ITFI980129A1 - Montatura per occhiali con sistema elastico di ritegno delle lenti - Google Patents
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Description
"MONTATURA PER OCCHIALI CON SISTEMA ELASTICO DI RITEGNO DELLE LENTI"
Descrizione
Campo tecnico
La presente invenzione riguarda una montatura per occhiali del tipo in filo elastico, ed in specie in filo metallico.
La presente invenzione riguarda anche un occhiale realizzato con la montatura del tipo sopra descritto.
Stato della tecnica
Esistono attualmente montature per occhiali in filo metallico comprendenti un filo metallico che si estende lungo una porzione del bordo (superiore od inferiore) di ciascuna lente formando parte di un sistema di collegamento delle lenti alla montatura. Ad esempio in US-A-5073020 è mostrata una montatura in cui un filo continuo avvolge la zona superiore del bordo di ciascuna lente e forma un ponticello intermedio tra le lenti stesse, oltre che perni di articolazione per le aste. Il ritegno delle lenti alla montatura è teoricamente affidato all'effetto ritentivo del filo metallico che si inserisce in tacche perimetrali delle lenti. Questo sistema non può essere attuato in pratica se non con l'ausilio di particolari collanti che garantiscano lo stabile ancoraggio delle lenti al filo metallico.
In un altro tipo di montatura, descritta ancora in US-A-5073020 l'impegno delle lenti alla montatura è ottenuto grazie alla cooperazione di tacche allungate realizzate nel bordo delle lenti con anse elastiche formate dal filo metallico definente la parte frontale della montatura. Anche in questo caso il ritegno della lente è precario.
Un sistema di ritegno più affidabile delle lenti alla montatura è descritto ad esempio in WO-A-9208158. In questo caso il filo metallico che si sviluppa lungo i bordi superiori delle lenti, e forma il ponticello intermedio tra le lenti stesse, definisce due coppie di occhielli attraverso i quali vengono fatte passare viti che impegnano le lenti passando attraverso fori filettati praticati nelle lenti stesse. Il sistema risulta affidabile per quanto concerne il ritegno delle lenti, ma richiede una lavorazione particolare delle lenti stesse, con la realizzazione dei fori filettati in prossimità dei bordi. Questa operazione è costosa, delicata e può facilmente comportare la rottura delle lenti.
Un analogo sistema di ritegno, basato sull'impiego di viti che si impegnano in occhielli definiti dal filo circondante parzialmente il bordo delle lenti, è descritto in WO-A-9723803. Questo sistema soffre degli stessi inconvenienti sopra citati con riferimento al sistema descritto in WO-A-9208158.
I sistemi tradizionali, inoltre, richiedono l'impiego di collanti oppure di utensili per il montaggio o lo smontaggio delle lenti.
Scopi e sommario dell'invenzione
Scopo della presente invenzione è la realizzazione di una montatura in filo metallico, o comiunque in filo in materiale elastico, formante una porzione frontale della montatura e sviluppantesi in prossimità dei bordi delle lenti e comprendente mezzi di ritegno delle lenti stesse, che consenta un ancoraggio semplice ed affidabile delle lenti alla montatura.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è la realizzazione di una montatura del tipo sopra descritto, che permetta operazioni di montaggio e di smontaggio rapide e sicure.
Ancora un ulteriore scopo della presente invenzione è la realizzazione di una montatura che presenti un numero molto contenuto di elementi e che quindi risulti di facile ed economica produzione.
Questi, ed ulteriori scopi e vantaggi che appariranno chiari agli esperti del ramo dalla lettura del testo che segue, sono ottenuti con una montatura per occhiali, caratterizzata dal fatto che il filo elastico forma, per ciascuna lente, due organi di ritegno elastico delle lenti, agenti sulle superfici tergale e frontale delle rispettive lenti.
Come apparirà chiaro dalla descrizione che segue in questo modo è possibile attuare una montatura in cui le lenti sono trattenute in modo efficace per effetto elastico da parte del filo opportunamente sagomato, divenendo superfluo l'impiego di mezzi di ancoraggio come viti, collanti o simili, secondo la tecnica anteriore, che rendono il montaggio delle lenti difficoltoso, complesso e spesso precario, e che inoltre in molti casi impediscono un facile smontaggio delle lenti, che sarebbe invece auspicabile ad esempio per consentire all'utilizzatore di sostituire autonomamente le lenti senza ricorrere all'ottico.
Il sistema, grazie all'elasticità del filo formante la montatura, consente un rapido e semplice inserimento e disinserimento delle lenti nella montatura senza l'ausilio di alcun utensile, permettendo così questa operazione anche all'utilizzatore. Con ciò si ottiene l'ulteriore vantaggio di permettere all'utilizzatore di usare la stessa montatura per lenti diverse, ad esempio alternativamente per lenti da lettura, lenti per la correzione della miopia, lenti da sole e così via.
Secondo una forma di realizzazione particolarmente vantaggiosa dell'invenzione, il filo che forma la porzione frontale della montatura si sviluppa con due porzioni di appoggio lungo un tratto del bordo perimetrale di ciascuna delle lenti e forma, per ciascuna lente, due anse che - con la lente montata - cooperano con le rispettive porzioni di appoggio di detto filo per trattenere elasticamente la lente. Le anse agiscono su una prima superficie della lente (ad esempio la superficie frontale) mentre la porzione di appoggio del filo agisce sulla seconda superficie della lente, contrapposta alla prima, ad esempio la superficie tergale.
Il filo può essere sagomato in modo tale da definire tratti rettilinei o sostanzialmente rettilinei che si inseriscono in rispettive tacche perimetrali realizzate sul bordo delle lenti, per aumentare ulteriormente l'effetto di ritegno. L'elasticità della porzione di appoggio del filo metallico, sviluppantesi lungo una porzione del bordo di ciascuna lente, consente di divaricare leggermente l'una rispetto all'altra le due anse che trattengono ciascuna lente, in questo modo permettendo lo svincolo della lente ovvero il suo inserimento per forzamento elastico tra le anse e la porzione di appoggio del filo.
Ulteriori vantaggiose caratteristiche e forme di attuazione della montatura secondo l'invenzione e degli occhiali con essa realizzati sono indicate nelle allegate rivendicazioni.
Breve descrizione dei disegni
Il trovato verrà meglio compreso seguendo la descrizione e l'unito disegno, il quale mostra una pratica esemplificazione non limitativa del trovato stesso. Nel disegno: la
Fig.l mostra una vista frontale di una montatura con rispettive lenti montate; la
Fig.2 mostra una vista in pianta parziale secondo II-II di Fig.l; le
Figg.3 e 4 mostrano sezioni locali secondo III-III e IV-IV di Fig.l; la
Fig.5 mostra una vista frontale parziale della montatura con una lente in fase di montaggio o smontaggio; la
Fig.6 mostra una vista frontale di una montatura secondo l'invenzione in una diversa forma di attuazione; e le
Figg.7 e 8 mostrano due sezioni secondo VII-VII e VIII-VIII di Fig.6.
Descrizione dettagliata delle forme di attuazione preferite dell'invenzione
Nell'esempio illustrato nelle Figg.l a 5, la montatura è genericamente indicata con 1 e presenta una porzione frontale, a cui sono applicate le lenti L, formata da un filo elastico, in particolare un filo metallico, continuo indicato con 3. Il filo 3 presenta due porzioni 3A che si sviluppano in vicinanza e lungo la porzione superiore del bordo di ciascuna lente L. Centralmente lo stesso filo 3 forma un ponticello intermedio 3B di collegamento tra le due lenti L. Lateralmente il filo 3 si estende in porzioni 3C che formano parte di rispettive cerniere 5 per l'articolazione di stanghette o aste 7, mostrate solo parzialmente nell'allegato disegno. Nell'esempio anche la stanghetta 7 è formata da uno spezzone di filo metallico, benché ciò non sia vincolante.
Fra ciascuna porzione 3A, su cui si appoggia la rispettiva lente L, e ciascuna porzione 3C il filo 3 forma un'ansa 3D che - in assetto di lente montata sulla montatura - viene a trovarsi sulla superficie della lente L opposta rispetto alla superficie che appoggia sulla porzione di appoggio 3A del filo 3. L'elasticità del filo 3 fa sì che ciascuna lente L sia elasticamente trattenuta tra la porzione di appoggio 3A del filo 3 e la rispettiva ansa 3D. Nell'esempio illustrato la porzione di appoggio 3A è in contatto con la superficie tergale della lente L cioè con la superficie rivolta verso l'occhio quando l'occhiale è indossato, mentre l'ansa 3D si appoggia alla superficie frontale della lente.
Tra l'ansa 3D e la porzione di appoggio 3A il filo 3 forma un tratto circa rettilineo 3E che si inserisce in una tacca perimetrale T1 realizzata nella lente L.
Tra il ponticello 3D e ciascuna porzione di appoggio 3A del filo 3 è formata una seconda ansa 3F che entra in contatto con la rispettiva lente L sulla superficie opposta rispetto a quella su cui appoggia la porzione di appoggio 3A del filo 3 medesimo. Nell’esempio illustrato l'ansa 3F appoggia sulla superficie frontale della lente. Quest 'ultima viene quindi trattenuta elasticamente anche tra la porzione 3A di appoggio e l'ansa 3F. La stabilità di ciascuna lente L sulla montatura viene quindi garantita da due punti di serraggio elastico: rispettivamente tra la porzione di appoggio 3A e l'ansa 3D e tra la porzione di appoggio 3A e l'ansa 3F.
Tra la porzione di appoggio 3A e la porzione di appoggio 3F è previsto un ulteriore tratto circa rettilineo del filo 3, indicato con 3G, che si inserisce in una tacca T2 realizzata sul bordo perimetrale della lente L, in posizione circa opposta rispetto alla tacca T1. L'inserimento dei tratti di filo 3E e 3G nelle tacche T1 e T2 garantisce una più sicura stabilità della lente L nella montatura.
Tra ciascuna porzione di appoggio 3A e ciascun tratto rettilineo 3G del filo 3, quest'ultimo forma un occhiello 3Η entro cui si impegna una rispettiva aletta o cuscinetto 9 di appoggio della montatura al naso dell'utilizzatore.
Il montaggio e lo smontaggio di ciascuna lente L è estremamente semplice, come risulta dall'osservazione della Fig.5. Afferrando la montatura in corrispondenza del ponticello 3B la lente viene montata inserendola inizialmente tra l'ansa 3D e la porzione di appoggio 3A del filo 3 fino a portare il tratto rettilineo 3E del filo 3 dentro la tacca T1. L'assetto che così si raggiunge è mostrato in Fig.5. A questo punto il montaggio viene completato semplicemente inserendo - con una rotazione secondo la freccia f attorno al tratto di filo rettilineo 3E - la lente L tra l'anta 3F e la porzione di appoggio 3A. L'inserimento tra la porzione di appoggio 3A e le due anse 3D e 3F avviene con forzamento elastico del filo. Il ritegno è garantito dallo scatto delle porzioni 3E e 3G all'interno delle tacche T1 e T2, facilitato dalla deformazione elastica della porzione di appoggio 3E del filo.
Lo smontaggio avviene con operazione inversa: 1'utilizzatore afferra con una mano il ponticello 3D e con l'altra la lente L in prossimità della tacca T2; applica una spinta che tende a divaricare la porzione di appoggio 3A del filo fino a svincolare la tacca T2 dalla porzione di filo 3G e far ruotare la lente attorno alla porzione di filo rettilineo 3E fino a portarla fuori dall'impegno con l'ansa 3F. Quindi si può svincolare la lente L dalla presa operata dall'ansa 3T contro la porzione 3A del filo 3.
E' evidente che gli stessi effetti di ritegno si possono ottenere quando il filo 3 si sviluppa attorno alla porzione inferiore del bordo di ciascuna lente, con una disposizione invertita della porzione 3 e delle anse 3D e 3F.
Lo stesso meccanismo di ritegno può essere realizzato anche con una montatura che presenta stanghette 7 realizzate in materiale diverso rispetto al filo metallico. Inoltre, anche le placchette 9 possono essere applicate alla montatura con modalità diverse, anche prevedendo ad esempio elementi saldati al filo 3, anziché tramite occhielli 3H formati dallo stesso filo definente la porzione frontale della montatura.
Le Figg.6 a 8 mostrano una forma di attuazione modificata dell'invenzione. Numeri uguali indicano parti uguali o corrispondenti a quelle delle Figg.l a 5. La montatura, ancora indicata con 1, presenta una porzione frontale formata da un filo 3, a cui vengono fissate le lenti L. Con 3A sono indicate le porzioni di filo a cui si appoggiano le lenti L, ovvero che spingono elasticamente le lenti L verso mezzi di ritegno frontali, appresso descritti. Con 3B è ancora indicato il ponticello intermedio. Con 3E e 3G sono indicati due tratti di filo circa rettilinei, che si impegnano in tacche T1 e T2 lungo il bordo delle lenti. In una posizione intermedia di ciascun tratto rettilineo 3E, 3G del filo 3 sono fissati rispettivi organi di battuta, ad esempio in forma di rondelle serrate sul filo stesso, indicate con 11 e 13. Gli organi di battuta 11, 13 sostituiscono le anse 3D e 3F. Ciascuna lente L viene così trattenuta per serraggio tra gli organi di battuta 11, 13 e la rispettiva porzione di appoggio 3A del filo. Il montaggio e lo smontaggio delle lenti avviene come sopra descritto con riferimento alla forma di attuazione illustrata nelle Figg. 1 a 5.
Gli organi di battuta 11, 13 possono essere vantaggiosamente fissati sul filo elastico 3 in una posizione selezionabile lungo i tratti rettilinei 3E, 3G del filo stesso, al momento della scelta della montatura e delle relative lenti. Variando la posizione degli organi di battuta è possìbile adattare la montatura a lenti di spessore diverso, in funzione del materiale e/o del potere correttivo delle lenti stesse.
Gli organi di battuta possono essere costituiti, come sopra accennato, da rondelle metalliche che vengono serrate sul filo 3. Per definire posizioni predefinite di fissaggio delle rondelle, e per facilitare l'operazione di adattamento della montatura alle lenti, si può prevedere che lungo i tratti 3E, 3G di filo siano realizzate tacche per deformazione plastica del filo'stesso. Le rondelle vengono così fissate in corrispondenza dell*una o dell'altra di dette tacche.
Gli organi di battuta possono essere realizzati anche in altro modo, ad esempio in forma di manicotti investiti sul filo 3 ed incollati, incollati o serrati per schiacciamento sul filo.
E' inteso che il disegno non mostra che una esemplificazione data solo quale dimostrazione pratica del trovato, potendo esso trovato variare nelle forme e disposizioni senza peraltro uscire dall'ambito del concetto che informa il trovato stesso.
Claims (17)
- RIVENDICAZIONI 1. Una montatura per occhiali comprendente un filo elastico formante una porzione frontale della montatura, sviluppantesi in prossimità dei bordi delle lenti e comprendente mezzi di ritegno delle lenti stesse, caratterizzata dal fatto che detto filo forma, per ciascuna lente, due organi di ritegno elastico delle lenti, agenti sulle superfici tergale e frontale delle rispettive lenti.
- 2. Montatura come da rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto filo si sviluppa con una porzione di appoggio lungo un tratto del bordo perimetrale di ciascuna lente, e che detto filo forma, per ciascuna lente, due anse che, con la lente montata, cooperano con le rispettive porzioni di appoggio di detto filo per trattenere elasticamente la lente, dette anse agendo su una prima superficie della lente e detta porzione di appoggio del filo agendo sulla seconda superficie della lente, contrapposta a detta prima superficie.
- 3. Montatura come da rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che per ciascuna lente detto filo presenta due tratti destinati ad inserirsi in corrispondenti tacche sul bordo della rispettiva lente.
- 4. Montatura come da rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che detti tratti di filo sono sostanzialmente rettilinei.
- 5. Montatura come da rivendicazione;3 o 4, caratterizzata dal fatto che la porzione di appoggi del filo è disposta tra detti due tratti.
- 6. Montatura come da rivendicazione ;1, caratterizzata dal fatto che per ciascuna lente detto filo forma una porzione di appoggio sviluppantesi lungo una zona del bordo di detta lente, terminante con due tratti di filo che si inseriscono in rispettive tacche di detta lente, e che lungo detti tratti di filo sono disposti organi di battuta che si appoggiano sulla superficie della lente opposta rispetto alla superficie su cui agisce la rispettiva porzione di appoggio.
- 7. Montatura come da rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che detti organi di battuta sono formati da rondelle o manicotti investiti su detto filo.
- 8. Montatura come da rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che dette rondelle o manicotti sono bloccati sul filo tramite serraggio meccanico.
- 9. Montatura come da rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che lungo detti tratti di filo su cui vengono fissati gli organi di battuta sono previste tacche di riferimento per il serraggio di detti organi di battuta.
- 10. Montatura come da una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che le due anse più esterne formate da detto filo si prolungano lateralmente per collegarsi a cerniere di articolazione di una coppia di aste della montatura.
- 11. Montatura come da una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto filo forma anche un ponticello intermedio tra le due lenti.
- 12. Montatura come da una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto filo forma anche staffe di ancoraggio per placchette di appoggio della montatura al naso.
- 13. Montatura come da rivendicazione 11 o 12, caratterizzata dal fatto che le due anse più interne formate da detto filo si prolungano per formare detto ponticello ed eventualmente dette staffe.
- 14. Montatura come da una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto filo si sviluppa lungo il bordo superiore delle lenti.
- 15. Montatura come almeno da rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che dette anse sono disposte davanti a dette porzioni di appoggio del filo, per agire sulle superfici frontali delle lenti, mentre dette porzioni di appoggio agiscono sulle superfici tergali delle lenti. 17.
- Montatura come almeno da rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che detti organi di battuta sono disposti davanti a dette poorzioni di appoggio del filo, per agire sulle superfici frontali delle lenti, mentre dette porzioni di appoggio agiscono sulle superfici tergali delle lenti.
- 17. Occhiali comprendenti una coppia di lenti e una montatura come da una o più delle rivendicazioni precedenti.
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