ITPD20080253A1 - Bracciolo regolabile in inclinazione, in particolare per autoveicoli - Google Patents

Bracciolo regolabile in inclinazione, in particolare per autoveicoli

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ITPD20080253A1
ITPD20080253A1 IT000253A ITPD20080253A ITPD20080253A1 IT PD20080253 A1 ITPD20080253 A1 IT PD20080253A1 IT 000253 A IT000253 A IT 000253A IT PD20080253 A ITPD20080253 A IT PD20080253A IT PD20080253 A1 ITPD20080253 A1 IT PD20080253A1
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IT
Italy
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shaft
rotation
movable part
armrest according
armrest
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IT000253A
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Francesco Faccin
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Clerprem Spa
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B60VEHICLES IN GENERAL
    • B60NSEATS SPECIALLY ADAPTED FOR VEHICLES; VEHICLE PASSENGER ACCOMMODATION NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • B60N2/00Seats specially adapted for vehicles; Arrangement or mounting of seats in vehicles
    • B60N2/75Arm-rests
    • B60N2/763Arm-rests adjustable
    • B60N2/767Angle adjustment

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Aviation & Aerospace Engineering (AREA)
  • Transportation (AREA)
  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Chairs For Special Purposes, Such As Reclining Chairs (AREA)
  • Escalators And Moving Walkways (AREA)
  • Seats For Vehicles (AREA)
  • Passenger Equipment (AREA)

Description

DESCRIZIONE
Campo di applicazione
Forma oggetto della presente invenzione un bracciolo regolabile in inclinazione, in particolare per autoveicoli.
Stato della tecnica
Come è noto, molti autoveicoli sono provvisti di braccioli regolabili in inclinazione.
Un esempio di bracciolo regolabile di tipo tradizionale è illustrato nelle Figure A e B, che ne mostrano la struttura portante rispettivamente in un vista prospettica e in una vista frontale.
In generale, un bracciolo regolabile in inclinazione è provvisto di una struttura portante comprendente una parte fissa F, che viene fissata all’autoveicolo, ed una parte mobile M, che è imperniata alla parte fissa F lungo un asse di rotazione X e definisce mediante imbottiture (non illustrate nelle figure) il piano del bracciolo.
L’inclinazione del piano del bracciolo è regolata ruotando opportunamente la parte mobile M rispetto alla parte fissa F, tra una posizione abbassata (come illustrato nella figura A), che generalmente corrisponde alla parte mobile disposta orizzontalmente, e una posizione sollevata (non illustrata), che corrisponde generalmente alla parte mobile disposta verticalmente.
A tale scopo, i braccioli regolabili sono tradizionalmente provvisti di sistemi di regolazione che comprendono un dispositivo a cricchetto. Quest’ultimo è strutturato in modo da permettere la rotazione a scatti della parte mobile solo verso l’alto e mantenere la parte mobile nella posizione raggiunta nel moto di rotazione verso l’alto.
Più in dettaglio, come si può osservare nella Figura C (relativa ad una vista in sezione lungo il piano C-C indicato nella vista frontale di Figura B), il dispositivo a cricchetto comprende una porzione dentata D ricavata sulla parte mobile M e un arpione L, imperniato alla parte fissa e mantenuto costantemente in impegno sulla porzione dentata D da un elemento elastico (non visibile nelle Figure A, B e C). L’arpione L può disimpegnarsi dalla porzione dentata D solo quando la parte mobile M è portata in rotazione verso l’alto.
Durante questo movimento, infatti, la stessa parte mobile M contrasta l’azione dell’elemento elastico, portando in disimpegno l’arpione L dalla ruota dentata D.
La rotazione verso il basso della parte mobile M richiede, invece, che il dispositivo a cricchetto venga disattivato.
A tale scopo il sistema di regolazione del bracciolo comprende appositi mezzi di sbloccaggio dell’arpione (non illustrati nelle Figure allegate), normalmente azionabili a comando dell’utente tramite opportuni leverismi.
Un primo limite dei braccioli regolabili sopra descritti sta nell’impossibilità di effettuare una regolazione fine dell’inclinazione. Il dispositivo a cricchetto consente una regolazione (a scatti) a posizioni predefinite, il cui numero è sostanzialmente equivalente al numero di denti nelle porzioni dentate. Fissata l’angolo di escursione (tra massima e minima inclinazione) per ragioni costruttive e di robustezza, non è possibile aumentare il numero di denti. Ciò limita notevolmente le possibilità di regolazione, rendendo così il bracciolo non sempre ben adattabile all’esigenze dell’utente, a discapito del comfort percepito.
Un secondo limite è dato dalla rumorosità del sistema di regolazione del bracciolo. Gli scatti del dispositivo a cricchetto generano rumori che possono risultare fastidiosi, trasmettendo un’idea di malfunzionamento e quindi di scarsa qualità del prodotto.
Un terzo limite è legato al rischio che il dispositivo a cricchetto, per usura o per difetti di costruzione della porzioni dentate, non funzioni adeguatamente. Può infatti verificarsi che in alcune posizioni di regolazione la parte mobile del bracciolo non rimanga stabile, oppure che la parte mobile improvvisamente cada verso il basso. Il bloccaggio della parte mobile sulla parte fissa è infatti affidata all’impegno di porzioni dentate di estensione limitata.
Presentazione dell'invenzione Pertanto, scopo della presente invenzione è quello di eliminare gli inconvenienti della tecnica nota sopra citata, mettendo a disposizione un bracciolo regolabile, in particolare per veicoli, che consenta una regolazione più fine dell’inclinazione del piano di appoggio da esso definito.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un bracciolo regolabile, che permetta una regolazione silenziosa dell’inclinazione. Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un bracciolo regolabile, che sia strutturalmente sicuro e robusto.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un bracciolo regolabile, che sia di facile ed economica realizzazione.
Breve descrizione dei disegni
Le caratteristiche tecniche dell'invenzione, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sotto riportate ed i vantaggi della stessa risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa, in cui:
- le Figure da 1 a 3 mostrano tre differenti tipi di ruote libere;
- la Figura 4a mostra una vista prospettica di un bracciolo regolabile realizzato in accordo con una prima forma realizzativa dell’invenzione e raffigurato con la parte mobile nella posizione di minima inclinazione;
- la figura 4b mostra una vista laterale del bracciolo di Figura 4a con la parte mobile raffigurata in diverse posizioni di regolazione;
- la Figura 5 mostra una vista in esploso del bracciolo regolabile illustrato nella Figura 4a;
- la Figura 6 mostra una vista frontale del bracciolo regolabile illustrato nella Figura 4a secondo la freccia VI ivi riportata;
- le figure 7 e 8 mostrano due viste in sezione del bracciolo regolabile illustrato nella Figura 6 rispettivamente secondo le tracce VII – VII e VIII – VIII ivi indicate;
- la Figura 9 mostra una vista prospettica di un bracciolo regolabile realizzato in accordo con una terza forma realizzativa dell’invenzione e raffigurato con la parte mobile nella posizione di minima inclinazione;
- la Figura 10 mostra una vista frontale del bracciolo regolabile illustrato nella Figura 9 secondo la freccia X ivi riportata;
- la Figura 11 mostra una vista dall’alto del bracciolo regolabile illustrato nella Figura 9;
- la Figura 12 mostra una vista in esploso del bracciolo regolabile illustrato nella Figura 9;
- le figure 13 e 14 mostrano due viste in sezione del bracciolo regolabile illustrato nella Figura 10 rispettivamente secondo le tracce XIII – XIII e XIV – XIV ivi indicate;
- la figura 15 mostra una vista in sezione del bracciolo regolabile illustrato nella Figura 10 secondo la traccia XIV – XIV ivi indicata, ma raffigurato con la parte mobile nella posizione di sbloccaggio;
- la figura 16 mostra un particolare del bracciolo regolabile illustrato nella Figura 12 relativo ad un corpo anulare con camma;
- la Figura 17 mostra una vista prospettica di un bracciolo regolabile realizzato in accordo con una seconda forma realizzativa dell’invenzione e raffigurato con la parte mobile nella posizione di minima inclinazione;
- le Figure 18a e 18b mostrano due viste in esploso del bracciolo regolabile illustrato nella Figura 17 prese da due angolature differenti;
- la Figura 19 mostra una vista frontale del bracciolo regolabile illustrato nella Figura 17 secondo la freccia XIX ivi riportata;
- le figure 20 e 21 mostrano due viste in sezione del bracciolo regolabile illustrato nella Figura 19 rispettivamente secondo le tracce XX – XX e XXI – XXI ivi indicate;
- la figura 22 mostra una vista in sezione del bracciolo regolabile illustrato nella Figura 19 secondo la traccia XXI – XXI ivi indicata, ma raffigurato con la parte mobile nella posizione di sbloccaggio;
- la Figura 23 mostra una vista prospettica di un bracciolo regolabile realizzato in accordo con una quarta forma realizzativa dell’invenzione e raffigurato con la parte mobile nella posizione di minima inclinazione;
- la Figura 24 mostra una vista prospettica del bracciolo regolabile illustrato nella Figura 23, raffigurato con la parte mobile nella posizione di sbloccaggio;
- la Figura 25 mostra una vista frontale del bracciolo regolabile illustrato nella Figura 23 secondo la freccia XXV ivi riportata;
- la Figura 26 mostra una vista dall’alto del bracciolo regolabile illustrato nella Figura 23;
- le figure 27 e 28 mostrano due viste in sezione del bracciolo regolabile illustrato nella Figura 25 rispettivamente secondo le tracce XXVII – XXVII e XXVIII – XXVIII ivi indicate;
- la Figura 29 mostra una vista in esploso del bracciolo regolabile illustrato nella Figura 23; e - le figura 30 e 31 mostrano due differenti viste prospettiche di un particolare del bracciolo regolabile illustrato nella Figura 29 relativo ad un corpo anulare dentato con camma.
Descrizione dettagliata
Con riferimento agli uniti disegni è stato indicato nel suo complesso con 1 un sistema un bracciolo regolabile in inclinazione secondo l’invenzione.
Il bracciolo secondo l’invenzione è stato concepito per essere installato in autovetture, in particolare tra i due sedili anteriori.
Il bracciolo 1 può essere tuttavia applicato vantaggiosamente anche in altri autoveicoli, come ad esempio furgoni e camion. Non si esclude comunque l’applicazione in settori differenti da quello automobilistico, come ad esempio quello dell’arredamento per quanto concerne la realizzazione di braccioli regolabili per poltrone o sedie.
Qui è nel seguito della descrizione, termini come “orizzontale” o “verticale” sono usati immaginando il bracciolo 1 installato su un veicolo V (come schematicamente illustrato nella Figura 4b), e prendendo, quindi, come riferimento spaziale il pianale del veicolo stesso.
Per angolo di inclinazione α si vuole intendere l’angolo esistente tra il piano di appoggio definito dal bracciolo 1 e un piano O sostanzialmente orizzontale.
In accordo con una forma realizzativa generale dell’invenzione, il bracciolo regolabile 1, comprende una parte fissa 2, destinata ad essere collegata alla struttura del veicolo, e una parte mobile 3, imperniata sulla parte fissa 2 attorno ad un asse di rotazione X tramite mezzi di imperniamento 10, 43, 53 per muoversi tra una posizione angolare abbassata e una posizione angolare sollevata.
La parte fissa 2 può essere vincolata rigidamente alla struttura del veicolo, oppure può essere ad essa collegata in modo scorrevole per permettere al bracciolo di traslare orizzontalmente.
La parte mobile 3 definisce il piano di appoggio del bracciolo e a tale scopo è destinata a supportare elementi di rivestimento, come ad esempio imbottiture. La parte mobile 3 può anche essere dotata di un sistema di prolungamento in senso orizzontale.
Nella posizione abbassata e nella posizione sollevata la parte mobile 3 definisce rispettivamente il minimo e il massimo angolo di inclinazione del bracciolo, previsti per un normale impiego del bracciolo come piano di appoggio.
L’angolo di minima inclinazione può essere nullo (i.e parte mobile 3 orizzontale, come illustrato nella Figura 4b), positivo (parte mobile 3 inclinata verso l’alto) o negativo (parte mobile 3 inclinata verso il basso).
Non si esclude che per ragioni di funzionamento, anche indipendenti dalla semplice regolazione dell’inclinazione, raggiunta la “posizione sollevata” o la “posizione abbassata”, la parte mobile 3 possa essere ulteriormente ruotata verso l’alto o verso il basso.
Il bracciolo 1 comprende un sistema di regolazione dell’inclinazione della parte mobile 3 tra la suddetta posizione abbassata e la suddetta posizione sollevata. Secondo l’invenzione, il sistema di regolazione dell’inclinazione α comprende almeno un cuscinetto a ruota libera 20 associato ai suddetti mezzi di imperniamento 10, 43, 53 in modo da consentire alla parte mobile 3 di ruotare attorno all’asse X solo nel senso di rotazione che dalla posizione abbassata porta alla posizione sollevata, ossia solo verso l’alto. Il cuscinetto a ruota libera è scelto o della tipologia a corpi di rotolamento o della tipologia a camme.
Nel seguito, per semplicità, il verso di rotazione che dalla posizione abbassata porta alla posizione sollevata sarà definito verso di rotazione verso l’alto, mentre il verso di rotazione che dalla posizione sollevata porta alla posizione abbassata sarà definito verso di rotazione verso il basso.
Per “ruota libera” si intende un collegamento tra due corpi rotanti che consente la trasmissione del movimento da un corpo all’altro in un solo senso di rotazione.
Un “cuscinetto a ruota libera”, sia esso della tipologia a corpi di rotolamento o della tipologia a camme, è un dispositivo provvisto di almeno un corpo anulare di supporto 21 all’interno del quale sono opportunamente trattenuti (distribuiti su tutto lo sviluppo circonferenziale) elementi mobili 22 destinati a collegare dinamicamente il corpo anulare di supporto 21 ad un primo elemento esterno (ad esempio un albero o una bussola) inserito all’interno del cuscinetto 20 stesso. Funzionalmente il corpo anulare di supporto 21 del cuscinetto 20 viene associato ad un secondo elemento esterno, che si intende mettere in rapporto di moto con il suddetto primo elemento esterno.
Gli elementi mobili 22 possono collegare il corpo anulare di supporto 21 al suddetto primo elemento esterno (ad esempio un albero o una bussola) direttamente oppure indirettamente per interposizione di un secondo corpo anulare 23, concentrico al primo, destinato ad essere vincolato al suddetto primo elemento esterno.
Vantaggiosamente il cuscinetto a ruota libera del tipo a corpi di rotolamento può essere a sfere, a rulli o a cunei.
Nelle Figure 1 e 2 sono illustrati due cuscinetti a ruota libera a corpi di rotolamento del tipo a rulli. Più in dettaglio, nella Figura 1 il cuscinetto è provvisto di un corpo anulare interno 23 che forma con il corpo di supporto 21 una sede per i rulli ed è destinato ad essere vincolato all’elemento inserito nel cuscinetto. La presenza del corpo anulare interno 23, da un lato aumenta l’ingombro del cuscinetto, dall’altro rende però più semplice la manutenzione. Infatti, grazie al fatto che i rulli non sono a contatto con l’elemento inserito nel cuscinetto (ad esempio un albero), si evita che durante l’uso, per difetti di costruzione o per usura, essi possano rigare o rovinare l’albero stesso. In caso di cedimento del cuscinetto non sarà dunque necessario sostituire anche l’albero.
Nella Figura 2 i rulli 22 vanno direttamente a contatto con l’elemento inserito nel cuscinetto e sono trattenuti sul corpo di supporto 21 da un corpo anulare 24 provvisto per ciascun rullo di una feritoia. Questo tipo di cuscinetto a ruota libera è definito “ad astuccio”. Questa struttura da un lato offre un ingombro minore, dall’altro può rendere rende più onerosa la manutenzione, essendoci il rischio in caso di malfunzionamento del cuscinetto che venga danneggiato l’elemento inserito al suo interno.
Vantaggiosamente il cuscinetto a ruota libera del tipo a a camme può essere realizzato in vari modi, ad esempio con molla elicoidale ad anello, con molle singole, con doppia gabbia e molla ad anello (come illustrato nella Figura 3, dove le singole camme sono indicate con 25), oppure con molle singole di flessione.
L’adozione di cuscinetti a ruota libera sopra descritti assicura una serie di vantaggi.
In primo luogo, come già specificato sopra, la presenza di corpo mobili (a rotolamento o a camme) assicura una rotazione sostanzialmente senza soluzione di continuità e, di conseguenza, la possibilità di interrompere il moto in qualsiasi posizione, cosa impossibile (come già spiegato) nel caso di un dispositivo a cricchetto.
Ciò permette pertanto una regolazione molto più fine dell’inclinazione della parte mobile 3 del bracciolo 1, come sarà descritto nel dettaglio più avanti, analizzando alcune forme particolari di realizzazione dell’invenzione.
In secondo luogo, grazie al fatto che il moto degli elementi mobili non avviene a scatti, ma si svolge appunto senza soluzione di continuità, si riescono ad evitare secchi rumori metallici e quindi ad ottenere un’elevata silenziosità del sistema.
Inoltre, grazie al fatto che gli elementi mobili sono distribuiti su tutta lo sviluppo circonferenziale del cuscinetto, gli sforzi di bloccaggio vengono distribuiti su un numero elevato di punti, assicurando un elevato grado di attrito. Ciò si traduce in un miglioramento della robustezza e della sicurezza del sistema.
Infine, data la possibilità di utilizzare cuscinetti a ruota libera di tipo commerciale, e considerate le semplificazioni che l’adozione di tali cuscinetti comporta a livello produttivo e di montaggio, il bracciolo 1 secondo l’invenzione risulta essere di facile ed economica realizzazione.
Vantaggiosamente, il sistema di regolazione del bracciolo 1 secondo l’invenzione 1 comprende mezzi di sbloccaggio che agiscono sui mezzi di imperniamento 10, 43, 53 e sono atti a liberare la rotazione della parte mobile 3 dalla suddetta posizione sollevata alla suddetta posizione abbassata.
Tali mezzi di sbloccaggio possono concretizzarsi in diversi modi, che saranno ora descritti nel dettaglio più avanti, analizzando alcune forme particolari di realizzazione dell’invenzione.
In accordo con una prima forma realizzativa particolare dell’invenzione illustrata nelle Figure da 4 a 8, la parte fissa 2 del bracciolo 1 è provvista di due prime boccole 4 tra loro allineate. La parte mobile 3 è provvista a sua volta di due seconde boccole 5, con aperture di differente diametro.
In condizione montata le prime e le seconde boccole 4 e 5 si interfacciano a due a due, allineandosi lungo l’asse di rotazione X, con le seconde boccole 5 disposte esternamente rispetto alle prime boccole 4. Come si può osservare in particolare nella Figura 5, le prime boccole 4 definiscono mediante una cornice circolare 9 una sede cilindrica 6 (la cui funzione sarà chiarita più avanti), chiusa su un lato da un parete 7. Al centro di questa parete 7 è praticato il foro 8 per l’innesto dell’albero 10.
I mezzi di imperniamento comprendono un albero di rotazione 10 avente una porzione principale 11 e una porzione estremale 12 a sezione allargata. Sulla porzione estremale a sezione maggiorata va calzato un cuscinetto a ruota libera 20 del tipo a corpi rotolanti con astuccio (vedi Figure 2 e 7).
Possono tuttavia essere adottati anche altri tipi di cuscinetti a ruota libera, ad esempio del tipo a camme o a corpi rotolanti senza astuccio.
La porzione principale 11 dell’albero è calibrata per collegarsi rotazionalmente nelle prime boccole 4 della parte fissa 2 e nella seconda boccola 5 a sezione minore. Il cuscinetto a ruota libera 10 si inserisce per interferenza nella seconda boccola 5 a sezione maggiore, portando all’interno la porzione estremale 12 a sezione allargata dell’albero 10.
Funzionalmente, l’albero 10 è collegato rotazionalmente alla parte fissa 2 senza alcun vincolo e può pertanto ruotare liberamente attorno all’asse di rotazione X all’interno delle prime boccole 4. La parte mobile 3 è libera pertanto di ruotare anch’essa attorno all’asse X. Nel movimento verso l’alto la parte mobile 3 ruoterà da sola, mentre nel movimento verso il basso trascinerà in rotazione anche l’albero 10 grazie all’azione esercitata su di esso dal cuscinetto a ruota libera 20. I mezzi di sbloccaggio del bracciolo sono suscettibili di assumere alternativamente una prima posizione operativa, in cui impediscono la rotazione del albero 10 rispetto alla parte fissa 2, ed una seconda posizione operativa, in cui lasciano libera la rotazione dell’albero 10 rispetto alla parte fissa 2. Quando i mezzi di sbloccaggio sono nella prima posizione operativa la rotazione della parte mobile 3 può avvenire solo nel verso permesso dal cuscinetto a ruota libera 20. Quando i mezzi di sbloccaggio sono nella seconda posizione operativa la rotazione della parte mobile 3 può avvenire in entrambi i versi, come è già stato sopra descritto.
Più in dettaglio, continuando a fare riferimento alla suddetta prima forma realizzativa dell’invenzione, i mezzi di sbloccaggio comprendono una porzione anulare dentata 30 ricavata sulla porzione principale 11 dell’albero 10, in posizione distale rispetto alla porzione estremale 12. Tale porzione dentata 30 si trova disposta all’interno della sede cilindrica 6 definita dalla prima boccola 4 della parte fissa 2 in posizione distale rispetto al cuscinetto a ruota libera 20.
I mezzi di sbloccaggio comprendono, inoltre, due arpioni mobili dentati 31, imperniati sulla parte fissa 2 del bracciolo 1 e disposti all’interno della sede cilindrica 6 in cui è disposta la porzione anulare dentata 30 dell’albero 10. I due arpioni 31 sono disposti lateralmente all’albero 10 in posizioni opposte così da agire su quest’ultimo come una morsa e sono mantenuti in impegno sulla porzione dentata 30 da mezzi elastici 32, come mostrato nella Figura 8.
I mezzi di sbloccaggio comprendono un meccanismo di movimentazione 60 dei due arpioni 31 ad azionamento manuale. Il meccanismo è strutturato in modo da portare gli arpioni 31 dalla suddetta prima posizione operativa alla seconda posizione operativa.
Più in dettaglio, il meccanismo prevede uno o più cavi del tipo bowden 60 collegati ad una prima estremità agli arpioni 31 e alla seconda estremità ad una leva di comando (non illustrata) ricavata sul bracciolo e accessibile all’utente. Azionando la leva, si spostano gli arpioni 31 disimpegnandoli dalla parte dentata 30, in contrasto ai mezzi elastici 32.
I mezzi di sbloccaggio appena descritti consentono di liberare il movimento verso il basso della parte mobile 3 in qualunque posizione essa sia.
In accordo ad una seconda forma realizzativa dell’invenzione illustrata nelle Figure da 17 a 22, similmente a quanto previsto per la prima forma realizzativa, la parte fissa 2 del bracciolo 1 è provvista di due prime boccole 4 tra loro allineate. La parte mobile 3 è provvista a sua volta di due seconde boccole 5, con aperture di differente diametro.
In condizione montata le prime e le seconde boccole 4 e 5 si interfacciano a due a due, allineandosi lungo l’asse di rotazione X, con le seconde boccole 5 disposte esternamente rispetto alle prime boccole 4. Come si può osservare in particolare nelle Figure 18a e 18b, diversamente da quanto previsto nella prima forma realizzativa, solo la prima boccola 4 che è destinata ad essere posta in prossimità del cuscinetto 20 definisce una sede cilindrica 6 chiusa dalla cornice cilindrica 9. L’altra prima boccola 4 è invece definita da una parete 7’ (dove è praticato il foro 8 per l’inserimento dell’albero 10) che presenta sulla faccia esterna un risalto 70 atto ad andare in appoggio sulla corrispondente seconda boccola 5 della parte mobile 3. In tal modo tra la prima e seconda boccola 4 e 5 viene a crearsi un intercapedine 71 aperta, che rende accessibile dall’esterno la bocca del foro 8. La funzione di questa intercapedine 71 sarà chiarita tra poco.
I mezzi di imperniamento sono del tutto simili a quelli previsti nella prima forma realizzativa. L’albero 10 porta calzata sulla porzione estremale 12 un cuscinetto a ruota libera 20 del tipo a corpi rotolanti, ad astuccio (vedi Figure 2 e 20).
Possono tuttavia essere adottati anche altri tipi di cuscinetti a ruota libera, ad esempio del tipo a camme o a corpi rotolanti senza astuccio.
I movimenti della parte mobile 3 e dell’albero 10 sono gli stessi di quelli previsti nella prima forma realizzativa.
I mezzi di sbloccaggio previsti in questa seconda forma realizzativa non richiedono un azionamento manuale diretto da parte di un utente, essendo azionati automaticamente dai movimenti stessi della parte mobile 3 del bracciolo 1, come sarà chiarito nel seguito della descrizione. Ciò da un lato semplifica l’intervento dell’utente, ma dall’altro non permette di liberare il movimento verso il basso della parte mobile 3 in qualunque posizione essa si trovi. È infatti necessario che la parte mobile sia portata nella posizione sollevata per poterne liberare il movimento verso il basso.
Funzionalmente, in modo analogo a quanto previsto nella prima forma realizzativa, i mezzi di sbloccaggio sono suscettibili di assumere alternativamente una prima posizione operativa, in cui impediscono la rotazione del albero 10 rispetto alla parte fissa 2, ed una seconda posizione operativa, in cui lasciano libera la rotazione dell’albero 10 rispetto alla parte fissa 2. Quando i mezzi di sbloccaggio sono nella prima posizione operativa la rotazione della parte mobile 3 può avvenire solo nel verso permesso dal cuscinetto a ruota libera 20. Quando, invece, i mezzi di sbloccaggio sono nella seconda posizione operativa la rotazione della parte mobile 3 può avvenire in entrambi i versi, come è già stato sopra descritto.
Più in dettaglio, continuando a fare riferimento alla seconda forma realizzativa dell’invenzione, i mezzi di sbloccaggio comprendono (analogamente a quanto previsto nella prima forma realizzativa) una porzione anulare dentata 30 ricavata sulla porzione principale 11 dell’albero 10, in posizione distale rispetto alla porzione estremale 12. In condizione montata la porzione dentata 30 si trova disposta all’interno della suddetta intercapedine 71.
Diversamente da quanto previsto nella prima forma realizzativa, i mezzi di sbloccaggio comprendono un arpione mobile dentato 31, che è imperniato sulla parte fissa 2 del bracciolo 1 (in modo da poter ruotare all’interno della suddetta intercapedine 71 parallelo alla parete 7’) ed è mantenuto in impegno sulla porzione dentata 30 da mezzi elastici 32, come mostrato nella Figura 21.
Come si può osservare in particolare nelle Figure 18a, 21 e 22, l’arpione mobile 31 è dotato di una porzione a camma 34. La porzione a camma 34 viene impegnata da un’appendice 35 sporgente dalla parte mobile 3 in corrispondenza della seconda boccola 5 a diametro minore.
Più in dettaglio, facendo riferimento in particolare alle Figure 21 e 22, la camma 34 è intagliata nello spessore dell’arpione 31 ed è definita come un percorso chiuso, comprendente da due tratti curvilinei concentrici, di cui un primo tratto 34’ con raggio di curvatura maggiore e un secondo 34” con raggio di curvatura minore, raccordati da due curve.
Funzionalmente, il percorso chiuso della camma 34 è sagomato in modo tale che:
- quando la parte mobile 3 ha raggiunto e/o superato la posizione sollevata, l’appendice 35 (impegnata nella camma 34) agisce sull’arpione 31 in contrasto ai mezzi elastici 32 disimpegnandolo dalla porzione dentata 30 dell’albero 10.
- quando la parte mobile 3 si sposta in rotazione dalla posizione abbassata alla posizione sollevata, l’appendice 35 (sempre impegnata nella camma) non agisce in contrasto ai mezzi elastici 32 lasciando che l’arpione 31 impegni la porzione dentata 30.
Più in dettaglio, considerato che con il movimento della parte mobile l’appendice 35 ruota attorno all’asse X mantenendosi sempre alla stessa distanza, quando l’appendice si muove all’interno del primo tratto 34’ della camma l’arpione 31 rimane in impegno sulla porzione dentata 30 impedendo la rotazione dell’albero 10 attorno all’asse X (vedi Figura 21). La forma dell’arpione, nonché le posizioni relativa del primo tratto 34’ della camma e dell’appendice 35 sono scelte in modo che l’arpione 31, spinto dai mezzi elastici 32, possa impegnare stabilmente la porzione dentata 30 dell’albero 10.
Diversamente, quando l’appendice entra nel secondo tratto 34” della camma l’arpione 31 viene allontanato dalla porzione dentata 30 in contrasto ai mezzi elastici 32, lasciando così l’albero 10 libero di ruotare attorno all’asse X (vedi Figura 22).
In accordo con una forma realizzativa non illustrata, nel bracciolo 1 descritto con riferimento alla seconda forma realizzativa, è possibile prevedere un sistema di regolazione dell’inclinazione ad azionamento manuale, atto ad agire direttamente sul suddetto arpione mobile 31 (in contrasto ai mezzi elastici 32), in modo tale che la parte mobile 3 possa essere regolata in qualsiasi posizione essa si trovi. Tale sistema ad azionamento manuale potrebbe essere ad esempio similare a quello descritto in precedenza in relazione alla prima forma realizzativa della presente invenzione.
In accordo con una terza forma realizzativa particolare dell’invenzione illustrata nelle Figure da 9 a 15, la parte fissa 2 del bracciolo 1 è provvista di due boccole 4 tra loro allineate. La parte mobile 3 è provvista due sedi 80, di forma squadrata.
In condizione montata le boccole 4 e le sedi 80 si interfacciano a due a due, allineandosi lungo l’asse di rotazione X, con le sedi 80 disposte esternamente rispetto alle boccole 4.
I mezzi di imperniamento comprendono un albero di rotazione 10 provvisto a ciascuna estremità di un risalto 81 destinato ad innestarsi con rapporto di interferenza all’interno delle sedi 80 ricavate nella parte mobile 3. L’albero presenta una prima porzione 110 e una seconda porzione 120 di diametro maggiorato. I mezzi di imperniamento comprendono inoltre una bussola 43 che si inserisce rotazionalmente all’interno di una delle due boccole 4 della parte fissa 2 per poter ruotare liberamente attorno all’asse X.
All’interno della bussola 43 viene innestato con rapporto di interferenza un cuscinetto a ruota libera 20 del tipo a rulli con astuccio (vedi figura 2 e 13). Possono tuttavia essere adottati anche altri tipi di cuscinetti a ruota libera, in particolare del tipo a camme, ed eventualmente anche del tipo a corpi rotolanti senza astuccio, sebbene ciò possa comportare complicazioni costruttive per il maggiore ingombro.
L’albero 10 viene inserito con la prima porzione 110 all’interno del cuscinetto 20 e con la seconda porzione 120 all’interno della boccola 4 non occupata dalla bussola 43. In corrispondenza della seconda porzione 120, viene inserito e reso concentricamente solidale all’albero 10 (ad esempio mediante una spina 81) un corpo anulare 46, la cui funzione sarà chiarita più avanti.
Funzionalmente, l’albero 10 è collegato rotazionalmente alla parte fissa 2 senza alcun vincolo e può pertanto ruotare liberamente attorno all’asse di rotazione X all’interno delle boccole 4. La parte mobile 3, che è solidale all’albero 10, è libera pertanto di ruotare anch’essa attorno all’asse X. Nel movimento verso l’alto la parte mobile 3 ruoterà trascinando l’albero 10 e il corpo anulare 46, mentre nel movimento verso il basso trascinerà in rotazione anche il cuscinetto a ruota libera 20 e la bussola 43.
I mezzi di sbloccaggio previsti in questa terza forma realizzativa (similmente a quelli previsti nella seconda forma realizzativa descritta in precedenza) non richiedono un azionamento manuale diretto da parte di un utente, essendo azionati automaticamente dai movimenti stessi della parte mobile 3 del bracciolo 1, come sarà chiarito nel seguito della descrizione. Ciò da un lato semplifica l’intervento dell’utente, ma dall’altro non permette di liberare il movimento verso il basso della parte mobile 3 in qualunque posizione essa si trovi. È infatti necessario che la parte mobile 3 sia portata nella posizione sollevata per poterne liberare il movimento verso il basso.
I mezzi di sbloccaggio del bracciolo sono suscettibili di assumere alternativamente una prima posizione operativa, in cui impediscono al cuscinetto a ruota libera 20 (agendo sulla bussola 43 come sarà spiegato tra poco) di ruotare attorno all’asse di rotazione X rispetto alla parte fissa 2 del bracciolo, ed una seconda posizione operativa, in cui lasciano, invece, il cuscinetto 20 libero di ruotare rispetto alla parte fissa 2.
Quando i mezzi di sbloccaggio sono nella prima posizione operativa la rotazione della parte mobile 3 può avvenire solo nel verso permesso dal cuscinetto a ruota libera 20, dal momento che l’albero 10 (solidale alla parte mobile 3) è inserito rotazionalmente nel cuscinetto 20. Quando i mezzi di sbloccaggio sono nella seconda posizione operativa la rotazione della parte mobile 3 può avvenire in entrambi i versi, come è già stato sopra descritto.
Più in dettaglio, continuando a fare riferimento alla suddetta terza forma realizzativa dell’invenzione, i mezzi di sbloccaggio comprendono una porzione anulare dentata 40 ricavata concentricamente sulla bussola 43. La porzione anulare dentata 40 è disposta tra le due boccole 4 e si contraffaccia al corpo anulare 46 solidale all’albero 10.
I mezzi di bloccaggio comprendono inoltre un arpione mobile 41, scorrevolmente inserito all’interno di un’apposita sede 82 ricavata nella parte fissa 2 tra le due boccole 4, con sviluppo sostanzialmente ortogonale rispetto all’asse di rotazione X.
Come si può osservare in particolare nella Figura 14, l’arpione mobile 41 è mantenuto in impegno sulla porzione dentata 40 della bussola 43 da mezzi elastici 42.
I mezzi di bloccaggio comprendono un’appendice 45 sporgente dall’arpione mobile 41 ed un elemento a camma 44 ricavato su un corpo anulare 46. Operativamente, l’appendice 45 è atta ad impegnare il suddetto elemento alla camma 44
Più in dettaglio, l’appendice 45 è costituita da un perno, scorrevolmente alloggiato in un’apposita sede ricavata sull’arpione mobile 41 ed elasticamente spinto verso l’esterno. Il perno è sostanzialmente parallelo all’asse di rotazione ed è quindi ortogonale alla direzione di moto dell’arpione 41.
Facendo riferimento in particolare alle Figure 14, 15 e 16, l’elemento a camma 44 è intagliato nello spessore del corpo anulare 46 in corrispondenza della porzione superficiale 46’ a forma di corona che si affaccia sulla porzione dentata 40 della bussola 43.
Come si può osservare in particolare nella Figura 16, l’elemento a camma 44 è definito come un percorso a più livelli, comprendente due tratti di pista, a differenti profondità rispetto alla porzione superficiale 46’, di cui un primo tratto 44’ meno profondo con raggio di curvatura minore e un secondo 44” più profondo con raggio di curvatura maggiore, raccordati tra loro da una rampa 44”’.
Funzionalmente , il percorso dell’elemento a camma 44 è sagomato in modo tale che:
- quando la parte mobile 3 ha raggiunto e/o superato la suddetta posizione sollevata, l’elemento a camma 44 agisce sull’arpione 41 in corrispondenza dell’appendice 45 in contrasto ai mezzi elastici 42 disimpegnando l’arpione 41 dalla porzione dentata 40 della bussola 43; e
- quando la parte mobile 3 si sposta in rotazione dalla suddetta posizione abbassata alla suddetta posizione sollevata, l’elemento a camma 44 non agisce in contrasto ai mezzi elastici 42 lasciando che l’arpione 41 impegni la porzione dentata 40 della bussola 43.
Più in dettaglio, quando l’appendice 45 si muove all’interno del primo tratto 44’ dell’elemento a camma 44 l’arpione 41 rimane in impegno sulla porzione dentata 40 impedendo la rotazione della bussola 43 e del cuscinetto a ruota libera ad essa solidale (vedi Figura 14).
Lo sviluppo radiale della porzione dentata 40 è tale da toccare il primo tratto 44’; la forma dell’arpione, la posizione del perno 45, nonché la profondità radiale del primo tratto 44’ sono scelte in modo che l’arpione 41, spinto dai mezzi elastici 42, possa impegnare stabilmente la porzione dentata 40 della bussola 43. Diversamente, quando il perno 45 entra nel secondo tratto 44” della camma l’arpione 41 viene allontanato dalla porzione dentata 40 in contrasto ai mezzi elastici 32, lasciando così la bussola 43 con il cuscinetto a ruota libera 20 ad essa solidale libera di ruotare attorno all’asse X (vedi Figura 15).
In accordo con forme realizzative alternative dell’invenzione non illustrate nelle Figure allegate, i mezzi di sbloccaggio previsti nella terza forma realizzativa appena descritta sono sostituiti con i mezzi di sbloccaggio descritti nella prima o nella seconda forma realizzativa. La porzione dentata 40 ricavata nella bussola 43 della terza forma realizzativa svolge, infatti, una funziona analoga a quella della porzione dentata 30 ricavata sull’albero 10 della prima e seconda forma realizzativa. I mezzi di sbloccaggio di queste prime due forme realizzative possono quindi essere facilmente adattati al bracciolo descritto nella terza forma realizzativa.
In accordo con una quarta forma realizzativa particolare dell’invenzione illustrata nelle Figure da 23 a 31, similmente a quanto previsto per la terza forma realizzativa, la parte fissa 2 del bracciolo 1 è provvista di due boccole 4 tra loro allineate. La parte mobile 3 è provvista di due sedi 80, di forma squadrata.
In condizione montata le boccole 4 e le sedi 80 si interfacciano a due a due, allineandosi lungo l’asse di rotazione X, con le sedi 80 disposte esternamente rispetto alle boccole 4.
I mezzi di imperniamento comprendono un albero di rotazione 10 simile a quello previsto nella terza forma realizzativa. L’albero 10 presenta una prima porzione 110 e una seconda porzione 120 di diametro maggiorato ed è provvisto a ciascuna estremità di un risalto 81 destinato ad innestarsi con rapporto di interferenza all’interno delle sedi 80 ricavate nella parte mobile 3.
Diversamente da quanto previsto nella terza forma realizzativa, i mezzi di imperniamento comprendono una bussola 53 che si collega rotazionalmente all’interno di una delle due boccole 4 della parte fissa 2 grazie ad un cuscinetto a ruota libera 20 del tipo a rulli, ad astuccio (vedi Figura 2 e 27).
Possono tuttavia essere adottati anche altri tipi di cuscinetti a ruota libera, in particolare del tipo a camme, ed eventualmente anche del tipo a corpi rotolanti senza astuccio, sebbene ciò possa comportare complicazioni costruttive per il maggiore ingombro.
Il cuscinetto 20 è innestato con rapporto di interferenza inserito all’interno della boccola 4. Pertanto, la bussola 53, in quanto rotazionalmente collegata al cuscinetto, può ruotare attorno all’asse X rispetto alla boccola 4 solo nel senso di rotazione permesso dal cuscinetto.
L’albero 10 viene inserito con la prima porzione 110 all’interno della bussola 53 e con la seconda porzione 120 all’interno della boccola 4 non occupata dalla bussola 53 e dal cuscinetto 20.
Funzionalmente, l’albero 10 è collegato rotazionalmente alla parte fissa 2 senza alcun vincolo e può pertanto ruotare liberamente attorno all’asse di rotazione X all’interno delle boccole 4. La parte mobile 3, che è solidale all’albero 10, è libera pertanto di ruotare anch’essa attorno all’asse X.
Diversamente da quanto previsto nella terza forma realizzativa dell’invenzione, a causa dell’opposta disposizione relativa tra cuscinetto e bussola e del rapporto di libera rotazione esistente tra la bussola 53 e l’albero 10, la parte mobile 3 trascinerà in rotazione solo l’albero 10 (e quanto ad esso solidale) sia nel suo movimento verso l’alto che nel suo movimento verso il basso.
I mezzi di sbloccaggio previsti in questa quarta forma realizzativa (similmente a quelli previsti nella seconda e nella terza forma realizzativa descritte in precedenza) non richiedono un azionamento manuale diretto da parte di un utente, essendo azionati automaticamente dai movimenti stessi della parte mobile 3 del bracciolo 1, come sarà chiarito nel seguito della descrizione. Ciò da un lato semplifica l’intervento dell’utente, ma dall’altro non permette di liberare il movimento verso il basso della parte mobile 3 in qualunque posizione essa si trovi. È infatti necessario che la parte mobile 3 sia portata nella posizione sollevata per poterne liberare il movimento verso il basso.
I mezzi di sbloccaggio del bracciolo sono suscettibili di assumere alternativamente una prima posizione operativa, in cui impediscono all’albero 10 di ruotare attorno all’asse di rotazione X all’interno della bussola 53 (nel modo che sarà spiegato tra poco, descrivendo nel dettaglio tali mezzi), ed una seconda posizione operativa, in cui invece lasciano l’albero 10 libero di ruotare attorno all’asse X all’interno della bussola 53.
Quando i mezzi di sbloccaggio sono nella prima posizione operativa la rotazione della parte mobile 3 può avvenire solo nel verso permesso dal cuscinetto a ruota libera 20, dal momento che l’albero 10 (solidale alla parte mobile 3) non è libero di ruotare all’interno della bussola 53 (come sarà tra poco descritto). Quando i mezzi di sbloccaggio sono nella seconda posizione operativa, la rotazione della parte mobile 3 può avvenire, invece, in entrambi i versi, come è già stato sopra descritto.
Più in dettaglio, continuando a fare riferimento alla questa quarta forma realizzativa dell’invenzione, i mezzi di sbloccaggio comprendono un corpo anulare di presa 56 che viene scorrevolmente inserito e reso assialmente solidale (in posizione radiale fissata) all’albero 10 (ad esempio, mediante una chiavetta 91) in corrispondenza della seconda porzione 120. In condizione montata, il corpo di presa 56 è disposto tra le due boccole 4 della parte fissa 2.
Come si può osservare in particolare nelle Figure 29, 30 e 31, sul corpo anulare 53, in corrispondenza della base a forma di corona rivolta verso la bussola 53, è ricavata una prima porzione dentata 50’. Sulla superficie laterale più esterna del corpo anulare 56 è ricavata una porzione a camma 54, la cui funzione sarà chiarita tra poco.
I mezzi di sbloccaggio comprendono una seconda porzione dentata 50” ricavata sulla bussola 53, in corrispondenza della base a forma di corona rivolta verso il corpo anulare di presa 56.
Funzionalmente, il corpo anulare di presa 56 viene mantenuto in impegno rotazionale sulla bussola 53 da mezzi elastici 52 in modo tale che le due porzioni dentate 50’ e 50” ingranino tra loro. I mezzi elastici 52 sono calzati concentricamente sulla prima porzione 110 dell’albero 10 e si appoggiano in spinta alla spalla definita dalla seconda porzione 120 dell’albero 10.
I mezzi di sbloccaggio comprendono, inoltre, un’appendice 55, imperniata (tramite un perno 58) alla parte fissa 2 del bracciolo tra le due boccole 4 e provvista alla sua estremità libera di un dente 57. L’appendice 55 è suscettibile di muoversi in un piano ortogonalmente trasversale all’asse di rotazione ed è atta ad impegnare scorrevolmente con il dente 57 la porzione a camma 54 ricavata sul corpo anulare di presa 56. L’appendice 55 è mantenuta impegnata sulla porzione a camma 54 del corpo di presa 56 mediante mezzi elastici (non illustrati nelle figure) che tendono a spingerne il dente 57 in rotazione contro la porzione a camma 54.
Facendo riferimento in particolare alle Figure 28, 30 e 31, l’elemento a camma 54 è intagliato nello spessore del corpo anulare 56 ed è definito come un percorso a più livelli, comprendente due tratti di pista, a differenti profondità rispetto alla porzione dentata 50’, di cui un primo tratto 54’ più profondo e un secondo 54” meno profondo, raccordati tra loro da una rampa 54”’.
Funzionalmente, la porzione a camma 54 è sagomata in modo tale che:
- quando la parte mobile 3 (alla quale il corpo anulare 56 con la porzione a camma è rotazionalmente solidale tramite l’albero 10) ha raggiunto e/o superato la posizione sollevata, l’appendice 55 (che è invece solidale alla parte fissa 2) agisce sul corpo anulare di presa 56 in contrasto ai mezzi elastici 52, imponendogli un moto assiale in direzione opposta a quella in cui si trova la bussola 53;
- quando la parte mobile 3 si sposta in rotazione dalla posizione abbassata alla posizione sollevata, l’appendice 55 non agisce in contrasto ai mezzi elastici 52 lasciando che il corpo anulare di presa 56 impegni la bussola 53.
Più in dettaglio, quando il dente 57 dell’appendice 55 si trova impegnato nel primo tratto 54’ della porzione a camma 54, il corpo di presa 56 (spinto dai mezzi elastici 52) rimane impegnato con la prima porzione dentata 50’ sulla seconda porzione dentata 50” della bussola 53. In tal modo il corpo di presa 56 e l’albero 10 ad esso solidale è costretto a ruotare con la bussola 53, ossia solo nel senso di rotazione permesso dal cuscinetto a ruota libera (vedi Figura 27 e 28). Diversamente, quando il dente 57 dell’appendice 55, si impegna nel secondo tratto 54” della porzione a camma 54 risalendo la rampa 54’”, esso applica una spinta assiale al corpo di presa 56 in contrasto ai mezzi elastici 52, allontanando così il corpo di presa 56 dalla bussola 53 e determinando il disimpegno delle due porzioni dentate 50’ e 50”. Ciò deriva dal fatto che l’appendice 54 ha una posizione assiale fissa, mentre il corpo di presa 56 è assialmente mobile, e che il secondo tratto 54” ha una profondità minore profondità rispetto al primo tratto 54’ (in altre parole, la superficie del secondo tratto 54” è più vicina alla seconda porzione dentata 50’ rispetto alla superficie del primo tratto 54’). In tal modo il corpo di presa 56 e l’albero 10 ad esso solidale è libero di ruotare liberamente attorno all’asse X rispetto alla bussola 53, ossia in entrambi i sensi di rotazione.
In accordo con una forma realizzativa non illustrata, nel bracciolo 1 descritto con riferimento alla quarta forma realizzativa, è possibile prevedere un sistema di regolazione dell’inclinazione ad azionamento manuale, atto ad agire direttamente sul suddetto corpo anulare di presa 56 (in contrasto ai mezzi elastici 52), in modo tale che la parte mobile 3 possa essere regolata in qualsiasi posizione essa si trovi. Tale sistema ad azionamento manuale potrebbe essere ad esempio similare a quello descritto in precedenza in relazione alla prima forma realizzativa della presente invenzione. In questo caso l’appendice 55 (prevista nella quarta forma realizzativa) andrebbe eliminata, e il corpo di presa 56 non sarebbe più dotato della suddetta porzione a camma 54.
Come già accennato in precedenza, il bracciolo 1 secondo l’invenzione può essere regolato in inclinazione in modo molto più fine rispetto ai braccioli regolabili tradizionali.
La regolazione del bracciolo 1 avviene sostanzialmente in modo silenzioso, eliminando così la rumorosità intrinseca nel braccioli tradizionali.
Il bracciolo 1 risulta essere inoltre meccanicamente più affidabile e sicuro. Infatti, le parti dentate che sono pur previste nel bracciolo secondo l’invenzione, diversamente dai braccioli tradizionali, non sono soggette a continui sfregamenti causa di usura. Le porzioni dentate non sono infatti coinvolte direttamente nella regolazione della parte mobile 3 nel passaggio dalla posizione abbassata a quella sollevata. Infine, grazie alla possibilità di utilizzare cuscinetti a ruota libera molto diffusi sul mercato, e considerate le semplificazioni che l’adozione di tali cuscinetti comporta a livello produttivo e di montaggio, il bracciolo 1 secondo l’invenzione risulta essere di facile ed economica realizzazione.
L’invenzione così concepita raggiunge pertanto gli scopi prefissi.
Ovviamente, essa potrà assumere, nella sua realizzazione pratica anche forme e configurazioni diverse da quella sopra illustrata senza che, per questo, si esca dal presente ambito di protezione.
Inoltre tutti i particolari potranno essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti e le dimensioni, le forme ed i materiali impiegati potranno essere qualsiasi a seconda delle necessità.

Claims (18)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Bracciolo regolabile in inclinazione, in particolare per veicoli, comprendente: - una parte fissa (2), destinata ad essere collegata alla struttura del veicolo; - una parte mobile (3), imperniata su detta parte fissa (2) attorno ad un asse di rotazione (x) tramite mezzi di imperniamento (10, 43, 53) per muoversi tra una posizione angolare abbassata e una posizione angolare sollevata, e - un sistema di regolazione dell’inclinazione di detta parte mobile (3) tra detta posizione abbassata e detta posizione sollevata; caratterizzato dal fatto che detto sistema di regolazione dell’inclinazione (α) comprende: - almeno un cuscinetto a ruota libera (20), scelto tra la tipologia a corpi di rotolamento o a camme, associato a detti mezzi di imperniamento (10, 43, 53) in modo da consentire a detta parte mobile (3) di ruotare attorno a detto asse (X) solo nel senso di rotazione che da detta posizione abbassata porta a detta posizione sollevata; e - mezzi di sbloccaggio, che agiscono su detti mezzi di imperniamento (10, 43, 53) e sono atti a liberare la rotazione di detta parte mobile (3) da detta posizione sollevata a detta posizione abbassata.
  2. 2. Bracciolo secondo la rivendicazione 1, in cui detto cuscinetto a ruota libera (20) della tipologia a corpi di rotolamento può essere ad astuccio.
  3. 3. Bracciolo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detti mezzi di imperniamento comprendono un albero di rotazione (10) allineato lungo detto asse (X).
  4. 4. Bracciolo secondo la rivendicazione 3, in cui detto albero (10) è rotazionalmente collegato a detta parte fissa (2) per ruotare liberamente attorno a detto asse di rotazione (X) ed in cui detto cuscinetto a ruota libera (20) è solidale a detta parte mobile (3) ed è rotazionalmente collegato a detto albero (10), detti mezzi di sbloccaggio (30) essendo suscettibili di assumere alternativamente una prima posizione operativa, in cui impediscono la rotazione di detto albero (10) rispetto a detta parte fissa (2), ed una seconda posizione operativa, in cui lasciano libera la rotazione di detto albero (10) rispetto a detta parte fissa (2).
  5. 5. Bracciolo secondo la rivendicazione 4, in cui detti mezzi di sbloccaggio comprendono una porzione anulare dentata (30) concentricamente solidale a detto albero (10) ed almeno un arpione mobile (31), collegato a detta parte fissa (2) e mantenuto in impegno su detta porzione dentata (30) da mezzi elastici (32).
  6. 6. Bracciolo secondo la rivendicazione 4, in cui detto cuscinetto a ruota libera (20) è rotazionalmente collegato a detta parte fissa (2) per ruotare liberamente attorno a detto asse di rotazione (X) ed in cui detto albero (20) è solidale a detta parte mobile (3) ed è rotazionalmente collegato a detta ruota libera (20), detti mezzi di sbloccaggio (30) essendo suscettibili di assumere alternativamente una prima posizione operativa, in cui impediscono a detto cuscinetto a ruota libera (20) di ruotare attorno a detto asse di rotazione (X) rispetto a detta parte fissa (2), ed una seconda posizione operativa, in cui lasciano detta cuscinetto (20) libero di ruotare rispetto a detta parte fissa (2).
  7. 7. Bracciolo secondo la rivendicazione precedente, in cui detti mezzi di sbloccaggio comprendono una porzione anulare dentata (40) concentricamente solidale a detto cuscinetto (20) ed almeno un arpione mobile (41), collegato a detta parte fissa (2) e mantenuto in impegno su detta porzione dentata (40) da mezzi elastici (42).
  8. 8. Bracciolo secondo la rivendicazione precedente, in cui detta porzione anulare dentata (40) è ricavata su una bussola (43), detto cuscinetto a ruota libera (20) essendo rotazionalmente collegato a detta parte fissa (2) tramite detta bussola (40).
  9. 9. Bracciolo secondo la rivendicazione 5, 7 o 8, in cui detti mezzi di sbloccaggio comprendono un meccanismo di movimentazione (33) ad azionamento manuale di detto almeno un arpione (31) atto a contrastare detti mezzi elastici (32) e far così assumere a detti mezzi di sbloccaggio detta seconda posizione operativa.
  10. 10. Bracciolo secondo la rivendicazione 5 o 6, in cui detti mezzi di sbloccaggio comprendono almeno un’appendice (35) sporgente da detta parte mobile (3) ed atta ad impegnare una porzione a camma (34) ricavata su detto almeno un arpione (31), detta porzione a camma (34) essendo sagomata in modo tale che, quando detta parte mobile (2) ha raggiunto e/o superato detta posizione sollevata, detta appendice (35) agisce su detto arpione (31) in contrasto a detti mezzi elastici (32) disimpegnandolo da detta porzione dentata (30).
  11. 11. Bracciolo secondo la rivendicazione precedente, in cui detta porzione a camma (34) è sagomata in modo tale che, quando detta parte mobile (2) si sposta in rotazione da detta posizione abbassata a detta posizione sollevata, detta appendice (35) non agisce in contrasto a detti mezzi elastici (32) lasciando che detto arpione (31) impegni detta porzione dentata (30).
  12. 12. Bracciolo secondo la rivendicazione 7 o 8, in cui detti mezzi di sbloccaggio comprendono almeno un’appendice (45) sporgente da detto arpione mobile (41) ed atta ad impegnare un elemento a camma (44) concentricamente solidale a detto albero (10), detto elemento a camma (44) essendo sagomato in modo tale che, quando detta parte mobile (2) ha raggiunto e/o superato detta posizione sollevata, detto elemento a camma (44) agisce su detto arpione (41) in corrispondenza di detta appendice (45) in contrasto a detti mezzi elastici (42) disimpegnando detto arpione (41) da detta porzione dentata (40).
  13. 13. Bracciolo secondo la rivendicazione precedente, in cui detto elemento a camma (44) è sagomato in modo tale che, quando detta parte mobile (2) si sposta in rotazione da detta posizione abbassata a detta posizione sollevata, detto elemento a camma (44) non agisce in contrasto a detti mezzi elastici (42) lasciando che detto arpione (41) impegni detta porzione dentata (40).
  14. 14. Bracciolo secondo una delle due rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento a camma (44) è ricavato su un corpo anulare (46), concentricamente solidale a detto albero (10).
  15. 15. Bracciolo secondo la rivendicazione 3, in cui detto cuscinetto a ruota libera (20) è solidale a detta parte fissa (2) ed in cui detto albero (20) è solidale a detta parte mobile (3) ed è rotazionalmente collegato a detto cuscinetto a ruota libera (20) all’interno di una bussola (53) così da poter ruotare liberamente attorno a detto asse (X), detti mezzi di sbloccaggio (30) essendo suscettibili di assumere alternativamente una prima posizione operativa, in cui impongono a detto albero (10) di ruotare attorno a detto asse (X) assieme a detta bussola (53), ed una seconda posizione operativa, in cui lasciano detto albero (10) libero di ruotare attorno a detto asse (X).
  16. 16. Bracciolo secondo la rivendicazione precedente, in cui detti mezzi di sbloccaggio comprendono un corpo anulare di presa (56) scorrevole assialmente su detto albero (10) in posizione radiale fissata, detto corpo anulare di presa (56) essendo mantenuto in impegno rotazionale su detta bussola (53) da mezzi elastici (52).
  17. 17. Bracciolo secondo la rivendicazione precedente, in cui detti mezzi di sbloccaggio comprendono almeno un’appendice (55) collegata a detta parte fissa (2) ed atta ad impegnare scorrevolmente una porzione a camma (54), la quale è ricavata su detto corpo anulare di presa (56) ed è sagomata in modo tale che, quando detta parte mobile (2) ha raggiunto e/o superato detta posizione sollevata, detta appendice (55) agisce su detto corpo anulare di presa (56) in contrasto a detti mezzi elastici (52) disimpegnandolo da detta bussola (53).
  18. 18. Bracciolo secondo la rivendicazione precedente, in cui detta porzione a camma (54) è sagomata in modo tale che, quando detta parte mobile (2) si sposta in rotazione da detta posizione abbassata a detta posizione sollevata, detta appendice (55) non agisce in contrasto a detti mezzi elastici (52) lasciando che detto corpo anulare di presa (56) impegni detta bussola (53).
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