ITMO20070181A1 - Apparato per trasferire dosi - Google Patents

Apparato per trasferire dosi Download PDF

Info

Publication number
ITMO20070181A1
ITMO20070181A1 ITMO20070181A ITMO20070181A1 IT MO20070181 A1 ITMO20070181 A1 IT MO20070181A1 IT MO20070181 A ITMO20070181 A IT MO20070181A IT MO20070181 A1 ITMO20070181 A1 IT MO20070181A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
dose
rolling
rolling elements
rollers
transfer
Prior art date
Application number
Other languages
English (en)
Inventor
Giambattista Cavina
Fiorenzo Parrinello
Zeno Zuffa
Original Assignee
Sacmi
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Sacmi filed Critical Sacmi
Priority to ITMO20070181 priority Critical patent/ITMO20070181A1/it
Priority to PCT/IB2008/000293 priority patent/WO2008102224A1/en
Priority to CN2008800058132A priority patent/CN101652234B/zh
Priority to JP2009550329A priority patent/JP5175307B2/ja
Priority to RU2009135386/05A priority patent/RU2009135386A/ru
Priority to BRPI0807363-5A priority patent/BRPI0807363A2/pt
Priority to MX2009009030A priority patent/MX2009009030A/es
Priority to EP08719127A priority patent/EP2125317B1/en
Priority to US12/527,458 priority patent/US8235703B2/en
Priority to AT08719127T priority patent/ATE536970T1/de
Publication of ITMO20070181A1 publication Critical patent/ITMO20070181A1/it

Links

Landscapes

  • Saccharide Compounds (AREA)

Description

Apparato per trasferire dosi L'invenzione riguarda un apparato per trasferire una dose di materia plastica a un dispositivo di formatura per formare una preforma dalla quale è possibile ottenere un contenitore, in particolare una bottiglia. Sono noti apparati per stampare a compressione oggetti in materia plastica, per esempio preforme per bottiglie, comprendenti una giostra di stampaggio rotante che porta una pluralità di stampi comprendenti ciascuno una matrice ed un punzone. Durante la rotazione, ciascuna matrice riceve una dose di materia plastica in uno stato pastoso. La dose viene pressata tra la matrice e il relativo punzone lungo un arco di circonferenza percorso dalla giostra di stampaggio. Alla fase di pressatura segue l'apertura dello stampo e l'estrazione dell'oggetto stampato dall'apparato. Ciascuna dose viene ottenuta tagliando una materia plastica in forma di prodotto estruso continuo fuoriuscente da un dispositivo estrusore o di plastificazione. L'apparato comprende inoltre una giostra di trasferimento avente una pluralità di equipaggi di trasferimento che prelevano in successione le dosi appena tagliate e le trasferiscono alla giostra di stampaggio.
Ciascun equipaggio di trasferimento comprende un elemento superiore avente sezione trasversale a forma di "U" o di "C" in modo da definire un canale aperto su un lato, cioè dotato di un'apertura di prelievo, ed un elemento inferiore di forma tubolare, definente una camera di trasferimento comunicante con il canale aperto ed avente un fondo apribile.
Le dosi prelevate attraverso l'apertura di prelievo cadono per gravità nella camera di trasferimento e da questa vengono depositate, quando il fondo viene aperto, all'interno della matrice, mentre quest'ultima si trova al di sotto dell'elemento di trasferimento. La materia plastica che costituisce le dosi tende ad aderire alle superfici con cui viene a contatto, a causa del suo stato pastoso.
In particolare, poiché le dosi, mentre attraversano attraversare i succitati componenti, strisciano sulla superficie interna della camera di trasferimento, lo spostamento delle dosi può avvenire in modo non facilmente controllabile.
Al fine di controllare nel miglior modo possibile il passaggio delle dosi attraverso la camera di trasferimento - in particolare al fine di ottenere tempi di attraversamento della camera di trasferimento che siano certi e ripetibili - è previsto regolare la temperatura dell'elemento inferiore, particolarmente della camera di trasferimento e/o controllare il grado di umidità sia della materia plastica che dell'ambiente (microclima) nel quale la giostra di trasferimento è installata e/o realizzare opportune finiture superficiali delle pareti che delimitano internamente la camera di trasferimento (in particolare ottenendo pareti rugose provviste di solchi aventi una orientazione predefinita) e/o prevedere sulle suddette pareti rivestimenti superficiali, particolarmente in materiale autopulente .
Un difetto delle giostre di trasferimento note consiste nel fatto che è assai difficile mantenere pulite le pareti interne delle camere di trasferimento. Tali pareti interne, infatti, tendono a sporcarsi con residui di materia plastica generatisi dallo strisciamento delle dosi sulle pareti interne stesse. Tale difetto è particolarmente rilevante nel caso in cui alla materia plastica che forma le dosi siano state aggiunte quantità non trascurabili di additivi, quali coloranti, in particolare coloranti contenenti per esempio cere, vaselina, eco.
I residui depositatisi sulle suddette pareti interne alterano progressivamente,la velocità di trasferimento delle dosi, fino a situazioni che sono limitanti per il processo di funzionamento. Qualora tale velocità non rientri in intervalli prestabiliti si verifica che le dosi non vengono inserite all'interno dello stampo nei tempi e nei modi corretti.
Un ulteriore difetto delle giostra di trasferimento note è che la rugosità delle pareti interne delle camere di trasferimento può risultare alterata dall'interazione con le dosi (usura da pitting) . Al ridursi della rugosità (cioè in caso di superfici levigate e, tendenti a risultare lucide) le dosi tendono ad aderire maggiormente alle pareti interne, sia per effetto delle più estese superfici di contatto tra le dosi e le pareti interne che per l'assenza di aria di separazione tra le dosi e le pareti interne. Nelle pareti rugose, infatti, sono definiti microcanali all'interno dei quali è presente aria che facilita la movimentazione delle dosi.
Per ridurre il contatto tra l'elemento inferiore e la dose, le pareti interne della camera di trasferimento possono essere realizzate in materiale poroso. Un dispositivo di alimentazione invia un flusso di aria in pressione verso l'interno dell'equipaggio di trasferimento. Il flusso di aria, fuoriuscendo attraverso il materiale poroso, forma uno strato d'aria tra le pareti interne e la dose. Lo strato d'aria riduce i contatti fra la dose e la camera di trasferimento .
Gli apparati noti di conseguenza devono comprendere un dispositivo di alimentazione per alimentare con aria in pressione ciascuna camera di trasferimento, il che complica notevolmente la struttura dell'apparato e ne aumenta i costi.
Inoltre, anche se lo strato d'aria è presente, la dose può inclinarsi all'interno della camera di trasferimento in modo indesiderato e successivamente non posizionarsi correttamente all'interno della cavità della matrice, per esempio aderendo alle pareti della cavità della matrice prima di raggiungerne il fondo. Ciò produce una distribuzione non uniforme della materia plastica nella cavità della matrice, che può causare difetti nella preforma e dunque nella bottiglia.
Se la dose si inclina all'interno della camera di trasferimento, possono verificarsi urti fra la dose e la superficie interna della camera di trasferimento, il che rallenta la dose mentre quest'ultima si muove verso la cavità della matrice. Inoltre, gli urti fra la dose e la superficie interna della camera di trasferimento possono alterare la qualità superficiale della dose, causando pieghe e deformazioni dei suoi strati più esterni.
In conclusione, l'impiego di camere di trasferimento realizzate in materiale poroso provoca un considerevole aumento della complessità di fabbricazione - e di conseguenza dei costi - senza consentire di ottenere significativi miglioramenti nel trasferimento delle dosi.
L'elemento inferiore può comprendere un dispositivo per generare, internamente alla camera di trasferimento, un cuscino di fluido disposto superiormente alle dosi, che promuove una rapida fuoriuscita delle dosi dalla camera di trasferimento. Tale dispositivo risulta piuttosto costoso. Inoltre, l'efficacia del dispositivo può risultare significativamente ridotta a causa dei residui di materia plastica sopra menzionati.
Uno scopo dell'invenzione è migliorare gli apparati per trasferire dosi di materiale scorrevole, particolarmente nello stampaggio a compressione di materia plastica.
Un ulteriore scopo dell'invenzione è fornire un apparato per trasferire dosi di materiale scorrevole che sia costruttivamente semplice ed affidabile.
Un altro scopo è fornire un apparato comprendente mezzi di trasferimento per trasferire dosi di materiale scorrevole verso mezzi formatori, in cui le dosi si muovano facilmente e velocemente all'interno dei mezzi di trasferimento e/o dei mezzi formatori. Secondo l'invenzione, è previsto un apparato comprendente mezzi formatori per formare un oggetto da una dose di materiale scorrevole e mezzi di trasferimento per trasferire detta dose verso detti mezzi formatori, detti mezzi di trasferimento avendo un recesso tubolare per ricevere detta dose, caratterizzato dal fatto che in detto recesso tubolare sono previsti mezzi volventi per guidare detta dose all'interno di detti mezzi di trasferimento .
I mezzi volventi consentono di guidare la dose che si trova all'interno del recesso tubolare in modo preciso, il che riduce il rischio che la dose si inclini mentre viene trasportata dai mezzi di trasferimento. In questo modo diminuiscono gli urti fra la dose ed una superficie interna dei mezzi di trasferimento. La dose viene mantenuta allineata lungo una direzione desiderata e può essere introdotta più facilmente nei mezzi formatori.
Il contatto tra la dose ed i mezzi di trasferimento avviene su aree ristrette dei mezzi volventi nelle quali si sviluppa un attrito volvente. Grazie a ciò, la dose può muoversi all'interno dei mezzi di trasferimento con una velocità relativamente elevata. In una versione, i mezzi volventi sono posizionati in modo tale interagire in successione con una porzione intermedia della dose e con una porzione "di coda" della dose, mentre una porzione "di testa" della dose inizia (e continua) a penetrare all'interno dei mezzi formatori. Ciò consente guidare l'ingresso della dose all'interno dei mezzi formatori e di posizionare correttamente la dose rispetto ai mezzi formatori. Le funzioni di guida e di posizionamento sono tanto più efficaci quanto minore è la distanza dei mezzi volventi dai mezzi formatori.
I mezzi volventi possono comprendere una pluralità di elementi volventi disposti a distanze via via crescenti da una apertura di uscita attraverso la quale le dosi escono dai mezzi di trasferimento per entrare nei mezzi formatori così da ulteriormente migliorare le funzioni di guida e di posizionamento sopra menzionate.
In un'altra versione, i mezzi volventi sono posizionati in prossimità di una apertura di ingresso attraverso la quale le dosi entrano nei mezzi di trasferimento. Ciò consente di limitare lo strisciamento delle dosi rispetto ai mezzi di trasferimento al momento della prima interazione delle dosi con i mezzi di trasferimento.
I mezzi volventi possono comprendere una pluralità di elementi volventi disposti angolarmente ed assialmente in corrispondenza dei punti nei quali è localizzato un primo contatto tra le dosi e i mezzi di trasferimento.
Inoltre mezzi volventi, ad esempio rulli, sono componenti meccanici di facile reperibilità, poco costosi e affidabili. La struttura dell'apparato è semplificata perché non è più necessario utilizzare dispositivi di alimentazione per alimentare aria in pressione.
Inoltre, i mezzi volventi consentono che la dose sia espulsa dal recesso tubolare non appena elementi di chiusura di cui sono provvisti i mezzi di trasferimento vengono allontananti da una apertura di espulsione del recesso tubolare, in modo tale da consentire alla dose di passare attraverso l'apertura di espulsione, in altre parole, la dose fuoriesce dal recesso tubolare con una notevole reattività.
Grazie ai mezzi volventi, pertanto, quando gli elementi di chiusura assumono una configurazione aperta, la dose viene espulsa dall'elemento tubolare molto più velocemente rispetto a quanto avviene negli apparati noti nei quali la dose tende ad aderire alle pareti interne della camera di trasferimento e a fuoriuscire da quest'ultima con un certo ritardo.
L'invenzione potrà essere meglio compresa e attuata con riferimento agli allegati disegni, che ne illustrano alcune forme esemplificative e non limitative di attuazione in cui:
Figura 1 è una vista in pianta schematica di un apparato comprendente un dispositivo di trasferimento per trasferire dosi di materia plastica a mezzi formatori;
Figura 2 è una sezione presa lungo un piano longitudinale di una versione di un elemento inferiore di un equipaggio di trasferimento incluso nel dispositivo di trasferimento di Figura 1;
Figura 3 è un particolare di Figura 2;
Figura 4 è una sezione presa lungo un piano IV-IV di Figura 3, evidenziante un corpo di supporto al quale sono associati elementi volventi;
Figura 5 è una vista prospettica dal basso del corpo di supporto di Figura 4;
Figura 6 è una vista prospettica dall'alto del corpo di supporto di Figura 4 dal quale sono stati rimossi gli elementi volventi;
Figura 7 è una vista prospettica dall'alto di un corpo di supporto realizzato secondo una variante; Figura 8 è una sezione presa lungo un piano longitudinale di una ulteriore versione di un elemento inferiore di un equipaggio di trasferimento; Figura 9 è una sezione presa lungo un piano IX-IX di Figura 8;
Figura 10 è una vista prospettica dall'alto di una versione di un elemento superiore di un equipaggio di trasferimento incluso nel dispositivo di trasferimento di Figura 1;
Figura 11 è una vista prospettica dal basso di una struttura di supporto dell'elemento superiore di Figura 10;
Figura 12 è una vista prospettica schematica evidenziante mezzi di raffreddamento dell'elemento superiore di Figura 10;
Figura 13 è una vista laterale dell'elemento superiore di Figura 10;
Figura 14 è una vista prospettica dall'alto di una ulteriore versione di un elemento superiore di un equipaggio di trasferimento;
Figura 15 è una vista prospettica di un elemento a rastrelliera utilizzato nell'elemento superiore di Figura 14;
Figura 16 è una vista prospettica dal basso di un'altra versione di un elemento superiore di un equipaggio di trasferimento;
Figura 17 è una vista prospettica di mezzi di raffreddamento dell'elemento superiore di Figura 16. Con riferimento alla Figura 1, è mostrato un apparato 1 comprendente un dispositivo di trasferimento 7 per trasferire dosi D di materia plastica a mezzi formatori comprendenti un dispositivo di stampaggio 2 per formare preforme. Dalle preforme è possibile ottenere contenitori, per esempio bottiglie, mediante stiro-soffiaggio .
Le dosi D possono essere realizzate con vari tipi di materia plastica, ad esempio polietilentereftalato (PET), polipropilene (PP), polivinilcloruro (PVC), polietilene ad alta densità (HDPE), polietilennaftalato (PEN), polistirene (PS), poliacidolattico (PLA).
Per ottenere le preforme, le dosi D hanno forma allungata e presentano solitamente una sezione trasversale approssimativamente circolare. E' tuttavia possibile, in linea di principio, anche utilizzare dosi di forma diversa, qualora si desiderino stampare a compressione oggetti diversi dalle preforme.
Le dosi D sono erogate da mezzi erogatori 3 comprendenti un estrusore di materia plastica, provvisto di una bocca 4 dalla quale esce una materia plastica allo stato pastoso. La bocca 4 può essere rivolta verso il basso, in maniera tale che la materia plastica fuoriesca dall'estrusore lungo una direzione di estrusione verticale.
Sono previsti mezzi di taglio, non raffigurati, per tagliare la materia plastica uscente dalla bocca 4 così da definire le dosi D.
Il dispositivo di stampaggio 2 comprende una giostra 5 ruotabile intorno ad un asse sostanzialmente verticale, secondo il verso V2 mostrato in Figura 1, e supportante una pluralità di stampi comprendenti ciascuno una matrice 6 e un punzone non raffigurato. Ciascuna matrice 6 comprende una cavità di forma sostanzialmente cilindrica, atta ad interagire con il corrispondente punzone per stampare a compressione, durante una fase di stampaggio, la dose D precedentemente ricevuta nella cavità della matrice. L'apparato 1 comprende inoltre un dispositivo estrattore 8 per rimuovere le preforme dai corrispondenti stampi ed allontanarle dal dispositivo di stampaggio 2. In una versione non raffigurata, l'apparato può essere privo del dispositivo estrattore 8 e le preforme possono essere rimosse dal dispositivo di stampaggio 2 tramite il medesimo dispositivo di trasferimento 7 che consegna le dosi D alle matrici 6. Il dispositivo di trasferimento 7 è disposto per trasferire le dosi D dalla bocca 4 alle cavità delle matrici 6. Il dispositivo di trasferimento 7 comprende una ulteriore giostra 9 ruotabile intorno ad un asse verticale, secondo il verso VI mostrato in Figura 1, e supportante mezzi di trasferimento includenti una pluralità di equipaggi di trasferimento 10 mobili in maniera sostanzialmente continua lungo un percorso chiuso ad anello PI.
Il percorso chiuso ad anello PI è ad un livello superiore rispetto ad un percorso circolare P2 lungo il quale si muovono le matrici 6 ed i corrispondenti punzoni. E' possibile individuare un tratto TI in cui il percorso chiuso ad anello PI coincide sostanzialmente con il percorso circolare P2. Lungo il tratto TI gli equipaggi di trasferimento 10 sono movimentati sostanzialmente alla stessa velocità delle matrici 6 in modo che ciascun equipaggio di trasferimento 10 si trovi al di sopra di una cavità di matrice mentre viene movimentato lungo il tratto TI.
Ciascun equipaggio di trasferimento 10 comprende un elemento superiore 11, ad esempio del tipo mostrato in Figura 10, ed un elemento inferiore, ad esempio un elemento inferiore 301 del tipo mostrato in Figura 2, che è preferibilmente fisso rispetto all'elemento superiore 11.
L'elemento superiore 11 presenta una sezione trasversale a forma di "U" o di "C" in modo da definire un canale aperto su un lato che si estende lungo un asse longitudinale Z. All'interno dell'elemento superiore 11 è individuato un recesso 13. Un'apertura laterale 12, ricavata parallelamente all'asse longitudinale Z, consente di accedere al recesso 13.
L'elemento superiore 11 preleva, in prossimità della bocca 4 dell'estrusore, una dose D appena tagliata dai mezzi di taglio. La dose D viene alloggiata nel recesso 13, all'interno del quale la dose D scende per gravità verso l'elemento inferiore.
L'elemento inferiore ha una forma sostanzialmente tubolare, essendo delimitato da una superficie continua estendentesi attorno all'asse longitudinale Z. All'interno dell'elemento inferiore è definita una camera di trasferimento per alloggiare la dose D mentre il corrispondente equipaggio di trasferimento 10 si muove lungo il percorso chiuso PI. La dose D entra nella camera di trasferimento tramite un'apertura di ingresso che si estende su un piano trasversale all'asse longitudinale Z. Ad una propria estremità superiore, la camera di trasferimento può avere una sezione trasversale di forma e dimensioni sostanzialmente coincidenti con quelle del canale aperto. Sono così evitate discontinuità nel passaggio dall'elemento superiore alla camera di trasferimento. L'elemento inferiore è inoltre dotato di una apertura di uscita attraverso la quale la dose D può lasciare la camera di trasferimento per essere introdotta nella cavità della matrice 6.
Con riferimento alle Figure da 2 a 7 è mostrata una versione di elemento inferiore 301 comprendente un blocco di supporto 302 collegabile alla ulteriore giostra 9 e provvisto di una sede 303 all'interno della quale sono alloggiati mezzi ad elemento tubolare 304. I mezzi ad elemento tubolare 304 sono perifericamente delimitati da mezzi a parete continua 305 che individuano una camera di trasferimento 306 conformata come un recesso tubolare.
La camera di trasferimento 306 è disposta per ricevere una dose D, trattenere la dose D e consegnare la dose D ad una matrice 6.
Ad una zona di estremità 309 del blocco di supporto 302 può essere fissato un elemento superiore, ad esempio un elemento superiore 11 del tipo mostrato in Figura 10, che coopera con l'elemento inferiore 301 per definire un equipaggio di trasferimento 10.
I mezzi ad elemento tubolare 304 comprendono un primo elemento tubolare 307 ed un secondo elemento tubolare 308 disposti uno a fianco dell'altro lungo l'asse longitudinale Z, il secondo elemento tubolare 308 essendo più distante dalla zona di estremità 309 rispetto al primo elemento tubolare 307.
I mezzi a parete continua 305 comprendono una prima parete continua 310 individuata nel primo elemento tubolare 307 ed una seconda parete continua 311 individuata nel secondo elemento tubolare 308.
I mezzi ad elemento tubolare 304 presentano una prima porzione conformata sostanzialmente come un tronco di cono rovesciato, cioè una prima porzione avente una sezione trasversale decrescente in allontanamento dalla zona di estremità 309, ed una seconda porzione conformata sostanzialmente come un cilindro, cioè una seconda porzione avente una sezione trasversale sostanzialmente costante. In particolare, il primo elemento tubolare 306 può avere una forma troncoconica, così da definire la suddetta prima porzione dei mezzi ad elemento tubolare 304, ed il secondo elemento tubolare 307 può avere una forma cilindrica, così da definire la suddetta seconda porzione dei mezzi ad elemento tubolare 304.
I mezzi ad elemento tubolare 304 comprendono una apertura di ingresso 312 attraverso la quale una dose D è ricevuta nella camera di trasferimento 306 ed una apertura di uscita 313 attraverso la quale la dose D fuoriesce dalla camera di trasferimento 306.
L'apertura di ingresso 312 è definita nel primo elemento tubolare 307.
L'apertura di uscita 313 è definita nel secondo elemento tubolare 308.
L'elemento inferiore 301 comprende inoltre mezzi di chiusura 314 associati ad una ulteriore zona di estremità 316 del blocco di supporto 302.
I mezzi di chiusura 314 comprendono un primo elemento di chiusura 317 ed un secondo elemento di chiusura 318 mobili tra una configurazione chiusa X, mostrata in Figura 2, nella quale il primo elemento di chiusura 317 ed il secondo elemento di chiusura 318 impediscono alla dose D di attraversare l'apertura di uscita 313 per fuoriuscire dalla camera di trasferimento 306, ed una configurazione aperta, non raffigurata, nella quale il primo elemento di chiusura 317 ed il secondo elemento di chiusura 318 consentono alla dose D di attraversare l'apertura di uscita 313 per fuoriuscire dalla camera di trasferimento 306.
L'elemento inferiore 301 comprende inoltre mezzi di azionamento, non raffigurati, disposti per movimentare il primo elemento di chiusura 317 ed il secondo elemento di chiusura 318 dalla configurazione chiusa X alla configurazione aperta, e viceversa.
Il primo elemento di chiusura 317 ed il secondo elemento di chiusura 318 comprendono porzioni di parete interna 319 aventi un profilo tale da sagomare una zona di punta di una dose D contenuta nella camera di trasferimento 306.
Ai mezzi ad elemento tubolare 304 sono associati mezzi volventi 315 disposti per interagire con le dosi D in modo tale da promuovere il passaggio delle dosi D attraverso la camera di trasferimento 306 e l'inserimento delle dosi nelle matrici 6.
Grazie ai mezzi volventi 315, durante il funzionamento, le dosi D penetrano all'interno dei mezzi ad elemento tubolare 304 e fuoriescono dai mezzi ad elemento tubolare 304 - dopo che il primo elemento di chiusura 317 ed il secondo elemento di chiusura 318 hanno assunto la configurazione aperta -assai rapidamente.
I mezzi volventi 315, infatti, riducono sensibilmente il rischio che le dosi D aderiscano ai mezzi ad elemento tubolare 304 in quanto le superiici esterne delle dosi risultano distanziate dalle pareti interne dei mezzi ad elemento tubolare 304.
I mezzi volventi 315 comprendono una pluralità di rulli 327.
I mezzi volventi 315 comprendono inoltre un elemento di supporto 320 disposto per supportare i rulli 327. I rulli 327 hanno assi di rotazione che giacciono su un piano disposto trasversalmente - in particolare disposto sostanzialmente perpendicolarmente rispetto all'asse longitudinale Z.
Come mostrato nelle Figure 2 e 3, l'elemento di supporto 320 è interposto tra il primo elemento tubolare 307 ed il secondo elemento tubolare 308.
Le Figure da 2 a 5 mostrano mezzi volventi 215 comprendenti cinque rulli 327. Gli assi di rotazione dei cinque rulli 327 individuano un pentagono, in particolare un pentagono regolare.
La Figura 7 mostra mezzi volventi 215 comprendenti quattro rulli 327. Gli assi di rotazione dei quattro rulli 327 individuano un quadrilatero, in particolare un quadrato.
Prove effettuate hanno consentito di verificare che i mezzi volventi 315 comprendenti cinque rulli 327 sono particolarmente efficaci, in quanto la forma pentagonale approssima più efficacemente la forma circolare delle dosi D. Inoltre, i punti di contatto dei rulli 327 con le dosi D non sono affacciati a due a due.
In alternativa, possono essere previsti mezzi volventi 315 comprendenti tre rulli 327. Gli assi di rotazione dei tre rulli 327 individuano un triangolo. Come mostrato nelle Figure da 4 a 7, l'elemento di supporto 320 comprende un corpo anulare 321 provvisto di una parete laterale 322.
Il corpo anulare 321 è internamente provvisto di una apertura di passaggio 323 disposta per essere attraversata dalla dosi D.
La sede 303 comprende una porzione intermedia 331, allargata, conformata in modo tale da alloggiare l'elemento di supporto 320 e, particolarmente, i suoi ingombri esterni. Risulta in tal modo definita una camera ad intercapedine attraversata dai fluidi di condizionamento termico.
Ciascun rullo 327 comprende un corpo di rullo 324 da opposte estremità 325 del quale si dipartono perni 326.
Il corpo anulare 321 è internamente provvisto di una pluralità di cavità 328 - disposte perifericamente in modo tale da circondare l'asse longitudinale Z ciascuna della quali è conformata in modo tale da ricevere un corrispondente rullo 327.
Ciascuna cavità 328 è provvista, in corrispondenza di opposte zone di estremità 329, di scanalature 330 disposte per ricevere i perni 326, in modo tale che i rulli 327 risultino girevolmente supportati dal corpo anulare 321.
Le cavità 328 sono conformate in modo tale che una porzione del corpo di rullo 324 si proietti all'esterno di una corrispondente cavità 328 nella quale esso è alloggiato e si estenda nell'apertura di passaggio 323, in modo tale da interagire con le dosi D per guidarle.
Poiché l'elemento di supporto 320 è realizzato come un elemento distinto dai mezzi ad elemento tubolare 304, i mezzi volventi 315 risultano particolarmente versatili in quanto possono essere associati a mezzi ad elemento tubolare 304 di diverse tipologie.
In particolare, i mezzi volventi 315 definiti dall'insieme dei rulli 327 e dell'elemento di supporto 320 costituiscono un inserto idoneo ad essere interposto tra un primo elemento tubolare 307 ed un secondo elemento tubolare 308 di una pluralità di mezzi ad elemento tubolare 304 aventi forme che possono differire anche sensibilmente le une dalle altre.
Con riferimento alle Figure 8 e 9 è mostrata una versione di elemento inferiore 301 nella quale gli elementi volventi 315 comprendono rulli 327 che sono girevolmente supportati direttamente dai mezzi ad elemento tubolare 304. In altre parole, nella versione di elemento inferiore 301 mostrata nelle Figure 8 e 9 non è previsto l'elemento di supporto 320.
I rulli 327 sono conformati come quelli descritti con riferimento alle Figure da 2 a 7.
I mezzi ad elemento tubolare 304 comprendono un secondo elemento tubolare 308 avente un risalto anulare 332 perifericamente delimitato da una parete laterale 333.
Il risalto anulare 332 è internamente provvisto di una pluralità di cavità 428 - disposte perifericamente in modo tale da circondare l'asse longitudinale Z - ciascuna della quali è conformata in modo tale da ricevere un corrispondente rullo 327. Ciascuna cavità 428 è provvista, in corrispondenza di opposte zone di estremità 429, di scanalature 430 disposte per ricevere i perni 326, in modo tale che i rulli 327 risultino girevolmente supportati dal corpo anulare 321.
Le cavità 428 sono conformate in modo tale che una porzione del corpo di rullo 324 si proietti all'esterno di una corrispondente cavità 428 nella quale esso è alloggiato e si estenda nella camera di trasferimento 306, in modo tale da interagire con le dosi D per guidarle.
I mezzi ad elemento tubolare 304 comprendono inoltre un primo elemento tubolare 307 avente un ulteriore risalto anulare 334 perifericamente delimitato da una ulteriore parete laterale 335.
L'ulteriore parete laterale 335 è conformata in modo tale da circondare la parete laterale 333, quando il primo elemento tubolare 307 ed il secondo elemento tubolare 308 sono mutuamente collegati. In tal modo, l'ulteriore risalto anulare 334 chiude le cavità 428 impedendo ai rulli 327 di disimpegnarsi dalle cavità 428, ed in particolare impedendo ai perni 326 di disimpegnarsi dalle scanalature 430.
Le Figure 8 è 9 mostrano mezzi volventi 315 comprendenti quattro rulli.
Possono essere previsti mezzi volventi 315 comprendenti un differente numero di rulli, in particolare mezzi volventi comprendenti cinque rulli. Soddisfacenti risultati sperimentali sono stati ottenuti con un numero di rulli uguale a cinque e, comunque, non inferiore a tre.
Un flusso di fluido refrigerante può essere fatto circolare attraverso condotti di raffreddamento previsti nei mezzi ad elemento tubolare 304.
Il flusso di fluido refrigerante penetra all'interno dei condotti di raffreddamento tramite mezzi a condotto di ingresso 336 e fuoriesce dai mezzi a condotto di raffreddamento tramite mezzi a condotto di uscita 337. I condotti di raffreddamento si estendono in prossimità delle scanalature 430 - e quindi in prossimità dei perni 326 - in modo tale da raffreddare i rulli 327.
I mezzi volventi 315 descritti con riferimento alle Figure da 2 a 9 possono comprendere rulli 327 bombati verso l'esterno.
In una versione, i rulli 327 possono essere cavi, cosicché essi possano essere riempiti con sostanze che aumentano le loro proprietà di scambio termico. In questo modo, i rulli sono in grado di dissipare più facilmente il calore trasmesso dalle dosi D.
In un'altra versione, i rulli 327 possono essere realizzati con un materiale avente elevata conducibilità termica (ad possono essere previsti rulli 327 realizzati in esempio alluminio).
I rulli 327 possono essere condizionati termicamente in modo tale da essere mantenuti freddi.
II condizionamento termico dei rulli 327 può avvenire grazie ad uno scambio termico, prevalentemente per conduzione, con le parti che li contengono.
In particolare, nel blocco di supporto 302 possono essere previsti circuiti di raffreddamento attraverso i quali circola un fluido refrigerante.
I rulli 327 possono avere una finitura superficiale scelta opportunamente, in modo da garantire loro un basso coefficiente d'attrito. In particolare i rulli 327 possono avere una superficie esterna satinata. Ciò consente sia di ridurre l'adesione della materia plastica ai rulli 327 che di diminuire l'attrito fra i perni dei rulli 327 e le scanalature 330, o le scanalature 430.
I mezzi volventi 315 descritti con riferimento alle Figure da 2 a 9 possono comprendere anziché un singolo gruppo di rulli 327 disposti sostanzialmente su uno stesso piano disposto trasversalmente all'asse longitudinale Z una pluralità di gruppi di rulli 327 disposti in posizioni consecutive lungo l'asse di rotazione 327.
I rulli 327 definiscono file di rulli disposte sostanzialmente parallelamente all'asse longitudinale Z. Ciò consente di rendere ancora più veloce e preciso il trasferimento delle dosi D.
Nel caso dei mezzi volventi 315 descritti con riferimento alle Figure da 2 a 7, è possibile prevedere una pluralità di elementi di supporto 320 disposti in corrispondenza di porzioni assialmente consecutive dei mezzi ad elemento tubolare 304.
Grazie ai mezzi volventi 315 è possibile ottenere una calibrazione - e/o almeno una parziale sagomatura -della zona "di testa" e/o della zona "di coda" delle dosi D. Ciò è possibile anche perché la sezione trasversale definita dalle porzioni dei rulli più prossime all'asse longitudinale Z è minore di quella definita dalle porzioni tubolari poste immediatamente sopra e sotto i rulli. La sezione trasversale definita dalle porzioni dei rulli più prossime all'asse longitudinale Z ha dimensioni molto simili alle dimensioni medie delle sezioni trasversali delle dosi.
Le dosi D, una volta arrivate in una zona inferiore cilindrica dei mezzi ad elemento tubolare 304 - cioè nel secondo elemento tubolare 308 - sono sostenute, in posizione centrata rispetto alla camera di trasferimento 306, dal primo elemento di chiusura 317 e dal secondo elemento di chiusura 318 che sono nella configurazione chiusa X.
Grazie agli elementi volventi 315, le dosi D vengono mantenute in una configurazione più verticale rispetto alla configurazione in cui sono mantenute negli apparati noti. Ciò sia mentre le dosi D sono in sosta all'interno dei mezzi ad elemento tubolare 304 (il che consente di evitare il contatto diretto con le pareti dei mezzi ad elemento tubolare 304) sia mentre le dosi D si muovono verso le matrici sottostanti .
Come mostrato nelle Figure 2, 3 e 8, i mezzi volventi 315 sono posizionati in una zona intermedia dei mezzi ad elemento tubolare 304. In tal modo, i mezzi volventi 315 interagiscono in successione con una porzione intermedia della dose e con una porzione "di coda" della dose, mentre una porzione "di testa" della dose inizia (e continua) a penetrare all'interno delle matrici 6.
Poiché la porzione "di coda" della dose è guidata dai mezzi volventi 315, anche la porzione "di testa" della dose si dispone correttamente rispetto alla matrice 6. In particolare sono evitati urti tra la dose e la matrice 6 che potrebbero impedire alla dose di entrare completamente all'interno della matrice 6. I mezzi volventi 315 esplicano, pertanto, una funzione di guida e posizionamento della dose.
La funzione di guida e posizionamento della dose è tanto più efficace quanto minore è la distanza dei mezzi volventi 315 dalla apertura di uscita 313 e, quindi, dalle matrici 6.
Per migliorare la funzione di guida e posizionamento della dose è possibile prevedere una pluralità di file di rulli 327 nella zona inferiore dei mezzi ad elemento tubolare 304, in particolare nel secondo elemento tubolare 308. In particolare, nella versione descritta con riferimento alle Figure da 2 a 7, può essere prevista una pluralità di elementi di supporto 320.
In un'altra versione, i mezzi volventi 315 sono posizionati in prossimità dell'apertura di ingresso 312. Ciò consente di limitare lo strisciamento delle dosi rispetto ai mezzi ad elemento tubolare 304, quando le dosi interagiscono con i mezzi ad elemento tubolare 304 per la prima volta.
I mezzi volventi 315 possono comprendere una pluralità di elementi volventi disposti angolarmente ed assialmente in corrispondenza dei punti nei quali è localizzato un primo contatto tra le dosi ed i mezzi ad elemento tubolare.
Agli elementi inferiori 301 descritti con riferimento alle Figure da 2 a 9 possono essere associati elementi superiori di tipo noto, cioè sprovvisti di mezzi volventi.
In alternativa, agli elementi superiori 301 descritti con riferimento alle Figure da 2 a 9 possono essere associati elementi superiori 11 provvisti di mezzi volventi, come qui di seguito descritto.
Ciascun elemento superiore 11 comprende una struttura di supporto 14, mostrata in dettaglio in Figura 11, disposta per supportare mezzi volventi 15.
La struttura di supporto 14 è dotata di una prima parte 16 comprendente una parete laterale 17, sostanzialmente verticale, conformata a forma di "C" od "U" e quindi definente l'apertura laterale 12. Alla base della parete laterale 17 è disposta una seconda parte 18 della struttura di supporto 14, di forma sostanzialmente piana, che consente di fissare l'elemento superiore 11 ad un corrispondente elemento inferiore. La seconda parte 18 è sostanzialmente ortogonale alla parete laterale 17, cioè si estende su un piano orizzontale nell'esempio raffigurato.
La seconda parte 18 ha due fori circolari 45 atti ad ospitare viti 46 che, impegnandosi in corrispondenti fori filettati ricavati nell'elemento inferiore, fissano ad essa la struttura di supporto 14.
Una superficie interna 21 della parete laterale 17 delimita un porzione superiore del recesso 13.
La parete laterale 17 comprende una protrusione laterale 44 disposta ad un lato del recesso 13 che durante il movimento dell'equipaggio di trasferimento 10 si trova in una posizione più esterna sulla ulteriore giostra 9, come schematicamente mostrato in Figura 1.
La parete laterale 17 è dotata di mezzi di alloggiamento 22 disposti per alloggiare i mezzi volventi 15. I mezzi di alloggiamento 22 comprendono tre aperture 23 di forma sostanzialmente rettangolare realizzate nella parete laterale 17. In una versione non raffigurata, le aperture 23 possono anche essere in numero diverso da tre.
Ciascuna apertura 23 è delimitata, parallelamente all'asse longitudinale Z, da una prima superficie laterale 24 e da una seconda superficie laterale 25. La prima superficie laterale 24 e la una seconda superficie laterale 25 sono disposte in posizione sostanzialmente verticale e sono mutuamente affacciate. Sulla prima superficie laterale 24 e sulla seconda superficie laterale 25 sono ricavate una pluralità di sedi 26.
I mezzi volventi 15 comprendono una pluralità di rulli 27 disposti per entrare in contatto con e guidare la dose D durante il funzionamento dell'apparato 1. I rulli 27 hanno rispettivi assi sostanzialmente orizzontali e possono essere lievemente bombati verso l'esterno.
Perni dei rulli 27, non visibili nelle Figure, vengono alloggiati nelle sedi 26.
Le sedi 26 sono disposte in modo che i rulli 27 montati all'interno di una stessa apertura 23 siano sostanzialmente allineati verticalmente e fuoriescano parzialmente rispetto alla superficie interna 21 della parete laterale 17 per entrare in contatto con la dose D quando questa è contenuta nel recesso 13. In ogni apertura 23 è alloggiata una fila di rulli 27. Nell'esempio raffigurato, tutte le file contengono uno stesso numero di rulli 27, ad esempio cinque. I rulli 27 in posizioni corrispondenti di differenti file sono sostanzialmente allineati tra loro, cioè si trovano alla stessa quota.
In una versione non raffigurata, due o più file diverse possono comprendere numeri di rulli diversi tra loro.
I rulli 27 sono disposti in modo che, quando la dose D è contenuta nel recesso 13, essa non possa andare a contatto con parti 28 della superficie interna 21 definite da due porzioni di separazione 29 che separano mutuamente le aperture 23.
I rulli 27 sono inseriti nelle rispettive sedi 26 dall'esterno del recesso 13.
Più in particolare, il rullo 27a che occupa una posizione inferiore in ciascuna apertura 23 viene introdotto nella corrispondente sede dal basso attraverso una corrispondente cavità 30 realizzata nella seconda parte 18 dell'elemento di supporto 14. Le cavità 30, che hanno forma sostanzialmente rettangolare, sono visibili in Figura 11.
I restanti rulli 27b occupanti posizioni diverse da quella inferiore vengono inseriti lateralmente nelle rispettive sedi dall'esterno della parete laterale 17.
Ciascun equipaggio di trasferimento 10 comprende mezzi di bloccaggio 31 disposti per evitare che, durante il funzionamento, i rulli 27 escano dalle rispettive sedi 26.
I mezzi di bloccaggio 31 comprendono elementi a rastrelliera 32, visibili in Figura 13, disposti per impedire la fuoriuscita, dalle rispettive sedi 26, dei perni dei rulli 27b occupanti posizioni diverse da quella inferiore.
Gli elementi a rastrelliera 32 sono conformati in forma di piastra e sono dotati di finestre 33 all'interno delle quali i rulli 27 possono ruotare. Gli elementi a rastrelliera 32 vengono inseriti all'interno delle corrispondenti aperture 23 dal basso, attraverso le cavità 30.
Gli elementi a rastrelliera 32 vengono fissati alla struttura di supporto 14 tramite ulteriori viti 34, visibili in Figura 13, che si impegnano in ulteriori fori filettati, non visibili nelle Figure, realizzati in un risalto 35 della struttura di supporto 14, mostrato in Figura 11. Il risalto 35 si proietta dalla parete laterale 17 in una zona superiore di ciascuna apertura 23.
I mezzi di bloccaggio 31 comprendono inoltre una piastra di chiusura 36, visibile in Figura 10, disposta per impedire la fuoriuscita dei perni dei rulli 27a occupanti una posizione inferiore in ciascuna apertura 23.
La piastra di chiusura 36 è conformata sostanzialmente a forma di "C" o di "U", per essere inserita e fissata in un alloggiamento 37, mostrato in Figura 11, realizzato su una superficie inferiore 36 della seconda parte 18 della struttura di supporto 14.
L'elemento di supporto 14 comprende inoltre mezzi di raffreddamento 38, mostrati in Figura 12, disposti per raffreddare l'elemento superiore 11 ed i rulli 27 tramite un fluido di raffreddamento a bassa temperatura, ad esempio acqua, durante il funzionamento dell'apparato 1.
I rulli 27 sono realizzati in un materiale dotato di buona conducibilità termica in modo da smaltire il calore derivante dal contatto con le dosi D.
Anche la struttura di supporto 14 è realizzata in un materiale dotato di buona conducibilità termica per agevolare lo scambio termico tra il fluido di raffreddamento ed i rulli 27.
In una versione, i rulli 27 possono essere cavi, cosicché essi possano essere riempiti con sostanze che aumentano le loro proprietà di scambio termico.
In questo modo, i rulli sono in grado di dissipare facilmente il calore che ricevono dalla dose.
I mezzi di raffreddamento 38 comprendono un condotto 39, mostrato in Figura 12, ricavato all'interno della struttura di supporto 14. Il condotto 39 è connesso ad un circuito di raffreddamento realizzato all'interno dell'elemento inferiore tramite fori 40 di mandata e di ritorno del fluido di raffreddamento a bassa temperatura.
II condotto 39 comprende primi tratti 41 sostanzialmente orizzontali, ricavati all'interno della seconda parte 18 e comunicanti con secondi tratti 42 sostanzialmente verticali ricavati all'interno delle porzioni di separazione 29. Il condotto 39 comprende inoltre un tratto di collegamento 43 ricavato nella parete laterale 17 al di sopra delle aperture 23, disposto per collegare estremità superiori dei secondi tratti 42.
Il condotto 39 è quindi definito da una successione di tratti rettilinei che possono essere ottenuti tramite lavorazioni di foratura alla macchina utensile. Sono previsti elementi di chiusura disposti per chiudere un'estremità di ciascun tratto per definire il condotto 39 come un condotto unico attraverso il quale il fluido di raffreddamento può fluire. Gli elementi di chiusura possono comprendere una pluralità di tappi 48 inseriti nei primi tratti 41 e nel tratto di collegamento 43 ed una piastra 148, mostrata in Figura 10, che chiude superiormente i secondi tratti 42.
I mezzi di raffreddamento 38, raffreddando la struttura di supporto 14, ed in particolare le porzioni di separazione 29, impediscono che i rulli 27 e i relativi perni si riscaldino eccessivamente, a causa del calore trasmesso dalla dose D. Ciò evita che la materia plastica formante la dose D aderisca ai rulli 27 e quindi permette una veloce caduta della dose D nella camera di trasferimento dell'elemento inferiore.
I rulli 27 hanno una finitura superficiale scelta opportunamente, in modo da garantire loro un basso coefficiente d'attrito. Ciò rende possibile sia ridurre l'adesione della materia plastica ai rulli 27, che diminuire l'attrito fra i perni dei rulli 27 e le rispettive sedi 26.
Durante il funzionamento dell'apparato 1, l'ulteriore giostra 9 muove lungo il percorso chiuso PI gli equipaggi di trasferimento 10 portandoli, in successione uno dopo l'altro, in prossimità della bocca 4 mentre i mezzi di taglio separano le dosi D dall'estrusore .
Ciascuna dose D, dopo essere stata tagliata, entra tramite l'apertura laterale 12 nel recesso 13 di un equipaggio di trasferimento 10.
La protrusione laterale 44 aiuta a mantenere la dose D all'interno del corrispondente recesso 13 mentre l'equipaggio di trasferimento 10 porta la dose D dalla bocca 4 verso la matrice 6.
L'equipaggio di trasferimento 10, dopo aver ricevuto la dose D, la movimenta lungo il percorso chiuso PI verso il dispositivo di stampaggio 2. Contemporaneamente, la dose D scende per gravità all'interno del recesso 13, facendo rotolare i rulli 27, cosicché tra la dose D e i rulli 27 si generi un attrito volvente. In questo modo, la dose D può muoversi verso il basso all'interno del recesso 13 più facilmente di quanto accadrebbe se la dose D dovesse strisciare lungo una superficie continua eventualmente delimitante l'interno del recesso 13. Prima che l'equipaggio di trasferimento 10 raggiunga il tratto Tl, la dose D entra interamente nella camera di trasferimento dell'elemento inferiore. La dose D permane nell'elemento inferiore per un tempo sufficiente affinché essa possa essere modellata dalle pareti della camera di trasferimento ed acquisire il diametro desiderato.
Dalla camera di trasferimento, la dose D è poi trasferita lungo il tratto TI nella cavità della matrice 6 per lo stampaggio della preforma.
In una versione, il dispositivo di trasferimento 7 può comprendere mezzi erogatori per erogare uno o più getti di un fluido in pressione, per esempio aria compressa, così da spingere verso il basso la dose D contenuta all'interno di un equipaggio di trasferimento 10. I mezzi erogatori possono essere posizionati al di sopra dell'elemento superiore 11 ed erogare il fluido in pressione verso l'interno del recesso 13. In questo modo, la dose D scende più velocemente all'interno dell'equipaggio di trasferimento 10.
I rulli 27 sono componenti semplici e poco soggetti a malfunzionamenti; di conseguenza risulta aumentata la affidabilità dell'apparato 1 nel suo complesso rispetto agli apparati noti. Inoltre i rulli 27 sono facilmente reperibili sul mercato ed hanno un costo molto contenuto; di conseguenza anche il costo di realizzazione dell'apparato 1 risulta limitato.
Le dosi D possono scorrere all'interno dell'elemento superiore 11 con un basso coefficiente d'attrito anche dopo che i mezzi volventi, per esempio i rulli 27, sono stati utilizzati per molto tempo. Ciò non accadeva negli apparati noti, in cui, a causa dell'usura, la superficie interna degli equipaggi di trasferimento diventava assai liscia dopo un tempo di funzionamento relativamente breve. Le dosi aderivano facilmente ad una superficie così liscia, il che peggiorava significativamente il funzionamento degli apparati noti.
Dimensionando opportunamente la forma della parete laterale 17 e la posizione dei mezzi volventi 15 in relazione alle dimensioni della dose D è possibile inserire con precisione la dose D all'interno della camera di trasferimento, evitando che la dose D possa inclinarsi in maniera non desiderata mentre si trova all'interno dell'equipaggio di trasferimento 10.
Ciò può essere fatto montando i rulli 27 in modo da definire un recesso 13 nel quale la dose D può muoversi con poco gioco. In altre parole, il recesso 13 ha una sezione trasversale appena maggiore della sezione trasversale della dose D. In tal modo la dose D non è libera di oscillare ed inclinarsi mentre si muove all'interno del recesso 13.
In una versione alternativa, mostrata in Figura 14, ciascun equipaggio di trasferimento 10 comprende un elemento superiore 111 avente mezzi volventi 115 supportati da elementi a rastrelliera 132 che differiscono dagli elementi a rastrelliera 32 descritti con riferimento alla Figura 13 per quanto di seguito spiegato. Gli elementi a rastrelliera 132 sono conformati in forma di piastra e dotati di finestre 133 sostanzialmente rettangolari attraverso le quali possono proiettarsi i rulli 127. A differenza della versione mostrata nelle Figure da 10 a 13, gli elementi a rastrelliera 132 sono fissati ad una superficie esterna 49 della parete laterale 17. Una porzione inferiore 50 di ciascun elemento a rastrelliera 132 è alloggiata in una guida rettilinea 51 realizzata nella seconda parte 18 dell'elemento superiore 11. Gli elementi a rastrelliera 132 vengono montati tramite viti 134 che si impegnano in fori filettati, non visibili nelle Figure, realizzati sulla superficie esterna 49 della parete laterale 17. Per guidare con maggiore precisione la dose D all'interno dell'equipaggio di trasferimento 10, i rulli 127 utilizzati nella versione di Figura 14 hanno una superficie laterale 47 concava.
In questa versione, i rulli 127 sono delimitati da una superficie laterale 47 avente un raggio di curvatura sostanzialmente analogo al raggio della sezione trasversale della dose D, nel caso questa presenti una sezione trasversale sostanzialmente circolare. In questo modo è possibile aumentare la superficie di contatto tra la dose D e i rulli 127 e dunque guidare la dose D con maggiore precisione.
In una ulteriore versione alternativa, mostrata nelle Figure da 15 a 17, ciascun equipaggio di trasferimento 10 comprende un elemento superiore 211 provvisto di mezzi volventi 215 i cui perni sono alloggiati in sedi 226 ricavate su elementi a rastrelliera 232. In particolare, le sedi 226 sono ottenute in porzioni laterali 52 degli elementi a rastrelliera 232.
Grazie alle sedi 226 ricavate sugli elementi a rastrelliera 232, non è necessario realizzare sedi sulla prima parte della struttura di supporto 214, ma è sufficiente fissare correttamente gli elementi a rastrelliera 232 sulla parete laterale 17.
A tal fine, gli elementi a rastrelliera 232 vengono inseriti nella struttura di supporto 214 dal basso e ad essa fissati tramite viti di fissaggio 53. Ciascun elemento a rastrelliera 232 è dotato di una protrusione 54 situata a lato di una delle porzioni laterali 52 e atta ad impegnarsi in accoppiamento di forma con un corrispondente vano ricavato nella struttura di supporto 214.
In tal modo può essere evitata una lavorazione di precisione quale la realizzazione delle sedi 26 sulla prima parte della struttura di supporto.
Poiché i mezzi volventi 215 comprendono una pluralità di rulli 227 girevolmente supportati dagli elementi a rastrelliera 232 invece che dalla struttura di supporto 214, quest'ultima non deve presentare una particolare resistenza all'usura. Per questo motivo la struttura di supporto 214 può essere convenientemente realizzata in materiale composito, ottenuto ad esempio combinando polveri metalliche con materiali plastici. Un esempio di materiale composito utilizzabile è una combinazione di alluminio e poliammidi .
La struttura di supporto 214 in materiale composito può essere prodotta tramite una tecnologia di sinterizzazione selettiva al laser o tramite tecnologie analoghe.
In questo modo è possibile realizzare all'interno della struttura di supporto 214 mezzi di raffreddamento aventi una qualsiasi forma desiderata, così da raffreddare l'elemento superiore 211 in maniera ottimale. Per esempio, i mezzi di raffreddamento possono comprendere mezzi a condotto aventi una porzione curva 239 oppure una sezione trasversale variabile. I mezzi di raffreddamento possono anche comprendere una pluralità di condotti paralleli 240, che si estendono nella protrusione laterale 44 parallelamente all'asse longitudinale dell'elemento superiore 211.
In una versione alternativa non raffigurata, i mezzi volventi possono anche comprendere rulli cilindrici, ossia aventi una superficie non bombata verso l'esterno, né concava.

Claims (72)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparato comprendente mezzi formatori (2, 6) per formare un oggetto da una dose (D) di materiale scorrevole e mezzi di trasferimento (10) per trasferire detta dose (D) verso detti mezzi formatori (2, 6), detti mezzi di trasferimento (10) avendo un recesso tubolare (306) per ricevere detta dose (D), caratterizzato dal fatto che in detto recesso tubolare (306) sono previsti mezzi volventi (315) per guidare detta dose (D) all'interno di detti mezzi di trasferimento (10).
  2. 2. Apparato secondo la rivendicazione 1, in cu detti mezzi volventi (315) sono posizionati in modo tale da interagire con una porzione intermedia e/o con una porzione di coda di detta dose (D), mentre una porzione di testa di detta dose (D) penetra in detti mezzi formatori (3).
  3. 3. Apparato secondo la rivendicazione 1, oppure 2, in cui detti mezzi volventi (315) sono posizionati in corrispondenza di almeno una zona nella quale avviene un primo contatto tra detta dose (D) e detto recesso tubolare (306), quando detta dose (D) entra in detti mezzi di trasferimento (10).
  4. 4. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 1 a 3, in cui detti mezzi volventi (315) delimitano perifericamente detto recesso tubolare (306).
  5. 5. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 1 a 4, in cui detti mezzi di trasferimento (10) comprendono mezzi ad elemento tubolare (304) nei quali è definito detto recesso tubolare (306).
  6. 6. Apparato secondo la rivendicazione 5, in cui detti mezzi ad elemento tubolare (304) comprendono mezzi a parete continua (305) che delimitano detto recesso tubolare (306).
  7. 7. Apparato secondo la rivendicazione 5, oppure 6, in cui detti mezzi ad elemento tubolare (304) comprendono una porzione conformata sostanzialmente come un tronco di cono rovesciato ed avente una sezione trasversale decrescente in avvicinamento a detti mezzi formatori (2, 6).
  8. 8. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 5 a 7, in cui detti mezzi ad elemento tubolare (304) comprendono una ulteriore porzione conformata sostanzialmente come un cilindro ed avente una sezione trasversale sostanzialmente costante.
  9. 9. Apparato secondo la rivendicazione 8 quando dipendente dalla rivendicazione 7, in cui detta ulteriore porzione è più prossima a detti mezzi formatori (2, 6) di detta porzione.
  10. 10. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 5 a 9, in cui detti mezzi ad elemento tubolare (304) comprendono una apertura di ingresso (312) attraverso la quale detta dose (D) è ricevuta in detto recesso tubolare (306) ed una apertura di uscita (313) attraverso la quale detta dose (D) fuoriesce da detto recesso tubolare (306).
  11. 11. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi volventi (315) comprendono una pluralità di elementi volventi (327).
  12. 12. Apparato secondo la rivendicazione 11, in cui detti elementi volventi (327) sono girevoli attorno a rispettivi assi di rotazione disposti trasversalmente a mezzi ad asse longitudinale (Z) di detto recesso tubolare (306).
  13. 13. Apparato secondo la rivendicazione 12, in cui detti assi di rotazione sono sostanzialmente ortogonali a detti mezzi ad asse longitudinale (Z).
  14. 14. Apparato secondo la rivendicazione 12, oppure 13, in cui detti elementi volventi (327) sono disposti attorno a detti mezzi ad asse longitudinale (Z) in modo tale da formare file adiacenti.
  15. 15. Apparato secondo la rivendicazione 14, in cui elementi volventi (327) corrispondenti di due file adiacenti sono ad un medesimo livello.
  16. 16. Apparato secondo la rivendicazione 12, oppure 13, in cui detti elementi volventi (315) comprendono cinque elementi volventi, detti assi di rotazione essendo posizionati in modo tale da individuare un pentagono.
  17. 17. Apparato secondo la rivendicazione 12, oppure 13, in cui detti elementi volventi (315) comprendono quattro elementi volventi, detti assi di rotazione essendo posizionati in modo tale da individuare un quadrilatero.
  18. 18. Apparato secondo la rivendicazione 12, oppure 13, in cui detti elementi volventi (315) comprendono tre elementi volventi, detti assi di rotazione essendo posizionati in modo tale da individuare un triangolo.
  19. 19. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 11 a 18, in cui detti elementi volventi comprendono rulli (327).
  20. 20. Apparato secondo la rivendicazione 19, in cui detti rulli (3) sono delimitati da rispettive superfici laterali bombate.
  21. 21. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 11 a 20, in cui detti elementi volventi (327) sono internamente cavi.
  22. 22. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 11 a 21, in cui detti elementi volventi (327) sono riempiti con una sostanza di raffreddamento.
  23. 23. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 5 a 11, oppure secondo una delle rivendicazioni da 12 a 22 quando dipendenti da una delle rivendicazioni da 5 a 11, in cui detti mezzi ad elemento tubolare (304) comprendono un primo elemento tubolare (307) ed un secondo elemento tubolare (308) disposti uno a fianco dell'altro lungo un asse longitudinale (Z) di detto elemento tubolare (306).
  24. 24. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, e comprendente inoltre mezzi di supporto (320) che supportano girevolmente detti mezzi volventi (315).
  25. 25. Apparato secondo la rivendicazione 24, quando dipendente dalla rivendicazione 23, in cui detti mezzi di supporto (320) sono interposti tra detto primo elemento tubolare (307) e detto secondo elemento tubolare (308).
  26. 26. Apparato secondo la rivendicazione 24, oppure 25, in cui detti mezzi di supporto (320) comprendono mezzi a cavità (328) disposti per ricevere detti mezzi volventi (315).
  27. 27. Apparato secondo la rivendicazione 26, in cui detti mezzi a cavità (328) sono conformati in modo tale che detti mezzi volventi (315) si proiettino parzialmente all'esterno di detti mezzi a cavità (328).
  28. 28. Apparato secondo la rivendicazione 26, oppure 27, in cui detti mezzi a cavità (328) comprendono mezzi a scanalatura (330) disposti per ricevere mezzi a perno (326) di detti mezzi volventi (315), in modo tale che detti mezzi volventi (315) siano girevoli rispetto a detti mezzi di supporto (320).
  29. 29. Apparato secondo la rivendicazione 23, in cui detto secondo elemento tubolare (308) comprende mezzi a cavità (428) disposti per ricevere detti mezzi volventi (315).
  30. 30. Apparato secondo la rivendicazione 29, in cui detti mezzi a cavità (428) sono conformati in modo tale che detti mezzi volventi (315) si proiettino parzialmente all'esterno di detti mezzi a cavità (428).
  31. 31. Apparato secondo la rivendicazione 29, oppure 30, in cui detti mezzi a cavità (428) comprendono mezzi a scanalatura (430) disposti per ricevere mezzi a perno (326) di detti mezzi volventi (315), in modo tale che detti mezzi volventi (315) siano girevoli rispetto a detti mezzi di supporto (320).
  32. 32. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 29 a 31, in cui detto primo elemento tubolare (308) è conformato in modo tale da chiudere detti mezzi a cavità (428) per impedire che detti mezzi volventi (315) si disimpegnino da detti mezzi a cavità (428), quando detto primo elemento tubolare (307) e detto secondo elemento tubolare (308) sono mutuamente collegati.
  33. 33. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di trasferimento (10) comprendono un ulteriore recesso (13), in detto ulteriore recesso (13) essendo previsti ulteriori mezzi volventi (15; 115; 215) per guidare detta dose (D) all'interno di detti mezzi di trasferimento (10).
  34. 34. Apparato secondo la rivendicazione 33, in cui detto ulteriore recesso (11) è disposto a monte di detto recesso tubolare (306) ed è conformato in modo tale da consegnare detta dose (D) a detto recesso tubolare (306).
  35. 35. Apparato secondo la rivendicazione 33, oppure 34, in cui detti ulteriori mezzi volventi (15; 115; 215) delimitano perifericamente almeno una parte di detto ulteriore recesso (13).
  36. 36. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 33 a 35, in cui detto ulteriore recesso (13) è delimitato da mezzi a parete (17) estendentisi lungo un asse longitudinale (Z).
  37. 37. Apparato secondo la rivendicazione 36, in cui detti mezzi a parete (17) hanno un'apertura laterale (12) attraverso la quale detta dose (D) può entrare in detto ulteriore recesso (13) ed un'apertura di estremità attraverso la quale detta dose (D) può uscire da detto ulteriore recesso (13).
  38. 38. Apparato secondo la rivendicazione 36, oppure 37, in cui detto asse longitudinale (Z) è sostanzialmente verticale.
  39. 39. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 33 a 38, in cui detti ulteriori mezzi volventi (15; 115; 215) comprendono una pluralità di elementi volventi (27; 127; 227).
  40. 40. Apparato secondo la rivendicazione 39 quando dipendente da una delle rivendicazioni da 36 a 38, in cui gli elementi volventi (27; 127; 227) di detta pluralità di elementi volventi sono girevoli attorno a rispettivi assi di rotazione disposti trasversalmente a detto asse longitudinale (Z).
  41. 41. Apparato secondo la rivendicazione 40, in cui detti assi di rotazione sono sostanzialmente paralleli fra loro.
  42. 42. Apparato secondo la rivendicazione 40, oppure 41, in cui detti assi di rotazione sono sostanzialmente ortogonali a detto asse longitudinale (Z).
  43. 43. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 39 a 42, in cui detta pluralità di elementi volventi comprende una pluralità di rulli (27; 127; 227).
  44. 44. Apparato secondo la rivendicazione 43, in cui i rulli (27; 227) di detta pluralità di rulli sono delimitati da rispettive superfici laterali bombate.
  45. 45. Apparato secondo la rivendicazione 43, in cui i rulli di detta pluralità di rulli sono delimitati da rispettive superfici laterali sostanzialmente cilindriche.
  46. 46. Apparato secondo la rivendicazione 43, in cui i rulli (127) di detta pluralità di rulli sono delimitati da rispettive superfici laterali (47) concave.
  47. 47. Apparato secondo la rivendicazione 46, in cui dette superfici laterali (47) hanno rispettivi raggi di curvatura sostanzialmente uguali al raggio della sezione trasversale di detta dose (D).
  48. 48. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 39 a 47, quando la rivendicazione 39 dipende da una delle rivendicazioni da 36 a 38, in cui gli elementi volventi (27; 127; 227) di detta pluralità di elementi volventi sono disposti su più file adiacenti attorno a detto asse longitudinale (Z).
  49. 49. Apparato secondo la rivendicazione 48, in cui elementi volventi (27; 127; 227) corrispondenti di due file adiacenti sono ad un medesimo livello.
  50. 50. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 39 a 49, in cui gli elementi volventi di detta pluralità di elementi volventi (27; 127; 227) sono internamente cavi.
  51. 51. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 39 a 50, in cui gli elementi volventi di detta pluralità di elementi volventi (27; 127; 227) sono riempiti con una sostanza di raffreddamento.
  52. 52. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 33 a 51, in cui detti mezzi di trasferimento (10) comprendono una struttura di supporto (14; 214) supportante detti ulteriori mezzi volventi (15; 115; 215).
  53. 53. Apparato secondo la rivendicazione 52, in cui detta struttura di supporto (14; 214) comprende una parte concava (16) all'interno della quale è definito detto ulteriore recesso (13).
  54. 54. Apparato secondo la rivendicazione 53 quando la rivendicazione 52 dipende da una delle rivendicazioni da 39 a 51, in cui detta parte concava (18) ha almeno un'apertura (23) attraverso la quale detti elementi volventi (27; 127; 227) si proiettano verso detto ulteriore recesso (13).
  55. 55. Apparato secondo la rivendicazione 54, in cui detta almeno un'apertura (23) ha dimensioni tali da alloggiare un gruppo di elementi volventi (27; 127; 227) di detta pluralità di elementi volventi.
  56. 56. Apparato secondo la rivendicazione 54, oppure 55, e comprendente mezzi di bloccaggio (31) per impedire a detti elementi volventi (27; 127; 227) di disimpegnarsi da detta almeno un'apertura (23).
  57. 57. Apparato secondo la rivendicazione 56, in cui detti mezzi di bloccaggio (31) comprendono almeno un elemento di bloccaggio (32; 232) inserito nello spessore di detta parte concava (16).
  58. 58. Apparato secondo la rivendicazione 56, in cui detti mezzi di bloccaggio (31) comprendono almeno un elemento di bloccaggio (132) montato all'esterno di detta parte concava (16).
  59. 59. Apparato secondo la rivendicazione 57, oppure 58, in cui detto almeno un elemento di bloccaggio (32; 132; 232) è sagomato come una rastrelliera.
  60. 60. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 39 a 51, oppure secondo una delle rivendicazioni da 52 a 59 quando la rivendicazione 52 dipende da una delle rivendicazioni da 39 a 51, in cui ciascun elemento volvente (27; 127; 227) di detta pluralità di elementi volventi è provvisto di rispettivi perni di estremità atti ad essere ricevuti in corrispondenti sedi (26; 226) per consentire a detto elemento volvente (27; 127; 227) di ruotare.
  61. 61. Apparato secondo la rivendicazione 60 quando dipendente da una delle rivendicazioni da 53 a 59, in cui dette sedi (26) sono ricavate in detta parte concava (16).
  62. 62. Apparato secondo la rivendicazione 60 quando dipendente da una delle rivendicazioni da 56 a 59, in cui dette sedi (226) sono ricavate in detti mezzi di bloccaggio (232).
  63. 63. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 53 a 59, oppure secondo una delle rivendicazioni da 60 a 62 quando la rivendicazione 60 dipende da una delle rivendicazioni da 53 a 59, in cui detta struttura di supporto (14; 214) comprende una parte sostanzialmente piana (18) disposta trasversalmente rispetto a detta parte concava (16).
  64. 64. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 52 a 59, oppure secondo una delle rivendicazioni da 60 a 63 quando la rivendicazione 60 dipende da una delle rivendicazioni da 52 a 59, in cui detta struttura di supporto (14; 214) è realizzata con un materiale avente elevata conducibilità termica.
  65. 65. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 33 a 64, in cui detti ulteriori mezzi volventi (15; 115; 215) sono realizzati con un materiale avente elevata conducibilità termica.
  66. 66. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, e comprendente inoltre mezzi di raffreddamento (38) per raffreddare detti mezzi di trasferimento (10).
  67. 67. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, e comprendente inoltre mezzi erogatori per erogare un fluido in pressione ad un'estremità di detti mezzi di trasferimento (10), così da spingere detta dose (D) verso un'ulteriore estremità di detti mezzi di trasferimento (10), detta ulteriore estremità essendo opposta a detta estremità.
  68. 68. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di trasferimento comprendono una pluralità di equipaggi di trasferimento (10) mobili lungo un percorso chiuso (PI).
  69. 69. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi formatori comprendono mezzi di stampaggio per compressione (2, 6) per stampare a compressione detto oggetto da una dose (D) di materia plastica.
  70. 70. Apparato secondo la rivendicazione 69, in cui detti mezzi di stampaggio per compressione (2) comprendono una pluralità di unità di stampaggio montate in una regione periferica di una giostra girevole (5).
  71. 71. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi formatori (2, 6) sono configurati in modo da ottenere da detta dose (D) una preforma di un contenitore.
  72. 72. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, e comprendente un dispositivo estrusore (3) per estrudere detto materiale scorrevole.
ITMO20070181 2007-02-23 2007-05-25 Apparato per trasferire dosi ITMO20070181A1 (it)

Priority Applications (10)

Application Number Priority Date Filing Date Title
ITMO20070181 ITMO20070181A1 (it) 2007-05-25 2007-05-25 Apparato per trasferire dosi
PCT/IB2008/000293 WO2008102224A1 (en) 2007-02-23 2008-02-08 Apparatus for transferring doses
CN2008800058132A CN101652234B (zh) 2007-02-23 2008-02-08 传输配料的装置
JP2009550329A JP5175307B2 (ja) 2007-02-23 2008-02-08 ドーズを移送するための装置
RU2009135386/05A RU2009135386A (ru) 2007-02-23 2008-02-08 Устройство для перемещения порций
BRPI0807363-5A BRPI0807363A2 (pt) 2007-02-23 2008-02-08 Aparelho para transferência de doses
MX2009009030A MX2009009030A (es) 2007-02-23 2008-02-08 Aparato para la transferencia de dosis.
EP08719127A EP2125317B1 (en) 2007-02-23 2008-02-08 Apparatus for transferring doses
US12/527,458 US8235703B2 (en) 2007-02-23 2008-02-08 Apparatus for transferring doses
AT08719127T ATE536970T1 (de) 2007-02-23 2008-02-08 Vorrichtung zur übertragung von dosen

Applications Claiming Priority (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
ITMO20070181 ITMO20070181A1 (it) 2007-05-25 2007-05-25 Apparato per trasferire dosi

Publications (1)

Publication Number Publication Date
ITMO20070181A1 true ITMO20070181A1 (it) 2008-11-26

Family

ID=40326790

Family Applications (1)

Application Number Title Priority Date Filing Date
ITMO20070181 ITMO20070181A1 (it) 2007-02-23 2007-05-25 Apparato per trasferire dosi

Country Status (1)

Country Link
IT (1) ITMO20070181A1 (it)

Similar Documents

Publication Publication Date Title
JP3554372B2 (ja) 射出成形装置
JP4754625B2 (ja) 所定量を移送する装置
CN101559650B (zh) 多型坯多层共挤出吹塑机
AU2016357771A1 (en) Three-dimensional shaping apparatus and shaping material discharging member
JP2008516800A (ja) プラスチック製品の製造装置および製造方法
US20030151172A1 (en) Apparatus and method for forming discrete hollow parts
MXPA06015140A (es) Procedimiento de produccion y maquina de extrusion y soplado para recipientes de plastico.
JP5175307B2 (ja) ドーズを移送するための装置
ITMO20070181A1 (it) Apparato per trasferire dosi
ITMO20070272A1 (it) Apparato per trasferire oggetti
ITMO20070057A1 (it) Apparato per trasferire dosi
IT201800009342A1 (it) Apparato per stampare a compressione oggetti concavi.
US20230191680A1 (en) System and method of making a mesh cushion
RU2305033C2 (ru) Способ и устройство для изготовления полых изделий
US20060062870A1 (en) System and apparatus for forming product from thermoplastic material utilizing a vertical forming tunnel
JP2017007301A (ja) ブロー成形装置のダイヘッド構造
KR101641820B1 (ko) 반구형 잔량 남김 방지구조를 갖는 블로워 화장용기 제조장치
JP7331254B2 (ja) 高分子材料の投用量を移送するシステム及び関連する移送方法
US11931933B2 (en) Injection molding system
EP2252445B1 (en) Apparatus for transferring doses of plastic material
PT80769B (pt) Maquina automatica para a injeccao de formas em suportes continuos
JPH0524936A (ja) 粉末敷延装置
JP2017013963A (ja) ホッパー装置及び発泡粒子充填装置
IT8903684A1 (it) Testa di estrusione di piu'parison da un unico estrusore.
ITMO20090014A1 (it) Apparato