ITMO20100046A1 - Mola abrasiva anulare - Google Patents

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Description

"MOLA ABRASIVA ANULARE".
DESCRIZIONE
Il presente trovato ha per oggetto una mola abrasiva anulare .
Sono note mole abrasive di tipo discoidale a centro depresso o piane presentanti diametro esterno sostanzialmente compreso tra 100 e 230 irai, particolarmente impiegate su macchine molatrici portatili elettriche o ad aria compressa ad alta velocità (60-100 m/s di velocità periferica) anche dette smerigliatrici per eseguire operazioni di sbavatura e/o di taglio, che sono essenzialmente costituite da una miscela abrasiva rinforzata da armature costituite da una o più reti in tessuto, da uno o due elementi anulari metallici, comunemente detti rondelle o ghiere, che delimitano il foro di attacco della mola al perno della molatrice e da un'eventuale etichetta in carta o altro appretto comunemente utilizzato, aderente ad una delle due facce della mola (solitamente a quella convessa) .
La miscela abrasiva à ̈, generalmente, costituita da grani di materiale abrasivo (carburo di silicio verde chiaro, verde scuro, nero, corindoni, corindoni modificati allo zirconio, semifriabili, rosso bruno, bianco, rosa, rubino, ceramicati, silanizzati, monoocristallini, abrasivi sol-gel o ceramici sinterizzati o altro) di predefinita granulometria (normalmente misurata in mesh) che sono mescolati con resine, ad esempio fenoliche, liquide e/o in polvere ed eventualmente modificate con resine epossidiche fenossidiche e/o altre, modificate con composti organici e/o vegetali o sintetici, e altri tipi di resine poli-immidiche ecc..., e con additivi e riempitivi .
Le reti di rinforzo sono, normalmente, tessute con filati di fibre di vetro, ma potrebbero utilizzarsi anche altri tipi di fibre come carbonio, Kevlar o altro; le reti tessute in altezza dell'ordine di 1,5 m, sono immerse in soluzione di resine liquide e solventi, strizzate fra coppie di rulli ed asciugate in opportuni forni all'interno dei quali la resina essicca senza polimerizzare, la polimerizzazione si completa nel forno di cottura unitamente alla cottura della mola. Dal tessuto a rete, così impregnato di resina ed essiccato, si ricavano, per fustellatura o altra tecnica di taglio, i dischi di rete occorrenti per il rinforzo delle mole.
Le reti possono eventualmente essere pre-incollate ad uno foglio cartaceo o di materiale polimerico di fine spessore come pure alle etichette.
Gli elementi anulari di definizione che delimitano il foro di attacco della mola sono costituiti da una piastrina a corona circolare o di altra forma, come ad esempio quadra o poligonale, dal cui foro interno si prolunga un'appendice cilindrica o non cilindrica cava; la piastrina aderisce ad una delle due facce della mola, mentre l'appendice cava si inserisce nel foro della mola delimitandone la parete interna.
Le etichette sono realizzate in carta o stagnola o altro materiale sintetico e normalmente hanno forma di corona circolare, (potendo, tuttavia, avere qualsiasi altra forma) possono occupare o tutta la faccia della mola o una limitata area della faccia cui aderiscono e riportano i dati identificativi e informativi della mola .
Una particolare tipologia nota di mole abrasive ad elevata resistenza à ̈ descritta in dettaglio nel brevetto IT 1,334,480 a cui si rimanda. In particolare, scopo di tale brevetto à ̈ la realizzazione di mole la cui resistenza dello strato o degli strati determinanti la capacità di rimozione della mola fosse incrementata. Infatti generalmente le miscele di materiale abradente generalmente utilizzate sono miscele abrasive a grana media (misura in mesh 36, 30 e 24) che ne garantiscono un buon potere abradente e permette di ridurre il consumo irregolare del bordo della mola stessa, che cresce con l'aumentare della grandezza delle grane usate, inoltre permette la riduzione della formazione di dentature e la proiezione di schegge durante l'utilizzo; Nel brevetto indicato sopra si proponeva l'utilizzo di una prima rete di rinforzo a maglia stretta con azione strutturante, immersa in uno strato di miscela abrasiva di grana fine (mesh 46-60) disposta a monte dello strato o degli strati della miscela abrasiva a grana media previsto/i nella zona di contatto/lavoro della mola stessa. Utilizzando questo accorgimento, descritto nel brevetto IT 1,334,480, si à ̈ riscontrata la possibilità di aumentare ulteriormente la granulometria dello strato di materiale abrasivo adibito alla lavorazione (mesh 20, 18, 16 e addirittura 12) con conseguente incremento dell'azione abradente e, dunque, del rendimento di asportazione della mola stessa .
Tuttavia, queste mole di tipo noto non sono scevre di inconvenienti tra i quali va annoverato il fatto che lo strato di miscela abrasiva dotato di elevata capacità di asportazione, ovvero la miscela a grana media, presenta costi molto elevati rispetto alle miscele a grana fine, costo che va ad incidere non poco sul costo totale della mola.
Questo specie se si utilizzano miscele ad elevate prestazioni, come miscele a base di corindone modificato allo zirconio.
Inoltre, un ulteriore inconveniente à ̈ dovuto al fatto che gran parte di tale strato di miscela abrasiva ad elevata capacità di asportazione, tuttavia, pur essendo impiegata nella realizzazione della mola, non viene utilizzata in quanto presente in zone non attivamente operative della mola stessa.
Inoltre, ulteriore inconveniente delle mole abrasive di tipo noto consiste nel fatto che tali mole di spessore relativamente elevato rispetto al diametro presentano struttura assolutamente rigida e priva di ogni flessibilità, fatto che, collegato all'elevata velocità di rotazione, imperfezioni di forma e bilanciatura, determina vibrazioni ad frequenza fastidiose e nocive per gli arti superiori dell'operatore.
Compito precipuo del presente trovato à ̈ quello di eliminare gli inconvenienti sopra lamentati della tecnica nota escogitando una mola abrasiva anulare che consenta il risparmio in termini di sprechi di materia prima utilizzata, nonché di costo totale della mola, a parità di prestazioni della mola stessa, ovvero a parità di capacità di asportazione della stessa.
Uno scopo, inoltre, del trovato consiste nel realizzare una mola abrasiva che presenti un trovato che limiti le vibrazioni durante l'utilizzo della stessa, fatto che peraltro à ̈ previsto dalle normative vigenti.
Nell'ambito di tale compito tecnico, altro scopo del presente trovato à ̈ quello di presentare una struttura semplice, di relativamente facile attuazione pratica, di sicuro impiego ed efficace funzionamento, nonché di costo relativamente contenuto.
Questo compito e questi scopi vengono tutti raggiunti dalla presente mola abrasiva a centro depresso o piana che comprende un elemento discoidale abrasivo associabile, sostanzialmente coassiale, all'estremità libera di un albero rotante di una molatrice, comprendente almeno un foro passante sostanzialmente centrale, una prima faccia posizionabile - in configurazione di montaggio - sostanzialmente rivolta verso detta macchina e definente il dorso di detto elemento discoidale ed una seconda faccia opposta a detta prima faccia, detto elemento discoidale (2) comprendendo almeno un primo strato di una miscela abrasiva discoidale definito in corrispondenza di detta prima faccia e almeno un secondo strato di miscela abrasiva discoidale definito in corrispondenza di almeno una porzione di detta seconda faccia, detto primo e secondo strato di miscela abrasiva essendo tra loro sovrapposti e associati solidalmente, caratterizzata dal fatto che detto secondo strato (7) di miscela abrasiva comprende diametro interno sostanzialmente maggiore rispetto al diametro di detto foro passante.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del presente trovato risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di dettaglio di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di una mola abrasiva anulare, illustrata a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni in cui:
la figura 1 Ã ̈ una vista schematica in alzato laterale di una mola, secondo il trovato, a centro depresso; la figura 2 Ã ̈ una vista schematica in alzato laterale di una mola, secondo il trovato, piana;
la figura 3 Ã ̈ una vista in sezione laterale di una matrice di uno stampo per la formatura di mole secondo il trovato;
la figura 4 Ã ̈ una vista di figura 3 con un secondo strato di miscela abrasiva depositato;
la figura 5 Ã ̈ una vista in sezione dello stampo di figura 3, aperto, con un primo e un secondo strato di miscela abrasiva depositato;
la figura 6 Ã ̈ una vista di figura 5 con lo stampo chiuso;
la figura 7 Ã ̈ una vista di figura 5 con lo stampo aperto e la mola formata in esploso;
la figura 8 Ã ̈ una vista in sezione laterale di un'alternativa forma di realizzazione di una matrice di uno stampo per la formatura di mole secondo il trovato con un primo strato di miscela abrasiva depositato; la figura 9 Ã ̈ una vista di figura 8 con un primo e secondo strato di miscela abrasiva depositato;
la figura 10 Ã ̈ una vista in sezione dello stampo di figura 8, aperto, con un primo e un secondo strato di miscela abrasiva depositato;
la figura 11 Ã ̈ una vista di figura 10 con lo stampo chiuso;
la figura 12 Ã ̈ una vista in sezione laterale e in esploso di un pacco di mole destinate ad essere del tipo a centro depresso da sottoporre a cottura;
la figura 13 Ã ̈ una vista in sezione laterale del pacco di mole di figura 12;
la figura 14 Ã ̈ una vista in sezione laterale e in esploso di un pacco di mole piane da sottoporre a cottura .
Con particolare riferimento a tali figure, si à ̈ indicato globalmente con 1 una mola abrasiva a centro depresso, ad esempio a cappello cinese cono o bombata o simile, o piana.
La mola 1 comprende un elemento discoidale 2 abrasivo associabile, sostanzialmente coassiale, all'estremità libera di un albero rotante di una molatrice.
L'elemento discoidale 2 comprende almeno un foro passante 3 sostanzialmente centrale e una prima faccia 4 posizionabile - in configurazione di montaggio -sostanzialmente rivolta verso la macchina molatrice e definente il dorso dell'elemento discoidale stesso. L'elemento discoidale 2 comprende, poi, una seconda faccia 5 opposta alla prima faccia 4.
In particolare, l'elemento discoidale 2 comprende almeno un primo strato 6 di una miscela abrasiva, anch'esso di forma sostanzialmente discoidale definito in corrispondenza della prima faccia 4 e almeno un secondo strato 7 di miscela abrasiva, di forma sostanzialmente discoidale, definito in corrispondenza di almeno una porzione della seconda faccia 5.
Il primo e secondo strato, rispettivamente 6 e 7, di miscela abrasiva sono tra loro sovrapposti e associati solidalmente .
Particolarmente, agli scopi del presente trovato, il secondo strato 7 di miscela abrasiva comprende diametro interno sostanzialmente maggiore rispetto al diametro del foro passante 3.
Vantaggiosamente, il secondo strato 7 di miscela abrasiva à ̈ conformato sostanzialmente a corona circolare estendentesi dal bordo periferico 11 della mola stessa.
Il diametro esterno del secondo strato 7 di miscela abrasiva stesso à ̈ sostanzialmente pari al diametro esterno del primo strato 6 di miscela abrasiva (con le tolleranze applicabili usualmente), mentre il diametro interno del secondo strato 7 di miscela à ̈ sostanzialmente circa uguale a 2/3 del diametro esterno dello stesso secondo strato.
Questo perché tale corona circolare occupata dal secondo strato 7 di miscela abrasiva à ̈ stato riscontrato essere la porzione generalmente utilizzata della mola 1, infatti quando il diametro della mola stessa, causa usura dovuta all 'utilizzo, si riduce ad un valore minore di 2/3 del diametro esterno iniziale le sue prestazioni decadono rapidamente, a causa della velocità periferica ridotta, nonché per la difficoltà dell'operatore a controllare lo sbandamento laterale della macchina.
Vantaggiosamente, la miscela abrasiva del primo strato 6 di miscela abrasiva presenta granulometria più fine rispetto alla miscela abrasiva del secondo strato 7 di miscela abrasiva.
Si ha infatti che la miscela abrasiva fine del primo strato 6 di miscela abrasiva presenta granulometria sostanzialmente compresa tra 120 e 46 in mesh (non si esclude, tuttavia, l'impiego di miscele abrasive a granulometria maggiore o inferiore al range riportato secondo le esigà ̈nze) e la miscela abrasiva grossolana del secondo strato 7 di miscela abrasiva presenta granulometria sostanzialmente compresa tra 24 e 12 in mesh (non si esclude, tuttavia, l'impiego di miscele abrasive a granulometria maggiore o inferiore al range riportato secondo le esigenze).
Vantaggiosamente, la granulometria grossolana fino a 12 mesh e oltre del secondo strato 7 di miscela abrasiva permette un'elevata azione abradente della mola 1, supportata dall'azione di rinforzo del primo strato 6 di miscela abrasiva che ha il solo scopo di sostenere il secondo strato stesso, quando sollecitato. Il primo strato 6 di miscela abrasiva può avere spessore inferiore a quello del secondo strato 7 di miscela abrasiva e, generalmente, sarà inferiore o nell'intorno di 3 mm, tuttavia, non escludendo che possa essere maggiore o minore di 3 mm a seconda delle esigenze .
La mola 1 comprende almeno una prima rete di rinforzo 8 ed almeno una seconda rete di rinforzo 9 rispettivamente inglobate nel primo strato 6 di miscela abrasiva e nel secondo strato 7 di miscela abrasiva .
La prima rete di rinforzo 8 e la seconda rete di rinforzo 9 sono sostanzialmente complanari almeno alla prima faccia 4 dell'elemento discoidale 2.
Vantaggiosamente, la mola 1 comprende almeno una rete ausiliaria 10 di rinforzo interposta tra il primo strato 6 di miscela abrasiva e il secondo strato 7 di miscela abrasiva che risulta almeno parzialmente inglobata in essi a miglioramento delle resistenze meccaniche .
La rete ausiliaria 10 di rinforzo à ̈ conformata sostanzialmente a corona circolare estendentesi dal bordo periferico 11 della mola stessa fino al bordo periferico interno del foro passante 3, ad esempio, in modo concentrico rispetto al foro passante stesso.
La rete ausiliaria 10, delle più convenienti dimensioni e tipologie, presenta, ad esempio, maglie di maggiori dimensione rispetto alla prima rete di rinforzo 8, per l'adesione in sicurezza del secondo strato 7 di miscela abrasiva al primo strato 6 di miscela abrasiva, e permette una migliore compenetrazione almeno parziale degli strati stessi. Sulla prima faccia 4, ovvero il dorso della mola 1, può essere collocata una etichetta 13 cartacea o di stagnola o altro appretto simile, mentre sovrapposti al secondo strato 7 di miscela abrasiva possono alternarsi una pluralità di secondi strati 7 di miscela abrasiva e una pluralità di rispettive seconde reti di rinforzo 9 fino al raggiungimento dello spessore della mola 1 desiderato.
Le miscele abrasive del primo strato e del/i secondo/i strato/i di miscela abrasiva, rispettivamente 6 e 7, così come la prima rete di rinforzo e la/e seconda/e rete/i di rinforzo, rispettivamente 8 e 9, e l'etichetta 13 sono di tipo convenzionalmente noto nel settore .
L'etichetta 13 può, inoltre, essere applicata una volta cotta/polimerizzata la mola 1, per incollaggio della stessa o mediante applicazione di etichette autoadesive, per serigrafia, tampografia, applicazione a spruzzo o in altra forma di vernice attraverso maschere .
Vantaggiosamente, scegliendo opportunamente il rapporto fra la dimensione dei grani della miscela abrasiva adottata, che dipende dalla destinazione d'impiego della mola stessa, e l'apertura delle maglie delle reti à ̈ possìbile ottimizzare la penetrazione della miscela attraverso le maglie delle stesse.
Infine, la mola 1 comprende uno o più elementi anulari metallici, comunemente detti rondelle 14 o ghiere, che delimitano il foro di attacco della mola al perno della molatrice.
Il metodo di produzione, mediante l'uso di uno stampo 100, della presente mola 1, secondo il trovato, Ã ̈ il seguente .
Innanzitutto, il metodo comprende la fase di fornire almeno un'anima 101 di formatura del foro passante 3 di attacco di una mola 1, centrato nella cavità 102 di formatura di una matrice 103 femmina di uno stampo 100. Nelle figure sono rappresentate, a solo titolo esemplificativo, due forme di realizzazione di stampo 100 per la produzione di mole discoidali del tipo a centro depresso o piane, senza che ciò costituisca un vincolo limitativo dell'attuazione del presente trovato .
Dal fondo 104 della cavità 102 (registrabile in altezza) si erge l'anima 101 costituita da un perno per la formatura del foro passante 3 della mola 1.
Per la formazione di mole a centro depresso al centro del fondo 104 Ã ̈ ricavato un recesso 105 concavo di formatura del centro depresso della mola 1 sul cui foro passante scorre l'anima 101.
Il punzone 106 (maschio dello stampo 100) presenta sulla sua superficie di pressatura una protuberanza 107 cooperante con il recesso 105 a definire la forma del centro depresso. Al centro del punzone 106 Ã ̈ ricavato un incavo 108 in cui si inserisce,· durante la pressatura, l'anima 101 destinata ad essere calzata dal punzone stesso.
Lo stampo 100 comprende, particolarmente, almeno una superficie di separazione 109 associata ad almeno uno tra il punzone 106 e il fondo 104 dello stampo stesso disposta in una zona anulare intermedia tra la zona di alloggiamento dell'anima 101 di formatura e il bordo perimetrale della camicia 110 dello stampo stesso.
La superficie di separazione 109 Ã ̈, ad esempio,un gradino definito in almeno uno tra il punzone 106 e il fondo 104 dello stampo stesso.
L'alzata del gradino à ̈ inclinata con angolo di inclinazione compreso fra i 40° e i 60°, non si escludono differenti forme di realizzazione della superficie di separazione 109 a seconda della convenienza .
Il metodo di formatura della mola 1 comprende la fase di depositare almeno uno tra il primo strato 6 di almeno una miscela abrasiva e almeno il secondo strato 7 di almeno una miscela abrasiva.
Inoltre, il metodo comprende la fase di depositare l'altro tra il secondo strato 7 di miscela abrasiva e il primo strato 6 di miscela abrasiva.
Particolarmente, la fase di depositare il secondo strato 7 di miscela abrasiva à ̈ realizzata mediante la disposizione di detto secondo strato stesso nello stampo 100, nella zona interposta tra la superficie di separazione 109 e il bordo perimetrale della camicia 110 dello stampo stesso.
Infine, il metodo, secondo il trovato, comprende la fase di chiudere lo stampo 100, mediante il punzone 106, per la pressatura e compattazione almeno del primo e secondo strato, rispettivamente 6 e 7, di miscela abrasiva.
Inoltre, il metodo secondo il trovato, comprende le fasi di disporre in corrispondenza, rispettivamente, del primo strato 6 e del secondo strato 7, rispettive prime reti di rinforzo 8 e seconde reti di rinforzo 9, destinate ad essere inglobate nella miscela abrasiva, nonché la fase di interporre tra almeno il primo e il secondo strato, rispettivamente 6 e 7, di materiale abrasivo almeno la rete ausiliaria 10, la stessa ricoprente l'intera superficie del primo strato 6 di materiale abrasivo.
Nella prima forma di realizzazione, mostrata nelle figure da 3 a 7, lo stampo 1 comprende un rialzo 111 del fondo 104, associato scorrevole rispetto all'anima 101 e definente un gradino anulare contornante la stessa anima.
La superficie laterale del rialzo 111 definisce sostanzialmente la superficie di separazione 109.
Tra il rialzo 111 e il fondo 104 sono interposti mezzi elastici di spinta 112, ad esempio del tipo di una molla di compressione, per la spinta del rialzo 111 verso il punzone 106.
Inoltre, tra il rialzo 111 ed almeno uno tra la matrice 103 e il fondo 104 dello stampo 100 sono previsti mezzi di riscontro 113 per la determinazione del fine corsa, ad esempio della corsa verso il punzone 106, del rialzo stesso .
La superficie del fondo 104 periferica rispetto al rialzo 111 definisce la superficie d'appoggio del secondo strato 7 di miscela abrasiva in corrispondenza della seconda faccia 5, la superficie centrale del rialzo 111, invece, definisce la superficie d'appoggio del primo strato 6 di miscela abrasiva che definisce la restante porzione di seconda faccia 5.
In tale forma di realizzazione il metodo di formatura prevede di depositare il secondo strato 7, a filo con il rialzo 111, precedentemente alla fase di deposito del primo strato 6.
Sotto la pressione esercitata dal punzone 106 il rialzo 111 cede, in contrasto ai mezzi elastici di spinta 112, per la pressatura sostanzialmente uniforme del primo e del secondo strato stessi.
Qualora nello stampo 100 non siano presenti la protuberanza 107 e il recesso 105 per la conformazione di mole a centro depresso, si può prevedere l'utilizzo di strutture sagomate 114 destinate ad essere interposte tra più mole a pacco, per la conformazione del centro depresso dopo la pressatura delle mole, ad esempio per piegatura della stessa a freddo o a caldo durante la cottura.
Nella seconda forma di realizzazione, mostrata nelle figure da 8 a 11, lo stampo 100 comprende una sporgenza 115 definita sul punzone 106, ad esempio di forma sostanzialmente cilindrica di diametro sostanzialmente maggiore rispetto al diametro della protuberanza 107, la quale à ̈ definita a sua volta sulla sporgenza stessa. Le pareti laterali della sporgenza 115 definiscono la superficie di separazione 109.
Il secondo strato 7 di miscela abrasiva à ̈ tale da essere interposto, ad esempio precedentemente pressato e compattato, una volta chiuso lo stampo 100, nella regione anulare definita tra il fondo 104, la porzione anulare di punzone 106 perifericamente esterna alla sporgenza 115, la superficie di separazione 109 e la camicia 110 della matrice 103.
In tale forma di realizzazione il metodo di formatura prevede di depositare il primo strato 6 precedentemente alla fase di deposito del secondo strato 7.
Non si esclude, tuttavia, che la mola 1 sia realizzata mediante due stampi separati, l'uno per la compattazione del primo strato 6 di miscela abrasiva, l'altro per la realizzazione, per compattazione, del secondo strato 7 di miscela abrasiva, la mola 1 viene poi completata mediante la adesione per pressatura dei due strati e la cottura.
Vantaggiosamente, il fondo 104 e/o il punzone 106 (in corrispondenza della sua faccia di pressatura) possono essere conformati per la determinazione di superfici lisce o bugnature nelle forme più disparate sulla prima e/o seconda faccia, rispettivamente 4 e 5, della mola 1.
Si à ̈ in pratica constatato come il trovato descritto raggiunga gli scopi proposti ed in particolare si sottolinea il fatto che la mola abrasiva anulare secondo il trovato consente il risparmio in termini di sprechi di materia prima utilizzata, nonché presenta un risparmio indubbio nel costo totale della mola, a parità di prestazioni della mola stessa, ovvero a parità di capacità di asportazione della stessa.
Si à ̈ constatato, inoltre, come grazie alla riduzione dello spessore, almeno della porzione centrale, della mola, questa risulti meno rigida e presenti una capacità assorbente delle vibrazioni nell'uso molto accentuata, determinando un comfort d'utilizzo finora non ravvisabile nelle mole oggi comunemente note.
Nonché la mola secondo il trovato presenta una struttura semplice, di relativamente facile attuazione pratica, di sicuro impiego ed efficace funzionamento, nonché di costo relativamente contenuto.
Il trovato così concepito à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo.
Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica i materiali impiegati, nonché le forme e le dimensioni contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze senza per questo uscire dall' ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni .

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1)Mola (1) abrasiva a centro depresso o piana che comprende un elemento discoidale (2) abrasivo associabile, sostanzialmente coassiale, all'estremità libera di un albero rotante di una molatrice, comprendente almeno un foro passante (3) sostanzialmente centrale, una prima faccia (4) posizionabile - in configurazione di montaggio sostanzialmente rivolta verso detta macchina e definente il dorso di detto elemento discoidale (2) ed una seconda faccia (5) opposta a detta prima faccia (4), detto elemento discoidale (2) comprendendo almeno un primo strato (6) di una miscela abrasiva discoidale definito in corrispondenza di detta prima faccia (4) e almeno un secondo strato (7) di miscela abrasiva discoidale definito in corrispondenza di almeno una porzione di detta seconda faccia (5), detto primo e secondo strato (6,7) di miscela abrasiva essendo tra loro sovrapposti e associati solidalmente, caratterizzata dal fatto che detto secondo strato (7) di miscela abrasiva comprende diametro interno sostanzialmente maggiore rispetto al diametro di detto foro passante (3). 2)Mola (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto secondo strato (7) di miscela abrasiva à ̈ conformato sostanzialmente a corona circolare estendentesi dal bordo periferico (11) della mola stessa, il diametro esterno di detto secondo strato (7) di miscela abrasiva stesso essendo sostanzialmente pari al diametro esterno di detto primo strato (6) di miscela abrasiva, il diametro interno di detto secondo strato (7) di miscela essendo sostanzialmente pari a 2/3 del diametro esterno dello stesso secondo strato. 3)Mola (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la miscela abrasiva di detto primo strato (6) di miscela abrasiva presenta granulometria più fine rispetto alla miscela abrasiva di detto secondo strato (7) di miscela abrasiva . 4)Mola (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere almeno una prima rete di rinforzo (8) ed almeno una seconda rete di rinforzo (9) rispettivamente inglobate in detto primo strato (6) di miscela abrasiva e in detto secondo strato (7) di miscela abrasiva. 5)Mola (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere almeno una rete ausiliaria (10) di rinforzo interposta tra detto primo strato (6) di miscela abrasiva e detto secondo strato (7) di miscela abrasiva ed almeno parzialmente inglobata in essi per il miglioramento delle resistenze meccaniche. 6)Mola (1) secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che detta rete ausiliaria (10) di rinforzo à ̈ conformata sostanzialmente a corona circolare estendentesi dal bordo periferico (11) della mola stessa fino al bordo periferico di detto foro passante (3). 7)Metodo per la produzione di mole abrasive anulari a centro depresso, di varie forme, o piana per molatrici che comprende le fasi di: - fornire almeno un'anima (101) di formatura del foro passante di attacco di una mola (1), centrato nella cavità (102) di formatura della matrice (103) di uno stampo (100); - depositare almeno uno tra un primo strato (6) di almeno una miscela abrasiva e almeno un secondo strato (7) di almeno una miscela abrasiva; - depositare l'altro tra detto secondo strato (7) di miscela abrasiva e detto primo strato (6) di miscela abrasiva; - chiudere detto stampo (100), mediante un punzone (106), per la pressatura e compattazione almeno di detti primo e secondo strato (6,7) di miscela abrasiva; caratterizzato dal fatto che detta fase di depositare detto secondo strato (7) di miscela abrasiva à ̈ realizzata mediante la disposizione di detto secondo strato (7) di miscela abrasiva in detto stampo (100) -lo stesso presentando almeno una superficie di separazione (109) associata ad almeno uno tra il punzone (106) e il fondo (103) di detto stampo (100) in una zona anulare intermedia tra la zona di alloggiamento di detta anima (101) di formatura e il bordo perimetrale della camicia (110) dello stampo stesso - nella zona interposta tra detta superficie di separazione (109) e bordo perimetrale della camicia (110) di detto stampo (100). 8)Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la miscela abrasiva di detto primo strato (6) di miscela abrasiva presenta granulometria più fine rispetto alla miscela abrasiva di detto secondo strato (7) di miscela abrasiva. 9)Metodo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto di comprendere la fase di interporre tra almeno detto primo e detto secondo strato (6,7) di materiale abrasivo almeno una rete ausiliaria (10) di rinforzo, la stessa ricoprente l'intera superficie di detto primo strato (6) di materiale abrasivo.
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