ITMO20070057A1 - Apparato per trasferire dosi - Google Patents

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ITMO20070057A1
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IT
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dose
rolling elements
transfer
rollers
rolling
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Inventor
Giambattista Cavina
Fiorenzo Parrinello
Zeno Zuffa
Original Assignee
Sacmi
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Description

Descrizione di invenzione industriale
Apparato per trasferire dosi L’invenzione riguarda un apparato per trasferire una dose di materia plastica a un dispositivo di formatura per formare una preforma dalla quale è possibile ottenere un contenitore, in particolare una bottiglia. Sono noti apparati per stampare a compressione oggetti in materia plastica, per esempio preforme per bottiglie, comprendenti una giostra di stampaggio rotante che porta una pluralità di stampi comprendenti ciascuno una matrice ed un punzone. Durante la rotazione, ciascuna matrice riceve una dose di materia plastica in uno stato pastoso. La dose viene pressata tra la matrice e il relativo punzone lungo un arco di circonferenza percorso dalla giostra di stampaggio. Alla fase di pressatura segue l’apertura dello stampo e l’estrazione dell’oggetto stampato dall’apparato. Ciascuna dose viene ottenuta tagliando una materia plastica in forma di prodotto estruso continuo fuoriuscente da un dispositivo estrusore o di plastificazione. L’apparato comprende inoltre una giostra di trasferimento avente una pluralità di equipaggi di trasferimento che prelevano in successione le dosi appena tagliate e le trasferiscono alla giostra di stampaggio.
Ciascun equipaggio di trasferimento comprende un elemento superiore avente sezione trasversale a forma di “U” o di “C” in modo da definire un canale aperto su un lato, cioè dotato di un’apertura di prelievo, ed un elemento inferiore di forma tubolare, definente una camera di trasferimento comunicante con il canale aperto ed avente un fondo apribile.
Le dosi prelevate attraverso l’apertura di prelievo cadono per gravità nella camera di trasferimento e da questa vengono depositate, quando il fondo viene aperto, all’interno della matrice, mentre quest’ultima si trova al di sotto dell’elemento di trasferimento. La materia plastica che costituisce le dosi tende ad aderire alle superfici con cui viene a contatto, a causa del suo stato pastoso.
Per ridurre il contatto tra la superficie interna dell’equipaggio di trasferimento e la dose, le pareti interne dell’elemento superiore e dell’elemento inferiore possono essere realizzate in materiale poroso. Un dispositivo di alimentazione invia un flusso di aria in pressione verso l’interno dell’equipaggio di trasferimento. Il flusso di aria, fuoriuscendo attraverso il materiale poroso, forma uno strato d’aria tra le pareti e la dose. Lo strato d’aria riduce i contatti fra la dose e la superficie interna dell’equipaggio di trasferimento.
Gli apparati noti di conseguenza devono comprendere un dispositivo di alimentazione per alimentare con aria in pressione ciascun equipaggio di trasferimento, il che complica notevolmente la struttura dell’apparato e ne aumenta i costi.
Inoltre, anche se lo strato d’aria è presente, la dose può inclinarsi all’interno dell’equipaggio di trasferimento in modo indesiderato e successivamente non posizionarsi correttamente all’interno della cavità della matrice, per esempio aderendo alle pareti della cavità prima di raggiungerne il fondo. Ciò produce una distribuzione non uniforme della materia plastica nella matrice, che può causare difetti nella preforma e dunque nella bottiglia.
Se la dose si inclina all’interno dell’equipaggio di trasferimento, possono verificarsi urti fra la dose e la superficie interna dell’equipaggio, il che rallenta la dose mentre cade verso la cavità della matrice. Inoltre, gli urti fra la dose e la superficie interna dell’equipaggio di trasferimento possono alterare la qualità superficiale della dose, causando pieghe e deformazioni dei suoi strati più esterni.
Uno scopo dell’invenzione è migliorare gli apparati per trasferire dosi di materiale scorrevole, particolarmente nello stampaggio a compressione di materia plastica.
Un ulteriore scopo dell’invenzione è fornire un apparato per trasferire dosi di materiale scorrevole che sia costruttivamente semplice ed affidabile.
Un altro scopo è fornire un apparato comprendente mezzi di trasferimento per trasferire dosi di materiale scorrevole verso mezzi formatori, in cui le dosi si muovano facilmente e velocemente all’interno dei mezzi di trasferimento e/o dei mezzi formatori. Secondo l’invenzione, è previsto un apparato comprendente mezzi formatori per formare un oggetto da una dose di materiale scorrevole e mezzi di trasferimento per trasferire detta dose verso detti mezzi formatori, detti mezzi di trasferimento avendo un recesso per ricevere detta dose, caratterizzato dal fatto che in detto recesso sono previsti mezzi volventi per guidare detta dose all’interno di detti mezzi di trasferimento.
I mezzi volventi consentono di guidare la dose che si trova all’interno del recesso in modo preciso, il che riduce il rischio che la dose si inclini pericolosamente mentre viene trasportata dai mezzi di trasferimento. In questo modo diminuiscono gli urti fra la dose e la superficie interna dei mezzi di trasferimento. La dose viene mantenuta allineata lungo una direzione desiderata e può essere introdotta più facilmente nei mezzi formatori.
Inoltre, il contatto tra la dose ed i mezzi di trasferimento avviene su aree ristrette dei mezzi volventi nelle quali si sviluppa un attrito volvente. Grazie a ciò, la dose può muoversi all’interno dei mezzi di trasferimento con una velocità relativamente elevata.
I mezzi volventi, ad esempio rulli, sono inoltre componenti meccanici di facile reperibilità, poco costosi e affidabili. La struttura dell’apparato è semplificata perché non è più necessario utilizzare dispositivi di alimentazione per alimentare aria in pressione.
L’invenzione potrà essere meglio compresa e attuata con riferimento agli allegati disegni, che ne illustrano alcune forme esemplificative e non limitative di attuazione in cui:
Figura 1 è una vista in pianta schematica di un apparato comprendente un dispositivo di trasferimento per trasferire dosi di materia plastica a mezzi formatori;
Figura 2 è una vista prospettica dall’alto di una versione di un elemento superiore di un equipaggio di trasferimento incluso nel dispositivo di trasferimento di Figura 1;
Figura 3 è una vista prospettica dal basso di una struttura di supporto dell’elemento superiore di Figura 2;
Figura 4 è una vista prospettica schematica evidenziante mezzi di raffreddamento dell’elemento superiore di Figura 2;
Figura 5 è una vista laterale dell’elemento superiore di Figura 3;
Figura 6 è una vista prospettica dall’alto di una ulteriore versione di elemento superiore secondo l’invenzione;
Figura 7 è una vista prospettica di un elemento a rastrelliera utilizzato nell’elemento superiore di Figura 6;
Figura 8 è una vista prospettica dal basso di un’altra versione di elemento superiore secondo l’invenzione;
Figura 9 è una vista prospettica di mezzi di raffreddamento dell’elemento superiore di Figura 8.
Con riferimento alla Figura 1, è mostrato un apparato 1 comprendente un dispositivo di trasferimento 7 per trasferire dosi D di materia plastica a mezzi formatori comprendenti un dispositivo di stampaggio 2 per formare preforme. Dalle preforme è possibile ottenere contenitori, per esempio bottiglie, mediante stiro-soffiaggio.
Le dosi D possono essere realizzate con vari tipi di materia plastica, ad esempio polietilentereftalato (PET), polipropilene (PP), polivinilcloruro (PVC), polietilene ad alta densità (HDPE), polietilennaftalato (PEN), polistirene (PS) o poliacidolattico (PLA).
Per ottenere le preforme, le dosi D hanno forma allungata e presentano solitamente una sezione trasversale approssimativamente circolare. E’ tuttavia possibile, in linea di principio, anche utilizzare dosi di forma diversa, qualora si desiderino stampare a compressione oggetti diversi dalle preforme.
Le dosi D sono erogate da mezzi erogatori 3 comprendenti un estrusore di materia plastica, provvisto di una bocca 4 dalla quale esce una materia plastica allo stato pastoso. La bocca 4 può essere rivolta verso il basso, in maniera tale che la materia plastica fuoriesca dall’estrusore lungo una direzione di estrusione verticale.
Sono previsti mezzi di taglio, non raffigurati, per tagliare la materia plastica uscente dalla bocca 4 così da definire le dosi D.
Il dispositivo di stampaggio 2 comprende una giostra 5 ruotabile intorno ad un asse sostanzialmente verticale, secondo il verso V2 mostrato in Figura 1, e supportante una pluralità di stampi comprendenti ciascuno una matrice 6 e un punzone non raffigurato. Ciascuna matrice 6 comprende una cavità di forma sostanzialmente cilindrica, atta ad interagire con il corrispondente punzone per stampare a compressione, durante una fase di stampaggio, la dose D precedentemente ricevuta nella cavità della matrice. L’apparato 1 comprende inoltre un dispositivo estrattore 8 per rimuovere le preforme dai corrispondenti stampi ed allontanarle dal dispositivo di stampaggio 2. In una versione non raffigurata, l’apparato può essere privo del dispositivo estrattore 8 e le preforme possono essere rimosse dal dispositivo di stampaggio 2 tramite il medesimo dispositivo di trasferimento 7 che consegna le dosi D alle matrici 6. Il dispositivo di trasferimento 7 è disposto per trasferire le dosi D dalla bocca 4 alle cavità delle matrici 6. Il dispositivo di trasferimento 7 comprende una ulteriore giostra 9 ruotabile intorno ad un asse verticale, secondo il verso V1 mostrato in Figura 1, e supportante mezzi di trasferimento includenti una pluralità di equipaggi di trasferimento 10 mobili in maniera sostanzialmente continua lungo un percorso chiuso ad anello P1.
Il percorso chiuso ad anello P1 è ad un livello superiore rispetto ad un percorso circolare P2 lungo il quale si muovono le matrici 6 ed i corrispondenti punzoni. E’ possibile individuare un tratto T1 in cui il percorso chiuso ad anello P1 coincide sostanzialmente con il percorso circolare P2. Lungo il tratto T1 gli equipaggi di trasferimento 10 sono movimentati sostanzialmente alla stessa velocità delle matrici 6 in modo che ciascun equipaggio di trasferimento 10 si trovi al di sopra di una cavità di matrice mentre viene movimentato lungo il tratto T1.
Ciascun equipaggio di trasferimento 10 comprende un elemento superiore 11, mostrato in Figura 2, ed un elemento inferiore non raffigurato, che è preferibilmente fisso rispetto all’elemento superiore 11.
L’elemento superiore 11 presenta una sezione trasversale a forma di “U” o di “C” in modo da definire un canale aperto su un lato che si estende lungo un asse longitudinale Z. All’interno dell’elemento superiore 11 è individuato un recesso 13. Un’apertura laterale 12, ricavata parallelamente all’asse longitudinale Z, consente di accedere al recesso 13.
L’elemento superiore 11 preleva, in prossimità della bocca 4 dell’estrusore, una dose D appena tagliata dai mezzi di taglio. La dose D viene alloggiata nel recesso 13, all’interno del quale la dose D scende per gravità verso l’elemento inferiore.
L’elemento inferiore ha una forma sostanzialmente tubolare, essendo delimitato da una superficie continua estendentesi attorno all’asse longitudinale Z. All’interno dell’elemento inferiore è definita una camera di trasferimento per alloggiare la dose D mentre il corrispondente equipaggio di trasferimento 10 si muove lungo il percorso chiuso P1. La dose D entra nella camera di trasferimento tramite un’apertura di ingresso che si estende su un piano trasversale all’asse longitudinale Z. Ad una propria estremità superiore, la camera di trasferimento ha una sezione trasversale di forma e dimensioni sostanzialmente coincidenti con quelle del canale aperto. Sono così evitate discontinuità nel passaggio dall’elemento superiore alla camera di trasferimento. L’elemento inferiore è inoltre dotato di una apertura di uscita attraverso la quale la dose D può lasciare la camera di trasferimento per essere introdotta nella cavità della matrice 6.
Ciascun elemento superiore 11 comprende una struttura di supporto 14, mostrata in dettaglio in Figura 3, disposta per supportare mezzi volventi 15.
La struttura di supporto 14 è dotata di una prima parte 16 comprendente una parete laterale 17, sostanzialmente verticale, conformata a forma di “C” od “U” e quindi definente l’apertura laterale 12. Alla base della parete laterale 17 è disposta una seconda parte 18 della struttura di supporto 14, di forma sostanzialmente piana, che consente di fissare l’elemento superiore 11 all’ulteriore giostra 9. La seconda parte 18 è sostanzialmente ortogonale alla parete laterale 17, cioè si estende su un piano orizzontale nell’esempio raffigurato.
La seconda parte 18 ha due fori circolari 45 atti ad ospitare viti 46 che, impegnandosi in corrispondenti fori filettati ricavati nell’ulteriore giostra 9, fissano ad essa la struttura di supporto 14.
Una superficie interna 21 della parete laterale 17 delimita un porzione superiore del recesso 13.
La parete laterale 17 comprende una protrusione laterale 44 disposta ad un lato del recesso 13 che durante il movimento dell’equipaggio di trasferimento 10 si trova in una posizione più esterna sulla ulteriore giostra 9, come schematicamente mostrato in Figura 1.
La parete laterale 17 è dotata di mezzi di alloggiamento 22 disposti per alloggiare i mezzi volventi 15. I mezzi di alloggiamento 22 comprendono tre aperture 23 di forma sostanzialmente rettangolare realizzate nella parete laterale 17. In una versione non raffigurata, le aperture 23 possono anche essere in numero diverso da tre.
Ciascuna apertura 23 è delimitata, parallelamente all’asse longitudinale Z, da una prima superficie laterale 24 e da una seconda superficie laterale 25. La prima superficie laterale 24 e la una seconda superficie laterale 25 sono disposte in posizione sostanzialmente verticale e sono mutuamente affacciate. Sulla prima superficie laterale 24 e sulla seconda superficie laterale 25 sono ricavate una pluralità di sedi 26.
I mezzi volventi 15 comprendono una pluralità di rulli 27 disposti per entrare in contatto con e guidare la dose D durante il funzionamento dell’apparato 1. I rulli 27 hanno rispettivi assi sostanzialmente orizzontali e possono essere lievemente bombati verso l’esterno.
Perni dei rulli 27, non visibili nelle Figure, vengono alloggiati nelle sedi 26.
Le sedi 26 sono disposte in modo che i rulli 27 montati all’interno di una stessa apertura 23 siano sostanzialmente allineati verticalmente e fuoriescano parzialmente rispetto alla superficie interna 21 della parete laterale 17 per entrare in contatto con la dose D quando questa è contenuta nel recesso 13. In ogni apertura 23 è alloggiata una fila di rulli 27. Nell’esempio raffigurato, tutte le file contengono uno stesso numero di rulli 27, ad esempio cinque. I rulli 27 in posizioni corrispondenti di differenti file sono sostanzialmente allineati tra loro, cioè si trovano alla stessa quota.
In una versione non raffigurata, due o più file diverse possono comprendere numeri di rulli diversi tra loro.
I rulli 27 sono disposti in modo che, quando la dose D è contenuta nel recesso 13, essa non possa andare a contatto con parti 28 della superficie interna 21 definite da due porzioni di separazione 29 che separano mutuamente le aperture 23.
I rulli 27 sono inseriti nelle rispettive sedi 26 dall’esterno del recesso 13.
Più in particolare, il rullo 27a che occupa una posizione inferiore in ciascuna apertura 23 viene introdotto nella corrispondente sede dal basso attraverso una corrispondente cavità 30 realizzata nella seconda parte 18 dell’elemento di supporto 14. Le cavità 30, che hanno forma sostanzialmente rettangolare, sono visibili in Figura 3.
I restanti rulli 27b occupanti posizioni diverse da quella inferiore vengono inseriti lateralmente nelle rispettive sedi dall’esterno della parete laterale 17.
Ciascun equipaggio di trasferimento 10 comprende mezzi di bloccaggio 31 disposti per evitare che, durante il funzionamento, i rulli 27 escano dalle rispettive sedi 26.
I mezzi di bloccaggio 31 comprendono elementi a rastrelliera 32, visibili in Figura 5, disposti per impedire la fuoriuscita, dalle rispettive sedi 26, dei perni dei rulli 27b occupanti posizioni diverse da quella inferiore.
Gli elementi a rastrelliera 32 sono conformati in forma di piastra e sono dotati di finestre 33 all’interno delle quali i rulli 27 possono ruotare. Gli elementi a rastrelliera 32 vengono inseriti all’interno delle corrispondenti aperture 23 dal basso, attraverso le cavità 30.
Gli elementi a rastrelliera 32 vengono fissati alla struttura di supporto 14 tramite ulteriori viti 34, visibili in Figura 5, che si impegnano in ulteriori fori filettati, non visibili nelle Figure, realizzati in un risalto 35 della struttura di supporto 14, mostrato in Figura 3. Il risalto 35 si proietta dalla parete laterale 17 in una zona superiore di ciascuna apertura 23.
I mezzi di bloccaggio 31 comprendono inoltre una piastra di chiusura 36, visibile in Figura 2, disposta per impedire la fuoriuscita dei perni dei rulli 27a occupanti una posizione inferiore in ciascuna apertura 23.
La piastra di chiusura 36 è conformata sostanzialmente a forma di “C” o di “U”, per essere inserita e fissata in un alloggiamento 37, mostrato in Figura 3, realizzato su una superficie inferiore 36 della seconda parte 18 della struttura di supporto L’elemento di supporto 14 comprende inoltre mezzi di raffreddamento 38, mostrati in Figura 4, disposti per raffreddare l’elemento superiore 11 ed i rulli 27 tramite un fluido di raffreddamento a bassa temperatura, ad esempio acqua, durante il funzionamento dell’apparato 1.
I rulli 27 sono realizzati in un materiale dotato di buona conducibilità termica in modo da smaltire il calore derivante dal contatto con le dosi D.
Anche la struttura di supporto 14 è realizzata in un materiale dotato di buona conducibilità termica per agevolare lo scambio termico tra il fluido di raffreddamento ed i rulli 27.
In una versione, i rulli 27 possono essere cavi, cosicché essi possano essere riempiti con sostanze che aumentano le loro proprietà di scambio termico. In questo modo, i rulli sono in grado di dissipare facilmente il calore che ricevono dalla dose.
I mezzi di raffreddamento 38 comprendono un condotto 39, mostrato in Figura 4, ricavato all’interno della struttura di supporto 14. Il condotto 39 è connesso ad un circuito di raffreddamento realizzato all’interno dell’elemento inferiore tramite fori 40 di mandata e di ritorno del fluido di raffreddamento a bassa temperatura.
Il condotto 39 comprende primi tratti 41 sostanzialmente orizzontali, ricavati all’interno della seconda parte 18 e comunicanti con secondi tratti 42 sostanzialmente verticali ricavati all’interno delle porzioni di separazione 29. Il condotto 39 comprende inoltre un tratto di collegamento 43 ricavato nella parete laterale 17 al di sopra delle aperture 23, disposto per collegare estremità superiori dei secondi tratti 42.
Il condotto 39 è quindi definito da una successione di tratti rettilinei che possono essere ottenuti tramite lavorazioni di foratura alla macchina utensile. Sono previsti elementi di chiusura disposti per chiudere un’estremità di ciascun tratto per definire il condotto 39 come un condotto unico attraverso il quale il fluido di raffreddamento può fluire. Gli elementi di chiusura possono comprendere una pluralità di tappi 48 inseriti nei primi tratti 41 e nel tratto di collegamento 43 ed una piastra 148, mostrata in Figura 2, che chiude superiormente i secondi tratti 42.
I mezzi di raffreddamento 38, raffreddando la struttura di supporto 14, ed in particolare le porzioni di separazione 29, impediscono che i rulli 27 e i relativi perni si riscaldino eccessivamente, a causa del calore trasmesso dalla dose D. Ciò evita che la materia plastica formante la dose D aderisca ai rulli 27 e quindi permette una veloce caduta della dose D nella camera di trasferimento dell’elemento inferiore.
I rulli 27 hanno una finitura superficiale scelta opportunamente, in modo da garantire loro un basso coefficiente d’attrito. Ciò rende possibile sia ridurre l’adesione della materia plastica ai rulli 27, che diminuire l’attrito fra i perni dei rulli 27 e le rispettive sedi 26.
Durante il funzionamento dell’apparato 1, l’ulteriore giostra 9 muove lungo il percorso chiuso P1 gli equipaggi di trasferimento 10 portandoli, in successione uno dopo l’altro, in prossimità della bocca 4 mentre i mezzi di taglio separano le dosi D dall’estrusore.
Ciascuna dose D, dopo essere stata tagliata, entra tramite l’apertura laterale 12 nel recesso 13 di un equipaggio di trasferimento 10.
La protrusione laterale 44 aiuta a mantenere la dose D all’interno del corrispondente recesso 13 mentre l’equipaggio di trasferimento 10 porta la dose D dalla bocca 4 verso la matrice 6.
L’equipaggio di trasferimento 10, dopo aver ricevuto la dose D, la movimenta lungo il percorso chiuso P1 verso il dispositivo di stampaggio 2. Contemporaneamente, la dose D scende per gravità all’interno del recesso 13, facendo rotolare i rulli 27, cosicché tra la dose D e i rulli 27 si generi un attrito volvente. In questo modo, la dose D può muoversi verso il basso all’interno del recesso 13 più facilmente di quanto accadrebbe se la dose D dovesse strisciare lungo una superficie continua eventualmente delimitante l’interno del recesso 13. Prima che l’equipaggio di trasferimento 10 raggiunga il tratto T1, la dose D entra interamente nella camera di trasferimento dell’elemento inferiore. La dose D permane nell’elemento inferiore per un tempo sufficiente affinché essa possa essere modellata dalle pareti della camera di trasferimento ed acquisire il diametro desiderato.
Dalla camera di trasferimento, la dose D è poi trasferita lungo il tratto T1 nella cavità della matrice 6 per lo stampaggio della preforma.
In una versione, il dispositivo di trasferimento 7 può comprendere mezzi erogatori per erogare uno o più getti di un fluido in pressione, per esempio aria compressa, così da spingere verso il basso la dose D contenuta all’interno di un equipaggio di trasferimento 10. I mezzi erogatori possono essere posizionati al di sopra dell’elemento superiore 11 ed erogare il fluido in pressione verso l’interno del recesso 13. In questo modo, la dose D scende più velocemente all’interno dell’equipaggio di trasferimento 10.
I rulli 27 sono componenti semplici e poco soggetti a malfunzionamenti; di conseguenza risulta aumentata la affidabilità dell’apparato 1 nel suo complesso rispetto agli apparati noti. Inoltre i rulli 27 sono facilmente reperibili sul mercato ed hanno un costo molto contenuto; di conseguenza anche il costo di realizzazione dell’apparato 1 risulta limitato.
Le dosi D possono scorrere all’interno dell’elemento superiore 11 con un basso coefficiente d’attrito anche dopo che i mezzi volventi, per esempio i rulli 27, sono stati utilizzati per molto tempo. Ciò non accadeva negli apparati noti, in cui, a causa dell’usura, la superficie interna degli equipaggi di trasferimento diventava assai liscia dopo un tempo di funzionamento relativamente breve. Le dosi aderivano facilmente ad una superficie così liscia, il che peggiorava significativamente il funzionamento degli apparati noti.
Dimensionando opportunamente la forma della parete laterale 17 e la posizione dei mezzi volventi 15 in relazione alle dimensioni della dose D è possibile inserire con precisione la dose D all’interno della camera di trasferimento, evitando che la dose D possa inclinarsi in maniera non desiderata mentre si trova all’interno dell’equipaggio di trasferimento 10.
Ciò può essere fatto montando i rulli 27 in modo da definire un recesso 13 nel quale la dose D può muoversi con poco gioco. In altre parole, il recesso 13 ha una sezione trasversale appena maggiore della sezione trasversale della dose D. In tal modo la dose D non è libera di oscillare ed inclinarsi mentre si muove all’interno del recesso 13.
In una versione alternativa, mostrata in Figura 6, ciascun equipaggio di trasferimento 10 comprende un elemento superiore 111 avente mezzi volventi 115 supportati da elementi a rastrelliera 132 che differiscono dagli elementi a rastrelliera 32 descritti con riferimento alla Figura 5 per quanto di seguito spiegato. Gli elementi a rastrelliera 132 sono conformati in forma di piastra e dotati di finestre 133 sostanzialmente rettangolari attraverso le quali possono proiettarsi i rulli 127. A differenza della versione mostrata nelle Figure da 2 a 5, gli elementi a rastrelliera 132 sono fissati ad una superficie esterna 49 della parete laterale 17. Una porzione inferiore 50 di ciascun elemento a rastrelliera 132 è alloggiata in una guida rettilinea 51 realizzata nella seconda parte 18 dell’elemento superiore 11. Gli elementi a rastrelliera 132 vengono montati tramite viti 134 che si impegnano in fori filettati, non visibili nelle Figure, realizzati sulla superficie esterna 49 della parete laterale 17. Per guidare con maggiore precisione la dose D all’interno dell’equipaggio di trasferimento 10, i rulli 127 utilizzati nella versione di Figura 6 hanno una superficie laterale 47 concava.
In questa versione, i rulli 127 sono delimitati da una superficie laterale 47 avente un raggio di curvatura sostanzialmente analogo al raggio della sezione trasversale della dose D, nel caso questa presenti una sezione trasversale sostanzialmente circolare. In questo modo è possibile aumentare la superficie di contatto tra la dose D e i rulli 127 e dunque guidare la dose D con maggiore precisione.
In una ulteriore versione alternativa, mostrata nelle Figure da 7 a 9, ciascun equipaggio di trasferimento 10 comprende un elemento superiore 211 provvisto di mezzi volventi 215 i cui perni sono alloggiati in sedi 226 ricavate su elementi a rastrelliera 232. In particolare, le sedi 226 sono ottenute in porzioni laterali 52 degli elementi a rastrelliera 232.
Grazie alle sedi 226 ricavate sugli elementi a rastrelliera 232, non è necessario realizzare sedi sulla prima parte della struttura di supporto 214, ma è sufficiente fissare correttamente gli elementi a rastrelliera 232 sulla parete laterale 17.
A tal fine, gli elementi a rastrelliera 232 vengono inseriti nella struttura di supporto 214 dal basso e ad essa fissati tramite viti di fissaggio 53. Ciascun elemento a rastrelliera 232 è dotato di una protrusione 54 situata a lato di una delle porzioni laterali 52 e atta ad impegnarsi in accoppiamento di forma con un corrispondente vano ricavato nella struttura di supporto 214.
In tal modo può essere evitata una lavorazione di precisione quale la realizzazione delle sedi 26 sulla prima parte della struttura di supporto.
Poiché i mezzi volventi 215 comprendono una pluralità di rulli 227 girevolmente supportati dagli elementi a rastrelliera 232 invece che dalla struttura di supporto 214, quest’ultima non deve presentare una particolare resistenza all’usura. Per questo motivo la struttura di supporto 214 può essere convenientemente realizzata in materiale composito, ottenuto ad esempio combinando polveri metalliche con materiali plastici. Un esempio di materiale composito utilizzabile è una combinazione di alluminio e poliammidi.
La struttura di supporto 214 in materiale composito può essere prodotta tramite una tecnologia di sinterizzazione selettiva al laser o tramite tecnologie analoghe.
In questo modo è possibile realizzare all’interno della struttura di supporto 214 mezzi di raffreddamento aventi una qualsiasi forma desiderata, così da raffreddare l’elemento superiore 211 in maniera ottimale. Per esempio, i mezzi di raffreddamento possono comprendere mezzi a condotto aventi una porzione curva 239 oppure una sezione trasversale variabile. I mezzi di raffreddamento possono anche comprendere una pluralità di condotti paralleli 240, che si estendono nella protrusione laterale 44 parallelamente all’asse longitudinale dell’elemento superiore 211.
In una versione alternativa non raffigurata, i mezzi volventi possono anche comprendere rulli cilindrici, ossia aventi una superficie non bombata verso l’esterno, né concava.

Claims (40)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparato comprendente mezzi formatori (2, 6) per formare un oggetto da una dose (D) di materiale scorrevole e mezzi di trasferimento (10) per trasferire detta dose (D) verso detti mezzi formatori (2, 6), detti mezzi di trasferimento (10) avendo un recesso (13) per ricevere detta dose (D), caratterizzato dal fatto che in detto recesso (13) sono previsti mezzi volventi (15; 115; 215) per guidare detta dose (D) all’interno di detti mezzi di trasferimento (10).
  2. 2. Apparato secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi volventi (15; 115; 215) delimitano perifericamente almeno una parte di detto recesso (13).
  3. 3. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto recesso (13) è delimitato da mezzi a parete (17) estendentisi lungo un asse longitudinale (Z).
  4. 4. Apparato secondo la rivendicazione 3, in cui detti mezzi a parete (17) hanno un’apertura laterale (12) attraverso la quale detta dose (D) può entrare in detto recesso (13) ed un’apertura di estremità attraverso la quale detta dose (D) può uscire da detto recesso (13).
  5. 5. Apparato secondo la rivendicazione 3, oppure 4, in cui detto asse longitudinale (Z) è sostanzialmente verticale.
  6. 6. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi volventi (15; 115; 215) comprendono una pluralità di elementi volventi (27; 127; 227).
  7. 7. Apparato secondo la rivendicazione 6, quando dipendente da una delle rivendicazioni da 3 a 5, in cui gli elementi volventi (27; 127; 227) di detta pluralità di elementi volventi sono girevoli attorno a rispettivi assi di rotazione disposti trasversalmente a detto asse longitudinale (Z).
  8. 8. Apparato secondo la rivendicazione 7, in cui detti assi di rotazione sono sostanzialmente paralleli fra loro.
  9. 9. Apparato secondo la rivendicazione 7, oppure 8, in cui detti assi di rotazione sono sostanzialmente ortogonali a detto asse longitudinale (Z).
  10. 10. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 6 a 9, in cui detta pluralità di elementi volventi comprende una pluralità di rulli (27; 127; 227).
  11. 11. Apparato secondo la rivendicazione 10, in cui i rulli (27; 227) di detta pluralità di rulli sono delimitati da rispettive superfici laterali bombate.
  12. 12. Apparato secondo la rivendicazione 10, in cui i rulli di detta pluralità di rulli sono delimitati da rispettive superfici laterali sostanzialmente cilindriche.
  13. 13. Apparato secondo la rivendicazione 10, in cui i rulli (127) di detta pluralità di rulli sono delimitati da rispettive superfici laterali (47) concave.
  14. 14. Apparato secondo la rivendicazione 13, in cui dette superfici laterali (47) hanno rispettivi raggi di curvatura sostanzialmente uguali al raggio della sezione trasversale di detta dose (D).
  15. 15. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 6 a 14, quando la rivendicazione 6 dipende da una delle rivendicazioni da 3 a 5, in cui gli elementi volventi (27; 127; 227) di detta pluralità di elementi volventi sono disposti su più file adiacenti attorno a detto asse longitudinale (Z).
  16. 16. Apparato secondo la rivendicazione 15, in cui elementi volventi (27; 127; 227) corrispondenti di due file adiacenti sono ad un medesimo livello.
  17. 17. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 6 a 16, in cui gli elementi volventi di detta pluralità di elementi volventi (27; 127; 227) sono internamente cavi.
  18. 18. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 6 a 17, in cui gli elementi volventi di detta pluralità di elementi volventi (27; 127; 227) sono riempiti con una sostanza di raffreddamento.
  19. 19. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di trasferimento (10) comprendono una struttura di supporto (14; 214) supportante detti mezzi volventi (15; 115; 215).
  20. 20. Apparato secondo la rivendicazione 19, in cui detta struttura di supporto (14; 114) comprende una parte concava (16) all’interno della quale è definito detto recesso (13).
  21. 21. Apparato secondo la rivendicazione 20, quando la rivendicazione 19 dipende da una delle rivendicazioni da 6 a 18, in cui detta parte concava (18) ha almeno un’apertura (23) attraverso la quale detti elementi volventi (27; 127; 227) si proiettano verso detto recesso (13).
  22. 22. Apparato secondo la rivendicazione 21, in cui detta almeno un’apertura (23) ha dimensioni tali da alloggiare un gruppo di elementi volventi (27; 127; 227) di detta pluralità di elementi volventi.
  23. 23. Apparato secondo la rivendicazione 21, oppure 22, e comprendente mezzi di bloccaggio (31) per impedire a detti elementi volventi (27; 127; 227) di disimpegnarsi da detta almeno un’apertura (23).
  24. 24. Apparato secondo la rivendicazione 23, in cui detti mezzi di bloccaggio (31) comprendono almeno un elemento di bloccaggio (32; 232) inserito nello spessore di detta parte concava (16).
  25. 25. Apparato secondo la rivendicazione 23, in cui detti mezzi di bloccaggio (31) comprendono almeno un elemento di bloccaggio (132) montato all’esterno di detta parte concava (16).
  26. 26. Apparato secondo la rivendicazione 24, oppure 25, in cui detto almeno un elemento di bloccaggio (32; 132; 232) è sagomato come una rastrelliera.
  27. 27. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 6 a 18, oppure secondo una delle rivendicazioni da 19 a 26, quando la rivendicazione 19 dipende da una delle rivendicazioni da 6 a 18, in cui ciascun elemento volvente (27; 127; 227) di detta pluralità di elementi volventi è provvisto di rispettivi perni di estremità atti ad essere ricevuti in corrispondenti sedi (26; 226) per consentire a detto elemento volvente (27; 127; 227) di ruotare.
  28. 28. Apparato secondo la rivendicazione 27, quando dipendente da una delle rivendicazioni da 20 a 26, in cui dette sedi (26) sono ricavate in detta parte concava (16).
  29. 29. Apparato secondo la rivendicazione 27, quando dipendente da una delle rivendicazioni da 23 a 26, in cui dette sedi (226) sono ricavate in detti mezzi di bloccaggio (232).
  30. 30. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 20 a 26, oppure secondo una delle rivendicazioni da 27 a 29, quando la rivendicazione 27 dipende da una delle rivendicazioni da 20 a 26, in cui detta struttura di supporto (14; 114) comprende una parte sostanzialmente piana (18) disposta trasversalmente rispetto a detta parte concava (16).
  31. 31. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 19 a 26, oppure secondo una delle rivendicazioni da 27 a 30, quando la rivendicazione 27 dipende da una delle rivendicazioni da 19 a 26, in cui detta struttura di supporto (14; 114) è realizzata con un materiale avente elevata conducibilità termica.
  32. 32. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi volventi (15; 115; 215) sono realizzati con un materiale avente elevata conducibilità termica.
  33. 33. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, e comprendente inoltre mezzi di raffreddamento (38) per raffreddare detti mezzi di trasferimento (10).
  34. 34. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di trasferimento (10) comprendono una camera di trasferimento delimitata da una parete esterna tubolare continua, detta camera di trasferimento essendo adiacente a detto recesso (13).
  35. 35. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, e comprendente inoltre mezzi erogatori per erogare un fluido in pressione ad un’estremità di detti mezzi di trasferimento (10), così da spingere detta dose (D) verso un’ulteriore estremità di detti mezzi di trasferimento (10), detta ulteriore estremità essendo opposta a detta estremità.
  36. 36. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di trasferimento comprendono una pluralità di equipaggi di trasferimento (10) mobili lungo un percorso chiuso (P1).
  37. 37. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi formatori comprendono mezzi di stampaggio per compressione (2, 6) per stampare a compressione detto oggetto da una dose (D) di materia plastica.
  38. 38. Apparato secondo la rivendicazione 37, in cui detti mezzi di stampaggio per compressione (2) comprendono una pluralità di unità di stampaggio montate in una regione periferica di una giostra girevole (5).
  39. 39. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi formatori (2, 6) sono configurati in modo da ottenere da detta dose (D) una preforma di un contenitore.
  40. 40. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, e comprendente un dispositivo estrusore (3) per estrudere detto materiale scorrevole.
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