IT201600092917A1 - Organo di trasferimento di corpi di materiale polimerico in caduta per linee di stampaggio a compressione. - Google Patents

Organo di trasferimento di corpi di materiale polimerico in caduta per linee di stampaggio a compressione.

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IT201600092917A1
IT201600092917A1 IT102016000092917A IT201600092917A IT201600092917A1 IT 201600092917 A1 IT201600092917 A1 IT 201600092917A1 IT 102016000092917 A IT102016000092917 A IT 102016000092917A IT 201600092917 A IT201600092917 A IT 201600092917A IT 201600092917 A1 IT201600092917 A1 IT 201600092917A1
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IT
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axis
transfer
duct
polymeric material
guide duct
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Application number
IT102016000092917A
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Inventor
Daniele Marastoni
Marco Carati
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Sacmi Imola Sc
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Description

Organo di trasferimento di corpi di materiale polimerico in caduta per linee di stampaggio a compressione .
D E S C R I Z I O N E
Il presente trovato ha come oggetto un organo di trasferimento di corpi di materiale polimerico allo stato fuso in caduta per linee di stampaggio a compressione, in particolare per trasferire tali corpi da un erogatore di corpi polimerici di lunghezza discreta ad una rispettiva cavità di stampo .
Il trovato ha come oggetto anche una giostra di trasferimento comprendente tale organo e una linea di stampaggio a compressione comprendente tale giostra.
È noto formare un oggetto polimerico mediante stampaggio a compressione, eseguito inserendo un punzone, costituente l'elemento maschio dello stampo, in una matrice cava, costituente la parte femmina dello stampo e che contiene un corpo in materiale polimerico allo stato fuso, in particolare in uno stato pastoso, di massa uguale a quella dell’oggetto che si vuole formare. Il materiale è tipicamente una resina termoplastica.
Il punzone e la matrice cava sono sagomati in modo da lasciare un'intercapedine tra di loro quando il primo viene inserito nella seconda. Tale intercapedine viene riempita dal materiale polimerico costituente il corpo a seguito dell'inserimento del punzone nella matrice, formando così l'oggetto finale. Tale oggetto può consistere in una preforma di una bottiglia, che dopo lo stampaggio a compressione può essere prelevata per essere alimentata ad un'altra stazione di trattamento, ad esempio una stazione di trattamento termico, un forno e/o una soffiatrice, oppure per essere stoccata.
Queste linee possono operare lo stampaggio in modo continuo, prevedendo che gli stampi siano montati su una giostra rotante di stampaggio a compressione che porta sulla sua periferia una pluralità di matrici cave e, superiormente ad esse, una pluralità di corrispondenti punzoni che ruotano solidalmente alle matrici attorno all'asse verticale centrale della giostra.
A tale giostra di stampaggio è associato, a monte, un dispositivo di emissione di corpi in materiale polimerico di quantità dosata, qui chiamati anche dosi, ottenuti a partire da un estrusore che produce un estruso continuo di materiale polimerico allo stato fuso che esce da una bocca di erogazione. Questo estruso di materiale polimerico uscente dall’erogatore viene parzializzato attraverso un dispositivo di taglio in modo da ottenere le dosi di materiale polimerico .
Le dosi vengono quindi prelevate da organi di trasferimento disposti su una giostra rotante di trasferimento e che sono adatti anche a rilasciare ciascuna dose di materiale plastico da essi prelevata in una rispettiva matrice cava degli stampi della giostra di stampaggio. Tali organi di trasferimento comprendono un condotto di trasferimento in cui viene guidata in discesa la dose che l'organo di manipolazione ha prelevato dall'erogatore, ad esempio, attraverso una parete concava che urta la dose subito dopo che questa è stata rilasciata dall'erogatore, la spinge con componente orizzontale e la guida verso detto condotto .
Le linee di stampaggio a compressione note non sono prive di inconvenienti, tra i quali va segnalato che, mentre attraversa tale condotto di trasferimento, la dose di materiale polimerico può strisciare o urtare contro la sua superficie interna, degradando la forma della dose, alterando la sua orientazione e/o rallentando la sua discesa verso la rispettiva matrice cava degli stampi a compressione .
Una soluzione per risolvere tale inconveniente è stata proposta nella domanda di brevetto europea n. EP 2404732 Al, che insegna a porre il condotto di trasferimento ad una pressione maggiore rispetto a quella dello stampo a compressione, ad esempio chiudendo superiormente il condotto e immettendo aria compressa attraverso fori radiali praticati sulle pareti laterali del condotto.
Anche questa soluzione non è priva di inconvenienti, tra i quali si segnala il fatto che il flusso gassoso applicato alla dose nel condotto di trasferimento è diretto esclusivamente radialmente alla dose, causando uno sfruttamento non ottimale del condotto.
Compito precipuo del presente trovato è quello di fornire un organo di trasferimento di corpi di materiale polimerico allo stato fuso in caduta per linee di stampaggio a compressione, così come una giostra di trasferimento comprendente tale organo e una linea di stampaggio a compressione comprendente tale giostra, che siano in grado di migliorare la tecnica nota in uno o più degli aspetti sopra indicati.
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del trovato è quello di realizzare un organo di trasferimento di corpi in materiale polimerico in caduta per linee di stampaggio a compressione adatto ad agevolare un trasferimento accelerato oppure ritardato della dose all'interno del condotto dell'organo di trasferimento.
Un altro scopo del trovato è quello di realizzare un organo di trasferimento di corpi in materiale polimerico in caduta per linee di stampaggio a compressione adatto a ridurre l'angolo di trasferimento della dose verso la giostra di stampaggio, aumentando quindi il numero di stampi attivi e quindi la velocità della macchina stessa.
Ulteriore scopo del trovato è quello di realizzare un organo di trasferimento di corpi in materiale polimerico in caduta per linee di stampaggio a compressione adatto eventualmente a creare un cuscino di aria o di altro fluido attorno alla dose durante il trasferimento.
Inoltre, la presente invenzione si prefigge come scopo di superare gli inconvenienti noti in modo alternativo alle soluzioni esistenti.
Non ultimo scopo del trovato è quello di realizzare un organo dì trasferimento di corpi di materiale polimerico allo stato fuso in caduta per linee di stampaggio a compressione, così come una giostra di trasferimento comprendente tale organo e una linea di stampaggio a compressione comprendente tale giostra, che siano di elevata affidabilità, di relativamente facile realizzazione e manutenzione e a costi competitivi .
Questo compito, nonché questi ed altri scopi che meglio appariranno in seguito, sono raggiunti da un organo di trasferimento di corpi di materiale polimerico allo stato fuso per linee di stampaggio a compressione secondo la rivendicazione 1, nonché da una giostra di trasferimento secondo la rivendicazione 11, da una linea di stampaggio a compressione secondo la rivendicazione 12 e da un procedimento secondo la rivendicazione 13.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, dell'organo di trasferimento di corpi di materiale polimerico allo stato fuso per linee di stampaggio a compressione, secondo il trovato, così come una giostra di trasferimento e una linea di stampaggio a compressione comprendenti tale organo, illustrati, a titolo indicativo e non limitativo, negli uniti disegni, in cui:
la figura 1 è una vista in pianta dall'alto di una linea di stampaggio a compressione secondo il trovato;
la figura 2 è una vista laterale della linea della figura precedente in corrispondenza della zona di incrocio delle traiettorie della giostra di stampaggio e della giostra di trasferimento;
la figura 3 è una vista laterale di dettaglio dell'erogatore del materiale polimerico e del relativo dispositivo di taglio;
la figura 4 è una vista laterale di un organo di trasferimento secondo una prima forma di realizzazione del trovato;
la figura 5 è una vista in pianta dall'alto dell'organo di trasferimento della figura precedente;
la figura 5a è una vista di dettaglio della figura 5;
la figura 6 è una vista in sezione secondo il piano VI-VI dell'organo di trasferimento della figura 5;
la figura 7 è una vista laterale di un condotto di trasferimento secondo una seconda forma di realizzazione del trovato;
la figura 8 è una vista in sezione assiale del condotto di trasferimento della figura precedente;
la figura 9 è una vista in sezione secondo il piano IX-IX del condotto di trasferimento della figura della figura 7;
la figura 10 è una vista in sezione assiale di un condotto di trasferimento secondo una terza forma di realizzazione del trovato;
la figura 11 è una vista di dettaglio della figura precedente;
la figura 12 è una vista in sezione assiale di un condotto di trasferimento secondo una quarta forma di realizzazione del trovato;
la figura 13 è una vista in sezione assiale di un organo di trasferimento secondo una quinta forma di realizzazione del trovato;
la figura 14 è una vista prospettica di uno degli anelli scanalati del condotto di trasferimento della figura precedente;
la figura 15 è una vista in pianta dall'alto dell'anello scanalato della figura precedente.
Con riferimento alle figure citate, una linea di stampaggio a compressione in continuo secondo il trovato, indicato globalmente con il numero di riferimento 1 per tutte le forme di realizzazione descritte, è particolarmente adatta alla formatura di preforme per l'ottenimento di contenitori in materiale polimerico, quali bottiglie o flaconi.
In tutte le forme di realizzazione descritte, la linea 1 comprende un estrusore 11, un erogatore 12, un dispositivo di taglio 13, una giostra di trasferimento 20 e una giostra di stampaggio a compressione 30.
La linea 1 comprende inoltre, angolarmente distanziata dalla giostra di trasferimento 20 lungo la periferia della giostra di stampaggio 30, una stazione (non illustrata) di estrazione degli oggetti stampati per compressione dalla giostra di stampaggio 30, oggetti che possono essere successivamente condizionati termicamente, ulteriormente formati mediante soffiaggio e/o stoccati .
L'estrusore 11 è di per sé di tipo noto ed è adatto a riscaldare il materiale polimerico ad una temperatura adatta a portarlo ad uno stato fuso, più o meno viscoso, e ad erogarlo in modo continuo attraverso una bocca 121 dell'erogatore 12. Il materiale polimerico può essere una resina termoplastica, preferibilmente PET, nel qual caso la temperatura a cui tale materiale viene portato nell'estrusore per ottenere il fuso polimerico può essere compresa tra 270°C e 300°C. Tale temperatura può essere vantaggiosamente ridotta mediante opportuni scambiatori di calore fino a 230°C in uscita dalla bocca 121 così da ridurre 1' energia da asportare in fase di raffreddamento del prodotto e conseguentemente velocizzare la macchina, come descritto nella domanda internazionale WO 01/66327 A2 che qui si incorpora per riferimento.
Mediante un dispositivo di taglio 13 associato all'erogatore 12, l’estruso continuo E di materiale polimerico allo stato fuso uscente dalla bocca 121 dell'erogatore 12 viene parzializzato in una successione di corpi dosati D di materiale polimerico, qui chiamati anche dosi, in modo di per sé noto.
Il dispositivo di taglio 13, anch'esso di per sé noto, può comprendere uno o più coltelli 131 girevoli rispetto ad un asse verticale e la cui traiettoria circolare intercetta l'asse della bocca di erogazione 121 in prossimità di quest 'ultima, in modo da tagliare l'estruso E in una dose D ad ogni passaggio di un rispettivo coltello 131.
In tutte le forme di realizzazione descritte, la giostra di stampaggio 30 ruota in modo continuo attorno ad un asse centrale verticale parallelo a quello G della giostra di trasferimento 20 e comprende una pluralità di stampi a compressione 31 angolarmente equidistanziati lungo tutta la periferia della giostra 30, che vengono portati in rotazione attorno all'asse centrale della giostra 30 lungo un percorso circolare che si svolge in un piano orizzontale. Ciascuno stampo 31 comprende una matrice cava 32 inferiore e un punzone superiore 33, costituenti rispettivamente lo stampo femmina e lo stampo maschio dello stampo 31 e reciprocamente avvicinabili durante la rotazione della giostra 30 per comprimere la dose D ricevuta dalla matrice cava 32 mediante la penetrazione in tale matrice del punzone 33 e formare così l'oggetto in materiale polimerico desiderato. Tale oggetto è preferibilmente una preforma, di per sé nota, adatta a realizzare mediante soffiaggio bottiglie in resina termoplastica. La preforma ottenuta dagli stampi 31 è quindi un oggetto conformato a bicchiere dotato di un collo avente la forma finale della bottiglia da ottenere e di un corpo cavo espandibile mediante tecniche di stiro-soffiaggio di per sé note.
In tutte le forme di realizzazione descritte, la giostra di trasferimento 20, che è rotante in modo continuo attorno ad un asse G, comprende lungo la sua periferia una pluralità di organi di trasferimento 40 angolarmente equidistanziati , che descrivono una traiettoria sostanzialmente circolare che si sovrappone in parte alla traiettoria sostanzialmente circolare descritta dalle matrici cave 32 degli stampi della giostra di stampaggio 30.
Gli organi di trasferimento 40 sono preferibilmente collegati ad un albero centrale attraverso rispettivi bracci 21.
In tutte le forme di realizzazione descritte, ciascun organo di trasferimento 40 dei corpi dosati D comprende un condotto interno di guida 41, 141, 241, 341 o 441 sviluppantesi lungo un primo asse A che collega una luce di ingresso 43, 143, 243, 343, 443 per il corpo dosato D ad una luce di uscita 44, 144, 244, 344, 444 del medesimo corpo D. Il condotto di guida 41, 141, 241, 341, 441 è adatto a guidare durante la sua caduta dall'erogatore il corpo dosato D dalla luce di ingresso 43, 143, 243, 343, 443 alla luce di uscita 44, 144, 244, 344, 444 e può essere associato a mezzi di condizionamento di temperatura e/o umidità per migliorare 1'efficienza .
Il condotto di guida 41, 141, 241, 341, 441 è definito da una parete laterale 48, 148, 248, 348, 448 che circonda il volume libero interno del condotto 41, 141, 241, 341, 441 e la cui superficie interna 47, 147, 247, 347, 447 è sostanzialmente tubolare, ad esempio cilindrica, tronco-conica (come nel caso della superficie 147 della seconda forma di realizzazione) , svasata (simmetricamente o asimmetricamente), in parte tronco-conica/svasata e in parte cilindrica (come nel caso delle forme di realizzazione prima, terza, quarta e quinta).
Preferibilmente, la svasatura della superficie tubolare interna 47, 147, 247, 347, 447 interessa almeno la parte superiore che afferisce alla luce di ingresso 43, 143, 243, 343, 443 in modo da aumentare l'estensione di tale luce di ingresso e favorire così la caduta del corpo dosato D nel condotto di guida 41, 141, 241, 341, 441.
In posizione adiacente alla luce di ingresso 43, 143, 243, 343, 443, esternamente al condotto di guida 41, 141, 241, 341, 441, può essere prevista una parete concava 42 sporgente (illustrata solo nei disegni della prima forma di realizzazione), la quale è adatta ad urtare il corpo dosato D dopo che questo è stato tagliato dall 'estruso rilasciato dall 'erogatore 12, spingendolo con componente orizzontale e guidandolo così verso il condotto 41, 141, 241, 341, 441. La parete concava 42 può essere eventualmente dotata di mezzi di scorrimento a rulli, come descritto nella domanda internazionale WO 2009/027777 Al qui incorporata per riferimento.
Ciascun organo di trasferimento 40 è collegato a mezzi di alimentazione di un fluido, per esempio aria, al condotto di guida 41, 141, 241, 341, 441, non illustrati, i quali possono consistere essenzialmente in un generatore di un flusso di aria o di altro fluido, ad esempio una ventola o un compressore.
La superficie tubolare interna 47, 147, 247, 347, 447 del condotto di guida 41, 141, 241, 341, 441 comprende una pluralità di fori 45, 145, 245, 345a, 445a-445b distribuiti sostanzialmente uniformemente su almeno parte della superficie tubolare interna 47, 147, 247, 347, 447. Tali fori 45, 145, 245, 345a, 445a-445b sono comunicanti con i suddetti mezzi di alimentazione di fluido attraverso rispettivi canali passanti 46, 146, 246, 346, 446, 462 attraversanti la parete laterale 48, 148, 248, 348, 448 del condotto 41, 141, 241, 341, 441. La peculiarità di questi canali 46, 146, 246, 346, 446, 462 è che almeno parte di essi si sviluppano a partire dal foro e verso l’interno della parete laterale 48, 148, 248, 348, 448 sostanzialmente lungo un secondo asse B o C che è sghembo rispetto al primo asse A del condotto di guida 41, 141, 241, 341, 441, ovvero le direzioni di tali secondi assi B non intercettano l’asse A né, preferibilmente, sono parallele ad un piano geometrico Pi ortogonale all'asse A.
Ad esempio, nelle prime due forme di realizzazione delle figure 6-9, i fori 45, 145 sono distribuiti uniformemente e in modo preferibilmente sfalsato lungo tutta la superficie tubolare interna 47, 147 del condotto 41, 141 e tutti i corrispondenti canali 46, 146 sboccano su di essi con un asse B che è sghembo rispetto al primo asse A del condotto 41, 141.
Nella terza forma di realizzazione di figura 10, tutti i canali 246 sboccano sui fori 245 con un asse B che è sghembo rispetto al primo asse A del condotto 241, ma i fori 245 sono distribuiti uniformemente e in modo preferibilmente sfalsato solo su una prima fascia tubolare della superficie tubolare interna 247, in particolare sulla fascia 251 che afferisce alla luce di ingresso 243 del corpo dosato D e che ha una forma sostanzialmente tronco-conica. La seconda, rimanente, fascia tubolare 252 è invece priva di fori fino alla luce di uscita 244 e ha una forma sostanzialmente cilindrica .
Nella quarta forma di realizzazione di figura 12, solo parte dei canali 34 6 sboccano sui fori 345a con un asse B che è sghembo rispetto al primo asse A del condotto 341. Tali fori 345a sono distribuiti uniformemente e in modo preferibilmente sfalsato solo su una prima fascia tubolare della superficie tubolare interna 347, in particolare sulla fascia 351 che afferisce alla luce di ingresso 343 del corpo dosato D e che ha una forma sostanzialmente tronco-conica.
La seconda, rimanente, fascia tubolare 352 della superficie 347, di forma sostanzialmente cilindrica, presenta invece una pluralità di fori 345b di evacuazione dell’aria o altro fluido, eventualmente comunicanti con una pompa di aspirazione e adatti a dirigere in allontanamento dal primo asse A il flusso di aria o di altro fluido, diversamente dai fori 345a attraverso i quali, invece, l'aria o altro fluido viene iniettata verso l'asse A. Lo scopo di tali fori di evacuazione 345b è quello di evitare che una dose in caduta D rimbalzi o non completi la discesa una volta entrata nella cavità dello stampo, a causa di una spinta troppo elevata sulla parte alta della dose D oppure della presenza dell'aria o altro fluido iniettata nel condotto 341 che arriva nella cavità dello stampo prima della dose e genera un cuscino tra il fondo della cavità dello stampo e la dose D stessa, impedendone la discesa. Attraverso fori 345b di evacuazione dell'aria o altro fluido iniettato dai fori 345a è possibile così aggiungere ulteriori canali di evacuazione dell'aria o altro fluido oltre alla luce di uscita 344 .
I canali di evacuazione che collegano i fori 345b con l'esterno del condotto 341, non illustrati, si sviluppano lungo assi sostanzialmente radiali, ma in altre forme di realizzazione possono essere inclinati oppure in parte radiali e in parte inclinati, ad esempio secondo una direzione convergente verso l'asse A in allontanamento dalla luce di uscita 344.
Nell'esempio illustrato, la parete laterale 348 del condotto 341 è formata da due corpi monolitici sovrapposti 348a e 348b e comprendenti rispettivamente la prima fascia tubolare 351 e la seconda fascia tubolare 352 della superficie tubolare interna 347 del condotto 341.
Nella quinta forma di realizzazione di figura 13, il condotto 441 è almeno in parte costituito da una pila 460 di anelli piatti. Alcuni di tali anelli 461 presentano, su almeno una delle due facce piane, una pluralità di scanalature 462 adatte a far passare verso l'interno dell'anello 461 l'aria o il fluido alimentato dall'esterno. Tali scanalature 462 si sviluppano su un rispettivo terzo asse C con la stessa inclinazione rispetto alla tangente al punto di intercetto di tale terzo asse C con la circonferenza interna dell'anello 461. Nel caso illustrato, i terzi assi C sono paralleli ad un piano PI ortogonale al primo asse A del condotto e sono sghembi rispetto a tale asse A, in modo che, quando gli anelli 461 sono impilati nella pila 460, vengono definiti dagli anelli scanalati canali sghembi e aperture 445b passanti dalla superficie tubolare interna alla pila 460 alla superficie esterna alla pila 460.
In alternativa, i terzi assi C potrebbero avere tutti una direzione radiale verso il primo asse A, in modo da definire canali radiali nella pila 460 in corrispondenza degli anelli scanalati della pila.
Nella quinta forma di realizzazione, la porzione del condotto 441 composta dalla pila 460 interessa la fascia inferiore 452 del canale 441, mentre la fascia superiore 451 che afferisce alla luce di ingresso 443 è formata da un corpo monolitico 448, nel quale sono praticati i canali passanti 446 e contro il quale viene serrata la pila 460 in modo da definire la superficie tubolare interna 447 senza discontinuità superficiali interne tra la superficie tubolare interna del corpo monolitico 448 e quella della pila 460.
I canali 446 sboccano sui fori 445a con un secondo asse B che è sghembo rispetto al primo asse A del condotto 441. Tali fori 445a sono distribuiti uniformemente e in modo preferibilmente sfalsato.
Vantaggiosamente, attorno alla superficie tubolare interna al condotto di guida 247, 347, 447 può essere definita una fessura anulare 271, 371, 471, ad esempio attraverso una camera anulare 272, 372, 472 definita tra una boccola 270, 370, 470 e una superficie convessa raccordata con la superficie tubolare interna 247, 347, 447. Tale camera anulare 272, 372, 472 può essere comunicante con i mezzi di alimentazione dell'aria che alimentano anche i canali 246, 346, 446 o con altri mezzi di alimentazione di aria in modo da generare una "lama" d'aria di forma sostanzialmente conica convergente verso l'asse A del condotto 241, 341, 441 in direzione della luce di uscita 244, 344, 444. I soffi possono avere inizio, fine, durata, pressione di alimentazione diversa .
Un'analoga camera anulare 373 e una corrispondente fessura anulare possono essere definiti anche in una o più posizioni intermedie al condotto di guida del corpo dosato D, ad esempio tra i due corpi monolitici 348a, 348b che formano il condotto di guida 341.
Attraverso le fessure anulari 271, 371, 471 così definite è possibile far meglio scivolare il corpo dosato D attraverso un effetto Coanda.
Come risulta dalle forme di realizzazione descritte, durante l'attraversamento del corpo dosato D nel condotto di guida 41, 141, 241, 341, 441 è possibile generare un mulinello di aria o di altro fluido immesso nel condotto di guida 41, 141, 241, 341, 441 attraverso i canali 46, 146, 246, 346, 446 ad opera dei mezzi dì alimentazione di fluido. Tal mulinello, in base all'inclinazione dei canali definita in fase di fabbricazione dell'organo di trasferimento 40, può mantenere il corpo dosato D entro il condotto di guida 41, 141, 241, 341, 441 oppure può accelerarne l'espulsione dal condotto di guida 41, 141, 241, 341, 441.
Nel primo caso si può quindi addirittura evitare di prevedere in corrispondenza della luce di uscita 44, 144, 244, 344, 444 del condotto di guida 41, 141, 241, 341, 441 le saracinesche che nella tecnica nota si utilizzano per fermare la caduta del corpo dosato nel condotto di guida ovvero il suo rilascio alla matrice cava 32 dello stampo a compressione.
Nel secondo caso si può invece aumentare la velocità di produzione della linea 1 rispetto alla tecnica nota.
I canali 46, 146, 246, 346, 446 sono sostanzialmente cilindrici, con diametro compreso tra 0.01 mm e 10 mm, ma essendo sghembi rispetto all'asse A del condotto di guida 41 rendono i fori 45, 145, 245, 345a, 445a ovalizzati, allungati e inclinati rispetto all'orizzontale.
Tutti i suddetti fori 45, 145, 245, 345a, 445a, o almeno la maggior parte di essi, possono essere disposti essenzialmente lungo una linea ad elica lungo almeno parte della superficie interna tubolare 47, 147, 247, 347, 447 del condotto di guida 41, 141, 241, 341, 441. L'elica è preferibilmente a passo sostanzialmente costante e compreso tra 0.01 mm e 250 mm, ad esempio di almeno 0.1 mm, ed eventualmente diventa da cilindrica a conica nella parte superiore conformemente alla svasatura superiore del condotto di guida 41, 141, 241, 341, 441.
In generale, le quote dei fori 45, 145, 245, 345a-345b, 445a-445b misurate parallelamente al primo asse A sono reciprocamente distanziate tra 0.01 mm e 100 mm, la distanza tra i centri dei fori 45, 145, 245, 345a-345b, 445a-445b a pari quota è compresa tra 0.01 mm e 100 mm e lo sfasamento angolare tra i fori ad una quota e quelli alla quota successiva o precedente è compresa tra 0° e 180°.
Ciascuno dei canali 46, 146, 246, 346, 446 sghembi rispetto all'asse A, ad esempio ciascuno dei canali 46, 146, 246, 346, 446 della fascia svasata o tronco-conica della superficie tubolare interna 47, 147, 247, 347, 447 del condotto 41, 141, 241, 341, 441, forma preferibilmente un primo angolo acuto a con la sua proiezione su un primo piano geometrico Pi perpendicolare all'asse A del condotto di guida 41, 141, 241, 341, 441 e passante per il corrispondente foro 45, 145, 245, 345a, 445a e, negli esempi illustrati, giace nel semispazio compreso tra questo piano PI e la luce di ingresso 43, 143, 243, 343, 443 del condotto di guida 41, 141, 241, 341, 441.
In forme di realizzazione alternative, non illustrate, i canali possono invece giacere nel semispazio compreso tra il suddetto piano PI e la luce di uscita del condotto di guida.
L'asse B dei canali sghembi 46, 146, 246, 346, 446 forma, inoltre, un secondo angolo acuto β con la sua proiezione su un secondo piano geometrico P2 tangente alla superficie tubolare interna 47, 147, 247, 347, 447 del condotto di guida 41, 141, 241, 341, 441 in corrispondenza del punto in cui l'asse B del canale 46, 146, 246, 346, 446 intercetta tale superficie tubolare 47, 147, 247, 347, 447.
La velocità media dell'aria in uscita dai fori 45, 145, 245, 345a-345b, 445a-445b può essere compresa tra 5 m/s e 400 m/s, la portata massica complessiva (considerando tutti i fori) può essere compresa tra 40 Nl/min e 2000 Nl/min. Eventualmente, al condotto 41, 141, 241, 341, 441 può essere associato un ugello superiore per espellere il corpo dosato (D) dal condotto quando viene mantenuto galleggiante.
Si è in pratica constatato come il dispositivo secondo il trovato assolva pienamente il compito prefissato in quanto consente di definire un mulinello nei condotti che guida le dosi durante il trasferimento delle stesse dall'estrusore agli stampi a compressione, mulinello che può avere funzione di rallentamento della discesa della dose oppure di accelerazione della caduta della stessa, in base all'inclinazione e alla geometria dei canali di immissione dell'aria o altro fluido nel condotto di guida.
Il mulinello consente, inoltre, di impedire alla dose di aderire, o di ridurre l'adesione, sulle pareti del condotto di guida durante il trasferimento dall'estrusore allo stampo a compressione .
Il dispositivo, così concepito, è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti .
In pratica, i materiali impiegati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (13)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Organo (40) di trasferimento di corpi dosati di materiale polimerico allo stato fuso per linee di stampaggio a compressione, comprendente un condotto interno di guida (41, 141, 241, 341, 441) sviluppantesi lungo un primo asse (A) che collega una luce di ingresso (43, 143, 243, 343, 443) per un corpo di materiale polimerico allo stato fuso (D) ad una luce di uscita (44, 144, 244, 344, 444) del medesimo corpo, detto condotto di guida (41, 141, 241, 341, 441) essendo adatto a guidare in discesa detto corpo (D) da detta luce di ingresso (43, 143, 243, 343, 443) a detta luce di uscita (44, 144, 244, 344, 444), detto organo di trasferimento (40) essendo collegato a mezzi di alimentazione di un fluido, preferibilmente aria, a detto condotto di guida, una superficie tubolare interna (47, 147, 247, 347, 447) di detto condotto di guida comprendendo una pluralità di fori (45, 145, 245, 345a, 445a-445b) comunicanti con detti mezzi di alimentazione attraverso rispettivi canali (46, 146, 246, 346, 446) attraversanti la parete laterale (48, 148, 248, 348, 448) di detto condotto (41, 141, 241, 341, 441), caratterizzato dal fatto che almeno una pluralità di detti canali (46, 146, 246, 346, 446) si sviluppa dal rispettivo foro (45, 145, 245, 345a, 445a) entro la parete laterale (48, 148, 248, 348, 448) sostanzialmente lungo un secondo asse (B, C) che è sghembo rispetto a detto primo asse del condotto di guida (A), in modo da definire un mulinello di detto fluido immesso in detto condotto di guida attraverso detta pluralità di canali ad opera dei mezzi di alimentazione di fluido.
  2. 2. Organo di trasferimento secondo la rivendicazione precedente, in cui detto secondo asse (B, C) forma un primo angolo acuto (a) con la sua proiezione su un primo piano geometrico (PI) perpendicolare a detto primo asse (A).
  3. 3. Organo di trasferimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto secondo asse (B) forma un secondo angolo acuto (β) con la sua proiezione su un secondo piano geometrico (P2) tangente a detta superficie tubolare interna (47, 147, 247, 347, 447) in corrispondenza del punto in cui detto secondo asse (B) intercetta detta superficie tubolare interna (47) .
  4. 4. Organo di trasferimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detti canali (46, 146, 246, 346, 446) sono sostanzialmente cilindrici e hanno un diametro compreso tra 0.01 mm e 100 mm.
  5. 5. Organo di trasferimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detti fori (45, 145, 245, 345a, 445a) sono disposti a quote, misurate parallelamente al primo asse A, reciprocamente distanziate tra 0.01 mm e 100 mm, in cui la distanza tra i centri dei fori (45, 145, 245, 345a, 445a) a pari quota è compresa tra 0.01 mm e 100 mm e lo sfasamento angolare tra i fori ad una data quota e quelli alla quota immediatamente sopra o sotto lungo il primo asse (A) è compresa tra 0° e 180°.
  6. 6. Organo di trasferimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detta superficie tubolare interna (47, 147, 247, 347, 447) di detto condotto di guida comprende una porzione sostanzialmente cilindrica che include detta luce di uscita (44, 144, 244, 344, 444) del corpo di materiale polimerico, e una porzione sostanzialmente conica che include detta luce di ingresso (43, 143, 243, 343, 443) del corpo di materiale polimerico (D).
  7. 7. Organo di trasferimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detta parete laterale (48, 148, 248, 348, 448) è un corpo monolitico (48, 148, 248), oppure comprende due corpi monolitici sovrapposti coassialmente (348a, 348b), oppure comprende un corpo monolitico (448) e una pila (460) di anelli piatti, alcuni di detti anelli piatti (461) comprendendo una pluralità di scanalature (462) adatte a far passare verso l’interno della pila (460) detto fluido dei mezzi di alimentazione del fluido.
  8. 8 . Organo di trasferimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detta superficie tubolare interna (347) comprende ulteriormente una pluralità di fori di evacuazione del fluido (345b) eventualmente comunicanti con mezzi di aspirazione di detto fluido attraverso rispettivi canali di evacuazione per evitare l’accumulo di detto fluido a valle di detta luce di uscita (344).
  9. 9. Organo di trasferimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti in cui, attorno a detta superficie tubolare interna (247, 347, 447) è prevista almeno una fessura anulare (271, 371, 471) in parte definita da una superficie convessa raccordata con detta superficie tubolare interna (247, 347, 447) e comunicante con detti mezzi di alimentazione di fluido o con altri mezzi di alimentazione di fluido.
  10. 10. Organo di trasferimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto organo di trasferimento (40) è collegato ad un braccio (21) di una giostra (20) girevole attorno ad un terzo asse (C) sostanzialmente parallelo a detto primo asse (A).
  11. 11. Giostra (20) di trasferimento di corpi dosati di materiale polimerico agli stampi di una giostra (30) di stampaggio a compressione, caratterizzata dal fatto di .comprendere una pluralità di organi di trasferimento (40) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti lungo la periferia di detta giostra di trasferimento (20).
  12. 12. Linea di stampaggio a compressione (1) comprendente un erogatore (11, 12) di corpi dosati di materiale polimerico, una giostra di stampaggio (30) rotante in modo continuo e dotata lungo la sua periferia di una pluralità di stampi (31), ciascuno stampo (30) comprendendo una matrice cava (32) ed un corrispondente punzone (33) che sono reciprocamente mobili in avvicinamento e in allontanamento, per formare per compressione oggetti entro detti stampi (31) a partire da detti corpi dosati di materiale polimerico (D), detta linea (1) essendo caratterizzata dal fatto di comprendere la giostra di trasferimento (20) secondo la rivendicazione precedente, che è rotante in modo continuo in modo che i rispettivi organi di trasferimento (40) descrivano una traiettoria che si sovrappone in parte alla traiettoria descritta da detti stampi (31).
  13. 13. Procedimento di trasferimento continuo di corpi dosati di materiale polimerico allo stato fuso in una matrice cava (32) di uno stampo mobile (31) in una linea di stampaggio a compressione, comprendenti le fasi di: - erogazione di un corpo dosato di materiale polimerico allo stato fuso (D); - trasferimento del corpo dosato (D) in un condotto di guida (41) sostanzialmente rettilineo e mobile in modo continuo lungo una traiettoria sostanzialmente circolare; ~ attraversamento del condotto di guida (41, 141, 241, 341, 441) da parte del corpo dosato (D) durante il movimento del condotto di guida (41, 141, 241, 341, 441) lungo la sua traiettoria sostanzialmente circolare; - rilascio del corpo dosato (D) dal condotto di guida entro una matrice cava (32) di uno stampo a compressione (31) mobile in modo continuo lungo un'altra traiettoria sostanzialmente circolare su cui si sovrappone in parte la traiettoria sostanzialmente circolare del condotto di guida (41, 141, 241, 341, 441), il rilascio avendo luogo nella zona di sovrapposizione delle due traiettorie sostanzialmente circolari; caratterizzato dal fatto che detta fase di attraversamento comprende una fase di generazione di un mulinello di fluido entro detto condotto di guida attraverso canali (46, 146, 246, 346, 446) sfocianti in detto condotto di guida mediante rispettivi fori (45, 145, 245, 345a, 445a-445b) e che si sviluppano ciascuno lungo un rispettivo asse (B, C) che è sghembo rispetto all'asse del condotto di guida (A).
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