ITPD20130196A1 - Espansore rapido palatale - Google Patents
Espansore rapido palataleInfo
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Description
ESPANSORE RAPIDO PALATALE
D E S C R I Z I O N E
Campo di applicazione
La presente invenzione concerne un espansore rapido palatale, secondo il preambolo della rivendicazione indipendente.
L’espansore rapido palatale di cui trattasi, altrimenti detto nel gergo tecnico del settore con il nome di diastasatore o di disgiuntore palatale, è vantaggiosamente destinato ad essere impiegato nel campo della ortodonzia per il trattamento di casi d'iposviluppo scheletrico del mascellare superiore, specialmente per soggetti in età evolutiva, prima che termini la pubertà, quando la sutura mediana del palato non è ancora completamente ossificata.
Esso è uno strumento che viene applicato in bocca per un periodo di tempo e che determina l’allargamento meccanico del palato in modo da creare più spazio tra le due file dell’arcata dentale superiore.
L’espansore rapido palatale è pertanto uno strumento ortodontico e più in generale un presidio di ortopedia dento-maxillo-facciale impiegabile per la correzione di una condizione patologica di deficit di crescita trasversale della mascella superiore che può comportare una mala occlusione dentale ma che può anche avere ripercussioni sulla fonesi, sulla deglutizione nonché sulla respirazione.
Pertanto, l’espansore rapido palatale oggetto della presente invenzione si inserisce nel settore degli apparecchi ortodontici e degli apparecchi maxillo-facciali.
Stato della tecnica
Sono noti nel settore dell’ortodonzia, e da tempo impiegati per la correzione di deficit di crescita trasversale del mascellare superiore, differenti soluzioni meccaniche di espansori rapidi palatali (con sigla ERP). Tali noti espansori si basano sul medesimo principio meccanico di allontanare due corpi tra loro con l’impiego di una vite ad essi impegnata, del tipo a doppia ed opposta filettatura. Più in dettaglio, gli espansori palatali di tipo tradizionale presenti sul mercato presentano comunemente una struttura di supporto comprendente:
- due corpi principali meccanicamente collegati a due o più bracci rigidi che si estendono in contrapposte direzioni, e sono destinati ad interagire, tramite bande di ancoraggio (ad esempio bande molari) o altri elementi meccanici con corrispondenti opposte porzioni dell’arcata dentale;
- un elemento attuatore a doppia vite allungato provvisto di una testa di azionamento di forma cilindrica disposta in una sua posizione mediana, e di due gambi con ricavate filettature con versi opposti e che si sviluppano allineati in direzioni contrarie, a partire dalla testa di azionamento, fino ad impegnarsi in sedi filettate dei due corpi principali; la testa di azionamento è provvista perifericamente di fori per l’inserimento di una chiavetta atta a consentire la rotazione dell’elemento a doppia vite per l’allontanamento o l’avvicinamento reciproco dei due corpi principali e quindi delle bande molari che agiscono sulla arcata;
- uno o due perni di guida, i quali sono scorrevolmente inseriti all’interno di corrispondenti fori ricavati nei due corpi principali, per guidare la traslazione di questi ultimi a seguito dell’azionamento in rotazione dell’elemento a doppia vite.
Alcuni esempi realizzativi di espansori rapidi palatali del tipo noto sopra descritto sono descritti nei brevetti WO –A- 2012120447, EP –A- 1247498. Essi sono prodotti assemblando tra loro numerosi componenti ciascuno dei quali ottenuto con proprie normali tolleranze di produzione. In particolare, ciascun perno di guida scorre con gioco in almeno un foro di un corpo principale che si traduce in un funzionamento poco fluido con trasmissione meccanica poco efficace alle terminazioni dei bracci.
Inoltre, la previsione di ottenere gli espansori con un numero notevole di componenti comporta tempi e costi di produzione piuttosto elevati.
Una esigenza molto sentita nel campo degli espansori rapidi palatali risiede nell’evitare che i due corpi principali si riavvicinino durante il normale uso dell’espansore, e conseguentemente venga meno l’azione di espansione da loro trasmessa ai denti mediante i bracci rigidi e le bande di ancoraggio.
Tale riavvicinamento è dovuto al fatto che l’elemento attuatore può ruotare indietro rispetto alla posizione già raggiunta mediante il precedente azionamento della chiavetta. Tale rotazione indesiderata dipende dal fatto che le varie sollecitazioni a cui viene sottoposto l’espansore all’interno del cavo orale, come ad esempio la normale masticazione, possono far ruotare la testa dell’elemento attuatore a doppia vite nel senso opposto a quello che determina l’espansione, annullando così di fatto l’azione stessa del espansore.
Al fine di evitare questo inconveniente sono stati messi a punto espansori rapidi palatali con meccanismi cosiddetti “antiritorno” che possano evitare questo inconveniente.
Dal brevetto WO –A- 2012042547 è noto un espansore rapido palatale, in cui la testa dell’elemento attuatore è alloggiata in una sede definita da due incavi contrapposti ricavati sui due perni di guida paralleli. La testa presenta una nervatura radialmente sporgente dalla sua superficie circonferenziale che è suscettibile di esercitare una pressione sui perni di guida così da determinare una rotazione frizionata per attrito dell’attuatore a vite, che limita le rotazioni involontarie nel senso opposto che, come detto, riporterebbero il disgiuntore a richiudersi avvicinando i due corpi principali.
Un primo inconveniente risiede nel fatto che la forza di attrito di fatto limita ma non impedisce del tutto la rotazione indesiderata dell’attuatore a vite.
Un ulteriore inconveniente risiede nel fatto che per l’assemblaggio dell’espansore occorre forzare i due perni di guida nelle rispettive sedi fino all’inserimento della testa nei due incavi dei perni di guida.
Dal brevetto US –A- 5281133 è noto un espansore rapido palatale, in cui la testa dell’elemento attuatore presenta una pluralità di nicchie distribuite a distanza regolare sulla sua superficie esterna. Una piastra è montata sui perni di guida ed è provvista di un nasello sporgente che è suscettibile di inserirsi a scatto nelle nicchie della testa quando questa viene fatta ruotare dalla chiavetta così da definire delle posizioni di regolazione stabili in grado di evitare la rotazione contraria della testa durante l’uso dell’espansore.
Un inconveniente di questa forma realizzativa di espansore risiede nel fatto che nella pratica il nasello sporgente non è in grado di definire un ritegno sicuro per la testa dell’elemento attuatore, in ragione delle ridotte dimensioni dei diversi organi che compongono l’espansore e delle tolleranze in gioco.
Un espansore simile a quello sopra indicato è descritto nel brevetto US –A-7837465, in cui al posto della piastra è previsto un freno a frizione ottenuto con una bandella elastica metallica fissata a ponte ad una coppia di perni di guida paralleli liberi di scorrere in fori ricavati nei due corpi principali. La bandella è mantenuta in pressione sulla testa dell’elemento attuatore per esercitare su di esso una pressione costante volta a contrastare una sua qualunque involontaria rotazione e quindi anche una rotazione volta a riavvicinare i due corpi principali.
Anche per questo espansore, come già per quello descritto nel brevetto WO 2012-A-042547, la forza di attrito limita soltanto le possibilità dell’elemento attuatore di ruotare verso la chiusura.
Inoltre, l’assenza di riferimenti, quali tacche o simili, non consente di avere una regolazione precisa nella rotazione della testa dell’elemento attuatore e quindi della forza esercitata dall’espansore.
Il brevetto US –A- 7384265 descrive un espansore rapido palatale, in cui la testa dell’elemento attuatore presenta una pluralità di nicchie distribuite a distanza regolare sulla superficie esterna come già per l’espansore del brevetto US –A- 5281133. In questo caso tuttavia invece di una piastra è previsto un pistone a molla montato fisso su un perno di guida in posizione mediana, il quale è provvisto di un corpo di supporto fisso dotato di una sede in cui è inserito scorrevolmente un elemento di impegno dotato di punta arrotondata. Quest’ultimo è sospinto elasticamente da una molla, a scorrere contro la testa dell’elemento attuatore per inserire la sua punta arrotondata selettivamente nelle diverse nicchie della testa dell’elemento attuatore quando questa viene fatta ruotare per la regolazione della pressione dell’espansore.
Tale forma realizzativa ha il vantaggio di assorbire con la molla i possibili giochi dovuti alle tolleranze nel montaggio dei diversi componenti, tuttavia ha il grave inconveniente di essere estremamente complessa e costosa da realizzare.
Il brevetto US-A-6783361 descrive un espansore con meccanismo antiritorno della rotazione dell’elemento attuatore simile al precedente in cui al posto del pistone a molla è fissato al perno di guida un meccanismo “a cricchetto”. Quest’ultimo comprende una bandella metallica elasticamente flessibile che sporge sopra alla superficie laterale della testa dell’elemento attuatore. Tale testa è provvista di una pluralità di incavi longitudinali che definiscono gradini con facce di aggancio rivolte nel verso di non ritorno e che vengono selettivamente impegnate dal bordo frontale della bandella metallica per impedire all’elemento attuatore a vite di ruotare indietro chiudendo l’espansore.
Come per la precedente forma realizzativa, anche quest’ultima ha lo svantaggio di essere estremamente complessa e costosa da realizzare.
Analogamente anche il brevetto FR-A-2193322 descrive un espansore con meccanismo antiritorno della rotazione dell’elemento attuatore in cui ad uno dei perni di guida è fissata una bandella metallica elasticamente flessibile che sporge sopra ad un meccanismo a cricchetto fissato lateralmente alla testa dell’elemento attuatore. Tale meccanismo a cricchetto è provvisto di una pluralità di incavi che definiscono gradini con facce di aggancio rivolte nel verso di non ritorno e che vengono selettivamente impegnate dal bordo frontale della bandella metallica per impedire all’elemento attuatore a vite di ruotare indietro chiudendo l’espansore.
Come per la precedente forma realizzativa, anche quest’ultima ha lo svantaggio di essere estremamente complessa e costosa da realizzare.
Un ulteriore limite di diversi espansori rapidi palatali di tipo noto, risiede nel fatto di non disporre di un fine corsa che ponga fine all’allontanamento dei due corpi principali ed eviti che un’involontaria separazione eccessiva degli stessi due corpi principali li possa fare disimpegnare dalla filettatura dell’elemento a doppia vite determinando la scomposizione dell’espansore palatale nella bocca del paziente durante la sua attivazione.
Il fine corsa degli espansori palatali è, come noto, vincolato dalla forma e dagli ingombri dei perni di guida, dei meccanismi antirotazione e dei corpi principali che devono essere arrestati nella loro corsa di espansione.
Disgiuntori palatali del tipo tradizionale sopra descritto e provvisti di fermi di fine corsa in apertura sono comunque noti ad esempio dal brevetto US –A- 4482318. Quest’ultimo descrive un espansore palatale, in cui i due perni di guida presentano estremità allargate con bordi radialmente sporgenti, suscettibili di andare in battuta contro uno spallamento ricavato in corrispondenza dei fori dei contrapposti corpi principali quando gli stessi corpi principali sono allontanati tra loro nella posizione di loro massima espansione. Tale soluzione si è dimostrata piuttosto onerosa da realizzare dovendo in particolare prevedere anziché semplici fori nei corpi principali dei fori sagomati ovvero dotati di spallamenti per fungere da fermi dei perni di guida.
Presentazione dell’invenzione
In questa situazione, il problema alla base della presente invenzione è di eliminare gli inconvenienti della tecnica nota sopra citata, mettendo a disposizione un espansore rapido palatale, il quale durante il suo utilizzo da parte del paziente non riduca involontariamente l’espansione raggiunta con le sue progressive regolazioni.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di mettere a disposizione un espansore rapido palatale, che sia costruttivamente semplice, ed operativamente del tutto affidabile.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di mettere a disposizione un espansore rapido palatale, che sia economico da realizzare.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di mettere a disposizione un espansore rapido palatale, che sia del tutto sicuro per il paziente che lo porta.
Questi scopi ed altri ancora, vengono tutti raggiunti dall’espansore rapido palatale, oggetto della presente invenzione, il quale comprende un elemento attuatore astiforme con sviluppo prevalente in una direzione longitudinale, provvisto di una testa di azionamento in una sua posizione mediana ed avente una superficie periferica sostanzialmente cilindrica coassiale alla direzione longitudinale, e di due gambi, che si estendono allineati in opposte direzioni dalla testa di azionamento con filettature in versi contrari; un primo ed un secondo corpo principale provvisti di corrispondenti prima e seconda faccia anteriore contrapposte con ricavate rispettive madreviti allineate, impegnate ciascuna da un gambo filettato dell’elemento attuatore; mezzi di guida per guidare lo spostamento simultaneo dei corpi principali, lungo la direzione longitudinale a seguito della rotazione della testa di azionamento in almeno un primo verso di rotazione per almeno una corsa di regolazione dei corpi principali, da almeno una posizione raccolta, in cui i corpi principali sono tra loro ravvicinati, ad almeno una posizione espansa, in cui i corpi principali sono tra loro distanziati; mezzi di antirotazione per impedire la rotazione della testa di azionamento dell’elemento attuatore nel secondo verso di rotazione opposto al primo, i quali comprendono una pluralità di sedi longitudinali equidistanziate ricavate sulla superficie periferica della testa di azionamento ed aventi ciascuna una faccia di impuntamento almeno parzialmente rivolta nel secondo verso di rotazione.
Secondo l’idea alla base della presente invenzione, l’espansore rapido palatale si caratterizza per il fatto che i mezzi di antirotazione comprendono inoltre una piastra meccanicamente rigidamente collegata ad un primo dei due corpi principali, provvista di una aletta flessibile estendentesi nella direzione longitudinale, disposta elasticamente in appoggio sulla superficie periferica della testa di azionamento, per la corsa di regolazione del primo corpo principale; l’aletta flessibile essendo atta ad impegnarsi con un proprio profilo di impegno selettivamente nelle sedi longitudinali in corrispondenza di posizioni angolari di regolazione assunte dalla testa di azionamento lungo la corsa di regolazione.
Breve descrizione dei disegni
Le caratteristiche tecniche del trovato, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sottoriportate ed i vantaggi dello stesso risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano alcune forme di realizzazione puramente esemplificative e non limitative, in cui:
- la fig.1 mostra una vista prospettica generale di una prima forma realizzativa dell’espansore rapido palatale secondo la presente invenzione;
- la fig.2 mostra una vista prospettica in esploso dell’espansore rapido palatale di figura 1 con alcune parti asportate (i bracci di trasmissione della pressione alle bande di ancoraggio ai denti) per meglio evidenziarne altre;
- la fig. 3 mostra una vista in prospettiva dal di sopra dell’espansore rapido palatale di figura 2 assemblato, in posizione chiusa;
- la fig. 4 mostra una vista in prospettiva dal di sotto dell’espansore rapido palatale di figura 2 assemblato, in posizione chiusa;
- la fig. 5 mostra una vista laterale dell’espansore rapido palatale di figura 2 assemblato, in posizione chiusa;
- la fig. 6 mostra una vista frontale in sezione dell’espansore di fig. 2 assemblato, effettuata lungo la traccia VI-VI di fig.5;
- le figg.7 e 8 mostrano l’espansore di figura 2 assemblato e rispettivamente in una posizione chiusa (o di minima espansione) ed in una posizione aperta (o di massima espansione);
- la fig. 9 mostra una vista in prospettiva dal di sopra di un particolare dell’espansore rapido palatale di figura 3 relativo ad un corpo principale femmina;
- la fig. 10 mostra una vista in prospettiva dal di sotto del particolare dell’espansore rapido palatale di figura 9;
- la fig. 11 mostra una vista laterale del particolare dell’espansore rapido palatale di figura 9;
- la fig.12 mostra una vista frontale in sezione del particolare dell’espansore di fig. 9, effettuata lungo la traccia XI-XI di fig.11;
- la fig. 13 mostra una vista in prospettiva dal di sopra di un particolare dell’espansore rapido palatale di figura 3 relativo ad una piastra antirotazione; - la fig. 14 mostra una vista in prospettiva dal di sotto del particolare dell’espansore rapido palatale di figura 13;
- la fig. 15 mostra una vista laterale del particolare dell’espansore rapido palatale di figura 13;
- la fig.16 mostra una vista frontale in sezione del particolare dell’espansore di fig. 13, effettuata lungo la traccia XVI-XVI di fig.16;
- la fig. 17 mostra una vista in prospettiva di un particolare dell’espansore rapido palatale di figura 3 relativo ad un elemento attuatore;
- la fig. 18 mostra una vista frontale del particolare dell’espansore rapido palatale di figura 17;
- le figg. 19, 20, 21 mostrano una vista frontale dell’espansore rapido palatale di figura 3 con alcune parti in sezione per meglio evidenziarne altre ancora in una sequenza di tre differenti posizioni raggiunte dalla testa dell’elemento attuatore durante la regolazione della sua espansione per passare da una posizione di espansione a quella successiva;
- la fig. 22 mostra una vista prospettica in esploso di una seconda forma realizzativa di espansore rapido palatale con alcune parti asportate (i bracci di trasmissione della pressione alle bande di ancoraggio ai denti) per meglio evidenziarne altre;
- la fig. 23 mostra una vista laterale dell’espansore rapido palatale di figura 22 assemblato, in posizione chiusa;
- la fig. 24 mostra una vista frontale in sezione dell’espansore di fig. 22 assemblato, effettuata lungo la traccia XXIV-XXIV di fig. 23;
- la figura 25 mostra una vista prospettica di un particolare dell’espansore rapido palatale di figura 22 relativo ad uno dei due corpi principali con fissata una piastra antirotazione;
- la figura 26 mostra una vista dall’alto del particolare di figura 25;
- la figura 27 mostra una vista frontale del particolare di figura 25;
- le figg. 28 e 29 mostrano l’espansore di figura 22 assemblato e rispettivamente in una posizione chiusa (o di minima espansione) ed in una posizione aperta (o di massima espansione);
- la fig. 30 mostra una vista prospettica dal di sotto di una terza forma realizzativa di espansore rapido palatale con alcune parti asportate (i bracci di trasmissione della pressione alle bande di ancoraggio ai denti) per meglio evidenziarne altre;
- la fig. 31 mostra una vista in prospettiva di un particolare dell’espansore rapido palatale di figura 31 relativo ad una piastra antirotazione;
- la fig. 32 mostra una vista in esploso di una quarta forma realizzativa di espansore rapido palatale in cui la testa con alcune parti asportate (i bracci di trasmissione della pressione alle bande di ancoraggio ai denti) per meglio evidenziarne altre;
- la fig. 33 mostra una vista prospettica dal di sopra della forma realizzativa di espansore rapido palatale di figura in una posizione aperta (o di massima espansione);
- la fig. 34 mostra una vista in pianta dell’espansore di fig. 33, in posizione aperta, e con alcuni particolari relativi ad una coppia di aste femmina in sezione secondo un piano parallelo alla giacitura delle stesse aste, per meglio evidenziare la presenza di loro naselli.
Descrizione dettagliata di un esempio di realizzazione preferita
Con riferimento agli uniti disegni è stato indicato nel suo complesso con 1 l’espansore rapido palatale oggetto della presente invenzione.
L’espansore rapido palatale 1, secondo la presente invenzione, è destinato ad essere impiegato in modo di per sé tradizionale nel campo della ortodonzia per la correzione patologica di un iposviluppo del mascellare superiore, come già sopra indicato nella spiegazione del campo di applicazione del presente trovato.
Esso comprende un elemento attuatore 2 di forma astiforme, avente uno sviluppo prevalente in una direzione longitudinale Y. Tale elemento è provvisto di una testa di azionamento 3, centrale ovvero posta in una posizione sostanzialmente mediana rispetto alla sua estensione longitudinale, e di due gambi 4 che si estendono allineati tra loro lungo tale direzione longitudinale Y, in opposte direzioni a partire dalla suddetta testa di azionamento 3. I due gambi 4 sono provvisti di due filettature orientate in versi opposti cosicché si abbia avvitamento e svitamento simultaneo per entrambi i gambi 4 rispetto a corrispondenti madreviti su cui sono impegnati come descritto qui di seguito.
La testa 3 ha una superficie periferica 3A sostanzialmente cilindrica che si sviluppa in modo coassiale rispetto alla direzione longitudinale Y. Tale superficie periferica 3A è delimitata nella direzione longitudinale Y da due superfici laterali 3B trasversali alla direzione Y da cui si sviluppano in opposte direzioni i gambi 4.
L’espansore rapido palatale 1 comprende inoltre, in modo di per sé noto, un primo corpo principale 5 ed un secondo corpo principale 6 provvisti di corrispondenti prima faccia anteriore 5A e seconda faccia anteriore 6A, le quali sono disposte parallelamente e contraffacciate tra loro.
Su tali facce sono ricavate rispettive madreviti 7 e 8 allineate tra loro ed impegnate ciascuna da uno dei due gambi filettati 4 dell’elemento attuatore 2.
Sono quindi previsti mezzi di guida 9 per guidare lo spostamento simultaneo dei due corpi principali 5, 6 in una loro direzione di avanzamento che coincide con la direzione longitudinale Y di sviluppo dell’elemento attuatore 2. I due corpi principali 5, 6 essendo impegnati ai gambi 4 con opposte filettature di un medesimo elemento attuatore 2 si muovono, a seguito della rotazione della testa di azionamento3, in avvicinamento ed in allontanamento sempre in maniera sincronizzata nella medesima direzione Y ma in versi opposti.
Più in dettaglio i mezzi di guida 9, a seguito della rotazione della testa di azionamento 3 in un suo primo verso di rotazione V1, favoriscono lo spostamento dei due corpi principali 5, 6 per almeno una corsa di regolazione, da almeno una posizione raccolta A, in cui i corpi principali 5, 6 sono tra loro ravvicinati, ad almeno una posizione espansa B, in cui i corpi principali 5, 6 sono tra loro distanziati.
Ai due corpi principali 5 e 6 sono meccanicamente fissati due o più bracci rigidi 10 che si sviluppano in direzioni sostanzialmente opposte e che sono destinati ad interagire, tramite bande di ancoraggio ai denti (ad esempio bande molari) o altri elementi meccanici con corrispondenti opposte porzioni dell’arcata dentale.
I bracci 10 sono generalmente rigidamente fissati in previste sedi 100 dei corpi principali 5, 6 mediante saldature.
Operativamente, una volta installato l’espansore rapido palatale 1 nella bocca del paziente con le bande in presa sui denti per trasmettere loro, attraverso i bracci 10, la pressione di spinta dei corpi principali 5, 6 tenuti distanziati dall’azione dell’attuatore 2, si procede giorno dopo giorno ad assecondare lo spostamento di allargamento imposto dall’elemento attuatore 2 mediante i bracci 10 alle file di denti dell’arcata dentale del paziente, ruotando di un angolo predefinito la testa di azionamento 3 dell’attuatore 2, solitamente di un angolo di 90 gradi ogni giorno o di un multiplo di 90 gradi ogni giorno.
Per impedire la rotazione della testa di azionamento 3 dell’elemento attuatore 2 nel secondo verso di rotazione V2 opposto al primo V1 ovvero nel verso volto a riavvicinare i due corpi principali 5, 6, sono previsti dei mezzi di antirotazione, indicati genericamente con il numero 60, i quali comprendono una pluralità di sedi longitudinali 61, ricavate sulla superficie periferica 3A della testa di azionamento 3 in maniera equidistanziata lungo il suo sviluppo circonferenziale attorno alla direzione longitudinale Y. Ciascuna sede longitudinale 61 ha una faccia di impuntamento 62 almeno parzialmente rivolta nel secondo verso di rotazione V2 per impuntarsi, come spiegato nel seguito, su un elemento di battuta con cui è suscettibile di interferire allorché tale testa 3 è forzata a ruotare in tale secondo verso di rotazione V2. Più in dettaglio, le sedi 61 sono ottenute mediante sporgenze radiali, raccordate al corpo della testa 3 con una porzione di raccordo rastremata 63 degradante nel primo verso di rotazione V1 e definenti un gradino con l’alzata pari alla suddetta faccia di impuntamento 62.
Secondo l’idea alla base della presente invenzione i mezzi di antirotazione 60 comprendono inoltre una piastra 64 rigidamente meccanicamente collegata ad uno dei due corpi principali 5, 6 (direttamente o attraverso elementi ad essa solidali come spiegato nel seguito) e provvista di una aletta flessibile 65, la quale si estende lungo la direzione longitudinale Y.
Ad esempio in accordo con la forma realizzativa illustrata nelle allegate figure, il corpo principale portante solidalmente collegata la piastra 64 è indicato con il numero 5, essendo ovviamente possibile prevedere differentemente di collegarla all’altro corpo principale indicato con 6.
La piastra 64 è collegata solidalmente al primo corpo principale 5 in modo da disporre spazialmente l’aletta flessibile 65 elasticamente in appoggio sulla superficie periferica 3A della testa di azionamento 3.
Tale appoggio è mantenuto per tutta la corsa di regolazione che effettua il primo corpo principale 5 al ruotare della testa di azionamento 3. Al contempo, l’aletta flessibile 65 si impegna con un proprio profilo 65’ selettivamente nelle sedi longitudinali 61 in corrispondenza di posizioni angolari di regolazione assunte dalla testa di azionamento 3 lungo la corsa di regolazione.
Pertanto, man mano che la testa di azionamento 3 viene fatta ruotare nel primo verso di rotazione V1, durante il normale susseguirsi di regolazioni effettuate giorno per giorno per divaricare i due corpi 5, 6 dell’espansore 1 e per portare avanti la terapia di allargamento palatale del paziente, l’aletta flessibile 65 della piastra 64 si sposta a seguito della traslazione del primo corpo principale 5 a cui è fissata, scorrendo sulla superficie periferica 3A della testa di azionamento 3. Contestualmente allo scorrimento della piastra 64 sulla testa 3, ha luogo la rotazione della stessa testa 3. Pertanto, la piastra 64 scorre su una testa 3 che ruota. L’aletta flessibile 65 della piastra 64 conseguentemente ha estensione tale da mantenersi in impegno sulla testa 3 per tutta la corsa di scorrimento del corpo principale 5 a cui è fissata; durante tale regolazione l’aletta flessibile 65 dapprima si solleva sulle porzioni di raccordo 63 della testa 3 e poi ricade di scatto, in rapporto di impegno, selettivamente nella sede longitudinale 61. La rotazione ha termine quando la testa 3 ha compiuto l’angolo corrispondente alla regolazione desiderata ovvero corrispondente alla distanza angolare tra la sede longitudinale 61 iniziale e quella prevista finale.
Il rapporto di impegno della aletta 65 nella sede 61 è tale che il profilo 65’ dell’aletta 65 vada in battuta contro la faccia di impuntamento 62 della sede 61 per un qualunque azionamento della testa 3 nel secondo verso di rotazione V2 così da impedire la rotazione della testa 3 in tale secondo verso V2 (in particolare in caso di azionamenti indesiderati e solitamente involontari dovuti ad esempio alla normale masticazione del paziente). Il rapporto di impegno della aletta 65 nella sede 61 è inoltre tale che il profilo 65’ dell’aletta 65 sia invece libero di scorrere sulla superficie periferica 3A della testa di rotazione 3 per azionamenti della testa 3 nel primo verso di rotazione V1 (ad esempio per le successive regolazioni dell’espansione dei corpi 5, 6).
Rispetto agli espansori dello stato dell’arte, l’elemento di impegno con la testa rotante che, nel caso della presente invenzione, è costituito dalla aletta flessibile 65, si estende per un tratto maggiore della testa 3 ovvero la impegna per tutta la sua larghezza consentendo un accoppiamento meccanico più sicuro, pur senza penalizzare l’espansore in termini di un maggiore ingombro.
La piastra 64 è vantaggiosamente ottenuta con una lamiera sagomata mediante taglio e piegatura. Più in dettaglio la piastra 64 è provvista di una finestra 66 che è delimitata, in corrispondenza di un suo lato, dal profilo di impegno 65’ della aletta 65. La testa di azionamento 3 sporge almeno parzialmente dalla suddetta finestra 66 e scorre al suo interno per la corsa del primo corpo principale 5.
Preferibilmente, l’aletta flessibile 65 interagisce con la testa 3 nella sua parte che sporge dalla finestra. L’aletta 65 è collegata alla restante parte della piastra 64 mediante una piega 72 che la protende in battuta sulla porzione della testa 3 che si estende al di fuori della finestra 66.
Preferibilmente, la suddetta finestra 66 ha la forma complessivamente di una C ottenuta con una apertura longitudinale 66’, di forma sostanzialmente rettangolare e che accoglie la testa di azionamento 3 lungo la suddetta corsa, e con due intagli laterali 66’’ che delimitano l’estensione longitudinale della aletta flessibile 65.
I mezzi di guida 9 citati in precedenza possono essere ottenuti secondo differenti forme realizzative.
In accordo con la forma realizzativa illustrata nelle figure 1-21 i mezzi di guida 9 comprendono una prima coppia di aste 11, le quali sono rigidamente fissate al primo corpo principale 5, ed in particolare sono ottenute in corpo unico con quest’ultimo, e si sviluppano parallelamente tra loro verso il secondo corpo principale 6 a partire dalla prima faccia anteriore 5A, ed una seconda coppia di aste 12, le quali sono a loro volta rigidamente fissate al secondo corpo principale 6, ed in particolare a loro volta sono ottenute in corpo unico con quest’ultimo, e si sviluppano parallelamente tra loro verso il primo corpo principale 5 a partire dalla seconda faccia 6A.
Le due coppie di aste 11 e 12 sono tra loro almeno parzialmente reciprocamente impegnate in rapporto di forma per guidare lo spostamento dei due corpi principali 5, 6 con un unico grado di libertà nella suddetta direzione longitudinale Y.
Più in dettaglio, le due coppie di aste sono telescopicamente inserite l’una nell’altra, ad esempio essendo la prima coppia di aste 11 di tipo femmina, ciascuna con cavità longitudinale 11’, al cui interno si inseriscono in rapporto di forma le aste di tipo maschio della seconda coppia di aste 12, aventi sezione leggermente inferiore rispetto alle aste femmina 11 per entrare scorrevolmente con minimo gioco nelle cavità longitudinali 11’ delle aste femmina 11.
Preferibilmente, queste ultime aste di tipo femmina 11 sono poste trasversalmente più esterne delle aste di tipo maschio 11 nella direzione trasversale X ortogonale alla direzione di avanzamento Y dei corpi principali 5, 6.
Inoltre le aste di tipo femmina 11 hanno preferibilmente sezione trasversale a forma di C con concavità interne longitudinali contraffacciate. Vantaggiosamente, le concavità delle aste femmina 11 si sviluppano circonferenzialmente per un angolo superiore ai 180° per trattenere vincolate al loro interno le aste maschio 12 anche rispetto a scostamenti trasversali alla direzione di avanzamento Y dei corpi principali 5, 6 e giacenti nel piano delle aste 11, 12.
Le aste delle due coppie di aste 11, 12 sporgono dalle relative prima e seconda faccia anteriore 5A, 6A ma si estendono preferibilmente anche sui due fianchi laterali dei due corpi principali 5, 6 indicati con i riferimenti 5C e 6C. Più in particolare, le due aste femmina 11 definiscono due corrispondenti cavità tubolari in corrispondenza dei due fianchi del primo corpo principale 5 mentre le due aste maschio 12 definiscono due corrispondenti rotaie o lobi con convessità rivolte trasversalmente verso l’esterno, e controsagomate rispetto alle concavità contraffacciate e rivolte verso l’interno delle aste femmina 11.
I due corpi principali 5 e 6 sono comandati a spostarsi dalla rotazione della testa di azionamento 3 nel primo verso di rotazione V1 tra la posizione raccolta A o di minima espansione, in cui le aste della coppia di aste maschio 12 sono sostanzialmente del tutto inserite nella coppia di aste femmina 11, ed una posizione espansa o di massima espansione B, in cui le aste della coppia di aste maschio 12 penetrano le cavità delle aste femmina 11 solo per una loro ridotta porzione terminale.
Preferibilmente, nella posizione raccolta A, le estremità libere delle aste femmina 11 e maschio 12 arrivano in prossimità, o anche a filo, della prima e seconda faccia posteriore 5B, 6B rispettivamente dei due corpi principali 5 e 6.
La piastra 64 è rigidamente e solidalmente collegata ad uno dei due corpi principali 5, 6 attraverso un suo fissaggio a ponte tra una delle due coppie di aste 11, 12. Preferibilmente, ed in accordo con la forma realizzativa illustrata nelle allegate figure 1-21 la piastra 64 sarà fissata a ponte tra le due aste femmina 11 disposte esternamente a quelle più interne di tipo maschio 12. Il fissaggio è vantaggiosamente ottenuto ad esempio con saldature laser, tra le aste femmina 11 ed i bordi longitudinali 67 della piastra 64 vantaggiosamente allo scopo piegati con forma omologa sul profilo esterno delle aste femmina 11.
In accordo con una variante realizzativa, non illustrata in dettaglio poiché sufficientemente descritta come qui di seguito riportato, i mezzi di guida 9 possono prevedere solo un’asta 11 fissata al primo corpo principale 5 e solo un’asta 12 fissata al secondo corpo principale 6, le quali aste 11 e 12 sono tra loro reciprocamente impegnate a scorrere parallelamente una sull’altra o una entro l’altra, come specificato in precedenza, lungo la suddetta direzione di avanzamento Y.
In tale caso, la piastra 64 sarà preferibilmente fissata direttamente ad uno dei due corpi principali 5, 6 pur potendo ovviamente ancora essere fissata ad una sola delle due aste 11 e 12 ancorchè con una minore rigidità e precisione.
In accordo con la forma realizzativa illustrata nelle figure 22-29, i mezzi di guida 9 comprendono una sola coppia di aste scorrevoli 68, le quali sono scorrevolmente inserite in fori passanti contrapposti ed allineati 69 ricavati nei corpi principali 5, 6. In accordo con questa forma realizzativa, la piastra 64 è direttamente fissata ad un corpo principale 5, 6 ed in particolare al corpo indicato con 5 nelle allegate figure. Secondo tale forma realizzativa, le aste sono vantaggiosamente provviste in un loro tratto mediano di due cavità contrapposte 70, in cui si inserisce una porzione periferica della testa di azionamento 3 per mantenere centrata la coppia di aste in posizione intermedia tra i corpi principali 5, 6 durante l’azionamento dell’elemento attuatore. In accordo con questa forma realizzativa infatti le aste scorrevoli 68 rimangono ferme e vincolate alla testa 3 mentre scorrono rispetto ad esse i corpi principali 5, 6 sfilandosi dalle aste scorrevoli 68 attraverso i fori passanti 69.
In accordo con una caratteristica particolarmente vantaggiosa della presente invenzione, la presenza della piastra 64 con la relativa finestra 66 permette di realizzare in modo estremamente agevole i finecorsa dei corpi principali 5, 6 che determinano le loro posizioni raccolta A ed espansa B.
Più in dettaglio, la finestra 66 ha almeno una parete laterale 71 che funge da un finecorsa per la corsa del primo corpo principale 5 (in accordo con la forma realizzativa delle figure 30, 31) e preferibilmente ha due pareti laterali contrapposte 71 che fungono ciascuna da finecorsa per la corsa del primo corpo principale 5, definendo le posizioni finali raccolta A ed espansa B dei due corpi principali 5, 6 lungo la loro direzione longitudinale Y di avanzamento a seguito della rotazione della testa di azionamento 3 nel primo verso di rotazione V1 per la divaricazione dell’espansore (in accordo con le prime due forme realizzative delle figure 1-21 e 22-29).
La testa di azionamento 3 è vantaggiosamente sostanzialmente cilindrica, ancorché le sedi 61 ne modificano il profilo rispetto ad una sezione perfettamente circolare, ed è provvista, in maniera di per sé già nota, di una pluralità di primi fori 50 con sviluppo radiale, disposti circonferenzialmente in maniera equidistanziata, entro i quali è innestabile una chiave (non illustrata in quanto di tipo di per sé noto) per imprimere alla testa 3 una rotazione volta a regolare l’espansione dell’estensore 1 attraverso i suoi bracci 10 sull’arcata palatale. Preferibilmente, tali primi fori 50 sono in numero di quattro disposti angolarmente a 90 gradi l’uno dall’altro.
La testa di azionamento 3 è alloggiata in una sede 14 delimitata in direzione trasversale alla direzione di sviluppo Y, tra le aste reciprocamente impegnate delle due coppie di aste 11, 12 (ovvero in particolare tra un abbinamento di aste maschio/femmina e l’altro abbinamento di aste maschio femmina), ed in direzione dello sviluppo Y, tra la prima e seconda faccia anteriore 5A, 6A dei due corpi principali 5, 6.
La sede 14 è inoltre delimitata dalla suddetta piastra 64 in un piano superiore definito dalla direzione longitudinale e dalla direzione trasversale.
In accordo con una vantaggiosa caratteristica della presente invenzione illustrata nelle figure 32-34 il fine corsa in apertura dell’espansore palatale 1 è realizzato in alternativa a quello definito dalla piastra 64 o in aggiunta ad esso per maggiore sicurezza, mediante almeno un nasello 15, predisposto in corrispondenza di un’estremità libera di almeno un’asta di almeno una delle due coppie di aste 11, 12 e sporgente verso l’altra asta della medesima coppia di aste 11, 12, così da andare in battuta contro una porzione allargata della testa di azionamento 3.
Più in dettaglio, il nasello 15 è ricavato alla estremità di almeno un’asta della coppia più interna di aste che preferibilmente, in accordo con la forma realizzativa illustrata nelle allegate figure è costituita dalla coppia di aste maschio 12.
Preferibilmente, sono previsti due naselli 15 rivolti contraffacciati l’uno contro l’altro alle estremità libere di entrambe le aste della coppia di aste maschio 12, per bilanciare gli sforzi di finecorsa rispetto ad un piano mediano dell’espansore 1 passante per l’asse di sviluppo Y dell’elemento attuatore 2 ed ortogonale al piano delle aste 11, 12.
I sopracitati naselli 15 sono realizzati in corpo unico con le relative coppia di aste maschio 12 e con il relativo secondo corpo principale 6. Diversamente, i naselli 15 possono essere realizzati in corrispondenza delle estremità libere della coppia di aste femmina 11.
Al fine di consentire un agevole assemblaggio dell’espansore palatale 1 oggetto della presente invenzione, senza necessità di flettere le aste maschio 12 (dotate di notevole rigidità) per consentire il passaggio della testa di azionamento 3, quest’ultima è preferibilmente composta da un’anima centrale 3’ di larghezza L inferiore alla minima distanza D che intercorre tra le aste più interne delle due coppie di aste 11, 12 ovvero, in accordo con l’esempio particolare illustrato nelle allegate figure, inferiore alla distanza ridotta D che intercorre tra i naselli 15 previsti alle estremità libere delle due aste maschio12. In questo modo, l’elemento attuatore 2 così realizzato con la sola anima 3’ è in tutte le sua parti più stretto della distanza tra le aste interne di tipo maschio 12, che delimitano lateralmente la sede 14, e può agevolmente essere inserito in fase di assemblaggio tra i due corpi principali 5 e 6 e ad essi avvitato.
Successivamente, viene meccanicamente associata all’anima 3’ una porzione allargata 30 della testa di azionamento 3, la quale interferisce con i naselli 15 (essendo di larghezza maggiore a D) per realizzare il fine corsa in apertura dell’espansore 1. Ovviamente, la porzione allargata 30 viene associata all’anima centrale 3’, solo dopo che quest’ultima è stata spostata per l’avvitamento dei gambi 4 da una posizione iniziale adiacente ai naselli 15 ad una posizione non più contraffacciata ai naselli 15.
Per allargare l’anima 3’, di forma sostanzialmente cilindrica, sono previste diverse forme realizzative.
In accordo con la forma realizzativa nelle figure 32-34 la porzione allargata ha la forma di una corona anulare indicata con 30, la quale è meccanicamente associabile perifericamente all’anima 3’ ad esempio mediante una spina 31 che si inserisce forzatamente in un foro radiale 32 ricavato con una apertura passante ricavata sulla corona 30 e con alla apertura previsto sull’anima 3’.
Vantaggiosamente, i primi fori 50 citati in precedenza per l’innesto della chiave che determina la rotazione della testa di azionamento 3 sono anch’essi realizzati con una apertura passante ricavata nella corona 30 e con un foro allineato alla apertura previsto nell’anima 3’.
Ovviamente, l’espansore rapido palatale 1 potrà assumere, nella sua realizzazione pratica anche forme e configurazioni diverse da quella sopra illustrata senza che, per questo, si esca dal presente ambito di protezione.
Inoltre tutti i particolari potranno essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti e le dimensioni, le forme ed i materiali impiegati potranno essere qualsiasi a seconda delle necessità.
Claims (17)
- R I V E N D I C A Z I O N I 1. Espansore rapido palatale il quale comprende: - un elemento attuatore (2) astiforme con sviluppo prevalente in una direzione longitudinale (Y), provvisto di una testa di azionamento (3) in una sua posizione mediana ed avente una superficie periferica sostanzialmente cilindrica coassiale a detta direzione longitudinale, e di due gambi (4) che si estendono allineati in opposte direzioni da detta testa di azionamento (3) con filettature in versi contrari, - un primo ed un secondo corpo principale (5, 6) provvisti di corrispondenti prima e seconda faccia anteriore (5A, 6A) contrapposte con ricavate rispettive madreviti (7, 8) allineate, impegnate ciascuna da un gambo filettato (4) di detto elemento attuatore (2); - mezzi di guida (9) per guidare lo spostamento simultaneo di detti corpi principali (5, 6) lungo detta direzione longitudinale Y a seguito della rotazione di detta testa di azionamento (3) in almeno un primo verso di rotazione V1 per almeno una corsa di regolazione di detti corpi principali, da almeno una posizione raccolta (A), in cui detti corpi principali (5, 6) sono tra loro ravvicinati, ad almeno una posizione espansa (B), in cui detti corpi principali (5, 6) sono tra loro distanziati; - mezzi di antirotazione (60) per impedire la rotazione della testa di azionamento (3) di detto elemento attuatore nel secondo verso di rotazione V2 opposto al primo V1, i quali comprendono una pluralità di sedi longitudinali (61) equidistanziate ricavate sulla superficie periferica (3A) di detta testa di azionamento (3) ed aventi ciascuna una faccia di impuntamento (62) almeno parzialmente rivolta in detto secondo verso di rotazione; caratterizzato dal fatto che detti mezzi di antirotazione comprendono inoltre: - almeno una piastra (64) meccanicamente rigidamente collegata ad un primo (5) di detti due corpi principali (5, 6) provvista di una aletta flessibile (65) estendentesi in detta direzione longitudinale (Y) disposta elasticamente in appoggio sulla superficie periferica (3A) di detta testa di azionamento (3) per la corsa di regolazione di detto primo corpo principale (5, 6), detta aletta flessibile (65) essendo atta ad impegnarsi con un proprio profilo di impegno (65’) selettivamente in dette sedi longitudinali (61) in corrispondenza di posizioni angolari di regolazione assunte da detta testa di azionamento lungo detta corsa di regolazione.
- 2. Espansore rapido palatale secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta piastra (64) è provvista di una finestra (66), delimitata dal profilo di impegno di detta aletta (65), e detta testa di azionamento (3) scorre entro detta finestra (66) per la corsa di detto primo corpo principale (5).
- 3. Espansore rapido palatale secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detta finestra (66) ha la forma di una C con una apertura longitudinale (66’) che accoglie detta testa di azionamento (3) lungo detta corsa, e con due intagli laterali (66’) che delimitano detta aletta.
- 4. Espansore rapido palatale secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di guida comprendono almeno una prima coppia di aste (11), le quali sono fissate a detto primo corpo principale (5) o in corpo unico con esso, e dalla cui prima faccia anteriore (5A) si sviluppano parallelamente tra loro verso detto secondo corpo principale (6); detta piastra (64) essendo fissata a ponte tra dette due aste (11).
- 5. Espansore rapido palatale secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che ciascuno dei bordi longitudinali (67) di detta piastra (64) è fissato ad una corrispondente detta asta (11), in particolare essendo controsagomato rispetto ad essa.
- 6. Espansore rapido palatale secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di guida (9) comprendono inoltre: una seconda coppia di aste (12), le quali sono fissate a detto secondo corpo principale (12) o in corpo unico con esso, dalla cui seconda faccia anteriore (6A) si sviluppano parallelamente tra loro verso detto primo corpo principale (5); dette prime e dette seconde coppie di aste (11, 12) essendo tra loro scorrevolmente almeno parzialmente reciprocamente impegnate in rapporto di forma per guidare lo spostamento di detti primo e secondo corpo principale (5, 6) con un unico grado di libertà nella suddetta direzione longitudinale (Y);
- 7. Espansore rapido palatale secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che le aste di detta prima coppia di aste (11) sono cave e le aste di detta seconda coppie di aste (12) si inseriscono scorrevolmente in impegno di forma entro le cavità delle aste di detta prima coppia di aste (11); detta piastra essendo fissata ai suoi bordi longitudinali a detta prima coppia di aste (11).
- 8. Espansore rapido palatale secondo la rivendicazione 6 o 7, caratterizzato dal fatto che detta piastra (64) è fissata a ponte a detta prima coppia di aste cave (11) poste esternamente a detta seconda coppia di aste (12), mediante i suoi bordi longitudinali (67).
- 9. Espansore rapido palatale secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detta testa di azionamento (3) sporge esteriormente da detta finestra (66) e detta aletta flessibile (65) ha una piega (72) che si estende al di fuori di detta finestra (66) verso detta testa di azionamento (3) sporgente.
- 10. Espansore rapido palatale secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detta finestra (66) ha almeno una parete laterale (71) che funge da finecorsa per la corsa di detto primo corpo principale (5).
- 11. Espansore rapido palatale secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che detta finestra (66) ha due pareti laterali contrapposte (71) che fungono ciascuna da finecorsa per la corsa di detto primo corpo principale (5), definendo le posizioni finali raccolta (A) ed espansa (B) di detti corpi principali (5, 6) lungo detta direzione longitudinale (Y) a seguito della rotazione di detta testa di azionamento (3) in detto primo verso di rotazione.
- 12. Espansore rapido palatale secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la testa di azionamento (3) di detto elemento attuatore (2) è alloggiata in una sede (14) delimitata: - in direzione trasversale a detta direzione di sviluppo (Y), tra le aste reciprocamente impegnate di dette due coppie di aste (11, 12), - in direzione di detto sviluppo (Y), tra la prima e seconda faccia anteriore (5A, 6A) di detti corpi principali (5, 6) e - in un piano superiore definito da detta direzione longitudinale (Y) e da detta direzione trasversale, da detta piastra (64).
- 13. Espansore rapido palatale secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di guida (9) comprendono almeno una coppia di aste scorrevoli (68), le quali sono scorrevolmente inserite in fori passanti (69) contrapposti allineati ricavati in detti corpi principali (5, 6); detta coppia di aste scorrevoli (68) essendo meccanicamente vincolata a detta testa di azionamento (3) lungo detta direzione longitudinale (Y) per mantenere centrata detta coppia di aste scorrevoli (68) in posizione intermedia tra detti corpi principali durante l’azionamento di detto elemento attuatore (2).
- 14. Espansore rapido palatale secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che almeno un’estremità libera di almeno un’asta di almeno una di dette coppie di aste (11, 12) è provvista di un nasello internamente sporgente (15) verso l’altra asta di detta coppia di aste (11, 12), il quale definisce trasversalmente una distanza ridotta (D) ed è suscettibile di andare in battuta contro una porzione allargata (30) di detta testa di azionamento (3) per definire un finecorsa in apertura di detto espansore (1).
- 15. Espansore rapido palatale secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che detto almeno un nasello (15) è ricavato su almeno un’asta della coppia più interna di aste (11, 12), così da definire tra di esse detta distanza ridotta (D).
- 16. Espansore rapido palatale secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che detta testa di azionamento (3) comprende un’anima centrale (3’) di larghezza (L) inferiore a detta distanza ridotta (D), suscettibile di traslare lungo detta direzione di sviluppo (Y) senza interferire con detto nasello (15), e detta porzione allargata (30) meccanicamente associabile a detta anima (3’) e suscettibile di interferire con detto nasello (15) lungo detta direzione di sviluppo (Y) per realizzare detto fine corsa.
- 17. Espansore rapido palatale secondo la rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto che detta anima (3’) ha forma cilindrica e detta porzione allargata ha forma di corona anulare (30), la quale è meccanicamente fissabile sulla superficie periferica esterna di anima (3’).
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