ITMI20080651A1

ITMI20080651A1 - Macchina per la trasformazione in linea di prodotti monouso, stampati a caldo con cere e paraffine colorate

Info

Publication number: ITMI20080651A1
Application number: IT000651A
Authority: IT
Inventors: Angelo Bartesaghi
Original assignee: O Pac S R L
Priority date: 2008-04-11
Filing date: 2008-04-11
Publication date: 2009-10-12
Also published as: RU2500541C2; CA2719781A1; US20110079156A1; CN101998907A; BRPI0909192B1; CA2719781C; EP3059083A1; WO2009125266A2; EP2259923A2; CN101998907B; RU2010141963A; WO2009125266A3; US8875627B2; BRPI0909192A2

Description

DESCRIZIONE dell’invenzione industriale

La presente invenzione si riferisce ad una macchina per la trasformazione in linea di prodotti monouso e, più in particolare, ad una macchina per la stampa a caldo, con cere e paraffine colorate, e per la produzione di salviette o fazzoletti umidificati e non.

I fazzoletti igienici del tipo “usa-e-getta”, imbevuti con liquidi disinfettanti, deodoranti e/o detergenti, sono largamente utilizzati, grazie alla loro estrema praticità, sia per la pulizia del viso e delle mani che per provvedere alla pulizia di parti intime, soprattutto nei neonati, nonché in molte altre applicazioni.

L’uso a cui tali fazzoletti sono destinati, vale a dire il contatto con la pelle e le parti intime del corpo umano, ne impone standard igienici elevatissimi e l’assenza di qualsiasi tipo di contaminazione durante il processo produttivo. Questi requisiti devono essere soddisfatti anche e soprattutto nel caso in cui si desideri imprimere sui fazzoletti dei motivi decorativi, dei marchi o delle scritte di qualsivoglia genere.

Allo stato attuale dell’arte, per decorare e/o stampare salviette o fazzoletti igienici che in seguito verranno eventualmente umidificati con soluzioni profumate o detergenti, non è possibile utilizzare tutti i ben noti inchiostri, in quanto tali inchiostri potrebbero rilasciare, durante il successivo processo di umidificazione delle salviette, degli aloni colorati tali da inquinare le salviette stesse dal punto di vista igienicosanitario.

Scopo della presente invenzione è pertanto quello di realizzare una macchina per la trasformazione in linea di prodotti monouso, in particolare una macchina per la stampa a caldo e per la produzione di salviette o fazzoletti umidificati e non, in grado di apporre dei motivi decorativi, dei marchi o delle scritte sui prodotti stessi senza causarne la contaminazione, salvaguardandone pertanto gli aspetti igienici e tossicologici.

Un altro scopo dell’invenzione è poi quello di realizzare una macchina per la trasformazione in linea di prodotti monouso in grado di produrre, a partire da un qualsiasi supporto nastriforme di stampa quale tessuto, tessuto non tessuto o carta, salviette o fazzoletti, umidificati e non, perfettamente atossici e quindi idonei all’utilizzo sulla pelle del corpo umano.

Un ulteriore scopo dell’invenzione è quello di realizzare una macchina per la trasformazione in linea di prodotti monouso in grado di ottenere il prodotto finito, stampato, eventualmente umidificato, pronto per il confezionamento e quindi pronto all’uso, senza la necessità di predisporre delle fasi intermedie di lavorazione su altri macchinari.

Ancora un altro scopo dell’invenzione è infine quello di realizzare una macchina per la trasformazione in linea di prodotti monouso in grado di fabbricare salviette o fazzoletti umidificati e non in maniera semplice ed economica.

Questi scopi secondo la presente invenzione vengono raggiunti realizzando una macchina per la trasformazione in linea di prodotti monouso, in particolare una macchina per la stampa a caldo e per la produzione di salviette o fazzoletti umidificati e non, come esposto nella rivendicazione 1.

Ulteriori caratteristiche dell’invenzione sono evidenziate dalle rivendicazioni dipendenti, che sono parte integrante della presente descrizione.

Le caratteristiche ed i vantaggi di una macchina per la trasformazione in linea di prodotti monouso secondo la presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione seguente, esemplificativa e non limitativa, riferita ai disegni schematici allegati nei quali:

la figura 1 è una vista schematica in prospettiva di una macchina per la trasformazione in linea di prodotti monouso secondo la presente invenzione;

la figura 2 è una vista in prospettiva di una prima forma di realizzazione di una stazione di stampa applicabile alla macchina per la trasformazione in linea di prodotti monouso di figura 1;

la figura 3 è una vista in alzata laterale della stazione di stampa mostrata in figura 2;

la figura 4 è una vista in dettaglio, in sezione parziale, di un particolare della stazione di stampa mostrata in figura 2;

la figura 5 è una vista in alzata laterale di un cilindro di stampa appartenente alla stazione di stampa mostrata in figura 2;

la figura 6 è una vista in sezione, ottenuta lungo la linea A-A di figura 5, di un cilindro di stampa appartenente alla stazione di stampa mostrata in figura 2;

la figura 7 è una vista in prospettiva di una seconda forma di realizzazione di una stazione di stampa applicabile alla macchina per la trasformazione in linea di prodotti monouso di figura 1; e

la figura 8 è una vista in alzata laterale della stazione di stampa mostrata in figura 7.

Con riferimento in particolare alla figura 1, viene mostrata una macchina per la trasformazione in linea di prodotti monouso secondo la presente invenzione, indicata complessivamente con il numero di riferimento 10.

La macchina 10 è provvista di una pluralità di moduli distinti disposti in linea, vale a dire posti in sequenza l’uno rispetto all’altro, che consentono ad esempio di realizzare, piegare ed eventualmente confezionare, a partire da un generico supporto di stampa 100 di tipo nastriforme, dei fazzoletti o salviette stampati e/o decorati e successivamente imbevuti con sostanze o liquidi disinfettanti, deodoranti e/o detergenti.

Nel dettaglio, la macchina 10 comprende innanzitutto un primo modulo o gruppo svolgitore 12 per una o più bobine 14 di materiale nastriforme 100, tale materiale nastriforme 100 costituendo il supporto di base per i prodotti monouso (salviette) da realizzare. Può essere quindi previsto, in corrispondenza di tale gruppo svolgitore 12, un modulo di sollevamento 16 in grado di movimentare le bobine 14 per una loro introduzione sul gruppo svolgitore 12 stesso.

Il nastro 100 proveniente dallo svolgimento di ciascuna bobina 14 viene introdotto, a valle del gruppo svolgitore 12, in un modulo di stampa 18 in grado di imprimere a caldo su di esso, e quindi su ciascuna salvietta che ne deriva, dei motivi decorativi, dei marchi e/o delle scritte con un particolare inchiostro W (figure 4 e 8) a base di paraffina, cere naturali e/o loro miscele, come verrà meglio specificato nel seguito.

Una volta ottenuta la stampa indelebile del motivo desiderato sul nastro 100, esso viene alimentato ad un modulo o stazione 20 di piegatura e di taglio ed eventualmente di bagnatura, posto a valle del modulo di stampa 18. All’interno della stazione di piegatura e di taglio 20 il nastro 100 stampato può essere imbevuto con soluzioni di diverso tipo, quali deodoranti, disinfettanti e/o detergenti.

Durante la fase di bagnatura, il nastro 100 stampato può essere fatto passare su un apposito rullo dotato di orifizi da cui fuoriesce la prevista soluzione imbibente, oppure il nastro 100 stesso può essere sottoposto a dei getti della sostanza deodorante e/o detergente, erogati da appositi ugelli nebulizzatori, o ancora può essere immerso in un recipiente contente la sostanza deodorante e/o detergente da applicare su di esso.

Una volta imbevuto, il nastro 100 viene piegato nella maniera desiderata all’interno della stazione 20, provvista ad esempio di un gruppo di piega del tipo a rulli controrotanti, e viene poi tagliato per formare dei fazzoletti o delle salviette di dimensioni predefinite. Le salviette così formate possono quindi essere inviate, attraverso una stazione di trasferimento automatico 22, ad una successiva stazione di confezionamento 24.

In aggiunta, può essere prevista una fase addizionale di bagnatura delle salviette, da effettuarsi in seguito alle operazioni di piega e di taglio, mediante un dispositivo imbibitore (non mostrato) distinto e separato rispetto alla stazione di piegatura e di taglio 20 e posto a valle rispetto ad essa.

All’interno della stazione di confezionamento 24 possono essere formate, in una maniera di per sé nota, delle pile costituite da un numero prefissato di salviette stampate, umidificate e piegate, tali pile di salviette essendo quindi pronte per essere confezionate, da parte della stazione di confezionamento 24 stessa, in appositi pacchetti sigillati pronti all’uso.

A valle della stazione di confezionamento 24 può essere infine prevista una stazione di controllo 26 in grado di effettuare operazioni di pesatura, conteggio, verifica o controlli di altro tipo sui pacchetti in uscita dalla stazione di confezionamento 24 stessa.

In figura 2 viene mostrata, in vista prospettica, una prima forma di realizzazione di un modulo di stampa 18 appartenente alla macchina 10. In particolare, il modulo di stampa 18 di figura 2 è configurato per operare secondo la ben nota tecnica di stampa serigrafica.

Secondo tale forma di realizzazione, il modulo di stampa 18 è in grado di attuare un processo di stampa serigrafica a caldo per decorare almeno una porzione di ciascuna salvietta, proveniente dal nastro 100, con una sostanza fusa W insolubile in acqua. Tale sostanza insolubile W è scelta tra le paraffine, le cere naturali e/o le loro miscele, ed è inoltre miscelata con sostanze coloranti e/o pigmenti.

Il processo di stampa serigrafica a caldo avviene facendo transitare il nastro 100 svolto dalla bobina 14 all’interno del modulo di stampa 18. Tale modulo di stampa 18 comprende sostanzialmente un cilindro di stampa 28, rotante attorno al proprio asse di simmetria ed in contatto operativo con un cilindro di contrasto 30. Il cilindro di stampa 28 viene azionato da un apposito motore di comando 32, in asse elettrico con la stazione di piegatura e di taglio 20 in modo tale da ottenere sempre un processo di stampa in fase con la successiva operazione di piegatura, sia nella fase di accelerazione della macchina 10 che alla velocità di regime impostata. La struttura del cilindro di stampa 28 è costituita da un cilindro cavo in nichel, di spessore sottile preferito pari a 0,08 mm, opportunamente collegato al telaio del modulo di stampa 18 per mezzo di un manicotto esterno 34. L’assieme così costituito è denominato manica e/o cilindro di stampa, e definisce una cavità interna 36 a sviluppo sostanzialmente assiale (figure 5 e 6).

Il modulo di stampa 18 è provvisto di un gruppo fusore o fluidificatore (non mostrato) per il riscaldamento della cera W, preferibilmente paraffina, che necessita di essere fluidificata per poter essere impressa sul supporto nastriforme 100, e per l’alimentazione di tale cera W fluida nella cavità interna 36 del cilindro di stampa 28. Convenientemente, durante il funzionamento della macchina 10, il gruppo fusore è in grado di mantenere la cera W da alimentare al cilindro di stampa 28 del modulo di stampa 18 ad una temperatura di circa 85-90°C, così da garantirne la permanenza allo stato fluido.

In aggiunta, il modulo di stampa 18 è provvisto di almeno un gruppo di riscaldamento 38, ad esempio ad aria calda, in grado di evitare il raffreddamento eccessivo, e quindi la solidificazione, della cera W alimentata dal gruppo fusore prima che essa sia stata impressa sul supporto nastriforme 100. Il gruppo di riscaldamento 38 comprende una pluralità di condotti 40 in grado di insufflare aria calda all’interno del cilindro di stampa 28 e, più precisamente, nella cavità interna 36 definita dalla manica di stampa 34. La temperatura dell’aria insufflata viene controllata per mezzo di un sensore, tipicamente ad infrarossi, ed un relativo strumento di rilievo della temperatura. In tal modo, la temperatura della cera W viene mantenuta ad un livello sufficientemente alto tale da permetterne la permanenza allo stato fluido durante la fase di stampa sul supporto nastriforme 100 che andrà a formare le salviette.

La manica di stampa 34 è realizzata con un’apposita rete per stampa serigrafica ed è provvista di microfori superficiali passanti 42 per il rilascio della cera W sul supporto di stampa 100. Il diametro e, di conseguenza, lo sviluppo di stampa definito dal cilindro 28 è uniformato al formato di piega previsto nel successivo modulo di piegatura e di taglio 20.

Come mostrato nella vista in dettaglio di figura 4, all’interno del cilindro di stampa 28 è alloggiato un dispositivo a racla 44, del tipo a rullino rotante sulla superficie interna della manica di stampa 34, che ha il compito di spalmare e comprimere la cera W calda e fluida, contenuta all’interno della cavità 36 e proveniente dal gruppo fusore, sul supporto nastriforme 100 in transito nel modulo di stampa 18. Questo permette una perfetta spalmatura delle cere o paraffine colorate attraverso i microfori 42 praticati sulla manica di stampa 34 del cilindro 28 che, in base alla loro specifica disposizione, formano la figura o la decorazione da stampare sul supporto 100.

Il cilindro di contrasto 30 è realizzato in lega di alluminio cromato e rettificato e può essere provvisto o meno di sistemi di raffreddamento, ad esempio con acqua refrigerata. Tale operazione di raffreddamento consente infatti di migliorare l’adesione tra il supporto 100 e la cera W. Alternativamente, la fase di raffreddamento o asciugatura potrebbe consistere, semplicemente, nell’esporre a contatto con l’aria il supporto nastriforme 100, a valle della fase di stampa, per un determinato intervallo di tempo prima della successiva operazione di bagnatura. La pressione di stampa definita dal cilindro di contrasto 30 può essere regolata per mezzo di un sistema a cunei, il quale permette una regolazione micrometrica della pressione.

In figura 7 viene mostrata, in vista prospettica, una seconda forma di realizzazione di un modulo di stampa 18 appartenente alla macchina 10. In particolare, il modulo di stampa 18 di figura 7 è configurato per operare secondo la ben nota tecnica di stampa flessografica.

Anche in base a questa seconda forma di realizzazione, il modulo di stampa 18 è in grado di attuare un processo di stampa flessografica a caldo per decorare almeno una porzione di ciascuna salvietta con una sostanza fusa W insolubile in acqua. Tale sostanza insolubile W è scelta ancora una volta tra le paraffine, le cere naturali e/o le loro miscele, ed è inoltre miscelata con sostanze coloranti e/o pigmenti.

Il modulo 18 per la stampa flessografica comprende sostanzialmente un telaio 46 su cui è montato un cilindro portacliché 48 atto ad applicare la cera fluida W, prelevata da un’apposita vaschetta 50 (figura 8) per mezzo di un rullo gommato 52 e un cilindro inchiostratore retinato 54 di tipo cosiddetto “anilox” in contatto con il cilindro portacliché 48 ed in rotazione in senso opposto rispetto ad esso, sul nastro continuo 100. Il nastro 100 viene alimentato nella direzione della freccia F e viene mantenuto a contatto con il cilindro portacliché 48 per mezzo di un cilindro di contrasto 56 che ruota in senso opposto rispetto a detto cilindro portacliché 48.

Anche in questo esempio di realizzazione del modulo di stampa 18 sono previsti un motore di comando 32 per la movimentazione dei vari cilindri e un gruppo fusore o fluidificatore per il riscaldamento delle cere e paraffine colorate W che costituiscono l’inchiostro di stampa.

Al fine di mantenere la cera W allo stato fluido prima dell’applicazione sul nastro 100, la vaschetta 50 è provvista di mezzi di riscaldamento costituiti ad esempio da una o più resistenze elettriche 58 mantenute a temperatura controllata. Le resistenze elettriche 58 possono essere, ad esempio, del tipo a cartuccia, ciascuna della potenza elettrica di 300 W.

Analogamente, anche i cilindri di stampa, vale a dire il cilindro portacliché 48 e il cilindro inchiostratore 54, ed eventualmente il rullo gommato 52, possono essere riscaldati per mezzo di rispettive resistenze elettriche 60 e 62 inserite al loro interno, collegate con dei collettori rotanti e con un dispositivo di controllo della temperatura delle differenti zone di ciascun cilindro. Anche in questo caso le resistenze possono essere, ad esempio, del tipo a cartuccia, in grado di mantenere una temperatura costante di 85-87°C sulla superficie dei cilindri.

In alternativa, possono essere utilizzati anche altri mezzi riscaldanti, operanti elettricamente o con fluido caldo.

Il rilievo ed il controllo della temperatura sono eseguiti da appositi sensori e/o sonde, tipicamente ad infrarossi.

Il rullo gommato 52 è rivestito in materiale, come gomma siliconica, resistente alle alte temperature, ed è provvisto di un dispositivo pneumatico, gestito dal sistema di controllo centrale (PLC) della macchina 10, per il distacco dal cilindro retinato 54. E’ previsto un sistema a pattini per la tenuta della cera W in eccesso.

Il cilindro retinato 54 è dotato di una camicia intercambiabile e con diverse portate di inchiostro, in ragione delle caratteristiche di stampa desiderate e così da ottimizzare il trasporto della cera W verso il cilindro portacliché 48. Il cilindro retinato 54 è provvisto di un dispositivo manuale di regolazione della pressione sul cilindro portacliché 48 e di un sistema a pattini per la tenuta laterale della cera W in eccesso.

Il cilindro portacliché 48 è provvisto di una camicia intercambiabile in alluminio, con mezzi di fissaggio rapido del tipo a baionetta, nonché di un dispositivo pneumatico di distacco dalla posizione di stampa, con regolazione micrometrica della pressione di stampa sul supporto 100.

Infine, il cilindro di contrasto 56 può essere provvisto di un sistema di raffreddamento con acqua refrigerata al fine di migliorare l’adesione tra il supporto 100 e la cera W.

Indipendentemente dalla loro tipologia di realizzazione, le stazioni di stampa 18 della macchina 10 sono in grado di stampare su un supporto nastriforme 100 che può essere costituito da tessuto, tessuto non tessuto o carta. E’ inoltre possibile la stampa con cera anche su tessuti goffrati, sebbene con una definizione inferiore. I motivi decorativi, disegni, loghi e/o marchi possono essere impressi sia su un solo lato del supporto 100, e quindi delle salviette che ne derivano, sia su entrambi i lati.

Nel caso si desideri stampare immagini con una pluralità di colori, potrà essere utilizzato un corrispondente numero di stazioni di stampa 18 operanti in sequenza sul nastro 100.

Si è così visto che la macchina per la trasformazione in linea di prodotti monouso secondo la presente invenzione realizza gli scopi in precedenza evidenziati. A differenza delle macchine che utilizzano dispositivi standard di stampa serigrafica e flessografica presenti sul mercato, che impiegano inchiostri tradizionali addizionati o meno con solventi, tale macchina consente di ottenere i seguenti vantaggi:

- salvaguardia degli aspetti igienici e tossicologici del prodotto lavorato (salvietta umidificata e non), in seguito all’utilizzo di cere naturali e paraffine colorate con pigmenti atossici a norme FDA (Food and Drug Administration) e conformi all’utilizzo cosmetico;

- possibilità di umidificare il prodotto stampato con liquidi o soluzioni disinfettanti, deodoranti e/o detergenti, evitando l’inconveniente legato alla formazione di aloni colorati che possono inquinare, dal punto di vista igienico-sanitario, il prodotto stesso;

- utilizzo di energia e sostanze (inchiostri, aria calda) compatibili e sostenibili dal punto di vista dell’impatto ambientale e delle vigenti norme di sicurezza;

- possibilità di effettuare ulteriori trattamenti del nastro stampato immediatamente dopo la fase di stampa, poiché la stabilizzazione della stampa è sostanzialmente istantanea, al contrario del processo di stampa tradizionale che richiede tempi di essiccazione non trascurabili e spesso richiedenti apparecchiature supplementari specifiche (raggi UV e simili);

- possibilità di un accoppiamento stretto della stazione di stampa con la stazione di piegatura e taglio, garantendo in tal modo la stampa a registro (senza sfasature) del prodotto tagliato.

La macchina per la trasformazione in linea di prodotti monouso della presente invenzione così concepita è suscettibile in ogni caso di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nel medesimo concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli sono sostituibili da elementi tecnicamente equivalenti, mentre le forme e le dimensioni potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze tecniche.

L’ambito di tutela dell’invenzione è pertanto definito dalle rivendicazioni allegate.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Macchina (10) per la trasformazione in linea di prodotti monouso, comprendente almeno un gruppo svolgitore (12) per una o più bobine (14) di materiale nastriforme (100), che costituisce il supporto di base per detto prodotto, almeno un gruppo di stampa (18), posto a valle di detto gruppo svolgitore (12), in grado di imprimere a caldo su detto materiale nastriforme (100) motivi decorativi, marchi e/o scritte con un inchiostro (W) a base di paraffina, cere naturali e/o loro miscele, ed almeno un gruppo di piegatura e di taglio (20), posto a valle di detto gruppo di stampa (18), in cui detto materiale nastriforme (100) stampato viene piegato e tagliato per formare detti prodotti, detto gruppo di stampa (18) essendo provvisto di almeno un gruppo fusore o fluidificatore per l’alimentazione e il riscaldamento di detto inchiostro (W), che necessita di essere fluidificato per poter essere impresso su detto materiale nastriforme (100), e di uno o più mezzi di riscaldamento (38; 58, 60, 62) in grado di evitare il raffreddamento, e quindi la solidificazione, di detto inchiostro (W) alimentato da detto gruppo fusore prima che detto inchiostro (W) sia stato impresso su detto materiale nastriforme (100).
2. Macchina (10) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto gruppo di stampa (18) è in grado di operare secondo la tecnica di stampa serigrafica e comprende almeno un cilindro di stampa (28) collegato al telaio di detto gruppo di stampa (18) per mezzo di un manicotto esterno (34) che definisce una cavità interna (36) a sviluppo sostanzialmente assiale.
3. Macchina (10) secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detto gruppo fusore o fluidificatore è in grado di alimentare l’inchiostro (W) in detta cavità interna (36) del cilindro di stampa (28).
4. Macchina (10) secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di riscaldamento (38) comprendono una pluralità di condotti (40) in grado di insufflare aria calda all’interno di detta cavità interna (36) del cilindro di stampa (28).
5. Macchina (10) secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detto gruppo di stampa (18) comprende dei mezzi sensori per il controllo della temperatura dell’aria insufflata all’interno di detta cavità interna (36) del cilindro di stampa (28).
6. Macchina (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 5, caratterizzata dal fatto che detto manicotto esterno (34) è provvisto di microfori superficiali passanti (42), atti al rilascio dell’inchiostro (W) su detto materiale nastriforme (100).
7. Macchina (10) secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che all’interno di detta cavità interna (36) del cilindro di stampa (28) è alloggiato almeno un dispositivo a racla (44) che ha il compito di spalmare e comprimere l’inchiostro (W) su detto materiale nastriforme (100).
8. Macchina (10) secondo la rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo a racla (44) è del tipo a rullino rotante sulla superficie interna di detto manicotto (34).
9. Macchina (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 8, caratterizzata dal fatto che detto cilindro di stampa (28) è posto in contatto operativo con un cilindro di contrasto (30) provvisto di un sistema di raffreddamento con acqua refrigerata.
10. Macchina (10) secondo la rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che la pressione di stampa definita da detto cilindro di contrasto (30) è regolata per mezzo di un sistema a cunei.
11. Macchina (10) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto gruppo di stampa (18) è in grado di operare secondo la tecnica di stampa flessografica e comprende almeno un cilindro portacliché (48) atto ad applicare l’inchiostro (W), prelevato da una vaschetta (50) per mezzo di un rullo gommato (52) e di un cilindro inchiostratore (54) in contatto con detto cilindro portacliché (48) ed in rotazione in senso opposto rispetto ad esso, su detto materiale nastriforme (100).
12. Macchina (10) secondo la rivendicazione 11, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di riscaldamento (58) comprendono una o più resistenze elettriche mantenute a temperatura controllata, poste in corrispondenza di detta vaschetta (50) al fine di mantenere l’inchiostro (W) allo stato fluido.
13. Macchina (10) secondo la rivendicazione 12, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di riscaldamento (60, 62) comprendono una o più resistenze elettriche mantenute a temperatura controllata, inserite rispettivamente all’interno di detto cilindro portacliché (48) e di detto cilindro inchiostratore (54).
14. Macchina (10) secondo la rivendicazione 13, caratterizzata dal fatto che dette resistenze elettriche (58, 60, 62) sono collegate con dei collettori rotanti e con dei mezzi sensori per il controllo della temperatura.
15. Macchina (10) secondo la rivendicazione 14, caratterizzata dal fatto che dette resistenze elettriche (58, 60, 62) sono del tipo a cartuccia.
16. Macchina (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 11 a 15, caratterizzata dal fatto che detto cilindro inchiostratore (54) è dotato di una camicia intercambiabile e con diverse portate di inchiostro (W), in maniera tale da ottimizzare il trasporto dell’inchiostro (W) verso detto cilindro portacliché (48).
17. Macchina (10) secondo la rivendicazione 16, caratterizzata dal fatto che detto cilindro inchiostratore (54) è provvisto di un dispositivo manuale di regolazione della pressione su detto cilindro portacliché (48) e di un sistema a pattini per la tenuta dell’inchiostro (W) in eccesso.
18. Macchina (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 11 a 17, caratterizzata dal fatto che detto cilindro portacliché (48) è posto in contatto operativo con un cilindro di contrasto (56) provvisto di un sistema di raffreddamento con acqua refrigerata.
19. Macchina (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto gruppo di piegatura e di taglio (20) è inoltre in grado di imbevere detto materiale nastriforme (100) con soluzioni deodoranti, disinfettanti e/o detergenti.
20. Macchina (10) secondo la rivendicazione 19, comprendente inoltre almeno un dispositivo imbibitore, distinto e separato rispetto detto gruppo di piegatura e di taglio (20) e posto a valle rispetto ad esso, in grado di effettuare una fase addizionale di bagnatura di detti prodotti.
21. Macchina (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre almeno un gruppo di confezionamento (24), posto a valle di detto gruppo di piegatura e di taglio (20), in cui detti prodotti vengono impilati e confezionati in appositi pacchetti sigillati.
22. Macchina (10) secondo la rivendicazione 21, comprendente inoltre almeno un gruppo di controllo (26), posto a valle di detto gruppo di confezionamento (24), in grado di effettuare operazioni di pesatura, conteggio, verifica o controlli di altro tipo sui pacchetti in uscita da detto gruppo di confezionamento (24).
23. Macchina (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre almeno un gruppo di sollevamento (16), posto in corrispondenza di detto gruppo svolgitore (12), in grado di movimentare dette bobine (14) per una loro introduzione su detto gruppo svolgitore (12).