ITMI20112111A1 - Lampada contenente un'amalgama di partenza migliorata - Google Patents

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ITMI20112111A1
ITMI20112111A1 IT002111A ITMI20112111A ITMI20112111A1 IT MI20112111 A1 ITMI20112111 A1 IT MI20112111A1 IT 002111 A IT002111 A IT 002111A IT MI20112111 A ITMI20112111 A IT MI20112111A IT MI20112111 A1 ITMI20112111 A1 IT MI20112111A1
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Alessio Corazza
Alessandro Gallitognotta
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Description

LAMPADA CONTENENTE UN AMALGAMA DI PARTENZA MIGLIORATO
La presente invenzione riguarda una lampada contenente un amalgama di partenza migliorato per aumentare la pressione di mercurio durante l’avviamento ed in un secondo aspetto un metodo per aumentare la pressione di vapore di mercurio in una lampada durante l’avviamento per mezzo di amalgami di partenza migliorati.
L’invenzione à ̈ vantaggiosamente impiegata nelle cosiddette lampade a mercurio a bassa pressione, cioà ̈ lampade in cui la pressione di mercurio durante il funzionamento à ̈ molto inferiore ad 1 bar. In particolare, à ̈ noto che in molte di queste lampade, per esempio nella maggior parte delle lampade fluorescenti lineari e compatte , per ottenere la migliore prestazione à ̈ preferibile che la pressione di mercurio sia compresa tra 0,5 e 1,5 Pa durante il funzionamento della lampada.
Uno dei principali problemi nel settore à ̈ dosare correttamente la quantità di mercurio nonché controllare la pressione di mercurio che si stabilisce durante il funzionamento della lampada. A valori di pressione che sono troppo bassi infatti non à ̈ possibile raggiungere un meccanismo efficace di emissione radiativa dagli atomi di mercurio che sono eccitati, perché sono in numero ristretto, mentre una concentrazione eccessiva di mercurio nella fase vapore porta gli atomi eccitati ad interagire l’uno con l’altro per mezzo di meccanismi come l’autoassorbimento della radiazione emessa ed il trasferimento non-radiativo di energia, causando così una riduzione del flusso luminoso della lampada.
Il mercurio viene aggiunto alla lampada per mezzo di una fonte principale (talvolta definita anche fonte primaria) che può essere all’interno della lampada oppure esterna. I modi in cui il mercurio à ̈ inizialmente dosato all’interno della lampada non sono oggetto della presente invenzione ed il dosaggio di mercurio viene generalmente effettuato in modi diversi. Per esempio, il mercurio viene dosato in forma di goccioline liquide, di vapori da una fonte esterna alla lampada, o inserendo amalgami che rilasciano mercurio a bassa temperatura. Un’altra soluzione particolarmente vantaggiosa per introdurre mercurio in alcuni tipi di lampade sfrutta uno dei componenti della lampada stessa, come per esempio uno schermo elettrodico, per supportare una lega adatta a rilasciare mercurio ad alta temperatura.
Lampade più sofisticate possono essere provviste di elementi aggiuntivi, come amalgami di controllo e amalgami di partenza poiché à ̈ molto importante controllare la pressione di mercurio nel tempo ad un valore corretto in modo da ottimizzare il flusso luminoso e l’efficienza luminosa della lampada. Uno degli accorgimenti utilizzati nel settore à ̈ l’uso di un amalgama di controllo o di lavoro (l’ultimo termine ha senso con riferimento a lampade in cui l’introduzione iniziale di mercurio à ̈ effettuata per mezzo di un amalgama di dosaggio o di altra fonte “primaria†adatta). I vantaggi ed i miglioramenti connessi con l’uso di un amalgama di controllo sono ampiamente noti nel settore e descritti per esempio nel brevetto US4157485 ed un ulteriore recente sviluppo à ̈ descritto nella domanda internazionale di brevetto WO2011/092349 a nome della richiedente relativa all’uso di un amalgama avente come suoi componenti principali Bismuto ed Indio e la cui temperatura ottimale di funzionamento à ̈ compresa tra 60 e 95°C.
Amalgami di partenza, noti nel settore anche con il termine amalgami ausiliari (nel contesto della presente invenzione i due termini sono da considerarsi equivalenti), hanno uno scopo che à ̈ piuttosto diverso rispetto agli amalgami di controllo e devono fornire un rapido rilascio di piccole quantità di mercurio durante l’avviamento della lampada per assicurare che una sufficiente quantità di mercurio sia presente nella fase vapore prima possibile per assicurare di ridurre significativamente il tempo di run-up (cioà ̈, il tempo necessario per raggiungere una emissione luminosa sufficientemente vicina alla emissione massima raggiunta durante il funzionamento della lampada). Lo scopo degli amalgami di partenza à ̈ quindi quello di catturare gli atomi di Hg dopo lo spegnimento della lampada e poi di rilasciarli velocemente, immediatamente dopo l’accensione. Anche la proprietà sequestrante dell’amalgama di partenza à ̈ importante, infatti senza di essa il mercurio tenderebbe ad accumularsi sulla parte/componente della lampada più fredda, tipicamente le pareti di vetro, e perciò il suo rilascio in forma gassosa ad un livello sufficiente viene effettuato solo dopo un ritardo rilevante: tipicamente sono necessari alcuni minuti per raggiungere una pressione di Hg sufficientemente alta per ottenere una emissione luminosa che à ̈ l’80% della emissione standard della lampada. Gli amalgami di partenza possono essere usati insieme ad amalgami di controllo o come soluzione indipendente, sempre tenendo conto del fatto che in entrambi i casi il dosaggio iniziale di mercurio à ̈ effettuato da una fonte principale (che in qualche caso può anche fungere da elemento di controllo, cioà ̈ la fonte principale à ̈ l’amalgama di controllo).
I diversi requisiti funzionali per gli amalgami di controllo e per gli amalgami di partenza implicano che gli elementi utilizzati come amalgami di controllo non sono tipicamente adatti ad essere utilizzati come amalgami di partenza.
Gli aspetti correlati con la temperatura sono particolarmente critici, infatti à ̈ importante posizionare l’amalgama di partenza vicino alla parte più calda della lampada, cioà ̈ gli elettrodi della lampada che si riscaldano ad ogni accensione della lampada, per assicurare un veloce rilascio di mercurio in modo da raggiungere la concentrazione ottimale di Hg in fase vapore in un tempo molto breve, ma allo stesso tempo l’amalgama deve essere mantenuto ad una temperatura tale per cui esso non si fonda e si distacchi dal supporto, anche dopo un uso prolungato o dopo numerosi cicli. I vincoli relativi alla fusione possono essere presenti per l’amalgama ma sono molto più rigidi per la cosiddetta lega madre, che nel settore indica una composizione derivante dall’amalgama e privata della frazione di mercurio, quindi l’amalgama stesso dopo che à ̈ stato rilasciato il mercurio (durante la fase di riscaldamento) o prima della lega con mercurio (durante il raffreddamento). La condizione stringente sul punto di fusione della lega madre à ̈ dovuta al fatto che per gli amalgami di partenza adatti, il mercurio viene rilasciato prima della condizione di punto di fusione dell’amalgama, per cui il requisito relativo alla capacità di sopportare temperature elevate si trasferisce alla lega madre.
In particolare un buon amalgama di partenza, ma particolarmente la corrispondente lega madre devono essere in grado di sopportare temperature relativamente alte, cioà ̈ di almeno 200°C, senza dislocazione di materiale o cambiamento di forma e relativamente a questo vincolo la soluzione mostrata nella suddetta domanda internazionale di brevetto WO2011/092349, relativa ad un amalgama migliorato di controllo, chiaramente non soddisfa tale requisito, poiché già a temperature sopra 100°C possono esserci problemi di ritenzione della lega madre sul suo supporto. Amalgami a base di Indio che sono in grado di sopportare temperature più elevate, nell’intervallo di 100-170°C, sono descritte nel brevetto US 7.408.295.
Una proprietà desiderabile aggiuntiva dell’amalgama di partenza, o meglio della sua lega madre, à ̈ quella di sopportare requisiti più stringenti in termini di stabilità meccanica sotto riscaldamento e sotto vuoto, poiché i processi di produzione delle lampade implicano temperature molto alte. In particolare, il processo di conversione dei catodi delle lampade prevede l’uso di una pasta emissiva adatta e la sua successiva conversione mediante riscaldamento a 1200°C per circa un minuto sotto pompaggio di vuoto, e pertanto la miglior lega madre di amalgama di partenza, che à ̈ collocata in prossimità degli elettrodi, deve essere in grado di sostenere una temperatura di 500-600°C per circa un minuto sotto condizioni di pompaggio di vuoto.
Il brevetto US 4.636.686 à ̈ uno dei primi documenti a menzionare l’uso di un amalgama di partenza/ausiliario, di indio, nella immediata prossimità del filamento avvolto degli elettrodi.
La domanda di brevetto US2002/180.340 mostra amalgami ternari di Bi-In-Ag destinati ad introdurre (fonte principale) e controllare (amalgama di controllo) il livello di mercurio durante il funzionamento in una lampada a scarica.
Lampade contenenti un diverso tipo di amalgama sono descritte nel brevetto US6.734.616 che impiega amalgami Bi-Pb, preferibilmente con l’aggiunta di oro. Essi sono usati come amalgami di controllo. Si menziona anche che queste lampade possono anche beneficiare dell’uso di amalgami ausiliari addizionali in termini di un tempo di messa in funzione più veloce.
Il problema della quantità di mercurio che deve essere legato e rilasciato dall’amalgama ausiliario à ̈ descritto nel brevetto Europeo EP756756. che descrive l’uso di Sn-Pb, Pb-Si-Sn e Bi-In come amalgami ausiliari adatti.
Il brevetto US 7.053.554 descrive metalli adatti ad essere utilizzati come amalgami ausiliari, alcuni dei quali sono in grado di resistere a temperature fino a 200°C, mentre una struttura capace di operare tra 250°C e 400°C, che prevede un metallo di amalgama ed un rivestimento non di amalgama come elemento di avviamento à ̈ descritto nella domanda di brevetto US 2009/322.223. La soluzione preferita descritta prevede l’uso di Indio, che ha un basso punto di fusione, come metallo di amalgama. Similmente il brevetto US 5.686.788 descrive soluzioni per la ritenzione di amalgami ausiliari, come quelli ottenuti usando l’indio, nella parte più calda della lampada.
Oggetto della presente invenzione à ̈ fornire una lampada con amalgami di partenza migliorati capaci di resistere ad elevate temperature, di assicurare una messa in funzione più veloce e anche adatti ad essere usati senza la necessità di un supporto di una forma particolare o di mezzi di contenimento, ed in un suo primo aspetto consiste in una lampada comprendente un primo catodo, un secondo catodo, supporti per tali primo e secondo catodi, ed almeno un amalgama di partenza in una porzione ad alta temperatura della lampada, in cui detto amalgama di partenza comprende una lega madre e mercurio in una quantità da 0,1% in peso a 10% in peso rispetto al peso complessivo dell’amalgama di partenza, caratterizzata dal fatto che detta lega madre comprende:
- uno o più elementi scelti in un gruppo A formato da Ag, Cu, Au, Ni, Si, Ti; e - uno o più elementi scelti in un gruppo B formato da Bi, Sn, Ga; Zn, in cui:
• A à ̈ almeno 50% in peso di detta lega madre;
• B à ̈ almeno 15% in peso di detta lega madre;
• A B à ̈ almeno 95% in peso di detta lega madre.
In una forma realizzativa preferita A B à ̈ almeno 99% di dette leghe madre. Preferibilmente la quantità di mercurio nell’amalgama di partenza à ̈ compresa tra 0,8% e 8% in peso.
Un ulteriore vantaggio delle lampade contenenti gli amalgami di partenza migliorati secondo la presente invenzione à ̈ che sono compatibili con il processo di conversione del catodo della lampada che causa il loro riscaldamento sotto pompaggio.
L’invenzione verrà ulteriormente illustrata con l’aiuto delle seguenti figure in cui:
• la figura 1 mostra una rappresentazione grafica semplificata di una struttura metallica provvista di fori, atta particolarmente per supportare un amalgama di partenza secondo la presente invenzione;
• la figura 2 mostra un dettaglio di una lampada in cui à ̈ montata una struttura metallica provvista di fori secondo l’invenzione.
Nei disegni, facendo in particolare riferimento alla figura 2, la dimensione e i rapporti dimensionali dei vari elementi non sono corretti, ma sono stati alterati per migliorare la comprensibilità delle figure.
Nella presente descrizione e nelle rivendicazioni, per porzione ad alta temperatura della lampada si intendono quelle porzioni della lampada, come le porzioni vicino ai catodi, in cui l’alta temperatura raggiunta dopo l’accensione della lampada à ̈ di almeno 200°C e preferibilmente di almeno 250°C. Si deve sottolineare che tale condizione di temperatura viene tipicamente raggiunta pochi secondi dopo l’avviamento della lampada (normalmente entro 10 secondi dall’accensione). Come menzionato, l’amalgama di partenza à ̈ posto preferibilmente in una regione in cui la temperatura maggiore raggiunta à ̈ di almeno 250°C; tale condizione à ̈ preferita rispetto a 200°C poiché assicura un rilascio di mercurio più veloce e quindi un processo di avviamento più efficiente.
Delle possibili combinazioni sopra esposte, amalgami preferiti sono quelli la cui lega madre à ̈ basata sulle combinazioni di Ag-Bi, Cu-Bi e Ag-Cu-Bi. Queste leghe sono preferite perché a temperature superiori a 200°C sono in grado di assicurare il più veloce rilascio di mercurio dagli amalgami di partenza.
Un modo preferito per inserire la lega madre sulla quale l’amalgama di partenza à ̈ formato (convenzionalmente viene semplicemente definita amalgama di partenza) nella lampada à ̈ per mezzo di una struttura metallica provvista di fori, preferibilmente fori aventi un’area di superficie non maggiore di 0,16 mm<2>. Il termine struttura metallica provvista di fori à ̈ inteso significare anche le sue varianti più comuni e funzionalmente equivalenti, per esempio elementi come reti metalliche, tessuti a maglia metallici e strisce metalliche perforate. Lo spessore della struttura metallica provvista di fori à ̈ preferibilmente compreso tra 0,1 e 0,5 mm e, riguardo al materiale per la sua produzione, à ̈ preferito l’uso di nichel o ferro rivestito di nichel.
In una forma realizzativa ancora più preferita l’amalgama ausiliario à ̈ disposto su almeno il 50% dell’area di superficie disponibile sulla struttura metallica. In alcuni casi à ̈ preferibile avere una porzione libera dal deposito dell’amalgama di partenza/lega madre in modo che la sua presenza non interferisca con l’operazione di fissaggio della struttura metallica all’interno della lampada.
Questa soluzione preferita per il supporto dell’amalgama di partenza migliorato secondo la presente invenzione à ̈ mostrata in figura 1. Una rete a T 10 comprende una parte assottigliata 11 in funzione di stelo ed una parte 12 avente un’area superficiale più ampia, che à ̈ suddivisa in due porzioni, precisamente una porzione 13 sulla quale à ̈ depositato un amalgama di partenza migliorato secondo la presente invenzione ed una porzione 14 sulla quale non à ̈ depositato amalgama. Lo scopo della figura 1 à ̈ quello di mostrare una possibile configurazione per un supporto per l’inserimento dell’amalgama di partenza in una lampada secondo la presente invenzione, ma altre forme realizzative sono possibili ed assolutamente equivalenti. Per esempio, in un’altra forma realizzativa la geometria del supporto forato può essere diversa, in questo caso tra le forme alternative più interessanti ci sono quelle a I e ad L, e la rete può avere fori che sono non necessariamente circolari, ma possono avere altre geometrie che sono assolutamente equivalenti, per esempio romboidale, rettangolare o esagonale.
Altri modi adatti per inserire gli amalgami di partenza nella lampada sono per esempio per mezzo di piccole piastre o fogli metallici (tagliati alla dimensione e forma desiderate per essere vantaggiosamente inseriti nella lampada) sui quali l’amalgama à ̈ depositato, o in un’altra soluzione particolarmente vantaggiosa l’amalgama di partenza stesso à ̈ modellato in forma di striscia, bandiera o filo ed in questo caso la “bandiera o filo di amalgama†à ̈ molto vantaggiosamente fissato ad entrambi i supporti dell’elettrodo. Con bandiera e striscia si intendono elementi aventi un aspetto genericamente rettangolare, nel caso delle strisce il rapporto tra la dimensione maggiore e minore del rettangolo à ̈ maggiore di 2, mentre nel caso delle bandiere tale rapporto à ̈ compreso tra 1 (geometria quadrata) e 2.
Indipendentemente dal tipo di supporto utilizzato e dal fatto che l’amalgama ausiliario sia senza supporto (usato come tale) la sua forma iniziale à ̈ la lega madre, che forma l’amalgama solo dopo essere stata installata nella lampada come conseguenza della sua interazione con la fonte principale.
Una vista schematica di una forma realizzativa di una porzione di una lampada secondo la presente invenzione à ̈ mostrata in figura 2. La lampada 20 comprende uno stelo 21 sul quale sono posizionati due fili 22, 22’, di supporto ad un catodo, ed un filamento di tungsteno 23 generalmente ricoperto con un rivestimento (non mostrato) di un materiale emissivo a base di ossidi. Mentre i due elementi 22, 22’ servono sia a supportare che a rifornire di corrente il filamento di tungsteno per far sì che esso emetta elettroni, anche un terzo elemento metallico 24 si estende dallo stelo. Tale elemento à ̈ generalmente denominato nel settore “terzo elettrodo†ed ha l’unico scopo di supportare altri elementi, nel caso esemplificato in figura 2 una struttura metallica forata 25 che porta l’amalgama di partenza.
L’amalgama di partenza può essere montato vicino ad uno tra il primo e secondo catodo, ma per ragioni legate ad un raggiungimento più uniforme della pressione di mercurio, sono provvisti due amalgami di partenza (preferibilmente uguali l’uno all’altro in termini di composizione, dimensione, disposizione), uno essendo disposto in stretta prossimità di detto primo catodo ed un altro essendo disposto in stretta prossimità di detto secondo catodo.
L’amalgama di partenza può essere impiegato e disposto all’interno della lampada in una posizione adatta, come vicino al catodo (per esempio sui fili adduttori) anche nella forma di una pasta costituita da una miscela di polvere di lega madre e un legante adatto. Il legante può essere un legante organico come per esempio un legante a base di nitrocellulosa tipicamente usato nelle lampade, o un legante inorganico come un legante a base di alluminio o alluminio-silicato.
Le polveri possono avere una granulometria media (in caso di polveri con forma non sferica, per granulometria si intende la dimensione laterale massima) compresa tra 0,5 Î1⁄4m e 300 Î1⁄4m, ma con la granulometria massima consentita delle polveri non eccedente 500 Î1⁄4m.
In un suo secondo aspetto, l’invenzione riguarda un metodo per aumentare la pressione di mercurio in una lampada a scarica durante il suo avviamento secondo la presente invenzione, in cui la temperatura dell’amalgama di partenza raggiunge almeno 200°C entro 10 secondi dall’accensione.
Preferibilmente l’amalgama di partenza raggiunge almeno 250°C entro 10 secondi dall’accensione della lampada.
L’invenzione verrà ulteriormente descritta per mezzo dei seguenti esempi.
Diverse leghe madre sono depositate su una rete metallica forata; dei campioni sono preparati mediante pressatura, per ciascuna lega madre, di una quantità di circa 5 mg su una bandiera di 5 mm<2>di una rete avente una maglia in cui il diametro del cerchio inscritto in ciascuna delle aperture della maglia à ̈ 0,28 mm; poi tali campioni sono riscaldati a 500°C per 2 minuti in un vuoto di circa 1*10<-3>mbar.
La Tabella 1 mostra le composizioni delle leghe madre per quattro campioni preparati secondo la presente invenzione S1-S4 e per tre campioni comparativi C0-C2 ed i risultati di una ispezione visiva del supporto dopo il riscaldamento a 500°C per due minuti sotto vuoto. Come menzionato, questo trattamento corrisponde alle condizioni più stringenti imposte alla lega madre durante il trattamento di conversione del catodo, dovute alla breve distanza tra la lega ed il filamento, dettate dalla necessità di avere l’amalgama di partenza posta nella parte più calda della lampada.
Tabella 1
Composizione peso%  A  B  Risultati dopo riscald.a <Campione >Bi  Ag  Cu  Ni  In  (peso%) (peso%) 500°C per 2'  C0  0  0  0  0 100 n/a  n/a  Formaz.goccioline 
Formaz. piccole goccioline C1  45,1  46,6  0  0 8,3 46,6 45,1 Distacco  
C2  52  44  4  0 0 48 52 Formaz. piccole goccioline  S1  26,9  55,6  17,5  0 0 73,1 26,9 No formaz.goccioline  S2  34,5  34,6  30,9  0 0 65,5 34,5 No formaz.goccioline  S3  21,8  45  33,2  0 0 78,2 21,8 No formaz.goccioline  S4  47  29  0  24 0 53 47 No formaz.goccioline 
Dalla Tabella 1 à ̈ possibile osservare che le leghe madre secondo la presente invenzione sono in grado di resistere al trattamento di conversione del catodo nelle condizioni più rigide.
Tali proprietà non sono possedute da un elemento comunemente usato come amalgama di partenza, l’Indio (esempio comparatico C0) e nemmeno da tutte le leghe madre contenenti quantità significative di tale elemento (esempio comparativo C1). È anche mostrato che una lega madre che viola la condizione sul peso % sulla presenza degli elementi A (sotto 50%), come esempio comparativo 2, non à ̈ in grado di sostenere con successo le condizioni di prova.
In un modo preferito diverso l’amalgama di partenza à ̈ inserito nella lampada vicino al catodo nella forma di una pasta con la lega madre in forma di polvere, in cui la lega à ̈ dispersa in un legante adatto.. Le polveri possono avere una granulometria media (in caso di polveri con forma non sferica per granulometria si intende le dimensione laterale massima) compresa tra 0,5 Î1⁄4m e 300 Î1⁄4m, ma con la granulometria massima consentita delle polveri non eccedente 500 Î1⁄4m.

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Lampada comprendente un primo catodo, un secondo catodo, supporti per detti primo e secondo catodo, ed almeno un amalgama di partenza in una porzione ad alta temperatura di detta lampada, in cui detto amalgama di partenza comprende una lega madre e mercurio in una quantità da 0,1% in peso a 10 % in peso rispetto al peso complessivo dell’amalgama di partenza, caratterizzato dal fatto che detta lega madre comprende: - uno o più elementi scelti in un gruppo A formato da Ag, Cu, Au, Ni, Si, Ti; e - uno o più elementi scelti in un gruppo B formato da Bi, Sn, Ga, Zn, in cui : • A à ̈ almeno 50% in peso di detta lega madre; • B à ̈ almeno 15% in peso di detta lega madre, e • A B à ̈ almeno 95% in peso di detta lega madre.
  2. 2. Lampada secondo la rivendicazione 1 in cui A B Ã ̈ almeno 99% di detta lega madre.
  3. 3. Lampada secondo la rivendicazione 1 in cui detta lega madre comprende da 0,8% in peso a 8% in peso di mercurio.
  4. 4. Lampada secondo la rivendicazione 1, in cui detta porzione ad alta temperatura à ̈ destinata a raggiungere una temperatura uguale o superiore a 250°C dopo l’accensione della lampada.
  5. 5. Lampada secondo la rivendicazione 1 in cui detta lega madre à ̈ scelta nel gruppo formato dalle leghe Ag-Bi, Cu-Bi, e Ag-Cu-Bi.
  6. 6. Lampada secondo la rivendicazione 1 in cui l’amalgama di partenza à ̈ nella forma di una dispersione di polveri in un legante.
  7. 7. Lampada secondo la rivendicazione 6 in cui dette polveri hanno una dimensione media tra 0,5µm e 300 µm ed una dimensione massima uguale o inferiore a 500 µm.
  8. 8. Lampada secondo la rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto di comprendere due amalgami di partenza, uno dei quali essendo disposto in vicina prossimità di detto primo catodo ed un altro essendo disposto in vicina prossimità di detto secondo catodo.
  9. 9. Lampada secondo la rivendicazione 1 in cui detto amalgama di partenza à ̈ depositato su una struttura metallica provvista di fori, detti fori avendo un’area non superiore a 0,16 mm<2>.
  10. 10. Lampada secondo la rivendicazione 9 in cui l’amalgama di partenza à ̈ depositato su almeno il 50% della struttura metallica.
  11. 11. Lampada secondo la rivendicazione 9 in cui detta struttura metallica à ̈ a forma di T o a forma di L o a forma di I.
  12. 12. Lampada secondo la rivendicazione 1 in cui detto amalgama di partenza à ̈ depositato su fogli metallici.
  13. 13. Lampada secondo la rivendicazione 1 in cui detto amalgama di partenza à ̈ nella forma di uno o due bandiere, strisce o fili.
  14. 14. Lampada secondo la rivendicazione 13, in cui detti uno o due bandiere, strisce o fili sono disposti ciascuno in prossimità di detti catodi e fissati a detti supporti dei catodi.
  15. 15. Metodo per aumentare la pressione di mercurio durante l’avviamento di una lampada a scarica secondo una o più della precedenti rivendicazioni, in cui la temperatura di detto amalgama di partenza raggiunge almeno 200°C entro 10 secondi dall’accensione.
  16. 16. Metodo secondo la rivendicazione 15 in cui la temperatura dell’amalgama di partenza raggiunge almeno 250°C entro 10 secondi dall’accensione.
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