ITFI970036A1 - Procedimento per la costruzione di ringhiere per scale e relativi dispositivi di piegatra - Google Patents

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ITFI970036A1
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Description

"Procedimento per la costruzione di ringhiere per scale e relativi dispositivi di piegatura"
Descrizione
L'invenzione riguarda innanzitutto un procedimento per la costruzione di ringhiere per scale in metallo, formate ciascuna da un corrimano, un corrente inferiore e balaustrini o elementi di fregio a graticcio saldati tra questi. Le considerazioni più importanti sono rivolte alle ringhiere con forme piegate complesse.
Ringhiere per scale di questo tipo consistono per lo più di acciaio e sono costruite in officine di fabbri o simili. Il corrimano ed il corrente inferiore vengono portati alla loro forma spaziale singolarmente con considerevole dispendio di manodopera, tenendo conto delle misure prelevate sul luogo di installazione» quindi vengono fissati ad una impalcatura dell'officina che ripropone le stesse dimensioni del luogo di installazione, oppure direttamente sulle scale; infine in sede di montaggio vengono collegati tra loro con saldature per mezzo di balaustrini o elementi di fregio idonei.
Questo procedimento richiede un notevole dispendio di tempo e comunque non è soddisfacente, ma non ci si poteva rinunciare data la diversità delle condizioni e delle dimensioni di ogni luogo di installazione.
L'invenzione si propone fondamentalmente di semplificare la costruzione di ringhiere di questo tipo e quindi di ridurne i costi in maniera considerevole; inoltre si propone di migliorare il rispetto delle dimensioni e la qualità della lavorazione.
La soluzione di questo problema secondo il procedimento oggetto dell'invenzione consiste nel mettere a punto la ringhiera dapprima secondo l'andamento in altezza indicato come struttura bidimensionale e quindi nel piegarla seguendo l'andamento in pianta. Tenendo fuori la terza dimensione nella prima fase del procedimento, si semplifica molto quest'ultimo. li sufficiente tenere fissi gli spigoli dei gradini sotto la ringhiera, cioè la profondità dei gradini, ed i punti angolari che appartengono ai^raggi interni dell'andamento in pianta; quindi la struttura bidimensionale può essere rappresentata in disegno oppure elaborata in un programma di un sistema automatico di piegatura.
La piegatura e la saldatura dei balaustrini vengono effettuate preferibilmente ponendo la struttura bidimensionale in posizione orizzontale. In questo modo si semplificano notevolmente qli stessi lavori di saldatura. Quando la piegatura deve essere eseguita con procedimento automatico, si deve preferire esplicarla come procedimento continuo. Con tale procedimento il corrimano ed il corrente inferiore vengono avviati insieme in un dispositivo di saldatura^nel quale vengono saldati balaustrini o elementi di fregio a graticcio della serie.
Una volta terminato il prodotto preliminare in piano, questo viene piegato secondo il disegno desiderato, l'asse di piegatura estendendosi nella direzione che corrisponde alla direzione verticale dopo il montaggio della ringhiera finita. Normalmente questa direzione si estende parallelamente ai balaustrini. Si preferisce utilizzare un mandrino di piegatura cilindrico, oppure due rulli di piegatura singoli con asse comune, piegando la struttura bidimensionale intorno al mandrino o ai.rulli.
Come dispositivo relativamente semplice per la produzione della struttura bidimensionale che si avvale del supporto di un disegno in scala 1·.1 si propone un cosiddetto tavolo di piegatura.
Allo scopo sono previste le aste portapezzo che vengono poste e fissate sopra il ripiano del tavolo e sorreggono le staffe di serraggio che possono essere spostate nella direzione longitudinale delle aste. I profilati per il corrimano ed il corrente inferiore vengono posti trasversalmente sopra le aste portapezzo e piegati a mano per mezzo di un attrezzo mobile di piegatura seguendo il disegno che viene fissato sotto le aste sopra il ripiano del tavolo. Su quest'ultimo viene fatto scorrere in direzione longitudinale un ponte mobile che si estende sopra il corrimano ed il corrente inferiore. Il congegno di piegatura è rappresentato dunque da un carrello che si può spostare lungo il ponte mobile, cioè trasversalmente rispetto alla sua direzione di movimento.
L'apparecchiatura per piegare, .che in questo modo si può spostare comodamente su ogni postazione del ripiano del tavolo, è formata da un .doppio dente a forcella che afferra dall'alto e da entrambi i lati i profilati da piegare e da un attrezzo di piegatura vero e proprio comandabile, che si trova nella parte bassa dell'apparecchiatura e può essere spostato lateralmente lungo i profilati per la piegatura. L'albero del doppio dente è collegato rigidamente ad una ruota dentata di uguale asse. Questa ruota dentata ed un cosiddetto braccio d'appoggio sono posizionati sul carrello attorno ad un asse verticale comune, ma in modo che la ruota dentata con il doppio dente da un lato ed il braccio d'appoggio dall'altro siano liberi di ruotare indipendentemente 1'una dall'altro. Sul braccio d'appoggio si trova un'altra ruota dentata che va ad ingranare con la prima; si tratta preferibilmente di un piccolo pignone azionabile a mano per mezzo di un organo rotante, preferibilmente estraibile, per esempio un nottolino a due bracci. Infine, sul braccio d'appoggio è sistemato un mandrino o un altro doppio dente rivolto verso il basso, in modo che, quando il braccio d'appoggio si sposta ruotando grazie alla conversione delle ruote dentate, questi strumenti di piegatura possano essere spostati lateralmente lungo il profilato e piegare. A seconda della direzione di rotazione scelta, il profilato può essere piegato su entrambi i lati. Il vantaggio di questo modo di lavorare è.rappresentato dal fatto che i profilati a forma .di asta da piegare rimangono sempre sul tavolo. Non devono pertanto essere trasportati su un'altra apparecchiatura per essere piegati ed infine essere di nuovo posizionati sul disegno per verificare che la piegatura sia stata effettuata correttamente. Ne consegue un notevole risparmio di tempo e di forza. Si eliminano anche gli errori dovuti ai confronto con il disegno, in quanto i profilati si trovano sopra il foglio del disegno ad una distanza ridottissima da questo. Inoltre si presenta anche un vantaggio di razionalizzazione, in quanto il lavoro al tavolo di piegatura può essere svolto anche da personale con scarsa preparazione.
Altre proposte riguardano un sistema di piegatura automatico programmabile per la produzione della struttura bidimensionale. In particolare si propone di prevedere più coppie di teste pilota mobili che si spostano parallelamente 1'una rispetto all'altra in direzione orizzontale ed afferrano i profilati per il corrimano ed il corrente inferiore. Le teste pilota di una coppia sono collegate rigidamente tra loro ad una distanza che corrisponde alla distanza verticale tra il corrimano ed il corrente inferiore con ringhiera montata, vale a dire alla lunghezza dei balaustrini della ringhiera. Le coppie di teste pilota presentano degli azionatori che possono essere comandati in base all'avanzamento del corrimano e del corrente inferiore - che si muovono insieme trasversalmente o obliquamente rispetto alla direzione di spostamento - ed in base ai relativi valori prestabiliti di altezza. Le speciali forme di piegatura, come si vedono per esempio nella l’ig. 2, anche nel caso in cui venga impiegato un dispositivo di piegatura automatico, trovano la propria espressione come programma di comando per le teste pilota ed i bracci di piegatura citati più avanti.
Per quanto riguarda la conformazione delle teste pilota in particolare, si propone che queste siano rotanti ciascuna intorno ad un asse verticale e provviste ciascuna di due rulli posizionati alle stesse distanze dall'asse, che appoggiano ai due lati ai profilati interessati alla piegatura. Le due teste pilota di una coppia sono montate su un'asta di collegamento che viene guidata in direzione longitudinale sopra l'impalcatura della macchinai l'azionatore di tale asta può essere, per esempio, un cilindro idraulico.
Le teste pilota prime rispetto alla direzione di avanzamento, che ricevono i profilati una volta inseriti nel dispositivo, presentano ciascuna un braccio di piegatura montato con uguale asse, il quale sorregge due rulli di piegatura accoglienti tra loro il rispettivo profilato ed azionabile sotto controllo. La coppia flettente necessaria è prodotta dall'azionatore. In questo modo vengono prodotte le curvature definitive dei profilati» Queste rimangono inalterate nella corsa continuata successiva. I movimenti comandati delle teste pilota sono diretti in modo da permettere la corsa continuata, effettuare deviazioni sotto controllo ed applicare altre coppie flettenti solo in caso di necessità. In questo modo si assorbono rispettivamente compensano gli effetti di ''alterazione'' dovuti a ritorni elastici dei profilati dopo l'uscita dai bracci di piegatura .
In questo dispositivo di piegatura a corsa continuata è prevista una stazione di saldatura stazionaria, la quale presenta mezzi di guida appoggiati esternamente per il corrimano ed il corrente inferiore, i quali lasciano libero lo spazio necessario per l'esecuzione della saldatura. La stazione di saldatura può contenere un dispositivo per bloccare il balaustrino o l'elemento <(ò fregio A. graticcio che deve essere saldato di volta in volta. Inoltre, si può prevedere un sistema automatico che invii i balaustrini verso la stazione di saldatura, potendo senz'altro supporre anche di eseguire la saldatura con una apparecchiatura corrispondente completamente automaticamente. Abitualmente, in base alla pendenza del corrimano e del corrente inferiore specifici occorre tagliare corrispondentemente obliquamente i balaustrini dal materiale in barra. A tale scopo serve un dispositivo di troncatura automatico che tiene conto dell'angolo di taglio necessario. Per ottenere un allineamento esatto ed una prosecuzione precisa della struttura bidimensionale dopo la stazione di saldatura occorre prevedere almeno un'altra testa pilota controllata.
Per la seconda parte del procedimento di costruzione di una ringhiera per scale, cioè la piegatura della struttura bidimensionale secondo la pianta prevista, come già accennato, è previsto, un mandrino di piegatura, oppure un mezzo analogo. Si propone che questo mandrino di piegatura sia sistemato su un asse parallelo al piano del tavolo di lavoro, ma sia anche rotante intorno ad un asse perpendicolare a tale piano e sia arrestabile. In questo modo è possibile e facile regolare l'asse del mandrino di piegatura sulla successiva direzione verticale (direzione dei balaustrini). Per semplificare questo procedimento finale della piegatura risulta vantaggioso che tutto il dispositivo di piegatura, a prescindere dal fatto che sia un semplice tavolo o una macchina automatica, sia appoggiato in modo da poter essere spostato verticalmente o piegato per poter ripiegare la struttura verso il basso e procurare lo spazio necessario per farlo .
Di seguito vengono descritti due esempi di esecuzione dell'invenzione, alla scorta del disegno. In particolare mostrano:
Fig. 1 la vista dall'alto di una scala a chiocciola a più piani con ringhiera;
Fig. 2 lo sviluppo della ringhiera secondo la Fig. 1;
Fig. 3 la vista dall'alto di un tavolo di piegatura come primo esempio dì un sistema di piegatura; Fig. 4 una vista schematica del lato inferiore del sistema di piegatura secondo la Fig. 3;
Fig. 5 la vista dall'alto schematica di un sistema di piegatura automatico a corsa continuata con stazione di saldatura
Fig. 6 la vista di uno slittone di piegatura del dispositivo secondo Fig. 5 in scala ingrandita; e Fig. 7 la vista di una particolare testa di guida con braccio di piegatura secondo Fig. 5 in scala ingrandita.
La scala rappresentata nella Fig. 1 parte dal piano terra 1 ed arriva al livello del piano superiore 2 con quindici gradini che si snodano intorno
ad una tromba rettangolare 3 delle scale. La ringhiera 4 rappresentata qui in pianta ha quattro archi rettangolari 5 ad 8. Le sezioni piegate sono indicate nella Fig. 2 con questi numeri di riferimento con tratti allungati.
La struttura bidimensionale di Fig. 2 che deve
essere in primo luogo prodotta è formata da un corrimano 9, un corrente inferiore 10 e balaustrini rettilinei 11 saldati tra questi, i quali, una volta montati, si estendono in direzione verticale e sono distanziati
il più possibile uniformemente tra loro. La ringhiera può essere fissata all'imbotte della scala
per mezzo di quattro montanti 12. Corrispondentemente all'andamento della scala e con lo scopo di ottenere una distanza il più possibile uguale tra corrente inferiore 10 e spigoli dei gradini, si ottiene la forma ondulata del corrimano 9 e del corrente inferiore 10, strana per gli inesperti, che è
stata disegnata a computer sulla base . delle misure
prese in cantiere.
In primo luogo si descrive un dispositivo relativamente semplice, designato come tavolo di piegatura, con il quale la procedura richiesta per produrre una ringhiera viene eseguita prevalentemente
con lavoro manuale. La premessa per operare con tale procedura è un disegno della struttura bidimensionale in scala 1:1, che viene disegnato con un plotter su una striscia di carta stesa 13. Il disegno contiene anche i balaustrini ed i montanti e quindi determina anche la successiva direzione verticale: Si stabilisce di produrre sezioni idonee della ringhiera che presentano solo uno o due archi nell'andamento in pianta e possono essere maneggiate facilmente. Le singole sezioni finite vengono poi saldate tra loro sul luogo di installazione, il collegamento vantaggiosamente trovandosi in corrispondenza di tratti diritti o appena incurvati.
La striscia di carta 13 di Fig. 3 viene fissata su un piano di tavolo 14 con il lato del disegno rivolto verso l'alto. Aste portapezzo 15 si estendono trasversalmente sopra la striscia di carta 13; tali aste sono collegate fissamente con il piano di tavolo 14 con dei dispositivi a fissaggio rapido non riportati sul disegno. Le aste portapezzo 15 sorreggono staffe di serraggio 16 a movimento longitudinale^ grazie alle quali si può fissare un profilato di ferro sull'afa portapezzo 15 serrando una vite di fissaggio in una posizione a piacere.
Un ponte mobile 17, che si sposta su rotelle lungo i lati lunghi del piano di tavolo 14, si estende sulle aste portapezzo 15 pressoché parallele, con due guide 18. Sulle guide 18 si può far scorrere un dispositivo di piegatura 19 con rulli trasversalmente rispetto al piano di tavolo 14. Sul carrello, che in un certo qual modo rappresenta il telaio del dispositivo di piegatura 19, sono sistemati una ruota dentata 20 ed un braccio 25' in modo liberamente girevole singolarmente attorno ad un asse comune verticale. La ruota dentata è collegata rigidamente ad un doppio dente 26 a forma di forcella, che afferra il profilato 9 (vedi fc'ig. 4). Sul braccio 25 è sistemata una piccola ruota dentata 21, la quale ingrana nella ruota dentata 20. Grazie ad un nottolino a leva con due bracci 24, ampiamente incavato, si può ruotare con forza questa ruota dentata 21.Il nottolino è conficcato dall'alto nella ruota dentata per mezzo di una dentatura a cunei, in modo da poterlo portare in qualunque momento in una posizione angolare la più favorevole semplicemente spostandolo. Nella ruota dentata è alloggiato con libertà di rotazione un mandrino 23 sporgente verso il basso, il quale appoggia lateralmente sul profilato 9. La non dipendenza dai movimenti di rotazione della ruota dentata è importante soprattutto nel caso in cui il mandrino 23 viene sostituito da una forcella, cosa che è vantaggiosa.
Nella Fig. 4 è illustrato il sistema di piegatura 19 visto dal basso. Il profilato 9 scorre tra i due denti 26 e passa sulla destra del mandrino 23. Ruotando il nottolino 24 verso destra, secondo questa Figura, il mandrino 23 va a premere verso destra sul profilato tenuto fisso tra i denti 26. Appoggiando il mandrino 23 sulla destra del profilato e girando il nottolino 24 verso sinistra, in primo luogo si fa avanzare di un pezzo verso destra la ruota dentata 20, fino a che i denti 26 ritornano a contatto con il profilato e quindi continuando a ruotare il mandrino 23 si ha l'effetto nella direzione opposta. Per non dover sempre spostare il mandrino durante la piegatura, si consiglia, come accennato, di usare anche qui un dente doppio o una forcella, che arriva rapidamente all'appoggio in entrambe le direzioni.
Con il tavolo di piegatura illustrato nella Fig. 3 si procede come spiegato qui di seguito. Il profilato da usare a mò di esempio per il corrente inferiore viene posto sulle aste portapezzo 15 e fissato, per esempio, all'estremità destra del piano di tavolo 14 per mezzo di una delle staffe di serraggio 16, in modo che in questa posizione venga a trovarsi esattamente sopra al corrente inferiore disegnato sulla striscia di carta 13. A guesto punto viene avviato il congegno di piegatura 19, ii doppio dente 26 afferrando il profilato ed il mandrino di piegatura 23 trovandosi accanto a questo. Ora ruotando adeguatamente il nottolino 24 e continuando a procedere con il congegno di piegatura 19, il profilato viene piegato secondo il disegno e quindi con l'aiuto di altre staffe di serraggio 16 viene fissato alle aste 15 portapezzo. Durante questa fase si possono effettuare anche delle correzioni. Alla fine il corrente inferiore 10 finito segue esattamente la linea disegnata è la ricopre per tutta la sua lunghezza. La distanza dal piano della carta è molto bassa per cui si garantisce una precisione elevata. Quando poi seguendo la stessa procedura dal profilato per questo previsto sarà piegato e portato a termine anche il corrimano 9, non rimarrà altro da fare che saldare i balaustrini 11 anch'essi predisegnati. Grazie alla procedura di lavorazione in orizzontale ed alla buona accessibilità ai punti di saldatura, le operazioni di saldatura risultano molto semplificate e più veloci. Anche i montanti 12 possono essere subito saldati insieme ai balaustrini. Nella Fig. 3 le linee del disegno sulla striscia di carta sono indicate con tratteggio. Nella parte sinistra della Fig. 3 si riconosce che il lavoro non è ancora stato completato .
Dopo aver tolto la struttura bidimensionale finita dal tavolo di piegatura 14, vengono formatù gli archi indicati nella Fig. 1 con i numeri da S a 8. Tali archi vengono prodotti riscaldando le parti interessate e quindi producendo il raggio di piegatura necessario per mezzo di un mandrino di piegatura,il cui asse corre parallelo ai balaustrini 11.
L'altro esempio di esecuzione viene spiegato con l'aiuto della Fig. 5, che rappresenta la vista dall'alto su un congegno di piegatura e saldatura e che si deve immaginare in linea di principio anche come tavolo orizzontale. Anche questo congegno serve per produrre la struttura bidimensionale da un profilato di ferro originariamente diritto a forma di barra, 9' per il corrimano e 10' per il corrente inferiore. I balaustrini qui sono designati con 11'. Per semplificare la rappresentazione anche qui i detti componenti della ringhiera sono rappresentati con semplice tratteggio. La differenza fondamentale rispetto all'esempio precedente consiste nel fatto che i profilati sono sottoposti ad un avanzamento controllato con aiuto di idonei dispositivi di trazione e passano attraverso il congegno di piegatura stazionario^ dal guale "nasce" la struttura bidimensionale.
Un rettangolo allungato indica una stazione di saldatura fissa 30. Linee parallele a tratti e punti designate con a ad e danno le traiettorie di spostamento di teste pilota 32 rispettivamente 33. Ciascuna di queste coppie di teste ha traiettoria comune. E fondamentale che proprio le due teste pilota 32 o 33 che si trovano su una stessa traiettoria di spostamento siano colleqate rigidamente tra loro e quindi necessitino di un solo azionatore. La distanza reciproca di queste teste, che accolgono i profilati, corrisponde alla lunghezza unitaria dei balaustrini.
Nella Fig. 6 è rappresenta chiaramente una coppia di teste pilota. Su ogni asta di collegamento 34 sono sistemate due pulegge portanti rotonde .355 libere di ruotare attorno ad assi paralleli tra loro e perpendicolari rispetto all'asta di collegamento. Su ogni puleggia portante 35 sono posizionati due rulli 36 ad assi paralleli e precisamente con stesso interasse rispetto all'asse 37 della puleggia portante interessata. Il profilato 9' rispettivamente 10' interessato viene accolto in modo adatto tra i rulli. Come azionatore per la coppia di teste pilota è illustrato un cilindro di regolazione 38 che afferra l'asta di collegamento 34, per esempio un cilindro idraulico. Questi cilindri di regolazione vengono controllati da un programma in base all'avanzamento dei profilati, a seconda della forma che si vuole dare alla ringhiera.
Anche le due teste pilota 33 vengono trattenute nello stesso modo a distanza fissa sopra un'asta di collegamento e spostate nella loro guida e. Come illustrato nella Fig. 7, queste si differenziano dalle teste pilota 32 per la presenza di un ulteriore braccio di piegatura 41 azionabile sotto controllo. La sua puleggia portante è strutturata come ruota dentata 39 che va ad ingranare in un pignone motore 40. Sul braccio di piegatura sono posizionati due rulli di piegatura 42 che premono lateralmente sul profilato. Le pulegge portanti 33⁄4 dei rulli 36 sono libere di ruotare rispetto al braccio di piegatura 41.
Nella stazione di saldatura 30 sono previste egualmente due teste pilota 43 che ruotano attorno ad assi fissi, ie quali pero presentano solo un rullo 36j questo rullo si appoggia ai profilato interessato dall'esterno, per cui sui iato interno può essere saldato un balaustrino, inoltre sul lato opposto alle teste pilota 32, della stazione di saldatura 30 , cioè in direzione di avanzamento dietro a questa, si trova ancora almeno una testa pilòta 44 spostabile su una guida; il rullo ai suo interno deve essere così corto da non collidere con il balaustrino saldato.
Quattro st3⁄4di della struttura bidimensionale in formazione sono rappresentati con tratti diversi e precisamente nella successione temporale:
I tratto continuo
II tratto breve - tratto lungo
III punto - tratto breve - tratto lungo
IV punto - punto - tratto lungo
La procedura inizia con l'inserimento dei profilati 9' e 10', i quali possono essere già tagliati a misura secondo dati di calcolo. Le zone iniziali si trovano nello stadio I nella stazione .di saldatura 30. Inoltre i profilati 9' e 10' vengono prelevati dalle teste pilota 32 e 33 che si trovano nelle rispettive posizioni di base.
Da questo stadio iniziale I i bracci di piegatu-· ra 41 avviano la piegatura con una rotazione verso destra. Le teste pilota 33 si sono già spostate un po' verso l'operatore 45. I profilati si trovano ora nello stadio II, l'arco essendo iniziato, ma non ancora pronto.
Una volta finito l'arco, si ha un avanzamento verso sinistra dei profilati già collegati tra loro da un balaustrino 11'; ora entrano in azione anche le teste pilota 32 e fanno passare sotto controllo gli archi. Se la struttura è avanzata di una distanza di balaustrino, il movimento si ferma e viene saldato il secondo balaustrino. Nello stadio III del disegno si è già raggiunta la forma piegata finale di questa ringhiera semplice. In questo stadio viene saldato il terzo balaustrino. L'ulteriore movimento di avanzamento si estende in direzione obliqua che frattanto si è instaurata. I bracci di piegatura 41 piegano il secondo arco delle curve globalmente ad S e le teste pilota 32 e 33 vi si adattano .
Non appena la zona curvata della struttura ha superato nel suo spostamento la stazione di saldatura, rimane solo la parte obliqua rettilinea. Tutte le teste pilota 44, 43, 32 e 33 si trovano su una retta. La struttura continua a spostarsi rettilineamente in questa direzione e vengono saldati gli altri balaustrini.
Terminata la struttura bidimensionale, questa viene spostata attorno ad un mandrino di piegatura cilindrico; l'asse del cilindro di questo mandrino corre parallelo ai balaustrini. Il mandrino di piegatura cilindrico, non riportato sul disegno, viene posto per esempio sotto la struttura disposta orizzontalmente. Per poter localizzare correttamente la piegatura successiva, i profilati 9' e 10' per il corrimano rispettivamente il corrente inferiore devono essere collegati saldamente alla superficie del cilindro su un punto idoneo. Ciò può avvenire, per esempio, tramite una saldatura a punti, ma possibilmente anche con mezzi di collegamento che sono incorporati nel mandrino di piegatura. Se il mandrino è anche fisso, non rotante e fissato sufficientemente in alto, non ci sono difficoltà a piegare la struttura verso il basso e quindi a produrre l'arco di 90° richiesto. A seconda della sezione trasversale del profilato utilizzata si può appoggiare la piegatura con procedura a caldo. Ciò vale anche per le procedure di piegatura in cui si ricorre ai bracci di piegatura.
Naturalmente il dispositivo descritto può essere utilizzato anche per la produzione di sezioni .di ringhiera diritte e semplici, nonché per forme piu complesse di quelle rappresentate.
1 Piano terra
2 Piano superiore
3 . Tromba delle scale
4 Ringhierà
5 Arco
6 Arco
7 Arco
Arco
9 Corrimano
9' Corrimano
10 Corrente inferiore
10' Corrente inferiore
11 Balaustrino
1' Balaustrino
2 Montante
3 Striscia di carta
4 Piano del tavolo
5 Asta portapezzo
6 Staffa di serraggio
7 Ponte mobile
8 Guida
9 Congegno di piegatura
Ruota dentata grande Ruota dentata piccola Mandrino di piegatura Nottolino
Braccio d'appoggio Doppio dente Stazione di saldatura Testa pilota
Testa pilota
Asta di collegamento Puleggia portante Rullo
Asse
Cilindro azionatore Ruota dentata Pignone motore Braccio di piegatura Rullo di piegatura Testa pilota
Testa pilota
Operatore

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Procedimento per la produzione di ringhiere per scale in metallo, formate ciascuna da un corrimano, un corrente inferiore e balaustrini oelementi di fregio a graticcio saldati tra essi, caratterizzato dal fatto che la rinqhiera (4) viene messa a punto prima secondo il suo andamento verticale indicato come struttura bidimensionale (Fiq. 2) e quindi viene pieqata seguendo lo sviluppo previsto in pianta.
  2. 2. Procedimento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il corrimano (9) ed il corrente inferiore (10) vengono piegati insieme su un piano orizzontale passando attraverso un dispositivo di piegatura stazionario (Fig. 5) e quindi inviati ad una stazione di saldatura (30), nella quale vengono saldati in fila i balaustrini (11) o gli elementi di fregio a graticcio.
  3. 3. Procedimento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la struttura bidimensionale viene piegata intorno ad un mandrino di piegatura cilindrico oppure' a rulli di piegatura coassiali.
  4. 4. Tavolo di piegatura per la produzione della struttura bidimensionale secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che aste portapezzo (15) sono appoggiate e fissate sul tavolo di piegatura (14) sul! quale sono poste anche staffe di serraggio (16) spostabili lungo le aste per il fissaggio di un corrimano (9) e di un corrente inferiore (10) posti trasversalmente rispetto alle aste portapezzo; e con un ponte mobile (17) guidato sui piano del tavolo che si estende sul corrimano ed il corrente inferiore^ ed un carrello con sistema di piegatura (19) spostantesi lungo il ponte.
  5. 5. Tavolo con un congegno di piegatura secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che un doppio dente a forcella (26) afferra dall'alto e da entrambi i lati i profilati da piegare (9, 10) ed un attrezzo di piegatura (23) a comando può essere spostato lateralmente lungo i profilati per l'azione.
  6. 6. Tavolo con congegno di piegatura secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che il gambo del doppio dente (26) è collegato rigidamente ad una ruota dentata (20) di uguale asse, che questa ruota dentata (20) ed un braccio d'appoggio (25) sono posizionati sul carrello attorno ad un asse comune, ma in modo che siano liberi di ruotare indipendentemente l'uno dall'altro, che sul braccio d'appoggio (25) si trova un'altra ruota dentata (21) che va ad ingranare con la ruota dentata (20) ed è azionabile a mano per mezzo di un organo rotante (24) preferibilmente estraibile, e dal fatto che un mandrino (23), o un altro doppio dente sporge dal braccio (25) verso il basso e, quando il braccio d'appoggio ruota, appoggia lateralmente sui profilati (9, 10).
  7. 7. Dispositivo di piegatura automatico programmabile per l'esecuzione delle fasi di procedimento secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che sono previste più coppie di teste pilota mobili in direzione orizzontale e parallelamente tra loro, di cui due teste pilota (32 o 33) di ogni coppia sono collegate rigidamente tra loro ad una distanza che a ringhiera montata corrisponde alla distanza verticale tra il corrimano (9') ed il corrente inferiore (10') (lunghezza dei balaustrini), e che le coppie di teste pilota presentano degli azionatori (38) che possono essere controllati in base all'avanzamento del corrimano e del corrente inferiore - che si muovono insieme trasversalmente o obliquamente rispetto alla direzione di spostamento - ed in base ai relativi valori prestabili di altezza.
  8. 8. Dispositivo di piegatura secondo la rivendicazione 7 , caratterizzato dal fatto Che le teste pilota (32 o 33) ruotano ciascuna intorno ad un asse verticale (37) e sono provviste ciascuna di due rulli (36) posizionati a stessa distanza dall'asse, che appoggiano sui due lati ai profilati interessati .
  9. 9. Dispositivo di piegatura secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che le prime teste pilota (33) rispetto alla direzione di avanzamento presentano ciascuna un braccio di piegatura (41) montato con uguale asse, il quale sorregge due rulli di piegatura (42) che ricevono tra loro il rispettivo profilato ed è azionabile in modo comandato .
  10. 10. Dispositivo di piegatura secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che è prevista una stazione di saldatura (30) stazionaria^la quale presenta dei mezzi di guida (43) appoggiati esternamente per il corrimano ed il corrente inferiore, i quali lasciano libero lo spazio necessario per l'esecuzione della saldatura.
  11. 11. Dispositivo di piegatura secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che nella stazione di saldatura (30) si trova un dispositivo per bloccare il balaustrino o l'elemento di fregio in graticcio che deve essere saldato.
  12. 12. Dispositivo di piegatura secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che è previsto un sistema automatico per l'invio dei balaustrini verso la stazione di saldatura.
  13. 13. Dispositivo di piegatura secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che è previsto un sistema di troncatura automatico che tenga conto dell'angolo di taglio necessario per i balaustrini.
  14. 14. Dispositivo di piegatura secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che dietro la stazione di saldatura (30) è prevista la sistemazione nella direzione di avanzamento di almeno una testa pilota (44).
  15. 15. Dispositivo di piegatura rispettivamente tavolo di piegatura secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che è (sono) sistematoli ) il mandrino di piegatura rispettivamente i rulli di piegatura coassiali secondo la rivendicazione 3, con asse parallelo al piano di lavoro (piano del tavolo), ed è (sono) rotante(i) intorno ad un asse perpendicolare rispetto a tale piano ed arrestabile(i).
  16. 16. Dispositivo di piegatura rispettivamente tavolo di piegatura secondo una delle rivendicazioni precedenti , caratterizzato dal fatto di essere posizionato in modo da poter essere regolato in altezza o piegato.
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