentata a titolo puramente esemplificativo, in quanto l’invenzione stessa può essere efficacemente applicata a pareti di qualsivoglia natura. A tal proposito, i termini “interno” ed “esterno” qui usati possono essere estesi anche a tali ulteriori applicazioni dell’invenzione, per distinguere in modo semplice ed efficace le due facce della parete interessata dal raccordo.
I mezzi di deformazione della guarnizione 1 comprendono anche un elemento intermedio di accoppiamento fra il dispositivo di bloccaggio esterno, ossia la ghiera 4, e la guarnizione 1, che nel presente esempio realizzativo consiste in una rondella 3.
La rondella 3 è conformata ad anello piatto, con una luce interna di diametro tale da consentire il passaggio dell’elemento tubolare 5. Tale rondella 3 presenta, almeno sulla faccia atta ad andare a contatto con la ghiera esterna 4, un basso coefficiente di attrito. A tal fine, la rondella 3 può essere realizzata in metallo levigato, ad esempio ottone o materiale plastico.
Le modalità di impiego dell’assieme di raccordo 100 verranno ora descritte con riferimento alle Figure 2, 2B e 3.
Innanzitutto, l’assieme 100 viene assemblato inserendo sull’elemento tubolare 5, in sequenza, la guarnizione 1, la rondella 3 e la ghiera 4, associando l’uno all’altro tali componenti nel modo già descritto.
In tale fase, ai fini della qualità dell’installazione finale riveste un ruolo fondamentale la presenza della porzione di centraggio 130.
La configurazione assemblata di installazione così ottenuta è mostrata nelle Figure 2 e 2B. Sarà compreso che in tale configurazione di installazione, la guarnizione 1 risulta sostanzialmente indeformata.
Per quanto attiene all'installazione, innanzitutto è necessario ricavare la summenzionata sede di raccordo, denotata con D in Figura 3, per l’assieme 100 in una parete del serbatoio, quest’ultima denotata con P. Il serbatoio può essere ad esempio del tipo da cui fuoriesce acqua potabile per immettersi nelle condotte idriche.
Tale sede di raccordo D, in forma di un foro passante a sezione sostanzialmente circolare, può essere ricavata mediante una sega a tazza di tipo convenzionale. La sede dovrà avere diametro sostanzialmente confrontabile, ossia sostanzialmente uguale, di poco superiore o di poco inferiore, in termini di alcuni millimetri al massimo, al diametro della porzione a ghiera 2, in modo da consentirne il passaggio attraverso la sede stessa. Se il diametro della sede è inferiore a quello di tale porzione 2, sarà necessario un forzamento di questa attraverso la sede stessa.
Tali esigenze risultano perfettamente compatibili con le proprietà di accuratezza e precisione delle seghe a tazza attualmente disponibili, che presentano tipicamente un margine di errore in eccesso rispetto alla misura nominale di circa 0.4 mm.
Una volta ricavata nella parete la sede di raccordo, si asportano i relativi residui di lavorazione, e si smussano leggermente i bordi della sede stessa, ad esempio tramite una carta abrasiva. Ciò è necessario per evitare che superfici taglienti possano lacerare la guarnizione 1 , una volta che questa sia stata installata.
L’intero assieme di raccordo 100 può quindi essere inserito entro la sede di raccordo dall’esterno del serbatoio. In particolare, la porzione a ghiera 2 e la guarnizione 1 vengono fatte passare attraverso la sede fino a che la regione deformabile 11 della guarnizione 1 non si dispone dalla parte interna della parete e la porzione ad aletta 14 non si porta in battuta sulla faccia esterna di questa.
Sarà compreso che, anche se la regione deformabile 11 della guarnizione 1 può presentare un diametro massimo leggermente superiore a quello della sede di raccordo, essa può comunque essere indotta ad attraversare la sede stessa deformandola manualmente.
A questo punto, è necessario azionare i mezzi di deformazione per portare l’assieme di raccordo 100, ed in particolare la guarnizione 1, nella configurazione di tenuta. A tal fine, è sufficiente ruotare la ghiera esterna 4 nel verso atto a produrne l’avanzamento verso l’interno del serbatoio, che nella presente forma di realizzazione è un verso orario, indicato da una freccia in Figura 3. Al contempo, va impedita la rotazione dell’elemento tubolare 5, ad esempio serrando quest’ultimo con una chiave adatta. Poiché la ghiera esterna 4 è già in battuta, tramite la rondella 3 e la porzione ad aletta anulare 14, sulla parete del serbatoio, essa non può in effetti avanzare verso l’interno del serbatoio stesso. Pertanto, la suddetta rotazione della ghiera esterna 4 produce un movimento traslatorio dell’elemento tubolare 5, che scorre rispetto alla ghiera esterna 4 stessa dall’Interno verso l’esterno del serbatoio.
A seguito della rotazione della ghiera esterna 4, la guarnizione 1 si trova sottoposta ad una azione di compressione. Infatti, la guarnizione 1 è bloccata ad una estremità, in corrispondenza della propria porzione ad aletta 14, contro la faccia esterna della parete, ed all’estremità opposta, in corrispondenza della propria prima porzione di accoppiamento 12, entro la porzione a ghiera 2. Pertanto, l’avanzamento verso la parete della porzione a ghiera 2, sospingendo verso tale parete la prima porzione di accoppiamento 12, induce la guarnizione 1 a deformarsi. In particolare, in virtù di tale avanzamento e della battuta della porzione di maggiore sezione 113 sull’imboccatura della sede di raccordo, la prima parete 111 viene sospinta verso la seconda parete 112, fino a ribaltarsi su quest’ultima, ruotando in corrispondenza della porzione di maggiore sezione 113 e dell’intaglio di indebolimento 114 interno a questa. In questa condizione deformata, la guarnizione 1 contrasta l’ulteriore avanzamento dell’elemento tubolare 5 verso l’esterno del serbatoio.
L’operatore esterno, avvertendo l’aumentata resistenza alla rotazione della ghiera esterna 4, viene a conoscenza del fatto che l’assieme di raccordo 100 si è portato nella configurazione di tenuta desiderata, e non forza ulteriormente in rotazione la ghiera esterna stessa.
Sarà a questo punto meglio apprezzato come la guarnizione 1 dell’invenzione, deformata nella suddetta configurazione di tenuta, fornisca una salda tenuta internamente al serbatoio. Ciò è ottenuto grazie alla presenza della regione deformabile 11. In particolare, la forma bombata di quest’ultima induce la guarnizione 1 a flettersi nel modo desiderato, indirizzando in tal senso le forze di compressione generate dalla rotazione della ghiera esterna 4.
Inoltre, un ruolo fondamentale riveste la presenza della porzione di centraggio 130 che assicura, nelle varie operazioni di installazione qui descritte e particolarmente durante la deformazione della guarnizione, una salda e robusta tenuta della guarnizione stessa sull’elemento tubolare 5.
Ancora, la presenza della seconda parete 112 della regione deformabile 11 e della porzione anulare di centraggio 130 garantisce il centraggio in maniera univoca della guarnizione 1, e quindi deN’assieme raccordo 100, nella sede di raccordo ricavata nella parete.
Al contempo, la tenuta in corrispondenza dell’Imboccatura esterna della sede è assicurata dalla suddetta porzione ad aletta 14, mentre la porzione centrale della guarnizione 1 garantisce una tenuta lungo la parete interna di detta sede.
Sarà a questo punto meglio compreso come un unico operaio, operando da una sola parte della parete, può assemblare ed installare rapidamente l’assieme di raccordo secondo l’invenzione, semplicemente serrando la ghiera esterna contro la parete.
Le Figure da 4 a 6A mostrano una forma di realizzazione alternativa della guarnizione dell’Invenzione.
Come pure per le ulteriori forme di realizzazione dell’Invenzione che saranno descritte a seguire, questa verrà illustrata soltanto con riferimento agli aspetti che la differenziano dalla prima forma di realizzazione sin qui descritta.
La guarnizione di tale seconda forma di realizzazione, denotata con 200, è concepita per l’installazione su pareti a profilo arcuato. A tal fine, essa comprende, nella porzione atta a disporsi all’interno della parete, un profilo di estremità a doppia curvatura definente un avvallamento centrale 201. Il medesimo profilo è ripetuto in corrispondenza di una aletta di battuta 214 con funzione analoga a quella già descritta.
Conformemente all'invenzione, anche la guarnizione 200 prevede una porzione di centraggio interna 230 a profilo in tal caso rastremato verso l’interno e in particolare sostanzialmente cuneiforme.
Le Figure da 7 a 9C si riferiscono ad una terza forma di realizzazione dell’invenzione. In tal caso la guarnizione è complessivamente denotata con 300.
A differenza della prima forma di realizzazione, in tale terza forma di realizzazione i profili (o facce) interno 302 ed esterno 303 della parete deformabile 312 non sono sostanzialmente paralleli bensì sghembi, il profilo interno 302 presentando una inclinazione a rispetto all’asse longitudinale A della guarnizione (verticale in Figura 7A) maggiore rispetto alla analoga inclinazione β del profilo esterno 303. Ciò fa sì che lo spessore della parete sia crescente verso l’aletta inferiore, nel presente caso denotata con 314.
La scelta di profili sghembi guida la deformazione della guarnizione, nel senso di favorire il ribaltamento della porzione “interna” (superiore in Figura 7) di questa entro quella “esterna” (inferiore in Figura 7), come mostrato in Figura 9C.
Gli analoghi profili interno 304 ed esterno 305 della prima parete 311 sono invece sostanzialmente paralleli.
La guarnizione 300, conformemente all’invenzione, presenta una porzione di centraggio 330, ottenuta per ispessimento della parete verso l’interno e nel presente esempio realizzata come prosecuzione sostanzialmente verticale del margine inferiore del profilo interno 302.
Anche in questo esempio la guarnizione 300 presenta un profilo di estremità superiore arrotondato 320 ed un intaglio di indebolimento 334 analoghi a quelli già descritti con riferimento alla prima forma di realizzazione.
La guarnizione 300 prevede poi un profilo inferiore interno 332 corrispondente alla porzione di centraggio 330, anch’esso arrotondato.
Le Figure da 10 a 10B si riferiscono ad una quarta forma di realizzazione dell'invenzione, in cui la guarnizione è complessivamente denotata con 400.
Come nei casi precedenti e in quelli a seguire, tale forma verrà illustrata soltanto con riferimento agli aspetti che la differenziano dalla prima forma di realizzazione sin qui descritta.
Con riferimento alla Figura 10, a differenza della prima forma di realizzazione, nella quarta forma di realizzazione il profilo (o faccia) interna 402 della parete deformabile 412 non è parallelo al profilo esterno cilindrico 403, bensì presenta una inclinazione γ verso l’interno della guarnizione rispetto all’asse longitudinale A (verticale in Figura 10).
Ciò fa sì che lo spessore della parete sia crescente verso l’aletta inferiore, nel presente caso denotata con 414.
Il profilo inclinato della faccia interna 402 consente di realizzare un rinforzo in corrispondenza dell'aletta 414 e facilita il ribaltamento della porzione “interna” (superiore in Figura 10) della guarnizione 400 entro quella “esterna” (inferiore in Figura 10).
Nella Figura 10A è mostrato il dettaglio ingrandito del bordo inferiore arrotondato della porzione di centraggio, mentre nella Figura 10B è mostrato il dettaglio ingrandito del profilo di estremità superiore arrotondato 420.
Le Figure da 11 a 11 B si riferiscono ad una quinta forma di realizzazione dell’invenzione, in cui la guarnizione è complessivamente denotata con 500.
Come mostrato in Figura 11, il profilo di estremità superiore 520 e il profilo interno della porzione di centraggio 530 risultano allineati lungo una direzione verticale V parallela all’asse longitudinale A, cioè sono entrambi tangenti alla superficie di un cilindro che corrisponde all’ingombro dell’elemento tubolare di raccordo 5 (mostrato in Figura 2), in particolare in corrispondenza del diametro esterno della prima filettatura 51 esterna dell’elemento tubolare 5. Per consentire un passaggio agevole della guarnizione 500 sull’elemento tubolare 5, è prevista una adeguata tolleranza di accoppiamento.
Con riferimento all’ingrandimento di Figura 11 A, può essere previsto che l’aletta inferiore 514 presenti una superficie superiore 515, che affaccia sulla regione deformabile 55, curvata a realizzare un profilo convesso o bombato. L’aletta curva 514 consente alla guarnizione 500 di assicurare la tenuta anche a pressioni elevate deformandosi elasticamente quando introdotta entro una sede di raccordo ricavata in una parete e portata in una configurazione di tenuta.
In particolare, la superficie superiore 515 può presentare un andamento che segue uno o più profili di curvatura. Nell’esempio di Figura 11A, il profilo di curvatura della superficie 515 è singolo.
Preferibilmente, la guarnizione 500 non presenta la porzione anulare di accoppiamento indicata con 12 nella Figura 1B. Tale differenza permette di realizzare un prodotto più competitivo in termini economici in quanto viene eliminata la lavorazione della gola corrispondente a tale porzione anulare. Inoltre, permette di utilizzare raccordi in plastica, in cui altrimenti la realizzazione di tale sede sarebbe molto difficoltosa e costosa perché comporterebbe una operazione di tornitura post stampaggio.
La mancanza di tale porzione anulare consente inoltre di evitare errori nella fase di assemblaggio derivanti da un errore di inserimento della porzione 12 sull’elemento tubolare 5. Pertanto, l’assemblaggio è rapido e può essere automatizzato, in quanto inserita la guarnizione 500 sull’elemento tubolare 5 la stessa si trova già centrata senza possibilità di errore.
Le forme di realizzazione della guarnizione 600, 700 illustrate nelle Figure 12, 12A e 13, 13A mostrano la presenza di un intaglio di indebolimento 614, 714 della regione deformabile 66, 77, nella forma di una scanalatura realizzata sulla superficie esterna al corpo della guarnizione. La scanalatura esterna è preferibilmente realizzata in corrispondenza della giustapposizione tra la prima 611, 711 e la seconda parete 612, 712.
Inoltre, tali forme di realizzazione presentano anche un ulteriore intaglio di indebolimento 615, 715 nella forma di una scanalatura interna, in corrispondenza della giustapposizione tra la seconda parete 612, 712 e la porzione terminale 64, 74 conformata ad aletta.
Gli ingrandimenti delle Figure 12A e 13A consentono di apprezzare meglio la conformazione e il posizionamento della scanalatura esterna 614, 714 e interna 615, 715; tale posizionamento può essere reciprocamente invertito (scanalatura esterna realizzata in corrispondenza della giustapposizione tra la seconda parete 612, 712 e la porzione terminale 64, 74 e scanalatura interna realizzata in corrispondenza della giustapposizione tra la prima 611, 711 e la seconda parete 612, 712 della regione deformabile 66, 77). Inoltre, può essere prevista la presenza di ulteriori intagli di indebolimento oltre a quelli mostrati nelle suddette Figure 12, 13, vale a dire che complessivamente la guarnizione può recare uno o più intagli esterni e uno o più intagli interni.
La combinazione della presenza di una scanalatura esterna 614, 714 e una scanalatura interna 615, 715 consentono la corretta deformazione della guarnizione 600, 700 quando utilizzata ad alte pressioni.
Infatti, per pressioni molto elevate si rende necessario l’uso di guarnizioni che abbiano una maggiore durezza e quindi una maggiore tenuta. Tuttavia, aumentando la durezza aumenta la resistenza della guarnizione alle deformazioni.
Ad esempio, soprattutto per guarnizioni che abbiano durezza maggiore ai 70 ShA (Durezza Shore A), la resistenza è tale da non permetterne la deformazione. In tal caso, la guarnizione non sarebbe deformabile se presentasse esclusivamente un intaglio di indebolimento interno. L’introduzione di un intaglio di indebolimento esterno che coopera insieme ad un intaglio interno consente la corretta deformazione di guarnizioni che presentino valori di durezza elevati, e risultano idonei per garantire la tenuta ad alte pressioni. Nello specifico, quando l’intaglio è esterno ed è realizzato in corrispondenza del punto di maggiore resistenza alla deformazione della guarnizione, cioè in corrispondenza della giustapposizione tra la prima e la seconda parete della regione deformabile, contribuisce a ridurre notevolmente tale resistenza e consente la corretta deformazione della guarnizione.
Verranno ora descritte ulteriori forme di realizzazione dell'invenzione, che recano caratteristiche tecniche preferite particolarmente vantaggiose. Anche tali forme di realizzazione verranno descritte esclusivamente in merito alle differenze con le forme di realizzazione già illustrate.
Le Figure 14 e 14A mostrano un insieme di raccordo in cui l’elemento tubolare 50 presenta una nervatura di rinforzo 501, che si sviluppa nella medesima direzione di sviluppo longitudinale dell’elemento tubolare 50. Tale soluzione può consentire di aumentare la resistenza di elementi tubolari realizzati in materiale plastico.
La forma di realizzazione alternativa di un elemento tubolare delle Figure 15 e 15A mostra invece un elemento tubolare 5000 recante internamente una variazione di diametro conformata a gradino, atta a realizzare una superficie anulare su un piano sostanzialmente trasversale alla direzione di sviluppo longitudinale dell’elemento tubolare di raccordo, su cui una valvola di non ritorno inserita nell’elemento tubolare possa attestarsi in battuta.
La medesima caratteristica è presente nell’elemento tubolare 6000 mostrato nelle Figure 16 e 17, che inoltre reca una sede di guarnizione 621 non realizzata come una scanalatura, bensì configurata affinché la prima porzione di accoppiamento 612 della guarnizione si attesti in battuta su di essa. L’attestazione della guarnizione sulla sede di guarnizione 621 è mostrata più chiaramene nell'ingrandimento di Figura 18.
Le Figure da 19 a 20D mostrano una forma di realizzazione della guarnizione secondo l'invenzione, denotata con 99, concepita per l’installazione su pareti a profilo arcuato. A tal fine, essa comprende, nella porzione atta a disporsi all’interno della parete, un profilo di estremità a doppia curvatura, preferibilmente ripetuto anche in corrispondenza di una aletta di battuta 914 con funzione analoga a quella già descritta. Inoltre, la guarnizione 99 presenta un intaglio di indebolimento 915 nella forma di una scanalatura interna, in corrispondenza della giustapposizione tra la seconda parete 912 e la prima parete 911.
Con riferimento alle Figure da 21 a 22, è mostrata una ancora ulteriore forma di realizzazione di una guarnizione 220 secondo la presente invenzione.
La guarnizione 220 presenta una forma parzialmente bombata. In particolare, tale forma parzialmente bombata risulta definita da una prima parete 211 ed una seconda parete 212. La prima parete 211 presenta un profilo a sviluppo curvo in una vista in sezione lungo la direzione longitudinale A, oppure sostanzialmente conformata a segmento sferico, mentre la seconda parete 212 presenta uno sviluppo anulare a geometria sostanzialmente cilindrica. Le due pareti 211 e 212 sono giustapposte in corrispondenza della sezione della prima parete 211 a diametro maggiore. In particolare, il diametro della seconda parete cilindrica 212 è pari al diametro maggiore della prima parete 211.
Preferibilmente, in questa forma di realizzazione il profilo di estremità superiore 222 e il profilo interno della porzione di centraggio 232 risultano allineati lungo una direzione verticale V parallela all’asse longitudinale A. Nell'ingrandimento di Figura 22, è mostrato meglio il profilo di estremità superiore arrotondato 222.
Le Figure da 23 a 24A mostrano a titolo esemplificativo una forma di realizzazione preferita di un insieme di raccordo secondo l'invenzione inserito sulla parete di un condotto, comprendente una guarnizione secondo la forma di realizzazione mostrata in Figura 19.
Con riferimento alla Figura 25, è mostrata in prospettiva, parzialmente in sezione, una ulteriore forma di realizzazione preferita di un elemento tubolare dell’assieme di raccordo secondo l’invenzione, indicata con 5001. Tale forma di realizzazione è conformata per realizzare un accoppiamento con la forma di realizzazione preferita della guarnizione indicata con 99, mostrata in Figura 19.
L’elemento tubolare 5001 comprende, in corrispondenza di una prima porzione longitudinale di estremità, una porzione a ghiera 5022, la quale porzione a ghiera 5022 presenta un profilo a doppia curvatura in corrispondenza dell’estremità destinata all’accoppiamento con la guarnizione. Tale profilo è configurato per combaciare, in uso, con il profilo di estremità a doppia curvatura della guarnizione indicata con 99. In particolare, in uso, le porzioni sporgenti dell’estremità della guarnizione vanno ad attestarsi sulle porzioni rientranti dell’estremità dell’elemento tubolare, e viceversa - a seguire, le porzioni della guarnizione e dell’elemento tubolare destinate ad accoppiarsi in uso saranno definite porzioni a curvatura complementare. I profili dell’elemento tubolare 5001 e della guarnizione 99 sono asimmetrici, pertanto l’accoppiamento tra l’elemento tubolare 5001 e la guarnizione 99 è correttamente realizzato quando l'orientamento reciproco tra essi è tale da far combaciare le rispettive porzioni a curvatura complementare.
Con riferimento alle Figure 26 e 26A, la guarnizione 1000 presenta una regione deformabile sostanzialmente bombata. In particolare, tale forma bombata risulta definita da una prima parete 1011 ed una seconda parete 1012, entrambe presentanti un profilo anulare a sviluppo sostanzialmente tronco-conico, di spessore preferibilmente costante. Le pareti 1011 e 1012 sono giustapposte longitudinalmente in corrispondenza delle basi maggiori dei tronchi di cono, definendo, in corrispondenza di detta giustapposizione, una porzione di guarnizione di sezione trasversale sostanzialmente maggiore rispetto alle porzioni superiormente adiacenti, indicata con 1013. Le pareti 1011 e 1012 risultano preferibilmente sostanzialmente simmetriche rispetto a tale porzione 1013.
Inoltre, la guarnizione 1000 presenta un profilo di estremità superiore 1022 sviluppato come una porzione sostanzialmente cilindrica lungo la direzione dell’asse A, preferibilmente dal bordo di estremità non arrotondato, come visibile nelle Figura 26A.
A differenza della guarnizione 1000, nelle Figure 27 e 27A è mostrata una forma di realizzazione di una guarnizione 2000 che presenta un profilo di estremità superiore 2022 arrotondato.
La forma di realizzazione 2000 si riferisce ad una guarnizione presentante una prozione di centraggio dal diametro interno ridotto rispetto alle forme di realizzazione descritte in precedenza. Infatti, secondo la forma di realizzazione 2000, la porzione di centraggio non è ottenuta come ispessimento della parete sporgente verso l'interno della guarnizione.
In particolare, la riduzione di raggio interno δχ della porzione di centraggio 1130 rispetto alla porzione di centraggio 130 della Figura 1B è illustrata in Figura 27A. Preferibilmente, la riduzione δχ è pari a circa 2,5 mm, ciò equivalendo ad una corrispondente riduzione di diametro pari a circa 5 mm.
Grazie a tale riduzione di diametro interno è sostanzialmente eliminato il gioco tra la guarnizione e l’elemento tubolare quando questi sono assemblati insieme. Questo consente di poter impiegare un elemento tubolare di diametro inferiore, e di conseguenza di praticare nella parete un foro di diametro inferiore per l'installazione dell'insieme di raccordo che comprende la guarnizione, a parità di luce di passaggio di fluido attraverso l’elemento tubolare.
Vantaggiosamente, questa soluzione aumenta la capacità di tenuta della guarnizione ad alte pressioni, essendo tale capacità funzione del diametro del foro.
Mediamente, si ottiene un incremento della tenuta della guarnizione di circa il 30% rispetto alle altre forme di realizzazione, variabile a seconda della durezza della guarnizione.
In altre parole, a parità di durezza della guarnizione, minore è il diametro di ingombro del raccordo, minore è il diametro del foro sulla parete e maggiore è l’incremento della tenuta in pressione.
Con riferimento alle Figure 28 e 28A, è mostrata una ulteriore forma di realizzazione preferita di un assieme di raccordo secondo la presente invenzione, comprendente la guarnizione 2000 mostrata nella figura 27.
A titolo esemplificativo e non limitativo, si illustrerà a seguire una modalità preferita di calcolo del diametro esterno di una guarnizione secondo la presente invenzione.
Con riferimento alla Figura 1B allegata, si definiscono i seguenti parametri geometrici:
φν = diametro esterno della filettatura dell’elemento tubolare da inserire all’interno della guarnizione, che dipende dal tipo di filetto utilizzato.
<|>F = diametro esterno della guarnizione, che corrisponde al diametro della flangia dell’elemento tubolare e al diametro del foro realizzato nella parete (si fa notare che nella pratica tale parametro deve essere adattato alle dimensioni delle frese commerciali, quindi può subire variazioni dell’ordine di qualche millimetro rispetto al
valore calcolato mediante la formula qui illustrata).
S =spessore della guarnizione, generalmente 0,1 < S ≤ 12
X =costante, tipicamente 2 < X < 8
La relazione applicata per calcolare il diametro esterno della guarnizione è:
<|>F= φν X S
Si riportano a seguire valori preferiti diametro esterno <|>F, che nella pratica può
essere scelto con una tolleranza di /- 5 mm rispetto a quelli tabulati, garantendo
comunque una tenuta efficace dell’assieme di raccordo.
Filettatura [pollici] <|>F [mm]
1/8" 14
1/4" 19
3/8" 24
1/2" 29
3/4" 35
1" 43
1Ί/4 52
1Ί/2 59
2" 70
2" 1/2 89
3" 100
3" 1/2 114
4" 133
5" 160
6" 185
La presente invenzione è stata fin qui descritta con riferimento a forme preferite di
realizzazione. È da intendersi che le diverse forme di realizzazione sopra descritte
possano essere impiegate in combinazione tra di loro, ove possibile.
Inoltre, è possibile che possano esistere altre forme di realizzazione che afferiscono
al medesimo ambito di protezione, come definito nelle rivendicazioni qui accluse.

Claims (23)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Guarnizione (1) per uso con un assieme di raccordo (100) atto a consentire il passaggio a tenuta di un fluido attraverso una parete (P), la quale guarnizione (1) presenta una struttura sostanzialmente tubolare, in modo tale da poter essere attraversata da parte a parte da un elemento tubolare (5) dell’assieme di raccordo, e comprende una regione deformabile (11), la configurazione complessiva della guarnizione (1) essendo tale che essa può assumere: - una configurazione di installazione, in cui detta guarnizione (1) può essere introdotta in una sede di raccordo (D) ricavata nella parete (P), attraversandola da parte a parte; e - una configurazione di tenuta, in cui detta guarnizione (1) è installata sulla parete (P) e deformata, in corrispondenza di detta regione deformabile (11), per attestarsi su una imboccatura interna della sede di raccordo (D), detta guarnizione (1) essendo caratterizzata dal fatto di comprendere una porzione anulare di centraggio (130), atta a consentire il centramento della guarnizione (1) stessa rispetto all’elemento tubolare (5), la quale porzione di centraggio (130) prevede un aumento di spessore della guarnizione (1).
  2. 2. Guarnizione (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detta porzione di centraggio (130) presenta un margine interno (132) arrotondato.
  3. 3. Guarnizione (200) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detta porzione di centraggio (230) presenta uno sviluppo rastremato verso l’interno.
  4. 4. Guarnizione (1) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente una prima porzione di accoppiamento (12) per il collegamento con un elemento di bloccaggio interno (2) atto a bloccare l’elemento tubolare (5) di raccordo dalla parte interna della parete (P), detta prima porzione di accoppiamento (12) essendo preferibilmente atta a cooperare con una corrispondente sede di guarnizione (21) dell’elemento tubolare (5).
  5. 5. Guarnizione (1) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente una porzione terminale conformata ad aletta (14) atta ad attestarsi su un’imboccatura esterna della sede di raccordo (D) per fornire una tenuta.
  6. 6. Guarnizione (1) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui detta regione deformabile (11) presenta una porzione (113) di sezione trasversale sostanzialmente maggiore o uguale a quella di porzioni di guarnizione adiacenti ed atta ad attestarsi sulla imboccatura interna della sede di raccordo (D), detta guarnizione presentando una forma sostanzialmente convessa in corrispondenza di detta regione deformabile (11).
  7. 7. Guarnizione (1) secondo la rivendicazione precedente, presentante una conformazione sostanzialmente bombata o parzialmente bombata in corrispondenza di detta regione deformabile (11).
  8. 8. Guarnizione (1) secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detta regione deformabile (11) risulta definita da una prima (111) ed una seconda parete (112), almeno una delle quali a profilo sostanzialmente tronco-conico, giustapposte in corrispondenza della sezione corrispondente alla base maggiore del tronco di cono.
  9. 9. Guarnizione (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui detta prima parete (111) presenta un profilo sostanzialmente tronco-conico e detta seconda parete (112) presenta un profilo cilindrico.
  10. 10. Guarnizione (220) secondo una delle rivendicazioni da 1 a 8, in cui detta regione deformabile risulta definita da una prima (211) ed una seconda parete (212), in cui detta prima parete (211) presenta un profilo a sviluppo curvo oppure sostanzialmente conformato a segmento sferico e detta seconda parete (212) presenta uno sviluppo anulare a geometria sostanzialmente cilindrica, dette prima (211) e seconda (212) parete essendo giustapposte in corrispondenza della sezione di detta prima parete (211) a diametro maggiore.
  11. 11. Guarnizione (300) secondo una delle rivendicazioni da 9 a 10, in cui detta seconda parete (312) presenta una faccia interna (302) ed una faccia esterna (303) a sviluppo reciprocamente sghembo.
  12. 12. Guarnizione (1) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui detta regione deformabile (11) comprende almeno un intaglio di indebolimento (114) ricavato internamente o esternamente alla guarnizione (1) stessa.
  13. 13. Guarnizione (1) secondo la rivendicazione precedente quando dipendente da una qualsiasi delle rivendicazioni da 8 a 11, in cui detto almeno un intaglio di indebolimento (114) è una scanalatura anulare ricavata in corrispondenza di una porzione di maggiore sezione (113).
  14. 14. Guarnizione (200) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, presentante almeno un profilo di estremità (201) a sviluppo arcuato.
  15. 15. Guarnizione (99) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti per l'installazione su pareti a profilo arcuato, comprendente, in corrispondenza di una porzione di estremità atta a disporsi all'interno della parete, un profilo di estremità a doppia curvatura, preferibilmente ripetuto anche in corrispondenza di una aletta di battuta (914).
  16. 16. Guarnizione (500) secondo la rivendicazione precedente, presentante un profilo di estremità superiore (520) e un profilo interno di detta porzione di centraggio (530) allineati lungo una direzione verticale (V) parallela ad un asse longitudinale di simmetria (A) di detta guarnizione (500), detti profili (520, 530) essendo entrambi tangenti al diametro esterno di una prima filettatura (51) esterna di detto elemento tubolare (5).
  17. 17. Guarnizione (500) secondo una qualunque delle rivendicazioni da 5 a 16, in cui detta aletta (514) presenta una superficie superiore (515) curva affacciata su detta regione deformabile (55), a realizzare un profilo convesso o bombato.
  18. 18. Assieme di raccordo (100), caratterizzato dal fatto di comprendere una guarnizione (1) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti e mezzi (2, 3, 4) di deformazione di detta guarnizione, atti ad essere azionati per deformare la guarnizione stessa in detta configurazione di tenuta.
  19. 19. Assieme di raccordo (100) secondo la rivendicazione precedente, comprendente un elemento tubolare (5), il quale elemento tubolare (5) presenta una porzione a ghiera (2) in corrispondenza di una prima porzione longitudinale di estremità, la quale porzione a ghiera (2) presenta una filettatura (51, 250).
  20. 20. Assieme di raccordo (100) secondo la rivendicazione precedente, in cui detta porzione a ghiera (2) reca una sede di guarnizione (21) configurata per ricevere una prima porzione di accoppiamento (12) di detta guarnizione (1).
  21. 21. Assieme di raccordo (100) secondo la rivendicazione precedente, in cui detta sede di guarnizione (21) comprende una scanalatura anulare parzialmente circoscritta a detta filettatura (51, 250).
  22. 22. Assieme di raccordo (100) secondo una delle rivendicazioni da 18 a 21, in cui detto elemento tubolare (5000) presenta una variazione di diametro interno conformata a gradino, atta a realizzare una superficie anulare su un piano sostanzialmente trasversale alla direzione di sviluppo longitudinale di detto elemento tubolare (5000), su cui una valvola di non ritorno inserita in detto elemento tubolare (5000) può essere attestato in battuta.
  23. 23. Assieme di raccordo (100) secondo una delle rivendicazioni da 19 a 22, in cui detta porzione a ghiera (5022) presenta un profilo a doppia curvatura in corrispondenza di un’estremità terminale destinata all’accoppiamento con un profilo di estremità a doppia curvatura di detta guarnizione (99).
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