ITPI20110147A1 - Metodo di applicazione di formulazioni per potenziare la segnaletica stradale e aeroportuale e dispositivo basato su tali formulazioni - Google Patents

Metodo di applicazione di formulazioni per potenziare la segnaletica stradale e aeroportuale e dispositivo basato su tali formulazioni Download PDF

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ITPI20110147A1
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IT
Italy
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photoluminescent pigment
seat
chosen
signaling
road
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Romolo Becchetti
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Romolo Becchetti
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    • C09DYES; PAINTS; POLISHES; NATURAL RESINS; ADHESIVES; COMPOSITIONS NOT OTHERWISE PROVIDED FOR; APPLICATIONS OF MATERIALS NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
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    • C09D5/00Coating compositions, e.g. paints, varnishes or lacquers, characterised by their physical nature or the effects produced; Filling pastes
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Description

Descrizione dell’invenzione industriale dal titolo †USO E METODO DI APPLICAZIONE DI FORMULAZIONI PER POTENZIARE LA SEGNALETICA STRADALE E AEROPORTUALE E DISPOSITIVO BASATO SU TALI FORMULAZIONIâ€
DESCRIZIONE
Ambito dell’invenzione
La presente invenzione si riferisce all’uso di formulazioni per realizzare elementi di segnaletica in carreggiate stradali e piste aeroportuali.
L’invenzione si riferisce inoltre a elementi e dispositivi di segnaletica stradale e aeroportuale contenenti tali formulazioni.
L’invenzione riguarda anche un metodo di applicazione di formulazioni per realizzare siffatti elementi di segnalazione e dispositivi di segnaletica.
Problema tecnico
Sono noti dispositivi di segnalazione stradale per indicare ai conduttori di autoveicoli e ai pedoni i limiti di strutture stradali, in particolare i limiti di corsie e carreggiate stradali e le pareti di gallerie. Sono anche noti dispositivi per rendere meglio visibili, in condizioni di oscurità o di visibilità limitata, segnali stradali permanenti, ma anche segnalazioni temporanee, ad esempio lavori in corso, che possono essere situate in una porzione non periferica di una carreggiata stradale e costituire quindi un pericolo per gli automobilisti. Sono anche noti dispositivi di segnalazione aeroportuali per indicare ai piloti i limiti ed altri riferimenti di piste aeroportuali e piazzole per mezzi come elicotteri, in modo da agevolare le manovre di atterraggio e decollo dei velivoli durante le ore notturne, o in condizioni di scarsa visibilità.
Tali dispositivi sono di norma alimentati o illuminati elettricamente. Come tali, possono verificarsi condizioni di fuori-servizio per mancanza di energia elettrica. Ciò provoca notevoli disagi e rischi per automobilisti e piloti.
La normale segnaletica orizzontale, realizzata con comune vernice bianca o gialla, e analoghe verniciature di pareti di gallerie, non à ̈ in grado di assicurare la corretta segnalazione di limiti e/o ostacoli sulle carreggiate stradali in assenza di illuminazione artificiale nelle ore notturne, anche procedendo a fari accesi, né, a maggior ragione, in caso di guasto dei fari.
È inoltre noto che l’illuminazione stradale di gallerie, normalmente realizzata con mezzi elettrici, comporta notevoli consumi di energia e spese di manutenzione degli apparati, e per questo motivo à ̈ limitata a strade che sono sede di elevati volumi di traffico. Le strade modestamente trafficate sono spesso prive di illuminazione elettrica.
Tali problemi sono particolarmente critici nelle gallerie, perché in tal caso riguardano anche le ore diurne.
Sintesi dell’invenzione
È quindi scopo della presente invenzione fornire un metodo per realizzare un elemento di segnalazione per segnalare ad automobilisti e pedoni i limiti di una carreggiata o corsia stradale nelle ore notturne o in condizioni di scarsa visibilità e illuminazione, che sia in grado di svolgere tale funzione anche in caso di fuoriservizio dei normali mezzi di illuminazione elettrica.
È uno scopo particolare dell’invenzione fornire un metodo per realizzare un siffatto elemento di segnalazione per evidenziare le pareti di una galleria stradale.
È un altro scopo particolare dell’invenzione fornire un metodo per realizzare un siffatto elemento di segnalazione adatto per segnaletica orizzontale di carreggiate e corsie autostradali e aeroportuali.
È uno scopo particolare dell’invenzione anche fornire un metodo per realizzare un siffatto elemento di segnalazione adatto per segnalare la presenza di ostacoli sulle carreggiate stradali, ad esempio condizioni o segnali di lavori in corso.
È inoltre scopo della presente invenzione fornire un metodo per realizzare un siffatto elemento di segnalazione che permetta una riduzione dei consumi energetici da sostenere per illuminare strutture stradali con la normale illuminazione elettrica, in particolare, in galleria.
È altresì scopo dell’invenzione fornire un siffatto elemento di segnalazione.
Questi e altri scopi sono raggiunti da un metodo per realizzare un elemento di segnalazione su una superficie associata a una sede percorribile da un veicolo, comprendente una fase di applicazione a tale superficie di una striscia contenente un pigmento fotoluminescente, la superficie essendo scelta tra una superficie orizzontale di una sede percorribile da un veicolo e una superficie verticale contigua a tale sede.
Un primo effetto della presenza del pigmento fotoluminescente à ̈ che la suddetta striscia, o combinazione di strisce, o elementi e dispositivi di segnalazione contenenti tale striscia esposti alla radiazione luminosa proveniente da un impianto di illuminazione stradale, in caso di guasto o spegnimento dell’impianto emettono un radiazione luminosa secondaria per un intervallo di tempo predeterminato dopo il guasto o lo spegnimento. Nelle normali condizioni di illuminamento notturno di sedi stradali e strutture aeroportuali, e nelle normali condizioni di illuminamento delle gallerie, tale intervallo di tempo à ̈ dell’ordine di 30-40 minuti, durante i quali i gli elementi di segnalazione sono quindi visibili. Se opportunamente disposti lungo una struttura stradale, essi sono in grado di segnalare, per una certa durata di blackout, il limite di corsia e/o carreggiata, la parete di una galleria, la presenza di un ostacolo sulla carreggiata, per esempio materiali o segnaletica di lavori in corso sulla carreggiata, o riferimenti di una pista di atterraggio/decollo per un velivolo.
Lo stesso vale per un tempo di 30/40 minuti dopo il tramonto.
Inoltre, alcuni dei materiali fotoluminescenti impiegati nel metodo secondo l’invenzione sono in grado di emettere una radiazione secondaria sufficiente per la visibilità di segnaletica, strutture eccetera, anche dopo aver ricevuto un radiazione primaria per un tempo limitato, dell’ordine di minuti. Ciò ne consente un funzionamento degli elementi di segnalazione basati su tali materiali anche in sedi stradali, ed altre, normalmente prive di illuminazione naturale o artificiale permanente, ad esempio strade e gallerie prive di illuminazione e illuminate sporadicamente dai soli fari dei veicoli in transito. In tal caso, dopo il passaggio di veicoli che illuminano la sede stradale che forniscono la radiazione luminosa primaria alla striscia, la striscia mantiene la radiazione per un certo tempo, a disposizione per veicoli che seguono per migliorare la visibilità del percorso.
Un secondo effetto del pigmento fotoluminescente à ̈ che esso restituisce una quota della radiazione luminosa proveniente dagli impianti di illuminazione, che altrimenti sarebbe assorbita dalle strutture, e che andrebbe pertanto dissipata. In altre parole, il pigmento fotoluminescente consente di sfruttare in modo più completo la radiazione luminosa prodotta dagli impianti di illuminazione. Ciò à ̈ particolarmente sensibile negli ambienti confinati da pareti e perennemente illuminati da impianti di illuminazione elettrici, ad esempio gallerie, ma anche parcheggi sotterranei e simili. Pertanto, prevedendo di disporre l’elemento di segnalazione secondo l’invenzione in un tale ambiente, à ̈ possibile ottenere un determinato livello di illuminazione con una minore quantità di radiazione luminosa prodotta dagli impianti. In particolare, a parità di livello di illuminazione richiesto, à ̈ possibile usare o installare un numero inferiore di elementi illuminanti, o usare elementi illuminanti di potenza inferiore. Per questo motivo, il metodo consente un risparmio nei costi di esercizio degli impianti di illuminazione elettrici, ed eventualmente anche un risparmio nei costi di installazione di nuovi impianti. Il risparmio à ̈ tanto maggiore quanto maggiore à ̈ l’estensione del dispositivo o elemento di segnalazione, poiché ad una maggiore estensione della superficie, ovvero a una maggiore quantità di pigmento fotoluminescente esposto, corrisponde una maggiore riemissione di radiazione luminosa.
Pertanto, gli scopi sopra indicati sono altresì raggiunti da un metodo per illuminare una sede percorribile da un veicolo, in particolare una sede confinata entro pareti come un tratto stradale in una galleria o un parcheggio interrato, il metodo comprendendo le fasi di: - scelta di un valore di illuminamento per la sede;
- calcolo di un flusso luminoso primario emettibile da un impianto di illuminazione elettrico, e di un flusso luminoso secondario restituibile da una superficie contenente un pigmento fotoluminescente, in particolare uno strato comprendente una striscia contenente un pigmento fotoluminescente, per effetto dell’esposizione al flusso luminoso primario proveniente dall’impianto, in modo che la somma del flusso luminoso primario e del flusso luminoso secondario provochi un illuminamento di valore pari al valore di illuminamento prescelto;
- calcolo di un numero e di una quantità di sorgenti luminose dell’impianto e elettrico e della superficie contenente un pigmento fotoluminescente;
- installazione, nella sede da illuminare, di tali sorgenti luminose, e formazione della superficie contenente un pigmento fotoluminescente.
Il pigmento fotoluminescente, in forme realizzative particolari, e la tecnica di applicazione della striscia, vengono definiti con maggiore dettaglio nel seguito.
Vantaggiosamente, il pigmento fotoluminescente comprende Europio (Eu) e/o Disprosio (Dy), ad esempio isotopi di Eu e/o Dy. In particolare, il pigmento fotoluminescente comprende un materiale di formula AlxSryCa(1-y)Oz:Eu,Dy, con x,y,z numeri interi, o un alluminato di un metallo alcalino terroso, ad esempio un materiale di formula SrAl2O4:Eu,Dy o SrAl2O4:Eu,Dy,B.
In una forma realizzativa, il pigmento fotoluminescente comprende una formulazione contenente, in proporzioni predeterminate:
- Triossido di Disprosio Dy2O3;
- Carbonato di Stronzio Sr2CO3;
- Triossido di Alluminio Al2O3;
- Triossido di Europio Eu2O3;
- Acido borico H3BO4.
Il colore della radiazione luminosa restituita dal pigmento fotoluminescente può essere uno dei colori prescritti per la segnaletica stradale, ossia bianco o giallo, blu, rosso ed altri.
In particolare, tra tali sostanze vi sono materiali che hanno un comportamento fotoluminescente non associato a emissione di radiazioni potenzialmente dannose per la salute, in altre parole non sono significativamente radioattivi, a differenza di altri materiali e fenomeni di tipo luminescente. Per questo motivo, tali sostane sono normalmente utilizzabili in ambienti soggetti a permanenza e passaggio di persone o animali.
La sede percorribile da un veicolo può essere una sede stradale o autostradale, come una carreggiata o una corsia di marcia, di manovra o di emergenza, come pure una piazzola o un’area di sosta.
In particolare, il metodo prevede di applicare la striscia contenente il pigmento fotoluminescente lungo una struttura laterale di una sede stradale o autostradale. La struttura laterale può essere, ad esempio, una parete laterale di una galleria. In tal caso, il metodo può prevedere la formazione di una striscia continua di altezza predeterminata. Tale striscia à ̈ preferibilmente parallela al suolo, e si trova quindi a una distanza predeterminata dal suolo stesso. Preferibilmente, l’altezza della fascia à ̈ compresa tra 50 e 150 cm, in particolare la striscia ha un’altezza di circa 100 cm, e la distanza dal suolo può essere compresa tra 20 cm e 100 cm, in particolare tale distanza à ̈ compresa tra 20 cm e 30 cm.
Un altro esempio di struttura laterale può essere una porzione di un marciapiede, in particolare ancora all’interno di una galleria. La porzione di marciapiede su cui realizzare l’elemento di segnalazione può essere lo zoccolo o un bordo, o entrambi. Un altro esempio ancora di struttura laterale può essere un guard-rail o un parapetto della sede stradale o autostradale.
L’elemento di segnalazione può essere realizzato in corrispondenza di strutture fisse che limitano la sede percorribile, come facciate, fiancate, angoli e strutture pensili di edifici prominenti verso la sede stradale.
Sempre nel caso di una sede stradale o autostradale, l’elemento di segnalazione da realizzare può essere un elemento di segnaletica orizzontale. Ad esempio, l’elemento di segnaletica orizzontale può essere una linea di mezzeria, una linea di margine di una corsia o di una carreggiata, una linea di delimitazione di una corsia riservata, una linea di delimitazione di una piazzola o di un’area di sosta, una linea di delimitazione di uno spazio per il parcheggio, una linea e una striscia di arresto, un’indicazione di dare la precedenza, delle linee di attraversamento pedonale, linee di rallentamento, scritte di stop e altre, linee di delimitazione di isole di traffico, frecce direzionali.
La sede percorribile da un veicolo può essere una sede stradale o autostradale, come una carreggiata o una corsia di marcia, di manovra o di emergenza, come pure una piazzola o un’area di sosta.
L’elemento di segnaletica da realizzare può anche essere una linea tracciata su una carreggiata stradale o autostradale per segnalare e/o delimitare un’area di lavori in corso, ad esempio lavori di manutenzione della sede, o di manutenzione o costruzione di una struttura associata o contigua alla sede quale un impianto elettrico, idraulico, fognario, di telecomunicazioni e così via.
L’elemento di segnalazione può anche essere realizzato in corrispondenza di un’attrezzatura e/o una struttura mobile e/o temporanea disposta su una carreggiata stradale o autostradale per i suddetti lavori.
Gli elementi di segnalazione della sede percorribile possono anche essere mezzi di segnalazione come linee di segnaletica orizzontale che delimitano corsie temporanee, come nel caso delle deviazioni per lavori in corso.
L’elemento da realizzare può essere un elemento di segnalazione di una pista di atterraggio e/o decollo per un C l aeroplano. In tal caso, l’elemento di segnalazione può essere una segnalazione di soglia, un indicatore alfanumerico come un identificativo della pista o un numero di distanza residua, una linea centrale di asse pista, delle strisce singole o multiple di zone di contatto, un punto di mira ed altri riferimenti.
L’elemento di segnalazione da realizzare può anche essere un elemento di segnaletica di una piazzola di atterraggio e/o decollo per un elicottero. In tal caso, l’elemento di segnalazione può essere un elemento di segnalazione di un contorno della piazzola e/o un elemento di segnalazione centrale della piazzola.
La sede percorribile da un veicolo può essere una pista per l’atterraggio, il decollo e la manovra di un velivolo come un aeroplano o un elicottero, su una struttura galleggiante o nautica di atterraggio e decollo.
La fase di applicazione della striscia contenente il pigmento fotoluminescente può prevedere una fase di verniciatura della superficie con una vernice comprendente il pigmento sopra indicato. In particolare, la verniciatura può essere eseguita con una qualsiasi tecnica nota per l’applicazione di pigmenti, ad esempio una tecnica scelta tra: una tecnica a spruzzo<,>una tecnica di applicazione a pennello, una tecnica di applicazione a rullo, una tecnica di applicazione a spatola. Per quanto riguarda altri componenti, diversi dal pigmento, la vernice può essere formulata in modo convenzionale, cioà ̈ essa può comprendere componenti presenti nelle comuni vernici per applicazioni generali e specifiche, ad esempio può comprendere resine sintetiche.
Vantaggiosamente, à ̈ prevista una fase di preparazione della superficie eseguita prima della fase di verniciatura. Tale fase di preparazione può avere lo scopo di favorire l’adesione e/o la durata di uno strato o striscia contenente il pigmento fotoluminescente sulla superficie, nel caso di superfici irregolari o eccessivamente scabre o eccessivamente lisce. La preparazione può prevedere una fase di sabbiatura, in particolare una sabbiatura a vapore, o altro procedimento noto nella tecnica di preparazione del fondo per tracciare normale segnaletica orizzontale o a parete. Ciò permette di conseguire un’adeguata rugosità o porosità superficiale, in modo da far aderire e trattenere lo strato di vernice fotoluminescente.
In alternativa, oppure dopo la sabbiatura, la fase di preparazione può prevedere una fase di un fondo di un primer chiaro, in particolare di uno strato di primer, in particolare di un primer coprente, come un primer sostanzialmente bianco. Preferibilmente, la fase di applicazione del fondo comprende una fase di essiccamento del primer con aria o altro gas caldo. La fase di applicazione del primer può avere una funzione coprente, nel caso di superfici scure, come di solito sono le pareti delle gallerie e le superfici stradali. Ciò permette di limitare lo spessore dello strato della striscia di materiale luminescente, quindi permette un risparmio di pigmento fotoluminescente.
La striscia comprendente il pigmento fotoluminescente può essere applicata anche mediante di stampa serigrafica.
In alternativa alla tecnica di applicazione sopra descritta, il metodo può prevedere una fase di predisposizione di un elemento piano come una lastra, o una piastrella, una superficie del quale contiene il pigmento fotoluminescente. Segue una fase di disposizione dell’elemento piano su un’area in corrispondenza dell’elemento di segnalazione da realizzare.
Rientra nell’ambito della presente invenzione anche l’uso di un pigmento fotoluminescente per realizzare un elemento di segnalazione su una superficie associata ad una sede percorribile da un veicolo. In particolare, il pigmento fotoluminescente comprende Europio (Eu) e/o Disprosio (Dy), ad esempio isotopi di Eu e/o Dy. In particolare, il pigmento fotoluminescente comprende un materiale di formula AlxSryCa(1-y)Oz:Eu,Dy, con x,y,z numeri interi, o un alluminato di un metallo alcalino terroso, ad esempio un materiale di formula SrAl2O4:Eu,Dy o SrAl2O4:Eu,Dy,B.
Gli scopi sopra indicati sono altresì raggiunti da un elemento di segnalazione per una superficie associata a una sede percorribile da un veicolo, tale elemento di segnalazione comprendendo uno strato contenente un pigmento fotoluminescente, in particolare una striscia contenente un pigmento fotoluminescente, applicato su tale superficie. In particolare, il pigmento fotoluminescente comprende Europio (Eu) e/o Disprosio (Dy), ad esempio isotopi di Eu e/o Dy. In particolare, il pigmento fotoluminescente comprende un materiale di formula AlxSryCa(1-y)Oz:Eu,Dy, con x,y,z numeri interi, o un alluminato di un metallo alcalino terroso, ad esempio un materiale di formula SrAl2O4:Eu,Dy o SrAl2O4:Eu,Dy,B.
Breve descrizione dei disegni
L’invenzione verrà di seguito illustrata con la descrizione di forme realizzative del generatore e del metodo secondo l’invenzione, fatta a titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento ai disegni annessi, in cui:
 le figure 1A-1C mostrano una galleria stradale provvista di un dispositivo o elemento di segnalazione secondo l’invenzione, in particolare
 la figura 1A à ̈ una vista in prospettiva di un’estremità della galleria;
 la figura 1B à ̈ una vista in sezione secondo un piano parallelo al fondo stradale;
 la figura 1C à ̈ una vista in sezione longitudinale;  le figure 2A-2C mostrano una galleria stradale provvista di un elemento di segnalazione secondo un’altra forma realizzativa dell’invenzione, avente capacità illuminante aumentata, in particolare
 la figura 2A à ̈ una vista in prospettiva di un’estremità della galleria;
 la figura 2B à ̈ una vista in sezione secondo un piano parallelo al fondo stradale;
 la figura 2C à ̈ una vista in sezione longitudinale;  la figura 3 à ̈ una vista in prospettiva di un’estremità di una galleria stradale provvista di elementi di segnalazione secondo un’ulteriore forma realizzativa dell’invenzione;
 la figura 4 à ̈ un diagramma che mostra l’intensità di postluminescenza di alcuni materiali fotoluminescenti dopo un’esposizione a un’illuminanza di eccitazione di 1000 lux per 10’;
 la figura 5 à ̈ una vista schematica dall’alto di una strada provvista di segnaletica orizzontale;
 la figura 6 à ̈ una vista schematica dall’alto di una pista di atterraggio di un aeroporto;
 la figura 7 à ̈ una vista schematica dall’alto di una piazzola di atterraggio per elicotteri.
Descrizione di forme realizzative preferite
In questa descrizione, per pigmento fotoluminescente si intende un materiale atto a ricevere una radiazione luminosa primaria, ad esempio una radiazione luminosa prodotta da un impianto di illuminazione stradale o aeroportuale, o i fari dei mezzi in transito, e ad emettere una radiazione luminosa secondaria per effetto dell’irraggiamento da parte della radiazione primaria, con un ritardo rispetto al tempo in cui viene ricevuta la radiazione luminosa primaria e per un tempo predeterminato.
Più in dettaglio, un pigmento à ̈ considerato fotoluminescente se, dopo una eccitazione per esposizione a un determinato livello di illuminamento per un tempo determinato, dell’ordine di minuti o meno, rimane luminescente, cioà ̈ continua a emettere una radiazione luminosa secondaria, per un certo periodo di tempo, ad esempio dell’ordine di 30-40 minuti, con una luminanza superiore ad un valore prefissato.
Ad esempio, secondo DIN67510, un pigmento fotoluminescente à ̈ definito tale se, dopo una eccitazione per esposizione a 1000 lux per 5 minuti, rimane luminescente per più di 30 minuti con una luminanza di almeno 3 mcd/m<2>(millicandela su metro quadro).
Il pigmento fotoluminescente può comprendere Europio (Eu) e/o Disprosio (Dy), e/o rispettivi isotopi. In particolare, il pigmento fotoluminescente può comprendere un materiale di formula AlxSryCa(1-y)Oz:Eu,Dy, con x,y,z numeri interi.
Il pigmento fotoluminescente può altresì comprendere un alluminato di un metallo alcalino terroso, ad esempio un materiale di formula SrAl2O4:Eu,Dy o SrAl2O4:Eu,Dy,B. Ad esempio, il pigmento fotoluminescente può essere un pigmento noto come MHG-4B o MHG-4C
Materiali di questo tipo, esenti da significativa radioattività, dopo un’esposizione a un’illuminanza di eccitazione di 1000 lux per 10’ a 23°C mostrano un’intensità di postluminescenza che varia nel tempo come indicato dal diagramma di figura 4.
In una forma realizzativa, un pigmento fotoluminescente può avere una formulazione contenente, in proporzioni predeterminate:
- Triossido di Disprosio Dy2O3;
- Carbonato di Stronzio Sr2CO3;
- Triossido di Alluminio Al2O3;
- Triossido di Europio Eu2O3;
- Acido borico H3BO4.
Con riferimento alla figura 1, viene descritto un elemento di segnalazione, e di il suo metodo di realizzazione, per una superficie 10,14,17 associata a una sede stradale 12, almeno in parte all’interno di una galleria 11. Nella forma realizzativa rappresentata, le superfici su cui sono realizzati elementi di segnalazione comprendono superfici di pareti laterali 10 della galleria 11. La galleria 11 à ̈ dotata di un impianto di illuminazione comprendente una pluralità di proiettori 19, disposti ad esempio lungo la mezzeria della volta 20 della galleria 11, atti ad emettere una radiazione ovvero un flusso luminoso 19’ all’interno della galleria 11. Per evidenziare le pareti 10 sono comunemente in uso mezzi catarifrangenti e/o strisce o comunque verniciature realizzate con una comune vernice bianca. I catarifrangenti e le verniciature riflettono istantaneamente la luce ricevuta da un dispositivo di illuminazione come il dispositivo di illuminazione 19 della galleria 11, nonché dai fari dei veicoli in transito. I catarifrangenti le verniciature non sono in grado di evidenziare in modo efficace le pareti 10 in caso di guasto o assenza dell’impianto elettrico 19, e/o in caso di transito di un veicolo avente i fari fuori servizio e/o mal funzionanti. La superficie su cui à ̈ realizzato l’elemento di segnalazione comprende le pareti laterali 10 della galleria, in una zona o più zone 13 su cui à ̈ applicata una striscia contenente un pigmento fotoluminescente, nella forma realizzativa rappresentata in figura 1. Le zone di applicazione della striscia contenente il pigmento fotoluminescente comprendono due aree longitudinali continue 13 lungo le pareti laterali 10 destra e sinistra della galleria 11. Anche se non rappresentate in figura 1, in un’altra forma realizzativa le strisce laterali 13 possono essere discontinue. In un’ulteriore forma realizzativa, le strisce laterali 13 possono comprendere una pluralità di strisce più strette disposte affiancate a diverse quote rispetto al suolo, in modo da limitare il consumo di pigmento fotoluminescente.
Le superfici associate alla sede stradale 12, su cui si deve realizzare l’elemento di segnalazione, può comprendere, indipendentemente dalla presenza della galleria 11, un marciapiede 14. Le superfici associate alla sede stradale 12 possono altresì corrispondere a mezzi di segnaletica orizzontale 17,18. In figura 1 à ̈ mostrata una linea di mezzeria 17, in questo caso discontinua, e delle linee di margine 18. Altri comuni elementi di segnaletica orizzontale sono mostrati in figura 5, che rappresenta schematicamente una sede stradale 12 comprendente, inoltre, le linee di arresto 21 e strisce di attraversamento pedonale 22.
Come mostra la figura 3, l’elemento di segnalazione realizzato con il metodo secondo l’invenzione può evidenziare porzioni del marciapiede 14, ad esempio un bordo 16 o uno zoccolo 15 del marciapiede 14. L’elemento di segnalazione del bordo 16 può essere di ausilio al transito di eventuali pedoni nella galleria 11, in caso di interruzione della normale illuminazione elettrica proveniente dai proiettori 19.
Indipendentemente da quanto sopra, l’elemento di segnalazione realizzato con il metodo secondo l’invenzione può essere un elemento di segnaletica orizzontale, come la linea di mezzeria 17 e le linee di margine e 18, ed altri elementi di segnaletica orizzontale, ad esempio le linee di arresto 21 e le strisce di attraversamento pedonale del tipo rappresentato in figura 5. A tale scopo, l’elemento di segnalazione comprende zone di applicazione di strisce contenenti pigmento fotoluminescente 27,28 disposte a formare, per esempio, la linea di mezzeria 17 e/o la linea di margine 18, o altri ben noti elementi di segnalazione orizzontale, quali linee di delimitazione di corsie riservate e di corsie di emergenza, linee di delimitazione di piazzole o aree di sosta, linee di delimitazione di spazi di parcheggio, pittogrammi per indicare l’obbligo di dare la precedenza, pittogrammi per indicare l’obbligo di transito di cicli e pedoni in una sede preferenziale, linee di rallentamento, scritte di stop e scritte di altro tipo, linee di delimitazione di isole di traffico, frecce direzionali ed altri ben noti elementi di segnaletica orizzontale.
In una forma realizzativa non rappresentata, una striscia continua o discontinua contenente il pigmento fotoluminescente può essere disposta lungo un guard-rail, ottenendo un’analoga segnalazione dei limiti laterali di carreggiata e/o di corsia. Nel caso di una galleria, il guard-rail può essere una struttura di protezione ad uso di eventuali pedoni che percorrono il marciapiede 14.
Con riferimento nuovamente alla figura 1, la striscia contenente pigmento fotoluminescente 13 ha un’altezza determinata h, ed à ̈ disposta ad una determinata distanza dal suolo H. Pertanto, indicando con B la lunghezza della galleria o del tratto di strada o cui à ̈ applicata la striscia 13, l’area A della dalla striscia 13 à ̈ pari a Bxh. Il flusso luminoso che viene restituito dalla striscia 13 à ̈ sostanzialmente proporzionale all’area della superficie A e al flusso luminoso che la striscia 13 riceve dai proiettori 19 dall’impianto di illuminazione, oltre ad un contributo proveniente dai fari dei veicoli in transito, non rappresentati. In assenza di flusso luminoso proveniente dai proiettori 19, in condizioni stazionarie il flusso luminoso restituito dalla striscia 13 à ̈ sostanzialmente proporzionale a tale contributo proveniente dai fari dei veicoli in transito. In caso di spegnimento dei proiettori dell’impianto di illuminazione 19, il flusso luminoso restituito dalla striscia 13 diminuisce al trascorrere del tempo dopo lo spegnimento dei proiettori 19. Nelle condizioni di illuminamento normalmente previste per una galleria, il flusso luminoso restituito dalla striscia 13 rimarrà sufficiente ad evidenziare la parete 10 della galleria 11 per un tempo predeterminato, normalmente compreso tra 30 e 40 minuti primi.
Come mostrato schematicamente in figura 2, aumentando le dimensioni della fascia 13, à ̈ possibile aumentare il contributo di radiazione secondaria restituita dalla striscia 13, e diminuire così il contributo di radiazione emessa dai proiettori 19 mantenendo un determinato illuminamento all’interno della galleria. Tale considerazione vale anche per altre strutture racchiuse da pareti e provviste di un impianto di illuminazione elettrica, quali ad esempio un parcheggio sotterraneo o comunque al chiuso. Ad esempio, nella galleria 11 à ̈ possibile realizzare tale illuminamento determinato disponendo i proiettori 19, dello stesso tipo dei proiettori 19 di figura 1B,1C, a una distanza L’ superiore alla distanza L di figura 1B,1C, e realizzando una fascia 13, tipicamente due fasce laterali 13, di altezza h’ superiore all’altezza h di figura 1A. in alternativa, secondo una forma realizzativa non rappresentata, à ̈ ovviamente possibile realizzare l’impianto di illuminazione elettrico con proiettori di potenza inferiore ai proiettori 19 di figura 1, disposti ad esempio alla medesima distanza L di figura 1B,1C.
In una forma realizzativa, l’altezza h della fascia 13 per evidenziare in modo efficace le pareti laterali 10 della galleria 11 à ̈ compresa tra 20 e 70 cm. Con altezze h’ superiori, ad esempio dell’ordine di 70-100 cm, con i normali valori di illuminamento previsti per le gallerie stradali e autostradali, à ̈ possibile limitare i costi di esercizio degli impianti di illuminazione elettrica di tali gallerie, e i costi di installazione di nuovi impianti di illuminazione.
Il pigmento fotoluminescente impiegato secondo l’invenzione comprende preferibilmente Triossido di Disprosio Dy2O3. In particolare, la striscia può essere applicata nella forma di una vernice che contiene un pigmento comprendente Triossido di Disprosio Dy2O3.
Il pigmento fotoluminescente può inoltre comprendere agenti quali Carbonato di Stronzio Sr2CO3, Triossido di Alluminio Al2O3, Triossido di Europio Eu2O3, Acido borico H3BO4.
Nel caso di applicazione di una striscia contenente il pigmento fotoluminescente mediante applicazione di una vernice, il metodo può essere eseguito adoperando una qualsiasi tecnica di verniciatura conosciuta, per esempio verniciatura a spruzzo, a pennello, a rullo, a spatola ed altre.
Per l’applicazione della striscia contenente il pigmento fotoluminescente, specialmente se à ̈ impiegata la tecnica di verniciatura a spruzzo, il metodo prevede opzionalmente una fase di preparazione dell’area su cui deve essere applicata la striscia 13 comprendente il pigmento fotoluminescente. Ciò à ̈ particolarmente importante nel caso di applicazione del pigmento fotoluminescente su superfici irregolari o eccessivamente scabre, ma anche nel caso di superfici troppo lisce. In particolare, la fase di preparazione, di seguito descritta, à ̈ utile nel caso di applicazione della striscia comprendente pigmento fotoluminescente sulle pareti laterali 10 della galleria 11 (figure 1,2,3). La fase di preparazione può comprendere una fase preliminare di sabbiatura per eseguire una pulizia della parete 10 e/o per realizzare un livello di finitura superficiale idoneo per la presa della vernice comprendente il pigmento fotoluminescente. La sabbiatura può essere condotta con tecniche di tipo convenzionale. In particolare, la sabbiatura può prevedere una fase di sabbiatura a vapore. La fase di preparazione dell’area può comprendere anche una fase di applicazione di un fondo, ossia di un primer o vernice coprente, preferibilmente bianca, per limitare lo strato di vernice e quindi di pigmento fotoluminescente da applicare sull’area 13,15,16,17,18. La fase di applicazione del fondo può concludersi con una fase di evaporazione rapida del primer, portando lo strato di primer ad una temperatura e per un tempo dipendente dalla natura del primer.
In una forma realizzativa, l’elemento di segnalazione può anche comprendere elementi piani applicabili in corrispondenza degli elementi da evidenziare, ad esempio lastre o mattonelle aventi una superficie provvista del pigmento fotoluminescente, che siano applicabili mediante un procedimento convenzionale sulla superficie associata alla sede. Il metodo può quindi prevedere la preparazione di siffatti elementi piani, e la successiva applicazione di tali elementi piani sulla superficie associata alla sede da su cui si intende realizzare l’elemento di segnalazione. Ad esempio, la striscia 13 di figura 1,2,3 può essere realizzata mediante applicazione di una pluralità di siffatte lastre o piastrelle sulla parete 10 della galleria 11, o in corrispondenza dello zoccolo 15 o del bordo 16 del marciapiede 14.
Il metodo può essere utilizzato per realizzare una segnalazione di un area di lavori in corso, in particolare di lavori di manutenzione della sede stradale, o di intervento su un impianto associato alla sete stradale, ad esempio un impianto sotterraneo come un impianto elettrico, idraulico o di comunicazione, l’accesso al quale avviene rimuovendo un elemento di copertura removibile o sbancando una porzione di manto stradale. L’elemento di segnalazione può essere realizzato mediante applicazione di una striscia contenente un pigmento fotoluminescente in prossimità della sede dei lavori, ad esempio tracciando delle strisce sul manto stradale, secondo forme e disposizioni convenzionalmente utilizzate per segnalare la presenza dei lavori, o anche su attrezzature e/o strutture mobili disposte sulla carreggiata per proteggere, segnalare o delimitare l’area dei lavori. L’elemento di segnalazione può anche comprendere elementi di segnaletica orizzontale realizzati con strisce comprendenti il pigmento fotoluminescente, ad esempio linee che delimitano corsie di marcia temporanee istituite in corrispondenza della sede dei lavori.
Con riferimento alle figure 6 e 7, vengono descritti elementi di una pista 40 di atterraggio e/o decollo per un aeroplano, e di una piazzola 50 di atterraggio e/o decollo per un elicottero. In particolare, sono indicati elementi di segnalazione della pista 40, come segnalazioni di soglia 41, indicatori alfanumerici 42 per l’identificazione a distanza della pista e per l’indicazione di una distanza residua di pista, linee centrali 43 di asse della pista 40, strisce singole o multiple 44 di zone di contatto della pista 40, punti di mira 45 della pista 40 (figura 6), nonché elementi di segnalazione della piazzola 50, come elementi 51 di segnalazione del della piazzola 50 e elementi 52 di segnalazione centrali della piazzola 50. In alternativa, o in aggiunta, secondo l’invenzione, à ̈ anche possibile applicare strisce contenenti il pigmento fotoluminescente in corrispondenza dei dispositivi di segnalazione luminosa della pista 40 o della piazzola 50, in modo che essi svolgano la funzione di tali dispositivi di segnalazione, per un tempo predeterminato dopo un’interruzione della normale illuminazione elettrica dei dispositivi di segnalazione stessi.
La descrizione di cui sopra di forme realizzative dell’invenzione à ̈ in grado di mostrare l’invenzione dal punto di vista concettuale in modo che altri, utilizzando la tecnica nota, potranno modificare e/o adattare in varie applicazioni tale forma realizzativa specifica senza ulteriori ricerche e senza allontanarsi dal concetto inventivo, e, quindi, si intende che tali adattamenti e modifiche saranno considerabili come equivalenti della forma realizzativa specifica. I mezzi e i materiali per realizzare le varie funzioni descritte potranno essere di varia natura senza per questo uscire dall’ambito dell’invenzione. S’intende che le espressioni o la terminologia utilizzate hanno scopo puramente descrittivo e, per questo, non limitativo.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un metodo per realizzare un elemento di segnalazione su una superficie (10,12,14,17,40,50) associata a una sede (12,40,50) percorribile da un veicolo, comprendente una fase di applicazione a detta superficie di una striscia (13,15,16,27,28,42,43,44,51,52) contenente un pigmento fotoluminescente, detta superficie essendo scelta tra una superficie orizzontale (12,14,17,40,50) di una sede percorribile da un veicolo e una superficie verticale (10) contigua a detta sede.
  2. 2. Un metodo come da rivendicazione 1, in cui detto pigmento fotoluminescente comprende Europio (Eu) e/o Disprosio (Dy), in particolare il pigmento fotoluminescente comprende un materiale scelto tra - un materiale di formula AlxSryCa(1-y)Oz:Eu,Dy, con x,y,z numeri interi; - un alluminato di un metallo alcalino terroso drogato con Europio (Eu) e/o Disprosio (Dy), in particolare un materiale di formula SrAl2O4:Eu,Dy o SrAl2O4:Eu,Dy,B.
  3. 3. Un metodo come da rivendicazione 1, comprendente una fase di applicazione di detta striscia (13,15,16) contenente detto pigmento fotoluminescente lungo una struttura laterale di una sede stradale o autostradale (12) scelta tra: - una parete laterale (10) di una galleria (11); - una porzione di un marciapiede (14), in particolare di un marciapiede (14) all’interno di una galleria (11), in particolare detta porzione di detto marciapiede (14) essendo scelta tra lo zoccolo e (15) un bordo (16) di detto marciapiede (14), o una combinazione di quanto sopra; - un guard-rail.
  4. 4. Un metodo come da rivendicazione 1, in cui detta sede à ̈ una sede stradale o autostradale (12) e detta superficie associata a detta sede (12) à ̈ scelta tra elementi di segnaletica orizzontale scelti tra una linea di mezzeria (17), linee di margine (18) di carreggiate e corsie normali o temporanee, linee di delimitazione di corsie riservate, linee di delimitazione di piazzole o aree di sosta, linee di delimitazione di spazi per il parcheggio, linee e strisce di arresto (21), indicazioni di dare la precedenza, linee di attraversamento pedonale (22), linee di rallentamento, scritte di stop ed altre, linee di delimitazione di isole di traffico, frecce direzionali, una linea tracciata su una carreggiata per segnalare e/o delimitare un’area di lavori in corso.
  5. 5. Un metodo come da rivendicazione 1, in cui detta sede à ̈ una pista (40) o piazzola (50) di atterraggio e/o decollo per un velivolo, in particolare scelto tra un aeroplano e un elicottero, e detto elemento di detta sede à ̈ scelto tra - elementi di segnalazione di pista, in particolare, scelti tra segnalazioni di soglia (41), indicatori alfanumerici (42) come identificativi della pista e numeri di distanza residua, linee centrali (43) di asse pista, strisce singole o multiple (44) di zone di contatto, punti di mira (45); - elementi di segnalazione di detta piazzola, in particolare, scelti tra elementi di segnalazione di contorno (51) e elementi di segnalazione centrali (52) di detta piazzola.
  6. 6. Un metodo come da rivendicazione 2, in cui detta fase di applicazione di una striscia contenente detto pigmento fotoluminescente comprende una fase scelta tra: - una fase di verniciatura di detta superficie (10,12,14,17,40,50) con una vernice comprendente detto pigmento, in particolare detta fase di verniciatura comprendendo una fase scelta tra: - verniciatura a spruzzo; - verniciatura a pennello; - verniciatura a rullo; - verniciatura a spatola ; - una combinazione di quanto sopra, - una fase di stampa serigrafica, in particolare detto metodo comprende, prima di detta fase di verniciatura, una fase di preparazione di detta superficie, comprendente una fase scelta tra: - una fase di sabbiatura, in particolare una fase di sabbiatura a vapore; - una fase di applicazione di un fondo di un primer coprente, ad esempio di colore bianco, in particolare detta fase di applicazione di un fondo comprendendo una fase di essiccamento con aria calda di detto primer, - una combinazione di detta fase di sabbiatura seguita da detta fase di applicazione di un fondo.
  7. 7. Un metodo come da rivendicazione 1, comprendente una fase di predisposizione di un elemento piano avente una superficie comprendente detto pigmento fotoluminescente, in cui detta fase di applicazione di detta striscia contenente detto pigmento fotoluminescente comprende una fase di disposizione di detto elemento piano su detta superficie associata a detta sede (12,40,50).
  8. 8. Un metodo per illuminare una sede (12) percorribile da un veicolo, in particolare una sede (12) confinata entro pareti (10) come un tratto stradale in una galleria (11) o un parcheggio interrato, detto metodo comprendendo le fasi di: - scelta di un valore di illuminamento per detta sede (12); - calcolo di un flusso luminoso primario (19’) emettibile da un impianto di illuminazione elettrico (19), e di un flusso luminoso secondario restituibile (13’) da una superficie (13) contenente un pigmento fotoluminescente per effetto dell’esposizione a detto flusso luminoso primario (19’), in modo che la somma di detto flusso luminoso primario (19’) e di detto flusso luminoso secondario (13’) provochi un illuminamento di valore pari al valore di illuminamento prescelto; - calcolo di un numero e di una quantità di sorgenti luminose di detto impianto elettrico (19) e di detta superficie (13) contenente un pigmento fotoluminescente; - installazione in corrispondenza di detta sede (12) di dette sorgenti luminose (19); - formazione di detta superficie (13) contenente un pigmento fotoluminescente, in particolare, detto pigmento fotoluminescente à ̈ un pigmento fotoluminescente come sopra definito; in particolare, detta superficie à ̈ realizzata secondo un metodo come definito in una delle rivendicazioni 3, 6 e 8.
  9. 9. Uso di un pigmento fotoluminescente per realizzare un elemento (10,14,17) di segnalazione su una superficie associata ad una sede (12,40,50) percorribile da un veicolo, in particolare detto pigmento fotoluminescente comprendendo Europio (Eu) e/o Disprosio (Dy), più in particolare il pigmento fotoluminescente comprendendo un alluminato di un metallo alcalino terroso drogato con Europio (Eu) e/o Disprosio (Dy), in particolare un materiale di formula SrAl2O4:Eu,Dy o SrAl2O4:Eu,Dy,B.
  10. 10. Un elemento di segnalazione per una superficie (10,14,17,21,22,27,51,52) associata a una sede percorribile da un veicolo, comprendente uno strato contenente un pigmento fotoluminescente, detto strato essendo applicato su detta superficie.
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