ITMC20090149A1 - Comignolo perfezionato con relativa piastra distanziatrice. - Google Patents

Comignolo perfezionato con relativa piastra distanziatrice. Download PDF

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ITMC20090149A1 IT000149A ITMC20090149A ITMC20090149A1 IT MC20090149 A1 ITMC20090149 A1 IT MC20090149A1 IT 000149 A IT000149 A IT 000149A IT MC20090149 A ITMC20090149 A IT MC20090149A IT MC20090149 A1 ITMC20090149 A1 IT MC20090149A1
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    • F23J13/02Linings; Jackets; Casings
    • F23J13/025Linings; Jackets; Casings composed of concentric elements, e.g. double walled
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    • E04BUILDING
    • E04DROOF COVERINGS; SKY-LIGHTS; GUTTERS; ROOF-WORKING TOOLS
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Description

“COMIGNOLO PERFEZIONATO CON RELATIVA PIASTRA DISTANZIATRICE".
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente invenzione ha per oggetto un comignolo, che adotta un condotto, del tipo realizzato con due tubi metallici concentrici, separati da un’intercapedine riempita di più strati di materiale termoisolante .
In seno a detto condotto à ̈ dunque possibile distinguere un primo elemento tubolare interno, quello attraversato direttamente dai fumi, ed un secondo elemento tubolare esterno, fra i quali sono interposti strati di materiale termoisolante .
La presente invenzione concerne anche una piastra distanziatrice con cui detto comignolo viene montato sul solaio di copertura dell’edificio.
Il comignolo della presente domanda di brevetto à ̈ destinato al settore dell’evacuazione fumi nel settore delle costruzioni edile e/o industriale, da impiegarsi laddove si ravvisano condizioni di pericolo di incendio per la presenza di materiali combustibili, come ad esempio solai o tetti in legno, e la necessità di schermare e contenere il calore di gas combusti, affinché non si irradi o propaghi per il motivo suddetto alle zone circostanti.
La principale peculiarità innovativa del comignolo in parola consiste nel fatto che il suo condotto comprende un elemento tubolare interno à ̈ rivestito con una serie di strati concentrici in materiale isolante, intervallati da una o più pareti schermanti metalliche concentriche ed aventi la stessa sezione di detto elemento tubolare interno, di qualsiasi forma essa sia , come ad esempio circolare, quadrilatera o altra .
Più precisamente detto elemento tubolare interno à ̈ rivestito da un’alternanza stratigrafata di materiale isolante e pareti di alluminio riflettente retinato con una ripetizione di strati, di spessore, numero e qualità di materiale che può variare di volta in volta, in relazione alle caratteristiche di isolamento termico richieste; detto pacchetto alternato di materiale termoisolante e pareti di alluminio può estendersi da uno spessore minimo di 25 mm fino ad un massimo di 99 mm, essendo detto spessore pari alla differenza fra il raggio del tubo più esterno ed il raggio del tubo più interno del condotto in questione.
Indipendentemente dal numero di strati isolanti - che vengono per calcolo determinati in relazione alla temperatura dei fumi da evacuare - à ̈ previsto che quelli più interni e vicini al primo elemento tubolare siano realizzati in fibra minerale o fibra di vetro resistenti ad alta temperatura, legati da resine resistenti ad alte temperature, dell’ordine di 1000°C , alternati con strati di alluminio riflettente, mentre i restanti strati di materiale coibente , quelli più prossimi all’anzidetto secondo elemento tubolare esterno, sono realizzati in materiale termoisolante della stessa tipologia, ma con resistenza a temperature inferiori (600-700 °C), anch’essi comunque alternati da strati di alluminio riflettente.
Detta scelta à ̈ dovuta al fatto che detti strati di materiale coibente più esterni, pur avendo minore resistenza termica, hanno comunque un valore di conducibilità termica più appropriata al gradiente termico cui sono sottoposti, misurato dall’interno verso l’esterno del condotto.
In una preferita forma di realizzazione di detto condotto à ̈ previsto che il primo gruppo di strati coibenti, quelli realizzati in fibra minerale o fibra di vetro resistenti ad alta temperatura, sia formato da un numero di strati uguale a quello del secondo gruppo, che risulta separato dal primo da un parete inox austenitico, costituita in pratica da un terzo elemento tubolare concentrico ed interposto al primo ed al secondo elemento tubolare anzidetti .
La presenza di questo terzo elemento tubolare fornisce una notevole capacità schermante ed una protezione contenitiva dei fumi aggiuntiva, particolarmente utile in caso di incendio o di fuliggine, visto che detta parte in acciaio inox realizza in pratica una barriera intermedia atta ad impedire ai fumi di deteriorare gli strati coibenti più esterni in caso di perdite o rottura dell’elemento tubolare interno, che causerebbe un immediato deterioramento del primo e più interno gruppo di strati coibenti, che rivestono direttamente detto elemento tubolare interno.
Ulteriore peculiarità del comignolo secondo il trovato consiste nel fatto che il suo condotto comprende una intercapedine d’aria, dislocata fra detto secondo elemento tubolare esterno – solitamente realizzato in acciaio inox o rame – à ̈ la parete in allumino più esterna che avvolge il secondo gruppo di strati in materiale coibente
Detta intercapedine d’aria può presentare una larghezza variabile da un minimo di 2 mm ad un massimo di 50 mm a secondo della tecnica costruttiva con cui viene realizzata .
In una prima tecnica di attuazione, detta intercapedine si forma automaticamente nella fase di assemblaggio del condotto, per effetto delle tolleranze che devono essere imposte per infilare il secondo elemento tubolare all’esterno della parete in alluminio che cinge tutta l’alternanza stratigrafata di materiali coibenti che rivestono il primo elemento tubolare .
In questo primo caso la larghezza di detta intercapedine d’aria presenta valori dell’ordine di poche unità di millimetri Qualora si voglia raggiungere valori di qualche decina di millimetri, allora à ̈ previsto che l’anzidetto terzo elemento tubolare cinga sia il primo che i secondo gruppo di strati isolati , sopra descritti, in modo da interfacciarsi direttamente con il secondo elemento tubolare .
In questa seconda versione costruttiva del comignolo secondo il trovato à ̈ previsto l’impiego di staffe distanziatici fra il secondo ed il terzo elemento tubolare, fra i quali à ̈ così possibile creare un’intercapedine di aria della larghezza desiderata.
Se non vengono previste asole o fori per creare una circolazione d’aria naturale in seno a detta intercapedine, l’aria in essa stagnante viene a sua volta a svolgere una funzione isolante.
Viceversa detta intercapedine potrebbe essere aperta per renderla di tipo ventilato, essendo questa soluzione preferibile nel caso di fumi ad elevata temperatura e spessori coibenti di grande spessore, così da favorire un raffreddamento del condotto per effetto camino; in questa evenienza, detto condotto comprende un secondo elemento tubolare che presenta una serie di fori nella parte terminale inferiore volta a favorire l’ingresso e l’evacuazione di aria attraverso l’intercapedine stessa, dalla quale l’aria può defluire tramite di una serie di fori, radialmente disposti ad intervalli regolari ed eseguiti nella parte più bassa del condotto .
In entrambi i casi il pacchetto stratigrafato di rivestimento del condotto fumario risulta chiuso nella parte superiore da un componente, cosiddetto terminale del comignolo, munito di apposite asole e passaggi diversamente modellati in base alle caratteristiche tecnico-estetiche richieste dal committente, che comunque svolge la funzione di consentire la fuoriuscita verso l’esterno dei gas combusti provenienti dal sottostante condotto e di proteggere quest’ultimo dalle acque meteoriche; nel caso della presenza di una intercapedine ventilata detto terminale presenta anche eventuali aperture aggiuntive, di forma varia, che consentono la fuoriuscita dell’aria surriscaldata incanalatasi, per effetto camino, entro l’anzidetta intercapedine.
Il condotto utilizzato in seno al comignolo secondo il trovato si presta ad essere utilizzato, accoppiato con altri condotti identici innestati l’uno di seguito all’atro, per la realizzazione della canna fumaria o camino veri e propri per l’intera loro altezza, ma anche quale dispositivo di attraversamento del tetto, detto dispositivo coincidendo con quel tratto di condotto che viene montato attraverso il tetto e che funge da raccordo fra il sovrastante comignolo, posto al di sopra del solaio di copertura dell’edificio, e la sottostante canna fumaria o camino, che si sviluppa all’ interno dell’edificio.
La prosecuzione del comignolo nella parte inferiore al tetto può avvenire per estensione del condotto interno fumi, e del relativo rivestimento isolante, prolungandosi quanto necessario fino al primo solaio del vano tecnico adibito alla collocazione del generatore, con attraversamento anche di eventuali solai, anche essi costituiti da materiale infiammabile; in alternativa à ̈ possibile collegare il tratto terminale inferire del comignolo con la sottostante canna fumaria ricorrendo ad un apposito elemento di “raccordo inferiore†, isolato con la stessa tecnologia adottata per il condotto del sovrastante comignolo.
La configurazione strutturale del comignolo secondo il trovato balzerà più evidente nel corso della presente descrizione che prosegue con riferimento alle tavole di disegno allegate, riportate solo a titolo illustrativo e non limitativo , in cui :
- la fig. 1 mostra con un disegno in esploso e parzialmente sezionato il comignolo secondo il trovato
- la fig. 2 mostra il comignolo secondo il trovato assemblato ed accoppiato con la relativa piastra distanziatrice .
- la fig. 3 à ̈ un particolare ingrandito di fig. 2 in cui la piastra distanziatrice à ̈ stata sezionata schematicamente per evidenziare il flusso d’aria che l’attraversa .
- la fig. 4 mostra con una rappresentazione assonometrica detta piastra distanziatrice.
- la fig. 5 mostra con un disegno in esploso e parzialmente sezionato il comignolo secondo il trovato, nella sua versine costruttiva che prevede un’intercapedine d’aria ventilata Con particolare riferimento alla figura 1, il comignolo secondo il trovato comprende un terminale (A) , un condotto (B) , una piastra distanziatrice (C), un faldale (D) con relativo collare antipioggia (E), nonché un eventuale raccordo interiore (F) per il collegamento della sezione inferiore di detto condotto (B) alla sottosante canna fumaria, non illustrata .
Detto condotto (B) Ã ̈ del tipo formato da un primo elemento tubolare interno (1), attraversato direttamente dai fumi, e da un secondo elemento tubolare esterno (2), fra i quali sono interposti strati di materiale termoisolante (M) .
Detto primo e detto secondo elemento tubolare (1 e 2) sono realizzati in materiale metallico , preferibilmente in acciao inox o rame.
La peculiarità innovativa del condotto (B) consiste nel fatto che gli strati di materiale coibente (M) sono alternati a pareti metalliche concentriche schermanti (3), preferibilmente in alluminio riflettente retinato, come evidenziato nei particolari ingranditi di fig. 2A e di fig.2B, che mostrano due differenti versioni costruttive del condotto (B).
Gli strati coibenti (4) più interni e cioà ̈ vicini al primo elemento tubolare (1) sono realizzati in fibra minerale o fibra di vetro resistenti ad alta temperatura, legati da resine resistenti ad alte temperature, dell’ordine di 1000°C, alternati con strati (3) di alluminio riflettente, mentre i restanti strati (5) di materiale coibente, quelli più prossimi all’anzidetto secondo elemento tubolare esterno (2), sono realizzati in materiale termoisolante della stessa tipologia, ma con resistenza a temperature inferiori (600-700 °C), anch’essi comunque alternati da strati di alluminio riflettente.
Nella versione costruttiva illustrata nel particolare ingrandito di fig. 2A Ã ̈ previsto che il secondo gruppo di strati coibenti (5) sia separato dal primo gruppo di strati (4) da una parete di inox austenitico, costituita in pratica da un terzo elemento tubolare (6) concentrico ed interposto al primo (1) ed al secondo elemento tubolare (2) .
Nella versione costruttiva illustrata nel particolare ingrandito di fig. 2B, invece, à ̈ previsto che detto terzo elemento tubolare (6) cinga sia il primo (4) che i secondo gruppo di strati isolati (5), in modo da interfacciarsi direttamente con il secondo elemento tubolare (2), con cui coopera al fine di delimitare un’intercapedine d’aria (7), la cui larghezza dipende dalle dimensioni di alcune staffe distanziatici (8) interposte fra il secondo (2) ed il terzo elemento tubolare (6) .
Con particolare riferimento alla fig. 5 va detto che in questa ultima versione del comignolo in parola, che prevede una intercapedine d’aria (7) ventilata, detto secondo elemento tubolare (2) reca più fori (9) nella parte terminale inferiore volti a favorire l’ingresso di aria nell’intercapedine (8), dalla quale l’aria può confluire entro una corrispondente intercapedine d’aria , ricavata sul terminale (A) e provvista di fori di uscita (10).
Va comunque precisato che i tratti terminali dei tre elementi tubolari (1, 2 e 6) sono sagomati in maniera tale che una estremità del condotto (B) possa fungere da bocca di innesto per l’altra estremità di un altro identico esemplare di condotto (B), così da poter congiungere , con un accoppiamento a maschio e femmina, più esemplari dello stesso condotto (B), l’uno di seguito all’altro, al fine di realizzare canne fumarie o camini della lunghezza desiderata.
Il comignolo secondo il trovato comprende anche una piastra distanziatrice (C), per tramite della quale avviene il fissaggio del condotto (B) al solaio di copertura dell’edificio.
Detta piastra distanziatrice (C) risulta formata da una coppia sovrapposta e coassiale di collari (20 e 21), ad asse verticale, dove il collare inferiore (20) à ̈ di maggior diametro di quello superiore (21), in seno al quale va infilato, dall’alto verso il basso, il tratto terminale inferiore del condotto (B), realizzando un accoppiamento a forzamento o di tipo telescopico fra condotto (B) e collare (21) .
I due collari aggettano da parti opposte da una piastra (22) realizzata con la pendenza richiesta dalla committenza .
Detta piastra (22) Ã ̈ destinata ad essere fissata al solaio di copertura tramite comune viteria.
Nel caso di temperature-fumi molto elevate, detta piastra (22) si presenta forata da asole (22a) dislocate a ridosso del collare (21) ed equidistanti dall’asse, disegnate per aumentarne la resistenza termica, intervallate a distanza regolare, e posizionate tra le intersezioni dei collari superiore/inferiore con la parte piana della piastra (22) , come evidenziato nelle fig. 3 e 4.
Il collare inferiore (20) à ̈ tale da garantire nella parte inferiore la corretta foratura della struttura infiammabile di appoggio e la giusta distanza da essa, fornendo cosi una adeguata protezione della stessa struttura circostante; il collare superore (21) fornisce il sostegno del condotto (B) cingendo il secondo elemento tubolare (2), in modo telescopico scorrevole, o fisso, consentendo comunque la ventilazione di quest’ ultimo per la presenza di una corona aperta (23) che consente all’aria di fluire tra le zone inferiore e superiore del pacchetto tetto/solaio, senza la formazione di ponti termici diretti con la parete del condotto più interna lambita dai gas combusti.
Come evidenziato in fig. 3, la ventilazione d’aria à ̈ garantita dalla presenza di staffe distanziatrici (24) che creano una sezione anulare ventilata (23) tra l’elemento tubolare (2) ed il collare superiore (21) della piastra stessa (22), dello spessore minimo di 2mm (caso telescopico senza staffe) e massimo di 50 mm se fissa.
Come evidenziato in fig. 1, il collare superiore (21), inoltre, consente, per la prima volta, il posizionamento della guaina impermeabilizzante (30) del tetto non a ridosso del secondo l’elemento tubolare (2) del condotto (B), ma, senza comprometterne la ventilazione, in aderenza al collare stesso (21) e dunque non a contatto del condotto (B), che in caso di incendio potrebbe surriscaldarsi fino ad innescare l’infiammabilità della guaina (30).
La piastra distanziatrice (C) à ̈ superiormente protetta dalla presenza due profili perimetrali sovrapposti, di forma conica o prismatica quadrilatera. Il profilo inferiore consiste nel faldale (D) che à ̈ collegato ad una piastra planare parallela alla copertura ed alla piastra distanziatrice (22), con la funzione di proteggere dalle acque meteoriche il punto di attraversamento tra comignolo e struttura sulla quale risulta in appoggio.
Il faldale (D) comprende un collare tronco-conico (40) che presenta una sezione di uscita superiore (41), concentrica e distanziata dal secondo elemento tubolare (2) del condotto (B) , di modo da consentire la ventilazione della sottostante camera d’aria (23) e la fuoriuscita della stessa dalle asole (22a) e dalla sezione di uscita (41) del faldale (D).
Tale zona ventilata, dal lato esterno, rimane protetta da una rete anti insetto, mentre internamente rimane libera in ogni condizione, anche dopo l’usuale successiva posa in opera della guaina di rivestimento della copertura.
Detto collare tronco-conico (40) aggetta da una piastra (42) riproducente la pendenza della falda di copertura, con il lato di valle collegato ad un elemento di piombo plissettato, facilmente modellabile, che funge da raccordo alla copertura della falda stessa.
Il secondo profilo, detto “collare antipioggia†(E), viene posizionato a protezione della anzidetta sezione anulare di uscita (41) dell’aria , consentendo quindi in ogni condizione la libera circolazione dell’aria surriscaldata dall’interno.
Vengono ora descritte le modalità di montaggio del comignolo secondo il trovato.
Si pratica il foro sulla falda di copertura che interessa l’applicazione dello stesso comignolo, che viene successivamente collocato al suo interno; una volta messo in comignolo in verticale , lo si fissa per tramite della piastra (22) allo strato superiore della falda.
Si raccorda la guaina (30) del tetto al collare superiore (21) della piastra distanziatrice (22) e si completa con la sistemazione del faldale (D) e del collare antipiaggia (E), che viene sigillato con sigillante siliconico nella zona di contatto con il condotto (B).

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Comignolo, del tipo comprendente un terminale (A) ed un condotto (B), formato da un primo elemento tubolare interno (1), attraversato direttamente dai fumi, e da un secondo elemento tubolare esterno (2), fra i quali sono interposti strati di materiale termoisolante (M), in cui gli strati di materiale coibente (M) sono alternati a pareti metalliche concentriche schermanti (3), caratterizzato per il fatto che gli strati coibenti (4) più interni e cioà ̈ vicini al primo elemento tubolare (1) sono realizzati in fibra minerale o fibra di vetro resistenti ad alta temperatura, legati da resine resistenti ad alte temperature, dell’ordine di 1000°C, alternati con strati (3) di alluminio riflettente, mentre i restanti strati (5) di materiale coibente, quelli più prossimi all’anzidetto secondo elemento tubolare esterno (2), sono realizzati in materiale termoisolante della stessa tipologia, ma con resistenza a temperature inferiori (600-700 °C), anch’essi comunque alternati da strati di alluminio riflettente.
  2. 2) Comignolo secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato per il fatto che dette pareti schermanti metalliche (3) sono realizzate in alluminio riflettente retinato .
  3. 3) Comignolo secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato per il fatto che il secondo gruppo di strati coibenti (5) sia separato dal primo gruppo di strati (4) da una parete di inox austenitico, costituita in pratica da un terzo elemento tubolare (6) concentrico ed interposto al primo (1) ed al secondo elemento tubolare (2).
  4. 4) Comignolo, secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato per il fatto che detto terzo elemento tubolare (6) cinge sia il primo (4) che il secondo gruppo di strati isolati (4 e 5), in modo che detto terzo elemento tubolare (6) si interfacci direttamente con il secondo elemento tubolare (2), con cui coopera al fine di delimitare un’intercapedine d’aria (7), la cui larghezza dipende dalle dimensioni di alcune staffe distanziatici (8) interposte fra il secondo (2) ed il terzo elemento tubolare (6) .
  5. 5) Comignolo, secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto di comprendere una piastra distanziatrice (C), formata da una coppia sovrapposta e coassiale di collari (20 e 21), ad asse verticale, dove il collare inferiore (20) à ̈ di maggiori dimensioni di quelle del condotto superiore (21), essendo detta coppia di collari separata da una piastra intermedia (22), più o meno inclinata rispetto alla verticale, corredata di asole (22a) dislocate a ridosso del collare (21).
  6. 6) Comignolo, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato per il fatto che il collare superare (21) cinge il secondo elemento tubolare (2), in modo scorrevole o fisso, consentendo comunque la ventilazione per la presenza di una corona aperta (23) tra l’elemento tubolare (2) ed il collare superiore (21) della piastra stessa (22), dove detta corona aperta (23) à ̈ stabilizzata per mezzo di staffe distanziatrici (24), nel caso in cui detto accoppiamento fra il condotto (B) ed il collare (21) sia fisso e distanziato.
  7. 7) Comignolo, secondo la rivendicazione 5, caratterizzato per il fatto che detta piastra distanziatrice (C) à ̈ superiormente protetta da un faldale (D) che comprende un collare troncoconico (40) che presenta una sezione di uscita superiore (41), concentrica e distanziata dal secondo elemento tubolare (2) del condotto (B), di modo da consentire la ventilazione della sottostante camera d’aria (23) e la fuoriuscita della stessa dalle asole (22) e dalla sezione di uscita (41) del faldale (D).
  8. 8) Comignolo secondo la rivendicazione precedente caratterizzato per il fatto che detto collare tronco-conico (40) aggetta da una piastra (42) riproducente la pendenza della falda di copertura e per il fatto che un “collare antipioggia†(E), viene posizionato a protezione della sopra descritta sezione anulare di uscita (41) dell’aria.
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